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esperienze di ottica
Prodotto realizzato con il contributo della Regione Toscana nell'ambito dell'azione regionale di sistema Laboratori del Sapere Scientifico Esperienze di ottica Scuola secondaria di 1° grado IC Avenza Gino Menconi Carrara Collocazione del percorso nel curricolo verticale Il gruppo di insegnanti del LSS della nostra scuola ha scelto di confrontarsi su percorsi che riguardassero la luce, le ombre i colori e le leggi dell’ottica, campo interessante e motivante per i ragazzi dei vari ordini di scuola. Insieme sono state individuate esperienze proponibili alla scuola dell’infanzia, alla primaria e alla secondaria. Il percorso documentato si riferisce ad attività svolte nella secondaria di 1° grado, progettate dalla docente della classe seconda in collaborazione con due docenti della primaria, che intendono proporre parte delle attività nelle loro classi il prossimo anno. In particolare le slide 9-19 si riferiscono ad esperienze che, presentate nelle classi quarta e quinta della primaria, potranno costituire un primo approccio al tema della luce, che sarà ampliato negli anni scolastici successivi. Nella scuola secondaria il percorso può essere proposto nelle varie classi; tra i prerequisiti richiesti la simmetria assiale e la conoscenza degli angoli. Lo studio dei fenomeni della riflessione, affrontato nella classe seconda, sarà completato in terza con attività sulla rifrazione. Non si è ritenuto opportuno introdurre informazioni sulla duplice natura corpuscolare/ondulatoria della luce, sia per l’età degli studenti, sia perché le esperienze di ottica geometrica proposte non necessitavano di tale conoscenza. E’ stato organizzato un incontro, nel laboratorio di scienze, tra i ragazzi della secondaria e i bambini dell’ Infanzia, per offrire ai piccoli la possibilità di un primo approccio ad alcune esperienze svolte con specchi e altri strumenti. Per gli alunni della secondaria, che hanno presentato e animato le esperienze, è stata un’occasione per esercitare la loro abilità comunicativa e verificare la padronanza delle conoscenze acquisite. Obiettivi di apprendimento Sviluppare capacità di osservazione, formulazione di ipotesi interpretative di un fenomeno. Favorire l’argomentazione e condurre ad un uso corretto del linguaggio specifico. Costruire apprendimenti corretti e consapevoli. Utilizzare strumenti di rappresentazione grafica adeguati. Elementi salienti dell’approccio metodologico Si parte dalle conoscenze dei ragazzi sull’argomento. Emergono alcune informazioni relative alle sorgenti di luce, naturali e artificiali, fonti di luce diretta e riflessa, propagazione della luce. Viene condotta una discussione sui termini usati, ponendo domande che mettano in crisi eventuali misconcetti, evidenziati anche dai disegni dei ragazzi. Si propongono attività per chiarire alcuni di questi concetti. Si introducono poi esperienze con gli specchi piani che conducono alla legge della riflessione. Segue un’attività di misurazione dell’altezza di un campanile, utilizzando la legge della riflessione sugli specchi piani. L’interesse dei ragazzi per i colori non può essere ignorato, per cui si presentano alcune attività sulla sintesi additiva e sottrattiva dei colori. Gli alunni osservano mentre eseguono o vengono eseguite le esperienze, discutono, descrivono, confrontano le loro idee interpretative, modificano, integrano le proprie alla luce di quanto emerge nella fase di discussione collettiva. Vengono letti testi rielaborati insieme, segue la produzione di cartelloni riepilogativi del percorso di apprendimento. Materiali e strumenti usati Specchi piani rettangolari Pannelli polistirolo, spilli, fogli, mollette fermapanni Candele, torce Faretti di luce rossa, verde e blu Ambiente in cui è stato attuato il percorso Laboratorio scienze Classe Tempo impiegato Per la messa a punto nel gruppo LSS: 6 h Per la progettazione specifica nella sezione/classi: 6 h Tempo scuola per lo sviluppo del percorso: 24 h Tempo per documentazione: 16 h Altre informazioni Nell’attuazione del percorso il collegamento tra la matematica e le scienze è stato frequente, importante in particolare l’acquisizione della simmetria assiale, che ha permesso di riconoscere la posizione