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Via Claudia Augusta

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Via Claudia Augusta
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Via Claudia Augusta
La cooperazione interregionale e la promozione del patrimonio culturale
Die interregionale Zusammenarbeit und die Förderung des Kulturgutes
Feltre, 26 Settembre 2002
Santuario-Basilica dei SS. Vittore e Corona - Sala Binotto
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Iniziativa promossa e sostenuta da:
Regione del Veneto
Deliberazione della Giunta Regionale n. 2408 del 13.09.2002
Deliberazione della Giunta Regionale n. 3790 del 20.12.2002
Segreteria Generale di Alpe-Adria
Verbale Commissione Dirigenti Alpe-Adria del 23.05.2002
Progetto grafico / Grafische Gestaltung
Quba di Conegliano
Impaginazione e stampa / Layout und Druck
C&D Litografia di Conegliano
Coordinamento redazionale / Redaktionelle Leitung
DreamLab di Feltre
Traduzioni / Übersetzung
Claudia Manica / Studio Gloriette di Trento
escluso contributi / ausgenommen Beiträge
Galan/Ricciardi/Besana
Fotografie / Bilder
Bit&Nero di Feltre
Erio Gardan e Antonio De Luca di Foto Bellatreccia di Follina
Giustino Chemello di Vicenza
Luigi D’Agostini di Feltre
Mario Rossi di Silea
Coordinamento generale / Allgemeinen Leitung
Giorgio D’Agostini
copyright© 2003 Regione del Veneto / Associazione Claudia Augusta
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Via Claudia Augusta
Italiano
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ia Claudia Augusta, da alcuni anni questo nome è quasi sinonimo di cooperazione
interregionale e di promozione del patrimonio culturale e ambientale di un’incantevole fascia di territorio a cavallo delle Alpi. Via Claudia Augusta è infatti il progetto
culturale di valorizzazione dell’antica strada imperiale romana, che parte dal mare di
Altino, attraversa Veneto, Trentino Alto Adige, valica le Alpi, attraversa Tirolo, Baviera per
arrivare al Danubio.
V
Un progetto per l’ambiente, la natura, il paesaggio, l’architettura e l’archeologia, che
esalta il contesto ambientale sviluppatosi lungo l’antico tracciato viario e permette agli
appassionati della natura di riscoprire il fascino di località e ambienti ancora poco conosciuti, agli amanti della cultura di rivedere antichi luoghi e città d’arte, agli studiosi la possibilità di ricercare lungo il percorso dell’antica via le radici della nostra storia.
È anche un progetto teso a incentivare le arti, i mestieri, il commercio, il turismo, che
ha in sé il risultato di sviluppare la conoscenza delle lingue, delle tradizioni, degli usi e
costumi di popoli che per millenni hanno vissuto vicini, anche quando la storia ha issato
barricate e causato conflitti.
Questa seducente proposta turistica, che affonda le radici nei legami antichissimi che
la strada romana aveva aperto tra i popoli dei due versanti alpini, sarà un’idea vincente
se saprà riscoprire i valori unificanti di un passato importante per farli tornare presenti. Il
recupero storico culturale della strada imperiale potrà allora essere occasione per avvicinare paesi e culture, per cogliere le tracce profonde che la storia comune ha lasciato nell’architettura, nell’animo e nella cultura delle genti che l’hanno abitata e che ancora la abitano.
Questo progetto, culturale e insieme imprenditoriale, dovrà vedere vicini Regione,
Province, Comunità Montane e Comuni da un lato, privati e operatori turistici dall’altro,
nell’ambizioso obiettivo di rilancio delle terre attraversate dall’antica Via e di apertura di
interessanti occasioni di lavoro per molti giovani.
Proprio questo mi riporta alla mente un’iniziativa che la Regione volle far sua, intuendo le grandi potenzialità di questo percorso. Proprio sulla tema della Via Claudia Augusta,
infatti, finanziammo un progetto che vide giovani artisti impegnati a riscoprire il significato del tracciato viario, catturandone lungo il percorso immagini fotografiche che furono poi
il soggetto del nostro calendario d’inizio secolo “Un cammino millenario negli occhi dei
giovani”.
Mi congratulo per questa nuova iniziativa editoriale, che rilancia le riflessioni, gli
appunti, le
discussioni che hanno animato il convegno trasnazionale “Via Claudia
Augusta: la cooperazione interregionale e la promozione del patrimonio culturale”, organizzato a Feltre nel settembre 2002 dall’Associazione Claudia Augusta. E ringrazio
l’Associazione per l’impegno e la passione con la quale da anni guida questo progetto.
On. Dott. Giancarlo Galan
Presidente della Regione del Veneto
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n saluto a tutti voi, a tutte le autorità e ai tanti relatori presenti in sala che
poi ci introdurranno nel tema del convegno. Porto a tutti voi il saluto
dell’Amministrazione Regionale e lo faccio con grande piacere perché
oggi affrontiamo un tema che è delicato, che sta nel cuore di chi ha già amministrato la città e oggi continua a dare il suo apporto, la sua energia, la sua sensibilità; ed è nel cuore anche di chi vive nel nostro territorio con una funzione di
imprenditore, e con la consapevolezza che tutti devono investire su questi temi.
U
Ricordiamo che c’è un grande scenario all’orizzonte: l’Europa che sta nascendo, che è nata dal punto di vista monetario, che sta muovendo i primi passi, e ci
sentiamo tutti cittadini di questa grande Europa pur rimanendo Veneti e sentiamo
molto meno i confini territoriali che gli stati hanno segnato per tanto tempo. E’ il
momento di andare oltre con una progettualità importante.
Oggi esiste la Comunità Europea e questo incontro è l’occasione per cominciare a dettagliare e a tornare su quelli che sono i temi di una collaborazione continuativa per la valorizzazione del patrimonio culturale che c’e’ nel Veneto, in provincia di Belluno, in provincia di Treviso e in tutte le altre regioni in cui la storia
ha tracciato il suo percorso. E’ il momento di cogliere le opportunità che l’Unione
Europea mette a disposizione come strumenti di sostegno a questi progetti.
Noi come Regione del Veneto abbiamo dimostrato di credere in questo obiettivo già nel 1998 quando partecipammo al programma europeo “Raffaello” con un
progetto di centri di documentazione sulla via Claudia Augusta. Proposta che non
fu finanziata né nel 1998 né nel 1999 ma su cui l’Unione Europea espresse delle
considerazioni ampiamente favorevoli e di grande interesse.
Oggi comunque i tempi sono maturi sia dal punto di vista politico che istituzionale, l’Unione Europea guarda a questi progetti con maggior interesse e la regione infatti ha pensato di ripresentarli con il Programma Interregionale Spazio
Alpino di Interreg III. Anche nel nostro territorio c’è una maggiore sensibilità
all’argomento, soprattutto da parte del mondo degli imprenditori. Prima il Prof.
Colomban diceva: “Io arrivo da un’altra esperienza, io sono un uomo di economia,
arrivo dall’industria, ho fatto vedere cosa si può fare in quel settore, però oggi ho
una missione diversa, oggi credo ai progetti culturali, ho valorizzato un castello e
in questo castello il prossimo fine settimana ci sarà un evento eccezionale, abbiamo lavorato insieme per realizzarlo, abbiamo invitato numerosissime persone, la
stampa internazionale, la RAI, perché è opportuno aumentare la consapevolezza
in tutti noi che sui temi culturali si può fare tanta strada insieme, c’è bisogno di
tutti, delle istituzioni, del mondo economico, c’è bisogno che anche gli stati ci credano e anche la comunicazione accenda un faro su questi mondi”.
Ecco perché il progetto Claudia Augusta è un progetto valido, perché tutto
quello che può sorgere attorno al progetto Claudia Augusta può nascere come
attività di valorizzazione culturale: le rievocazioni storiche, le mostre, i convegni,
l’attività fanno parte di questo importante e lungo percorso. Massimo Colomban
ha utilizzato il termine “siamo dei pionieri”. Essere dei pionieri su alcuni settori è
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un vantaggio e il Veneto in questi trent’anni lo ha dimostrato; come regione, come
territorio abbiamo fatto un salto di qualità nella vita, passando dalle emigrazioni
alla piena occupazione, siamo riusciti a produrre nei vari settori un PIL eccezionale, raggiungendo i massimi livelli di produttività economica.
Oggi dobbiamo porci un’altra missione, un altro obiettivo importante. Credo
che tanti imprenditori possano passare dal momento della produzione al momento dell’investimento nei beni culturali come è già stato fatto ad esempio da
Massimo Colomban che è partito da un restauro conservativo di un castello ed
oggi è impegnato a renderlo un centro di attività culturali rilevante per il nostro
territorio e non solo. Molti altri possono avvicinarsi al grande patrimonio che
abbiamo in Veneto basti pensare alle quasi quattromila ville venete di impressionante valore e indiscutibile rilevanza per l’Italia stessa. Su queste opere si possono fare degli investimenti, delle azioni di salvaguardia, si possono indicare dei
nuovi usi di questo patrimonio.
E il convegno di oggi può essere uno strumento per segnalare questo nuovo
indirizzo. Il mio augurio è che questo incontro faccia conoscere il progetto
Claudia Augusta e diventi il momento di partenza per valorizzare i beni culturali
che abbiamo intorno a noi. Grazie quindi a tutti coloro che vi hanno partecipato e
che credono e investono in questo obiettivo.
Ermanno Serrajotto
Assessore Regionale alle Politiche per la Cultura e l’Identità Veneta
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n luogo speciale, amatissimo dai Feltrini, cuore e simbolo della religiosità
locale, con tutte le implicazioni storiche e affettive che ciò comporta, il
complesso architettonico dedicato ai Santi Patroni Vittore e Corona, è
stato scelto come sede del convegno transnazionale “Via Claudia Augusta”.
L’elezione stessa del Santuario-Basilica, uno degli edifici sacri più rappresentativi e scenografici del nostro territorio, implica la volontà di recuperare le radici più
profonde e vive della nostra identità culturale. Le molteplici azioni attuate sotto il
nome della via Claudia Augusta hanno mirato a favorire una maggiore consapevolezza delle peculiarità locali e degli specifici connotati della nostra comunità,
nell’ambito del contesto europeo. L’antica strada imperiale romana, oltre che una
direttrice con una propria storicità, da ricostruire e studiare, è divenuta simbolo
della cooperazione internazionale tra le regioni situate lungo il suo percorso. Si
tratta di un asse disseminato di centri d’interesse culturale e turistico, di bellezze
ambientali e paesaggistiche da difendere e promuovere attraverso un’azione congiunta.
Il merito di aver rinnovato l’attenzione sulla via Claudia Augusta va attribuito
alla precedente Amministrazione, in particolare a Gianvittore Vaccari e Giorgio
D’Agostini. Su loro impulso è stata avviata un’indagine scientifica sul tema e sono
state intraprese molteplici iniziative di valorizzazione, con un’abile attivazione dei
canali europei di finanziamento. Prezioso frutto del rinnovato interesse per la
strada è la pubblicazione degli atti del convegno internazionale “Via Claudia
Augusta - Un’arteria alle origini dell’Europa: ipotesi, problemi, prospettive” in un
volume che riassume lo stato delle conoscenze sull’argomento.
L’Amministrazione che io presiedo intende avvalersi del cammino segnato,
sostenendo i progetti già avviati e cogliendo le nuove opportunità che si affacceranno, in cui vede un potente mezzo per incentivare il progresso turistico, culturale ed economico della zona, in un’ottica di sviluppo sostenibile. Il Comune di
Feltre ha a tal fine aderito e sta dando compimento, accanto agli altri partner, al
programma comunitario Interreg III B Spazio Alpino, proposto dalla Provincia
Autonoma di Trento. Ripongo fiducia nei risultati che attraverso esso si potranno
conseguire.
Saluto con piacere il nuovo evento dedicato alla via Claudia Augusta, un convegno incentrato sulla cooperazione e la tutela e promozione dei beni culturali e
ambientali, il patrimonio più prezioso e fragile al tempo stesso, l’eredità che vorremmo trasmettere intatta alle nuove generazioni.
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Alberto Brambilla
Sindaco di Feltre
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Gianvittore Vaccari
Coordinatore del Convegno
INTRODUZIONE
Autorità, Presidente dell’Associazione Claudia Augusta,
gentili Signore e Signori, partecipanti al Convegno, un cordiale saluto di benvenuto.
Iniziamo questa importante giornata di approfondimento
sulla via Claudia Augusta, su un argomento si antico ma
ancora attuale e sicuramente sempre più d’interesse nella
prospettiva di una vera e completa unione europea che
deve essere fatta di popoli e culture con loro specificità,
con obiettivi comuni.
Un ringraziamento alla Regione del Veneto ed alla
Comunità di Lavoro Alpe-Adria per il patrocinio e il sostegno al convegno;
un ringraziamento a:
Centrum Latinitatis Europae – Aquileia / Linz
Verein Via Claudia Augusta Bayern – Landsberg a. Lech
Verein Miar – Landeck
Provincia Autonoma di Trento
Comune di Feltre
Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM –
Milano / Feltre
per la loro collaborazione;
un ringraziamento ai relatori per la loro disponibilità e le
interessanti relazioni che ci presenteranno;
un ringraziamento al Rettore di questa Basilica per l’ospitalità;
un ringraziamento all’Associazione Claudia Augusta per
l’organizzazione e per avermi chiamato a coordinare i lavori, e di questo sono molto onorato.
Prima di iniziare il convegno è d’obbligo dedicare una
riflessione particolare all’Associazione Claudia Augusta
che ha il merito di giustamente sollecitare le istituzioni pubbliche e di cooperare con le stesse per mantenere alto l’interesse su questo tema.
Dallo statuto rileviamo che l’Associazione, che non ha fini
di lucro, si propone, tra l’altro, le seguenti finalità:
- valorizzare e promuovere a livello locale, regionale,
nazionale ed internazionale la via Claudia Augusta,
antica strada romana che per secoli ha costituito l’asse portante delle comunicazioni tra la gronda lagunare adriatica e le regioni danubiane, anche mediante
attività di promozione e di valorizzazione dei beni sto-
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rici, artistici, architettonici e ambientali esistenti negli
ambiti territoriali interessati;
- provvedere, partecipare e contribuire alla realizzazione di mostre, pubblicazioni, convegni, seminari,
documentari, spettacoli ed in genere ogni tipo di
manifestazione artistica o culturale coerente con le
finalità statutarie, avvalendosi anche della collaborazione di società, enti ed organismi sia nazionali che
internazionali;
- partecipare ai programmi di finanziamento comunitari e ricercare in qualsiasi sede, pubblica o privata, le
occorrenze finanziarie per raggiungere le finalità prefigurate;
Ho il piacere di ricordare che dell’Associazione fa parte,
quale segretario, Giorgio D’Agostini che nella precedente
Amministrazione del Comune di Feltre, quale Assessore,
ha ottenuto brillanti risultati nello sviluppare l’idea “Via
Claudia Augusta", essendone anche stato il promotore, e
con convinzione ho allora sostenuto, da Sindaco, il progetto che ha avuto anche il risultato di far conoscere la Città
ad un pubblico sempre più vasto e proiettarla su scenari di
grande rilievo e potenzialità.
Sono certo che al termine di questa giornata non solo
avremo accresciuto la nostra conoscenza sulla via Claudia
Augusta e quanto i nostri amici europei stanno facendo per
valorizzarla, ma saremo sempre più convinti sull’importanza strategica, nei settori della cultura, del turismo e dell’economia, di questo straordinario progetto e come esso
deve essere sostenuto e sviluppato.
La parola ora alle Autorità per il Loro saluto ed ai Relatori
per i Loro interventi.
Un rinnovato cordiale saluto a tutti i presenti, grazie.
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dove si incontra l’arte, la storia e la natura
wo Kunst, Geschichte und Natur zusammentreffen
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Roberto Lavarini
LA STRADA ED IL SUO RUOLO SOCIALE
l’evoluzione della civiltà e della conoscenza fra i popoli
STRADA COME IMPRESA
La strada è uno tra i primissimi segni lasciati dall’uomo
sulla terra. L’uomo, come gli altri animali, traccia dei percorsi, delle strade, sul territorio che percorre alla ricerca
del cibo o dell’acqua. Tracciati che diventano numerosi e
complessi quando l’uomo si organizza in società con altri
uomini per padroneggiare un territorio. Egli riconosce le
linee che traccia conformemente alle tortuosità del territorio e che gli permettono di trasferirsi velocemente da un
luogo ad un altro. La strada gli serve per sopravvivere. In
luoghi aspri e inospitali come nelle foreste in cui penetra
con difficoltà. E tutta la storia dell’evoluzione umana può
essere letta attraverso questo segno che egli imprime nel
suolo in cui si trova a vivere.
Con il tempo, da prodotto quasi istintivo dell’uomo, la
strada diventa voluta, pensata, ragionata. La strada diventa simbolo, segno della sua presenza, della forza con cui
egli domina la natura che lo circonda. Ed egli si industria a
pensarla, a tracciarla, a costruirla. Egli crea e inventa la
strada perché capisce che è un simbolo importante, la strada unisce le genti, avvicinando chi è lontano, rendendolo
“accessibile”.
In ogni tempo la costruzione di una strada è stata
opera di ingegno e di determinazione.
La strada “scavalca” valli
profonde e penetra immense montagne, pur di collegare fra loro delle città o
dei popoli.
La strada è un nastro che si
distende
sul
territorio
aggregando attorno a sè le
attività umane.
La strada è segno di civiltà
Nel passato era percorsa
da:
- Pellegrini e monaci
- Militari e funzionari
- Corrieri
STRADA COME MONDO
- Briganti e avventurieri
- Esuli e disperati
Con il progredire delle conoscenze la strada è diventata
un’opera d’arte. Molti sentono il fascino di alcuni tracciati
che si distaccano dalla scabrosità del panorama per librarsi, quasi, nell’aria sorretti soltanto da pilastri fragili all’apparenza. E una immensa montagna impedisce un nuovo
orizzonte? La strada vi passa attraverso quasi affermando
se stessa come unica realtà.
Per noi, oggi, è data per scontato. Siamo talmente abi11
- Nomadi di professione
- ...
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La strada, oggi, viene usata
per scopi anche molto
diversi fra loro:
- Per lavoro trasportando
prodotti e informazioni
- Per turismo raggiungendo
i luoghi della cultura, storia, folklore, sport o naturali
- Per favorire l’incontro con
persone lontane.
- ...
- L’impero romano tesse
una fitta ed eccellente rete
di strade che sopravvivono
nel medioevo favorendo i
pellegrinaggi.
- La loro manutenzione è
volontaria e considerata
come opera di carità. Come
l’elemosina.
Soprattutto
per chi costruisce ponti.
- La strada è l’aspetto più
aspro e faticoso di tutto il
pellegrinaggio. Macerare il
corpo per disincantare l’anima...
- Banditi lungo le strade,
ma lo sono anche i locandieri e gli abitanti di alcuni
villaggi.
- Nel Giubileo del 1350 oltre
metà dei pellegrini è stata
oggetto di furti o di aggressioni lungo la strada.
- La campanella dei monasteri aiuta chi rischia di
perdersi.
- Si costruiscono grandi
ospizi lungo le strade più
importanti.
- Dalla locanda per il pellegrino, alla trattoria dei
camionisti.
- Capitelli, croci e conchiglie sono state sostituite
dai cartelli segnaletici
- Lungo la strada ci sono
continuamente occasioni
per incontrarsi e per diffondere informazioni
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tuati a trascorrere la nostra vita su una strada che non ci
rendiamo nemmeno conto di quanto sia diventata essenziale. Noi viviamo lungo una, cento, mille strade. Noi come
milioni di altri individui. Oggi come nel passato. È talmente
connaturata nel nostro esistere che quando ci fermiamo
per pensarci rimaniamo stupiti della sua importanza. Essa
è un mondo. Un mondo intero che vede persone, mezzi e
merci sovrapporsi in un frenetico fluire.
STRADA COME MEZZO
Viene usata in mille modi diversi perché sono diverse le
persone e diversi i loro compiti e funzioni. A noi piace pensarla come un mezzo, utile all’esistenza personale e sociale. La strada aiuta, la strada favorisce l’incontro con altri e
con se stessi. Lungo la strada incontrando altre persone
scopriamo noi stessi. Ritroviamo la nostra immagine riflessa negli occhi di chi ci guarda e, in essa, arriviamo a comprenderci un po’ di più.
STRADA COME FONDAMENTALE
COMPONENTE DEL SACRO
Arriviamo a capirci, ossia nello sforzo di comprendere
l’altro, di avvicinarci non solo fisicamente ad esso, in realtà scopriamo molti aspetti del nostro stesso essere.
Comprendiamo il superfluo così come l’essenziale. È lungo
la strada che il vero viaggiatore si disincanta. Ed è la strada che dà spessore morale al viaggio. Scopriamo di noi
molte cose che ci sembravano prive di interesse, ci mettiamo alla prova, facciamo esperienza di noi stessi. Oggi
come nel passato.
STRADA COME OPPORTUNITA’
Fino a questo punto la strada è stata presentata come
un prodotto della società che a sua volta crea società.
L’uomo, per il suo bisogno di stare con altri uomini crea il
percorso come una sorta di legame, di connessione fra lui
e gli altri. Ma la strada, a sua volta, produce nuove connessioni favorendo nuovi legami e nuove società.
Inoltre, lungo le strade, l’uomo ha imparato a stare con
gli altri uomini, si è dato delle regole, delle norme che
devono essere condivise per potersi confrontare e rapportare gli uni con gli altri. Sulle strade scorre il sangue, è
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vero, ma è dovuto principalmente alla non condivisione
delle regole stabilite. Infrangerle, non rispettarle, è mettere
in pericolo se stessi e gli altri. In queste, anche in queste
piccole, piccolissime cose, la strada può essere maestra di
vita. Insegna il rispetto dell’altro, insegna a limitare i propri
impulsi a favore di chi ci sta attorno e con il quale, seppure per brevissimi istanti, ci troviamo ad interagire.
Oggi la strada non è più come nel passato una grande
risorsa economica. Mille e mille erano le attività che si
svolgevano lungo i suoi bordi, specie là dove si incrociavano due o più strade. Alberghi, luoghi di ristoro, commerci,
officine affollavano i luoghi di sosta. Oggi abbiamo solo
una vaga idea di come dovevano essere pochi decenni fa.
La gente che viveva in prossimità di una strada trafficata si
considerava molto fortunata perché trovava sostentamento
dal fluire continuo delle merci e delle persone.
- Per moltissimo tempo si è
percorsa la strada con una
velocità “umana”. A piedi,
dorso di mulo o in carrozza.
- Con l’invenzione del
motore a scoppio la velocità è progressivamente cresciuta. - L’habitat del veicolo è stato reso indipendente rispetto l’ambiente esterno.
- Difficile, se non impossibile, l’incontro e la comunicazione con gli altri viaggiatori o con i locali.
- La percezione del mondo
non è più un contiliuum
STRADA COME DISINCANTO
Oggi non è più così. Vivere nei pressi di una strada
“importante” è quasi una disgrazia. Smog, rumore, confusione, … La strada disturba. Fortunato chi vive un po’ in
disparte. I piccoli e grandi paesi sorti a ridosso della strada, quasi nel tentativo di inglobarla, di impadronirsene, di
incamerarla come se fosse apportatrice di nettare benefico, oggi tentano di espellerla. Rigurgitano la strada e
chiunque ne faccia parte costruendo tangenziali e deviazioni. Dissuadendo con sensi unici incrociati e con isole
pedonali. Perché la strada si è disumanizzata. Non c’è più
l’uomo che nel percorrerla lascia dietro di sé il carico di
esperienza, di storie, di notizie, di curiosità. Oggi è la macchina che avvolge e isola l’uomo nel suo trasferimento da
un luogo ad un altro, distaccato, disconnesso dall’ambiente fisico e umano che incontra nel suo passare. Allora
viene percepito come spurio, inutile e dannoso e lo si rigetta come un inutile e fastidioso insetto.
STRADA COME ALIENAZIONE
Ed in effetti, lo scorrere lungo le grandi vie di flusso, ha
fatto perdere all’uomo il senso e il valore del viaggio come
esperienza. Si parla spesso di “serpentone” di automobili,
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- Le autostrade hanno lo
scopo di collegare località
lontane annullando tutto
ciò che si trova in mezzo.
- Gli abitanti di grandi e piccoli centri hanno cambiato
la connotazione della strada: prima le case si costruivano il più possibile vicino
ad essa. Oggi la si vuole
lontana.
- Traffico, smog, rumore,
polveri, puzza, pericolo
hanno sostituito l’idea di
modernità e di comodità
che si associava alla strada.
- Il viaggiar lento è una
nuova opportunità per rendere il transito “esperienza”
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Simbolo del dominio dell’uomo sulla natura
- E’ la rete con cui si imbriglia il territorio e lo si organizza per migliorare la qualità della vita di chi vive e
lavora.
- E’ un modo per avvicinare
e rendere accessibili luoghi
lontani, facilitando e spianando il percorso.
- Trait-d’union fra città con
storie, culture e tradizioni
diverse, rendendo possibile lo scambio e la conoscenza..
- Ma anche fra città e campagna, fra pianura e montagna.
Bello è avere dimora, dolce
il riposo sotto il proprio
tetto, bambini, giardino e
cane. Ma ecco, appena dall’ultimo
girovagare
ti
riprendi già la distanza t’incalza con nuovi allettamenti.
Meglio soffrire la nostalgia
ed essere solo sotto impervie stelle col proprio struggimento.
Possedere e sostare può
solamente chia abbia un
cuore dal tranquillo battito,
mentre il viaggiatore reca
fatiche e affanna di una
speranza sempre delusa.
Pure più lieve è ogni penoso errare, più lieve della
pace nella natia valle, dove
tra la fida cerchia di amici e
di timori solo il saggio
costruisce la sua felicità.
Meglio è per me cercare e
mai trovare, non stringermi
a vicinanze anguste e
calde, perchè sulla terra
anche nella felicità sarò
soltanto un ospite e mai un
cittadino.
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di “marea” d’auto perché bene o male tutti vanno alla stessa velocità allineati in file ordinate, tutti con la sensazione
che il viaggio, o meglio il trasferimento, sia una noia, un
tempo perduto, un affaticamento necessario per poter giungere a destinazione. Il viaggio in sé non ha valore, e tutti
sarebbero contenti se si potesse eliminarlo. Per cui si va in
fretta e si crea un ambiente asettico che non abbia nulla a
che vedere con quello esterno. Che faccia freddo o che ci
sia un gran caldo non fa differenza perché l’habitat è climatizzato. Che ci sia odore di fertilizzante o profumo di
fiori non ha importanza come non importa che ci siano persone che lavorino i campi o che passeggino. Non importa
nemmeno che a fianco ci siano altre automobili piene di
altre persone con curiose vicende, storie, sentimenti…
La strada, come luogo, è stata annientata. Il mondo è
stato reso discontinuo fatto di punti isolati che sono i luoghi di partenza e le destinazioni. Un “insieme discreto” di
punti che ha impoverito il territorio.
STRADA COME SIMBOLO
La strada si è ridotta svolgere la sola funzione di collegamento.
Ma qualcosa è rimasto. Qualcosa di sedimentato nel
fondo delle coscienze tende a riemergere. È, forse, il passato che fa apprezzare la strada nel “viaggiar lento” in cui,
talvolta, l’uomo torna ad usare i mezzi di trasporto a
“dimensione umana” come la bicicletta o il motorino. Mezzi
che gli permettono di interagire più facilmente con le persone e con l’ambiente circostante. Surrogati, forse.
Simboli, probabilmente.
...STRADA COME SPLENDIDA CONDANNA
Perché, per quanto l’uomo cerchi di staccarsi dall’ambiente, gli torna il bisogno di riscoprire vecchie sensazioni,
passate emozioni. La strada torna come sentimento. La
strada torna come suggestione e sogno. Come aspirazione
alla conoscenza che fa del viaggio il suo emblema. E l’uomo, ancora oggi, non riesce a staccarsi dall’esperienza
della strada che sublima il viaggio.
Herman Hesse
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Siegfried Gohm
SENTIERO ESCURSIONISTICO
DA LANDECK AL PASSO RESIA
Circa 2000 anni fa i conquistatori romani ampliarono il
vecchio sentiero attraverso il Passo Resia, consolidando la
via di comunicazione tra Roma e le province settentrionali.
Gli ingegneri romani utilizzarono in linea di massima le
mulattiere preesistenti costruite dalla popolazione locale,
modificando solo lievemente il tracciato in alcuni punti. Per
secoli la "via Claudia Augusta" era per soldati e commercianti l'unico collegamento tra patria e terra straniera. In
quel tempo il traffico significava effettivamente vita. Questa
strada attraverso il passo Resia ebbe il suo periodo di massimo splendore nei primi due secoli d.C. Oltre al ritrovamento di monete sono soprattutto i resti archeologici della
"via Claudia Augusta" che danno chiara testimonianza del
tracciato. La massiccia sottofondazione e la solida roccia
contribuirono alla conservazione di singoli tratti stradali
fino ai giorni nostri (Fließer Platte, ponte romano presso
Tösens, sul Klammli-Egg presso la fortezza di Nauders).
Il percorso preciso della "via Claudia Augusta" romana
non è stato finora individuato con certezza per l'intero tratto Landeck - Passo Resia. Armon Planta ("Neues von der
Via Claudia Augusta", Veröffentlichungen des Tiroler
Landesmuseums Ferdinandeum, anno 1980) propone il
seguente tracciato: Landeck-Angedair, Fließer Platte,
Eichholz, Terrazza di Fließ, Pontlatz, vecchia strada valliva
per Prutz, Ried, St. Christina, Tschuppbach, Stein, Lafairs
LA STORIA
L’amministrazione romana
doveva poggiarsi su una rete
stradale ben funzionante. La
direttrice più importante, che
dal
porto
romano
sull’Adriatico, Altino, raggiungeva il Danubio, fu
costruita
dall’imperatore
Claudio nel primo secolo d.C.
Numerose testimonianze dell’antica strada si sono conservate fino ai giorni nostri.
RECUPERO
DEL TRACCIATO
ROMANO
CHE ATTRAVERSA
IL TIROLO
Avvio del progetto nel 1998
con un simposio internazionale a Füssen
1999 simposio ad Ostiglia
2000 simposio a Landeck
STRUTTURA
ORGANIZZATIVA
Dai simposio sono scaturite
varie proposte di progetto.
Un gruppo direttivo transnazionale, composto da rappresentanti di tutte le regioni, ha
iniziato a coordinare le iniziative.
L’associazione
MIAR
ha
assunto, per il Tirolo, il coor-
15
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dinamento e la responsabilità
in accordo con le associazioni regionali REA e IRI.
E’
stata
fondata
l’Associazione “Via Claudia
Tirol”; lo statuto è stato
approvato, si attende la seduta costituente.
Inoltre la “ARGE Gastlichkeit
an der Via Claudia Augusta”,
alla quale aderiscono rappresentanti delle associazioni
turistiche, ha iniziato la sua
attività.
LE ATTIVITÀ FINORA
SVOLTE:
SEGNALETICA PER IL PERCORSO TURISTICO-CICLABILE
Tetto finanziario
EUR 1.450,00
nel programma Austria - Italia
EUR 730,00
nel programma Austria Germania
di cui:
70% contributi (BMWA),
30% mezzi propri TVB
TAVOLE TEMATICHE
Tetto finanziario
EUR 32 000,00
nel programma Austria - Italia
EUR 9 500,00
nel programma Austria Germania
di cui:
70% contributi (BMWA)
30% mezzi propri TVB
TAVOLE TEMATICHE 1 - 2:
- Una mulattiera come precursore del valico alpino via
Claudia Augusta (dal punto di
vista dei celti/reti che vi transitarono; per quali motivi la
percorsero? Quali possono
essere state le loro esperienze? ...; attualità: escursionismo lungo la VCA oggi)
- Commercio di transito sulla
VCA
TAVOLE TEMATICHE 3 - 5:
- Tema speciale commercio:
la strada medievale del sale del legname (dal punto di
16
e Birkach, Ochsenbühel, Pfunds-Stuben, Schalkl,
Finstermünz, Klammli-Egg, Nauders.
L'antica "via Claudia Augusta" serviva principalmente a
scopi militari e solo in secondo luogo all'economia.
Nonostante il notevole volume del traffico le strade romane
si trovavano sempre in ottime condizioni. Lungo le strade
militari venivano poste pietre miliari. Un miglio romano corrispondeva a 1.480 m. Per il viaggio di una giornata si calcolavano 20 miglia, cioè 30 km scarsi. I mezzi di trasporto
erano l'uomo, l'animale da soma e il carro a due ruote. Il
sistema degli alloggi era ben organizzato.
Nella più antica carta stradale romana di Tolomeo, studioso egiziano di Alessandria attorno al 150 d.C., sono
segnate solo due località nel territorio del Tirolo: Inutrium e
Medullum. Entrambe si trovano, secondo le ricerche di
Richard Heuberger, sull'antica "via Claudia Augusta".
Inutrium corrisponderebbe all'odierna Nauders ed era dunque una delle stazioni sulla via romana. Medullum invece si
sarebbe trovata a Perjen o Nassereith.
Attorno al 200 d.C. diminuì l'importanza dell'arteria
attraverso il passo Resia, dato che ora il traffico principale
veniva assorbito dalla strada romana, di 150 anni più giovane, del Brennero e del Seefelder Sattel. Nonostante ciò,
l'importante asse nord-sud venne conservata anche nel
periodo successivo, con tracciati stradali che nel medioevo
e nell'età moderna seguirono per lo più i percorsi romani.
Solo nel 1853 venne costruito un tracciato del tutto nuovo
nell'area Pfunds-Nauders per cui Finstermünz perdette il
suo significato di stazione di pedaggio e dogana.
Il sentiero escursionistico "via Claudia" offre particolari
possibilità ricreative, con numerose bellezze paesaggistiche lontane dallo stress del traffico stradale. Che differenza rispetto a duemila anni fa ... quando un viaggio attraverso le Alpi incuteva paura, era estremamente pericoloso
e - anche moralmente - non facile da superare! Scrive il
geografo greco Strabone (VI 6/6): " ... ma non ovunque è
possibile, attraverso roccia e immense pareti di montagna,
che in parte dominano il sentiero, in parte cadono scoscesi sotto di esso, superare la natura. E anche con un solo
piccolo passo sbagliato si corre il pericolo di precipitare in
una voragine senza fondo. Infatti lì il sentiero è in parte talmente stretto da provocare vertigini ai viandanti stessi e
agli animali da soma che non vi sono abituati."
Il riportare in vita la "via Claudia" significa molto di più
che solo un nuovo sentiero escursionistico. Questo sentiero regionale "via Claudia" è stato tracciato seguendo la
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vista dei “fondatori” di
Reutte)
- L’artigianato sulla via
Claudia Augusta - pontes
longi, vie in territorio paludoso ... (dal punto di vista degli
addetti alla costruzione, alla
manutenzione; attualità: lotta
contro l’acqua, anche negli
scavi archeologici
TAVOLE TEMATICHE 6 - 8:
- Posta statale romana
- le norme, l’organizzazione
- stazione di posta a
Biberwier
- Santuari romani sui valichi
(dal punto di vista del viandante; attualità: anche oggi si
è contenti quando si arriva in
cima sani e salvi, con le proprie forze!)
- Insicurezza e sicurezza sulla
via Claudia Augusta
- sistema di sicurezza romano, incursioni germaniche,
briganti e grassatori nel
medioevo
Tirol, Reutte
strada militare romana "via Claudia Augusta", recuperando
in tal modo un antichissimo capitolo di storia del traffico. In
alcuni tratti l'esecuzione delle misure edili per il progetto
del sentiero escursionistico presentava particolari difficoltà: a Ried ad esempio era necessaria una sistemazione
degli argini, a Serfaus si dovevano assicurare precipizi, a
Untertösens infine si è riusciti appena in tempo a salvare il
ponte romano dal degrado. Finora non è stato possibile terminare il tratto Hochfinstermünz - Festung Nauders in territorio impervio; questi lavori comunque dovrebbero essere
ultimati a breve.
Per l'orientamento dell'escursionista, il sentiero regionale "via Claudia" è stato provvisto di segnaletica per l'intero
tracciato e di tavole illustrative, poste nei centri abitati e ai
crocevia più importanti.
17
TAVOLE TEMATICHE 9 - 11:
- Insediamenti romani nelle
Alpi, cultura abitativa, presunta villa rustica a Karres,
scavi previsti
- Campagna militare romana
nelle Alpi
- Insediamenti preromani,
presunti santuari per l’accensione di fuochi sacri sulla
Kronburg > rimando a
Pillersattel
TAVOLE TEMATICHE 12 - 14:
- Punti di ristoro sulla via
Claudia, cultura enogastronomica, offerta di prodotti alimentari, sviluppo delle pietanze
- Viaggiare sulla via Claudia,
autocarri e vetture da turismo, binari, pericoli e impedimenti durante il viaggio
- Costruzione di ponti sulla
via
Claudia,
Pontlatzer
Brücke, breve excursus: lotte
per la libertà
TAVOLE TEMATICHE 15 - 17:
- Industria mineraria sulla via
Claudia: tesori dalle monta-
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gne
-Agricoltura alpina, picoltura
sulla via Claudia fino al giorno
d’oggi
- Costruzioni stradali alpine,
strade in roccia, difficoltà,
paure, pericoli (dal punto di
vista degli addetti alle costruzioni e dei viaggiatori)
TAVOLA TEMATICA 18
- Aiuto e sostegno per i viaggiatori:
cambio dei cavalli e servizio
cavalli di rinforzo, cartine e
stradari, alberghi, ospizi
LE ATTIVITÀ FINORA SVOLTE:
Guida culturale
tetto
finanziario
EUR
26.200,00
di cui EUR 21.800,00
contributi da parte di Land Tirol
Kultur
La via Claudia Augusta virtuale
tetto finanziario EUR
392.400,00
di cui
80% contributi BMWA,
20% mezzi propri delle associazioni turistiche
Quattro centri di documentazione
- centro documentazione di
Fließ (archeologia)
- museo-castello di Ehrenberg
- castello di Landeck (cultura
dell’età moderna)
- Fasnachtsmuseum di Imst
(Museo del carnevale)
Trasporto bici-navetta attraverso il Fernpass e il Passo
Resia per cicloturisti
Ultimazione rete piste ciclabili
Marketing turistico attraverso
l’ARGE VCA
Salesguide specifico
dell’ARGE VCA
IN PROGRAMMA PER
PERIODO 2002 - 2006:
Tirol, Flìeß
IL
Rivitalizzazione
Alt Finstermünz
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PROGETTO GLOBALE
MUSEO-CASTELLO
NELLA EHRENBERGER KLAUSE
(Architetto DI Armin Walch)
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Christoph Tschaikner
LE AZIONI CHIAVE DI MARKETING
INTERNAZIONALE PER LA VIA
CLAUDIA AUGUSTA
In primis, per una miglior comprensione
la Via Claudia Augusta vissuta
a livello regionale e transnazionale
la Via Claudia Augusta che
collega regioni, epoche, persone e le loro culture
la Via Claudia Augusta che
per l’intera sua lunghezza può
essere sperimentata in tutte le
sue sfaccettature
la Via Claudia Augusta che
per tale motivo entusiasma e
viene promossa verso l’esterno e l’interno
Il concetto di “marketing” è spesso malinteso. Per lo più
viene equiparato con la commercializzazione. Il marketing
invece è più la disciplina generale che comprende la comunicazione di marketing, la ricerca di mercato e lo sviluppo
dei prodotti orientato verso l’utente, la strutturazione dei
prezzi a misura di mercato e la logistica.
Il marketing si occupa in generale di promozione e
gestione delle relazioni di scambio e delle premesse a ciò
necessarie.
L’Authentic Marketing è specialista nella formazione,
presentazione e mediazione di regioni e offerte regionali
nonché offerente di servizi completi nel settore della comunicazione di marketing (marketingconsulenza - marketing
regionale - pubblicità - web - pubbliche relazioni - eventi).
Come tale, l’Authentic Marketing segue la ARGE
Gastlichkeit (Comunità di lavoro Ospitalità) delle associazioni turistiche lungo la Via Claudia Augusta Tirolo, che ha
già sviluppato la Via Claudia come prodotto turistico
immettendola nel mercato tedesco direttamente, ma anche
tramite primari partner per la commercializzazione.
I punti chiave della presente relazione di animazione
sono i seguenti:
- Come vede l’esperto di marketing il progetto Via
Claudia Augusta?
- Come affronta l’esperto di marketing un tale progetto?
- Quali sono i fattori base nel marketing per un progetto
Via Claudia Augusta ad effetto duraturo?
La nostra visione comune
Il progetto Via Claudia Augusta poggia su una visione
comune che ha dato forza alle attività finora svolte nelle
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singole regioni e fa ora convergere le regioni in un progetto transnazionale per acquisire maggior forza.
L’idea di ...
- una Via Claudia Augusta vissuta a livello regionale e in
una comunità transnazionale
- una Via Claudia Augusta che unisce regioni, epoche,
uomini e le loro culture
- una Via Claudia Augusta che per tutta la sua lunghezza può essere vissuta nelle sfaccettature più diverse
- una Via Claudia Augusta che entusiasma e perciò
viene promossa verso l’esterno e verso l’interno
- una Via Claudia Augusta vissuta da una molteplicità di
persone e i cui prodotti creano un valore aggiunto e trovano nuovi sbocchi di mercato.
la Via Claudia Augusta vissuta da una molteplicità di
persone direttamente sul
posto e i cui prodotti creano
un valore aggiunto e nuovi
sbocchi di mercato
La sfida nel marketing è
1. promuovere la visione comune verso l’interno,
- per liberare e concentrare ulteriori forze per la realizzazione di tale visione
- per rendere sperimentabile per ospiti e clienti la Via
Claudia Augusta nelle regioni
- per promuovere la Via Claudia Augusta insieme e con
forza verso l’esterno
2. trovare le vie più efficienti su cui promuovere verso
l’esterno quanto creato in comune, con effetto duraturo.
Mettere in moto una dinamica propria che dia al progetto un effetto duraturo e assicuri un costante finanziamento
e un ulteriore proficuo sviluppo.
la nostra
visione
comune
come?
promozione duratura
verso l’interno
e l’esterno ?
Punti forti/Punti deboli
I mezzi e le vie più adeguate poggiano su alcuni punti
forti:
- la prerogativa di essere unica strada imperiale romana
attraverso le Alpi
- i settori tematici vari ed interessanti che possono entusiasmare un pubblico diversificato
- l’incredibile molteplicità regionale data dalla posizione
nord-sud e dalle montagne che non solo uniscono ma costituiscono anche un ostacolo. Si distingue nettamente da
altre vie tematiche. Questo vantaggio va sfruttato pienamente senza perdere di vista una presentazione chiara,
necessaria per il mercato.
- un nucleo forte di persone divulgatrici dell’idea in tutte
le regioni
21
i nostri punti forti:
come prerogativa: l’unica strada imperiale romana attraverso le Alpi
una tematica interessante,
varia, che riesce ad entusiasmare un pubblico molto
diversificato
un nucleo forte di operatori
divulgatori dell’idea in tutte le
regioni
molte persone ed organizzazioni con la volontà e la capacità di far entrare la Via
Claudia Augusta - dopo adeguata rielaborazione - nei loro
circuiti
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primi prodotti turistici che rendono tangibile lo spirito della
Via Claudia Augusta e ne
fanno un concetto anche a
servizio di altri settori
molte potenzialità creative
nell’ottica di questo obiettivo i nostri punti deboli:
mezzi finanziari ridotti rispetto
all’entità dei mercati in cui la
Via Claudia dovrebbe lasciare
un’impronta
eterogeneità degli operatori
che trainano il progetto Via
Claudia
22
- molte persone ed organizzazioni con la volontà e la
capacità di far entrare la Via Claudia Augusta nei loro circuiti, dopo adeguata rielaborazione
- primi prodotti turistici che rendono tangibile lo spirito
della Via Claudia e ne fanno un concetto anche al servizio
di altri settori (agricoltura, commercio, industria ...). Così il
marchio viene legato all’immediata esperienza che differenzia prodotti, apre i rispettivi mercati e crea le potenzialità per un valore aggiunto.
- e innanzitutto un potenziale molto creativo che va
sfruttato senza perdere di vista la presentazione chiara,
necessaria per il mercato.
I mezzi e le vie, adattate allo scopo, devono tuttavia
tenere in considerazione anche i punti deboli
- mezzi finanziari ridotti rispetto all’entità dei mercati in
cui la Via Claudia dovrebbe lasciare l’impronta per creare
valore aggiunto ed assicurare in tal modo effetto duraturo
- l’eterogeneità degli operatori che trainano il progetto
Via Claudia.
La risposta
La risposta è ...
un approccio marketing di
sistema
Offerenti
Mezzo pubblicitario
Target group
Marketing
relazionale
Cross-Marketing
Marketing del passaparola
Marketing dal vivo
Creazione di marchi
La risposta può essere solo un approccio di marketing
che non segua in primo luogo la costosa via diretta verso il
cliente ma che coinvolga il sistema di operatori nell’ambito
delle regioni, i potenziali moltiplicatori esterni pronti ad
offrire sostegno, ma anche i clienti stessi.
Con i mezzi
- del marketing delle relazioni che pone al centro la cura
delle relazioni ad effetto duraturo - anche come premessa
di base per la pubblicità del passaparola.
- del marketing incrociato che cerca la cooperazione a
vantaggio reciproco con operatori di altri settori - ad esempio una marketing-partnership con il Deutscher
Fahrradclub che controlla la disponibilità delle aziende
della Via Claudia - membri suoi - nei confronti dei ciclisti, e
li pubblicizza sul mercato tedesco; una marketing-partnership con un’impresa di trasporto attiva in tutta l’Europa centrale che nell’Italia settentrionale e nella Germania meridionale - regioni a forte potenzialità economiche - può presentarsi come Via Claudia Express ufficiale e che in cambio crea un’eccellente logistica lungo il percorso per la promozione di scambi o si occupa del necessario trasporto di
bagagli per ciclisti, escursionisti, amanti del trekking a
cavallo; cooperazione marketing con commercianti e produttori di biciclette per la promozione dei prodotti ciclistici.
22
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- del marketing del passaparola che cerca in modo mirato di promuovere e indirizzare la propaganda fatta a voce.
Finora si pensava che la pubblicità del passaparola fosse
un fattore piuttosto casuale in caso di soddisfazione dei
clienti. Ci sono invece degli strumenti per avviare questa
pubblicità e promuoverla attivamente.
- del marketing dal vivo. Qui si tratta di unire marchi o
prodotti con esperienze emozionali e legare in tal modo
clienti e potenziali clienti al marchio o rendere possibile un
valore aggiunto tramite le esperienze emozionali che di
norma si presentano come effetto collaterale diventando
beneficio aggiuntivo per il cliente. Si tratta di vivere i prodotti possibilmente con tutti i cinque sensi. Nel progetto si
offre la grande opportunità di fare del turismo lungo la Via
Claudia Augusta uno strumento di marketing dal vivo per i
prodotti dell’agricoltura, del commercio e dell’industria di
queste regioni.
- e della creazione e conservazione del marchio - il più
conosciuto degli approcci marketing elencati, che concentra la forza sviluppata con i vari strumenti di marketing e la
focalizza su un marchio rendendola più gestibile e sfruttabile. Allo scopo serve innanzitutto la presentazione unitaria
e continuativa di un marchio, che però non dovrebbe condizionare in modo rilevante la creatività e la molteplicità
regionale quali punti di grande forza del progetto.
