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Lʼamore perdonato rinasce più maturo

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Lʼamore perdonato rinasce più maturo
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NOI
famiglia
speciale giornata per la vita
vita
gennaio 2016
speciale giornata per la vita
gennaio 2016
Lʼamore perdonato
rinasce più maturo
traverso il recupero di una relazione
compromessa, per un tradimento o per
una qualsiasi altra ragione. In alcuni casi, le coppie si sono ricostituite dopo
un periodo, anche prolungato di separazione. «Non si tratta di specialisti –
precisano i responsabili nazionali –.
Non siamo psicologi o mediatori familiari, ma mettiamo volentieri la nostra
esperienza di vita, la nostra testimonianza, a servizio di chi ha bisogno».
Non esiste un identikit delle coppie che
si rivolgono a Retrouvaille, perché, in
questi quindici anni, il servizio è stato
richiesto da "sposini" in crisi dopo appena un anno di matrimonio ma anche
da coniugi sposati da trent’anni. Per tutti, il percorso inizia con una telefonata. Anzi, con due, visto che gli sposi devono iscriversi separatamente.
«La telefonata è il primo passo fondamentale – continuano i coniugi
Fatai e don Maurizio – e ciascun coniuge deve chiamare per iscriversi al
servizio. Non è possibile che uno
dei due iscriva l’altro perché il percorso può partire soltanto se entrambi prendono consapevolezza
della situazione di "malattia" del
matrimonio e decidono, insieme, di
tentare la guarigione del rapporto».
Il processo di cura dell’unione in crisi
avviene per gradi e necessita del massimo impegno da parte dei coniugi coinvolti, che devono essere disposti a mettersi in gioco completamente, senza reticenze. Un lavoro, anche faticoso per-
N
on è vero che un matrimonio
ferito non si può recuperare e,
anche quando si è già andati al di là dell’orlo del precipizio, c’è sempre un appiglio a cui aggrapparsi per rianimare
una relazione che si credeva perduta per
sempre. Soltanto in Italia, lo possono testimoniare almeno 1.800 coppie di sposi, che, non senza fatica e sofferenza, sono riuscite a rimettere insieme i cocci
di una relazione ormai deteriorata ma
non ancora finita. Anzi, di più. Per restare nella metafora, hanno realizzato
insieme un vaso completamente nuovo,
riuscendo a capire davvero la grandezza del "sì" che, pronunciato una volta, du«Noi, coppie di
ra per sempre. Queste
Retrouvaille, dopo aver
1.800 coppie sono
attraversato il tunnel
quelle che, negli ultimi
della crisi, aiutiamo altri
quindici anni, hanno
partecipato ai percorsi
coniugi in difficoltà»
proposti da Retrouvaille, parola francese che significa "ritrovarsi", servizio presente in Italia dal
2001. Tutte loro, come scrivono i Vescovi nel Messaggio per questa Giornata per la vita, hanno sperimentato
il mettersi "accanto" di Gesù. Una
"presenza" che "cambia lo sguardo"
e "fa fiorire la gioia", accendendo una "luce" nuova negli occhi. «Di tale luce – continua il Messaggio – fanno esperienza gli sposi che, magari
dopo una crisi o un tradimento, scoprono la forza del perdono e riprendono di nuovo ad amare».
Nel programma di Retrouvaille, il perdono è associato ad altri "strumenti potenti" come l’ascolto, la comunicaziol matrimonio di Simone e Agostina sembrava
ne e il dialogo. Che, da "tecniche" per
procedere a gonfie vele. Giovanissimi e molto
riallacciare un rapporto tra i coniugi,
innamorati, si sposano appena lei scopre di essere
diventano uno "stile di vita" permaincinta e, in pochi anni, i figli diventano tre. «La
nente, da mantenere anche una volta
nostra vita di coppia era al massimo – racconta
terminato il percorso.
