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che fine hanno fatto gli 8000 libri scomparsi dalla biblioteca dell
IL DIARIO
anno XIV n. 20-
IN DISTRIBUZIONE VENERdì 24 giugno 2016
di CASTROVILLARI e del POLLINO
CHE FINE HANNO FATTO GLI
8000 LIBRI SCOMPARSI
DALLA BIBLIOTECA
DELL’ABBADIA DI SAN BASILE?
LA PISTA PEDO-CICLABILE,
TRA ABUSI E MANOMISSIONI
ELEZIONI, SI INVOCA LA VERIFICA
DELLE FIRME DI TUTTE LE LISTE
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La Città come bene comune, nuovo paradigma dell’abitare
IL DIARIO anno XIV n. 20 PAG. 2
LABORATORIO URBANISTICO DIALOGHI D’AUTORI
Si è chiuso il laboratorio urbanistico della manifestazione Dialoghi d’Autori, organizzato dal
LUA – Laboratorio Urbanistico e Architettura diretto dall’architetto Rosanna Anele svoltosi a Castrovillari dal 28 maggio al 11 giugno 2016.La
Città come bene comune, nuovo paradigma
dell’abitare, non può che partire dal progetto
sociale che la sottende e dalla sua Rigenerazione Urbana Sostenibile, considerata come sintesi di una soluzione possibile e a portata di
mano, che si declina con un lavoro di analisi e ricerca minuto ma impegnato nei prossimi vent’anni alla costruzione della città che vogliamo.
Le parole chiavi sono state: “rammento”, “agopuntura urbana”, “ascolto”, “sostenibilità”, “identità”, “preesistenze”; che nei processi di
trasformazione urbana ci riportano alla dimensione minuta dell’intervento di rigenerazione,
ma allo stesso tempo alla costruzione di “trame”,
di “polarità”, di “processi”, di “cooperazione”, di
“globalizzazione e ubiquità”, che fanno della
complessità e della proiezione a scale ben più
alte, rispetto a quella del singolo intervento, la
base delle proposte di rigenerazione urbana.
Tutte le esperienze illustrate si sviluppano sullo
schema della progettazione integrata, sul rapporto tra: governo e cooperazione, bisogni sociali, progettazione architettonica e gestione.
Cercando un rapporto comunicativo di tipo
orizzontare e di intercambio tra chi decide, chi
esegue e chi utilizza lo spazio urbano, esaltando
le componenti attivate dalla partecipazione
come spinta dal basso di sollecitazione all’inter-
vento di rigenerazione. Combinando le forme
classiche del progetto urbano di trasformazione
con le esigenze di fattibilità, in tempi di crisi, di
rafforzamento delle componenti socio-economiche, invertendo il processo strutturato dall’alto verso il basso, in quello opposto dal basso
verso l’alto, tra il pubblico e il privato, dove il patrimonio di conoscenza delle comunità diventa
la vera risorsa da valorizzare.
Il risultato: partendo dal quartiere Macrino, con
le sue emergenze architettoniche sottoutilizzate, ex Tribunale, ex convitto Vescovile, gli spazi
pubblici degradati, la piazza “mancata” dell’ex
Mercato, oggi piazza Matteotti, lo sguardo si è
allargato a tutta la Città. Elaborando uno
schema progettuale ricco di spunti e di riflessioni sulle potenzialità di riuso e cambiamento
di ruolo degli spazi pubblici in una dinamica di
rigenerazione che può fare della città di Castrovillari sede di sperimentazioni urbanistiche.
Più che una chiusura dei lavori è un avvio di un
rinnovato impegno che il Laboratorio si impegna a portare avanti, per la città di Castrovillari
nei prossimi mesi. Ringraziando quanti hanno
partecipato attivamente e invitando chi ha interesse a partecipare.Il luogo per gli incontri del
Laboratorio LUA rimane la Galleria d’Arte “La Bilancia” via Francesco Arcuri, 21, Castrovillari, con
appuntamenti cadenzati che ci riserviamo di comunicare nei prossimi giorni.
Arch. Rosanna Anele
Presidente LUA
Nella vecchia fattoria dell’Abbadia, ia, ia oh!!!
8000 LIBRI SCOMPARSI DALLA BIBLIOTECA DELL’ABBADIA DI SAN BASILE?
Arriva all’esame del Tar il primo fascicolo riguardante il reintegro di un’amicizia su Facebook
cancellata senza giusta causa. È questo l’effetto
dell’emendamento al Jobs Act riguardante il celebre social network. Secondo recenti studi essere rimossi dagli amici su Facebook è un
trauma peggiore rispetto al perdere il posto lavoro, il Consiglio dei Ministri ha quindi deciso di
applicare i principi del reintegro dell’articolo 18,
appena tolto ai lavoratori, agli utenti defenestrati senza una giusta causa”.
Il dipartimento del Ministero della Giustizia presieduto dal giudice emerito Ilvo Tardellazzio
dovrà esaminare i casi di rimozione segnalati. Se
non viene ravvisata la giusta causa, l’amico
dovrà essere reintegrato. L’incauto siluratore
dovrà inoltre garantire all’amico reinserito almeno un commento e due pollici al giorno, infine dovrà provvedere al rimborso della
connettività per sei mesi.
La nuova norma prevede comunque che venga
riconosciuta la giusta causa se l’amico polverizzato appartiene a una o più delle categorie elencate in un’apposita lista nera, che comprende
tra l’altro:capslockisti (scrivono più del 50% del
testo IN MAIUSCOLO), abbreviazionisti (usano
simboli esoterici come nn, xke, ks), credulobufalisti (credono a bufale e complotti di vario genere: scie chimiche, signoraggio, rettiliani),
nomaisti (iniziano i post con frasi come “non
sono razzista, ma..”) e brignanisti (postano video
a loro dire censurati dai poteri forti, come l’immortale monologo “Politici, ma non vi fate un
po’ schifo” del caustico e irriverente Enrico Brignano).
Di certo non rientra nella giusta causa la cancellazione di uno storico locale che, in una piccola comunità che inaugura una Abbadia, si
chiede pubblicamente sui social che fine abbiano fatto i preziosi libri della biblioteca. Ma il
rischio di venir cancellato dal novero delle amicizie su Facebook da una parte dei suoi concittadini schierati con il “progresso” è alto, ma forse,
in base alla nuova legge, potrebbe essere graziato dal reintegro.
Ma veniamo ai fatti. Nello scorso numero del
Diario davamo conto ai nostri lettori del progetto di rilancio del monastero italo-greco di
Santa Maria Odigitria . Durante l’incontro venne
annunciata la prossima riapertura della Chiesa
grazie agli sforzi della Diocesi e del Comune, la
possibilità di riportare i Monaci al Monastero. e,
infine, e qui la parte spinosa della vicenda,
anche la volontà di allestire una biblioteca con
specificità sull'oriente cristiano e l’allestimento
di sale con esposizioni permanenti di abiti tradizionali.
Peccato che, sul monastero italo-greco di Santa
Maria Odigitria in San Basile in cui in origine, tra
il X e XI secolo, fu costruito il cenobio intitolato
a San Basilio Craterete, ne abbia parlato e scritto
in un volume espressamente dedicato, proprio
l’autore di questa rivolta sui social, il prof. Mario
Bellizzi, che ha innescato un dibattuto aspro,
serrato e circostanziato, sul suo profilo Fb, in relazione alla presunta scomparsa di 8000 preziosi libri custoditi nella biblioteca dell’Abbadia.
Secondo Mario Bellizzi «l’Eparchia di Lungro,
proprietaria dell’Abbadia e di quanto contenuto
in essa, con gli ultimi due Vescovi, avrebbe dovuto sapere, così come il Parroco di San Basile,
dove siano custoditi i preziosi libri. Ma nessuno
sa niente, nessuno ricorda, nessuno ha risposto
alle mie domande: vox clamans nelle Murge. La
storia inizia con la giusta sollevazione popolare
contro il tentativo di trasformare la benedetta
Abbadia in un Ospizio – Centro Anziani da parte
dell’allora vescovo Ercole Lupinacci. Nota Bene:
c’è sempre qualcuno che vuole trasformare la
povera Abbadia, ora in Ospizio ora in Ohm Factory! Partono i lavori di riconversione degli spazi,
e vengono tolti gli scaffali e quant’altro, idem i
libri. Siamo a cavallo degli anni 2006-2007. Il Vescovo Lupinacci avrebbe incaricato, un suo parente (?), il sign. D. B. a gestire il tutto in qualità
di “Responsabile della Biblioteca popolare di S.
Maria Odigitria” e come “Responsabile Amministrativo” (della Diocesi?). Mister B. sarebbe stato
poi attivo nel campo, come gestore della Casa
di Riposo SS. Cosma e Damiano di San Cosmo
Albanese, accogliente "gli ospiti con un’assistenza, diurna e notturna, con personale altamente qualificato, (…) e garantisce un
programma di attività terapeutiche, riabilitative
ed educative finalizzate all’acquisizione e/o al
mantenimento delle abilità fisico, cognitivo, relazionali”. Mister B., nel giugno 2007, incalzato
da più parti, tranquillizza gli animi degli shinvasigliot, assicurando che i libri ci sono tutti, nessun libro è andato a Grottaferrata, e sono stati
consegnati in colli numerati, al Parroco di San
Basile, e chiusi a chiave nella Canonica. E che
torneranno al loro posto e ri-inventariati non appena sarà finita la ristrutturazione e arredata la
sala con i nuovi scaffali (di cui prepara anche
una bozza). E quindi ? E’ mai possibile che tutti i
miei paesani, a vario livello di responsabilità, a
loro insaputa programmavano richieste di finanziamento grazie a quella biblioteca e altri a
loro insaputa li ospitavano nella Canonica, altri
a loro insaputa sono proprietari dell’Abbadia e
dei beni custoditi in essa? Sono trascorsi 10 anni
dalla falsa sparizione della Biblioteca: facciamo
in modo che l’oblio non la faccia sparire veramente! Sempre per favore, ora che vi ho dato
l’indirizzo volete controllare se ci sono tutti i libri
e quelli famosi del Seicento? Qualcuno glielo
dice al Sindaco e qualcun altro all’attuale Vescovo di Lungro o al suo Protosincello (che taglia il nastro tricolore) che i libri sono in
Canonica da 10 anni, sempre se non erano belli
e tranquilli, con la coscienza a posto mentre noi
ci tormentavamo per la damnatio memoriae e
la cultura ?
Le carte dicono questo. Ma i protagonisti ancora in vita potrebbero dire il contrario, oppure
i conti non tornare e allora … In questo caso,
mia gente di Calabria, io la pianterei qui. E’ bello
stare in silenzio e guardarvi ad uno ad uno, ci conosciamo ormai da tempo! Continuate voi lo
spettacolo sempre a vostra insaputa!».
E sempre a proposito di Facebook e della efficacia comunicativa dei social in termini di pubblica denuncia il prof. Mario Bellizzi così incalza
in un altro dei suoi post: «Mi è stato rimproverato da alcuni miei paesani che lavorano lontano da San Basile che avrei commesso un
errore grossolano di comunicazione. E brevemente mi hanno fatto degli esempi che lo dimostrano. Prima si usavano i bigliettini legati
alla zampetta dei colombi viaggiatori, poi i messaggeri a cavallo, le tavolette di argilla con impressi dei segni, fogli di papiro e rotoli, pelli di
montone vergati con le lettere, l'alfabeto morse
su strisce di carta, la lettera normale, raccomandata o assicurata, il telegramma. In ogni caso, restava una traccia, un segno tangibile come
prova della comunicazione. Poi, l'email, il PEC
posta elettronica certificata, ... e allora? Beh, io
ho utilizzato semplicemente Facebook. Grave
errore! Nessuna istituzione del Sovrano o del
Pontefice è obbligata a stare davanti al display a
leggere le mie lamentele! Nessuna delle mie comunicazioni costituisce la prova che loro hanno
saputo da me qualcosa, ... Canta che ti passa.
Hanno ragione i miei astuti concittadini fuori
stanza. E allora? Giriamola così ... e se io possedessi una prova cartacea sulla quale è scritto che
l'Ecc. L. ha delegato il parente D. B. a dare la gestione dei libri (saranno stati 8000 in partenza e
8000 in arrivo nei katoqi?) a .... quella sarebbe
una buona prova? Per l'ennesima volta, Signori
divinità terrene, se volete risolvere il problema
della nostra biblioteca dell'Abbazia, datevi una
mossa, tanto lo sappiamo che Facebook lo compulsate o le corti addette vi fanno il riassunto
delle puntate. Ma io credo nella Madonna Odigitria e LEI sta agendo 'virtualmente'. Chi sa,
oltre noi, ha il dovere di parlare e di risolvere il
problema perché i libri della Biblioteca di San
Basile non sono suoi!».
« Per non dimenticare il passato, rispettandolo e
per avere uno sguardo al futuro», queste le testuali le parole del primo cittadino di San Basile
in occasione della cerimonia di inaugurazione
del Progetto Abbadia. Sul passato ha già detto
tutto il prof. Bellizzi, sul futuro magari un invito
a considerare chi pone problemi nell’interesse
della collettività, una risorsa e non un problema.
Angelo Filomia
La pista pedo-ciclabile, tra abusi e manomissioni
IL DIARIO anno XIV n.20 PAG. 3
Dopo reiterati inviti, con due amici mi sono recato a percorrere un breve tratto, tra il Crocifisso
di Morano e l’ex Motel, della sede ciclopedonale
ricavata sul tracciato della Ferrovia Calabro-Lucana, grazie a progettazione e realizzazione, che
hanno visto impegnate due amministrazioni civiche.
Mi accompagna Lamberto Mainieri, ex ferroviere, conoscitore di ogni metro della tratta, raccoglitore di memorie della dismessa linea
Spezzano-Lagonegro e autore di mostre e convegni sul tema, e Giuseppe Bellizzi, che il nuovo
tracciato aveva percorso più volte.
