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tumore dell`esofago
DIAGNOSI E STADIAZIONE DEL TUMORE DELL’ESOFAGO GABRIELE MASSELLI TUMORE DELL’ESOFAGO • • • • 1% di tutti i tumori Maligni nel 99% dei casi 2-5% di tutte le morti per tumore Prevalenza : 60-70 aa, sesso M>F (2:120:1) • Incidenza variabile nei diversi paesi: Iran, Sudafrica, Cina, Russia (abitudini alimentari) TUMORE DELL’ESOFAGO FATTORI PREDISPONENTI – ALCOOL E FUMO – CARENZE DIETETICHE, NITROSAMINE – ESOFAGO DI BARRETT (rischio x 40%) SINTOMATOLOGIA • Disfagia • Perdita di peso • Dolore - aspecifico • Rigurgito • Tosse • Vomito 84% 35% 22% 18% 6% 5% TUMORE DELL’ESOFAGO FORME MACRO: VEGETANTE 60% ULCERATO 25% INFILTRANTE 15% LOCALIZZAZIONE: CERVICALE TORACICA ALTA TORACICA MEDIA TORACICA BASSA 95% CA SQUAMOCELLULARI 4% ADENOCARCINOMI 1% ca-sarcomi, linfomi, … CARDIALE 8% 3% 32 % 25 % 32 % TUMORE DELL’ESOFAGO Anatomia • E’ formato da tre tuniche: Tonaca mucosa Tonaca sottomucosa Tonaca muscolare Circolare interno * Longitudinale esterno * Avventizia (connettivo lasso periesofageo N.B. Manca un rivestimento sieroso esterno!!! * * TUMORE DELL’ESOFAGO Anatomia Le vie linfatiche si estendono riccamente in senso longitudinale. Linfonodi sovraclaveari e mediastinici sup. Vasi linfatici esofagei Verso l’alto Linfonodi periesofagei Verso il basso Linfonodi plesso celiaco e piccola curvatura gastrica TUMORE DELL’ESOFAGO Storia Naturale • PENETRAZIONE IN PROFONDITÀ (mancanza della sierosa) • ESTENSIONE IN SENSO LONGITUDINALE • RAPIDA DIFFUSIONE ALLE STRUTTURE LINFATICHE • METASTASI EMATOGENE O LINFOEMATOGENE TUMORE DELL’ESOFAGO Diagnosi ESOFAGOGRAFIA ENDOSCOPIA DIGESTIVA (ED) TC ECOGRAFIA ENDOSCOPICA (EUS) MRI PET TUMORE DELL’ESOFAGO Esofagografia Mostra la sola mucosa Localizzazione del tumore Gravità della ostruzione esofagea Presenza di fistola tracheoesofagea Non è però in grado di evidenziare le lesioni di piccole dimensioni ed è quindi inutile nella diagnosi precoce. STENOSI SERRATA III MEDIO CON DILATAZIONE A MONTE TUMORE DELL’ESOFAGO Endoscopia digestiva Visione diretta della lesione. Valutazione sia della localizzazione sia delle dimensioni. Prelievo bioptico o brushing per la diagnosi istologica. TUMORE ULCERATO III MEDIO Localizzaz satelliti III distale Tale approccio consente di porre una diagnosi definitiva nel 95% dei casi. Diagnosi precoce ESOFAGO DI BARRETT TUMORE DELL’ESOFAGO: Stadiazione del T Diffusione transmurale: il tumore infiltra progressivamente la sottomucosa e la muscolare propria; la parete muscolare viene rapidamente infiltrata e mancando una vera e propria parete sierosa il tumore si propaga liberamente verso i linfonodi e gli organi adiacenti (in rapporto alla sede del tumore). TUMORE DELL’ESOFAGO Classificazione TNM TUMORE DELL’ESOFAGO Tomografia Computerizzata Mostra tutta la parete (non differenzia gli strati) Dimensioni della massa principale Estensione extraparietale Linfonodali loco-regionali 1. Protocolli Tecnici TC • TC multistrato per ricostruzioni multiplanari. • Distensione dell’esofago • -soluzione acqua-SELG • -Aria attraverso catetere di Foley • Somministrazione ev di mdc non ionico 120 mL a 3 mL/sec. • Studio arterioso (35 sec) e venoso (70 sec) • STUDIO TORACE ED ADDOME SUPERIORE Ulla et al Abd Imaging 2010;35:383-389 1. Protocolli Tecnici TC • La fase arteriosa a 35 secondi è la più accurata nell’identificazione dei tumori dell’esofago, permettendo di individuare anche forme che non causano l’ispessimento delle pareti. • Fase venosa risulta più accurata nella visualizzazione delle adenopatie mediastiniche. • Inserire immagine Radiology 2006 umeoka 