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La conquista della Luna
La conquista della Luna Relatore Marco Moretti Apollo 11: destinazione Luna Le missioni Apollo 12 14 15 16 17 Le missioni lunari Sovietiche Fototeca lunare La conquista della Luna fu preminentemente la conseguenza di valutazioni di carattere politico e tecnologico, ma certamente anche il frutto di più significative e profonde ragioni individuabili nelle radici stesse dello spirito umano. Posando il piede sul nostro satellite, l’uomo ampliava i confini dell'ambiente che lo circondava ed iniziava una nuova storia tutta da scrivere. La Luna viene vista per la prima volta da vicino dalle sonde spaziali sovietiche nel 1959: il Lunik 1, il Lunik 2 (che impatta sulla superficie lunare il 12 settembre 1959) e il Lunik 3 che permette di trasmettere per la prima volta fotografie della faccia nascosta della Luna, mentre la prima sonda che riesce ad effettuare un allunaggio é la Luna 9 (il 31 gennaio 1966). Dopo queste imprese russe, allora fantascientifiche e che sbalordirono il mondo, l'America mise in atto il suo progetto di conquista lunare: nel famoso discorso tenuto al congresso il 25 maggio 1961, il presidente J.F.Kennedy si impegnava a far atterrare un uomo sulla Luna entro il 1970. Il progetto americano comprendeva 3 fasi di sonde: • • • Le sonde Ranger che dovevano trasmettere foto fino a pochi attimi prima dell'impatto sul suolo lunare. I Surveyor che dovevano atterrare dolcemente e sondare la costituzione del terreno. I Lunar Orbiter che dovevano fotografare tutta la Luna in orbita bassa. 1 Con le missioni Gemini e le Apollo precedenti alla 11, furono testati i comportamenti e le reazioni dell'organismo umano conseguenti alla lunga permanenza nello spazio ed affinate le tecniche di aggancio e sgancio di veicoli nello spazio. Apollo 11: destinazione Luna. Sulla rampa di lancio 39A di Cape Canaveral in Florida, il razzo Saturno V - costruito dalle ditte Boeing (1° stadio), Rockwell (2° stadio) e Mac Donnel Douglas (3° stadio); alto 110 metri e pesante 2.913 tonnellate, capace di trasportare in orbita 137 tonnellate, composto da 5 milioni di pezzi e con un diametro di base di 10 metri - decolla alle ore 9 e 32' del 16 luglio 1969 con destinazione Luna. Con un rumore assordante - consumando in pochi minuti 2.114.000 litri di ossigeno e cherosene alla velocità di 13.200 litri/s, sospinto dai suoi cinque motori F1 in grado di fornirgli una spinta massima di 3.469 tonnellate - si stacca dalla rampa di lancio con una coda di fuoco lunga 1,5 km. Dopo 3 giorni di viaggio nello spazio l'equipaggio dell' Apollo 11 - composto da Collins, Armstrong e Aldrin - entra in orbita Lunare. Staccatosi dalla navetta Columbia, con Armstrong e Aldrin al suo interno, il LEM inizia la discesa che durerà circa 12 minuti prima dell'allunaggio. A 2.000 metri di quota il computer del LEM fa scattare un allarme: qualcosa non va per il verso giusto ma si continua a scendere. A 500 metri dal suolo scatta di nuovo l'allarme: si va avanti, altri 4 allarmi scattano nei momenti successivi ma il centro di controllo di Houston autorizza la prosecuzione della discesa. Gli ultimi istanti sono di tensione: il LEM sta allunando in un posto troppo accidentato, Armstrong allora disattiva la guida automatica e personalmente guida il modulo lunare, del peso di 15 tonnellate, in un luogo ideale. Alle 4 e 56' (ora italiana) del 21 luglio 1969 Armstrong scende i nove gradini della scaletta del LEM e posa cautamente il piede sinistro sul suolo lunare. L'impronta del piede sinistro di Armstrong ; l'equipaggio dell'Apollo 11 ; La passeggiata lunare di Aldrin Il Dr Charles Berry, medico degli astronauti, aveva detto: non mi aspetto frasi memorabili da Armstrong quando toccherà il suolo lunare. Eppure, a dimostrare l'imprevedibilità umana, scendendo la scaletta del LEM Armstrong pronuncia la storica frase: é un piccolo passo per un uomo, un balzo gigantesco per l'umanità ! (parole a quanto sembra che si era preparato da solo e che aveva confidato solo alla madre). Due altre frasi pronunciate da Armstrong furono censurate, la prima diceva: c'é qualcosa laggiù che non riesco a vedere bene, sembrano orme; la seconda: mi sembra di sentire degli strani rumori. In realtà il primo a toccare il suolo lunare sarebbe dovuto essere Aldrin ma in qualità di comandante del LEM, Armstrong si era impuntato a precederlo. 