L’impressione che si ricava dalla passeggiata è
che le cosiddette “autorità preposte” (tra cui certamente le Ferrovie della Calabria, nel cui demanio ricadono o ricadevano i terreni asserviti
alla linea ferrata, ed i comuni di Castrovillari e
Morano, ciascuno per la parte di propria competenza) siano stati spogliati, dato che la proprietà comune di larghe fasce di terreno
sembrano essere state fagocitate da azioni appropriative di diversi privati, che hanno valicato
i limiti delle proprie particelle. Infatti, l’avere
posto a protezione della pista una staccionata
di legno, che in un anno appena sta già mostrando i segni delle screpolature, tipiche di un
legno a scarsa stagionatura ed a vile trattamento “antirughe”, ha significato indurre chiunque nell’opinione che il confine della proprietà
demaniale coincida con i paletti della staccionata. In verità, la proprietà delle Ferrovie della
Calabria va al di là delle barriere di legno, ma
non si è pensato a porre una seconda recinzione, più a lato, per sottolineare che per oltre
una decina di metri a sinistra e a destra della
pista nessun privato può pretendere accaparramenti di terreni.
Per la verità c’è chi ha provveduto a porre una
delimitazione alla destra della pista (per chi va in
direzione Morano), e lo ha fatto in modo perentorio, pungente e sostitutivo: invece che dalla
palizzata in legno, che in quel tratto scompare,
la pista è delimitata da una barriera di filo spinato! Pensate: chi scende da Morano con la bici
o a piedi di corsa, giovani, adulti o bambini,
deve augurarsi di non ruzzolare, per la pendenza che c’è, proprio in quel punto dove potrebbe essere fermato dal provvidenziale
“offendicolo”, tranquillamente eretto in quel
tratto e non notato finora, ahimè, da nessuno! E’
uno stupendo esempio di ingegneria stradale:
staccionata in legno, proseguita, in perfetto allineamento topografico, dal filo spinato.
Ma l’incuria nella tutela della proprietà pubblica
ha dell’inverosimile. In effetti, il percorso parte
da Castrovillari seguendo la sede della ferrovia;
dopo poco, prima di innalzarsi verso la rampa
del Crocifisso, la pista ciclopedonale prosegue
su una via privata (o sulla quale grava una servitù) che porta all’abitazione di una famiglia;
questi signori vedono passare continuamente
podisti e ciclisti sotto il loro muro di cinta, magari con l’accompagnamento di cani non al
guinzaglio, con l’inevitabile scambio di ululati e,
soprattutto, con la tensione di dovere uscire dal
proprio cancello con l’automobile e stare attenti
a non impattare in ciclisti in discesa o podisti
che corrono “scuitati” e distratti, certi di essere
soli sulla pista. Quindi, pista ciclopedonale su un
pezzo di strada che accede a proprietà privata.
Eppure, basta notare che la prosecuzione della
linea ferroviaria non segue la strada privata or
ora detta, ma in realtà correva e corre a valle, in
parallelo con il pezzo di strada suddetto, come
dimostra una vecchia pietra miliare delle Ferrovie CC-LL. La sede della vecchia strada ferrata si
sperde, come fa un rigagnolo in un pantano,
sotto il murato recinto di una proprietà privata,
che ha chiuso il vecchio tratto ferroviario e costretto, certamente non con la forza, alla ritirata
delle autorità pubbliche verso la più comoda e
meno intrigante soluzione della bretella sulla
preesistente strada-servitù della famiglia che
abita lì vicino.
Lì dove si nota il cedimento psicologico e culturale delle “autorità”, tecniche e politiche, all’arraffazzonato modo di agire di certi privati è nel
trattamento riservato a quelle che una disciplina
di studio, da alcuni anni attiva su tutto il territorio nazionale, ad eccezione purtroppo della nostra enclave, e che si chiama Archeologia
industriale, definisce opere d’arte dell’ingegneria stradale di un tempo. Queste vanno tutelate,
pulite e protette. Basta guardare le cunette, cioè
quei minuti ponticelli, lunghi pochi metri, destinati a far defluire le acque meteoriche che dalla
schiena di Monte S. Angelo avrebbero travolto il
rilevato ferroviario. Bene, proprio sul lato sinistro (direzione Castrovillari-Morano), che è il lato
dal quale l’irruenza delle acque precipitava dal
monte verso la ferrovia e che ora irrompe diret-
tamente sulla pista ciclopedonale, qualcuno
(ditta che ha eseguito i lavori? un confinante
menefreghista?) ha da poco coperto con materiale da riporto l’imboccatura di monte della cunetta, cosicché con i prossimi nubifragi le acque
piovane dilaveranno la pista, sfrangiandola ed
accentuando lo sgretolamento del manto stradale, peraltro già in più punti sgranato e sdrucciolevole, forse per un troppo magro impasto
cementizio.
Ora, perché scriviamo queste cose? Ma perché
un’opera che ha incontrato il favore e la fruizione di tanta gente doveva essere motivo di orgoglio e di soddisfazione per tutti, senza essere
inficiata da sviste (chiamiamole così) … ossimoricamente visibili a chiunque.
Come se dalle nostre parti non fossimo capaci
di ambire, se non alla perfezione, ma almeno ad
una oculatezza nel fare le cose, tipiche del buon
padre di famiglia.
Luigi Troccoli
Foto 1: Il filo spinato sostituisce la staccionata
Foto 2 : Cunetta otturatacon materiale da riporto
Foto 3: Pietra miliare che delimita la vecchia
sede ferroviaria
Elezioni, si invoca la verifica delle
firme di tutte le liste
APPELLO DI FRATELLI D’ITALIA CASTROVILLARI
Il coordinamento cittadino di Fratelli d’italia,
scrive alla Corte d’Appello di Catanzaro chiedendo ai giudici di esaminare il voto amministrativo svoltosi lo scorso anno ai piedi del
Pollino. Sotto la lente di ingrandimento la raccolta delle firme che hanno sostenuto le liste
ed i criteri utilizzai per metterli insieme. Fratelli d’Italia ricorda di aver “rappresentato un
unicità circa le metodologie utilizzate nella
raccolta delle firme per la propria lista con a
capo Francesco Battaglia candidato a sindaco,
il terzo più votato dopo Lo Polito e Santagada,
firme sottoscritte rigorosamente alla presenza
di pubblici ufficiali!”. Un unicità caratterizzata
da “coerenza e trasparenza nei confronti dei
cittadini i quali sono purtroppo costretti ad
essere passivi spettatori di una sterile guerra
tra il presunto vincitore lo Polito e Santagada,
sconfitto da una manciata di voti e immediatamente da quest’ ultimo contestato”.
Fratelli d’Italia ha chiesto ai magistrati che si
presti attenzione a quella che rappresenta la
reale problematica esistente relativa alla mancanza di trasparenza e che si tralascino futili
questioni frutto di una politica lontana dalla
finalità e dagli obiettivi che la stessa etimologia della parola “democrazia” ci suggerisce.
L’ambiguità e la mancanza di trasparenza
sopra “descritta ci impone di chiedere ai giudici una attento esame relativo alla raccolta
delle firme per le quattro liste presentate da
ciascuno dei due candidati a sindaco, firme
che per legge sarebbero dovute essere state
sottoscritte solo ed esclusivamente da pubblici ufficiali”.
Nella missiva si chiede l’interrogazione dei
“sottoscrittori delle otto liste e qualora da tale
riesamina si palesassero firme non valide
chiediamo che, dalla conseguente eliminazione per irregolarità del presunti vincitore Lo
Polito e del secondo presunto candidato Santagada, venga eletto sindaco il terzo candidato più votato Francesco Battaglia di Fratelli
d’Italia, l’unico ad aver condotto una competizione elettorale eticamente valida, una eticità peraltro riconosciuta e apprezzata dagli
stessi cittadini castrovillaresi”.
Nel frattempo, all’udienza dello scorso 15 giugno, presso il Tribunale Amministrativo della
Calabria il giudice Francesco Tallaro, avendo
da poco sostituito il precedente relatore, si è
preso ancora qualche giorno di tempo per
per esprimere un giudizio definitivo sul ricorso al voto amministrativo di Castrovillari.e
l’udienza è stata aggiornata a mercoledì 29
giugno prossimo. L’unica nota di rilievo è stata
una domanda posta agli avvocati presenti in
aula, in merito ad una eventuale ricomposizione del consiglio comunale in caso di vittoria di Santagada. Questa domanda ha
rinverdito le speranze delle liste civiche di un
possibile orientamento al grande ribaltone. Di
avviso diverso una parte degli avvocati difensori del centrosinistra che hanno letto questa
domanda come una semplice informativa in
via del tutto ipotetica.
Ma ormai mancano poco più di sette giorni
per capire se il 29 giugno sarà un D-Day o una
giornata come le altre.
Angelo Filomia
IL DIARIO anno XIV n. 20 PAG. 5
SUONI, svelato il manifesto ufficiale dell'evento
Ci sono mani che diventano chioma rigogliosa, corpi che si trasformano in fusto,
solido e robusto, quello di un albero, l' albero della vita, in questo caso l'albero nostro, l'ulivo. «E proprio come un albero
che per dare buoni frutti ha bisogno di radici forti e profonde, così noi per portare
avanti la memoria e le tradizioni abbiamo
bisogno dei nostri anziani, dei nostri
nonni da cui trarre linfa vitale» E' il commento di Stefano Ferrante che ha realizzato il bellissimo scatto ora manifesto
ufficiale di Suoni, Festival Etno Jazz dal 23
al 31 luglio a Castrovillari. Presentato nel
pomeriggio di Venerdi 17 presso il salone
del Circolo Cittadino, il manifesto è stato
prodotto grazie al grafic designer Elmira
Boosari, alla consulenza artistica di Tilde
Nocera con le sue allieve del CEA, agli attori protagonisti del click, gli anziani del
centro sociale “A.Varcasia” che si sono
prestati coraggiosamente a questa iniziativa e i giovani di diverse nazionalità
coinvolti nel progetto e ha visto la consulenza scientifica della Pro Loco di Castrovillari. A disvelare e presentare il
manifesto c'erano il presidente della Pro
Loco Eugenio Iannelli, il direttore artistico
Gerardo Bonifati e il musicista Sasà Calabrese, codirettore artistico, insieme a Bonifati, dell’evento Suoni. A far gli onori di
casa la coordinatrice del Circolo cittadino
Marika Magnelli. Tante le anticipazioni sul
programma dell'evento, in particolare la
presenza di Geoff Westley grande compositore inglese direttore della London
Symphony Orchestra che dirigerà in una
serata, un’orchestra di trenta elementi; le
altre serate saranno affidate al M° Alfredo
Biondo, titolare della cattedra al conservatorio di Trapani. Non mancheranno i
corsi di musica e di danza popolare affidate a Estadanza a cura dell’Associazione
“Taranta”, ma in attesa di conoscere in
maniera più approfondita le novità assolute di questa XI^ma edizione in un prossimo incontro con la stampa, occhi e
cuore puntati sul manifesto che l'accompagnerà. Un manifesto davvero suggestivo che parla un linguaggio universale,
quello della musica, che diventa un simbolo, intrecciando in un'intensa fusione il
passato, il presente e il futuro e che dà
forma a concetti di cui stiamo sentendo
sempre più spesso parlare, l'integrazione
multietnica e le contaminazioni musicali
che sta subendo anche la musica calabrese, ben rappresentata nell'immagine
dagli strumenti arcaici, tipici del territorio
meridionale realizzati dal maestro artigiano Luigi Stabile. Un’immagine che cattura, come un flashback, dettagli,
particolari, tracce e indica, come fosse un
sogno, la misteriosa bellezza che è nella
vita, nella musica, nella tradizione.
Ines Ferrante
Foto
F. Ca-
IL DIARIO anno XIV n.20 PAG. 5
L’Hairstylist castrovillarese Pino Regina
al 62° Taormina Film Festival 2016
Dal 10 al 18 giugno, si è tenuto il 62° Taormina
Film Festival che, come ogni anno, si svolge all’interno della splendida cornice della cittadina
siciliana. In queste giornate si è respirato un
clima di trepidante attesa e a girare per i vicoletti di Taormina, bastava un nonnulla per incontrare star del cinema del calibro di Richard
Gere, Oliver Stone, Rebecca Hall, Susan Sarandon, Katherine Kelly Lang, Maria Grazia Cucinotta, Alessandro Preziosi e tantissime altre.
Ma le sorprese di queste giornate del Festival
non finiscono qui, andando a curiosare dietro le
quinte altre belle sorprese: tra gli official partners del Festival che hanno curato il look delle
star nazionali ed internazionali, presenti al festival in rappresentanza dello storico ed internazionale marchio “Compagnia della Bellezza”,
troviamo l’hairstylist castrovillarese Pino Regina
titolare del rinomato salone di bellezza di Castrovillari “Regina Parrucchieri Compagnia della
Bellezza”. L’hairstylist è stato selezionato dai vertici del rinomato franchising su 17 saloni ed è
rientrato tra i primi 5 cui è stata data la chance di
far parte del team dei parrucchieri che hanno
curato il look delle celebritas.
Grande soddisfazione per il salone castrovillarese e soprattutto per Pino Regina, che si è
ormai affermato come professionista di alta
qualità, sia per la sua accuratezza stilistica, sia
per le sue doti manageriali, tanto da ottenere
sempre buoni risultati e raggiungere una posizione di tutto rispetto nel novero della Compagnia della Bellezza.
«Un ringraziamento particolare a tutte le clienti
- ci dichiara un emozionato Regina - che con la
loro presenza ci hanno aiutato a crescere ed a
tutto lo staff che si impegna tutti i giorni con
professionalità.
Un invito finale alle nostre clienti a partecipare
al concorso di Compagnia della Bellezza "La vita
è come un film " racconta la tua storia.
Gli elaborati saranno accettati fino al 30 giugno
nel nostro salone. Ringrazio comunque tutti di
vero cuore». Ed un ringraziamento anche da
tutta la redazione del Diario, rivolto a chi, come
Giuseppe Regina, attraverso il proprio lavoro ed
il proprio ingegno riesce ad esportare al di fuori
dei ristretti confini locali le proprie abilità ed
esperienze.
