che fine hanno fatto gli 8000 libri scomparsi dalla biblioteca dell
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che fine hanno fatto gli 8000 libri scomparsi dalla biblioteca dell
IL DIARIO anno XIV n. 20- IN DISTRIBUZIONE VENERdì 24 giugno 2016 di CASTROVILLARI e del POLLINO CHE FINE HANNO FATTO GLI 8000 LIBRI SCOMPARSI DALLA BIBLIOTECA DELL’ABBADIA DI SAN BASILE? LA PISTA PEDO-CICLABILE, TRA ABUSI E MANOMISSIONI ELEZIONI, SI INVOCA LA VERIFICA DELLE FIRME DI TUTTE LE LISTE Castrovillari (Via Ulivi) VENDITA Appartamento secondo piano 140 mq. circa: grande soggiorno con camino, cucina abitabile, tre camere da letto, due bagni e ripostiglio. Risc. autonomo. Locale pluriuso 50 mq. circa al piano seminterrato. Paragonabile al nuovo. euro 130.000 Castrovillari Ietticelli) VENDITA Terreno edificabile 550 mq. circa con progetto approvato per la realizzazione di un'abitazione su due livelli con sup.in pianta pari a 130 mq.. Oneri completamente versati. euro 59.000 Castrovillari (z. centrale) VENDITA Appartamento primo piano 70 mq.: 1 camera da letto, soggiorno, cucina e bagno. Risca.autonomo e piccolo locale deposito al piano terra. euro 45.000 tratt. 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Zona urbanistica “B3” – indice di fabbricabilità fondiaria 2,50 mc./mq.. euro 55.000 La Città come bene comune, nuovo paradigma dell’abitare IL DIARIO anno XIV n. 20 PAG. 2 LABORATORIO URBANISTICO DIALOGHI D’AUTORI Si è chiuso il laboratorio urbanistico della manifestazione Dialoghi d’Autori, organizzato dal LUA – Laboratorio Urbanistico e Architettura diretto dall’architetto Rosanna Anele svoltosi a Castrovillari dal 28 maggio al 11 giugno 2016.La Città come bene comune, nuovo paradigma dell’abitare, non può che partire dal progetto sociale che la sottende e dalla sua Rigenerazione Urbana Sostenibile, considerata come sintesi di una soluzione possibile e a portata di mano, che si declina con un lavoro di analisi e ricerca minuto ma impegnato nei prossimi vent’anni alla costruzione della città che vogliamo. Le parole chiavi sono state: “rammento”, “agopuntura urbana”, “ascolto”, “sostenibilità”, “identità”, “preesistenze”; che nei processi di trasformazione urbana ci riportano alla dimensione minuta dell’intervento di rigenerazione, ma allo stesso tempo alla costruzione di “trame”, di “polarità”, di “processi”, di “cooperazione”, di “globalizzazione e ubiquità”, che fanno della complessità e della proiezione a scale ben più alte, rispetto a quella del singolo intervento, la base delle proposte di rigenerazione urbana. Tutte le esperienze illustrate si sviluppano sullo schema della progettazione integrata, sul rapporto tra: governo e cooperazione, bisogni sociali, progettazione architettonica e gestione. Cercando un rapporto comunicativo di tipo orizzontare e di intercambio tra chi decide, chi esegue e chi utilizza lo spazio urbano, esaltando le componenti attivate dalla partecipazione come spinta dal basso di sollecitazione all’inter- vento di rigenerazione. Combinando le forme classiche del progetto urbano di trasformazione con le esigenze di fattibilità, in tempi di crisi, di rafforzamento delle componenti socio-economiche, invertendo il processo strutturato dall’alto verso il basso, in quello opposto dal basso verso l’alto, tra il pubblico e il privato, dove il patrimonio di conoscenza delle comunità diventa la vera risorsa da valorizzare. Il risultato: partendo dal quartiere Macrino, con le sue emergenze architettoniche sottoutilizzate, ex Tribunale, ex convitto Vescovile, gli spazi pubblici degradati, la piazza “mancata” dell’ex Mercato, oggi piazza Matteotti, lo sguardo si è allargato a tutta la Città. Elaborando uno schema progettuale ricco di spunti e di riflessioni sulle potenzialità di riuso e cambiamento di ruolo degli spazi pubblici in una dinamica di rigenerazione che può fare della città di Castrovillari sede di sperimentazioni urbanistiche. Più che una chiusura dei lavori è un avvio di un rinnovato impegno che il Laboratorio si impegna a portare avanti, per la città di Castrovillari nei prossimi mesi. Ringraziando quanti hanno partecipato attivamente e invitando chi ha interesse a partecipare.Il luogo per gli incontri del Laboratorio LUA rimane la Galleria d’Arte “La Bilancia” via Francesco Arcuri, 21, Castrovillari, con appuntamenti cadenzati che ci riserviamo di comunicare nei prossimi giorni. Arch. Rosanna Anele Presidente LUA Nella vecchia fattoria dell’Abbadia, ia, ia oh!!! 8000 LIBRI SCOMPARSI DALLA BIBLIOTECA DELL’ABBADIA DI SAN BASILE? Arriva all’esame del Tar il primo fascicolo riguardante il reintegro di un’amicizia su Facebook cancellata senza giusta causa. È questo l’effetto dell’emendamento al Jobs Act riguardante il celebre social network. Secondo recenti studi essere rimossi dagli amici su Facebook è un trauma peggiore rispetto al perdere il posto lavoro, il Consiglio dei Ministri ha quindi deciso di applicare i principi del reintegro dell’articolo 18, appena tolto ai lavoratori, agli utenti defenestrati senza una giusta causa”. Il dipartimento del Ministero della Giustizia presieduto dal giudice emerito Ilvo Tardellazzio dovrà esaminare i casi di rimozione segnalati. Se non viene ravvisata la giusta causa, l’amico dovrà essere reintegrato. L’incauto siluratore dovrà inoltre garantire all’amico reinserito almeno un commento e due pollici al giorno, infine dovrà provvedere al rimborso della connettività per sei mesi. La nuova norma prevede comunque che venga riconosciuta la giusta causa se l’amico polverizzato appartiene a una o più delle categorie elencate in un’apposita lista nera, che comprende tra l’altro:capslockisti (scrivono più del 50% del testo IN MAIUSCOLO), abbreviazionisti (usano simboli esoterici come nn, xke, ks), credulobufalisti (credono a bufale e complotti di vario genere: scie chimiche, signoraggio, rettiliani), nomaisti (iniziano i post con frasi come “non sono razzista, ma..”) e brignanisti (postano video a loro dire censurati dai poteri forti, come l’immortale monologo “Politici, ma non vi fate un po’ schifo” del caustico e irriverente Enrico Brignano). Di certo non rientra nella giusta causa la cancellazione di uno storico locale che, in una piccola comunità che inaugura una Abbadia, si chiede pubblicamente sui social che fine abbiano fatto i preziosi libri della biblioteca. Ma il rischio di venir cancellato dal novero delle amicizie su Facebook da una parte dei suoi concittadini schierati con il “progresso” è alto, ma forse, in base alla nuova legge, potrebbe essere graziato dal reintegro. Ma veniamo ai fatti. Nello scorso numero del Diario davamo conto ai nostri lettori del progetto di rilancio del monastero italo-greco