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Iniziare a desiderare è la prima condizione perché le cose

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Iniziare a desiderare è la prima condizione perché le cose
REPORTAGE Il manifesto di Vivere
Anch’IO
SONO PARCO
Iniziare a desiderare è la prima condizione
perché le cose succedano. Per il nostro
primo numero del 2012 abbiamo chiesto
a molti amici di regalarci un pensiero
per il parco di Monza. E questo meraviglioso
spazio verde sembra già più bello
di Silvia Galeazzi, Silvia Nava e Rosella Redaelli
foto di Claudia Galeazzi
10 Vivere
Reportage
gni volta che entro al parco, quasi sempre dalla porticina di Vedano, mi fermo
un attimo e respiro. Qui si
atterra su un altro pianeta, bisogna
abituarsi alla nuova atmosfera.
Appena posso, prendo la bici e corro nel posto che ho più amato da
quando mi sono trasferita in questa
città. Non conoscevo nessuno, ma il
parco mi ha accolta senza fare domande e ha reso tutto più semplice.
Sfreccio tra i sentieri che ormai conosco a memoria, a tratti lascio il manubrio, per sentire l’effetto che fa.
Traballo, riprendo in mano il manubrio. Entro in contatto con l’anima
intensa di questo posto speciale, che
vibra e respira, che parla e ascolta.
Il parco è cresciuto con me e negli
anni mi ha aperto i suoi immensi tesori: campi ricoperti di fredda brina,
fronde profumate mosse dai venti di
primavera, sentieri estivi lastricati di
diamanti, rami intrecciati con foglie
rosse d’autunno. I giardini Villa Rea-
O
le, il lago dei cigni, il bosco incantato. Tutto qui dentro è magia, è amore, è vita.
Il parco è di tutti: quelli che lo frequentano abitualmente, quelli che ci
capitano per caso, quelli che si danno appuntamento per celebrare un
momento bello. Una passeggiata nel
parco è sempre meglio che stare davanti alla televisione, senza parlarsi,
senza amarsi. Il parco è delle mamme, dei cani e dei bambini, delle coppie e delle compagnie. Il parco è degli sportivi veri e di quelli della domenica. Il parco è l’esplosione dei
fuochi d’artificio, è il cinema sotto le
stelle. Il parco è un luogo incantato
mai uguale a se stesso, eppure così
familiare da sembrare una casa, o anche una chiesa, in cui si va a celebrare la gioia di vivere.
Ma le favole non sempre hanno un lieto fine. Il Parco di Monza, fiore all’occhiello di tutta la Brianza, finisce
troppo spesso sui giornali per colpa
dell’incuria che minaccia la sua inte-
grità: vialetti sconnessi, muri di cinta che cadono a pezzi, fabbricati decrepiti, cartelli e panchine trasformati
in palestre per i vandali, cestini traboccanti di spazzatura. E poi quell’immenso capitale naturale che non
riceve le cure necessarie: dei 16 chilometri di siepi, che dovrebbero essere
tagliate tre volte all’anno, nel 2011 ne
sono stati curati solo tre; il patrimonio arboreo si impoverisce stagione
dopo stagione. I politici e gli amministratori locali si difendono, dando la
colpa alla crisi e ai fondi che non bastano mai. Cosa possiamo fare per non
cadere nel vizio tutto italiano di lavarci
le mani, lasciando che questa nostra
immensa ricchezza ambientale e culturale s’impigli nella rete dell’indifferenza generale? Possiamo fare molto.
Possiamo rispettare la natura, avere
cura degli arredi, insegnare ai nostri
bambini ad abbracciare gli alberi. E
tanto per cominciare possiamo prendere carta e penna e scrivere una bella dichiarazione d’amore. S.G.
Vivere 11
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Reportage
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REPORTAGE Il manifesto di Vivere
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SANE ABITUDINI
“Nel 1974 dovendomi trasferire per ragioni di lavoro
a Milano e avendo due bambini piccoli ho cercato
di portarli in una zona che fosse salubre e tranquilla.
Dopo molte ricerche e molte esclusioni abbiamo visitato Monza e ci siamo innamorati del suo parco,
maestoso e misterioso, e della possibilità di poter
portare i figli a passeggiare, correre e giocare ogni
giorno nel verde. Dopo quasi quarant’anni questa
abitudine è diventata parte della vita non solo dei
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Gianna Parri
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Reportage
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16 Vivere
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Se quello di Monza è ancora oggi fra i più grandi
parchi cintati d’Europa lo dobbiamo a Giuseppina Bonaparte. La moglie di Napoleone in una
lettera al figlio Eugenio chiese espressamente
che il parco fosse più grande di quello di Versailles. Il desiderio fu esaudito: 250 ettari a Versailles
occupa, 700 ettari a Monza.
