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SPECIALE HALLOWEEN - Liceo Duca d`Aosta

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SPECIALE HALLOWEEN - Liceo Duca d`Aosta
SPECIALE HALLOWEEN
n°2 anno 2014/15
SOMMARIO
p.1. Editoriale
p.2. Halloween, le origini
p.3. E in principio fu il Duca…
e IPSE DIXIT
p.4. Campo14
p.6. Halloween, cosa ci affascina?
e IPSE DIXIT
SPAZIO MANIFESTAZIONI
p.7. 10 ottobre, Padova
p.8. 25 ottobre, ROMA
p.9. NEWS DAL DUCA
p.10. 10 modi per morire
p.11. Halloween, curiosità
p.12. Jeff the killer, leggenda o realtà?
p.16. Consigli letterari
p.18. GIOCHI E DISEGNI
EDITORIALE
Prima di tutto congratulazioni ai nostri rappresentanti: Raffaello, Daniela, Anna,
Alessandro, Virginia e Nicola che sicuramente si impegneranno al massimo per
rendere la scuola un luogo più familiare e piacevole. Ringraziamo anche Edoardo,
Giacomo P. , Lucia, Giacomo B. , Sara , Eva, Andrea ed Elisabetta che si sono messi in
gioco per dare un poco di loro stessi alla scuola. Tutti i candidati si sono impegnati al
massimo e in modo serio (ve lo possiamo garantire noi del giornalino che avendoli
intervistati siamo riusciti ad entrare più nel profondo ).
Questo mese vi proponiamo uno speciale Halloween sperando vi piaccia. Invitiamo
tutti a leggere gli articoli con entusiasmo o almeno fare finta ahah dateci un po’ di
soddisfazione vista l’immensa fatica nel processo di realizzazione del giornale.
Vi ricordiamo che per chi volesse rivedere i numeri vecchi esiste il giornalino on-line
sul sito della scuola e per questo ringraziamo il buon Giandomenico.
Inoltre se qualcuno volesse entrare a fare parte del nostro splendido team non si
faccia alcuno scrupolo sarà ben accetto, non serve per forza scrivere articoli potete
anche dare una mano nel duro lavoro di assemblaggio oppure se non volete
prendervi un tale impegno potete benissimo inviare articoli, idee ,perle di saggezza
o consigli qua e là e noi li pubblicheremo.
E con questo abbiamo concluso buon divertimento ! ;)
Pinco Pallo e Onda.
1.
HALLOWEEN LE ORIGINI
Halloween, festa del terrore per eccellenza, assurta a simbolo per tutti gli appassionati
di horror, pretesto anche per i non amanti del genere di divertirsi con amici e staccare
dalla solita routine. Ma vi siete mai chiesti qual è l’origine di questa strana
celebrazione? Cosa significa letteralmente ‘Halloween’? Del perché la zucca ne è
simbolo? Da dove proviene il motto “dolcetto, o scherzetto”? No? In tal caso lasciate
che ve lo racconti:
L'usanza di Halloween (chiamata così da All-Hallows-Eve, ovvero la notte prima
di Ognissanti) è legata alla leggenda dell'irlandese Jack, un fabbro astuto, avaro e
ubriacone, che un giorno al bar si imbattè nel diavolo. A causa del suo stato
d'ebbrezza, la sua anima era quasi nelle mani di Lucifero, ma, astutamente, egli riuscì
a convincerlo a trasformarsi in una moneta per pagare un ultimo boccale, così da
barattare la sua anima in cambio di una bevuta. Jack mise il demonio nel suo borsello,
accanto ad una croce d'argento, cosicché egli non potesse ritrasformarsi. Allora il
diavolo gli promise che non si sarebbe preso la sua anima nei successivi dieci anni e
Jack lo lasciò libero. Come promesso dopo dieci anni il diavolo si presentò
nuovamente a Jack che gli chiese di raccogliere una mela da un albero prima di
prendersi la sua anima. Al fine di impedire che il diavolo discendesse, Jack incise una
croce sul tronco. Soltanto dopo una lunga disputa i due giunsero ad un compromesso:
in cambio della libertà, il diavolo avrebbe dovuto risparmiare la dannazione eterna a
Jack. Quando egli morì, a causa della sua vita dissoluta, non fu ammesso nel Regno
dei Cieli e fu costretto a bussare alle Porte dell'Inferno; il Diavolo, però, che aveva
promesso che non lo avrebbe cercato, lo rispedì indietro lanciandogli un tizzone
infernale, che Jack posizionò all'interno di una rapa che portava con sé. Cominciò da
quel momento a girare senza tregua con il suo lumino in attesa del giorno del Giudizio
(da qui il nome Jack O' Lantern) e diventò il simbolo delle anime dannate e vaganti.
Quando gli Irlandesi, in seguito alla carestia del 1845, si diressero in America,
portarono con sé questa leggenda e, poiché le rape non erano diffuse in America, le
sostituirono con le più comuni zucche. Da allora, la zucca intagliata con la faccia del
vecchio fabbro e il lumino all'interno, è il simbolo più famoso di Halloween. A questo
simbolo si accosta inoltre la cantilena di “dolcetto o scherzetto”? La parola
"scherzetto" è la traduzione dall'inglese "trick", una sorta di minaccia di fare danni ai
padroni di casa o alla loro proprietà se non viene dato loro alcun dolcetto. "Trick or
treat" in realtà significa anche "sacrificio o maledizione". La pratica del travestirsi risale
al Medioevo e si rifà all’usanza tardo-medievale dell'elemosina, quando la gente
povera andava di porta in porta a Ognissanti e riceveva cibo in cambio di preghiere per
i loro morti il giorno della Commemorazione dei defunti.
Alessia Maso
2.
E In Principio Fu Il Duca…
Quanti si sono resi conto che le mura che accompagnano le nostre giornate da
studenti svogliati son veramente e concretamente un pezzo di storia?? E
abbandonando il sarcasmo relativo a crepe, scricchiolii e soffitti colpiti dalla gravità,
quanti son disposti a scoprirne l'autenticità? La storia che vi vogliamo raccontare
comincia (udite udite) nel 1774, anno durante il quale il senato veneto e il consiglio
padovano cominciarono a domandarsi se fosse il caso di laicizzare l'istruzione, fino ad
allora affidata a religiosi e, in particolar modo, agli ordini gesuiti. Pensando ad
un'istruzione laicizzata venne di conseguenza la necessità di istituire scuole che
abilitassero i futuri maestri all'insegnamento dei pargoli. Bisognerà però aspettare il
termine della terza guerra d'indipendenza perché a padova si assista alla creazione di
scuole magistrali. Fu così che a soli due anni dal termine della guerra nella nostra cara
Patavium vennero istituite ben 2 scuole magistrali: una per le fanciulle e un'altra per i
ragazzuoli! Queste si possiamo chiamare scuole ma solo confidenzialmente, infatti
all'inizio si trattava di corsi di 8 mesi tenuti nei locali dell'ex convento di Sant' Antonio.
