Nuovo iter appalti Zogno, la variante rischia altri ritardi
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Nuovo iter appalti Zogno, la variante rischia altri ritardi
L’ECO DI BERGAMO 30 MARTEDÌ 10 MAGGIO 2016 Provincia I lavori per le gallerie di Zogno erano iniziati nel 2012. Lo stop nell’autunno 2014 per mancanza di fondi. Ora la fine è prevista nell’estate 2018. [email protected] www.ecodibergamo.it/cronaca/section/ Nuovo iter appalti Zogno, la variante rischia altri ritardi Viabilità. La Regione: «Stiamo verificando, sarebbero pochi mesi». Quella di Cisano verso il passaggio ad Anas GIOVANNI GHISALBERTI Forse qualche mese di ritardo sulla tabella di marcia per ora fissata, forse non cambierà nulla. Tutto sta nel capire cosa esattamente prevede il nuovo codice degli appalti che dallo scorso 19 aprile disciplina i contratti pubblici. E cosa deciderà di fare la Regione. Sul tavolo c’è il completamento della variante in galleria di Zogno, con il cantiere fermo da un anno e 31,5 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione per ripartire. Il nuovo codice non consente i cosiddetti appalti integrati, ovvero l’incarico all’impresa sia dei lavori sia della progettazione esecutiva. Cosa che, invece, era prevista nell’iter della variante di Zogno. Tre le possibilità che si aprono alla Regione, a cui la Provincia ha passato la «palla» dopo aver consegnato il progetto definitivo. «Stiamo verificando nellenorme transitorie se gli appalti integrati saranno possibili ancora per un anno oppure no spiega Giuliano Capetti, consulente per Regione Lombardia -. Potrebbe, quindi, non cambiare nulla. Se, invece, dovessimo rinunciare all’appalto integrato, “Infrastrutture lombarde” (che ha in carico la variante di Zogno, ndr) dovrà valutare se i suoi uffici sono in grado di realizzare la progettazione esecu- Gallerie: l’avvio quattro anni fa Poi lo stop, ora la fine nel 2018 tiva. In questo caso non si perderà tempo e quello che doveva fare l’impresa lo faremo noi. Altrimenti si dovrà fare un bando per la progettazione esecutiva, a cui si aggiungerà poi quello per i lavori. Quindi due gare d’appalto anziché una che era prevista finora, con il ritardo comunque contenuto in pochi mesi». «Le nuove norme non dovrebbero creare particolari problemi – aggiunge il consigliere provinciale delegato alla 1 Le risorse per il nuovo tratto di Briantea in attesa dell’ok definitivo della Corte dei conti Viabilità Pasquale Gandolfi –. Il progetto definitivo che abbiamo consegnato alla Regione è già molto dettagliato, un ottimo punto per partire a fare l’esecutivo». La Provincia, intanto, sta integrando la progettazione con alcune verifiche, sia sul rischio incendi in galleria, sia sul sistema di estrazione dei fumi. Quest’ultimo, in particolare, si rende necessario per consentire il transito in galleria anche ai mezzi con merci pericolose. «Abbiamo fatto tutto secondo quanto previsto da normativa – spiega il dirigente del settore Viabilità della Provincia Antonio Zanni – e il sistema è in corso di valutazione da parte di tecnici esterni. Nel caso potrà essere ulteriormente migliorato in fase di progettazione esecutiva». Critico, invece, su tale punto il consigliere provinciale Gianfranco Masper (Lega): «Quanto successo dipende dal fatto che la Provincia, nel momento in cui l’opera è passata alla Regione, ha perso interesse. E ora non è più nelle sue priorità. Mi sembra un atteggiamento comunque molto grave. Come molto grave è il fatto che non abbia tenuto conto della necessità di prevedere l’estrazione dei fumi e pensasse di risolvere il problema imponendo il divieto di accesso a certi veicoli». Replica il consigliere provin- Le tre grandi strade finanziate NUOVA TREVIOLO – SEDRINA Fondi disponibili dal 2006 INIZIO LAVORI PREVISTO: 114 milioni di euro 2016 COMPETENZA: Provincia VARIANTE DI CISANO Fondi disponibili dal 2015 INIZIO LAVORI PREVISTO: 40 milioni di euro 2016-2017 COMPETENZA: Provincia o Anas COMPLETAMENTO VARIANTE DI ZOGNO Fondi disponibili dal 2015 INIZIO LAVORI PREVISTO: 31,5 milioni di euro 2017 COMPETENZA: Regione L'ingresso sud della variante di Zogno