IL DIARIO anno XIV n. 20 PAG. 6
“Cantine aperte”ha coinvolto produttori, ristoratori e professionisti del settore
IMPORTANTE INIZIATIVA PROMOSSA DALL’A.M.I.R.A (ASSOCIAZIONE MAÎTRES ITALIANI RISTORANTI ED ALBERGHI)
i è svolta nei giorni scorsi presso le cantine
Ferrocinto di Castrovillari un’importante
iniziativa promossa dall’A.M.I.R.A (Associazione
Maîtres Italiani Ristoranti ed Alberghi), sezione
Cosenza-Sila dal titolo “Cantine aperte”, che ha
coinvolto produttori, ristoratori e professionisti
del settore. L’evento, oltre a favorire un contatto
diretto con gli appassionati del vino, ha dato la
possibilità ai partecipanti di assaggiare i vini, di
acquistarli direttamente in azienda e di entrare
nelle cantine per scoprire i segreti della
vinificazione e dell’affinamento. Dopo un breve
saluto del Fiduciario A.M.I.R.A., G.M.R. Biagio
Talarico è intervenuto il Dott. Stefano Coppola,
enologo della prestigiosa Azienda, che ha
Un tempo l’uscita autostradale di Campotenese
costituiva un luogo di incontro e di appuntamenti o, semplicemente, un posto per godere
della frescura di quota e di una bevanda in uno
dei tanti punti vendita. Oggi è un caotico luogo
(per via dei lavori autostradali) e ingorgo di camion, auto di servizio e qualche autobus in carico-scarico di passeggeri da e per tutta Italia e
oltre. Rumori, caos, odori da gas di scarico mortificano questo posto caro alla memoria di
quanti, in un passato non troppo lontano, venivano qui proprio per fuggire l’afa e tutto il resto.
In più Campotenese, oggi ha anche una struttura, che è in corso di ultimazione, progettata
nientedimeno che dal famoso architetto bolognese Mario Cuccinella.
Come si legge nel tabellone si tratta del “Centro Ecosostenibile” che richiama nelle sue forme
le cataste di legna che caratterizzano il paesaggio del Parco coniugando un giusto equilibrio
tra tradizione e innovazione, tra architettura
moderna e cultura locale.
Qualche giorno fa in attesa di un gruppo escursionistico sono andato a vedere da vicino questa struttura e mi ha fatto molta impressione.
Sarà stata anche la luce del mattino, il ferro della
struttura, la forma, il contrasto con i monti circostanti e la completa estraneità al luogo che mi
spingono a scrivere “due righe” di impressioni,
visto anche che nessuno ne parla, ma in molti
accompagnato i partecipanti in un affascinante
percorso tra i vigneti, la cantina e l’antico
castello, appena restaurato. La tenuta, inserita
nel suggestivo scenario del Massiccio del
Pollino, con i suoi 123 ettari è un vero paradiso
per i vitigni Magliocco, Aglianico, Montonico e
Greco bianco. Condotta da anni da famiglie di
tradizione agricola, ha saputo realizzare, con
tecniche moderne e rispettose dell’ambiente,
l’obiettivo di rendere il vino ambasciatore dei
prodotti di eccellenza dell’intero territorio.
Coppola, con dovizia di particolari, ha mostrato
ai presenti le varie fasi della produzione e
imbottigliamento del vino, mettendo in
evidenza caratteristiche e pregi dei diversi
vitigni autoctoni e dei vari vini, compreso lo
spumante, prodotto con il metodo classico.
L’enologo, durante la visita, si è poi soffermato
sui vari aspetti della lavorazione e, in particolare,
su una delle principali finalità dell’Azienda,
quella di aumentare la produzione,
continuando a lavorare con dedizione e
professionalità. La visita, che ha suscitato
grande entusiasmo tra i partecipanti, si è
conclusa con una degustazione dei principali
vini dell’azienda: lo spumante Dovì, metodo
classico sia bianco che rosé e i magnifici vini
Cozzo del Pellegrino, Serra delle Ciavole e
Magliocco, accompagnati da alcuni prodotti
tipici della tradizione locale. Numerosi gli
La nuova catasta di legna!!!
pensano che si tratti di una vera e propria ciofeca avulsa da qualsiasi motivazione artistica e
architettonica.
845 metri quadrati – per parafrasare Enzo Biagi
– sottratti all’agricoltura e alla bellezza del pae-
saggio di Campotenese e del Pollino.
Forse quando sarà ultimata si contestualizzerà
nel territorio come una gigantesca catasta di
legna. Attualmente è un ammasso di ferro in
corso di rivestimento in legno.
La città perde un grande artista
Pietro Castagnaro
Un grande vuoto lascia la scomparsa del maestro Pietro Castagnaro, non solo nel mondo dell'arte, ma anche della
scuola e della cultura della nostra città. Nato nel comune di
Mirto-Crosia, ma residente a Castrovillari da più di quarant’anni, Pietro Castagnaro è stato uno degli artisti più apprezzati di Castrovillari, insegnante di Educazione Artistica
nella Scuola Media Statale “Enrico De Nicola”, e straordinario
"pittoscultore" come amo definirlo. Soprattutto un uomo
cordiale, colto, generoso e dedito alla famiglia. "Spirito caparbiamente malinconico e profondamente sensibile", artista poliedrico, avanguardista, ha partecipato a numerose
mostre riscuotendo consensi e successi anche a livello nazionale e recentemente, esaudendo un suo grande desiderio e un mio insistente invito, ha esposto le sue opere più
belle in una personale, "Oltre la Realtà c'è la Verità. Intime riflessioni" che, come lui stesso sosteneva, fosse occasione
per ciascun visitatore di riflettere non solo sulla capacità
espressiva dell'artista, ma sulla Verità, quella che riempie ed
accompagna ciascuno verso l’Assoluto e le risposte fondamentali della vita. Della sua passione e genialità artistica ricorderemo sempre i suoi lavori su tela, ad olio, a china, a
pastello, le sue opere ad incisione su granito, per committenze pubbliche e private, la lavorazione del vetro a piombo,
le creazioni polimateriche, la pittura acrilica su pietra e su
terracotta, le sculture in argilla, in pietra serena ed in marmo
di Carrara e, quindi, le famose pittosculture ispirate alla realtà socio - politica ed ai (mal) costumi imperanti nella società odierna. Coniugando tecniche e materiali diversi, la
sua propensione per l’arte in tutte le sue espressioni lo ha
stimolato incessantemente verso la sperimentazione, la
continua ricerca espressiva e le sue eloquenti creazioni, cariche di valori, di simboli, di concetti, di metafore, rappresentano un vero e proprio riverbero di denunce sociali, di
dissacrazioni, di verità sconvolgenti e, rimandando a realtà
toccanti e quotidiane, affrontano tematiche sempre attuali.
L’uomo e l'artista Pietro Castagnaro, l'insegnante, il marito
e il papà al tempo stesso, come ha affermato la professoressa De Gaudio, assetato di verità, di giustizia, di bellezza, è
sempre stato impegnato a testimoniare attraverso la sua
opera, di non facile lettura, un messaggio mirato a coinvolgere visivamente ed emotivamente gli occhi e il cuore. Io
aggiungo, come spesso lui stesso ha dichiarato durante le
nostre tante, intense chiacchierate, che se dolore ci salverà
come «catarsi purificatrice che lava la verità dagli ignobili
orpelli» per lenire quel dolore esiste il linguaggio dell'arte
che esorcizza l'immenso mal di vivere e che, nel caso di Pietro Castagnaro, ha condensato il suo pensiero ed il suo essere uomo. «L’arte deve mostrare e far pensare». Questo è
l’imperativo che ha caratterizzato la sua produzione artistica,
dipanandosi nel corso del tempo e dello spazio, impregnando le sue tele ed i suoi lavori ed io aggiungo ora, rendendosi immortale per tutti coloro che lo hanno amato e
stimato.
Ines Ferrante
esperti presenti all’evento: i Grandi Maestri
A.M.I.R.A. Pasquale Martire e Di Terlizzi, il
segretario A.M.I.R.A. Giovanni Stefano, i soci M.
Giorno, L. Zito, S. Ferraro, G. Donato, L. De Marco,
L. Presta, R. De Francesco e M. Scirgalea, la
delegata A.M.I.R.A. Caterina Bitonti, la direttrice
del Villaggio “Oasi” di Isola Capo Rizzuto e il
sommelier Carmine Sirufo, insegnante presso
l’Istituto Alberghiero di Castrovillari, tutti
straordinari professionisti della ristorazione che
hanno impreziosito e reso ancora più
importante la giornata, magistralmente
organizzata da Vincenzo Todaro, maestro ai vini
dell’A.M.I.R.A. e da Maria Ester Iannelli.
Luigi Blotta
Giro in lungo e in largo il Pollino ormai da molti
anni e non ho mai visto cataste di legno di questa forma e di queste dimensioni.
E queste cataste di legno non caratterizzano
nessun paesaggio del Pollino.
Una vera bruttura! Uno spreco di denaro pubblico. Una struttura inutile perché di uffici del
Parco ne abbiamo già fin troppi. Una struttura
inutile perché il Parco non ha bisogno di nuovo
spazio didattico ed espositivo in quanto ne ha
già tanto! Ha perfino chiuso quasi tutti i centri
visita: questi sì ricchi di spazi espostivi e tematici
dell’area protetta. Una struttura inutile, contraria
alla filosofia del recupero edilizio e del patrimonio artistico e architettonico del quale il nostro
Parco abbonda: mi viene in mente – tanto per
stare nelle vicinanze – il Complesso di San Bernardino a Morano, l’imponenza del Castello,
sempre di Morano, oppure la struttura dell’ex
carcere mandamentale o il vasto seminario diocesano di Mormanno. In molti parchi italiani
(penso al Parco del Gran Sasso e allo splendido
lavoro di recupero del castello di Assergi) hanno
deciso di recuperare il patrimonio storico, artistico ed architettonico del proprio territorio, ma
noi, sempre bastian contrari, investiamo il nostro futuro, nella costruzione di una schifezza architettonica inutile, ingombrante e brutta. Mah!
Emanuele Pisarra
AFFITTASI
LOCALE SU DUE LIVELLI
CON TERRAZZO ESTERNO
USO COMMERCIALE O UFFICIO
A CASTROVILLARI IN VIA MURACA
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Tutti i numeri della XVII edizione
di Primavera dei Teatri
IL DIARIO anno XIV n. 20 PAG. 7
Si è conclusa la diciassettesima edizione di Primavera dei Teatri, che quest’anno ha propostogli eventi in alcuni spazi della città inconsueti,
valorizzando il patrimonio storico e architettonico e favorendo canali di naturale comunicazione tra luoghi, spettatori e arte scenica, dal
Protoconvento Francescano a Palazzo di Città,
dal Castello Aragonese al capannone dismesso
dell’Autostazione in cui è stato allestito un teatro di circa 220 posti.
Il festival di Scena Verticale, con la direzione artistica di Saverio La Ruina e Dario De Luca e
quella organizzativa di Settimio Pisano, si è confermato come uno dei principali punti di riferimento della scena contemporanea nazionale,
ormai da prendere a modello per il futuro, secondo l’opinione di eminenti critici e giornalisti
che ne hanno segnalato la capacità di tracciare
una strada nuova per la comunità teatrale italiana. A confortare e sostenere la crescita di Primavera dei Teatri sono anche i numeri: 8 giorni
di programmazione,15 spettacoli serali di cui 8
in prima nazionale e 7 in prima regionale, 3
spettacoli per bambini, 2 performance, 3 laboratori per adulti e bambini, 5 escursioni guidate
nel Parco del Pollino con 75 partecipanti e poi
ancora incontri, seminari, conferenze e tante
altre iniziative in collaborazione con le associazioni del territorio: dal Lambretta Club Calabria
che ha curato i trasferimenti del pubblico da
uno spazio all’altro, all’Associazione Il Sorriso
che ha curato il Primavera Food. Complessivamente, tra spettacoli a pagamento e iniziative
gratuite, si è registrata un’affluenza superiore a
Giunta alla seconda edizione, la kermesse
"Invito Al Teatro" dell' Associazione culturale
Aprustum è stata presentata nel pomeriggio di
Martedi 21 Giugno in una conferenza stampa
presso la Sala Giunta di Palazzo Gallo. Moderato
da Mimmo Donato, l'incontro con i giornalisti,
ha illustrato le novità esclusive e le consolidate
idee artistiche del noto sodalizio castrovillarese.
Tre spettacoli debutteranno al Teatro Sybaris
della città del Pollino, per la regia di Casimiro
Gatto che, dopo il saluto del Sindaco Domenico
Lo Polito, ha spiegato come gli appuntamenti
teatrali di quest'anno si caratterizzino di
contenuti che pur mantenendo fede alla
tradizione, si affacciano sullo scenario
contemporaneo e si arricchiscono di emozioni,
di spunti di riflessione, di messaggi attuali che
coinvolgono anche la sfera sociale come l’opera
"7 MINUTI Consiglio di Fabbrica" (di Stefano
Massini) in scena Venerdì 24 Giugno alle ore
21.00, con un cast tutto al femminile poiché
vede come interpreti undici donne. Casimiro
Gatto ha sottolineato la passione e la continua
azione sperimentale che la compagnia
Aprustum svolge nel suo lavoro artistico, esito
del quale è anche e soprattutto "Anastasia,
Genoveffa, le principesse e i nani", il saggio -
6000 spettatori, a conferma della capacità del
progetto di generare ottimi risultati attraverso
una programmazione radicale e rigorosa dal
punto di vista artistico. Troppo facile produrre
grandi numeri attraverso i grandi nomi, altra
cosa è farlo in presenza di artisti pressoché sconosciuti e con un progetto che non fa sconti a
nessuno. Tra i tanti sold out di questa edizione,
si sono distinti in particolare“Geppetto e Geppetto”di Tindaro Granata;“Il Vangelo secondo
Antonio”, nuovo spettacolo di Dario De Luca con
un sold out annunciato settimane prima e una
lunga lista d’attesa di chi purtroppo non è riuscito a prenotarsi in tempo;“Giovanna d’Arco –
Tradizione e contemporaneità
invitano al Teatro
La rivolta” dei calabresi Hermit Crab e “Ci scusiamo per il disagio” della compagnia pistoiese
Gli Omini.
Un altro grande successo si è registrato per il Primavera Kids, novitàdi questa edizione, un progetto interamente dedicato ai più piccoli, ideato
da Scena Verticale e curato da Teatro della Maruca che ha visto una partecipazione complessiva di oltre 100 bambini ai laboratori e agli
spettacoli in programma.
