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esperienze di ottica

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esperienze di ottica
Prodotto realizzato con il contributo della Regione Toscana
nell'ambito dell'azione regionale di sistema
Laboratori del
Sapere Scientifico
Esperienze di ottica
Scuola secondaria di 1° grado
IC Avenza Gino Menconi
Carrara
Collocazione del percorso nel curricolo verticale
Il gruppo di insegnanti del LSS della nostra scuola ha scelto di confrontarsi su percorsi che riguardassero la luce,
le ombre i colori e le leggi dell’ottica, campo interessante e motivante per i ragazzi dei vari ordini di scuola.
Insieme sono state individuate esperienze proponibili alla scuola dell’infanzia, alla primaria e alla secondaria.
Il percorso documentato si riferisce ad attività svolte nella secondaria di 1° grado, progettate dalla docente della
classe seconda in collaborazione con due docenti della primaria, che intendono proporre parte delle attività
nelle loro classi il prossimo anno. In particolare le slide 9-19 si riferiscono ad esperienze che, presentate nelle
classi quarta e quinta della primaria, potranno costituire un primo approccio al tema della luce, che sarà
ampliato negli anni scolastici successivi.
Nella scuola secondaria il percorso può essere proposto nelle varie classi; tra i prerequisiti richiesti la simmetria
assiale e la conoscenza degli angoli. Lo studio dei fenomeni della riflessione, affrontato nella classe seconda, sarà
completato in terza con attività sulla rifrazione.
Non si è ritenuto opportuno introdurre informazioni sulla duplice natura corpuscolare/ondulatoria della luce, sia
per l’età degli studenti, sia perché le esperienze di ottica geometrica proposte non necessitavano di tale
conoscenza.
E’ stato organizzato un incontro, nel laboratorio di scienze, tra i ragazzi della secondaria e i bambini
dell’ Infanzia, per offrire ai piccoli la possibilità di un primo approccio ad alcune esperienze svolte con specchi e
altri strumenti.
Per gli alunni della secondaria, che hanno presentato e animato le esperienze, è stata un’occasione per
esercitare la loro abilità comunicativa e verificare la padronanza delle conoscenze acquisite.
Obiettivi di apprendimento
Sviluppare capacità di osservazione, formulazione di ipotesi interpretative di un fenomeno.
Favorire l’argomentazione e condurre ad un uso corretto del linguaggio specifico.
Costruire apprendimenti corretti e consapevoli.
Utilizzare strumenti di rappresentazione grafica adeguati.
Elementi salienti dell’approccio metodologico
Si parte dalle conoscenze dei ragazzi sull’argomento. Emergono alcune informazioni relative alle
sorgenti di luce, naturali e artificiali, fonti di luce diretta e riflessa, propagazione della luce.
Viene condotta una discussione sui termini usati, ponendo domande che mettano in crisi eventuali
misconcetti, evidenziati anche dai disegni dei ragazzi.
Si propongono attività per chiarire alcuni di questi concetti.
Si introducono poi esperienze con gli specchi piani che conducono alla legge della riflessione.
Segue un’attività di misurazione dell’altezza di un campanile, utilizzando la legge della riflessione
sugli specchi piani.
L’interesse dei ragazzi per i colori non può essere ignorato, per cui si presentano alcune attività
sulla sintesi additiva e sottrattiva dei colori.
Gli alunni osservano mentre eseguono o vengono eseguite le esperienze, discutono, descrivono,
confrontano le loro idee interpretative, modificano, integrano le proprie alla luce di quanto emerge
nella fase di discussione collettiva.
Vengono letti testi rielaborati insieme, segue la produzione di cartelloni riepilogativi del percorso di
apprendimento.
