Casa di Cura Villa Stuart Casa di Cura Sanatrix Ospedale Israelitico
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Casa di Cura Villa Stuart Casa di Cura Sanatrix Ospedale Israelitico
Universita’ degli studi di Roma ‘TOR VERGATA’ Facoltà di Medicina e Chirurgia Master di II° livello in Medicina Estetica Direttore Prof. Renato Lauro Coordinatore: Prof. Gianluigi Bertuzzi ******************* AMBULATORI DI MEDICINA ESTETICA ROMA Casa di Cura Villa Stuart Casa di Cura Sanatrix Ospedale Israelitico di Roma (Via Fulda – Piazza San Bartolomeo all'Isola) TRATTAMENTI DI MEDICINA ESTETICA PROTOCOLLI STANDARD A cura del Prof. Gianluigi Bertuzzi In collaborazione con: Prof. Umberto Vitiello Dott.ssa Alessandra Pettini 2^ edizione - anno 2011 1 INDICE DEI TRATTAMENTI 1. BIOSTIMOLAZIONE DI VISO, COLLO, DECOLLETÉ E MANI 2. BIOSTIMOLAZIONE DEL VISO CON BIONAC 3. BIORIVITALIZZAZIONE DI VISO, COLLO, DECOLLETÉ E MANI 4. IMPIANTO DI FILLER 5. PEELING CHIMICO SUPERFICIALE 6. PEELING DEL VISO COLLO E DECOLLETE’ CON YELLOW PEEL 7. TRATTAMENTO ANTIINVECCHIAMENTO DEL VISO CON BOTULINICA 8. CARBOSSITERAPIA 9. EMUCAV 10. SCLEROTERAPIA DEI CAPILLARI 11. MESOTERAPIA FLEBOTONICA -------------------------------------------------------------------------DEPILAZIONE DEL CORPO INESTETISMI DEL CORPO: Verruche seborroiche Fibromi molli Discheratosi senili Nevi rilevati e piani Macchie senili (lentigo) TOSSINA 2 1. BIOSTIMOLAZIONE DI VISO, COLLO, DECOLLETE’ E MANI • Definizione: terapia iniettiva distrettuale endofarmacologica atta a migliorare il trofismo dei fibroblasti ad aumentare la produzione di acido ialuronico. • Indicazioni: invecchiamento della cute (crono- e fotoinvecchiamento). • Materiali: glucosamina solfato 400mg in soluzione iniettabile per uso im (3cc) polidesossiribonucleotide (PDRN) 5,625mg in soluzione iniettabile (3cc) Altri materiali: Lidocaina Cloridrato al 2% in soluzione iniettabile ev/im Sodio Bicarbonato 1mEq/ per uso ev Ago da 30/32G 13mm o 4mm siringa da 10cc Disinfettante non alcolico a base di benzalconio cloruro Struccante e detergente Garze o cotone idrofilo Crema lenitiva postrattamento (ad es., una crema a base di ossido di zinco) • Metodo: 1. Riempire la siringa sterile da 10cc con: glucosamina solfato 400mg (fl.A+ B*) 3cc PDRN 5,625mg 3cc Lidocaina 2% 0,5cc Sodio bicarbonato 1mEq/ml 0,5cc Totale 7cc N.B.: La fiala B contiene già lidocaina, ma in quantità non sufficienti a determinare un effetto anestetico efficace. 2. Inserire sulla siringa un ago da 30 o 32G / 13mm o 4mm 3. Struccare e detergere accuratamente il viso 4. Disinfettare le aree da trattare 5. Iniettare a livello del derma il contenuto della siringa in vari punti del viso; le quantità per ciascun punto variano a seconda dell’area da trattare e della tecnica da utilizzare (vedere di seguito Tecniche di biostimolazione del viso). N.B.: una volta estratto l’ago, al fine di ridurre il rischio di ematomi, praticare l’emostasi nei punti di possibile sanguinamento applicando una leggera pressione con una garza o del cotone idrofilo asciutto per alcuni secondi. 6. Alla fine del trattamento, applicare una crema idratante e lenitiva, e massaggiare con i polpastrelli su tutti i punti trattati per circa uno o due minuti. 3 • Tecniche di biostimolazione del viso Tecnica di base Area glabellare (3 punti): iniettare 0,5cc per punto (pomfi volumetrici). Area perioculare (1 punto per lato): iniettare 0,5cc per punto (pomfi volumetrici) a circa 2-3cm dal canto dell'occhio, un pò più in basso verso la zona superiore dello zigomo. Pieghe nasogeniene (3 punti per lato): iniettare il contenuto rimanente della siringa, 5-6cc circa, lungo le pieghe nasogeniene, cioè 1-2cc per punto. Il primo punto è a circa due centimetri dall'ala del naso, il secondo e il terzo sono lungo la piega nasogeniena a circa due centimetri dal precedente. Possibili varianti Iniezioni in corrispondenza di fossette peribuccali, zigomi e zona anteriore al trago vanno eseguite in aggiunta ai punti previsti nella tecnica di base mostrati nella figura 1. La quantità globale di prodotto da iniettare rimane la stessa; il che comporta una riduzione delle quantità di prodotto iniettato nei punti base; riduzione che può essere al massimo della metà. • Tecniche di biostimolazione di collo e decolleté Per collo e decolleté si utilizza globalmente il contenuto di una siringa (8cc) e si effettuano piccoli pomfi molto superficiali sui seguenti punti. Collo: angolo mandibolare direzionando l’ago parellelamente al margine mandibolare, sotto il margine osseo del mento direzionando l’ago tangenzialmente alla punta del mento, lungo margine anteriore del muscolo sternocleidomastiodeo a distanza di 2cm circa l’uno dall’altro, lungo le principali pieghe/rughe orizzontali. Decolleté: margine superiore dell’articolazione sternoclavicolare, regione intermammaria sovrasternale e da lì lungo l’attaccatura del seno; eventualmente “a ventaglio” sulla zona parasternale sovramammaria. • Tecniche di biostimolazione delle mani 4 Per le mani si utilizza globalmente la metà del contenuto di una siringa (4cc) e si effettuano piccoli pomfi molto superficiali su tutta la superficie del dorso. • Frequenza dei trattamenti La periodicità e il numero dei trattamenti è in relazione al grado di invecchiamento della cute (crono- e fotoinvecchiamento). La cadenza può essere da 1 a 4 settimane. Nella fase iniziale è consigliabile concentrare le sedute al fine di implementare l’efficacia del trattamento. E’ possibile intervallarle con sedute di biorivitalizzazione, terapia cellulare e filler. 