delle immagini di un oggetto posto tra due specchi ad angolo. Viceversa la scoperta della legge della riflessione ha consentito la risoluzione di alcuni problemi geometrici: ricerca del percorso minimo per andare da un punto A ad uno B, passando per un punto di una retta esterna ai due punti dati, il problema della misura del campanile. Questa attività è stata occasione per introdurre proporzionalità e similitudine. Gli specchi ad angolo sono risultati utili anche per studiare gli assi di simmetria dei vari poligoni. Interessante è risultato il collegamento con la botanica: con l’uso degli specchi sono stati distinti fiori a simmetria bilaterale e fiori con più assi di simmetria, cogliendo così un elemento di classificazione delle varie famiglie di piante. Discussione preliminare Perché vediamo un oggetto, una persona…? Necessità di organi deputati alla visione (occhi, sistema nervoso) e della presenza di luce. In che modo la luce ci permette di vedere? …dalle sorgenti luminose partono fasci di raggi che colpiscono l’oggetto e rimbalzano verso i nostri occhi… se non c’è luce e l’oggetto non la emette, verso di noi non rimbalza nulla… un oggetto può essere visto da diverse posizioni e da più persone perché ad ogni occhio arrivano raggi rimbalzati in direzioni diverse. Come possiamo immaginare la loro direzione? Come immaginate il percorso dei raggi luminosi? Molti alunni rispondono che questo percorso coincide con una linea retta. Ricordate occasioni della vita di tutti i giorni in cui avete potuto osservare il percorso rettilineo della luce? … i raggi di sole tra le nubi .. tra le foglie degli alberi… tra le fessure di una tapparella …il fascio di luce dei fari delle auto, del proiettore delle diapositive… Alcune esperienze per consolidare l’idea del percorso rettilineo della luce. Ritagliamo due quadrati di cartoncino nero e pratichiamo un foro al centro. Poniamo un cartoncino su una torcia e illuminiamo, si evidenzierà il raggio di luce uscente; questo passerà anche nel foro del secondo cartoncino, solo se questo sarà allineato con il primo. Un tubo flessibile ed una torcia: la luce raggiunge la parete solo se il tubo è tenuto disteso. Il percorso rettilineo può essere evidenziato anche con un laser e con borotalco o gesso che crea un pulviscolo visibile. Rappresentare la luce che si propaga dalla candela Una candela accesa nell’aula oscurata. Disegna la candela e i raggi che emette. Le prime rappresentazioni evidenziano l’idea molto diffusa che la luce sia limitata all’alone intorno alla candela, pochi rappresentano i raggi che si allontanano e raggiungono la parete. Osservazioni sulla propagazione della luce In quali direzioni si dirige la luce della candela? Quali oggetti raggiunge? Gli alunni iniziano a parlare di propagazione in tutte le direzioni. Viene illuminata la stanza, aprendo le tende e si chiede se anche in questo caso la luce della candela raggiunge gli oggetti più lontani, le pareti. Si richiudono le tende in modo da far diminuire gradatamente la luce esterna e si avvicina alla candela un tubo di cartone (tipo Scottex). Si mostra con l’osservazione dei cerchi di luce come, anche in presenza di una luce più intensa, la candela continui ad emettere luce che si propaga verso tutti gli oggetti. Si chiederà di confrontare l’intensità e la dimensione dei cerchi di luce su oggetti vicini e sulle pareti lontane. Il tubo di cartone viene posizionato lateralmente alla candela, a circa 20 cm da essa, in modo da evidenziare il cerchio di luce che raggiunge la parete. Si chiede di osservare. a) Disegna il tubo a fianco ella candela e i raggi che escono da esso. b) Come mai il cerchio di luce sulla parete è più grande di quello sul libro posto vicino alla candela? c) Perché il cerchio di luce è più intenso sul libro vicino alla candela? d) Si riflette sul fatto che alcuni disegni evidenziano la propagazione rettilinea della luce. Dalle discussioni emergono anche osservazioni sulle differenti fonti di luce, dirette e indirette, naturali e artificiali. Viene proposta un’esperienza per chiarire il significato di luce riflessa: Un bambino seduto al banco ha davanti a se un quaderno, viene fatto buio nell’aula, non riesce più a leggere. Viene posto sopra la sua testa un pannello bianco, con una torcia si