Per quanto riguarda l’affluenza turistica, il totale
dei pernottamenti aggiuntivi ed esclusivamente
legati alla presenza del festival è pari a 788, per
un totale di spesa di 32.547,00 euro. A questa
spesa va aggiunta quella di chi, per affrontare la
permanenza lungo tutti gli otto giorni di festival, ha preferito affittare autonomamente un
appartamento, calcolata in circa 1.100,00 euro.
Per quanto riguarda la ristorazione, la spesa effettuata da turisti, visitatori, artisti, lavoratori del
festival e spettatori residenti è stata calcolata in
circa 35.000,00 euro. Considerando inoltre la
spesa effettuata per la realizzazione del festival
sul solo territorio di riferimento, si ottiene un impatto economico diretto generato dal festival di
circa 160.000,00 euro.Mettendolo in rapporto
con i contributi di 14.000,00 euro ricevuti dagli
Enti Locali nel 2015 ne viene fuori che1 euro investito dagli enti locali ne produce per il territorio 11,36. In tutto questo, la compagnia Scena
Verticale è ancora in attesa di conoscere quanto
gli Enti Locali e soprattutto la Regione Calabria
intendono investire nell’edizione appena conclusa.
spettacolo del laboratorio teatrale dei più
piccoli, una rilettura delle più note favole dei
fratelli Grimm, sulla scia del lavoro fatto da
Emma Dante, che ha coinvolto giovanissimi
attori e che li vedrà esordire Mercoledì 6 Luglio
alle ore 21.00. Antonio De Biase, tra i soci della
compagnia, ha quindi ricordato l'altro grande
appuntamento dell'edizione 2016, "Uomo e
galantuomo" di Eduardo De Filippo, sul
palcoscenico castrovillarese Venerdì 8 e Sabato
9 Luglio, che vuole essere un omaggio
commosso e doveroso a Luca De Filippo, attore,
recentemente scomparso, dalle straordinarie
capacità teatrali che ha raccolto l'eredità di un
nome, quello dei De Filippo che ha fatto la storia
del teatro italiano. La conferenza stampa è stata
per Aprustum un'occasione per ricordare
l'attore Giuseppe Maradei, anch'egli venuto a
mancare da poco e che con Gatto diede vita, per
qualche anno, all’Accademia degli Scettici,
ribadendo la ricchezza e la qualità della cultura
teatrale della nostra città, delle associazioni che
svolgono quest'attività, ciascuno secondo le
proprie professionalità, ma tutte dando un
contributo importante e avvicinando tanti alla
"difficile arte della recitazione".
Ines Ferrante
Forza Italia: «In questa amministrazione vige iI disordine assoluto»
«L’inefficienza e l’inconsistenza dell’amministrazione Lo Polito ha raggiunto livelli preoccupanti
proiettando la città nel degrado più assoluto. Un
Sindaco alla deriva, confuso, privo di idee, proposte e contenuti.
Sono ormai trascorsi 4 anni dall’approvazione
del regolamento della “toponomastica e numerazione civica” della Città e vige il disordine e la
confusione più totale dell’assetto del territorio.
Un regolamento già sottoposto e condiviso a
tutto il consiglio comunale dall’ex assessore ai
LL.PP e Patrimonio Rosario Esposito, che
avrebbe sicuramente contribuito a rendere una
toponomastica efficiente a costi contenuti,
mentre il sindaco Lo Polito ha inteso approvarne
un altro stravolto con gravissime lacune e mai
decollato.
Forza Italia chiede all’attuale Amministrazione
una rendicontazione precisa, puntuale e dettagliata, dall’approvazione ed entrata in vigore del
Regolamento a tutt’oggi ed in particolare: se
sono stati rispettati i principi di efficienza, efficacia ed economicità; se l’aggiornamento cartografico rispetta la cadenza prevista “almeno
trimestrale”; se la collaborazione sullo scambio
di informazioni è puntuale e gli adempimenti
verso l’anagrafe, verso i cittadini, e quelli del settore urbanistico e Suap, quali risultati ad oggi
hanno prodotto.
Inoltre il Comune è adempiente con gli obblighi
verso le forze dell’ordine, e perché non è stato
predisposto un modello tipo della targhetta
della numerazione civica?
Quali sono stati i costi di gestione dalla entrata
in vigore del Regolamento?
La realtà che la città versa in un abbandono e
degrado urbano generale senza trascurare le
zone rurali, Laghetto Pietà, area San Giovanni
Vecchio, Rifiuti, trasporti, degrado Piazzale Autostazione, degrado PIP, Via San Sebastiano, Ci-
mitero vecchio e nuovo e dell’Acquaro Feliceto.
In virtù del regolamento sulla toponomastica,
Forza Italia chiede di valutare l’opportunità di intitolare il Villaggio Scolastico al Presidente della
Repubblica più amato dagli italiani Sandro Pertini. Il Sindaco abbandoni la trincea dell’isola-
mento e dell’arroganza in cui si è chiuso con la
sua maggioranza, apra un confronto sui problemi della Città con tutte le forze politiche responsabili.
Rosario Esposito
Vice coordinatore
Presentato il romanzo“Il segreto della Montagna Sacra”
E' stato presentato a Castrovillari, nel pomeriggio di Sabato 18 giugno “Il segreto della
Montagna Sacra”, romanzo storico di Bernardino De Vincenzi. Presso la sala dell'associazione Khoreia 2000, al tavolo dei relatori erano
presenti il prof. Aldo Bianco, il coautore e protagonista del libro, colonnello Giuseppe Cirianni, la prof.ssa Ines Ferrante. A moderare
l'incontro Angela Micieli. Un pubblico nutrito
e attento ha ascoltato gli interventi che non
potevano non parlare di segreti, di enigmi, di
storia antica sullo sfondo di un giallo avvincente, di una vicenda narrata tra il fantasy e il
mystery, «un'avventura archeologica» come
l'ha definita la prof.ssa Ferrante, «che appassiona per la sua carica di suspence e suggestione e che percorre due strade di ricerca:
una sul campo, l’altra in un laboratorio. In entrambi i casi, come ogni ricerca archeologica
che si rispetti, ci sono dei reperti preziosi, in
questo caso preziosissimi che si legano, da
una parte, al ritrovamento degli originali dei
Vangeli (ben sei, e non quattro come quelli canonizzati dalla Chiesa cattolica tra il III ed il IV
secolo dopo Cristo), dall'altra alla Tomba di
Alessandro Magno». Bernardino De Vincenzi,
autore di saggi storici noto a livello nazionale,
scomparso purtroppo di recente, ha già
scritto “I nove pilastri” durante la presentazione del quale ha conosciuto il colonnello
Giuseppe Cirianni castrovillarese che vive e lavora a Grosseto, Comandante del Distaccamento “Savoia Cavalleria”, uno dei più antichi
reggimenti dell’esercito italiano. Parlarono di
missioni all'estero, (Cirianni ha realmente portato a termine in Libano la missione dell’UNIFIL ) e da quell'incontro è nata non soltanto
un'amicizia, ma la condivisione di un'idea, un
sequel del primo romanzo che vede tra i protagonisti, la cui a vicenda si svolge, con conti-
nui flashback, tra l’Egitto, il Libano, la città di
New York, Città del Vaticano e la Svizzera, lo
stesso Cirianni. «Un libro che si legge tutto
d'un fiato» ha commentato Angela Micieli,
plaudendo all'amico e uomo straordinario
Giuseppe Cirianni, militare attivo, ma anche
persona fortemente impegnata nel sociale e
dotata di una grande cultura storica e archeologica. Non solo avvincenti peripezie,
suggestivi enigmi da rivelare e tesori da scoprire, ha evidenziato il prof. Bianco e lo stesso
Cirianni che ha concluso l'incontro, ma anche
un invito a riflettere su alcune verità storiche,
sulle stessa figura del Gesù storico e sul ruolo
millenario della Chiesa, considerando che in
diversi passaggi del libro, l'autore sembra
quasi profetico, anticipando situazioni e vicende che oggi si stanno realmente verificando.
IL DIARIO anno XIV n. 20 PAG. 8
Mons. Savino ricorda quel 21 giugno di due anni fa
Due anni fa, il 21 giugno 2014, Papa Francesco si
recava in visita pastorale nella nostra Diocesi di
Cassano all’Jonio.
Il Vescovo di Cassano all’Jonio, mons. Francesco
Savino, ricorda quell’indimenticabile giornata
chiedendo - come fatto già nel primo anniversario della visita - di fare memoria delle sue parole.
«Desidero - dichiara mons. Savino - ringraziare
mons. Nunzio Galantino, segretario generale
della Conferenza Episcopale Italiana, mio predecessore, che rese possibile la venuta del Santo
Padre tra di noi. Desidero, altresì, invitare il Popolo di Dio della Calabria e della Diocesi di Cassano a fare memoria delle parole, dei gesti, degli
inviti che il Pontefice ha rivolto durante il suo
viaggio in Calabria, visitando, dapprima, i detenuti del Carcere di Castrovillari e, poi, la città di
Cassano, incontrando i sacerdoti, gli ammalati
ricoverati nell’Hospice, i poveri con i quali ha
condiviso il pranzo, gli ospiti della Comunità
Saman e, per finire, i 250mila fedeli partecipanti
alla Santa Messa celebrata nella Piana di Sibari.»
«Papa Francesco - ricorda mons. Savino - oltre a
pronunciare la famosa scomunica dei malavitosi
(“Coloro che nella loro vita hanno questa strada
di male, come sono i mafiosi, non sono in comunione con Dio, sono scomunicati”.) - in carcere parlò di vicinanza, di reinserimento, di
diritti e di perdono, anticipando ciò che con il
Giubileo della Misericordia è divenuto un suo
continuo richiamo.
Ai sacerdoti, il Santo Padre, ricordò, tra l’altro, la
bellezza della fraternità e la gioia di essere preti.
E poi, durante l’omelia, usò parole come “speranza”, “popolo”, “Chiesa”, rivolgendo parole di incoraggiamento ai giovani, invitando tutti a
camminare con “fede” e “carità”. Parole - continua il Vescovo di Cassano, mons. Francesco Savino - che non dovremmo mai dimenticare e
che dovrebbero sempre accompagnare le nostre azioni di cristiani impegnati ad operare secondo gli insegnamenti del Vangelo e di Gesù.»
«Una grande testimonianza di fede e di impegno, quella di Papa Francesco - conclude mons.
Savino - che due anni fa, all’inizio del suo magistero, così come oggi, ci accompagna e ci indica
la strada maestra da seguire.»
IL DIARIO anno XIV n. 20 PAG. 9
Non bisogna essere intolleranti per mangiare bene
CIBO E ALIMENTAZIONE NATURALE. NE PARLIAMO CON FRANCESCO STABILE, IDEATORE DEL BRAND “GIUSTO SANO”
Una location accogliente, immaginata per non far sentire il cliente ammalato, ma semplicemente felice di
“fare la spesa”, pur mantenendo gli stessi vantaggi riservati a chi riceve il sostegno dall’azienda sanitaria
È stato inaugurato qualche settimana fa ma
già si è imposto all’attenzione dei consumatori, un negozio specializzato in alimenti per
intolleranti, Gusto Sano. Ne parliamo con
l’ideatore del brand, Francesco Stabile, per
cercare di saperne di più. Qual è laMission di
questo
innovativo
punto
vendita?
Gusto Sano nasce dall’idea di fornire un sostegno concreto, professionale e specializzato, indirizzato a tutta quella nicchia di pubblico con
delle
esigenze
alimentari
specifiche.
Dal punto di vista imprenditoriale siamo partiti
dall’idea di voler colmare un buco di mercato
che era presente sul territorio sul territorio, un
segmento con grandi potenzialità che ci ha entusiasmato immediatamente. Man mano che il
progetto ha iniziato a prendere forma ci siamo
accorti del grande interesse da parte del pubblico e di quanto un’iniziativa del genere fosse
ricercata, quasi attesa. Con l’apertura, avvenuta
da un mese, il nostro lavoro si è trasformato in
un vero servizio a supporto di tutta la comunità.Quella dei celiaci, degli intolleranti di vario
genere e la comunità di chi sceglie un’alimentazione mirata e salutare.
Ma per quale motivo i celiaci, che tradizionalmente si riforniscono dei loro prodotti in
farmacia, dovrebbero scegliere Gusto Sano?
Smontiamo subito quest’idea di confinare i “celiaci” all’interno di un gruppo che non ha nulla a
che fare con il resto deiconsumatori; che compra alimenti come se fossero farmaci. Chi è affetto da celiachia ha il diritto di non sentirsi
escluso da nessuna dinamica legata al cibo.Per
lunghi anni la celiachia è stata vissuta come unpeso difficile da gestire e che relegava ad un’esistenza di privazioni e limitazioni. Oggi non è più
cosi. Fortunatamente le nuove produzioni, industriali ma soprattutto di realtà più di nicchia,
negli ultimi dieci anni hanno raggiunto dei livelli
altissimi, in termini nutrizionali, e una qualità incredibilmente elevata a livello di gusto. Il grande
lavoro che il team di gusto sano si impegna a
fare costantemente, è indirizzato verso una selezione mirata e coscienziosa dei prodotti: senza
glutine ma anche e soprattutto sani.
E proprio per garantireun equilibrio tra la necessità oggettiva di chi deve consumare alimenti privi di glutine, e l’importanza di
alimentarsi in modo salutare, la nostra idea è
stata da principio quella di confluire i due
aspetti all’interno di una location accogliente,
immaginata per non far sentire il cliente ammalato, ma semplicemente felice di “fare la spesa”,
pur mantenendo gli stessi vantaggi riservati a
chi riceve il sostegno dall’azienda sanitaria; Infatti come negozio specializzato e dedicato alla
celiachia, lavoriamo esattamente come le far-
macie: i buoni per l’acquisto degli alimenti senza
glutine possono essere spesi con le medesime
dinamiche, con il grande vantaggio di avere
un’offerta variegata e dai prezzi molto competitivi.