20 Sec 35 Sec 70 Sec Limitato alla parete (T1/T2) TUMORE DELL’ESOFAGO Stadiazione del T Esofago circondato da un piano adiposo che talvolta può mancare (soggetti cachettici) rendendo difficile la distinzione tra infiltrazione ed aderenza nei confronti di un organo contiguo Piano di clivaggio Obliterazione del piano di clivaggio TUMORE DELL’ESOFAGO TC: stadiazione del T Non differenzia T1 da T2 T3 difficilmente identificabile: - può permanere un sottile alone adiposo nonostante l’infiltrazione dell’avventizia (erronea sottostadiaz. in T1/T2). - estesa infiltrazione dell’avventizia con adesione alle strutture contigue (erronea sovrastadiaz. in T4). T4 riconoscibile con certezza quando: - compressione/deformazione - ampia superficie di contatto tumore/organo adiacente (angolo contatto con aorta: <45 % no infiltrazione > 90% si infiltrazione Aderenza alla trachea (≤ T3) Aderenza al pericardio (≤ T3) Forma diffusa con localizzazioni satelliti e aderenza all’aorta (≤ T3) Infiltrazione pilastro diaframmatico (T4) TUMORE DELL’ESOFAGO Diffusione della neoplasia Tumori cervicali: diffusione verso la trachea, nervi ricorrenti, laringe, tiroide, corpi vertebrali. Tumori dell’esofago medio: diffusione verso la trachea ed il bronco di sinistra, polmoni, pericardio, nervo ricorrente di sinistra, nervo frenico, vena azygos. Tumori dell’esofago distale: diffusione verso il fondo e la piccola curvatura dello stomaco, pilastri diaframmatici, pleura diaframmatica sinistra, parete aortica. INFILTRAZIONE VIE AEREE INFILTRAZIONE CUORE E AORTA Infiltraz. aorta Infiltraz. atrio sx Infiltraz. aorta circondata a manicotto TUMORE DELL’ESOFAGO Metastasi linfatiche Linfonodi regionali: mediastinici e perigastrici. Il loro coinvolgimento non preclude l’intervento chir. N1 N1 Tutti gli altri: considerati M! PARAESOFAGEI PERIGASTRICI M1lym 6 mm PARATRACHEALI CARENALI MEDIASTINICI ANTERIORI N1 1 cm La TC spesso sottostadia la malattia in quanto valuta le adenopatie solo mediante il criterio morfo-dimensionale Paracardiali indissociabili dal tumore Tripode celiaco aderenti al pancreas Gastrica sinistra Mesenterica superiore PARACARDIALI GASTRICA SIN PERIESOFAGEI Piccolo linfonodo 8 mm al tronco celiaco. Il Pz ha subito lo stesso l’intervento chir, ma 3 mesi dopo il lindonodo era diventato di 3 cm TUMORE DELL’ESOFAGO Stadiazione M Metastasi ematogene: La neoplasia diffonde soprattutto per via venosa; sono più spesso interessati il fegato (32%) ed i polmoni (21%); meno spesso i surreni (4%), i reni (7%) e l’encefalo; le metastasi ossee sono infrequenti e tardive. TUMORE DELL’ESOFAGO Risonanza Magnetica >1.5 T ↑ Gradienti Parallel Imaging Brevi apnee Non sensibili all’artefatto Soppressione del grasso .5 T Gradienti 1. Protocolli Tecnici RM Parallel Imaging Brevi apnee Non sensibili all’artefatto Soppressione del grasso Studio Dinamico T Stage:RM • Criteri di RM per stadiare T • • T1: Non visualizzabile • T2 : Zona di aumentata intensità di segnale nella parete deliminato dalla zona di iposegnale della muscolaris propria • T3: Irregolarità nodulare della muscolaris propria con irregolarità della superficie periesofagea T4: L’alterato segnale del tumore si estende nelle strutture adiacenti. Scomparsa del normale tessuto adiposo tra il tumore e le strutture mediastiniche adiacenti. TUMORE DELL’ESOFAGO Ecografia Endoscopica Differenzia il I dal II stadio di malattia Informazioni sulla estensione longitudinale del tumore. Estensione long > 5 cm Estensione long < 5 cm Diffusione extraesofagea nel 90% dei casi Diffusione extraesofagea nel 60% dei casi Limiti (specie nel IV stadio): non oltrepassa le stenosi serrate (esistono endoscopi di piccolo diametro) T1 N0 Accuratezza: T staging: 89% N staging: 86% T3 N1 Tom Rice Endoscopy. 