di Santa Maria Odigitria . Durante l’incontro venne annunciata la prossima riapertura della Chiesa grazie agli sforzi della Diocesi e del Comune, la possibilità di riportare i Monaci al Monastero. e, infine, e qui la parte spinosa della vicenda, anche la volontà di allestire una biblioteca con specificità sull'oriente cristiano e l’allestimento di sale con esposizioni permanenti di abiti tradizionali. Peccato che, sul monastero italo-greco di Santa Maria Odigitria in San Basile in cui in origine, tra il X e XI secolo, fu costruito il cenobio intitolato a San Basilio Craterete, ne abbia parlato e scritto in un volume espressamente dedicato, proprio l’autore di questa rivolta sui social, il prof. Mario Bellizzi, che ha innescato un dibattuto aspro, serrato e circostanziato, sul suo profilo Fb, in relazione alla presunta scomparsa di 8000 preziosi libri custoditi nella biblioteca dell’Abbadia. Secondo Mario Bellizzi «l’Eparchia di Lungro, proprietaria dell’Abbadia e di quanto contenuto in essa, con gli ultimi due Vescovi, avrebbe dovuto sapere, così come il Parroco di San Basile, dove siano custoditi i preziosi libri. Ma nessuno sa niente, nessuno ricorda, nessuno ha risposto alle mie domande: vox clamans nelle Murge. La storia inizia con la giusta sollevazione popolare contro il tentativo di trasformare la benedetta Abbadia in un Ospizio – Centro Anziani da parte dell’allora vescovo Ercole Lupinacci. Nota Bene: c’è sempre qualcuno che vuole trasformare la povera Abbadia, ora in Ospizio ora in Ohm Factory! Partono i lavori di riconversione degli spazi, e vengono tolti gli scaffali e quant’altro, idem i libri. Siamo a cavallo degli anni 2006-2007. Il Vescovo Lupinacci avrebbe incaricato, un suo parente (?), il sign. D. B. a gestire il tutto in qualità di “Responsabile della Biblioteca popolare di S. Maria Odigitria” e come “Responsabile Amministrativo” (della Diocesi?). Mister B. sarebbe stato poi attivo nel campo, come gestore della Casa di Riposo SS. Cosma e Damiano di San Cosmo Albanese, accogliente "gli ospiti con un’assistenza, diurna e notturna, con personale altamente qualificato, (…) e garantisce un programma di attività terapeutiche, riabilitative ed educative finalizzate all’acquisizione e/o al mantenimento delle abilità fisico, cognitivo, relazionali”. Mister B., nel giugno 2007, incalzato da più parti, tranquillizza gli animi degli shinvasigliot, assicurando che i libri ci sono tutti, nessun libro è andato a Grottaferrata, e sono stati consegnati in colli numerati, al Parroco di San Basile, e chiusi a chiave nella Canonica. E che torneranno al loro posto e ri-inventariati non appena sarà finita la ristrutturazione e arredata la sala con i nuovi scaffali (di cui prepara anche una bozza). E quindi ? E’ mai possibile che tutti i miei paesani, a vario livello di responsabilità, a loro insaputa programmavano richieste di finanziamento grazie a quella biblioteca e altri a loro insaputa li ospitavano nella Canonica, altri a loro insaputa sono proprietari dell’Abbadia e dei beni custoditi in essa? Sono trascorsi 10 anni dalla falsa sparizione della Biblioteca: facciamo in modo che l’oblio non la faccia sparire veramente! Sempre per favore, ora che vi ho dato l’indirizzo volete controllare se ci sono tutti i libri e quelli famosi del Seicento? Qualcuno glielo dice al Sindaco e qualcun altro all’attuale Vescovo di Lungro o al suo Protosincello (che taglia il nastro tricolore) che i libri sono in Canonica da 10 anni, sempre se non erano belli e tranquilli, con la coscienza a posto mentre noi ci tormentavamo per la damnatio memoriae e la cultura ? Le carte dicono questo. Ma i protagonisti ancora in vita potrebbero dire il contrario, oppure i conti non tornare e allora … In questo caso, mia gente di Calabria, io la pianterei qui. E’ bello stare in silenzio e guardarvi ad uno ad uno, ci conosciamo ormai da tempo! Continuate voi lo spettacolo sempre a vostra insaputa!». E sempre a proposito di Facebook e della efficacia comunicativa dei social in termini di pubblica denuncia il prof. Mario Bellizzi così incalza in un altro dei suoi post: «Mi è stato rimproverato da alcuni miei paesani che lavorano lontano da San Basile che avrei commesso un errore grossolano di comunicazione. E brevemente mi hanno fatto degli esempi che lo dimostrano. Prima si usavano i bigliettini legati alla zampetta dei colombi viaggiatori, poi i messaggeri a cavallo, le tavolette di argilla con impressi dei segni, fogli di papiro e rotoli, pelli di montone vergati con le lettere, l'alfabeto morse su strisce di carta, la lettera normale, raccomandata o assicurata, il telegramma. In ogni caso, restava una traccia, un segno tangibile come prova della comunicazione. Poi, l'email, il PEC posta elettronica certificata, ... e allora? Beh, io ho utilizzato semplicemente Facebook. Grave errore! Nessuna istituzione del Sovrano o del Pontefice è obbligata a stare davanti al display a leggere le mie lamentele! Nessuna delle mie comunicazioni costituisce la prova che loro hanno saputo da me qualcosa, ... Canta che ti passa. Hanno ragione i miei astuti concittadini fuori stanza. E allora? Giriamola così ... e se io possedessi una prova cartacea sulla quale è scritto che l'Ecc. L. ha delegato il parente D. B. a dare la gestione dei libri (saranno stati 8000 in partenza e 8000 in arrivo nei katoqi?) a .... quella sarebbe una buona prova? Per l'ennesima volta, Signori divinità terrene, se volete risolvere il problema della nostra biblioteca dell'Abbazia, datevi una mossa, tanto lo sappiamo che Facebook lo compulsate o le corti addette vi fanno il riassunto delle puntate. Ma io credo nella Madonna Odigitria e LEI sta agendo 'virtualmente'. Chi sa, oltre noi, ha il dovere di parlare e di risolvere il problema perché i libri della Biblioteca di San Basile non sono suoi!». « Per non dimenticare il passato, rispettandolo e per avere uno sguardo al futuro», queste le testuali le parole del primo cittadino di San Basile in occasione della cerimonia di inaugurazione del Progetto Abbadia. Sul passato ha già detto tutto il prof. Bellizzi, sul futuro magari un invito a considerare chi pone problemi nell’interesse della collettività, una risorsa e non un problema. Angelo Filomia La pista pedo-ciclabile, tra abusi e manomissioni IL DIARIO anno XIV n.20 PAG. 3 Dopo reiterati inviti, con due amici mi sono recato a percorrere un breve tratto, tra il Crocifisso di Morano e l’ex Motel, della sede ciclopedonale ricavata sul tracciato della Ferrovia Calabro-Lucana, grazie a progettazione e realizzazione, che hanno visto impegnate due amministrazioni civiche. Mi accompagna Lamberto Mainieri, ex ferroviere, conoscitore di ogni metro della