Materiali e strumenti usati
Specchi piani rettangolari
Pannelli polistirolo, spilli, fogli, mollette fermapanni
Candele, torce
Faretti di luce rossa, verde e blu
Ambiente in cui è stato attuato il percorso
Laboratorio scienze
Classe
Tempo impiegato
Per la messa a punto nel gruppo LSS: 6 h
Per la progettazione specifica nella sezione/classi: 6 h
Tempo scuola per lo sviluppo del percorso: 24 h
Tempo per documentazione: 16 h
Altre informazioni
Nell’attuazione del percorso il collegamento tra la matematica e le scienze è stato frequente,
importante in particolare l’acquisizione della simmetria assiale, che ha permesso di riconoscere la
posizione delle immagini di un oggetto posto tra due specchi ad angolo.
Viceversa la scoperta della legge della riflessione ha consentito la risoluzione di alcuni problemi
geometrici: ricerca del percorso minimo per andare da un punto A ad uno B, passando per un
punto di una retta esterna ai due punti dati, il problema della misura del campanile.
Questa attività è stata occasione per introdurre proporzionalità e similitudine.
Gli specchi ad angolo sono risultati utili anche per studiare gli assi di simmetria dei vari poligoni.
Interessante è risultato il collegamento con la botanica: con l’uso degli specchi sono stati distinti
fiori a simmetria bilaterale e fiori con più assi di simmetria, cogliendo così un elemento di
classificazione delle varie famiglie di piante.
Discussione preliminare
Perché vediamo un oggetto, una persona…?
Necessità di organi deputati alla visione (occhi, sistema nervoso) e della presenza di luce.
In che modo la luce ci permette di vedere?
…dalle sorgenti luminose partono fasci di raggi che colpiscono l’oggetto e rimbalzano verso i nostri
occhi… se non c’è luce e l’oggetto non la emette, verso di noi non rimbalza nulla… un oggetto può
essere visto da diverse posizioni e da più persone perché ad ogni occhio arrivano raggi rimbalzati in
direzioni diverse.
Come possiamo immaginare la loro direzione?
Come immaginate il percorso dei raggi luminosi?
Molti alunni rispondono che questo percorso coincide con una linea retta.
Ricordate occasioni della vita di tutti i giorni in cui avete potuto osservare il percorso rettilineo della luce?
… i raggi di sole tra le nubi .. tra le foglie degli alberi… tra le fessure di una tapparella …il fascio di luce dei fari
delle auto, del proiettore delle diapositive…
Alcune esperienze per consolidare
l’idea del percorso rettilineo della luce.
Ritagliamo due quadrati di cartoncino
nero e pratichiamo un foro al centro.
Poniamo un cartoncino su una torcia e
illuminiamo, si evidenzierà il raggio di
luce uscente; questo passerà anche
nel foro del secondo cartoncino, solo
se questo sarà allineato con il primo.
Un tubo flessibile ed una torcia: la luce
raggiunge la parete solo se il tubo è
tenuto disteso.
Il percorso rettilineo può essere
evidenziato anche con un laser e con
borotalco o gesso che crea un
pulviscolo visibile.
Rappresentare la luce che si
propaga dalla candela
Una candela accesa nell’aula
oscurata.
Disegna la candela e i raggi che
emette.
Le prime rappresentazioni
evidenziano l’idea molto diffusa che
la luce sia limitata all’alone intorno
alla candela, pochi rappresentano i
raggi che si allontanano e
raggiungono la parete.
Osservazioni sulla propagazione della luce
In quali direzioni si dirige la luce della candela? Quali oggetti raggiunge?
Gli alunni iniziano a parlare di propagazione in tutte le direzioni.
Viene illuminata la stanza, aprendo le tende e si chiede se anche in questo caso la luce della candela
raggiunge gli oggetti più lontani, le pareti.
Si richiudono le tende in modo da far diminuire gradatamente la luce esterna e si avvicina alla candela
un tubo di cartone (tipo Scottex). Si mostra con l’osservazione dei cerchi di luce come, anche in presenza
di una luce più intensa, la candela continui ad emettere luce che si propaga verso tutti gli oggetti.
