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SPECIALE HALLOWEEN - Liceo Duca d`Aosta
SPECIALE HALLOWEEN n°2 anno 2014/15 SOMMARIO p.1. Editoriale p.2. Halloween, le origini p.3. E in principio fu il Duca… e IPSE DIXIT p.4. Campo14 p.6. Halloween, cosa ci affascina? e IPSE DIXIT SPAZIO MANIFESTAZIONI p.7. 10 ottobre, Padova p.8. 25 ottobre, ROMA p.9. NEWS DAL DUCA p.10. 10 modi per morire p.11. Halloween, curiosità p.12. Jeff the killer, leggenda o realtà? p.16. Consigli letterari p.18. GIOCHI E DISEGNI EDITORIALE Prima di tutto congratulazioni ai nostri rappresentanti: Raffaello, Daniela, Anna, Alessandro, Virginia e Nicola che sicuramente si impegneranno al massimo per rendere la scuola un luogo più familiare e piacevole. Ringraziamo anche Edoardo, Giacomo P. , Lucia, Giacomo B. , Sara , Eva, Andrea ed Elisabetta che si sono messi in gioco per dare un poco di loro stessi alla scuola. Tutti i candidati si sono impegnati al massimo e in modo serio (ve lo possiamo garantire noi del giornalino che avendoli intervistati siamo riusciti ad entrare più nel profondo ). Questo mese vi proponiamo uno speciale Halloween sperando vi piaccia. Invitiamo tutti a leggere gli articoli con entusiasmo o almeno fare finta ahah dateci un po’ di soddisfazione vista l’immensa fatica nel processo di realizzazione del giornale. Vi ricordiamo che per chi volesse rivedere i numeri vecchi esiste il giornalino on-line sul sito della scuola e per questo ringraziamo il buon Giandomenico. Inoltre se qualcuno volesse entrare a fare parte del nostro splendido team non si faccia alcuno scrupolo sarà ben accetto, non serve per forza scrivere articoli potete anche dare una mano nel duro lavoro di assemblaggio oppure se non volete prendervi un tale impegno potete benissimo inviare articoli, idee ,perle di saggezza o consigli qua e là e noi li pubblicheremo. E con questo abbiamo concluso buon divertimento ! ;) Pinco Pallo e Onda. 1. HALLOWEEN LE ORIGINI Halloween, festa del terrore per eccellenza, assurta a simbolo per tutti gli appassionati di horror, pretesto anche per i non amanti del genere di divertirsi con amici e staccare dalla solita routine. Ma vi siete mai chiesti qual è l’origine di questa strana celebrazione? Cosa significa letteralmente ‘Halloween’? Del perché la zucca ne è simbolo? Da dove proviene il motto “dolcetto, o scherzetto”? No? In tal caso lasciate che ve lo racconti: L'usanza di Halloween (chiamata così da All-Hallows-Eve, ovvero la notte prima di Ognissanti) è legata alla leggenda dell'irlandese Jack, un fabbro astuto, avaro e ubriacone, che un giorno al bar si imbattè nel diavolo. A causa del suo stato d'ebbrezza, la sua anima era quasi nelle mani di Lucifero, ma, astutamente, egli riuscì a convincerlo a trasformarsi in una moneta per pagare un ultimo boccale, così da barattare la sua anima in cambio di una bevuta. Jack mise il demonio nel suo borsello, accanto ad una croce d'argento, cosicché egli non potesse ritrasformarsi. Allora il diavolo gli promise che non si sarebbe preso la sua anima nei successivi dieci anni e Jack lo lasciò libero. Come promesso dopo dieci anni il diavolo si presentò nuovamente a Jack che gli chiese di raccogliere una mela da un albero prima di prendersi la sua anima. Al fine di impedire che il diavolo discendesse, Jack incise una croce sul tronco. Soltanto dopo una lunga disputa i due giunsero ad un compromesso: in cambio della libertà, il diavolo avrebbe dovuto risparmiare la dannazione eterna a Jack. Quando egli morì, a causa della sua vita dissoluta, non fu ammesso nel Regno dei Cieli e fu costretto a bussare alle Porte dell'Inferno; il Diavolo, però, che aveva promesso che non lo avrebbe cercato, lo rispedì indietro lanciandogli un tizzone infernale, che Jack posizionò all'interno di una rapa che portava con sé. Cominciò da quel momento a girare senza tregua con il suo lumino in attesa del giorno del Giudizio (da qui il nome Jack O' Lantern) e diventò il simbolo delle anime dannate e vaganti. Quando gli Irlandesi, in seguito alla carestia del 1845, si diressero in America, portarono con sé questa leggenda e, poiché le rape non erano diffuse in America, le sostituirono con le più comuni zucche. Da allora, la zucca intagliata con la faccia del vecchio fabbro e il lumino all'interno, è il simbolo più famoso di Halloween. A questo simbolo si accosta inoltre la cantilena di “dolcetto o scherzetto”? La parola "scherzetto" è la traduzione dall'inglese "trick", una sorta di minaccia di fare danni ai padroni di casa o alla loro proprietà se non viene dato loro alcun dolcetto. "Trick or treat" in realtà significa anche "sacrificio o maledizione". La pratica del travestirsi risale al Medioevo e si rifà all’usanza tardo-medievale dell'elemosina, quando la gente povera andava di porta in porta a Ognissanti e riceveva cibo in cambio di preghiere per i loro morti il giorno della Commemorazione dei defunti. Alessia Maso 2. E In Principio Fu Il Duca… Quanti si sono resi conto che le mura che accompagnano le nostre giornate da studenti svogliati son veramente e concretamente un pezzo di storia?? E abbandonando il sarcasmo relativo a crepe, scricchiolii e soffitti colpiti dalla gravità, quanti son disposti a scoprirne l'autenticità? La storia che vi vogliamo raccontare comincia (udite udite) nel 1774, anno durante il quale il senato veneto e il consiglio padovano cominciarono a domandarsi se fosse il caso di laicizzare l'istruzione, fino ad allora affidata a religiosi e, in particolar modo, agli ordini gesuiti. Pensando ad un'istruzione laicizzata venne di conseguenza la necessità di istituire scuole che abilitassero i futuri maestri all'insegnamento dei pargoli. Bisognerà però aspettare il termine della