Gusto Sano, tuttavia, non si rivolge soltanto
a chi soffre di intolleranze alimentari, ma
anche a chi vuole avere un approccio diverso
al cibo, più coscienzioso e responsabile. Qual
è il valore aggiunto della vostra proposta
commerciale?
Al di là di quello che all’inizio ci è sembrato
dover essere il core business dell’azienda, abbiamo riscontrato nei desideri del pubblico un
interesse importante e non solo una curiosità
temporanea nei riguardi di un approccio alimentare sempre più calibrato e tendente verso
prodotti con delle caratteristiche specifiche.
Il biologico è sicuramente il reparto più frequentato, cosi come gli alimenti ad alto valore
nutrizionale suscitano grande attenzione verso
coloro che ricercano un equilibrio alimentare
corretto. C’è però chi si avvicina da noi quasi con
timore, come se i nostri prodotti fossero sinonimo di malessere (ancora il pensiero radicato
del cibo-farmaco). Fortunatamente accogliamo
il cliente e lo guidiamo attraverso un percorso
di formazione, più che all’interno di un semplice
processo di vendita e acquisto di prodotti.
Ascoltiamo e proviamo ad indirizzare verso la
migliore soluzione per ogni bisogno specifico,
affievolendo le paure e le resistenze nei riguardi
di cibi diversi dalle abitudini, ma che mantengono una propensione ad un maggiore benessere. Come ci riserviamo sempre di ripetere a
chiunque entra da Gusto Sano: “Non bisogna
essere intolleranti per mangiare bene”
Infine, ma non per ultimo, mi sembra di poter
cogliere una tendenza di Gusto Sano a voler
valorizzare l’aspetto culturale del cibo. Quali
le prossime iniziative dirette ai consumatori
in questa direzione?
La cultura del mangiar sano che si è sviluppata
negli ultimi anni e che fortunatamente si sta
consolidando, è nata come presa di coscienza
nei riguardi di un cattivo approccio al cibo. Influenzati dalle tendenza passate del “fast food” a
discapito di una tradizione che per antonomasia
è fautrice di un pensiero “slow” a proposito di
cibo, anche gli italiani, che dal territorio hanno
sempre (quasi inconsapevolmente) tirato fuori
uno stile di vita definito perfetto in termini di alimentazione, sono stati sviati verso più distruttive abitudini. Si è trattato di un fenomeno
travolgente e che oggi va rielaborato a favore di
prospettive nutrizionali migliori.
La tendenza, come accade spesso, è partita
dagli americani, che da più di dieci anni hanno
rafforzato la propensione ad una sana alimentazione; sicuramente costretti dai gravi danni
che il “Junk food”(cibo spazzatura) ha prodotto
nelle vite dei consumatori medi, e influenzati da
una scellerata politica dedita alla conquista di
obiettivi produttivi a scapito della salute, si sono
ritrovati a dover riformulare tutta l’offerta per
salvarsi letteralmente la pelle.
Per noi italiani è sempre stato più facile, almeno
quando si è trattato di sedersi a tavola; mi viene
in mente una frase che ripeteva spesso il grande
Maestro Marchesi, e che forse racchiude l’animo
di questa fase storica:”lascia com’è per vedere
come rimane”. La semplicità in cucina e la coscienza di valorizzare senza distruggere.
Il prodotto con tutte le sue naturali meraviglie
diventa così il fine ultimo; di conseguenza, il
cibo convertito in veicolo verso un’esistenza migliore e più appagante.
No al cibo spazzatura, no all’artificiale, mi
dica dott. Stabile, il cibo sano è anche connesso sl territorio in cui si vive ed opera?
Sposando questi principi, noi di Gusto Sano
stiamo immaginando tutta una serie di evoluzioni dirette verso un ritorno alle origini: un’evoluzione del business ideata per accogliere
all’interno della famiglia Gusto Sano le eccellenze locali che difficilmente riuscirebbero ad
avere uno sbocco su mercati meno circoscritti.
In funzione di ciò stiamo anche immaginando
uno spazio all’interno dello store da dedicare ai
prodotti della terra.Il fresco totalmente biologico, quello vero, da non confondere con il prodotto locale che si allontana dai parametri Bio;
abbiamo già incontrato molti produttori che
con grande sacrificio cercano di sostenersi all’interno di un sistema che ancora li penalizza,
incosciente del grande valore che un piccolo
produttore apporta agli alimenti che produce,
in termini di qualità nutrizionale e gusto. La comunità è il primo veicolo verso una rivalutazione del territorio che abita. Come parte di
questa comunità, e principalmente come imprenditore, mi sento il DOVERE di sposare la
causa del territorio.
Dopo questa intervista a Francesco Stabile, abbiamo rinforzato l’idea che che una collettività
cresce nel suo complesso quando nascono realtà
come Gusto Sano, che contribuiscono alla crescita
del territorio in favore della sua comunità.
Angelo Filomia
EVENTI & NEWS
IL DIARIO anno XIV n.20 PAG. 10
“Rifiuto e vada avanti”
Una nuova app per ottimizzare
la raccolta differenziata
Tecnologia e storia sulla diga
del Monte Cutugno
Nel segno della qualità ambientale e per una maggiore
azione legata ad una migliore raccolta differenziata dei rifiuti, bisognosa di educazione e sensibilizzazione oltre che
di coinvolgimento e partecipazione fattiva che a Castrovillari presto sarà supportata dalle nuove tecnologie e da
un’apposita applicazione gratuita per cellullare che aiuterà
ciascuno a svolgere meglio il suo senso civico per una città
più pulita.
“Grazie a queste intenzioni, sempre più importanti per
ogni comunità desiderosa di ottimizzare la raccolta differenziata e tenere pulita la propria città, è stato ammesso
alla seconda fase il progetto "Rifiuto e vado avanti", presentato dall’associazione capofila dell’idea E.N.S.A. (Ente
Nazionale Salvaguardia Ambientale), in collaborazione con
l’Amministrazione Comunale e in partenariato con le Associazioni U.N.A.C. (Unione Nazionale Arma dei Carabinieri)
e ASS.A.P.L.I. (Associazione Appartenenti Polizia Locale)”.
Lo rendono noto il Sindaco, Domenico Lo Polito , ed il consigliere comunale Carlo Lo Prete, responsabile, quest’ultimo, in consiglio comunale, di "La Calabria che vuoi", i
quali nello spiegare le ragioni di quest’altra azione, rilanciano la necessità di suscitare quel senso di responsabilità
verso il bene comune, bisognoso anche di strumenti innovativi e legati ai Tempi per migliorare servizi ed approcci
sull’esiste. ”
“Il progetto presentato a <Fondazione con il sud> - precisano il primo cittadino ed il consigliere comunale-, prevede, attraverso il coinvolgimento dei comitati di quartiere
e della popolazione, una fase promozionale ed informativa
su come differenziare, articolata a sua volta in due momenti principali: la distribuzione di brochure e del calendario sulla raccolta porta a porta nonché l’opportunità, per
ciascun cittadino, di attivare un’applicazione specifica per
il suo cellulare. Questi, scaricandola gratuitamente dagli
appositi siti web, potrà avere tutte le informazioni su
come, dove e quando differenziare la tipologia di rifiuto, o
segnalare agli Uffici municipali, in tempo reale, disservizi,
abbandono di rifiuti; oppure inviare richieste d’intervento,
prenotare il ritiro a domicilio d’ingombranti, scaricare la
modulistica ed altro, avendo sempre a portata di mano
uno strumento di consultazione.”
“Inoltre, capire in quale contenitore destinare i rifiuti –specifica il consigliere Lo Prete- sarà ancora più facile perché
l’applicazione conterrà informazioni su come riciclare ogni
scarto, pacchetto o confezione. Il rifiuto che non si sa conferire potrà esserlo scrivendo, tramite l’applicazione, il
nome del prodotto, oppure fotografando il codice a barre
dello specifico rifiuto.”
“L’azione , comunque, prevede- aggiunge -anche l'installazione di due strutture elettroniche denominati "cassonetti intelligenti" che raccoglieranno plastica, vetro, pet e
consentiranno ai cittadini, riconosciuti tramite tessera sanitaria, di accumulare punti da utilizzare come sconto sulla
spesa alimentare dei supermercati convenzionati.”
“Continua , così, - concludono gli amministratori- il cammino di questa Amministrazione a servizio di un approccio
civico responsabile con tutto ciò ha a che fare con i luoghi,
che necessitano di questa dedizione. E’ un po’ la filosofia
che sta alla base di questa scommessa senza sosta per il
decoro e l’immagine di Castrovillari, per far crescere quel
senso di appartenenza che significa amore e tutela per ciò
che abbiamo grazie ad altri che l’hanno tramandato.”
Un viaggio all’insegna della cultura e del teatro per emozionarsi coi miti greci nella splendida cornice dell’arena di Senise
(Potenza), spazio particolarmente suggestivo che si affaccia
sullo specchio d’acqua della diga di Monte Cotugno. Dal 24
giugno al 3 settembre verrà rappresentato in questo auditorium naturale "La Magna Grecia, il mito delle origini - il grande
racconto dei Greci in Occidente", uno spettacolo riporterà i
2500 spettatori indietro nel tempo.
La pièce "Magna Grecia, il mito delle origini" unisce tecnologia
e storia, proiettando le vicende del protagonista, Alexios, su
un enorme schermo ad acqua che sovrasta il palcoscenico.
Nello show troveranno posto anche navi greche (che navigheranno nel bacino d’acqua di 3200 metri quadrati di fronte
allo spazio scenico), cavalli ed effetti speciali. Il direttore artistico è il regista bosniaco Emir Kusturica; sul palco si alterneranno sessanta attori, tra cui Giancarlo Giannini, Claudio
Santamaria e Sabrina Impacciatore.
Il giorno dopo la serata a teatro, ci si può lanciare alla scoperta
dei dintorni del borgo di Senise, immergendosi nella natura
selvaggia del Parco Naturale del Pollino (il più grande d’Italia).
Qui si possono affrontare trekking più o meno impegnativi,
scoprendo angoli di un paradiso naturale ancora poco conosciuto. Da non perdere, per i più allenati, l’escursione di Colle
Impiso - Piano Gaudolino - Monte Pollino che consente di incontrare gli esemplari più vecchi di pino loricato (tra i quali
uno antichissimo di 980 anni) e godere di un ampia vista sul
versante meridionale del Pollino.
A Castrovillari è Davide Saladino
il nuovo coordinatore
de“La Calabria che vuoi”
La Calabria che vuoi anche a Castrovillari ha il suo coordinatore cittadino, il movimento che sta crescendo in tutta la regione, in città ha scelto Davide Saladino. «Il progetto nasce
alle scorse amministrative - ha dichiarato il nuovo coordinatore - con la lista “Nuovi percorsi” assieme al consigliere Carlo
Lo Prete ed all’Assessore Aldo Visciglia. L’idea che ci accomuna
assieme a tanti Sindaci, amministratori, uomini e donne di
buona volontà, che hanno aderito al progetto politico è quella
di dare vita ad un laboratorio di idee di confronto senza costituire un partito, per occuparsi del bene comune, dell’identità territoriale e dell’etica politica, al fine di creare una
sinergica ed armoniosa proposta costruttiva».
Saladino, a tal proposito, sarà chiamato a confrontarsi con le
rappresentanze cittadine al fine di instaurare un tavolo di lavoro permanente su argomenti di interesse collettivo per la
città.
IL DIARIO di CASTROVILLARI e del POLLINO
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Iscrizione R.O.C. n. 13126
Edito da Associazione Culturale PromoIdea Pollino
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a Castrovillari, Civita, Frascineto, Morano Calabro,
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testi citandone la fonte.
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Una delegazione del Fai
di Arezzo in visita nel Pollino
Una delegazione del
Fai (Fondo Ambiente
Italiano) di Arezzo è
stata in visita per
quattro giorni nell’area del Pollino e
della Sibaritide, recandosi in numerosi
centri della zona.
Il programma si è sviluppato su un percorso guidato che ha
consentito agli ospiti
di ammirare le bellezze paesaggistiche,
storiche e culturali gelosamente custodite nei vari comuni
fra i quali spiccano Castrovillari, Altomonte, Corigliano Calabro, Cerchiara di Calabria, Francavilla Marittima, Frascineto, Civita e Morano Calabro.
Nel lungo itinerario hanno avuto anche modo di gustare la
cucina calabrese ed i piatti tipici dei paesi attraversati.
A Castrovillari sono stati accolti dai membri del direttivo
del Fai Pollino guidati dal capo delegazione prof.ssa Donatella Laudadio che ha rivolto loro un caloroso indirizzo di
saluto ed il benvenuto in terra calabrese, avendo anche
modo di assistere ad uno spettacolo offerto in loro onore
dal gruppo folkloristico “Città di Castrovillari”.
Al termine della visita la comitiva del Fai di Arezzo ha
espresso viva soddisfazione per i luoghi visitati e per l’accoglienza ricevuta.
Mario Alvaro
Fai Pollino – Delegato alla Comunicazione
Ubriaco, tenta di accoltellare
il tabaccaio
In preda ai fumi dell’alcol, un uomo, tale G. A., 55 anni, di
Amendolara, ha tentato di accoltellare il commesso di una
tabaccheria del posto per un misero pacchetto di sigarette,
ma la coltellata è andata a vuoto e l’uomo si è ferito da solo:
arrestato dai Carabinieri e tradotto presso la Casa Circondariale di Castrovillari, sarà processato per direttissima per
i presunti reati di tentato omicidio e porto abusivo di arma
da taglio.
L’episodio di cronaca, che ha fatto scalpore in paese, si è verificato lunedì pomeriggio presso la rivendita di tabacchi
sita nella centralissima Piazza Giovanni XXIII del paese di
Amendolara. Secondo quanto si è appreso l’uomo, entrato
nella rivendita di tabacchi visibilmente alterato, brandendo
un coltello avrebbe preteso la consegna di un pacchetto di
sigarette gratis. Il giovane commesso, fiutato il pericolo,
avrebbe tentato di sottrarsi all’agguato allontanandosi e
mettendosi fuori tiro, ma l’uomo avrebbe tentato di colpirlo
e, sbagliando bersaglio, si sarebbe ferito ad un braccio e poi
si sarebbe allontanato per raggiungere il proprio domicilio. Qui,a seguito della segnalazione di alcuni astanti, è stato
raggiunto dai Carabinieri della Stazione di Roseto Capo
Spulico guidati dal Maresciallo Marco Carafa che, rinvenuto
il coltello ancora sporco di sangue, hanno tratto in arresto
lo stesso G. A., già noto alle Forze dell’Ordine e, su disposizione del Magistrato di turno presso il Tribunale di Castrovillari, lo hanno condotto presso la Casa Circondariale di
Castrovillari per essere processato per direttissima.