5 2. BIOSTIMOLAZIONE DEL VISO CON BIONAC • Definizione: terapia iniettiva distrettuale atta a riequilibrare lo stato ossido-riduttivo e rendere i fibroblasti più recettivi all’azione di sostanze biostimolanti. • Indicazioni: tutte le forme di invecchiamento cutaneo, ma soprattutto nei casi in cui la cute risulta fortemente compromessa dal fotoinvecchiamento, in alternanza alla biostimolazione con PDRN e glucosamina solfato. • Materiali: N-acetil-cisteina 40mg in soluzione ev/aer (0,4cc) aminoacidi in soluzione iniettabile (3cc) (da tenere a riparo da fonti luminose) Altri materiali: lidocaina cloridrato al 2% per uso ev/im Sodio Bicarbonato 1mEq/ml per uso ev Siringa da 5cc Ago da 30/32G 13/4mm Disinfettante non alcolico a base di benzalconio cloruro Struccante e detergente Garze o cotone idrofilo sterili Crema lenitiva post-trattamento (ad es., una crema a base di ossido di zinco) • Metodo: 1. Riempire una siringa sterile da 5 cc con: N-acetil-cisteina 40mg aminoacidi in soluzione iniettabile Lidocaina 2% Sodio bicarbonato 1mEq/ml Totale 0.4cc 3cc 0.5cc 0.5cc 4.4cc 2. Inserire sulla siringa un ago da 30/32G 13/4mm 3. Struccare e detergere accuratamente il viso 4. Disinfettare le aree da trattare 5. Iniettare a livello del derma il contenuto della siringa, distribuendone la metà circa nelle aree zigomatiche (pomfi volumetrici) e l’altra metà lungo le pieghe nasogeniene (iniezioni lineari retrograde). N.B.: una volta estratto l’ago, al fine di ridurre il rischio di ematomi, praticare l’emostasi nei punti di possibile sanguinamento applicando una leggera pressione con una la garza o il batuffolo di cotone idrofilo asciutto per alcuni secondi. Il trattamento determina nella zona infiltrata un arrossamento che scompare nell’arco di un paio 6 d’ore e un lieve edema che può persistere per un paio di giorni. 6. Alla fine del trattamento, applicare una crema idratante e lenitiva e massaggiare con i polpastrelli su tutti i punti trattati per circa uno o due minuti. • Frequenza dei trattamenti Il trattamento va ripetuto ogni 14-21 giorni, in alternanza con la biostimolazione classica, biorivitalizzazione, terapia cellulare e filler. 7 3. BIORIVITALIZZAZIONE DI VISO, COLLO, DECOLLETE’ E MANI • Definizione: Terapia iniettiva distrettuale intradermica esofarmacologica atta a ripristinare i livelli di acido ialuronico nel derma e a determinare un miglioramento del trofismo cutaneo. • Indicazioni: Invecchiamento cutaneo (crono- e fotoinvecchiamento). • Materiali: Miscela (precostituite o da ricostituire) a base di acido ialuronico a basso peso molecolare non crosslinkato ed altre sostanze biorivitalizzanti, biostimolanti ed antiossidanti non enzimatici. Tali miscele possono essere eventualmente integrate con le seguenti sostanze antiossidanti e/o biostimolanti. • N-acetil-cisteina 40mg in soluzione ev/aer (0,4cc) • aminoacidi in soluzione iniettabile 3cc • polidesossiribonucleotide (PDRN) 5,625mg in soluzione iniettabile (3cc) OPPURE gel a base di acido ialuronico a basso peso molecolare non crosslinkato e/o polidesossiribonucleotidi (PDRN) in siringa preriempita Altri materiali: lidocaina cloridrato al 2% per uso ev Sodio Bicarbonato 1mEq/ml per uso ev Siringa da 5cc o da 10cc (ove necessario) Ago da 30G 13mm o 4mm (ove necessario) Disinfettante non alcolico a base di benzalconio cloruro Struccante e detergente Garze o cotone idrofilo sterili Crema lenitiva post-trattamento (ad es., una crema a base di ossido di zinco) • Metodo: Poiché la preparazione e le tecniche di esecuzione delle miscele in flacone e dei gel in siringa preriempita sono diverse, vengono descritte separatamente. Miscele 1. Riempire una siringa da 10cc (o 2 siringhe sterili da 5cc in parti uguali) con il contenuto di: un flaconcino di miscela a base di acido ialuronico libero ed altre sostanze 2-5cc biorivitalizzanti, biostimolanti ed antiossidanti Lidocaina 2% 0,5cc Sodio bicarbonato 1mEq/ml 0,5cc N-acetil-cisteina 40mg (opzionale) 0,4cc aminoacidi in soluzione iniettabile (opzionale) 3cc polidesossiribonucleotide (PDRN) 5,625mg (opzionale) 3cc Totale massimo di 10cc 2. Inserire sulla siringa un ago da 30G / 13mm o 4mm 8 3. Struccare e detergere accuratamente il viso 4. Disinfettare le aree da trattare 5. Iniettare il contenuto della siringa in vari punti del viso oppure del collo e decolletè oppure delle mani secondo le tecniche di iniezione intradermica descritte per la biostimolazione. (Vedere 1. BIOSTIMOLAZIONE DI VISO COLLO DECOLLETÉ E MANI - Tecniche di biostimolazione del viso, Tecniche di biostimolazione di collo e decolleté e Tecniche di biostimolazione delle mani) N.B.: una volta estratto l’ago, al fine di ridurre il rischio di ematomi, praticare l’emostasi nei punti di possibile sanguinamento applicando una leggera pressione con una garza o del cotone idrofilo asciutto per qualche secondo. 6. Alla fine del trattamento, applicare una crema idratante e lenitiva e massaggiare con i polpastrelli su tutti i punti trattati per circa uno o due minuti. Prodotti in siringa preriempita 1. Inserire saldamente sulla siringa preriempita l’ago fornito con la confezione del prodotto oppure un ago da 30G 13mm o 4mm 2. Struccare e detergere accuratamente il viso 3. Disinfettare le aree da trattare 4. Iniettare a livello del derma il contenuto della siringa; piccole quantità per volta e lentamente, in modo da distribuire adeguatamente il prodotto nei vari distretti che necessitano il trattamento. N.B.: Questi prodotti hanno una consistenza leggermente viscosa ed oppongono resistenza all’inoculazione. I prodotti che sono predisposti con ago ad avvitatura sulla siringa non richiedono particolari accortezze; gli altri che montano ago 30G 13mm o 4mm direttamente sul beccuccio della siringa devono essere montati ben stretti, onde evitare perdite di prodotto durante la somministrazione. Le tecniche di iniezione intradermica per questi prodotti sono iniezioni lineari retrograde sul fondo di rughe visibili; iniezioni lineari a contrasto in corrispondenza di pieghe o aree di minor resistenza della cute e probabili sedi di future rughe; picotage per piccole rughe mimiche, come le perilabiali e le perioculari. (Vedere 4. IMPIANTO DI FILLER – Tecniche d’impianto.) A Per la biorivitalizzazione del viso può essere utilizzata anche la cannula 27G. (Vedere 4. IMPIANTO DI FILLER - Tecniche d’impianto con cannula.) 5. Alla fine del trattamento, applicare una crema idratante e lenitiva e massaggiare con i polpastrelli su tutti i punti trattati per circa uno o due minuti. • Frequenza dei trattamenti La periodicità e il numero dei trattamenti è in relazione al grado di invecchiamento della cute (crono- e fotoinvecchiamento). L’intervallo può essere di 14-28 giorni. E’ possibile intervallarle con sedute di biostimolazione, terapia cellulare e filler. 