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VORREI INCONTRARTI TRA VENT`ANNI FONDI STATALI DI

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VORREI INCONTRARTI TRA VENT`ANNI FONDI STATALI DI
Anno 16
numero 1
MAGGIO 2012
FONDI STATALI DI
CARATTERE SOCIALE
Il 15 settembre 2011 l’Amministrazione
Comunale di Mezzago si è unita allo
“Sciopero dei Sindaci” promosso da
ANCI, per denunciare come i tagli ai
trasferimenti mettevano seriamente in
difficoltà i Comuni nella gestione dei
servizi, anche quelli più importanti e
fondamentali. Da allora le cose sono un
po’ cambiate, soprattutto in conseguenza
all’insediamento del Governo Tecnico
guidato da Mario Monti. Tante le novità
riguardanti le finanze degli enti locali
contenute nel decreto “Salva Italia”,
e proprio nei giorni in cui stiamo
predisponendo il Bilancio di previsione
2012, mi sembra il caso di sottolineare
come questi interventi non andranno a
migliorare le risorse a disposizione dei
Comuni per garantire i servizi ai propri
cittadini.
La novità più importante è l’istituzione
dell’Imposta Municipale Unica: non si
tratta di un ritorno della vecchia ICI, ma
una nuova tassa che andrà per circa la
metà al governo lasciando le finanze
dei comuni sostanzialmente nello stesso
stato in cui già erano; su questo tema
le idee sono ancora molto poco chiare,
su tutti i fronti: modalità di pagamento,
esenzioni, casi “particolari” che con la
vecchia ICI erano diventati parte di un
meccanismo “rodato”, adesso vengono
completamente riviste.
Ma l’IMU non è la sola novità per le
tasche degli enti locali, come si può
vedere dalla tabella, i fondi che dallo
Stato arrivavano ai Comuni per le
politiche sociali, quelle che in questo
momento storico dovrebbero essere
maggiormente sostenute, subiscono un
taglio che si aggiunge alle manovre
del precedente Governo Berlusconi,
passando da 2.526 milioni di euro
stanziati nel 2008 a 212 milioni di
euro previsti per il 2012. Praticamente
spariranno.
Tra le altre novità l’istituzione della tesoreria
unica è una palese espropriazione
dell’autonomia finanziaria dei Comuni,
e i tagli progressivi ai trasferimenti
peseranno per circa 70 mila euro nel
nostro caso.
Insomma, per il 2012 le difficoltà nella
redazione del bilancio riguardano la
stima delle entrate e non le riduzioni
alle spese, cosa che negli ultimi anni
ci eravamo abituati a fare e per cui
avevamo sviluppato una certa capacità.
Tutto questo in una situazione economica
in cui vogliamo evitare di rigirare il peso
(segue in ulltima pagina)
Il BLOOM di Mezzago festeggia i 25 anni.
Foto Studio Giudicianni & Biffi
VORREI INCONTRARTI TRA VENT’ANNI
Nel 2030 il mondo potrebbe non farcela più. Il libro “The
Limit Of Growth” pubblicava già 40 anni fa uno studio
dei laboratori del Mit di Boston che giudicava l’attuale
modello di crescita tutt’altro che sostenibile dal punto
di vista ambientale e si proponeva di dimostrare come
lo sfruttamento ambientale forsennato e il consumismo
spietato non potessero essere un sistema di vita eterno.
I risultati erano scioccanti: il completo collasso del
sistema terra è stato predetto per il duemila e trenta,
quando le risorse disponibili non saranno più sufficienti
a mantenere i consumi, l’inquinamento avrà ormai
contaminato irreversibilmente le coltivazioni e molto altro
ancora.
Per evitare il collasso bisogna educare gli esseri umani
a una nuova consapevolezza nei consumi, a partire
da quelli alimentari, favorendo l’acquisto di prodotti
a chilometro zero che seguano l’andamento delle
stagioni. Inoltre già oggi esistono sicuramente le risorse
per evitare una crisi del petrolio, considerando come
esistano carburanti e approvvigionamenti energetici
alternativi, dalle auto, elettriche o all’idrogeno, al
solare. La ritrosia del mercato, che preferisce invece gli
alti profitti garantiti dall’oro nero, ne ha però limitato
la diffusione. In generale sono molto disturbato dal
dover subire un pesante martellamento dalla pubblicità
che invita all’acquisto di automobili sempre più grandi,
e naturalmente veloci, che continuano a consumare
benzina o gasolio, cioè i derivati del petrolio. Quindi
mi sembra degna di nota la notizia che il Vaticano ha
dotato la Polizia di Stato presso la Santa Sede di due
auto completamente elettriche: ci mostra come decisioni
importanti si possano prendere subito. Tanto per dire: “se
ci è arrivata anche la Chiesa ....”.
Spostando bruscamente l’orizzonte, vorremmo ricordare
come nell’arco di questi trent’anni siano morti, assassinati
dalla mafia, tra gli altri, Carlo Alberto Dalla Chiesa e Pio
La Torre nel 1982,e poi, dieci anni dopo, cioè nel 1992,
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Si è svolta a scuola
una parte del percorso sulla legalità organizzato dal
Comitato Genitori che ha ospitato Gherardo Colombo,
Luigi Garlando e Nando Dalla Chiesa: tutti hanno fatto
appello all’importanza di portare i ragazzi ad un diverso
e maturo rapporto con le regole e ad un corretto esercizio
della politica. Certo il duemila e trenta è molto vicino.
È lecito sperare che queste generazioni, tra vent’anni,
guardandosi alle spalle riconoscano un cammino di
decisioni che le faccia sentire al riparo da incombenze
pericolose, che arrivino dall’ambiente, dall’illegalità o
dalla politica?
AA
la voce di felice speranza
MORDERE LA VITA
“Chi ha il pane non ha i denti e chi ha i denti non ha il pane”: così recita un
famoso proverbio che tutti noi conosciamo. Da queste parole voglio trarre
spunto per una breve riflessione. La vita riserva ad ognuno di noi le proprie
esperienze: un diverso lavoro, un proprio compagno o compagna, i figli, gli
amici. Le relazioni colorano i nostri giorni. Ci sono anche dolori, sofferenze
e prove, e queste sembrerebbero colorare di grigio o di nero funesto le nostre
giornate. A noi però, viene data un’immaginaria tavolozza di colori per dare
tono e vivacità ai nostri momenti. La vita, pur difficile, e qualsiasi esperienza
negativa essa presenti, chiede e merita di essere goduta e vissuta fino in
fondo. Mi viene in mente l’immagine di una tavola imbandita, dove ad
ognuno dei commensali viene offerta una pietanza, cioè il companatico, ed il
pane. Un pane che non è lo stesso per tutti e che chiede solo di essere gustato
e addentato. Su questa terra non ci sarà un altro banchetto del tempo, fino a
che questo entri definitivamente nell’eternità. Per ognuno di noi non c’è una
seconda replica alla vita. Sarebbe davvero un gran peccato non mordere
quel pane, anche se a volte non appare così gustoso e sembra quasi amaro
da mangiare. Allora, fatemi chiudere con una battuta: curatevi sempre la
dentatura e … buon appetito a tutti!!
Felice Speranza
LA VOCE DEI GRUPPI CONSILIARI
METÀ MANDATO – UN BILANCIO
Giunti a metà del nostro mandato iniziato nel 2009, predisporremo nei
prossimi mesi un bilancio della nostra attività in questi 2 anni e
mezzo. Tante le idee e i progetti che abbiamo realizzato e che stiamo
portando avanti, nonostante la situazione di crisi richieda
continuamente anche agli enti locali di fare la propria parte di
sacrificio. Un bilancio che descriverà le piccole cose quotidiane e i
progetti più ampi che siamo riusciti a portare a termine, e quelli che
ancora aspettano di trovare le risorse per la realizzazione. Sulle
attività e i progetti che andremo a proporre da qui al 2014 ci sarà
modo di discutere all’interno di apposite assemblee pubbliche che
organizzeremo come lista civica nei prossimi mesi. Sempre aperti a
nuove idee, disponibili all’incontro e alla critica, ma restando
sempre con i piedi per terra e con l’attenzione al bene comune e alle
necessità e bisogni della nostra comunità.
Inoltre cogliamo l’occasione per ringraziare Franco Taunisio che dopo
oltre 7 anni di impegno come assessore all’urbanistica, edilizia e
lavori pubblici ha deciso di dimettersi per dedicare maggior tempo
alla sua vita lavorativa e privata, ma che continuerà ad essere una risorsa
per il nostro gruppo politico.
Il Capogruppo di Maggioranza
Un progetto di ACRA e AIAB Lombardia
IL CIBO A SCUOLA
BUONO, AMICO, VICINO
Incontri a Mezzago, Vimercate ed Agrate
Si è svolto a Mezzago, in Sala Civica giovedì 1
marzo il secondo di tre incontri ”Il cibo a scuola:
buono, amico, vicino”, rivolti ad amministratori e
tecnici, agricoltori, insegnanti e cittadini interessati
ad approfondire una visione nuova, sostenibile e
fattibile della ristorazione scolastica. Una ristorazione basata sulla qualità
delle materie prime, sulla conoscenza del territorio, di un’agricoltura amica
dell’ambiente, sulla filiera corta, che avvicina e rende meno anonimo il cibo,
sulla tradizione dei sapori, sull’educazione al gusto e alla convivialità. Le
Associazioni ACRA e AIAB Lombardia, realizzatrici del progetto “Mensana
in corpore sano” con il contributo della Fondazione Cariplo, hanno inteso
dare particolare spazio alle esperienze per la ristorazione scolastica con
prodotti biologici del territorio. Il Sindaco Antonio Colombo quindi, proprio
sulla base dell’esperienza e delle scelte del nostro Comune, ha introdotto
l’incontro col tema ”La ristorazione scolastica come motore di economia
locale: qualità, territorio, ambiente, relazioni umane..parametri di un nuovo
modello economico”.
Pietro Raitano, direttore di Altreconomia si è occupato di “Filiera corta,
km zero.. anche in mensa”, mentre Giuseppe De Santis, esperto di filiera
corta ACRA ha illustrato il modello economico e sociale dei Gas, e Giuseppe
Vergani, coordinatore della Rete GAS della Brianza l’intervento di aziende
agricole biologiche: la coltivazione di cereali e legumi, gli ortaggi. Gli altri
incontri si sono svolti a Vimercate e ad Agrate Brianza.