illumina il pannello, l’alunno riesce a leggere. Si ripete l’esperienza con pannelli colorati e con uno nero. Esperienze con gli specchi Si introduce la riflessione su specchi piani ponendo alcune domande: Quali oggetti riflettono come uno specchio? Sai come è costruito uno specchio? Si utilizzano specchi rettangolari, mollette ferma-panni per sostenerli in posizione verticale, spilli, pannelli di polistirolo su cui inserire gli spilli e appoggiare i fogli di carta. Si pone un oggetto davanti ad uno specchietto posto verticalmente rispetto al piano d’appoggio, si chiede di spostare lentamente la testa verso destra e poi verso sinistra. Vedi sempre l’immagine da tutte le posizioni? La posizione dell’immagine dell’oggetto cambia mentre sposti il tuo punto di osservazione? Riflessione su specchi piani E’ utile chiarire cosa si intende per allineamento occhio-oggetti. Posizionandosi in luoghi diversi dell’aula si può far osservare l’allineamento di una persona di volta in volta con alunni diversi, disposti su più file, viene utilizzata anche una corda per visualizzare meglio il concetto, indispensabile per procedere con le esperienze. Si mostra che possono essere utilizzati gli spilli per individuare la direzione dei raggi luminosi provenienti da un oggetto. Questo succede quando riesco ad allinearli e le loro immagini si sovrappongono. Legge della riflessione Si posiziona un primo spillo (1) contro lo specchio tenuto dalle mollette fermapanni in posizione verticale rispetto al piano d’appoggio (pannello polistirolo con foglio). Si posiziona un altro spillo (2) in un punto a caso del piano. Abbassandosi in modo da portare gli occhi a livello del piano, si allinea un terzo spillo (3) con lo spillo 1 e con l’immagine dello spillo 2. Si ripete spostando lo spillo 1 in altra posizione, sempre appoggiato allo specchio. Si tracciano le perpendicolari allo specchio nei punti in cui sono fissati gli spilli 1. I riflette su cosa rappresentano i segmenti tracciati Si verifica l’uguaglianza degli angoli di incidenza e riflessione. Zona di visibilità di un’immagine Gli alunni hanno sperimentato che, posto un oggetto davanti ad uno specchio piano, l’immagine resta sempre nella stessa posizione, nel punto simmetrico rispetto a quello in cui è posto l’oggetto. Se spostano la testa oltre una certa distanza non riescono più a vedere l’immagine. Disegnano allora vari raggi incidenti che partono da un punto (oggetto) verso lo specchio e i corrispondenti raggi riflessi. Capiscono che il limite dello specchio condiziona la possibilità di vedere l’immagine ovunque e arrivano a rappresentare la zona di visibilità di un’immagine compresa tra il primo e ultimo raggio riflesso che si può ricevere. Distanza dell’immagine dallo specchio Si ripete l’esperienza sulla riflessione, vengono tracciati due o tre coppie di raggi incidenti e riflessi. Si chiede di tracciare i prolungamenti dei raggi riflessi e si ottiene la posizione in cui vediamo l’immagine dell’oggetto posto in 2. Viene così confermata l’idea spontanea che l’immagine di un oggetto si formi in posizione simmetrica rispetto allo specchio (stessa distanza oggetto- specchio e immagine-specchio). La riflessione su un piano non orizzontale Osservando le immagini nello specchio posto in posizione verticale rispetto al piano del banco, si nota che esse possono essere viste non solo ponendo l’occhio a livello del piano, ma anche in altre zone dello spazio antistante lo specchio. Si propongono allora esperienze in cui si vedono le immagini riflesse su specchi appoggiati su piani orizzontali (pavimento o all’interno di una scatola, nel cui coperchio, tenuto in posizione perpendicolare al piano d’appoggio, viene aperta una fenditura) La zona dello specchio in cui si vedono le immagini riflesse di un oggetto o di un compagno posto ad una certa distanza, viene circoscritta con nastro adesivo. Si chiede: a quale altezza della fenditura deve essere posto l’occhio per vedere l’immagine fra le due strisce di nastro isolante? (La stessa esperienza viene ripetuta usando una torcia, in questo caso si cerca la posizione dalla quale si vedrà la luce riflessa) Su uno schema dove hai riportato la torcia elettrica, lo specchio, la fenditura e l’occhio, disegna il cammino percorso dalla luce che si