9 4. IMPIANTO DI FILLER • Definizione: Trattamento estetico che mira ad attenuare rughe e reintegrare aree svuotate e ad aumentare il volume aree come, ad esempio, zigomi e labbra. • Indicazioni: riempimento di rughe, cicatrici e di aree depresse in genere; softlift del viso; aumento di volume di zigomi e labbra. • Materiali: acido ialuronico crosslinkaggio in siringa preriempita in concentrazione da 2025mg./ml. Altri materiali: Ago da 25 o 27G 13mm (di solito presente nella confezione del prodotto), oppure cannula da 25 o 27G + ago da 24G Disinfettante non alcolico a base di benzalconio cloruro Struccante e detergente Garze o cotone idrofilo sterili Crema lenitiva postrattamento (ad es., una crema a base di ossido di zinco) • Metodo: 1. Inserire saldamente sulla siringa preriempita l’ago presente nella confezione del prodotto oppure un ago da 25 o 27G 13mm 2. Struccare e detergere accuratamente il viso 3. Disinfettare le aree da trattare 4. Iniettare a livello del derma il contenuto della siringa; piccole quantità per volta e lentamente, in modo da distribuire adeguatamente il prodotto nei vari distretti del viso che necessitano il trattamento. N.B.: Questi prodotti hanno una consistenza viscosa ed oppongono resistenza all’inoculazione. Onde evitare perdite di prodotto durante la somministrazione, avvitare l’ago ben saldo alla siringa. 5. Alla fine del trattamento, applicare una crema idratante e lenitiva senza massaggiare eccessivamente. • Tecniche d’impianto A. Iniezione lineare retrograda Viene utilizzata sul fondo di ogni ruga visibile. Si inserisce A superficialmente l’ago e si inietta in modo lento e lineare mentre si retrae altrettanto lentamente l’ago sino ad estrarlo dalla cute. B. Iniezioni lineari a contrasto Vengono utilizzate in aree di minor resistenza della cute, come ad esempio le pieghe, probabili sedi di future rughe. Queste aree possono essere messe in evidenza con manovre di plicamento orizzontale e verticale del tessuto. Si inserisce l’ago trasversalmente alla piega (presente o 10 provocata) e si iniettano minime quantità di prodotto in modo lento e lineare mentre si retrae altrettanto lentamente l’ago sino ad estrarlo dalla pelle. C. Picotage Questa tecnica è adatta per trattare piccole rughe mimiche, come le perilabiali e le perioculari. Si effettuano microiniezioni cutanee molto superficiali (l’ago deve essere ortogonale alla superficie cutanea), tali da produrre piccole papule appena visibili, d istanziate da circa 1 mm l’una dall’altra. D. Labbra Una fiala da 0,5ml di acido ialuronico è sufficiente per ottenere un risultato apprezzabile. Le tecniche di impianto che seguono possono essere associate tra loro, a seconda del risultato desiderato. (D1) Per metterne in evidenza il contorno, effettuare delle iniezioni lineari retrograde nel derma profondo lungo tutto il confine cute-mucosa; (D2) per l’eversione delle labbra, effettuare delle iniezioni lineari retrograde nel derma profondo 1mm. all’interno del confine cute-mucosa; sul labbro superiore dalla commessura labiale fino in corrispondenza del pilastro, sul labbro inferiore può essere sufficiente infiltrare il terzo medio. (D3) per l’eversione e l’aumento del volume , effettuare delle iniezioni lineari retrograde lungo il confine mucoso asciutto-umido. (D4) per mettere in rilievo l’arco di Cupido, effettuare un’iniezione lineare retrograda nel derma profondo lungo ciascun pilastro. Si punge il labbro superiore, 2-3mm al di sotto della cuspide ed si introduce l’ago sino a 2/3 del pilastro. Per esaltare ulteriormente l’effetto, effettuare due piccoli pomfi sul labbro in corrispondenza dei pilastri. (D5) Per mettere in rilievo le commessure labiali, inserire l’ago nel labbro inferiore sul confine cute-mucosa, a 3-4mm dalla commessura e in direzione della commessura, oltrepassare la stessa e procedere sempre lungo il confine cute-mucosa nel labbro superiore per 3-4mm; si estrae quindi lentamente l’ago, iniettando il gel altrettanto lentamente. E. Zigomi Identificare il punto mediano della linea che unisce la commessura palpebrale alla commessura labiale. Inserire l’ago perpendicolarmente al piano cutaneo fino a toccare l’osso; retrarre quindi di poco l’ago e iniettare metà del contenuto di una fiala da 1ml. Ripetere la stessa procedura dall’altro lato. 11 • Tecniche d’impianto con cannula Inserire saldamente una cannula 25G alla siringa preriempita. Sulla base della lunghezza della cannula ed in considerazione delle dimensioni del viso della pz, calcolare il punto migliore d’ingresso della cannula (ad esempio a 2cm circa dalla rima labiale). Nel punto identificato, introdurre un ago 24G ortogonalmente alla superficie cutanea per una profondità di circa 2mm, e sempre con l’ago allargare l’orifizio in maniera da facilitare il passaggio della cannula. Estrarre l’ago ed introdurre la punta della cannula 25G ortogonalmente al piano cutaneo, quindi riducendo al minimo l’angolo d’incidenza della cannula con la cute, affondare la cannula con delicatezza lungo il piano più superficiale di minor resistenza. Effettuare uno scollamento del tessuto con un movimento di va-e-vieni o a grattachecca, senza estrarre fuori del tutto la cannula; nel contempo, esercitare una pressione leggera e continua sullo stantuffo della siringa al fine di distribuire in modo uniforme e diffusa il filler. Per un’infiltrazione localizzata del filler, posizionare la punta della cannula nell’area d’interesse ed iniettare lentamente e, se necessario, mentre si retrae la cannula. N.B.: Con l’uso della cannula si tende ad utilizzare maggiori quantità di prodotto. Il contenuto della siringa non va necessariamente iniettato lungo tutto il percorso della cannula, ma nell’area che si vuole trattare. I punti tipici per l’introduzione della cannula sono partendo dall’alto: 1. Punto all’altezza del canto dell'occhio ad una distanza di circa 2-3cm esternamente al globo oculare; da qui è possibile infiltrare le zone palpebrale superiore, palpebrale inferiore, sopraccigliare e parietale. 2. Punto di incontro della linea di Francoforte con la linea che unisce il canto esterno dell’occhio alla commessura labiale; qui si infiltra lo zigomo ed eventualmente l’angolo nasogenieno. Nel caso si debba infiltrare il canale lacrimale, si può considerare in alternativa il punto d’incontro del canale lacrimale con la linea di Francoforte. 3. Punto a 1-2mm estrernamente alla commessura labiale; da qui si infiltra il labbro superiore, l’angolo naso geniale e il contorno labbra. 