Michele Bonanomi
DISCARICA PARCO RIO VALLONE
Mezzago, un comune che vorrebbe preservare le realtà storiche e il
territorio della nostra piccola comunità e pur di farlo vincola ulteriore
parte del territorio comunale al già esistente Parco Rio Vallone. Spesso ci
siamo messi a discutere con i nostri colleghi sulla reale validità di versare
un contributo al Parco e non abbiamo mai trovato una motivazione per
sostenere il contributo di 14.000 euro annui. Quello che dovrebbe essere
un’isola felice, curata e preservata, di fatto risulta essere una discarica a
cielo aperto. Nella tratta che attraversa il nostro comune, effettuando una
semplice camminata lungo il letto del torrente, si presenta uno scenario
alquanto raccapricciante, soprassedendo agli innumerevoli sacchetti di
plastica, ci si imbatte in cumuli di macerie sparsi ovunque, carcasse di
animali di grossa taglia, rottami e targhe di auto, attrezzature da giardino,
borse da viaggio e perfino una discarica di eternit. A gran voce chiediamo
ai nostri amministratori se vale la pena di versare contributi ad un ente che
si disinteressa della pulizia e del mantenimento del territorio a lui affidato.
Manifestando la volontà dei cittadini, chiediamo al Signor Sindaco e
all’assessore all’ambiente di provvedere a verificare la reale situazione e di
far fronte con una soluzione definitiva a questo scempio posto nei confronti
della natura, visto che a parole professano di voler tutelare il territorio, la
sua micro-organicità e le specie animali. Per noi questo è mancanza di
controllo degli amministratori che delegano servizi a Enti esterni.
Naturalmente, tutto ciò è documentato da materiale che potete richiederci.
Il gruppo di opposizione con questo articolo vuole sottolineare la necessità
del verde, se il controllo, il mantenimento e l’uso rendano benefici ai
cittadini.
I consiglieri PDL-LEGA
GIOCO D’AZZARDO: REGOLE E PREVENZIONE
Il Consiglio Comunale ha deliberato il regolamento comunale per le sale
giochi che vincola tutti gli esercizi che svolgono questa attività al rispetto di
alcune precise norme e esclude la possibilità di aprire sale che esercitano il
gioco in via esclusiva, all’interno del perimetro dell’abitato.
Negli ultimi tempi il fenomeno del gioco d’azzardo è in forte espansione, e
coinvolge quote sempre più ampie di popolazione. L’aumento dei giocatori
e delle somme giocate è dovuto ad una serie di fattori quali l’aumento dei
giochi esistenti, le massicce campagne pubblicitarie, la diffusione dei luoghi
di gioco, una maggiore accessibilità in termini di somme per iniziare a
giocare, fattori socio-culturali quali ad esempio una sempre più precaria
condizione economica delle famiglie. Per capire il fenomeno basti pensare
che nel 2010 lo Stato con i “giochi pubblici” ha raccolto 61,4 miliardi di
euro pari al 4,1% del PIL nazionale con un incremento sul 2009 del 13%.
Questa ampia diffusione del gioco d’azzardo porta con sé l’aumento del
rischio di propagare la dipendenza da gioco d’azzardo tra i soggetti più
deboli.
La dipendenza da gioco d’azzardo si basa sugli stessi meccanismi
biopsichici riscontrabili nel caso di consumo di sostanze psicoattive,
l’unica differenza sta nel fatto che la dipendenza non è provocata da
2
una sostanza ma da un comportamento. Il gioco patologico è quindi una
vera e propria dipendenza che porta le persone a perdere il controllo
sull’attività di gioco, che diventa la cosa più importante della
propria vita, oppure diventa un’attività che dà sollievo a sensazioni
di ansia, solitudine, rabbia e depressione.
Molto spesso le persone che hanno un problema legato al gioco
patologico negano tale difficoltà. E’ importante quindi che le persone
vicine a loro non appena si rendano conto della situazione possano
accedere a centri specialistici che li possano aiutare a comprendere
la situazione in tutta la sua ampiezza e ad attivare i necessari
sostegni con un approccio multiprofessionale.
All’interno della funzione di segretariato sociale svolta dal servizio
sociale comunale, sarà attivato uno sportello di primo filtro delle
situazioni che afferiscono al gioco d’azzardo patologico per poter
indirizzare poi le persone ai centri specialistici e alle associazioni
che si occupano di tale problematica per iniziare un primo approccio
al problema e alla presa in carico di questa particolare forma di
dipendenza
Giorgio Monti
Celebrato l’8 marzo
DONNA AFRICA
Celebrata sabato 3 marzo alla Biblioteca
di Mezzago la festa della donna con
l’inaugurazione della mostra fotografica
“Donna Africa, i ritratti della fierezza e
della speranza” di Andrea Semplici e
Bruno Zanzottera con la partecipazione
di Raffaele Masto scrittore e giornalista di
Radio Popolare e Nelly Diop, di Raddho:
Rete Africana per i diritti dell’uomo.
L’Associazione Progetto Continenti, che ha
organizzato la mostra, ha voluto portare
con Donna Africa lo sguardo sulla bellezza
e la forza delle donne africane che nelle
Sala Civica: Inaugurazione della Mostra "Donna Africa"
diverse culture, tradizioni ed esperienze,
vivono con dignità e fierezza e riescono a
far fronte alle difficoltà in maniera energica e creativa.
Donna Africa è un omaggio a tutte le donne e invita a vedere la ricchezza e le
risorse del mondo femminile nel nostro Paese, anche grazie alla presenza e al
lavoro delle donne immigrate.
Nel corso della presentazione della mostra il Sindaco Antonio Colombo ha
annunciato che il contributo di 4000 euro del Bando per progetti di cooperazione
decentrata è stato assegnato totalmente a Progetto Continenti che intende
destinarlo al Centro di Accoglienza per bambini orfani o giudicati in stato
di abbandono della comunità di Paxcaman, in Guatemala; nello specifico il
progetto richiedeva un contributo per iniziare l’attività educativa e di formazione
degli operatori del centro.
In chiusura aperitivo con assaggi di gastronomia africana.
AA
E VAI
poesia di Elisa Kidané - Eritrea
Foto Studio Giudicianni & Biffi
“Avanzi maestosa,
più che regina,
e nei tuoi occhi
riflessa sta una forza a te solo conosciuta.
E vai,
macinando miglia
ingoiando polvere
caricando pesi
coltivando sogni...
E continui ad andare,
instancabile venditrice di speranza...
E vai
incontro alla notte.
Ad attenderti le stelle,
impazienti di danzare al ritmo dolce del
tuo cuore.
Poi prima che spunti il sole,
riprendi il cammino anticipando l’alba
generando aurore
inventando futuro.
E l’Africa tutta..
rinnova la fede nel Dio della Vita.
E vai
carica di sogni e popoli,
riflessi nei tuoi occhi dolci di Madre
d’Africa
e ostinata custode dell’umanità.
AL BUEN PASTOR GERARDI,
MÁRTIR DE LA MEMORIA
Al buen pastor Gerardi, mártir de la memoria
Poesia per Gerardi, di Pedro Casaldáliga
Venivi dal Quiché, dal Quiché martire;
/ dalla terra devastata; / dai molti esili
del tuo Popolo; / da una lunga agonia
di silenzi e attese; / dagli alti vulcani,
compressi / di indignazione profetica... //
Volevi “costruire un paese altro”, / sognavi
una nuova Verapaz. / “La costruzione del
Regno comporta rischi”, / lo sapevi molto
bene, e tuttavia vivevi / i diritti umani come sogni divini; / con la tua sete
di giustizia vera; / nella tua opzione per le vittime, che sono anche i poveri.
// Venivi libero e forte, temprato nell’Evangelo, / vestito di una casacca
popolare, / con buon umore/chapin/, / Juanito, monsignore, saggio e
corretto / come un patriarca maya. // Hai alzato la tua voce in Parlamento
/ e nei fori mondiali, / e il rapporto del REMHI e della ODHA......
Faremo verità della memoria / e “questa verità sarà che non dimenticheremo”.
/ Ci sarà perdono, ma non dimenticanza. / Abbiamo giurato: “Guatemala:
Mai più!” / Mai più dittature né massacri, / né paure suicide, né complici
silenzi. / Sempre più Guatemala, libero, indigeno, fraterno!
... Tu sei già in piena Luce, in vera Pace, / e sei la Chiesa viva, il nuovo
Guatemala! / Nulla cancellerà dalla memoria / la tua memoria, Gerardi.
Direttore responsabile
Antonio Colombo
Capo redattore
Alberto Aquili
Registrazione al Tribunale di Monza
N°1805 del 23/05/2005
Consulente informatico
Nick Radaelli
Fotografie
Studio Giudicianni & Biffi
Progetto grafico e Stampa
Tipolitografia Riva Villasanta
Ricordiamo l’anniversario dell’uccisione di Mons. Gerardi, Vescovo del
Guatemala, avvenuta il 26 aprile del 1998.
La Comunità di Mezzago ha avuto la fortuna di poterlo conoscere
personalmente ospitandolo per alcuni giorni in occasione della Sua
partecipazione alla Marcia per la Pace Perugia - Assisi del 1995.
Ricordare Mons. Gerardi non deve però limitarsi alla commemorazione
rituale che può realizzarsi di anno in anno, il significato della sua morte deve
sostenere e incoraggiare coloro che ancora oggi si rifiutano di accettare il
mondo così com’è, con le sue ingiustizie e la sopraffazione dei più deboli,
e si assumono il compito di lavorare per il raggiungimento e il rispetto dei
diritti umani, attraverso una trasformazione del presente che sia di speranza
per il futuro.