tratta, raccoglitore di memorie della dismessa linea Spezzano-Lagonegro e autore di mostre e convegni sul tema, e Giuseppe Bellizzi, che il nuovo tracciato aveva percorso più volte. L’impressione che si ricava dalla passeggiata è che le cosiddette “autorità preposte” (tra cui certamente le Ferrovie della Calabria, nel cui demanio ricadono o ricadevano i terreni asserviti alla linea ferrata, ed i comuni di Castrovillari e Morano, ciascuno per la parte di propria competenza) siano stati spogliati, dato che la proprietà comune di larghe fasce di terreno sembrano essere state fagocitate da azioni appropriative di diversi privati, che hanno valicato i limiti delle proprie particelle. Infatti, l’avere posto a protezione della pista una staccionata di legno, che in un anno appena sta già mostrando i segni delle screpolature, tipiche di un legno a scarsa stagionatura ed a vile trattamento “antirughe”, ha significato indurre chiunque nell’opinione che il confine della proprietà demaniale coincida con i paletti della staccionata. In verità, la proprietà delle Ferrovie della Calabria va al di là delle barriere di legno, ma non si è pensato a porre una seconda recinzione, più a lato, per sottolineare che per oltre una decina di metri a sinistra e a destra della pista nessun privato può pretendere accaparramenti di terreni. Per la verità c’è chi ha provveduto a porre una delimitazione alla destra della pista (per chi va in direzione Morano), e lo ha fatto in modo perentorio, pungente e sostitutivo: invece che dalla palizzata in legno, che in quel tratto scompare, la pista è delimitata da una barriera di filo spinato! Pensate: chi scende da Morano con la bici o a piedi di corsa, giovani, adulti o bambini, deve augurarsi di non ruzzolare, per la pendenza che c’è, proprio in quel punto dove potrebbe essere fermato dal provvidenziale “offendicolo”, tranquillamente eretto in quel tratto e non notato finora, ahimè, da nessuno! E’ uno stupendo esempio di ingegneria stradale: staccionata in legno, proseguita, in perfetto allineamento topografico, dal filo spinato. Ma l’incuria nella tutela della proprietà pubblica ha dell’inverosimile. In effetti, il percorso parte da Castrovillari seguendo la sede della ferrovia; dopo poco, prima di innalzarsi verso la rampa del Crocifisso, la pista ciclopedonale prosegue su una via privata (o sulla quale grava una servitù) che porta all’abitazione di una famiglia; questi signori vedono passare continuamente podisti e ciclisti sotto il loro muro di cinta, magari con l’accompagnamento di cani non al guinzaglio, con l’inevitabile scambio di ululati e, soprattutto, con la tensione di dovere uscire dal proprio cancello con l’automobile e stare attenti a non impattare in ciclisti in discesa o podisti che corrono “scuitati” e distratti, certi di essere soli sulla pista. Quindi, pista ciclopedonale su un pezzo di strada che accede a proprietà privata. Eppure, basta notare che la prosecuzione della linea ferroviaria non segue la strada privata or ora detta, ma in realtà correva e corre a valle, in parallelo con il pezzo di strada suddetto, come dimostra una vecchia pietra miliare delle Ferrovie CC-LL. La sede della vecchia strada ferrata si sperde, come fa un rigagnolo in un pantano, sotto il murato recinto di una proprietà privata, che ha chiuso il vecchio tratto ferroviario e costretto, certamente non con la forza, alla ritirata delle autorità pubbliche verso la più comoda e meno intrigante soluzione della bretella sulla preesistente strada-servitù della famiglia che abita lì vicino. Lì dove si nota il cedimento psicologico e culturale delle “autorità”, tecniche e politiche, all’arraffazzonato modo di agire di certi privati è nel trattamento riservato a quelle che una disciplina di studio, da alcuni anni attiva su tutto il territorio nazionale, ad eccezione purtroppo della nostra enclave, e che si chiama Archeologia industriale, definisce opere d’arte dell’ingegneria stradale di un tempo. Queste vanno tutelate, pulite e protette. Basta guardare le cunette, cioè quei minuti ponticelli, lunghi pochi metri, destinati a far defluire le acque meteoriche che dalla schiena di Monte S. Angelo avrebbero travolto il rilevato ferroviario. Bene, proprio sul lato sinistro (direzione Castrovillari-Morano), che è il lato dal quale l’irruenza delle acque precipitava dal monte verso la ferrovia e che ora irrompe diret- tamente sulla pista ciclopedonale, qualcuno (ditta che ha eseguito i lavori? un confinante menefreghista?) ha da poco coperto con materiale da riporto l’imboccatura di monte della cunetta, cosicché con i prossimi nubifragi le acque piovane dilaveranno la pista, sfrangiandola ed accentuando lo sgretolamento del manto stradale, peraltro già in più punti sgranato e sdrucciolevole, forse per un troppo magro impasto cementizio. Ora, perché scriviamo queste cose? Ma perché un’opera che ha incontrato il favore e la fruizione di tanta gente doveva essere motivo di orgoglio e di soddisfazione per tutti, senza essere inficiata da sviste (chiamiamole così) … ossimoricamente visibili a chiunque. Come se dalle nostre parti non fossimo capaci di ambire, se non alla perfezione, ma almeno ad una oculatezza nel fare le cose, tipiche del buon padre di famiglia. Luigi Troccoli Foto 1: Il filo spinato sostituisce la staccionata Foto 2 : Cunetta otturatacon materiale da riporto Foto 3: Pietra miliare che delimita la vecchia sede ferroviaria Elezioni, si invoca la verifica delle firme di tutte le liste APPELLO DI FRATELLI D’ITALIA CASTROVILLARI Il coordinamento cittadino di Fratelli d’italia, scrive alla Corte d’Appello di Catanzaro chiedendo ai giudici di esaminare il voto amministrativo svoltosi lo scorso anno ai piedi del Pollino. Sotto la lente di ingrandimento la raccolta delle firme che hanno sostenuto le liste ed i criteri utilizzai per metterli insieme. Fratelli d’Italia ricorda di aver “rappresentato un unicità circa le metodologie utilizzate nella raccolta delle firme per la propria lista con a capo Francesco Battaglia candidato a sindaco, il terzo più votato dopo Lo Polito e Santagada, firme sottoscritte rigorosamente alla presenza di pubblici ufficiali!”