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VORREI INCONTRARTI TRA VENT`ANNI FONDI STATALI DI
Anno 16 numero 1 MAGGIO 2012 FONDI STATALI DI CARATTERE SOCIALE Il 15 settembre 2011 l’Amministrazione Comunale di Mezzago si è unita allo “Sciopero dei Sindaci” promosso da ANCI, per denunciare come i tagli ai trasferimenti mettevano seriamente in difficoltà i Comuni nella gestione dei servizi, anche quelli più importanti e fondamentali. Da allora le cose sono un po’ cambiate, soprattutto in conseguenza all’insediamento del Governo Tecnico guidato da Mario Monti. Tante le novità riguardanti le finanze degli enti locali contenute nel decreto “Salva Italia”, e proprio nei giorni in cui stiamo predisponendo il Bilancio di previsione 2012, mi sembra il caso di sottolineare come questi interventi non andranno a migliorare le risorse a disposizione dei Comuni per garantire i servizi ai propri cittadini. La novità più importante è l’istituzione dell’Imposta Municipale Unica: non si tratta di un ritorno della vecchia ICI, ma una nuova tassa che andrà per circa la metà al governo lasciando le finanze dei comuni sostanzialmente nello stesso stato in cui già erano; su questo tema le idee sono ancora molto poco chiare, su tutti i fronti: modalità di pagamento, esenzioni, casi “particolari” che con la vecchia ICI erano diventati parte di un meccanismo “rodato”, adesso vengono completamente riviste. Ma l’IMU non è la sola novità per le tasche degli enti locali, come si può vedere dalla tabella, i fondi che dallo Stato arrivavano ai Comuni per le politiche sociali, quelle che in questo momento storico dovrebbero essere maggiormente sostenute, subiscono un taglio che si aggiunge alle manovre del precedente Governo Berlusconi, passando da 2.526 milioni di euro stanziati nel 2008 a 212 milioni di euro previsti per il 2012. Praticamente spariranno. Tra le altre novità l’istituzione della tesoreria unica è una palese espropriazione dell’autonomia finanziaria dei Comuni, e i tagli progressivi ai trasferimenti peseranno per circa 70 mila euro nel nostro caso. Insomma, per il 2012 le difficoltà nella redazione del bilancio riguardano la stima delle entrate e non le riduzioni alle spese, cosa che negli ultimi anni ci eravamo abituati a fare e per cui avevamo sviluppato una certa capacità. Tutto questo in una situazione economica in cui vogliamo evitare di rigirare il peso (segue in ulltima pagina) Il BLOOM di Mezzago festeggia i 25 anni. Foto Studio Giudicianni & Biffi VORREI INCONTRARTI TRA VENT’ANNI Nel 2030 il mondo potrebbe non farcela più. Il libro “The Limit Of Growth” pubblicava già 40 anni fa uno studio dei laboratori del Mit di Boston che giudicava l’attuale modello di crescita tutt’altro che sostenibile dal punto di vista ambientale e si proponeva di dimostrare come lo sfruttamento ambientale forsennato e il consumismo spietato non potessero essere un sistema di vita eterno. I risultati erano scioccanti: il completo collasso del sistema terra è stato predetto per il duemila e trenta, quando le risorse disponibili non saranno più sufficienti a mantenere i consumi, l’inquinamento avrà ormai contaminato irreversibilmente le coltivazioni e molto altro ancora. Per evitare il collasso bisogna educare gli esseri umani a una nuova consapevolezza nei consumi, a partire da quelli alimentari, favorendo l’acquisto di prodotti a chilometro zero che seguano l’andamento delle stagioni. Inoltre già oggi esistono sicuramente le risorse per evitare una crisi del petrolio, considerando come esistano carburanti e approvvigionamenti energetici alternativi, dalle auto, elettriche o all’idrogeno, al solare. La ritrosia del mercato, che preferisce invece gli alti profitti garantiti dall’oro nero, ne ha però limitato la diffusione. In generale sono molto disturbato dal dover subire un pesante martellamento dalla pubblicità che invita all’acquisto di automobili sempre più grandi, e naturalmente veloci, che continuano a consumare benzina o gasolio, cioè i derivati del petrolio. Quindi mi sembra degna di nota la notizia che il Vaticano ha dotato la Polizia di Stato presso la Santa Sede di due auto completamente elettriche: ci mostra come decisioni importanti si possano prendere subito. Tanto per dire: “se ci è arrivata anche la Chiesa ....”. Spostando bruscamente l’orizzonte, vorremmo ricordare come nell’arco di questi trent’anni siano morti, assassinati dalla mafia, tra gli altri, Carlo Alberto Dalla Chiesa e Pio La Torre nel 1982,e poi, dieci anni dopo, cioè nel 1992, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Si è svolta a scuola una parte del percorso sulla legalità organizzato dal Comitato Genitori che ha ospitato Gherardo Colombo, Luigi Garlando e Nando Dalla Chiesa: tutti hanno fatto appello all’importanza di portare i ragazzi ad un diverso e maturo rapporto con le regole e ad un corretto esercizio della politica. Certo il duemila e trenta è molto vicino. È lecito sperare che queste generazioni, tra vent’anni, guardandosi alle spalle riconoscano un cammino di decisioni che le faccia sentire al riparo da incombenze pericolose, che arrivino dall’ambiente, dall’illegalità o dalla politica? AA la voce di felice speranza MORDERE LA VITA “Chi ha il pane non ha i denti e chi ha i denti non ha il pane”: così recita un famoso proverbio che tutti noi conosciamo. Da queste parole voglio trarre spunto per una breve riflessione. La vita riserva ad ognuno di noi le proprie esperienze: un diverso lavoro, un proprio compagno o compagna, i figli, gli amici. Le relazioni colorano i nostri giorni. Ci sono anche dolori, sofferenze e prove, e queste sembrerebbero colorare di grigio o di nero funesto le nostre giornate. A noi però, viene data un’immaginaria tavolozza di colori per dare tono e vivacità ai nostri momenti. La vita, pur difficile, e qualsiasi esperienza negativa essa presenti, chiede e merita di essere goduta e vissuta fino in fondo. Mi viene in mente l’immagine di una tavola imbandita, dove ad ognuno dei commensali viene offerta una pietanza, cioè il companatico, ed il pane. Un pane che non è lo stesso per tutti e che chiede solo di essere gustato e addentato. Su questa terra non ci sarà un altro banchetto del tempo, fino a che questo entri definitivamente nell’eternità. Per ognuno di noi non c’è una seconda replica alla vita. Sarebbe davvero un gran peccato non mordere quel pane, anche se a volte non appare così gustoso e sembra quasi amaro da mangiare. Allora, fatemi chiudere con una battuta: curatevi sempre la dentatura e … buon appetito a tutti!! Felice Speranza LA VOCE DEI GRUPPI CONSILIARI METÀ MANDATO – UN BILANCIO Giunti a metà del nostro mandato iniziato nel 2009, predisporremo nei prossimi mesi un bilancio della nostra attività in questi 2 anni e mezzo. Tante le idee e i progetti che abbiamo realizzato e che stiamo portando avanti, nonostante la situazione di crisi richieda continuamente anche agli enti locali di fare la propria parte di sacrificio. Un bilancio che descriverà le piccole cose quotidiane e i progetti più ampi che siamo riusciti a portare a termine, e quelli che ancora aspettano di trovare le risorse per la realizzazione. Sulle attività e i progetti che andremo a proporre da qui al 2014 ci sarà modo di discutere all’interno di apposite assemblee pubbliche che organizzeremo come lista civica nei prossimi mesi. Sempre aperti a nuove idee, disponibili all’incontro e alla critica, ma restando sempre con i piedi per terra e con l’attenzione al bene comune e alle necessità e bisogni della nostra comunità. Inoltre cogliamo l’occasione per ringraziare Franco Taunisio che dopo oltre 7 anni di impegno come assessore all’urbanistica, edilizia e lavori pubblici ha deciso di dimettersi per dedicare maggior tempo alla sua vita lavorativa e privata, ma che continuerà ad essere una risorsa per il nostro gruppo politico. Il Capogruppo di Maggioranza Un progetto di ACRA e AIAB Lombardia IL CIBO A SCUOLA BUONO, AMICO, VICINO Incontri a Mezzago, Vimercate ed Agrate Si è svolto a Mezzago, in Sala Civica giovedì 1 marzo il secondo di tre incontri ”Il cibo a scuola: buono, amico, vicino”, rivolti ad amministratori e tecnici, agricoltori, insegnanti e cittadini interessati ad approfondire una visione nuova, sostenibile e fattibile della ristorazione scolastica. Una ristorazione basata sulla qualità delle materie prime, sulla conoscenza del territorio, di un’agricoltura amica dell’ambiente, sulla filiera corta, che avvicina e rende meno anonimo il cibo, sulla tradizione dei sapori, sull’educazione al gusto e alla convivialità. Le Associazioni ACRA e AIAB Lombardia, realizzatrici del progetto “Mensana in corpore sano” con il contributo della Fondazione Cariplo, hanno inteso dare particolare spazio alle esperienze per la ristorazione scolastica con prodotti biologici del territorio. Il Sindaco Antonio Colombo quindi, proprio sulla base dell’esperienza e delle scelte del nostro Comune, ha introdotto l’incontro col tema ”La ristorazione scolastica come motore di economia locale: qualità, territorio, ambiente, relazioni umane..parametri di un nuovo modello economico”. Pietro Raitano, direttore di Altreconomia si è occupato di “Filiera corta, km zero.. anche in mensa”, mentre