Storia e gestione
Ufficialmente fu istituito il 14 settembre 1805 per volontà dell’imperatore Napoleone con lo scopo di farne una tenuta agricola modello e una riserva di caccia. Per la realizzazione fu chiamato Luigi Canonica, già
allievo del Piermarini, architetto "nazionale" della corte francese che definì l’incarico una “straordinaria incombenza”. Nacque un parco che vanta ancora oggi un muro di cinta lungo ben 14 chilometri con
110mila alberi d’alto fusto, quattro ponti, tre ville storiche, 26 cascine e tre mulini. Nel maggio 1814, con il
ritorno degli austriaci, il parco fu per la prima volta aperto al pubblico, ma solo la domenica, “dal mezzo
tocco all’Ave Maria della sera”. La gestione amministrativa asburgica era improntata alla ricerca della completa autosufficienza economica. All’interno esistevano delle vere e proprie “aziende”, tra cui i “regi vivai”
che operavano in proprio e vendevano le piante anche a terzi. Nell’agosto del 1858 fu chiuso nuovamente al pubblico, in vista di un programma di trasformazione radicale. Il progetto sfumò e nel 1860 passò ai
Savoia che lo riaprirono nel 1864. Con il regicidio iniziò il declino. Vittorio Emanuele I cedette il parco nel
1919 all’Opera nazionale Combattenti, che per far fronte alle spese di gestione approvò la costruzione di
autodromo, ippodromo e campo da golf. Nel 1920 il parco fu ceduto a un consorzio formato dai Comuni di Milano e Monza e dalla Società Umanitaria.
Il Consorzio e le risorse
La proprietà oggi è divisa tra il Comune di Monza e la Regione Lombardia (parte sud) e il comune di
Monza e Milano (parte nord). Nel luglio 2009 è stato costituito un consorzio di gestione Parco e Villa
Reale formato dai Comuni di Monza, Milano, Regione Lombardia, Ministero dei Beni culturali. Solo dal 1°
gennaio di quest’anno la gestione dei due beni è passata di fatto in mano al Consorzio attraverso il passaggio delle proprietà. Il Consorzio però non ha mezzi e personale per gestire il verde per cui si sta lavorando ad una convenzione per lasciare all’amministrazione parco (struttura del Comune di Monza) la manutenzione ordinaria e straordinaria. Resta cronico il problema delle risorse. Nel 2011 il parco ha incassato 2 milioni e 285mila euro. Di questi la fetta più consistente (2 milioni e 101mila euro) deriva dalle concessioni dell’autodromo (840mila euro), del golf (530mila) e degli affitti degli stabili posti nella parte di parco di proprietà dei Comuni di Monza e Milano (558mila euro). Le spese previste nel 2011 sono state, almeno sulla carta, di 2 milioni e 63mila euro, comprensive dei costi dei 22 dipendenti dell’amministrazione parco da soli valgono quasi 700mila euro.
“Nella realtà - puntualizza Fabio Berti, dirigente del settore parco - negli ultimi anni non ci sono stati più inveE
E DA SPREMioEVRilla Reale
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il nostro territorio in tut
to il mondo. Un bene
da tutelare nel tempo e
da vivere ogni giorno”
Marco Colombo presidente
Giovani Industriali Mo
nza e Brianza
FACCIAMOLO VIVERE!