La grossa freccia che dall’offerente punta direttamente
al target group fa capire che tale via diretta necessita per
lo più di maggior forza e di più mezzi finanziari rispetto alla
freccia sottile indiretta, che sfrutta il sistema e non deve
mettere a tacere con mezzi grossolani informazioni di tipo
diverso provenienti dall’ambiente circostante.
Questo approccio richiede
Un’approfondita analisi di sistema che offra una panoramica quanto più chiara possibile sulle correlazioni tra gli
effetti nel sistema e che possa in tal modo sfruttare efficacemente il sistema a vantaggio del progetto o possa contenere/eliminare gli ostacoli ...
Un orientamento verso la qualità a misura del cliente.
Non è il tecnico, non è l’esperto di marketing, non è l’operatore culturale a dire che cos’è la qualità ... La qualità nel
senso di beneficio aggiuntivo per cui il cliente/il partner di
cooperazione è disposto a pagare di più, o comunque a
pagare, o ad accettare una cooperazione marketing con
vantaggi reciproci, la definisce solo questo cliente o questo
partner di cooperazione. Anche se siamo perfettamente
23
Questo approccio richiede
tra l’altro ...
approfondita analisi di sistema per bilanciare le effettive o
possibili correlazioni tra i risultati pro o contro i nostri progetti comuni
assoluto orientamento della
qualità a misura dei clienti
ascolto attivo
piattaforme di comunicazione
costante con i clienti
sforzi continui e vantaggi reciproci
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ottimale rielaborazione delle
informazioni
grandi eventi degni di menzione
vantaggio della divulgazione
di informazioni
presentazione
della tematica
emozionale
continuità - gestione costante
ed uniforme
la comunicazione verso l’interno è importante quanto
quella verso l’esterno
il turismo è un’offerta della Via
Claudia, ma anche un binario
importante per promuovere la
Via Claudia verso l’esterno
utilizzo primario di accessi di
mercato e canali comunicativi
già esistenti
separazione consapevole tra
pubblicità e pubbliche relazioni redazionali
sin dall’inizio rifinanziamento
e garanzia di finanziamento
duraturo tramite entrate di
mercato e continui contributi
provenienti dall’economia privata
24
consapevoli che qualcos’altro significherebbe qualità ancora maggiore. Se al cliente/al partner di cooperazione non
importa o se non percepisce il valore aggiunto, allora questa qualità è solo sfizio amatoriale e a volte addirittura controproducente dato che il cliente/il partner di cooperazione
non si sente compreso.
L’ascolto attivo per captare quante più informazioni possibili sul cliente o partner di cooperazione e sulla sua valutazione dei vantaggi e costi.
Piattaforme per la continua comunicazione con il cliente,
possibilmente bilaterale.
Impegno continuo per ottenere vantaggi reciproci per i
promotori nelle regioni nonché presso i clienti e partner di
scambio. Solo così è garantito l’effetto duraturo nell’interesse reciproco.
Un’ottimale elaborazione delle informazioni sulle offerte,
continue occasioni di rilievo per parlare di un’offerta, e lo
sfruttamento, in qualsiasi forma, della divulgazione di informazioni di modo che possa svilupparsi il passaparola.
Una presentazione emozionale delle tematiche a differenza di una semplice elaborazione di informazioni.
Una rigida gestione del marchio: continuità - chiarezza uniformità come base per la creazione di un marchio.
Ulteriori linee base strategiche
E’ inoltre importante:
L’equilibrio tra la comunicazione verso l’interno e l’esterno di modo che quanto trasmesso verso l’esterno possa
essere promosso anche dall’interno diventando così possibile oggetto di esperienza.
Il turismo è una forma di offerta della Via Claudia
Augusta ma anche un binario importante per promuovere
con efficacia la Via Claudia verso l’esterno - attraverso un
marketing di sistema.
Che per la Via Claudia non si cerchino nuovi costosi
accessi al mercato senza effetto duraturo, ma che per il
progetto vengano aperti e sfruttati accessi al mercato già
esistenti e canali di comunicazione delle regioni e dei loro
promotori. Occorre crearvi le premesse: vantaggio per il
divulgatore, elaborazione ottimale delle informazioni, occasioni ... Questo approccio è una premessa importante per
la durevolezza del progetto.
La separazione consapevole tra pubblicità e pubbliche
relazioni redazionali. Non è necessario che la Via Claudia
ricorra ad un servizio di pubbliche relazioni a pagamento.
24
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Basta che offra materiale interessante.
Sin dall’inizio, rifinanziamento e finanziamento duraturo
- con entrate di mercato e contributi da parte di promotori
dell’economia privata delle regioni. Nella fase iniziale è difficile ottenere considerevoli entrate da licenze. In alternativa si presentano il merchandising e compensi per prestazioni nell’ambito del progetto.
Un simbolo forte
La comunicazione per lo più indiretta relativa ad un
sistema necessita, al di là di marchi volutamente ridotti
come cardini delle forze create con il marketing, di un simbolo forte
- che verso l’interno e l’esterno offra una chiara idea e
una chiara comprensione di cosa sia la Via Claudia.
- che crei un’identificazione (noi siamo la Via Claudia).
- che dia un’impronta comune alla comunicazione dei
diversi promotori e che aumenti la forza comunicativa
senza togliere chiarezza al profilo.
- che dia una linea precisa perfino alle pubbliche relazioni redazionali rendendole più efficaci.
- che nonostante una linea precisa lasci spazio alla
creatività e permetta l’adeguamento alle varie situazioni
-che accentui il profilo verso l’esterno
- che sia applicabile come testo, come immagine, come
presentazione bidimensionale e tridimensionale ...
- che sia perfettamente applicabile ai metodi marketing
di sistema, duraturi ed economici
- in cui accanto alla Via Claudia Augusta romana come
elemento di congiunzione possa essere rappresentata
tutta la varietà regionale dell’attuale Via Claudia: il punto
forte di questa via tematica rispetto alle altre.
La collana di perle
Tutte queste esigenze vengono soddisfatte dal simbolo
della collana di perle, impiegato alcuni anni fa in Baviera
su un manifesto nonché ad una fiera a Königsbrunn - sperimentato inizialmente come simbolo centrale dal turismo
tirolese.
Vediamo alcuni risultati ed esempi di applicazione per
comprendere la sua efficacia.
Sempre più promotori tirolesi aderenti al progetto ricorrono all’immagine della collana di perle.
All’effetto immediato di comprensione segue il recepi-
25
e un simbolo forte che agisca all’interno e all’esterno
...
che trasmetta il significato
attuale della Via Claudia
Augusta in modo semplice all’interno e all’esternoche
crei identificazione (Noi siamo
la Via Claudia!)
che dia alla comunicazione
degli svariati operatori una
direzione comune e che
aumenti la forza comunicativa
senza togliere chiarezza al
profilo
che dia una linea precisa perfino alle pubbliche relazioni
redazionali rendendole ancora più efficaci
che nonostante una linea
comune lasci spazio alla creatività e all’adattabilità alle
varie situazioni
che accentui il profilo verso
l’esterno
che sia applicabile come
testo, come immagine, come
presentazione bidimensionale
e tridimensionale
che sia perfettamente applicabile ai metodi marketing di
sistema, economici e duraturi
in cui accanto alla Via Claudia
Augusta romana come elemento di congiunzione possa
confluire tutta la varietà regionale dell’attuale Via Claudia /
cultura, natura, ...
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tutto questo lo offre la collana di perle Via Claudia
Augusta già sperimentata in
pratica
tramite
primi
approcci
alcuni esempi:
Sempre più operatori tirolesi
aderenti al progetto recepiscono l’immagine della collana di perle e si identificano
con essa.
Non sorgono problemi nell’applicazione del simbolo con
mezzi e iniziative promozionali del tipo più diverso.
I servizi di informazione, in
genere piuttosto riluttanti ad
accogliere immagini pubblicitarie, accettano volentieri il
simbolo della collana di perle
rientrando così tra i CI.
I cartelli appesi, nel design
delle perle, creano un’immediata e chiara identificazione.
La trasformazione in immagine nelle pubblicazioni promozionali incontra il favore degli
operatori turistici e dei clienti.
26
mento del simbolo a scopo di comunicazione, anch’esso
caratterizzato da successo. Così il simbolo diventa la linea
guida di un pensiero comune e rende possibile una comunicazione alquanto uniforme per molti promotori senza
togliere in modo significativo spazio alla creatività.
Non sorgono problemi nell’applicazione del simbolo con
i più svariati mezzi promozionali come testo e come immagine - perfino in CI e linee redazionali molto diverse tra di
loro.
I servizi di informazione, in genere piuttosto riluttanti ad
accogliere e portare avanti immagini pubblicitarie, accettano volentieri il simbolo della collana di perle rientrando
così tra i CI del progetto. Così la comunicazione assume
ancora più forza.
I cartelli appesi, nel design delle perle, che dicono
“Siamo una perla lungo la Via Claudia Augusta”, esposti in
tutti gli uffici di informazioni turistiche sulla Via Claudia
Tirolo e usati dalle associazioni alle fiere, incontrano il
favore del pubblico e creano fin dalle prime settimane una
chiara identificazione verso l’interno e l’esterno.
È piacevole lavorare con questo simbolo - non comporta
problemi e lascia molto spazio alla creatività ...
È un piacere lavorare con
questo simbolo!
Inserto redazionale in “Tirol
erleben”
Cartelli appesi per informazione ai clienti e in ambito fieristico
Adesivi per cartelle stampa,
buste ... delle regioni turistiche
Cartoline illustrate come
oggetti da collezione, possibilità di rifinanziamento e strumento del passaparola
Manifesto per promuovere la
“bici-navetta” attraverso i
passi
Carta intestata Via Claudia su
cui, in basso, ogni organizzazione può stampare i propri
dati
Inserto in giornali tedeschi di
ciclismo
Guida turistica Via Claudia
un’integrazione costantemente aggiornata di guide cultura-
26
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Esempi per l’impiego della collana di perle
li il cui contenuto rimane attuale a lungo termine
Collana di perle con chiusura
romana originale e perla individuale per ogni regione,
attrazione lungo il percorso come souvenir, oggetto di raccolta e strumento multifunzionale per interessare il cliente e
per il passaparola. La cordicella in pelle e la chiusura
vengono commercializzate a
livello centrale. Le perle invece vengono scelte individualmente da ogni regione e commercializzate esclusivamente
nel relativo ambito locale.
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Perlenkette
Collana di perle
Pearl chain
Via Claudia Kunst
in den ersten 3 Via ClaudiaKunstHotels
Hotel-Gasthof Kreuz in Pfunds
Romantikhotel Post - Schloß Sprengenstein in Imst
Hotel Maximilian in Ehenbichl bei Reutte
Juli - Okt. 2002
Renato Zanon
Veneto
Lorenzo Viola
Veneto
28
Klaus Appelt
Bayern
www.viaclaudia.com
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Regionen, Zeitalter, Menschen und ihre Kulturen an der einzigen Römischen Kaiserstraße über die Alpen.
Regioni, periodi storici, persone e la loro cultura sull’unica strada imperiale attraverso le Alpi.
Regions, eras, people and their cultures at the only Roman imperial road across the Alps.
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Alì Nasseri
UN PROGRAMMA PER LO SVILUPPO
DI CITTÁ E REGIONI TRAMITE LA
COLLABORAZIONE EUROPEA
Iniziativa comunitaria Interreg III B
Programma Spazio Alpino
L’Unione Europea promuove la collaborazione tra città e
regioni - La collaborazione tra gli stati europei e le loro città
e regioni nel settore dello sviluppo territoriale assume sempre più importanza. Molti problemi non possono essere
risolti solamente su base nazionale, regionale o locale.
D’altro canto possono sorgere effetti di sinergia se i progetti di sviluppo di città, regioni e stati membri vengono orientati verso obiettivi di sviluppo territoriale stabiliti in comune.
La Prospettiva di Sviluppo Spaziale Europeo (ESDP)
varata dagli stati membri e dalla Commissione Europea nel
1999 costituisce, con i suoi comuni obiettivi e linee guida,
un tale ambito di riferimento europeo per misure di rilevanza territoriale da parte di soggetti decisionali pubblici e privati di ogni livello territoriale. Già nel 1996 - ancora in fase
di elaborazione dell’ESDP - la Commissione Europea ha
predisposto, per l’attuazione dell’ESDP, l’iniziativa comunitaria INTERREG II C che promuove progetti transnazionali
di sviluppo territoriale europeo. Si tratta principalmente di
attuare le opzioni politiche dell’ESDP.
Nell’ambito del programma di successione Interreg III B si
hanno a disposizione mezzi comunitari di promozione per la
collaborazione tra città e regioni in spazi transnazionali di
cooperazione, nel periodo 2001 - 2006.
Di cosa si tratta nel programma Interreg III
Spazio Alpino?
Gli stati dell’arco alpino hanno predisposto nell’ambito
dell’iniziativa comunitaria Interreg III B un programma per la
collaborazione transnazionale per lo spazio alpino. Tale programma mira ad un rafforzamento della coesione economica e sociale e ad uno sviluppo duraturo dell’arco alpino. Il
programma ha riscontrato vasto interesse presso gli operatori responsabili a livello nazionale, regionale e locale. Ai
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Parchi comunali - un segno
di alta qualità urbanistica;
qui il Giardino Inglese a
Monaco
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progetti possono aderire operatori locali e regionali, nonché
organizzazioni pubbliche e private che intendono elaborare
insieme soluzioni a determinati problemi, seguendo le priorità programmatiche per il futuro. Sono tenuti al cofinanziamento dei progetti (il 50% dei costi complessivi dei progetti).
Il programma si allaccia alla collaborazione nell’ambito
del programma-pilota ai sensi dell’art. 10 Fondo Europeo di
sviluppo regionale (FESR) degli anni 1997 - 1999, in cui gli
stati limitrofi delle Alpi, sulla base di un programma comune,
hanno dato il via a complessivamente nove progetti transnazionali con mezzi che ammontano a ca. 5 milioni di euro.
La collaborazione nell’arco alpino si basa su esperienze
di durata decennale, tra l’altro acquisite tramite programmi
per l’integrazione europea come ARGE ALP, che comprende
undici regioni delle Alpi orientali dal 1972, ALPE ADRIA con
diciannove regioni dal 1978, COTRAO con otto regioni delle
Alpi occidentali. Inoltre esiste una moltitudine di iniziative
regionali come la Comunità di lavoro Città delle Alpi,
l’Alleanza nelle Alpi, la REGIO-NALP e iniziative NGO. Nel
1995 è entrata in vigore, per la zona delle Alpi centrali, la
Convenzione delle Alpi con lo scopo di uno sviluppo sostenibile. Lo spazio di cooperazione delle Alpi offre infine il terreno per misure transfrontaliere dell’UE (Fondi strutturali,
LEADER ed altri).
Un piano territoriale comune per l’arco
alpino
Area Interreg IIIB - Spazio
Alpino
Lo sviluppo futuro con la globalizzazione progressiva,
l’ampliamento dell’UE verso est, le crescenti disparità territoriali e i pericoli ambientali crea sfide ardue per lo spazio
alpino, ma gli offre anche - grazie alla sua centralità, l’alto
potere economico, l’elevato standard di formazione e un’industria turistica dinamica che in futuro sarà caratterizzata
da una più spiccata sensibilità ecologica - grandi possibilità
per diventare una regione europea di successo.
L’analisi delle strutture territoriali, le tendenze e le future
sfide nell’arco alpino e il dibattito su potenziali strategie
hanno mostrato la necessità di più approcci di pianificazione integrati, se si vuole raggiungere un duraturo sviluppo
economico, sociale e sostenibile.
Il programma Spazio Alpino mira ad una soluzione più
consona delle problematiche relative all’arco alpino sia nella
zona centrale delle Alpi, sia nelle zone circostanti, tramite
progetti comuni transnazionali, e all’avviamento o alla promozione di sviluppi positivi attraverso misure innovative.
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Ripercussioni sulla collaborazione si ottengono con l’elaborazione di strategie di sviluppo territoriale a livello transnazionale, compresa la collaborazione tra città o zone urbane e zone rurali, con la promozione di sistemi di trasporto
efficienti e duraturi e con un accesso facilitato alla società
informatica, nonché con la tutela dell’ambiente e delle riserve naturali, in particolare delle riserve idriche.
Nella prospettiva sono stati identificati temi chiave per tali
approcci di pianificazione integrati, che hanno influenzato il
nuovo programma Interreg III B - Spazio Alpino e che possono fungere da fonte di ispirazione nell’identificazione e
selezione di progetti territoriali transnazionali. Va salvaguardato il rapporto equilibrato tra spazio naturale e spazio economico.
Lo Spazio Alpino
Lo spazio cooperativo delle Alpi non comprende solo il
territorio montano delle Alpi, ma anche le circostanti Prealpi
in cui è situato uno degli spazi economici più attraenti
d’Europa, nonché una stretta striscia costiera sull’Adriatico
e sulla costa ligure. L’arco alpino è una zona al centro
dell’Europa, con un’economia dinamica ad alto numero di
piccole e medie aziende, ma anche di disparità regionali. Le
caratteristiche principali sono le elevate qualità paesaggistiche e ricreative, il notevole potenziale ambientale e la ricca
biodiversità, la moltitudine culturale eccezionale, lo sviluppo
economico fiorente, ma anche problemi comuni come traffico di transito massiccio, standard di sviluppo molto diversificati, catastrofi ambientali e, visto su scala ridotta, la natura e l’ambiente gravemente minacciati. La ricchezza del
patrimonio naturale e culturale caratterizza l’identità dell’arco alpino molto oltre l’Europa.
Al programma Interreg III B - Spazio Alpino partecipano
complessivamente sette stati limitrofi delle Alpi, cioé gli stati
membri dell’Unione Europea Germania, Austria, Francia,
Italia nonché in qualità di stati non membri Liechtenstein,
Slovenia e Svizzera.
In Germania, le regioni Alta Baviera e Svevia in Baviera,
Tubinga e Friburgo in Baden-Württemberg rientrano tra le
aree sovvenzionabili dell’arco alpino.
Quali sono i progetti prioritari nella promozione?
Nell’arco alpino sono state identificate tre tematiche centrali per la collaborazione che occorre affrontare con progetti transnazionali.
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Cartello turistico a
Denklingen - Bayern
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Priorità 1: Promozione della competitività dello spazio
vitale ed economico delle Alpi nei suoi intrecci territoriali
europei
Questo pacchetto di misure si estende da una migliore
armonizzazione nello sviluppo territoriale (scambio di conoscenze e informazioni, armonizzazione di procedimenti di
pianificazione, cooperazione nella formazione) a misure
concrete di effettiva collaborazione per la riduzione di diversità di sviluppo (reti cooperative, sistemi informativi regionali, processi locali Agenda 21), fino al rafforzamento delle
attività economiche nello spazio progettuale (centri di innovazione e fondazione, sviluppo di strategie concorrenziali
comuni, nuove vie di commercializzazione, ampliamento di
tecniche di informazione e telecomunicazione).
- Scambio di conoscenze e creazione di prospettive di
sviluppo territoriale comuni
- Collaborazione delle regioni alpine
- Concorrenzialità e sviluppo duraturo
Le Alpi - una fonte di biodiversità per l’Europa
Priorità 2: Sviluppo di sistemi di trasporto duraturi, miglioramento dell’efficienza; intermodalità e raggiungibilità
Questo pacchetto di misure mira ad una migliore armonizzazione delle politiche nazionali dei trasporti con la politica europea dei trasporti (concetto delle reti dei trasporti
europee, studi di fattibilità per lo sviluppo dei trasporti,
osservazione del traffico, riduzione degli impatti ambientali),
soluzioni tecniche per armonizzare i vari operatori dei trasporti (centri logistici, centri di mobilità, diritti d’uso, mobilità a misura d’ambiente) e misure “morbide” per la riduzione
e l’eliminazione del traffico (sensibilizzazione, comportamento responsabile e duraturo riguardo al traffico, viaggi
“ecologici” nei posti di villeggiatura).
- Prospettive e analisi
- Intermodalità - miglioramento dei sistemi di traffico e
trasporto esistenti e promozione di quelli futuri
- Soluzioni intelligenti ai problemi del trasporto
Priorità 3: Approccio coscienzioso alla natura, al paesaggio e al patrimonio culturale; promozione della tutela
ambientale e della prevenzione di catastrofi naturali
Questo pacchetto di misure tratta in particolare la migliore armonizzazione delle attività di difesa della natura
(ampliamento della rete ecologica europea “Natura 2000”,
armonizzazione di amministrazioni, istituzioni di progettazione e di ricerca, difesa della biodiversità, strategie e stan-
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dard comuni, promozione di energie rinnovabili, sistemi di
gestione ambientale e di qualità), la gestione di territori e
del patrimonio culturale (analisi, informazione, recupero di
forme di insediamento e paesaggistiche adattate, tradizioni
artigianali e turismo) e l’inquadramento e le misure per limitare i rischi e le catastrofi naturali (prevenzione da inondazioni, metodi di monitoraggio, sistemi di informazione, collaborazione nella protezione civile, pianificazione delle zone a
rischio).
- Tutela della natura e delle riserve naturali
- Gestione di paesaggi e dell’eredità culturale
- Cooperazione nel settore dei rischi naturali
Quanti mezzi di pianificazione sono disponibili?
Nel complesso si hanno a disposizione per la cooperazione territoriale nell’arco alpino ca. 59 milioni di euro come
incentivo, dal Fondo Europeo di sviluppo regionale (FESR).
La partecipazione al FESR non deve superare il 50% dei
costi complessivi di un progetto di modo che, compresi i
mezzi di cofinanziamento nazionale dei partner interessati e
della Svizzera (come paese non-EU la Svizzera partecipa
con mezzi propri), l’intero ammontare da programma sia di
121,70 milioni di Euro.
Quale tipo di progetti è sovvenzionabile?
Nell’ambito dei provvedimenti riguardanti le tre priorità
per la collaborazione si possono svolgere progetti transnazionali. Sono ad esempio misure sovvenzionabili
- ricerche che servono alla preparazione di investimenti:
valutazione dell’impatto territoriale e ambientale, piani urbanistici regionali e territoriali, studi tecnici ed economici, perizie nonché studi e progetti transnazionali per lo sviluppo territoriale
- finanziamento di strutture che applicano i risultati di
ricerche transnazionali: ad esempio manager, moderatori e
agenzie di sviluppo regionale
- piccoli investimenti infrastrutturali concreti (ad esempio
centri di informazione e innovazione di rilevanza transnazionale, compreso lo sviluppo di software e hardware, percorsi
tematici, progetti dimostrativi e pilota) sulla base di ricerche
preliminari transnazionali e come primo passo verso investimenti maggiori
- strategie di marketing quale risultato di progetti che uniscono la fase di progettazione con attività orientate al mercato.
Chi può presentare domande di progetto Interreg III B?
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Turismo rispettoso dell’ambiente - opportunità per
l’arco alpino
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Richieste di sovvenzionamento per progetti nell’ambito
del programma Interreg III B per lo spazio alpino possono
essere presentate da enti nazionali, regionali e locali, da
università e istituti di ricerca, da organizzazioni non governative (ONG) e da piccole e medie imprese. Vale il cosiddetto principio del capofila, cioè i partner coinvolti in un progetto scelgono un partner principale che al contempo è
interlocutore primario per l’intero svolgimento del progetto.
Il capofila presenta ad esempio il comune progetto ed è
responsabile dell’intera gestione del progetto. I progetti vengono presentati alla comune segreteria per i programmi. La
segreteria mette anche a disposizione la documentazione
per la domanda.
Chi decide in merito ai progetti?
Dinamici spazi economici
vanno messi in rete
Non è la Commissione Europea a Bruxelles a decidere
sui progetti presentati, bensì un comune Comitato Direttivo
del Programma, composto da rappresentanti nazionali e
regionali degli stati partecipanti. Un rappresentante del
Ministero federale per i trasporti, l’edilizia e l’edilizia abitativa (BMVBW) e del Ministero di Stato bavarese per la pianificazione territoriale e le questioni ambientali formano la
delegazione tedesca in tale comitato.
La segreteria comune con organico internazionale a
Garmisch-Partenkirchen/Germania provvede ad una valutazione preliminare delle proposte di progetto. Inoltre offre
informazioni ai richiedenti, dà consigli pratici durante la procedura di presentazione e assiste i richiedenti fino al termine del progetto
Dove si ottengono ulteriori informazioni?
Per ulteriori informazioni siete pregati di rivolgervi a:
Alpin Space Region Programme Secretariat
Alpenforschungsinstitut
Gem.GmbH SOGES spa - Kreuzeckbahnstr. 19
D-82467 Garmisch-Partenkirchen
Tel.: 08821/183-315
Fax: 08821/183-310
www.Alpenforschung.de
Ulteriori informazioni ed interlocutori nei paesi interessati e a livello federale sono disponibili all’indirizzo:
www.Alpenforschung.de
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Alì Nasseri
VIA CLAUDIA AUGUSTA
SULLE TRACCE DEI ROMANI VERSO IL
COMUNE SVILUPPO TERRITORIALE
INTERREG III B
Programma Spazio Alpino
Lo spazio alpino – area culturale sviluppatasi nel centro
dell'Europa
Lo spazio alpino è un'area culturale che si è sviluppata nel
centro dell'Europa. Il ricco patrimonio naturale e culturale ha
forgiato l'identità dello spazio alpino molto oltre i confini
dell'Europa.
Le caratteristiche principali sono:
elevata qualità paesaggistica e ricreativa,
grande potenziale ambientale,
una straordinaria molteplicità culturale,
un numero elevato di piccole e medie aziende.
Nel contesto sorgono indubbie problematiche quali:
massiccio traffico di transito,
standard di sviluppo molto differenziati,
emigrazione e calo demografico in alcune parti dell'area alpina,
catastrofi ambientali nonché natura e ambiente in parte fortemente minacciati.
INTERREG III B, nel periodo 2001 – 2006, mette a disposizione finanziamenti UE per la collaborazione transnazionale di
città e regioni in riguardo alle problematiche dell'arco alpino.
Strategie del programma
Priorità 1: Promozione della competitività di regioni alpine
nelle loro retificazioni territoriali
Priorità 2: Sviluppo di sistemi del traffico duraturi, miglioramento dell'efficienza e raggiungibilità
Priorità 3: Cura della natura, del paesaggio e del patrimonio
culturale nonché promozione della tutela ambientale
Via Claudia
Substrato del progetto
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Lavoro pionieristico nella collaborazione transnazionale
Partendo dall'Auerbergland (Baviera), le regioni e le province in Baviera, Tirolo e Alta Italia hanno manifestato la
volontà di sviluppare in comune lo spazio lungo la Via
Claudia.
Erano coinvolti come partner: ministeri, università, esperti
dei settori turismo, cultura, tutela dei monumenti / archeologia e pianificazione.
In un primo workshop a livello transnazionale svoltosi nel
maggio 1998 a Füssen, accanto agli obiettivi e alle idee di
progetto comuni sono state poste anche le basi organizzative.
Negli ultimi due anni e mezzo, il Comitato Direttivo transnazionale grazie agli incontri regolari ha potuto consolidarsi e coordinare le attività.
La Via Claudia transnazionale: L'idea della collana di
perle da Donauwörth all'Adriatico Sono stati creati i
seguenti approcci per uno sviluppo comune:
Cultura, storia e archeologia: scavi archeologici e documentazioni, centri di documentazione ed esposizioni
Turismo: costruzione di una rete di piste ciclabili e sentieri
escursionistici con percorsi transregionali e guide per piste
ciclabili
Retificazione e informazione: logo comune e carta territoriale transnazionale ecc..
Fino ad ora i settori primari sono stati l’archeologia, la cultura e la costruzione di un’infrastruttura turistica.
Parallelamente a questo negli ultimi anni i partecipanti
hanno costruito una collaborazione continuativa.
Ora tramite il programma Spazio Alpino occorre sviluppare
la sinergia d'azione creando un’efficiente rete transnazionale.
Asse storico – Un’opportunità di collaborazione transnazionale
La nascita e l’evoluzione del bene archeologico "Via
Claudia Augusta" risalgono ad un periodo storico di 2000
anni.
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Ai tempi dell’imperatore romano Claudio (41 - 54 d.C.) fu
costruita la Via Claudia Augusta da Altino e dal Po fino al
Danubio, per una lunghezza di 350 miglia (517 km).
Dopo la sua ultimazione (46 d.C.) era l’unica via imperiale
di collegamento nord-sud attraverso le Alpi.
La costruzione di strade nell’antichità ha reso possibile un
significativo scambio culturale ed economico oltre le Alpi.
Via Claudia
Strategia: VIA – Il percorso come meta
Mutamento dell’importanza degli assi viari alpini
Le strade romane sono state i primi assi di collegamento
tra il nord e il sud dell’Europa.
La Via Claudia quale strada imperiale assolveva l’importante funzione d’itinerario commerciale e di viaggio attraverso le Alpi. Sorsero numerose stazioni commerciali
decentralizzate e posti di scambio.
L’incremento economico e culturale va attribuito soprattutto ad un lento e in senso moderno duraturo genere di transito, che ha valorizzato l’intero percorso.
Con ciò il tracciato stradale romano può essere visto come
una strategia storica di sviluppo territoriale.
Oggigiorno la funzione degli assi di comunicazione nello
spazio alpino si riduce sempre più al traffico di transito con
impatti sociali, culturali, ecologici ed economici per le
regioni confinanti e la loro popolazione.
Sviluppo comune sulla base di un itinerario di viaggio e
commerciale duraturo.
La costruzione di percorsi ciclabili transregionali è un chiaro esempio di progetto primario per lo sviluppo territoriale
comune:
....partendo dalle risorse regionali disponibili (patrimonio
culturale e naturale).
....tramite il coinvolgimento di operatori ed istituzioni regionali e locali.
....tramite la collaborazione transregionale tra città e campagna.
....tramite offerte culturali e turistiche innovative e armonizzate.
....tramite un marketing mirato e la promozione dell’economia regionale.
In questo senso è stata scelta la priorità 1 / misura 2
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„Competitività e sviluppo
Programma Spazio Alpino.
territoriale
duraturo”
del
Il Programma Spazio Alpino è l’occasione per sperimentare
strategie modello, al fine di ottenere uno sviluppo territoriale decentrato nello spazio culturale storico "Via Claudia
Augusta", creatosi nel tempo.
Via Claudia
Attività previste
Scambio culturale transnazionale ed eventi culturali comuni
Le attività comprendono l’organizzazione, la focalizzazione
e la commercializzazione di una serie di manifestazioni culturali tra Augusta e Venezia.
Programma culturale comune con concerti, mostre, teatro
ecc.
Cogliere il significato della storia – soprattutto negli eventi
culturali per la valorizzazione turistica.
Retificazione dei musei lungo la Via Claudia con l’aiuto di
internet e altri mezzi di comunicazione.
Istituzione di centri di documentazione ed informazione.
Manifestazioni per lo scambio interculturale giovanile.
Collaborazione intensificata e scambio d’informazioni
sistematico
Studi e progetti di ricerca comuni.
Istituzione di centri di documentazione e d’informazione.
Visite guidate di siti archeologici.
Seminari per lo scambio d’informazioni in merito alle attività archeologiche.
Illustrazione di siti archeologici e reperti idonei per la valorizzazione turistica.
Via Claudia turismo culturale e turismo attivo
Le peculiarità urbane e rurali lungo la Via Claudia si completano a vicenda con il compito di ampliare in maniera
attraente l’offerta turistica.
Piste ciclabili e sentieri escursionistici storico-culturali, che
rappresentano in modo esemplare la funzione di collegamento della strada tra città e campagna.
Piste ciclabili e percorsi di mountainbike.
Sentieri escursionistici etnografici.
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Sentieri escursionistici in montagna.
Itinerari culinari.
Presentazione di prodotti regionali quali: vino, formaggio,
speck, ceramiche ecc.
Eventi culturali e programma culturale comune.
Servizi comuni per l’informazione e la promozione.
Marchio testo-immagine© Via Claudia
Potenziamento del marchio© Via Claudia a comune piattaforma di marketing.
Elaborazione di una strategia di mercato transnazionale.
Scelta dei prodotti promossi con il marchio©.
Criteri e standard comuni.
Strumenti di controllo e di certificazione.
Partecipazione a fiere, campagne ecc.
Via Claudia
Struttura del progetto e organizzazione
Pacchetto 1: progetti d’azione, studi
Elaborazione di concetti centrali basilari per le future attività, - quali delimitazione del territorio, utilizzo del marchio,
preparazione dei progetti;
Pacchetto 2: progetti pilota locali
Ogni partner realizzerà un progetto pilota locale nei
seguenti ambiti d’azione: archeologia, cultura, turismo,
attività di marketing/attività economiche;
Pannello bavarese riguardante la Via Claudia Augusta
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Pacchetto 3: progetti pilota transnazionali
Per il raggiungimento di uno sviluppo territoriale comune
verranno realizzati quattro progetti pilota transnazionali
negli ambiti d’azione già indicati;
Pacchetto 4: Direzione e management
Management e coordinamento di tutti i partner, operatori e
uffici coinvolti nel progetto;
Pacchetto 5: comunicazione, informazione e cooperazione
Relazioni pubbliche, comunicazioni e scambio con altri progetti nonché contatto continuo con uffici UE e nazionali
rilevanti.
Durata
La durata prevista del progetto è di 3 anni a partire dal settembre 2002 fino all’agosto 2005.
Budget
Il budget complessivo del progetto è di 2 milioni di euro.
Via Claudia
Riepilogo e prospettive
Sguardo dal futuro – situazione agosto 2005
La Via Claudia è diventata nello spazio alpino un simbolo
per lo sviluppo territoriale decentrato.
Si è avuto un incremento dello scambio interculturale e
della crescita economica e turistica nelle regioni.
Il gemellaggio città-campagna si è consolidato quale colonna portante del progetto.
Negli ultimi anni l’impegno è aumentato costantemente –
sono coinvolti più di 200 partner a livello sia transnazionale che locale.
La collaborazione transnazionale è stata ulteriormente rafforzata tramite una struttura organizzativa vincolante (p.es.
GEIE).
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Diana Melocco 1
LA VIA CLAUDIA AUGUSTA,
LA REGIONE VENETO, LA COMUNITÀ
DI LAVORO ALPE-ADRIA
Porgo un cordiale saluto a tutti i presenti anche a nome
del Dott. Francesco Girondini, Segretario Regionale alla
Cultura della Regione del Veneto che purtroppo, per sopraggiunti impegni, oggi non ha potuto essere presente a questo
importante convegno sulla via Claudia Augusta.
Desidero iniziare illustrando i rapporti della Regione
Veneto con la Comunità di Lavoro Alpe-Adria i quali costituiscono ormai una consolidata esperienza che anche in questa
occasione è opportuno ricordare, perché in qualche modo
anticipatrice di un ulteriore impegno della nostra Regione
che è oggi diventata soggetto interessato e coinvolto nel
grande progetto transnazionale che riguarda la rivalutazione
in chiave culturale, turistica e commerciale della via Claudia
Augusta. Concluderò esponendo quanto la Regione Veneto
sta facendo a tale proposito e quello che intende proporre
nell’ambito del progetto Interreg III-B Spazio Alpino in relazione allo sviluppo della via Claudia Augusta.
Inizierò dunque dalla Comunità di Lavoro Alpe-Adria – che
tra l’altro è uno dei soggetti patrocinatori di questo
Convegno - perché rappresenta un primo e affermato esempio, e per questo ancor più importante, di una entità creata
tra alcune nazioni delle Alpi Orientali a livello di Länder e di
Regioni, e non a livello nazionale, che costituisce un’esperienza davvero significativa, il cui relativo atto costitutivo
venne sottoscritto a Venezia il 20/11/1978. Lo ricordo qui
volentieri perché è stato uno dei primi esempi, in epoca in
cui gli interessi locali venivano ancora gestiti a livello nazionale, che ha contribuito a riconoscere che alla tutela di
determinate esigenze di certe aree geografiche confinanti
possono meglio sovrintendere le Regioni e i Länder, in quanto molto più vicini alle popolazioni locali e quindi maggiormente in grado di soddisfare le loro aspettative.
Agli iniziali partner del 1978 e cioè alla Regione autonoma
Friuli Venezia Giulia, al Land Carinzia, alla Repubblica
Socialista di Croazia, al Land Austria Superiore, alla
Repubblica Socialista di Slovenia e alla Regione Veneto, si
1 Direzione Cultura della Regione del Veneto
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sono successivamente associati altri soggetti a vario titolo
come membri effettivi, ovvero osservatori attivi. Limitandomi
all’Italia, ricordo la Regione autonoma Trentino-Alto Adige,
l’Emilia Romagna e la Lombardia. Era una comunità di lavoro che si proponeva come finalità appunto il trattare in comune e coordinare problemi relativi alla fascia ampia che
riguardava appunto le regioni delle Alpi Orientali.
E’ stato fatto un lavoro intenso che ha favorito, in ventiquattro anni dalla sua costituzione, la collaborazione tra
Regioni che avevano logiche, modi e politiche completamente diverse, sviluppando un nuovo concetto di approccio tra
soggetti differenti per tutelare e risolvere, nell’ottica di un
comune interesse, i macro problemi relativi a fasce di territori molto ampi. Ricordo tra l’altro una particolarità: la presidenza di questa Comunità di Lavoro è stata tenuta a turno
dai vari presidenti delle Regioni o Länder che la costituivano. Nell’attuale rotazione 2001/2002 la Presidenza di AlpeAdria è stata nuovamente affidata al Presidente della
Regione Veneto, On. Dott. Giancarlo Galan, che lo scorso
anno nell’assumere la carica faceva notare come a distanza
di oltre due decenni dalla costituzione della Comunità di
Lavoro Alpe-Adria il quadro non solo fisico, ma anche politico del Vecchio Continente fosse completamente cambiato:
una nuova realtà anche per Alpe-Adria, per ridefinire le proprie finalità e le proprie funzioni. Concludo questa breve
parentesi sulla Comunità di Lavoro Alpe-Adria come un
esempio lontano di come sia possibile affrontare e risolvere
i problemi partendo proprio da una fascia di livello che non è
quello nazionale, ma piuttosto quello degli enti locali e quindi una realtà in un certo senso, quantomeno come modo di
lavorare, o meglio come ambito a cui riferirci, che sicuramente riproponiamo con maggior convinzione per quanto
riguarda il lavoro sulla via Claudia Augusta.
Passando alla via Claudia Augusta, la cui idea-progetto se
non ricordo male è nata proprio qui a Feltre nel 1997, la
Regione Veneto ha partecipato fin da subito alla proposta,
già nel 1998, con la presentazione di un primo progetto nell’ambito del programma comunitario “Raffaello” che prevedeva allora delle risorse limitate. Si pensava al tempo all’allestimento, al funzionamento e indi al coordinamento di centri
di documentazione scientifico didattica della via Claudia
Augusta ritenendo di dovere inizialmente realizzare dei
nuclei in rete che illustrassero la storia dell’antica strada
romana per favorire lo sviluppo turistico e culturale lungo
l’intero asse viario.
Anche se il progetto “Raffaello” purtroppo nel 1998 non è
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stato finanziato, e neppure nel 1999, si è però creato comunque un legame importante tra le varie entità italiane con il
Tirolo e la Baviera, assieme agli enti pubblici nazionali interessati – ricordo il Comune di Ostiglia, il Comune di Feltre,
le due province autonome di Bolzano e Trento – dando vita
ad un legame e ad una sorta di circuito virtuoso che ha portato alla firma degli accordi di Ostiglia e quindi alla volontà
comunque di tenere vivo e di mantenere questo progetto.
Tanto che, come ricordato, è stato costruito molto velocemente un progetto di certo più impegnativo che riguarda
sette soggetti, tra cui appunto la Regione Veneto che io
adesso qui rappresento, che ha ottenuto un corposo finanziamento comunitario per uno sviluppo di più ampio respiro
riguardante appunto la promozione turistica, commerciale,
culturale di tutto il grande asse della gloriosa via Claudia
Augusta che partendo dall’Adriatico arriva al Danubio.
Di questo progetto importante la Regione Veneto, è capofila responsabile transnazionale per quanto riguarda lo sviluppo del pacchetto cultura e io concluderei illustrando quello che la mia Regione intende proporre agli altri partner al
fine di recepire le osservazioni, i consensi, i dissensi, anche
degli altri soggetti, per arrivare velocemente a un progetto
unitario con una serie di azioni o iniziative da realizzare
comunque in forma condivisa e congiunta tra tutti i soggetti
che partecipano al programma Interreg III-B Spazio Alpino.
Io conoscevo le iniziative dei soggetti che operano in ambito
italiano; molto volentieri ho sentito dai relatori transalpini le
azioni che intendono intraprendere, e che in parte hanno già
intrapreso, e ho riconosciuto degli elementi comuni. Ho
anche avuto modo di vedere come le proposte per la cultura
della nostra Regione possano davvero dar luogo ad un progetto transnazionale condiviso, importante, in cui ognuno di
noi probabilmente è più avanti per qualche aspetto. Ho molto
apprezzato i rappresentanti di Baviera e Tirolo, Regioni che
sono molto più avanti di noi nella promozione turistica e
dalle quali noi abbiamo tutto da imparare, ma riteniamo
peraltro anche noi di poter fare delle nostre proposte culturali all’interno di un quadro coordinato di azioni. Quindi proponiamo le nostre idee, mere proposte che noi poi andremo
a sottoporre agli altri partner nella speranza che vengano
condivise altrimenti le modificheremo perché riteniamo davvero che per portare avanti un pacchetto coordinato di azioni ognuno di noi deve apportare il meglio e quindi portare gli
altri al proprio livello. I meccanismi di partenariato servono a
questo e la stessa Unione Europea li favorisce e li promuove proprio perché è unendo forze diverse che poi di norma il
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livellamento è verso l’alto: è questo uno dei grandi fini del
progetto dell’Unione Europea.
Si pensava innanzitutto di partire con un grande portale
internet sulla via Claudia Augusta ma è emerso che i portali
già ci sono per cui si tratta di incrementare quanto esistente
ampliando la rappresentazione e promozione dell’offerta culturale di tutti i territori coinvolti, evitando di consumare risorse e sovrapposizioni che portano semplicemente a un dispendio di energie. A tale proposito tengo a precisare che
quando parlo di territorio intendo tutti gli ambiti che si susseguono lungo la grande e favolosa via Claudia Augusta.
Altra iniziativa che ci sembra importante e che intendiamo
sviluppare riguarda l’allestimento di centri di documentazione e di informazione sull’offerta culturale della via Claudia
Augusta attraverso il potenziamento e la messa in rete dell’esistente. Ricordo che la Regione Veneto ha già finanziato,
tra l’altro, il centro di documentazione di Feltre che è già
stato realizzato e che è già operativo. E questo è il secondo
punto che ci pare importante.
Pensavamo inoltre ai musei collocati lungo la via Claudia
Augusta: ce ne sono diversi, di aree tematiche differenti,
alcuni di tipo naturalistico, altri di tipo archeologico, etnografico e si tratta di metterli assieme creando una rete di musei
collocati lungo la via Claudia Augusta. Quindi si tratta essenzialmente di mettere in rete e di far sinergia più che creare
ex novo. Per quanto riguarda più strettamente le iniziative
culturali, noi pensavamo a due grandi filoni: un’attività di studio e di ricerca sulla storia e tradizioni finalizzata, nello specifico, a studiare le forme di comunicazione e di trasmissione dei modelli culturali e quindi a conoscere più compiutamente come in concreto si viaggiava tra queste aree geografiche e come i concetti e le idee trasmigravano. Questo
filone ci pare particolarmente interessante e tra l’altro come
Regione Veneto lo abbiamo anche già avviato e qui richiamerei ancora una volta l’importante iniziativa – ricordata
anche dall’Assessore Regionale Prof. Ermanno Serrajotto, in
esordio – che avrà luogo nei prossimi giorni, il 28 e 29 settembre 2002, a CastelBrando, in Cison di Valmarino. Questo
progetto inizia proprio con un convegno di altissimo livello –
e questo lo posso proprio dire in quanto come Regione lo
abbiamo seguito in prima persona – nel quale illustri relatori
di Università italiane, tedesche, austriache, porteranno i loro
studi e le loro indagini sulla via Claudia Augusta, su questa
grande via di comunicazione transnazionale, ma soprattutto
sul cosa è passato attraverso questa antica strada, e quindi
sulle influenze reciproche nell’ambito della storia dell’arte,
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della letteratura e anche dei modelli politico-istituzionali di
amministrazione dei territori.
È ovvio che se questa iniziativa venisse inserita all’interno di Interreg III-B Spazio Alpino e specificatamente nel progetto via Claudia Augusta, dovrà apportare un approfondimento tra le aree nazionali e quelle transalpine di Tirolo e
Baviera. A nostro avviso è importante far inserire in queste
iniziative un’attività di ricerca e di studio perché, è superfluo
dirlo, è essenziale prima conoscere. Siccome questo progetto è triennale, potremmo affinare tutti assieme questo studio
con dei convegni annuali o comunque nelle forme che concorderemo.
Pensavamo inoltre ad altre iniziative culturali e parto da
una piccola premessa: la Regione Veneto ha molto lavorato
in questi anni per studiare e ragionare della propria identità,
intraprendendo delle azioni importanti che sono già state
avviate ottenendo un gran riscontro di pubblico. Sappiamo
anche che azioni similari sono state avviate pure dalle altre
entità a noi congiunte e quindi intendiamo proporle in un progetto unitario. Scendo subito nel concreto: abbiamo intrapreso quest’anno, come Regione Veneto, rassegne regionali per
la musica corale, bandistica e nell’ambito della musica folcloristica con rassegne regionali che hanno avuto un grande
successo sia per la qualità dei soggetti sia per la risposta da
parte del pubblico. Anche in Tirolo e Baviera questo tipo di
attività è molto apprezzato, per cui pensiamo ad un cartellone unico dove poter far confluire le varie iniziative che autonomamente o in occasione di questo progetto potessero
essere organizzate da promuovere e divulgare a livello di
mass media, o quant’altro, in forma unitaria per l’intero territorio della via Claudia Augusta.
C’è questa grande strada, costruiamoci attorno degli
eventi collaterali che potrebbero essere questi; costruiamo
quindi un cartellone unico che comprenda ovviamente le iniziative delle varie entità coinvolte e che preveda anche
scambi per cui i gruppi italiani, i gruppi veneti, si esibiscono
oltralpe e viceversa attraverso un’azione sinergica. In questa
iniziativa pensavamo di poter inserire anche orchestre giovanili: l’unione europea infatti ci chiede, e condividiamo
appieno, di coinvolgere le nuove generazioni. Anche in questo caso si potrebbe iniziare da una proposta che abbiamo
concretizzato quest’anno con la costituzione di una grande
orchestra formata dai migliori giovani usciti dai sette conservatori presenti nel Veneto, il cui primo magnifico concerto è
stato realizzato lo scorso 27/28 luglio 2002 al Teatro
Malibran di Venezia, spaziando indi nell’intero territorio
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veneto. E’ stato davvero splendido vedere questi ragazzi trovarsi ed organizzarsi, e cosa più di un’orchestra stimola il
senso di appartenenza a un gruppo, cosa c’è di meglio quindi da far circolare nell’ambito di questo cartellone unico se
non anche questi gruppi orchestrali di giovani.
Concludo il mio intervento con l’auspicio di favorire la
nascita di una grande orchestra giovanile della via Claudia
Augusta.