ciale Gandolfi: «Ma alcuni consiglieri provinciali vogliono portare a casa le opere o solo fare polemiche? Provincia e Regione non stanno perdendo certo tempo. Prima, invece, si è perso tempo. Ora noi siamo qui a risolvere i problemi creati in cinque anni da altri. Che ora siano proprio questi a criticare mi lascia perplesso». I tempi, per Zogno, alla fine dovrebbero essere confermati o variare di pochi mesi: lavori dalla primavera 2017 e conclusione nel 2018. Il nuovo codice appalti non dovrebbe avere particolari conseguenze sulla variante di Cisano, finanziata per 40 milioni di euro. Anche qui era previsto un appalto integrato. «Ma chiederemo ad Anas che si prenda in carico lei l’intervento, compresa la progettazione esecutiva dice Gandolfi –. I 34 milioni messi a disposizione dal Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe), su cui stiamo aspettando il parere definitivo della Corte dei Conti, verranno dati solo come rimborso di un mutuo che dovremmo accendere noi, ma che per legge non possiamo fare. Quindi è meglio che sia Anas a prendersi in carico la nuova strada, visto anche che diventerà di sua competenza la Briantea. Stiamo procedendo bene grazie anche alla preziosa collaborazione del sindaco di Cisano». Considerando la gara d’appalto di sei mesi, i lavori dovrebbero partire tra fine di quest’anno e il 2017. Infine il completamento della tangenziale sud, la nuova Treviolo-Villa d’Almè-Sedrina, con i suoi 114 milioni di euro messi a disposizione da Anas nel 2006, l’opera viabilistica più sostanziosa da un punto di vista economico nella nostra provincia. Ma anche quella che ha accumulato più ritardi. «Dovremo attendere giugno per la risoluzione di due contenziosi - dice Gandolfi - quindi si potrà partire con i lavori del tratto Treviolo- Paladina. L’auspicio è entro quest’anno». «Norme più semplici, meno corruzione» Molti però sostengono che la riforma del settore degli appalti sia più formale che di sostanza. A questo proposito secondo lei quali sono le principali criticità che il Codice ad oggi presenta? anche la qualità dei progetti. Il vero punto debole del Codice a mio avviso sta proprio nel contrasto con un pezzo della macchina amministrativa che tende a resistere all’innovazione. 1 Atteso a giugno lo sblocco della Treviolo-Paladina ferma per due contenziosi legali L'INTERVISTA IL RELATORE DELLA LEGGE. Stefano Esposito DANIELE FOFFA Tra i relatori del convegno tenutosi ieri all’I.lab di Italcementi, al «Kilometro rosso», c’era anche il senatore del Pd Stefano Esposito, relatore delle legge delega che ha portato alla pubblicazione ufficiale, il 18 aprile scorso, del nuovo Codice degli appalti. Nel suo lungo intervento Esposito ha spiegato come il testo della norma sia il risultato di un lungo processo di mediazione che, accanto a «tratti rivoluzionari», ha lasciato efJfznfTvwHUhi6MW59GSR2wBhrDJ2gj7GWjDeKZIzk= tuttavia in eredità alcuni punti critici, da risolvere e appianare anche attraverso la presentazione di proposte di modifica dopo l’estate. Senatore Esposito quali sono i pregi principali del nuovo Codice rispetto al passato? Per prima cosa è stata semplificata la norma precedente, passando dai quasi 800 articoli complessivi del vecchio regolamento e del vecchio codice ai circa 220 attuali. In secondo luogo è stato eliminato il regolamento, che era un elemento di pesantezza dal punto di vista burocratico. Al suo posto sono state previste una serie di linee guida più agili che l’Anac (Autorità nazionale anti-corruzione) ha già iniziato a stilare. Gli altri grandi vantaggi sono poi l’aver ridato dignità a chi lavora, soprattutto ad architetti e ingegneri, ridando centralità alla qualità del progetto rispetto al mero dato dei costi, e ad aver messo in campo tutti gli strumenti disponibili per ridurre al minimo i rischi di corruzione. Il senatore Stefano Esposito In questo paese le lobby sono molto potenti. Incontriamo una forte resistenza a far comprendere come il criterio dell’offerta del massimo ribasso, che prende in considerazione soltanto la riduzione dei costi, sia uno dei mali di questo Paese, perché non solo porta a far