Solo successivamente, per gentile concessione del governo, si poté parlare di corsi
biennali che includevano anche il tirocinio. per le donzelle,infatti, la successiva sede
certificata come "scuola magistrale femminile pareggiato alle norme statali" fu spostata
a palazzo Barbaran in via Vescovado che ospitava già un collegio, nel quale le
apprendiste maestre potevano esercitare le loro doti da prima esperienza su giovani
caviette indifese.
Ma se per le girls le cose andavano a gonfie vele, non si riscontrarono le stesse
partecipazioni da parte dei boys che non si moltiplicarono neanche quando la provincia
mise a disposizione 10 sussidi mensili di 25£ per i più meritevoli (evidentemente la
proposta era poco allettante) così, la sede venne spostata in via Belzoni (palazzo
Cumano) sotto il nome di "scuola normale maschile A.Gabelli" con tanto di convitto,
campo sportivo e orticello. Nonostante tutto il servizio scolastico fu soppresso nel
1906...
TO BE CONTINUED
NANA2
IPSE DIXIT
“Perché ragazzi dovete capire, che se salite sopra un banco siete dei saltimbanchi”
“L’alunna L. è assente…ahhh….ecco perché non ha alzato la mano!”
“Ragazzi, dovete sapere, che a Pascoli piaceva molto la campagna” *silenzio* “Dai, ridete, era
una battuta!” *silenzio tombale* “ma non mi date mai soddisfazioni eh!?”
3.
IL CAMPO 14!!!
Cari ducali, per restare coerenti con il tema di questa edizione speciale, vorrei parlarvi di
uno dei molteplici orrori che avvengono nel nostro caro e buon vecchio mondo.
Ora, teletrasportiamoci mentalmente in un Pease asiatico: la Corea.
Come voi saprete ,grazie alla tanto studiata geografia, questa penisola si trova nell’Asia
orientale vicino al Giappone (per intenderci) e confina a nord con la Cina .
A causa della seconda guerra mondiale e della conseguente guerra di Corea essa è divisa
in Corea del Sud e Corea del Nord.
Ovviamente parleremo di quella del Nord (ben conosciuta da tutti noi grazie a quei
simpaticissimi post su facebook ). Essa è diventata comunista durante la guerra fredda
sotto l’influenza della Cina e dell’ex Unione Sovietica. Una della sue particolarità è essere
l’ultimo regime totalitario e ovviamente come un buon totalitarismo che si rispetti oltre alla
mancanza di libertà non possono mancare i campi di concentramento .
Bene veniamo al dunque: volevo riportarvi la testimonianza di un uomo che è riuscito a
scappare da uno dei sei campi presenti in nord corea e che mi ha fatto balenare in mente
dei quesiti e delle riflessioni .
Innanzitutto dovete sapere che i prigionieri dei campi scontano tutti la medesima pena,
l’ergastolo, ma spesso chi è dentro non ha nessuna colpa in realtà: essi sono figli o nipoti
di detenuti, in quanto, in nord Corea esiste una legge che prevede la punizione per tre
generazioni .
Shin Dong-hyuk (il testimone) racconta : “I miei genitori si conobbero nel campo, essendo
loro dei detenuti modello ebbero 5 permessi l’anno per incontrarsi e consumare dei
rapporti sessuali e così ,il 19 novembre del 1982 nacqui . Nessuno mi spiegò mai il motivo
per il quale mi trovassi prigioniero ed essendo nato lì non avevo la minima idea che
esistesse un mondo ‘diverso’. Ho sempre pensato che ci fossero persone nate con armi e
persone prigioniere e che tutto il mondo fosse tale, per cui non mi è mai passato per la
testa di fuggire”.
“ Il mio primo ricordo” racconta il ragazzo “è un’esecuzione: mi sono fatto largo tra i
detenuti per arrivare in prima fila e poter guardare un uomo legato ad un palo morire con
la bocca piena di sassi in modo da evitare maledizioni contro lo Stato. Dovete sapere che i
prigionieri sono costretti a partecipare a queste pubbliche esecuzioni ma non lo sentono
come un’ingiustizia o comunque come un qualcosa di negativo bensì come un diversivo
dalla monotonia.”
“Uno dei problemi principali del campo” narra Shin “ non è tanto la violenza ma la
mancanza di cibo. Per 23 anni ho mangiato solo minestra di cavolo e pasticcio di mais e le
razioni erano talmente misere che talvolta chiedevamo il permesso alle guardie per
catturare topi e mangiarli. Altre volte si riusciva a rubare qualcosa ma la pena è la morte.
Ricordo che un giorno a scuola l’insegnante trovò 5 chicchi di riso ad una bambina la
picchiò fino allo svenimento e la sera stessa la piccola morì.”
A causa delle ferree regole del lager e dell’istinto di sopravvivenza Shin arrivò fino al punto
di denunciare sua madre e sua fratello che una notte stavano progettando di scappare.
Tradì i suoi familiari e face la spia in quanto questo era il suo dovere e questo gli era stato
insegnato fin da quando era in fasce. Tuttavia le guardie pensando che volesse fuggire
pure lui lo torturarono per mesi, finché un giorno lo portarono davanti al campo delle
esecuzioni. Lì vide i suoi consanguinei essere uccisi ma Shin dice che non provò alcuna
emozione, del resto li aveva denunciati lui e pensava fosse giusto.
Oggi però il figlio vorrebbe chiedere perdono a quella madre che aveva tanto odiato per
averlo messo al mondo dentro un campo di
tortura.