riflette fra i due pezzi di nastro isolante. Allontanando lo specchio dalla fenditura rispetto alla quale si osserva, l’occhio deve salire o scendere per osservare l’immagine riflessa fra le due strisce di nastro? La direzione dei raggi luminosi viene visualizzata con la corda rossa Esperienza analoga viene eseguita ponendo uno specchio sul pavimento, un ragazzo porta all’altezza dei suoi occhi una corda, l’altro capo è tenuto da un compagno che sta dalla parte opposta rispetto allo specchio. Un terzo alunno posizionerà la corda nel punto dello specchio in cui il primo compagno vede l’immagine della testa del secondo ragazzo. Si rilevano le distanze dei due dal punto di incidenza/riflessione e le altezze, si disegnano i due triangoli rettangoli, di cui si rileva la similitudine. Riflessione su specchi a 90° Usiamo due specchi tenuti insieme sul retro con dello scotch, chiediamo di disporli perpendicolari al piano d’appoggio, ad angolo retto tra loro e posizionare un’oggetto tra i piani riflettenti. Si osserverà il formarsi di quattro immagini (tre sugli specchi ed una reale, l’oggetto). Si osservano le posizioni simmetriche delle immagini rispetto all’oggetto, il collegamento va ai disegni di figure per le quali si esegue la composizione di due simmetrie assiali ad assi perpendicolari. Simmetria assiale I ragazzi disegnano il percorso dei raggi luminosi che consentono all’osservatore O di vedere le 4 immagini (una reale tra gli specchi a 90° e tre negli specchi). Specchi a 60° Cosa succede variando l’angolo tra gli specchi? Quante immagini? Si esegue la piegatura del foglio in sei parti da 60°, si disegna un triangolo, sovrapponendo con più simmetrie assiali e utilizzando uno spillino per forare in corrispondenza dei vertici, si individuano le posizioni delle immagini simmetriche. Controllando con due specchi a 60° si nota la corrispondenza delle immagini con i disegni. Specchi a 45° e 30° Quale relazione tra angolo tra gli specchi e numero di immagini? Fiori negli specchi, le loro simmetrie Si osservano immagini di fiori, cercando di individuare i loro assi di simmetria. Si ritagliano riproduzioni di questi fiori, in modo da creare il modulo del fiore che inserito davanti ad uno specchio, o, posto tra due specchi ad angolo, risulta sufficiente a ricreare negli specchi l’immagine completa. Riprendendo il percorso di botanica, svolto nell’anno precedente, si aggiunge così il tipo di simmetria agli elementi utili alla classificazione delle piante. Fiore a simmetria bilaterale Simmetria pentaraggiata (angolo tra gli specchi: 72°) Due assi di simmetria perpendicolari: angolo tra gli specchi: 90° Simmetria trimera: angolo tra gli specchi 120° I numerosi assi di simmetria di un’asteracea Gli specchi per studiare gli assi di simmetria dei poligoni Le immagini riflesse di un triangolo rettangolo isoscele, posto tra specchi a 90°, consentono di visualizzare gli assi di simmetria di un quadrato. Un triangolo equilatero tra gli specchi a 60° ci mostra l’esagono regolare. Un quadrato tra specchi a 90° riproduce un quadrato con lato doppio; sono visualizzati gli assi medi ed il quadruplicare dell’area. Costruzione di caleidoscopi Si usa una lamina a specchio, che si può tagliare facilmente con le forbici, da questa si ricavano, per ciascun caleidoscopio, tre rettangoli delle stesse misure. I rettangoli saranno inseriti in tubi cilindrici a formare un prisma a base triangolare regolare, con le superfici interne a specchio. Alla base del cilindro una piccola scatola con perline, piccoli oggetti. Costruzione di periscopi Usi del periscopio In quali situazioni può essere utilizzato un periscopio? Molti ragazzi sono a conoscenza del suo impiego nei sottomarini, da una ricerca apprendono del loro uso nella guerra di trincea. Specchi paralleli Costruzione della ‘’scatola delle meraviglie’’ Quattro specchi, paralleli a due a due, riproducono infinite immagini in più direzioni. Rappresentazione grafica del percorso dei raggi luminosi tra specchi paralleli Un particolare uso della legge della riflessione Quanto misurerà l’altezza della chiesa e del suo campanile Nella piazza della chiesa con corda metrica ed un grande specchio piano. Potreste trovare un metodo per misurare l’altezza della chiesa o del campanile, utilizzando questo