Giuseppe De Santis, esperto di filiera corta ACRA ha illustrato il modello economico e sociale dei Gas, e Giuseppe Vergani, coordinatore della Rete GAS della Brianza l’intervento di aziende agricole biologiche: la coltivazione di cereali e legumi, gli ortaggi. Gli altri incontri si sono svolti a Vimercate e ad Agrate Brianza. Michele Bonanomi DISCARICA PARCO RIO VALLONE Mezzago, un comune che vorrebbe preservare le realtà storiche e il territorio della nostra piccola comunità e pur di farlo vincola ulteriore parte del territorio comunale al già esistente Parco Rio Vallone. Spesso ci siamo messi a discutere con i nostri colleghi sulla reale validità di versare un contributo al Parco e non abbiamo mai trovato una motivazione per sostenere il contributo di 14.000 euro annui. Quello che dovrebbe essere un’isola felice, curata e preservata, di fatto risulta essere una discarica a cielo aperto. Nella tratta che attraversa il nostro comune, effettuando una semplice camminata lungo il letto del torrente, si presenta uno scenario alquanto raccapricciante, soprassedendo agli innumerevoli sacchetti di plastica, ci si imbatte in cumuli di macerie sparsi ovunque, carcasse di animali di grossa taglia, rottami e targhe di auto, attrezzature da giardino, borse da viaggio e perfino una discarica di eternit. A gran voce chiediamo ai nostri amministratori se vale la pena di versare contributi ad un ente che si disinteressa della pulizia e del mantenimento del territorio a lui affidato. Manifestando la volontà dei cittadini, chiediamo al Signor Sindaco e all’assessore all’ambiente di provvedere a verificare la reale situazione e di far fronte con una soluzione definitiva a questo scempio posto nei confronti della natura, visto che a parole professano di voler tutelare il territorio, la sua micro-organicità e le specie animali. Per noi questo è mancanza di controllo degli amministratori che delegano servizi a Enti esterni. Naturalmente, tutto ciò è documentato da materiale che potete richiederci. Il gruppo di opposizione con questo articolo vuole sottolineare la necessità del verde, se il controllo, il mantenimento e l’uso rendano benefici ai cittadini. I consiglieri PDL-LEGA GIOCO D’AZZARDO: REGOLE E PREVENZIONE Il Consiglio Comunale ha deliberato il regolamento comunale per le sale giochi che vincola tutti gli esercizi che svolgono questa attività al rispetto di alcune precise norme e esclude la possibilità di aprire sale che esercitano il gioco in via esclusiva, all’interno del perimetro dell’abitato. Negli ultimi tempi il fenomeno del gioco d’azzardo è in forte espansione, e coinvolge quote sempre più ampie di popolazione. L’aumento dei giocatori e delle somme giocate è dovuto ad una serie di fattori quali l’aumento dei giochi esistenti, le massicce campagne pubblicitarie, la diffusione dei luoghi di gioco, una maggiore accessibilità in termini di somme per iniziare a giocare, fattori socio-culturali quali ad esempio una sempre più precaria condizione economica delle famiglie. Per capire il fenomeno basti pensare che nel 2010 lo Stato con i “giochi pubblici” ha raccolto 61,4 miliardi di euro pari al 4,1% del PIL nazionale con un incremento sul 2009 del 13%. Questa ampia diffusione del gioco d’azzardo porta con sé l’aumento del rischio di propagare la dipendenza da gioco d’azzardo tra i soggetti più deboli. La dipendenza da gioco d’azzardo si basa sugli stessi meccanismi biopsichici riscontrabili nel caso di consumo di sostanze psicoattive, l’unica differenza sta nel fatto che la dipendenza non è provocata da 2 una sostanza ma da un comportamento. Il gioco patologico è quindi una vera e propria dipendenza che porta le persone a perdere il controllo sull’attività di gioco, che diventa la cosa più importante della propria vita, oppure diventa un’attività che dà sollievo a sensazioni di ansia, solitudine, rabbia e depressione. Molto spesso le persone che hanno un problema legato al gioco patologico negano tale difficoltà. E’ importante quindi che le persone vicine a loro non appena si rendano conto della situazione possano accedere a centri specialistici che li possano aiutare a comprendere la situazione in tutta la sua ampiezza e ad attivare i necessari sostegni con un approccio multiprofessionale. All’interno della funzione di segretariato sociale svolta dal servizio sociale comunale, sarà attivato uno sportello di primo filtro delle situazioni che afferiscono al gioco d’azzardo patologico per poter indirizzare poi le persone ai centri specialistici e alle associazioni che si occupano di tale problematica per iniziare un primo approccio al problema e alla presa in carico di questa particolare forma di dipendenza Giorgio Monti Celebrato l’8 marzo DONNA AFRICA Celebrata sabato 3 marzo alla Biblioteca di Mezzago la festa della donna con l’inaugurazione della mostra fotografica “Donna Africa, i ritratti della fierezza e della speranza” di Andrea Semplici e Bruno Zanzottera con la partecipazione di Raffaele Masto scrittore e giornalista di Radio Popolare e Nelly Diop, di Raddho: Rete Africana per i diritti dell’uomo. L’Associazione Progetto Continenti, che ha organizzato la mostra, ha voluto portare con Donna Africa lo sguardo sulla bellezza e la forza delle donne africane che nelle Sala Civica: Inaugurazione della Mostra "Donna Africa" diverse culture, tradizioni ed esperienze, vivono con dignità e fierezza e riescono a far fronte alle difficoltà in maniera energica e creativa. Donna Africa è un omaggio a tutte le donne e invita a vedere la ricchezza e le risorse del mondo femminile nel nostro Paese, anche grazie alla presenza e al lavoro delle donne immigrate. Nel corso della presentazione della mostra il Sindaco Antonio Colombo ha annunciato che il contributo di 4000 euro del Bando per progetti di cooperazione decentrata è stato assegnato totalmente a Progetto Continenti che intende destinarlo al Centro di Accoglienza per bambini orfani o giudicati in stato di abbandono della comunità di Paxcaman, in Guatemala; nello specifico il progetto richiedeva un contributo per iniziare l’attività educativa e di formazione degli operatori del centro. In chiusura aperitivo con assaggi di gastronomia africana. AA E VAI poesia di Elisa Kidané - Eritrea Foto Studio Giudicianni & Biffi “Avanzi maestosa, più che regina, e nei tuoi occhi riflessa sta una forza a te solo conosciuta. E vai, macinando miglia ingoiando polvere caricando pesi coltivando sogni... E continui ad andare, instancabile venditrice di speranza... E vai incontro alla notte. Ad attenderti le stelle, impazienti di danzare al ritmo dolce del tuo cuore. Poi prima che spunti il sole, riprendi il cammino anticipando l’alba generando aurore inventando futuro. E l’Africa tutta.. rinnova la fede nel Dio della Vita. E vai carica di sogni e popoli, riflessi nei tuoi occhi dolci di Madre d’Africa e ostinata custode dell’umanità. AL BUEN PASTOR GERARDI, MÁRTIR DE LA MEMORIA Al buen pastor Gerardi, mártir de la memoria Poesia per Gerardi, di Pedro Casaldáliga Venivi dal Quiché, dal Quiché martire; / dalla terra devastata; / dai molti esili del tuo Popolo; / da una lunga agonia di silenzi e attese; / dagli alti vulcani, compressi / di indignazione profetica... // Volevi “costruire un paese altro”, / sognavi una nuova Verapaz. / “La costruzione del Regno comporta rischi”, / lo sapevi molto bene, e tuttavia vivevi / i diritti umani come sogni divini; / con la tua sete di giustizia vera; / nella tua opzione per le vittime, che sono anche i poveri. // Venivi libero e forte, temprato nell’Evangelo, / vestito di una casacca popolare, / con buon umore/chapin/, / Juanito, monsignore, saggio e corretto / come un patriarca maya. // Hai alzato la tua voce in Parlamento / e nei fori mondiali, / e il rapporto del REMHI e della ODHA...... Faremo verità della memoria / e “questa verità sarà che non dimenticheremo”. / Ci sarà perdono, ma non dimenticanza. / Abbiamo giurato: “Guatemala: Mai più!” / Mai più dittature né massacri, / né paure suicide, né complici silenzi. / Sempre più Guatemala, libero, indigeno, fraterno! ... Tu sei già in piena Luce, in vera Pace, / e sei la Chiesa viva, il nuovo Guatemala! / Nulla cancellerà dalla memoria / la tua memoria, Gerardi. Direttore responsabile Antonio Colombo Capo redattore Alberto Aquili Registrazione al Tribunale di Monza N°1805 del 23/05/2005 Consulente informatico Nick Radaelli Fotografie Studio Giudicianni & Biffi Progetto grafico e Stampa Tipolitografia Riva Villasanta Ricordiamo l’anniversario dell’uccisione di Mons. Gerardi, Vescovo del Guatemala, avvenuta il 26 aprile del 1998. La Comunità di Mezzago ha avuto la fortuna di poterlo conoscere personalmente ospitandolo per alcuni giorni in occasione della Sua partecipazione alla Marcia per la Pace Perugia - Assisi del 1995. Ricordare Mons. Gerardi non deve però limitarsi alla commemorazione rituale che può realizzarsi di anno in anno, il significato della sua morte deve sostenere e incoraggiare coloro che ancora oggi si rifiutano di accettare il mondo così com’è, con le sue ingiustizie e la sopraffazione dei più deboli, e si assumono il compito di lavorare per il raggiungimento e il rispetto dei diritti umani, attraverso una trasformazione del presente che sia di speranza per il futuro. Mariangela Villa Progetto Continenti Gruppo di Mezzago Progetto Continenti ONLUS Associazione di cooperazione e solidarietà internazionale Segreteria Nazionale: Via Antonino Pio, 40 – 00145 Roma tel. (+39) 06.59.600.319 – 06.54.224451 fax (+39) 06.59.600.319 – C.F. 90010410570 e-mail: [email protected] - www.progettocontinenti.org Gruppo di Mezzago Per info: Fiorangela Crespi via Unione 3 – Tel. 0396021621 e-mail: [email protected] Hanno collaborato Antonino Jonathan Luzzi, Enrico Giudicianni, Fiorangela Crespi, Giancarlo Brioschi, Gianenrico Passoni, Giorgio Monti, Giulia Fumagalli, Marcello Passoni, Maddalena Villa, Mariangela Villa, Marta Carzaniga, Maurizio Ronchi, Maurizio Salamana, Michele Bonanomi, Norberto Ambrosiano, Roberta Brioschi, Rosa Bavetta, Sergio De La Pierre, Tiziano Favalli, Veronica Cattaneo, Ivan Fedeli e i Mezzaghini. 