Mariangela Villa
Progetto Continenti Gruppo di Mezzago
Progetto Continenti ONLUS
Associazione di cooperazione e solidarietà internazionale
Segreteria Nazionale: Via Antonino Pio, 40 – 00145 Roma
tel. (+39) 06.59.600.319 – 06.54.224451
fax (+39) 06.59.600.319 – C.F. 90010410570
e-mail: [email protected] - www.progettocontinenti.org
Gruppo di Mezzago
Per info: Fiorangela Crespi
via Unione 3 – Tel. 0396021621
e-mail: [email protected]
Hanno collaborato
Antonino Jonathan Luzzi, Enrico Giudicianni, Fiorangela Crespi, Giancarlo
Brioschi, Gianenrico Passoni, Giorgio Monti, Giulia Fumagalli, Marcello Passoni,
Maddalena Villa, Mariangela Villa, Marta Carzaniga, Maurizio Ronchi, Maurizio
Salamana, Michele Bonanomi, Norberto Ambrosiano, Roberta Brioschi, Rosa
Bavetta, Sergio De La Pierre, Tiziano Favalli, Veronica Cattaneo, Ivan Fedeli e i
Mezzaghini.
3
La festa dell’Immacolata
NELLO SPIRITO DELLA SOLIDARIETÀ
A Mezzago, l’8 dicembre non e’ solo la festa dell’Immacolata Concezione di
Maria, ma anche una splendida occasione per fare dello shopping natalizio bello,
sano e solidale. Infatti l’8 dicembre 2011, presso la sala “Arca” concessaci dalla
parrocchia, e’ stato possibile conoscere da vicino molte delle associazioni di
volontariato che operano nel nostro paese e dar loro un’offerta acquistando i loro
prodotti. Questa iniziativa e’ nata nel 2009 dal Don Romeo e da alcuni giovani della
parrocchia, riflettendo sul fatto che ai giorni d’oggi il 24 dicembre sia diventato una
rincorsa ai regali in modo smisurato
e frenetico, perdendo così la magia e
il senso vero e profondo del Natale.
Così si e’deciso di iniziare questa
nuova tradizione dell’8 dicembre
con diversi banchetti di prodotti delle
associazioni di volontariato sperando
così che il contributo che raccolgono
possa servire ad aiutare altre persone
in bisogno di aiuto. Con l’inizio della
neo Comunita’ Parrocchiale, anche
don Marco e don Valerio non si
sono tirati indietro e hanno accolto
volentieri questa iniziativa originale
di Mezzago. Le associazioni che
hanno contribuito a rendere speciale
questa giornata sono molte ma vorrei
ricordarle tutte in quanto lavorano nel
nostro paese e nel mondo e meritano
di esser conosciute da tutti. Tra queste
ricordiamo i ragazzi dell’oratorio Oratorio San Luigi, sala Arca : banchetti associazioni di volantariato
che hanno reso possibile la giornata
e si sono impegnati molto anche per le animazioni domenicali ed estive, la scuola
Ferrario e il gruppo della Terza Eta’ che con il ricavato dei loro prodotti fatti a mano,
aiutano le opere della parrocchia. Ma non ci sono solo associazioni parrocchiali,
ma anche altre, come la “Pro Loco” sempre in prima linea per il nostro comune
e la “Vecchia Canonica” che cerca di ristrutturare la canonica di Mezzago ed e’
sempre disponibile per chi ha bisogno. E come non ricordare le associazioni che
operano a livello mondiale, come il Gruppo Equosolidale che sostiene i diritti dei
lavoratori nel mondo, “Shry Sarreshwahi Samooh” che aiuta i volontari in India, il
“Progetto Continenti” che opera in America e Asia, il gruppo che sostiene le opere
di Maurizio in Madagascar, l’associazione “Leonora Brambilla” che sostiene
opere di asili e scuole, “Help for children” che ci permette ogni anno di avere
amici bielorussi a Mezzago e gruppi
che sostengono operazioni in Brasile.
La serata dell’8 dicembre e’ sempre
molto attesa da tutti… una tombolata!
Non una tombolata qualsiasi: i premi
sono, ogni anno, offerti gentilmente
dalle associazioni che partecipano
e il ricavato della vendita delle
cartelle, e’ sempre destinato ad una
proposta solidale importante, del
territorio, della diocesi o di qualche
associazione.
I primi anni, il ricavato e’ stato
devoluto al “Fondo famiglia lavoro”
utilizzato da molte famiglie anche del
nostro paese, quest’anno si e’ deciso
in maniera unanime di donarlo alla
proposta “Social taxi” di Mezzago.
Una grande collaborazione di molti
volontari e di persone che aiutano a
rendere possibili queste iniziative……
ecco il vero spirito natalizio ritrovato!
“La solidarietà è come un arcobaleno che sfrutta la ricchezza dell’acqua e la
luminosità del sole per tingere il cielo di incantevoli sfumature!” Youness Khalk
Veronica Cattaneo
CELEBRATA LA GIORNATA DELLA MEMORIA
La Biblioteca di Mezzago e Millima teatro hanno presentato sabato 28 gennaio alla Sala civica Gerardi, in occasione del
diciassettesimo giorno della memoria: ”Questo è stato: voci di donne ebree”. Shoah in ebraico significa desolazione, catastrofe,
disastro. Con una lettura teatrale le attrici Mimma Pieri e Lilli Valcepina hanno raccontato le donne che l’hanno vissuta, e ne
portano il marchio tatuato, sulla propria pelle. Una femminilità offesa e ferita ma carica di coraggio e determinazione, impegnata
in una battaglia contro l’abbrutimento, la fame, il freddo, la disperazione, la morte.
«La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”,
al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani
che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono
opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.» Art.1, legge 211,
20/7/2000.
www.sbv.mi.it/mezzago • [email protected]
via S.Biffi, 32 • 20883 Mezzago MB • 039.688.3208
PRESENTATO “L’ALBERO E LE PAROLE”
Mezzago declamata in un denso calendario di incontri
Sabato 18 dicembre ha avuto luogo la presentazione ufficiale dell’Autobiografia di Mezzago, realizzata dal sociologo Sergio
De La Pierre. In biblioteca erano allestite sia la sala civica, sia lo spazio lettura, dove un grande schermo riproduceva il tavolo dei
presentatori. Sergio Ferraresi ha sottolineato come il modello di municipalismo che emerge dal libro si presenti come un nucleo
di “futuro del mondo”, una risposta possibile alla crisi globale. In questo mondo dove gli abitanti sono ormai otto miliardi, metà di
questi vive nelle città, ma oltre un miliardo di uomini vive nei cosiddetti “slums” o bassifondi, la salvezza possibile non verrà dalle
“megacity”, ma dalla rete di piccole città. Dire questo equivale a dire, ancora una volta, che “Mezzago è avanti” e lo è grazie a tutti
gli sforzi di cittadini, volontari e amministratori che con dedizione hanno praticato una formula di convivenza che è quella raccontata
nel libro e che ora viene anche additata ad esempio in incontri con associazioni, circoli e mondo accademico. Con un presentatore
spesso accademico e con il contributo, volta per volta, di alcuni ospiti mezzaghesi domenica 18 marzo a Milano, in via Padova , nel locale “Ligera” Elena
Granata, del Politecnico di Milano ha illustrato l’esperienza di Mezzago in un quartiere milanese che sta iniziando a parlare di metodi partecipativi. Presenti
anche Antonio Colombo, Vittorio Pozzati e Antonio Testa. Alla presentazione c’erano circa 70 persone. Domenica 1° aprile all’associazione Ipazia in zona
Bovisa, ha presentato il libro il sociologo Sebastiano Citroni. Erano presenti Claudio Dozio, Maria Rosa Carminati e Francesco Salerno. Mercoledì 11
aprile presentazione a Pinerolo (To) presso il Circolo Arci Stranamore, mentre giovedì 19 aprile a Milano, presso l’Associazione Villa Pallavicini, in fondo
a via Padova Il “presentatore” è stata Marianella Sclavi; per i mezzaghesi presenti Asnaghi, Pozzati, Colombo, Giorgio Monti e Angelo Vitali. Mercoledì 2
maggio, a Milano, all’associazione “Sunomi” la presentazione è stata associata a un aperitivo con assaggi di asparagi di Mezzago. Sabato 5 maggio, di
pomeriggio, a Taneto di Gattatico (RE), il libro è stato presentato da Marco Boschini, in occasione del primo Festival Nazionale dei Comuni virtuosi, mentre
domenica 6 maggio, a Mezzago, seconda presentazione del libro in occasione del maggio mezzaghese, con Giorgio Ferraresi ancora presentatore. Giovedì
10 maggio alla Facoltà di Sociologia di Milano Bicocca, nel Dipartimento che studia l’associazionismo, il libro è stato presentato dai professori Roberto
Biorcio e Giorgio Ferraresi, da Sergio Silvotti, formatore presso l’ARCI Lombardia, e Giovanbattista Armelloni della segreteria dell’ACLI Lombardia. Infine, ai
primi di giugno, presentazioni a Riace e a Lipari, la prima organizzata da Legambiente di Reggio Calabria e la seconda da un’associazione locale.
AA
4
IL BLOOM DI MEZZAGO
Gli Sviluppi Incontrollati del tempio della musica e cultura indipendente in Italia. Dal 1987...
Bloom è nato nel maggio del 1987. E da allora è gestito dalla Cooperativa il Visconte
di Mezzago.
La Cooperativa si è formata all’incirca un anno prima su iniziativa di alcuni membri
di Radio Montevecchia, una delle prime radio libere del territorio lombardo.
Radio libera a quei tempi era sinonimo
Radio senza soldi. Per cui, per sostenersi
economicamente, Radio Montevecchia
organizzava concerti, feste e simili.
Alcuni membri della radio pensarono
che queste attività di organizzazione di
spettacoli riuscissero meglio delle attività
di trasmissione radiofonica....
Decisero quindi di cercare un capannone
o simili per mettere in piedi in pianta
stabile una attività autonoma in tal senso.
Si fondò quindi la suddetta Cooperativa e
si cercò un luogo adatto.
Quasi subito si individuò l’ex-cinema
Ponte, in abbandono fra gli asparagi di
Mezzago, piccolo paese a nord di Milano
fra Vimercate e Trezzo sull’Adda. L’edificio
era diviso in più sale e si prestava alla
realizzazione di un centro polifunzionale,
qualunque cosa ciò significasse, a quei
tempi ciò non era molto chiaro.
