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Anagrafe, cominciata l`era Icaro Il primo vagito al Papa Giovanni

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Anagrafe, cominciata l`era Icaro Il primo vagito al Papa Giovanni
Città e hinterland 25
L’ECO DI BERGAMO
GIOVEDÌ 5 NOVEMBRE 2015
Anagrafe, cominciata l’era Icaro
Il primo vagito al Papa Giovanni
Ospedale, open day
alla scoperta
della radioterapia
Stop burocrazia. Il sistema inaugurato con la registrazione di un bimbo
di Telgate: nascita, pediatra, vaccinazioni e codice fiscale. In 76 Comuni
DIANA NORIS
Il primo neonato registrato da Icaro è venuto al mondo ieri, all’ospedale Papa Giovanni. Il piccolo è residente nel
Comune di Telgate, ma per i genitori non è stato necessario
muoversi dalla struttura ospedaliera per sbrigare le pratiche
burocratiche, dalla registrazione all’Anagrafe all’emissione
del codice fiscale.
Tutto è stato gestito dal Papa
Giovanni, grazie al sistema Icaro, al suo via ieri nei punti nascita di tutti gli ospedali della provincia e che mette in comunicazione gli uffici deputati a registrare i nuovi nati (anagrafi comunali, Asl per il pediatra e la
prima vaccinazione e Mef per il
codice fiscale).
Per ora i Comuni che hanno
aderito sono 76 (in lista altri 7):
«La sperimentazione è significativa – commenta Mara Azzi,
direttore generale Asl Bergamo, ente che coordina il progetto insieme alla Conferenza dei
sindaci Asl –. I Comuni che hanno aderito rappresentano infatti, da soli, circa la metà della popolazione bergamasca e lo scorso anno hanno registrato sul loro territorio più di 4.500 parti,
quasi la metà dei nati annualmente in provincia. Il nostro
auspicio naturalmente è che
tutti i Comuni della provincia
entrino a far parte del network
regionale in modo da garantire
questa opportunità ai cittadini
e di consentire la costruzione di
una rete infrastrutturale di collegamento informatico stabile
tra ospedali, Asl e amministrazioni comunali che coinvolga
tutte le comunità locali».
Tra i Comuni che già offrono
il servizio ai loro cittadini (al
momento gratuito, perché finanziato da Fondazione istituti
educativi Bergamo, da luglio
2016 il costo sarà invece di 4 euro per ogni bimbo nato), c’è Telgate: «È un ottimo servizio per
tutti i cittadini, ci sembrava doveroso aderire – commenta il
sindaco Fabrizio Sala –. È un
passo in avanti per snellire la
burocrazia. Mi dispiace che
non tutti i Comuni abbiamo
aderito: non costa nulla e non
riesco a individuare controindicazioni».
Al momento, i Comuni en-
Da un bar a Bergamo
alla ’ndrangheta
Il pm chiede 17 anni
volta eletto avrebbe dimostrato
«completa disponibilità ad accontentare le richieste» delle
cosche. Costantino, inoltre, per
il pm avrebbe «tentato anche di
alterare le elezioni Comunali a
Milano e Rho». Accuse pesanti
a carico del 54enne, già condannato in primo grado per sequestro di persona in un filone del
procedimento e attualmente ricoverato in una clinica a Colico
per problemi psichici, che aveva iniziato a costruire la sua carriera a Bergamo, negli Anni ’90.
In una delle conversazioni
intercettate dagli investigatori
Costantino, tra l’altro, aveva abbozzato un progetto malavitoso
sulla Bergamasca, affermando:
«Adesso ci riprendiamo intorno la piazza di Bergamo, tanto a
Bergamo non c’è nessuno, sempre noi ci siamo, volendo, sempre noi». Un profilo che, in seguito, ha cercato di ridimensionare, parlando di sue «invenzioni» e «millanterie». Oltre ai
17 anni di carcere per Costantino (la pena più alta), il pm ha
chiesto 10 anni di reclusione
per Zambetti. Chiesti poi 6 anni
per il regista Ambrogio Crespi,
fratello dell’ex sondaggista di
Silvio Berlusconi Luigi Crespi,
8 anni e una multa di 4 mila euro per Ciro Simonte, 6 anni e
mezzo per il chirurgo Marco
Scalambra e 3 e mezzo per Alfredo Celeste, insegnante di religione ed ex sindaco di Sedriano, il primo Comune lombardo
sciolto per mafia. Più la confisca
dei beni sequestrati nell’ambito
dell’inchiesta.