terza guerra d'indipendenza perché a padova si assista alla creazione di scuole magistrali. Fu così che a soli due anni dal termine della guerra nella nostra cara Patavium vennero istituite ben 2 scuole magistrali: una per le fanciulle e un'altra per i ragazzuoli! Queste si possiamo chiamare scuole ma solo confidenzialmente, infatti all'inizio si trattava di corsi di 8 mesi tenuti nei locali dell'ex convento di Sant' Antonio. Solo successivamente, per gentile concessione del governo, si poté parlare di corsi biennali che includevano anche il tirocinio. per le donzelle,infatti, la successiva sede certificata come "scuola magistrale femminile pareggiato alle norme statali" fu spostata a palazzo Barbaran in via Vescovado che ospitava già un collegio, nel quale le apprendiste maestre potevano esercitare le loro doti da prima esperienza su giovani caviette indifese. Ma se per le girls le cose andavano a gonfie vele, non si riscontrarono le stesse partecipazioni da parte dei boys che non si moltiplicarono neanche quando la provincia mise a disposizione 10 sussidi mensili di 25£ per i più meritevoli (evidentemente la proposta era poco allettante) così, la sede venne spostata in via Belzoni (palazzo Cumano) sotto il nome di "scuola normale maschile A.Gabelli" con tanto di convitto, campo sportivo e orticello. Nonostante tutto il servizio scolastico fu soppresso nel 1906... TO BE CONTINUED NANA2 IPSE DIXIT “Perché ragazzi dovete capire, che se salite sopra un banco siete dei saltimbanchi” “L’alunna L. è assente…ahhh….ecco perché non ha alzato la mano!” “Ragazzi, dovete sapere, che a Pascoli piaceva molto la campagna” *silenzio* “Dai, ridete, era una battuta!” *silenzio tombale* “ma non mi date mai soddisfazioni eh!?” 3. IL CAMPO 14!!! Cari ducali, per restare coerenti con il tema di questa edizione speciale, vorrei parlarvi di uno dei molteplici orrori che avvengono nel nostro caro e buon vecchio mondo. Ora, teletrasportiamoci mentalmente in un Pease asiatico: la Corea. Come voi saprete ,grazie alla tanto studiata geografia, questa penisola si trova nell’Asia orientale vicino al Giappone (per intenderci) e confina a nord con la Cina . A causa della seconda guerra mondiale e della conseguente guerra di Corea essa è divisa in Corea del Sud e Corea del Nord. Ovviamente parleremo di quella del Nord (ben conosciuta da tutti noi grazie a quei simpaticissimi post su facebook ). Essa è diventata comunista durante la guerra fredda sotto l’influenza della Cina e dell’ex Unione Sovietica. Una della sue particolarità è essere l’ultimo regime totalitario e ovviamente come un buon totalitarismo che si rispetti oltre alla mancanza di libertà non possono mancare i campi di concentramento . Bene veniamo al dunque: volevo riportarvi la testimonianza di un uomo che è riuscito a scappare da uno dei sei campi presenti in nord corea e che mi ha fatto balenare in mente dei quesiti e delle riflessioni . Innanzitutto dovete sapere che i prigionieri dei campi scontano tutti la medesima pena, l’ergastolo, ma spesso chi è dentro non ha nessuna colpa in realtà: essi sono figli o nipoti di detenuti, in quanto, in nord Corea esiste una legge che prevede la punizione per tre generazioni . Shin Dong-hyuk (il testimone) racconta : “I miei genitori si conobbero nel campo, essendo loro dei detenuti modello ebbero 5 permessi l’anno per incontrarsi e consumare dei rapporti sessuali e così ,il 19 novembre del 1982 nacqui . Nessuno mi spiegò mai il motivo per il quale mi trovassi prigioniero ed essendo nato lì non avevo la minima idea che esistesse un mondo ‘diverso’. Ho sempre pensato che ci fossero persone nate con armi e persone prigioniere e che tutto il mondo fosse tale, per cui non mi è mai passato per la testa di fuggire”. “ Il mio primo ricordo” racconta il ragazzo “è un’esecuzione: mi sono fatto largo tra i detenuti per arrivare in prima fila e poter guardare un uomo legato ad un palo morire con la bocca piena di sassi in modo da evitare maledizioni contro lo Stato. Dovete sapere che i prigionieri sono costretti a partecipare a queste pubbliche esecuzioni ma non lo sentono come un’ingiustizia o comunque come un qualcosa di negativo bensì come un diversivo dalla monotonia.” “Uno dei problemi principali del campo” narra Shin “ non è tanto la violenza ma la mancanza di cibo. Per 23 anni ho mangiato solo minestra di cavolo e pasticcio di mais e le razioni erano talmente misere che talvolta chiedevamo il permesso alle guardie per catturare topi e mangiarli. Altre volte si riusciva a rubare qualcosa ma la pena è la morte. Ricordo che un giorno a scuola l’insegnante trovò 5 chicchi di riso ad una bambina la picchiò fino allo svenimento e la sera stessa la piccola morì.” A causa delle ferree regole del lager e dell’istinto di sopravvivenza Shin arrivò fino al punto di denunciare sua madre e sua fratello che una notte stavano progettando di scappare. Tradì i suoi familiari e face la spia in quanto questo era il suo dovere e questo gli era stato insegnato fin da quando era in fasce. Tuttavia le guardie pensando che volesse fuggire pure lui lo torturarono per mesi, finché un giorno lo portarono davanti al campo delle esecuzioni. Lì vide i suoi consanguinei essere uccisi ma Shin dice che non provò alcuna emozione, del resto li aveva denunciati lui e pensava fosse giusto. Oggi però il figlio vorrebbe chiedere perdono a quella madre che aveva tanto odiato per averlo messo al mondo dentro un campo di tortura. In conclusione il ragazzo spiega la motivazione che lo ha spinto a scappare :”Un giorno al campo arrivò un nuovo prigioniero .Mi raccontò di quello che stava fuori :della Cina, del mondo, della tv, ma soprattutto dei pasti squisiti e abbondanti che aveva mangiato