3 La festa dell’Immacolata NELLO SPIRITO DELLA SOLIDARIETÀ A Mezzago, l’8 dicembre non e’ solo la festa dell’Immacolata Concezione di Maria, ma anche una splendida occasione per fare dello shopping natalizio bello, sano e solidale. Infatti l’8 dicembre 2011, presso la sala “Arca” concessaci dalla parrocchia, e’ stato possibile conoscere da vicino molte delle associazioni di volontariato che operano nel nostro paese e dar loro un’offerta acquistando i loro prodotti. Questa iniziativa e’ nata nel 2009 dal Don Romeo e da alcuni giovani della parrocchia, riflettendo sul fatto che ai giorni d’oggi il 24 dicembre sia diventato una rincorsa ai regali in modo smisurato e frenetico, perdendo così la magia e il senso vero e profondo del Natale. Così si e’deciso di iniziare questa nuova tradizione dell’8 dicembre con diversi banchetti di prodotti delle associazioni di volontariato sperando così che il contributo che raccolgono possa servire ad aiutare altre persone in bisogno di aiuto. Con l’inizio della neo Comunita’ Parrocchiale, anche don Marco e don Valerio non si sono tirati indietro e hanno accolto volentieri questa iniziativa originale di Mezzago. Le associazioni che hanno contribuito a rendere speciale questa giornata sono molte ma vorrei ricordarle tutte in quanto lavorano nel nostro paese e nel mondo e meritano di esser conosciute da tutti. Tra queste ricordiamo i ragazzi dell’oratorio Oratorio San Luigi, sala Arca : banchetti associazioni di volantariato che hanno reso possibile la giornata e si sono impegnati molto anche per le animazioni domenicali ed estive, la scuola Ferrario e il gruppo della Terza Eta’ che con il ricavato dei loro prodotti fatti a mano, aiutano le opere della parrocchia. Ma non ci sono solo associazioni parrocchiali, ma anche altre, come la “Pro Loco” sempre in prima linea per il nostro comune e la “Vecchia Canonica” che cerca di ristrutturare la canonica di Mezzago ed e’ sempre disponibile per chi ha bisogno. E come non ricordare le associazioni che operano a livello mondiale, come il Gruppo Equosolidale che sostiene i diritti dei lavoratori nel mondo, “Shry Sarreshwahi Samooh” che aiuta i volontari in India, il “Progetto Continenti” che opera in America e Asia, il gruppo che sostiene le opere di Maurizio in Madagascar, l’associazione “Leonora Brambilla” che sostiene opere di asili e scuole, “Help for children” che ci permette ogni anno di avere amici bielorussi a Mezzago e gruppi che sostengono operazioni in Brasile. La serata dell’8 dicembre e’ sempre molto attesa da tutti… una tombolata! Non una tombolata qualsiasi: i premi sono, ogni anno, offerti gentilmente dalle associazioni che partecipano e il ricavato della vendita delle cartelle, e’ sempre destinato ad una proposta solidale importante, del territorio, della diocesi o di qualche associazione. I primi anni, il ricavato e’ stato devoluto al “Fondo famiglia lavoro” utilizzato da molte famiglie anche del nostro paese, quest’anno si e’ deciso in maniera unanime di donarlo alla proposta “Social taxi” di Mezzago. Una grande collaborazione di molti volontari e di persone che aiutano a rendere possibili queste iniziative…… ecco il vero spirito natalizio ritrovato! “La solidarietà è come un arcobaleno che sfrutta la ricchezza dell’acqua e la luminosità del sole per tingere il cielo di incantevoli sfumature!” Youness Khalk Veronica Cattaneo CELEBRATA LA GIORNATA DELLA MEMORIA La Biblioteca di Mezzago e Millima teatro hanno presentato sabato 28 gennaio alla Sala civica Gerardi, in occasione del diciassettesimo giorno della memoria: ”Questo è stato: voci di donne ebree”. Shoah in ebraico significa desolazione, catastrofe, disastro. Con una lettura teatrale le attrici Mimma Pieri e Lilli Valcepina hanno raccontato le donne che l’hanno vissuta, e ne portano il marchio tatuato, sulla propria pelle. Una femminilità offesa e ferita ma carica di coraggio e determinazione, impegnata in una battaglia contro l’abbrutimento, la fame, il freddo, la disperazione, la morte. «La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.» Art.1, legge 211, 20/7/2000. www.sbv.mi.it/mezzago • [email protected] via S.Biffi, 32 • 20883 Mezzago MB • 039.688.3208 PRESENTATO “L’ALBERO E LE PAROLE” Mezzago declamata in un denso calendario di incontri Sabato 18 dicembre ha avuto luogo la presentazione ufficiale dell’Autobiografia di Mezzago, realizzata dal sociologo Sergio De La Pierre. In biblioteca erano allestite sia la sala civica, sia lo spazio lettura, dove un grande schermo riproduceva il tavolo dei presentatori. Sergio Ferraresi ha sottolineato come il modello di municipalismo che emerge dal libro si presenti come un nucleo di “futuro del mondo”, una risposta possibile alla crisi globale. In questo mondo dove gli abitanti sono ormai otto miliardi, metà di questi vive nelle città, ma oltre un miliardo di uomini vive nei cosiddetti “slums” o bassifondi, la salvezza possibile non verrà dalle “megacity”, ma dalla rete di piccole città. Dire questo equivale a dire, ancora una volta, che “Mezzago è avanti” e lo è grazie a tutti gli sforzi di cittadini, volontari e amministratori che con dedizione hanno praticato una formula di convivenza che è quella raccontata nel libro e che ora viene anche additata ad esempio in incontri con associazioni, circoli e mondo accademico. Con un presentatore spesso accademico e con il contributo, volta per volta, di alcuni ospiti mezzaghesi domenica 18 marzo a Milano, in via Padova , nel locale “Ligera” Elena Granata, del Politecnico di Milano ha illustrato l’esperienza di Mezzago in un quartiere milanese che sta iniziando a parlare di metodi partecipativi. Presenti anche Antonio Colombo, Vittorio Pozzati e Antonio Testa. Alla presentazione c’erano circa 70 persone. Domenica 1° aprile all’associazione Ipazia in zona Bovisa, ha presentato il libro il sociologo Sebastiano Citroni. Erano presenti Claudio Dozio, Maria Rosa Carminati e Francesco Salerno. Mercoledì 11 aprile presentazione a Pinerolo (To) presso il Circolo Arci Stranamore, mentre giovedì 19 aprile a Milano, presso l’Associazione Villa Pallavicini, in fondo a via Padova Il “presentatore” è stata Marianella Sclavi; per i mezzaghesi presenti Asnaghi, Pozzati, Colombo, Giorgio Monti e Angelo Vitali. Mercoledì 2 maggio, a Milano, all’associazione “Sunomi” la presentazione è stata associata a un aperitivo con assaggi di asparagi di Mezzago. Sabato 5 maggio, di pomeriggio, a Taneto di Gattatico (RE), il libro è stato presentato da Marco Boschini, in occasione del primo Festival Nazionale dei Comuni virtuosi, mentre domenica 6 maggio, a Mezzago, seconda presentazione del libro in occasione del maggio mezzaghese, con Giorgio Ferraresi ancora presentatore. Giovedì 10 maggio alla Facoltà di Sociologia di Milano Bicocca, nel Dipartimento che studia l’associazionismo, il libro è stato presentato dai professori Roberto Biorcio e Giorgio Ferraresi, da Sergio Silvotti, formatore presso l’ARCI Lombardia, e Giovanbattista Armelloni della segreteria dell’ACLI Lombardia. Infine, ai primi di giugno, presentazioni a Riace e a Lipari, la prima organizzata da Legambiente di Reggio Calabria e la seconda da un’associazione locale. AA 4 IL BLOOM DI MEZZAGO Gli Sviluppi Incontrollati del tempio della musica e cultura indipendente in Italia. Dal 1987... Bloom è nato nel maggio del 1987. E da allora è gestito dalla Cooperativa il Visconte di Mezzago. La Cooperativa si è formata all’incirca un anno prima su iniziativa di alcuni membri di Radio Montevecchia, una delle prime radio libere del territorio lombardo. Radio libera a quei tempi era sinonimo Radio senza soldi. Per cui, per sostenersi economicamente, Radio Montevecchia organizzava concerti, feste e simili. Alcuni membri della radio pensarono che queste attività di organizzazione di spettacoli riuscissero meglio delle attività di trasmissione radiofonica.... Decisero quindi di cercare un capannone o simili per mettere in piedi in pianta stabile una attività autonoma in tal senso. Si fondò quindi la suddetta Cooperativa e si cercò un luogo adatto. Quasi subito si individuò l’ex-cinema Ponte, in abbandono fra gli asparagi di Mezzago, piccolo paese a nord di Milano fra Vimercate e Trezzo sull’Adda. L’edificio era diviso in più sale e si prestava alla realizzazione di un centro polifunzionale, qualunque