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Federico Bigaran 1
LA VIA CLAUDIA AUGUSTA
E GLI STRUMENTI FINANZIARI
EUROPEI DI SOSTEGNO ALLO
SVILUPPO
Buon pomeriggio a tutti, vi porto il saluto della Provincia
Autonoma di Trento, in particolare del Dipartimento
Politiche Comunitarie dove io lavoro. Il Dipartimento è
stato costituito da circa tre anni e fra i vari compiti ha quello di presentare programmi e progetti all’Unione Europea al
fine di consentire l’utilizzo dei fondi comunitari a disposizione e favorire l’attuazione di iniziative a carattere transnazionale ed interregionale.
Nell’ambito delle attività del Dipartimento mi sono personalmente occupato del progetto Via Claudia Augusta,
approvato nell’ambito del programma comunitario Interreg
IIIB – Spazio Alpino e con questo mio intervento volevo
dare alcune informazioni riguardo ai progetti comunitari,
con particolare riferimento a quelli a carattere interregionale ed al settore cultura.
Come noto l’assegnazione delle risorse comunitari per i
progetti a gestione diretta avviene in seguito alla presentazione di candidature progettuali, redatte sulla base degli
inviti a presentare proposte pubblicate dalla Commissione
che definiscono, di volta in volta, le regole di riferimento.
Non vi sono regole generali ma, nella maggioranza di casi,
è necessario costituire un partenariato transnazionale,
comprendente soggetti provenienti da almeno tre Stati
membri, che si impegnino, anche finanziariamente, a realizzare le varie parti di competenza del progetto ed a partecipare alle attività comuni. E’ importante inserire il progetto e le sue attività nel quadro generale degli indirizzi
comunitari nel settore a cui si riferisce ed evidenziare quello che viene definito il “valore aggiunto comunitario” , ossia
l’importanza di cooperare e scambiare esperienze fra
regioni appartenenti a Stati diversi e produrre risultati utilizzabili e trasferibili a livello comunitario.
La concorrenza per l’utilizzo dei fondi messi a disposizione dall’Unione Europea è molto forte. Molte Regioni,
presso tutti gli Stati membri, si stanno attrezzando per
1 Dipartimento Rapporti Comunitari e Relazioni esterne della Provincia
Autonoma di Trento
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accedere ai fondi comunitari e molti hanno ritenuto opportuno creare delle strutture specifiche che potessero, in
maniera adeguata, far fronte a queste nuove sfide.
Anche nel programma Interreg IIIB – Spazio Alpino la
selezione dei soggetti è stata molto forte. L’Autorità di
Gestione del programma, individuata nel Land Salisburgo,
ha emanato il primo bando per la presentazione delle proposte progettuali il 10 aprile 2002 prevedendo la scadenza
il 15 maggio 2002. Tenuto conto che l’Autorità ha definito
formulari, regole e procedure specifici per la presentazione
dei progetti, il tempo utile a disposizione per la definizione
di un progetto transnazionale era veramente ristretto. Su
tale bando sono state presentate in totale 40 proposte progettuali, di cui 3 respinte già dal Segretariato Tecnico
Congiunto (JTS) perché inoltrare fuori termine (quindi 37
presentate in tempo utile). La Provincia Autonoma di Trento
ha partecipato alla predisposizione di 12 proposte in qualità di partner o capofila; di queste ne sono state presentate
10 con una percentuale di partecipazione al primo bando
pari al 27%. Il Comitato Direttivo del Programma (Steering
Committee), composto da esperti governativi degli Stati
partecipanti, riunitosi a Roma nei giorni 22, 23 e 24 luglio
2002, ha deciso di ammettere al finanziamento 8 progetti
(pari al 22%) rispetto ai 37 presentati. La Provincia è presente in quattro dei progetti selezionati (uno in qualità di
capofila e tre in qualità di partner) con una percentuale di
successo del 40% sulle proposte presentate.
Il progetto Via Claudia Augusta è stato presentato nell’ambito della misura 1.2 del programma, denominata
“competitività e sviluppo sostenibile”. Il progetto, come
hanno già illustrato gli altri relatori, riguarda infatti la promozione del territorio attraverso la valorizzazione del proprio patrimonio culturale. L’elemento culturale viene individuato nel progetto come fattore di sviluppo, anche economico, in un contesto transnazionale, che coinvolge l’intero
territorio interessato, individuando gli elementi strategici
per la sua sostenibilità.
L’Unione Europea ha affrontato in modo sistematico l’aspetto culturale europeo in seguito all’adozione del Trattato
di Maastricht e quindi in seguito all’introduzione della politica culturale tra le proprie politiche. La cultura entra quindi a pieno titolo nelle politiche comunitarie e la
Commissione è incaricata a predisporre programmi ed iniziative. E’ questo quindi un approccio comunitario recente
e l’Unione europea ha dovuto elaborare le strategie di
fondo e le linee guida per poter affrontare questo delicato
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problema. E’ da considerare infatti l’esistenza, in ambito
europeo, di un vasto e variegato panorama culturale con
marcate differenze tra i vari Stati, tra le varie Nazioni, tra
le varie Regioni e l’Unione Europea si propone di valorizzare questa estrema ricchezza culturale che è considerata una importante risorsa.
L’approccio comunitario rispetto alla cultura è infatti
quello di riuscire a costruire una comune identità europea
pur salvaguardando le specificità locali proprie di ogni
comunità. L’Unione Europea si propone quindi l’obiettivo di
favorire il confronto, la collaborazione, l’attività comune fra
le diverse popolazioni, cercando di superare quelle che nei
vari periodi storici sono state barriere, come ad esempio
quelle dovute ai confini nazionali ed ai confini regionali,
che hanno diviso popoli e separato culture appartenenti
alla stessa matrice. E’ quindi in questo equilibrio, ossia
nella volontà di salvaguardare la cultura locale ma nel contempo inserirla in un più vasto contesto, che si sviluppa la
strategia comunitaria.
La costruzione di un’identità europea deve contare sul
contributo di tutti i suoi componenti e questo necessita un
notevole sforzo organizzativo e progettuale ed evidentemente ancora molta strada deve essere fatta affinché la
cultura europea possa essere riconosciuta nel panorama
mondiale. Proprio la valorizzazione della ricchezza e della
diversità culturale europea è quindi la principale strategia
adottata dall’Unione.
I programmi comunitari fino ad ora attuati hanno fornito
un altro valore aggiunto alle iniziative fornendo nuovi metodi e strumenti di collaborazione e di partecipazione, un
nuovo modo di programmare e di attivarsi sia in sede locale che nazionale. Il metodo proposto dall’Unione europea è
infatti un metodo definito “partecipativo” che vede cioè il
coinvolgimento degli attori locali, delle associazioni, delle
istituzioni culturali e delle rappresentanze dei vari settori
della società civile. Il metodo che la Comunità Europea ha
voluto adottare ed al quale le regioni e i governi nazionali
devono uniformarsi è un metodo che si adatta perfettamente a questo nostro progetto “Via Claudia Augusta” e ne rappresenta un suo punto di forza. E’ proprio questo “partire
dal basso” coinvolgendo quindi tutte le realtà locali, le
amministrazioni comunali, le associazioni, le imprese che
rende possibile quel valore aggiuntivo che a volte le istituzioni da sole faticano a dimostrare e che ritengo sia uno
dei motivi di successo del progetto.
Alla base di queste esperienze progettuali interregionali
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e transnazionali vi è la volontà di confrontarsi, di scambiare esperienze e di individuare programmi comuni. Questo
per alcune amministrazioni è un elemento nuovo, in quanto sono normalmente abituate a programmare e a decidere
al proprio interno, quindi senza grosse necessità di dialogo
e di confronto. Trovarsi in un contesto internazionale ed
avere relazioni ed attività con partner appartenenti a culture diverse, a lingue diverse, ad esperienze diverse è un
elemento che arricchisce il percorso progettuale e rappresenta forse il valore aggiunto più grande di queste iniziative.
Il programma Interreg individua la cultura all’interno di
un contesto di pianificazione territoriale; è questa una specificità di questo programma, che quindi entra anche nel
nostro progetto. In altri termini Interreg è soprattutto un
programma di pianificazione territoriale si pone cioè l’obiettivo di dare una dimensione territoriale agli aspetti che
di volta in volta va a trattare a livello interregionale e transnazionale. Emerge allora l’importanza di capire qual è la
dimensione territoriale della cultura ed in questo senso il
progetto Via Claudia Augusta ha saputo ben rappresentare
questo elemento.
La Via Claudia Augusta diviene, all’interno del progetto,
territorio transnazionale, un territorio che ha avuto un percorso storico comune differenziatosi poi nel corso dell’evolversi degli eventi ma che mantiene una radice comune.
E’ sul riconoscimento di questa comune origine che si innesta la possibilità che lungo questo territorio dialoghino e
cooperino popoli diversi, culture diverse, in un’ottica di sviluppo comune.
Vi sono altri programmi, oltre ad Interreg, che si occupano di cultura all’interno dell’Unione Europea. Vi è ad esempio il programma cultura 2000, che ha purtroppo finanziamenti ridotti ma che ha registrato una grossa partecipazione da parte di tutte le regioni degli Stati europei.
L’Unione europea, nei propri documenti di indirizzo, insiste affinché la cultura venga vista come elemento vivo e
vitale; la cultura deve diffondersi, deve uscire dal mondo
degli addetti ai lavori, da quelli che sono gli ambiti istituzionalmente propri, ma deve poter dialogare, permeare la
società dando fiducia, contribuendo alla creazione del
senso di appartenenza, dando coraggio alle iniziative. E’
necessario quindi coinvolgere in particolar modo le attività
didattiche, i giovani, gli studenti, che nella cultura devono
trovare un’occasione di approfondimento ma anche un’occasione di svago e di interessamento. E’ opportuno inoltre
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coinvolgere le attività turistiche in quanto l’aspetto culturale è sempre più richiesto e può aggregare iniziative, può
attrarre all’interno del territorio numerose persone e risorse che possono concorrere al suo sviluppo economico. E’
quindi importante fare in modo che la cultura possa allacciare collaborazioni con gli altri settori della società e quindi creare con loro delle sinergie, dei programmi comuni che
possano coinvolgere appieno la cittadinanza, i giovani e le
attività economiche.
Quindi la suggestione culturale diviene chiave di accesso all’individuazione di un assetto del territorio, di un percorso di sostenibilità. Il termine sostenibilità è forse oggi
abusato ma in questo contesto è individuato come quell’elemento che consenta poi di uscire dalla necessità del
finanziamento pubblico e quindi ritrovare dei percorsi, dei
meccanismi che consentano alle persone che ci credono di
poter proseguire su questa strada. In questo senso il progetto Via Claudia Augusta si pone l’obiettivo di mettere a
frutto i fondi e l’esperienza comunitaria in un’ottica che
consenta di andare avanti senza dover costantemente fare
riferimento al finanziamento pubblico.
In questi percorsi di sostenibilità, ai quali la cultura deve
concorrere, è necessario infondere fiducia alla popolazioni
ed agli amministratori e quindi consentire ad ognuno di
esprimersi all’interno del progetto, favorire la loro integrazione, favorire lo scambio di esperienze. Ognuno deve trovare il proprio spazio, la propria identità, il proprio riconoscimento anche in questo mondo che è sempre più “globalizzato” e nel quale il rischio dell’appiattimento, dell’omologazione su modelli dominanti è sicuramente presente.
La suggestione culturale quindi a servizio di uno sviluppo sostenibile, di uno sviluppo che possa avere in sé le
condizioni di sostenibilità nel tempo e di equilibrio tra le
varie realtà economiche, fra i vari interessi. Questo è più
che mai importante nel momento in cui la competitività
assume sempre più un carattere territoriale. Quindi i territori competono tra di loro ed ogni territorio diviene più
attrattivo e più competitivo quanto più sa progettare al suo
interno e quindi sa offrire in maniera chiara e convincente
un prodotto di qualità. Tutto questo ci porta al concetto di
marketing territoriale di cui si parlava anche questa mattina. Il nostro è fondamentalmente un progetto di marketing
territoriale basato sul patrimonio culturale. Quindi questa
relazione tra cultura e promozione del territorio e sostenibilità è una relazione positiva che è stata individuata all’interno del progetto e quindi accettata anche all’interno di un
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programma come Interreg che non è stato pensato per la
cultura ma è nato per favorire la pianificazione territoriale
interregionale. La capacità di creare valore e di attrarre
l’interesse su un determinato territorio, consente al patrimonio culturale di svolgere un nuovo ruolo, contribuendo
allo sviluppo delle attività economiche e della società nel
suo complesso. E’ questo un aspetto che è attualmente difficile da quantificare, penso però che il progetto possa in
futuro fornire su questo delle indicazioni. Il marketing, in
generale, si pone l’obiettivo di identificare con chiarezza il
produttore e in questo caso il produttore è un territorio, un
territorio transnazionale e quindi è molto importante che ci
sia collaborazione, sintonia tra le diverse regioni che compongono questo territorio. Il produttore principale all’interno di questo territorio è quindi la rete relazionale. Il progetto attribuisce quindi grande importanza alla creazione di
una sintonia tra queste regioni ed è la prima volta forse che
si possono unire tutti i territori della Via Claudia Augusta
all’interno di una iniziativa comune. All’interno di un processo di marketing vi è poi l’identificazione del prodotto,
questo prodotto è quello che noi saremo in grado di fare,
quindi tutta l’offerta culturale, turistica, promozionale che
dovremo cercare di evidenziare, di proporre. Elemento
caratterizzante è inoltre la qualità dell’offerta ed è’ in questo contesto che il progetto si propone di individuare regole e modalità di utilizzo di quello che è lo strumento di marketing territoriale più potente: il marchio.
Sul problema marchio, all’interno della Via Claudia
Augusta, c’è ancora da fare evidentemente dei progressi,
c’è ancora da mettere a punto la strategia e questo mi
auguro possa avvenire all’interno del progetto. I tempi ce lo
consentiranno, tre anni sono un periodo sufficientemente
ampio per riuscire a mettere a punto molti aspetti e con la
collaborazione di tutti io credo si possa sicuramente giungere ad un accordo. Bisogna definire i fattori di attrattività
del nostro territorio e quindi riuscire a distinguerli dagli
altri, in questo senso le ricchezze della Via Claudia
Augusta sono infinite, più ci incontriamo, più parliamo tra di
noi più le idee nascono, si evolvono e tant’è che adesso
facciamo fatica a selezionarle quindi questo dimostra che il
terreno è fertile, che le basi per un progetto di successo ci
sono. Altri relatori hanno già illustrato il progetto nei dettagli e quindi non mi dilungo su questo, voglio soltanto precisare che accanto ai titolari del progetto, che sono sette
soggetti, quindi la Provincia di Trento che è leader del progetto, la Provincia di Bolzano, la Regione Veneto,
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l’Associazione Via Claudia Augusta della Baviera, il MIAR
del Tirolo, il Comune di Feltre, il Comune di Ostiglia, l’intenzione è proprio quella di aprire le l’attività a tutti quei
soggetti che vorranno farne parte all’interno ovviamente di
linee di indirizzo che il Comitato di Coordinamento deve
necessariamente determinare.
In questo senso si è individuata la figura del Project
Panel, che sarebbe l’assemblea allargata della Via Claudia
Augusta, che si prevede riunire due volte all’anno nel corso
del progetto e quindi è sostanzialmente un momento di
confronto con la base associativa, produttiva, amministrativa dei territori della Claudia Augusta.
Inoltre ci sono i quattro gruppi di lavoro: uno specifico
sul patrimonio archeologico, uno riguardante in generale la
cultura e le attività culturali, uno per il turismo ed uno per
il marchio e per la promozione delle attività economiche.
Penso di avere illustrato quelle che sono le strategie di
fondo del progetto e quindi mi auguro di trovarvi nei prossimi appuntamenti e di poter proseguire questo percorso
che abbiamo incominciato, con alti e bassi, con momenti di
accelerazione e momenti di stanca che sempre ci sono in
queste iniziative abbastanza complesse, per poter proseguire nei prossimi tre anni in un processo virtuoso che
possa condurre, alla fine, alla costituzione di un reale organismo transnazionale che possa gestire il marchio e le attività anche nel futuro, potendo contare prima di tutto sulle
proprie forze.
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Rainer Weissengruber
IL SIGNIFICATO DIDATTICO
DELLA VALENZA CULTURALE DELLE
VIE ROMANE TRA SUD E NORD
Chi siamo? Nell’estate 1999 è entrato nel pieno delle
attività nella storica Aquileia, luogo simbolo dei contatti culturali tra l´Area mediterranea e l´Europa Centrale durante i
primi secoli d.C, un nuovo Centro-Studi interamente dedicato alla salvaguardia, alla cura e alla reinterpretazione
della cultura e della lingua latina. In collaborazione con la
„Fondazione per la Salvaguardia della Basilica di Aquileia“,
che cura gli interessi della Diocesi di Gorizia ad Aquileia in
fatti di cultura e restauri della Basilica, il „Centrum
Latinitatis Europae“ ha fatto partire un´ambizioso programma, tenendo discussioni, relazioni, conferenze, seminari e
tavole rotonde ad Aquileia e Cividale e altrove in Italia e
all’estero. Usufruisce di un fabbricato storico accanto alla
famosa Basilica medievale, recentemente restaurato ed
adattato per accogliere l´importante archivio della
Fondazione e appunto il „Centrum Latinitatis Europae“.
Da due anni e mezzo il „CLE“ ha una segreteria sussidiaria a Cividale del Friuli, nella centralissima Piazza San
Giovanni .
Dal giugno dell’anno 2000 sono operativi anche il PuntoCLE di Ferentino e il Punto-CLE di Capri. Poi sono stati
aperti anche il Punto-CLE di Verona, il Punto-CLE multimediale di Arezzo e i Punti-CLE di Gorizia, Trieste, Andria,
Napoli, Catanzaro e Reggio Calabria. Di recente istituzione
sono i Punti-CLE di Treviso, Roma, Palermo e Ragusa.
All’estero siamo presenti a Linz e a Berlino. In programma lo sbarco a Parigi e Utrecht. In discussione si trova la
creazione di una “figlia”del CLE in Grecia. Da poco tempo
abbiamo una rappresentanza in Gran Bretagna.
Il professore Rainer Weissengruber (42 anni), figlio del
ricercatore Franz Weissengruber, morto nell’agosto del
1998, al quale è dedicato l´iniziativa per onorare le sue
attività di ricerca sul campo della cultura tardo-latina, è
stato il „padre“ dell’idea e riveste il ruolo di direttore dell’omonima associazione internazionale e del „Centrum“ che
ha già trovato interesse in Italia e in altri paesi europei.
Rainer Weissengruber, come già suo padre, è da molti anni
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legatissimo al mondo culturale italiano, dove si sente proprio a casa. Fin dall’inizio hanno collaborato con lui i
sacerdoti friulani Don Graziano Marini, direttore della
Fondazione per la Basilica di Aquileia, e Don Lugi Pontel,
preside del Liceo Linguistico Europeo „Paolino d´Aquileia“
di Gorizia. In Consiglio direttivo ci sono poi il Prof.
Gianpaolo Dabbeni di Trieste, la D.ssa Francesca Missio di
Cervignano, che cura l´Archivio della Basilica, e il Prof.
Giuseppe Reale di Reggio Calabria e Maratea, fondatore
ed ex-rettore dell’Università per Stranieri della Calabria, la
Prof.ssa Angiolina Lanza di Verona e da due anni e mezzo
il Dott. Franco Fornasaro di Cividale, che è il vice-direttore
del Centrum. Il Comitato Scientifico del CLE è diretto dal
Prof. Piero Marangon di Gorizia. La Prof.ssa Loredana
Marano cura la segreteria scientifica presso la Sede di
Aquileia.
Il „Centrum Latinitatis Europae“ ha istituito una rete di
rappresentanze in varie città d´Italia. In Austria il CLE ha
una
“figlia”
a
Linz,
il
Sodalizio
“Agorá
–
Human.Gesellschaft”. Il CLE ha già buoni contatti con alcune associazioni di latinisti e storici in vari Paesi (p.e. la
„Sodalitas“ di Vienna).
I legami internazionali del „Centrum Latinitatis Europae“
sono quindi un elemento caratterizzante dell’attività che
deve diventare sempre più transfrontaliera. Aquileia,
Cividale, Trieste, Verona e alcune città del Meridione,
come Napoli, Reggio Calabria e Catanzaro, sono punti
d´incontro anche per un pubblico giovane, che vuole
costruire una nuova idea di una „Europa unita della
Cultura“, che riesce a superare le vecchie tensioni tra il
Nord e il Sud, l´Ovest e l´Est. Un ruolo particolare spetta
alle nostre rappresentanze in Sicilia: Il CLE cercherà di
lavorare dignitosamente nel cuore del Mediterraneo.
Al momento fervono i lavori per attivare un´attività d´
“insegnamento divertente“ dedicata a corsi di Latino (letterario e vivo) per giovani e meno giovani. Fresca di zecca
è la fondazione di una rivista scientifico-didattica che
riprende in parte concetti e modelli d´oltralpe, con sede di
redazione a Montella (Avellino) e la collaborazione da tutte
le parti d´Europa. Il CLE collabora in redazione e per la
parte internazionale. È già in funzione un „Sodalizio
Anaunia Latina“ con sede a Cavareno in Valle di Non
(Trento), sono partiti i Sodalizi a Boscochiesanuova
(Verona) e già in avanzata fase di costituzione a
Sommacampagna (VR) e un „Cenacolo Flos & Arcus“ a
Cividale del Friuli e Verona, quest’ultimo dedicato alla
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riconciliazione ed armonizzazione tra Lettere e Scienze
Naturali.
In fase di progettazione troviamo pure il Cenacolo „Res
Publica Omnibus“, una nuova sezione del „CLE“ che si
dedicherà a tematiche di cultura politica.
Ora stiamo definendo i contenuti di una creanda
Academia Paulinus Patriarcha (Cividale) , in collaborazione con l´”Archivum Forumjuliense”. La “Carta di Cividale”
serve come orientamento filosofico di questo progetto.
Stiamo elaborando anche un concetto strutturale riguardante due sezioni “trasversali” del CLE: un gruppo di lavoro che curerà le attività dedicate al Greco, e un “Polo informatico” con sede ad Arezzo e collaborazioni da varie parti.
Cosa vogliamo fare? Incoraggiato anche dall’aiuto
scientifico e morale di tanti soci e collaboratori italiani ed
esteri il CLE punta su una serie di scopi ambiziosi e certamente non facili da ottenere. In primo luogo si tratta di elaborare e proporre idee e programmi per la salvaguardia e
la rivalutazione della Latinità, dell’Umanesimo e della cultura classica, con un accento particolare ai valori delle
epoche tardo-latina, paleocristiana, medievale e rinascimentale, e ciò in funzione di un lavoro culturale di vero
stampo europeo, capace di inserirsi nei discorsi culturali e
filosofici dei tempi di oggi, dando impulsi di vario genere
alla discussione sui temi più importanti della società di
oggi. È intenzione del CLE organizzare nei prossimi anni
(come è già successo negli ultimi tempi) diverse manifestazioni di vario tipo dedicate a queste finalità, operare in
sintonia con il mondo universitario e scolastico e cercare
collaborazioni con note Accademie ed Istituzioni italiane ed
estere. Cosi si vuole contribuire alla rivalorizzazione e alla
riscoperta di un patrimonio in parte dimenticato e sicuramente sottovalutato: Il Latino non è solo Virgilio e
Cicerone, ma anche il lascito letterario degli scrittori cristiani che poco o niente contano finora nei programmi scolastici che, per la verità, prevedono una drastica riduzione
dell’insegnamento della „lingua comunis“ del nostro continente. I valori del Latino, della cultura classica e dell’umanesimo devono essere riscoperti con una visione interdisciplinare, perché solo cosi le potenzialità di questa eredità plurimillennaria possono essere capite e trasmesse al
pubblico internazionale di oggi. Per rispolverare ed attualizzare, insomma per ridare fiato al Latino delle nostre
scuole europee, delle nostre associazioni culturali, delle
nostre attività per la Terza Età, della nostra vita culturale in
generale, introducendo qualche contenuto finora lasciato a
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parte e per renderlo più attrattivo e affascinante tramite un
nuovo orientamento verso l´insegnamento e la diffusione
culturale interdisciplinare, il „Centrum Latinitatis Europae“
invita tutti gli interessati in Italia e all’estero, studiosi, insegnanti e appassionati, istituti ed enti culturali a dare una
mano: „Viribus unitis“ per la riscoperta del „pianeta latino
ed umanistico“ e del suo ricco patrimonio variopinto.
I compiti dei Punti-CLE: (con un estratto delle attività
finora svolte)
La sede di Aquileia è e rimane per i prossimi anni il centro del sistema-CLE. Nei locali adiacenti alla Basilica si
tengono l´assemblea generale e le assemblee del Direttivo,
almeno due convegni o giornate di studi all’anno, già dal
1998, (nei primi anni anche quattro o cinque) su tematiche
connesse alla latinità classica e cristiana, sulla filosofia e
su problemi di politica scolastica italiana ed europea.
Attualmente è in corso nella vicina Cervignano un corso
di Latino vivo per adulti. Dall’autunno 2002 deve aver luogo
un programma di rilancio dell’attività culturale in Aquileia,
al quale partecipa il CLE.
La vice-sede (e segreteria sussidiaria) si trova a
Cividale del Friuli. Lì si svolge buona parte del lavoro
amministrativo, di stampa e delle pubbliche relazioni dell’associazione ed ogni tanto qualche manifestazione
(nell´ex-chiesa di S. Maria), in collaborazione con
l´Associazione Studi Storici di Cividale. Cividale sarà il
centro delle manifestazioni programmate per il 2002 per
rievocare la persona e l´opera di S. Paolino d´Aquileia,
progetto regionale al quale il CLE collabora massicciamente.
Nel Convitto Nazionale si svolge (dal 2000) il “Meeting
Latino” per giovani (novembre).
Cividale offre con il nuovissimo Centro S. Francesco un
ottimo ambiente per incontri culturali di vario genere: Il
CLE ne trae vantaggio già adesso. È in avanzata fase di
discussione la fondazione di una “Academia Paulinus
Patriarcha”
in
collaborazione
con
l´”Archivum
Forojuliense”.
A Gorizia abbiamo il Punto-CLE denominato “Academia
Sontiaca”, fondato un anno fa e ora in fase di partenza, in
vista delle celebrazioni di S. Paolino. In futuro sarà sede di
incontri sui temi della pace e della convivenza dei popoli.
In febbraio si è svolta una riunione d´orientamento del
CLE.
A Trieste il Punto-CLE “Tergeste” ha tenuto già tre mani-
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festazioni: Due anni fa un convegno sul “Latino nel Terzo
Millennio” (assieme all’associazione Latino Semplificato) e
due giornate di discussione con i giovani dei licei della città
sulla questione “Il Latino perché ?”.In novembre si è tenuta una serata di conferenza dal titolo. “Da Paolo a Paolino
– esperienze alto medievali dell’epoca di Carlo Magno”.
A Verona il Punto-CLE è un autentico Polo-CLE:
Consiste della sede e di vari sodalizi affiliati. Nel 2001 si
sono svolti con grande successo ben quattro convegni su
tematiche archeologiche, linguistiche, didattiche e interculturali. Presto sarà inaugurata una attività collaterale che
coinvolge diverse scuole della sponda sud del Lago di
Garda in un progetto umanistico e didattico.
A Verona è custodita la “Carta Flos & Arcus” ideata dal
CLE.
A Feltre il Punto-CLE è appena costituito, l´attività parte
nel 2002 con un progetto-pilota che vede coinvolto una
scuola austriaca: La via Claudia Augusta – arteria di interscambio culturale.
A Milano il Punto-CLE si trova presso la Redazione della
Rivista “ZETESIS” alla quale il CLE collabora regolarmente
da alcuni mesi .
A Cavareno (Trento) il CLE ha tenuto tre convegni estivi
dedicati alla latinità del Trentino rinascimentale, e alla
musica corale latina del primo medioevo (concerto).
Ad Arezzo si trova il nostro Punto-CLE-Internet che cura
tutto il reparto multimediale e il sito del CLE. Possibile un
accento sulle tematiche etrusche.
A Ferentino il Punto-CLE ha svolto con successo due
convegni con tematiche miste riguardanti il senso dello studio del Latino, questioni del patrimonio latino e il ruolo del
Latino nel Rinascimento nel Lazio. Recentemente si è
tenuto un convegno su Martino Filetico ed è in previsione
un Incontro Latino per giovani.
A Napoli il Punto-CLE è nuovissimo e include la redazione napoletana della nuova Rivista DOCERE. Svolgerà
varie attività di letture, incontri-dibattiti e convegni. È prevista la formazione di un gruppo di lavoro autonomo per il
coordinamento delle attività del CLE in Campania. Il PuntoCLE di Capri è gestito in collaborazione con quello di
Napoli e servirà da “balcone estivo” del CLE in Campania.
Nuovi i Punti-CLE di Catanzaro, Reggio Calabria,
Andria, San Severo e Ragusa. Hanno già presentato un
programma per il 2002/3 che promette molto bene. Stanno
per nascere vari circoli di Latino Vivo. A San Severo la col-
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laborazione esiste da anni, il CLE è partner dell’Academia
Latina Daunorum e ha partecipato a due convegni riguardanti problemi di sensibilizzazione per lo studio della cultura classica a livello europeo. A Catanzaro è già in atto qualche attività concreta riguardante il Latino della Chiesa. A
Reggio Calabria sono già state tenuti negli anni passati un
convegno sull’opera del latinista D.Vetrioli e una settimana
di “Vacanze latine”, si continua su questo binario.
A Montescaglioso (Matera) abbiamo inaugurato recentemente l´Accademia “Musica & Umanesimo”, in primavera si
è tenuta la prima manifestazione. L´autunno si annuncia
assai ricco di manifestazioni.
A Berlino si è tenuto un primo convegno su tematiche
miste (La tradizione del Latino nel riflesso della letteratura
tedesca e altri argomenti) nel maggio 2001. Un altro PuntoCLE è previsto per Stoccarda.
A Linz si è tenuta in novembre la serata di conferenze
“Campania Felix” e in gennaio la manifestazione “Ulisse
vive ancora”. Il CLE collabora inoltre al Progetto “Schloss
Hartheim”
Inoltre, il CLE ha avviato una collaborazione con i Club
UNESCO in Italia e scritto diverse lettere aperte a vari politici per sollecitare una politica più attenta in confronto della
cultura classica latina e greca. Il CLE dà appoggio al
“Progetto MNEMOSYNE” per la creazione di una Università
Privata della Magna Graecia.
Sono in corso di definizione i
nuovi Punti-CLE di
Palermo, Roma e Treviso:
Treviso: Liceo Classico “A.Canova”, Viale Mura S.
Teodisto, I-31100 Treviso
Roma: Centro Scolastico “Benedetto Croce”, Via
Bardanzellu 7, I-00155 Roma
Palermo: Villa Ranchibile - Istituto Don Bosco, Viale
Libertà 199, I-90100 Palermo
(In previsione: Punto CLE nel Rietino, apertura in settembre)
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Tirol, Imst
Per informazioni rivolgersi a:
Centrum Latinitatis Europae, Piazza Capitolo (Basilica)
I-33051 Aquileia (Udina) tel: +39 0431-91067, fax: +39 0431919828. e/o:Dr. Rainer Weissengruber, Fadingerstrasse 7 - A 4020 Linz - tel/fax: 0043-732-77 25 34
e/o: Dr.Franco Fornasaro, Corso Mazzini,24 - I-33043 Cividale
del Friuli (Udine) tel/fax: +39 0432-731264
e/o: Prof.ssa Angiolina Martucci-Lanza, Via Caserma Ospital
Vecchio,6 – I-37122 Verona
e/o: Prof. Giuseppe Reale, Parco Caserta,1 – I-89123, Reggio
Calabria
Gli altri indirizzi del CLE (un estratto):
Punto-CLE “Forum Iulii”: I-33043 Cividale del Friuli (UD), Piazza
San Giovanni 2
Punto-CLE “Arretium”: I-52100
(“Ibis”)(Servizi Virtuali – Internet)
Arezzo,
Via
Cavour,
99
Punto-CLE “Ferentinum”: I-03013 Ferentino (FR), Palazzo
Consolare,Piazza Mazzini
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Punto-CLE “Magna Graecia”: I-80073 Capri (NA), Certosa di San
Giacomo (Liceo Classico)
Punto-CLE “Verona”: I-37122
Vecchio, 6 (Prof.ssa A.Lanza)
Verona, Via Caserma Ospital
Punto-CLE “Academia Sontiaca”: I-34170 Gorizia, Via Seminario,
7
Punto-CLE “Tergeste”: I-34100 Trieste, Via dell’Istria, 23 (Prof.
Duilio Tagliaferro)
Punto-CLE “Neapolis”: I-80100 Napoli, Via Duomo, 202 (Prof.
Mauro Agosto)
Punto-CLE “Locus Andre”: I-70031 Andria (BA), Via R.Sanzio, 1
(Lib.Univ.G.B Vico
Liceo Troya)
Punto-CLE “Catacium”: I-88100 Catanzaro, Piazza Duomo, 1
(Liceo Arciv.)
Punto-CLE “Rhegion”: I-89124 Reggio Calabria, Via Friuli, 30
(Prof. Ugo Martino)
NUOVO: Punto CLE “Feltria”: I-32032 Feltre (BL), BasilicaSantuario dei SS.Vittore e Corona
NUOVO: Punto-CLE “Anaunia Latina”: I-38011 Cavareno (TN),
Pal. del Municipio
NUOVO: Punto-CLE “Hyblaeum”: I-97100 Ragusa, Via Vittorio
Emanuele Orlando, 7 (Liceo Classico)
NUOVO: Punto-CLE “Daunia”: I-71016 San Severo, Via M.
Pagano, 56
(Prof.ssa R.Tomasone)
Indirizzo Internet: www.centrumlatinitatis.org
Da poco è partita la
CLE collabora:
Rivista didattica “DOCERE”, alla quale il
Per informazioni: Accademia Vivarium Novum, contrada S. Vito,
5, I-83048 Montella (AV) o Prof. Mauro Agosto, Punto-CLE di
Napoli, Via Duomo, 202, I-80100 Napoli
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Carlo Antonio Ricciardi 1
Angela Besana 2
L’INFORMATION TECHNOLOGY COME
STRUMENTO DI VALORIZZAZIONE E
COMUNICAZIONE
DEL PATRIMONIO CULTURALE
1. I meccanismi di valutazione del bene culturale individuati dalla scienza economica. 3
La scienza economica si occupa dei beni e delle attività
culturali ormai da molto tempo. Ancor prima dell’articolo pionieristico di Baumol e Bowen 4 sull’andamento caratteristico
dei costi delle imprese musicali, altri padri 5 della scienza
economica hanno analizzato i caratteri strutturali del settore
culturale. Gli studi più recenti riguardano le politiche culturali, 6 la progettazione di eventi culturali e l’impatto delle
moderne tecnologie dell’informazione sulla gestione della
cultura, a parziale superamento dell’artigianalità della funzione di produzione delle arti. 7
Se patrimonio culturale è il complesso della connotazioni artistiche e culturali di un insieme di beni o
opere insediati su un contiguo territoriale e storico, gli
economisti concordano nell’attribuire all’opera d’arte o
bene culturale la definizione di contenuto artistico unico,
1 Preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo della
Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano e Feltre, è profes sore ordinario di Economia Politica.
2 Ricercatrice di Economia Applicata, è docente di Economia della Cultura e
dell’Arte nei Corsi di Laurea di Scienze e Tecnologie della Comunicazione e
Scienze Turistiche della Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di
Milano. E’, altresì, docente di Analisi Economica Applicata presso la sede IULM
di Feltre.
3 I paragrafi 1, 2, 2.1., 2.2. e 4 sono stati redatti da Angela Besana.
4 Baumol W. J., Bowen W. G., 1966. Per una rassegna completa dei saggi di
Baumol e Bowen, si veda Towse R., Baumol’s Cost Disease. The Arts and other
victims, Edward Elgar Publ., 1997.
5 Gli stessi Adam Smith e John Maynard Keynes.
6 Ampio ed attualissimo è il dibattito su cultura privata e cultura pubblica: a chi affidare la sponsorship e la gestione di un evento culturale? A. Besana, 2002; M.
Trimarchi, 1999; G. Trupiano, 1997 solo per citare alcuni autori.
7 Artigianalità è proprio il carattere individuato da Baumol e Bowen nel loro artico lo del 1966. Il settore culturale sarebbe un settore non progressivo, affetto cioè
da scarsi rendimenti di scala e pressoché assenti economie nei costi poiché l’in novazione tecnologica poco impatta su una funzione di produzione che risponde
a canoni creativi secolari, tramandati dalle tradizioni delle scuole artistiche.
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non riproducibile, che si innesta su un supporto durevole (o almeno conservabile) e di un valore monetario
destinato a fluttuare nel tempo secondo criteri non
esclusivamente oggettivi. Il valore è storicamente attribuito:
a. dal mercato, inteso come spontaneo incontro delle
soddisfazioni estetiche, speculative e artistiche di domanda
ed offerta;
b. dai pari (es.: Accademie), dalle correnti o scuole artistiche che dal Rinascimento si impongono come incontrastabili giudici del successo di un artista;
c. dagli esperti (critici, istituzioni come musei o gallerie,
ecc.,): dall’Impressionismo del XIX sec. fino ad oggi il giudizio inappellabile della critica o degli espositori determina il
successo o l’insuccesso. 8
Non esistono regole consolidate alla base della valutazione dell’opera. Le fluttuazioni nei prezzi di aggiudicazione
sono continue e imprevedibili, poiché condizionate da tutta
una serie di variabili che contraddicono tutte le possibili
regole o i possibili scenari prospettati. I criteri che verranno
di seguito esposti non sono per nulla infallibili. Tuttavia, possono costituire un punto di riferimento per tentare una riflessione sulle tendenze in atto. I criteri che presiedono alla
determinazione del valore possono riguardare:
l’artista (vivente/deceduto; di elevata/bassa liquidità, di
interpretazione facile o difficile; capo scuola/continuatore,
ecc.);
l’opera (contenuto, tecnica, dimensioni, epoca, ecc.).
Con riferimento al primo criterio, la reputazione positiva
di un artista non si riflette necessariamente su tutte le sue
opere, in quanto può essere collegata ad un suo periodo di
appartenenza ad una determinata corrente, che gli conferisce un particolare valore. Il ciclo di vita dell’opera può
essere influenzato dal ciclo di vita dell’artista e non è detto
che la vita dissoluta deprezzi la produzione artistica, come
non è detto che la maturità anagrafica porti ad una migliore
produzione.
Con riferimento al secondo criterio, il contenuto o messaggio dell’opera può determinare il suo apprezzamento se
contiene il valore aggiunto della testimonianza di un determinato periodo storico (il riferimento ad un preciso episodio)
o il riferimento geografico ad una culla (per eccellenza)
delle arti: Italia, Francia, Olanda, Inghilterra, Spagna 9. Il
8 M. N. Wijnberg, G. Gemser, Groups, Experts and Innovation: the Selection
System of Modern Visual Art, Erasmus University, University of Groningen, 2001.
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perimetro dell’opera è elemento fondamentale per la valutazione. Moltiplicato per un coefficiente di notorietà e riconoscimento sui maggiori media del settore, costituisce la quotazione di base. La tecnica ad olio ha valutazione maggiore
rispetto ad una qualsiasi altra tecnica pittorica: Renneboog e
Van Houtte testimoniano in un recente studio quanto un
dipinto ad olio impressionista sia generalmente quotato un
20% in più rispetto ad un acquerello. 10 Accanto alla tecnica,
lo stile dell’esecuzione segnala la condivisione del talento
artistico delle scuole di appartenenza e come tale può attribuire il valore aggiunto del caposcuola. La firma sul dipinto
o la sigla sull’opera aumenta sicuramente il valore della
stessa. Sennonché possibili contestazioni sull’autenticità
della stessa costituiscono uno dei costi di transazione più
elevati della compravendita. Mancante la firma, la data di
esecuzione costituisce un ulteriore elemento di apprezzamento, testimoniando non solo la storicità o l’antichità dell’esecuzione ma anche l’eventuale periodo d’oro, l’appartenenza ad una determinata scuola o corrente. Il numero di
esemplari è altresì importante: le repliche valgono sempre
di meno. L’esistenza di copie o contraffazioni non è univocamente indice di deprezzamento delle opere, semmai di
rischiosità dell’investimento. Lo stato di conservazione dell’opera incide sulla sua valutazione, anche se talora il
restauro o la manutenzione può risultare una plastica snaturante il contenuto iniziale e determinare un crollo del prezzo.
La provenienza da collezioni prestigiose o da privati famosi
assegna reputazione sicuramente positiva che si riflette su
incrementi di prezzo. Le recensioni sui media e da parte di
esperti internazionalmente riconosciuti possono incidere in
maniera determinante sulla valutazione della produzione
artistica e sulla carriera dell’artista.
Fattori esogeni come la situazione economica, quella
sociale e quella istituzionale possono determinare trend
positivi o negativi nell’investimento in opere d’arte. Una condizione collettiva di benessere sposta la curva di domanda di
opere d’arte verso destra: a parità di offerta, i prezzi di equilibrio del mercato aumentano. Il valore di mercato dei beni
artistici è influenzato dal potere di acquisto dei consumatori
privati e istituzionali, consumatori a loro volta influenzati
dallo spirito patriottico – gli Americani preferiscono l’arte
9 La nomea di culla d’arte si riflette anche su altri settori produttivi: diviene qualifi cabile come opera d’arte il design o la moda italiana e la fiera dei designer o la
sfilata di moda diviene un’esposizione di opere d’arte.
10 L. Renneboog, T. Van Houtte, The monetary appreciation of paintings: form realism to Magritte, Department of Finance and CentER, Tilburg University,
Netherlands, 2001.
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americana – e dagli effetti moda che ispirano ciclicamente i
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trend di spesa. Il contesto istituzionale – il dettaglio nel
prossimo paragrafo – favorisce o meno la velocità e la frequenza delle transazioni: il regime vincolistico della notifica,
l’inalienabilità o la necessità di ultra-burocratizzate licenze
possono disincentivare la vendita e l’acquisto e, quindi,
determinare una stasi o un crollo nelle valutazioni.
2. L’opera d’arte nella letteratura economica
2. L’opera d’arte nella letteratura economica.
Gli economisti incominciano ad interessarsi al mercato
delle opere d’arte dalla stessa formulazione del concetto di
mercato. La transazione in opere d’arte è sintomatica di tutti
i comportamenti tradizionali di domanda ed offerta. L’opera
d’arte è una risorsa scarsa per eccellenza, che richiede tutta
una serie di misure atte a definire in maniera protettiva e vincolistica il regime di proprietà e di intervento o non intervento dello Stato a correzione della mano del libero mercato.
2.1. L’opera d’arte come bene pubblico: il regime pubblico
della proprietà, i limiti alla circolazione e gli incentivi fiscali.
Lo Stato ritiene meritevole sovvenzionare la produzione di
opere d’arte e tutelarne la conservazione. I benefici collettivi, derivanti dal consumo di opere d’arte, sono/sarebbero
garantiti dall’offerta gestita dallo Stato, che riconosce – a tal
fine, può anche procedere con l’espropriazione – l’esclusiva
proprietà pubblica delle opere d’arte. In Italia, sin dal 1939.
Le ragioni per le quali lo Stato gestisce o sovvenziona l’offerta artistica sono di efficienza ed equità:
il fallimento del contratto: il mercato non riuscirebbe a
gestire efficientemente tutti i possibili benefici flussi informativi derivanti dalla produzione e dal consumo di arte.
L’equilibrio di mercato si assesterebbe su livelli di prezzo
elevati e scarsa quantità. Lo Stato interviene per garantire la
fruizione a tutti i possibili acquirenti, perseguendo
la soddisfazione della domanda potenziale e differenziata
di cultura, intendendo per domanda potenziale quella non
ancora del tutto rivelatasi ma prevedibile; per domanda differenziata quella suddivisibile per segmenti di gusto estetico
e diversa disponibilità a pagare;
la trasferibilità del patrimonio artistico alle generazioni
future, un vincolo a perpetuare i benefici dei tesori artistici,
che si può ripercuotere anche sulla futura rieleggibilità;
11 F. Forte, M. Mantovani, “La valutazione dei beni artistici nella strategia delle fondazioni bancarie”, Fondazioni, Supplemento alla rivista Il Risparmio n. 1/1999.
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il prestigio nazionale, inteso come riconoscimento a livello nazionale e internazionale quale Stato che si prende cura
dei suoi giacimenti culturali;
la quantificazione e l’attribuzione di un prezzo alle esternalità positive, intese come benefici collettivi, mediati e futuribili derivanti dal consumo di cultura per i quali nell’equilibrio di mercato che misura le utilità marginali private della
domanda, nessuno pagherebbe, senza adeguato intervento
correttivo di un’Autorità;
il rischio e l’incertezza imprenditoriale; legata a tutti i possibili ed onerosissimi costi di gestione, conservazione e assicurazione dei tesori artistici, che disincentivano l’imprenditoria privata;
l’(agevole) accesso geografico e generalizzato (per tutti i
cittadini), per una fruibilità territorialmente e socialmente
estesa;
gli spillover positivi per altri settori (turistico), valutando
tutti i possibili benefici reciproci derivanti dalla crescita
parallela ed integrata dei settori culturale e complementari:
quello dei trasporti, quello turistico, quello dell’intrattenimento spettacolistico dal vivo e mediatico, ecc.
La scelta istituzionale di proteggere il patrimonio artistico
comporta l’imposizione di vincoli alla trasferibilità ed alla circolazione delle opere: dalla assoluta inalienabilità ed intrasferibilità dal sito di ritrovamento alla predisposizione di
licenze o altre procedure autorizzatorie che limitano la libera fruizione sul territorio nazionale e oltre i confini. Proprio
con riguardo alla circolazione internazionale, le scelte dei
governi vanno da misure di divieto assoluto a regimi di licenza e tributari variamente limitanti. 12 In generale, i vincoli possono essere:
• Imposti dal paese esportatore sotto forma di:
1. Embargo, inteso come divieto assoluto di esportare.
La Cina rappresenta il caso per eccellenza, escludendo in
maniera quasi assoluta l’esportabilità delle opere d’arte;
2. Quote (ormai in disuso), intese come limite quantitativo
all’esportabilità di lotti di opere di uno stesso autore o di una determinata scuola;
3. Licenza, strumento prescelto dal diritto italiano, teso a
prevedere una serie di autorizzazioni che traccino tutto il
percorso il più possibile sicuro di uscita e rientro dell’opera
dal e nel territorio nazionale
4. Diritti di prelazione, che comportano una preferenza
12 J. O’Hagan, C. Mc Andrew, Protecting the National Artistic Patrimony: An
Economic Perspective, Trinity College, Dublin, 2001.
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Tab. 1. Classificazione degli
Stati in base alla severità dei
limiti all’export di opere d’arte.
RESTRIZIONE
MINIMA/QUASI
ASSENTE
BARBADOS
USA
UK
LIMITE BASSO
GIAPPONE
SVIZZERA
SPAGNA
LIMITE ELEVATO
FRANCIA
ITALIA
TURCHIA
EMBARGO
CINA
COLOMBIA
Fonte: O’Hagan, Mc Andrew,
2001.