quando era un uomo libero. Galline allo spiedo, carni arrostite, manzo, riso, tutte cose che avrei potuto mangiare anche io se fossi riuscito a scappare”. Il ragazzo decise che valeva la pena provare a fuggire perchè voleva assolutamente mangiare un ‘pasto da re’ anche se ciò avrebbe potuto portare alla morte . Il 2 gennaio del 2005 i due compagni provarono la fuga. L’altro ragazzo morì fulminato a causa della recinzione elettrificata così Shin usò il suo corpo e scavalcò. Riuscì ad arrivare al confine con la Cina , a corrompere le guardie e ad abbandonare finalmente il Paese. Oggi Shin vive viaggiando per testimoniare l’atrocità dei campi di concentramento e le violenze subite. Violenze di cui il suo corpo ne è la dimostrazione per eccellenza :caviglie deformate dai ceppi per tenerlo appeso a testa in giù durante l’isolamento, il dorso e le natiche marchiati dalle ustioni, le braccia piegate ad arco per i lavori forzati, il dito medio della mano destra mozzato(punizione per avere fatto cadere una macchina da cucire), il basso ventre forato dal gancio con cui le guardie l’avevano appeso sopra le fiamme per torturarlo e gli stinchi bruciati dal recinto elettrificato scavalcato durante la fuga. P.S. se vi interessasse approfondire la storia esiste un film documentario Camp14 di Marc Wiese (www.camp14-film.com) Fonte: http://www.corriere.it/…/io-ex-detenuto-vi-racconto-come-l…/ Pinco Pallo. Halloween, COSA CI AFFASCINA? La festa più macabra dell'anno sta riscuotendo sempre maggiore successo anche in Italia, ma perché ne siamo così affascinati? Una possibile spiegazione è che questa ricorrenza ci permette di contemplare le cose che ci spaventano in modo sicuro, ironico e distaccato, senza pericoli di sorta. Nella notte di Halloween, zombie e spiriti maligni vengono derisi e indeboliti della loro carica terrificante, le incarnazioni delle nostre paure diventano, così, più vulnerabili. Il cervello sembra realizzare solo in parte che quello a cui stiamo assistendo è solo finzione. Quando qualcosa ci spaventa, viene immediatamente processato dall'amigdala, una piccola struttura cerebrale a forma di mandorla che entra in gioco in caso di forti emozioni. L'informazione terrorizzante attiva due diversi percorsi nel cervello: da un lato, lo stimolo raggiunge i lobi frontali, dove viene analizzato razionalmente e "svuotato" della sua carica atterrente. Allo stesso tempo, però, l'amigdala attiva anche una reazione più rapida, che ci tutela nel caso la minaccia che abbiamo visto possa rivelarsi vera. L'attrazione magnetica che esercita il mondo del terrore potrebbe derivare da questo cocktail di attivazione fisica unito alla consapevolezza che in realtà, non c'è nulla da temere. Alessia Maso IPSE DIXIT “Voi non ci sarete quando correggerò i vostri compiti, o per lo meno, spero di non trovarvi a casa mia..” “Se io facessi una doccia con l’alcool invece che con l’acqua.. terrei le fiamme lontane” “Voi di solito leccate l’alveare per mangiare il miele?” “I libri sono sempre di più online infatti sarebbe previsto l’utilizzo di una Lim, Quim, Sim . . “Ora cerchiamo la foto della mucca.. Il primo che la trova urli ‘MUCCA’ per segnalarlo agli altri” MENS SANA IN CORPORE FERMO? Studenti in piazza per una scuola a misura di studente Venerdì 10 Ottobre gli studenti nel nostro istituto sono stati davvero pochi, ma dov'erano? La risposta è molto semplice erano per la maggior parte davanti all'entrata, alcuni rimandati indietro dalla professoressa che avrebbero avuto alla prima ora. Si stavano preparando per partecipare alla manifestazione in Piazza delle Erbe indetta dalla Rete degli Studenti Medi. Era circa 450 gli studenti che durante la prima ora di venerdì erano davanti all'entrata erano a protestare contro l'assurda decisione presa dal preside all'inizio dell'anno scolastico, decisione presa senza sentire ne docenti ne studenti, di far fare obligatoriamente un ora in classe e un ora sola in palestra; dopo alcuni interventi davanti allo striscione con scritto : “Mens sana in corpore sano fermo al duca” i ragazzi sono partiti in vista di piazza delle Erbe, dove, dopo aver raccolto una decini di studenti del Tito Livio, sono arrivati in 350 numero straordinario rispetto a quello degli anni passati. Dopo aver aspettato una mezz'ora per attendere gli studenti delle altre scuole, il corteo formato da 1000 studenti è partito dietro lo striscione della Rete e dell'Udu (Unione degli Universitari) “La grande bellezza siamo noi”. E qui la bella notizia per noi del Duca, che prima volta era la scuola più numerosa. La manifestazione, che non era solo a Padova ma in tutte le piazze d'Italia aveva come punti principali la creazione di una legge ragionale sul diritto allo studio, inesistente in veneto; la creazione dello Statuto delle Studentesse e degli Studenti in Stage; Ma anche il patto scuola del governo Renzi, che secondo la maggior parte degli studenti in piazza è tutt'altro che per “La buona scuola” come vuol far passare Renzi sopratutto in alcuni sui punti come: maggior potere ai presidi, scavalcando cosi completamente i rappresentati di docenti, ata e sopratutto di noi studenti; l'entrata delle imprese private nelle scuole pubbliche. Ma non solo di scuola si è parlato nella manifestazione, un altro punto molto più importante della piattaforma riguardava il governo cittadino e l'inutile “lotta” al degrado. Infatti Rete e Udu con lo striscione di coda lanciavano la campagna “Io so(g)no Padova”, campagna che vuole portare le proposte di noi studenti per la città che vogliamo, una città a misura di studente. Proposte che in questi giorni sono state presentate al sindaco Massimo Bitonci Arrivati in Prato della Valle il corteo è finito ma un