4. Punto d’incontro tra margine inferomediale della mandibola con la proiezione della ‘marionetta’ (circa tra il terzo anteriore e il terzo medio del margine inferomediale della mandibola); da qui si infiltra l’angolo compreso tra il contorno del labbro inferiore e la piega della marionetta, il labbro inferiore ed il margine mandibolare inferomediale. N.B.: L’area laterale della guancia non è prevista tra le aree del viso da infiltrare. • Frequenza dei trattamenti 12 La durata dell’impianto è estremamente variabile ed è in relazione alla velocità di degradazione del filler; dipende quindi dal tipo di materiale impiegato, dalla velocità del metabolismo del soggetto, da quanti impianti la paziente ha fatto in precedenza, etc. 13 5. TERAPIA CELLULARE • Definizione: Terapia medica eso-endo-farmacologica a sinergia esponenziale con tecnica cannulare ad azione tissutale polidistrettuale nella cura dell’invecchiamento cutaneo • Indicazioni: invecchiamento cutaneo crono- e fotoindotto • Materiali: Miscela composta da eso-endoterapici: o Ac. Jaluronico a b.p.m. non cross-linked o Amminoacidi a catena ramificata o Nac o Antiossidanti n.e. o PDRN o Oligoelementi catalizzatori Altri materiali: o lidocaina cloridrato al 2% per uso ev o Sodio Bicarbonato 1mEq/ml per uso ev o Siringhe da 5cc o da 10cc o Ago da 26G 13mm o Cannula 27G/40 mm. o Disinfettante non alcolico a base di benzalconio cloruro o Struccante e detergente o Garze o cotone idrofilo sterili o Crema lenitiva post-trattamento (ad es., una crema a base di ossido di zinco) • Metodo: 1. Creare la miscela considerando che sono disponibili miscele precostituite delle sostanze elencate sopra ed aggiungere altre sostanze che si ritiene si debbano aumentare o addizionare a secondo dei casi. (Esempio: miscela precostituita di ac. Ialuronico + amminoacidi + oligolementi 5cc, addizionati con 1 fiale di PDRN, Lidocaina 1cc e Bicarbonato 1 ml; il tutto equamente distribuito in 2 siringhe da 5 cc da utilizzare per ciascun emiviso. 2. Possibilmente allontanare dal viso i capelli con una fascia o una cuffia per capelli 3. Disinfettare accuratamente la cute e gli annessi (capelli) eventualmente non copribili. 4. Eventuale anestesia con 1-2 cc di lidocaina in corrispondenza degli inoculi da praticare. 14 5. Praticare un foro con un ago 26G (di spessore leggermente maggiore a quello della cannula che si utilizza) per ogni regione del viso che si intende trattare. Per trattare tutto il viso (trattamento full face 3 punti: • in area sotto zigomatica o zigomatica alta • latero buccale lungo la linea naso-geniene • area mentoniera nel prolungamento mentoniero della linea naso-geniena. 6. Inserire la punta della cannula perpendicolarmente alla cute fino a coprire l’apertura presente sulla punta (2-4mm) e riducendo al minimo l’angolo d’incidenza della cannula con la cute, affondare la cannula con delicatezza lungo il piano più superficiale di minor resistenza. 7. Far scivolare la cannula per tutta la sua lunghezza nel piano praticato ed iniettare la soluzione in maniera retrograda. 8. Praticare più tunnel a raggiera dal punto d’ingresso su tutta l’area, controllando la quantità di soluzione iniettata. 9. Procedere nello stesso modo per tutti gli altri punti selezionati. 10. Disinfettare accuratamente. 11. Massaggiare il viso con crema lenitiva. • Frequenza dei trattamenti La periodicità e il numero dei trattamenti è in relazione al grado di invecchiamento della cute (crono- e fotoinvecchiamento). L’intervallo può essere di 30-40 giorni. E’ possibile intervallarle con sedute di biostimolazione, biorivitalizzazione e filler. 15 6. PEELING CHIMICO SUPERFICIALE • Definizione: Trattamento topico con sostanze chimiche atte ad indurre una reazione esfoliativa più o meno marcata limitata all’epidermide, ed il successivo processo di rigenerazione tissutale. • Indicazioni: seborrea, acne comedonica e polimorfa, esiti acneici pigmentari, cheratosi pilare, melasma epidermico, fotoinvecchiamento. • Materiali: I seguenti prodotti, α-idrossiacidi, α-chetoacidi e β-idrossiacidi, rappresentano le opzioni terapeutiche da usare in alternativa una all’altra (peeling semplice) o in associazione (peeling composto), a seconda del tipo di lesione da trattare, dalla sensibilità della cute del pz, e dall’effetto che si intende ottenere. Acido glicolico (α-idrossiacido) al 50% o 70% Acido glicolico (α-idrossiacido) al 30% (può essere usato come prepeeling o detergente) Acido salicilico (β-idrossiacido) al 25% Acido mandelico (α-idrossiacido) al 30% o 50% Acido piruvico (α-cheto-acido) al 40% Acido manduvico - miscela precostituita di acido mandelico e acido piruvico pronta per l’uso Altri materiali: • ampollina e pennello neutralizzante dell’acido e tamponi di cotone idrofilo o garza crema idratante e lenitiva con fattore di protezione solare elevata (50+) acqua e panni di carta Metodo: 1. Detersione - Detergere bene l’area da trattare con detergente a risciacquo non alcolico, sciacquare con acqua ed asciugare tamponando. Al posto del detergente può essere usato anche ac. glicolico 30%; in questo caso non è necessario il risciacquo. 2. Applicazione dell’acido - Applicare rapidamente un leggero strato di acido (circa 2 – 3 cc) con il pennellino, avendo cura di applicarlo per ultimo sulle pieghe nasogeniene e sugli zigomi. Sulle zone più lesionate, effettuare un leggero massaggio con le dita per ottenere un effetto più marcato. Attenzione a non avvertire "frizione" sotto i polpastrelli; nel caso applicare in quel punto un altro po' di prodotto. 3. Eritema – Monitorare il paziente per la comparsa dell'eritema e per la sensazione di calore, tamponare con acqua o con il neutralizzante le aree più sensibili e/o che si arrossano prima, nell’obiettivo di ottenere un eritema quanto più uniforme possibile sull’area trattata. 4. Risciacquo - Far sciacquare il viso con abbondante acqua fredda ed asciugare tamponando con un panno di carta senza frizionare. 5. Idratazione e protezione - Applicare, massaggiando con delicatezza, 16 su tutta l’area trattata un discreto strato di crema idratante/lenitiva con fattore di protezione. 