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nell’ordine di acquisizione ed esponibilità dell’opera;
5. Imposte sulle licenze all’esportazione, misura tributaria che, assieme alle altre disposizioni che verranno poi
commentate, costruiscono un regime di protezione e favore
per i tesori d’arte
• Imposti dal paese importatore sotto forma di:
1. Divieto di ingressi illegali: una serie articolata di disposizioni contenute nelle normative di tutti i paesi civilizzati che
vietano l’ingresso e l’esposizione di opere di dubbia provenienza;
2. Controlli selettivi ed esercizio d’ufficio delle azioni di
rivendicazione (proprietà): tipico del sistema statunitense,
comporta l’attivazione di procedure di ufficio per la verifica
della proprietà delle opere sospette fin dal momento del loro
ingresso nelle dogane nazionali.
3. Patto etico fra le istituzioni (musei) vincola a non acquisire un’opera la cui origine sia controversa.
(tab. 1)
Ultima manifestazione del regime di protezione statale, il
regime tributario delle opere d’arte. L’opera d’arte viene
inserita dal diritto tributario dei maggiori paesi civilizzati
nelle categorie privilegiate:
• delle esenzioni da imposta sul patrimonio o sul capitale, essendo completamente detassata;
• delle deduzioni fiscali: il controvalore di un’opera d’arte donata o lasciata in legato ad un’istituzione come un
museo può essere completamente dedotto dal reddito del
donante, prima del calcolo dell’imposta;
• delle detrazioni fiscali: una determinata percentuale del
valore delle opere di manutenzione e conservazione può
essere sottratta all’imposta (in Italia: 19%)
• dei sostituti tributari: l’opera d’arte viene accettata
dall’Autorità tributaria al posto di somme di denaro (acceptance in lieu), costituendo un sostituto dell’oggetto d’imposta
che, ceduto alle istituzioni pubbliche, ne garantisce l’automatica pubblicizzazione e conservazione in mano pubblica.
2.2. L’opera d’arte come bene investimento.
L’opera d’arte viene intesa come un sostituto quasi perfetto di un qualsiasi investimento finanziario (borsistico). In
realtà, investire in opere d’arte ha dei costi che spiazzano i
possibili rendimenti:
COSTO DI AUTENTICAZIONE: la perizia sulla autenticità
dell’opera può costituire un onere non indifferente. Ciò
determina nel settore la diffusione di strumenti di certifica67
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zione dell’offerta che dovrebbero garantire la serietà e la
professionalità dell’intermediario (casa d’aste, gallerista,
ecc.) o dell’offerente, discendente del famoso artista.
COSTI DI TRANSAZIONE: l’intermediazione viene pagata
sia dall’offerente sia dall’acquirente: 15%+15% delle case
d’asta. Con riferimento alle commissioni, per un acquisto di
un’opera da asta online bisogna calcolare il 10% di commissione, una percentuale inferiore al 15% per un valore fino a
100 milioni e 10% per cifre superiori, tipico delle aste tradizionali. L’importazione da paesi extra-Unione Europea comporta altresì la tassa di importazione pari al 19% che va som13
mata al prezzo finale dell’opera. Alla commissione da intermediazione si aggiunge il diritto di rivendita che viene pagato all’artista o al suo erede nel caso in cui il pittore sia morto
da meno di 70 anni. Si aggiunga poi l’IVA sulla commissione
alla casa d’asta.
COSTO DI CONSERVAZIONE: restauro, logistica del trasporto (circa il 2-3% del prezzo di aggiudicazione), condizioni climatiche adatte, ecc. sono tutti elementi che accrescono
l’onere dell’investimento.
PREMI ASSICURATIVI: contro il furto e la distruzione finiscono per incidere fino ad un 0,5% della stima dell’opera.
Alcune opere rimangono addirittura non assicurabili.
TEMPI DI RIVENDITA: i termini della rivendita non sono
immediati come per la maggior parte dei titoli compravendibili in Borsa. Trascorrono svariati mesi, anche anni, periodo
durante il quale il rendimento può scemare totalmente poiché l’artista esce dal circuito moda o preferiti.
ASSENZA DI RENDITE OPZIONALI, TIPICHE DEI MERCATI FINANZIARI. Il rendimento di un’opera d’arte sta nella
differenza tra il prezzo di acquisto e quello di vendita. Pur
nella condizione attuale di estrema volatilità dei guadagni,
un investimento azionario o obbligazionario può comportare
tutta una serie di varianti (convertibilità, opzioni, ecc.) che
ne incrementano le rendite.
Tutte le maggiori indagini si riferiscono ad aste e datano
sin dalla metà degli anni ’80.
Già Baumol (1986) investigò il rendimento delle opere
d’arte pari ad un 0,55%, inferiore ad un 2% medio che potesse rendere un titolo di Stato.
Chanel, Gerard-Varet e Ginsburgh (1991) rivalutarono l’investimento in arte concludendo che il database di Baumol
era costituito in prevalenza dalla scuola inglese, soggetta ad
13 I costi di commissione dei titoli finanziari si assestano in genere sull’1-1,5% per
i titoli nazionali e sul 2,5% per i titoli nei mercati esteri.
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improvvise fluttuazioni di valore. Secondo gli stessi, la scuola olandese poteva rendere ad un tasso annuale del 13,7%.
La recente analisi di Renneboog a Van Houtte (2001) conferma come l’investimento in arte abbia performance inferiori a quello nel mercato azionario. I due economisti confrontano il rendimento delle opere di 71 pittori, per un numero di
compravendite di 10.598 fra il 1970 ed il 1997. Messe all’asta da 197 case d’asta in 101 città di 20 paesi. Il rendimento medio di un investimento in arte è in quel periodo (19701997) il 7,6% contro l’8,7% di un investimento azionario
valutato su un paniere di titoli rivenduti nelle piazze di New
York e delle maggiori città europee. Solo i dipinti ad olio
hanno un rendimento leggermente maggiore, del 9,8%.
Esattamente, gli investitori che nel 1970 hanno investito
nel portafoglio diversificato composto da 12 correnti artistiche (Impressionismo, realismo, espressionismo, simbolismo,
pointillismo, surrealismo ed altre), ottengono nel corso degli
anni analizzati un rendimento medio del 7,6%. La preferenza
per gli oli aumenta il rendimento del 2,2% arrivando al citato
9,8%. Il mercato raggiunge un picco nel 1989, anno in cui il
rendimento dalla vendita di un portafoglio così diversificato
avrebbe reso il 16,8%, insperabile nel mercato borsistico.
Interpretare correttamente i trend della moda può ulteriormente aumentare i risultati finanziari: nel periodo considerato, i dipinti ad olio del surrealismo rendono il 15% all’anno.
In particolare, i due economisti costruiscono un’articolata
metodologia di calcolo dei rendimenti basata sui:
1. naive indices: alla base vi è il calcolo della media e
della mediana dei prezzi battuti all’asta per ogni corrente
artistica. Si presuppone che la distribuzione della qualità
delle opere sia relativamente stabile nel tempo. In particolare, la valutazione mediana risulta meno influenzata dalle
vendite di minor portata rispetto agli indici basati sulla
media. Ulteriore formulazione è quella che parte dalla valutazione di un paniere di opere rappresentative, escludendo
nei calcoli successivi quegli autori o quelle correnti che
escono progressivamente dai trend di consumo. Ai fuorimoda si possono sostituire artisti alternativi, ma la soggettività nell’individuazione dei sostituti può pregiudicare l’attendibilità della formula.
2. hedonic price model: si tende a costruire una valutazione standard dell’opera, sottraendo al prezzo d’asta il prezzo
implicito della corrente artistica, della presenza o meno della
sigla dell’artista, dell’origine o della provenienza dell’opera,
delle dimensioni, dell’unicità o pluralità, della reputazione
costruita dalle recensioni. Renneboog e Van Houtte ritengo69
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no, quindi, di pulire la loro analisi da fattori come i gusti e le
caratteristiche qualitative che ritengono possano evolvere
14
solo nell’arco di secoli.
W. N. Goetzmann, direttore dell’International Center for
Finance della Yale School of Management, ha dimostrato
come dal 1900 al 1980 l’investimento in arte ha registrato un
rendimento superiore al 17%, mentre un altro studio ha
dimostrato che dal 1988 al 1998 i dipinti hanno reso mediamente il 14%. Addirittura, per alcuni artisti le performance
sono pari a quelle dei titoli della new economy ai tempi d’oro
15
delle quotazioni.
La centralità della qualificazione di opera d’arte o bene
culturale come bene investimento si avverte nel meccanismo
di transazione più tradizionale quello dell’asta ..... e l’asta è
la prima forma di mercato di arte che abbia storicamente ed
in maniera rilevante subito l’impatto dell’ICT, Information and
Communication Technology. Nei prossimi paragrafi si approfondiranno il concetto di nuova economia basata sull’ICT ed
il ruolo dell’asta nella valorizzazione - in senso stretto - dell’arte, enfatizzando come l’asta offline si stia trasformando
grazie all’ICT. L’incidenza dell’ICT sul settore culturale verrà
poi analizzata con riferimento alle moderne tecniche di fundraising, cioè di raccolta fondi - essenziale per una cultura
tradizionalmente sussidiata - che viaggiano sul web (e-fundrasingtrack o e-philanthropy).
3. L’impatto delle info-tecnologie nel mercato dell’arte: innovazioni di prodotto e di processo. 16
Quali sono i sintomi ed i caratteri della c.d. “nuova economia” che sta affermandosi nei Paesi avanzati?
a) Il peso crescente dei settori primari dell’informazione
(primary information industries or knowledge industries),
ovvero di imprese che producono e vendono beni e servizi
per i quali l’informazione è sia l’input che l’output. Sono
esempi di settori primari dell’informazione l’industria editoriale, televisiva, dello spettacolo dal vivo, la pubblicità, l’istruzione, la ricerca, ecc.
b) Il peso crescente dei settori secondari dell’informazione (secondary information industries), ovvero di imprese che
producono beni e servizi per i quali l’informazione ha un
peso determinante in termini di costo e/o di valore del
prodotto. Sono esempi di settori secondari l’industria finan14 Il periodo analizzato risulta essere di soli (!?!) 27 anni: 1970-1997.
15 www.arsvalue.com
16 I paragrafi 3 e 5 sono redatti da Carlo Ricciardi.
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ziaria (credito e delle assicurazioni), l’industria di prodotti
moda e lusso (abbigliamento, arredamento, scarpe, ecc.).
c) L’avvento ed il successo di net- ovvero e-companies
(Amazon, Cisco, Microsoft, ecc.) il cui valore di capitalizzazione finanziaria e/o il cui fatturato ha raggiunto livelli simili
o superiori a quello delle c.d. old companies (General
17
Electric, Ford, ecc.).
d) La crescita dell’e-commerce, ovvero di transazioni rea18
lizzate attraverso le reti digitali dell’informazione.
I nuovi caratteri dell’organizzazione economica che sta
emergendo sono quindi l’importanza crescente e determinante dell’informazione, in quanto risorsa, e della comunica19
zione, in quanto attività economica.
Fig. 1. La struttura - per tipo di risorse - dell’input di risorse
impiegate nella produzione di un’unità di PIL.
a) Economia pre-industriale b) Economia industria c) Economia
dell’informazione
Legenda:
I= Informazione, K= Capitale fisico, L= Lavoro, RN= Risorse naturali
Fonte: Gambaro, Ricciardi, 1997.
20
La rivoluzione dell’ICT si basa su alcune determinanti:
a) Un grappolo di innovazioni: fibre ottiche, satelliti per
TLC, architetture client-server, standardizzazione dei protocolli, ecc.
b) La crescita autopropulsiva di autostrade digitali dell’informazione ovvero di info-strutture a rete capillari, accessibili, interattive, multimediali.
17 Begg, Fisher, Dornbush, Economia, edizione italiana a cura di C. Ricciardi e
Luca Barbarito, McGraw-Hill Italia 2002, Capitolo 11.
18 www.net-economy24.il Sole24ore.come
19 Gambaro-Ricciardi, Cap. 1., 1997.
20 Gambaro-Ricciardi, Cap. 1 e Carignani.
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c) Diffusione accelerata ed intersettoriale dell’ICT: in 5/10
anni Internet ha raggiunto 100 milioni di utenti e tutti i settori sono interessati!
d) I mercati diventano globali, contendibili, continui, personalizzati.
e) Le imprese diventano organizzazioni reticolare che perdono di identità se non comunicano efficacemente.
Le moderne e pervasive tecnologie a supporto della diffusione e della selezione delle informazioni hanno decretato
alcune variazioni nelle modalità (non solo) transazionali del
mercato dell’arte. L’I.T. impatta nel mondo dell’arte attraverso:
1. innovazioni di prodotto;
2. innovazioni di processo.
Innovazioni di prodotto: arte online o cyber art (ancora
poco sperimentata e accreditata); database di artisti online,
piattaforme di discussione sui contenuti artistici; art games
and multimedia; ecc. Insomma, una migliore archiviazione
ed un’offerta più completa rispetto alla tecnologia tradizionale, ecco quello che l’I.T. potrebbe comportare.
Innovazioni di processo: mostre online – che richiederebbero un investimento tra min 10.000$ e max 2.000.000$
(OPALES Digital Workspace; AMICO, Art Image Museum
Consortium) -; booking online (virtual visitor) ed organizzazione di mostra (dall’assicurazione delle opere alla logistica
ed alle reti museali), tutta tramite uno scambio multimediale
di informazioni e supporti. Piattaforme di e-learning che,
direttamene dai luoghi di conservazione delle opere, dovrebbero ulteriormente democratizzare l’arte ed incrementare la
diffusione dei tesori, E-philathropy tramite fundraisingtracks
che, rendendo trasparenti ed interattive tutte le fasi della
raccolta fondi, dovrebbero incentivare lo spirito solidaristico.
Tutte forme di innovazioni di processo alle quali si aggiunge
la dinamizzazione dell’asta – termine perennemente evocato
nella letteratura – attraverso le aste online.
4. L’asta online. In particolare, l’asta charity.
L’analisi della redditività degl’investimenti in arte prende
come punto di riferimento le quotazioni d’asta, quest’ultima
quale tipico strumento di compravendita delle opere d’arte.
Gli attori del mercato delle opere d’arte sono molteplici ed il
meccanismo di transazione non è esclusivamente quello del21
l’asta.
21 Come del resto l’asta non nasce come metodo di scambio esclusivo di opere
d’arte. La forma primordiale, datata 500 a.C., si riferisce alla tratta di donne e
schiavi.
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Tab. 2. Gli attori del mercato dell’arte.
Nella prima colonna sono elencati gli acquirenti motivati
da bisogni estetici o speculativi o di reputazione/immagine.
Nella seconda colonna rientra chi, a diverso titolo, offre
ovvero espone le opere d’arte. Se si introducesse quale
motivazione di consumo anche quella di intermediazione alla
fruizione dell’arte, a pieno titolo, mercanti, gallerie, case d’asta, media, courtier ed istituzioni sarebbero altresì acquirenti d’arte.
Caratteristica dell’asta di opere d’arte è la chiamata singola (del solo acquirente) al rialzo – secondo valutazioni private – da un prezzo minimo stabilito dalla casa d’aste.
Si tratta cioè di un’asta trasparente (libera o aperta), continua, all’inglese, che parte con un valore (inferiore alla valutazione) dell’oggetto messo all’asta e prosegue con continui
rialzi finché il bene viene aggiudicato al valore più alto, al
quale bisogna sommare i diritti d’asta.
Le note case d’asta nascono nel 1.700: Sotheby’s organizza la sua prima asta il 17 marzo 1744; James Christie il
Vecchio il 5 dicembre 1766.
Nel 2001 dominano un mercato valutato in cinque miliardi
di dollari.
Il fatturato 2000 di Sotheby’s si assesta sui 100 miliardi di
lire (51,6 milioni di euro) con 13 record di valore di aggiudicazione ed un top di 23 miliardi di lire (11,8 milioni di euro)
per una tela di Mark Rothko.
Christie’s introita 164 miliardi di lire (84,7 milioni di euro)
di cui 135 per opere del secondo dopoguerra e prezzi record
per Yves Lein, Bacon e Gerhard Richter.
Finarte rappresenta la più antica casa d’asta italiana.
Nata nel 1959 dall’intuizione felice del fondatore Manusardi
di associare godimento estetico a redditività dell’investimento, giunge a quotarsi in Borsa nel 1986, ottenendo nello stesso periodo la massima fiducia da parte degli investitori e
creando due filiali, una in Svizzera ed una in Spagna. Dopo
la guerra del Golfo, ci fu il picco del 1992. Una timida ripre73
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sa nel 1993 e dal 1999 il debutto sul web. In particolare dal
2000, grazie all’accordo con Kataweb, la società Internet del
Gruppo Espresso, la creazione di un sito per le aste online.
Tradizionalmente l’asta è un luogo aperto e pubblico a
tutti nel quale vengono banditi oggetti di una stessa tipologia: porcellane, mobili, dipinti di un determinato artista,
cimeli dell’attrice famosa. Per parteciparvi non è previsto
alcun obbligo di iscrizione e si concorre alzando la mano fino
alla cifra desiderata. La casa d’asta attribuirà una paletta
con un numero di riferimento e al termine della gara il banditore segnerà il numero della stessa accanto alla cifra di
aggiudicazione. La presenza fisica non è necessaria: la trasmissione delle volontà di contrarre può avvenire via telefono, via fax, via web. A parità di offerta, l’aggiudicazione
avverrà in favore di chi ha rilanciato in sala. Il ruolo del banditore è fondamentale. Suo scopo è portare il prezzo di
aggiudicazione sino a quello di riserva più alto dei convenuti, mai al di sotto del prezzo (minimo) di riserva del venditore. La gara vera e propria inizia nel momento in cui si supera quest’ultimo prezzo di riserva. Battuto il martelletto, la
vendita è chiusa e l’opera è aggiudicata alla valutazione
spontaneamente formatasi, maggiorata dei diritti d’asta e
dell’IVA. Ad impedire o falsare la spontaneità possono purtroppo intervenire accordi collusivi che minano la trasparenza informativa dell’asta.
La mancanza di trasparenza è, tuttavia, tipica di un
metodo di transazione dove la formazione del prezzo è spesso attribuibile alla più assoluta casualità: aumenti e diminuzioni inspiegabili, legati a motivazioni extra-artistiche, come
la moda o il prestigio del mercante, l’unicità dell’opera, la
sua difficile comparabilità (anche con opere dello stesso
artista dello stesso periodo creativo), la fruibilità talora
esclusivamente privata o da collezionista geloso, fruibilità
egoistica, che determina, alla ricomparsa in sala d’asta lo
stupore ed il possibile picco di valutazioni e la totale improduttività di un bene, la cui ostentazione è legata all’affermazione o al consolidamento di status sociali, determinano la
completa imprevedibilità della maggior parte delle aggiudicazioni.
L’asta online non è una fase tipica del ciclo di vita delle
case d’asta di opere d’arte. Le tradizionali case d’asta vi
approdano soltanto alle fine degli anni ’90. La visibilità a
tutto tondo (dai siti delle case d’asta a quelli – grazie ai link
attivi – dei produttori delle merci messe all’asta), la potenziale interattività 24 ore su 24, la crescita esponenziale nel
numero di acquirenti e venditori ed i bassissimi costi di
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Tab. 3. Le tipologie di
gestori di asta online.
RUOLO SVOLTO
CENTUALE
DAL GESTORE
SITI WEB
PER-
75
organizzazione e partecipazione 22 sono solo alcune delle
ragioni che inducono le imprese, le case d’asta e gli intermediari tradizionali, i consumatori amanti delle chat e delle
virtual communities a creare siti di asta online sin dal 1979.
Alla fine del 2002 si ipotizza che le vendite attraverso asta
online raggiungeranno il 10% del valore di tutto l’e-commerce, stimato nei soli ultimi quattro mesi del 2001 pari a 10
miliardi di dollari.
Forte impulso all’asta online viene nella metà degli anni
’90 dall’inaugurazione dei siti Onsale e E-Bay, il primo ad
ingresso ad offerta del tutto libera; il secondo attrezzato di
listing sites che permettono di classificare le aste per oggetto e valore.
Yahoo e Amazon si affermano più tardi, costituendo siti di
supporto alle case d’asta tradizionali. Nel 1998, difatti,
Sotheby’s e Christie’s si quotano in Borsa e stendono accordi con i maggiori provider per la costituzione di aste online.
Tuttavia, finora le opere offerte sul web dalle maggiori
case d’asta sono di valutazione inferiore alla media.
Le tipologie di aste online sono le seguenti:
a) aste condotte dallo stesso gestore della casa d’aste,
in cui i beni messi all’asta sono dello stesso gestore;
b) aste di beni di venditori terzi al gestore, che è esclusivamente intermediario della transazione;
c) siti messi a disposizione da un gestore nei quali tutti i
registrati possono fare dichiarazioni di offerta e domanda.
Delle tipologie b) e c) fanno parte i portali ed i motori di
ricerca 23 che, oltre a fornire informazioni sulle aste offline e
tutta una serie di link di altra utilità, forniscono la possibilità
di concludere le transazioni via rete, per loro essendo principale fonte di guadagno la pubblicità e le commissioni d’asta. (Tab. 3)
In particolare, si stanno affermando quali intermediari non
tradizionali d’asta virtuale gli agenti automatici dei prezzi,
ovvero quei motori che comparano le aste esistenti con riferimento all’oggetto selezionato, facendo un primo screening
di tutte le contrattazioni in corso. L’utente può, quindi, disporre di un elenco immediato di tutte le opportunità transazionali senza dover perlustrare ogni singolo sito.
Dalle opere d’arte ai giocattoli, dalle cartoline ai libri, dalle
DEI
VENDITORI DIRETTI . 70%
INTERMEDIARI . . . . 20%
ENTRAMBI. . . . . . . . 10%
Fonte: Chui e Zwick, 1999.
22 Si descrive l’asta online, altresì, come un mondo estremamente democratico nel
quale i Paesi in via di sviluppo riescono a contrattare a buon mercato l’acquisto
di fattori produttivi che, ormai obsoleti nel mercato delle grandi economie, sono
essenziali per le opportunità di crescita delle economie arretrate.
23 www.auctionguide.com, www.internetauctionlist.com, www.yahoo.com, www.clarence.com.
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24
prove processuali all’e-philanthropy – sotto forma di messa
all’asta di cimeli di attori e artisti diversi per motivi solidaristici – tutto può essere oggetto di un’asta online: (tab. 4) (fig. 2).
L’analisi economica si è concentrata sulla classificazione
delle tipologie di aste online: consumer to consumer, business to consumer, consumer to business, business to business e sull’individuazione dei vantaggi e deglisvantaggi tipici delle stesse.
Online predomina l’asta all’inglese poiché modalità maggiormente diffusa e conosciuta offline, adatta all’impiego in
rete, considerata la sua estrema semplicità, e divertente, per
la frenesia associabile alla competizione che la caratterizza
tipicamente. 25
Nell’asta consumer to consumer si incontrano le esigenze
di privati consumatori, che offrono e acquistano grazie a
listing agent sites che assicurano una piattaforma di offerta
24 ore su 24 contro il pagamento di una commissione funzione del prezzo del bene aggiudicato, senza sostenere
alcun costo di conservazione, magazzino o trasporto della
merce, onere che rimane in capo agli offerenti.
Il business to consumer consente alla distribuzione di
svuotare i magazzini. In genere gestito da case d’asta che
offrono direttamente i loro prodotti o fanno da intermediari,
comporta il sostenimento di costi di magazzino in capo all’agent site.
Nel consumer to business, il consumatore, alla ricerca di
uno determinato bene, chiede ad una schiera di potenziali
offerenti di candidarsi per soddisfare la sua richiesta.
Nell’asta business to business, le imprese si incontrano
per lo scambio di prodotti i più diversi: macchinari, arredi per
negozi ed uffici, rimanenze, articoli obsoleti. I vantaggi stanno nei bassi costi di gestione, nei livelli concorrenziali dei
prezzi, nello svuotamento dei magazzini e nel complessivo
scambio di informazioni che rendono più trasparente la struttura dell’offerta dei mercati più eterogenei.
Le statistiche USA classificano tra i primi 100 siti e-commerce di successo siti di business to business e business to
consumer, per un valore di scambio che nel 2004 dovrebbe
24 Gli studi forensi americani gareggiano per l’aggiudicazione di storici trattati sulle
regole della navigazione o documenti comprovanti l’esistenza di sostanze nocive
in una determinata zona geografica.
25 D. Lucking-Reiley, D. Bryan, D. Reeves, Pennies from eBay: the determinants of
price in online auctions, Working Paper No. 00-W03, Department of Economics
Vanderbilt University, Nashville, TN, 2000.
76
Tab. 4. La tipologia i beni
venduti nelle aste online.
Tipologia
Percentuale
siti di
di
prodotti
dei
aste
online
Oggetti antichi
e di collezione . . . . . . 62%
Computer hardware
e accessori . . . . . . . . . 55%
Computer software . . . 46%
Elettronica di consumo29%
Giocattoli . . . . . . . . . . 26%
Gioielli ed orologi. . . . 25%
Articoli sportivi . . . . . 25%
Libri/musica/film. . . . . 22%
Arredi per ufficio . . . . 21%
Casalinghi . . . . . . . . . 18%
Strumenti musicali . . . 10%
Prodotti fotografici . . . 10%
Automobili . . . . . . . . . 10%
Abbigliamento . . . . . . . 9%
Pacchetti turistici . . . . . 6%
Biglietti aerei e ferroviari .
6% . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Fonte: Chui e Zwizk, 1999.
Fig. 2. Il volume delle aste
online non solo di arte
utile in mdl di euro
Fonte: Forrester Research
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raggiungere i 36 miliardi di dollari.
I vantaggi e gli svantaggi delle transazioni online tramite
asta sono così riassumibili: (Tab. 5)
Tab. 5 Vantaggi e svantaggi delle aste online
VANTAGGI
SVANTAGGI
VASTO ASSORTIMENTO
DUBBIA VERIFICABILITA’ DELLA QUALITA’
CONTESTO COMUNITARIO DELLA
NEGOZIAZIONE=CONCORRENZIALITA’
DELLA MERCE=FRODE
DEI PREZZI
NUMEROSITA’ DEI CONTRAENTI
INSICUREZZA DATI
RISPARMIO DI TEMPO NELLE FASI
MANCATA TRASPARENZA
PRENEGOZIALI (SELEZIONE
DEI FLUSSI INFORMATIVI
DEI CONTRAENTI)
SPECIALIZZAZIONE DEGLI INTERMEDIARI
DEEP LINKING
RATING SISTEM SULL’AFFIDABILITA’
DEI CONTRAENTI
COSTI OPPORTUNITA’ DI INGRESSO
ED ISCRIZIONE
ELIMINAZIONE DELLE RIMANENZE
DI MAGAZZINO
TEMPISTICA DELLE PUNTATE:
FIRST OR LAST?
PERSONALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
(MERCATO DELLE PULCI)
(SERVIZI AGGIUNTIVI E INFORMAZIONI
SUPPLEMENTARI)
JUMP BIDDING QUALE
SUNK COST IRRECUPERABILE
L’asta online sembra superare i confini dimensionali (per
numero di attori), geografici (delocalizzazione) e merceologici – come già accennato, si gareggia e ci si aggiudica di
tutto – dell’offline. Diviene un contesto veramente comunitario dove tramite rating system, chat, link riferiti ai produttori della merce ed ai fornitori di servizi aggiuntivi e complementari, si può selezionare in maniera estremamente
accurata l’offerta e corrispondere ai bisogni più personalizzati. Tuttavia, la pur giovane letteratura incomincia ad evidenziare alcuni limiti:
1. Il sito AuctionWatch nasce per verificare che le aste
non costituiscano la culla delle frodi commerciali: dalla qualità dubbia all’inaffidabilità degli interlocutori. Sono famosi i
casi di artisti di dubbia fama che, evocando con il loro pseudonimo la memoria di un predecessore ben più eccellente,
mettono all’asta un’opera in fase di completamento che poi
si rivela una vera e propria crosta. Addirittura, AuctionWatch
registra casi di aste di oggetti inalienabili come parti del
corpo o armi di particolare offensività. I gestori non hanno
diretta responsabilità dal momento che essi completano il
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loro compito nel momento in cui mettono a disposizione il
contesto ben attrezzato. La possibile fuga di utenti registrati
e delusi dovrebbe, tuttavia, incentivarli a garantire la correttezza delle procedure. Una ricerca condotta nel 2000 dal
26
Washington Attorney General’s Office conferma che 4 su 10
aste online presentano illegalità. Ripetuta nel 2001, l’indagine evidenzia come le aste online siano il dominio di 1,3
milioni di transazioni giornaliere: meno dell’1% costituirebbe
un caso di frode con oggetto animali di piccola taglia (27%),
video- giochi e cassette (24%), pc portatili (18%), videocamere (14%), pc hardware (9%) e articoli di gioielleria (8%).
Nel 2000 le perdite derivanti da frodi commerciali assommano a 4 milioni di dollari. Durante i primi quattro mesi del 2001
l’IFCC (Internet Fraud Complaint Center) americano ha ricevuto 4.000 denunce per una cifra contesa di 3,2 milioni di
dollari: il valore medio della transazione si aggira intorno ai
776 dollari. La frode si configura come: la non consegna o
la sopravvalutazione della merce; la triangolazione ovvero la presenza di un intermediario che, fornendo false identità e coordinate bancarie, acquista online e poi rivende ad un
ignaro acquirente che sarà l’unico effettivo pagatore della
merce; il fee stacking, ovvero costi aggiuntivi ingiustificati;
il mercato nero, in genere di copie di software, musica,
video peraltro inviati senza garanzie, istruzioni, ecc.
2. La registrazione (dati anagrafici, indirizzo di posta elettronica, pseudonimo prescelto e coordinate bancarie) in un
contesto del tutto delocalizzato ed ampiamente democratico
può avere, come conseguenza, l’abuso delle informazioni
trasmesse. La comunità virtuale costituita dai rating systems
e dalle chat che nascono post-asta possono rendere più
accogliente l’ambiente virtuale, ma ancora molti potenziali
consumatori sono ritrosi a rendersi così universalmente - la
globalità del web - visibili.
3. Il shielder collude con i partecipanti alla gara effettuando due registrazioni sul sito di cui solo una risulta sostenibile. Con quella fittizia effettua un rialzo decisamente eccessivo, eliminando i concorrenti. Alla chiusura dell’asta ritira l’offerta alta, spuntando un’aggiudicazione inferiore. Il shiller è,
invece, un alleato del venditore: cerca di spingere le quotazioni al rialzo, formulando offerte via via sempre più elevate,
con variazioni marginali che, tuttavia, stimolano i concorrenti i quali alla fine, travolti dalla frenesia della competizione,
si trovano a pagare un prezzo ben più elevato di quello pre26 Riferita al mercato americano delle aste online, Washington Attorney General’s
Office, Online Auction Report, Washington D.C., 200 e Internet Auction Fraud,
2001.
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ventivato.
4. Gli agenti automatici di prezzo costituiscono una possibile velocizzazione della transazione online, permettendo
all’interessato di comparare immediatamente le offerte disponibili con riferimento all’oggetto ricercato. Tuttavia, il deep
linking salta l’homepage della casa d’asta virtuale, impedendo una qualsiasi fidelizzazione dell’utente.
5. E’ stato calcolato che il tempo medio di ingresso e registrazione ad un’asta è tra i 10 ed i 15 minuti, riferito ad un
intervallo di non congestione. I ritardi riducono gli entusiasmi
e rendono meno appetibile il web.
6. Strategia tipica delle aste online è il late bidding. Bajari
e Horctasu 27 confermano che l’offerta vincente media è inviata dopo il 98,3% della durata dell’asta. L’offerta tardiva è
fenomeno connesso all’informazione privata dei bidders con
riferimento alla qualità del prodotto ed al valore del prodotto.
Da uno schermo pc è difficile appurare la perfezione del prodotto ( si pensi alla superficie levigata di una moneta): un
acquirente di opere d’arte sta particolarmente attento ai
minimi particolari e procede nella sua quotazione solo dopo
attente verifiche, riflessioni ed ancora … ripensamenti e …
Se poi si tratta di oggetto da collezione, si cercano prima
informazioni sul valore corrente e sul prezzo di aggiudicazione delle parti della collezione vendute in passato. Indagini
sulla qualità e sul valore che ritardano i bidder esperti dell’arte o del mestiere. Concentrandosi tutto negli ultimi minuti (gli ultimi 8 minuti di un’asta di tre giorni), detratti i tempi
medi di connessione e registrazione, non è detto che colui,
che finemente apprezza l’oggetto messo all’asta, faccia in
tempo a fare la sua puntata e divenirne proprietario.
7. Il jump bidding ovvero la puntata eccessivamente (più
del necessario) alta è più frequente nelle aste online che in
quelle offline 28. Data la numerosità potenziale dei concorrenti può rivelarsi una costo affondato cioè senza esiti positivi
(l’aggiudicazione dell’oggetto), peggio ancora della più prevedibile conseguenza di un’asta offline, il famoso winner’s
course. Il jump bidding dovrebbe fungere da segnale deterrente per un qualsiasi concorrente. Quasi il 40% dei bidders
delle aste analizzate da Easley e Tenorio sono jump bidders
che segnalano la loro forza nei primi minuti dell’asta (early
bidding) per sbaragliare il campo. In realtà il numero dei
jump bidding cresce al crescere dei bidders, con un sunk
27 P. Bajari, A. Hortacsu, Cyberspace Auctions and Pricing Issues: a review of
empirical findings, Stanford University and University of Chicago, april 2002.
28 R. F. Easley, R. Tenorio, Bidding Strategies in internet Yankee Auctions, Notre
Dame and Northwestern University, 2002.
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cost che è del tutto slegato funzionalmente dal valore del
bene e, quindi, con perdite rilevantissime.
Analizzando le transazioni di arte online, si può constatare come, spesso, si tratti di business to consumer o consumer to consumer: nel primo caso, il produttorevenditore/intermediario tradizionale o non tradizionale di
opere d’arte crea un suo sito e vende – come già accennato
- opere di valutazione (spesso inferiore alla media) dalle
aggiudicazioni offline; nel secondo caso, i consumatori
esplorano internet alla ricerca di pulci, avvalendosi di piattaforme costruite da professionisti dell’intermediazione.
In particolare gli acquirenti online di arte sono della
seguente tipologia:
1. non élite: di status socale eterogeneo, non per forza
amanti indiscussi e affezionati di correnti artistiche, sono
alla ricerca dello sfizio estetico. Perlustrando internet, sono
travolti dall’acquisto del bello senza particolari pregresse
conoscenze o pregressi apprezzamenti.
2. non fashion leader: non attratti da particolari mode né
fautori delle stesse. Nell’asta offline l’esistenza di fashion
leader permetterebbe aggiudicazioni a prezzi tendenzialmente maggiori rispetto all’asta online.
3. investor; alla ricerca di un buon rendimento, senza
alcun target estetico o di cultivation of taste.
4. association minded: non distinction minded. L’asta
online diviene il sito community nel quale si condivide l’esperienza artistica. Non è il regno dell’egoistico soddisfacimento derivante dalla partecipazione all’asta offline e dall’aggiudicazione di un’opera che troneggerà entro le pareti
privatissime delle propria abitazione. (Parzialmente contraddetto da non externality affected).
5. non path dependent: occasionali, non per forza intenzionati a concludere un faticoso processo di apprendimento
di o specializzazione in una corrente artistica. Anche se non
è detto che proprio online venga indetta l’asta della mitica
moneta mancante al completamento della collezione. E’, tuttavia, difficile che il rarissimo vada online.
6. non externality affected: non elite bensì occasionali
consumatori. Il percorso di acquisto non è condizionato dalla
condivisione dei benefici collettivi che il consumo di arte
arreca. Né esiste un incentivo, se non dalla partecipazione
alle chat, a rendere l’esito dell’acquisto partecipato al resto
della schiera degli interessati: ritorna il carattere del consumo privatistico dell’arte, tipico dell’asta offline.
7. group buying: non esclusivo dell’asta online di opere
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d’arte, consiste nell’aggregazione della domanda per acquisire potere contrattuale – senza che i prezzi di aggiudicazione siano monopsonistici, contraddicendo il sistema di funzionamento tipico dell’asta inglese -. E’ il caso di network di
biblioteche o istituzioni espositive che si aggregano per
aggiudicarsi la famosa collezione.
8. bundle buying: non esclusivo dell’asta online di opere
d’arte, consiste nell’acquisto di beni eterogenei ma legati da
un’unica finalità di consumo. All’asta i singoli pezzi di arredo
del famoso personaggio storico, l’acquirente si aggiudica la
stanza nella sua completezza.
Le strategie di offerta si possono caratterizzare nel modo
seguente:
a) cooperating with portals: offerta tramite provider di
consolidata esperienza;
b) technology speeding: velocizzazione dei processi di
transazione, abbattendo i costi-opportunità di tempo che
tanto disincentivano le intenzioni dei buoni intenditori, spesso restii alle rivoluzioni tecnologiche;
c) active monitoring: attivazione di tutti i processi di
security che garantiscono la legalità della transazione, ad
esempio costituendo un link che permette al venditore di
presentarsi e lasciare recapiti per un contatto immediato o
un link per il rating dello stesso;
d) customizing: l’aderenza alla volontà (e disponibilità di
prezzo) del potenziale utente non è altro che il presupposto
per una personal relationship;
e) personal relationship: la fidelizzazione corre sulle
strade dell’attenzione rivolta anche a chi in questo momento
non acquista, ma riceve comunque una risposta sul dettaglio
artistico della merce in mostra online;
f) community networking o customer involvement: dai
rating systems all’offerta di servizi complementari (chat,
assicurazioni, critica artistica, calendario mostre, club di
affezionati di determinata corrente artistica, ecc.) il sito dell’asta online è solo un punto di partenza per l’offerta di bundle che si fanno persino turistici;
g) joint venturing with offline: sempre per l’efficacia di
un’offerta completa si pensi, ad esempio alle compagnie
aeree che si alleano con le web ticket auction houses o, nel
settore delle visual arts alle compagnie di telecomunicazioni
che fanno pubblicità tramite sms dell’indizione di un’asta. La
cooperazione si fa spunto per un’offerta che media le possibilità di mercati diversi.
Per quanto concerne le case d’asta tradizionali, Christie’s
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non conduce vere e proprie aste online: accetta online le
cosiddette absentee bids, le dichiarazioni in condizione di
impossibilità a partecipare all’asta offline. Il sito costituisce
una forma di integrazione del core business, 29 fornendo tutta
una serie di informazioni su come partecipare alle aste offline e, in generale, su 80 categorie merceologiche che possano interessare i collezionisti e gli amanti dell’arte. Nei primi
tre mesi del 2002, l’homepage di Christies è stata visitata da
6.000.000 di persone con un through linking (approfondimento) da parte di 700.000 persone, ognuna di queste rimanendo almeno 19 minuti connessa al sito.
Sotheby’s ha consolidato il suo rapporto con eBay per la
vendita online di oggetti non solo di arte. 30 Malgrado alcuni
titoli apparsi sulla stampa internazionale evochino pesanti
perdite dalle aste online e i ricavi complessivi dalle vendite
siano diminuiti dall’inizio del bidding virtuale (1999) del
13,81%, l’utile è aumentato del 27,13% e Sotheby’s conferma la sua intenzione di fare del sito un potente strumento di
marketing e affari tangibili. 31 Nel 2001 il consuntivo per
Sotheby’s online risulta il seguente: sono stati venduti più di
60 mila oggetti e gli incassi, pari a oltre 60 milioni di dollari,
sono considerati un primo tangibile riscontro di una strategia
di vendita dalla quale si attendono pesanti ritorni.
Leader mondiale delle aste online rimane, tuttavia, eBay
che nel solo 1998 ha trattato oltre 13,6 milioni di articoli per
un valore complessivo di 745 milioni di dollari. Si tratta di un
vero e proprio cyberforum che attalmente vende più di
18.000 categorie merceologiche per un fatturato 2001 di
748,8 milioni di dollari (+73,6% rispetto al 2000) ed un utile
di 90,4 milioni di dollari (+87,2% rispetto al 2000).
Se pur discussi ne sono i vantaggi e gli svantaggi, l’asta
online costituisce un primo tangibile strumento virtuale – si
perdoni il gioco di parole! – di valorizzazione (quotazione, in
senso stretto) dei beni culturali. Se poi si pensa all’insieme
dei beni culturali inteso come patrimonio inalienabile, l’asta
di altro che non sia strettamente opera d’arte può costituire
una forma di filantropia a sostegno della conservazione e
della perpetuazione alle future generazioni dell’artistico-culturale. Si parla di asta charity, come già accennato, come di
un’asta con oggetto non esclusivamente artistico al fine di
erogare il ricavato dell’aggiudicazione a finanziamento di ini29 Intervista a Vredy Lytsman, Vice Presidente di Christie’s New Media.
30 A chi apre in questi giorni il sito di Sotheby’s appare il primo piano di Liz Taylor
che vende alcuni suoi famosi cimeli per ragioni umanitarie.
31 Si interpretino i dati e le relazioni annesse dell’Annual Report 2000, www.shareholder.com/bid/annual00/Financials e www.hoovers.com/co/capsule.
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ziative culturali. La prima asta charity è storicamente collegata ai drammatici eventi dell’11 settembre ed è quella di
eBay: Auction for America: doveva raccogliere 100 milioni di
dollari in 100 giorni. Il martedì successivo all’11 settembre
assommavano a 12.000 le aste organizzate per l’iniziativa
Auction for America. Il consuntivo a marzo 2002 è di 10
milioni di dollari.
Malgrado il risultato di Auction for America non corrisponda agli obiettivi dei fautori, l’asta charity ha, da allora,
assunto un ruolo determinante accanto agli altri strumenti
tipici della e-philanthropy, ovvero della raccolta di fondi tramite Internet, così riassumibili:
1. CLICK AND GIVE: lo sponsor, impresa commerciale,
promette di sponsorizzare l’impresa culturale nel momento in
cui un cliente accede al suo sito dimostrandosi interessato
alla sua linea produttiva. Il consumatore potenziale clicca e
l’impresa eroga la donazione (gives).
2. SHOPPING TO GIVE: acquistando dal sito di un
potenziale sponsor, percentuale del prezzo pagato viene
dato in beneficenza.
3. VETTING PORTALS: portali che aggregano più imprese culturali alla ricerca di sponsorizzazioni per una causa
comune specifica.
4. B2B ONLINE FUNDRAISING: imprese commerciali o
profit forniscono fattori produttivi e servizi consulenziali
all’impresa culturale (in-kind sponsorship).
5. L’e-philanthropy e l’e-branding nel settore culturale.
Il fundraising è l’insieme delle attività e degli strumenti
che sollecitano il pubblico a trasferire risorse monetarie e
non solo monetarie al settore non profit e, in particolare, al
settore culturale. Se ogni anno gli italiani donano al settore
non profit nel suo complesso circa 700 miliardi di lire, le tecniche tradizionali del fundraising italiano sono quelle del
mailing, del telemarketing, del tesseramento soci e del contratto di sponsorizzazione sociale. Da oltre oceano sta, tuttavia, sopraggiungendo la tecnica del fundraising online, atto
a stimolare, grazie alle esternalità di rete di Internet, la filantropia privata e pubblica.
Le indagini più recenti 32 sulla filantropia privata affermano
che non esista spiazzamento tra sponsorship privata e pub32 J. Andreoni, 2001.
33 Un prodotto informativo è caratterizzato da esternalità di rete quando l’accesso
alla rete di un utente addizionale produce effetti positivi sugli utenti già collegati.
Begg, Fischer, R. Dornbusch, Economia, Milano, McGraw-Hill Italia, 2002, Cap.
11.
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blica di un evento culturale. Anzi, esisterebbe un virtuoso
crowding in (complementarietà) tra i due tipi di sponsorship:
il cittadino contribuente che, già pagando le tasse, finanzia il
bene meritorio cultura pubblica, non disdegna, comunque, in
privato, di farsi patron della realizzazione di un progetto culturale-artistico. In particolare l’I.C.T., grazie al fenomeno di
esternalità di rete 33 ad essa connesso può incentivare la
massa critica minima di finanziatori della conservazione del
patrimonio culturale a trasformarsi in massa critica massima.
Per e-fundraisingtrack o e-philanthropy si intende la
possibilità che l’impresa culturale attivi dal suo sito web una
campagna di richiesta fondi che rispetti tre criteri fondamentali:
a) il sito sia quotidianamente arricchito del nome (e del
link attivo) dei nuovi patron;
b) il supporto emailistico aggiorni costantemente i patrons
sul decorso dell’iniziativa;
c) il sito proponga ai patrons una serie di servizi core
(sconti sui biglietti/abbonamenti) e related (trattamento
fiscale della sponsorship).
Un’efficace filantropia si realizza tramite la complementarietà dell’offline e dell’online, secondo i must di seguito elencati:
1. Integrare strategie offline e strategie online.
2. Collaborare con altre imprese culturali e non, profittando di economie di network.
3. Curare la grafica ed il contenuto del sito, adottando una
precisa strategia di branding dell’evento e/o del patrimonio.
4. Comunicare con la comunita’ virtuale, aggiornando
costantemente il sito.
5. Sollecitare il pubblico dei giovani con le piu’ svariate
iniziative (sconti, merchandising online, ecc.).
6. Perseverare nell’aggiornamento del suppporto ict
In particolare, la costituzione di reti di e-philanthropiers
per una serie di eventi culturali o per l’investimento pluriennale nella valorizzazione del patrimonio, richiede opportune
politiche di comunicazione, che possono concretizzarsi in un
marchio che richiami l’intera iniziativa e costituisca, anche in
Internet sotto forma di e-branding, segnale del meta-management della destinazione culturale. L’e-branding può,
difatti, rivelarsi un potente attrattore di finanziatori e turisti
culturali.
Per un’immagine complessiva dell’impatto dell’I.C.T. sulla
crescita sistemica di una destinazione culturale-turistica si
veda la Figura seguente:
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Fig. 3. I potenziali di crescita di una destinazione culturale-turistica
grazie all’ICT.
Fonte: rielaborato da Stahl, 1998. 34
POTENZIALE
DI FATTURATO
STRETTAMENTE
CULTURALE
E TURISTICO
POTENZIALE
DI CROSSBUYING
RELATIVO A BENI
E SERVIZI
COMPLEMENTARI
AL CONSUMO
CULTURALE
TURISTICO
(ARTIGIANATO,
TRASPORTI, ECC.)
Ricavi - Costi=
Ricavi - Costi=
=margine di
=margine di
contribuzione del
contribuzione
core business+ del related business+
POTENZIALE DI RETE
POTENZIALE
DELL’E-PHILANTHROPY, DI APPRENDIMENTO
DELL’E-BRANDING
(ESTERNALITA’
E POTENZIALE
POSITIVA
PUBBLICITARIONEL CONSUMO)
COMUNICATIVO
dei media tradizionali
Ricavo addizionale=
Utilità marginale
privata e collettiva=
=valore dell’e-philanthropy
+ valore dell’e-branding
+ valore della
comunicazione
tradizionale+
=valore
esperienziale=
=POTENZIALE DI CRESCITA SISTEMICA
Non esistono dati sulla e-philanthropy italiana. La consolidata esperienza statunitense non può che essere presa di
esempio quale motore propulsivo per le imprese culturali italiane.
Se 12 milioni di americani rispondono alla classica sollecitazione postale, 50 milioni dichiarano di realizzare il fundgiving tramite Internet.
Nel 1999 di più di 190 miliardi di dollari - +6,7% rispetto al
1998 - è la consistenza delle sponsorship al sistema charity
statunitense, dei quali 10 milioni erogati via Internet.