. Un unicità caratterizzata da “coerenza e trasparenza nei confronti dei cittadini i quali sono purtroppo costretti ad essere passivi spettatori di una sterile guerra tra il presunto vincitore lo Polito e Santagada, sconfitto da una manciata di voti e immediatamente da quest’ ultimo contestato”. Fratelli d’Italia ha chiesto ai magistrati che si presti attenzione a quella che rappresenta la reale problematica esistente relativa alla mancanza di trasparenza e che si tralascino futili questioni frutto di una politica lontana dalla finalità e dagli obiettivi che la stessa etimologia della parola “democrazia” ci suggerisce. L’ambiguità e la mancanza di trasparenza sopra “descritta ci impone di chiedere ai giudici una attento esame relativo alla raccolta delle firme per le quattro liste presentate da ciascuno dei due candidati a sindaco, firme che per legge sarebbero dovute essere state sottoscritte solo ed esclusivamente da pubblici ufficiali”. Nella missiva si chiede l’interrogazione dei “sottoscrittori delle otto liste e qualora da tale riesamina si palesassero firme non valide chiediamo che, dalla conseguente eliminazione per irregolarità del presunti vincitore Lo Polito e del secondo presunto candidato Santagada, venga eletto sindaco il terzo candidato più votato Francesco Battaglia di Fratelli d’Italia, l’unico ad aver condotto una competizione elettorale eticamente valida, una eticità peraltro riconosciuta e apprezzata dagli stessi cittadini castrovillaresi”. Nel frattempo, all’udienza dello scorso 15 giugno, presso il Tribunale Amministrativo della Calabria il giudice Francesco Tallaro, avendo da poco sostituito il precedente relatore, si è preso ancora qualche giorno di tempo per per esprimere un giudizio definitivo sul ricorso al voto amministrativo di Castrovillari.e l’udienza è stata aggiornata a mercoledì 29 giugno prossimo. L’unica nota di rilievo è stata una domanda posta agli avvocati presenti in aula, in merito ad una eventuale ricomposizione del consiglio comunale in caso di vittoria di Santagada. Questa domanda ha rinverdito le speranze delle liste civiche di un possibile orientamento al grande ribaltone. Di avviso diverso una parte degli avvocati difensori del centrosinistra che hanno letto questa domanda come una semplice informativa in via del tutto ipotetica. Ma ormai mancano poco più di sette giorni per capire se il 29 giugno sarà un D-Day o una giornata come le altre. Angelo Filomia IL DIARIO anno XIV n. 20 PAG. 5 SUONI, svelato il manifesto ufficiale dell'evento Ci sono mani che diventano chioma rigogliosa, corpi che si trasformano in fusto, solido e robusto, quello di un albero, l' albero della vita, in questo caso l'albero nostro, l'ulivo. «E proprio come un albero che per dare buoni frutti ha bisogno di radici forti e profonde, così noi per portare avanti la memoria e le tradizioni abbiamo bisogno dei nostri anziani, dei nostri nonni da cui trarre linfa vitale» E' il commento di Stefano Ferrante che ha realizzato il bellissimo scatto ora manifesto ufficiale di Suoni, Festival Etno Jazz dal 23 al 31 luglio a Castrovillari. Presentato nel pomeriggio di Venerdi 17 presso il salone del Circolo Cittadino, il manifesto è stato prodotto grazie al grafic designer Elmira Boosari, alla consulenza artistica di Tilde Nocera con le sue allieve del CEA, agli attori protagonisti del click, gli anziani del centro sociale “A.Varcasia” che si sono prestati coraggiosamente a questa iniziativa e i giovani di diverse nazionalità coinvolti nel progetto e ha visto la consulenza scientifica della Pro Loco di Castrovillari. A disvelare e presentare il manifesto c'erano il presidente della Pro Loco Eugenio Iannelli, il direttore artistico Gerardo Bonifati e il musicista Sasà Calabrese, codirettore artistico, insieme a Bonifati, dell’evento Suoni. A far gli onori di casa la coordinatrice del Circolo cittadino Marika Magnelli. Tante le anticipazioni sul programma dell'evento, in particolare la presenza di Geoff Westley grande compositore inglese direttore della London Symphony Orchestra che dirigerà in una serata, un’orchestra di trenta elementi; le altre serate saranno affidate al M° Alfredo Biondo, titolare della cattedra al conservatorio di Trapani. Non mancheranno i corsi di musica e di danza popolare affidate a Estadanza a cura dell’Associazione “Taranta”, ma in attesa di conoscere in maniera più approfondita le novità assolute di questa XI^ma edizione in un prossimo incontro con la stampa, occhi e cuore puntati sul manifesto che l'accompagnerà. Un manifesto davvero suggestivo che parla un linguaggio universale, quello della musica, che diventa un simbolo, intrecciando in un'intensa fusione il passato, il presente e il futuro e che dà forma a concetti di cui stiamo sentendo sempre più spesso parlare, l'integrazione multietnica e le contaminazioni musicali che sta subendo anche la musica calabrese, ben rappresentata nell'immagine dagli strumenti arcaici, tipici del territorio meridionale realizzati dal maestro artigiano Luigi Stabile. Un’immagine che cattura, come un flashback, dettagli, particolari, tracce e indica, come fosse un sogno, la misteriosa bellezza che è nella vita, nella musica, nella tradizione. Ines Ferrante Foto F. Ca- IL DIARIO anno XIV n.20 PAG. 5 L’Hairstylist castrovillarese Pino Regina al 62° Taormina Film Festival 2016 Dal 10 al 18 giugno, si è tenuto il 62° Taormina Film Festival che, come ogni anno, si svolge all’interno della splendida cornice della cittadina siciliana. In queste giornate si è respirato un clima di trepidante attesa e a girare per i vicoletti di Taormina, bastava un nonnulla per incontrare star del cinema del calibro di Richard Gere, Oliver Stone, Rebecca Hall, Susan Sarandon, Katherine Kelly Lang, Maria Grazia Cucinotta, Alessandro Preziosi e tantissime altre. Ma le sorprese di queste giornate del Festival non finiscono qui, andando a curiosare dietro le quinte altre belle sorprese: tra gli official partners del Festival che hanno curato il look delle star nazionali ed internazionali, presenti al festival in rappresentanza dello storico ed internazionale marchio “Compagnia della Bellezza”, troviamo l’hairstylist castrovillarese Pino Regina titolare del rinomato salone di bellezza di Castrovillari “Regina Parrucchieri Compagnia della Bellezza”. L’hairstylist è stato selezionato dai vertici del rinomato franchising su 17 saloni ed è rientrato tra i primi 5 cui è stata data la chance di far parte del team dei parrucchieri che hanno curato il look delle celebritas. Grande soddisfazione per il salone castrovillarese e soprattutto per Pino Regina, che si è ormai affermato come professionista di alta qualità, sia per la sua accuratezza stilistica, sia per le sue doti manageriali, tanto da ottenere sempre buoni risultati e raggiungere una posizione di tutto rispetto nel novero della Compagnia della Bellezza. «Un ringraziamento particolare a tutte le clienti - ci dichiara un emozionato Regina - che con la loro presenza ci hanno aiutato a crescere ed a tutto lo staff che si impegna tutti i giorni con professionalità. Un invito finale alle nostre clienti a partecipare al concorso di Compagnia della Bellezza "La vita è come un film " racconta la tua storia. Gli elaborati saranno