2 Appena allunati il motore del LEM fu spento e fummo - disse Aldrin - avvolti da un silenzio totale; il cuore di Armstrong in quell'istante faceva 156 battiti al minuto. Aldrin, descrivendo il paesaggio lunare che gli si presentava, lo definì "una magnifica desolazione". Gli astronauti sapevano bene che in caso di errore o di avaria grave non avrebbero avuto nessuna possibilità di scampo, per questo avevano ricevuto in dotazione una capsula di cianuro di potassio. Se diamo un'occhiata al diario di bordo del volo storico dell'Apollo 11 si può constatare che ci furono dei momenti di vera tensione. Dopo aver caricato circa 20 kg di rocce lunari Aldrin e Armstrong si prepararono per la risalita in orbita lunare, un costante traffico radio triangolare collegava la sala di controllo di Houston, la Columbia e il LEM: tutto sembrava regolare quando - sono le parole di Aldrin - allungai la mano verso il lato destro del quadro per azionare l'interruttore del motore di risalita e di colpo mi sentii la bocca secca! Il piccolo spillo di plastica non c'era più. Questo circuito doveva mandare la corrente al motore che doveva a sua volta sollevarci dalla Luna. Probabilmente il mio zaino della tuta spaziale (il più complesso indumento mai creato e fatto a mano) doveva averlo urtato e strappato via mentre mi accingevo ad uscire dal modulo per la storica passeggiata lunare. Aldrin e Neil si guardarono sgomenti: senza corrente elettrica il motore di risalita non poteva accendersi. Dopo aver provato e riprovato, scoprimmo che la punta di un pennarello si adattava bene nella fessura. Armstrong gli diede un paio di colpetti e la luce si accese sul quadro; un'altra crisi era superata e Houston ci comunicò che eravamo autorizzati al decollo. Missione Apollo 11: la Terra che si staglia sull'orizzonte lunare Le missioni Apollo 12 14 15 16 17 • Con la missione Apollo 12, partita il 19 novembre 1969, gli americani si prefiggono l'obiettivo di allunare con la massima precisione in un punto ben predeterminato della superficie selenica. L'equipaggio é composto da Charles Conrad ed Alan Bean che scenderanno sulla superficie lunare con il LEM, oltre che da Richard Gordon che li attenderà nel modulo orbitante. Il LEM alluna a poca distanza dalla sonda Surveyor 3 (atterrata nell'aprile 1967): Conrad e Gordon la raggiungeranno prelevandone la telecamera ed alcune altre parti che riporteranno a terra (assieme a 35 kg di rocce lunari). I due astronauti lasceranno la superficie lunare dopo 31h e 31'. 3 • Dopo il fallimento dell'Apollo 13, bisognerà attendere il 31 Gennaio 1971 prima che gli americani ritornino sulla Luna con l'Apollo 14: L.A.Shepard ed E.Mitchell rimangono sulla superficie del nostro satellite per 33h e 31': prelevano 45 kg di rocce prima di ricongiungersi con il loro compagno S.Roosa che li attende in orbita attorno alla Luna. • Il lancio della missione Apollo 15 avviene il 30 luglio 1971; l'equipaggio é composto da D.Scott, J.Irwin e A.Worden; é la prima missione in cui viene impiegato il Lunar Roving Vehicle (veicolo per l'esplorazione della Luna). Il Lunar Roving Vehicle, costruito principalmente in alluminio per limitarne il peso, era dotato di batterie con 25 celle a zinco-argento che gli fornivano l'energia necessaria per il movimento; anche se la velocità massima raggiungibile dal veicolo era modesta (di poco inferiore ai 20 km/h), il rover era comunque in grado di superare pendii inclinati di 25°, scavalcare sassi del diametro di 30 cm, attraversare crepacci larghi fino a 70 cm e inclinarsi anche di 45° senza ribaltarsi. Disponeva di un sofisticato sistema di navigazione automatica che ne rendeva la guida estremamente sicura. Gli astronauti dell'Apollo15 percorrono 30 km con il veicolo lunare, effettuando numerose riprese e prelevando 78 kg di rocce. • L'Apollo 16, con a bordo J.Young C.Duke e T.Mattingley parte il 2 aprile 1972. Young e Duke rimangono sulla superficie Lunare per 71h e 2' percorrendo con il rover 27 km; 100 kg di rocce lunari vengono riportate sulla Terra. L'Apollo 17 é l'ultima missione del progetto; ne fanno parte E.Cernan, H,Schmitt e R.Evans. Cernan e Schmitt sono gli ultimi uomini ad aver posato i piedi sul suolo lunare; vi rimangono per 74 h e 59' percorrendo 37 km con il Lunar Roving Vehicle. 