Stefano Mascaro è il nuovo
sindaco di Rossano
EVENTI & NEWS
IL DIARIO anno XIV n. 20 PAG. 11
Servizio postale dimezzato
Ha vinto un progetto serio e credibile.Ha vinto la moderazione, ha vinto la correttezza istituzionale, ha vinto la storia di questa terra, ha vinto la strategia, ha vinto chi ha
saputo guardare meglio al futuro, ha vinto Rossano che ha
avuto il coraggio di cambiare. Abbiamo dimostrato che
l'odio non paga, mai. Stefano Mascaro sindaco sarà il sinonimo del buon governo per la Città del Codex che saprà
essere lungimirante nel migliorare l'esistente e nel progettare da subito e con lungimiranza, il futuro. Noi ci siamo,
ci siamo sempre stati e continueremo ad esserci con coraggio, abnegazione e spirito di squadra. Ora, tutti insieme,
guardiamo avanti.
È stato questo il commento a caldo del Segretario questore
del consiglio regionale, Giuseppe Graziano, al termine
delle operazioni di scrutinio del turno di ballottaggio per le
Amministrative 2016 del Comune di Rossano, tenutesi domenica 19 giugno e al termine delle quali, con 7.171 preferenze, Stefano Mascaro è stato eletto sindaco della Città.
L’ho sempre sostenuto e ribadito – dice Graziano – in questa campagna elettorale non ci siamo inventati nulla.
Niente è stato frutto del caso e dell’approssimazione. Il
Patto per la Città, forze politiche di diversa radice insieme
con il movimentismo costruttivo de Il Coraggio di Cambiare l’Italia, a sostegno di Stefano Mascaro sindaco, stretto
per garantire un futuro amministrativo solido e di certezze
a Rossano, è stato il fulcro di una campagna elettorale
lunga ed estenuante, caratterizzata da mille dissidi e frammentazione. Avevamo il dovere di offrire alla nostra Città,
attesa da importanti e strategici appuntamenti che ne dovranno determinare il suo rilancio, una classe di governo
solida, capace, determinata e soprattutto carica di entusiasmo e di quel senso di responsabilità che spetta alle Istituzioni consapevoli. Ci siamo riusciti proponendo, insieme
a Forza Italia, al Partito Democratico e al CCI, un sindaco
valido e qualificato come Stefano Mascaro, un consiglio comunale di elevata qualità ma soprattutto un progetto politico-amministrativo credibile e percorribile in ogni suo
aspetto. La cittadinanza rossanese – scandisce ancora Graziano – pur in una campagna elettorale fin troppo esagitata nei toni e condita di veleni ha premiato questo
progetto di uomini e di idee, ma soprattutto ha lanciato
un segnale forte e per nulla trascurabile.
Da alcune settimane il postino non bussa più ogni giorno. Non
solo a Castrovillari, ma un po’ ovunque, le poste hanno deciso
che la consegna della corrispondenza, nelle varie zone di recapito, avverrà a giorni alterni.
Cosicché il portalettere che un giorno servirà una zona, l’indomani ne servirà un’altra e così via; risultato: una zona può rimanere (tra sabato e domenica non lavorativi) per tre giorni
senza posta.
E pensare che fin o agli anni ’70 i portalettere uscivano due
volte al giorno, la mattina e il pomeriggio alle ore 15. Altri
tempi, la popolazione era di meno ed i postini lavoravano di
più; oggi che la popolazione è notevolmente aumentata, la
corrispondenza si distribuisce con il contagocce, a giorni alterni.
Sesta edizione del concorso
“I nostri amici animali”
Si è conclusa la sesta edizione dell’iniziativa “I nostri amici animali” (anno scolastico 2015 -2016): concorso artistico-fotografico-letterario organizzato dal Gruppo “Passione animali” e
dall’associazione ENPA sezione di Castrovillari, con il supporto
dei servizi veterinari di Castrovillari dell’Asp di Cosenza. Tema
della sesta edizione è stato : "il cane e l’uomo nella storia: un
antico legame”. L’iniziativa è rivolta ogni anno ai ragazzi delle
scuole primarie e secondarie al fine di sensibilizzarli ad un corretto rapporto uomo-animale-ambiente.L’edizione di quest’anno ha visto come vincitore del primo premio G.G., un
alunno della sezione distaccata dell’ITIS presso la Casa Circondariale di Castrovillari , supportato nell’iniziativa dal tutor
Professoressa Francesca Provenzano. Altri premi e attestati di
partecipazione sono stati consegnati ai ragazzi delle scuole
partecipanti al concorso. Un plauso degli organizzatori va a
tutti i partecipanti ma anche e soprattutto al Direttore della
Casa Circondariale di Castrovillari dott.ssa Maria Luisa Mendicino , alla dott.ssa Maria Pia Barbaro e Loredana Amodeo che
anche quest’anno hanno inteso partecipare come istituto penitenziario nell’ottica del coinvolgimento dei detenuti del carcere nelle tematiche sociali quali, nello specifico, la tutela degli
animali di affezione .
La rete della solidarietà in Calabria
Parlare del futuro dei giovani in Calabria attraverso la rete della
solidarietà e lo sviluppo dei servizi socio-sanitari. È stato questo il
tema al centro del primo appuntamento dei "Dialoghi sulla solidarietà", iniziativa dedicata allo studio della condizione dei servizi
socio-educativi e sanitari in Calabria, che si è tenuto all'University
Club dell'Unical. L'incontro è promosso dal progetto didatticoscientifico Pedagogia della R-Esistenza e dal corso di Storia dell'educazione alla democrazia, tenuto da Giancarlo Costabile, e si
concluderà con la costituzione di un Forum permanente sulla condizione del sociale in Calabria. Al seminario di studio - moderato
dal professore Costabile - hanno partecipato il rettore dell'ateneo
Gino Mirocle Crisci e il direttore del Dipartimento LiSe Franco Altimari; la docente Unical Rossana Adele Rossi, il segretario generale della Cisl Calabria Paolo Tramonti, il presidente provinciale del
Csv cosentino Giovanni Romeo e il vicepresidente nazionale di
Confapi Sanità Candida Tucci.
Il rettore Crisci - che non è calabrese ma lavora e vive in Calabria
da tempo - ha sottolineato come qui «ci sia tanto volontariato. Al
Sud, in questo ambito, abbiamo tanto da insegnare agli altri». Il
direttore Altimari ha ribadito la necessità di affrontare nuovi percorsi di solidarietà e ha illustrato alcune iniziative in programma
all'Unical.
La formazione dell'uomo attivo e solidale è stata al centro dell'intervento della professoressa Rossi che ha sottolineato come «il volontariato impone anche un'azione solidale e politica. Bisogna
creare una rete ai fini di valorizzare il percorso formativo». Infatti
poi bisogna confrontarsi con i problemi del territorio. Di cui hanno
parlato, nel dettaglio, gli operatori del settore.
In particolare, il presidente del Csv Giovanni Romeo non ha vo-
luto fare una lezione accademica ma ha trasmesso agli studenti
dei flash delle esperienze vissute, da quella vissuta in una casa famiglia: «Un momento vissuto con i bambini che ha segnato in
modo positivo tutta la mia vita». E poi l'esperienza del Banco alimentare che nella provincia di Cosenza opera attivamente: «Riusciamo a dare una mano a circa 120mila persone che non vuol
dire risolvere il problema della povertà. Pensate a un padre senza
lavoro che deve mantenere una famiglia. Un papà mi ha scritto
una lettera in cui diceva di vergognarsi per questa situazione».
A tirare le fila di un momento di intenso confronto è stato il segretario Tramonti. «I dati che riguardano questa regione sono allarmanti. In questi ambiti la Calabria vive un protagonismo isolato
ed è per questo che sono necessarie azioni forti. Manca integrazione tra servizi sociali e sanitari. Ci siamo impegnati per due leggi
regionali sulle famiglie disagiate, ma queste leggi non hanno
avuto copertura finanziaria». Il segretario Tramonti ha snocciolato
dati e numeri per evidenziare come «siamo un po' indietro ma
qualche passo si sta facendo. Dobbiamo stabilire un dialogo proficuo con il governo nazionale e regionale».
Luci e ombre dell'assistenzialismo e del volontariato sono state illustrate dalla vicepresidente Confapi Tucci: «Le criticità sono legate alla mancata applicazione della legge regionale sul welfare.
Bisognerebbe applicare anche il piano di conversione delle strutture sanitarie che non sono più idonee. Adesso la legge 23 ha
messo al centro l'utente. Dobbiamo superare lo stato di bisogno».
Per concludere l'esperienza diretta vissuta da una studentessa, Elvira, del corso che opera come educatrice e con voce emozionata
ha raccontato la sua esperienza ribadendo che «non ci si improvvisa educatori ma lo si diventa studiando».
Manifestazione per il NO
alla riforma costituzionale
Venerdì - 24 giugno ore 18,00 – Piazza Municipio Castrovillari - Incontro con la cittadinanza per informarla sulle ragioni del NO alla riforma costituzionale che abbiamo
chiamato “DEFORMA” COSTITUZIONALE.
Al cospetto dei cittadini della città del Pollino, Castrovillari,
abbiamo invitato SILVIO GAMBINO professore Ordinario di
Diritto Costituzionale e Presidente Comitato provinciale per
il NO e PAOLO PALMA Comitato Nazionale Promotore del
Referendum. Verranno affiancati dal cittadino castrovillarese GIANNI GRISOLIA del Comitato Territoriale per il NO
del Pollino e da LUIGI PANDOLFI Giornalista economico, coordinerà la serata ROSANNA ANELE responsabile locale del
Comitato Nazionale Promotore del Referendum Costituzionale.
Con la riforma del Senato e l’approvazione della legge elettorale il così detto “Italicum” proposta dal governo Renzi, si
è costruito un sistema capestro per la nostra democrazia.
Ricordiamo che in democrazia non esistono governi costituenti, ci richiamano alla memoria i colonnelli sud americani, che una volta preso il potere si scrivono la propria
Costituzione, pensata più come strumento per blindare il
proprio potere e non come patto sociale a garanzia di convivenza e dei diritti dei cittadini. Solo il popolo e la sua
ampia maggioranza possono essere costituenti come lo
sono stati i padri costituzionali, non certo un Governo, i governi devono stare sotto le regole Costituzionali non sopra.
Che questa riforma non elimina il Senato ma, semplicemente ci toglie la possibilità di eleggere i Senatori;
Che la Corte Costituzionale ha già bocciato i difetti della
precedente legge elettorale il “Porcellum” che vengono riproposti nell’”Italicum”: le liste bloccate ed il premio di
maggioranza attribuito alla minoranza vincente senza limite di soglia.
Questa riforma costituzionale ci consegna una Camera ed
un Senato di “nominati” al comando di un Governo forte
che controlla tutti gli istituti di garanzia con il meccanismo
delle nomine.
Infine, siamo convinti che alla continua avanzata dell’astensionismo non si può rispondere con le restrizioni
delle regole democratiche per istituire un regime autarchico con il meccanismo del super premio di maggioranza
senza soglie ad un solo partito di minoranza.
Tutto ciò ci fa capire l’insostenibilità del nuovo sistema elettorale e delle riforme costituzionali, presentate dal Governo
Renzi, un sistema che non rottama il mal costume politico,
i conflitti di interessi e la pesante questione morale, ma rottama la nostra democrazia.
Su questi argomenti avremo modo di dialogare con gli
ospiti della serata, che si svolgerà in Piazza Municipio a castrovillari.
Rosanna Anele - Responsabile locale del Comitato per il
NO al Referendum Costituzionale.
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IL DIARIO anno XIV n. 20 PAG. 12
Luca Pace, un giovane chef castrovillarese a Maratea
Per parlare di buona cucina e di gastronomia italiche incontriamo Luca Pace,
giovane chef castrovillariese che ci ha
raccontato qualcosa di sé e del suo lavoro, aprendoci le porte della sua esperienza personale e raccontandoci cosa
l’ha spinto a scegliere una strada tanto
piena di soddisfazioni quanto di sacrifici.
Luca Pace fa parte della Federazione Italiana Cuochi ed è diventato chef a soli 22
anni, dopo una magnifica esperienza a
Madonna di Campiglio come secondo,
che gli ha aperto il comando di un’intera
cucina: un traguardo davvero rimarchevole per un giovane di quell’età. Da sette
anni presta la sua preziosa opera all’Hotel Club San Diego, nella splendida Maratea, e la sua attività professionale è
costantemente affiancata dalla partecipazione a gare e concorsi di cucina e di
preparazione della pizza, dove Luca Pace
ottiene sempre grandi successi. Perché
lui non è solo chef ma anche pizzaiolo,
esperto di prodotti in teglia alla pala e
tondi, grazie al corso e al diploma otte-
nuto all’API. La sua è una pizza dal gusto
leggero e fragrante, ottenuta grazie alla lievitazione minima di 96 ore, che rende le sue
ricette davvero speciali. In genere, afferma
Luca Pace, sono chef di grande nome,
come Gualtiero Marchesi e Sergio Mei, che
ispirano i giovani ad avvicinarsi al mondo
della cucina, uomini della vecchia scuola,
che potevano solo sognare la vastità degli
utensili cui si può accedere oggi e hanno
quindi costruito la loro fortuna su una gavetta lunga ma ricca di soddisfazioni. Così è
stato anche per lui ma un ringraziamento
particolare per gli insegnamenti ricevuti va
a Paolo Platini, che l’ha fatto crescere e l’ha
portato a fare esperienza in grandi strutture
di lusso a quattro e cinque stelle. Paolo Platini ripeteva sempre a Luca Pace che sarebbe divenuto un grande chef, per il tocco
di eleganza che dava ai suoi piatti, una delicatezza e un’espressività quasi femminili,
che si univano al senso del gusto, per rendere ogni portata davvero unica ed eccezionale. Per il futuro sogna di aprire una
realtà tutta sua, che al contempo racchiuda
ed esprima la sua vasta conoscenza degli
alimenti e della cucina, attraverso ogni preparazione, che dovrà essere gustata prima
con gli occhi e poi con la bocca. Non abbiamo dubbi che questo sogno potrà avverarsi, vista la cucina gustosa e decorativa,
che Luca Pace realizza. Il Diario augura a
Luca Pace i migliori successi!