cosa ciò significasse, a quei tempi ciò non era molto chiaro. Con l’approvazione ed il benevolo sostegno della Cooperativa Edificatrice Bloom : sala concerti di Mezzago, proprietaria dell’immobile, si decise di affittare l’ex-cinema, renderlo agibile con i soldi delle quote sociali, battezzarlo Bloom ed iniziare le attività. Musica, cinema, teatro, mostre, incontri furono le prime cose che vennero in mente e che vennero messe in pratica con un po’ di incoscienza e molto volontariato. Una libreria e corsi di vario genere arrivarono poco dopo. Tutti i fondatori ricordano inizi prudenti, addirittura circospetti. Ma in realtà non fu così. Basta leggere il programma dei primi mesi. Spazio a band locali e ad associazioni presenti sul territorio, cinema d’essai, esposizioni di artisti della zona certamente, ma da subito iniziarono concerti con band internazionali: Fleshtones, Stomach Mouth, Blasters, Flamin’ Groovies, Embryo, Paul Roland, Africa Unite, Opal, Jonathan Richman, Thin White Rope, Bloom : la libreria. Fuzztones...solo le bands che suonarono il primo anno. Da allora Bloom – Sviluppi incontrollati diventò un punto d’incontro nel cuore della Brianza non ancora cablata che si è sempre distinto per la ricca programmazione musicale, cinematografica, artistica e per tutti i tipi di iniziative non propriamente omologate. Gestito da una cooperativa, la Cooperativa Sociale il Visconte di Mezzago, ha come obiettivo dimostrare concretamente che è possibile vivere in questa società senza arrendersi nè alle logiche del consumismo e delle multinazionali nè all’atrofia culturale. Punto di riferimento per la musica definita dai più “alternativa”, Bloom continua ancora oggi a diffondere, promuovere, produrre, lanciare artisti. Innumerevoli sono le bands italiane e internazionali che dal nostro palco hanno iniziato la loro ascesa artistica, o che comunque ci hanno onorato della loro presenza. Oltre 3500 concerti di tutti i generi musicali con gruppi provenienti da ogni parte del globo terracqueo, da nomi illustri a perfetti sconosciuti (spesso perfetti sconosciuti diventati poi nomi illustri). Nomi? Così a memoria: Nirvana, Green Day, Motorpsycho,Primal Scream, Kyuss, Morphine, Screaming Trees, Paul Simonon (Clash), Sepultura, Jon Spencer, Eric Mingus, Afterhours, Hole, Subsonica, Enrico Rava, Giuliano Palma & Bluebeaters, Steve Wynn, Verdena, Hepcat, Cop Shot Cop, Murphy’s Low, Fishbone, Steve Earle, Nina Zilli, Sharon Jones & the Dap Kings, Melvins, Wire, Buddy Miles, Danko Jones, Modena City Ramblers, Queens Of the Stone Age, Subsonica, Bluvertigo, Reggae National Tickets, Mau Mau, Bluebeaters, La Crus, Cristina Donà, Selecter, Davide Van De Sfros e centinaia di altri. Il BLOOM è anche Cinema. La sala cinematografica del Bloom: un gioiellino tutto rosso. Megasale, multisale, fantasale. Prenotazioni da casa, selezione all’ingresso. 1000 posti, tutti numerati, tutti a sedere. Effetti visivi, effetti olfattivi, effetti termici... Se le differenze vi incuriosiscono e il diverso non vi fa paura perchè credete che siano le cose e le persone diverse a generare la bellezza del mondo, ecco, allora provate BloomCinema: film indipendenti (ma non solo), film di qualità, corti d’autore, documenti filmati, rassegne, incontri con i registi. BloomCinema: una birra, un film e settantadue poltroncine. Tutte rosse. IL BLOOM E’ ARTE/CULTURA Bloom vuole essere l’intersezione degli assi nord-sud e oriente-occidente: punto di incontro di sensibilità differenti che si manifestano nelle diverse forme artistiche ed espressive, esaltano la diversità e nella diversità trovano un momento comune. Vogliamo focalizzare l’attenzione intorno a quello che succede nel mondo e cerchiamo di informare, di stimolare riflessioni e dibattiti intorno a temi di attualità.. In Bloom trovano il loro spazio varie iniziative culturali, volte a focalizzare l’attenzione su tematiche sia globali che relative al nostro territorio, che si sviluppano con eventi nei diversi ambiti: musica, teatro, danza, presentazione di libri, incontri, reading di fiabe e poesie, mostre artistiche e fotografiche, proiezioni video e diapositive, cinema, gastronomia, convegni, il tutto con il coivolgimento di Associazioni ed esponenti del mondo della cultura.Il Bloom è socio del D.E.S.BRI - Distretto Economico Solidale Della Brianza. Foto BLOOM IL BLOOM E’ BLOOMSBURY Una libreria notturna, un bazar, una gemma, un rifugio. Bloomsbury è un isola.. E’ un posto in cui la gente viene a parlare...E’ qui che potete chiedere informazioni riguardo a tutto quello che riguarda il Bloom, anche i corsi. Ma potete anche semplicemente venire a chiacchierare con il libraio o la libraia, perchè no? Bloomsbury è un’isola. Dimenticavo: tutti i librai che vedete in Bloomsbury sono volontari. IL BLOOM E’ ANCHE CORSI Se sognate di trovarvi a danzare una danza straniera in un villaggio del Senegal o una pizzica tarantolata a Melpignano...beh allora siete pronti per mettervi in marcia con noi: i Corsi del Bloom, vi hanno dato e vi danno la possibilità di realizzare tutti questi desideri e non solo...In tutti questi anni hanno divertito e coinvolto migliaia di persone creando gruppi musicali, formando figure professionali.. grazie alla dedizione degli insegnanti che si sono susseguiti ma anche e soprattutto grazie al vostro insostituibile meraviglioso desiderio di imparare. IL BAR! Pur trattandosi del settore piu’ commerciale di tutta la cooperativa sociale, il bar tenta ugualmente di rispettare i canoni che il Bloom da anni si è prefissato. Viene posta un’attenzione particolare ai prodotti che vengono consumati nello stesso... L’intento è duplice: sostenere l’iniziativa locale, spesso schiacciata dal peso delle grandi multinazionali, e allo stesso tempo diminuire l’impatto ambientale relativo al trasposto della merce. Sulla stessa linea, è stato adottato il bicchiere in plastica riciclabile, marchiato Bloom, per ridurre il consumo esagerato della stessa. Al contrario di molti locali in cui l’acqua si può acquistare solo in bottiglietta, il nostro bar ha installato appositi depuratori per somministrare acqua, sia gasata che naturale, al bicchiere e senza alcun costo per il cliente. Foto BLOOM IL BLOOM E’.. OUT Agenzia musicale indipendente che opera all’esterno del BLOOM e promuove gruppi della scena musicale italiana ed internazionale. BloomOut si occupa inoltre della progettazione e della realizzazione di rassegne e festivals e di tutti i servizi per la produzione di eventi. Booking & Management Realizzazione di tournèe sul territorio nazionale e internazionale in locali caratterizzati da una autentica tensione alla promozione di cultura alternativa e non. Direzione, coordinamento e studio delle strategie di comunicazione e promozione relative ai tour e alle uscite discografiche. Anche etichetta per progetti specifici con il marchio BLOOMPRODUZIONI. Produzioni esterne Collaborazione con Comuni ed Enti di varia natura per la Progettazione, la Direzione Artistica e Organizzativa - dalla gestione artisti, produzione audio/luci, logistica, accoglienza - di eventi quali concerti, festival, rassegne musicali e/o teatrali, cinema all’aperto, incontri, dibattiti, mostre. Ufficio stampa Ufficio Stampa e Promozione da affiancare agli eventi proposti, o di eventi già organizzati. Con questo settore la BloomOut intende ottimizzare i rapporti sviluppati con la Stampa e i Media in generale (contatti con tutti gli organi di divulgazione e promozione del settore musicale e culturale - magazine, radio, TV, web ecc.) per offrire un servizio di alto livello a chi necessita di promuovere e far conoscere un evento. Grafica Studio e progettazione per la comunicazione grafica degli eventi. A cura di Norberto Ambrosiano 5 Le pagine dei mezzaghini In questo numero presentiamo il lavoro di due gruppi de “i mezzaghini”. Entrambi hanno partecipato agli incontri previsti dal progetto “legalità e dintorni”, e ne danno ampio resoconto nei loro lavori. l primo gruppo si è dato il nome “parole di ghiaccio”, erano i giorni in cui è nevicato, ed è composto da: (in piedi da sin.) Gianpaolo Giramma, Jacopo Giovinazzi, Mouhamed Kandj, Fabio Locatelli, Alessandro Colombo, Elisa Ronca, Giorgia Bocchiola, Alice Dozio, Nawal Ouali Alami, (in ginocchio, da sinistra) Alessandra Oddo, Elena Giuli, Caroline Zevallos. Foto Studio Giudicianni & Biffi INTERVISTA A GHERARDO COLOMBO Gherardo Colombo, ex magistrato di Milano, ha incontrato all’Arca gli alunni dell’istituto comprensivo di Mezzago Bellusco, giovedì 19 Gennaio 2012, per affrontare con loro il tema della giustizia. Abbiamo scritto in forma di intervista le numerose domande a cui ha risposto nel corso dell’incontro Aveva già pensato sin da quando era piccolo di fare il magistrato? No, ma a 17 anni ho deciso di fare un lavoro utile, come faceva mio padre, perciò ho deciso di fare il magistrato. Qualcuno ha mai provato a corromperla? Sì, ma non c’è stata trippa per gatti. Non mi sono fatto coinvolgere in faccende di questo genere. Perché alcune leggi devono essere cambiate? Perché già in passato sono state eseguite leggi che era meglio non rispettare, per esempio quelle razziali. Non vorrei che si ripetesse lo stesso