Con l’approvazione ed il benevolo
sostegno della Cooperativa Edificatrice Bloom : sala concerti
di Mezzago, proprietaria dell’immobile,
si decise di affittare l’ex-cinema, renderlo
agibile con i soldi delle quote sociali,
battezzarlo Bloom ed iniziare le attività.
Musica, cinema, teatro, mostre, incontri
furono le prime cose che vennero in mente
e che vennero messe in pratica con un po’
di incoscienza e molto volontariato.
Una libreria e corsi di vario genere
arrivarono poco dopo. Tutti i fondatori
ricordano inizi prudenti, addirittura
circospetti.
Ma in realtà non fu così. Basta leggere il
programma dei primi mesi.
Spazio a band locali e ad associazioni
presenti sul territorio, cinema d’essai,
esposizioni di artisti della zona certamente,
ma da subito iniziarono concerti con
band internazionali: Fleshtones, Stomach
Mouth, Blasters, Flamin’ Groovies,
Embryo, Paul Roland, Africa Unite, Opal,
Jonathan Richman, Thin White Rope, Bloom : la libreria.
Fuzztones...solo le bands che suonarono
il primo anno. Da allora Bloom – Sviluppi incontrollati diventò un punto d’incontro
nel cuore della Brianza non ancora cablata che si è sempre distinto per la ricca
programmazione musicale, cinematografica, artistica e per tutti i tipi di iniziative non
propriamente omologate.
Gestito da una cooperativa, la Cooperativa Sociale il Visconte di Mezzago, ha come
obiettivo dimostrare concretamente che è possibile vivere in questa società senza
arrendersi nè alle logiche del consumismo e delle multinazionali nè all’atrofia culturale.
Punto di riferimento per la musica definita dai più “alternativa”, Bloom continua
ancora oggi a diffondere, promuovere, produrre, lanciare artisti. Innumerevoli sono
le bands italiane e internazionali che dal nostro palco hanno iniziato la loro ascesa
artistica, o che comunque ci hanno onorato della loro presenza.
Oltre 3500 concerti di tutti i generi musicali con gruppi provenienti da ogni parte
del globo terracqueo, da nomi illustri a perfetti sconosciuti (spesso perfetti sconosciuti
diventati poi nomi illustri).
Nomi? Così a memoria: Nirvana, Green Day, Motorpsycho,Primal Scream,
Kyuss, Morphine, Screaming Trees, Paul Simonon (Clash), Sepultura, Jon
Spencer, Eric Mingus, Afterhours, Hole, Subsonica, Enrico Rava, Giuliano
Palma & Bluebeaters, Steve Wynn, Verdena, Hepcat, Cop Shot Cop, Murphy’s
Low, Fishbone, Steve Earle, Nina Zilli, Sharon Jones & the Dap Kings, Melvins,
Wire, Buddy Miles, Danko Jones, Modena City Ramblers, Queens Of the Stone
Age, Subsonica, Bluvertigo, Reggae National Tickets, Mau Mau, Bluebeaters,
La Crus, Cristina Donà, Selecter, Davide Van De Sfros e centinaia di altri.
Il BLOOM è anche Cinema.
La sala cinematografica del Bloom: un gioiellino tutto rosso.
Megasale, multisale, fantasale. Prenotazioni da casa, selezione all’ingresso.
1000 posti, tutti numerati, tutti a sedere. Effetti visivi, effetti olfattivi, effetti termici...
Se le differenze vi incuriosiscono e il diverso non vi fa paura perchè credete che
siano le cose e le persone diverse a generare la bellezza del mondo, ecco, allora
provate BloomCinema: film indipendenti (ma non solo), film di qualità, corti d’autore,
documenti filmati, rassegne, incontri con i registi. BloomCinema: una birra, un film e
settantadue poltroncine. Tutte rosse.
IL BLOOM E’ ARTE/CULTURA
Bloom vuole essere l’intersezione degli assi nord-sud e oriente-occidente: punto di
incontro di sensibilità differenti che si manifestano nelle diverse forme artistiche
ed espressive, esaltano la diversità e nella diversità trovano un momento comune.
Vogliamo focalizzare l’attenzione intorno a
quello che succede nel mondo e cerchiamo
di informare, di stimolare riflessioni e dibattiti
intorno a temi di attualità.. In Bloom trovano
il loro spazio varie iniziative culturali, volte
a focalizzare l’attenzione su tematiche sia
globali che relative al nostro territorio, che
si sviluppano con eventi nei diversi ambiti:
musica, teatro, danza, presentazione di libri,
incontri, reading di fiabe e poesie, mostre
artistiche e fotografiche, proiezioni video e
diapositive, cinema, gastronomia, convegni,
il tutto con il coivolgimento di Associazioni
ed esponenti del mondo della cultura.Il Bloom
è socio del D.E.S.BRI - Distretto Economico
Solidale Della Brianza.
Foto BLOOM
IL BLOOM E’ BLOOMSBURY
Una libreria notturna, un bazar, una gemma,
un rifugio. Bloomsbury è un isola.. E’ un posto in
cui la gente viene a parlare...E’ qui che potete
chiedere informazioni riguardo a tutto quello
che riguarda il Bloom, anche i corsi. Ma potete
anche semplicemente venire a chiacchierare
con il libraio o la libraia, perchè no?
Bloomsbury è un’isola. Dimenticavo: tutti i
librai che vedete in Bloomsbury sono volontari.
IL BLOOM E’ ANCHE CORSI
Se sognate di trovarvi a danzare una danza
straniera in un villaggio del Senegal o una
pizzica tarantolata a Melpignano...beh allora
siete pronti per mettervi in marcia con noi: i
Corsi del Bloom, vi hanno dato e vi danno la
possibilità di realizzare tutti questi desideri e
non solo...In tutti questi anni hanno divertito e
coinvolto migliaia di persone creando gruppi
musicali, formando figure professionali..
grazie alla dedizione degli insegnanti che si
sono susseguiti ma anche e soprattutto grazie
al vostro insostituibile meraviglioso desiderio
di imparare.
IL BAR!
Pur trattandosi del settore piu’ commerciale
di tutta la cooperativa sociale, il bar tenta
ugualmente di rispettare i canoni che il Bloom da anni si è prefissato. Viene
posta un’attenzione particolare ai prodotti che vengono consumati nello stesso...
L’intento è duplice: sostenere l’iniziativa locale, spesso schiacciata dal peso
delle grandi multinazionali, e allo stesso tempo diminuire l’impatto ambientale
relativo al trasposto della merce. Sulla stessa linea, è stato adottato il bicchiere
in plastica riciclabile, marchiato Bloom, per ridurre il consumo esagerato
della stessa. Al contrario di molti locali in cui l’acqua si può acquistare solo in
bottiglietta, il nostro bar ha installato appositi depuratori per somministrare
acqua, sia gasata che naturale, al bicchiere e senza alcun costo per il cliente.
Foto BLOOM
IL BLOOM E’.. OUT
Agenzia musicale indipendente che opera all’esterno del BLOOM
e promuove gruppi della scena musicale italiana ed internazionale.
BloomOut si occupa inoltre della progettazione e della realizzazione
di rassegne e festivals e di tutti i servizi per la produzione di eventi.
Booking & Management Realizzazione di tournèe sul territorio nazionale e
internazionale in locali caratterizzati da una autentica tensione alla promozione
di cultura alternativa e non.
Direzione, coordinamento e studio delle strategie di comunicazione e promozione
relative ai tour e alle uscite discografiche. Anche etichetta per progetti specifici
con il marchio BLOOMPRODUZIONI.
Produzioni esterne Collaborazione con Comuni ed Enti di varia natura per la
Progettazione, la Direzione Artistica e Organizzativa - dalla gestione artisti,
produzione audio/luci, logistica, accoglienza - di eventi quali concerti, festival,
rassegne musicali e/o teatrali, cinema all’aperto, incontri, dibattiti, mostre.
Ufficio stampa Ufficio Stampa e Promozione da affiancare agli eventi
proposti, o di eventi già organizzati. Con questo settore la BloomOut
intende ottimizzare i rapporti sviluppati con la Stampa e i Media in generale
(contatti con tutti gli organi di divulgazione e promozione del settore
musicale e culturale - magazine, radio, TV, web ecc.) per offrire un servizio
di alto livello a chi necessita di promuovere e far conoscere un evento.
Grafica Studio e progettazione per la comunicazione grafica degli eventi.
A cura di Norberto Ambrosiano
5
Le pagine dei mezzaghini
In questo numero presentiamo il lavoro di due gruppi de “i mezzaghini”.
Entrambi hanno partecipato agli incontri previsti dal progetto “legalità e
dintorni”, e ne danno ampio resoconto nei loro lavori.
l primo gruppo si è dato il nome “parole di ghiaccio”, erano i giorni in cui è
nevicato, ed è composto da: (in piedi da sin.) Gianpaolo Giramma, Jacopo
Giovinazzi, Mouhamed Kandj, Fabio Locatelli, Alessandro Colombo, Elisa
Ronca, Giorgia Bocchiola, Alice Dozio, Nawal Ouali Alami, (in ginocchio,
da sinistra) Alessandra Oddo, Elena Giuli, Caroline Zevallos.
Foto Studio Giudicianni & Biffi
INTERVISTA A GHERARDO COLOMBO
Gherardo Colombo, ex magistrato di Milano, ha incontrato all’Arca gli alunni dell’istituto comprensivo di Mezzago Bellusco, giovedì 19 Gennaio 2012, per affrontare con loro il tema della giustizia. Abbiamo scritto in forma di intervista
le numerose domande a cui ha risposto nel corso dell’incontro
Aveva già pensato sin da quando era piccolo di fare il magistrato?
No, ma a 17 anni ho deciso di fare un lavoro utile, come faceva mio padre, perciò ho deciso di fare il magistrato.
Qualcuno ha mai provato a corromperla?
Sì, ma non c’è stata trippa per gatti. Non mi sono fatto coinvolgere in faccende di questo genere.
Perché alcune leggi devono essere cambiate?
Perché già in passato sono state eseguite leggi che era meglio non rispettare, per esempio quelle razziali. Non vorrei
che si ripetesse lo stesso errore.