buon numero di ragazzi si sono fermati per le due assemblee partite in contemporanea, una sui temi della scuola e legge regionale e l'altro sul tema cittadino Io so(g)no Padova. In fine è seguito un piccolo concerto di alcuni ragazzi che chiedevano cosi gli spazi per gli artisti di strada non molto amati dal nostro sindaco. B.B.B.B. Balbettante Bambocciona Banda di Babbuini #ROMA #25 OTTOBRE Questa è la vera Italia. Questa dev’essere la vera Italia. È stata un’emozione per tutti noi 7 impavidi ragazzetti rappresentare il nostro amato Duca a Roma. Per alcuni di noi oltre ad essere la prima manifestazione nazionale, è stata anche la prima volta in questa città magica, resa ancora più spettacolare dall’atmosfera di condivisione che si respirava: condivisione di idee: è sempre bello essere circondati da persone che la pensano esattamente come te; condivisione di stanchezza e di scontento verso un paese che non cambia e che continua a commettere gli stessi stupidi erroracci (volontari) di sempre, un paese bizzarro dove chi dice di essere di sinistra attua programmi di destra e dove si dà più importanza alle cose superficiali, alle aragoste ed al lusso e si tagliano i fondi ai servizi fondamentali e socialmente utili, quei servizi che danno senso d’essere ad uno Stato (quali la scuola e e la sanità, tanto per fare due esempietti di poco conto); condivisione di cibo, di tisane e di sigarette, ma non solo tra di noi, perché l’Italia è un paese straordinario e se vai a Roma il 25 ottobre, puoi trovare un gruppetto di Emiliani che bestemmiando dolcemente ti offrono pane, pizza, salame e mezzo bicchiere di vino rosso fatto in casa, con uva pigiata da quegli stessi piedi che hanno camminato orgogliosi, fieri e speranzosi per le piazze di Roma. Se vai a Roma, il 25 ottobre, puoi trovare un signore di Belluno con cui discutere delle assurde norme proposte nella tua città; se vai a Roma, il 25 ottobre, puoi trovare dolcissime signore che si avvicinano alla tua amica, le fanno una carezza e le dicono: “brava” con gli occhi pieni di speranza e, anzi, sicuri che stanno lasciando spazio a giovani che vogliono finalmente cambiare e portare avanti idee di uguaglianza e lotta per i propri (e non solo) diritti, senza abbandonarli ancora ma combattendo accanto a loro e guidandoli fino alla fine. A Roma, il 25 ottobre, puoi dormire e sognare beatamente sopra la tua bandiera della pace sul piccolo prato alla fermata della metro di Cinecittà; sul pullman per Roma, di notte, è concesso confessare di tutto e fare amicizia con i tuoi compagni di viaggio in 14 ore, tra una dormitina, una bevutina e un po’ di delirio; è concesso mettersi i piedi in prossimità della bocca sulla strada del ritorno, perché si è troppo stanchi e un modo di stendersi lo si deve trovare; A Roma, il 25 ottobre, è concesso urlare a squarcia gola le canzoni dei ‘Modena City Ramblers’ anche se sei l’unica che le conosce; A Roma, puoi vedere uno strano tipo con la faccia dipinta di verde e due pistole nelle mani che chiede la carità; puoi sentire i meravigliosi dialetti di tutta Italia e stupirti di fronte a due stranieri che ne parlano uno dei tanti tra di loro. A Roma, puoi vedere tutta la polizia che sta con le mani in mano tutto il tempo perché non c’è bisogno di intervenire per persone che vogliono solo urlare pacificamente il loro dissenso perché la situa venga cambiata, che la si smetta di guardare solo la propria pancia, ma si decida (e in fretta) di fare politica, ovvero di fare il Bene Comune, di fare quello per cui si è stati eletti, per il quale delle persone hanno scritto una ‘X’ con Speranza e Fiducia, di fare il proprio lavoro (finalmente) alla faccia di chi si spacca la schiena tutti i giorni e vede i propri diritti andare a puttane per volere di persone che hanno deciso di dire: “Sono qui per voi” e di agire alla “arrangiatevi, io adesso sono qui e non vi vedo”. A Roma, il 25 ottobre è concesso sentirsi parte attiva di un paese che non deve arrendersi e che non deve morire. TESTIMONIANZA di un compagno: “è stata una manifestazione che mi ha fatto capire che l’unione fa la forza, e vedere tutti quei lavoratori e studenti provenienti da tutte le regioni d’Italia, scesi in piazza con lo stesso obbiettivo, mi hanno fatto sentire onorato di lottare insieme a tutti loro per un’Italia migliore!” Onda. NEWS DAL DUCA Udite udite amici del Duca, a parlarvi sono i vostri quattro rappresentanti d’istituto che hanno per voi una proposta alquanto golosa. Come tutti voi ben sapete, Genova sta affrontando un periodo molto difficile, dovuto all’alluvione che ha colpito l’intera provincia provocando molti danni, e per questo motivo abbiamo pensato di dare un nostro piccolo contributo come scuola ‘Duca D’Aosta di Padova: il giorno SABATO 8 NOVEMBRE vi vogliamo vedere tutti a scuola con lo stomaco vuoto e molto goloso perché a ricreazione non ci sarà il solito paninaro, ma ci sarà la vendita delle torte con un’offerta libera. Tutti i fondi che riusciremo a ricavare saranno inviati agli alluvionati. Quindi, cari chef , vi vogliamo vedere attivi ai fornelli impegnati a tirare fuori le vostre doti di cuochi provetti. -a breve passerà anche una circolare in cui sarà spiegato il tutto in modo approfonditoVogliamo precisare, inoltre, che questa prima vendita di torte sarà indirizzata verso gli alluvionati, mentre le vendite seguenti saranno destinate al fondo studentesco. Piccola anticipazione riguardo la nostra prossima proposta: il 21 novembre avrà luogo il primo “CAFé DE LA PAIX” di quest’anno, dove si tratteranno argomenti molto interessanti al passo con i tempi, accompagnati da the e biscotti. A breve maggiori informazioni. Arrivederci duchi e duchesse 10 modi per MORIRE Ed eccoci arrivati ai 10 modi per morire (o per farvi molto male)! Non voglio indurvi a provarli eh, sia chiaro, ma al mondo è possibile sentire e vedere di tutto. Vi vorrei ricordare inoltre che la vita è molto... come dire... "delicata" tanto che basta anche ... dell'acqua per ritrovarvi all' altro mondo e magari di ritrovarvi davanti un angelo su una candida nuvola che vi chiede il nome per inserirvi nella lista dei defunti; meglio evitarlo fidatevi! 