Si chiederà di confrontare l’intensità e la dimensione dei cerchi di luce su oggetti vicini e sulle pareti
lontane.
Il tubo di cartone viene posizionato
lateralmente alla candela, a circa 20 cm
da essa, in modo da evidenziare il cerchio
di luce che raggiunge la parete. Si chiede
di osservare.
a) Disegna il tubo a fianco ella candela e i
raggi che escono da esso.
b) Come mai il cerchio di luce sulla parete
è più grande di quello sul libro posto
vicino alla candela?
c) Perché il cerchio di luce è più intenso
sul libro vicino alla candela?
d) Si riflette sul fatto che alcuni disegni
evidenziano la propagazione rettilinea
della luce.
Dalle discussioni emergono
anche osservazioni sulle
differenti fonti di luce,
dirette e indirette, naturali e
artificiali.
Viene proposta
un’esperienza per chiarire il
significato di luce riflessa:
Un bambino seduto al banco
ha davanti a se un quaderno,
viene fatto buio nell’aula,
non riesce più a leggere.
Viene posto sopra la sua
testa un pannello bianco, con
una torcia si illumina il
pannello, l’alunno riesce a
leggere. Si ripete l’esperienza
con pannelli colorati e con
uno nero.
Esperienze con gli specchi
Si introduce la riflessione su specchi piani ponendo alcune domande:
Quali oggetti riflettono come uno specchio?
Sai come è costruito uno specchio?
Si utilizzano specchi rettangolari, mollette ferma-panni per sostenerli in posizione verticale, spilli, pannelli
di polistirolo su cui inserire gli spilli e appoggiare i fogli di carta.
Si pone un oggetto davanti ad uno specchietto posto verticalmente rispetto al piano d’appoggio, si chiede
di spostare lentamente la testa verso destra e poi verso sinistra.
Vedi sempre l’immagine da tutte le posizioni?
La posizione dell’immagine dell’oggetto cambia mentre sposti il tuo punto di osservazione?
Riflessione su specchi piani
E’ utile chiarire cosa si intende per allineamento occhio-oggetti. Posizionandosi in luoghi diversi dell’aula si può
far osservare l’allineamento di una persona di volta in volta con alunni diversi, disposti su più file, viene utilizzata
anche una corda per visualizzare meglio il concetto, indispensabile per procedere con le esperienze.
Si mostra che possono essere utilizzati gli spilli per individuare la direzione dei raggi luminosi provenienti da un
oggetto. Questo succede quando riesco ad allinearli e le loro immagini si sovrappongono.
Legge della riflessione
Si posiziona un primo spillo (1) contro lo specchio tenuto dalle
mollette fermapanni in posizione verticale rispetto al piano
d’appoggio (pannello polistirolo con foglio).
Si posiziona un altro spillo (2) in un punto a caso del piano.
Abbassandosi in modo da portare gli occhi a livello del piano,
si allinea un terzo spillo (3) con lo spillo 1 e con l’immagine
dello spillo 2.
Si ripete spostando lo spillo 1 in altra posizione, sempre
appoggiato allo specchio.
Si tracciano le perpendicolari allo specchio nei punti in cui
sono fissati gli spilli 1.
I riflette su cosa rappresentano i segmenti tracciati
Si verifica l’uguaglianza degli angoli di incidenza e riflessione.
Zona di visibilità di un’immagine
Gli alunni hanno sperimentato che, posto un oggetto
davanti ad uno specchio piano, l’immagine resta sempre
nella stessa posizione, nel punto simmetrico rispetto a
quello in cui è posto l’oggetto.
Se spostano la testa oltre una certa distanza non riescono
più a vedere l’immagine.
Disegnano allora vari raggi incidenti che partono da un
punto (oggetto) verso lo specchio e i corrispondenti raggi
riflessi.