100 kg di campioni del suolo vengono prelevati e riportati sulla Terra; nel corso della missione viene lanciato un satellite in orbita lunare. Apollo 12 Apollo 15 Apollo 16 Apollo 17 Le missioni lunari Sovietiche Il 2 gennaio 1959 l'Unione Sovietica lanciava con successo la prima sonda della serie Luna il Luna 1 - che passò a circa 5-6 mila chilometri dalla Luna. Lo stesso anno, il 12 settembre, fu lanciato il Luna 2 che il 13 settembre centrava il nostro satellite impattando contro la sua superficie; appena prima dell'urto, gli strumenti di bordo inviarono informazioni indicanti l'assenza di un forte campo magnetico o di fasce di radiazioni attorno alla Luna. Il 4 ottobre 1959 fu la volta del Luna 3 con il compito di mostrare immagini della faccia nascosta della Luna: entrate in funzione il 6 ottobre alle ore 15 e 16', le apparecchiature della sonda ripresero la superficie lunare per 40 minuti scattando una serie di foto che mostravano il 30% del lato visibile dalla Terra insieme al 70% di quello mai visto prima; ma la qualità di tali immagini, conseguentemente ad un malfunzionamento della trasmissione dei dati della sonda, si rivelò purtroppo scadente. Nel tentativo di effettuare un allunaggio morbido i russi incontrarono però le prime difficoltà: ben 5 sonde fallirono nell'intento. Solo con il Luna 9 il 3 febbraio 1966, centrarono l'obiettivo: adagiato sulla superficie del nostro satellite, in un punto dell'Oceano delle Tempeste ad ovest dei crateri Rainer e Maria, il Luna 9 trasmise 27 immagini panoramiche a media risoluzione della zona circostante il luogo dell'allunaggio. Il 31 marzo 1966 i russi lanciarono la sonda Luna 10 che per prima orbitò intorno alla Luna (inserendosi in un'orbita di 350x1.017 km): durante i 56 giorni della sua vita il Luna 10 4 raccolse dati relativi allo spazio circumlunare (misurazioni di radiazioni e presenza di micro meteoriti), dati sul magnetismo lunare e sulla determinazione della compattezza della crosta selenica. L'impresa fu ripetuta dal Luna 11 (orbita di 159x1.200 km) e dal Luna 12 (orbita di 100x1.740 km); quest'ultima sonda orbitante riuscì anche a trasmettere immagini televisive della superficie lunare. Il 21 dicembre 1966 l'Unione Sovietica bissò il successo del Luna 9 con la sonda Luna 13 che allunò e trasmise immagini panoramiche, dati sulla consistenza del suolo e sulle radiazioni. Con le sonde Zond che per la loro considerevole massa (circa 5.600 kg) facevano pensare di poter accogliere a bordo gli astronauti per i voli lunari, si credette che i russi avrebbero potuto precedere ancora gli americani: la Zond 5 (14 settembre 1968) e la Zond 6 (10 novembre 1968), descrissero un'orbita completa attorno alla Luna e, novità, la Zond 5 rientrò sulla Terra ammarando nell'Oceano Indiano. Ma qualcosa non andò per il verso giusto: soprattutto a causa di problemi di affidabilità del loro razzo vettore, i sovietici vennero alla fine preceduti dagli americani nella cosiddetta "gara per la Luna". Con le successive missioni lunari, tuttavia, i russi ottennero ancora importanti risultati: • • • • • La sonda di nuova generazione Luna 16 - lanciata il 12 settembre 1970 - riesce a prelevare 101 gr di campioni del suolo di un mare lunare e a riportarli sulla Terra. Il Luna 17 -10 novembre 1970 - trasporta il primo modulo di esplorazione lunare: il Lunokhod. Il Luna 20 -14 febbraio 1972 - riporta a terra 20 gr del terreno di un altopiano lunare. La sonda Luna 21 - 8 gennaio 1973 - trasporta il modulo di esplorazione lunare Lunokhod 2. Il Luna 24 - 9 agosto 1976 - é l'ultima sonda lunare russa: rinvia sulla Terra 170 gr di suolo lunare prelevati in profondità. Fototeca Lunare il Ranger il luogo il LEM Armstrong sulla Luna di ritorno a casa in famiglia 5 torna indietro Il lancio del grande razzo Saturno V 6 torna indietro Apollo 11: il LEM che si