1. A proposito di acqua... non salite mai sul tetto di casa quando fuori si gela... scivolare da un tetto ghiacciato non è il massimo! 2. Avete voglia di fare una bella passeggiata in montagna? Fate attenzione alle cascate, se scivolate vi potreste sfracellare sugli scogli... 3. Vi piace proprio la montagna eh?! Una premessa le aquile sono degli uccelli molto.. carnivori quindi se non cadete da un burrone rubando le sue uova state attenti a non farvi "beccare" dalla mamma-aquila! 4. Cari ragazzi se avete intenzione di tradire il/la vostro/a partner vi consiglio di togliere dal letto qualsiasi oggetto tagliente, vi potreste trovare ad urlare ma... non di piacere! 5. Adorate cucinare non è vero? Evitate di trasformarvi in torce umane solo perché il vostro cuoco personale non è a casa che cucina per voi! 6. Matrimonio? Troppo presto... ma è capitato nel corso della storia che, nel pronunciare il fatidico "lo voglio", il cuore colmo d'amore del futuro marito si fermasse improvvisamente e facesse collassare a terra il poveretto senza avere la soddisfazione di farsi piovere addosso tanti chicchi di riso. 7. Sono circondata da persone molto sbadate, e una delle mie care amiche accendendosi una sigaretta ha provato a fumarsela (presumibilmente per sbaglio) dalla parte del tabacco acceso e, in confronto, la minestra bollente le avrebbe fatto un baffo. 8. Un'altra mia amica (ho tante amiche pazze) ha tentato di staccarsi un occhio con la penna e ancora oggi le cause di quell'azione ci sono sconosciute, l'ipotesi più plausibile è il colpo di sonno che le è venuto per la noiosissima lezione di... non si dice. 9. Non capitano solo alle mie amiche le disavventure... ne ho combinate parecchie anch'io. Ho sfidato la morte in diversi modi soprattuto da piccola. Ho sfidato la morte buttandomi in strada per prendere l'autobus che nonostante tutta la mia foga e il mio impegno ho perso, ma in compenso ho provato l'ebrezza di trovarmi a due centimetri di distanza da un camion. 10. Essendo in vena di confidenze vi svelo un segreto: ho quasi commesso un omicidio nel tentativo di far fare il "fagiolo" ad un mio animato. Mi sento ancora in colpa per il super bernoccolo venutogli in testa! (per chi non sapesse cos'è il "fagiolo" si consideri usurpato della propria infanzia). Vi auguro di passare un Halloween da urlo e vi consiglio di non sfidare la morte (soprattutto se siete ubriachi)! GODETEVI I GIORNI DI RIPOSO! Halloween, CURIOSITA’ Ecco alcune curiosità che potrebbero interessarvi a proposito della notte del 31 ottobre: 1) L’arancione e il nero sono i due colori di Halloween. Il primo indica, la virtù e la forza. Il nero indica, invece, la notte e la morte. 2) Secondo una tradizione americana, alla vigilia di Halloween si può scoprire quanto tempo si vivrà: basta sbucciare una mela senza interrompersi. Più lunga sara la striscia della buccia, più lunga sarà la vita. 3) La parola ‘witch’ deriva dall'inglese antico ‘wicce’, ovvero " wise woman", donna saggia. La strega è uno dei simboli di Halloween, poichè la leggenda vuole che proprio la notte di Halloween le streghe compiano i loro raduni. 4) Un'antica tradizione scozzese sosteneva che una ragazza avrebbe visto il volto del suo futuro marito se avesse steso delle lenzuola bagnate davanti a un fuoco la notte di Halloween. 5) Secondo una leggenda, se la notte del 31 ottobre si indossano i vestiti al rovescio e si cammina all'indietro, si vedrà una strega. 6) La festa di Halloween ad Hong Kong si chiama ‘yue lan’, ovvero la festa dei morti affamati, durante la quale vengono accesi fuochi e vengono offerti doni e cibo per placare la fame dei fantasmi che si potrebbero innervosire con i vivi. 7) Sia la città di Salem, nel Massachusetts, sia Anoka, in Minnesota, si sono autoproclamate le capitali di Halloween. 8) La Village Halloween Parade è la più grande parata in costume di Halloween: 50 mila persone travestite e oltre milioni di spettatori. 9) Per questa ricorrenza vengono spesi ogni anno 4 miliardi di dollari, di cui 2 miliardi sono per i dolcetti. 10) Esiste una paura per la festa di Halloween, la samhainophobia. Alessia Maso JEFF THE KILLER, LEGGENDA O REALTÀ? Ora vi racconterò una storia ‘Creepypasta’, nata per terrorizzare chi legge, e se dopo averla letta non riuscirete a chiudere occhio beh.. tornate a dormire… Jeff e la sua famiglia si erano appena trasferiti in un nuovo quartiere. Mentre stavano disfacendo i bagagli, arrivò una loro vicina di casa.“Salve,” disse lei, “sono Barbera, abito oltre la strada , di fronte a voi. Volevo solo presentare me e mio figlio.”