Gherardo Colombo
Foto Studio Giudicianni & Biffi
Perché pensa che sia necessario insegnare la politica ai più giovani?
Credo che dovrebbe essere uno degli obiettivi più importanti della scuola, perché è giusto che i ragazzi imparino ad
apprezzare la politica come qualcosa di importante e non come qualcosa da cui stare lontani.
Secondo lei qual è il motore di tutto?
Direi che senza il rispetto altrui non esisterebbe giustizia.
Cosa metterebbe sui piatti della bilancia?
Metterei le persone, perché ci si dovrebbe rispettare, avendo tutti gli stessi diritti.
Ma, tutte le leggi vengono rispettate?
Assolutamente no, per esempio: la legge tutela le minoranze etniche e religiose, ma molte persone sono discriminate, comunque, dalla gente comune.
Come crede debba essere il sistema scolastico?
Secondo me i professori dovrebbero essere molto preparati, dovrebbero praticare le regole scolastiche imposte agli alunni ed essere scrupolosi quando danno i voti.
Perché ha deciso di interrompere il suo lavoro?
Perché avevo l’impressione di essere nel posto sbagliato per portare la giustizia nella società: la giustizia dei processi ha dei tempi troppo lunghi.
Per questo viene a scuola?
Certo: perché voi siete il rubinetto centrale. Mi piacerebbe trasmettervi il messaggio che osservando le regole si impara ad essere più maturi e più liberi. Libertà significa
saper scegliere: finché non si è ancora capaci di decidere ci vuole qualcuno che ci dia indicazioni, anche sotto forma di comandi.
Come possiamo noi aiutare la giustizia?
Proprio svolgendo ognuno il proprio dovere con adeguatezza. Ma penso che i ragazzi vengano aiutati dall’esempio e dalle buone maniere, e non dalle punizioni.
Qual’é uno dei casi più importanti che ha seguito?
Quello più importante è stato “mani pulite” riguardante la corruzione, ma ricordo con piacere un caso in cui ho scoperto che un imputato era innocente.
Quali sono i suoi sogni per l’Italia?
Spero che in futuro le persone si rispettino maggiormente. E imparino a convivere fra loro pacificamente, in armonia. Vorrei che la persone potessero fidarsi reciprocamente
per avere un paese migliore.
TERREMOTO A MEZZAGO: EVACUATA LA SCUOLA.
Mercoledì 25\01\12 gli abitanti di Mezzago
hanno avvertito una forte scossa di terremoto.
Il sisma ha sorpreso la cittadinanza e a scuola
è arrivato l’ordine di evacuare. “Quando c’è
pericolo devi mettere la scuola in condizioni di
sicurezza: c’è un protocollo da osservare con le
procedure d’evacuazione”, afferma il professor
Foti, dirigente del plesso della secondaria di primo
grado, “ a scuola ci sono dei responsabili, come
6
il sottoscritto e il professor Fedeli, che devono
attivare e controllare le fasi dell’evacuazione”.
Il docente aggiunge che sia mercoledì 25, che
venerdì 27 tutto è andato per il meglio, anche
se alcuni alunni erano spaventati per le scosse
avvertite. Al termine dell’evacuazione non
sono stati rilevati danni consistenti alla struttura
scolastica. Fortunatamente, grazie anche alla
cultura della prevenzione e alle esercitazioni
svolte nel tempo, tutto è andato per il meglio.
“A differenza di altri plessi scolastici,abbiamo
valutato di evacuare la sede scolastica per ridurre
al minimo i rischi di infortuni agli alunni e al
personale scolastico. È stata una scelta saggia”
conclude il prof. Foti. Come dire: “prevenire è
meglio che curare”.
Le pagine dei mezzaghini
“Yellow Pecora”, l’originale nome di questo gruppo. Perché? Forse perché la
pecora gialla è un po’ quella che va controcorrente e in questo modo trova
soluzioni che gli altri non vedono.
In piedi: Simone Stefanel, Lorenzo Stucchi, Simone Stucchi.
In piedi da sin.: Elia Sala, Sara Camocardi, Matteo Crippa.
Seduti da sinnistra: Catherine Zevallos, Giuditta Taurino, Valeria Cattaneo,
Lucia Donnarumma.
Foto Studio Giudicianni & Biffi
INTERVISTA A LUIGI GARLANDO
Luigi Garlando (Milano, 5 maggio 1962) è un giornalista e scrittore italiano.
Laureato in lettere moderne a Milano, comincia a muovere i primi passi nel mondo dei fumetti.
Approda poi alla Gazzetta dello Sport, dove eredita la rubrica di Candido Cannavò, e dove scrive tuttora. Garlando
è stato anche insegnante. Da giovane voleva diventare calciatore; dopo aver letto il libro “Non sparate sui narcisi” di
Luigi Santucci , ha coltivato la passione per la scrittura.
Luigi divide idealmente in due grandi gruppi i suoi libri:
- i primi, libri per ragazzi, leggeri e spensierati, come la serie “GOL”, (circa 30 libri);
- i secondi, che trattano argomenti più seri, come il tema della guerra (“Il mio papà scrive la guerra”), della politica,
(“Camilla odiava la politica”), del razzismo (“Buuuuu”), della mafia ("Per questo mi chiamo Giovanni").
Per Garlando scrivere libri è un hobby divertente, perchè ti permette di esercitare la fantasia e di trovare il linguaggio
adatto per parlare con tutti.
Da giovane ha mai pensato di diventare un famoso scrittore?
No, non pensavo di diventare un famoso scrittore, infatti da giovane volevo fare il calciatore.
Perchè ha voluto scrivere libri per ragazzi e non per adulti?
Perchè sono molto legato ai ragazzi e penso che argomenti importanti come questi debbano riguardare anche i ragazzi.
Quando ha iniziato a scrivere?
Ho iniziato a scrivere al liceo, quando ho letto un libro che mi ha particolarmente affascinato.
Che libro era?
Il libro si chiamava “Non sparate sui narcisi”, un libro che ho riletto un paio di anni fa, e ho pensato “Ma che cavolo di libro è?!”
Secondo lei che rapporto c’è tra la legalità e lo sport?
Legalità e sport si legano: lo sport è una palestra per la legalità, bisogna rispettare le regole ovunque!
Perchè secondo lei è importante parlare di legalità nelle scuole?
È importante parlarne perchè la mafia si può combattere già quando si è giovani, per questo ho deciso di inserire nel libro “Per questo mi chiamo Giovanni”
un protagonista di 10 anni. Secondo me la legalità va allenata tutti i giorni come un bicipite.
Perchè ha deciso di chiamare nel suo libro la mafia carciofo, mostro o piovra?
All’inizia credevo che era troppo noioso o difficile parlarne con dei ragazzi così decisi di spiegare parole difficili con delle metafore, diventando anche più divertente.
Cosa pensa della mafia?
Credo che non ci siano parole per esprimere il mio pensiero verso la mafia.
Non ha mai pensato che scrivendo “Per questo mi chiamo Giovanni” la mafia potrebbe rivoltarsi contro di lei?
No, non ho mai pensato a questo, anche perchè non credevo che il libro sarebbe diventato così famoso, e comunque non ho e non avrò paura della mafia.
Perchè ha paragonato Palermo a “una città capovolta” più volte nel libro?
Pensa che in futuro possa prendere il giusto senso?
Ho deciso di paragonare Palermo a una città capovolta, in senso metaforico, perchè chi dovrebbe obbedire comanda e perchè allo scoppiare della bomba di Capaci la terra
che doveva stare sotto la strada era sopra e quindi “capovolta”.
Visto che Falcone è uscito dalla guerra come un vincitore, in futuro spero e credo che combattendo la mafia, Palermo, possa riprendere il giusto senso.
Il futuro è il verbo della speranza.
Che cosa rappresenta per lei Giovanni Falcone e perchè ha scelto proprio lui per il suo libro?
Giovanni Falcone è una stella che mi guida nel cammino, ho scelto proprio lui perchè è arrivato al livello massimo di sacrificio, un esempio per tutti.
Come riesce a far conciliare il suo lavoro da giornalista, la sua vita privata e la scrittura di libri?
È faticoso conciliare tutto, ma visto che il lavoro che faccio mi piace, è un piacere andare a lavorare. Viaggiando ho molti tempi morti e mi piace visitare paesi, scrivere o
stare con la mia famiglia, se mia moglie è a casa, visto che anche lei è una giornalista.
Luigi Garlando
Foto Studio Giudicianni & Biffi
LEGALITÀ E.. ILLEGALITÀ
Il primo marzo si è tenuto in biblioteca un incontro
speciale: in relazione al Progetto Legalità,
un’esperta, la dottoressa Elena Giudice, assistente
sociale del Distretto, ha tenuto una conferenza sui
rischi penali dei minori.
Hanno partecipato all’incontro molti alunni
della scuola media e altrettanti genitori.. Lo
scopo evidente era quello di chiarire quali siano
i comportamenti ritenuti illegali per legge in
relazione ad atti di bullismo, o peggio, che, in
alcuni casi caratterizzano le azioni di ragazzi
in età preadolescenziale e, soprattutto l’iter
giudiziario e penale che ne consegue. La dottoressa
ha presentato al pubblico una simulazione che ha
permesso di discutere e di chiarire che, a seconda
dell’età, le autorità competenti attuano diversi
provvedimenti punitivi e riabilitativi. L’anno di
passaggio è quello dei quattordici anni: superata
questa età, si è imputabili per legge. Questo
comporta un processo e, in caso di condanna,
una pena detentiva in un carcere minorile o nei
centri di recupero. In questi casi spetta di diritto
un avvocato difensore , in genere gli avvocati
proposti d’ufficio dal Tribunale minorile sono
molto competenti e con una buona difesa è
possibile ottenere una sorta di libertà vigilata.
Nello specifico l’assistente sociale ha definito che
i reati per i quali è possibile essere condannati
vanno dal furto, anche del cellulare “preso per
sbaglio”, alle molestie sessuali , anche le carezze
che non hanno il consenso sono molestie; dalla
detenzione di sostanze stupefacenti, non si sa a
quanto corrisponda la “minima quantità”, allo
spaccio; dagli atti di bullismo alla stessa omertà
in relazione a tali atti. Un’ottima occasione per
crescere, prevenire il disagio e informarsi: gli
obiettivi principali del Progetto Legalità.