stacca dal Columbia 7 torna indietro Michael Collins Nacque a Roma il 31 ottobre 1930 al numero 16 di via Tevere. Sposato con tre figli, é il pilota della Calumbia che orbita attorno alla Luna. Aveva come Aldrin frequentato l’accademia di West Point. Era un tipo riservato e nemmeno i suoi più intimi amici seppero, sino all’ultimo momento che egli era nipote del Generale Lawton Collins, famoso comandante di unitù della seconda guerra mondiale e ein seguito Capo di Stato Maggiore dell’esercito. Prima di intraprendere l’avventura lunare, Collins conobbe (sono le sue parole) “l’emozione formativa” di un incidente durante un volo di ricognizione in Francia: ne uscì gettandosi con il paracadute. Nel 1966, con la capsula Gemini 10, partecipò al suo primo volo spaziale, poi i postumi dell’incidente aviatorio si fecero sentire e rischiò di rimanere paralizzato su di una sedia a rotelle. Solo dopo una rischiosa operazione vinse la sua battaglia con la malattia. Successivamente all’avventura lunare Collins ebbe una carica governativa e poi incarichi minori senza troppa fortuna. 8 torna indietro Neil Armstrong Primo di tre figli, nacque da Stephen e Viola Armstrong a Wapokoneta nell’Ohio il 5 agosto 1930. A soli 16 anni ottenne il brevetto di pilota. All’epoca della storica impresa lunare, era un collaudatore militare e civile della NASA, con 4.500 ore di volo all’attivo. Fu capo pilota dell’aereo razzo X15 con il quale riuscì a stabilire un primato eccezionale per quei tempi, viaggiando a 6.419 km/h e toccando la quota di 63.000 metri d’altezza. Dopo aver effettuato 78 missioni sui caccia nella guerra di Corea ed essersi salvato col paracadute dall’abbattimento del suo aereo, entrò nella NASA nel 1962. Più di tutti i colleghi astronauti ha scelto di tenere un “basso profilo”: non ha voluto scrivere un libro di memorie ed é restio a concedere interviste; fu definito un “pilota di ghiaccio”: dimostrò sangue freddo, tenacia e precisione nel 1966, in occasione dell’aggancio di due astronavi in volo orbitale. Il 17 maggio 1968 Armstrong si stà addestrando su un veicolo all’atterraggio sulla Luna quando il motore si guasta: l’astronauta si getta con il paracadute pochi momenti prima che il veicolo prenda fuoco. Dopo la missione Apollo 11 Armstrong fece parte dello staff del quartier generale della NASA fino al 1971, poi é passato ad insegnare ingegneria aeronautica all’Università di Cincinnati; il suo numero di telefono non figura sull’elenco e alla domanda “Le torna in mente la passeggiata lunare?”, la risposta di Armstrong é: “no! Sono gli altri che mi ci fanno pensare; in verità ci penso ma per me la parte più ardua ed emozionante della missione furono di gran lunga la discesa e l’allunaggio”. 9 torna indietro Edwin Aldrin Sposato con tre figli, partecipò alla guerra di Corea con 66 missioni di combattimento; entrò a far parte della NASA nel 1963 con all’attivo 3.700 ore di volo. Partecipò alla missione Gemini 12 e fu scelto come pilota del LEM perchè dimostrò negli anni abilità nel pilotare veicoli di diverso tipo. Fu l’unico dei tre che ebbe problemi dopo il rientro dalla Luna, trovando difficile tornare alla vita normale. Una curiosità: il nome da ragazza della madre era “Moon” (cioè Luna). Il destino di Edwin Aldrin sembrava, in qualche modo, già tracciato ancor prima della nascita. 10 torna indietro Apollo 12: incontro fra due esploratori, la sonda (Surveyor 3) e l’astronauta 11 torna indietro Il Lunar Roving Vehicle 12 torna indietro La sonda sovietica LuniK 10 (Luna 10) 13 torna indietro Il Modulo di Esplorazione Lunare Russo “Lunokhod” 14 torna indietro Il luogo esatto del primo allunaggio umano Apollo 11: il LEM adagiato sul suolo selenico con l’astro solare alle sue spalle Apollo 11: in primo piano il sismografo lunare Il recupero di Armstrong, Aldrin e Collins dopo l’ammaraggio 15 torna indietro Una rara immagine di Neil Armstrong fotografato da Aldrin torna indietro Apollo 11: il LEM poco prima di ricongiungersi col Columbia La sonda americana Ranger Apollo 11: gli astronauti, Armstrong, Aldrin e Collins, qui a colloquio con le mogli, nel periodo di quarantena seguito al loro ritorno sulla terra. 16 17