materiale? … Possiamo mettere lo specchio davanti alla chiesa, lo teniamo verticale, guardiamo la sua immagine nello specchio, la misuriamo, uno di noi si mette sulla porta, sappiamo la sua altezza e la prendiamo nello specchio, le confrontiamo… … Potremo fare come in classe quando abbiamo messo lo specchio per terra e con le corde collegavamo gli occhi di chi guarda con l’immagine nello specchio di chi sta davanti… Una ragazza si pone davanti allo specchio, appoggiato per terra; si sposta finché non vede su di esso apparire l’immagine della croce, posta sul tetto della chiesa. Chi esegue l’osservazione resta fermo in quel punto, in posizione eretta, tenendo in mano una corda che colleghi i propri occhi al punto dello specchio in cui vede riflesso l’apice dell’edificio (in questo punto dello specchio un compagno blocca la corda). Si visualizza così un triangolo formato da distanza osservatore- punto di incidenza sullo specchio del raggio riflesso, altezza dell’osservatore fino agli occhi e raggio riflesso. Questo triangolo sarà simile ad un altro triangolo rettangolo formato da distanza chiesa-punto di incidenza del raggio incidente proveniente dall’apice dell’edificio, altezza dell’edificio e raggio incidente. La similitudine è legata all’uguaglianza degli angoli di incidenza e di riflessione. Impostando la proporzione dopo aver effettuato tre misure, si calcola il termine incognito, l’altezza della chiesa. Nella foto la misurazione della distanza chiesa-punto di incidenza del raggio incidente. I ragazzi hanno voluto anche misurare con i due modi da loro proposti un albero nel cortile della scuola. In questo disegno sono riportati l’altezza dell’albero sullo specchio verticale, l’altezza reale di un quaderno posizionato sul tronco e l’altezza dello stesso quaderno sullo specchio. In questo disegno riportano le misure rilevate dopo aver posizionato lo specchio per terra. In molte occasioni i ragazzi hanno fatto domande sui colori, per cui ho ritenuto opportuno proporre due esperienze relative ad essi. Dall’attività descritta nella slide 16 avevano capito che un pannello bianco illuminato con una torcia, riflette luce bianca, uno verde riflette luce verde e così via, uno nero non ne riflette. Alcuni nella scuola primaria avevano sperimentato il disco di Newton, molti avevano vissuto l’esperienza di un arcobaleno visto nel cielo o in casa, prodotto da un cristallo illuminato dai raggi del sole. Era quindi una conoscenza pregressa il fatto che la luce sia formata da componenti di diversi colori (qualcuno ha usato il termine onde). Senza entrare nei dettagli della natura ondulatoria accogliamo entrami i termini ed anche quello più generico di colori della luce. Da qui un’interpretazione di ciò che era successo nell’attività con i vari pannelli illuminati: un oggetto rosso assorbe tutti i colori tranne il rosso, che viene riflesso e arriva ai nostri occhi, il nero li assorbe tutti, il bianco li riflette. I ragazzi hanno fatto esperienza in Educazione artistica di colori primari e secondari, si chiedono se anche le luci colorate si combinano per formare altri colori. Sintesi additiva della luce Si propone allora un’esperienza sulla sintesi dei colori primari della luce, utilizzando uno strumento formato da tre faretti, rosso, blu e verde, che si possono accendere in contemporanea. Sfere di luce Osservate in questa sfera il variare dei colori della luce; secondo voi con quale meccanismo si riesce a vedere il susseguirsi di queste luci colorate? I ragazzi ipotizzano alcuni una stessa lampadina che emette luce di vari colori, altri immaginano che all’interno ci siano più lampadine che si accendono in tempi sfalsati, emettendo luci di colore diverso, qualcuno precisa dei tre colori primari. Quest’ipotesi viene condivisa dopo aver confrontato il susseguirsi delle luci colorate con lo schema dei colori additivi. APRIAMO! In essa un chip accende in sequenza tre LED che emettono luce corrispondente ai tre colori fondamentali: verde, rosso, blu. Ciascun colore primario resta acceso per circa 5 secondi, lentamente svaniscono e nei momenti di sovrapposizione si formano i colori secondari: magenta, giallo, ciano. Sintesi sottrattiva dei pigmenti I ragazzi notano che i colori primari della luce sono diversi da quelli