errore. Gherardo Colombo Foto Studio Giudicianni & Biffi Perché pensa che sia necessario insegnare la politica ai più giovani? Credo che dovrebbe essere uno degli obiettivi più importanti della scuola, perché è giusto che i ragazzi imparino ad apprezzare la politica come qualcosa di importante e non come qualcosa da cui stare lontani. Secondo lei qual è il motore di tutto? Direi che senza il rispetto altrui non esisterebbe giustizia. Cosa metterebbe sui piatti della bilancia? Metterei le persone, perché ci si dovrebbe rispettare, avendo tutti gli stessi diritti. Ma, tutte le leggi vengono rispettate? Assolutamente no, per esempio: la legge tutela le minoranze etniche e religiose, ma molte persone sono discriminate, comunque, dalla gente comune. Come crede debba essere il sistema scolastico? Secondo me i professori dovrebbero essere molto preparati, dovrebbero praticare le regole scolastiche imposte agli alunni ed essere scrupolosi quando danno i voti. Perché ha deciso di interrompere il suo lavoro? Perché avevo l’impressione di essere nel posto sbagliato per portare la giustizia nella società: la giustizia dei processi ha dei tempi troppo lunghi. Per questo viene a scuola? Certo: perché voi siete il rubinetto centrale. Mi piacerebbe trasmettervi il messaggio che osservando le regole si impara ad essere più maturi e più liberi. Libertà significa saper scegliere: finché non si è ancora capaci di decidere ci vuole qualcuno che ci dia indicazioni, anche sotto forma di comandi. Come possiamo noi aiutare la giustizia? Proprio svolgendo ognuno il proprio dovere con adeguatezza. Ma penso che i ragazzi vengano aiutati dall’esempio e dalle buone maniere, e non dalle punizioni. Qual’é uno dei casi più importanti che ha seguito? Quello più importante è stato “mani pulite” riguardante la corruzione, ma ricordo con piacere un caso in cui ho scoperto che un imputato era innocente. Quali sono i suoi sogni per l’Italia? Spero che in futuro le persone si rispettino maggiormente. E imparino a convivere fra loro pacificamente, in armonia. Vorrei che la persone potessero fidarsi reciprocamente per avere un paese migliore. TERREMOTO A MEZZAGO: EVACUATA LA SCUOLA. Mercoledì 25\01\12 gli abitanti di Mezzago hanno avvertito una forte scossa di terremoto. Il sisma ha sorpreso la cittadinanza e a scuola è arrivato l’ordine di evacuare. “Quando c’è pericolo devi mettere la scuola in condizioni di sicurezza: c’è un protocollo da osservare con le procedure d’evacuazione”, afferma il professor Foti, dirigente del plesso della secondaria di primo grado, “ a scuola ci sono dei responsabili, come 6 il sottoscritto e il professor Fedeli, che devono attivare e controllare le fasi dell’evacuazione”. Il docente aggiunge che sia mercoledì 25, che venerdì 27 tutto è andato per il meglio, anche se alcuni alunni erano spaventati per le scosse avvertite. Al termine dell’evacuazione non sono stati rilevati danni consistenti alla struttura scolastica. Fortunatamente, grazie anche alla cultura della prevenzione e alle esercitazioni svolte nel tempo, tutto è andato per il meglio. “A differenza di altri plessi scolastici,abbiamo valutato di evacuare la sede scolastica per ridurre al minimo i rischi di infortuni agli alunni e al personale scolastico. È stata una scelta saggia” conclude il prof. Foti. Come dire: “prevenire è meglio che curare”. Le pagine dei mezzaghini “Yellow Pecora”, l’originale nome di questo gruppo. Perché? Forse perché la pecora gialla è un po’ quella che va controcorrente e in questo modo trova soluzioni che gli altri non vedono. In piedi: Simone Stefanel, Lorenzo Stucchi, Simone Stucchi. In piedi da sin.: Elia Sala, Sara Camocardi, Matteo Crippa. Seduti da sinnistra: Catherine Zevallos, Giuditta Taurino, Valeria Cattaneo, Lucia Donnarumma. Foto Studio Giudicianni & Biffi INTERVISTA A LUIGI GARLANDO Luigi Garlando (Milano, 5 maggio 1962) è un giornalista e scrittore italiano. Laureato in lettere moderne a Milano, comincia a muovere i primi passi nel mondo dei fumetti. Approda poi alla Gazzetta dello Sport, dove eredita la rubrica di Candido Cannavò, e dove scrive tuttora. Garlando è stato anche insegnante. Da giovane voleva diventare calciatore; dopo aver letto il libro “Non sparate sui narcisi” di Luigi Santucci , ha coltivato la passione per la scrittura. Luigi divide idealmente in due grandi gruppi i suoi libri: - i primi, libri per ragazzi, leggeri e spensierati, come la serie “GOL”, (circa 30 libri); - i secondi, che trattano argomenti più seri, come il tema della guerra (“Il mio papà scrive la guerra”), della politica, (“Camilla odiava la politica”), del razzismo (“Buuuuu”), della mafia ("Per questo mi chiamo Giovanni"). Per Garlando scrivere libri è un hobby divertente, perchè ti permette di esercitare la fantasia e di trovare il linguaggio adatto per parlare con tutti. Da giovane ha mai pensato di diventare un famoso scrittore? No, non pensavo di diventare un famoso scrittore, infatti da giovane volevo fare il calciatore. Perchè ha voluto scrivere libri per ragazzi e non per adulti? Perchè sono molto legato ai ragazzi e penso che argomenti importanti come questi debbano riguardare anche i ragazzi. Quando ha iniziato a scrivere? Ho iniziato a scrivere al liceo, quando ho letto un libro che mi ha particolarmente affascinato. Che libro era? Il libro si chiamava “Non sparate sui narcisi”, un libro che ho riletto un paio di anni fa, e ho pensato “Ma che cavolo di libro è?!” Secondo lei che rapporto c’è tra la legalità e lo sport? Legalità e sport si legano: lo sport è una palestra per la legalità, bisogna rispettare le regole ovunque! Perchè secondo lei è importante parlare di legalità nelle scuole? È importante parlarne perchè la mafia si può combattere già quando si è giovani, per questo ho deciso di inserire nel libro “Per questo mi chiamo Giovanni” un protagonista di 10 anni. Secondo me la legalità va allenata tutti i giorni come un bicipite. Perchè ha deciso di chiamare nel suo libro la mafia carciofo, mostro o piovra? All’inizia credevo che era troppo noioso o difficile parlarne con dei ragazzi così decisi di spiegare parole difficili con delle metafore, diventando anche più divertente. Cosa pensa della mafia? Credo che non ci siano parole per esprimere il mio pensiero verso la mafia. Non ha mai pensato che scrivendo “Per questo mi chiamo Giovanni” la mafia potrebbe rivoltarsi contro di lei? No, non ho mai pensato a questo, anche perchè non credevo che il libro sarebbe diventato così famoso, e comunque non ho e non avrò paura della mafia. Perchè ha paragonato Palermo a “una città capovolta” più volte nel libro? Pensa che in futuro possa prendere il giusto senso? Ho deciso di paragonare Palermo a una città capovolta, in senso metaforico, perchè chi dovrebbe obbedire comanda e perchè allo scoppiare della bomba di Capaci la terra che doveva stare sotto la strada era sopra e quindi “capovolta”. Visto che Falcone è uscito dalla guerra come un vincitore, in futuro spero e credo che combattendo la mafia, Palermo, possa riprendere il giusto senso. Il futuro è il verbo della speranza. Che cosa rappresenta per lei Giovanni Falcone e perchè ha scelto proprio lui per il suo libro? Giovanni Falcone è una stella che mi guida nel cammino, ho scelto proprio lui perchè è arrivato al livello massimo di sacrificio, un esempio per tutti. Come riesce a far conciliare il suo lavoro da giornalista, la sua vita privata e la scrittura di libri? È faticoso conciliare tutto, ma visto che il lavoro che faccio mi piace, è un piacere andare a lavorare. Viaggiando ho molti tempi morti e mi piace visitare paesi, scrivere o stare con la mia famiglia, se mia moglie è a casa, visto che anche lei è una giornalista. Luigi Garlando Foto Studio Giudicianni & Biffi LEGALITÀ E.. ILLEGALITÀ Il primo marzo si è tenuto in biblioteca un incontro speciale: in relazione al Progetto Legalità, un’esperta, la dottoressa Elena Giudice, assistente sociale del Distretto, ha tenuto una conferenza sui rischi penali dei minori. Hanno partecipato all’incontro molti alunni della scuola media e altrettanti genitori.. Lo scopo evidente era quello di chiarire quali siano i comportamenti ritenuti illegali per legge in relazione ad atti di bullismo, o peggio, che, in alcuni casi caratterizzano le azioni di ragazzi in età preadolescenziale e, soprattutto l’iter giudiziario e penale che ne consegue. La dottoressa ha presentato al pubblico una simulazione che ha permesso di discutere e di chiarire che, a seconda dell’età, le autorità competenti attuano diversi provvedimenti punitivi e riabilitativi. L’anno di passaggio è quello dei quattordici anni: superata questa età, si è imputabili per legge. Questo comporta un processo e, in caso di condanna, una pena detentiva in un carcere minorile o nei centri di recupero. In questi casi spetta di diritto un avvocato difensore , in genere gli avvocati proposti d’ufficio dal Tribunale minorile sono molto competenti e con una buona difesa è possibile ottenere una sorta di libertà vigilata. Nello specifico l’assistente sociale ha definito che i reati per i quali è possibile essere condannati vanno dal furto, anche del cellulare “preso per sbaglio”, alle molestie sessuali , anche le carezze che non hanno il consenso sono molestie; dalla detenzione di sostanze stupefacenti, non si sa a quanto corrisponda la “minima quantità”, allo spaccio; dagli atti di bullismo alla stessa omertà in relazione a tali atti. Un’ottima occasione per crescere, prevenire il disagio e informarsi: gli obiettivi principali del Progetto Legalità. 