“Sogno un parco più attrezzato e
più ricco, dove il business non sia
per forza un pericolo ma anzi un’opportunità di miglioramento nel rispetto dell’ambiente. Sogno di vedere un
trenino su rotaie, macchine elettriche per le passeggiate, un parco divertimenti per bambini, chioschi in legno
dove mangiare nel weekend, indicazioni più chiare e diffuse. Infrastrutture, divertimento, meno paura di calpestare l’erba: il parco di Monza va fatto vivere”
Maurizio Vandelli cantautore
Reportage
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Monica Casir
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18 Vivere
italiana nei 10
0 km
FOLGORATO DA TANTA BELLEZZA
“Se a Manhattan hanno Central Park, noi abbiamo questo polmone verde eccezionale. Sono sempre stato folgorato dalla natura e dagli animaletti che vi s’incrociano. Strepitosi i percorsi in bicicletta nelle stradine che
sembrano quelle di Robin Hood. Ancora oggi frequento
questo luogo favoloso per correre, pedalare, vedere le gare
di moto o semplicemente per passeggiare con la mia famiglia. Di fronte a tanta bellezza è imbarazzante constatare quante poche persone vi lavorano e
in quali condizioni lo Stato Italiano abbia lasciato scivolare la Villa Reale. Spero che in futuro ci siano più cura e manutenzione per valorizzare una risorsa così importante”
REPORTAGE Il manifesto di Vivere
Valerio Staffelli
inviato di Striscia la notizia
UN GIOIELLO CHE ESIGE
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“Il parco è una grande ric
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trattato con il giusto rispetto”
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Co
rteo Storico di Monza
ORTIVI
IL TEMPIO DEGLI SPlla
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“Un’area incredibilmente
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Sergio Lo
REPORTAGE Il manifesto di Vivere
SERVONO MECENATI
“Da bambino andavo al laghetto di Villa reale a fare
merenda. Lo ricordo come un posto incantato, come
tutto il parco di Monza del resto, che è il più grande
in Europa. Purtroppo i nostri amministratori sembrano
non rendersene conto e tutto va a pallino. Mi sento
di lanciare un appello ai monzesi e alla famiglia Gaiani che ha già fatto tanto per Monza e il suo duomo.
Abbiamo bisogno di mecenati anche per il parco”
Lorenzo Riva stilista
FAVOLOSO
MONDO VERDE
concerto e l’altro, la
“Durante l’anno, tra un
erarsi è fare una lunmigliore pausa per rigen
voloso mondo verga corsa immersa nel “fa
A volte andiamo alla
de” del parco di Monza.
i che ci trasmettano
ricerca di luoghi lontan
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Reportage
Pietro Redaelli
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isolato, il parco ha bisog
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una struttura di gestione come ai tempi de
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Vivere 21
UN PARCO ACCESSIBILE A TUTTI
“Ho ricordi bellissimi del parco di Monza e un amore
viscerale per questo luogo splendido. Ai visitatori del
Museo del Duomo consigliamo sempre di proseguire
verso il parco. Bisognerebbe lavorare per renderlo
accessibile a tutti, anche agli anziani, alle persone
con difficoltà di movimento. Basterebbe un pulmino
ecologico con fermate a tutte le porte d’ingresso”
Titti Giansoldati Gaiani
vicepresidente Fondazione Gaiani
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22 Vivere
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bimba ad adulta, da
adulta a bambina. Giro
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come Alice nel paese delle meraviglie, mi
accomodo lassù.
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Ketty Magni scrittrice
Reportage
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Reportage
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SOLLECITIAMO L’ORGOG
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LA NATURA
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“Non sono un assiduo fre
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o. La prima volta che ci
sono
entrato ricordo di avere avu
to la netta sensazione di
trovarmi in un posto specia
le. Ero in bici, c’era una
luc
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incredibile, era una giorna
ta bellissima. Bisogna far
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il
possibile affinché il Parco
sia pulito e accogliente, il
luogo ideale per staccare da
llo stress quotidiano, oss
igenarsi e coltivare le propri
e passioni. La natura me
rita
rispetto, è alla base di tut
to: cibo, vita, benessere”
Davide Oldani chef
24 Vivere
REPORTAGE Il manifesto di Vivere
RIFUGIO PER LO SPIRITO
“Un luogo come il parco di Monza è un bene di valore inestimabile, una risorsa importantissima non solo per l’ambiente e gli animali, ma anche per le persone. Sono sicura che chiunque abbia mai
passato del tempo nel parco non possa non avere apprezzato la quiete e l’atmosfera di pace che vi si respirano: una vera e propria oasi
per la mente e lo spirito, così provati dalla frenesia della vita d’oggi. E tutto questo senza dover scappare in qualche località lontana. Il parco di Monza è davvero un luogo prezioso, ricco di storia
e cultura: in alcuni angoli sembra di essere tornati indietro nel tempo, a quella che immagino fosse la Brianza di qualche secolo fa, tra
le cascine, il Lambro e la sontuosa Villa Reale”
Giulia Gabana
presidente Volley
Acqua Paradiso Monza Brianza
SEMPLICEMENTE
AMARLO
Ho iniziato a fredi tutti i monzesi.
UN BOSCO
VICINO A MILANO
“Ricordo ancora la gita
fuori porta al parco di Monza durante la
scuola elementare, quando ingenuame
nte dissi: «Che
strano vedere un bosco
così vicino a Milano!». Adesso vorrei co
ntinuare a sentirlo dire anche ai miei fig
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“Il parco è nel cu
legati i ricordi
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Edoardo Scibroacsc
cio
fondatore de Il Li
Enzo Polidoro
attore e comico
Vivere 25
Fly UP