Capiscono che il limite dello specchio condiziona la
possibilità di vedere l’immagine ovunque e arrivano a
rappresentare la zona di visibilità di un’immagine
compresa tra il primo e ultimo raggio riflesso che si può
ricevere.
Distanza dell’immagine dallo specchio
Si ripete l’esperienza sulla riflessione, vengono tracciati due o
tre coppie di raggi incidenti e riflessi. Si chiede di tracciare i
prolungamenti dei raggi riflessi e si ottiene la posizione in cui
vediamo l’immagine dell’oggetto posto in 2.
Viene così confermata l’idea spontanea che l’immagine di un
oggetto si formi in posizione simmetrica rispetto allo specchio
(stessa distanza oggetto- specchio e immagine-specchio).
La riflessione su un piano non orizzontale
Osservando le immagini nello specchio posto in posizione verticale rispetto al piano del banco, si nota
che esse possono essere viste non solo ponendo l’occhio a livello del piano, ma anche in altre zone dello
spazio antistante lo specchio.
Si propongono allora esperienze in cui si vedono le immagini riflesse su specchi appoggiati su piani
orizzontali (pavimento o all’interno di una scatola, nel cui coperchio, tenuto in posizione perpendicolare
al piano d’appoggio, viene aperta una fenditura) La zona dello specchio in cui si vedono le immagini
riflesse di un oggetto o di un compagno posto ad una certa distanza, viene circoscritta con nastro
adesivo.
Si chiede:
a quale altezza della fenditura deve essere posto l’occhio per vedere l’immagine fra le due strisce di
nastro isolante? (La stessa esperienza viene ripetuta usando una torcia, in questo caso si cerca la
posizione dalla quale si vedrà la luce riflessa)
Su uno schema dove hai riportato la torcia elettrica, lo specchio, la fenditura e l’occhio, disegna il
cammino percorso dalla luce che si riflette fra i due pezzi di nastro isolante.
Allontanando lo specchio dalla fenditura rispetto alla quale si osserva, l’occhio deve salire o scendere
per osservare l’immagine riflessa fra le due strisce di nastro?
La direzione dei raggi luminosi viene visualizzata con la corda rossa
Esperienza analoga viene eseguita ponendo uno specchio sul pavimento, un ragazzo porta all’altezza dei suoi
occhi una corda, l’altro capo è tenuto da un compagno che sta dalla parte opposta rispetto allo specchio. Un
terzo alunno posizionerà la corda nel punto dello specchio in cui il primo compagno vede l’immagine della
testa del secondo ragazzo.
Si rilevano le distanze dei due dal punto di incidenza/riflessione e le altezze, si disegnano i due triangoli
rettangoli, di cui si rileva la similitudine.
Riflessione su specchi a 90°
Usiamo due specchi tenuti insieme sul
retro con dello scotch, chiediamo di
disporli perpendicolari al piano
d’appoggio, ad angolo retto tra loro e
posizionare un’oggetto tra i piani
riflettenti. Si osserverà il formarsi di
quattro immagini (tre sugli specchi ed
una reale, l’oggetto).
Si osservano le posizioni simmetriche
delle immagini rispetto all’oggetto, il
collegamento va ai disegni di figure per
le quali si esegue la composizione di due
simmetrie assiali ad assi perpendicolari.
Simmetria assiale
I ragazzi disegnano il percorso dei raggi luminosi che consentono all’osservatore O di vedere le 4
immagini (una reale tra gli specchi a 90° e tre negli specchi).
Specchi a 60°
Cosa succede variando l’angolo tra gli specchi?
Quante immagini?
Si esegue la piegatura del
foglio in sei parti da 60°, si
disegna un triangolo,
sovrapponendo con più
simmetrie assiali e utilizzando
uno spillino per forare in
corrispondenza dei vertici, si
individuano le posizioni delle
immagini simmetriche.
Controllando con due specchi a
60° si nota la corrispondenza
delle immagini con i disegni.