accettati fino al 30 giugno nel nostro salone. Ringrazio comunque tutti di vero cuore». Ed un ringraziamento anche da tutta la redazione del Diario, rivolto a chi, come Giuseppe Regina, attraverso il proprio lavoro ed il proprio ingegno riesce ad esportare al di fuori dei ristretti confini locali le proprie abilità ed esperienze. IL DIARIO anno XIV n. 20 PAG. 6 “Cantine aperte”ha coinvolto produttori, ristoratori e professionisti del settore IMPORTANTE INIZIATIVA PROMOSSA DALL’A.M.I.R.A (ASSOCIAZIONE MAÎTRES ITALIANI RISTORANTI ED ALBERGHI) i è svolta nei giorni scorsi presso le cantine Ferrocinto di Castrovillari un’importante iniziativa promossa dall’A.M.I.R.A (Associazione Maîtres Italiani Ristoranti ed Alberghi), sezione Cosenza-Sila dal titolo “Cantine aperte”, che ha coinvolto produttori, ristoratori e professionisti del settore. L’evento, oltre a favorire un contatto diretto con gli appassionati del vino, ha dato la possibilità ai partecipanti di assaggiare i vini, di acquistarli direttamente in azienda e di entrare nelle cantine per scoprire i segreti della vinificazione e dell’affinamento. Dopo un breve saluto del Fiduciario A.M.I.R.A., G.M.R. Biagio Talarico è intervenuto il Dott. Stefano Coppola, enologo della prestigiosa Azienda, che ha Un tempo l’uscita autostradale di Campotenese costituiva un luogo di incontro e di appuntamenti o, semplicemente, un posto per godere della frescura di quota e di una bevanda in uno dei tanti punti vendita. Oggi è un caotico luogo (per via dei lavori autostradali) e ingorgo di camion, auto di servizio e qualche autobus in carico-scarico di passeggeri da e per tutta Italia e oltre. Rumori, caos, odori da gas di scarico mortificano questo posto caro alla memoria di quanti, in un passato non troppo lontano, venivano qui proprio per fuggire l’afa e tutto il resto. In più Campotenese, oggi ha anche una struttura, che è in corso di ultimazione, progettata nientedimeno che dal famoso architetto bolognese Mario Cuccinella. Come si legge nel tabellone si tratta del “Centro Ecosostenibile” che richiama nelle sue forme le cataste di legna che caratterizzano il paesaggio del Parco coniugando un giusto equilibrio tra tradizione e innovazione, tra architettura moderna e cultura locale. Qualche giorno fa in attesa di un gruppo escursionistico sono andato a vedere da vicino questa struttura e mi ha fatto molta impressione. Sarà stata anche la luce del mattino, il ferro della struttura, la forma, il contrasto con i monti circostanti e la completa estraneità al luogo che mi spingono a scrivere “due righe” di impressioni, visto anche che nessuno ne parla, ma in molti accompagnato i partecipanti in un affascinante percorso tra i vigneti, la cantina e l’antico castello, appena restaurato. La tenuta, inserita nel suggestivo scenario del Massiccio del Pollino, con i suoi 123 ettari è un vero paradiso per i vitigni Magliocco, Aglianico, Montonico e Greco bianco. Condotta da anni da famiglie di tradizione agricola, ha saputo realizzare, con tecniche moderne e rispettose dell’ambiente, l’obiettivo di rendere il vino ambasciatore dei prodotti di eccellenza dell’intero territorio. Coppola, con dovizia di particolari, ha mostrato ai presenti le varie fasi della produzione e imbottigliamento del vino, mettendo in evidenza caratteristiche e pregi dei diversi vitigni autoctoni e dei vari vini, compreso lo spumante, prodotto con il metodo classico. L’enologo, durante la visita, si è poi soffermato sui vari aspetti della lavorazione e, in particolare, su una delle principali finalità dell’Azienda, quella di aumentare la produzione, continuando a lavorare con dedizione e professionalità. La visita, che ha suscitato grande entusiasmo tra i partecipanti, si è conclusa con una degustazione dei principali vini dell’azienda: lo spumante Dovì, metodo classico sia bianco che rosé e i magnifici vini Cozzo del Pellegrino, Serra delle Ciavole e Magliocco, accompagnati da alcuni prodotti tipici della tradizione locale. Numerosi gli La nuova catasta di legna!!! pensano che si tratti di una vera e propria ciofeca avulsa da qualsiasi motivazione artistica e architettonica. 845 metri quadrati – per parafrasare Enzo Biagi – sottratti all’agricoltura e alla bellezza del pae- saggio di Campotenese e del Pollino. Forse quando sarà ultimata si contestualizzerà nel territorio come una gigantesca catasta di legna. Attualmente è un ammasso di ferro in corso di rivestimento in legno. La città perde un grande artista Pietro Castagnaro Un grande vuoto lascia la scomparsa del maestro Pietro Castagnaro, non solo nel mondo dell'arte, ma anche della scuola e della cultura della nostra città. Nato nel comune di Mirto-Crosia, ma residente a Castrovillari da più di quarant’anni, Pietro Castagnaro è stato uno degli artisti più apprezzati di Castrovillari, insegnante di Educazione Artistica nella Scuola Media Statale “Enrico De Nicola”, e straordinario "pittoscultore" come amo definirlo. Soprattutto un uomo cordiale, colto, generoso e dedito alla famiglia. "Spirito caparbiamente malinconico e profondamente sensibile", artista poliedrico, avanguardista, ha partecipato a numerose mostre riscuotendo consensi e successi anche a livello nazionale e recentemente, esaudendo un suo grande desiderio e un mio insistente invito, ha esposto le sue opere più belle in una personale, "Oltre la Realtà c'è la Verità. Intime riflessioni" che, come lui stesso sosteneva, fosse occasione per ciascun visitatore di riflettere non solo sulla capacità espressiva dell'artista, ma sulla Verità, quella che riempie ed accompagna ciascuno verso l’Assoluto e le risposte fondamentali della vita. Della sua passione e genialità artistica ricorderemo sempre i suoi lavori su tela, ad olio, a china, a pastello, le sue opere ad incisione su granito, per committenze pubbliche e private, la lavorazione del vetro a piombo, le creazioni polimateriche, la pittura acrilica su pietra e su terracotta, le sculture in argilla, in pietra serena ed in marmo di Carrara e, quindi, le famose pittosculture ispirate alla realtà socio - politica ed ai (mal) costumi imperanti nella società odierna. Coniugando tecniche e materiali diversi, la sua propensione per l’arte in tutte le sue espressioni lo ha stimolato incessantemente verso la sperimentazione, la continua ricerca espressiva e le sue eloquenti creazioni, cariche di valori, di simboli, di concetti, di metafore, rappresentano un vero e proprio riverbero di denunce sociali, di dissacrazioni, di verità sconvolgenti e, rimandando a realtà toccanti e quotidiane, affrontano tematiche sempre attuali. L’uomo e l'artista Pietro Castagnaro, l'insegnante, il marito e il papà al tempo stesso, come ha affermato