7 Romanzo a puntate di ROSA BAVETTA ALL’OMBRA DEL GATTOPARDO Xª puntata PREMESSA Questo romanzo, scritto sul finire dell’adolescenza, è stato letto nel 1997 dallo scrittore Vincenzo Consolo, scomparso di recente, con il quale l’autrice ha intrattenuto lunghe conversazioni sulla scrittura. In una lettera, egli scrive: “Ho letto il suo dattiloscritto. E’ un testo dove con semplicità e acutezza racconta l’adolescenza di una ragazza siciliana con tutti i suoi problemi in un paese ancora di baracche: la vita in casa e fuori segnata dai morti ammazzati, dall’omertà dai tabù, dai pregiudizi, dalla droga. La scrittura è immediata e piacevole, molto scarna ed efficace. Un racconto adatto alla pubblicazione per case editrici come Sellerio, Giunti e La Tartaruga. Vincenzo Consolo” Il suo acume di grande scrittore ne aveva individuato subito la protagonista, che non corrisponde all’io narrante, ma ad un personaggio ormai noto, diventato esempio di coraggio e di giustizia contro tutte le mafie. Una donna conosciuta dall’autrice durante l’adolescenza, una ragazzina già allora moglie di un boss e madre di una bambina. All’epoca della stesura del romanzo, nessuno poteva ancora sapere che i tristi fatti che ne hanno ispirato la narrazione, avrebbero coinvolto personaggi importanti come il giudice Paolo Borsellino. Il seguito è stato poi scritto dalla cronaca. Era di sabato, il giorno ideale per fagliare. Quando le feste finivano, ci voleva ancora un giorno di vacanza prima di trovare la forza per tornare a scuola. E io in testa, avevo un cavillo. Ce l’avevo fitto fitto, radicato dall’estate scorsa, da quando quel picciotto era passato davanti casa mia. Devo avervelo già raccontato, ma la mente delle ragazze è sempre piena di mille cose, la mia, poi, ad orientamento sociale, mi lasciava davvero poco spazio per infilarci dentro tutte quelle belle dell’adolescenza. Adesso, però, leggermente rinsavita, tendeva a restringere i vecchi tasselli per fare largo al nuovo. A dispetto di Pietro gaddinazzu, mi sentivo innamorata e disposta a tutto pur di rintracciare il ragazzo dal motorino smarmittato. Alle amiche avevo detto di essere già fidanzata con lui e le avevo pregate di mantenere il segreto. Nella mia testa, non avendolo più incrociato, la storia era nata, s’era svolta ed era già finita. Mi sentivo, senza manco uno sguardo giusto né un primo bacio, innamorata ma già abbandonata! Senza un programma ben preciso, decisi di passare all’attacco. Avevo questo di buono, la tenacia. Venia, la mia più cara amica, dritta dinnanzi a me intanto che le confidavo tutto, mi gettò un’occhiata di traverso. -Manco tu mi pari! Sei sicura di esserti fatta zita cu chistu?- mi domandò. -Ovvio, c’avevi qualche dubbio?- risposi con fermezza. -Allora vallo a cercare! Non puoi sperare di beccarlo al tabacchino o sotto qualche scuola a Sciacca, come fanno tutti li picciotti! Se questo non va neppure a scuola!Già, non ci avevo pensato, non ricordavo se vi andasse o meno, visto che mai ci avevo parlato. Ma non potevo accogliere il suggerimento di Venia, andarlo a cercare persino a casa, ammesso che sapessi dove abitava, e rischiare di abbuscari legnate come una fimmina che cerca l’omini. Certo, in ambienti meno pregiudizievoli, la ricerca di una persona scomparsa comincia così, dalla sua propria casa. Ma non da noi. Sua madre avrebbe pensato che cercassi di incastrarle il figlio, altrimenti cos’avremmo avuto io e lui da spartire? Tutti, insomma, ci avrebbero inzuppato il pane in un comportamento tanto grave, fino al punto da far giungere il pettegolezzo all’orecchio sordo, a convenienza, di Don Carlo. -Ragioniamoci su- mi disse Venia e, con tono professionale come un detective navigato, continuò: - Dobbiamo analizzare gli aspetti devianti della nostra società…le devianze nelle quali potrebbe essere, malgré lui, caduto!-Ma finiscila!- le urlai e lei si ribellò: -Che mi hai chiamata a fare?Giusto, che l’avevo chiamata a fare, convincendola persino a marinare la scuola? -Sarà con qualcun’altra, sarà…- piagnucolai. -No! Hai mai pensato alla droga, tu? Se ci fosse caduto dentro?La droga? Rimasi per un istante sovrappensiero, mentre i tasselli della mia mente si scombinavano vorticosi e incazzati. Ma come? Non stavo cercando di dedicarmi a tutte quelle belle cose dell’adolescenza, io…?! O mi stavo indirizzando ancora verso il sociale? E poi, dov’era la droga da noi, quattro gatti perduti in lunghi e tediosi miagolii nel circolo ristretto d’una baraccopoli? E questa cosa nuova, cos’era? Una cosa che si mangia, caramella, gelato, sfincia, cannolo, o un nuovo tipo di ballo a saltello come la tarantella? Nuove mode, ogni giorno, spuntavano come funghi. -Non ci credi, vero?- fece Venia. I miei occhi incapaci di mentire, le fornirono la risposta senza che io parlassi. -Mio zio è maresciallo a Palermo, l’altro giorno è venuto da noi e ho sentito cosa raccontava a mio padre. Lo spaccio è arrivato pure qua!Distolsi, per un attimo, lo sguardo dai suoi occhi, ritornandovi su nella speranza di trovare due occhi se non di bugiarda, di grande fantasiosa. -Devi ascoltarmi! Sono cristiani che mancu te l’immagini! Saruzzu il figlio del macellaio, Sciaveriu il nipote di Don Carmelo buonanima, Cicciu lu gommista, fratello di Vincenzo, e Gigi il figlio del sindaco, quel coglione senza arte né parte!-Hai finito? Se vero fosse, come se la caverebbero? Certo, con tutti i guai che abbiamo, ci mancava la droga a completare l’opera!Non volevo apparire superficiale, ma per me la droga non era quella roba leggera che i ragazzi rollavano nelle cartine quando facevamo gli schiticchi. C’era Antonello, ad esempio, un tipo di Sciacca, che coltivava marijuana nei vasi posti sul davanzale della sua cameretta, le cui finestre davano sul cortile interno del caseggiato in zona marina. E poi c’erano quelli che, sempre alla marina, ballavano e si ubriacavano in un locale in puro stile leoncavallino, e si facevano le canne prima di trovare il coraggio di palpare culi e minne alle ragazze. Una cosa blanda, a sentir loro. Una cosa comunque solo a Sciacca, non in paese! Forse, un giorno, anche loro sarebbero scesi a Partanna, da Turiddu Novedita, uno col pollice mozzo, che vendeva ‘robba’ più pesante, ma molto abbordabile perché venduta sottocosto. L’avevo visto qualche volta alla stazione dei pulman e sotto qualche scuola, a parlare con i tipi di quinto. Turiddu era considerato come un padre moderno, molto attento e partecipe alle esigenze della gioventù che lo attorniava, tra risate e battute goliardiche, mentre spartiva i pani e i pesci e, talvolta, li moltiplicava per accontentare tutti. Bene, queste cose le sapevo anch’io, ma che c’entrava lu me zitu? Venia non fece una piega e, con fare irremovibile, mi ordinò di seguirla. Alla marina, cuore indiscusso della città vecchia, bancarelle di pisciari e microindustrie del salato, salutavano con rumori ed espressioni colorite, i marinai libici della petroliera ancorata in una chiazza scura del porto, per i controlli di routine. Ma non era il tempo di ammirare quel bastimento custode delle storie di popoli e di terre non troppo lontane da noi. Ci fermammo davanti al basso leoncavallino fiancheggiato da un ruscello di salamoia, e ascoltammo mute le voci e la musica a palla all’interno. Sulla facciata, una scritta in vernice spray, comunicava che “Se di speranza campi, disperato, cornuto e mazziato muori!” Insomma, un luogo per tipi tosti: femmine vaccinate, maschi arraggiati, fagghianzeri e non. Lì speravamo di trovare il mio fidanzato. -Diamoci un’affacciata!- disse Venia, malgrado la mia riluttanza. E io, additando la scritta sul muro, finsi di non sentire: - Roba di qualche artista incompreso, eh?