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il fronte dell`uomo qualunque in italia

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il fronte dell`uomo qualunque in italia
QUALUNQUISMO: IL FRONTE DELL’UOMO QUALUNQUE IN ITALIA
Gli elemento comuni del qualunquismo sono essenzialmente: l’esaltazione dell’individuo e del suo
lavoro, la difesa della famiglia e della proprietà e la promozione dell’ordine e della legge.(
Dizionario di Politica- UTET).
I qualunquisti considerano la politica ed i partiti elementi che turbano la civile convivenza ed in cui
operano minoranze aggressive e non rappresentative della maggioranza dei cittadini.
Il terreno fertile nel quale cresce il qualunquismo è rappresentato dai periodi di crisi economica, in
cui si manifesta incertezza soprattutto per i ceti medi, nella spiccata sensazione di malgoverno, di
vessazioni fiscali, di rappresaglia verso categorie di cittadini.
Il movimento che ha dato vita al qualunquismo ha le sue radici in Italia e si sviluppò attorno al
settimanale “L’uomo Qualunque” diretto da Guglielmo Giannini che ne iniziò la pubblicazione nel
1944 rivolgendosi a quella parte di opinione pubblica che ama gridare “abbasso tutti”. Il giornale
attacca ferocemente la classe politica con un linguaggio volgare che snatura la stessa satira politica
e trova facilmente breccia nella piccola borghesia che, per di più, dalla nuova classe politica viene
ritenuta complice del fascismo e soggetta alle politiche di epurazione verso cui si oppone. Ma
proprio su queste politiche, prima con Bonomi e poi con Parri si concentra l’attenzione dei governi
antifascisti. Giannini punta a dare voce a questa piccola e media borghesia, che aveva puntato sul
fascismo e che sconfitta non è disposta a pagarne le colpe, ma anzi ripropone il proprio
anticomunismo proponendo l’antistatalismo e l’antipartitismo che sarà tipico dei movimenti
qualunquisti. E gli dà voce in modo aggressivo, urlando basta con disprezzo fino a mancare di
rispetto quando parla degli uomini politici: “Nenni, il romagnolo di turno, Togliatti, il cosacco
onorario, Ferruccio Parri, Ferruccio Parmi” e ad essere volgare:”vogliamo che nessuno ci rompa più
i coglioni”.
Giannini esplicita il suo pensiero nel volume “La Folla” nel quale contrappone ai capi, desiderosi di
dominare, la folla buona, obbediente desiderosa di tranquillità, di pace e di lavoro. I capi sono i
“politici di professione” di cui , secondo Giannini, una società civile non ha bisogno così come non
ha bisogno di uno Stato motivato idealmente. “Lo Stato deve essere ridotto alla funzione più
semplice ed elementare che è quella di amministrare il paese….Ogni appesantimento dello Stato
non è che un appesantimento che tutta la Folla deve sopportare”.
Il settimanale ha sempre più successo e ne avrà ancora di più dopo che Ruggiero Greco,
commissario aggiunto per l’epurazione ne fa sospendere le pubblicazioni per circa 2 mesi con
l’accusa di insidiosità e di trascorsi fascisti rivolta a Giannini.
In seguito Giannini darà corso alla formazione dell’Uomo Qualunque e registrerà un primo
successo ottenendo la caduta del governo Parri la sua sostituzione con il governo De Gasperi, che
lui immaginava più vicino alle esigenze del ceto medio e dei sostenitori dell’Uomo Qualunque .
Il movimento dell’Uomo Qualunque si trasforma con passi successivi in partito politico.
Dal 16 al 19 Febbraio 1946 si tiene a Roma il primo congresso nazionale in cui viene sancita la
nascita del Fronte dell’Uomo Qualunque, viene eletto presidente Giannini , vive presidenti Maria
Marini e Nicola Lagravanese.
Nelle elezioni per la Costituente il Fronte dell’U.Q. prende 1.211.956 voti pari al 5,3%. Con questo
risultato risulta esere il V° partito nazionale e porta 32 deputati alla Costituente, risultando ben
presente al SUD (oltre il 9% dei consensi) ed al Centro, meno al Nord.
Nella prima e nella seconda tornata delle elezioni amministrative il Fronte registrerà risultati
positivi e significativi risultando primo partito a Palermo e Bari e secondo a Napoli.
Risultati significativi che ponevano all’Uomo Qualunque il problema delle alleanze.
Con una base fortemente conservatrice ed anticomunista, soprattutto al sud dove il movimento
assumeva anche comportamenti violenti e squadristici ( San Severo14-15-16 Luglio 1946) le
politiche delle alleanze sembravano oggettivamente definite. Invece proprio Giannini iniziò ad
interloquire con Togliatti ed il Partito Comunista sottoponendosi agli attacchi al centro da parte
della Democrazia Cristina ed a destra del nascente Movimento Sociale Italiano, verso cui si stavano
indirizzando le forze fasciste ancora presenti nella società italiana.
Grazie a questi errori le elezioni politiche del 48 indicarono già la linea di tendenza che avrebbe
portato alla scomparsa il Fronte dell’Uomo Qualunque.
Alle elezioni del 1948, unitosi nel Blocco nazionale con i liberali prenderà 19 seggi alla Camera ( di
cui solo 5 dei qualunquisti e 7 seggi al Senato di cui solo 1 dei qualunquisti)
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