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Lʼamore perdonato rinasce più maturo
32 NOI famiglia speciale giornata per la vita vita gennaio 2016 speciale giornata per la vita gennaio 2016 Lʼamore perdonato rinasce più maturo traverso il recupero di una relazione compromessa, per un tradimento o per una qualsiasi altra ragione. In alcuni casi, le coppie si sono ricostituite dopo un periodo, anche prolungato di separazione. «Non si tratta di specialisti – precisano i responsabili nazionali –. Non siamo psicologi o mediatori familiari, ma mettiamo volentieri la nostra esperienza di vita, la nostra testimonianza, a servizio di chi ha bisogno». Non esiste un identikit delle coppie che si rivolgono a Retrouvaille, perché, in questi quindici anni, il servizio è stato richiesto da "sposini" in crisi dopo appena un anno di matrimonio ma anche da coniugi sposati da trent’anni. Per tutti, il percorso inizia con una telefonata. Anzi, con due, visto che gli sposi devono iscriversi separatamente. «La telefonata è il primo passo fondamentale – continuano i coniugi Fatai e don Maurizio – e ciascun coniuge deve chiamare per iscriversi al servizio. Non è possibile che uno dei due iscriva l’altro perché il percorso può partire soltanto se entrambi prendono consapevolezza della situazione di "malattia" del matrimonio e decidono, insieme, di tentare la guarigione del rapporto». Il processo di cura dell’unione in crisi avviene per gradi e necessita del massimo impegno da parte dei coniugi coinvolti, che devono essere disposti a mettersi in gioco completamente, senza reticenze. Un lavoro, anche faticoso per- N on è vero che un matrimonio ferito non si può recuperare e, anche quando si è già andati al di là dell’orlo del precipizio, c’è sempre un appiglio a cui aggrapparsi per rianimare una relazione che si credeva perduta per sempre. Soltanto in Italia, lo possono testimoniare almeno 1.800 coppie di sposi, che, non senza fatica e sofferenza, sono riuscite a rimettere insieme i cocci di una relazione ormai deteriorata ma non ancora finita. Anzi, di più. Per restare nella metafora, hanno realizzato insieme un vaso completamente nuovo, riuscendo a capire davvero la grandezza del "sì" che, pronunciato una volta, du«Noi, coppie di ra per sempre. Queste Retrouvaille, dopo aver 1.800 coppie sono attraversato il tunnel quelle che, negli ultimi della crisi, aiutiamo altri quindici anni, hanno partecipato ai percorsi coniugi in difficoltà» proposti da Retrouvaille, parola francese che significa "ritrovarsi", servizio presente in Italia dal 2001. Tutte loro, come scrivono i Vescovi nel Messaggio per questa Giornata per la vita, hanno sperimentato il mettersi "accanto" di Gesù. Una "presenza" che "cambia lo sguardo" e "fa fiorire la gioia", accendendo una "luce" nuova negli occhi. «Di tale luce – continua il Messaggio – fanno esperienza gli sposi che, magari dopo una crisi o un tradimento, scoprono la forza del perdono e riprendono di nuovo ad amare». Nel programma di Retrouvaille, il perdono è associato ad altri "strumenti potenti" come l’ascolto, la comunicaziol matrimonio di Simone e Agostina sembrava ne e il dialogo. Che, da "tecniche" per procedere a gonfie vele. Giovanissimi e molto riallacciare un rapporto tra i coniugi, innamorati, si sposano appena lei scopre di essere diventano uno "stile di vita" permaincinta e, in pochi anni, i figli diventano tre. «La nente, da mantenere anche una volta nostra vita di coppia era al massimo – racconta terminato il percorso. Simone – mi sentivo fortunato era un sogno che «A Retrouvaille – spiegano Giulia e si era realizzato, ero orgoglioso di avere una Simone Fatai, con don Maurizio Del moglie giovane, attraente e premurosa nei miei Bue responsabili