costare le opere molto di più nel computo finale, ma favorisce anche la corruzione. Per questo motivo è stata introdotta l’offerta economicamente più vantaggiosa come strumento principe per la gestione delle gare, un criterio cioè che non valuta soltanto l’abbassamento dei prezzi degli appalti, ma ©RIPRODUZIONE RISERVATA Eppure il nuovo Codice prevede ancora che il criterio del massimo ribasso possa ancora essere utilizzato per opere fino a 1milione di euro, cioè per la grande maggioranza degli appalti. Su questo punto la discussione è stata travagliata: il Parlamento era per permettere il massimo ribasso fino a 150.000 euro, il Governo fino a un milione, i Comuni e le Regioni fino ai 2,5 milioni. Alla fine ci si è attestati al milione. Spero che dopo l’estate riporteremo la soglia a 150.000 euro. Questo per garantire la buona qualità delle opere . L’ECO DI BERGAMO 31 MARTEDÌ 10 MAGGIO 2016 DOPO LE PROTESTE Espropri terreni per Brebemi «Pagamenti a inizio 2017» «L a società conta di concludere il pagamento delle indennità entro i primi mesi del 2017». Questo l’impegno assunto dalla Brebemi spa nei confronti degli agricoltori della pianura bergamasca ancora in attesa di ricevere il saldo delle indennità per gli espropri subìti per la costruzione dell’autostrada A35. E di quelli che, invece, non hanno ancora ricevuto nulla perché proprietari dei terreni fra l’autostrada e la Tav per i quali la procedura di esproprio è ancora in fase di partenza. La presa di posizio- ne della Brebemi arriva dopo che gli agricoltori, attraverso la Coldiretti, avevano alzato la voce, lamentando pesanti ritardi nel pagamento delle indennità. Ritardi, spiega la società concessionaria dell’A35, dovuti al lungo iter del piano di riequilibrio economico-finanziario chiesto allo Stato: «Attraverso i nostri soci – affermano da Brebemi – abbiamo comunque individuato le risorse necessarie per garantire la prosecuzione delle attività espropriative. Il pagamento delle indennità dovute ha, quindi, subito un rallentamento, anziché una totale interruzione». PA. PO. Riapertura anticipata per il passo San Marco Mezzoldo. L’obiettivo è il ripristino entro venerdì sera Ma giovedì potrebbe nevicare. Il sindaco: strada pulita ALTA VAL BREMBANA Riapertura prevista venerdì 13 maggio. Se la data dovesse essere rispettata sarebbe un piccolo record degli ultimi anni. Il passo San Marco, valico a 2.000 metri che mette in comunicazione le province di Bergamo e Sondrio, la Val Brembana e la Valtellina, si prepara alla riapertura, generalmente fissata a inizio giugno. Ma quest’anno, dopo gli accordi tra le Province, si cerca di anticipare e pulire la strada fino al valico insieme. «Noi dovremmo essere pronti per giovedì sera – dice il consigliere provinciale bergamasco Jonathan Lobati – e pure dall’altro versante si sta lavorando per fare la stessa cosa. L’obiettivo è aprire per venerdì». La conferma arriva anche dalla Provincia di Sondrio: «Il tracciolino è già realizzato – dice Renato Gianoncelli, tecnico del settore Viabilità –. Frane non ce ne sono e si sta pulendo la strada. Salvo imprevisti, per venerdì dovremmo aprire». Imprevisti legati in particolare alle previsioni meteo dei prossimi giorni. Giovedì e venerdì, infatti, intorno ai 1.800-2.000 metri, sono previste nevicate. Sempre possibili, peraltro, a queste quote, anche a primavera inoltrata. «Eventualmente si ritarderà di pochi giorni», aggiunge Lobati. «Quest’anno ha nevicato veramente poco – dice il sindaco di Mezzoldo Domenico Rossi – e ormai la strada è già completamente pulita. Anche l’eventuale nuova neve dovrebbe sciogliersi subito». G. Gh. Il traffico sulla strada provinciale che attraversa Cisano «Giusto non premiare il massimo ribasso, non vuol dire qualità» Nella mattinata di ieri, nella sede dell’I.lab Italcementi, al Kilometro Rosso, si è tenuto il convegno «Il nuovo codice degli appalti - Decreto ligislativo 50/2016». L’incontro, organizzato dalla Camera amministrativa della Lombardia Orientale, dall’Unione nazionale avvocati amministrativisti, dagli Ordini provinciali di architetti e ingegneri, con il