“Bene,” disse la mamma di Jeff, “Io sono Margaret, questo è mio marito Peter, e loro sono i miei due figli, Jeff e Liu.”Si presentarono anche loro, e Barbera li invitò al compleanno di suo figlio. Jeff e Liu stavano per obiettare, quando la loro madre disse che a loro avrebbe fatto molto piacere. Jeff fece per dire qualcosa, ma si fermò prima che qualsiasi suono potesse uscire dalla sua bocca, sapendo che non poteva fare nulla. Si rifugiò in camera sua e abbandonò il suo corpo sul letto... quando improvvisamente si sentì invaso da una strana sensazione. Non era dolore…. Era solo una strana sensazione. La considerò solo una cosa passeggera e casuale. Il giorno dopo Jeff scese dalle scale, per fare colazione e prepararsi per la scuola. Quando si sedette al tavolo provò di nuovo quella sensazione. Lui e Liu, finita la colazione, si diressero verso la fermata dell’autobus. Si sedettero aspettando il mezzo di trasporto, quando improvvisamente un gruppetto di ragazzi con lo skateboard volò sopra di loro, a un pelo dalle loro teste. Tutti e due fecero un salto per la sorpresa. I ragazzi atterrarono agilmente e si girarono verso di loro. Uno di questi, forse il capo, diede un colpetto allo skate col piede e quello gli saltò in mano. Indossava una maglietta mimetica e un paio di jeans sdruciti. "Bene, bene, bene. Sembra che abbiamo della carne fresca." Liu si alzò, pronto a prendere a pugni il ragazzo, quando i due suoi amici gli puntarono contro un coltello."Tsk, tsk, tsk, speravo che sareste stati più cooperativi, ma sembra che dovremo provare con le maniere forti." Il ragazzo camminò verso Liu e gli prese il portafogli dalla tasca. Jeff sentì di nuovo quella sensazione, ma quella volta era davvero forte, una sensazione bruciante. Si alzò, ma Liu gli fece cenno di sedersi. Jeff lo ignorò e andò contro il ragazzo."Ascoltami bene, teppistello, ridai immediatamente indietro il portafogli a mio fratello, altrimenti..." Senza minimamente badare a lui, uno degli scagnozzi prese il portafogli, se lo mise in tasca e prese un coltello."Oh? E cosa farai?" Quando finì la frase, Jeff gli diede un pugno sul naso. Appena fece per tenersi la faccia, Jeff gli prese il polso e glielo spezzò. Il ragazzo urlò e Jeff gli prese il coltello dalla mano pugnalandolo nel braccio, questo iniziò a vomitare. Liu non fece altro che guardare Jeff, stupefatto."Jeff, come stai?" disse soltanto. Videro arrivare l'autobus e salirono. Appena Jeff e Liu arrivarono a scuola non osarono raccontare nulla di cosa era successo. Tutto quello che fecero fu sedersi e ascoltare. Liu pensava soltanto a come suo fratello aveva picchiato i ragazzini, ma Jeff sapeva che c'era dell'altro.Era qualcosa di spaventoso. Appena sentiva quella sensazione si sentiva potente, aveva solo bisogno di far del male a qualcuno, aveva bisogno di sangue, di carne umana da lacerare. Quando arrivò a casa i suoi genitori gli chiesero come fosse andata la giornata, e lui rispose, con una voce un po’ inquietante, "E' stata una giornata magnifica” Arrivò sabato e sua madre lo svegliò con un sorriso stampato in faccia."Jeff, è oggi", gli disse lei, aprendo le tende e permettendo alla luce di entrare nella camera."Cosa? Cosa c'è oggi?", chiese Jeff stiracchiandosi."Ma come? Il compleanno di Billy!". Jeff si svegliò completamente."Mamma, stai scherzando? Non penserai che andrò ad una festa di compleanno dopo quel che...". Una lunga pausa. La madre di Jeff uscì dalla stanza per andare a prepararsi a sua volta. Jeff, combattendo contro se stesso, riuscì finalmente ad alzarsi. Mise una maglia a caso e un paio di jeans e scese di sotto. Attraversarono la strada per andare alla casa di Barbera e Billy. Entrati non riuscirono a vedere solo adulti. Neanche un bambino."I bambini sono fuori nel giardino, Jeff. Perché non vai da loro?", disse Barbera.Jeff uscì e giocò con i bambini per un po'. Finché non sentì un rumore. Il rumore di piccole ruote da skateboard. Improvvisamente capì e si girò di scatto, appena in tempo per vedere i ragazzi saltare oltre la staccionata con i loro skateboard. Jeff buttò via la pistola giocattolo e si tolse il cappello. Lo guardava con odio profondo."Ciao. Jeff, giusto?", disse. "Abbiamo dei conti in sospeso". Jeff notò il naso ferito sulla sua faccia. "Mi sembra che siamo pari.” “Oh, no! Non mi interessa pareggiare, io voglio vincere. Potresti averci preso a calci quel giorno, ma non lo farai oggi".Detto questo, si lanciò contro Jeff. Caddero entrambi a terra. Il ragazzo tirò un pugno sul naso di Jeff, che a sua volta lo afferrò dalle orecchie e gli diede una testata. Se lo tolse così di dosso e si rimisero tutti e due in piedi. I bambini urlavano e i genitori si precipitavano a portarli fuori dalla casa. IL ragazzo estrasse un coltello e pugnalò Jeff alla spalla. Jeff urlò e cadde in ginocchio. L’altro cominciò a prendere a calci la sua faccia. Dopo tre calci, Jeff riuscì ad afferrargli il piede e lo torse, facendolo cadere a terra. Si rialzò e cercò di entrare per la porta sul retro."Serve una mano?". Tirò Jeff per il retro del colletto e lo lanciò contro la porta del patio, distruggendola. Mentre Jeff tentava di rialzarsi, venne nuovamente atterrato con un calcio. Il ragazzo lo calciò ripetutamente finché del sangue non cominciò ad uscire dalla bocca di Jeff."Forza, Jeff! Combatti!". Afferrò Jeff e lo lanciò in cucina. Trovò una bottiglia di Vodka e la ruppe sulla testa di Jeff."Combatti!". Rilanciò Jeff nel salotto."Dai Jeff, guardami!". Jeff guardò in alto, la faccia ricoperta di sangue. Jeff si rialzò lentamente."Oh, finalmente! Ora combatti!". Jeff era di nuovo in piedi, completamente ricoperto di sangue e Vodka. Di nuovo quella strana sensazione, quella che non provava da un po' di tempo. "Eh che cavolo! Finalmente sei in piedi!", disse prima di fiondarsi contro Jeff. Accadde in quel momento. Qualcosa si ruppe per sempre dentro Jeff. La sua psiche era andata; il pensiero razionale era andato. Tutto ciò che poteva fare ora era: uccidere. Afferrò Jeff, lo sollevò e lo abbatté al suolo. Si mise sopra di lui e iniziò a colpirlo con tutta la forza direttamente sul cuore. I pugni provocarono un arresto cardiaco al ragazzo. Mentre questo cercava di respirare disperatamente, Jeff lo colpiva con sempre maggiore forza. Pugno dopo pugno, cominciava a tossire sangue e dopo aver preso un ultimo respiro, reclinò la testa sulla destra e morì.Tutti