2003 ;35(11):962-6 T4 Nx TUMORE DELL’ESOFAGO Ecografia Endoscopica TUMORE DELL’ESOFAGO PET Affianca le modalità di imaging convenzionali valutando accuratamente il parametro N ed M e migliorando la selezione dei Pazienti da inviare al trattamento chirurgico. Utile nella diagnosi differenziale fibrosi vs recidiva nel post-operatorio. Caratterizzazione tissutale basata sulla presenza di foci di aumentata glicolisi del tessuto. Il metabolita è il fluoro-desossi-glucosio (FDG), analogo del glucosio. N Stage: PET FDG PET: adenopatie locoregionali Sensibilità 51% Specificità 84%. Il marcato uptake di FDG del tumore primitivo può nascondere la captazione dei linfinodi limitrofi. Eccellente sensibilità (>90%) nell’individuare adenopatie a distanza. M Stage: PET FDG PET appare la metodica più accurata nell’individuare metastasi a distanza. Individua metastasi a distanza nel 15% dei pazienti con esami TC negativi. PET FDG risulta cost effective nell’identificare metastasi misconosciute evitando di eseguire interventi chirurgici non curativi. 4. Valutazione della risposta terapeutica La valutazione di terapia neoadiuvante (chemioterapia-radioterapia) nel trattamento dei tumori dell’esofago viene utilizzata nei pazienti con stage IIB o III. Valutazione precoce in corso di terapia permette di valutare la risposta del tumore e di individuare pazienti non-responders. Risposta al trattamento: TC ed RM Lo studio TC multistrato e la RM con mdc non sono accurate nel monitorare la risposta al trattamento nei tumori dell’esofago. Sensibilità 27-55%; specificità 50-91%. Difficoltà nel differenziare tra tessuto vitale ed alterazioni reattive da infiammazionefibrosi. Non andrebbero utilizzate per la valutazione della risposta al trattamento. Risposta al trattamento: PET/TC La PET/TC è la metodica più accurata nel monitorare la risposta al trattamento nei tumori dell’esofago. La riduzione quantitativa dell’uptake in FDG correla con la sopravvivenza del paziente e con la risposta alla terapia. la PET/TC ha un importante ruolo della individuazione di metastasi a distanza. 8-17% dei pazienti presentano nuove metastasi in corso di terapia. Suv :12 Suv :4 CONCLUSIONI Protocolli tecnici: TC RM PET Diagnosi/Identificazione del tumore: Endoscopia (TC, RM, PET) Stadiazione del tumore: TC se negativa, eseguire EUS, ed eventuale PET/TC (RM) Valutazione della risposta terapeutica: PET/TC [email protected] TUMORE DELL’ESOFAGO Follow Up post-Chirurgico TUBULIZZAZIONE GASTRICA Spazio retrosternale Spazio paravertebrale destro Spazio prevertebrale TUMORE DELL’ESOFAGO Complicanze post-Chirurgiche TUMORE DELL’ESOFAGO Recidiva post-Chirurgica 6 mesi dopo… TUMORE DELL’ESOFAGO Conclusioni Raramente diagnosi precoce (rapido coinvolgimento mediastinico ed addominale) Prognosi infausta Al momento della diagnosi: nel 50% dei casi almeno 5 cm di estensione longitudinale e 2/3 della circonferenza coinvolti Trattamento palliativo Diagnosi precoce (5%) Trattamento chirurgico Elevata mortalità! TUMORI INOPERABILI: SOPRAVVIVENZA MEDIA 6 MESI DOPO EXERESI RADICALE: 8-30% SOPRAVVIVENZA A 5 ANNI Importanza di una accurata stadiazione per la corretta selezione dei Pazienti da sottoporre a chirurgia Grazie TUMORE DELL’ESOFAGO Diffusione della neoplasia D6 TUMORE DELL’ESOFAGO Diffusione della neoplasia D5 TUMORE DELL’ESOFAGO Stadiazione Stadio 0 T is N0 M0 Stadio I T1 N0 M0 Stadio II a T2-3 N0 M0 Stadio II b T1-2 N1 M0 Stadio III T3 N1 M0 T4 Ogni M0 Ogni T Ogni N M1 Stadio IV