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04° Zadankai 03 aprile
TRATTO DA IL NUOVO RINASCIMENTO N°384 03 APRILE 2008 ZADANKAI Basta con i lamenti! Un flusso incessante di energia vitale è quello che determina l’equilibrio nella vita dinamico e non statico di cui p a r l a i l B u d d i s m o. Rompere le barriere dei lamenti può esser il primo passo per riconoscere e apprezzare le immense potenzialità della vita. Greg Martin Non lamentiamoci! La lamentazione è un'attività in cui moltissime persone sono sempre più impegnate. Di chi si lamentano? Di che si lamentano? Perché si lamentano? E questi lamenti sono veramente fonte di sollievo per chi li pronuncia? Oppure suscitano in tutti soltanto frustrazione ed ulteriore... lamentazione? Quando ci si lamenta, in famiglia, sul lavoro o tra amici, difficilmente si pensa che il lamento possa decurtare parte della nostra “BUONA FORTUNA”. GRUPPO PROMONTORIO Uno dei modi più sicuri per ostacolare il flusso dell’energia creativa è soccombere alla tendenza a lamentarsi. Un atteggiamento privo di apprezzamento e pieno di amarezza difficilmente contribuisce a creare un’esistenza equilibrata e creativa. Tempo fa incontrai un caro amico e compagno di fede che non vedevo da diverso tempo e vidi che indossava un distintivo con la scritta: “Basta lamentarsi!”. pensai che fosse una nobile intenzione e glielo comunicai. Mi rispose che vivere in quel modo erra assai più difficile di quanto pensasse quando si era fatto fare la spilla. Anzi a dire la la verità, aggiunse, smettere di lamentarsi era in assoluto la cosa più difficile che avesse mai cercato di fare. Per contro lamentarsi è la cosa più facile che ci sia. Non occorrono conoscenze astronomiche per trovare i difetti degli altri. Non ci vuole niente. Invece trovare gli aspetti positivi è molto più difficile. passare sopra i difetti degli altri, appezzarne le caratteristiche peculiari e lavorare insieme a loro per qualche scopo superiore è un’impresa estremamente ardua. A parte i nobili motivi per le quali si dovrebbe resistere all’irrefrenabile impulso di lamentarsi, c’è una ragione assai più personale e pratica per farlo: impedire l’inutile sperpero della nostra buona fortuna. Scrive Nichiren Daishonin ne i tre tipi di tesori: “Non andare in giro a lamentarti di quanto sia difficile vivere in questo mondo. un simile comportamento è del tutto sconveniente per un uomo saggio” (SDN, 4,177) SEGUE a pag.2 PAGINA 1 TRATTO DA IL NUOVO RINASCIMENTO N°384 03 APRILE 2008 Il presidente Ikeda commenta così questa frase: “ Se praticate con un atteggiamento lamentoso distruggete la vostra buona fortuna in maniera direttamente proporzionale a quanto vi lamentate. Le persone che hanno sempre da lamentarsi non sono rispettate dagli altri. E’ un comportamento che sia dal punto di vista secolare che dal punto di vista buddista, non si confà a una persona saggia e di valore”. E dice anche: “Nel momento in cui cominciate a brontolare, a lamentarvi o a nutrire sentimenti negativi nei propri compagni di fede, decurtate immediatamente una proporzione sostanziosa della buona fortuna che avete lavorato tanto per accumulare. Perciò, dal momento che state praticando, vi conviene molto di più farlo volentieri, con gioia e con senso di gratitudine. Trovare l’equilibrio Raggiungere l’equilibrio in mezzo alle difficili circostanze quotidiane è molto importante. Le ventiquattro ore quotidiane sono dense di vari impegni tutti importanti dal punto di vista del Buddismo, che spesso sono semplicemente più del tempo che abbiamo a disposizione per svolgerli. Come si fa a trovare un equilibrio in mezzo a questa molteplicità di ruoli? Sappiamo però anche che fede e lavoro non sono separati; occorre saggezza per trovare un equilibrio. Impegnarsi per Kosen Rufu implica sforzarci al massimo in ogni area della nostra vita. l sensazione di essere pressati deriva dal pensare che ci venga chiesto di sacrificare qualche aspetto della nostra vita a beneficio del Buddismo. ma è un’idea sbagliata. Non ci viene chiesto di sacrificare proprio niente, sarebbe in totale contraddizione con il principio che “fede è uguale a vita quotidiana”. Piuttosto l’impegno è nell’elevare la qualità della nostra vita, indipendentemente da dove impieghiamo il nostro tempo. Il nucleo fondamentale del nostro intento dovrebbe essere quello di essere tutti noi stessi in ogni area della nostra vita. Anche se tutti i membri della nostra famiglia praticassero, dovremmo forse trascurarli per partecipare soltanto alle attività per Kosen rufu? No, la fede significa dimostrare una prova concreta in in ogni aspetto della nostra vita, L’aspetto più profondo della questione in realtà è la nostra mancanza di sfiducia nella nostra capacità di in ogni aspetto della nostra vita, dal non comprende che le le nostre vite sono dotate di capacità nobili, elevate e illimitate. il lamento è sintomo della mancanza di fede nelle nostre capacità. E l’antidoto a una vita avvelenata dal lamento è la preghiera buddista determinata ad espandere tali capacità per fare tutto e farlo bene. I sentimenti amari davanti alle sfide della vita dovrebbero essere considerati un segnale della necessità di concentrare la fede e la pratica sul risveglio e l’espansione delle nostre reali capacità. La chiave è usare la fede in ogni aspetto della nostra vita, cosicché la nostra capacità si amplierà per riuscire a far fronte a ogni necessità e permetterci di investire il nostro pieno potenziale in ogni area. Prossimo Zadankai Giovedì 17 aprile a casa di Cristina Ferrari, Vico Ciurlo, Sampirdarena (vicino a negozio di Maria Rosa) Prossimo Argomento:DARE E’ GIA’ RICEVERE Prossima lezione di studio Giovedì 24 Aprile Gosho di Aprile: IL PROLUNGAMENTO DELLA VITA GRUPPO PROMONTORIO PAGINA 2