Comments
Transcript
Iva e servizi internazionali applicazione complicata
er49_03_A.qxp 24/01/2008 12.16 Pagina 6 Iva e servizi internazionali applicazione complicata Dott. Piero Giovannini, Savino & Partners a.s. Focus: l’IVA La ‘società di servizi’ ha quasi completamente soppiantaIn linea generale, si considerano effettuate nel territoto il mondo produttivo (di beni fisici) nell’Europa occidenrio dello Stato (e sono quindi assoggettate ad Iva “naziotale e negli Usa, aree in cui l’industrializzazione è iniziata nale” in presenza degli altri due requisiti sopra citati) le precon largo anticipo rispetto ai Paesi dell’Est europeo e delstazioni rese da: l’Estremo Oriente. Oggi, le attività economiche si caratte• soggetti che hanno il domicilio nel territorio dello Stato rizzano fortemente per la presenza di servizi che coinvol• soggetti che hanno residenza nel territorio dello Stato e gono spesso soggetti di Paesi esteri. che non hanno stabilito il domicilio all’estero Si crea così una fitta rete di relazioni economiche che • stabili organizzazioni di soggetti domiciliati e residenti diventano critiche per il successo aziendale non solo da un all’estero. punto di vista gestionale (sbocchi su mercati appetibili, convenienza rispetto a soluzioni alternative), ma anche per i Non si considerano effettuate nel territorio dello Stato, e conseguenti aspetti fiscali. Concentrando l’attenzione sulle quindi non sono rilevanti ai fini dell’Imposta indiretta relazioni che hanno ad oggetto i servizi internazionali, nazionale, le prestazioni rese da stabili organizzazioni all’eoccorre sottolineare l’importanza del stero di soggetti domiciliati o residencorretto inquadramento ai fini Iva ti nello Stato. delle operazioni poste in essere: il Si considerano quindi effettuati in rischio è di non assoggettare a Iva un determinato Stato i servizi in cui il Nelle relazioni che hanno italiana una prestazione che dovrebbe prestatore sia in qualche modo collead oggetto i servizi esserlo e viceversa. gato al territorio nazionale (domicilio internazionali, occorre Tutto ciò avviene in un campo o residenza). inquadrare correttamente però dai confini non ben definiti e A complicare il quadro esistono ai fini Iva le operazioni con soluzioni non sempre unanimenelle specifiche normative nazionali mente condivise, così come dimostra una serie di eccezioni che subordiposte in essere (il rischio la recentissima sentenza della Corte nano il riconoscimento del requiè di non assoggettare di Giustizia Ue in tema di rapporti sito territoriale a diversi e specifici a Iva italiana una tra casa madre e sede secondaria criteri, distinti in relazione alla tipoprestazione che dovrebbe all'estero. logia di prestazione considerata. esserlo e viceversa). La disciplina generale appena indiPRINCIPIO viduata trova attuazione quando nesLa difficoltà di tale DELLA TERRITORIALITÀ suna disciplina specifica sia applicabiinquadramento le alla fattispecie: deroghe previste è parzialmente dovuta Disciplina generale dallo stesso art. 7 in esame o norme anche alla formulazione, Secondo la normativa prevalente, relative alle prestazioni intracomunipoco lineare e con affinché un’operazione sia rilevante ai tarie di servizi (trasporti, lavorazioni, fini dell’imposta sul valore aggiunto intermediazioni). numerose e articolate in un Paese Comunitario, deve soddiParadossalmente, si configura una deroghe, del principale sfare 3 requisiti: situazione per cui la disciplina articolo di riferimento • soggettivo (operazioni poste in generale è in effetti di tipo resiper l’individuazione della essere da soggetti passivi Iva) duale. fattispecie (art. 7 • oggettivo (operazioni che costituiDPR 633/72). scono ‘cessioni di beni’ o ‘prestaLe eccezioni zioni di servizi’) Una delle eccezioni più consistenti • territoriale (operazioni effettuate e con carattere di prevalenza su altre nel territorio dello Stato). disposizioni generiche è costituita, ad In Italia, la difficoltà del corretto inquadramento ai esempio, dalle prestazioni relative a beni immobili, che fini Iva delle prestazioni di servizi è parzialmente dovuta sono imponibili nello Stato se l’immobile in oggetto si anche alla formulazione, poco lineare e con numerose e trova sul suolo nazionale, indipendentemente dalla soggettiarticolate deroghe, del principale articolo di riferimento vità estera o meno del prestatore. Si configura anche in (art. 7 DPR 633/72) per l’individuazione della fattispecie. questo caso il fenomeno dell’attrazione di tutte le fattispe6 er49_03_A.qxp 24/01/2008 12.16 Pagina 7 • le prestazioni derivanti da contratti di locazione, leasing, noleggio e simili di beni mobili materiali (con esclusione dei mezzi di trasporto) • cessioni di diritti d’autore, brevetti, licenze e simili • prestazioni pubblicitarie • prestazioni di consulenza e assistenza tecnica o legale, formazione e addestramento del personale. Focus: l’IVA Nei casi sopra citati, le prestazioni si considerano effettuate nello Stato, e sono quindi soggette a Iva in quello stesso Stato, se rese a: • soggetti che hanno il domicilio nel territorio nazionale • soggetti che hanno residenza nel territorio nazionale e che non hanno stabilito il domicilio all’estero • stabili organizzazioni nello Stato di soggetti domiciliati e residenti all’estero a condizione che NON siano utilizzate fuori dalla Comunità Europea. Il concetto di utilizzo diventa quindi determinante, atteso che una prestazione (tra quelle sopra indicate) posta in essere tra due operatori nazionali potrebbe dover essere considerata fuori campo Iva (perché utilizzata fuori dalla Comunità Europea). Le difficoltà legate all’applicazione pratica di tale norma possono essere facilmente immaginate, se consideriamo la natura intangibile dei servizi dei quali occorre verificare il luogo di utilizzo. cie fiscalmente impositive allo Stato ove è ubicato l’immobile, in deroga a qualunque altra considerazione di natura transnazionale. Per le prestazioni relative a beni mobili materiali, le prestazioni di servizi culturali, scientifici, (...) sportivi e simili, nonchè le prestazioni di carico, scarico, manutenzione e simili, accessorie ai trasporti di beni, occorre fare prioritario riferimento al luogo di esecuzione, con il risultato che devono essere assoggettate a Iva nazionale se sono eseguite nel territorio dello Stato. In altri casi ancora per la verifica del requisito della territorialità la norma specifica può contraddire il punto di vista rispetto alla disciplina generale: rilevante non è la posizione del prestatore bensì quella del committente. È il caso delle varie prestazioni di cui all’art. 7 co. 4 lett. d) DPR 633/72 per la disciplina Italiana. E, a rendere le cose ancora più complicate, si aggiunge un ulteriore criterio, quello dell’utilizzo. Concetto di utilizzo Il concetto della modalità prevalente di utilizzo diviene vincolante quando si è in presenza di prestazioni ben definite, ma che sono molto ricorrenti nell’esercizio dell'attività. Tra di esse, a titolo esemplificativo, si ricordano: Posizione fiscale del committente Gli sforzi per individuare il corretto inquadramento delle prestazioni fin qui individuate non possono però dirsi ancora conclusi, infatti, occorre capire anche l’inquadramento fiscale del committente e non solo del prestatore. • Se si tratta di soggetto privato, non chiamato ad adempimenti d’imposta indiretta, l’operazione si considera effettuata nello Stato e pertanto rientra nel campo di applicazione dell’Iva. • Al contrario, se si tratta di soggetto passivo d’imposta, allora l’operazione si considera effettuata nello Stato del committente e pertanto è un’operazione fuori campo Iva. Reverse charge Come noto, la normativa Iva pone l’obbligo di emettere fattura a carico del cedente/prestatore al quale spetta il diritto di rivalsa. In alcuni casi, come quello in esame, questo principio non può trovare applicazione. Il problema nasce dal fatto che quando il servizio, imponibile in un Paese, viene reso da un soggetto estero (non residente, comunitario o extracomunitario), lo stesso – non identificato ai fini Iva in quello Stato – non può emettere fattura. Interviene così l’istituto del ‘reverse charge’ che, in definitiva, permette di adempiere a quanto previsto dalla normativa dello Stato di riferimento. Il meccanismo che consente di ottenere tale risultato è normalmente quello dell’autofatturazione. In pratica il committente, soggetto passivo Iva, non potendo ricevere fattura dal prestatore: • emette fattura a se stesso, in unico esemplare, con appli7 er49_03_A.qxp 24/01/2008 12.17 Pagina 8 Focus: l’IVA italiana a titolo di spese di consulenza, formazione, ecc. La posizione della Corte di Giustizia parte dal presupposto che il problema dell’applicazione o meno dell’iva si pone solo per le operazioni poste in essere tra due soggetti distinti. Occorre quindi innanzitutto verificare se il committente (sede secondaria, nel caso specifico) possa considerarsi ‘distinto’ dalla casa madre. In altre parole, occorre verificare se il committente svolge un’attività economica indipendente, se sopporta autonomamente il rischio economico inerente la propria attività. Solo in questo caso, afferma la Corte di Giustizia, si può ravvisare la presenza di due soggetti distinti e quindi si può procedere a ricercare nella normativa Iva la rilevanza dell'operazione ai fini Iva in Italia. Alla luce di questa recente pronuncia, si pone quindi il problema di stabilire con sufficiente ragionevolezza (e sicurezza, considerate le ripercussioni che derivano da un'errata applicazione della norma) quando una promanazione della casa madre sia dotata o meno di autonomia. SINTESI cazione dell’Iva del proprio Paese • provvede ad annotare la fattura sia sul registro degli acquisti sia su quello delle fatture emesse, rendendo di fatto neutrale l’operazione ai fini della determinazione del debito d’imposta periodico. Operazioni tra casa madre e sede secondaria Tutto quanto sopra delineato si applica alle operazioni effettuate tra soggetti terzi e non tra la casa madre e una sede secondaria operante all’estero. Questo è ciò che risulta dalla recentissima sentenza della Corte di Giustizia Ue del 23 marzo 2006. Il caso analizzato dalla Corte di Giustizia aveva ad oggetto i rilevantissimi riaddebiti dalla casa madre alla sede 8 L’inquadramento di un’operazione ai fini Iva richiede sempre come passo imprescindibile l’esatta qualificazione della stessa, attività che non è sempre di facile soluzione se consideriamo le caratteristiche intrinseche dei servizi. Una volta definita la tipologia di prestazione di cui si tratta, occorre porre attenzione al criterio/i specifico/i previsto dalla normativa. In particolare, occorre analizzare attentamente: • il requisito della territorialità • il luogo di utilizzo del servizio • i soggetti che pongono in essere l’operazione. Elaborazioni da Fonti WEB