Cortometraggio della Scuola Secondaria di 1° grado di Castrovillari
Il 13 giugno 2016 la classe II sez.I della Scuola
secondaria di I° grado di Castrovillari, ha portato
in scena: ”Il giornalino di Gian Burrasca”, tratto
dall’omonimo romanzo del grande Vamba.
L’idea dello spettacolo è nata dall’entusiasmo e
dal coinvolgimento emotivo mostrato in classe
dagli alunni durante la lettura e l’analisi della divertente storia di Gian Burrasca (Giannino Stoppani),
bambino
indisciplinato
e
dall’incontenibile fantasia nel combinare guai.
L’opera è stata presentata sotto forma di parodia per consentire agli alunni di esprimere al
meglio la loro creatività e fantasia l’immaginazione,le emozioni e la curiosità. Quello di Gian
Burrasca conduce a mille riflessioni necessarie
per il pubblico di ogni età: basti pensare al rapporto genitori-figli, a quello fra fratelli, al ruolo
degli educatori, ai valori dell’amicizia e della solidarietà.
La scuola, come sede formativa istituzionale privilegiata, attraverso l’attività teatrale, permette
di svolgere lavori creativi, interessanti, capaci di
coinvolgere anche i ragazzi che presentano
maggiori difficoltà, timidezze, indecisioni e li
aiuta a superare il senso di estraneità e di svalutazione di sé. La messa in scena è stata interpretata da 15 piccoli attori molto promettenti,
guidati dalla docente Rosa Maria Mastroianni
con l’aiuto delle Prof.sse Noris Ferrante e Rossella Cosentino e dei Prof. Pasquale Coppola e
Luigi Bevacqua con la collaborazione della
Dott.ssa Mariella Varcasia. La rappresentazione è
stata applaudita dalla platea che ha potuto
ascoltare con trasporto l’Inno di Mameli iniziale,
osservare i colorati fiocchi degli scolari indisciplinati ,i balletti, le canzoni, la scenografia ….
La classe III sez.I , sul palcoscenico del teatro Sybaris, dopo mesi di dura fatica, ha presentato il
cortometraggio “Un nonno di troppo”. Un
gruppo classe protagonista di un percorso coinvolgente, dinamico e divertente, in cui loro
stessi hanno espresso idee personali che grazie
al linguaggio cinematografico, hanno raccontato attraverso la realizzazione di un cortometraggio sugli anziani con uno stile narrativo
semplice, brillante e divertente. Il progetto mira
a favorire l’incontro e lo scambio intergenerazione sui temi del patrimonio culturale e la memoria storica del territorio, valorizzando il ruolo
sociale e culturale degli anziani rafforzando nei
giovani il senso di identità e di appartenenza al
territorio attraverso la valorizzazione delle capacità artistico- espressive . Grazie a questo im-
pegnativo lavoro, la scuola ha inteso educare gli
alunni al rispetto degli altri e a prendersi reciprocamente cura dell'altro, dedicandogli attenzione ed ascolto. Il progetto ideato da Paolo
Sancineto che ha curato anche il montaggio
delle scene riprese dal Prof. Giacomo Ramundo,
ha visto impegnata la classe III sez I che con la
loro Prof. Rosa Maria Mastroianni hanno scritto
le scene.
Viva soddisfazione ha espresso il D.S. Fabio Grimaldi ringraziando innanzitutto l’Amministrazione Comunale per il Patrocinio concesso, e
all’azienda pubblica Gas Pollino, i docenti del
Progetto, gli alunni e le famiglie per avere regalato alla scuola un momento così bello confermando l’alto valore formativo della scuola che
con diverse strategie consente la crescita umana
e culturale degli alunni.
Prof.ssa Rosa Maria Mastroianni
IL DIARIO anno XIV n.20 PAG. 12
Ritorna il Motoraduno di Mormanno
Dopo la pausa dello scorso anno, a causa dei
lavori di ammodernamento dell’autostrada
SA/RC, il Motoclub-Bikers città di Mormannoriprende il suo decennale percorso moto turistico con il il 12° motoraduno (VII° Nazionale)
città di Mormanno, nella stupenda cornice ai
bordi del lago in località Pantano. Il Presidente,
Pasquale De Franco ed i soci del moto club,
con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Mormanno, la Pro Loco, la Provincia di
Cosenza e la Regione Calabria, saranno lieti di
ospitare tanti amici motociclisti per due intere
giornate che uniranno al piacere delle due
ruote le prelibatezze culinarie della nostra Calabria, a contatto diretto con la natura che por-
terà a visitare i percorsi più suggestivi del Parco
Nazionale del Pollino, con vari aperitivi e stuzzichini offerti dalle varie aziende del posto durante il giro turistico. Seguiranno visite guidate
nelle Cripte della Cattedrale di S. Maria Del
Colle in Mormanno. Sarà un fine settimana da
“sballo” con tanta buona musica fiumi di birra,
assaporando la nostra buona cucina tipica.
Non mancheranno giochi per grandi e piccini
e spettacoli acrobatici di moto con piloti di
fama nazionale. Venite al nostro raduno vi
aspettiamo, i Bikers di Mormanno non vi deluderannoMotoclub-Bikers Mormanno.
Il Pollino ospita l’8° workshop
degli Unesco geoparchi italiani
In questo complesso territorio, luogo di grandi meraviglie geologiche, naturalistiche, ambientali, culturali ed agroalimentari, di recente inserito nella rete dei Geoparchi tutelati dell'Unesco,
si svolgerà l’8° Workshop degli Unesco Global Geoparks italiani».
E’ il Presidente Domenico Pappaterra ad annunciare che dal 3 al 7 luglio delegati provenienti
dagli Unesco Geoparchi Mondiali di tutto il territorio nazionale, aderenti alla Rete Europea e
Globale dei Geoparchi (EGN/GGN) - network che raccoglie 120 Geoparchi mondiali (Global Geoparks) in 33 paesi, di cui 69 in Europa e 10 in Italia -, si ritroveranno nel Parco Nazionale del Pollino per una convention di studio, approfondimento e scambio di buone pratiche.
I l Pollino per promuovere e conquistare la candidatura alla rete internazionale dei Geoparchi
ha individuato, cartografato e caratterizzato 69 Geositi ricadenti all’interno del territorio protetto. I geositi individuati sono stati organizzati in sistemi territoriali omogenei, dal punto di
vista geologico e geografico, e correlati con le altre peculiarità paesaggistico-ambientali e storico culturale presenti sul territorio. Una preziosa ed unica banca dati sulla geodiversità presente nel Parco Nazionale del Pollino e della sua interrelazione con le altre peculiarità
paesaggistico- ambientale dell'area.
«Un grande lavoro del quale oggi si raccolgono già i primi frutti» afferma il presidente Domenico Pappaterra. «Ospitare il Workshop italiano dei Geoparchi – continua l’on. Pappaterra - sarà
una grande occasione per mostrare e raccontare ad un pubblico di specialisti del settore e di
stampa specializzata sia il territorio montano con le sue peculiarità geologiche e ambientali ma
anche la sua peculiare antropizzazione rispettosa della ricchezza ambientale, che ha investito
le sue risorse sul turismo responsabile e sull’agroalimentare di qualità».
In questo vasto areale compreso tra Basilicata e Calabria l'Ente lo staff operativo e tecnico ha valorizzato la tutela del patrimonio geologico, ambientale e storico-culturale predisponendo un
corposo elaborato tecnico che è stato realizzato in collaborazione con gli Ordini Regionali della
Calabria e della Basilicata e l’Ordine Nazionale dei Geologi, l’ISPRA e esperti di riconosciuta professionalità scientifica del settore, oltre che della collaborazione di docenti Universitari dell’università della Basilicata e della Calabria e di singoli liberi professionisti operanti all’interno del
territorio del Parco.
Il Pollino è entrato a far parte nella rete Europea dei Geoparchi (EGN) nel settembre dello scorso
anno ricevendo il riconoscimento in occasione della convention tenuta a Rokua in Finlandia e
successivamente ha anche ottenuto il riconoscimento all’interno della rete Globale dei Geoparchi (GGN). La EGN/GGN, è attualmente un progetto prioritario dell’Unesco “Programma Internazionale Geoscienze e Geoparchi”
DAI CENTRI DELLA ZONA
IL DIARIO anno XIV n 20 PAG. 14
Il centrocampista castrovillarese
Domenico Franco approda al Monopoli
La società del Monopoli 1966 ha comunicato nei giorni scorsi di aver raggiunto
l’accordo con il centrocampista castrovillarese Domenico Franco, classe 1992, proveniente dall’Aversa Normanna. Domenico Franco, che nell’ultima stagione ha vestito la maglia dell’Aversa Normanna in serie D con 34 presenze e 5 gol, conta 3
presenze in serie B e 6 in C1 sempre con la Salernitana, 32 presenze in C1 con la Paganese, 8 presenze con il Messina in C2 e 19 in serie D con il Roccella. La redazione
del Diario augura al talentuoso centrocampista castrovillarese le migliori fortune,
augurandosi che questa stagione calcistica con la maglia del Monopoli lo possa
proiettare verso traguardi ancor più prestigiosi. In bocca al lupo Domenico!
Morano C./ Il progetto “Rete Marinella Amica”
ammesso al Servizio civile nazionale
Pubblicato il bando per la selezione di ventiquattro
giovani di età compresa tra 18 e 28 anni, da impiegare nel progetto “Rete Marinella Amica”, finanziato dal Servizio civile Nazionale e promosso
dall’associazione Marinella Bruno Onlus (capofila)
e dai comuni di Morano, Cerchiara, Firmo, San Basile, San Sosti.
Turismo scolastico a Novacco
Turismo della montagna e scolastico, Npvacco continua ad attrarre scolaresche e
gruppi didattici. Attraverso il gioco vivere la ricchezza della natura rafforzando il
legame con l’ambiente. Conoscere ed amare le risorse naturalistiche stimolando
la fantasia, la cultura e la riappropriazione della propria identità.
È con queste finalità che, nei giorni scorsi , l’Uficio Comunale di Promozione Turistica ha accolto e guidato la visita dei bambini della sezione Primavera del MicroNido comunale, accompagnati da insegnanti e genitori. Nel laboratorio didattico,
i bambini, tra i 2 ed i 3 anni, hanno dato sfogo alla loro fantasia e con colori e pennelli hanno dipinto una tenda.
Altro momento è stato dedicato all’incontro con alcuni uccelli rapaci, tra cui un bellissimo barbagianni, portati dal gruppo I Falconieri del Pollino. I piccoli ospiti ed i
loro accompagnatori hanno espresso grande entusiasmo per l’incontro e ne sono
rimasti affascinati.
Tra luglio e agosto si alterneranno molti gruppi scout di Saracena e del territorio,
da Castrovillari a Rogliano a Corigliano.
Novacco si conferma sempre di più riferimento importante e ricercato della proposta turistica legata alla fruizione della montagna, 365 giorni all’anno. Da fine
giugno, infatti, continueranno ad arrivare scout, anche da fuori regione. La prima
compagnia sarà di Bari ed alloggerà presso il rifugio Il Rossale del Centro Turistico.
Successivamente saranno ospitati anche dei giovani da Napoli. –
(Fonte: Montesanto SaS – Comunicazione & Lobbying)
La domanda, redatta secondo l’apposito schema
disponibile, insieme a tutta la documentazione informativa, nei portali istituzionali degli enti interessati, dovrà pervenire entro le ore 14.00 del 30
giugno 2016 a mezzo posta certificata ([email protected]), raccomandata A/R o semplice
consegna pro manibus al protocollo dell’Ente prescelto e indirizzata all’Associazione Marinella Bruno
Onlus, Via Martiri della Libertà, 31, c.a.p. 87016 Morano Calabro (Cs).
Ogni candidato potrà presentare istanza per un
solo progetto, pena l’esclusione. Le attività dureranno un anno; il compenso è fissato in € 433,80
mensili.
Similmente al 2015, la Marinella Bruno Onlus cercherà di consolidare i risultati già ottenuti. Da un
lato rafforzando il sistema di servizi integrati rivolto
alle fasce deboli di popolazione residente, o comunque dimorante, dall’altro allineando la pluralità dei bisogni espressi dall’adulto in stato di
disagio all’efficacia delle risposte, spesso frammentarie o difficilmente reperibili.
«Si tratta - dichiara il dott. Giuseppe Bruno – di un
progetto sociale di continuità, che guarda a una
rete sociale di no/profit e Comuni, in una visione
di macroarea di distretto sociosanitario, che ci consente di irrobustire il ruolo di soggetto privato capace di intervenire nel disagio sociale. Esprimo,
pertanto, vivo compiacimento all’Amministrazione
comunale di Morano Calabro e, in generale, alle
altre che hanno aderito all’iniziativa, per la fiducia
che hanno riposto in noi».
«L’idea dell’associazione Marinella Bruno ci è parsa
subito estremamente interessante. Ne abbiamo
sposato lo spirito – afferma l’assessore ai Servizi sociali del Comune di Morano, Sonia Forte – consapevoli che un sistema moderno di prestazioni
sociali non possa più prescindere dalla cooperazione tra realtà e soggetti differenti per organizzazione, ma pur simili per finalità e mission.
Ringrazio, dunque, la dinamica struttura guidata
da Giuseppe Bruno, esempio di concreto impegno
associativo, per aver saputo presentare ancora una
volta un programma valido e finanziabile».
