...

e “ortaggi scomparsi”

by user

on
Category: Documents
8

views

Report

Comments

Transcript

e “ortaggi scomparsi”
Progetto Interreg IV A Italia – Svizzera 2007 – 2013
“Biodiversità? Salviamola mangiandola!”
“Alberi perduti” e “ortaggi scomparsi”: in 200 a Legro di Orta
per la “Giornata dell’adozione”
Erano oltre 200 ad accalcarsi attorno all’edificio “La Piccola” sede della Pro Loco di Legro di Orta,
un ex magazzino ferroviario che può ospitare al massimo una trentina di persone. Dentro c’erano gli
ortaggi, varietà di pomodori, peperoni, insalate, coste, cavoli e bietole, scomparsi da decenni dai
nostri orti e recuperati da Pro Specie Rara di San Pietro di Stabio in Canton Ticino, pronti per “
tornare a casa”, per essere trapiantati cioè negli orti del lago d’Orta. Fuori, davanti alla stazione,
attendevano i 150 alberi, anch’essi di specie ormai scomparse alle nostre latitudini e recuperate dal
sapiente lavoro di Ugo Fiorini, del vivaio Belfiore di Lastra a Signa, presso Firenze, che ha fatto del
recupero delle piante da frutta scomparse nelle diverse regioni italiane la sua ragione di esistenza.
Amarene, pesche, susini, mele, uva, di varietà dimenticate e dolcissime, assieme alle specie nate da
ibridazioni naturali come il biricoccolo ed il susincocco attendevano di tornare a popolare i nostri
giardini assieme al pomodoro verde zebrato, al pomodoro giallo a pera, alla dimenticata “lattuga
coda di trota”, alle coste rosse ed a molte altre varietà dall’aspetto e dal nome curiosi ed
interessanti.
In mezzo c’era la gente, i “futuri genitori adottivi” attendevano calmi accanto a tutti coloro che non
si erano prenotati per tempo e potevano solo sperare che qualche pianta non avesse ancora trovato
una casa.
Felici e curiosi i bambini giunti in rappresentanza della scuola dell’infanzia di Legro e della scuola
di Pogno, le cui maestre hanno dato il via al progetto offrendosi di realizzare gli “orti delle
meraviglie” in cui spunteranno ortaggi tutt’altro che comuni, sciamavano fra i contenitori cercando
le “loro” piantine.
Tutte le piante hanno trovato una casa ed i loro fortunati proprietari hanno voluto sottoscrivere quel
“certificato di adozione” che garantisce loro che le loro piante saranno seguite e fotografate nel
tempo trasformandoli in testimoni e artefici del recupero della biodiversità negli orti e nei giardini
del lago. Ma il certificato garantirà loro anche corsi gratuiti di giardinaggio e di cucina, per
imparare a curare ed utilizzare la “nuova” frutta, i “nuovi” ortaggi. Da oggi poi sarà una piccola
volpe che stringe una pera il logo ufficiale del progetto “Biodiversità? Salviamola mangiandola”.
Una “volpina” tanto astuta da abbracciare e mangiare una antica specie, la “pera volpina” deliziosa
cotta e divenuta simbolo della Biodiversità del Cusio. Ad eleggerla tra gli applausi sono stati
proprio domenica i presidenti e gli abitanti dei molti comuni che attraverso le rispettive associazioni
Pro Loco hanno aderito al progetto lanciato dal “Consorzio Pro loco lago d’Orta e alto novarese”,
progetto finanziato dall’Unione Europea per un totale di 544.000 euro.
“Abbiamo voluto che anche la nostra gente potesse riconoscersi immediatamente nel nostro
progetto e divenirne parte attiva” spiega Fabrizio Morea, presidente del Consorzio “l’adozione è
una forma di responsabilizzazione nei confronti di piante che rischiavano l’estinzione e le piante
stesse rappresentano un regalo che è stato molto apprezzato dai nostri concittadini. La gente si
preoccupa di ciò che conosce ed ama e offrire loro queste varietà antiche, permettere loro di
portarsele a casa, equivale a farle conoscere ed amare. Ne parleranno agli amici ed ai vicini e
sempre più persone si interesseranno a queste varietà, a vantaggio del loro recupero definitivo”.
Per informazioni: Fabrizio Morea, presidente Consorzio Pro Loco, cell. 335 6509294
1
L’avvio alla “Giornata dell’adozione” è stato dato dalla cerimonia per la presentazione del logo,
ideato da Andrea Capone e Andrea Malvisi, due giovani disegnatori novaresi che hanno voluto così
dare il loro contributo al progetto. Poi tutte le piante sono partite per le rispettive destinazioni, verso
gli orti e giardini dei paesi del Cusio. In un angolo sono rimaste le piante destinate al “Giardino
della Bibbia”, olivo, mandorlo, melograno, giuggiolo, vite e tanti alberi noti ma di varietà ormai
rare. Accudite da un giardiniere attendono che, nel corso della prossima settimana, vengano iniziati
quei lavori che garantiranno loro la dimora definitiva presso la chiesa di San Rocco di Miasino dove
diverranno il simbolo non soltanto della biodiversità ma anche della tolleranza fra religioni.
http://www.netwelink.it/vcosat/index.php?option=com_content&task=view&id=6369&Itemid=2
Per informazioni: Fabrizio Morea, presidente Consorzio Pro Loco, cell. 335 6509294
2
Fly UP