7
Romanzo a puntate di ROSA BAVETTA
ALL’OMBRA DEL GATTOPARDO Xª puntata
PREMESSA
Questo romanzo, scritto sul finire dell’adolescenza, è stato letto nel 1997 dallo scrittore Vincenzo Consolo, scomparso di recente, con il quale l’autrice ha
intrattenuto lunghe conversazioni sulla scrittura. In una lettera, egli scrive:
“Ho letto il suo dattiloscritto. E’ un testo dove con semplicità e acutezza racconta l’adolescenza di una ragazza siciliana con tutti i suoi problemi in un
paese ancora di baracche: la vita in casa e fuori segnata dai morti ammazzati, dall’omertà dai tabù, dai pregiudizi, dalla droga. La scrittura è immediata e
piacevole, molto scarna ed efficace. Un racconto adatto alla pubblicazione per case editrici come Sellerio, Giunti e La Tartaruga. Vincenzo Consolo”
Il suo acume di grande scrittore ne aveva individuato subito la protagonista, che non corrisponde all’io narrante, ma ad un personaggio ormai noto, diventato
esempio di coraggio e di giustizia contro tutte le mafie. Una donna conosciuta dall’autrice durante l’adolescenza, una ragazzina già allora moglie di un boss
e madre di una bambina. All’epoca della stesura del romanzo, nessuno poteva ancora sapere che i tristi fatti che ne hanno ispirato la narrazione, avrebbero
coinvolto personaggi importanti come il giudice Paolo Borsellino. Il seguito è stato poi scritto dalla cronaca.
Era di sabato, il giorno ideale per fagliare. Quando
le feste finivano, ci voleva ancora un giorno di
vacanza prima di trovare la forza per tornare a
scuola. E io in testa, avevo un cavillo. Ce l’avevo
fitto fitto, radicato dall’estate scorsa, da quando
quel picciotto era passato davanti casa mia.
Devo avervelo già raccontato, ma la mente delle
ragazze è sempre piena di mille cose, la mia,
poi, ad orientamento sociale, mi lasciava davvero
poco spazio per infilarci dentro tutte quelle belle
dell’adolescenza. Adesso, però, leggermente
rinsavita, tendeva a restringere i vecchi tasselli
per fare largo al nuovo. A dispetto di Pietro
gaddinazzu, mi sentivo innamorata e disposta a
tutto pur di rintracciare il ragazzo dal motorino
smarmittato. Alle amiche avevo detto di essere già
fidanzata con lui e le avevo pregate di mantenere
il segreto. Nella mia testa, non avendolo più
incrociato, la storia era nata, s’era svolta ed era
già finita. Mi sentivo, senza manco uno sguardo
giusto né un primo bacio, innamorata ma già
abbandonata! Senza un programma ben preciso,
decisi di passare all’attacco. Avevo questo di
buono, la tenacia. Venia, la mia più cara amica,
dritta dinnanzi a me intanto che le confidavo tutto,
mi gettò un’occhiata di traverso.
-Manco tu mi pari! Sei sicura di esserti fatta zita cu
chistu?- mi domandò.
-Ovvio, c’avevi qualche dubbio?- risposi con
fermezza.
-Allora vallo a cercare! Non puoi sperare di
beccarlo al tabacchino o sotto qualche scuola a
Sciacca, come fanno tutti li picciotti! Se questo non
va neppure a scuola!Già, non ci avevo pensato, non ricordavo se vi
andasse o meno, visto che mai ci avevo parlato.
Ma non potevo accogliere il suggerimento
di Venia, andarlo a cercare persino a casa,
ammesso che sapessi dove abitava, e rischiare di
abbuscari legnate come una fimmina che cerca
l’omini. Certo, in ambienti meno pregiudizievoli,
la ricerca di una persona scomparsa comincia
così, dalla sua propria casa. Ma non da noi. Sua
madre avrebbe pensato che cercassi di incastrarle
il figlio, altrimenti cos’avremmo avuto io e lui da
spartire? Tutti, insomma, ci avrebbero inzuppato
il pane in un comportamento tanto grave, fino al
punto da far giungere il pettegolezzo all’orecchio
sordo, a convenienza, di Don Carlo.
-Ragioniamoci su- mi disse Venia e, con tono
professionale come un detective navigato,
continuò:
- Dobbiamo analizzare gli aspetti devianti della
nostra società…le devianze nelle quali potrebbe
essere, malgré lui, caduto!-Ma finiscila!- le urlai e lei si ribellò:
-Che mi hai chiamata a fare?Giusto, che l’avevo chiamata a fare, convincendola
persino a marinare la scuola?
-Sarà con qualcun’altra, sarà…- piagnucolai.
-No! Hai mai pensato alla droga, tu? Se ci fosse
caduto dentro?La droga? Rimasi per un istante sovrappensiero,
mentre i tasselli della mia mente si scombinavano
vorticosi e incazzati. Ma come? Non stavo
cercando di dedicarmi a tutte quelle belle cose
dell’adolescenza, io…?! O mi stavo indirizzando
ancora verso il sociale? E poi, dov’era la droga
da noi, quattro gatti perduti in lunghi e tediosi
miagolii nel circolo ristretto d’una baraccopoli?
E questa cosa nuova, cos’era? Una cosa che si
mangia, caramella, gelato, sfincia, cannolo, o un
nuovo tipo di ballo a saltello come la tarantella?
Nuove mode, ogni giorno, spuntavano come
funghi.
-Non ci credi, vero?- fece Venia.
I miei occhi incapaci di mentire, le fornirono la
risposta senza che io parlassi.
-Mio zio è maresciallo a Palermo, l’altro giorno è
venuto da noi e ho sentito cosa raccontava a mio
padre. Lo spaccio è arrivato pure qua!Distolsi, per un attimo, lo sguardo dai suoi occhi,
ritornandovi su nella speranza di trovare due occhi
se non di bugiarda, di grande fantasiosa.
-Devi ascoltarmi! Sono cristiani che mancu te
l’immagini! Saruzzu il figlio del macellaio,
Sciaveriu il nipote di Don Carmelo buonanima,
Cicciu lu gommista, fratello di Vincenzo, e Gigi
il figlio del sindaco, quel coglione senza arte né
parte!-Hai finito? Se vero fosse, come se la caverebbero?
Certo, con tutti i guai che abbiamo, ci mancava la
droga a completare l’opera!Non volevo apparire superficiale, ma per me la
droga non era quella roba leggera che i ragazzi
rollavano nelle cartine quando facevamo gli
schiticchi. C’era Antonello, ad esempio, un tipo
di Sciacca, che coltivava marijuana nei vasi posti
sul davanzale della sua cameretta, le cui finestre
davano sul cortile interno del caseggiato in zona
marina. E poi c’erano quelli che, sempre alla
marina, ballavano e si ubriacavano in un locale
in puro stile leoncavallino, e si facevano le canne
prima di trovare il coraggio di palpare culi e
minne alle ragazze. Una cosa blanda, a sentir
loro. Una cosa comunque solo a Sciacca, non in
paese! Forse, un giorno, anche loro sarebbero
scesi a Partanna, da Turiddu Novedita, uno col
pollice mozzo, che vendeva ‘robba’ più pesante,
ma molto abbordabile perché venduta sottocosto.
L’avevo visto qualche volta alla stazione dei
pulman e sotto qualche scuola, a parlare con i tipi
di quinto. Turiddu era considerato come un padre
moderno, molto attento e partecipe alle esigenze
della gioventù che lo attorniava, tra risate e battute
goliardiche, mentre spartiva i pani e i pesci e,
talvolta, li moltiplicava per accontentare tutti.
Bene, queste cose le sapevo anch’io, ma che
c’entrava lu me zitu? Venia non fece una piega e,
con fare irremovibile, mi ordinò di seguirla.
Alla marina, cuore indiscusso della città vecchia,
bancarelle di pisciari e microindustrie del salato,
salutavano con rumori ed espressioni colorite,
i marinai libici della petroliera ancorata in
una chiazza scura del porto, per i controlli di
routine. Ma non era il tempo di ammirare quel
bastimento custode delle storie di popoli e di
terre non troppo lontane da noi. Ci fermammo
davanti al basso leoncavallino fiancheggiato da
un ruscello di salamoia, e ascoltammo mute le
voci e la musica a palla all’interno. Sulla facciata,
una scritta in vernice spray, comunicava che “Se
di speranza campi, disperato, cornuto e mazziato
muori!” Insomma, un luogo per tipi tosti: femmine
vaccinate, maschi arraggiati, fagghianzeri e non.
Lì speravamo di trovare il mio fidanzato.
-Diamoci un’affacciata!- disse Venia, malgrado la
mia riluttanza.
E io, additando la scritta sul muro, finsi di non
sentire: - Roba di qualche artista incompreso,
eh?-
Partecipazione e legalità
IN RICORDO DI FALCONE E BORSELLINO
Mezzago è particolarmente legata al ricordo dei magistrati Falcone e
Borsellino dei quali quest’anno ricorre il ventennale della morte.
La scuola secondaria di primo grado a indirizzo musicale di Mezzago,
proprio dedicata a loro, li ha celebrati il giorno 22 con la piantumazione di
un “albero della speranza” nel giardino della scuola e il 23 maggio, giorno
8
proprio della strage di Capaci, con un concerto che ha visto i ragazzi
protagonisti. In serata in sala civica Gerardi di Mezzago, Nando Dalla
Chiesa ha presentato il suo ultimo libro “La convergenza” e affrontato il
tema: Le mafie dal sud al nord.
Roberta Brioschi e Maddalena Villa
CHOCOLAT: BASTA UN ASSAGGIO!