Alle parole dell’assessore Forte si aggiungono
quelle del sindaco Nicolò De Bartolo: «Con il progetto ReteMarinella Amica – dice – conseguiamo
due obiettivi. Il primo: offrire un piccolo ma importante ristoro economico ai giovani volontari, in
un momento di grave crisi economica. Il secondo:
affermare il criterio della mutualità quale principio
di un umanesimo disposto a rinunziare all’esercizio della delega. Un plauso all’assessore Sonia
Forte e al dottor Giuseppe Bruno, per l’eccellente
lavoro compiuto».
Nasce il gruppo “La Calabria che Vuoi”
in seno al Consiglio Comunale di Civita
La Calabria che Vuoi sezione di Civita si costituisce
nel Consiglio Comunale. Anche nella ridente comunità arbëreshë di Civita, infatti, borgo suggestivo del
Pollino entrato ormai da tempo nei circuiti nazionale ed internazionali del turismo, il movimento politico “La Calabria che vuoi”, che vede nell’on.
Gianluca Gallo cofondatore e promotore di tale movimento stesso, prende posto in consiglio comunale. Un rapporto politico tra il movimento politico
voluto dall’On. Gallo e i referenti della cittadina arbëreshë che è nato negli anni passati e si è consolidato giorno dopo giorno fino alla costituzione del
gruppo consiliare avvenuto proprio in questi giorni.
Lo afferma in una nota il giovane assessore alle politiche agricole e forestali del comune di Civita Vincenzo Mastrota: «Dopo aver costituito un circolo del
movimento La Calabria che vuoi composto principalmente da ragazzi e persone di esperienza del
posto, è venuto naturale il passaggio assieme al vicesindaco Antonio Vavolizza della costituzione del
gruppo all’interno della maggioranza». «La nascita
del gruppo – sottolinea con forza l’assessore – è
stato accolto dal presidente del consiglio Giuseppe
Mario Rugiano e da tutti i consiglieri guidati dal sindaco Alessandro Tocci con soddisfazione in quanto
vuole rappresentare un’opportunità di crescita e di
confronto a sostegno dell’amministrazione e dell’intera comunità albanofona».
In un periodo storico dove l’antipolitica impera, gli
esempi di buona politica vengono premiati e prendono sempre più piede nelle comunità calabresi col
fine di costruire sempre un futuro migliore dando
voce ai territori. «La Calabria che vuoi – ha spiegato
Gianluca Gallo – è e vuole essere sempre più un momento democratico di confronto tra i cittadini per
lo sviluppo dei territori. Questa tornata elettorale
appena trascorsa dimostra ancora di più, se ce ne
fosse bisogno, che i cittadini premiano la serietà e
chi sa stare loro vicini».
Il Codex Rossanensis torna a casa
Gesù tra i mercanti del Tempio, raccontato con
immagini così ricche di particolari e di colori e
così fluide nel loro susseguirsi, da far pensare ad
una sequenza cinematografica. La solitudine di
Giuda il traditore e il senso di morte, che l'immagine di un albero bruciato e nero rende più di
ogni parola. I colori esplosivi della pagina in cui
Marco evangelista incontra Sofia.
Oggetto di un restauro delicato e sapiente,
messo in sicurezza da una nuova più bilanciata
rilegatura, torna a casa, annuncia Monsignor
Giuseppe Satriano vescovo di Rossano-Cariati, il
Codex Purpureus Rossanensis, celeberrimo
evangelario miniato su fogli di pergamena color
della porpora, forse il più antico libro illustrato
della storia, dal 2015 Patrimonio dell'Umanità,
che sarà esposto al pubblico dal 2 luglio nelle
sale del Museo Diocesano di Rossano Calabro.
Tre anni di indagini e di analisi nei laboratori romani dell'Istituto Centrale per il Restauro e la
Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario (Icrcpal) ne hanno confermato il valore incommensurabile e l'origine orientale nel VI
secolo. Oltre a rivelare particolari inediti sulla
sua fattura.
Un tesoro così sapientemente realizzato da essersi conservato per 15 secoli a dispetto di
viaggi perigliosi, smembramenti, peripezie, persino un incendio, sottolineano i tecnici. Ma comunque fragilissimo. Per questo ad attendere il
codice nelle sale completamente rinnovate e arricchite da un allestimento multimediale, ci sarà
una super teca climatizzata che ne consentirà
una monitoraggio continuo. Le pagine miniate,
15 in tutto, sono una più stupefacente dell'altra.
È Franco Viola l’uomo simbolo del decennio rossonero
IL DIARIO anno XIV n.20PAG. 15
Abbiamo sofferto, abbiamo tremato, siamo stati
colpiti duramente sbattendo contro le corde del
ring. Ma senza andare al tappeto. Ci siamo aggrappati alla nostra indole tenace, al nostro orgoglio che teneva stretto tra le mani un sogno
inseguito per un anno intero. Alla fine del primo
tempo il cielo era grigio, i musi lunghi, gli occhi
mischiavano perfettamente paura e incredulità.
Nessuno sapeva bene come ma, dopo il 3-0 dell’andata, (leggasi treazero, mica noccioline nel
calcio) i favoriti sembravano diventati quelli
della Sancataldese, che tutti aspettavamo come
degnissimi ospiti dopo la splendida giornata
dell’andata, non come spauracchi e rapinatori
del nostro immediato futuro calcistico. Dalla
festa al temuto incubo,poi fortunatamente svanito, il passo è stato breve: bravi loro a crederci,
noi sembravamo una macchina un bel po’ ingrippata che faceva una fatica pazzesca a percorrere gli ultimi metri. Un po’ come il ciclista
fuggitivo che, dopo una salita severa, (e si che
questo campionato è stato per il Castrovillari
una rampa con pendenze a tratti notevoli) va in
crisi di zuccheri a poche centinaia di metri dal
gran premio della montagna e non riesce a scollinare. Forse, rigorosamente detto a posteriori,
è stato più bello così perché a noi castrovillaresi
le imprese facili non piacciono, le cose semplici
ci riescono male. E allora, nel nostro inconscio,
abbiamo l’abilità di sparigliare le carte. 0-1, 0-2
con un uomo in meno, le imprecazioni non si
contano. Ma la speranza non ci abbandona perché quando il Lupo è ferito tira fuori gli artigli. E
trova energie insospettate. D’altra parte, nella
nostra storia, ci han dato per morti più di una
volta, proprio a cominciare da dieci anni fa,
quando era una squadra campana, il Gragnano,
a tentare di sbarrarci la strada verso la serie D. Il
3-1 dell’andata con un rigore proprio negli ultimi minuti, la beffa (e la rabbia) di dover giocare
a Rende senza un vero perché. Ancora una volta
il Lupo ferito che si scatena: i gialloblu sono sorpresi dal nostro primo tempo, non riescono a
reagire. Franco Viola (con qualche anno in meno
e qualche capello nero in più) guida un’orda di
assatanati che azzannano l’avversario non lasciandogli respiro. L’immagine di Pino Tortora
con in mano il pallone decisivo dell’ultimo rigore rimarrà una delle icone di quella giornata
viva più che mai dieci anni dopo e non solo nella
mente di Viola e Micieli, che oggi come ieri
fanno parte della famiglia rossonera. Altri due
anni ed eccoci di nuovo feriti, quasi agonizzanti.
Inizio di stagione 2007/2008 versione incubo irreversibile: le sconfitte non si contano, la squadra non può reggere il confronto con le altre di
serie D. Subentra il patron Carlo Astorino, la rosa
viene potenziata, ma le cose non vogliono sapere di aggiustarsi neppure con i numerosi
cambi di panchina: da Napoli a Bellinvia, a Fioriello fino al ricorso disperato al mago Angelo
Carrano anche e soprattutto nel ricordo di una
promozione tra i professionisti che nessuno
aveva dimenticato. La sentenza, dopo mille e
più peripezie, è affidata al doppio spareggio con
il Caserta. L’1-1 in casa sembra una pietra tombale sulle speranze di permanenza. Non per il
mister che, sotto la tribuna a fine gara tranquillizza tutti dicendo che in Campania si sarebbe
potuto ribaltare il verdetto. Detto e fatto: Ferrari
con una magnifica galoppata (da vedere e rivedere su youtube) e Pannozzo su rigore firmano
un pazzo 2-0 e una salvezza che ha del miracoloso. Alla squadra di Pietropinto rimangono due
espulsi, una retrocessione e una quantità industriale di rabbia sfociata in un arbitro, Moretti di
Bari, chiuso nello spogliatoio e impossibilitato a
uscire. Ancora un anno e riecco Franco Viola,
l’uomo sportivo del decennio per la Castrovillari
calcistica. Il destino dice ancora play out e di
nuovo Campania: stavolta l’avversario si chiama
Puteolana, dal nobile passato e dall’incerto presente. All’andata a Castrovillari finisce 1-0 con
un missile su punizione a tempo scaduto firmato da Caridi. Un segno del destino, forse. Ancora Davide Ferrari sugli scudi nel temutissimo
ritorno con la rete che vale l’1-0 fino a pochissimi minuti dal termine quando Aloe trova il pareggio e ci mette i brividi per i minuti di
recupero. La punizione dal limite per i campani,
– Fumata nera in casa del Castrovillari calcio.
Toccherà ancora attendere qualche giorno, per
conoscere il futuro del tecnico Franco Viola il
quale dopo aver dato la sua disponibilità alla società rossonera per guidare i “lupi” anche il prossimo anno, ad oggi non ha avuto dalla stessa
garanzie rassicuranti per quanto concerne il futuro in serie D della squadra del Pollino. “Noi vogliamo garantire a mister Viola una squadra
competitiva ed è per questo motivo che abbiamo bisogno dell’aiuto dell’amministrazione
comunale la quale devo ammettere sta cercando di venire incontro alle nostre esigenze,
cioè quelle che riguardano l’iscrizione al prossimo campionato. Tutto ciò per dare al Castrovillari un futuro in serie d da protagonista”.
Queste le parole del presidente Giuseppe Agostini che ci spiega la causa di questa attesa da
parte di tutta la dirigenza del Castrovillari che rischia di rimanere senza allenatore in quanto il
tecnico di Taurianova potrebbe decidere di non
aspettare in “eterno” quindi cambiare e accettare
una delle tante richieste giunte da altre società
importanti del calcio calabrese (Lamezia ndr) .
“Stiamo lavorando per preparare una rosa competitiva. Vorrei dire che la volontà da parte della
società, tutta, è quella di far restare il tecnico
Franco Viola ma, come le ho detto in precedenza, vogliamo un gruppo all’altezza di questo
mister in quanto desideriamo arrivare a fine stagione nei primi posti della classifica e da soli
questo non è possibile.” dichiara il presidente
rossonero il quale è stato chiamato, meno di un
anno fa, dal co-presidente Di Dieco a presiedere
la dirigenza del Castrovillari Calcio insieme a lui
lanciandosi in questa nuova e splendida avventura solo per amore della sua città. Schivo ma
allo stesso tempo bravissimo comunicatore ed
interlocutore, Agostini, da giovane cestista e poi
appassionato di tiro a piattello, si è catapultato
in maniera peretta in questa nuova avventure
sportiva contribuendo in maniera determinante, insieme agli altri a raggiungere questo
importante traguardo calcistico che lo ha por-
tato alla promozione nella quarta serie. Il primo
anno di Presidenza e subito la grande vittoria.
Un vero portafortuna. “Quella di quest’anno è
stata una bellissima avventura e speriamo di riproporla l’anno prossimo con un altro traguardo. Il merito in primis è di mio genero,
Alessandro Di Dieco, del ds Giampiero Salituro,
e di tutti i componenti della società, interni ed
esterni; ed un grazie – conclude il presidente castrovillarese - va ai sostenitori che ci sono stati
sempre vicini”. Insomma restano ancora tanti sul
futuro di Franco Viola qui a Castrovillari; tutto, o
quasi, è nella mani della società rossonera che
dovrà prendere in fretta una decisione e fare soprattutto molta chiarezza. Intanto il Castrovillari
calcio ha comunicato che giovedì 30 giugno,
alle 22, presso il Castello Aragonese avrà luogo
la “festa rossonera” questo “per sancire e dare seguito ufficialmente a quello che è stato il lieto
epilogo della lotteria play off”.
www.abmreport.it
ridotti in nove, all’ultimo respiro, si infrange sulla
barriera e si può gioire ancora una volta per il
pericolo scampato, per una salvezza per certi
versi ancora più incredibile della precedente.
Tutto questo solo per citare le imprese più recenti e senza dimenticare le vittorie con la Battipagliese, in serie C2, e ancora prima la Palmese
per l’approdo nel campionato nazionale dilettanti all’alba dell’epopea caligiuriana. Sono dolcissimi ricordi che si fanno strada come un
raggio di sole tra le nuvole dell’intervallo, tra
una marea di interrogativi che non trovano risposta. Perché non esiste. Dissolvono tutto
D’Angelo prima e Perri poi: questa squadra fatta
di veri uomini (non si rimontano due gol in dieci
se non si hanno doti prima umane e poi tecniche) e questo pubblico che non è nemmeno
lontano parente dell’Eccellenza (chi è capace di
portare 500 tifosi in Sicilia alzi la mano per favore) non potevano lasciare andare così un
sogno. Negli ultimi minuti, dopo la grande
paura e quando la serie D è diventata solo un
dolce conto alla rovescia, mi è sembrato di scorgere vicino alla panchina del Castrovillari due signori di nome Agostino Caligiuri e Mimmo
Rende. Erano felici e davano pacche sulle spalle
ad Alessandro Di Dieco, l’imprenditore-ragazzo
che ci ha messo faccia, tempo e denaro per la
causa rossonera insieme ad un manipolo di coraggiosi compagni di viaggio. Sembrava che,
con voce rassicurante, gli sussurrassero: “ Coraggio, ragazzo, è fatta. Goditi il momento,
anche tu da oggi sei un vincente”. Per la Società,
seria e compatta, l’encomiabile mister Viola, i
calciatori che hanno saputo fare gruppo, lo
splendido pubblico che ha buttato il cuore oltre
l’ostacolo rinverdendo i fasti di uno stadio gremito come ai bei tempi, il fischio finale corrisponde ad un autografo d’autore in calce ad una
splendida pagina di calcio, di sport (grazie a due
bellissime tifoserie), di riscatto della nostra città.
Benvenuti nella Nostra Storia.
Gaetano Pugliese
Castro/Fumata nera per la riconferma dell’allenatore
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