- Partecipazione e legalità IN RICORDO DI FALCONE E BORSELLINO Mezzago è particolarmente legata al ricordo dei magistrati Falcone e Borsellino dei quali quest’anno ricorre il ventennale della morte. La scuola secondaria di primo grado a indirizzo musicale di Mezzago, proprio dedicata a loro, li ha celebrati il giorno 22 con la piantumazione di un “albero della speranza” nel giardino della scuola e il 23 maggio, giorno 8 proprio della strage di Capaci, con un concerto che ha visto i ragazzi protagonisti. In serata in sala civica Gerardi di Mezzago, Nando Dalla Chiesa ha presentato il suo ultimo libro “La convergenza” e affrontato il tema: Le mafie dal sud al nord. Roberta Brioschi e Maddalena Villa CHOCOLAT: BASTA UN ASSAGGIO! Al Bloom, un interessante incontro sul cioccolato “La vita è come una scatola di cioccolatini: non sai mai quello che ti capita”. Così diceva un tenero Forrest Gump nell’ormai lontano 1994, nella pellicola diretta da Robert Zemeckis e interpretata da un ispirato Tom Hanks. E in effetti aveva ragione. Il 18 marzo si è tenuto al Bloom un incontro relativo al cioccolato, nel quale sono state spiegate le varie fasi di produzione di tale alimento in tutte le sue forme, da quello in polvere a quello spalmabile, alle tavolette. Un’esperta, mediante la proiezione di immagini e filmati, ha snocciolato accuratamente tutte le questioni e i “misteri” che da sempre balenano nella testa di molti consumatori; ai partecipanti all’incontro è stato chiesto di compilare un questionario, per testare la loro conoscenza sul cioccolato. È vero che il cioccolato fa venire i brufoli? Fa male al cuore? E’ vero che è un antidepressivo? Ebbene, la maggior parte di questi sono luoghi comuni. Dopo una degustazione comparativa di diversi tipi di marche e cioccolato, l’esperta ha rivelato che il cioccolato fondente, se mangiato con moderazione, non provoca problemi di alcun tipo al corpo, bensì agevola la salute del cuore e ha effetti antidepressivi, in quanto stimola le endorfine nel nostro organismo. In realtà qualche scrupolo in più bisogna farselo per quanto riguarda il cioccolato al latte: questa qualità di cioccolato, infatti, annovera fra gli ingredienti il latte in polvere e diverse sostanze atte al mantenimento della forma solida della tavoletta che normalmente nel cioccolato fondente non ci sono in quanto privo di latte in polvere. Ciò causa un aumento del colesterolo, a dispetto del gusto più dolce e allettante rispetto al fondente. Altro mito sfatato è stato quello sulla produzione italiana di cioccolato: l’Italia, con grande stupore di molti, ha una grande storia alle spalle in questo settore, con produttori piemontesi che addirittura esportarono tale arte in Svizzera, che, in effetti, si ritiene essere la più grande Maître Chocolatier. Ora sappiamo che parte della sua fama la deve anche a noi. Altra curiosità è stata la natura del cioccolato bianco, che lo è solo di nome: di fatto non c’è cacao nella sua composizione, ma solo burro di cacao, che si ottiene da una sostanza naturale zuccherina che avvolge i semi della pianta. Forse non tutti sanno che il cacao è anche quotato in borsa: proprio come cinque secoli fa, quando gli Aztechi usavano i semi di cacao come moneta di scambio, anche oggi esso ha un grande valore. Proprio agli Aztechi va fatta risalire l’etimologia del termine “cioccolato”: esso deriva da “Quetzalcoatl”, nome di una loro antica divinità, rappresentata come un serpente piumato. Il cioccolato era considerato il “cibo degli dei”, similmente all’ambrosia divina per gli antichi Greci. Per promuovere l’iniziativa del Bloom e il mercato solidale del cioccolato, la Coop ha allestito una mostra all’interno del suo punto vendita. Dopo la conferenza dell’esperta, si è chiusa la serata con uno spettacolo culinario: Marcello Passoni, chef à porter, preparava sotto gli occhi del pubblico, dei piatti salati a base di cioccolato, il tutto corroborato dalla musica di un disc jockey. Antonino Jonathan Luzzi MARCELLO PASSONI UNO CHEF ALLA RIBALTA Cheef à porter Marcello Passoni Foto COOP Mezzago I partecipanti al corso "Beati i Primi" La diffusione di conoscenze sull’alimentazione e sulla combinazione creativa degli alimenti con sfumature sempre rinnovate nei gusti, è uno degli aspetti della nostra tradizione culturale che, salito alla ribalta negli anni recenti, muove un interesse che non tende a diminuire. In questo contesto si affermano a vari livelli personaggi che sono “al posto giusto nel momento giusto”, ognuno con sue spiccate caratteristiche. Possiamo dire che a livello locale Marcello Passoni, giovanissimo chef “nostrano”, domini spesso la scena di iniziative importanti con la cucina “dal vivo” di piatti che hanno affinità con la tematica dell’evento. Così abbiamo potuto assaggiare al Bloom i suoi gnocchi al cacao nell’iniziativa del progetto “legalità e dintorni” dedicata al cioccolato. Negli ultimi mesi Marcello ha anche condotto, nelle cucine di Palazzo Archinti, un corso sui primi piatti, “Beati i primi”, e un corso sulla cucina del pesce. Ho partecipato personalmente al corso sui primi e posso dire che vedere all’opera una persona esperta è già uno spettacolo. Di Marcello si nota la cura particolare nella scelta delle attrezzature: per le verdure predilige l’uso dei coltelli di ceramica. Nella sua cucina emerge il legame con i sapori della sua/nostra terra: nella scelta delle carni compare spesso il coniglio, ma ci sono anche le quaglie ed i piccioni. Ci sono i funghi pregiati, ma anche champignon e finferli. I sapori sono rinforzati dall’uso dell’alloro, di rosmarino, dragoncello e chiodi di garofano. Infine non disdegna besciamella, burro e parmigiano. Sono scelte che apprezzo: quando si mangia si mangia. Sullo stile devo fare un richiamo ad Allan Bay, che aveva collaborato al giornale e ci aveva consegnato la massima “Dio sta nei particolari”, consigliando per il risotto, di versare lentamente il brodo, un mestolo dopo l’altro. Ho visto Marcello versare il brodo, in quantità esatta, tutto in una volta: ha praticamente voltato le spalle ad Allan Bay con atteggiamento spregiudicato, ma la differenza non si nota o, meglio, non si sente. AA Foto T. Aquili Alcuni diplomati al corso "Beati i Primi" Foto M. Bernareggi 9 Un angolo di mondo Enrico Giudicianni fotografo del nostro giornale e dello Studio Giudigcianni & Biffi ci racconta del suo viaggio in Cina Diario “Ora sei costretto a venire con noi, ho inviato delle vostre foto a Lishui e avete ricevuto un riconoscimento...devi venire a ritirarlo!” Con queste parole un collega e amico fotografo romano mi ha convinto a partecipare a un viaggio di dieci giorni nel sud est della Cina e a Pechino. Il pretesto è stato la partecipazione al 14° International Photographic Art Exhibition di Lishui, dove effettivamente ci sono stati assegnati due premi. Questa manifestazione si svolge da 14 anni nella bella e moderna città di Lishui, e ha visto partecipare 7.298 fotografi da 88 Paesi con 72.678 immagini inviate, davvero una bellissima manifestazione, molto ben curata con tanto di serata di gala in pompa magna ripresa dalla rete nazionale e una serie di spettacoli che mi hanno ricordato l’apertura dei giochi olimpici di Pechino. La partecipazione a questo evento ci ha impegnato un’intera giornata. Il giorno successivo abbiamo avuto modo di visitare i dintorni della città davvero spettacolari dal punto di vista paesaggistico: sorprendenti scenari su fiumi e laghi contornati da piantagioni di té e antichi villaggi. Il terzo giorno ci siamo trasferiti a Hangzhou città situata sul delta del fiume Yangtze a 140 km a sud ovest di Shangai ed abbiamo visitato il lago dell’Ovest con la famosa “Pagoda delle sei armonie”. La tappa successiva è stata Shangai: una visita alla vecchia città molto caratteristica e soprattutto alla nuova, ricca di enormi grattacieli che sembra facciano a gara l’un con l’altro per chi arriva più in alto; interi quartieri ricostruiti sullo stile architettonico occidentale, lunghissimi viali con le più Shangai di notte Foto Studio Giudicianni & Biffi importanti griffe mondiali e nelle vie adiacenti la triste realtà di un popolo che vive in povertà. Shangai, città piena di contraddizioni e avida nell’imitare una cultura che non le appartiene. Abbiamo approfittato di questo viaggio per salutare gli amici Italiani che vivono lì per lavoro da anni, colleghi fotografi, commercianti e responsabili di grosse aziende Italiane impiantate in questa terra d’ Asia ricca di tradizioni e culture conservate gelosamente per secoli e che la corsa all’oro si sta portando via. La tappa successiva ci ha portato alla capitale Pechino; immaginavo di vedere un brulicare di persone in bicicletta, invece… strade a otto corsie e passaggi pedonali elevati per dare la possibilità di attraversare questi immensi fiumi di asfalto. Le biciclette sono pochissime e l’enorme quantità di persone si muove in automobile, vi lascio immaginare l’elevato tasso d’inquinamento tra gas di scarico e cantieri di lavoro aperti in ogni angolo: l’aria è irrespirabile. Nei cantieri gli operai lavorano giorno e notte, abitando in tende e baracche all’interno del cantiere stesso. 