Il 2% del reddito annuale pro-capite va alle buone cause.
Dall’11 settembre 2001 al marzo 2002, 100 milioni di dollari sono stati raccolti online, con un importo medio della
donazione pari a 75$ (importo medio della sponsorship
postale= 25$).
In conclusione, offline ed online possono ben interpretare
le opportunità di crescita nella efficiente gestione e nella efficace valorizzazione del patrimonio culturale italiano. Dai
34 H. K. Stahl, Modernes Kundenmanagement, Expert, Renningen-Malmsheim,
1998.
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moderni strumenti transazionali come l’asta online che si
può trasformare in charity per assolvere alla richiesta di
sponsorhip che arriva da più parti del mondo culturale al fundraising multimediale, i percorsi di sviluppo del sistema culturale integrato a quello turistico sono tracciati. Basta che gli
attori del settore culturale e di quello turistico ne sappiano
cogliere le opportunità!
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Massimo Colomban
VIA CLAUDIA AUGUSTA, UNA RISORSA STORICO AMBIENTALE DI VALENZA EUROPEA PER LO SVILUPPO DEL
TURISMO CULTURALE
L’Associazione Claudia Augusta che ho l’onore e l’onere di
presiedere ha sede in Feltre per tre motivi: 1° perché Feltre
ha un passato antico e radici romane profonde; 2° perché la
colonna di Cesiomaggiore – che rappresenta la testimonianza più completa e descrittiva del passaggio dell’antica via –
è stata trovata a poche miglia da Feltre; 3° perché Feltre è
centrale al percorso ed ha già sviluppato da diversi anni
numerosi progetti europei che hanno riguardato l’antica via
imperiale Claudia Augusta.
L’Associazione è senza scopo di lucro ed aperta, oltre a
private imprese o cittadini, a tutti gli enti comunali, provinciali o governativi anche oltre confine. Sarei molto onorato
se all’Associazione partecipassero anche privati, enti o istituzioni tirolesi e bavaresi. Ho messo a disposizione – e a mio
totale carico personale – i locali e le attrezzature per la sede
operativa di CastelBrando, a Cison di Valmarino, poiché
CastelBrando non è solo un grande Castello con 260 stanze
e 2000 anni di storia, ma è lungo la via Claudia Augusta.
Ricordo agli storici e ricercatori che le tre entità italiane,
austriache e germaniche hanno già fissato alcune regole fra
cui quella riguardante il percorso che non è un segno (o una
strada da 3 a 6 metri di larghezza), bensì un corridoio di 15
km per parte (30 km di larghezza) entro i quali i Comuni o i
luoghi e le attività possono
fregiarsi del marchio “via
Claudia Augusta”, marchio che comunque sarà regolato da
specifiche autorizzazioni. Forse dovrò chiedere un allagamento di questo corridoio per la parte trevigiana e bellunese
per l’eclettismo e le varie (anche se pregevoli) interpretazioni degli storici veneti; spero me lo concederanno e così porre
fine alle molteplici disquisizioni sul tracciato. La ricerca
dovrà comunque continuare, soprattutto l’indagine storica e
archeologica al fine di fissare con più certezza e soprattutto
con prove inconfutabili il vero tracciato. Probabilmente sortirà un tracciato principale e una serie di altri percorsi secondari, o varianti, per la parte in discussione.
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Ho appreso che finalmente avremo dei fondi comunitari da
gestire fra sette soggetti dei tre stati dove passa la via: Italia,
Austria, Germania. Spero che ciò contribuisca al decollo di
un vero progetto europeo di cooperazione transnazionale e
soprattutto favorisca il richiamo e l’affluenza di un turismo
internazionale culturale e qualificato che è andato sempre
diminuendo a livello globale negli ultimi 40 anni (l’Italia
aveva il 25% circa del turismo mondiale nel 1960, che si è
ridotto al 5% nel 2000: una persona su quattro che varcava
il confine nel 1960 veniva in Italia, una su venti oggi!).
Lungo la via Claudia Augusta – e adotterei un termine
internazionale “Along Via Claudia Augusta” – non ci sono
solo paesaggi incantevoli con laghi, fiumi e valli, fra mare e
montagna; non ci sono solo castelli, chiese, monumenti e
archeologia. Ci sono comunità con le loro tradizioni, i loro
costumi; le loro feste e rievocazioni; le loro arti; i loro
mestieri; i loro prodotti; le loro specifiche ed originali cucine,
locande ed alberghi, oltre a luoghi sociali e culturali.
Tutto ciò rappresenta un potenziale enorme e pregevole
che noi abbiamo il dovere di preservare, che il mondo globalizzato ci invidia e che, se ci faremo conoscere, stimolerà
molti a venirci a trovare. Bisogna quindi organizzare, recuperare, infrastrutturare e comunicare.
Il turismo culturale rappresenta il primo fattore di sviluppo
(la prima industria). Per molti paesi il turismo culturale è l’eccellenza nello sviluppo sostenibile:
• valorizza e protegge l’ambiente, la natura, il paesaggio,
l’archeologia e l’architettura
• incentiva le arti, i mestieri, il commercio
• aiuta l’artigianato e tutte le attività dell’accoglienza ed
ospitalità
• amplia le menti e vedute, allarga la cultura e la conoscenza delle lingue, degli usi, arti e costumi
• utilizza l’unica materia prima che abbiamo in quantità
gratuita e inesauribile (se sapremo preservarla): il sole, la
natura, il paesaggio
Le Autorità regionali e provinciali devono però essere più
propositive e dinamiche; devono produrre una strategia che
favorisca l’associazionismo e l’aggregazione delle molteplici
realtà e particolarità locali; devono dare gli indirizzi; ricercare e fornire una parte dei fondi con il fine di creare dei percorsi turistici che fermino il declino di interesse del nostro
paese verso un turismo internazionale.
Vorrei terminare con uno slogan che mi viene spontaneo
dopo aver ascoltato il Prof. Lavarini dell’Università IULM e la
relazione del Dott. Weissengruber del Centrum Latinitatis
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Europae di Linz-Aquileia: “Abbiamo perso la strada –
Dobbiamo ritrovare la strada”. La via Claudia Augusta è “la
strada” che può permetterci di riscoprire il gusto del viaggio
fra pianura e montagna, fra campagne e città; assaporando
(a velocità umana) le cucine locali, i sapori e gli odori; riscoprire il passato; conoscere le genti, le loro passioni e tradizioni; i loro luoghi ed i loro prodotti; le loro arti e mestieri;
accettare le loro diversità. Superando così localismi e fondamentalismi allargheremo la nostra sensibilità e la nostra cultura.
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Via Claudia Augusta
Deutsch
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ia Claudia Augusta: seit einigen Jahren ist dieser Name praktisch ein
Synonym für die überregionale Kooperation und die Förderung des Kulturund Umweltreichtums eines bezaubernden Landstreifens, der über die
Alpen reicht. Die Via Claudia Augusta ist ein Kulturprojekt für die
Neuerschließung der antiken römischen Reichsstraße, die vom Meer in Altino
beginnend Venetien und Südtirol durchquert, über die Alpen bis nach Tirol,
Bayern und an die Donau reicht.
V
Ein Projekt für die Umwelt, die Natur, die Landschaft, die Architektur und die
Archäologie dieser Gegenden, das den räumlich- kulturellen Kontext, der sich
entlang der antiken Verbindungsstraße entwickelt hat hervorzuheben weiß. Die
Naturfreunde können hier den Reiz noch fast unbekannter Lokalitäten und
Umgebungen entdecken, die Kulturliebhaber antike Fundstellen und Kunststädte
besichtigen und die Historiker entlang dieser traditionsreichen Wegstrecke die
Wurzeln unserer Geschichte ergründen.
Das Projekt ist auch auf die Förderung des Kunsthandwerks, des Gewerbes
und des Tourismus im allgemeinen ausgerichtet. Ein Tourismus der als Ergebnis
die Weiterentwicklung der Kenntnisse der Sprachen, Traditionen und Bräuche dieser Völkergruppen, die jahrhundertelang nebeneinander gelebt haben auch als
die Geschichte Barrikaden errichtet und Konflikte verursacht hatte, mit sich bringen soll.
Dieser verlockende Reisevorschlag, der seinen Ursprung in den altüberlieferten dank dieser römischen Straße begonnenen Bindungen zwischen den
Bewohnern der beiden Alpenfronten hat, wird erfolgreich sein, wenn er die vereinenden Werte einer bedeutenden Vergangenheit wieder zu entdecken und in die
Gegenwart zu versetzen weiß. Die geschichtlich - kulturelle Neuerschließung der
Reichsstraße ist somit eine Gelegenheit für die Annäherung verschiedener
Länder und Kulturen, und für die Wiederentdeckung der tiefgreifenden Zeichen,
welche die gemeinsame Historie in der Architektur, im Gemüt und im Kulturgut der
damaligen und heutigen Bewohner dieser Gegenden hinterlassen haben.
An diesem Projekt von kultureller als auch gewerblicher Valenz stehen einerseits die Verwaltungen der verschiedenen Länder, Regionen, Provinzen,
Gebirgsgemeinschaften und Gemeinden und andererseits Privatleute und
Reiseunternehmen in Zusammenarbeit. Ziel dieser Initiative ist die
Wiederbelebung der Gegenden, die von der antiken Via Claudia Augusta durchquert werden, und die Förderung der damit verbundenen Arbeitsgelegenheiten für
zahlreiche junge Leute.
Gerade dieser Aspekt erinnert mich an eine Initiative unserer Region, dank der
die bedeutenden Potentiale dieser Wegstrecke erkannt wurden. Mit genau demselben Thema der Via Claudia Augusta hatten wir ein Projekt finanziert, das junge
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Künstler die besondere Bedeutung der Verbindungsstrecke mit Hilfe von
Fotografien einfangen und interpretieren ließ. Diese wurden Gegenstand unseres
Kalenders zur Einweihung des neuen Jahrtausends mit dem Titel: “Un cammino
millenario negli occhi dei giovani” (“Eine tausendjährige Reise aus der Sicht der
jungen Generation”).
Ich beglückwünsche diese neue Verlagsinitiative, die den Gedanken,
Anmerkungen und Diskussionen des im September 2002 von dem Verband
Claudia Augusta in Feltre organisierten überregionalen Treffens mit dem Thema
“Via Claudia Augusta: die überregionale Kooperation und die Förderung des
Kulturreichtums” Ausdruck verleiht. Ich danke dem Verband für den
Arbeitseinsatz und das Interesse, mit denen er seit Jahren dieses Projekt leitet.
On. Dr. Giancarlo Galan
Präsident der Region Venetien
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ch begrüße herzlich alle Anwesenden, die Behördenvertreter und die zahlreichen Referenten, die im Saal versammelt sind und uns in das Thema der
Tagung einführen werden. Ich überbringe Ihnen allen den Gruß der
Regionalverwaltung, die ich hier vertrete, was mir eine große Freude ist, da wir
heute ein heikles Thema behandeln: Es liegt allen am Herzen, die früher die Stadt
verwaltet haben, sich nach wie vor für die Konzepte dieser Tagung einsetzen und
ihre Energie und Erfahrung zur Verfügung stellen; dieses Thema ist aber auch
jenen ein Anliegen, die in unserem Gebiet als Unternehmer wirken und sich
bewusst sind, dass alle in diesen Sektor investieren müssen.
I
Ich erinnere daran, dass sich am Horizont ein vielversprechendes Szenarium
abzeichnet: das Europa, das im Werden ist, sich auf eine Basis der Währung
stützte und jetzt die ersten Schritte unternimmt. Wir alle fühlen uns als Bürger
dieses großen Europa, auch wenn wir dabei Veneter bleiben. Wir fühlen, dass die
Grenzen, die lange Zeit hindurch für die Staaten kennzeichnend waren, an
Bedeutung verlieren. Es ist der Augenblick gekommen, diese Grenzen durch
großzügige Projekte zu überwinden.
Heute bildet Europa eine Gemeinschaft, und das heutige Treffen ist Anlass für
eine dezidierte Behandlung von Themen kontinuierlicher Zusammenarbeit zur
Aufwertung des Kulturgutes, das in Venetien, in der Provinz Belluno, in der
Provinz Treviso und in allen Regionen vorhanden ist, in denen sich die
Geschichte niedergeschlagen hat. Es ist der Augenblick gekommen, die
Möglichkeiten zu nutzen, die die Europäische Union zur Unterstützung dieser
Projekte bietet. Wir als Region Veneto haben bereits 1998 bewiesen, an dieses
Ziel zu glauben, als wir uns am europäischen "Raffaello"-Programm mit einem
Projekt hinsichtlich der Dokumentationszentren der Via Claudia Augusta beteiligten. Dieses Vorhaben wurde weder 1998 noch 1999 finanziert, doch die
Europäische Union äußerte dazu positive Überlegungen und zeigte sich interesssiert.
Heute ist die Zeit sowohl unter einer politischen, als auch institutionellen
Perspektive reif: Die Europäische Union bekundet nun größeres Interesse an den
entsprechenden Projekten, die von der Region im Rahmen des interregionalen
Programmes "Alpenraum" - Interreg III - erneut vorgelegt wurden. Auch in unserem Gebiet herrscht - vor allem auf Seiten der Unternehmer - größere Sensibilität
gegenüber dem Thema. Vorhin sagte Dr. Colomban: "Ich komme aus einem anderen Bereich, ich bin ein Mann der Wirtschaft, stamme aus der Industrie, habe
gezeigt, was man in diesem Sektor erreichen kann. Heute jedoch widme ich mich
einer anderen Aufgabe, heute glaube ich an Kulturprojekte, ich habe ein Schloss
restauriert, in dem nächstes Wochenende ein außergewöhnliches Ereignis stattfinden wird, für dessen Verwirklichung wir zusammengearbeitet haben. Es wurden
zahlreiche Gäste eingeladen, die internationale Presse, die RAI (italienische
Rundfunk- und Fernsehanstalt), da in uns allen das Bewusstsein gestärkt werden
muss, dass wir in kulturellen Angelegenheiten einen weiten Weg gemeinsam
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zurücklegen können. Alle werden gebraucht - die Institutionen, die Wirtschaft und es ist auch erforderlich, dass die Staaten an die Idee glauben und die Medien
das Scheinwerferlicht auf diese Aktivitäten richten".
Aus diesem Grunde ist das Projekt Claudia Augusta wertvoll, da alles, was um
dieses Vorhaben herum entsteht, als kulturelle Aufwertung entwickelt werden
kann: Die Aufführungen in historischen Kostümen, Ausstellungen, Tagungen und
sämtliche Aktivitäten sind ein Abschnitt dieses langen, wichtigen Weges.
Von Massimo Colomban und dem Vizepräsidenten des Landes stammt der
Ausspruch "wir sind Pioniere". Es ist ein Vorteil, in einigen Sektoren Pionier zu
sein, was die Region Venetien in diesen dreißig Jahren bewiesen hat. Als Region,
als Gebiet ist uns ein Qualitätssprung gelungen, der uns von der Auswanderung
zur Vollbeschäftigung gebracht hat. Wir haben es geschafft, in den verschiedenen Sektoren ein ausgezeichnetes Bruttoinlandsprodukt und die höchste Ebene
der Produktivität in der Wirtschaft zu erreichen.
Heute müssen wir uns einer anderen Mission, einem anderen bedeutenden
Ziel widmen.
Ich glaube, dass viele Unternehmer vom Moment der Produktion zu dem der
Investition in Kulturgüter übergehen können, wie es zum Beispiel Massimo
Colomban getan hat. Ausgehend von der schonenden Restauration eines
Schlosses ist er nun bemüht, es in ein bedeutendes Kulturzentrum für unser
Gebiet - und nicht nur für dieses - zu verwandeln. Viele weitere Unternehmer
könnten sich den großen Schätzen nähern, über die wir in Venetien verfügen man denke bloß an die fast viertausend venetischen Villen von erheblichem Wert
und zweifellos hoher Bedeutung für ganz Italien.
Wir können in diese Werke investieren und Erhaltungsmaßnahmen durchführen, wobei sich neue Verwendungszwecke für dieses Gut abzeichnen.
Die heutige Tagung bietet einen Anstoß, um in die neue Richtung zu gehen.
Ich hoffe, dass durch dieses Treffen das Projekt Claudia Augusta bekannt
gemacht wird und dass es als Anlass für die Aufwertung der bei uns verbreiteten
Kulturgüter dient. Ich danke allen, die an der Tagung beteiligt sind, an dieses Ziel
glauben und bereit sind, in diesen Bereich zu investieren.
Ermanno Serrajotto
Regionalassessor für Kulturpolitik und venetische Identität
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ls Veranstaltungsort der transnationalen Tagung “Via Claudia Augusta” wählten wir dieses den heiligen Schutzpatronen Vittore und Corona geweihte
Bauwerk, eine von der Bevölkerung Feltres innig geliebte Stätte, Herz und
Symbol des lokalen religiösen Lebens mit allen damit verbundenen historischen und
emotionalen Aspekten. Allein schon die Wahl der Basilika, ein höchst repräsentatives und malerisches Sakralgebäude unseres Gebietes, zeigt den Wunsch nach
einer Rückkehr zu den tiefen, lebendigen Wurzeln unserer kulturellen Identität. Die
vielfachen Aktivitäten, die im Namen der Via Claudia Augusta durchgeführt werden,
zielen darauf ab, das Bewusstsein in Bezug auf die lokalen Besonderheiten und die
speziellen Merkmale unserer Gemeinschaft im europäischen Rahmen zu fördern.
Die römische Kaiserstraße ist nicht nur ein Verbindungsweg mit einer eigenen
Geschichte, die es zu rekonstruieren und zu untersuchen gilt, sondern auch ein
Symbol der internationalen Zusammenarbeit unter den sie säumenden Regionen.
An dieser Straßenachse reihen sich Zentren von kulturellem und touristischem
Interesse aneinander, Schönheiten der Landschaft und der Natur, die durch eine
gemeinsame Aktion geschützt und gefördert werden sollen.
Dass die Aufmerksamkeit wieder verstärkt auf die Via Claudia Augusta gerichtet
wurde, ist der früheren Stadtverwaltung, insbesondere Gianvittore Vaccari und
Giorgio D’Agostini zu verdanken. Auf ihr Betreiben wurden wissenschaftliche
Untersuchungen zu dem Thema eingeleitet und zahlreiche Initiativen zur
Aufwertung ergriffen, wobei geschickt europäische Finanzierungskanäle aktiviert
wurden. Ein wertvolles Ergebnis des neugewonnenen Interesses an der Straße ist
die Veröffentlichung der Berichte der internationalen Tagung “Via Claudia Augusta eine Straße am Ursprung Europas: Hypothesen, Probleme, Perspektiven” in einem
Band, der den Wissensstand zu dem Thema zusammenfasst. Die
Gemeindeverwaltung, deren Vorsitz ich führe, beabsichtigt, den vorgezeichneten
Weg weiter zu beschreiten und die bereits eingeleiteten Projekte zu unterstützen.
Dabei wird sie die neuen Möglichkeiten nutzen, die ein nachhaltiges Mittel sind, um
den touristischen, kulturellen und wirtschaftlichen Fortschritt des Gebietes im
Hinblick auf eine tragbare Entwicklung zu intensivieren. Die Gemeinde Feltre hat
sich zu diesem Zweck, neben den anderen Partnern, dem Gemeinschaftsprogramm
Interreg III B - Alpenraum angeschlossen, das auf Initiative der Autonomen Provinz
Trient betrieben wird. Ich setze große Hoffnungen auf das Projekt und die
Ergebnisse, die damit zu erzielen sind. Es ist mir eine Freude, nun die neue “Via
Claudia Augusta”-Veranstaltung einzuleiten, eine Tagung zum Thema der
Zusammenarbeit wie auch des Schutzes und der Förderung von Kultur- und
Landschaftsgütern, dem wertvollsten und gleichzeitig auch zerbrechlichsten Gut,
dem Erbe, das wir den kommenden Generationen unversehrt überlassen wollen.
A
Alberto Brambilla
Bürgermeister von Feltre
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Gianvittore Vaccari
EINFÜHRUNG
Ich heiße alle Vertreter der Behörden, den Präsidenten der
Associazione Claudia Augusta, alle Tagungsteilnehmer
herzlich willkommen!
Beginnen wir nun diesen bedeutenden Tag der
Erörterungen zur Via Claudia Augusta. Dieses alte, doch
immer noch aktuelle Thema gewinnt sicher zunehmend an
Interesse, in Voraussicht auf eine wahre, vollkommene
europäische Union, deren Völker und Kulturen wohl jeweils
besondere Merkmale aufweisen, doch gemeinsamen Zielen
zustreben müssen.
Mein Dank ergeht an die Region Veneto und die
Arbeitsgemeinschaft Alpen-Adria für den Ehrenschutz und
die Unterstützung der Tagung,
außerdem danke ich:
dem Centrum Latinitatis Europae – Aquileia / Linz
dem Verein Via Claudia Augusta Bayern – Landsberg a.
Lech
dem Verein Miar – Landeck
der Autonomen Provinz Trient
der Gemeinde Feltre
der Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM –
Milano / Feltre
für ihre Mitwirkung;
den Referenten danke ich für ihre Verfügbarkeit und die
interessanten Vorträge, die sie halten werden,
dem Rektor dieser Basilika für die freundliche Aufnahme,
der Associazione Claudia Augusta für die Organisation und
dafür, dass sie mich mit der Leitung der Arbeiten betraut
hat, was mir eine große Ehre ist.
Bevor wir uns in die Tagungsarbeit vertiefen, wollen wir der
Associazione Claudia Augusta besondere Anerkennung
aussprechen. In lobenswerter Weise aktiviert sie die öffentlichen Einrichtungen und arbeitet mit ihnen zusammen, um
das Interesse an diesem Thema wach zu halten.
Der Satzung entnehmen wir, dass sich dieser Verein ohne
Erwerbszweck unter anderem folgende Ziele gesetzt hat:
a) Aufwertung und Förderung auf lokaler, regionaler,
nationaler und internationaler Ebene der Via Claudia
Augusta, dieser Römerstraße, die Jahrhunderte hindurch die Tragachse der Kommunikation zwischen dem
Lagunengebiet an der Adria und den Donauregionen
war, auch durch Förderung und Aufwertung des histori-
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schen, künstlerischen, architektonischen und landschaftlichen Gutes der betroffenen Gegenden;
b) Planung, Mitwirkung und Unterstützung im
Zusammenhang mit Ausstellungen, Veröffentlichungen,
Tagungen, Seminaren, Dokumentarfilmen, Vorführungen
und im Allgemeinen jeder Art von künstlerischer oder
kultureller Veranstaltung, die den Satzungszielen entspricht, wobei auch nationale sowie internationale
Gesellschaften, Körperschaften und Organisationen hinzugezogen werden können;
c) Beteiligung an Programmen, die von der EU subventioniert werden, und Suche nach den - öffentlichen oder
privaten - finanziellen Mitteln, um die gesteckten Ziele
zu erreichen.
Ich darf darauf hinweisen, dass der Sekretär dieses
Vereins Giorgio D'Agostini ist, der in der vorigen
Stadtverwaltung von Feltre als Stadtrat brillante Ergebnisse
bei der Entwicklung des Konzepts "Via Claudia Augusta"
erzielt hat, dessen Promotor er auch war. Mit voller Überzeugung habe auch ich damals als Bürgermeister dieses
Projekt unterstützt, dank dessen die Stadt einem breiteren
Publikum bekannt gemacht und in einen Rahmen der
großen Perspektiven gestellt wurde.
Ich bin sicher, dass wir am Ende dieses Tages nicht nur
Cesiomaggiore, Parco delle Centenere
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mehr über die Via Claudia Augusta und darüber wissen
werden, was unsere europäischen Freunde zu ihrer
Aufwertung unternehmen, sondern dass wir auch noch
überzeugter sein werden von der kulturellen, touristischen
und wirtschaftlichen Bedeutung dieses außergewöhnlichen
Projekts wie auch davon, dass es unterstützt und entwickelt werden muss.
Es folgen nun die Grußansprachen der Behördenvertreter
und die Vorträge der Referenten.
Ich heiße noch einmal alle herzlich willkommen!
Zum Abschluss dieses intensiven, erfolgreichen Tages, der
sich durch hohe Qualität ausgezeichnet hat, möchte ich
noch einmal den Referenten mein Lob für die außerordentlich interessanten Vorträge aussprechen. Für den
Abschluss der Tagung erteile ich nun dem Präsidenten der
Associazione Claudia Augusta - Prof. Massimo Colomban das Wort, dem ich erneut für seine Bemühungen danke. Ich
glaube, er kann mit dem Verlauf und den Ergebnissen dieses Treffens nur zufrieden sein.
Gianvittore Vaccari
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Roberto Lavarini
DIE STRASSE UND IHRE SOZIALE
ROLLE
Die Entwicklung der Kultur und der
Kenntnisse unter den Völkern
- Zu jeder Zeit war der Bau
einer Straße ein Werk des
Geistes
und
der
Entschlossenheit.
- Die Straße überwindet tiefe
Täler und durchdringt massive Berge, um Städte oder
Völker miteinander zu verbinden.
- Die Straße ist ein Band, das
sich in der Landschaft
ausbreitet und um welches
herum sich die Aktivitäten
des Menschen entwickeln.
Die Straße ist ein Zeichen der
Kultur.
In der Vergangenheit diente
sie:
- Pilgern und Mönchen
- Soldaten und Beamten
- Boten
- Straßenräubern und
Abenteurern
- Heimatvertriebenen
- Fahrendem Volk
- ...
STRASSE ALS UNTERNEHMEN
Die Straße ist eines der frühesten Zeichen, die der
Mensch auf der Erde gesetzt hat. Wie die anderen Tiere
schafft er Pfade, Wege in den Gebieten, die er auf
Nahrungs- oder Wassersuche durchstreift. Die Routen werden zahlreich und komplex, sobald sich der Mensch mit
anderen seiner Artgenossen zur Gesellschaft organisiert,
um ein Gebiet zu beherrschen. Er erkennt die Linien wieder, die er dem Gelände entsprechend zieht und die es ihm
gestatten, rasch den Standort zu wechseln. Die Straße
dient ihm zum Überleben: in rauen, unwirtlichen Gegenden
wie etwa den Wäldern, in die er mit Mühe eindringt. Die
gesamte Entwicklungsgeschichte des Menschen lässt sich
an diesen Spuren ablesen, die er dem Boden aufprägt.
Mit der Zeit wird die Straße von einem fast instinktiven
Erzeugnis des Menschen zu etwas Gewolltem, Gedachtem,
Überlegtem. Die Straße wird zu einem Symbol, zu einem
Zeichen seiner Präsenz und der Kraft, mit der er die Natur
beherrscht. Er setzt sich für die Planung, die Anlegung,
den Bau der Straße ein. Er schafft und erfindet sie, da er
sie als wichtiges Symbol anerkennt: Die Straße verbindet
Völker, bringt fernstehende Menschen nahe und macht sie
"zugänglich".
STRASSE ALS WELT
Mit fortschreitendem Wissen wurde die Straße zu einem
Kunstwerk. Viele fühlen den Reiz so mancher Trassen, die
sich aus einem unwegsamen Gelände lösen, um sich in die
Lüfte zu erheben, bloß getragen von zerbrechlich wirkenden Pfeilern. Wenn ein neuer Horizont durch einen riesigen
Berg verdeckt wird, so überwindet diesen die Straße und
triumphiert, gleichsam als einzige Wahrheit.
Wir nehmen sie heute als gegeben hin, sind so daran
gewöhnt, unser Leben auf einer Straße zu verbringen, dass
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es uns gar nicht bewusst wird, wie wichtig sie ist. Wir leben
auf einer, hundert, tausend Straßen. Wir so wie Millionen
anderer Menschen. Heute wie gestern. Die Straße ist so
tief in unser Leben eingedrungen, dass wir, wenn wir einmal zum Nachdenken innehalten, über ihre Tragweite
erstaunt sind. Sie ist eine Welt. Eine ganze Welt, in der
sich Personen, Mittel und Waren in hektischem Treiben
überlagern.
DIE STRASSE ALS MITTEL
Sie wird auf tausend verschiedene Arten eingesetzt, da
die Menschen wie auch ihre Aufgaben und Funktionen
unterschiedlich sind. Ich betrachte sie gerne als Mittel, das
der individuellen und gesellschaftlichen Existenz dient. Die
Straße hilft, die Straße fördert die Begegnung mit anderen
und mit der eigenen Person. Wenn wir auf der Straße anderen Menschen begegnen, entdecken wir uns selbst. Unser
Bild spiegelt sich in den Augen der uns Betrachtenden
wider, was uns hilft, uns selbst ein wenig besser zu verstehen.
DIE STRASSE ALS GRUNDLEGENDE
KOMPONENTE DES SAKRALEN
Es gelingt uns, uns selbst zu verstehen: In dem
Bemühen, den anderen zu erfassen, uns ihm nicht nur physisch zu nähern, entdecken wir in Wahrheit viele Aspekte
unseres eigenen Seins. Wir erkennen, was überflüssig ist,
wie auch das Wesentliche. Unterwegs wird sich der wahre
Reisende der Realität bewusst. Es ist die Straße, die der
Reise moralischen Gehalt verleiht. Wir entdecken viele
Dinge von uns, die uns zuvor bedeutungslos erschienen,
wir stellen uns selbst auf die Probe, sammeln Erfahrungen.
Heute wie einst.
Die Straße wird heute zu den
verschiedensten
Zwecken
genutzt:
- Aus Gründen der Arbeit zum
Transport von Produkten und
Informationen
- Im Fremdenverkehr, um
Stätten
der
Kultur,
Geschichte, Folklore, des
Sportes oder der Natur zu
erreichen
Zur
Förderung
der
Begegnung von Menschen,
die fern voneinander leben
- ...
- Das römische Reich wob ein
ausgezeichnetes,
dichtes
Straßennetz,
das
im
Mittelalter noch Bestand
hatte und die Pilgerreisen förderte.
-Die Wartung der Straßen
erfolgte auf freiwilliger Basis
und wurde als gutes Werk
angesehen,
wie
das
Almosenspenden, vor allem
in Bezug auf Brückenbauer.
- Die Straße war der raueste
und mühsamste Aspekt einer
Pilgerreise. Den Körper peinigen, um die Seele zu läutern
...
- Räuber hielten sich längs
der Straßen auf, aber auch
Gastwirte und die Bewohner
mancher Dörfer.
- Im Heiligen Jahr 1350 wurde
mehr als die Hälfte der Pilger
auf dem Weg bestohlen oder
angegriffen.
- Die Klosterglocke als Hilfe,
um den richtigen Weg zu finden.
- An den wichtigsten Straßen
wurden große Hospize errichtet.
DIE STRASSE ALS CHANCE
Bis jetzt wurde die Straße als Produkt der Gesellschaft
dargestellt, das seinerseits wieder Gesellschaft erzeugt.
Da der Mensch die Nähe der anderen sucht, schafft er den
Weg als Bindung, als Glied zwischen sich und den anderen. Die Straße bewirkt aber ihrerseits neue Verbindungen,
fördert neue Beziehungen und neue Gesellschaften.
Außerdem hat der Mensch auf den Straßen gelernt, mit
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- Von der Gaststätte der
Pilger zum Motel der LKWFahrer
- Bildstöcke, Kreuze und
Muschelbauten wurden durch
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Straßentafeln ersetzt.
- An der Straße bieten sich
stets
Gelegenheiten
zu
Begegnungen
und
zur
Verbreitung
von
Informationen.
- Lange Zeit hindurch benutzte man die Straße in “menschengerechtem” Tempo: zu
Fuß, auf dem Rücken eines
Maultieres
oder
in
der
Kutschle
- Mit der Erfindung des
Explosionsmotors nahm die
Geschwindigkeit allmählich
zu.
- Das Fahrzeug als Habitat
löste sich aus dem Kontext
der Umgebung.
Die
Begegnung
und
Kommunikation
mit
den
anderen Reisenden oder den
Ortsansässigen ist schwierig,
wenn nicht unmöglich.
- Die Wahrnehmung der Welt
ist kein Kontinuum mehr.
- Die Autobahnen haben den
Zweck, ferne Orte zu verbinden und alles aufzuheben,
was dazwischen liegt.
- Die Bewohner großer und
kleiner Ortschaften haben
eine andere Einstellung zur
Straße: Früher wurden die
Häuser so nah wie möglich an
der Straße gebaut, heute sollen sie fern von ihr liegen.
anderen Menschen umzugehen, er hat Regeln,
Bestimmungen eingeführt, denen man folgen muss, um
sich konfrontieren und miteinander in Beziehung treten zu
können. Es stimmt wohl, dass auf den Straßen Blut fließt,
was aber in erster Linie dem Nichteinhalten der aufgestellten Regeln zuzuschreiben ist. Sie zu brechen, zu missachten heißt, sich und andere in Gefahr zu bringen. In diesen,
ja auch in diesen kleinen und kleinsten Dingen, wird die
Straße zur Lehrmeisterin des Lebens. Sie lehrt die Achtung
vor dem anderen, lehrt, die Impulsivität einzuschränken
zum Wohle der Menschen um uns, mit denen wir, wenn
auch nur für kürzeste Zeit, interagieren.
Heute ist die Straße nicht mehr wie früher eine große
wirtschaftliche Reserve. Tausend und abertausend
Tätigkeiten wurden ihr entlang abgewickelt, vor allem an
Kreuzungspunkten zweier oder mehrerer Straßen.
Gasthöfe,
Einkehrmöglichkeiten,
Geschäfte,
Werkstätten häuften sich an den Raststellen. Heute haben
wir nur eine ungefähre Vorstellung von dem Bild, das sich
noch vor wenigen Jahrzehnten bot. Die Menschen, die in
der Nähe einer befahrenen Straße lebten, wähnten sich
glücklich, da sie im ständigen Durchzug von Waren und
Personen ihren Unterhalt fanden.
DIE STRASSE ALS ERNÜCHTERUNG
Heute ist es nicht mehr so. An einer "wichtigen" Straße
zu leben ist fast ein Unglück. Smog, Lärm, Durcheinander
... Die Straße stört. Glücklich ist, wer abseits wohnt. Die
kleinen und großen Ortschaften, die sich um die Straße
herum placierten - wie um sie zu verschlingen, sich ihrer zu
bemächtigen, so als ob sie wohltuenden Nektar brächte -,
versuchen heute, sich ihrer zu entledigen. Sie spucken die
Straße und alles Dazugehörige aus, es werden
Umfahrungen und Umleitungen gebaut, durch ein Gewirr
von Einbahnen und Fußgängerinseln Hindernisse geschafffen. Die Straße hat ihre menschliche Seite verloren. Da ist
nicht mehr der Reisende, der bei seinem Durchzug eine
Menge Erfahrungen, Geschichten, Meldungen, Neuigkeiten
mit sich bringt. Heute ist es das Auto, das den Menschen
bei seinen Ortsveränderungen umfängt und isoliert, ihn distanziert und loslöst von der physischen und sozialen
Außenwelt, die er bei seiner Durchfahrt berührt. Sie wird
als unecht, unnütz und nachteilig angesehen, abgelehnt
wie ein lästiges Insekt.
- Verkehr, Smog, Lärm, Staub,
Gestank, Gefahr verdrängten
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DIE STRASSE ALS ENTFREMDUNG
Tatsächlich
hat
das
Befahren
der
großen
Verkehrsstraßen dem Menschen das Gefühl für die Reise
als Wert und als Erlebnis genommen. Man spricht oft von
"Autoschlange", von "Verkehrsstrom", da alle so gut wie mit
derselben Geschwindigkeit, in geordneten Reihen fahren unter dem Eindruck, dass die Reise, oder besser der
Transfer, etwas Langweiliges, verlorene Zeit sei, ja bloß
die erforderliche Anstrengung, um zum Bestimmungsort zu
gelangen. Jeder wäre froh, wenn er die Reise, die an sich
keinen Wert mehr hat, umgehen könnte. Deshalb fährt man
rasch und schafft sich einen sterilen Raum, der nichts mehr
mit der äußeren Atmosphäre zu tun hat. Ob es draußen kalt
oder heiß ist, hat keine Bedeutung, da das engere Umfeld
klimatisiert ist. Es macht keinen Unterschied, ob
Düngergeruch oder der Duft von Blumen in der Luft hängt,
wie es auch unerheblich ist, ob Menschen auf den Feldern
arbeiten oder ob sie sich auf einer Wanderung befinden.
Ebenso ist es belanglos, wenn andere Autos auf der
Nebenspur
fahren,
voll
Menschen
mit
eigenen
Geschichten, Emotionen, in kuriosen Situationen des
Lebens ...
Die Straße als Ort wurde beseitigt, die Welt diskontinuierlich gemacht: Sie besteht nun aus vereinzelten Punkten,
d.h. dem Abfahrtsort und dem Ziel. Es ist dies ein bescheidenes Gefüge von Punkten, das die Landschaft ärmer
gemacht hat.
die Vorstellung von moderner, bequemer Einrichtung,
die man von der Straße hatte.
- Das langsame Reisen ist
eine neue Möglichkeit, um
den Transitverkehr zu einem
“Erlebnis” zu machen.
Symbol der Vorherrschaft des
Menschen über die Natur
- Sie ist ein Netz, mit dem das
Gebiet
eingefangen
und
gestaltet
wird,
um
die
Lebensqualität der hier wohnenden und arbeitenden
Menschen zu verbessern.
- Sie ist eine Möglichkeit der
Annäherung
und
Zugänglichmachung ferner
Orte durch Erleichterung und
Ebnung der Trasse.
- Ein Bindeglied zwischen
Städten und Geschichte,
Kultur, Traditionen anderer
Gegenden,
das
den
Austausch und die Vertiefung
von Kenntnissen ermöglicht
- Doch ebenso Bindeglied
zwischen Stadt und Land,
zwischen der Ebene und den
Bergen.
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Heimathaben ist gut,
Süß der Schlummer unter
eige
nem Dach, Kinder, Garten
und
Hund. Aber ach, Kaum hast
du
vom letzten Wandern geruht,
Geht dir die Ferne mit neuer
Verlockung nach.
Besser ist Heimweh leiden
Und unter den hohen Sternen
allein
DIE STRASSE ALS SYMBOL
Die Straße wurde auf eine bloße Verbindungsmöglichkeit
reduziert.
Etwas ist jedoch geblieben. Etwas, das im Boden des
Bewusstseins verankert ist, drängt wieder an die
Oberfläche. Vielleicht ist es die Vergangenheit, die uns veranlasst, die Straße beim "Langsamfahren" zu genießen, die
uns
bisweilen
zu
einem
"menschengerechten"
Transportmittel wie Fahrrad oder Moped zurückkehren
lässt. Diese Fortbewegungsmittel gestatten es, mit den
Menschen und der Umgebung zu interagieren. Vielleicht
sind es Surrogate. Wahrscheinlich Symbole.
Mit seiner Sehnsucht sein.
Haben und rasten kann nur
der,
Dessen Herz gelassen
schlägt,
Während der
Wandrer Mühsal und
Reisebeschwer
In immer getäuschter
Hoffnung
trägt.
Leichter wahrlich ist alle
Wanderqual,
Leichter als Friede finden im
Heimattal,
Wo in heimischer Freuden
und
Sorgen Kreis Nur der Weise
sein
DIE STRASSE ALS UNTERNEHMEN,
WELT,
MITTEL,
KOMPONENTE
DES
SAKRALEN, CHANCE, ERNÜCHTE-RUNG,
ENTFREMDUNG, SYMBOL ...
... DIE STRASSE ALS WUNDERVOLLE
STRAFE.
So sehr sich der Mensch auch bemüht, sich von der
Umwelt zu lösen, erfasst ihn doch immer wieder das
Bedürfnis, alte Eindrücke, vergangene Emotionen neu zu
erleben. Die Straße kehrt als Gefühl zurück. Die Straße
bietet sich wieder als romantische Vorstellung und Traum
an. Sie ist Drang zum Wissen, zu dessen Sinnbild die
Reise wird. Dem Menschen gelingt es auch heute noch
nicht, sich vom Straßenerlebnis zu lösen, das die Reise zu
etwas Besonderem macht.
Glück zu bauen weiß.
Mir ist besser, zu suchen und
nie
zu finden,
Statt mich eng und warm an
das
Nahe zu binden,
Denn auch im Glücke kann
ich
auf Erden Doch nur ein Gast
und
niemals ein Bürger werden.
Hermann Hesse (Aus Indien)
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Siegfried Gohm
WANDERWEG VIA CLAUDIA VON
LANDECK ZUM RESCHEN
Vor etwa 2000 Jahren bauten römische Eroberer den
alten Weg über den Reschenpaß aus, um damit die
Verbindung zwischen Rom und den nördlichen Provinzen
zu festigen. Die römischen Stra¾enbauer übernahmen
im Wesentlichen die schon bestehenden Saumwege der
heimischen Bevölkerung mit nur geringfügigen
Trassenänderungen. Jahrhundertelang war die “Via
Claudia Augusta” für Soldaten und Kaufleute die einzige
Verbindung zwischen Heimat und Fremde. Verkehr war
damals tatsächlich Leben. Diese Straße über den
Reschenpass hatte ihre Blütezeit in den ersten zwei
Jahrhunderten n.Chr. Neben Münzfunden sind vor allem
die ausgegrabenen Überrreste der “Via Claudia Augusta”
deutliche Belege für den Straßenverlauf. Der starke
Straßenunterbau und der gewachsene Fels trugen dazu
bei, dass sich einzelne Straßenstücke bis in unsere Tage
erhalten haben. (Fließer Platte, Römerbrücke bei
Tösens, am Klammli-Egg bei der Festung Nauders).
Der genaue Verlauf der römischen “Via Claudia
Augusta” im Abschnitt Landeck-Reschenpass konnte bisher nicht überall mit Sicherheit festgestellt werden.
Armon Planta (“Neues von der Via Claudia Augusta”,
Veröffentlichungen
des
Tiroler
Landesmuseums
Ferdinandeum, Jahrgang 1980) legt diesen wie folgt fest:
Landeck-Angedair, Fließer Platte, Eichholz, Terrasse von
Fließ, Pontlatz, alte Talstraße über Prutz, Ried, St.
Christina, Tschuppbach, Stein, Lafairs und Birkach,
Ochsenbühel, Pfunds-Stuben, Schalkl, Finstermünz,
Klammli-Egg, Nauders.
GESCHICHTE
Die römische Verwaltung war
auf ein gut funktionierendes
Straßennetz angewiesen. Die
wichtigste Verbindung vom
römischen
Adriahafen
Altinum bis zur Donau wurde
unter Kaiser Claudius im
ersten Jahrhundert n.Chr.
erbaut. Zahlreiche Zeugen
der alten Straße haben sich
bis in unsere Tage erhalten.
WIEDERGEWINNUNG
DER RÖMISCHEN
TRASSE
DURCH
TIROL
Projektstart 1998 mit einem
internationalen Symposium
in Füssen
1999 Symposium in Ostiglia
2000 Symposium in Landeck
ORGANISATIONSSTU
KTUR
Aus den Symposien entstanden
entsprechende
Projektvorschläge
Eine
transnationale
Steuergruppe aus Vertretern
aller Länder hat versucht, die
Maßnahmen zu koordinieren.
Für Tirol hat in Abstimmung
mit den Regionalvereinen
REA und IRI der Verein MIAR
die
Koordination
und
Trägerschaft übernommen.
Der Verein „Via Claudia Tirol“
wurde
gegründet;
die
Statuten sind genehmigt, die
konstituierende Sitzung steht
bevor
Daneben hat die „ARGE
Gastlichkeit an der Via
Claudia
Augusta“
aus
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Vertretern
Tourismusverbände
Arbeit aufgenommen.
106
der
ihre
WAS IST BISHER
GESCHEHEN:
BESCHILDERUNG DER RADUND WANDERROUTE
Finanzrahmen
EUR 1.450.
im Programm
Italien
EUR
Österreich
-
730.
im Programm Österreich
Deutschland, davon
Die alte “Via Claudia Augusta” diente in erster Linie
militärischen Zwecken, erst in zweiter der Wirtschaft.
Trotz großer Verkehrsbelastungen waren die römischen
Straßen stets in bestem Zustand. Entlang der
Heerstraßen wurden Meilensteine aufgestellt. Eine römische Meile entsprach 1.480 m. Für eine Tagreise rechnete man 20 Meilen, das sind knapp 30 km. Als
Verkehrsmittel dienten der Mensch, das Tragtier und der
zweirädrige Karren. Es bestand ein gut organisiertes
System von Unterkünften.
–
70 % Fördermittel (BMWA)
30 % Eigenmittel TVB‘s
THEMENTAFELN
Finanzrahmen EUR 32 000.
im Programm
Österreich Italien EUR 9 500.
im Programm
Österreich –
Deutschland, davon
70 % Fördermittel (BMWA)
30 % Eigenmittel TVB‘s
THEMENTAFELN 1-2
Themen · Saumpfad als
Vorläufer
des
Alpenüberganges Via Claudia
(aus der Sicht der entlangwandernden Kelten/Raeter;
aus welchen Gründen haben
Sie sich entlangbewegt? Was
könnten sie erlebt haben? ...,
aktueller Bezug: Wandern an
der VCA heute)
· Durchziehender Handel an
der ViaClaudia
THEMENTAFELN 3-5
· Sonderthema Handel:
Mittelalterliche Salzstraße Rodfuhrwesen (aus der Sicht
der ”Gründer” von Reutte)
· Handwerk an der Via Claudia
·
Prügelweg,
Moorstraßen, ... (aus Sicht
der mit dem Bau, der
Auf der ältesten römischen Straßenkarte des
Ptolomäus, eines ägyptischen Gelehrten um 150 n.Chr.
in Alexandrien, sind auf dem Gebiet des Landes Tirol
lediglich zwei Orte verzeichnet: Inutrium und Medullum.
Beide liegen nach Forschungen von Richard Heuberger
an der alten “Via Claudia Augusta”. Inutrium wird dem
heutigen Nauders gleichgesetzt, war also damals eine
der römischen Stationen an der Römerstraße. Medullum
wird in Perjen oder Nassereith vermutet.
Um 200 n.Chr. verlor der Verkehrsweg über den
Reschen an Bedeutung, da die 150 Jahre jüngere
Römerstraße über den Brenner und den Seefelder Sattel
den Hauptverkehr aufnahm. Dennoch blieb auch in späterer Zeit diese wichtige Nord-Südverbindung erhalten,
wobei die mittelalterlichen und zum Teil die neuzeitlichen
Straßenführungen überwiegend die römischen Trassen
benutzten. Erst 1853 wurde im Bereich Pfunds-Nauders
eine völlig neue Straßentrassierung vorgenommen und
dadurch Finstermünz seiner Bedeutung als Maut - und
Zollstelle beraubt.