In conclusione il ragazzo spiega la
motivazione che lo ha spinto a scappare
:”Un giorno al campo arrivò un nuovo
prigioniero .Mi raccontò di quello che stava
fuori :della Cina, del mondo, della tv, ma
soprattutto dei pasti squisiti e abbondanti
che aveva mangiato quando era un uomo
libero. Galline allo spiedo, carni arrostite,
manzo, riso, tutte cose che avrei potuto
mangiare anche io se fossi riuscito a
scappare”. Il ragazzo decise che valeva la
pena provare a fuggire perchè voleva assolutamente mangiare un ‘pasto da re’ anche se
ciò avrebbe potuto portare alla morte . Il 2 gennaio del 2005 i due compagni provarono la
fuga. L’altro ragazzo morì fulminato a causa della recinzione elettrificata così Shin usò il
suo corpo e scavalcò. Riuscì ad arrivare al confine con la Cina , a corrompere le guardie e
ad abbandonare finalmente il Paese.
Oggi Shin vive viaggiando per testimoniare l’atrocità dei campi di concentramento e le
violenze subite. Violenze di cui il suo corpo ne è la dimostrazione per eccellenza :caviglie
deformate dai ceppi per tenerlo appeso a testa in giù durante l’isolamento, il dorso e le
natiche marchiati dalle ustioni, le braccia piegate ad arco per i lavori forzati, il dito medio
della mano destra mozzato(punizione per avere fatto cadere una macchina da cucire), il
basso ventre forato dal gancio con cui le guardie l’avevano appeso sopra le fiamme per
torturarlo e gli stinchi bruciati dal recinto elettrificato scavalcato durante la fuga.
P.S. se vi interessasse approfondire la storia esiste un film documentario Camp14 di Marc
Wiese (www.camp14-film.com)
Fonte: http://www.corriere.it/…/io-ex-detenuto-vi-racconto-come-l…/
Pinco Pallo.
Halloween, COSA CI AFFASCINA?
La festa più macabra dell'anno sta riscuotendo sempre
maggiore successo anche in Italia, ma perché ne
siamo così affascinati? Una possibile spiegazione è
che questa ricorrenza ci permette di contemplare le
cose che ci spaventano in modo sicuro, ironico e
distaccato, senza pericoli di sorta.
Nella notte di Halloween, zombie e spiriti maligni
vengono derisi e indeboliti della loro carica terrificante,
le incarnazioni delle nostre paure diventano, così, più
vulnerabili.
Il cervello sembra realizzare solo in parte che quello a
cui stiamo assistendo è solo finzione. Quando
qualcosa ci spaventa, viene immediatamente
processato dall'amigdala, una piccola struttura cerebrale a forma di mandorla che
entra in gioco in caso di forti emozioni.
L'informazione terrorizzante attiva due diversi percorsi nel cervello: da un lato, lo
stimolo raggiunge i lobi frontali, dove viene analizzato razionalmente e "svuotato" della
sua carica atterrente. Allo stesso tempo, però, l'amigdala attiva anche una reazione più
rapida, che ci tutela nel caso la minaccia che abbiamo visto possa rivelarsi vera.
L'attrazione magnetica che esercita il mondo del terrore potrebbe derivare da questo
cocktail di attivazione fisica unito alla consapevolezza che in realtà, non c'è nulla da
temere.
Alessia Maso
IPSE DIXIT
“Voi non ci sarete quando correggerò i vostri compiti, o per lo meno, spero di non trovarvi a casa
mia..”
“Se io facessi una doccia con l’alcool invece che con l’acqua.. terrei le fiamme lontane”
“Voi di solito leccate l’alveare per mangiare il miele?”
“I libri sono sempre di più online infatti sarebbe previsto l’utilizzo di una Lim, Quim, Sim . .
“Ora cerchiamo la foto della mucca.. Il primo che la trova urli ‘MUCCA’ per segnalarlo agli altri”
MENS SANA IN CORPORE FERMO?
Studenti in piazza per una scuola a misura di studente
Venerdì 10 Ottobre gli studenti nel nostro istituto sono
stati davvero pochi, ma dov'erano? La risposta è molto
semplice erano per la maggior parte davanti all'entrata,
alcuni rimandati indietro dalla professoressa che
avrebbero avuto alla prima ora. Si stavano preparando
per partecipare alla manifestazione in Piazza delle Erbe
indetta dalla Rete degli Studenti Medi.
Era circa 450 gli studenti che durante la prima ora di
venerdì erano davanti all'entrata erano a protestare
contro l'assurda decisione presa dal preside all'inizio
dell'anno scolastico, decisione presa senza sentire ne docenti ne studenti, di far fare
obligatoriamente un ora in classe e un ora sola in palestra; dopo alcuni interventi davanti allo
striscione con scritto : “Mens sana in corpore sano fermo al duca” i ragazzi sono partiti in
vista di piazza delle Erbe, dove, dopo aver raccolto una decini di studenti del Tito Livio, sono
arrivati in 350 numero straordinario rispetto a quello degli anni passati.
Dopo aver aspettato una mezz'ora per attendere gli studenti delle altre scuole, il corteo formato
da 1000 studenti è partito dietro lo striscione della Rete e dell'Udu (Unione degli Universitari)
“La grande bellezza siamo noi”.
E qui la bella notizia per noi del Duca, che prima volta era la scuola più numerosa.
La manifestazione, che non era solo a Padova ma in tutte le piazze d'Italia aveva come punti
principali la creazione di una legge ragionale sul diritto allo studio, inesistente in veneto; la
creazione dello Statuto delle Studentesse e degli Studenti in Stage; Ma anche il patto scuola
del governo Renzi, che secondo la maggior parte degli studenti in piazza è tutt'altro che per
“La buona scuola” come vuol far passare Renzi sopratutto in alcuni sui punti come: maggior
potere ai presidi, scavalcando cosi completamente i rappresentati di docenti, ata e sopratutto
di noi studenti; l'entrata delle imprese private nelle scuole pubbliche.
Ma non solo di scuola si è parlato nella manifestazione, un altro punto molto più importante
della piattaforma riguardava il governo cittadino e l'inutile “lotta” al degrado. Infatti Rete e
Udu con lo striscione di coda lanciavano la campagna
“Io so(g)no Padova”, campagna che vuole portare le proposte di noi studenti per la città che
vogliamo, una città a misura di studente. Proposte che in questi giorni sono state presentate al
sindaco Massimo Bitonci
Arrivati in Prato della Valle il corteo è finito ma un buon numero di ragazzi si sono fermati
per le due assemblee partite in contemporanea, una sui temi della scuola e legge regionale e
l'altro sul tema cittadino Io so(g)no Padova. In fine è seguito un piccolo concerto di alcuni
ragazzi che chiedevano cosi gli spazi per gli artisti di strada non molto amati dal nostro
sindaco.