la professoressa De Gaudio, assetato di verità, di giustizia, di bellezza, è sempre stato impegnato a testimoniare attraverso la sua opera, di non facile lettura, un messaggio mirato a coinvolgere visivamente ed emotivamente gli occhi e il cuore. Io aggiungo, come spesso lui stesso ha dichiarato durante le nostre tante, intense chiacchierate, che se dolore ci salverà come «catarsi purificatrice che lava la verità dagli ignobili orpelli» per lenire quel dolore esiste il linguaggio dell'arte che esorcizza l'immenso mal di vivere e che, nel caso di Pietro Castagnaro, ha condensato il suo pensiero ed il suo essere uomo. «L’arte deve mostrare e far pensare». Questo è l’imperativo che ha caratterizzato la sua produzione artistica, dipanandosi nel corso del tempo e dello spazio, impregnando le sue tele ed i suoi lavori ed io aggiungo ora, rendendosi immortale per tutti coloro che lo hanno amato e stimato. Ines Ferrante esperti presenti all’evento: i Grandi Maestri A.M.I.R.A. Pasquale Martire e Di Terlizzi, il segretario A.M.I.R.A. Giovanni Stefano, i soci M. Giorno, L. Zito, S. Ferraro, G. Donato, L. De Marco, L. Presta, R. De Francesco e M. Scirgalea, la delegata A.M.I.R.A. Caterina Bitonti, la direttrice del Villaggio “Oasi” di Isola Capo Rizzuto e il sommelier Carmine Sirufo, insegnante presso l’Istituto Alberghiero di Castrovillari, tutti straordinari professionisti della ristorazione che hanno impreziosito e reso ancora più importante la giornata, magistralmente organizzata da Vincenzo Todaro, maestro ai vini dell’A.M.I.R.A. e da Maria Ester Iannelli. Luigi Blotta Giro in lungo e in largo il Pollino ormai da molti anni e non ho mai visto cataste di legno di questa forma e di queste dimensioni. E queste cataste di legno non caratterizzano nessun paesaggio del Pollino. Una vera bruttura! Uno spreco di denaro pubblico. Una struttura inutile perché di uffici del Parco ne abbiamo già fin troppi. Una struttura inutile perché il Parco non ha bisogno di nuovo spazio didattico ed espositivo in quanto ne ha già tanto! Ha perfino chiuso quasi tutti i centri visita: questi sì ricchi di spazi espostivi e tematici dell’area protetta. Una struttura inutile, contraria alla filosofia del recupero edilizio e del patrimonio artistico e architettonico del quale il nostro Parco abbonda: mi viene in mente – tanto per stare nelle vicinanze – il Complesso di San Bernardino a Morano, l’imponenza del Castello, sempre di Morano, oppure la struttura dell’ex carcere mandamentale o il vasto seminario diocesano di Mormanno. In molti parchi italiani (penso al Parco del Gran Sasso e allo splendido lavoro di recupero del castello di Assergi) hanno deciso di recuperare il patrimonio storico, artistico ed architettonico del proprio territorio, ma noi, sempre bastian contrari, investiamo il nostro futuro, nella costruzione di una schifezza architettonica inutile, ingombrante e brutta. Mah! Emanuele Pisarra AFFITTASI LOCALE SU DUE LIVELLI CON TERRAZZO ESTERNO USO COMMERCIALE O UFFICIO A CASTROVILLARI IN VIA MURACA (200 mt dal Tribunale Nuovo) PER INFO: 335.6225999 Tutti i numeri della XVII edizione di Primavera dei Teatri IL DIARIO anno XIV n. 20 PAG. 7 Si è conclusa la diciassettesima edizione di Primavera dei Teatri, che quest’anno ha propostogli eventi in alcuni spazi della città inconsueti, valorizzando il patrimonio storico e architettonico e favorendo canali di naturale comunicazione tra luoghi, spettatori e arte scenica, dal Protoconvento Francescano a Palazzo di Città, dal Castello Aragonese al capannone dismesso dell’Autostazione in cui è stato allestito un teatro di circa 220 posti. Il festival di Scena Verticale, con la direzione artistica di Saverio La Ruina e Dario De Luca e quella organizzativa di Settimio Pisano, si è confermato come uno dei principali punti di riferimento della scena contemporanea nazionale, ormai da prendere a modello per il futuro, secondo l’opinione di eminenti critici e giornalisti che ne hanno segnalato la capacità di tracciare una strada nuova per la comunità teatrale italiana. A confortare e sostenere la crescita di Primavera dei Teatri sono anche i numeri: 8 giorni di programmazione,15 spettacoli serali di cui 8 in prima nazionale e 7 in prima regionale, 3 spettacoli per bambini, 2 performance, 3 laboratori per adulti e bambini, 5 escursioni guidate nel Parco del Pollino con 75 partecipanti e poi ancora incontri, seminari, conferenze e tante altre iniziative in collaborazione con le associazioni del territorio: dal Lambretta Club Calabria che ha curato i trasferimenti del pubblico da uno spazio all’altro, all’Associazione Il Sorriso che ha curato il Primavera Food. Complessivamente, tra spettacoli a pagamento e iniziative gratuite, si è registrata un’affluenza superiore a Giunta alla seconda edizione, la kermesse "Invito Al Teatro" dell' Associazione culturale Aprustum è stata presentata nel pomeriggio di Martedi 21 Giugno in una conferenza stampa presso la Sala Giunta di Palazzo Gallo. Moderato da Mimmo Donato, l'incontro con i giornalisti, ha illustrato le novità esclusive e le consolidate idee artistiche del noto sodalizio castrovillarese. Tre spettacoli debutteranno al Teatro Sybaris della città del Pollino, per la regia di Casimiro Gatto che, dopo il saluto del Sindaco Domenico Lo Polito, ha spiegato come gli appuntamenti teatrali di quest'anno si caratterizzino di contenuti che pur mantenendo fede alla tradizione, si affacciano sullo scenario contemporaneo e si arricchiscono di emozioni, di spunti di riflessione, di messaggi attuali che coinvolgono anche la sfera sociale come l’opera "7 MINUTI Consiglio di Fabbrica" (di Stefano Massini) in scena Venerdì 24 Giugno alle ore 21.00, con un cast tutto al femminile poiché vede come interpreti undici donne. Casimiro Gatto ha sottolineato la passione e la continua azione sperimentale che la compagnia Aprustum svolge nel suo lavoro artistico, esito del quale è anche e soprattutto "Anastasia, Genoveffa, le principesse e i nani", il saggio - 6000 spettatori, a conferma della capacità del progetto di generare ottimi risultati attraverso una programmazione radicale e rigorosa dal punto di vista artistico. Troppo facile produrre grandi numeri attraverso i grandi nomi, altra cosa è farlo in presenza di artisti pressoché sconosciuti e con un progetto che non fa sconti a nessuno. Tra i tanti sold out di questa edizione, si sono distinti in particolare“Geppetto e Geppetto”di Tindaro Granata;“Il Vangelo secondo Antonio”, nuovo spettacolo di Dario De Luca con un sold out annunciato settimane prima e una lunga lista d’attesa di chi purtroppo non è riuscito a prenotarsi in tempo;“Giovanna d’Arco – Tradizione e contemporaneità invitano al