Al Bloom, un interessante incontro sul cioccolato
“La vita è come una scatola di cioccolatini: non sai mai quello che ti capita”. Così diceva un tenero Forrest Gump nell’ormai lontano 1994, nella pellicola
diretta da Robert Zemeckis e interpretata da un ispirato Tom Hanks. E in effetti aveva ragione. Il 18 marzo si è tenuto al Bloom un incontro relativo al
cioccolato, nel quale sono state spiegate le varie fasi di produzione di tale alimento in tutte le sue forme, da quello in polvere a quello spalmabile, alle
tavolette. Un’esperta, mediante la proiezione di immagini e filmati, ha snocciolato accuratamente tutte le questioni e i “misteri” che da sempre balenano
nella testa di molti consumatori; ai partecipanti all’incontro è stato chiesto di compilare un questionario, per testare la loro conoscenza sul cioccolato. È
vero che il cioccolato fa venire i brufoli? Fa male al cuore? E’ vero che è un antidepressivo? Ebbene, la maggior parte di questi sono luoghi comuni. Dopo
una degustazione comparativa di diversi tipi di marche e cioccolato, l’esperta ha rivelato che il cioccolato fondente, se mangiato con moderazione, non
provoca problemi di alcun tipo al corpo, bensì agevola la salute del cuore e ha effetti antidepressivi, in quanto stimola le endorfine nel nostro organismo.
In realtà qualche scrupolo in più bisogna farselo per quanto riguarda il cioccolato al latte: questa qualità di cioccolato, infatti, annovera fra gli ingredienti
il latte in polvere e diverse sostanze atte al mantenimento della forma solida della tavoletta che normalmente nel cioccolato fondente non ci sono in quanto
privo di latte in polvere. Ciò causa un aumento del colesterolo, a dispetto del gusto più dolce e allettante rispetto al fondente. Altro mito sfatato è stato quello
sulla produzione italiana di cioccolato: l’Italia, con grande stupore di molti, ha una grande storia alle spalle in questo settore, con produttori piemontesi
che addirittura esportarono tale arte in Svizzera, che, in effetti, si ritiene essere la più grande Maître Chocolatier. Ora sappiamo che parte della sua fama
la deve anche a noi. Altra curiosità è stata la natura del cioccolato bianco, che lo è solo di nome: di fatto non c’è cacao nella sua composizione, ma solo
burro di cacao, che si ottiene da una sostanza naturale zuccherina che avvolge i semi della pianta. Forse non tutti sanno che il cacao è anche quotato in
borsa: proprio come cinque secoli fa, quando gli Aztechi usavano i semi di cacao come moneta di scambio, anche oggi esso ha un grande valore. Proprio
agli Aztechi va fatta risalire l’etimologia del termine “cioccolato”: esso deriva da “Quetzalcoatl”, nome di una loro antica divinità, rappresentata come un
serpente piumato. Il cioccolato era considerato il “cibo degli dei”, similmente all’ambrosia divina per gli antichi Greci. Per promuovere l’iniziativa del Bloom
e il mercato solidale del cioccolato, la Coop ha allestito una mostra all’interno del suo punto vendita. Dopo la conferenza dell’esperta, si è chiusa la serata
con uno spettacolo culinario: Marcello Passoni, chef à porter, preparava sotto gli occhi del pubblico, dei piatti salati a base di cioccolato, il tutto corroborato
dalla musica di un disc jockey.
Antonino Jonathan Luzzi
MARCELLO PASSONI
UNO CHEF ALLA RIBALTA
Cheef à porter Marcello Passoni
Foto COOP Mezzago
I partecipanti al corso "Beati i Primi"
La diffusione di conoscenze sull’alimentazione e sulla combinazione creativa degli alimenti con
sfumature sempre rinnovate nei gusti, è uno degli aspetti della nostra tradizione culturale che, salito
alla ribalta negli anni recenti, muove un interesse che non tende a diminuire. In questo contesto
si affermano a vari livelli personaggi che sono “al posto giusto nel momento giusto”, ognuno con
sue spiccate caratteristiche. Possiamo dire che a livello locale Marcello Passoni, giovanissimo chef
“nostrano”, domini spesso la scena di iniziative importanti con la cucina “dal vivo” di piatti che
hanno affinità con la tematica dell’evento. Così abbiamo potuto assaggiare al Bloom i suoi gnocchi
al cacao nell’iniziativa del progetto “legalità e dintorni” dedicata al cioccolato. Negli ultimi mesi
Marcello ha anche condotto, nelle cucine di Palazzo Archinti, un corso sui primi piatti, “Beati i
primi”, e un corso sulla cucina del pesce. Ho partecipato personalmente al corso sui primi e posso
dire che vedere all’opera una persona esperta è già uno spettacolo. Di Marcello si nota la cura
particolare nella scelta delle attrezzature: per le verdure predilige l’uso dei coltelli di ceramica.
Nella sua cucina emerge il legame con i sapori della sua/nostra terra: nella scelta delle carni
compare spesso il coniglio, ma ci sono anche le quaglie ed i piccioni. Ci sono i funghi pregiati, ma
anche champignon e finferli. I sapori sono rinforzati dall’uso dell’alloro, di rosmarino, dragoncello
e chiodi di garofano. Infine non disdegna besciamella, burro e parmigiano. Sono scelte che
apprezzo: quando si mangia si mangia. Sullo stile devo fare un richiamo ad Allan Bay, che aveva
collaborato al giornale e ci aveva consegnato la massima “Dio sta nei particolari”, consigliando
per il risotto, di versare lentamente il brodo, un mestolo dopo l’altro. Ho visto Marcello versare
il brodo, in quantità esatta, tutto in una volta: ha praticamente voltato le spalle ad Allan Bay con
atteggiamento spregiudicato, ma la differenza non si nota o, meglio, non si sente.
AA
Foto T. Aquili
Alcuni diplomati al corso "Beati i Primi"
Foto M. Bernareggi
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Un angolo di mondo
Enrico Giudicianni fotografo del nostro giornale e dello Studio Giudigcianni & Biffi
ci racconta del suo viaggio in Cina
Diario
“Ora sei costretto a venire con noi, ho inviato delle vostre foto a Lishui e
avete ricevuto un riconoscimento...devi venire a ritirarlo!”
Con queste parole un collega e amico fotografo romano mi ha convinto a
partecipare a un viaggio di dieci giorni nel sud est della Cina e a Pechino.
Il pretesto è stato la partecipazione al 14° International Photographic Art
Exhibition di Lishui, dove effettivamente ci sono stati assegnati due premi.
Questa manifestazione si svolge da 14 anni nella bella e moderna città
di Lishui, e ha visto partecipare 7.298 fotografi da 88 Paesi con 72.678
immagini inviate, davvero una bellissima manifestazione, molto ben curata
con tanto di serata di gala in pompa magna ripresa dalla rete nazionale e
una serie di spettacoli che mi hanno ricordato l’apertura dei giochi olimpici
di Pechino.
La partecipazione a questo evento ci ha impegnato un’intera giornata.
Il giorno successivo abbiamo avuto modo di visitare i dintorni della città
davvero spettacolari dal punto di vista paesaggistico: sorprendenti scenari
su fiumi e laghi contornati da piantagioni di té e antichi villaggi.
Il terzo giorno ci siamo trasferiti a Hangzhou città situata sul delta del fiume
Yangtze a 140 km a sud ovest di Shangai ed abbiamo visitato il lago
dell’Ovest con la famosa “Pagoda delle sei armonie”.
La tappa successiva è stata Shangai: una visita alla vecchia città molto
caratteristica e soprattutto alla nuova, ricca di enormi grattacieli che sembra
facciano a gara l’un con l’altro per chi arriva più in alto; interi quartieri
ricostruiti sullo stile architettonico occidentale, lunghissimi viali con le più
Shangai di notte
Foto Studio Giudicianni & Biffi
importanti griffe mondiali e nelle vie adiacenti la triste realtà di un popolo che
vive in povertà. Shangai, città piena di contraddizioni e avida nell’imitare
una cultura che non le appartiene.
Abbiamo approfittato di questo viaggio per salutare gli amici Italiani che
vivono lì per lavoro da anni, colleghi fotografi, commercianti e responsabili di
grosse aziende Italiane impiantate in questa terra d’ Asia ricca di tradizioni
e culture conservate gelosamente per secoli e che la corsa all’oro si sta
portando via.
La tappa successiva ci ha portato alla capitale Pechino; immaginavo di
vedere un brulicare di persone in bicicletta, invece… strade a otto corsie
e passaggi pedonali elevati per dare la possibilità di attraversare questi
immensi fiumi di asfalto. Le biciclette sono pochissime e l’enorme quantità
di persone si muove in automobile, vi lascio immaginare l’elevato tasso
d’inquinamento tra gas di scarico e cantieri di lavoro aperti in ogni angolo:
l’aria è irrespirabile.
Nei cantieri gli operai lavorano giorno e notte, abitando in tende e baracche
all’interno del cantiere stesso.
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Lishui: Enrico Giudicianni premiato al
14° International Photographic Art Exhibition
Foto Studio Giudicianni & Biffi
Pechino offre ai visitatori scenari da film, la suggestiva e immensa Città
Proibita, i curatissimi giardini imperiali, i magnifici e caratteristici, se pur
pochi, vecchi quartieri sopravvissuti ai lavori di ammodernamento voluto per
le ultime olimpiadi, la maestosa Piazza Tienanmen con i suoi tristi ricordi
di lotte e sacrifici umani per ottenere una libertà ora venduta al commercio
mondiale.
Poco lontano da Pechino abbiamo visitato la più grande impresa mai
realizzata dall’uomo, la “Grande Muraglia” costruita circa nel 215 a.c. per
volere dell’imperatore Qin Shi Huangdi, (lo stesso a cui si deve la costruzione
dell’esercito di terracotta) 8.851 chilometri di mattoni che attraversano
un’intera catena montuosa, costruita per proteggersi dagli attacchi nemici.
Per quanto riguarda il cibo, persino quello consumato nei mercati e ai bordi
delle strade, è ottimo: non di certo paragonabile a quello servito nei nostri
ristoranti cinesi.
I rapporti interpersonali, per ciò che ho potuto verificare in questo breve
soggiorno, sembrano essere molto freddi, addirittura con un vena egoistica,
tanto che persone vittime di incidenti vengono soccorse solo dagli addetti
sanitari nell’assoluta indifferenza, senza un minimo sostegno almeno morale
da parte dei passanti.