Specchi a 45° e 30°
Quale relazione tra angolo tra gli specchi e numero di immagini?
Fiori negli specchi, le loro simmetrie
Si osservano immagini di fiori, cercando di individuare i loro assi di simmetria.
Si ritagliano riproduzioni di questi fiori, in modo da creare il modulo del fiore che inserito davanti ad
uno specchio, o, posto tra due specchi ad angolo, risulta sufficiente a ricreare negli specchi l’immagine
completa.
Riprendendo il percorso di botanica, svolto nell’anno precedente, si aggiunge così il tipo di simmetria
agli elementi utili alla classificazione delle piante.
Fiore a simmetria bilaterale
Simmetria pentaraggiata (angolo tra gli specchi: 72°)
Due assi di simmetria perpendicolari:
angolo tra gli specchi: 90°
Simmetria trimera: angolo tra gli specchi 120°
I numerosi assi di simmetria di un’asteracea
Gli specchi per studiare gli assi di simmetria dei poligoni
Le immagini riflesse di un triangolo rettangolo isoscele, posto tra specchi a 90°, consentono di visualizzare gli
assi di simmetria di un quadrato.
Un triangolo equilatero tra gli specchi a 60°
ci mostra l’esagono regolare.
Un quadrato tra specchi a 90° riproduce un
quadrato con lato doppio; sono visualizzati
gli assi medi ed il quadruplicare dell’area.
Costruzione di caleidoscopi
Si usa una lamina a specchio, che si può tagliare
facilmente con le forbici, da questa si ricavano, per
ciascun caleidoscopio, tre rettangoli delle stesse
misure.
I rettangoli saranno inseriti in tubi cilindrici a
formare un prisma a base triangolare regolare, con
le superfici interne a specchio.
Alla base del cilindro una piccola scatola con
perline, piccoli oggetti.
Costruzione di periscopi
Usi del periscopio
In quali situazioni può essere
utilizzato un periscopio?
Molti ragazzi sono a
conoscenza del suo impiego nei
sottomarini, da una ricerca
apprendono del loro uso nella
guerra di trincea.
Specchi paralleli
Costruzione della ‘’scatola delle meraviglie’’
Quattro specchi, paralleli a due a due, riproducono infinite immagini in più direzioni.
Rappresentazione grafica del percorso dei raggi luminosi tra specchi paralleli
Un particolare uso della legge della riflessione
Quanto misurerà l’altezza della chiesa e del suo campanile
Nella piazza della chiesa con corda metrica ed un grande specchio
piano.
Potreste trovare un metodo per misurare l’altezza della chiesa o del
campanile, utilizzando questo materiale?
… Possiamo mettere lo specchio davanti alla chiesa, lo teniamo
verticale, guardiamo la sua immagine nello specchio, la misuriamo,
uno di noi si mette sulla porta, sappiamo la sua altezza e la
prendiamo nello specchio, le confrontiamo…
… Potremo fare come in classe quando abbiamo messo lo specchio
per terra e con le corde collegavamo gli occhi di chi guarda con
l’immagine nello specchio di chi sta davanti…
Una ragazza si pone davanti allo specchio, appoggiato per
terra; si sposta finché non vede su di esso apparire
l’immagine della croce, posta sul tetto della chiesa. Chi
esegue l’osservazione resta fermo in quel punto, in posizione
eretta, tenendo in mano una corda che colleghi i propri occhi
al punto dello specchio in cui vede riflesso l’apice dell’edificio
(in questo punto dello specchio un compagno blocca la
corda).
Si visualizza così un triangolo formato da distanza
osservatore- punto di incidenza sullo specchio del raggio
riflesso, altezza dell’osservatore fino agli occhi e raggio
riflesso. Questo triangolo sarà simile ad un altro triangolo
rettangolo formato da distanza chiesa-punto di incidenza del
raggio incidente proveniente dall’apice dell’edificio, altezza
dell’edificio e raggio incidente. La similitudine è legata
all’uguaglianza degli angoli di incidenza e di riflessione.