Der
Wanderweg
“Via
Claudia”
bietet
ein
Wandervergnügen besonderer Art mit vielen landschaftlichen Reizen abseits der Straßenhektik. Wie anders war
das vor zweitausend Jahren, als eine Reise über die
Alpen als schreckenerregend und äußerst gefährlich galt
und für die Menschen auch moralisch nicht leicht zu verkraften war! So schreibt der griechische Geograph
Strabo (VI 6/6): "......doch nicht überall ist es möglich,
durch Felsen und ungeheure Bergwände hindurch, die
den Weg teils überragen, teils unter ihnen abfallen, die
Natur zu überwinden. Und auch bei einem nur kleinen
Fehltritt läuft man Gefahr, in bodenlosen Abgrund hinabzustürzen. Denn der Weg ist dort bisweilen so schmal,
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dass der den Fußgängern selbst und den damit unvertrauten Saumtieren Schwindel verursacht. Es bedeutet
viel mehr als bloß einen neuen Wanderweg, wenn die
“Via Claudia” wieder zu neuem Leben erweckt wird. Der
neu erstellte Regionalwanderweg “Via Claudia” wurde in
Anlehnung an die römische Heerstraße “Via Claudia
Augusta” angelegt und dadurch ein Stück uralter
Verkehrsgeschichte wiederbelebt. Die Durchführung der
baulichen Maßnahmen für das Wanderwegprojekt gestaltete sich in einigen Abschnitten besonders schwierig: So
musste in Ried eine Uferverbauung erstellt werden, in
Serfaus waren Steilabgründe abzusichern, schließlich
war die Römerbrücke in Untertösens gerade noch rechtzeitig vor dem Verfall zu retten; danach wurde die
Aufmerksamkeit auf den Abschnitt Hochfinstermünz Festung Nauders gelenkt. Zur Orientierung des
Wanderers wurde der Regionalwanderweg "Via Claudia"
durchgehend
beschildert
und
zusätzlich
mit
Orientierungstafeln versehen, die im Ortsbereich und an
den wichtigsten Wegkreuzungen aufgestellt wurden.
Instandhaltung
Befassten,
aktueller Bezug: Kampf mit
dem Wasser auch bei arch.
Ausgrabungen
THEMENTAFELN 6-8:
· Römische Staatspost rechtlich, organisatorisch;
Poststation in Biberwier
· römische Passheiligtümer
(aus der Sicht des Reisenden,
aktueller Bezug, auch heute
froh, wenn man aus eigener
Kraft gut oben ankommt!)
· Unsicherheit und Sicherheit
an der Via Claudia – römisches
Sicherheitssystem,
germanische
Einfälle,
Straßenräuber
und
Wegelagerer im Mittelalter
THEMENTAFELN 12-14:
- Bewirtung an der Via
Claudia, Ess und Trinkkultur,
verfügbare
Lebensmittel,
Entwicklung der Küche
- Reisen an der Via Claudia,
Lastund
Reisewagen,
Geleise,
Gefahren
und
Erschwernisse bei der Reise
Brückenbau
an
der
ViaClaudia, Pontlatzerbrücke,
kurzer
Abstecher
Freiheitskämpfe
THEMENTAFELN 15-17:
- Bergbau an der Via Claudia:
Schätze aus den Bergen
Alpine
Landwirtschaft,
Almwirtschaft an der Via
Claudia bis heute
Alpiner
Straßenbau,
Felsstraßen, Beschwernisse,
Ängste, Gefahren (aus der
Sicht der mit dem Bau
Befassten und der Reisenden
THEMENTAFEL 18
- Hilfe und Unterstützung für
die
Reisenden:
Pferdewechsel und –vorspannndienste,
Karten
und
Straßenverzeichnisse,
Gasthöfe, Hospiz
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WAS IST BISHER GESCHEHEN:
Kulturführer
Finanzrahmen
EUR 26 200.–
davon EUR 21 800.–
Förderung durch Land
Tirol Kultur
Virtuelle Via Claudia
Augusta
Finanzrahmen EUR 392
400.–
davon 80% Förderung
über BMWA,
20 % Eigenmittel
der Tourismusverbände
vier
Dokumentationszentren
Dokumentationszentrum
Fließ (Archäologie)
Burgenmuseum Ehrenberg
Schloss Landeck (neuzeitliche Kultur)
Bayern, Schloss Kronburg
Fasnachtsmuseum Imst
Huckepack - Verkehr über
den Fernpass und
Reschenpass für
Radtouristen
Fertigstellung
Radwegenetz
Touristisches Marketing
über ARGE VCA
Eigener Salesguide der
ARGE VCA
FÜR DIE PERIODE
2002-2006 GEPLANT:
Revitalisierung
Alt Finstermünz
Augsburg, Museo Archeologico
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Christoph Tschaikner
IMPULSREFERAT
...DIE HERAUSFORDERUNG
IM MARKETING IST...
Vorab zum besseren Verständnis
Marketing wird vielfach falsch verstanden. Es wird meist
mit Vertrieb gleichgesetzt. Marketing ist aber vielmehr die
Generaldisziplin, die die Marketingkommunikation, die
Marktforschung
&
anwenderorien
tierte
Produktentwicklung, die marktgerechte Preisgestaltung
und die Logistik verbindet.
Marketing beschäftigt sich generell mit der Förderung
und Steuerung von Austauschbeziehungen und den notwendigen Voraussetzungen dafür.
Authentic marketing ist Spezialist für Formierung,
Inszenierung und Vermittlung von Regionen und regionalen
Angeboten sowie Komplettanbieter im Bereich der
Marketingkommunikation
(Marketing-Beratung
–
Regionalmarketing – Werbung – Web – Öffentlichkeitsarbeit – Events).
Als solcher betreut authentic marketing die ARGE
Gastlichkeit der Tourismusverbände an der Via Claudia
Augusta Tirol, die die Via Claudia bereits als
Tourimusprodukt entwickelt hat und direkt aber auch mit 1.
Vertriebspartnern vor allem am deutschen Markt anbietet.
Unsere
Fragestellungen
für
das
vorliegende
Impulsreferat war:
• Wie sieht der Marketer das Projekt Via Claudia
Augusta?
• Wie packt der Marketer ein derartiges Projekt an?
• Was sind die Schlüsselfaktoren im Marketing für ein
nachhaltig
wirksames Projekt Via Claudia Augusta?
Unsere gemeinsame Vision
Das Projekt Via Claudia Augusta wird von einer gemeinsamen Vision getragen, die den bisherigen Aktivitäten in
den einzelnen Regionen Kraft verliehen hat und die
Regionen jetzt, um noch mehr Kraft zu gewinnen, zu einer
transnationalen Projekt zusamenrücken läßt.
109
Via Claudia Augusta, die
gelebt wird regional und
transnational
Via Claudia Augusta, die
Regionen,
Zeitalter,
Menschen und ihre Kulturen
verbindet
Via Claudia Augusta die über
ihre ganzen Länge in all
ihren Facetten erlebbar ist
Via Claudia Augusta, die
damit begeistert und nach
außen und innen getragen
wird
Via Claudia Augusta, die von
einer Vielzahl von Menschen
vorort erlebt wird und deren
Produkte einen Mehrwert
erzielen
oder
neue
Absatzmärkte finden
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Die Vorstellung von ...
• einer Via Claudia Augusta, die regional und in einer
transnationalen Gemeinschaft gelebt wird
• einer Via Claudia Augusta, die Regionen, Zeitalter,
Menschen und ihre Kulturen verbindet
• einer Via Claudia Augusta, die über ihre ganze Länge
in unterschiedlichsten Facetten erlebbar ist
• einer Via Claudia Augusta, die begeistert und deshalb
nach außen und innen getragen wird
• einer Via Claudia Augusta, die von einer Vielzahl von
Menschen erlebt wird und deren Produkte einen Mehrwert
erzielen oder neue Absatzmärkte finden.
unsere
gemeinsame
Vision
wie?
nachhaltig
nach innen
und außen
tragen?
Die Herausforderung im Marketing ist ...
die
einzige
Römische
Kaiserstraße über die Alpen
als Alleinstellungsmerkmal
ein interessantes, vielfältiges
Themenfeld, das ganz unterschiedliche
Zielgruppen
begeistern kann
Eine starke Kerngruppe von
mit dem Thema Infizierten in
allen Regionen
eine
breite
Schar
an
Personen
und
Organisationen die die Via
Claudia - entsprechend aufbereitet - über ihre Kanäle
transportieren können und
würden
erste touristische Produkte,
die den Geist der Via Claudia
hautnah erlebbar machen
und die Via Claudia auch im
Dienste anderer Sektoren zu
einem Begriff machen
viel kreatives Potential
im Hinblick
Leitziel
auf
dieses
unsere Schwächen:
knappe finanzielle Mittel in
Vergleich zu der Größe der
Märkte, auf denen die Via
Claudia
einen
Eindruck
hinterlassen sollte
Heterogenität der Akteure,
die die Via Claudia transportieren und auch transportieren sollen
1. diese gemeinsame Vision nach innen zu tragen,
• um weitere Kräfte zur Verwirklichung dieser Vision frei
zu machen und zu bündeln
• um die Via Claudia Augusta in den Regionen für Gäste
und Kunden erlebbar zu machen
• um die Via Claudia gemeinsam kraftvoll nach außen zu
tragen
2. die effizientesten Wege zu finden, auf denen wir das
gemeinsam Geschaffene nachhaltig wirksam nach außen
tragen können.
Eine Eigendynamik in Gang zu setzen, die dem Projekt
nachhaltigen Wirkung gibt, seine laufende Finanzierung
und eine gedeihliche Weiterentwicklung sichert.
Stärken/Schwächen
Die angepaßten Mittel und Wege dazu können auf einige
Stärken bauen
• Das Alleinstellungsmerkmal der einzigen römischen
Kaiserstraße über die Alpen
• Interessante, vielfältige Themenfelder, die ganz unterschiedliche Zielgruppen begeistern können – die immense
regionale Vielfalt ist durch die Nord-Süd-Lage und durch
die nicht nur verbindenden, sondern auch im Wege stehenden Berge bedingt. Sie unterscheidet uns ganz wesentlich
von anderen Themenstraßen. Diese Stärkemuß voll ausgespielt werden, ohne den marktnotwendigen klaren Auftritt
aus dem Auge zu verlieren.
• Eine starke Kerngruppe von mit dem Thema infizierten
Personen in allen Regionen
• Eine breite Schar an Personen und Organisationen, die
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die Via Claudia Augusta – entsprechend aufbereitet – über
ihre Kanäle transportieren können und auch würden
• Erste touristische Produkte, die den Geist der Via
Claudia erlebbar und die Via Claudia auch im Dienste
anderer Sektoren (Landwirtschaft, Gewerbe, Industrie, ...)
zu einem Begriff machen. Damit wird die Marke mit unmitttelbarem Erlebnis verbunden, das Produkte differenziert,
Märkte dafür öffnet und Potential für Mehrwert schafft.
• und vor allem viel kreatives Potential, das es zu nutzen
gilt, ohne den marktnotwendigen klaren Auftritt aus dem
Auge zu verlieren. Die angepaßten Mittel und Wege haben
aber auch Schwächen zu berücksichtigen
• Knappe finanzielle Mittel im Vergleich zu der Größe der
Märkte, auf denen die Via Claudia einen Eindruck hinterlassen sollte, um Wertschöpfung zu erzielen und damit die
Nachhaltigkeit zu sichern.
• Die Heterogenität der Akteure, die die Via Claudia
transportieren und auch transportieren sollen
Die Antwort darauf ...
kann nur ein Marketingansatz sein, der nicht vorrangig
den teuren direkten Weg zum Kunden geht, sondern das
System an Akteuren in den Regionen, potentiell unterstützungsbereite Multiplikatoren außerhalb bzw. auch Kunden
selbst in den Dienst der Sache stellt.
Mit den Mitteln
• Des Relationship-Marketings, das die Pflege nachhaltiger Beziehungen in den Mittelpunkt stellt – auch als
Grundvoraussetzung für Mundpropaganda.
• Des Crossmarketings, das Kooperationen zu beiderseitigem Nutzen mit Akteuren aus anderen Sektoren sucht – z.
B.
MarketingPartnerschaft
mit
allgem.
Deutschem
Fahrradclub,
der
die
Radfreundlichkeit
der
ViaClaudiaBetriebe kontrolliert, die seine Mitglieder sind,
und diese dafür aktiv am deutschen Markt bewirbt.
Marketingpartnerschaft mit mitteleuropaweit tätigem
Transportunternehmen, das in den wirtschaftlich starken
Regionen Oberitalien und Süddeutschland als offizieller
Via Claudia Express auftreten darf und dafür eine hervorrragende Logistik entlang der Strecke zur Förderung von
Austauschbeziehungen aufbaut bzw.
den notwendigen Gepäckstransport für Radler-,
Wanderer, Reiter, ... übernimmt. Marketingkooperation mit
Radfachhändlern und –herstellern zur Bewerbung des
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intensive Systemanalyse, um
die tatsächlichen und mögl
i
c
h
e
n
Wirkungszusammenhänge
zu gunsten oder gegen unser
gemeinsame Vorhaben auszuloten
absolute kundenorientierte
Qualitätsorientierung aktives
Zuhören
Plattformen zur laufenden
Kommunikation mit dem
Kunden
ständiges Bemühen und
wechselseitigen Nutzen
o p t i m a l
Informationsaufbereitung
Herausragend
werte Anlässe
e
berichtens-
Nutzen
Informationsweitergabe
der
emotionale Inszenierung des
Themas
Kontinuität - gleichbleibender, einheitliche Auftritt
Kommunikation nach innen
ebenso wichtig wie jene nach
außen
Tourismus ist ein Angebot
der Via Claudia, aber auch
eine wichtige Schiene, die
Via Claudia nach außen zu
tragen
Vorrangige Nutzung bestehender Marktzugänge und
Kommunikationskanäle
Selbstbewußte
Trennung
zwischen Werbung und redaktioneller PR
vom
Anfang
an
Refinanzierung
und
Sicherstellung der nachhaltigen Finanzierung durch
Markterlöse und laufende
privatwirtschaftliche Beiträge
112
Radprodukts.
• Des Mundpropagandamarketings, das gezielt versucht,
Mundpropaganda zu fördern und zu steuern. Bisher hat
man angenommen, daß Mundpropaganda eher zufällig
passiert, wenn Kunden zufrieden sind. Es gibt aber
Instrumente, um diese aktiv in Gang zu setzten und zu fördern.
• Des Livemarketings. Hier geht es darum, Marken oder
Produkte mit emotionalen Erlebnissen zu verbinden und
Kunden und potentielle Kunden damit emotional an die
Marke zu binden bzw. über die regelmäßig mitschwingenden emotionalen Erlebnisse als Zusatznutzen beim Kunden
Mehrwert zu ermöglichen. Es geht darum Produkte wenn
möglich mit allen Sinnen zu erleben. Hier bietet sich im
Projekt die große Chance, den Tourimus an der Via Claudia
Augusta zum Live-Marketing-Instrument für Produkte aus
Landwirtschaft, Gewerbe und Industrie dieser Regionen zu
machen.
• und der Markenbildung und –pflege – der bekannteste
der angeführten Marketingansätze, der die mit den verschiedenen Marketinginstrumenten entwickelte Kraft bündelt auf ein Markenzeichen focusiert und sie damit besser
steuer- und nutzbar macht. Dafür ist vor allem ein einheitlicher, kontinuierlicher Markenauftritt notwendig, der aber
Kreativität und regionale Vielfalt als große Stärken des
Projektes – nach Möglichkeit - nicht wesentlich einengen
soll.
Der Große, dicke direkte Pfeil vom Anbieter zur
Zielgruppe soll zum Ausdruck bringen, daß dieser direkte
Weg meist vielmehr Kraft und Geld bedarf wie der zarte
indirekte, der das System nutzt und nicht mit dem
Holzhammer mitunter anderslautete Informationen aus
dem Umfeld übertönen muß.
Dieser Ansatz verlangt ..
Eine intensive Systemanalyse, die einen möglichst
guten Überblick über die Wirkungszusammmenhänge im
System bringen soll und das System damit für das Projekt
wirksam nutzten kann bzw. Widerstände kleinhalten oder
beseitigen kann ... Eine absolute kundenorientierte
Qualitätsorientierung. Was Qualität ist sagt nicht der
Techniker, sagt nicht der Marketer, sagt nicht der
Kulturschaffende, ... Was Qualität im Sinne eines
Mehrnutzens
ist,
für
den
der
Kunde
/
der
Kooperationspartner bereit ist mehr oder überhaupt zu zah-
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len bzw. eine Marketingkooperation zum gegenseitigen
Nutzen einzugehen, bestimmt ganz allein dieser Kunde
bzw. Kooperationspartner. Und wenn wir noch so gut wisssen, daß etwas anderes noch mehr Qualität wäre. Wenn es
dem Kunden / dem Kooperationspartner nichts wert ist bzw.
wenn er den Mehrwert nicht empfindet, dann ist diese
Qualität nur Liebhaberei und mitunter sogar kontraproduktiv, weil sich der Kunde / der Kooperationspartner nicht verstanden fühlt.
Aktives Zuhören, damit man möglichst viel über den
Kunden bzw.
Kooperationspartner
und
seine
Nutzenund
Kosteneinschätzungen erfragt.
Plattformen für die laufende – wenn möglich zweiseitige
Kommunikation – mit dem Kunden Ständige Bemühen um
wechselseitigen Nutzen für die Leistungsträger in den
Regionen sowie bei den Kunden und Austauschpartnern.
Nur das stellt die Nachhaltigkeit im wechselseitigen
Eigeninteresse sicher.
Eine optimale Informationsaufbereitung über Angebote,
immer wieder herausragende Anlässe über ein Angebot zu
reden
und
in
irgendeiner
Form
Nutzen
der
Informationsweitergabe, damit Mundpropaganda entstehen
kann.
Eine emotionale Inszenierung der Themen im
Unterschied zur reinen Informationsaufbereitung.
Eine Straffe Markenführung: Kontinuität – Klarheit –
Einheitlichkeit als Basis für die Entstehung einer Marke
Weitere strategische Grundlinien ...
Wichtig ist weiters ...
Ein Gleichgewicht zwischen Kommunikation nach innen
und außen, damit das, was nach außen vermittelt wird,
auch von innen mitgetragen und damit erlebbar wird.
Tourismus ist eine Angebotsform der Via Claudia
Augusta, aber auch eine wichtige Schiene, die Via Claudia
wirksam nach außen zu tragen – über systemischen
Marketing Daß für die Via Claudia nicht teure neue
Marktzugänge gesucht werden, die keine Nachhaltigkeit
haben,
sondern
bestehende
Marktzugänge
und
Kommunikationskanäle der Regionen und Ihrer Akteure für
das Projekt geöffnet und genutzt werden. Dazu gilt es die
Voraussetzungen
zu
schaffen:
Nutzen
für
den
Kommunikator,
optimale
Informationsaufbereitung,
Anlässe, ... Dieser Ansatz ist eine wichtige Voraussetzung
113
nach innen und außen, ...
das vermittelt, was die Via
Claudia Augusta heute ist
einfach - intern und extern
das nach innen Identifikation
schafft (Wir sind die Via
Claudia!)
das der Kommunikation verschiedenster Akteure eine
gemeinsame Richtung gibt
und die Kommunikationskraft
erhöht, ohne daß das Profil
verschwimmt.
Das sogar der redaktionellen
PR Linie gibt und sie somit
noch wirksamer macht.
das trotz gemeinsamer Linie
Freiräume für Kreativität und
Anpassung an verschiedene
Situationen läßt
das das Profil nach außen
schärft
das textlich, bildlich, 2diminensional, 3dimensional einsetzbar ist
das perfekt für die kostengünstigen und nachhaltigen
s y s t e m i s c h e n
Marketingmethoden einsetzbar ist
in dem neben der Römischen
Via Claudia Augusta als verbindendem Element die
ganze Vielfalt der aktuellen
Via Claudia Platz hat / Kultur,
Natur, ...
das
alles
kann
die
Perlenkette Via Claudia
Augusta
bereits in Ansätzen in der
Praxis erprobt
ein paar Beispiele:
Immer mehr Tiroler Akteure
im Projekt greifen das Bild
der Perlenkette auf und finden sich darin wieder.
Es gibt keine Probleme, das
Symbol in unterschiedlichsten
Werbemitteln
und
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Werbemaßnahmen einzusetzen.
Medien, die Werbebilder
sonst eher widerwillig aufgreifen, greifen das Symbol
der Perlenkette bereitwillig
auf und reihen sich damit in
die CI ein
Die
Deckenhänger
im
Perlendesign
schaffen
bereits in den ersten Wochen
nachweislich Identifikation
Die bildliche Umsetzung in
Werbepublikationen kommt
findet bei Touristikern und
Gästen Gefallen.
Es ist einfach eine Freude,
damit zu arbeiten!
redaktionelle Einschaltung in
“Tirol erleben”
Deckenhänger
Gästeinfos und Messen
für
Kleber für Pressemappen,
Kuverts,
...
der
Tourismusregionen
Ansichtskarten
als
S a m m e l o b j e k t ,
Refinanzierungs-möglichkeit
u
n
d
Mundpropagandainstrument
Plakat zur Bewerbung des
Radshutteles über die Pässe
Inserat
in
deutschen
Radzeitungen touristischer
Via Claudia-Führer als laufend aktualisierte Ergänzung
zu Kulturführer(n), deren
Inhalt langfristig gleichbleibt
Perlenkette mit original römischem Verschluß und individueller Perle für jede Region,
Attraktion entlang der Route
als
Souvenier,
Sammelobjekt
und
Multifunktionales Instrument
für Kundenbindung und
Mundpropaganda.Lederkord
el und Verschluß werden
zentral
vertrieben.
Einzigartige Perle wird von
jeder Regionen selbst ausgewählt und ausschließlich vorort vertrieben.
114
für die Nachhaltigkeit des Projektes.
Die selbstbewußte Trennung zwischen Werbung und
redaktioneller PR. Die Via Claudia hat es nicht notwendig
für PR zu zahlen. Sie muß einfach interessante
Geschichten liefern.
Vom Anbeginn an Refinanzierung bzw. nachhaltige
Finanzierung – durch Marktentgelte und Beiträge privatwirtschaftlicher Akteure der Regionen. In der Anfangsphase
ist es schwierig wesentliche Lizenzeinnahmen zu erzielen.
Alternativ bieten sich Merchandising und Leistungsentgelte
für Leistungen im Projekt an.
Ein starkes Symbol ...
Die vorrangig indirekte Kommunikation über ein System
verlangt über bewußt sehr reduzierte Markenzeichen als
Angelpunkt der mit dem Marketing erzeugten Kräfte hinaus
zusätzlich nach einem starken Symbol
• Das nach innen und außen eine klare Vorstellung und
ein klares Verständnis vermittelt, was die Via Claudia ist.
• Das Identifikation schafft (Wir sind die Via Claudia)
• Das der Kommunikation verschiedenster Akteure eine
gemeinsame Linie gibt und die Kommunikationkraft erhöht,
ohne daß das Profil verschwimmt
• Das sogar redaktioneller PR Linie gibt und sie somit
noch wirksamer macht.
• Das trotz einer Linie Freiräume für Kreativität und
Anpassung an verschiedenen Situationen läßt
• Das das Profil nach außen schärft
• Das textlich, bildlich, 2dimensionl, 3dimensional, ...
einsetzbar ist
• Das perfekt für die kostengünstigen und nachhaltigen
systemischen Marketingmethoden einsetzbar ist
• In dem sich neben der Römischen Via Claudia Augusta
als verbindendem Element die ganze regionale Vielfalt der
aktuellen Via Claudia darstellen läßt – die große Stärke der
Themenstraße im Vgl. zu vielen anderen Themenstraßen.
Die Perlenkette ...
All diese Bedingungen erfüllt das bereits vor einigen
Jahren in Bayern auf einem Transparent bzw. auf einer
Messe in Königsbrunn eingesetzte Symbol der Perlenkette,
das vom Tiroler Tourismus in ersten Ansätzen als zentrales
Symbol erprobt wurde.
Ein paar Ergebnisse und Umsetzungsbeispiele sollen
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ihre Kraft verdeutlichen Immer mehr Tiroler Akteure im
Projekt greifen das Bild der Perlenkette auf und finden sich
darin wieder. Dem Aha-Erlebnis folgt der eigene Einsatz
des Symbols zur Kommunikation, der ebenfalls erfolgreich
ist. Somit wird das Symbol zur Grundlinie gemeinsamen
Denkens
und
ermöglicht
eine
sehr
einheitlich
Kommunikation vieler Akteure, ohne wesentlich den Raum
für Kreativität einzuengen.
Es gibt keine Probleme, das Symbol in unterschiedlichsten Werbemitteln textlich und bildlich umzusetzen – sogar
in ganz unterschiedlichen CIs und Redaktionslinien
Medien, die Werbebilder sonst eher widerwillig aufgreifen
und mittransportieren, greifen das Symbol der Perlenkette
bereitwillig auf und reihen sich damit in die Projekt-CI ein.
Das gibt der Kommunikation noch mehr Kraft.
Die Deckenhänger im Perlendesign „Wir sind eine Perle
an der Via Claudia Augusta“, die in allen Touristinfos entlang der Via Claudia Tirol hängen und die Verbände auf
Messen begleiten, finden Gefallen und schaffen bereits in
den ersten Wochen nachweislich Identifikation nach innen
und außen.
Es ist einfach eine Freude damit zu arbeiten – keine
Probleme, viel Raum für Kreativität, ...
Bsps für den Einsatz der Perlenkette ...
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Alì Nasseri
EIN PROGRAMM ZUR ENTWICKLUNG
VON STÄDTEN UND REGIONEN
DURCH EUROPÄISCHE
ZUSAMMENARBEIT
EU-Gemeinschafts - initiative Interreg III B
Programm für den Alpenraum
Die Zusammenarbeit der europäischen Staaten und
ihrer Städte und Regionen auf dem Gebiet der
Raumentwicklung wird immer wichtiger. Viele Probleme
können nicht mehr allein auf nationaler, regionaler oder
lokaler Ebene gelöst werden. Auf der anderen Seite könnnen
Synergieeffekte
entstehen,
wenn
Entwicklungsvorhaben von Städten, Regionen und
Mitgliedstaaten an gemeinsam festgelegten Zielen zur
räumlichen Entwicklung orientiert werden.
Das von den Mitgliedstaaten und der Europäischen
Kommission
1999
verabschiedete
Europäische
Raumentwicklungskonzept (EUREK) stellt mit seinen
gemeinsamen Ziel- und Leitvorstellungen einen solchen
europäischen
Bezugsrahmen
für
raumbedeutsame
Maßnahmen öffentlicher und privater Entscheidungsträger
auf allen räumlichen Ebenen dar. Zur Umsetzung des
EUREK hat die Europäische Kommission bereits 1996 –
noch in der Erarbeitungsphase des EUREK – die
Gemeinschaftsinitiative Interreg II C aufgelegt, mit der
transnationale
Projekte
der
europäischen
Raumentwicklung gefördert werden. Dabei geht es vor
allem darum, die politischen Optionen des EUREK umzusetzen.
Im Rahmen des Nachfolgeprogramms Interreg III B stehen auch im Zeitraum 2001 bis 2006 EU-Fördermittel für
die Zusammenarbeit von Städten und Regionen in transnationalen Kooperationsräumen zur Verfügung.
Die Staaten des Alpenraums haben im Rahmen der
Gemeinschaftsinitiative Interreg III B ein Programm zur
transnationalen Zusammenarbeit für den Alpenraum aufgestellt. Dieses Programm zielt auf eine Stärkung des wirtschaftlichen und sozialen Zusammenhalts und eine nachhhaltige Entwicklung des Alpenraums.
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Innerstädtische Parks – ein
Zeichen hoher
Standortqualität,
hier der Englische Garten
in München.
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Das Programm ist bei den verantwortlichen Akteuren auf
nationaler, regionaler und lokaler Ebene auf ein breites
Interesse gestoßen. An den Projekten können sich lokale
und regionale Akteure und sowohl öffentliche als auch private
Organisationen
beteiligen,
die
gemeinsam
Problemlösungen im Sinne der Programmprioritäten für die
Zukunft erarbeiten wollen. Sie müssen die Kofinanzierung
der Projekte (50 % der Gesamtprojektkosten) übernehmen.
Einige Projekte werden je nach Programmgenehmigung
durch die Europäischen Kommission möglicherweise noch
Ende des Jahres 2001 begonnen werden können.
Das Programm knüpft an die Zusammenarbeit im
Rahmen des Pilotaktionsprogramms nach Art 10 EFRE in
den Jahren 1997 bis 1999 an, in der die Anrainerstaaten
der Alpen auf der Basis eines gemeinsamen Programms
insgesamt neun transnationale Projekte mit einem
Mittelvolumen von rd. 5 Mio. EURO auf den Weg gebracht
haben.
Die Zusammenarbeit im Alpenraum basiert auf jahrzehntelangen Erfahrungen, u.a. durch Programme zur
Europäischen Integration wie die ARGE ALP mit elf
Regionen der Ostalpen seit 1972, ARGE Alpen-Adria mit 19
Regionen seit 1978, COTRAO mit acht Regionen der
Westalpen. Daneben gibt es eine Vielzahl regionaler
Initiativen wie ARGE Alpenstädte, Bündnis Alpen, REGIONALP und NGO-Initiativen. 1995 trat für das Gebiet der
Kernalpen die Alpenkonvention mit dem Ziel nachhaltiger
Entwicklung
in
Kraft.
Schließlich
bildet
der
Kooperationsraum
Alpen
einen
über-greifenden
Maßnahmenraum für die sektoralen Maßnahmen der EU
(Strukturfonds, LEADER u.a.).
Area Interreg IIIB - Spazio
Alpino
Der Kooperationsraum Alpen schließt nicht nur den
Gebirgsraum Alpen, sondern auch die umgebenden
Voralpen
ein,
indem
einige
der
attraktivsten
Wirtschaftsräume Europas liegen sowie einen schmalen
Küstenstreifen an der Adria sowie der ligurischen Küste.
Der Alpenraum ist ein
Gebiet im Zentrum Europas von dynamischer Wirtschaft
mit einer hohen Zahl kleiner und mittelständischer Betriebe
aber auch regionaler Disparitäten. Hauptmerkmale sind
hohe Landschafts- und Erholungsqualitäten, ein großes
Umweltpotential und eine hohe Biodiversität, eine außergewöhnliche kulturelle Vielfalt, eine prosperierende
Wirtschaftsentwicklung, aber auch gemeinsame Probleme
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wie massive Transitverkehre, sehr unterschiedliche
Entwicklungsstandards, Umwelt-katastrophen und eine
kleinräumig betrachtet hochgradig bedrohte Natur und
Umwelt. Der Reichtum an natürlichem und kulturellem Erbe
prägt die Identität des Alpenraums, weit über Europa hinaus.
An dem Interreg III B Alpenraum – Programm sind insgesamt sieben Anrainerstaaten der Alpen beteiligt, und
zwar die Mitgliedstaaten der Europäischen Union
Deutschland, Österreich, Frankreich,
Italien sowie als Nichtmitgliedstaaten Liechtenstein,
Slowenien und Schweiz.
In
Deutschland
zählen
die
Regierungsbezirke
Oberbayern und Schwaben in Bayern, Tübingen und
Freiburg in Baden-Württemberg zu den förderfähigen
Gebieten des Alpenraums.
Im Alpenraum wurden drei zentrale Themenfelder für die
Zusammenarbeit identifiziert, die durch transnationale
Projekte angegangen werden sollen.
Priorität 1: Förderung der Wettbewerbsfähigkeit des
Lebens- und Wirtschaftsraumes Alpen in seinen europäischen räumlichen Verflechtungen.
Diese Gruppe von Maßnahmen reicht von der besseren
Abstimmung in der Raumentwicklung (Wissens- und
Informationsaustausch,
Abstimmung
von
Planungsverfahren, Bildungskooperation) über konkrete
Maßnahmen einer effektiven Zusammenarbeit zum Abbau
von Entwicklungsunterschieden (Kooperations-netze,
regionale Informationssysteme, lokale Agenda 21Prozesse) bis hin zur Stärkung der wirtschaftlichen
Aktivitäten
im
Programmraum
(Innovationsund
Gründerzentren,
Entwicklung
gemeinsamer
Wettbewerbsstrategien, neue Vermarktungswege, Ausbau
von Informations- und Telekommunikationstechniken).
• Wissensaustausch und Schaffung gemeinsamer
Raumentwicklungsperspektiven
• Zusammenarbeit der Alpenregionen
• Wettbewerbsfähigkeit und nachhaltige Entwicklung
Priorität 2: Entwicklung nachhaltiger Verkehrssysteme,
Verbesserung
der
Effizienz;Intermodalität
und
Erreichbarkeit
Diese Maßnahmengruppe zielt auf die bessere
119
Bayern, Denklingen
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Die Alpen – eine Quelle der
Biodiversität für Europa.
Umweltsensitiver
Tourismus – Chance für
den Alpenraum
120
Abstimmung der nationalen Verkehrspolitiken mit der
Europäischen Verkehrspolitik (Konzept der Europäischen
Verkehrsnetze, Machbarkeitsstudien Verkehrsentwicklung,
Verkehrsbeobachtung,
Verminderung
von
Umweltbelastungen),
technische
Lösungen
zur
Abstimmung der verschiedenen Verkehrsträger (Logistik-,
Mobilitätszentren, Benutzungsgebühren, umweltgerechte
Mobilität)
und
„weiche“
Maßnahmen
zur
Verkehrsreduzierung
und
-vermeidung
(Ausbau
Bewußtseinsbildung, nachhaltiges Verkehrsverhalten,
umweltgerechte Anreise zu Erholungsorten) ab.
• Perspektiven und Analysen
• Intermodalität – Verbesserung der bestehenden und
Förderung zukünftiger Verkehrstransportsysteme
• Intelligente Lösungen für Transportprobleme
Priorität 3: Pfleglicher Umgang mit Natur, Landschaft
und kulturellem Erbe; Förderung des Umweltschutzes und
des Schutzes vor Naturkatastrophen
In dieser Maßnahmengruppe geht es insbesondere um
eine bessere Abstimmung der Naturschutzaktivitäten
(Ausbau des Europäischen Ökologischen Netzes „Natura
2000“, Abstimmungen von Verwaltungen, Planungs- und
Forschungseinrichtungen, Schutz der Biodiversität,
gemeinsame Strategien und Standards, Förderung regenerativer
Energien,
Umweltund
Qualitätsmanagementsysteme), um das Management von
Landschaften und des kulturellen
Erbes
(Analysen,
Informationsbildung,
Wiederherstellung
angepaßter
Siedlungsund
Landschafts-formen, Handwerkstraditionen und Tourismus)
und um Bestandsaufnahme und Maßnahmen zur
Begrenzung von Naturrisiken und –katastrophen (vorbeugender Hochwasserschutz, Monitoring-methoden,
Informationssysteme,
Zusammenarbeit
Zivilschutz,
Gefahrenzonenplanung).
• Schutz der Natur und natürlicher Ressourcen
• Management von Landschaften und des kulturellen
Erbes
• Kooperationen auf dem Gebiet der Naturrisiken
Insgesamt stehen für die raumordnerische Kooperation
im Alpenraum rd. 59 Mio. EURO Fördermittel aus dem
Europäischen Fonds für Regionale Entwicklung (EFRE) zur
Verfügung. Die EFRE-Beteiligung darf 50 % der
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Gesamtkosten eines Projektes nicht überschreiten, so dass
sich einschließlich der nationalen Kofinanzierungsmittel
der beteiligten Partner und der Schweiz (als Nicht-EU
Mitgliedstaat beteiligt sich die Schweiz mit eigenen Mitteln)
das gesamte Programmvolumen auf 121,70 Mio. Euro
beläuft.
In den Maßnahmenbereichen der drei Prioritäten für die
Zusammenarbeit können transnationale Projekte durchgeführt werden. Förderfähige Maßnahmen sind etwa
• Untersuchungen, die der Vorbereitung von
Investitionen dienen: Bewertung der Raum- und
Umweltverträglichkeit,
Regionalund
Flächennutzungspläne, technische und wirtschaftliche
Studien,
Gutachten sowie transnationale Studien und Konzepte
für die Raumentwicklung,
• Finanzierung von Strukturen, die Ergebnisse transnationaler Untersuchungen umsetzen: z.B.
Regionalentwicklungsmanager, -moderatoren und agenturen,
• Konkrete kleine Infrastrukturinvestitionen (z.B.
Informations- und Innovationszentren von
transnationaler Bedeutung, einschließlich Soft- und
Hardware-Entwicklung, thematische Routen,
Demonstrations- und Pilotprojekte) auf Grundlage vorbereitender transnationaler Untersuchungen
und als erster Schritt in Richtung auf größere
Investitionen,
• Marketingstrategien als Ergebnis von Projekten, welche die Planungsphase mit marktorientierten
Aktivitäten verbinden.
Für weitere Informationen wenden Sie sich bitte an:
Alpin Space Region Programme Secretariat
Alpenforschungsinstitut Gem.GmbH SOGES
spa
Kreuzeckbahnstr. 19
D-82467 Garmisch-Partenkirchen
Tel.: 08821/183-315
Fax: 08821/183-310
www.Alpenforschung.de
Weitere Informationen und Ansprechpartner in den beteiligten Ländern und auf Bundesebene finden Sie unter:
www.bbr.bund.de
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Dynamische
Wirtschaftsräume
müssen sich vernetzen
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Bayern, Füssen
der Damm
der Via Claudia
Augusta
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Alì Nasseri
VIA CLAUDIA AUGUSTA
AUF DEN SPUREN DER RÖMER
ZUR GEMEINSAMEN RÄUMLICHEN
ENTWICKLUNG
INTERREG III B
Alpenraum-Programm
Der Alpenraum – gewachsener Kulturraum im Zentrum
Europas
Der Alpenraum ist ein gewachsener Kulturraum im Zentrum
Europas. Der Reichtum an natürlichem und kulturellem
Erbe prägt die Identität des Alpenraums, weit über Europa
hinaus.
Hauptmerkmale sind:
hohe Landschafts- und Erholungsqualitäten,
ein großes Umweltpotential,
eine außergewöhnliche kulturelle Vielfalt,
eine hohe Zahl kleiner und mittelständischer Betriebe.
Dabei gibt es unverkennbare Problemstellungen wie:
massive Transitverkehre,
sehr unterschiedliche Entwicklungsstandards,
Abwanderung und Bevölkerungsrückgang in Teilen des
Alpengebietes,
Umweltkatastrophen und eine teilweise hochgradig bedrohte Natur und Umwelt.
INTERREG III B stellt im Zeitraum 2001 bis 2006 EUFördermittel für die transnationale Zusammenarbeit von
Städten und Regionen hinsichtlich alpenraumbezogener
Problem-stellungen zur Verfügung.
Strategien des Programms
Priorität 1: Förderung der Wettbewerbsfähigkeit alpiner
Regionen in ihren räumlichen Verflechtungen
Priorität 2: Entwicklung nachhaltiger Verkehrssysteme,
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Verbesserung der Effizienz und Erreichbarkeit
Priorität 3: Pfleglicher Umgang mit Natur, Landschaft und
kulturellem Erbe sowie Förderung des Umweltschutzes
Via Claudia
Projekt-Hintergrund
Pionierarbeit in der transnationalen Zusammenarbeit
Vom Auerbergland (Bayern) ausgehend wurde von
Regionen und Provinzen in Bayern, Tirol und Oberitalien
der Wille bekundet den Raum an der Via Claudia gemeinsam zu entwickeln.
Als Partner waren beteiligt: Ministerien, Universitäten,
Experten aus Tourismus, Kultur, Denkmalpflege /
Archäologie und Planung.
In einem ersten Workshop auf transnationaler Ebene im
Mai 1998 in Füssen wurden neben gemeinsamen Zielen
und Projektideen auch organisatorische Grundlagen
gelegt.
Die transnationale Steuergruppe konnte sich in den letzten
zweieinhalb Jahren durch regelmäßige Treffen etablieren
und Aktivitäten koordinieren.
Via Claudia Transnational: Idee der Perlenkette von
Donauwörth bis zur Adria Folgende Ansätze wurden zu
einer gemeinsamen Entwicklung geschaffen:
Kultur, Geschichte und Archäologie: Archäologische
Ausgrabungen
und
Dokumentationen,
Dokumentationszentren und Ausstellungen
Tourismus: Aufbau eines Rad- und Wanderwegenetzes
mit länderübergreifenden Routen und Radwanderführern
Vernetzung und Information: gemeinsames Logo und transnationale Gebietskarte etc.
Der bisherige Schwerpunkt lag also im Bereich der
Archäologie, Kultur und in dem Aufbau einer touristischen
Infrastruktur.
Parallel dazu haben die Beteiligten in den letzten Jahren
eine kontinu-ierliche Zusammenarbeit aufgebaut.
Nun soll über das Alpenraum-Programm der organisatorische Kraftschluss zu einem funktions-fähigen, transnationalen Netzwerk vertieft werden.
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Historische Achse – Anlass zur transnationalen
Zusammenarbeit
Entstehung und Verlauf des europäischen Bodendenkmals
"Via Claudia Augusta" gehen auf eine 2000-jährige
Geschichte zurück.
Unter dem römischen Kaiser Claudius (41 - 54 n Chr.)
wurde die Via Claudia Augusta von Altinum und vom Po bis
zur Donau gebaut, 350 Meilen (517 km) lang.
Nach ihrer Fertigstellung (46 n. Chr.) war sie die einzige
kaiserliche Staatsstraße für die Nord-Süd-Verbindung über
die Alpen.
Der antike Straßenbau ermöglichte einen bedeutsamen
kulturellen und wirtschaftlichen Austausch über die Alpen
hinweg.
Via Claudia
Strategie: VIA - der Weg als Ziel
Bedeutungswandel der alpinen Verbindungsachsen
Die römischen Straßen waren die ersten alpinen
Verbindungsachsen zwischen dem Norden und Süden
Europas.
Die Via Claudia hatte als kaiserliche Staatstraße eine wichtige Funktion als Handels- und Reiseroute über die Alpen.
Es entstanden eine Vielzahl dezentraler Handelsstationen
und Umschlagplätze.
Der wirtschaftliche und kulturelle Aufschwung ist vor allem
auf eine langsame und im heutigen Sinne nachhaltige Art
der
Durchreise
zurückzuführen,
die
zu
einer
Wertschöpfung entlang der gesamten Strecke führte.
Damit kann die römische Straßen-führung als eine historische Strategie der Raumentwicklung angesehen werden.
Heute reduziert sich die Funktion von Verkehrsachsen im
Alpenraum immer mehr auf Transitverkehr mit sozialen,
kulturellen, ökologischen und ökonomischen Belastungen
für die angrenzenden Regionen und ihre Bevölkerung.
Gemeinsame Entwicklung auf der Basis einer nachhaltigen
Handels- und Reiseroute
Der Aufbau von länderübergreifenden Radwander-Routen
sind ein anschauliches Beispiel für das Leitmotiv einer
gemeinsamen räumlichen Entwicklung:
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....ausgehend von den regional vorhandenen Ressourcen
(Kultur- und Naturerbe).
....durch die Beteiligung von regionalen und örtlichen
Akteuren und Institutionen.
....durch die länderübergreifende Zusammenarbeit zwischen Stadt und Land.
....durch innovative und abgestimmte Kultur- und
Tourismusangebote.
....durch gezieltes Marketing und die Förderung der regionalen Wirtschaft.
In diesem Sinne wurde die Priorität 1 / Maßnahme 2
„Wettbewerbsfähigkeit und nachhaltige Raumentwicklung“
des Alpenraum-Programms ausgewählt.
Das Alpenraum-Programm ist die Chance für die Erprobung
modellhafter Strategien zu einer dezentralen räumlichen
Entwicklung in dem historisch gewachsenen Kulturraum
der Via Claudia.
Via Claudia
Vorgesehene Aktivitäten
Transnationaler Kulturaustausch und gemeinsame KulturEvents
Die Aktivitäten beinhalten die Organisation, Bündelung und
Vermarktung einer Reihe von kulturellen Veranstaltungen
zwischen Augsburg und Venedig.
Gemeinsames
Kulturprogramm
mit
Konzerten,
Ausstellungen, Theater etc.
Aufgreifen der Historie – insbesondere hinsichtlich KulturEvents für eine touristische Wertschöpfung.
Vernetzung der Museen an der Via Claudia mit Hilfe des
Internets und anderer Kommunikationsmedien.
Einrichtung von Dokumentations- und Informationsstellen.
Veranstaltungen
für
einen
interkulturellen
Jugendaustausch.
Stärkere
Zusammenarbeit
und
systematischer
Informationsaustausch
Gemeinsame Untersuchungen und Forschungsvorhaben.
Einrichtung von Dokumentations- und Informationsstellen
Führungen an archäologischen Grabungsorten.
Seminare zum Informationsaustausch über die archäologischen Aktivitäten.
Darstellung geeigneter archäologischer Grabungs-orte und
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Funde zur touristischen Inwertsetzung.
Via Claudia Kultur- und Aktivtourismus
Städtische und ländliche Qualitäten an der Via Claudia
ergänzen sich und sollen so das touristische Angebot
attraktiv erweitern.
Kulturhistorische Wander- und Radwege, die in modellhafter Weise die Funktion der Straße als Verbindung von Stadt
und Land darstellen.
Radwege und Mountainbike-Strecken
Ethnografischer Wanderweg
Bergwanderwege
Kulinarische Reisen.
Einbindung regionaler Produkte wie Wein, Käse, Speck,
Keramik etc.
Kultur-Events und gemeinsames Kulturprogramm.
Gemeinschaftliche Dienstleistungen zur Information und
Bewerbung.
Wort-Bild-Marke© Via Claudia
Ausbau der Marke© Via Claudia als eine gemeinsame
Marketing-Plattform.
Erarbeitung einer transnationalen Marketingstrategie.
Auswahl der mit der Marke© beworbenen Produkte.
Gemeinsame Standards und Kriterien.
Kontroll- und Zertifizierungsinstrumente.
Messeauftritte, Kampagnen etc.
Via Claudia
Projektstruktur und Organisation
Arbeitspaket 1: Handlungskonzepte, Studien
Erarbeitung von zentralen Grundlagen für die zukünftigen
Aktivitäten - wie Abgrenzung des Gebietes, Anwendung
Marke, Vorbereitung der Projekte;
Arbeitspaket 2: Lokale Pilotprojekte
Jeder Partner setzt ein lokales Pilotprojekt in den folgenden Handlungsfeldern um: Archäologie, Kultur, Tourismus,
Marketing / wirtschaftliche Aktivitäten;
Arbeitspaket 3: Transnationale Pilotprojekte
Zur
Umsetzung
einer
gemeinsamen
räumlichen
Entwicklung werden vier transnationale Pilotprojekte in den
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bereits aufgeführten Handlungsfeldern durchgeführt.
Arbeitspaket 4: Steuerung, Management
Management und Koordinierung aller am Projekt beteiligten Partner, Akteure und Stellen.
Arbeitspaket
5:
Kommunikation,
Information
und
Kooperation
Öffentlichkeitsarbeit, Kommunikation und Austausch mit
anderen Projekten sowie kontinuierlicher Kontakt mit relevanten EU- und nationalen Stellen.
Zeitrahmen
Das Projekt ist mit einer Laufzeit von 3 Jahren von Sept.
2002 bis August 2005 vorgesehen.
Projektbudget
Das Gesamtbudget des Projektes umfasst 2 Mio.
Via Claudia
Zusammenfassung und Ausblick
Blick aus der Zukunft – Stand August 2005
Die Via Claudia hat sich zu einem Symbol für eine dezentrale räumliche Entwicklung im Alpenraum positioniert.
Interkultureller Austausch und die Belebung von Wirtschaft
und Tourismus in den Regionen wurden vorangebracht.
Die Stadt-Land-Partnerschaft hat sich als eine tragende
Säule des Projektes etabliert.
Das Engagement hat in den letzten Jahren immer mehr
zugenommen - mehr als 200 Beteiligte sind von transnationaler bis lokaler Ebene engagiert.
Die transnationale Zusammenarbeit wurde durch eine verbindliche Organisationsstruktur (z.B. EWIV) weiter gefestigt.