B.B.B.B. Balbettante Bambocciona Banda di Babbuini
#ROMA #25 OTTOBRE
Questa è la vera Italia. Questa dev’essere la vera Italia.
È stata un’emozione per tutti noi 7 impavidi ragazzetti rappresentare il nostro amato
Duca a Roma. Per alcuni di noi oltre ad essere la prima manifestazione nazionale, è
stata anche la prima volta in questa città magica, resa ancora più spettacolare
dall’atmosfera di condivisione che si respirava: condivisione di idee: è sempre bello
essere circondati da persone che la pensano esattamente come te; condivisione di
stanchezza e di scontento verso un paese che non cambia e che continua a
commettere gli stessi stupidi erroracci (volontari) di sempre, un paese bizzarro dove
chi dice di essere di sinistra attua programmi di destra e dove si dà più importanza
alle cose superficiali, alle aragoste ed al lusso e si tagliano i fondi ai servizi
fondamentali e socialmente utili, quei servizi che danno senso d’essere ad uno Stato
(quali la scuola e e la sanità, tanto per fare due esempietti di poco conto);
condivisione di cibo, di tisane e di sigarette, ma non solo tra di noi, perché l’Italia è
un paese straordinario e se vai a
Roma il 25 ottobre, puoi trovare
un gruppetto di Emiliani che
bestemmiando dolcemente ti
offrono pane, pizza, salame e
mezzo bicchiere di vino rosso
fatto in casa, con uva pigiata da quegli stessi piedi che hanno camminato orgogliosi,
fieri e speranzosi per le piazze di Roma. Se vai a Roma, il 25 ottobre, puoi trovare un
signore di Belluno con cui discutere delle assurde norme proposte nella tua città; se
vai a Roma, il 25 ottobre, puoi trovare dolcissime signore che si avvicinano alla tua
amica, le fanno una carezza e le dicono: “brava” con gli occhi pieni di speranza e,
anzi, sicuri che stanno lasciando spazio a giovani che vogliono finalmente cambiare e
portare avanti idee di uguaglianza e lotta per i propri (e non solo) diritti, senza
abbandonarli ancora ma combattendo accanto a loro e guidandoli fino alla fine.
A Roma, il 25 ottobre, puoi dormire e sognare beatamente sopra la tua bandiera della
pace sul piccolo prato alla fermata della metro di Cinecittà; sul pullman per Roma, di
notte, è concesso confessare di tutto e fare amicizia con i tuoi compagni di viaggio in
14 ore, tra una dormitina, una bevutina e un po’ di delirio; è concesso mettersi i piedi
in prossimità della bocca sulla strada del ritorno, perché si è troppo stanchi e un modo
di stendersi lo si deve trovare; A Roma, il 25 ottobre, è concesso urlare a squarcia
gola le canzoni dei ‘Modena City Ramblers’ anche se sei l’unica che le conosce;
A Roma, puoi vedere uno strano tipo con la faccia dipinta di verde e due pistole nelle
mani che chiede la carità; puoi sentire i meravigliosi dialetti di tutta Italia e stupirti di
fronte a due stranieri che ne parlano uno dei tanti tra di loro.
A Roma, puoi vedere tutta la polizia che sta con le mani in mano tutto il tempo
perché non c’è bisogno di intervenire per persone che vogliono solo urlare
pacificamente il loro dissenso perché la situa venga cambiata, che la si smetta di
guardare solo la propria pancia, ma si decida (e in fretta) di fare politica, ovvero di
fare il Bene Comune, di fare quello per cui si è stati eletti, per il quale delle persone
hanno scritto una ‘X’ con Speranza e Fiducia, di fare il proprio lavoro (finalmente)
alla faccia di chi si spacca la schiena tutti i giorni e vede i propri diritti andare a
puttane per volere di persone che
hanno deciso di dire: “Sono qui per voi” e di agire alla “arrangiatevi, io adesso sono
qui e non vi vedo”.
A Roma, il 25 ottobre è concesso sentirsi parte attiva di un paese che non deve
arrendersi e che non deve morire.
TESTIMONIANZA di un compagno:
“è stata una manifestazione che mi ha fatto
capire che l’unione fa la forza, e vedere tutti
quei lavoratori e studenti provenienti da tutte le
regioni d’Italia, scesi in piazza con lo stesso
obbiettivo, mi hanno fatto sentire onorato di
lottare insieme a tutti loro per un’Italia
migliore!”
Onda.
NEWS DAL DUCA
Udite udite amici del Duca, a parlarvi sono i vostri quattro rappresentanti d’istituto che
hanno per voi una proposta alquanto golosa.
Come tutti voi ben sapete, Genova sta affrontando un periodo molto difficile, dovuto
all’alluvione che ha colpito l’intera provincia provocando molti danni, e per questo
motivo abbiamo pensato di dare un nostro piccolo contributo come scuola ‘Duca
D’Aosta di Padova: il giorno SABATO 8 NOVEMBRE vi vogliamo vedere tutti a scuola
con lo stomaco vuoto e molto goloso perché a ricreazione non ci sarà il solito paninaro,
ma ci sarà la vendita delle torte con un’offerta libera. Tutti i fondi che riusciremo a
ricavare saranno inviati agli alluvionati.
Quindi, cari chef , vi vogliamo vedere attivi ai fornelli impegnati a tirare fuori le vostre
doti di cuochi provetti.
-a breve passerà anche una circolare in cui sarà spiegato il tutto in modo approfonditoVogliamo precisare, inoltre, che questa prima vendita di torte sarà indirizzata verso gli
alluvionati, mentre le vendite seguenti saranno destinate al fondo studentesco.
Piccola anticipazione riguardo la nostra prossima proposta: il 21 novembre avrà luogo
il primo “CAFé DE LA PAIX” di quest’anno, dove si tratteranno argomenti molto
interessanti al passo con i tempi, accompagnati da the e biscotti.
A breve maggiori informazioni.
Arrivederci duchi e duchesse
10 modi per MORIRE
Ed eccoci arrivati ai 10 modi per morire (o per farvi molto male)! Non voglio indurvi a
provarli eh, sia chiaro, ma al mondo è possibile sentire e vedere di tutto. Vi vorrei ricordare
inoltre che la vita è molto... come dire... "delicata" tanto che basta anche ... dell'acqua per
ritrovarvi all' altro mondo e magari di ritrovarvi davanti un angelo su una candida nuvola
che vi chiede il nome per inserirvi nella lista dei defunti; meglio evitarlo fidatevi!