usati in arte per comporre i colori per dipingere. Vengono date alcune informazioni sui meccanismi della visione, la struttura dell’occhio e in particolare dei recettori della retina. Da qui una riflessione sui due tipi di sintesi additiva e sottrattiva. Verifica degli apprendimenti Viene data grande importanza alla fase in cui gli alunni descrivono le esperienze svolte, oralmente e per iscritto, al modo in cui formulano ipotesi ed argomentano, confrontandosi con gli interventi dei compagni. Vengono effettuate varie verifiche orali con richiesta di esporre i fenomeni osservati, le relazioni individuate, le metodologie usate nella fase sperimentale. Vengono effettuate verifiche scritte in diversi momenti del percorso. Verifica Che cosa rappresenta questo disegno? Aggiungi nel disegno un raggio incidente ed il corrispondente raggio riflesso. Come è fatto uno specchio? Nel prossimo disegno è tracciato uno specchio (la parte superiore è quella riflettente) ed un oggetto posto in E. Disegna dove vedrai l’immagine di P e in quali zone del piano è visibile quest’immagine. Utilizzando due specchi piani con un lato in comune, abbiamo visto che a seconda dell’angolo tra loro, si formavano più immagini. Quante immagini se gli specchi sono a 90°? Quante se gli specchi sono a 60°? Quale relazione abbiamo individuato tra il numero di immagini e la misura dell’angolo tra gli specchi? Aggiungi nel seguente disegno le immagini dell’oggetto che si formano usando due specchi posti a 90°. O Disegna il percorso dei raggi luminosi che permettono ad un osservatore posto in O di vedere le diverse immagini del vertice B Conosci il nome dello strumento usato da questo soldato? Dove si trova il soldato? Perché usa questo strumento? In classe abbiamo costruito uno strumento simile, prova a descriverlo. (Puoi fare un disegno schematico che ne spieghi il funzionamento) Descrivi il modo in cui abbiamo calcolato l’altezza del campanile della chiesa. Puoi riprodurre un disegno che chiarisca il metodo usato, cercando di precisare anche le relazioni geometriche rilevate. Risultati ottenuti Gli alunni hanno mostrato elevato interesse nei confronti delle attività e dell’argomento. Le capacità di osservazione e descrizione sono migliorate, i ragazzi nei momenti di discussione hanno partecipato con contributi personali, alcuni hanno progressivamente evidenziato capacità di svolgere un ruolo critico nei confronti delle ipotesi interpretative espresse dai compagni. Per gli alunni con difficoltà è stata data maggior importanza al momento descrittivo delle esperienze svolte. L’argomentazione evidenziata oralmente è risultata buona per la maggior parte della classe, come pure le valutazioni della verifica scritta. Solo il 10% degli studenti ha risposto in modo non del tutto adeguato, dimostrando di aver appreso in modo superficiale gli aspetti essenziali delle esperienze svolte. Valutazione dell’efficacia del percorso didattico sperimentato in ordine alle aspettative e alle motivazioni del Gruppo di ricerca LSS I docenti del gruppo LSS valutano positivamente l’esperienza di confronto tra i vari ordini di scuola e giudicano costruttive e interessanti le fasi di progettazione comune e l’autoformazione condotta nei momenti d’incontro, sviluppata anche in corsi specifici di aggiornamento, seguiti negli anni scolastici precedenti. Negli incontri di autoformazione sono stati utilizzati e discussi alcuni testi, che sono risultati utili per progettare le esperienze nei diversi ordini di scuola. Il desiderio del gruppo sarebbe stato quello di riuscire ad organizzare un LSS a cui partecipassero più docenti dell’Istituto, purtroppo il numero di adesioni è stato basso e questo ha costituito il limite del nostro lavoro. Il percorso attivato ha comunque visto un coinvolgimento notevole degli alunni a cui è stato proposto e si è dimostrato efficace per quanto riguarda il raggiungimento degli obiettivi fissati. Significativi sono stati i progressi nell’osservazione, nell’organizzazione e nell’argomentazione. Testi utilizzati per la progettazione L’insegnamento delle scienze verso un curricolo verticale: I fenomeni chimico-fisici (Leonardo Barsantini, Carlo Fiorentini) Le geometrie della visione (Laura Catastini, Franco Ghione) Dispense di ottica (Silvia Dentella)