guardavano Jeff. I genitori, i bambini piangenti, gli altri si ripresero presto dallo shock e puntarono le pistole contro Jeff. Ma lui aveva previsto e si era già lanciato verso le scale. Gli spararono contro, ma neanche un colpo raggiunse Jeff. Corse su per le scale, seguito da quei due. Dopo che entrambi ebbero sprecato i loro ultimi colpi, Jeff trovò rifugio in bagno e si accucciò. Afferrò una sbarra di ferro e la staccò dal muro. e i lanciarono dentro con i coltelli pronti. Uno di loro cercò di colpire Jeff, che però lo evitò e gli spaccò il cranio con la sbarra. Uno dei due cadde pesantemente, e non si rialzò più. Rimaneva solo l’ultimo ragazzo. Gettò via il coltello e lo afferrò dal collo. Lo spinse contro il muro. Dallo scaffale sopra di loro cadde improvvisamente una confezione di candeggina che si sparse su di entrambi. Si sentirono come se stessero andando a fuoco e si misero ad urlare. Jeff si ripulì gli occhi meglio che potè. Riprese la sbarra e la spaccò sulla testa dell’altro. Quello, nonostante stesse morendo dissanguato, si mise a ridere."Che c'è da ridere?" chiese Jeff. Esso, tirando fuori dalla tasca un accendino, lo accese."Vedi.... è che dopotutto.... ora sei completamente coperto di candeggina e vodka."Jeff spalancò gli occhi, spaventato, e il ragazzo gli tirò contro l'accendino. Non appena la fiamma entrò in contatto con lui il fuoco divampò veloce, avvolgendo il suo corpo inzuppato. La candeggina reagiva sfrigolando e corrodendo la pelle, che assumeva sempre più un colorito biancastro. Appena il fuoco raggiunse i capelli, Jeff lanciò un urlo. Non servì a nulla rotolarsi per terra, cercando in ogni modo di spegnere quell'inferno che gli stava consumando il corpo, così corse giù per il corridoio e cadde dalle scale.Tutti incominciarono ad urlare vedendo il ragazzo in fiamme, finchè non si accorsero che si trattava di Jeff, e cercarono di spegnere il fuoco in ogni modo. L'ultima cosa che vide, prima di cadere a terra quasi morto, fu suo padre che urlava frasi incomprensibili in quel momento, che sfumavano piano piano nel nulla....Jeff si svegliò.Si chiese dove fosse, non riusciva a vedere nulla, come se una benda coprisse i suoi occhi. Fece per togliersela, ma una fitta lancinante lo assalì in ogni parte del corpo, riportando alla mente tutto l'accaduto.Dove si trovava? Cercò di alzarsi in piedi tra i dolori e avvertì diversi punti di sutura praticamente in tutto il corpo. Era... era all'ospedale? Era vivo?All'improvviso un infermiere entrò nella stanza."Non credo proprio che sia il caso di alzarti. Ritorna a letto." disse mentre lo aiutava a distendersi di nuovo e gli controllava le bende.Jeff rimase seduto lì, senza poter vedere. Non aveva ancora idea di dove fosse esattamente.Dopo alcune ore, venne a fargli visita sua madre."Tesoro, stai bene?" Tentò di rispondere ma la bocca rimase immobile.”. Arrivò il giorno in cui avrebbe dovuto togliere le bende dal viso, ed erano tutti presenti, per scoprire se avrebbero potuto rivedere il vecchio Jeff. Aspettarono con il fiato sospeso fino a quando l'ultimo lembo di benda rimaneva a coprire il volto."Speriamo per il meglio" disse il medico, e scoprì il viso di jeff.Sua madre lanciò un urlo appena lo vide. Persino suo padre e Liu rimasero di sasso."Si può sapere che è successo alla mia faccia?" chiese ansiosamente Jeff. Poichè nessuno gli rispondeva, si precipitò in bagno e si mise davanti allo specchio.La sua faccia..... era.... diversa. Le labbra erano state bruciate, e al loro posto c'era una sottile linea rossa come la carne.... il suo viso, a causa della candeggina era impallidito completamente e sbiancato a chiazze lungo la parte superiore della fronte e delle guance. Perfino i suoi capelli, in buona parte bruciati, erano passati dal castano ad un nero simile al carbone. Lentamente si portò la mano al viso.Al tatto era insensibile, come se stesse toccando del cuoio indurito.Fissò la sua famiglia, e poi nuovamente lo specchio."Beh..." cercò di formulare Liu "N-non è così.. male..." "Non è così male?" rispose Jeff... "E'... PERFETTO!" 14. La sua famiglia si stupì a queste parole, mentre Jeff cominciò a ridere incontrollabilmente, senza riuscire a smettere."Jeff... stai... bene?" Chiese sua madre."Bene? BENE? Non mi sono mai sentito più perfetto in vita mia! Ahahahahahah insomma.... guarda! Guarda il mio viso! Questo... sono io! E' perfetto!" e continuando a ridere si accarezzava il viso, guardandosi nello specchio. Qualcosa era cambiato nella sua mente. Non era più il Jeff che i suoi genitori conoscevano, ma qualcosa di diverso. Ma questo non lo sapevano ancora."Dottore...." sussurrò sua madre "Mio figlio è ancora a posto.... capisce... mentalmente?” "Credo proprio di sì. Questo è un comportamento tipico di pazienti che hanno assunto una grande dose di antidolorifici. In ogni caso, se il suo comportamento non cambia nel giro della settimana, lo riporti qui e gli faremo un test psicologico.""Oh, grazie dottore." e rivolta a Jeff: "Coraggio, tesoro. Torniamo a casa."Questi distolse lo sguardo da se stesso e rispose "Okaaaaaay! ahahhahahah...."Sua madre gli pose una mano sulla spalla e lo accompagnò a prendere i suoi vestiti."Questo è ciò con cui è venuto" disse la signora al bancone, porgendo i pantaloni di seta e la felpa con il cappuccio di Jeff. Sua madre, mentre lo aiutava ad indossarli, notò che erano stati perfettamente ricuciti e puliti dal sangue e dalla cenere. Sembravano quasi.... normali.Quella notte la madre di Jeff si svegliò... c'era un suono fastidioso, che proveniva dal bagno.Pensando che Jeff o Liu si fossero sentiti male o qualcosa del genere si precipitò giù dal letto e si diresse velocemente davanti alla porta del bagno. Sembrava