efJfznfTvwHUhi6MW59GSR2wBhrDJ2gjwAy4aoN2U+o= patrocinio della Consulta regionale degli architetti Ppc Lombardi, Consulta regionale degli ingegneri della Lombardia e di Ance Bergamo, ha visto l’illustrazione dell’iter legislativo che ha portato alla definizione del nuovo codice degli appalti, ideato in un’ottica di razionalizzazione del sistema e per contrastare i fenomeni legati alla corruzione e all’in- ©RIPRODUZIONE RISERVATA filtrazione della criminalità organizzata. «Dalla qualità degli appalti pubblici dipendono la qualità dei servizi erogati ai cittadini e l’infrastrutturazione del paese- ha sottolineato Antonio Misiani, deputato bergamasco del Pd- per questo motivo un sistema efficace ed efficiente di appalti pubblici può essere il motore per la ripresa. Abbiamo ereditato una normativa figlia delle preoccupazione di Tangentopoli, ma dopo vent’anni le criticità di quella regolamentazione erano sotto gli occhi di tutti: la riforma ha dunque le potenzialità per attivare un percorso virtuoso di tutto il sistema». A illustrare alla platea i contenuti della riforma ci ha pen- sato lo stesso relatore della legge delega, il senatore del Pd Stefano Esposito. «Stiamo provando a cambiare uno dei sistemi più complessi, su cui ci sono interessi giganteschi: gli appalti pubblici, intesi non solo come lavori, ma anche come servizi e forniture. Stiamo parlando di una macchina che gira intorno a tutta la Pubblica amministrazione (Comuni, Province, Regioni, aziende partecipate) e ciascun ente è gelosissimo della sua autonomia. Abbiamo quindi lavorato per ridurre il numero delle stazioni appaltanti e per eliminare il meccanismo del massimo ribasso, che ha prodotto storture indegne di un paese civile: il compromesso trovato mantiene questa possibilità, ma li- Foto d’archivio del passo San Marco, a 1.992 metri Strade e turismo Spluga già transitabile da fine aprile Passo San Marco verso la riapertura e verso la statalizzazione. Nei prossimi mesi, infatti, la strada che sale al valico (così come tutta la provinciale 470) diventerà di competenza dell’Anas. Questo nell’anno in cui sarà festeggiato il 50° compleanno della strada di collegamento tra le province di Bergamo e Sondrio, inaugurata il 4 settem- mitata ai lavori di importo inferiore al milione di euro. Il vero tema è ridare centralità al progetto: il nuovo codice degli appalti valorizzerà le imprese e le stazioni appaltanti virtuose». Come riporta l’articolo 95, le stazioni appaltanti procedono dunque all’aggiudicazione degli appalti e all’affidamento dei lavori di progettazione e dei concorsi di idee sulla base del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa: la valutazione sulla proposta migliore viene quindi affidata a un’apposita commissione giudicatrice, composta da esperti del settore. «Il massimo ribasso non è uno strumento che consente di far emergere la qualità dell’opera e della pro- bre 1966. E con il passaggio ad Anas si cercherà di allungare ulteriormente i mesi di transitabilità, negli ultimi anni ridotti a 4-5 mesi. Nei primi anni di vita della strada, invece, si arrivò a tenere aperto anche dieci mesi l’anno, nonostante le nevicate ben più consistenti. L’auspicio, in particolare della Provincia di Bergamo e del Comune di Mezzoldo è che il valico possa restare aperto negli stessi tempi dello Spluga, valico privilegiato dei motociclisti che poi raggiungono anche il «San Marco». Passo dello Spluga (2.114 metri) che, quest’anno, ha già riaperto: dallo scorso 22 aprile. gettazione - ha sottolineato Marcella Datei, presidente dell’Ordine degli architetti della provincia di Bergamo – diverso è invece il discorso per l’offerta economicamente più vantaggiosa: è migliorativa se applicata secondo la procedura, ossia con chiarezza nella fase di costituzione del bando e con autorevolezza nella scelta dei componenti delle commissioni giudicatrici. Sarebbe inoltre fondamentale distinguere la progettazione dall’esecuzione, durante la fase preliminare di costituzione delle opere, e in particolare nei capitoli di bilancio: in questo modo si eviterebbe di fare progetti in 15 giorni per rincorrere i bandi». Alessandro Belotti