1. A proposito di acqua... non salite mai sul tetto di casa quando fuori si gela... scivolare
da un tetto ghiacciato non è il massimo!
2. Avete voglia di fare una bella passeggiata in montagna? Fate attenzione alle cascate,
se scivolate vi potreste sfracellare sugli scogli...
3. Vi piace proprio la montagna eh?! Una premessa le aquile sono degli uccelli molto..
carnivori quindi se non cadete da un burrone rubando le sue uova state attenti a non farvi
"beccare" dalla mamma-aquila!
4. Cari ragazzi se avete intenzione di tradire il/la vostro/a partner vi consiglio di togliere dal
letto qualsiasi oggetto tagliente, vi potreste trovare ad urlare ma... non di piacere!
5. Adorate cucinare non è vero? Evitate di trasformarvi in torce umane solo perché il
vostro cuoco personale non è a casa che cucina per voi!
6. Matrimonio? Troppo presto... ma è capitato nel corso della storia che, nel pronunciare il
fatidico "lo voglio", il cuore colmo d'amore del futuro marito si fermasse improvvisamente e
facesse collassare a terra il poveretto senza avere la soddisfazione di farsi piovere
addosso tanti chicchi di riso.
7. Sono circondata da persone molto sbadate, e una delle mie care amiche accendendosi
una sigaretta ha provato a fumarsela (presumibilmente per sbaglio) dalla parte del tabacco
acceso e, in confronto, la minestra bollente le avrebbe fatto un baffo.
8. Un'altra mia amica (ho tante amiche pazze) ha tentato di staccarsi un occhio con la
penna e ancora oggi le cause di quell'azione ci sono sconosciute, l'ipotesi più plausibile è
il colpo di sonno che le è venuto per la noiosissima lezione di... non si dice.
9. Non capitano solo alle mie amiche le disavventure... ne ho combinate parecchie
anch'io. Ho sfidato la morte in diversi modi soprattuto da piccola. Ho sfidato la morte
buttandomi in strada per prendere l'autobus che nonostante tutta la mia foga e il mio
impegno ho perso, ma in compenso ho provato l'ebrezza di trovarmi a due centimetri di
distanza da un camion.
10. Essendo in vena di confidenze vi svelo un segreto: ho quasi commesso un omicidio
nel tentativo di far fare il "fagiolo" ad un mio animato. Mi sento ancora in colpa per il super
bernoccolo venutogli in testa! (per chi non sapesse cos'è il "fagiolo" si consideri usurpato
della propria infanzia).
Vi auguro di passare un Halloween da urlo e vi consiglio di non sfidare la morte
(soprattutto se siete ubriachi)! GODETEVI I GIORNI DI RIPOSO!
Halloween, CURIOSITA’
Ecco alcune curiosità che potrebbero interessarvi a proposito della notte del 31
ottobre:
1) L’arancione e il nero sono i due colori di Halloween. Il primo indica, la virtù e
la forza. Il nero indica, invece, la notte e la morte.
2) Secondo una tradizione americana, alla vigilia di Halloween si può scoprire quanto
tempo si vivrà: basta sbucciare una mela senza interrompersi. Più lunga sara la
striscia della buccia, più lunga sarà la vita.
3) La parola ‘witch’ deriva dall'inglese antico ‘wicce’, ovvero " wise woman",
donna saggia. La strega è uno dei simboli di Halloween, poichè la leggenda vuole che
proprio la notte di Halloween le streghe compiano i loro raduni.
4) Un'antica tradizione scozzese sosteneva che una ragazza avrebbe visto il volto del
suo futuro marito se avesse steso delle lenzuola bagnate davanti a un fuoco la notte
di Halloween.
5) Secondo una leggenda, se la notte del 31 ottobre si indossano i vestiti al rovescio e
si cammina all'indietro, si vedrà una strega.
6) La festa di Halloween ad Hong Kong si chiama ‘yue lan’, ovvero la festa dei morti
affamati, durante la quale vengono accesi fuochi e vengono offerti doni e cibo per
placare la fame dei fantasmi che si potrebbero innervosire con i vivi.
7) Sia la città di Salem, nel Massachusetts, sia Anoka, in Minnesota, si sono
autoproclamate le capitali di Halloween.
8) La Village Halloween Parade è la più grande parata in costume di Halloween: 50
mila persone travestite e oltre milioni di spettatori.
9) Per questa ricorrenza vengono spesi ogni anno 4 miliardi di dollari, di cui 2 miliardi
sono per i dolcetti.
10) Esiste una paura per la festa di Halloween, la samhainophobia.
Alessia Maso
JEFF THE KILLER, LEGGENDA O REALTÀ?