Simone – mi sentivo fortunato era un sogno che
«A Retrouvaille – spiegano Giulia e
si era realizzato, ero orgoglioso di avere una
Simone Fatai, con don Maurizio Del
moglie giovane, attraente e premurosa nei miei
Bue responsabili nazionali del serviconfronti e dei miei tre splendidi figli, mi sentivo
zio – accogliamo coppie che vogliofortunato». «Ero al settimo cielo, si stava
no guarire il loro amore ferito. In queavverando un sogno, quando arrivò la nostra
sto percorso, il perdono è un passagprimogenita ero felicissima», aggiunge Agostina,
gio fondamentale anche se non andiaricordando, con un sospiro, quei giorni felici.
mo alla ricerca del "colpevole". Noi ci
Poi la routine, gli impegni di lavoro e familiari
occupiamo della malattia, non di adsempre più pressanti, aggravati dalla malattia dei
dossare responsabilità all’uno o algenitori anziani della coppia, hanno introdotto il
l’altro coniuge e lavoriamo per la guatarlo dell’abitudine nella casa di Simone e
rigione della relazione».
Agostina. In quel periodo lui avvia una relazione
Attualmente sono oltre cento le coppie
extraconiugale, che gli porta però gravi sensi di
che, in tutta Italia, stanno partecipando
colpa e a continui litigi con la moglie. «Cercai di
ai percorsi proposti da Retrouvaille, che
chiudere la relazione extraconiugale ma non
si basano sull’esperienza diretta dei coavevo il coraggio di confessare il mio tradimento
niugi animatori, a loro volta passati at-
vita
LʼESPERIENZA
«Accogliersi
per dimenticare
il buio del cuore»
posati giovanissimi, tre figli subito e
S
poi… La routine e i ritmi di lavoro
sempre più intensi, hanno steso una
ad Agostina – riprende Simone –. Mi sentivo
terrorizzato e angosciato allo stesso tempo».
Quando la donna scopre il comportamento del
marito, la situazione rischia di precipitare. «Il
mondo mi crollò addosso, mi sentivo distrutta e
avrei voluto morire», confida Agostina, che
ancora si emoziona quando lo racconta.
Dopo 29 anni, il loro matrimonio sembra
destinato a naufragare, ma è proprio quando
cominciano a non vedere una soluzione, che
un’amica consiglia loro di rivolgersi a
Retrouvaille. «Sentivo il bisogno di essere
guarito, di perdonarmi e di essere perdonato»,
ricorda ancora Simone, che dopo questa
esperienza si è anche riavvicinato alla preghiera.
Che ora condivide quotidianamente con la
moglie, portando avanti un lavoro di coppia di
(ri)conversione, certo faticoso ma non per questo
meno desiderato dai due coniugi. Che hanno
rischiato di perdersi ma sono riusciti a ritrovarsi.
Paolo Ferrario
trouvaille compie con esito positivo, i
coniugi si ritrovano con un amore "più
maturo e più forte", davvero "passato al
crogiuolo" della sofferenza e rinato una seconda volta. E non è obbligatorio
essere credenti, per partecipare ai programmi di Retrouvaille. Le iscrizioni
sono aperte a tutte le coppie (sposate o
conviventi), anche se il servizio è, comunque, "un’esperienza cristiana", che
aiuta i partecipanti a "recuperare la verità del loro amore".
