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Grotte di Marano di Valpolicella Grotta di Fumane
Grotte di Marano di Valpolicella I covoli (grotte) di Marano si trovano sul versante della Valle del Rio Baiaghe ed erano conosciuti dalle popolazioni locali fin dall'antichità. Il ritrovamento di alcuni reperti al loro interno, tra cui selci, punteruoli, ecc. ha dato testimonianza della loro frequentazione. Negli ultimi anni i Covoli sono stati rivalorizzati grazie alla riapertura dell'antico sentiero che conduce alle grotte ed entrambi sono ora aperti al pubblico: la prima grotta che si incontra è denominata Coalo del Diavolo mentre la seconda viene chiamata Buso Streto. Le Grotte sono aperte su appunatmento allo+39 045 6800493 Pro Loco Marano Grotta di Fumane Nel comune di Fumane, sulla vecchia strada che porta a Molina, nella Val dei Progni negli anni '60 l'archeologo Giovanni Solinas scoprì che quello che oggi è chiamato appunto Riparo Solinas o semplicemente Grotta di Fumane. Oltre a ossa animali sono stati rinvenuti anche manufatti (raschiatoi, conchiglie forate, punte di selce) risalenti al periodo di passaggio fra l'uomo di Neanderthal e l'Homo Sapiens. Il ritrovamento più importante resta però una pietra dipinta, considerto il più antico reperto di pittura di tutta Europa. Lo Sciamano raffigurato in una di queste pitture, è una figura antropomorfa, la cui testa porta due corna, e le cui braccia sono teste verso l'esterno. Nell'arte aurignaziana sono note figure simili, interpretate come stregoni o sciamani in estasi. Visite previa prenotazione a Consorzio Pro Loco Valpolicella +39 045 7701920 Ponte di Veja Situato in una suggestiva valletta tra i boschi di castagni si può ammirare questo spettacolare monumento naturale, uno dei ponti in roccia più belli e più grandi d'Europa. La struttura anticamente costituiva la porta d'ingresso di un'immensa caverna carsica crollata a causa dell'azione erosiva del sottostante corso d'acqua che ancora oggi, nelle ridotte dimensioni di ruscello, solca la valle formando una piccola cascata. Le dimensioni del ponte sono eccezionali: l'altezza dell'arcata varia dai 24 m sul lato occidentale ai 29 m di quello orientale, lo spessore va dai 9 agli 11 m, mentre la distanza massima tra i piloni è di 52 m. Sotto il ponte si aprono alcune profonde grotte, luogo di ritrovamento di importanti reperti preistorici. È stata inoltre ricostruita una capanna preistorica a scopo principalmente didattico e collegata alla rete museale del Museo di Sant'Anna. La tradizione vuole che al Ponte di Veja si sia ispirato Dante Alighieri nel descrivere le Malebolge dell'Inferno nella Divina Commedia. È invece probabile che Andrea Mantegna nel realizzare l'affresco l'Incontro nella camera degli Sposi del Palazzo Ducale di Mantova, si sia ispirato al Ponte di Veja. Per la sua eccezionalità è stato dichiarato riserva naturale del Parco Naturale Regionale della Lessinia. Parco delle cascate di Molina Inaugurato nel luglio 1973 il Parco delle Cascate di Molina si estende su una superficie di circa 150 ettari.Immersi nel verde di una vegetaione lussureggiante si trovano splendidi esempi di escavazione superficiale delle rocce operata dai corsi d'acqua che hanno dato origine a cascate, cascatelle, laghetti, grotte e rocce a picco. Sito web: www.cascatemolina.it Corno d'Aquilio Il Corno d'Aquilio (1545 m) assieme al Corno Mozzo (1535 m) segnano il limite settentrionale della zona dell'alta Valpolicella. Il termine aquilio viene fatto derivare dal latino aquilus e cioè scuro, fosco. Si tratta del punto più elevato dell'enorme lastrone calcareo che, innalzatosi nel corso dell'era terziaria (30 milioni di anni fa) ed eroso succesivamente, ha dato origine al territorio della Valpolicella. Dalla cima del Corno si può ammirare un bellissimo panorama sul sottostante altipiano di Fosse e Sant'Anna D'Alfaedo, sul versante orientale del Monte Baldo e sulla Val D'Adige fino al Lago di Garda. Sulle pendici del Corno D'Aquilio, in mezzo ad enormi strati di pietr calcarea ricca di fossili, si apre la grande Grotta del Ciabattino, uno dei tanti meravigliosi fenomeni carsici della Lessinia. Durante l'inverno e all'inizio della primavera la caverna si adorna di bellissime stalattiti e stalagmiti di ghiaccio. In estate è invece possibile assistere al fenomeno delle fumate, nuvole bianche di vapore che si formano per la differenza di temperatura tra l'ambiente interno e quello esterno Museo Preistorico e Paleontologico di Sant Anna D Alfaedo Il museo raccoglie materiali archeologici e paleontologici. La collezione comprende tra la'ltro uno squalo fossile, lungo oltre 6 metri, una tartaruga marina di oltre 70 milioni di anni fa e numerosi reperti provenienti dai ripari preistorici e dagli insediamenti dell'età del Ferro e del Bronzo, scoperti in territorio di Sant'Anna D'Alfaedo, precisamente nella Scaglia Rossa, soprattutto sul monte Loffa. I fossili di fauna marina esposti, risultano inglobati negli strati della Pietra di Prun conosciuta anche come Pietra dela Lessinia impiegata in edilizia per i più svariati usi e collocabile per formazione al Cretaceo Superiore. La presenza dell'uomo in Lessinia risale a circa 100.000 anni fa. I siti archeologici, in Lessinia ed in Valpolicella, che mostrano la storia e l'evoluzione dei nostri progenitori sono numerosi. Nel museo sono conservati i reperti che testimoniano la presenza e il succedersi di diversi tipi umani a partire dall'uomo di Neanderthal, fino all'uomo moderno. Di grande interesse sono i giacimenti di selci in Lessinia, ricercati da molte popolazioni preistoriche, come dimostra la presenza i tali selci nel corredo dell'uomo di Similaun. Per visite guidate contattare il Museo: +39 045 7532121