Ora vi racconterò una storia ‘Creepypasta’, nata per terrorizzare chi legge, e se dopo
averla letta non riuscirete a chiudere occhio beh.. tornate a dormire…
Jeff e la sua famiglia si erano appena trasferiti in un nuovo quartiere. Mentre stavano
disfacendo i bagagli, arrivò una loro vicina di casa.“Salve,” disse lei, “sono Barbera,
abito oltre la strada , di fronte a voi. Volevo solo presentare me e mio figlio.”“Bene,”
disse la mamma di Jeff, “Io sono Margaret, questo è mio marito Peter, e loro sono i
miei due figli, Jeff e Liu.”Si presentarono anche loro, e Barbera li invitò al compleanno
di suo figlio. Jeff e Liu stavano per obiettare, quando la loro madre disse che a loro
avrebbe fatto molto piacere. Jeff fece per dire qualcosa, ma si fermò prima che
qualsiasi suono potesse uscire dalla sua bocca, sapendo che non poteva fare nulla. Si
rifugiò in camera sua e abbandonò il suo corpo sul letto... quando improvvisamente si
sentì invaso da una strana sensazione. Non era dolore…. Era solo una strana
sensazione. La considerò solo una cosa passeggera e casuale. Il giorno dopo Jeff
scese dalle scale, per fare colazione e prepararsi per la scuola. Quando si sedette al
tavolo provò di nuovo quella sensazione. Lui e Liu, finita la colazione, si diressero
verso la fermata dell’autobus. Si sedettero aspettando il mezzo di trasporto, quando
improvvisamente un gruppetto di ragazzi con lo skateboard volò sopra di loro, a un
pelo dalle loro teste. Tutti e due fecero un salto per la sorpresa. I ragazzi atterrarono
agilmente e si girarono verso di loro. Uno di questi, forse il capo, diede un colpetto allo
skate col piede e quello gli saltò in mano. Indossava una maglietta mimetica e un paio
di jeans sdruciti. "Bene, bene, bene. Sembra che abbiamo della carne fresca." Liu si
alzò, pronto a prendere a pugni il ragazzo, quando i due suoi amici gli puntarono
contro un coltello."Tsk, tsk, tsk, speravo che sareste stati più cooperativi, ma sembra
che dovremo provare con le maniere forti." Il ragazzo camminò verso Liu e gli prese il
portafogli dalla tasca. Jeff sentì di nuovo quella sensazione, ma quella volta era
davvero forte, una sensazione bruciante. Si alzò, ma Liu gli fece cenno di sedersi. Jeff
lo ignorò e andò contro il ragazzo."Ascoltami bene, teppistello, ridai immediatamente
indietro il portafogli a mio fratello, altrimenti..." Senza minimamente badare a lui, uno
degli scagnozzi prese il portafogli, se lo mise in tasca e prese un coltello."Oh? E cosa
farai?" Quando finì la frase, Jeff gli diede un pugno sul naso. Appena fece per tenersi
la faccia, Jeff gli prese il polso e glielo spezzò. Il ragazzo urlò e Jeff gli prese il coltello
dalla mano pugnalandolo nel braccio, questo iniziò a vomitare. Liu non fece altro che
guardare Jeff, stupefatto."Jeff, come stai?" disse soltanto. Videro arrivare l'autobus e
salirono. Appena Jeff e Liu arrivarono a scuola non osarono raccontare nulla di cosa
era successo. Tutto quello che fecero fu sedersi e ascoltare. Liu pensava soltanto a
come suo fratello aveva picchiato i ragazzini, ma Jeff sapeva che c'era dell'altro.Era
qualcosa di spaventoso. Appena sentiva quella sensazione si sentiva potente, aveva
solo bisogno di far del male a qualcuno, aveva bisogno di sangue, di carne umana da
lacerare. Quando arrivò a casa i suoi genitori gli chiesero come fosse andata la
giornata, e lui rispose, con una voce un po’ inquietante, "E' stata una giornata
magnifica”
Arrivò sabato e sua madre lo svegliò con un sorriso stampato in faccia."Jeff, è oggi",
gli disse lei, aprendo le tende e permettendo alla luce di entrare nella camera."Cosa?
Cosa c'è oggi?", chiese Jeff stiracchiandosi."Ma come? Il compleanno di Billy!". Jeff si
svegliò completamente."Mamma, stai scherzando?
Non penserai che andrò ad una festa di compleanno dopo quel che...". Una lunga
pausa. La madre di Jeff uscì dalla stanza per andare a prepararsi a sua volta. Jeff,
combattendo contro se stesso, riuscì finalmente ad alzarsi. Mise una maglia a caso e
un paio di jeans e scese di sotto. Attraversarono la strada per andare alla casa di
Barbera e Billy. Entrati non riuscirono a vedere solo adulti. Neanche un bambino."I
bambini sono fuori nel giardino, Jeff. Perché non vai da loro?", disse Barbera.Jeff uscì
e giocò con i bambini per un po'. Finché non sentì un rumore. Il rumore di piccole
ruote da skateboard. Improvvisamente capì e si girò di scatto, appena in tempo per
vedere i ragazzi saltare oltre la staccionata con i loro skateboard. Jeff buttò via la
pistola giocattolo e si tolse il cappello. Lo guardava con odio profondo."Ciao. Jeff,
giusto?", disse. "Abbiamo dei conti in sospeso".
Jeff notò il naso ferito sulla sua faccia. "Mi sembra che siamo pari.” “Oh, no! Non mi
interessa pareggiare, io voglio vincere. Potresti averci preso a calci quel giorno, ma
non lo farai oggi".Detto questo, si lanciò contro Jeff. Caddero entrambi a terra. Il
ragazzo tirò un pugno sul naso di Jeff, che a sua volta lo afferrò dalle orecchie e gli
diede una testata. Se lo tolse così di dosso e si rimisero tutti e due in piedi. I bambini
urlavano e i genitori si precipitavano a portarli fuori dalla casa. IL ragazzo estrasse un
coltello e pugnalò Jeff alla spalla. Jeff urlò e cadde in ginocchio. L’altro cominciò a
prendere a calci la sua faccia. Dopo tre calci, Jeff riuscì ad afferrargli il piede e lo torse,
facendolo cadere a terra. Si rialzò e cercò di entrare per la porta sul retro."Serve una
mano?". Tirò Jeff per il retro del colletto e lo lanciò contro la porta del patio,
distruggendola. Mentre Jeff tentava di rialzarsi, venne nuovamente atterrato con un
calcio. Il ragazzo lo calciò ripetutamente finché del sangue non cominciò ad uscire
dalla bocca di Jeff."Forza, Jeff! Combatti!". Afferrò Jeff e lo lanciò in cucina. Trovò una
bottiglia di Vodka e la ruppe sulla testa di Jeff."Combatti!". Rilanciò Jeff nel salotto."Dai
Jeff, guardami!". Jeff guardò in alto, la faccia ricoperta di
sangue. Jeff si rialzò lentamente."Oh, finalmente! Ora
combatti!". Jeff era di nuovo in piedi, completamente
ricoperto di sangue e Vodka. Di nuovo quella strana
sensazione, quella che non provava da un po' di tempo.
"Eh che cavolo! Finalmente sei in piedi!", disse prima di
fiondarsi contro Jeff. Accadde in quel momento. Qualcosa
si ruppe per sempre dentro Jeff. La sua psiche era andata;
il pensiero razionale era andato. Tutto ciò che poteva fare
ora era: uccidere. Afferrò Jeff, lo sollevò e lo abbatté al
suolo. Si mise sopra di lui e iniziò a colpirlo con tutta la
forza direttamente sul cuore. I pugni provocarono un
arresto cardiaco al ragazzo. Mentre questo cercava di
respirare disperatamente, Jeff lo colpiva con sempre
maggiore forza. Pugno dopo pugno, cominciava a tossire sangue e dopo aver preso
un ultimo respiro, reclinò la testa sulla destra e morì.Tutti guardavano Jeff. I genitori, i
bambini piangenti, gli altri si ripresero presto dallo shock e puntarono le pistole contro
Jeff. Ma lui aveva previsto e si era già lanciato verso le scale. Gli spararono contro, ma
neanche un colpo raggiunse Jeff. Corse su per le scale, seguito da quei due. Dopo che
entrambi ebbero sprecato i loro ultimi colpi, Jeff trovò rifugio in bagno e si accucciò.