6. Prescrizione del trattamento domiciliare - Raccomandare di applicare una crema idratante/lenitiva e la protezione solare regolarmente ogni giorno fino alla visita successiva. Eventuali creme contenenti acidi, o comunque esfolianti, ad uso domiciliare devono essere riapplicate dopo una settimana dal trattamento e solo una volta che sarà scomparso l'arrossamento del viso. • Frequenza dei trattamenti Il trattamento può essere ripetuto dopo 21-28 giorni. 17 6. PEELING DEL VISO, COLLO E DECOLLETE’ CON YELLOW PEEL • Definizione: Peeling chimico composto e combinato superficiale che oltre ad indurre una reazione esfoliativa ed il successivo processo di rigenerazione tissutale, sfrutta l’azione cheratolitica ed epidermolitica (dell’ac. salicilico e dell’ac. glicolico rispettivamente) per veicolare sostanze ad azione cosmeceutica del derma. • Indicazioni: crono- e fotoinvecchiamento, melasma/cloasma • Materiali: Set della linea MM System – My Cli (distribuito da MacPharma): PRE PEEL - CLEANSER 20% (a base di ac. glicolico e detergenti) ALPHA BETA COMPLEX GEL (miscela precostituita di ac. glicolico e ac. Salicilico) YELLOW PEEL FACIAL (crema viso contenente retinolo, ac. azelaico, ac. fitico, ascorbil palmitato, ac. cojico, ac. miristico, ac. palmitico, ac. palmitoleico, ac. stearico, ac. oleico, ac. linoleico, ac. salicilico) Altri materiali ampollina e pennello neutralizzante dell’ac. glicolico (ad es., NEUTRALIZER FOR GLYCOLIC ACID GEL PEELING della linea MM System – My Cli) e tamponi di cotone idrofilo o garza • crema idratante e lenitiva con fattore di protezione solare elevata (50+) acqua e panni di carta Metodo: Peeling del viso 1. Detersione - Applicare con il pennello o con le dita un sottile strato di PRE PEEL – CLEANSER 20% (circa 2 – 3 cc) e massaggiarlo bene con le dita su tutto il viso. Rimuovere con una garzina, meglio se leggermente inumidita con acqua, frizionando con una discreta energia (scrubing). 2. Applicazione dell’acido - Applicare rapidamente un leggero strato di ALPHA BETA COMPLEX GEL (circa 2 – 3 cc) con il pennello, partendo dalla fronte e proseguendo con dorso del naso, aree laterali del viso, mento, area cutanea del labbro inferiore, area cutanea del labbro superiore, palpebre; N.B.: Non applicare lungo le pieghe nasogeniene e in prossimità della commessura labiale, in quando aree ad assorbimento rapido. Nelle zone più lesionate, massaggiare delicatamente con le dita per ottenere un effetto più marcato. Attenzione a non avvertire "frizione" sotto i polpastrelli; nel caso applicare in quel punto un altro po' di prodotto. 3. Eritema – Monitorare il paziente per la comparsa di un lieve eritema e per la sensazione di calore. Tamponare con acqua o con il neutralizzante le aree più sensibili e/o che si arrossano prima, nell’obiettivo di ottenere un eritema quanto più uniforme possibile su tutta l’area trattata. 4. Risciacquo - Far sciacquare il viso con abbondante acqua fredda ed asciugare tamponando con un panno di carta senza frizionare. 18 5. Crema gialla - Applicare uno strato di YELLOW PEEL FACIAL (il contenuto di un vasetto è previsto per circa 6 applicazioni) su tutta l’area su cui è stato passato l’ALPHA BETA COMPLEX GEL, massaggiando bene sino ad ottenere una uniformità di colore e di distribuzione della crema applicata. 6. Prescrizione del trattamento domiciliare - Raccomandare al paziente di lavarsi bene dopo due-quattro ore dalla applicazione dello YELLOW PEEL FACIAL e di applicare una crema idratante e lenitiva, ed una protezione solare in caso si esponga al sole anche blando o pomeridiano. Eventuali creme contenenti acidi, o comunque esfolianti, ad uso domiciliare devono essere riapplicate dopo una settimana dal trattamento e solo una volta che sarà scomparso l'arrossamento del viso. Peeling del collo e del decolletè Per il collo ed il decolletè, seguire la stessa procedura utilizzata per il viso. I quantitativi dei materiali sono naturalmente maggiori. • Frequenza dei trattamenti Il trattamento può essere ripetuto dopo 21-28 giorni. N:B: in allegato video dimostrativo della terapia cellulare!!!!!! 19 7. TRATTAMENTO ANTIINVECCHIAMENTO DEL VISO CON TOSSINA BOTULINICA • Definizione: Rilassamento distrettuale della muscolatura (glabella, fronte e area perioculare) mediante denervazione chimica reversibile con tossina botulinica. • Indicazioni: pieghe/rughe d’espressione frontali, glabellari e perioculari. • Materiali: tossina botulinica tipo A in polvere per soluzione iniettabile Altri materiali: Siringa graduata da 1ml oppure o siringa graduata ad hoc per la diluizione allo 0,63% • Ago sterile da 30-32G e 13-4mm Soluzione di cloruro di sodio (NaCl) allo 0,9% Disinfettante e cotone idrofilo Metodo: 1. Preparazione della soluzione Vistabex 50U o Bocouture: Aspirare in una siringa da insulina 1,25cc di soluzione NaCl 0,9% ed iniettarli lentamente nel flaconcino contenente la tossina botulinica, ruotando delicatamente il flaconcino per evitare la formazione di bolle. La soluzione ricostituita contiene 4U per 0,1cc N.B.: Il vacuum del flacone fa sì che la soluzione fisiologica venga aspirata senza dover premere sullo stantuffo della siringa. Nel caso di assenza del vacuum, il prodotto deve essere scartato. Azzalure: Aspirare in una siringa da insulina 0,63cc di soluzione NaCl 0,9% ed iniettarli lentamente nel flaconcino contenente la tossina botulinica e agitare dolcemente. La soluzione ricostituita contiene 10 U Speywood per 0,05cc 2. Segnare con una matita i punti degli inoculi: Area gabellare (nero) - 1 al centro e di poco al di sopra della linea interpupillare (procero), 2 per lato lungo il muscolo corrugatore del sopraciglio ad 1cm al di sopra dell’arcata orbitaria (5 punti in totale). Chiedendo al paziente di corrugare la fronte è più facile identificare la parte centrale del muscolo dove va effettuato l’inoculo. Area frontale (rosso) – Facendo sollevare le sopraciglia al paziente, si evidenziano le 20 pieghe frontali. Segnare i primi 2 punti (uno per lato) lungo le 2 linee verticali emipupillari all’altezza del limite inferiore delle pieghe frontali (di solito circa 2-3cm al di sopra dell’arcata orbitaria); altri 2 punti (uno per lato) 2cm al di sopra dei primi 2, sempre lungo le 2 linee emipupillari; quindi segnare altri 4 punti, 2 per lato, 2cm medialmente rispetto ai primi 4 (8 punti in totale). N.B.: Non programmare inoculi a meno di 2cm dal sopraciglio. Area periorbitaria (verde) – 1 punto per lato 2cm lateralmente alla commissura palpebrale esterna; altri 2 punti per lato ad 1cm di distanza dal primo, uno sopra e l’altro sotto (6 punti in totale). 