Impostando la proporzione dopo aver effettuato tre misure,
si calcola il termine incognito, l’altezza della chiesa.
Nella foto la misurazione della distanza chiesa-punto di
incidenza del raggio incidente.
I ragazzi hanno voluto anche misurare con i due modi da loro proposti un albero nel cortile della scuola.
In questo disegno sono riportati l’altezza dell’albero sullo specchio verticale, l’altezza reale di un quaderno
posizionato sul tronco e l’altezza dello stesso quaderno sullo specchio.
In questo disegno riportano le misure rilevate dopo aver posizionato lo specchio per terra.
In molte occasioni i ragazzi hanno fatto domande sui colori, per cui ho ritenuto opportuno proporre due
esperienze relative ad essi.
Dall’attività descritta nella slide 16 avevano capito che un pannello bianco illuminato con una torcia,
riflette luce bianca, uno verde riflette luce verde e così via, uno nero non ne riflette.
Alcuni nella scuola primaria avevano sperimentato il disco di Newton, molti avevano vissuto l’esperienza
di un arcobaleno visto nel cielo o in casa, prodotto da un cristallo illuminato dai raggi del sole.
Era quindi una conoscenza pregressa il fatto che la luce sia formata da componenti di diversi colori
(qualcuno ha usato il termine onde).
Senza entrare nei dettagli della natura ondulatoria accogliamo entrami i termini ed anche quello più
generico di colori della luce.
Da qui un’interpretazione di ciò che era successo nell’attività con i vari pannelli illuminati: un oggetto
rosso assorbe tutti i colori tranne il rosso, che viene riflesso e arriva ai nostri occhi, il nero li assorbe
tutti, il bianco li riflette.
I ragazzi hanno fatto esperienza in Educazione artistica di colori primari e secondari, si chiedono se
anche le luci colorate si combinano per formare altri colori.
Sintesi additiva della luce
Si propone allora un’esperienza sulla sintesi dei colori primari della luce, utilizzando uno strumento formato
da tre faretti, rosso, blu e verde, che si possono accendere in contemporanea.
Sfere di luce
Osservate in questa sfera il variare dei colori della luce; secondo
voi con quale meccanismo si riesce a vedere il susseguirsi di
queste luci colorate?
I ragazzi ipotizzano alcuni una stessa lampadina che emette luce di
vari colori, altri immaginano che all’interno ci siano più lampadine
che si accendono in tempi sfalsati, emettendo luci di colore
diverso, qualcuno precisa dei tre colori primari. Quest’ipotesi
viene condivisa dopo aver confrontato il susseguirsi delle luci
colorate con lo schema dei colori additivi.
APRIAMO!
In essa un chip accende in sequenza tre LED che emettono luce
corrispondente ai tre colori fondamentali: verde, rosso, blu.
Ciascun colore primario resta acceso per circa 5 secondi,
lentamente svaniscono e nei momenti di sovrapposizione si
formano i colori secondari: magenta, giallo, ciano.
Sintesi sottrattiva dei pigmenti
I ragazzi notano che i colori primari
della luce sono diversi da quelli
usati in arte per comporre i colori
per dipingere.
Vengono date alcune informazioni
sui meccanismi della visione, la
struttura dell’occhio e in particolare
dei recettori della retina.
Da qui una riflessione sui due tipi di
sintesi additiva e sottrattiva.
Verifica degli apprendimenti
Viene data grande importanza alla fase in cui gli alunni descrivono le esperienze svolte,
oralmente e per iscritto, al modo in cui formulano ipotesi ed argomentano, confrontandosi con
gli interventi dei compagni.
Vengono effettuate varie verifiche orali con richiesta di esporre i fenomeni osservati, le relazioni
individuate, le metodologie usate nella fase sperimentale.