Afferrò una sbarra di ferro e la staccò dal muro. e i lanciarono dentro con i coltelli
pronti. Uno di loro cercò di colpire Jeff, che però lo evitò e gli spaccò il
cranio con la sbarra. Uno dei due cadde pesantemente, e non si rialzò più. Rimaneva
solo l’ultimo ragazzo. Gettò via il coltello e lo afferrò dal collo. Lo spinse contro il muro.
Dallo scaffale sopra di loro cadde improvvisamente una confezione di candeggina che
si sparse su di entrambi. Si sentirono come se stessero andando a fuoco e si misero
ad urlare. Jeff si ripulì gli occhi meglio che potè. Riprese la sbarra e la spaccò sulla
testa dell’altro. Quello, nonostante stesse morendo dissanguato, si mise a ridere."Che
c'è da ridere?" chiese Jeff. Esso, tirando fuori dalla tasca un accendino, lo
accese."Vedi.... è che dopotutto.... ora sei completamente coperto di candeggina e
vodka."Jeff spalancò gli occhi, spaventato, e il ragazzo gli tirò contro l'accendino. Non
appena la fiamma entrò in contatto con lui il fuoco divampò veloce, avvolgendo il suo
corpo inzuppato. La candeggina reagiva sfrigolando e corrodendo la pelle, che
assumeva sempre più un colorito biancastro. Appena il fuoco raggiunse i capelli, Jeff
lanciò un urlo.
Non servì a nulla rotolarsi per terra, cercando in ogni modo di spegnere quell'inferno
che gli stava consumando il corpo, così corse giù per il corridoio e cadde dalle
scale.Tutti incominciarono ad urlare vedendo il ragazzo in fiamme, finchè non si
accorsero che si trattava di Jeff, e
cercarono di spegnere il fuoco in ogni
modo. L'ultima cosa che vide, prima di
cadere a terra quasi morto, fu suo padre
che urlava frasi incomprensibili in quel
momento, che sfumavano piano piano
nel nulla....Jeff si svegliò.Si chiese dove
fosse, non riusciva a vedere nulla, come
se una benda coprisse i suoi occhi. Fece
per togliersela, ma una fitta lancinante lo
assalì in ogni parte del corpo, riportando
alla mente tutto l'accaduto.Dove si
trovava?
Cercò di alzarsi in piedi tra i dolori e
avvertì diversi punti di sutura
praticamente in tutto il corpo. Era... era
all'ospedale? Era vivo?All'improvviso un
infermiere entrò nella stanza."Non credo
proprio che sia il caso di alzarti. Ritorna
a letto." disse mentre lo aiutava a distendersi di nuovo e gli controllava le bende.Jeff
rimase seduto lì, senza poter vedere. Non aveva ancora idea di dove fosse
esattamente.Dopo alcune ore, venne a fargli visita sua madre."Tesoro, stai bene?"
Tentò di rispondere ma la bocca rimase immobile.”. Arrivò il giorno in cui avrebbe
dovuto togliere le bende dal viso, ed erano tutti presenti, per scoprire se avrebbero
potuto rivedere il vecchio Jeff. Aspettarono con il fiato sospeso fino a quando l'ultimo
lembo di benda rimaneva a coprire il volto."Speriamo per il meglio" disse il medico, e
scoprì il viso di jeff.Sua madre lanciò un urlo appena lo vide. Persino suo padre e Liu
rimasero di sasso."Si può sapere che è successo alla mia faccia?" chiese
ansiosamente Jeff. Poichè nessuno gli rispondeva, si precipitò in bagno e si mise
davanti allo specchio.La sua faccia..... era.... diversa. Le labbra erano state bruciate, e
al loro posto c'era una sottile linea rossa come la carne.... il suo viso, a causa della
candeggina era impallidito completamente e sbiancato a chiazze lungo la parte
superiore della fronte e delle guance. Perfino i suoi capelli, in buona parte
bruciati, erano passati dal castano ad un nero simile al carbone.
Lentamente si portò la mano al viso.Al tatto era insensibile, come se stesse toccando
del cuoio indurito.Fissò la sua famiglia, e poi nuovamente lo specchio."Beh..." cercò di
formulare Liu "N-non è così.. male..."
"Non è così male?" rispose Jeff... "E'...
PERFETTO!"
14.
La sua famiglia si stupì a queste parole,
mentre Jeff cominciò a ridere
incontrollabilmente, senza riuscire a
smettere."Jeff... stai... bene?" Chiese
sua madre."Bene? BENE? Non mi sono
mai sentito più perfetto in vita mia!
Ahahahahahah insomma.... guarda!
Guarda il mio viso! Questo... sono io! E'
perfetto!" e continuando a ridere si
accarezzava il viso, guardandosi nello
specchio.
Qualcosa era cambiato nella sua mente. Non era più il Jeff che i suoi genitori
conoscevano, ma qualcosa di diverso. Ma questo non lo sapevano ancora."Dottore...."
sussurrò sua madre "Mio figlio è ancora a posto.... capisce... mentalmente?”
"Credo proprio di sì. Questo è un comportamento tipico di pazienti che hanno assunto
una grande dose di antidolorifici. In ogni caso, se il suo comportamento non cambia
nel giro della settimana, lo riporti qui e gli faremo un test psicologico.""Oh, grazie
dottore." e rivolta a Jeff: "Coraggio, tesoro. Torniamo a casa."Questi distolse lo
sguardo da se stesso e rispose "Okaaaaaay! ahahhahahah...."Sua madre gli pose una
mano sulla spalla e lo accompagnò a prendere i suoi vestiti."Questo è ciò con cui è
venuto" disse la signora al bancone, porgendo i pantaloni di seta e la felpa con il
cappuccio di Jeff. Sua madre, mentre lo aiutava ad indossarli, notò che erano stati
perfettamente ricuciti e puliti dal sangue e dalla cenere. Sembravano quasi....
normali.Quella notte la madre di Jeff si svegliò... c'era un suono fastidioso, che
proveniva dal bagno.Pensando che Jeff o Liu si fossero sentiti male o qualcosa del
genere si precipitò giù dal letto e si diresse velocemente davanti alla porta del bagno.
Sembrava come se qualcuno stesse piangendo o.... ridendo?