3. Disinfettare accuratamente l’area. 4. Procedere con le iniezioni intramuscolari Area glabellare - iniettare 0,1cc (Vistabex o Bocouture) o 0,05cc (Azzalure) in ognuna delle 5 sedi dell’area gabellare: 1 iniezione profonda nel muscolo procero e 2 iniezioni in ciascun muscolo corrugatore: quella mediale profonda, quella laterale più superficiale. Il dosaggio totale utilizzato per la glabella è 20U per Vistabex e Bocouture (0,5cc) e 50U per Azzalure (0,25cc). Per ogni inoculo si effettua il classico pomfo mantenendo la siringa e l’ago perpendicolari al piano cutaneo. Prima dell'iniezione nel corrugatore, posizionare fermamente il pollice il bordo orbitale, al fine di prevenire la diffusione del farmaco al di sotto di tale bordo, e mantenerlo per un minuto circa dopo aver effettuato l’iniezione. Per lo stesso motivo, durante la fase di iniettiva, orientare il becco di flauto in senso superomediale. Le iniezioni nel muscolo corrugatore devono essere fatte almeno 1cm sopra l'arco sopraccigliare. Area frontale – iniettare 0,05cc (Vistabex o Bocouture) o 0,025cc (Azzalure) in ognuna delle 8 sedi dell’area frontale, per una totale di 16U di Vistabex o Bocouture (0,4cc) e 40U di Azzalure (0,2cc). Per ogni inoculo si effettua un piccolo pomfo mantenendo la siringa e l’ago perpendicolari al piano cutaneo. Non iniettare il prodotto al di fuori dell’area delimitata dalle 2 linee emipupillari. Area periorbitaria – iniettare 0,05cc (Vistabex o Bocouture) o 0,025cc (Azzalure) in ognuna delle 6 sedi dell’area periorbitaria, per una totale di 12U di Vistabex o Bocouture (0,3cc) e 30U di Azzalure (0,15cc). In questa area la siringa va tenuta obliquamente rispetto al piano cutaneo e l’ago inserito in senso centrifugo rispetto all’occhio. Inoltre, prima di effettuare le 3 iniezioni, posizionare fermamente il pollice sul bordo orbitario laterale, al fine di prevenire la diffusione del farmaco in direzione dell’occhio, e mantenerlo un minuto circa dopo aver effettuato le iniezioni. Dosaggi di Vistabex, Bocouture e Azzalure utilizzati per il trattamento delle aree gabellare, frontale e periorbitaria Vistabex Bocouture Azzalure A. glabellare 20U – 0,5cc 20U – 0,5cc 50U – 0,25cc A. frontale 16U - 0,4cc 16U - 0,4cc 40U – 0,2cc A. periorbitaria 12U – 0,3cc 12U – 0,3cc 30U – 0,15cc Totale utilizzato 48U – 1,2cc 48U – 1,2cc 120U – 0,6cc 21 Altri punti di inoculo Area frontale - In alternativa a quanto descritto sopra, il frontale può essere trattato con 2 soli inoculi per lato (rosso) da 0,1cc (Vistabex o Bocouture) o da 0,05cc (Azzalure), per una totale di 16U di Vistabex o Bocouture (0,4cc) e 40U di Azzalure (0,2cc). L’inoculo più alto deve essere ad una distanza di 4,5cm dal sopraciglio. Elevatore del sopraciglio - E’ possibile inoltre bloccare il depressore e l’elevatore del sopraciglio (blu) con 2 inoculi per parte da 0,05cc (Vistabex o Bocouture) o 0,025cc (Azzalure), per una totale di 8U di Vistabex o Bocouture (0,2cc) e 20U di Azzalure (0,1cc). Palpebra inferiore Infine è possibile trattare piccole rughe della palpebra inferiore inoculando superficialmente quantità minime di tossina botulinica in 1-3 punti della palpebra (viola), mantenendosi distanti dal nervo zigomatico. 5. Non massaggiare la zona trattata né con creme né con altro, ma tamponare leggermente se compare un certo sanguinamento. 6. Dimettere la paziente con le seguenti raccomandazioni da osservare scrupolosamente per le 24 ore successive al trattamento: • non toccare le zone trattate (quindi niente creme, occhiali o cappelli stretti o caschi), lavarsi solo con acqua tiepida con le mani senza esercitare pressioni ed asciugarsi con un leggerissimo tamponamento; • non esporsi al sole o a lampade; • non farsi lo shampoo; • non fare ginnastica; • non assumere antinfiammatori. 7. Avvisare la paziente che nell’arco delle 24 ore successive al trattamento possono comparire rossore e, più raramente, mal di testa. Avvisare, inoltre, la paziente che l’effetto inizia a manifestarsi intorno al 4°- 8° giorno. N.B.: eventuali ritocchi per correggere (attenuare o rafforzare) espressioni indesiderate possono essere fatte entro i 7-10 giorni successivi alla prima somministrazione. 8. Prima di essere smaltito, l’eventuale farmaco residuo deve essere inattivato con 2ml di ipoclorito di sodio in soluzione allo 0,55%-1% (soluzione Dakin). • Frequenza dei trattamenti Sei mesi è la durata prevista dell’effetto del trattamento, che in ogni caso non va ripetuto prima di 3 mesi dal precedente. 22 8. DIETOTERAPIA • Definizione: rieducazione alimentare del paziente in soprapeso. • Indicazioni: Sovrappeso o Obesità di I grado. • Materiali: • • • • Bilancia medicale Centimetro Indirizzi dietologici preimpostati (in allegato): Dieta isoproteica secondo Blackburn – I, II e III modulo Dieta metabolica – bioritmica Interval diet (dieta isoproteica secondo Blackburn alternata a dieta metabolica – bioritmica) • • Dieta bilanciata settimanale – I, II e III Dieta settimanale senza pesi Metodo: Prima visita dietologica con assegnazione dieta 1. Effettuare un’accurata anamnesi (fisiologica, patologica e familiare), con particolare attenzione alle abitudini alimentari del paziente, compilando in ogni sua parte la sezione dedicata della cartella clinica. 2. Effettuare le misurazioni antropometriche per l’identificazione del peso armonico del paziente, riportare tutte le misurazioni in cartella e definire il peso target che s’intende raggiungere. 