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Diana Melocco 1
VIA CLAUDIA AUGUSTA REGION
VENETO
ARBEITSGEMEINSCHAFT ALPEN-ADRIA
Ich begrüße herzlich alle Anwesenden auch im Namen von
Dr. Francesco Girondini, Generalsekretär für Kultur der
Region Veneto, der leider wegen unvorhergesehener
Verpflichtungen heute bei dieser wichtigen Tagung zum
Thema Via Claudia Augusta nicht anwesend sein kann.
Vor allem möchte ich auf die Beziehungen eingehen, die
die Region Veneto mit der Arbeitsgemeinschaft Alpen-Adria
verbinden und bereits einen wertvollen Erfahrungsschatz
darstellen, der heute erwähnt werden soll, da diese Kontakte
in gewisser Weise Vorläufer späterer Verpflichtungen unserer
Region waren: Sie hat sich zu einem Leistungsträger entwickelt, der am großen transnationalen Projekt einer
Aufwertung der Via Claudia Augusta in kultureller, touristischer und gewerblicher Hinsicht interessiert und beteiligt ist.
Abschließend werde ich auf die entsprechenden Aktionen der
Region Veneto und auf die Vorhaben eingehen, die sie im
Rahmen des Projekts Interreg III-B Alpenraum zur Förderung
der Via Claudia Augusta vorzuschlagen gedenkt.
Ich beginne demnach bei der Arbeitsgemeinschaft AlpenAdria - die unter anderem zu den Förderern dieser Tagung
gehört -, da sie einen zielführenden ersten und eben deshalb
bedeutungsvollen Versuch eines Zusammenschlusses darstellte, der von einigen Staaten der Ostalpen auf Landes- und
Regionalebene, nicht auf staatlicher Ebene geschaffen
wurde. Der Gründungsakt dieser bemerkenswerten
Vereinigung wurde am 20.11.1978 in Venedig unterzeichnet.
Ich gehe hier auf sie ein, da sie eine der ersten
Gemeinschaften solcher Art in einer Zeit war, in der die lokalen Interessen noch auf staatlicher Ebene verfolgt wurden,
und da sie zu der Erkenntnis beigetragen hat, dass sich die
Länder und Regionen dank ihrer Bürgernähe am besten für
den Schutz bestimmter Interessen benachbarter Gebiete eignen und am ehesten imstande sind, die Erwartungen der
Bevölkerung zu erfüllen.
Zu den anfänglichen Partnern des Jahres 1978 - d.h.
1 Kulturabteilung der Region Veneto
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Autonome Region Friaul-Julisch Venetien, Bundesland
Kärnten, Sozialistische Republik Kroatien, Bundesland
Oberösterreich, Sozialistische Republik Slowenien und
Region Veneto - kamen allmählich andere als Mitglieder oder
aktive Beobachter hinzu. Ich will mich auf Italien beschränken und weise auf die Autonome Region Trentino-Südtirol,
die Emilia Romagna und die Lombardei hin. Die
Arbeitsgemeinschaft hatte es sich zum Ziel gesetzt, gemeinsam Probleme, die den breiten geographischen Gürtel der
Ostalpenregionen betreffen, durch koordiniertes Vorgehen zu
behandeln.
Die bisher geleistete intensive Arbeit förderte in den vierundzwanzig Jahren, die seit der Gründung verstrichen sind,
die Zusammenarbeit unter Regionen, die völlig unterschiedliche Ideen, Vorgehensweisen und politische Ausrichtungen
zeigten. Es wurde ein neues Konzept des gemeinsamen
Ansatzes verschiedener Leistungsträger geschaffen, um
unter der Perspektive des Allgemeininteresses die großen
Probleme weiträumig zu behandeln und zu lösen. Ich erinnere unter anderem an eine Charakteristik: Den Vorsitz dieser
Arbeitsgemeinschaft führen abwechselnd die verschiedenen
Präsidenten der Mitgliedsregionen bzw. Landeshauptleute
der Mitgliedsländer. Bei der Rotation 2001/2002 ging der
Vorsitz der Arge Alpen-Adria wieder an den Präsidenten der
Region Veneto, Abg. Dr. Giancarlo Galan. Letztes Jahr bei
der Amtsübernahme wies er darauf hin, dass nach über zwei
Jahrzehnten seit der Gründung dieser Arbeitsgemeinschaft
nicht nur das physische, sondern auch das politische Bild
Europas völlig verändert sei: Die neue Situation sei auch für
die Arge Alpen-Adria Anlass zu einem Überdenken ihrer
Zielsetzungen und Funktionen. Damit schließe ich den kurzen Einschub hinsichtlich der Arbeitsgemeinschaft AlpenAdria, die ich als Beispiel dafür gebracht habe, dass
Probleme ausgehend von einer Ebene in Angriff genommen
und gelöst werden können, die nicht die staatliche, sondern
die der Lokalkörperschaften ist. Auf ein solches Beispiel
können wir uns - zumindest hinsichtlich der Arbeitsmethode
oder des Bezugsrahmens - berufen, wenn wir uns der Arbeit
zur Via Claudia Augusta widmen.
Um nun auf die Via Claudia Augusta überzugehen, deren
Projekt-Idee, wenn ich mich nicht irre, 1997 eben hier in
Feltre entstand, erinnere ich daran, dass sich die Region
Veneto seit Anbeginn (bereits 1998) an der Vorlegung eines
ersten Projektes im Rahmen des Gemeinschaftsprogrammes
“Raffaello” beteiligte, das damals beschränkte Reserven
hatte. Damals dachte man an die Einrichtung, Führung und
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Koordinierung von wissenschaftlichen und lehrkundlichen
Dokumentationszentren der Via Claudia Augusta, da man der
Ansicht war, anfangs vernetzte Stellen schaffen zu müssen,
um die Geschichte der römischen Kaiserstraße zu erläutern
und dadurch die touristische und kulturelle Entwicklung der
Straßenachse zu fördern. Wenngleich das Projekt “Raffaello”
leider 1998 und auch 1999 nicht finanziert wurde, wurde doch
gemeinsam mit den betroffenen staatlichen öffentlichen
Körperschaften eine wichtige Bindung zwischen den italienischen Gebieten und Tirol und Bayern geschaffen - ich erinnnere an die Gemeinde Ostiglia, die Gemeinde Feltre, die beiden autonomen Provinzen Bozen und Trient. Es entstanden
Beziehungen und eine Art positive Spirale, die zur
Unterzeichnung der Abkommen von Ostiglia und zu dem
Wunsch führten, dieses Projekt in jedem Fall weiter zu betreiben. Schließlich kam es, wie erwähnt, sehr rasch zu einem
Projekt mit höher gesteckten Zielen, das sieben Betreiber
umfasst, darunter eben die Region Veneto, die ich jetzt hier
vertrete. Es erfolgte dafür eine stattliche Finanzierung von
Seiten der Gemeinschaft für eine Entwicklung größeren
Umfangs, d.h. für die touristische, gewerbliche und kulturelle
Förderung der ruhmreichen Via Claudia Augusta, die von der
Adria bis zur Donau führt.
Die Region Veneto ist im Hinblick auf die Entwicklung des
Kulturpakets der transnationale Leitpartner dieses bedeutenden Projekts. Ich möchte hier mit der Erläuterung dessen
schließen, was meine Region den anderen Partnern vorzulegen gedenkt, um Aufschluss über deren Meinung (Konsens
oder Ablehnung) zu erhalten und rasch zu einem einheitlichen Projekt zu gelangen. Dieses wird eine Reihe von
Handlungen oder Vorhaben umfassen, die von allen
Betreibern des Programmes Interreg III B - Alpenraum
gemeinsam zu verwirklichen sind. Ich kannte die Initiativen
der im italienischen Raum wirkenden Betreiber schon; mit
Interesse hörte ich den Referenten aus dem transalpinen
Raum bei der Erläuterung der von ihnen geplanten und zum
Teil bereits durchgeführten Aktionen zu, wobei ich gemeinsame Elemente erkennen konnte. Es zeichnete sich auch ab,
dass die kulturellen Vorschläge für unsere Region tatsächlich
zu einem wichtigen transnationalen, gemeinsam zu tragenden Projekt führen können, bei dem jeder von uns vermutlich
in irgendeinem Punkt führend ist. Mit großer Anerkennung
verfolgte ich die Arbeit der Vertreter von Bayern und Tirol,
zweier Länder, die uns in der Fremdenverkehrsförderung voraus sind und von denen wir viel zu lernen haben. Wir sind
aber der Ansicht, dass auch wir in einem koordinierten
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Aktionsrahmen kulturelle Vorschläge erbringen können.
Deshalb legen wir unsere Ideen dar - als bloße Vorschläge,
die wir den anderen Partnern in der Hoffnung unterbreiten,
dass sie Anklang finden mögen. Andernfalls werden wir sie
ändern, da wir der Ansicht sind, bei einem koordinierten
Maßnahmenpaket müsse jeder von uns sein Bestes geben
und die anderen am Erreichten teilhaben lassen. Dazu dienen die Partnerschaftsmechanismen, die eben von der
Europäischen Union gefördert werden, da sie verschiedene
Kräfte vereinen. Dabei findet für gewöhnlich eine
Angleichung nach oben hin statt, was einer Zielsetzung des
EU-Projekts entspricht.
Zunächst dachte man daran, mit einem großen
Internetportal der Via Claudia Augusta zu beginnen, doch
zeigte sich, dass bereits Portale vorhanden sind. Man ist nun
bemüht, bestehende Grundlagen zu erweitern, das kulturelle
Angebot aller beteiligten Gebiete intensiviert darzustellen
und zu fördern und dabei die Vergeudung von Ressourcen
und Überlappungen zu vermeiden, die zu einem
Energieverlust führen. Wenn ich von Gebiet spreche, meine
ich alle Bereiche, die sich längs der großen, wunderbaren Via
Claudia Augusta aneinander reihen. Bei einem weiteren, uns
wichtig erscheinenden Vorhaben, das wir ausbauen möchten,
geht es um die Schaffung von Zentren der Dokumentation
und Information über das Kulturangebot der Via Claudia
Augusta mittels Vernetzung der bestehenden Stellen. Ich
erinnere daran, dass die Region Veneto unter anderem das
Dokumentationszentrum von Feltre finanziert hat, das bereits
eingerichtet wurde und aktiv ist. Das ist der zweite für uns
wichtige Punkt.
Außerdem dachten wir an die Museen, die an der Via
Claudia Augusta liegen: Es gibt deren mehrere, die sich mit
unterschiedlichen Themenkreisen befassen: Einige sind naturkundlicher, andere archäologischer und ethnographischer
Art. Es geht nun darum, sie zu verbinden und ein Netz der an
der Via Claudia Augusta liegenden Museen zu schaffen. Im
Wesentlichen denkt man eher an Vernetzungen und
Synergien statt an die Einführung neuer Einrichtungen. Was
die Kulturvorhaben im engeren Sinn betrifft, schweben uns
zwei
große
Gruppen
vor:
die
Studienund
Forschungstätigkeit in Verbindung mit der Geschichte und
den Traditionen, die speziell der Untersuchung von Formen
der Kommunikation und der Übertragung von Kulturmodellen
dient, und die Analyse der konkret in diesen geographischen
Zonen erfolgten Bewegungen und der Weitergabe von
Konzepten und Ideen. Diese Gruppe von Initiativen erscheint
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uns besonders interessant; als Region Veneto haben wir sie
unter anderem bereits eingeleitet, wobei ich erneut an die
wichtige, auch vom Regionalassessor Prof. Ermanno
Serrajotto eingangs erwähnte Veranstaltung erinnere, die in
den nächsten Tagen - am 28. und 29. September 2002 - in
CastelBrando in Cison di Valmarino stattfinden wird. Dieses
Projekt beginnt mit einer Tagung von höchst anspruchsvollem
Niveau (was ich mit Sicherheit anführen kann, da wir uns als
Region selbst damit befasst haben), bei der namhafte
Referenten italienischer, deutscher und österreichischer
Universitäten ihre Untersuchungen zur Via Claudia Augusta,
zu dieser großen transnationalen Verbindungsstraße vorlegen werden, vor allem aber ihre Forschungsarbeiten über
das, was dank dieser alten Straße verbreitet wurde, demnach
über den wechselseitigen Einfluss in der Kunstgeschichte,
der Literatur und auch der politisch-institutionellen
Gebietsverwaltung.
Gewiss muss diese Initiative, wenn sie in das Programm
Interreg III B - Alpenraum und speziell in das Projekt der Via
Claudia Augusta eingebunden werden soll, eine Vertiefung
der Kenntnisse in Bezug auf die nationalen und transalpinen
Bereiche Tirol und Bayern bieten. Unserer Ansicht nach ist es
wichtig,
in
diese
Initiativen
Forschungsund
Studienprogramme aufzunehmen, da ja - was nicht eigens
erwähnt zu werden braucht - ein Wissensgrundstock von
wesentlicher Bedeutung ist. Da sich dieses Projekt über
einen Dreijahreszeitraum erstreckt, können wir alle gemeinsam durch jährliche Tagungen oder in Formen, die noch zu
vereinbaren sind, in dieser Richtung arbeiten. Außerdem
dachten wir an weitere kulturelle Vorhaben, wobei ich kurz
etwas vorausschicke: Die Region Veneto hat sich in diesen
Jahren intensiv um Untersuchungen und Überlegungen zu
ihrer Identität bemüht und dabei bedeutende Aktionen eingeleitet, die beim Publikum auf großes Interesse gestoßen sind.
Wir wissen nun, dass ähnliche Aktionen auch von den anderen uns angeschlossenen Stellen gestartet wurden, und planen, sie zu einem gemeinsamen Projekt zusammenzufassen.
Ich will dies gleich näher erläutern: Wir haben dieses Jahr als
Region Veneto regionale Veranstaltungen für Chormusik,
Blasmusik und Volksmusik organisiert, die sowohl wegen der
Qualität der Darbietungen, als auch wegen der Anteilnahme
des Publikums großen Erfolg erzielen konnten. Da diese Art
von Tätigkeit auch in Tirol und Bayern sehr geschätzt ist,
haben wir ein gemeinsames Programm im Sinn, das die verschiedenen Vorhaben verbindet, die autonom oder im
Rahmen dieses Projektes organisiert und durch die Medien
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o.ä. in einheitlicher Form im gesamten Gebiet der Via
Claudia Augusta gefördert und verbreitet werden könnten.
Wir stehen also vor dieser großen Straße: Schaffen wir
doch um sie herum Rahmenveranstaltungen wie die genannten, stellen wir ein einziges Programm zusammen, das die
Vorhaben der verschiedenen beteiligten Größen umfasst und
auch einen Austausch ermöglicht, sodass dank eines synergetischen Vorgehens die italienischen, die venetischen
Gruppen nördlich der Alpen auftreten und umgekehrt! In das
Programm wollten wir auch Jugendorchester aufnehmen: Die
Europäische Union verlangt eine Involvierung der jungen
Generation (und diesem Anliegen schließen wir uns voll an).
Auch in diesem Fall könnten wir von einem Projekt ausgehen,
das wir dieses Jahr durch die Gründung eines großen
Orchesters - gebildet aus den talentiertesten Jugendlichen
von sieben Konservatorien der Region Veneto - verwirklicht
haben. Das erste, wunderbare Konzert führte dieses
Orchester am 27. - 28. Juli 2002 im Teatro Malibran von
Venedig auf, wonach es im gesamten venetischen Raum gastierte. Der Anblick dieser Jugendlichen, die sich zusammengefunden und organisiert hatten, war wahrlich ein einmaliges
Erlebnis. Was fördert das Gefühl der Zugehörigkeit zu einer
Gruppe mehr als ein Orchester? Was eignet sich besser als
solche Jugendorchester für Austauschprogramme im
Rahmen dieses gemeinsamen Veranstaltungskalenders?
Ich schließe mein Referat in der Hoffnung, einen Beitrag
zur Entstehung eines großen Jugendorchesters der Via
Claudia Augusta geleistet zu haben.
Portobuffolè, Villa Giustinian
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Federico Bigaran 1
DIE VIA CLAUDIA AUGUSTA UND
DIE EUROPÄISCHEN FINANZIELLEN
MITTEL ZUR UNTERSTÜTZUNG DER
ENTWICKLUNG
Ich überbringe allen den Gruß der Autonomen Provinz
Trient,
insbesondere
des
Amtes
für
Europaangelegenheiten, in dem ich arbeite. Unter anderem
ist es Aufgabe dieses Amtes, das vor rund drei Jahren eingerichtet wurde, Programme und Projekte bei der
Europäischen Union einzubringen, um die verfügbaren
Gemeinschaftsfonds zu nutzen und Vorhaben transnationaler und interregionaler Art durchzuführen.
Im Rahmen der Tätigkeit meiner Abteilung habe ich mich
persönlich mit dem Projekt “Via Claudia Augusta” befasst,
das im Rahmen des Gemeinschaftsprogramms Interreg III
B - Alpenraum genehmigt wurde. Mit diesem Referat möchte ich einige Informationen zu den Gemeinschaftsprojekten
mit besonderem Bezug auf die interregionalen Vorhaben
und auf den Kultursektor bieten.
Bekanntlich
erfolgt
die
Zuweisung
der
Gemeinschaftsreserven für direkt zu verwaltende Projekte
im Anschluss an die Einreichung von Projektvorschlägen,
wofür die Kommission eine entsprechende Aufforderung
veröffentlicht und die jeweilige Regelung bekannt gibt. Es
gibt keine allgemeine Regelung, doch in der Mehrzahl der
Fälle muss eine transnationale Partnerschaft gegründet
werden, die Akteure aus mindestens drei Mitgliedsstaaten
umfasst. Sie verpflichten sich, die verschiedenen ihnen
zukommenden Abschnitte des Projekts auch finanziell zu
tragen und sich an den gemeinsamen Aktivitäten zu beteiligen. Es ist wichtig, das Projekt und seine Aktivitäten in
den allgemeinen Rahmen der Gemeinschaftsziele des
betreffenden Sektors zu stellen und den sogenannten
Gemeinschaftsmehrwert hervorzustreichen, d.h. die
Bedeutung der Zusammenarbeit und des Austausches von
Erfahrungen unter Regionen, die verschiedenen Staaten
angehören, und Ergebnisse anzustreben, die auf
1 Amt für Europaangelegenheiten und Öffentlichkeitsarbeit der Autonomen
Provinz Trient
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Gemeinschaftsebene nutzbar und übertragbar sind.
Die Bewerbungen für eine Nutzung der EU-Fonds sind
äußerst zahlreich. Viele Regionen der Mitgliedsstaaten
bereiten
sich
auf
eine
Inanspruchnahme
der
Gemeinschaftsfonds vor, und viele haben bereits eigene
Einrichtungen
geschaffen,
um
den
neuen
Herausforderungen gewachsen zu sein.
Auch im Programm Interreg III B - Alpenraum erfolgte
eine
strenge
Selektion
der
Akteure.
Die
Verwaltungsbehörde des Programmes - das Land Salzburg
- schrieb den ersten Wettbewerb für die Einreichung der
Projektvorschläge am 10. April 2002, mit Frist 15. Mai 2002
aus. Da die Behörde spezielle Formulare, Regelungen und
Verfahren für die Einbringung der Projekte forderte, war die
verfügbare Zeit für die Erarbeitung eines transnationalen
Projektes höchst beschränkt. Insgesamt wurden bei dieser
Ausschreibung 40 Projektvorschläge erbracht, von denen 3
sofort vom JTS (gemeinsames technisches Sekretariat)
abgewiesen wurden, da ihre Einreichung nicht termingerecht erfolgt war (37 wurden rechtzeitig vorgelegt). Die
Autonome Provinz Trient beteiligte sich an der Erarbeitung
von 12 Vorschlägen in der Eigenschaft als Partner oder
Leitpartner; zehn von diesen wurden bei der ersten
Ausschreibung - mit einem Beteiligungsanteil von 27% eingereicht. Das Steering Committee, das sich aus
Regierungsexperten der Teilnehmerstaaten zusammensetzt, beschloss bei einer Versammlung in Rom vom 22. bis
24. Juli 2002, acht (d.h. 22%) von 37 eingereichten
Projekten zur Finanzierung zuzulassen. Die Provinz ist an
vier der ausgewählten Projekte beteiligt (bei einem in der
Eigenschaft als Leitpartner und bei dreien als Partner),
wobei die Erfolgsquote der eingereichten Anträge 40%
beträgt.
Das Projekt “Via Claudia Augusta” wurde im Rahmen der
Maßnahme 1.2 des Programms “Wettbewerbsfähigkeit und
nachhaltige Entwicklung” eingereicht. Wie die anderen
Referenten bereits erläutert haben, betrifft das Projekt die
Förderung des Gebietes durch die Aufwertung des jeweiligen Kulturgutes. Das kulturelle Element wird im Projekt als
Entwicklungsfaktor (auch wirtschaftlicher Art) in einem
transnationalen Zusammenhang bestimmt, der das gesamte betroffene Gebiet umschließt, und es werden die strategischen Elemente für die Tragbarkeit des Projekts festlegt.
Die Europäische Union hat im Anschluss an die Übernahme des Maastrichter Vertrags, d.h. nach der Einführung
der Kulturpolitik in ihr politisches Programm, systematisch
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den Aspekt der europäischen Kultur in Angriff genommen.
Die Kultur hat nun vollberechtigt Eingang in die
Gemeinschaftspolitik gefunden, und die Kommission nimmt
die Aufgabe wahr, Programme und Vorhaben zu erarbeiten.
In Verbindung mit diesem jüngsten gemeinschaftlichen
Ansatz musste die Europäische Union die grundlegenden
Strategien und Leitlinien zur Inangriffnahme des heiklen
Problems festlegen. Im europäischen Rahmen ist ja ein
weites,
buntes
Kulturpanorama
mit
deutlichen
Unterschieden unter den verschiedenen Staaten, den verschiedenen Nationen, den verschiedenen Regionen zu
berücksichtigen, und die Europäische Union hat sich die
Aufwertung dieser außergewöhnlichen kulturellen Vielfalt,
die als wichtige Reserve gesehen wird, zum Ziel gesetzt.
Der gemeinschaftliche Ansatz im Bereich der Kultur
betrifft die Schaffung einer gemeinsamen europäischen
Identität, bei gleichzeitiger Wahrung der lokalen
Besonderheiten jeder einzelnen Gemeinschaft. Die
Europäische Union bemüht sich um Förderung des
Vergleichs, der Zusammenarbeit, der gemeinsamen
Aktivitäten verschiedener Bevölkerungsgruppen und versucht
dabei
zu
überwinden,
was
in
manchen
Geschichtsperioden eine Barriere war, wie zum Beispiel die
Barriere der nationalen und der regionalen Grenzen, die
Völker und Kulturen desselben Ursprungs trennten. Dank
dieses Gleichgewichts, d.h. der Entschlossenheit, die
Lokalkultur zu schützen, sie aber gleichzeitig in einen weiteren
Kontext
einzubinden,
kann
sich
eine
Gemeinschaftsstrategie entwickeln.
Die Schaffung einer europäischen Identität stützt sich
auf den Beitrag aller Komponenten, was beträchtliche
Anstrengungen der Organisation und Planung erfordert,
wobei offenkundig noch ein langer Weg
zurükkgelegt
werden muss, um die Anerkennung der europäischen
Kultur im weltweiten Panorama zu erreichen. Die
Aufwertung des Reichtums und der kulturellen Vielfalt
Europas ist eben die Hauptstrategie der Union.
Die bis heute durchgeführten Gemeinschaftsprogramme
haben die Initiativen zusätzlich bereichert und neue
Methoden und Instrumente der Zusammenarbeit und der
Beteiligung, eine neue Art der Planung und des Einsatzes
sowohl auf lokaler als auch nationaler Ebene geboten. Die
von der Europäischen Union vorgeschlagene Methode ist
eine “Beteiligungsmethode”, bei der die lokalen Betreiber,
die Vereinigungen, die Kulturinstitutionen und die
Vertretungen der verschiedenen Gesellschaftssektoren
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einbezogen werden. Die von der Europäischen
Gemeinschaft gewählte Methode, an die sich die Regionen
und nationalen Regierungen anpassen müssen, ist ideal für
unser Projekt “Via Claudia Augusta” und bildet einen seiner
Stützpfeiler. Eben das “Von-unten-Ausgehen” und die
Involvierung
aller
lokalen
Gegebenheiten,
der
Gemeindeverwaltungen, der Vereinigungen und der
Unternehmen, führt zu jenem Mehrwert, den bisweilen die
Institutionen alleine schwer erreichen können und der meiner Ansicht nach einer der Gründe für den Erfolg des
Projektes ist.
Die Grundlage dieser interregionalen und transnationalen
Projektversuche
ist
der
Wunsch
nach
Gegenüberstellung, nach Erfahrungsaustausch und nach
Bestimmung gemeinsamer Programme. Für einige
Verwaltungen handelt es sich um eine Neuheit, da sie eine
interne Planung und Entscheidungsfindung ohne größere
Probleme des Dialogs und der Konfrontation gewohnt sind.
Sich in einem internationalen Rahmen zu bewegen und
Beziehungen zu Partnern verschiedener Kultur, Sprache
und Erfahrungen zu unterhalten, bedeutet eine
Bereicherung des Projekts und vielleicht den größten
Mehrwert dieser Art von Vorhaben.
Das Interreg-Programm bezieht die Kultur in einen territorialen Planungskontext ein. Es ist dies ein besonderes
Merkmal des Programms, das demnach auch unser Projekt
betrifft. Mit anderen Worten richtet sich Interreg vor allem
auf die territoriale Planung, d.h. es trachtet danach, den
jeweils auf interregionaler und transnationaler Ebene
behandelten Aspekten eine territoriale Dimension zu verleihen. Hier ist es von Bedeutung, die territoriale Dimension
der Kultur zu verstehen, und in diesem Sinne hat das
Projekt “Via Claudia Augusta” Wertvolles geleistet.
Die Via Claudia Augusta wird im Rahmen des Projekts
zu einem transnationalen Gebiet, das einen einheitlichen
geschichtlichen Werdegang aufweist, der sich später durch
den Verlauf der Ereignisse differenzierte - wobei jedoch die
gemeinsamen
Wurzeln
beibehalten
wurden.
Die
Anerkennung dieses gemeinsamen Ursprungs ist die
Voraussetzung dafür, dass in dem gesamten Gebiet verschiedene Völker, verschiedene Kulturen einen Dialog führen und im Hinblick auf eine gemeinsame Entwicklung
zusammenarbeiten können.
Neben Interreg laufen noch andere Programme, die sich
im Rahmen der Europäischen Union mit Kultur befassen.
Zum Beispiel ist das Kulturprogramm 2000 zu nennen,
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dessen Finanzierung leider reduziert ist, das aber eine
starke Beteiligung aller Regionen der europäischen
Staaten zu verzeichnen hatte.
Die Europäische Union besteht in ihren richtungsweisenden Dokumenten darauf, die Kultur als lebendiges und vitales Element hervorzuheben; die Kultur muss sich ausdehnen, den Rahmen der Fachwelt sprengen und aus dem
engeren institutionellen Bereich hinaustreten, muss dabei
aber zu einem Dialog fähig sein, um die Gesellschaft zu
durchdringen, muss Vertrauen erwecken, ein Gefühl der
Zugehörigkeit schaffen und zu Vorhaben ermutigen. Es ist
demnach erforderlich, besonders die Unterrichtskreise, die
Jugendlichen, Schüler und Studenten zu involvieren, für
die die Kultur eine Gelegenheit zum Lernen, doch auch zur
Unterhaltung sein soll. Außerdem ist es angezeigt, touristische Aktivitäten einzubeziehen, da im Fremdenverkehr kulturelle
Aspekte zunehmend gefragt sind. Es ist
hier eine Verbindung von Vorhaben möglich, die in einem
bestimmten Gebiet zahlreiche Menschen und Reserven
aktivieren, die zur wirtschaftlichen Entwicklung beitragen
können. Es ist deshalb wichtig, die Kultur mit den anderen
Sektoren der Gesellschaft zusammenwirken zu lassen und
eine Synergie für gemeinsame Programme zu schaffen, um
die Bevölkerung, die Jugendlichen und die Gewerbezweige
voll zu erfassen.
Der kulturelle Anreiz wird somit zum Schlüsselelement
für eine territoriale Gliederung, eine nachhaltige
Entwicklung. Der Begriff der “Nachhaltigkeit” ist heute viellleicht abgenutzt, doch in dem Zusammenhang steht er für
das Element, das von den notwendigen öffentlichen
Finanzierungen wegführt und Wege und Mechanismen bietet, die es engagierten Menschen gestatten, den eingeschlagenen Weg weiter zu verfolgen. In diesem Sinne ist
das Projekt “Via Claudia Augusta” darauf ausgerichtet, die
Fonds und die Erfahrungen der Gemeinschaft so zu nutzen, dass eine Fortsetzung der Arbeit möglich ist, ohne
stets auf öffentliche Finanzierungen zurückgreifen zu
müssen.
Bei diesen Bemühungen um nachhaltige Projekte, zu
denen die Kultur beitragen muss, ist es erforderlich, der
Bevölkerung und den lokalen Verwaltungskräften Vertrauen
einzuflößen, es allen zu gestatten, sich im Rahmen des
Projekts zu äußern, die Integration der Beteiligten und den
Erfahrungsaustausch zu fördern. Jeder muss seinen eigenen Raum, seine Identität, seine Anerkennung auch in dieser stets “globalisierten” Welt finden, in der sicher die
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Gefahr der Angleichung und Vereinheitlichung nach dem
Muster dominierender Modelle besteht.
Der kulturelle Anreiz dient demnach einer nachhaltigen
Entwicklung - einer Entwicklung, die in sich die
Voraussetzungen für langfristige Tragbarkeit und
Ausgewogenheit unter den verschiedenen ökonomischen
Gegebenheiten und den verschiedenen Interessen trägt.
Das ist wichtiger denn je, da die Wettbewerbsfähigkeit
immer deutlicher territoriale Züge annimmt. Die Gebiete
treten untereinander in Wettstreit und jedes Gebiet wird
attraktiver und wettbewerbsfähiger, je besser es sich intern
organisiert
und
je
überzeugender
es
seine
Qualitätsprodukte anbieten kann. All dies führt zum
Konzept des territorialen Marketings, von dem wir auch
heute Vormittag sprachen. Unser Projekt ist grundsätzlich
das eines territorialen, auf ein Kulturgut gestützten
Marketings.
Diese
Beziehung
zwischen
Kultur,
Landschaftsförderung und Tragbarkeit wurde im Rahmen
des Projektes als positiv erkannt und auch in einem
Programm wie Interreg akzeptiert, das nicht für die Kultur
gedacht, sondern zur Förderung der interregionalen territorialen Planung entstanden war. Dank der Fähigkeit,
Mehrwert zu schaffen und das Interesse auf ein bestimmtes Gebiet zu lenken, übernimmt das kulturelle Erbe eine
neue Rolle und trägt zur Entwicklung der Wirtschaft und
der Gesellschaft als Ganzes bei. Dieser Aspekt ist derzeit
mengenmäßig schwer zu umreißen, doch wird das Projekt
hierzu sicher in Zukunft Angaben liefern. Im Allgemeinen
verfolgt die Marketingtätigkeit das Ziel, den Produzenten
klar zu identifizieren: In diesem Fall ist der Produzent ein
transnationales Gebiet, weshalb es sehr wichtig ist, eine
Zusammenarbeit, eine Übereinstimmung zwischen den verschiedenen Regionen dieses Gebietes zu erreichen. Der
Hauptproduzent innerhalb dieses Gebietes sind die vernetzten
Beziehungen.
Das
Projekt
misst
einer
Harmonisierung unter den Regionen große Bedeutung bei,
und es ist vielleicht das erste Mal, dass alle Räume der Via
Claudia Augusta in einer gemeinsamen Initiative zusammmengefasst werden können. In einem Marketingprozess ist
auch die Identifizierung des Produkts von Bedeutung, d.h.
all dessen, was wir zu tun imstande sind, also all das kulturelle, touristische und gewerbliche Angebot, das wir betonen und vorlegen müssen. Ein bezeichnendes Element ist
außerdem die Qualität des Angebots: In dem
Zusammenhang ist die Festlegung von Bedingungen für die
Verwendung dessen geplant, was das stärkste Mittel des
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territorialen Marketings ist: das Markenzeichen.
Zum Problem des Markenzeichens sind im Rahmen der
Via Claudia Augusta natürlich noch Schritte nötig, es ist
noch eine Strategie festzulegen, was, wie ich hoffe, innerhalb des Projekts erfolgen kann. Die Fristen würden es uns
ermöglichen - drei Jahre sind eine ausreichend lange Zeit,
um zahlreiche Aspekte klar zu umreißen, und unter Mithilfe
aller können wir sicher ein Übereinkommen erzielen. Es
müssen die Faktoren der Attraktivität unseres Gebietes
festgelegt und Unterscheidungen zu den anderen herausgearbeitet werden; in diesem Sinne ist der Reichtum der
Claudia Augusta unendlich. Je öfter wir uns treffen, je mehr
wir miteinander sprechen, desto mehr Ideen entstehen,
sodass wir jetzt schon Mühe bei ihrer Auswahl haben, was
beweist, dass der Boden ertragreich ist, dass die
Grundlage für ein erfolgreiches Projekt vorhanden ist.
Andere Referenten haben das Projekt bereits im Detail
erläutert, weshalb ich nicht weiter darauf eingehe. Ich
möchte bloß präzisieren, dass die Absicht besteht, neben
den sieben Projektträgern - Provinz Trient (als Leitpartner),
Provinz Bozen, Region Veneto, Verein Via Claudia Augusta
Bayern, MIAR von Tirol, Gemeinde Feltre, Gemeinde
Ostiglia - die Aktivitäten allen beitrittswilligen Betreibern zu
erschließen, natürlich entsprechend den Richtlinien, die
das Koordinationskomitee notwendigerweise aufstellen
muss. In diesem Sinne wurde ein Project Panel geschaffen,
ein erweitertes Gremium der “Via Claudia Augusta”, das
zweimal im Jahr tagen soll und im Wesentlichen einen
Moment der Gegenüberstellung mit der Basis bildet, die
sich
aus
Vereinigungen,
Produktionsbetrieben,
Verwaltungsstellen der Claudia-Augusta-Gebiete zusammmensetzt. Außerdem liegen vier Arbeitsgruppen vor: Eine
befasst sich speziell mit dem archäologischen Gut, eine im
Allgemeinen mit der Kultur und der kulturellen Tätigkeit,
eine mit dem Tourismus und eine mit dem Markenzeichen
und der Förderung der Wirtschaft. Ich denke, nun alle
grundlegenden Strategien des Projektes aufgezeigt zu
haben, und hoffe, Sie bei den nächsten Treffen wieder zu
sehen, damit wir diesen gemeinsam eingeschlagenen Weg
weiter beschreiten können - mit Höhen und Tiefen, mit
Momenten zügigen Vorgehens und Momenten der
Müdigkeit, wie sie bei so komplexen Vorhaben immer eintreten. In den nächsten drei Jahren wollen wir weiter diesem vielversprechenden Prozess folgen, der uns letzten
Endes zur Schaffung eines wahren transnationalen Organs
führt, das auch in Zukunft das Markenzeichen und die
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Aktivitäten verwalten kann und das vor allem auf eigenen
Beinen steht.
Valsugana, Parco Castello d’Ivano
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Rainer Weissengruber
DIE DIDAKTISCHE BEDEUTUNG
DES KULTURELLEN WERTES DER RÖMISCHEN STRASSEN ZWISCHEN SÜDEN
UND NORDEN
Wer sind wir? Im Sommer 1999 nahm im historischen Aquileia,
das in den ersten Jahrhunderten n. Chr. symbolischer Ort der
kulturellen Kontakte zwischen dem mediterranen Raum und
Zentraleuropa war, ein neues Studienzentrum seinen Betrieb auf,
das sich ganz dem Schutz, der Pflege und der Neuauslegung der
latinischen Kultur und Sprache widmet. In Zusammenarbeit mit
der “Fondazione per la Salvaguardia della Basilica di Aquileia”,
welche im Hinblick auf Kultur und Restaurierung der Basilika die
Interessen der Diözese von Gorizia in Aquileia vertritt, ließ das
“Centrum Latinitatis Europae” ein ehrgeiziges Projekt anlaufen,
das Debatten, Referate, Konferenzen, Seminare und RoundTable-Gespräche in Aquileia und Cividale und an anderen Orten
in Italien und im Ausland umfasst. Das CLE hat sich in einem historischen Gebäude neben der berühmten mittelalterlichen
Basilika niedergelassen: Es war kürzlich restauriert und umgebaut worden, um das bedeutende Archiv der Fondazione und
eben das “Centrum” aufnehmen zu können.
Seit zweieinhalb Jahren führt das “CLE” ein Nebensekretariat
in Cividale del Friuli (UD) auf der zentral gelegenen Piazza San
Giovanni.
Seit Juni des Jahres 2000 sind auch die CLE-Stelle von
Ferentino (Frosinone) und die von Capri (Neapel) aktiv. Überdies
wurden die CLE-Stelle von Verona, die multimediale CLE-Stelle
von Arezzo und die entsprechenden Stellen von Gorizia, Triest,
Andria, Neapel, Catanzaro und Reggio Calabria eröffnet.
Kürzlich entstanden die CLE-Stellen von Treviso, Rom, Palermo
und Ragusa.
Im Ausland sind wir in Linz (Österreich) und Berlin
(Deutschland) vertreten. Auf dem Programm steht auch die
Gründung einer Niederlassung in Paris und Utrecht
(Niederlande). Zur Debatte steht die Schaffung einer CLE-Filiale
in Griechenland. Seit einiger Zeit verfügen wir über eine
Vertretung in Großbritannien.
Professor Rainer Weissengruber (42 Jahre), Sohn des
Forschers Franz Weissengruber, der im August 1998 starb (und
dem das Vorhaben gewidmet ist, um seine Forschungstätigkeit
im Bereich der spätlatinischen Kultur zu ehren), war der Urheber
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der Idee. Er ist als Direktor der gleichnamigen internationalen
Vereinigung und des “Centrums” tätig, das in Italien und im
Ausland bereits auf großes Interesse gestoßen ist. Rainer
Weissengruber, wie sein Vater vor ihm, ist seit vielen Jahren eng
mit italienischen Kulturkreisen verbunden, in denen er sich zu
Hause fühlt. Seit Beginn haben ihn die friaulischen Priester Don
Graziano Marini, Direktor der Fondazione per la Basilica di
Aquileia, und Don Luigi Pontel, Direktor des Liceo Linguistico
Europeo “Paolino d’Aquileia” von Görz unterstützt. Zum
Verwaltungsrat gehören außerdem Prof. Gianpaolo Dabbeni
(Triest), Frau Dr. Francesca Missio (Cervignano), die das
Archivio della Basilica leitet, und Prof. Giuseppe Reale (Reggio
Calabria und Maratea), Gründer und früherer Rektor der
Università per Stranieri della Calabria, Frau Prof. Angiolina
Lanza (Verona) und seit zweieinhalb Jahren Dr. Franco
Fornasaro (Cividale), der Vizedirektor des Centrums. Den wisssenschaftlichen Beirat des CLE leitet Prof. Piero Marangon
(Gorizia). Frau Prof. Loredana Marano führt das wissenschaftliche Sekretariat des Sitzes von Aquileia.
Das “Centrum Latinitatis Europae” hat ein Netz von
Vertretungen in verschiedenen Städten Italiens aufgebaut: In
Österreich verfügt es über eine “Tochtergesellschaft” in Linz, die
“Agorá - Human. Gesellschaft”. Das CLE pflegt Kontakte zu mehreren Vereinigungen von Latinisten und Historikern in verschiedenen Ländern (z.B. die “Sodalitas” von Wien).
Die internationalen Bindungen des “Centrum Latinitatis
Europae” sind demnach ein kennzeichnendes Element seiner
Tätigkeit, die zunehmend grenzüberschreitend werden soll.
Aquileia, Cividale, Triest, Verona und einige Städte des Südens,
wie Neapel, Reggio Calabria und Catanzaro sind Orte der
Begegnung auch für ein jugendliches Publikum, das eine neue
Vorstellung von einem “Vereinten Europa der Kultur” verbreiten
möchte, um die alten Spannungen zwischen Norden und Süden,
Westen und Osten zu überwinden. Eine besondere Rolle kommt
unseren Vertretungen in Sizilien zu: Das CLE bemüht sich um
wirksame Arbeit auch im Herzen des Mittelmeerraumes.
Voll im Gange ist derzeit die Arbeit zur Aktivierung des “unterhaltsamen Unterrichts”, der Lateinkurse (Literatur und Sprache)
für Junge und Junggebliebene bietet. Ganz neu ist die Gründung
einer wissenschaftlich-didaktischen Zeitschrift, die zum Teil
Konzepte und Modelle aufgreift, die von jenseits der Alpen
stammen. Ihre Redaktionszentrale liegt in Montella (AV), sie
arbeitet mit allen Teilen Europas zusammen. Das CLE wirkt in
der Redaktion und am internationalen Teil mit. Es wurde bereits
ein “Sodalizio Anaunia Latina” mit Sitz in Cavareno im Valle di
Non
(Trient)
gegründet,
überdies
sind
Sodalizi
in
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Boscochiesanuova (VR) und in Sommacampagna (VR) (bereits in
fortgeschrittener Phase) angelaufen. Es ist auch ein “Cenacolo
Flos & Arcus” in Cividale del Friuli und Verona zu nennen, das
sich der Verbindung und Abstimmung der Philologie mit den
Naturwissenschaften widmet.
In der Planungsphase befindet sich auch der Cenacolo “Res
Publica Omnibus”, eine neue Sektion des “CLE”, die sich mit
Themen der politischen Kultur befasst.
Derzeit sind wir mit der Gestaltung der Academia Paulinus
Patriarcha (Cividale) beschäftigt, die in Zusammenarbeit mit dem
“Archivum Forumjuliense” geschaffen werden soll. Die “Carta di
Cividale” dient der philosophischen Ausrichtung dieses Projekts.
Wir sind auch bei der Erarbeitung eines Konzepts zweier
“Quersektionen” des CLE: einer Arbeitsgruppe, die sich mit der
Behandlung des Griechischen befasst, und eines “Polo informatico”, dessen Geschäftsstelle in Arezzo liegt und der mit verschiedenen Einrichtungen zusammenarbeitet.
Unsere Ziele? Ermutigt durch die wissenschaftliche und moralische Unterstützung vieler italienischer und ausländischer
Mitglieder und Mitwirkender hat sich das CLE eine Reihe ambitiöser Ziele gesteckt, die gewiss nicht leicht zu erreichen sind. An
erster Stelle sollen Ideen und Programme für den Schutz und die
Aufwertung der Latinität, des Humanismus und der Klassik, unter
besonderer Berücksichtigung der Werte der spätlatinischen und
urchristlichen Epoche, des Mittelalters und der Renaissance
erarbeitet werden, in Ausrichtung auf eine kulturelle Arbeit europäischer Prägung, die sich in die kulturellen und philosophischen
Debatten der heutigen Zeit fügt und durch verschiedene Impulse
zur Debatte über die wichtigsten Themen der heutigen
Gesellschaft anregt. Die Absicht des CLE ist es, in den nächsten
Jahren (wie es bereits in der letzten Zeit der Fall war) verschiedene Veranstaltungen mit dieser Zielsetzung abzuhalten, im
Einklang mit akademischen Kreisen und Schulen zu wirken und
die Zusammenarbeit mit bekannten italienischen und ausländischen Akademien und Einrichtungen anzustreben. So soll zur
Aufwertung und Wiederentdeckung eines zum Teil vergessenen
und sicher unterbewerteten Gutes beigetragen werden: Latein
bedeutet nicht nur Vergil und Cicero, sondern auch das literarische Vermächtnis der christlichen Schriftsteller, die bisher in den
Schulprogrammen wenig oder nichts zählten - diese sehen überdies eine drastische Reduzierung der “lingua comunis” unseres
Kontinents vor. Die Werte des Lateins, der klassischen Kultur
und des Humanismus müssen unter fächerübergreifender
Perspektive neu entdeckt werden, da nur so die Möglichkeiten
dieses mehrere Jahrtausende alten Erbes erfasst und dem internationalen Publikum von heute weitervermittelt werden können.
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Um das Latein unserer europäischen Schulen, unserer
Kulturvereinigungen, unserer Seniorenprogramme, unseres kulturellen Lebens im Allgemeinen aufzufrischen und zu aktualisieren und dabei Inhalte einfließen zu lassen, die bisher vernachlässigt wurden, und um diese Inhalte durch eine neue Einstellung
zum Unterricht und durch fächerübergreifende kulturelle
Verbreitung attraktiver zu gestalten, ersucht das “Centrum
Latinitatis Europae” alle Interessenten in Italien und im Ausland,
Wissenschaftler, Lehrer und Kulturfreunde um Mitarbeit: “Viribus
unitis” für die Wiederentdeckung des “lateinischen und humanistischen Planeten” und seines reichhaltigen Gutes.
Die Aufgaben der CLE-Stellen: (mit einer Zusammenfassung
der bisher geleisteten Arbeit)
Die Geschäftsstelle von Aquileia ist und bleibt für die nächsten
Jahre das Zentrum des CLE-Systems. In den Räumen, die an die
Basilika
anschließen,
finden
schon
seit
1998
die
Generalversammlung
und
die
Versammlungen
des
Verwaltungsrates, sowie mindestens zwei Tagungen oder
Studientage pro Jahr statt (in den ersten Jahren auch vier oder
fünf). Dabei werden Themen der klassischen und christlichen
Latinität oder philosophische Fragen und Probleme der italienischen und europäischen Schulpolitik behandelt.
Derzeit ist im nahen Cervignano ein Erwachsenenkurs für
lebendiges Latein im Gange. Ab Herbst 2002 wird unter
Beteiligung des CLE ein Programm für den Wiederaufschwung
der kulturellen Tätigkeit in Aquileia durchgeführt.
Das stellvertretende Sekretariat (und Nebensekretariat) befindet sich in Cividale del Friuli. Dort wird ein Großteil der
Verwaltungs- und Pressearbeit und der PR-Tätigkeit der
Vereinigung abgewickelt; bisweilen werden (in der früheren
Kirche S. Maria) in Zusammenarbeit mit der Associazione Studi
Storici di Cividale Veranstaltungen abgehalten. Cividale ist das
Zentrum der für 2002 geplanten Programme zur Erinnerung an
die Person und das Werk von San Paolino d’Aquileia - ein
Regionalprojekt, an dem das CLE intensiv mitwirkt.
Im Convitto Nazionale findet (seit 2000) das “Meeting Latino”
für die Jugend statt (November).
Cividale bildet mit dem ganz neuen Zentrum S. Francesco
einen ausgezeichneten Rahmen für kulturelle Begegnungen verschiedener Art: Das CLE profitiert schon jetzt davon. Bereits fortgeschritten ist die Planungsphase der Gründung einer
“Academia Paulinus Patriarca” in Zusammenarbeit mit dem
“Archivum Forojuliense”.
In Gorizia befindet sich die “Academia Sontiaca”, eine CLEStelle, die vor einem Jahr gegründet wurde und nun im
Zusammenhang mit den Feierlichkeiten zu Ehren des S. Paolino
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ihre Tätigkeit beginnt. In Zukunft sollen hier Veranstaltungen zu
Themen des Friedens und des Zusammenlebens unter den
Völkern stattfinden. Im Februar wurde eine Versammlung abgehalten, um Richtlinien des CLE festzulegen.