nazionali del serviconfronti e dei miei tre splendidi figli, mi sentivo zio – accogliamo coppie che vogliofortunato». «Ero al settimo cielo, si stava no guarire il loro amore ferito. In queavverando un sogno, quando arrivò la nostra sto percorso, il perdono è un passagprimogenita ero felicissima», aggiunge Agostina, gio fondamentale anche se non andiaricordando, con un sospiro, quei giorni felici. mo alla ricerca del "colpevole". Noi ci Poi la routine, gli impegni di lavoro e familiari occupiamo della malattia, non di adsempre più pressanti, aggravati dalla malattia dei dossare responsabilità all’uno o algenitori anziani della coppia, hanno introdotto il l’altro coniuge e lavoriamo per la guatarlo dell’abitudine nella casa di Simone e rigione della relazione». Agostina. In quel periodo lui avvia una relazione Attualmente sono oltre cento le coppie extraconiugale, che gli porta però gravi sensi di che, in tutta Italia, stanno partecipando colpa e a continui litigi con la moglie. «Cercai di ai percorsi proposti da Retrouvaille, che chiudere la relazione extraconiugale ma non si basano sull’esperienza diretta dei coavevo il coraggio di confessare il mio tradimento niugi animatori, a loro volta passati at- vita LʼESPERIENZA «Accogliersi per dimenticare il buio del cuore» posati giovanissimi, tre figli subito e S poi… La routine e i ritmi di lavoro sempre più intensi, hanno steso una ad Agostina – riprende Simone –. Mi sentivo terrorizzato e angosciato allo stesso tempo». Quando la donna scopre il comportamento del marito, la situazione rischia di precipitare. «Il mondo mi crollò addosso, mi sentivo distrutta e avrei voluto morire», confida Agostina, che ancora si emoziona quando lo racconta. Dopo 29 anni, il loro matrimonio sembra destinato a naufragare, ma è proprio quando cominciano a non vedere una soluzione, che un’amica consiglia loro di rivolgersi a Retrouvaille. «Sentivo il bisogno di essere guarito, di perdonarmi e di essere perdonato», ricorda ancora Simone, che dopo questa esperienza si è anche riavvicinato alla preghiera. Che ora condivide quotidianamente con la moglie, portando avanti un lavoro di coppia di (ri)conversione, certo faticoso ma non per questo meno desiderato dai due coniugi. Che hanno rischiato di perdersi ma sono riusciti a ritrovarsi. Paolo Ferrario trouvaille compie con esito positivo, i coniugi si ritrovano con un amore "più maturo e più forte", davvero "passato al crogiuolo" della sofferenza e rinato una seconda volta. E non è obbligatorio essere credenti, per partecipare ai programmi di Retrouvaille. Le iscrizioni sono aperte a tutte le coppie (sposate o conviventi), anche se il servizio è, comunque, "un’esperienza cristiana", che aiuta i partecipanti a "recuperare la verità del loro amore". E i figli? Non è prevista la loro partecipazione agli incontri. Il percorso è infatti pensato esclusivamente per venire incontro alle esigenze di discernimento sul proprio rapporto espresse da marito e moglie. «I figli – puntualizzano i responsabili di Retrouvaille Italia – in ogni caso beneficiano al massimo della ritrovata serenità e armonia tra i genitori. Sono loro i primi a godere dei benefici effetti del nuovo amore. Un’esperienza di perdono e riconciliazione che mamma e papà possono utilmente trasmettere al resto della famiglia». E anche all’intera comunità, visto che non è raro che, coppie "soccorse" da Retrouvaille, poi si mettano a disposizione dell’associazione per aiutare altri coniugi in crisi. Così, da un’esperienza di amore ferito nasce un nuovo amore fecondo di bene. Per tutti. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA ché completamente controcorrente rispetto a una pubblicistica che, invece, individua nel divorzio breve la soluzione più "naturale" dei problemi di coppia. Al termine del cammino, che la grande maggioranza delle coppie di Re- «Fermarsi prima del naufragio» I 33 famiglia Sono sempre i bambini le vittime delle incomprensioni degli adulti. E sono loro che vivono la sofferenza più atroce quando la coppia si disgrega. In Italia sono circa un milione, nell’ultimo decennio, i bambini coinvolti in separazioni e divorzi L’ESPERIENZA Paolo Ferrario NOI Ricostruire insieme si può Anche dopo il tradimento Retrouvaille è un servizio esperienziale offerto a coppie sposate o conviventi con figli che soffrono gravi problemi di relazione, che sono in procinto di separarsi o già separate o divorziate, che intendono ricostruire la loro relazione dʼamore lavorando per salvare il loro matrimonio in crisi, ferito e lacerato. Retrouvaille è una parola francese che significa "ritrovarsi". Vuole essere un segno di speranza per queste coppie, un raggio di luce in una società dove mass-media e pensiero corrente propongono come unica alternativa ai problemi di coppia la separazione o il divorzio. Retrouvaille è di orientamento cattolico, ma è aperta a tutte le coppie sposate, senza differenza di affiliazione religiosa, o sposate civilmente o conviventi con figli, vuole tendere una mano e offrire un cammino di speranza, per rimettere in moto il "sogno" che li ha accompagnati e fatti credere nel matrimonio e nella famiglia. Retrouvaille offre un messaggio diverso dai temi attuali di autogratificazione e autonomia. Il programma Retrouvaille aiuta a scoprire come il processo di ascolto, perdono, comunicazione e dialogo sono strumenti potenti nella riconciliazione tra gli sposi e per recuperare un rapporto di coppia duraturo, anche dopo il tradimento e la separazione. (tratto da www.retrouvaille.it) cortina di incomunicabilità sul matrimonio di Giovanni e Francesca, cinquantenni residenti in una cittadina del Nord Italia. Per un po’ hanno tirato avanti, vivacchiando alla meno peggio, finché un giorno lui ha incontrato un’altra donna, incominciando a frequentarla. «Mi sentivo nuovamente pieno di vita e, finalmente, libero», ricorda Giovanni. Per qualche tempo la relazione clandestina va avanti, finché un giorno Francesca non scopre tutto e decide di farla finita con Giovanni, nonostante un matrimonio ultraventennale. «Il mondo è crollato – ricorda con dolore Francesca –. Mi sentivo lacerata, insultata come donna e come moglie». Quando ormai le carte per la separazione erano pronte, dietro consiglio del parroco e di una coppia di amici, Giovanni e Francesca decidono di riprovarci e si rivolgono a Retrouvaille. «All’inizio non ci credevo molto – confessa Giovanni – e ho accettato di partecipare solo perché volevo farmi perdonare da mia moglie per tutto il dolore che le avevo procurato». I coniugi partecipano così al week end, durante il quale, tra tante lacrime, si dicono parole che da troppi anni non si dicevano più. «È stato durante quelle due giornate che ho incominciato a pensare che forse la Resurrezione poteva esserci anche per noi», aggiunge Francesca. Impegnata in un difficile cammino di perdono e di riconciliazione con il marito. «Faccio tanta fatica perché non sono né una santa né un’eroina»,, ammette, confermando però l’intenzione di proseguire con maggiore convinzione. «Ora ci prendiamo per mano e cerchiamo ogni giorno con l’aiuto di Dio di perdonare noi stessi e di perdonarci l’un l’altra del male che consapevolmente o senza una vera coscienza ci siamo inferti», concludono Giovanni e Francesca. Che, al termine del percorso, si sono messi a disposizione di Retrouvaille per aiutare altre coppie in crisi, condividendo la propria esperienza di dolore e di rinascita. Paolo Ferrario © RIPRODUZIONE RISERVATA