3. Richiedere se necessario esami ematochimici e delle urine 4. Illustrare al paziente il regime dietologico che dovrà seguire nelle 2 settimane successive (vedere di seguito Programma alimentare) 5. Prescrivere sempre gli integratori e le tisane previsti dall’indirizzo alimentare prescritto: L’integratore BIOVITA L’integratore EUFIBRA La TISANA 51, fatti salvi i casi in cui il paziente presenti disfunzioni tiroidee Una tra le seguenti 4 tisane nel caso sia necessario regolarizzare l’alvo (riportate in ordine crescente di attività sulla funzione intestinale): • TISANA 20 • TISANA 8 • TISANA 2 • TISANA 1. N.B.: La tisana scelta va specificata nella dieta preimpostata che viene data al paziente. Il programma dietetico che viene fornito al paziente deve essere firmato e timbrato dal medico dopo aver inserito: nome e cognome del paziente, data di inizio della dieta e durata di ciascun modulo, e l’eventuale tisana per regolarizzare l’alvo. Si raccomanda al paziente di bere ogni giorno 4 litri di acqua a basso residuo (<100mg/l) e di effettuare attività fisica o almeno camminare a passo sostenuto 23 per mezz’ora al giorno (idealmente 3000 metri in 30 minuti) Compilare costantemente la Pagella del paziente. Fissare il controllo successivo a 2 settimane di distanza Controlli successivi: In occasione di ciascun controllo: • • • • • • • • chiedere ed annotare sempre informazioni su: eventuali deroghe alla dieta ed eventuali "strategie di compenso" effettuate ciclo mestruale alvo e diuresi assunzione degli integratori e delle tisane quantità di acqua bevuta movimento aerobico (passeggiate 3000 mt x 30') giornaliero eventuale sensazione di fame (se e quando) eventuali altre sensazioni inusuali rilevate • eventuali assunzioni di farmaci (nel caso: quali, in che quantità e per quanto tempo) rilevare il peso, valutare la necessità di apportare variazioni al programma dietologico in atto e agli integratori/tisane assunti, • Compilare la pagella e dare un voto, fissare un nuovo appuntamento a 2 o a 4 settimane. Programma alimentare: 1. Iniziare con i tre moduli dieta di Blackburn modificata (a meno che non si tratti di pazienti diabetici insulino-dipendenti o che non risulti evidente un disturbo alimentare serio): • I modulo per le prime due settimane • II modulo per la terza settimana • III modulo per la quarta ed ultima settimana N.B.: In caso di soggetti con seri disturbi del comportamento alimentare (B.E.D.) saltare i 3 moduli della dieta di Blackburn modificata ed iniziare direttamente con la dieta metabolica-bioritmica, consigliando l’abbinamento di psicoterapia. La dieta di Blackburn modificata non è raccomandata in pazienti diabetici insulinodipendenti, che possono iniziare direttamente con la dieta metabolica-bioritmica. 2. Procedere quindi con la dieta metabolica-bioritmica per le settimane 5 e 6 3. Passare poi all’interval diet e proseguire con questa dieta fintanto che il paziente non abbia raggiunto il peso desiderato. N.B.: La dieta di Blackburn modificata non è raccomandata in pazienti diabetici insulino-dipendenti, né soggetti con seri disturbi del comportamento alimentare (B.E.D.). 4. La dieta bilanciata settimanale può essere considerata in seconda istanza, come alternativa all’interval diet • Dieta bilanciata settimanale I tipo (circa 1400 calorie) per soggetti di corporatura medio/piccola e comunque con BMI sotto 30 24 • Dieta bilanciata settimanale II tipo (circa 1600 calorie) per soggetti di corporatura medio/grande e con BMI tra 30 e 35 • Dieta bilanciata settimanale III tipo (circa 1800 calorie) per soggetti con corporatura massiccia e con BMI superiore a 35. 5. La dieta settimanale senza pesi può essere considerata come dieta di mantenimento. 25 CARBOSSITERAPIA • Definizione: erogazione sottocutanea di anidride carbonica • Indicazioni: flebopatia ipotonica costituzionale, PEFS, biostimolazione cutanea. • Materiali: bombola di CO2 medicale Apparecchi ad erogazione di CO2 1 ago da 30G 13mm 2 Set di raccordo con filtro, uno tra bombola e apparecchio, il secondo tra apparecchio e ago • • Altri materiali: Disinfettante cotone idrofilo sterile cerotto Metodo: 1. effettuare i collegamenti bombola-set-apparecchio-set-ago, aprire la bombola e regolare la pressione di erogazione a 3-4 atmosfere 2. impostare i parametri dell’apparecchio: • quantità totale di CO2 da erogare - 800cc (in caso di paziente naive, iniziare con 400cc), • velocità di flusso - 10cc/min • temperatura del gas per gli apparecchi che lo prevedono (ad es., 75% per CARBO2) 3. disinfettare l’area dove verrà posizionato l’ago (nell’ambito dell’area che s’intende trattare) ed infilare l’ago quasi parallelo alla superficie cutanea, in maniera da posizionare idealmente l’erogazione della CO2 al confine tra cute e sottocute 4. fissare il set in prossimità dell’ago con del cerotto 5. avviare l’erogazione del gas ed, in base alla tollerabilità del paziente, aumentare gradualmente la velocità di flusso; in presenza di PEFS, se possibile, fino al massimo consentito dall’apparecchio in uso. 6. durante l’erogazione, il paziente può trovare sollievo dal picchiettamento leggero dell’area perfusa dal gas o da un massaggio superficiale utile anche a direzionare il flusso del gas. Nel caso la CO2 diffonda con facilità in tutta l’area da trattare, è sufficiente un solo inoculo. Nei casi in cui il gas tende a accumularsi in un’area circoscritta o comunque non raggiunge l’intera area che s’intende trattare, è necessario riposizionare l’ago. 26 7. Nell’immediato postrattamento è utile un massaggio linfatico. In alternativa, raccomandare al paziente mezz’ora almeno di camminata a passo sostenuto o tapirulan. • Frequenza dei trattamenti: Appuntamento successivo a 7-14 giorni 27 9. EMUCAV • Definizione: Trattamento lipolitico che prevede, per una stessa area da trattare, l’associazione in successione di due tecniche distinte: emulsiolipolisi - infiltrazione nel tessuto adiposo sottocutaneo di fosfolipidi ipotalamici, carnitina ed aminofillina – e cavitazione - irradiazione transcutanea con ultrasuoni (US). • Indicazioni: adiposità localizzata in eccesso, isolata o in presenza di PEFS di 1° o 2° stadio. Sono sedi frequenti le aree subtrocanterica, mediale delle ginocchia, addominale e fianchi. • Materiali Carnitene iniettabile – L-carnitina in fiale da 1g/5ml - Sigma-Tau Industrie Farmaceutiche Riunite S.p.A. Liposom forte - fosfolipidi ipotalamici in fiale da 28mg/2ml – Fidia Farmaceutici S.p.A. Tefamin iniettabile ev - aminofillina in fiale da 240 mg/10ml – Malesci S.p.A. Apparecchio ad emissione di ultrasuoni • Altri materiali: Lidocaina Cloridrato al 2% per uso ev/im 1-3 aghi da 27G 13mm 2 siringhe da 10cc Disinfettante non alcolico a base di benzalconio cloruro cotone idrofilo sterile Multiniettore lineare a tre vie (opzionale) Crema lenitiva postrattamento (ad es., una crema