10 Lishui: Enrico Giudicianni premiato al 14° International Photographic Art Exhibition Foto Studio Giudicianni & Biffi Pechino offre ai visitatori scenari da film, la suggestiva e immensa Città Proibita, i curatissimi giardini imperiali, i magnifici e caratteristici, se pur pochi, vecchi quartieri sopravvissuti ai lavori di ammodernamento voluto per le ultime olimpiadi, la maestosa Piazza Tienanmen con i suoi tristi ricordi di lotte e sacrifici umani per ottenere una libertà ora venduta al commercio mondiale. Poco lontano da Pechino abbiamo visitato la più grande impresa mai realizzata dall’uomo, la “Grande Muraglia” costruita circa nel 215 a.c. per volere dell’imperatore Qin Shi Huangdi, (lo stesso a cui si deve la costruzione dell’esercito di terracotta) 8.851 chilometri di mattoni che attraversano un’intera catena montuosa, costruita per proteggersi dagli attacchi nemici. Per quanto riguarda il cibo, persino quello consumato nei mercati e ai bordi delle strade, è ottimo: non di certo paragonabile a quello servito nei nostri ristoranti cinesi. I rapporti interpersonali, per ciò che ho potuto verificare in questo breve soggiorno, sembrano essere molto freddi, addirittura con un vena egoistica, tanto che persone vittime di incidenti vengono soccorse solo dagli addetti sanitari nell’assoluta indifferenza, senza un minimo sostegno almeno morale da parte dei passanti. La Cina, paese misterioso e pittoresco, fatto da un’infinita quantità di persone che lavorano e producono a ritmi spaventosi, mentre cambia i propri scenari, sta modificando gli assetti di un mondo intero; fortunatamente le regioni occidentali non sono toccate da questa frenesia: conservano e mantengono quell’antico fascino unico al mondo che spero di potervi raccontare con un prossimo diario di viaggio, magari in solitaria….perché: avete mai viaggiato con un appassionato fotografo al seguito? Una tortura vero? Immaginatevi con venti tutti assieme! Eccovi alcune delle mie 1200 foto. Enrico Giudicianni La Grande Muraglia Foto Studio Giudicianni & Biffi Sport UN CAMPIONE IN CASA: GIORGIO BOCCHIOLA Già nel 2001 Giorgio Bocchiola ci parlava Nel 2007 è passato dalla Pagnoncelli di Trezzo, in un’intervista delle sue vittorie e della sua alla Colpack di Almé, la ex “Bergamasca”, volontà di diventare corridore. Nel 2007 affronta i sacrifici con dedizione e percepisce un è diventato campione d’Italia su pista e ha riconoscimento economico per potersi dedicare vinto ben tre gare juniores. completamente allo sport. Gestisce una parte dei Oggi Giorgio, che ha conseguito il diploma suoi allenamenti da casa, quindi gode di una di geometra e corre nella categoria dilettanti, certa autonomia: “la sua attività è tutta registrata concentra il suo impegno più grande sempre su un computerino”, sottolinea il papà, ”chilometri, sulla bici, con la stessa passione, anche dopo velocità, pause”. Naturalmente è seguito da un le sofferenze provocate da brutte cadute: una preparatore atletico e da un direttore sportivo nel 2009, causata da una macchina, e una e non ci sembra disturbato dal dover essere nel 2010, quando una caduta in volata gli perennemente a dieta, la linea viene decisamente provocò un problema alla clavicola che lo premiata. Corre da quando ha 6 anni, ha alle costrinse ad operarsi d’urgenza una seconda spalle o, meglio, nelle gambe, un’esperienza volta. Lo incontriamo a casa sua al rientro considerevole, con una Parigi Roubaix da juniores da un allenamento, con suo padre Luigi, e una “piccola Sanremo”. Il Ghisallo e lo Stelvio le conosciuto anche come Sandro, e sua nipote salite più importanti: “Affrontano fatiche tremende”, Giorgia. dice ancora Luigi/Sandro, aiutandosi anche con Ci mostra il gioiello fornito dalla sua società, l’espressione del viso: “qualche volta ripetono fino Giorgio Bocchiola vincitore il I° maggio a Gattatico (RE) la bici belga, una Ridley, valore commerciale a sei volte la stessa salita”. intorno ai seimila euro. Quest’anno parteciperà al Giro del Friuli e al Giro È molto sereno, è maturo: “Il mio impegno è correre, pedalo per allenarmi, d’Italia dilettanti. L’obiettivo più importante è proiettato sui prossimi due anni: e poi faccio gare durante la settimana , qualche volta anche sabato e collezionare i 40 punti che faranno di lui un professionista. domenica insieme”, dice tranquillamente dei suoi venticinque/trentamila Dalla redazione e dai lettori de “il mezzaghero” non può che arrivare una chilometri annuali su due ruote, “abbiamo allenamenti fissi, individuali o con grande ola: “Vai Giorgio: facci sognare!!”. la squadra e periodicamente dei ritiri: in inverno facciamo anche un po’ di AA palestra e poi anticipiamo la stagione allenandoci in Liguria e in Toscana”. 3^ CRONO MTB NEL PARCO RIO VALLONE Più che una gara, potremmo definirla una festa, dove bimbi, giovani e adulti attraversano un angolo di Brianza, a cavallo della propria bici. E così piacevolmente scoprono angoli inusuali proprio a due pedalate da casa; a partire dal frutteto Chioso della Falegnameria Biffi moderna azienda multifunzionale , attraverso gli orti biologici de “il Gelso”, e proseguendo fra i campi fino all'arrivo in Fondo Brugarolo non solo azienda agrituristica , ma anche Spa. L'appuntamento per i bambini di 6 comuni del parco Rio Vallone (Mezzago, Sulbiate, Aicurzio, Bellusco , Busnago , Ornago ) si è svolto Mercoledì 9 Maggio alle 17,00 in Oratorio a Mezzago. L'organizzazione condivisa tra ASD Dinamici Felici e Ente Parco Rio Vallone , prevedeva la presenza del medico, dell'ambulanza, e l'accompagnamento da parte dei vigili di Mezzago dei ciclisti allo Start Point nel frutteto Chioso , la presenza dei vigili di Sulbiate sul brevissimo tratto asfaltato all'arrivo di Fondo Brugarolo. Al ritorno al Frutteto Chioso la sosta per merenda offerta dalla Falegnameria Biffi. La CRONO si è svolta quindi praticamente solo su sterrato evitando la promiscuità con le auto, a beneficio di tranquillità e sicurezza. Sono da segnalare alcune novità in questa 3^ Partenza della Crono 2012 Foto Studio Giudicianni & Biffi edizione. Assegnazione di maglie rosa alle femmine e gialle ai maschi offerte dalla Pro Loco Mezzago , ai primi 3 arrivati per categoria. Tre sono le categorie : 1^ 2^ scuole primarie , 3^ 4^ 5^ scuole primarie , 1^ 2^ 3^ scuole Secondarie; anche tutti i bimbi delle materne sono stati premiati. Assicurazione individuale, stipulata con un tesseramento giornaliero al CSI e patrocinio CSI. Partecipazione dei bimbi sulbiatesi direttamente organizzata dalla Pro Loco di Sulbiate. Partecipazione dei bimbi ornaghesi direttamente organizzata dall'Assessorato allo Sport di Ornago . Concorso Fotografico e conseguenti mostre fotografiche organizzate dallo studio Giudicianni&Biffi ideato per prolungare “l'effetto educativo” che permea questo evento sportivo. Tutti i costi dell'evento, compresi quelli assicurativi sono stati interamente a carico degli enti organizzatori e patrocinanti, così da consentire la partecipazione interamente gratuita a tutti i bambini. Invitiamo tutti quindi a scoprire i sentieri del Parco , usando il più efficiente dei mezzi meccanici di locomozione : la BICICLETTA ! Tiziano Favalli presidente ASD Dinamici Felici Antonio Varisco, presidente del Parco Rio Vallone premia i vincitori di Crono 2012 Foto Studio Giudicianni & Biffi 11 L'angolo della cucina RISO NERO CON SEPPIE Foto Studio Giudicianni & Biffi Dal Corso di Cucina "Beati i Primi" - 3 novembre 2011 a cura dello Chef Marcello Passoni Ingredienti per 6 persone: Procedimento: 1500 gr di seppie con il loro nero 450 gr riso vialone nano o carnaroli 1500 gr di brodo di pesce 50 gr di burro olio extravergine cipolla prezzemolo vino bianco secco salsa di pomodoro alloro sale e pepe Pulire accuratamente le seppie, conservando il nero. Tagliare le seppie a fettine sottili. Tritare la cipolla e il prezzemolo. Portare ad ebollizione il brodo di pesce. Nella casseruola soffriggere la cipolla e il prezzemolo in olio e burro, far rosolare le seppie, bagnarle con il vino bianco. Aggiungere il pomodoro, il nero di seppia e l’alloro far cuocere per pochi minuti. Aggiungere il riso e il brodo e portare a cottura per 15 minuti. Verificare la sapidità, aggiungendo se necessario sale e pepe. Pubblichiamo le richieste di lavoro ricevute da Marta Carzaniga responsabile del progetto di integrazione culturale “Tessere relazioni”. Chi fosse interessato, può contattare Marta Carzaniga. La responsabile del progetto si rende disponibile anche come riferimento per offerte di lavoro. Recapito: 338.5746272 RICHIESTE DI LAVORO • Donna di 38 anni cerca lavoro come operaia nelle ditte, nella ristorazione e nei bar. Disponibilità immediata Recapito telefonico: 392/1636657 • Donna senegalese cerca lavoro per pulizie di casa, disponibilità tutto il giorno. Recapito telefonico: 333/8226602 • Donna di 45 anni, rumena cerca lavoro come badante; disponibilità giorno e notte. Recapito telefonico: 320/7923608 • Uomo originario del Marocco, di 31 anni, cerca lavoro come elettricista. Recapito telefonico: 327/6367396 COOP MEZZAGO I Signori Soci sono convocati in Assemblea ordinaria in prima convocazione alle ore 06.00 del giorno 30 aprile 2012 presso la sede legale in PIAZZA LIBERTA’ 1 – MEZZAGO ed occorrendo, l’Assemblea sarà tenuta in seconda convocazione presso la stessa sede, alle ore 15.30 del giorno 26/05/2012 per discutere e deliberare sul seguente : ORDINE DEL GIORNO 1. Lettura del bilancio chiuso al 31/12/2011 e della Nota Integrativa, Relazione sulla gestione, Relazione del Revisore Contabile, delibere relative. (segue dalla prima pagina) di queste misure totalmente sulle famiglie che già vedono ridotta la propria ricchezza e le proprie capacità economiche. Faremo il possibile per attuare misure che ristabiliscano equità all’interno di un sistema ”riformato” che poteva e doveva fare di più sotto questo profilo. Ribadiamo inoltre che negli ultimi anni sono i Comuni gli enti che più hanno fatto per risanare il bilancio della pubblica amministrazione in Italia, ma che se si proseguirà in questa direzione, sarà sempre più difficile garantire servizi, opere e opportunità ai nostri cittadini e alle nostre comunità. Il Sindaco Antonio Colombo 12 2. Nomina della Società di Revisione e determinazione del compenso per gli esercizi 2012-2013-2014 a norma dell’art. 13 D. Lgs del 27 Gennaio 2010 n. 39 3. Varie ed eventuali. Mezzago, 30 marzo 2011 ll Presidente