E i figli? Non è prevista la loro partecipazione agli incontri. Il percorso è infatti pensato esclusivamente per venire
incontro alle esigenze di discernimento sul proprio rapporto espresse da marito e moglie. «I figli – puntualizzano
i responsabili di Retrouvaille Italia – in
ogni caso beneficiano al massimo della ritrovata serenità e armonia tra i genitori. Sono loro i primi a godere dei benefici effetti del nuovo amore. Un’esperienza di perdono e riconciliazione
che mamma e papà possono utilmente
trasmettere al resto della famiglia». E
anche all’intera comunità, visto che non
è raro che, coppie "soccorse" da Retrouvaille, poi si mettano a disposizione dell’associazione per aiutare altri coniugi in crisi. Così, da un’esperienza di
amore ferito nasce un nuovo amore fecondo di bene. Per tutti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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ché completamente controcorrente rispetto a una pubblicistica che, invece,
individua nel divorzio breve la soluzione più "naturale" dei problemi di coppia. Al termine del cammino, che la
grande maggioranza delle coppie di Re-
«Fermarsi prima del naufragio»
I
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famiglia
Sono sempre i bambini
le vittime delle incomprensioni
degli adulti. E sono loro che vivono
la sofferenza più atroce quando
la coppia si disgrega. In Italia sono
circa un milione, nell’ultimo
decennio, i bambini coinvolti
in separazioni e divorzi
L’ESPERIENZA
Paolo
Ferrario
NOI
Ricostruire insieme si può
Anche dopo il tradimento
Retrouvaille è un servizio esperienziale offerto a coppie sposate o conviventi con figli che
soffrono gravi problemi di relazione, che sono
in procinto di separarsi o già separate o divorziate, che intendono ricostruire la loro relazione dʼamore lavorando per salvare il loro matrimonio in crisi, ferito e lacerato. Retrouvaille è una parola francese che significa "ritrovarsi". Vuole essere un segno di speranza per
queste coppie, un raggio di luce in una società
dove mass-media e pensiero corrente propongono come unica alternativa ai problemi di
coppia la separazione o il divorzio. Retrouvaille
è di orientamento cattolico, ma è aperta a tutte le coppie sposate, senza differenza di affiliazione religiosa, o sposate civilmente o conviventi con figli, vuole tendere una mano e offrire un cammino di speranza, per rimettere in
moto il "sogno" che li ha accompagnati e fatti
credere nel matrimonio e nella famiglia. Retrouvaille offre un messaggio diverso dai temi
attuali di autogratificazione e autonomia. Il
programma Retrouvaille aiuta a scoprire come il processo di ascolto, perdono, comunicazione e dialogo sono strumenti potenti nella riconciliazione tra gli sposi e per recuperare un
rapporto di coppia duraturo, anche dopo il tradimento e la separazione.
(tratto da www.retrouvaille.it)
cortina di incomunicabilità sul
matrimonio di Giovanni e Francesca,
cinquantenni residenti in una cittadina del
Nord Italia. Per un po’ hanno tirato avanti,
vivacchiando alla meno peggio, finché un
giorno lui ha incontrato un’altra donna,
incominciando a frequentarla. «Mi
sentivo nuovamente pieno di vita e,
finalmente, libero», ricorda Giovanni. Per
qualche tempo la relazione clandestina va
avanti, finché un giorno Francesca non
scopre tutto e decide di farla finita con
Giovanni, nonostante un matrimonio
ultraventennale. «Il mondo è crollato –
ricorda con dolore Francesca –. Mi
sentivo lacerata, insultata come donna e
come moglie».
Quando ormai le carte per la separazione
erano pronte, dietro consiglio del parroco
e di una coppia di amici, Giovanni e
Francesca decidono di riprovarci e si
rivolgono a Retrouvaille. «All’inizio non
ci credevo molto – confessa Giovanni – e
ho accettato di partecipare solo perché
volevo farmi perdonare da mia moglie per
tutto il dolore che le avevo procurato».
I coniugi partecipano così al week end,
durante il quale, tra tante lacrime, si
dicono parole che da troppi anni non si
dicevano più. «È stato durante quelle due
giornate che ho incominciato a pensare
che forse la Resurrezione poteva esserci
anche per noi», aggiunge Francesca.
Impegnata in un difficile cammino di
perdono e di riconciliazione con il marito.
«Faccio tanta fatica perché non sono né
una santa né un’eroina»,, ammette,
confermando però l’intenzione di
proseguire con maggiore convinzione.
«Ora ci prendiamo per mano e cerchiamo
ogni giorno con l’aiuto di Dio di
perdonare noi stessi e di perdonarci l’un
l’altra del male che consapevolmente o
senza una vera coscienza ci siamo
inferti», concludono Giovanni e
Francesca. Che, al termine del percorso,
si sono messi a disposizione di
Retrouvaille per aiutare altre coppie in
crisi, condividendo la propria esperienza
di dolore e di rinascita.
Paolo Ferrario
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