La Cina, paese misterioso e pittoresco, fatto da un’infinita quantità di persone
che lavorano e producono a ritmi spaventosi, mentre cambia i propri scenari,
sta modificando gli assetti di un mondo intero; fortunatamente le regioni
occidentali non sono toccate da questa frenesia: conservano e mantengono
quell’antico fascino unico al mondo che spero di potervi raccontare con un
prossimo diario di viaggio, magari in solitaria….perché: avete mai viaggiato
con un appassionato fotografo al seguito? Una tortura vero? Immaginatevi
con venti tutti assieme! Eccovi alcune delle mie 1200 foto.
Enrico Giudicianni
La Grande Muraglia
Foto Studio Giudicianni & Biffi
Sport
UN CAMPIONE IN CASA: GIORGIO BOCCHIOLA
Già nel 2001 Giorgio Bocchiola ci parlava
Nel 2007 è passato dalla Pagnoncelli di Trezzo,
in un’intervista delle sue vittorie e della sua
alla Colpack di Almé, la ex “Bergamasca”,
volontà di diventare corridore. Nel 2007
affronta i sacrifici con dedizione e percepisce un
è diventato campione d’Italia su pista e ha
riconoscimento economico per potersi dedicare
vinto ben tre gare juniores.
completamente allo sport. Gestisce una parte dei
Oggi Giorgio, che ha conseguito il diploma
suoi allenamenti da casa, quindi gode di una
di geometra e corre nella categoria dilettanti,
certa autonomia: “la sua attività è tutta registrata
concentra il suo impegno più grande sempre
su un computerino”, sottolinea il papà, ”chilometri,
sulla bici, con la stessa passione, anche dopo
velocità, pause”. Naturalmente è seguito da un
le sofferenze provocate da brutte cadute: una
preparatore atletico e da un direttore sportivo
nel 2009, causata da una macchina, e una
e non ci sembra disturbato dal dover essere
nel 2010, quando una caduta in volata gli
perennemente a dieta, la linea viene decisamente
provocò un problema alla clavicola che lo
premiata. Corre da quando ha 6 anni, ha alle
costrinse ad operarsi d’urgenza una seconda
spalle o, meglio, nelle gambe, un’esperienza
volta. Lo incontriamo a casa sua al rientro
considerevole, con una Parigi Roubaix da juniores
da un allenamento, con suo padre Luigi,
e una “piccola Sanremo”. Il Ghisallo e lo Stelvio le
conosciuto anche come Sandro, e sua nipote
salite più importanti: “Affrontano fatiche tremende”,
Giorgia.
dice ancora Luigi/Sandro, aiutandosi anche con
Ci mostra il gioiello fornito dalla sua società,
l’espressione del viso: “qualche volta ripetono fino
Giorgio Bocchiola vincitore il I° maggio a Gattatico (RE)
la bici belga, una Ridley, valore commerciale
a sei volte la stessa salita”.
intorno ai seimila euro.
Quest’anno parteciperà al Giro del Friuli e al Giro
È molto sereno, è maturo: “Il mio impegno è correre, pedalo per allenarmi, d’Italia dilettanti. L’obiettivo più importante è proiettato sui prossimi due anni:
e poi faccio gare durante la settimana , qualche volta anche sabato e collezionare i 40 punti che faranno di lui un professionista.
domenica insieme”, dice tranquillamente dei suoi venticinque/trentamila Dalla redazione e dai lettori de “il mezzaghero” non può che arrivare una
chilometri annuali su due ruote, “abbiamo allenamenti fissi, individuali o con grande ola: “Vai Giorgio: facci sognare!!”.
la squadra e periodicamente dei ritiri: in inverno facciamo anche un po’ di
AA
palestra e poi anticipiamo la stagione allenandoci in Liguria e in Toscana”.
3^ CRONO MTB NEL PARCO RIO VALLONE
Più che una gara, potremmo definirla una festa,
dove bimbi, giovani e adulti attraversano un angolo
di Brianza, a cavallo della propria bici. E così
piacevolmente scoprono angoli inusuali proprio a
due pedalate da casa; a partire dal frutteto Chioso
della Falegnameria Biffi moderna azienda multifunzionale , attraverso gli orti
biologici de “il Gelso”, e proseguendo fra i campi fino all'arrivo in Fondo
Brugarolo non solo azienda agrituristica , ma anche Spa. L'appuntamento per
i bambini di 6 comuni del parco Rio Vallone (Mezzago, Sulbiate, Aicurzio,
Bellusco , Busnago , Ornago ) si è svolto Mercoledì 9 Maggio alle 17,00 in
Oratorio a Mezzago. L'organizzazione condivisa tra ASD Dinamici Felici e
Ente Parco Rio Vallone , prevedeva la presenza del medico, dell'ambulanza,
e l'accompagnamento da parte dei vigili di Mezzago dei ciclisti allo Start
Point nel frutteto Chioso , la presenza dei vigili di Sulbiate sul brevissimo tratto
asfaltato all'arrivo di Fondo Brugarolo. Al ritorno al Frutteto Chioso la sosta
per merenda offerta dalla Falegnameria Biffi. La CRONO si è svolta quindi
praticamente solo su sterrato evitando la promiscuità con le auto, a beneficio
di tranquillità e sicurezza. Sono da segnalare alcune novità in questa 3^
Partenza della Crono 2012
Foto Studio Giudicianni & Biffi
edizione. Assegnazione di maglie rosa alle femmine e gialle ai maschi
offerte dalla Pro Loco Mezzago , ai primi 3 arrivati per categoria. Tre sono
le categorie : 1^ 2^ scuole primarie , 3^ 4^ 5^ scuole primarie , 1^ 2^
3^ scuole Secondarie; anche tutti i bimbi delle materne sono stati premiati.
Assicurazione individuale, stipulata con un tesseramento giornaliero al CSI e
patrocinio CSI. Partecipazione dei bimbi sulbiatesi direttamente organizzata
dalla Pro Loco di Sulbiate. Partecipazione dei bimbi ornaghesi direttamente
organizzata dall'Assessorato allo Sport di Ornago . Concorso Fotografico e
conseguenti mostre fotografiche organizzate dallo studio Giudicianni&Biffi
ideato per prolungare “l'effetto educativo” che permea questo evento sportivo.
Tutti i costi dell'evento, compresi quelli assicurativi sono stati interamente
a carico degli enti organizzatori e patrocinanti, così da consentire la
partecipazione interamente gratuita a tutti i bambini. Invitiamo tutti quindi a
scoprire i sentieri del Parco , usando il più efficiente dei mezzi meccanici di
locomozione : la BICICLETTA !
Tiziano Favalli
presidente ASD Dinamici Felici
Antonio Varisco, presidente del Parco Rio Vallone
premia i vincitori di Crono 2012
Foto Studio Giudicianni & Biffi
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L'angolo della cucina
RISO NERO
CON SEPPIE
Foto Studio Giudicianni & Biffi
Dal Corso di Cucina "Beati i Primi" - 3 novembre 2011
a cura dello Chef Marcello Passoni
Ingredienti per 6 persone:
Procedimento:
1500 gr di seppie con il loro nero
450 gr riso vialone nano o carnaroli
1500 gr di brodo di pesce
50 gr di burro
olio extravergine
cipolla
prezzemolo
vino bianco secco
salsa di pomodoro
alloro
sale e pepe
Pulire accuratamente le seppie, conservando il nero.
Tagliare le seppie a fettine sottili.
Tritare la cipolla e il prezzemolo.
Portare ad ebollizione il brodo di pesce.
Nella casseruola soffriggere la cipolla e il prezzemolo in olio e burro,
far rosolare le seppie, bagnarle con il vino bianco.
Aggiungere il pomodoro, il nero di seppia e l’alloro far cuocere per pochi
minuti.
Aggiungere il riso e il brodo e portare a cottura per 15 minuti.
Verificare la sapidità, aggiungendo se necessario sale e pepe.
Pubblichiamo le richieste di lavoro ricevute da Marta Carzaniga responsabile del progetto di integrazione culturale “Tessere relazioni”.
Chi fosse interessato, può contattare Marta Carzaniga.
La responsabile del progetto si rende disponibile anche come riferimento per offerte di lavoro.
Recapito: 338.5746272
RICHIESTE DI LAVORO
• Donna di 38 anni cerca lavoro come operaia nelle ditte, nella
ristorazione e nei bar.
Disponibilità immediata
Recapito telefonico: 392/1636657
• Donna senegalese cerca lavoro per pulizie di casa, disponibilità
tutto il giorno.
Recapito telefonico: 333/8226602
• Donna di 45 anni, rumena cerca lavoro come badante;
disponibilità giorno e notte.
Recapito telefonico: 320/7923608
• Uomo originario del Marocco, di 31 anni, cerca lavoro come
elettricista.
Recapito telefonico: 327/6367396
COOP MEZZAGO
I Signori Soci sono convocati in Assemblea ordinaria in prima
convocazione
alle ore 06.00 del giorno 30 aprile 2012
presso la sede legale in PIAZZA LIBERTA’ 1 – MEZZAGO ed
occorrendo, l’Assemblea sarà tenuta in seconda convocazione
presso la stessa sede, alle ore 15.30 del giorno 26/05/2012
per discutere e deliberare sul seguente :
ORDINE DEL GIORNO
1. Lettura del bilancio chiuso al 31/12/2011 e della Nota
Integrativa, Relazione sulla gestione, Relazione del Revisore
Contabile, delibere relative.
(segue dalla prima pagina)
di queste misure totalmente sulle famiglie che già
vedono ridotta la propria ricchezza e le proprie
capacità economiche. Faremo il possibile per
attuare misure che ristabiliscano equità all’interno
di un sistema ”riformato” che poteva e doveva fare
di più sotto questo profilo.
Ribadiamo inoltre che negli ultimi anni sono i
Comuni gli enti che più hanno fatto per risanare il
bilancio della pubblica amministrazione in Italia,
ma che se si proseguirà in questa direzione, sarà
sempre più difficile garantire servizi, opere e
opportunità ai nostri cittadini e alle nostre comunità.
Il Sindaco Antonio Colombo
12
2. Nomina della Società di Revisione e determinazione del
compenso per gli esercizi 2012-2013-2014 a norma dell’art. 13
D. Lgs del 27 Gennaio 2010 n. 39
3. Varie ed eventuali.
Mezzago, 30 marzo 2011
ll Presidente
Fly UP