Aprì lentamente la porta del bagno....Ciò che vide fu orrendo.Jeff era là, davanti allo
specchio. C'erano macchie di sangue ovunque... e nell'aria un forte odore di bruciato.
All'improvviso quello si voltò.Aveva preso un coltello e si era inciso un lungo sorriso
lungo le guance... e i suoi occhi erano cerchiati di nero e sangue."Jeff! C-cosa... COSA
STAI FACENDO??? I... I tuoi occhi??"" Non riuscivo a vedere la mia faccia." rispose
normalmente "Ero stanco.... E le palpebre si chiudevano. Ora non lo faranno mai più.
Le ho bruciate.""M-ma...""Ti piace il mio sorriso? Prima... Prima non riuscivo a
sorridere. Faceva male dopo un po'... Faceva.. Male. Ora sto sorridendo.
Guardami."La madre di Jeff cominciò ad indietreggiare. Quella.... Cosa... Davanti a lei
non era suo figlio. Ne aveva paura.Questo sembrò turbare Jeff.“Cosa c'è mamma?
Non ti piaccio? Non mi trovi bello?""S-sì... Figliolo... Lo sei" disse. "L-lascia che chiami
anche... Anche tuo papà, così faremo vedere la tua... L-la tua nuova faccia anche a
lui!"Corse nella sua stanza e scosse il padre di Jeff, svegliandolo, e sussurrò "Caro,
presto svegliati! Devi ferma...."Smise di parlare quando vide Jeff sulla soglia della
stanza. Con il coltello in mano."Stavi mentendo, mamma."Liu si svegliò di
soprassalto.Si guardò intorno, ma sembrava tutto tranquillo. Eppure..?Scrollando le
spalle, chiuse gli occhi e cercò di riaddormentarsi.Appena ad un passo dal sonno,
avvertì una strana sensazione. Come se qualcuno lo stesse guardando.Alzò di nuovo
gli occhi. Davanti al suo volto c'era quello completamente tumefatto di Jeff.
Spaventato, cercò di agitarsi e fuggire alla sua presa, ma la paura lo aveva
paralizzato."Jeff! Io.."Jeff gli tappò la bocca con una mano, e con l'altra avvicinò il
coltello."Sshhhhhh...... Torna a dormire, Liu.... Torna a dormire..” Torna a dormire.
Stralcio di un giornale locale:
MINACCIOSO ASSASSINO SCONOSCIUTO È ANCORA A PIEDE LIBERO. La
polizia è ancora sulle tracce del criminale. Se vedete qualcuno che corrisponde alla
descrizione, contattate il dipartimento di polizia.
Alessia Maso
CONSIGLI LETTERARI
CRYPTO di Dan Brown (autore di “Il codice da Vinci)
COMMENTO:
Dan Brown non scrive semplicemente storie, ma dei veri copioni cinematografici.
Incredibile anche la capacità di tenere il lettore sempre in totale tensione. Il romanzo è
molto ricco di colpi di scena, immediato e scorrevole. Crypto è una macchina
descrittiva degna di un matematico, la narrazione si svolge in modo spontaneo, ogni
pagina ti invita a continuare, tant’è che fermarsi diventa quasi impossibile, il libro tiene
col fiato sospeso fino alla fine, per poi arrivare ad un epilogo davvero perfetto.Si tratta
di una realistica vicenda tecnologica che mette in risalto il conflitto tra libertà personali
e lotta internazionale contro il terrorismo. Da una parte
la necessità di controllare la rete informatica in tutto il
mondo per poter eliminare criminali e bande
terroristiche, dall’altro l’esigenza di salvaguardare la
privacy dei normali cittadini ed utenti che navigano
quotidianamente e che sperano di non essere controllati
e seguiti in tutto e per tutto. Omicidi, congiure,
spionaggio industriale, interessi personali, enormi
capitali in gioco, la ricerca del potere, anche tra i vertici
governativi, di persone senza alcuno scrupolo. Sorprese
e colpi di scena ripetuti in un thriller modernissimo ed
imperdibile
TRAMA :
La brillante mente matematica Susan Fletcher, responsabile della divisione di
crittologia della National Security Agency (NSA) viene convocata con urgenza.
Collocato in una sala di massima sicurezza, un sofisticatissimo strumento informatico
denominato TRANSLTR, che si occupa di decodificare qualunque testo cifrato in
brevissimo tempo tramite attacchi a forza bruta, è alle prese con un messaggio criptato
tramite un algoritmo ricorsivo, che non riesce a forzare. Sono molto poche le persone
che sanno dell'esistenza di questa macchina, creata allo scopo di contrastare le
minacce di terroristi, e che controlla il contenuto dei messaggi di posta elettronica che
circolano su Internet. Il misterioso ed inviolabile codice con cui è alle prese
16.
ha ben presto un nome: Fortezza Digitale. È stato creato dal giapponese Ensei
Tankado, ex matematico della NSA, portatore di handicap sin dalla nascita a causa del
disastro atomico di Hiroshima, e strenuo sostenitore della privacy dei cittadini
minacciata da TRANSLTR. Da qui la sua decisione di intralciare l'operato della NSA e
la minaccia di permettere a chiunque di scaricare Fortezza Digitale (che quindi
consentirebbe di inviare messaggi criptati non decodificabili da TRANSLTR), da
Internet, con la conseguenza di consentire a criminali e a terroristi di agire indisturbati.
Ma la sopravvenuta e alquanto strana morte di Tankado scatena una caccia alla
chiave che consente di espugnare il codice, che permetterebbe alla NSA di renderlo di
fatto inutile. Sarà Susan insieme all'uomo che ama, David Becker, a cercare di venire
fuori da questa terribile situazione tra omicidi, tradimenti e corse estenuanti.
Alessia Maso
:D GIOCHIIII…
O M E R E
OZIO; CILE;
O I L I L
Z A Z N I
ILIO; COSTA;
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T S O C
ZIE; EREMO;
ZOO; RINO;
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R
N
C
S
M
C
Z
A
A
T
A
R
O
O
OSA;
MOLLA; ASPIRA;
COLLO; COZZA; ACCIO.
ANNO; POLIZIA;
LIANA; ARAZZO;
ZINCO; ORATA;
HANNO PARTECIPATO A QUESTO NUMERO..
Alessia Maso 2^B
Laura Gardini 4^G
Celeste Giacometti 4^G
Marta Chiarato 4^
Raffaello Vieriu 3^I
Veronica Fantato 4^G
Alessandro Toso 5^G
Giulia Boscaro 4^A
Elisa Sanguin
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