Teatro La rivolta” dei calabresi Hermit Crab e “Ci scusiamo per il disagio” della compagnia pistoiese Gli Omini. Un altro grande successo si è registrato per il Primavera Kids, novitàdi questa edizione, un progetto interamente dedicato ai più piccoli, ideato da Scena Verticale e curato da Teatro della Maruca che ha visto una partecipazione complessiva di oltre 100 bambini ai laboratori e agli spettacoli in programma. Per quanto riguarda l’affluenza turistica, il totale dei pernottamenti aggiuntivi ed esclusivamente legati alla presenza del festival è pari a 788, per un totale di spesa di 32.547,00 euro. A questa spesa va aggiunta quella di chi, per affrontare la permanenza lungo tutti gli otto giorni di festival, ha preferito affittare autonomamente un appartamento, calcolata in circa 1.100,00 euro. Per quanto riguarda la ristorazione, la spesa effettuata da turisti, visitatori, artisti, lavoratori del festival e spettatori residenti è stata calcolata in circa 35.000,00 euro. Considerando inoltre la spesa effettuata per la realizzazione del festival sul solo territorio di riferimento, si ottiene un impatto economico diretto generato dal festival di circa 160.000,00 euro.Mettendolo in rapporto con i contributi di 14.000,00 euro ricevuti dagli Enti Locali nel 2015 ne viene fuori che1 euro investito dagli enti locali ne produce per il territorio 11,36. In tutto questo, la compagnia Scena Verticale è ancora in attesa di conoscere quanto gli Enti Locali e soprattutto la Regione Calabria intendono investire nell’edizione appena conclusa. spettacolo del laboratorio teatrale dei più piccoli, una rilettura delle più note favole dei fratelli Grimm, sulla scia del lavoro fatto da Emma Dante, che ha coinvolto giovanissimi attori e che li vedrà esordire Mercoledì 6 Luglio alle ore 21.00. Antonio De Biase, tra i soci della compagnia, ha quindi ricordato l'altro grande appuntamento dell'edizione 2016, "Uomo e galantuomo" di Eduardo De Filippo, sul palcoscenico castrovillarese Venerdì 8 e Sabato 9 Luglio, che vuole essere un omaggio commosso e doveroso a Luca De Filippo, attore, recentemente scomparso, dalle straordinarie capacità teatrali che ha raccolto l'eredità di un nome, quello dei De Filippo che ha fatto la storia del teatro italiano. La conferenza stampa è stata per Aprustum un'occasione per ricordare l'attore Giuseppe Maradei, anch'egli venuto a mancare da poco e che con Gatto diede vita, per qualche anno, all’Accademia degli Scettici, ribadendo la ricchezza e la qualità della cultura teatrale della nostra città, delle associazioni che svolgono quest'attività, ciascuno secondo le proprie professionalità, ma tutte dando un contributo importante e avvicinando tanti alla "difficile arte della recitazione". Ines Ferrante Forza Italia: «In questa amministrazione vige iI disordine assoluto» «L’inefficienza e l’inconsistenza dell’amministrazione Lo Polito ha raggiunto livelli preoccupanti proiettando la città nel degrado più assoluto. Un Sindaco alla deriva, confuso, privo di idee, proposte e contenuti. Sono ormai trascorsi 4 anni dall’approvazione del regolamento della “toponomastica e numerazione civica” della Città e vige il disordine e la confusione più totale dell’assetto del territorio. Un regolamento già sottoposto e condiviso a tutto il consiglio comunale dall’ex assessore ai LL.PP e Patrimonio Rosario Esposito, che avrebbe sicuramente contribuito a rendere una toponomastica efficiente a costi contenuti, mentre il sindaco Lo Polito ha inteso approvarne un altro stravolto con gravissime lacune e mai decollato. Forza Italia chiede all’attuale Amministrazione una rendicontazione precisa, puntuale e dettagliata, dall’approvazione ed entrata in vigore del Regolamento a tutt’oggi ed in particolare: se sono stati rispettati i principi di efficienza, efficacia ed economicità; se l’aggiornamento cartografico rispetta la cadenza prevista “almeno trimestrale”; se la collaborazione sullo scambio di informazioni è puntuale e gli adempimenti verso l’anagrafe, verso i cittadini, e quelli del settore urbanistico e Suap, quali risultati ad oggi hanno prodotto. Inoltre il Comune è adempiente con gli obblighi verso le forze dell’ordine, e perché non è stato predisposto un modello tipo della targhetta della numerazione civica? Quali sono stati i costi di gestione dalla entrata in vigore del Regolamento? La realtà che la città versa in un abbandono e degrado urbano generale senza trascurare le zone rurali, Laghetto Pietà, area San Giovanni Vecchio, Rifiuti, trasporti, degrado Piazzale Autostazione, degrado PIP, Via San Sebastiano, Ci- mitero vecchio e nuovo e dell’Acquaro Feliceto. In virtù del regolamento sulla toponomastica, Forza Italia chiede di valutare l’opportunità di intitolare il Villaggio Scolastico al Presidente della Repubblica più amato dagli italiani Sandro Pertini. Il Sindaco abbandoni la trincea dell’isola- mento e dell’arroganza in cui si è chiuso con la sua maggioranza, apra un confronto sui problemi della Città con tutte le forze politiche responsabili. Rosario Esposito Vice coordinatore Presentato il romanzo“Il segreto della Montagna Sacra” E' stato presentato a Castrovillari, nel pomeriggio di Sabato 18 giugno “Il segreto della Montagna Sacra”, romanzo storico di Bernardino De Vincenzi. Presso la sala dell'associazione Khoreia 2000, al tavolo dei relatori erano presenti il prof. Aldo Bianco, il coautore e protagonista del libro, colonnello Giuseppe Cirianni, la prof.ssa Ines Ferrante. A moderare l'incontro Angela Micieli. Un pubblico nutrito e attento ha ascoltato gli interventi che non potevano non parlare di segreti, di enigmi, di storia antica sullo sfondo di un giallo avvincente, di una vicenda narrata tra il fantasy e il mystery, «un'avventura archeologica» come l'ha definita la prof.ssa Ferrante, «che appassiona per la sua carica di suspence e suggestione e che percorre due strade di ricerca: una sul campo, l’altra in un laboratorio. In entrambi i casi, come ogni ricerca archeologica che si rispetti, ci sono dei reperti preziosi, in questo caso preziosissimi che si legano, da una parte, al ritrovamento degli originali dei Vangeli (ben sei, e non quattro come quelli canonizzati dalla Chiesa cattolica tra il III ed il IV secolo dopo Cristo), dall'altra alla Tomba di Alessandro Magno». Bernardino De Vincenzi, autore di saggi storici noto a livello nazionale, scomparso purtroppo di recente, ha già scritto “I nove pilastri” durante la presentazione del quale ha conosciuto il colonnello Giuseppe Cirianni castrovillarese che vive e lavora a Grosseto, Comandante del Distaccamento “Savoia Cavalleria”, uno dei più antichi reggimenti dell’esercito italiano. Parlarono di missioni