Vengono effettuate verifiche scritte in diversi momenti del percorso.
Verifica
Che cosa rappresenta questo disegno?
Aggiungi nel disegno un raggio incidente ed il corrispondente
raggio riflesso.
Come è fatto uno specchio?
Nel prossimo disegno è tracciato uno specchio (la parte superiore è quella riflettente) ed un oggetto posto in
E. Disegna dove vedrai l’immagine di P e in quali zone del piano è visibile quest’immagine.
Utilizzando due specchi piani con un lato in comune, abbiamo visto che a seconda dell’angolo tra loro, si
formavano più immagini. Quante immagini se gli specchi sono a 90°?
Quante se gli specchi sono a 60°?
Quale relazione abbiamo individuato tra il numero di immagini e la misura dell’angolo tra gli specchi?
Aggiungi nel seguente disegno le immagini dell’oggetto che si formano usando due specchi posti a 90°.
O
Disegna il percorso
dei raggi luminosi che
permettono ad un
osservatore posto in
O di vedere le diverse
immagini del vertice
B
Conosci il nome dello strumento usato da questo soldato?
Dove si trova il soldato?
Perché usa questo strumento?
In classe abbiamo costruito uno strumento simile, prova a descriverlo.
(Puoi fare un disegno schematico che ne spieghi il funzionamento)
Descrivi il modo in cui abbiamo calcolato l’altezza del campanile della chiesa.
Puoi riprodurre un disegno che chiarisca il metodo usato, cercando di precisare anche le relazioni geometriche
rilevate.
Risultati ottenuti
Gli alunni hanno mostrato elevato interesse nei confronti delle attività e dell’argomento.
Le capacità di osservazione e descrizione sono migliorate, i ragazzi nei momenti di discussione hanno partecipato
con contributi personali, alcuni hanno progressivamente evidenziato capacità di svolgere un ruolo critico nei
confronti delle ipotesi interpretative espresse dai compagni.
Per gli alunni con difficoltà è stata data maggior importanza al momento descrittivo delle esperienze svolte.
L’argomentazione evidenziata oralmente è risultata buona per la maggior parte della classe, come pure le
valutazioni della verifica scritta. Solo il 10% degli studenti ha risposto in modo non del tutto adeguato, dimostrando
di aver appreso in modo superficiale gli aspetti essenziali delle esperienze svolte.
Valutazione dell’efficacia del percorso didattico sperimentato in ordine alle
aspettative e alle motivazioni del Gruppo di ricerca LSS
I docenti del gruppo LSS valutano positivamente l’esperienza di confronto tra i vari ordini di scuola e
giudicano costruttive e interessanti le fasi di progettazione comune e l’autoformazione condotta nei
momenti d’incontro, sviluppata anche in corsi specifici di aggiornamento, seguiti negli anni scolastici
precedenti. Negli incontri di autoformazione sono stati utilizzati e discussi alcuni testi, che sono
risultati utili per progettare le esperienze nei diversi ordini di scuola.
Il desiderio del gruppo sarebbe stato quello di riuscire ad organizzare un LSS a cui partecipassero più
docenti dell’Istituto, purtroppo il numero di adesioni è stato basso e questo ha costituito il limite del
nostro lavoro.
Il percorso attivato ha comunque visto un coinvolgimento notevole degli alunni a cui è stato proposto
e si è dimostrato efficace per quanto riguarda il raggiungimento degli obiettivi fissati. Significativi sono
stati i progressi nell’osservazione, nell’organizzazione e nell’argomentazione.
Testi utilizzati per la progettazione
L’insegnamento delle scienze verso un curricolo verticale: I fenomeni chimico-fisici (Leonardo Barsantini,
Carlo Fiorentini)
Le geometrie della visione (Laura Catastini, Franco Ghione)
Dispense di ottica (Silvia Dentella)
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