Voto di scambio
L’imprenditore avrebbe
stretto con l’ex assessore
regionale Zambetti «un grave
patto politico-mafioso»
Da titolare di un bar a
Bergamo, città che considerava
un punto di riferimento e dove
coltivava interessi economici, a
imputato in un processo con al
centro le infiltrazioni della
’ndrangheta in Lombardia.
La parabola di Eugenio Costantino, 54 anni, presunto affiliato alle cosche originario di
Cosenza e residente nel Milanese, rischia di concludersi con
una condanna a 17 anni di reclusione. È questa infatti la pena
chiesta ieri dal pm della Dda di
Milano Giuseppe D’Amico, per
l’imprenditore arrestato nell’ottobre 2012, imputato assieme all’ex assessore regionale alla Casa Domenico Zambetti –
accusato di voto di scambio con
i boss – e di altre quattro persone. I giudici dell’ottava sezione
penale del Tribunale di Milano
emetteranno la sentenza nelle
prossime settimane, una volta
conclusi gli interventi delle difese. Intanto il pm, al termine di
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una requisitoria «fiume», che si
è protratta per cinque udienze,
ieri ha sintetizzato il quadro accusatorio, affermando che il
«grave patto di scambio politico-mafioso» stretto tra Zambetti e Costantino ha «falsato il
risultato delle elezioni Regionali del 2010». Secondo l’accusa, infatti, in cambio di denaro
Costantino avrebbe offerto a
Zambetti, all’epoca esponente
del Pdl, quei 4 mila voti raccolti
nella zona dell’Alto Milanese
indispensabili per la sua elezione nel 2010. E l’ex assessore una
Andrea Gianni
trati nel sistema Icaro sono i seguenti: Albino, Algua, Almenno S. Salvatore, Alzano Lombardo, Azzone, Berbenno,
Bergamo, Berzo S.Fermo,
Bolgare, Boltiere, Bonate
Sotto, Bossico, Bottanuco,
Bracca, Brembate di Sopra,
Brumano, Calcinate, Camerata Cornello, Caravaggio,
Carona, Carvico, Castel Rozzone, Castelli Calepio, Cenate Sotto, Chignolo d’Isola, Ciserano, Colere, Cortenuova,
Costa Serina, Dalmine, Dossena, Entratico, Fara Gera
d’Adda, Foppolo, Fuipiano
Valle Imagna, Gorle, Gorno,
Gromo, Isso, Levate, Locatello, Madone, Martinengo, Medolago, Nembro, Oltre il Colle, Oneta, Osio Sopra, Osio
Sotto, Paladina, Pedrengo,
Ponteranica, Presezzo, Rogno, Romano di Lombardia,
Roncobello, Rota d’Imagna,
San Giovanni Bianco, San Paolo d’Argon, Scanzorosciate,
Schilpario, Seriate, Sorisole,
Sotto il Monte, Stezzano, Telgate, Torre de’ Roveri, Treviglio, Valbrembo, Valleve, Valnegra, Vedeseta, Vertova,
Villa d’Adda, Vilminore di
Scalve, Zogno. Dal primo dicembre saranno operativi anche i Comuni di Barzana, Bonate Sopra, Canonica d’Adda, Cividate al Piano, Clusone, Endine Gaiano e Ranica.
L’équipe del reparto di Radioterapia del Papa Giovanni
La Radioterapia dell’ospedale Papa Giovanni XXIII
apre le porte al pubblico sabato
mattina in occasione del 148°
anniversario della nascita di
Marie Curie.
«Abbiamo pensato a un open
day perché questa branca della
medicina è sempre stata avvolta
da un immotivato senso di mistero – spiega il primario Luigi
Franco Cazzaniga ¬, eppure più
della metà dei malati oncologici
ha necessità, lungo il percorso
terapeutico, di un trattamento
radiante. La radioterapia, infatti, sfrutta la capacità delle radiazioni di uccidere le cellule tumorali danneggiando il loro
Dna».
Le origini della radioterapia
risalgono alla fine del XIX secolo, quando Wilhelm Conrad Roentgen prima e Pierre e Marie
Curie poi fecero importanti
scoperte sui raggi X e sulla radioattività naturale.
I numeri della Radioterapia
del Papa Giovanni parlano da
soli: nel 2014 sono state fatte
7.216 visite, di cui 1.735 prime
visite, e sono stati iniziati 1.014
nuovi cicli, per un totale di
17.965 sedute. L’équipe, che collabora strettamente con il Servizio di Fisica sanitaria, è composta da nove medici, 13 tecnici,
tre amministrativi e quattro infermiere professionali.