a base di ossido di zinco) Gel conduttore per ultrasuoni • Metodo: Prima fase del trattamento - emulsiolipolisi 1. Preparare una prima siringa Siringa "A" da 10 cc con: Carnitene 1 fiala 5cc Aminomal di 1 fiala 2cc Lidocaina 2% di 1 fiala 1cc Soluzione fisiologica di 1 fiala 2cc Totale 10cc Preparare una seconda siringa Siringa "B" da 10 cc con: Liposom forte 2 fiale 4cc Soluzione fisiologica di 1 fiala 6cc Totale 10cc 2. Inserire sulla siringa un ago da 27G / 13mm o un multiniettore a tre vie con 3 aghi da 27G / 13mm 3. Delimitare con una marita dermografica le zone da trattare a paziente in ortostatismo. Si prevedono di solito 2 aree (1 per ciascun lato) della grandezza di ca. 28 10cm2 4. Disinfettare l’area da trattare 5. Iniettare il contenuto della siringa "A" nel tessuto adiposo sottocutaneo in maniera uniforme nelle aree delimitate - circa 0,5cc per ogni punto (10 inoculi per area), ad una distanza di circa tre centimetri l’uno dall’altro - mantenendo l’ago perpendicolare al piano cutaneo. L’ago va inserito completamente, eventualmente plicando il tessuto. 6. Iniettare, quindi, allo stesso modo il contenuto della siringa "B", possibilmente negli stessi punti in cui è stato iniettato il contenuto della siringa “A” al fine di sfruttare al meglio l’effetto anestetico della lidocaina. 7. Applicare uno strato di crema lenitiva e massaggiare molto energicamente o picchiettare per circa 1 minuto. Seconda fase del trattamento – cavitazione 1. Impostare i parametri modificabili dell’apparecchio (ad es., potenza e durata del trattamento) 2. disinfettare l’area infiltrata 3. distribuire sulla stessa area il gel conduttore per ultrasuoni 4. Avviare l’apparecchio (pulsante start) ed applicare il manipolo sulla cute della zona infiltrata, disinfettata e ricoperta di gel conduttore. La sonda di emissione degli US deve essere mossa lentamente sul gel conduttore su tutta la zona infiltrata, passando e ripassando più volte, fino allo scadere del tempo programmato. E’ importante, specie sull’addome, plicare man mano il tessuto dove si passa il manipolo, al fine di evitare possibili rischi a carico delle strutture sottostanti all’area trattata. Un segnale acustico avviserà la fine del tempo programmato. 5. Ricordare al paziente la possibile comparsa di edemi ed ematomi transitori. • Frequenza dei trattamenti Il trattamento va ripetuto ogni 14 giorni. 29 10. SCLEROTERAPIA DEI CAPILLARI • Definizione: Trattamento trombizzante di teleangectasie venose e capillari mediante infusione intravasale di sostanze in grado di determinare una reazione infiammatoria locale (flebite chimica). • Indicazioni: teleangectasie venose e capillari. • Materiali: polidocanolo in soluzione al 0,25% e 0,50% Altro Lidocaina Cloridrato 2% per uso ev/im (facoltativa) Ago da 27G (con bisello molto obliquo) o 30G 13mm Siringa da 1 ml Cotone idrofilo sterile detergente cerotto • Metodo: 1. Aspirare nella siringa 1cc di soluzione di polidocanolo in percentuali da 0,25% a 0,50 a seconda del diametro del vaso da trattare e dalla durata dell’ectasia 2. l’aggiunta di lidocaina al 2% (meno di 0,1cc) è facoltativa 3. Disinfettare l’area da trattare 4. Mantenendo il "becco di flauto" verso l'alto e la siringa virtualmente parallela al piano cutaneo, infilare appena la punta dell'ago nel piccolo vaso ectasico (longitudinalmente ad esso e in senso centripeto) ed iniettare lentamente. Lo sbiancamento cutaneo indica che l’ago è in vena; in tal caso continuare ad iniettare sempre lentamente da 0,1-0,3 ml. La comparsa di un pomfo in corrispondenza dell’inoculo, indica lo stravaso del farmaco nel tessuto circostante; in tal caso, bloccare immediatamente l’iniezione ed estrarre l’ago. N.B.: E’ buona regola, mentre si inietta il farmaco, chiedere al paziente se avverte dolore. Quando il farmaco viene iniettato in vena, il paziente non accusa dolore. Al contrario, quando il farmaco è fuori vena, il paziente avverte localmente un senso di bruciore. 5. Appena trattata una zona, applicare un piccolo batuffolo di cotone ed un cerotto da 10-15 cm circa di larghezza esercitando una trazione nell’adesione sulla pelle al fine di creare una compressione eccentrica sull’area trattata. L’efficacia della scleroterapia dipende in buona parte dal successivo trattamento di compressione. 6. Raccomandare al paziente di togliere i cerotti non prima di 2 30 ore; quindi iniziare ad applicare HYRUDOID GEL 40.000 U.I. ogni due ore senza massaggiare su tutti i punti trattati fino all'appuntamento successivo. • Frequenza dei trattamenti Il trattamento va ripetuto ogni 14 giorni. 31 11. MESOTERAPIA FLEBOTONICA • Definizione: terapia iniettiva distrettuale atta ad aumentare il tono vasale • Indicazioni: flebopatia ipotonica costituzionale, associata o non a PEFS di I-II grado, in aggiunta alla carbossiterapia • Materiali: mesoglicano sale sodico 30mg/ml per uso im glucosamina solfato 400mg in soluzione per uso im (3ml) Altri materiali: • Lidocaina Cloridrato al 2% per uso ev/im Sodio Bicarbonato 1mEq/ml per uso ev Ago da 30/32G 13mm o 4mm Fiala da 10cc Disinfettante non alcolico a base di benzalconio cloruro Garze o cotone idrofilo sterili Metodo: 1. Riempire la siringa sterile da 10cc con: mesoglicano sale sodico 30mg per uso im (1ml) o glucosamina solfato 400mg in soluzione per uso im (3ml), 1cc di lidocaina al 2%, 1cc di sodio bicarbonato 1mEq/ml 2. Inserire sulla siringa un ago da 30 o 32G / 4mm 3. Disinfettare le aree da trattare 4. iniettare il contenuto della siringa in vari punti lungo il decorso superficiale della piccola e grande safena, inserendo l’ago perpendicolare alla superficie cutanea • Frequenza dei trattamenti Il trattamento va ripetuto inizialmente ogni settimana e, successivamente, ogni 15-30 giorni. 32 9. --------------------------------------------------------------------TRATTAMENTO DELLA COUPE ROSE ANGIOMI DEL VISO DEPILAZIONE DEL VISO CHECK UP CUTANEO COMPLETO DEL VISO INESTETISMI DEL VISO: a. Verruche seborroiche b. Fibromi molli c. Discheratosi senili d. Nevi rilevati e piani Macchie senili (lentigo) -------------------------------------------------------------------------DEPILAZIONE DEL CORPO INESTETISMI DEL CORPO: Verruche seborroiche Fibromi molli Discheratosi senili Nevi rilevati e piani Macchie senili (lentigo) 33