In Triest hat die CLE-Stelle “Tergeste” bereits drei
Veranstaltungen organisiert: vor zwei Jahren eine Tagung zum
Thema “Latein im dritten Jahrtausend” (gemeinsam mit der
Vereinigung Latino Semplificato) und zwei Diskussionstage mit
den Jugendlichen der Mittelschulen von Triest zur Frage “Warum
Latein?”. Im November fand ein Vortragsabend zum Thema “Von
Paulus zu Paulinus - hochmittelalterliche Erfahrungen der Zeit
Karls d. Großen” statt.
In Verona ist die CLE-Stelle ein wahrer CLE-Pol: Er besteht
aus der Hauptniederlassung und verschiedenen angeschlossenen Betrieben. Im Jahr 2001 wurden erfolgreich vier Tagungen
zu archäologischen, linguistischen, didaktischen und interkulturellen Themen gehalten. Bald wird eine Nebenaktivität gestartet,
die verschiedene Schulen der Gardasee-Südseite in einem
humanistischen und didaktischen Projekt verbindet.
In Verona wird die vom CLE entworfene “Carta Flos & Arcus”
verwahrt.
In Feltre beginnt 2002 die soeben eingerichtete CLE-Stelle
ihre Tätigkeit mit einem Pilotprojekt, das eine österreichische
Schule mit einbezieht: Die Via Claudia Augusta Altinate - eine
Straße des kulturellen Austausches.
In Mailand befindet sich die CLE-Stelle im Redaktionsbüro der
Zeitschrift “ZETESIS”, an der das CLE seit einigen Monaten mitarbeitet.
In Cavareno (TN) hat das CLE im Sommer drei Tagungen
abgehalten, die der Latinität des Trentino in der Renaissance
und der lateinischen Choralmusik des frühen Mittelalters
(Konzert) gewidmet waren.
In Arezzo befindet sich unsere CLE-Internetstelle, die sich mit
der gesamten multimedialen Abteilung und der Website des CLE
befasst. Der Schwerpunkt kann auch in etruskischen Themen liegen.
In Ferentino hat die CLE-Stelle zwei interessante Tagungen
mit gemischten Themen zum Sinn des Lateinstudiums, zu Fragen
des latinischen Gutes und zur Rolle des Lateinischen in der
Renaissance in Latium abgehalten. Kürzlich fand eine Tagung
über Martino Filetico statt, ein Incontro Latino für Jugendliche ist
geplant.
In Neapel umfasst die jüngste CLE-Stelle die neapolitanische
Redaktion der neuen Zeitschrift DOCERE. Sie wird verschiedene
Lesungen, Treffen, Debatten und Tagungen veranstalten.
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Geplant ist die Bildung einer autonomen Arbeitsgruppe für die
Koordinierung der CLE-Tätigkeit in Kampanien. Die CLE-Stelle
von Capri wird in Zusammenarbeit mit der von Neapel geführt
und dient als “Sommergarten” des CLE in Kampanien.
Neu sind die CLE-Stellen von Catanzaro, Reggio Calabria,
Andria, San Severo und Ragusa. Sie haben bereits ein vielversprechendes Programm für 2002/2003 vorgelegt. Im Werden
sind auch verschiedene Klubs des Latino Vivo. In San Severo
besteht die Zusammenarbeit seit Jahren, das CLE ist Partner der
Academia Latina Daunorum und hat an zwei Tagungen über
Probleme der Sensibilisierung für die klassische Kultur auf europäischer Ebene teilgenommen. In Catanzaro ist bereits manche
konkrete Aktivität zum Kirchenlatein angelaufen. In Reggio
Calabria fanden in den letzten Jahren schon eine Tagung zum
Werk des Latinisten D. Vetrioli und eine Woche der “Vacanze latine” statt. In dieser Richtung wird weitergearbeitet.
In Montescaglioso (Matera) eröffneten wir kürzlich die
Akademie “Musica & Umanesimo”, im Frühjahr erfolgte die erste
Veranstaltung. Der Herbst kündigt sich mit einem reichhaltigen
Programm an.
In Berlin fand im Mai 2001 eine Tagung zu verschiedenen
Themen statt. Eine weitere CLE-Stelle ist für Stuttgart vorgesehen.
In Linz wurde im November der Konferenzabend “Campania
Felix” und im Januar die Veranstaltung über Odysseus abgehalten. Das CLE arbeitet außerdem am Projekt “Schloss Hartheim”
mit.
Überdies hat das CLE eine Zusammenarbeit mit den UNESCO-Clubs in Italien eingeleitet und versendet offene Briefe an
Politiker, um auf eine achtsamere Politik gegenüber der latinischen und griechischen Klassik zu drängen. Das CLE unterstützt
das “MENOSYNE-Projekt” zur Schaffung einer Privatuniversität
Magna Graecia. Es werden derzeit die neuen CLE-Stellen von
Palermo, Rom und Treviso eingerichtet:
Treviso: Liceo Classico “A.Canova”, Viale Mura S. Teodisto, I31100 Treviso
Rom: Centro Scolastico “Benedetto Croce”, Via Bardanzellu 7,
I-00155 Roma
Palermo: Villa Ranchibile - Ist. Don Bosco, Viale Libertà 199,
I-90100 Palermo
(Geplant: CLE-Stelle im Gebiet von Rieti, Eröffnung im
September)
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Carlo Antonio Ricciardi 1
Angela Besana 2
FÜR DIE VERWERTUNG DER KULTUR
DANK I.C.T., INFORMATION AND
COMMUNICATION TECHNOLOGY
1. Die Bewertungssysteme der kulturellen
Waren und Unternehmungen in der wirtschaftlichen Literatur.
Sei langer Zeit forschen die Wirtschaftler Kunstwerke
und kulturellen Unternehmungen. Vor der weltbekannten
Theorie von Baumol und Bowen 3 über die charakteristische
Kostenfunktion
der
Musiktheater,
haben
andere
4
Wirtschaftler die Struktur der kulturellen Industrie diskutiert. Die letzten Werken beziehen sich auf die kulturelle
5
Politik, die Planung und Sponsorship der Aufführungen
und ICT-Kultur oder E-Kultur, gegen die traditionellen
Meinungen über die Technik- und Kostenfunktion der
6
Kunstproduktion.
Das Kulturgut sammelt die Waren und Werke, die dieselbe kulturelle, geschichtliche und landschaftliche Nähe
haben. Wirtschaftlersmeinung nach ist das Kunstwerk eine
originelle und unnachahmbare Idee, die oft eine dauerhafte und immer renovierte Unterlage benutzt und deren Wert
nach objektiven und subjektiven Kriterien ändert.
Während der Kunstgeschichte hängt die Bewertung von:
1. dem Markt, wo die Anfrage und das
1
Dekan
der
Fakultät
der
Kommunikationsforschung
und
der
Aufführungswissenschaften ist Carlo Antonio Ricciardi Wirtschaftsprofessor in
der Universität I.U.L.M., Istituto Universitario di Lingue Moderne, Mailand und
Feltre. Er hat Par. 3. und 5. geschrieben.
2 Forscherin der industriellen Wirtschaft unterrichtet Angela Besana
Kulturwirtschaft in der Universität I.U.L.M., Istituto Universitario di Lingue
Moderne, Mailand und das Fach Wirtschaft in I.U.L.M. Feltre. Sie hat Par. 1.,
2., 2.1.,2.2. und 4. geschrieben.
3 Baumol W. J., Bowen W. G., 1966. Für eine ganze Rundschau, Towse R.
Baumol’s Cost Disease. The Arts and other victims, Edward Elgar Publ., 1997.
4 Adam Smith und John Maynard Keynes.
5 Aktuelle Diskussion: muß Kulturmanagement privat oder staatlich sein?
A. Besana, 2002; M. Trimarchi, 1999; G. Trupiano, 1997 und andere.
6 Baumol und Bowen erklärten wie die Theaterproduktion keine Skalaersparnis
hat, denn die Technik ist sehr traditionell (alte Regel und Kunstschule).
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Angebot sich treffen;
2. den Akademien und Kunstschulen, die von der
Renaissance den Erfolg des Künstlers entscheiden;
3. den Experten (Kritikern, Museen, Gallerien, usw.),
die vom XIX. Jahrhundert die wichtigste Bewertungsrolle
spielen. 7
Es gibt keine bestimmte Regel für die Kunstbewertung.
Das Schwanken der Preise hängt von zahlreichen
Variablen. Die folgenden Kriterien sind nicht unbestritten.
Allerdings folgen sie den aktuellen Tendenzen. Diese
Kriterien beziehen sich auf:
a. den Künstler (lebendig/gestorben; einfach/schwierig;
Gründer/Weiterer; usw.)
b. das Werk (Idee, Technik, Größe, Älter, usw.).
Mit Beziehung auf das erste Kriterium, spielt die
Reputation eine große Rolle. Der Lebenslauf der
Kunstwerke hängt vom Lebenslauf des Künstlers und es ist
nicht unbestritten, dass Mannesalter eine bessere künstlerische Produktion bedeutet.
Mit Beziehung auf das zweite Kriterium kann die originelle Kunstidee ein Mehrwert haben, wenn ein Geschichte
erzählt oder eine bekannte Landschaft, überhaupt eine
Wiege der Kultur wie Italien, Frankreich, Holland, England
und Spanien erinnert. 8 Die Größe des Werks und die
Reputationsvariable der Rezensionen geben eine
Grundnotierung. Die Technik wie Öl lässt die Notierung
steigern: Renneboog und Van Houtte (2001) meinen +20%
als Aquarell. 9 Das Stil ist Signal einer Kunstschule und gibt
das Mehrwert des Schulegründers. Das Unterschrift ist am
wichtigsten im Vergleich mit Kopien und Falschen.
Eventuelle Namenstreiten erhöhen die Vertragskosten. Das
Produktionsdatum zeigt die Geschichtlichkeit, die goldene/graue Produktionsperiode, die Mitgliedschaft einer
Schule, usw. Eine große Zahl der Kopien macht die
Notierung niedriger. Der aktuelle – ohne neue Hände Zustand kann eine bessere Ursprünglichkeit als eine Folge
mehrerer Restaurierungen zeigen. Wenn das Werk von
7 M. N. Wijnberg, G. Gemser, Groups, Experts and Innovation: the Selection
System of Modern Visual Art, Erasmus University, University of Groningen,
2001.
8 Der Titel Wiege der Kultur beeinflusst also andere Industrien, die
Kulturindustrien werden können. Man denkt an die italienische Mode, für die
eine Aufführung organisiert wird.
9 L. Renneboog, T. Van Houtte, The monetary appreciation of paintings: form realism to Magritte, Department of Finance and CentER, Tilburg University,
Netherlands, 2001.
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einer bekannten Sammlung kommt, kann seine Notierung
große Steigerungsschritte tun.
Andere Variablen, die nicht in dem Kunstmarkt wachsen,
können positive oder negative Preistrends entscheiden. 10
Soziales und wirtschaftliches Wohlstand kann die Anfrage
anregen. Mode, Brauch und die Vaterlandsliebe – die
Amerikaner haben USA-Kunst lieber – können die
Tendenzen beeinflussen. Das Gesetzsystem kann die
Zirkulation begrenzen. Das Bedarf einer Zustellung und die
Unveräußerlichkeit können kein Kunstappetit anregen.
2. Das Kunstwerk in der wirtschaftlichen
Literatur.
Der Kunstmarkt ist das Treffen von der Anfrage und dem
Angebot. Die Wirtschaftler denken, dass der Staat soll eine
Regelung der Anfrage- und Angebotsverhältnisse entwikkeln.
2.1.Das Kunstwerk wie public good: das öffentliche Eigentum, die beschränkte Zirkulation und die
Steueranregung.
Das Kunstwerk ist ein Merit Good: die Konsumsvorteile
sollen die ganze Anfrage erreichen, so dass, zum Beispiel,
der italienische Staat das Eigentum enteignen kann, um
positive Einflusse vom Kunstkonsum erweitern. Der Staat
wird Kunstangebot und Kultursponsorship aus folgenden
Gründen ausführen:
1. contract failure oder market failure: der private Markt
interessiert sich nicht für die Kunstproduktion. Das private
Gleichgewicht würde höhere Preise für kleine Menge verwirklichen. Der Staat versichert ein öffentliches Angebot für
alle Kunstlieber.
2. Die Anfragen von verschiedenem Geschmack werden
vom dem staatlichen Angebot besser als von dem privaten
Angebot zufriedengestellt.
3. Das nächste Konsum, dass heißt von den neuen
Generationen, wird von Staatsangebot erfüllt.
4. Die Staatsreputation wächst im internationalem
10 F. Forte, M. Mantovani, “La valutazione dei beni artistici nella strategia delle
fondazioni bancarie”, Fondazioni, Supplemento alla rivista Il Risparmio n.
1/1999 F. Forte, M. Mantovani, “La valutazione dei beni artistici nella strategia
delle fondazioni bancarie”, Fondazioni, Supplemento alla rivista Il Risparmio n.
1/1999.
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Gebiet dank der besten Kulturpolitik.
5. Positive Externalities können einen Preis dank der
Staatsregelung haben.
6. Private Unternehmungen werden das Risiko nicht eingehen, Kunstwerksrenovierung zu bezahlen.
7. Positive Spillovers für andere Industrien wie die touristische würden dank der staatlichen Hand wachsen.
Die wichtigsten Grenzen des Zirkulationssystem beziehen sich auf Export und Import. 11
Vom Exporteur entschieden:
1. Embargo: keine Exportsmöglichkeit. Zum Beispiel ist
China sehr streng darüber.
2. Quota: eine bestimmte Menge kann exportiert werden.
3. Das Bedarf einer Zustellung ist typisch im italienischen Recht, vom Anfang der Zirkulation bis zurück nach
der italienischen Ursprüngsgallerie.
4. Vorkaufsrechte oder Vorvorstellungsrechte: in der
Gelegenheit vom Verkaufsvertrag oder von der
Auslandsvorstellung (Exhibition) darf der Staat enteignen
oder nein sagen.
5. Exportsteuer.
Vom Exporteur entschieden:
a. Nach einem bestimmten Gesetz wird das Kunstwerk
wegen zweifelhafter Ursprünglichkeit keine Grenze eintreten.
b.
Strenge
Kontrolle
im
Zollamt
und
Anspruchsgerichtsverfahren vom Amts wegen.
c. Ethischer Vertrag: Museen werden kein Werk akzeptieren, dessen Ursprung nicht bekannt ist.
(Tab. 1).
Um
die
Kunstinvestition
anzuregen
können
Steuersysteme ein weiteres Instrument durch die folgende
Struktur sein:
1. keine Kulturgutssteuer;
2. freie Schenkung und ganze Abziehbarkeit vom
Einkommen;
3. ein bestimmtes Prozent Abrechnung von der
Einkommenssteuer;
4. acceptance en lieu: man kann Steuersummen mit
Kunstwerken für dieselbe Bewertung bezahlen.
Tab. 1. Staaten mit verschiedenen
Kunstzirkulationsysteme
KEINE
ODER SEHR KLEINE
BESCHRÄNKUNG
BARBADOS
USA
UK
KLEINE
JAPAN
SCHWEITZ
SPANIEN
HOHE
FRANKREICH
ITALIEN
TURKEI
EMBARGO
CHINA
COLOMBIA
11 J. O’Hagan, C. Mc Andrew, Protecting the National Artistic Patrimony: An
Economic Perspective, Trinity College, Dublin, 2001.
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O’Hagan, Mc Andrew, 2001.
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2.2. Das Kunstwert als Investition.
Das Kunstwert kann als eine gute Investitionsalternative
betrachtet werden.
Trotzdem, kann diese Alternative von Aktien oder anderen traditionellen Börsetiteln Nachteile haben:
Beglaubigungskosten. Um diese zu vermeiden darf die
Gallerie
oder
der
Kunstlieber
Qualitätszertifikationssysteme anwenden. Das ist aber eine
andere Kostsorte!
Vertragskosten. 12 Die Auktionshäuser fragen den
Anbieter und den Anfrager ein 15% Kommission. OnlineAuktionen können 10% Kommission für ein Vertragswert
höher als 50.000 Euro voraussehen.
Von extra-Europa Länder ist Importssteuer 19%.
Mehrwertssteuer und Urheberrecht sind die anderen
Vertragskosten.
Erhaltungszustandskosten (bis 2-3% des Preises) sind
ein anderes schweres Teil des Kaufes.
Versicherungskosten können bis 0,5% des Preises zahlen.
Verkaufsdauer. Man braucht viel Zeit, um die
Beglaubigung, die Versicherung, usw. zu erklären. Von
einer Kunstinvestition wird kein Außergewinn versichert,
den eine Börseinvestition (Option, Konvertierbarkeit, usw.)
voraussehen kann.
Von 1986 beziehen sich alle wirtschaftlichen
Forschungen auf Auktionen.
Baumol (1986) stellte den Kunstinvestitionsgewinn
0,55% fest. Dagegen könnten Börseinvestitionen durchschnittlich ein 2% geben.
Chanel, Gerard-Varet und Ginsburgh (1991) erklärten,
dass die Forschung von Baumol am meistens die englische
Schule betrachtete. Sie meinten, dass die holländische
Schule auch ein 13,7% Wert haben könnte.
Renneboog und Van Houtte (2001) stellen fest, wie die
Kunstinvestition einen kleineren Gewinn als die
Börseinvestition gibt. Sie studieren von 1970 bis 1997
10.598 Verkäufe von 71 Künstler. Im Durchschnitt ist der
Gewinn 7,6%, wenn eine Aktieninvestition in der Börse in
New York und anderen europäischen Städten 8,7% gibt.
Nur ist ein Ölsgewinn höher, 9,8%. Renneboog und Van
Houtte bauen zwei Indexen:
12 Börsekommissionskosten sind 1-1,5% für domestische Titel und 2,5% für ausländische Titel.
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1. Naive Index. Mittel und Medium vom Auktionspreis
ist die Gründnotierung. Die Kunstwerksqualität wird dauerhaft angenommen.
2. Hedonic Index. Ein Standardpreis wird ohne Bezug
auf die Künstlerschule, die Größe, die Kopienzahl, usw.
gebaut. Eine reine Notierung, die frei 1970-1997 schwankt.
W. N. Goetzmann (International School for Finance, Yale
School of Management) hat von 1900 bis 1980 den
Kunstwertsgewinn mehr als 17% kalkuliert. Von 1988 bis
1998, 14% durchschnittlich!. Der Gewinn einiger Künstler
ist mehr als New Economy Aktiensgewinn sogar! 13
Auktion ist der erste wichtige Kunstmarkt, der von ICT
(Information and Communication Technology) beeinflusst
wird. Erstens, wächst New Economy wie eine neue MarktMöglichkeit für das Kulturgut. Zweitens, bringt New
Economy neue Sponsorhip-Gelegenheiten mit Branding
und E-philanthropy oder e-fundraisingtracks von kulturellen
Initiativen.
3. I.C.T. und Kunstwerksmarkt: product und process Neuerungen
Was für eine Struktur hat die New Economy?
1. Die Informationsindustrie spielt die wichtigste Rolle
in der wirtschaftlichen Welt: die Information wird Input und
Output mehrerer industriellen Prozessen (primary information industries or knowledge industries).
2. Das Gewicht der Information wächst mit den Kosten
und dem Preis der Waren. In besonderen Industrien (secondary
information
industries)
wie
Kredit
und
14
Versicherungen überhaupt!
3. Einkommen von e oder net-companies explodiert!
Old companies zittern.
4. E-commerce, das heißt die Net-Verkauf, wird eine
neue erfolgsreiche Kaufsgelegenheit. 15
Die neue Struktur der wirtschaftlichen Unternehmungen
bedeutet
eine
neue
Rollekomposition
für
alle
Produktionsressourcen.
13 www.arsvalue.com
14 Kapitel 11 in D. Begg, H. Fisher, R. Dornbusch, Economia, McGraw-Hill Italia,
2002.
15 www.net-economy24.ilSole24Ore.com
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Bild 1. Die Struktur der Produktion in den verbrachten und modernen
Ökonomien.
a) Vor-industriel
b) industriel
c) Info-Wirtschaft
I= Information, K=Kapital, L=Arbeit, RN=Natur
Gambaro, Ricciardi, 1997.
Die kräftigen Faktoren der ICT-Entwicklung sind die folgenden:
1. eine Sammlung von Neuerungen: die optische Fiber,
Satellit, client-server Systeme, Kommunikationsstandard;
2. Das Wachsen der Digitalbahnen, die multimedial,
interaktiv und welterweitet sind.
3. Die Beschleunigung des Wachsen: 5-10 Jahre lang
hat Internet 100 Millionen Anwender verwirklicht;
4. Die Globalisierung der Märkte, ohne Grenzen in der
Möglichkeit, die Anfragewünsche zu befriedigen;
5. Die Unternehmungen werden Net-Firmen, deren
Funktion der Kommunikation am wichtigsten ist.
Im Kunstmarkt hat ICT product und process Neuerungen
gebracht:
1. Product Neuerungen: Online-Kunst oder Cyber
Kunst, Künstler-Database, Diskussion-Plattformen und
multimedial Kunst-Spielen. In allgemeinen, eine bessere
Archivierung.
2. Process Neuerungen: Online Aufführungen – die
eine Investition von min 10.000$ und max 2.000.000$
benutzen (Opales Digital Workspace; AMICO, Art Image
Museum Consortium)-, online Booking (durch virtual visiting) und online Exhibition-Bereitung (von der Versicherung
bis die Logistik und die Net-Museen). E-learningPlattformen, die vom Museumsaalen senden Fenster über
die Sammlung, Informationen, Museumsgeschichte. E-
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Philanthropy, dass heißt die Möglichkeit Geld und andere
Sorten von Sponsorship durch Web zu haben.
Die erste und wichtigste Process Neuerung ist die
Dynamisierung der Auktion, die Online-Auktion.
4. Die online Auktion. Besonders, die Charity Auktion. 16
Die Auktion ist der typischste Markt von Kunstwerken. 17
Zahlreiche sind die Schauspieler dieses Markts:
Tab. 2. Die Schauspieler des Kunstmarkts.
Erstens zeigt man in der Tabelle die Anfrage, die ästhetischen und Investitions- Wünsche befriedigt. Zweitens,
das Angebot, das viele Intermediäre der Kunstzirkulation
sammelt.
Die Kunstauktion ist eine typische englische Auktion:
man steigt von einer Grundnotierung, bis wann die Anfrage
an den höchsten Preis sich stellt, mit Bezug auf den die
Kommissionenkosten kalkuliert werden. Durchsichtigkeit
sollte am wichtigsten sein, aber man kann an einer Auktion
auch durch Telefon, Fax und Web teilnehmen. Transparenz
wird von einigen Faktoren wie Einzigartigkeit vom
Kunstwerk, schwierige Vergleichbarkeit, privaten oder
staatlichen Eigentum, usw. beeinflusst. Am schlechtesten,
kann geheimes Einverständnis der ordinäre Lauf der
Auktion falsch entwickeln.
Die weltbekannten Auktionshäuser sind im XVIII.
Jahrhundert geboren: Sotheby’s hat die erste Auktion am
17. März 1744 organisiert; James Christie der Alte am 5.
Dezember 1766.
16 Angela Besana studiert seit ein Paar Jahren die Faktoren, die offline und online Auktion von Kunstwerken entscheiden.
17 Aber sie ist nicht für Kunstwerke geboren. 500 v. C. wurde die erste Auktion
für Sklaven organisiert.
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Tab.
3.
Schauspielersorten
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Die
der online Auktion.
Die
Sorte
Auktionsführers
Websites
des
%
Verkäufer
70%
Intermediäre
20%
Beide
10%
Chui e Zwick, 1999.
Im Jahre 2001 herrschen sie ein Markt, der das Wert von
5 Milliarden USA Dollar hat.
Finarte ist die älteste italienische Auktionshaus. Im
Jahre 1959 vom Herrn Manusardi gegründet. In 1986 wird
es in der Börse quotiert und es gründet zwei Büros in der
Schweitz und Spanien. In 1992 ist es am erfolgreichsten.
Danach kommt eine kurze Krise, bis wann es im Jahre
2000 die Auktionen mit Kataweb (Internet Firma) in Online
bringt.
Die online Auktion ist kein typisches Schritt des
Lebenslauf von Auktionshäuser. Die traditionellen
Auktionshäuser erreichen nur in 90en Jahren dieses
Lebensstadium.
Die
24Stunden-Trasparenz,
die
Wachsensgelegenheiten, die niedrigen Teilnehmenskosten
der New Economy machen schon im Jahre 1979 Online
Auktion möglich. Am Ende 2002 sieht man die online
Verkäufe als 10% des E-Commerce-Werts - heute 10
Milliarden USA Dollar – voraus.
Von der Mitte der 1990en Jahren beginnen ihre
Operativität die Auktion-Websites Onsale und E-Bay. Das
Erste mit freiem Eintritt, das Zweite mit listing sites, die die
Auktionen für Waresorte, Wert, usw. ordnen. Yahoo und
Amazon eröffnen später ihre Websites. Nur im Jahre 1998
treten Sotheby’s und Christies die Website-Erfahrung ein.
Allerdings werden die Kunstwerke bisher im Web mit
einem kleineren Wert als die nicht-on-the-web angeboten.
Es gibt drei online Auktionssorten:
1. ein Haus, das, schon Auktionen nicht on the web verwirklicht, eröffnet sein Website;
2. ein Intermediär, das Waren verkäuft, die von anderen
Firmen sind;
3. Providers, die einen virtuellen Markt anbieten, wo
eine Auktion stattfinden kann.
Mit dem dritten Möglichkeit kann man alle Providers 18
nennen,
die
mit
der
Werbung
und
den
Kommissionseinkommen ihren Gewinn durch Auktionen
verwirklichen.
(Tab. 3.)
Neuer Schauspieler ist auch der automatische
Preisvergleicher, der ein erstes Screening unter mehreren
Auktionen für dieselbe Warensorte macht. Der Net-Kunde
kann schon – ohne jede Auktionswebsite eintreten - alle
Angebote für seine Lieblingsware sehen.
18 www.auctionguide.com,
www.clarence.com.
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www.interneauctionlist.com,
www.yahoo.com,
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Alles kann online angeboten werden: 19 (Tab. 4) (Bild. 2)
Bis jetzt hat die wirtschaftliche Literatur die
Auktionssorten geordnet: consumer to consumer, business
to consumer, consumer to business, business to business.
Die USA Statistik zeigt untern den erfolgreichsten ECommerce-Firmen am mindestens 100 Websites, die online Auktionen business to business und business to consumer führen. Typische Auktionssorte ist der englische
Auktion mit Steigerung von einem Grundpreis. 20
Tab. 5. Vorteile und Nachteile der online Auktion..
Vorteile
Nachteile
Weite Warensorten
Warenfälschung
Kundenzahl
Datenunsicherheit
Zeitsparung (überhaupt
am Beginn der Auktion)
Keine Info-Transparenz
Intermediärspezialisierung
Deep linking
Rating Systeme
Eintrittskosten
Personalization der Waren
(Flohmarkt und Nebendienste)
online Auktion.
Warensorte
%
Websites . . . . . . . . . . . . . . .
Kunst . . . . . . . . . . . . . . 62%
PC Hardware. . . . . . . . 55%
PC software . . . . . . . . . 46%
Elektrogeräte . . . . . . . . 29%
Spiele . . . . . . . . . . . . . . 26%
Uhren und Schmück . . 25%
Sportswaren . . . . . . . . 25%
Buch/Musik/Film . . . . . 22%
Büroeinrichtungen . . . 21%
Konkurrenzfähige Preise
Beseitigung des Lagerbestands
Tab. 4. Die Warensorte in der
Hauswaren. . . . . . . . . . 18%
Musikinstrumenten . . . 10%
Photowaren . . . . . . . . . 10%
Autos . . . . . . . . . . . . . . 10%
Bekleidung . . . . . . . . . . 9%
Notierungszeit: First or
last?
Jump bidding
Touristik. . . . . . . . . . . . . 6%
Fahrscheine. . . . . . . . . . 6%
Chui e Zwick, 1999.
Anderes Forschungsteil sammelt die Vorteile und
Nachteile der online Auktionen in einer ersten und jungen –
die Analyse hat von ein paar Jahren angefangen –
Ordnung:
Die online Auktion ist ein Markt ohne Grenzen für Zahl
und Sorte der Waren, für Zahl und Sorte der Kunden.
Trotzdem zeigt die junge Literatur besondere Nachteile:
1. Warenfälschung. Seit ein Paar Jahren ist
AuctionWatch
gegründet
worden.
Das
ist
eine
Organisation, die die online Märkte wie Auktionen kontrollliert. Weltbekannt sind die online Verträge, die
Körperorgane oder falsche Kunstwerke verkaufen. Die
Intermediäre erwidern, sie haben keine Schuld. Allerdings
19 Länder der dritten Welt finden in den online Auktionen Ressourcen, die in
Europa oder USA schon obsolet sind. Anwaltsbüros finden Beweise.
20 D. Lucking-Reiley, D. Bryan, D. Reeves, Pennies from eBay: the determinants
of price in online auctions, Working Paper No. 00-W03, Department of
Economics Vanderbilt University, Nashville, TN, 2000.
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Bild. 2. Der Gewinn von
online Auktionen in EuroMilliarden.
Forrester Research
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hat man die Hoffnung, dass die online Autkionsführer strengere Verantwortungsregel anwenden werden. Im Jahre
2000 hat das Washington Attorney General’s Büro 21 eine
Forschung über die Auktionsfälschungen geführt. Im Jahre
2001 wiederholt, hat die Forschung gezeigt, welche Waren
in falschen Verträge gekauft werden. Kleine Tiere (27%),
Videogames und Kassetten (24%), PC (18%), Videokamera
(14%), PC Hardware (9%), Schmuck (8%). Der Verlust ist
in 4 Millionen $ kalkuliert worden. Während der ersten vier
Monate von 2001 hat das Internet Fraud Complaint Center
4000 Anzeigen für ein Wert von 3,2 Millionen $ gesammelt.
Der angezeigte Vertrag hat ein durchschnittliches Wert von
776$. Die Fälschung hat die folgende Forme: die Überbewertung der Waren, die Dreiecksmessung mit einem
Intermediär, der einen Verkäufer und einen Käufer missbraucht; das Fee Stacking mit Nebenkosten, die keine richtige Ursache haben; den Schwarzmarkt von Software,
Musik, Videos, usw., die ohne Versicherung verkauft werden.
2. Persönliche Daten können missbraucht werden. Die
virtuelle Gesellschaft hat Bedarf an Rating Systeme, die
die Wahrheit über Käufer und Verkäufer versichern. Chats
können auch der Transparenz helfen.
3. Der Shielder macht mehrere Notierungen, deren nur
Eine wahr ist. So kann der Preis steigen und so kann die
Konkurrenz blockiert werden. Am Ende der Auktion wird er
den kleineren Notierung bezahlen. Der Shiller ist mit dem
Verkäufer einverstanden. Er spekuliert auf Hausse, sodass
der Käufer am Ende der Auktion einen sehr hohen Preis
bezahlt.
4. Der automatische Preisvergleicher, der ein erstes
Screening unter mehreren Auktionen für dieselbe
Warensorte macht, vermeidet ein persönliches Verhältnis
mit dem Auktionshaus. Deep linking tritt das Homepage
des Auktionshaus nicht ein. Die Treue kann in einem
Auktionshaus nicht wachsen.
5. Die Eintritts- und Buchungsdauer ist von 10-15
Minuten. Die Websites-Kongestion kann den Entritt nicht
möglich machen.
6. Typische Strategie der online Auktionen ist late bidding. Bajari und Horctasu 22 zeigen, wie die erfolgreichste
21 Washington Attorney General’s Office, Online Auction Report, Washington
D.C., 200 und Internet Auction Fraud, 2001.
22 P. Bajari, A. Hortacsu, Cyberspace Auctions and Pricing Issues: a review of
empirical findings, Stanford University and University of Chicago, april 2002.
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Notierung nach der 98,3% Auktionsdauer kommt. Die
Bidders wollen vor einer Notierung Informationen über den
Verkäufer und die Ware sammeln. Alles wird in letzten
Minuten gemacht! Das kann auch einen Verlust bedeuten,
Eintritts- und Buchungskosten betracht.
7. Jump bidding bezieht sich auf eine sehr hohe
Notierung, um die Konkurrenz zu blockieren. Das ist ein
Signal, das mit Kundenzahl wächst. Mehrere Kunden,
Milliarden von Kunden können diese Strategie in einem virtuellen Markt vereiteln. 23
Die online Auktionen von Kunstwerken enthalten die
Struktur des Flohmarkts mit typischen Strategien von
Anfrage und Angebot.
Die Anfrage-Strategien sind:
a. Non élite. Soziales Stand von Auktionskunden ist im
allgemeinen ganz verschieden. Nicht nobel notwendig!
b. Non fashion leader. Keine Mode herrscht den online
Markt.
c. Investor. Der online Markt ist eine gute Gelegenheit,
um zu spekulieren.
d. Association
minded.
Mann
trägt
eine
Gemeinschaftsfühlung, die oft in Chats nach der Auktion
sich verwirklicht.
e. Non path depended. Auktionskunden haben keine
Geschichte: keinen alten Kauf, keine Treue, keinen mögliche zukünftigen Kauf.
f. Non externality affected. Man sucht keine gemeinsame Vorteile mit den anderen Kunden. Man macht den einsamen Wünsch zufrieden.
g. Group buying. Mehrere Kunden sammeln die Kräfte,
um Monopson-Leadership zu haben. Die Preise sind aber
nie Monopson. Zum Beispiel, kann ein Network von
Bibliotheken eine interessante Buchsammlung kaufen.
h. Bundle buying. Der Käufer kann eine Sammlung von
verschiedenen Waren (z. B. die ganze Möblierung des
Zimmers des weltbekannten Held der verbrachten
Geschichte) haben.
Das Angebot entwickelt die folgenden Strategien:
1. cooperating with portals: das Anbieten dank kräftigen und weltbekannten Providers;
2. technology speeding, um das Dienst zu bessern;
3. active monitoring, um durch Sicherheitsmittel
Fälschungen zu vermeiden;
23 R. F. Easley, R. Tenorio, Bidding Strategies in internet Yankee Auctions, Notre
Dame and Northwestern University, 2002
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4. customizing, um am besten die Kundenwünsche
zufrieden zu machen und die Kundentreue zu entwickeln;
5. personal relationship, um eine persönliche Relation
zu fördern;
6. community networking, so dass viele Leute an einer
Auktion und an einem Auktionswebsite teilnehmen;
7. joint venturing with offline. Zum Beispiel, die WebFahrscheinauktionshäuser,
die
mit
Reisefirmen
Fahrverträge anbieten.
Mit Bezug auf die traditionellen Auktionshäuser, hat
Christie’s ein Website, das keine online Auktion organisiert.
Es nimmt nur die absentee bids an, aber es hat eine
Fensterfunktion: es zeigt das verschiedene und reiche
Angebot von diesem Auktionshaus: während der ersten
drei Monaten von 2002 wurde Christie’s Homepage von
6.000.000 Leute, mit einem through linking (Treuefaktor)
von 700.000 Leute - 19 Minuten gebunden – besucht.
Sotheby’s hat im Jahre 1999 mit E-Bay ein
Auktionswebsite entwickelt. Am Ende 2001 ist der Gewinn
von online Auktionen 18% der Rechnung. 24
Weltleader ist E-Bay, das virtuelle Firma, die nur im
Jahre 1998 13,6 Millionen Waren mit einem Wert von 745
Millionen $ verkauft hat. Das ist ein Cyberforum mit 18.000
Warensorten mit einer 2001-Rechnung von 748,8 Millionen
$ (+73,6%, 2000) und einem Gewinn von 90,4 Millionen $
(+87,2%, 2000).
Charity Auktion stellt eine naturelle Entwicklung der online Auktion dar. Die Motivation ist Sponsorship für eine
soziale oder kulturelle Unternehmung. Die Charity Auktion
hat nach der tragischen NY-Geschichte vom 11. September
2001 explodiert. E-Bay Auction for America sollte 100
Millionen USA Dollar sammeln. Am Dienstag nach dem 11.
September waren die online Auktionen 12.000! Das
Einkommen von Auction for America ist im März 10
Millionen Dollar.
Charity Auktionen sind nur eine E-Philanthropy-Sorte.
Typisch sind auch die folgenden online Strategien:
1. CLICK AND GIVE: Der Eintritt von einem
Firmawebsite – Sponsor von sozialen oder kulturellen Idee
genannt - macht die Finanz einer kulturellen und sozialen
Unternehmung möglich. Der Kunde, der mit dem
Websiteseintritt für seine Produktion sich interessiert, verpflichtet das Firma dem sozialen oder kulturellen Firma das
24 Annual Report 2000: www.shareholder.com/bid/annual00/Financials und
www.hoovers.com/co/capsule.
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Geld zu geben.
2. SHOPPING TO GIVE: Wenn der Kunde in einem
Firmawebsite kauft, verpflichtet das Firma dem sozialen
oder kulturellen Firma das Geld zu geben.
3. VETTING PORTALS: Providers sammeln sich, um
eine Unternehmung zu finanzieren.
4. B2B ONLINE FUNDRAISING: Firmen geben den
sozialen oder kulturellen Unternehmungen kein Geld sondern materiale Ressourcen (in-kind sponsorship).
5. E-philanthropy und E-branding in der kulturellen
Industrie
Fundraising ist die Aktivität der Ressourcensammlung,
um eine kulturelle Unternehmung zu finanzieren. Jedes
Jahr schenken die Italiener der sozialen Industrie 700
Milliarden Lira. Die Fundraisingstechniken sind traditionell:
Telephon, Mailing, Telemarketing, Sponsorshipsvertrag,
Vereinsvertrag, usw. Online Fundraising oder EPhilanthropy ist ein USA Neuigkeit.
Dank Crowding-in Phänomenen 25 von privatem und staatlichem Geldsschenkungen, stimuliert E-Philanthropy das
Einkommen von neuen Summen.
Durch e-fundraising baut das kulturelle Firma ein
Website:
5. das den Namen und das Link von neuen Patrons enthält;
6. das jeden Tag mit Informationen über die kulturellen
Projekte und ihre Verwirklichung neu wird;
7. das Nebendienste für Patrons (Skontos, Steuerrecht
der Sponsorship, usw.) anbietet.
Für eine moderne Fundraisingsaktivität soll man:
1. offline und online benutzen;
2. Net-Ökonomien mit anderen Firmen entwickeln;
3. mit Branding des kulturellen Projekts durch Website
anfangen;
4. der virtuellen Gemeinschaft Informationen über das
Projekt geben;
5. die jungen Fundgivers mit Skonto, online
Merchandising, usw. stimulieren;
6. ICT-Techniken verbessern.
25 J. Andreoni, J. Miller, “Giving according to GARP: an Experimental Test of the
Consistency of Preferences for altruism”, Econometrica, 2001. J. Andreoni,
“The Economics of Philanthropy”, Internationl Encyclopedia of the Social and
Behavioral Sciences, Elsevier, London, 2001.
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ICT kann dem gemeinsamen Wachsen der kulturellen
und Touristik- Industrien helfen:
Bild. 3. Die Wachsenkräfte der Kultur- und Touristik- Industrien dank
ICT.
Verarbeitet von Stahl, 1998 .26
Es gibt keine Statistik mit Bezug auf die italienische
Philanthropie. Die USA Statistik zeigt wie 12 Millionen
Amerikaner geben durch die Post und 50 Millionen durch
Internet. Im Jahre 1999 wurden mehr als 190 Milliarden
Dollar der sozialen Industrie gegeben. 10 Millionen durch
Internet! Vom 11. September bis im März 2002 wurden 100
Millionen $ mit einer durchschnittlichen Schenkung von 75$
durch Internet gesammelt.
Beide Offline und online Techniken können der
Kulturverwertung helfen. Nicht nur durch einen neuen virtuellen Markt wie die online Auktion, sondern auch durch
eine weltweite Finanzierungsgelegenheit dank die Charity
Auktionen und die E-Philanthropy. Branding ist am wichtigsten in allen möglichen Orten: material und virtuell! Die
USA Erfahrung zeigt einige Beispiele, die vergleichbar sein
könnten. Italienische Kultur- und Touristik-Industrien könnten zusammen wachsen! Man soll nur diese Gelegenheit
nutzen!
26 H. K. Stahl, Modernes Kundenmanagement, Expert, Renningen-Malmsheim,
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Massimo Colomban
VIA CLAUDIA AUGUSTA, EIN
HISTORISCH-LANDSCHAFTLICHES
GUT VON EUROPÄISCHEM WERT
FÜR DIE ENTWICKLUNG DES
KULTURTOURISMUS
Die Associazione Claudia Augusta, deren Präsident ich
bin, hat aus drei Gründen ihre Verwaltungsstelle in Feltre
eingerichtet: erstens blickt Feltre auf eine lange
Vergangenheit zurück und zeichnet sich durch römischen
Ursprung aus; zweitens wurde der Meilenstein von
Cesiomaggiore - der das vollständigste, anschaulichste
Zeugnis der Vergangenheit dieser alten Straße ist, nur
wenige Meilen von Feltre entfernt gefunden; drittens liegt
Feltre zentral auf der Route und hat bereits vor mehreren
Jahren mit der Entwicklung zahlreicher europäischer
Projekte begonnen, die die alte Kaiserstraße Claudia
Augusta betreffen.
Die Associazione, die keine Gewinnzwecke verfolgt,
steht neben Privatbetrieben oder -personen allen
Gemeinde-, Landes- oder Regierungsinstitutionen des Inund Auslandes offen. Ich würde mich sehr über den Beitritt
von privaten Stellen, Körperschaften oder Institutionen aus
Tirol und Bayern freuen. Aus eigenen Mitteln habe ich die
Räume und Einrichtung für die Geschäftsstelle in Cison di
Valmarino bereitgestellt, da CastelBrando nicht nur eine
große Burg mit 260 Räumen und 2000 Jahren Geschichte
ist, sondern auch an der Via Claudia Augusta liegt.
Die Historiker und Kulturforscher seien daran erinnert,
dass die drei beteiligten Staaten Italien, Österreich und
Deutschland bereits einschlägige Regeln aufgestellt
haben, darunter jene hinsichtlich der Trasse, die keine
Spur (Straße von 3 bis 6 m Breite), sondern ein Korridor ist,
der auf jeder Seite 15 km misst (30 km Breite). Die darin
liegenden Gemeinden oder Betriebe sind berechtigt, das
Markenzeichen “Via Claudia Augusta” zu führen, das speziellen Genehmigungen unterliegt. Vielleicht muss ich für
den Teil von Treviso und Belluno wegen der vielfältigen
(wenngleich wertvollen) Auslegungen der venetischen
Historiker eine Erweiterung dieses Korridors beantragen;
ich hoffe auf die entsprechende Genehmigung, damit die
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zahlreichen Hypothesen zum Trassenverlauf auf einen
Nenner gebracht werden können. Wir müssen jedenfalls
die Forschungsarbeit, vor allem die historischen und archäologischen Untersuchungen, weiter betreiben, um mit größerer Gewissheit und anhand eindeutiger Beweise den
wahren Verlauf der Straße festlegen zu können. Vermutlich
wird sich eine Haupttrasse und - für den fraglichen
Abschnitt - eine Reihe von Nebentrassen oder Varianten
ergeben.
Wie ich erfahren habe, werden wir endlich die
Gemeinschaftsfonds erhalten, die von sieben Trägern der
drei von der Straße berührten Staaten - Italien, Österreich,
Deutschland - zu verwalten sind.
Dies wird hoffentlich zur Einleitung eines wahren europäischen Projektes transnationaler Zusammenarbeit führen
und vor allem einen hochstehenden internationalen
Kulturtourismus fördern, der in den letzten 40 Jahren global konstant abgenommen hat (Italien deckte im Jahr 1960
rund 25% des Welttourismus, der im Jahr 2000 auf 5%
sank: 1960 kam einer von vier Touristen, die ihre
Landesgrenzen überschritten, nach Italien, während es
heute nur noch einer von zwanzig ist!).
Längs der Via Claudia Augusta - ich würde einen internationalen Slogan wählen “Along Via Claudia Augusta” reihen sich nicht nur zauberhafte Landschaften mit Seen,
Flüssen und Tälern zwischen dem Meer und den Bergen
aneinander und es gibt nicht nur Burgen, Kirchen,
Denkmäler und Archäologie. Hier leben Gemeinschaften
mit ihren Traditionen, Sitten, Festen und historischen
Erinnerungsfeiern, mit ihrer Kunst, dem Handwerk, den
Produkten, der charakteristischen heimischen Küche, den
Gaststätten und Hotels neben Einrichtungen des gesellschaftlichen und kulturellen Lebens.
All dies ergibt ein ungemein wertvolles Potenzial, das
wir erhalten müssen, um das die globalisierte Welt uns
beneidet und das, wenn wir uns bekannt machen, viele zu
einem Besuch veranlassen werden. Wir müssen uns demnach der Organisation widmen, Wiederherstellungsarbeiten
durchführen, Infrastrukturen schaffen und Kommunikation
betreiben.
Der Kulturtourismus ist heute der vorrangige
Entwicklungsfaktor (die wichtigste Industrie). Für viele
Länder ist der Kulturtourismus der Höhepunkt der tragbaren Entwicklung:
• wegen der Aufwertung und des Schutzes der Umwelt,
der Natur, der Landschaft, der Archäologie und der
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Architektur
• wegen des Anreizes in den Bereichen Kunst, Handwerk
und Handel
• wegen der Hilfe, die er dem Handwerk und allen
Aktivitäten des Gast- und Hotelgewerbes bietet
• wegen der Erweiterung des Horizonts, der Kultur und
der Sprachkenntnisse, des Wissens um Brauchtum, Kunst
und Traditionen
• Er nutzt das einzige Rohmaterial, das uns kostenlos
und in unerschöpflicher Menge zur Verfügung steht (wenn
wir es zu wahren wissen): die Sonne, die Natur, die
Landschaft.
Die Regional- und Landesbehörden müssen jedoch kreativer und dynamischer sein, müssen eine Strategie entwickeln, die das Vereinswesen und den Zusammenschluss
der vielfältigen lokalen Gegebenheiten fördert, müssen
Richtlinien festlegen und einen Teil der Fonds auftreiben,
um Touristenpfade zu schaffen, die den Rückgang des
Interesses unseres Landes an einem internationalen
Tourismus aufhalten können.
Ich möchte mit einem Motto schließen, das mir spontan
einfällt, nachdem ich Prof. Lavarini der Universität IULM
und Dr. Weissengruber des Centrum Latinitatis Europae
von Linz-Aquileia gehört habe: “Wir sind vom Weg abgekommen - Wir müssen den Weg wiederfinden”. Die Via
Claudia Augusta ist “der Weg”, der es uns gestattet, die
Freude am Reisen durch die Ebenen und die Berge, durch
Stadt und Land wieder zu finden und (in einem menschengerechten Rhythmus) die heimischen Gerichte, Aromen
und Düfte zu genießen, die Vergangenheit wiederzuentdecken, die Bevölkerung, ihre Vorlieben und Traditionen, die
Stätten ihres Wirkens und ihre Produkte, ihre Kunst und ihr
Handwerk kennen zu lernen und ihre Unterschiedlichkeit zu
akzeptieren. Wenn es uns auf diese Weise gelingt,
Lokaldenken und fundamentalistische Haltungen zu überwinden, werden wir unsere Sensibilität und Kultur erweitern
können.
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