La mattinata si aprirà alle
10,30 nell’atrio del reparto (ingresso 42) con un concerto del
soprano Silvia Lorenzi e del chitarrista Antonio Marinoni intitolato «Tra corti e salotti». In
programma alcuni «Scherzi
musicali» di Claudio Monteverdi e ariette di Mauro Giuliani su
poesie di Pietro Metastasio. A
seguire, la radioterapista Roberta Muni e il fisico Paolo Colleoni spiegheranno come le due
discipline si integrano tra loro e
con le cure oncologiche. Poi una
visita guidata mostrerà come
funziona il reparto, dotato di tre
acceleratori lineari, un simulatore TC e un acceleratore per la
radioterapia intraoperatoria.
Il web spiegato ai ragazzi
Tra pericoli e opportunità
si rischia di azzerare il conto in
banca dei genitori». Ma Internet
non è solo un pericolo: «Permette di svolgere indagini con le polizie di tutto il mondo».
In piazza Donatori c’erano
circa 600 studenti dalle primarie alle superiori, da Villongo,
Foresto Sparso, Bagnatica, Costa di Mezzate, Bonate Sopra e
Seriate. È toccato agli studenti
del Majorana l’incontro con i testimonial (le pallavoliste Eleonora Lo Bianco e Paola Paggi, il
calciatore atalantino Marco
D’Alessandro) e con il questore
Girolamo Fabiano, la dirigente
scolastica provinciale Patrizia
Graziani, la dirigente della Stradale Mirella Pontiggia.
Seriate
Dopo un video sull’adescamento on line, piomba
come un macigno la domanda di
una bambina di quinta elementare: «Perché gli uomini fanno
così alle ragazze?». «Sono malintenzionati, si camuffano – è la
risposta della polizia postale –.
State attenti a cosa fate con il
computer e il cellulare».
Internet e i suoi tranelli: truffe, cyberbullismo, adescamento, frodi. Segreti e pericoli del
mondo virtuale raccontati dalla
polizia di Stato con il camion itinerante «Una vita da social», approdato ieri a Seriate: partito da
Napoli finirà il tour in 150 città
in aprile a Roma. «Seriate è onorata di questa presenza – spiega
il sindaco Cristian Vezzoli – spero che sia stata utile ai ragazzi
per capire che il virtuale non è
un fine ma un mezzo che aiuta a
vivere meglio il reale». Lezioni
brevi ma competenti: «Attenti
ragazzi – è un altro monito – che
a scaricare musica o playstation
Fly parking, in appello
due assolti e pene ridotte
Incendi ed estorsioni
Due assoluzioni per
non aver commesso il fatto e
una secca riduzione di pena per
gli altri due imputati. La Corte
d’appello di Brescia ha chiuso
così l’inchiesta sugli incendi e i
tentativi di estorsione a partire
dal 2011 ai danni dei gestori del
«Fly parking» di Orio, a fronte
di quattro condanne in primo
grado per un totale di 19 anni.
Sul banco degli imputati Roberto Gotti, 37 anni di Gazzani-
ga, Davide Pregnolato, 35, di
Bergamo, Claudio Pellegrino,
31, di Bergamo, e Achille Pagliuca, 34, di Mondragone, ex
dipendenti che – secondo il castello accusatorio iniziale – con
le loro azioni avrebbero cercato
di ottenere per sé dalla società
di gestione del parcheggio l’attività stessa. Pellegrino e Pagliuca sono stati scagionati da
tutte le accuse. Gotti è stato assolto per non aver commesso il
fatto dal reato di rapina e lesioni per l’episodio dell’1 dicembre
Lu. Fe.
Emanuele Casali
2011, quando una persona aveva fatto irruzione al Fly
Parking, gambizzando Daniele
Todisco, 36 anni, figlio dell’allora gestore.
Per Gotti e Pregnolato è arrivato anche il non doversi procedere per un ordigno incendiario scagliato contro il parcheggio «Park to fly», reato riqualificato in danneggiamento.
Per Gotti, condannato in primo
grado a 5 anni e 9 mesi, pena
ridotta a 3 anni e 3 mesi (con
sostituzione dei domiciliari
con l’obbligo di firma); 3 anni
per Pregnolato (aveva preso 3
anni e 10 mesi): in entrambi i
casi per l’accusa di tentata
estorsione e incendio di una Seat Alhambra al «Fly parking».
Fly UP