come se qualcuno stesse piangendo o.... ridendo? Aprì lentamente la porta del bagno....Ciò che vide fu orrendo.Jeff era là, davanti allo specchio. C'erano macchie di sangue ovunque... e nell'aria un forte odore di bruciato. All'improvviso quello si voltò.Aveva preso un coltello e si era inciso un lungo sorriso lungo le guance... e i suoi occhi erano cerchiati di nero e sangue."Jeff! C-cosa... COSA STAI FACENDO??? I... I tuoi occhi??"" Non riuscivo a vedere la mia faccia." rispose normalmente "Ero stanco.... E le palpebre si chiudevano. Ora non lo faranno mai più. Le ho bruciate.""M-ma...""Ti piace il mio sorriso? Prima... Prima non riuscivo a sorridere. Faceva male dopo un po'... Faceva.. Male. Ora sto sorridendo. Guardami."La madre di Jeff cominciò ad indietreggiare. Quella.... Cosa... Davanti a lei non era suo figlio. Ne aveva paura.Questo sembrò turbare Jeff.“Cosa c'è mamma? Non ti piaccio? Non mi trovi bello?""S-sì... Figliolo... Lo sei" disse. "L-lascia che chiami anche... Anche tuo papà, così faremo vedere la tua... L-la tua nuova faccia anche a lui!"Corse nella sua stanza e scosse il padre di Jeff, svegliandolo, e sussurrò "Caro, presto svegliati! Devi ferma...."Smise di parlare quando vide Jeff sulla soglia della stanza. Con il coltello in mano."Stavi mentendo, mamma."Liu si svegliò di soprassalto.Si guardò intorno, ma sembrava tutto tranquillo. Eppure..?Scrollando le spalle, chiuse gli occhi e cercò di riaddormentarsi.Appena ad un passo dal sonno, avvertì una strana sensazione. Come se qualcuno lo stesse guardando.Alzò di nuovo gli occhi. Davanti al suo volto c'era quello completamente tumefatto di Jeff. Spaventato, cercò di agitarsi e fuggire alla sua presa, ma la paura lo aveva paralizzato."Jeff! Io.."Jeff gli tappò la bocca con una mano, e con l'altra avvicinò il coltello."Sshhhhhh...... Torna a dormire, Liu.... Torna a dormire..” Torna a dormire. Stralcio di un giornale locale: MINACCIOSO ASSASSINO SCONOSCIUTO È ANCORA A PIEDE LIBERO. La polizia è ancora sulle tracce del criminale. Se vedete qualcuno che corrisponde alla descrizione, contattate il dipartimento di polizia. Alessia Maso CONSIGLI LETTERARI CRYPTO di Dan Brown (autore di “Il codice da Vinci) COMMENTO: Dan Brown non scrive semplicemente storie, ma dei veri copioni cinematografici. Incredibile anche la capacità di tenere il lettore sempre in totale tensione. Il romanzo è molto ricco di colpi di scena, immediato e scorrevole. Crypto è una macchina descrittiva degna di un matematico, la narrazione si svolge in modo spontaneo, ogni pagina ti invita a continuare, tant’è che fermarsi diventa quasi impossibile, il libro tiene col fiato sospeso fino alla fine, per poi arrivare ad un epilogo davvero perfetto.Si tratta di una realistica vicenda tecnologica che mette in risalto il conflitto tra libertà personali e lotta internazionale contro il terrorismo. Da una parte la necessità di controllare la rete informatica in tutto il mondo per poter eliminare criminali e bande terroristiche, dall’altro l’esigenza di salvaguardare la privacy dei normali cittadini ed utenti che navigano quotidianamente e che sperano di non essere controllati e seguiti in tutto e per tutto. Omicidi, congiure, spionaggio industriale, interessi personali, enormi capitali in gioco, la ricerca del potere, anche tra i vertici governativi, di persone senza alcuno scrupolo. Sorprese e colpi di scena ripetuti in un thriller modernissimo ed imperdibile TRAMA : La brillante mente matematica Susan Fletcher, responsabile della divisione di crittologia della National Security Agency (NSA) viene convocata con urgenza. Collocato in una sala di massima sicurezza, un sofisticatissimo strumento informatico denominato TRANSLTR, che si occupa di decodificare qualunque testo cifrato in brevissimo tempo tramite attacchi a forza bruta, è alle prese con un messaggio criptato tramite un algoritmo ricorsivo, che non riesce a forzare. Sono molto poche le persone che sanno dell'esistenza di questa macchina, creata allo scopo di contrastare le minacce di terroristi, e che controlla il contenuto dei messaggi di posta elettronica che circolano su Internet. Il misterioso ed inviolabile codice con cui è alle prese 16. ha ben presto un nome: Fortezza Digitale. È stato creato dal giapponese Ensei Tankado, ex matematico della NSA, portatore di handicap sin dalla nascita a causa del disastro atomico di Hiroshima, e strenuo sostenitore della privacy dei cittadini minacciata da TRANSLTR. Da qui la sua decisione di intralciare l'operato della NSA e la minaccia di permettere a chiunque di scaricare Fortezza Digitale (che quindi consentirebbe di inviare messaggi criptati non decodificabili da TRANSLTR), da Internet, con la conseguenza di consentire a criminali e a terroristi di agire indisturbati. Ma la sopravvenuta e alquanto strana morte di Tankado scatena una caccia alla chiave che consente di espugnare il codice, che permetterebbe alla NSA di renderlo di fatto inutile. Sarà Susan insieme all'uomo che ama, David Becker, a cercare di venire fuori da questa terribile situazione tra omicidi, tradimenti e corse estenuanti. Alessia Maso :D GIOCHIIII… O M E R E OZIO; CILE; O I L I L Z A Z N I ILIO; COSTA; A T S O C ZIE; EREMO; ZOO; RINO; A B O I C C A SUDOKU <3 MIA. S L L L L Z R P O L I Z I A I N A O U N Z R N C S M C Z A A T A R O O OSA; MOLLA; ASPIRA; COLLO; COZZA; ACCIO. ANNO; POLIZIA; LIANA; ARAZZO; ZINCO; ORATA; HANNO PARTECIPATO A QUESTO NUMERO.. Alessia Maso 2^B Laura Gardini 4^G Celeste Giacometti 4^G Marta Chiarato 4^ Raffaello Vieriu 3^I Veronica Fantato 4^G Alessandro Toso 5^G Giulia Boscaro 4^A Elisa Sanguin RICORDA! TUTTI I NUMERI DEL GIORNALINO SONO ANCHE ONLINE NEL SITO DELLA SCUOLA! (Grazie Giando)