all'estero, (Cirianni ha realmente portato a termine in Libano la missione dell’UNIFIL ) e da quell'incontro è nata non soltanto un'amicizia, ma la condivisione di un'idea, un sequel del primo romanzo che vede tra i protagonisti, la cui a vicenda si svolge, con conti- nui flashback, tra l’Egitto, il Libano, la città di New York, Città del Vaticano e la Svizzera, lo stesso Cirianni. «Un libro che si legge tutto d'un fiato» ha commentato Angela Micieli, plaudendo all'amico e uomo straordinario Giuseppe Cirianni, militare attivo, ma anche persona fortemente impegnata nel sociale e dotata di una grande cultura storica e archeologica. Non solo avvincenti peripezie, suggestivi enigmi da rivelare e tesori da scoprire, ha evidenziato il prof. Bianco e lo stesso Cirianni che ha concluso l'incontro, ma anche un invito a riflettere su alcune verità storiche, sulle stessa figura del Gesù storico e sul ruolo millenario della Chiesa, considerando che in diversi passaggi del libro, l'autore sembra quasi profetico, anticipando situazioni e vicende che oggi si stanno realmente verificando. IL DIARIO anno XIV n. 20 PAG. 8 Mons. Savino ricorda quel 21 giugno di due anni fa Due anni fa, il 21 giugno 2014, Papa Francesco si recava in visita pastorale nella nostra Diocesi di Cassano all’Jonio. Il Vescovo di Cassano all’Jonio, mons. Francesco Savino, ricorda quell’indimenticabile giornata chiedendo - come fatto già nel primo anniversario della visita - di fare memoria delle sue parole. «Desidero - dichiara mons. Savino - ringraziare mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, mio predecessore, che rese possibile la venuta del Santo Padre tra di noi. Desidero, altresì, invitare il Popolo di Dio della Calabria e della Diocesi di Cassano a fare memoria delle parole, dei gesti, degli inviti che il Pontefice ha rivolto durante il suo viaggio in Calabria, visitando, dapprima, i detenuti del Carcere di Castrovillari e, poi, la città di Cassano, incontrando i sacerdoti, gli ammalati ricoverati nell’Hospice, i poveri con i quali ha condiviso il pranzo, gli ospiti della Comunità Saman e, per finire, i 250mila fedeli partecipanti alla Santa Messa celebrata nella Piana di Sibari.» «Papa Francesco - ricorda mons. Savino - oltre a pronunciare la famosa scomunica dei malavitosi (“Coloro che nella loro vita hanno questa strada di male, come sono i mafiosi, non sono in comunione con Dio, sono scomunicati”.) - in carcere parlò di vicinanza, di reinserimento, di diritti e di perdono, anticipando ciò che con il Giubileo della Misericordia è divenuto un suo continuo richiamo. Ai sacerdoti, il Santo Padre, ricordò, tra l’altro, la bellezza della fraternità e la gioia di essere preti. E poi, durante l’omelia, usò parole come “speranza”, “popolo”, “Chiesa”, rivolgendo parole di incoraggiamento ai giovani, invitando tutti a camminare con “fede” e “carità”. Parole - continua il Vescovo di Cassano, mons. Francesco Savino - che non dovremmo mai dimenticare e che dovrebbero sempre accompagnare le nostre azioni di cristiani impegnati ad operare secondo gli insegnamenti del Vangelo e di Gesù.» «Una grande testimonianza di fede e di impegno, quella di Papa Francesco - conclude mons. Savino - che due anni fa, all’inizio del suo magistero, così come oggi, ci accompagna e ci indica la strada maestra da seguire.» IL DIARIO anno XIV n. 20 PAG. 9 Non bisogna essere intolleranti per mangiare bene CIBO E ALIMENTAZIONE NATURALE. NE PARLIAMO CON FRANCESCO STABILE, IDEATORE DEL BRAND “GIUSTO SANO” Una location accogliente, immaginata per non far sentire il cliente ammalato, ma semplicemente felice di “fare la spesa”, pur mantenendo gli stessi vantaggi riservati a chi riceve il sostegno dall’azienda sanitaria È stato inaugurato qualche settimana fa ma già si è imposto all’attenzione dei consumatori, un negozio specializzato in alimenti per intolleranti, Gusto Sano. Ne parliamo con l’ideatore del brand, Francesco Stabile, per cercare di saperne di più. Qual è laMission di questo innovativo punto vendita? Gusto Sano nasce dall’idea di fornire un sostegno concreto, professionale e specializzato, indirizzato a tutta quella nicchia di pubblico con delle esigenze alimentari specifiche. Dal punto di vista imprenditoriale siamo partiti dall’idea di voler colmare un buco di mercato che era presente sul territorio sul territorio, un segmento con grandi potenzialità che ci ha entusiasmato immediatamente. Man mano che il progetto ha iniziato a prendere forma ci siamo accorti del grande interesse da parte del pubblico e di quanto un’iniziativa del genere fosse ricercata, quasi attesa. Con l’apertura, avvenuta da un mese, il nostro lavoro si è trasformato in un vero servizio a supporto di tutta la comunità.Quella dei celiaci, degli intolleranti di vario genere e la comunità di chi sceglie un’alimentazione mirata e salutare. Ma per quale motivo i celiaci, che tradizionalmente si riforniscono dei loro prodotti in farmacia, dovrebbero scegliere Gusto Sano? Smontiamo subito quest’idea di confinare i “celiaci” all’interno di un gruppo che non ha nulla a che fare con il resto deiconsumatori; che compra alimenti come se fossero farmaci. Chi è affetto da celiachia ha il diritto di non sentirsi escluso da nessuna dinamica legata al cibo.Per lunghi anni la celiachia è stata vissuta come unpeso difficile da gestire e che relegava ad un’esistenza di privazioni e limitazioni. Oggi non è più cosi. Fortunatamente le nuove produzioni, industriali ma soprattutto di realtà più di nicchia, negli ultimi dieci anni hanno raggiunto dei livelli altissimi, in termini nutrizionali, e una qualità incredibilmente elevata a livello di gusto. Il grande lavoro che il team di gusto sano si impegna a fare costantemente, è indirizzato verso una selezione mirata e coscienziosa dei prodotti: senza glutine ma anche e soprattutto sani. E proprio per garantireun equilibrio tra la necessità oggettiva di chi deve consumare alimenti privi di glutine, e l’importanza di alimentarsi in modo salutare, la nostra idea è stata da principio quella di confluire i due aspetti all’interno di una location accogliente, immaginata per non far sentire il cliente ammalato, ma semplicemente felice di “fare la spesa”, pur mantenendo gli stessi vantaggi riservati a chi riceve il sostegno dall’azienda sanitaria; Infatti come negozio specializzato e dedicato alla celiachia, lavoriamo esattamente come le far- macie: i buoni per l’acquisto degli alimenti senza glutine possono essere spesi con le medesime dinamiche, con il grande vantaggio di avere un’offerta variegata e dai prezzi molto competitivi. Gusto Sano, tuttavia, non si rivolge soltanto a chi soffre di intolleranze alimentari, ma anche a chi vuole avere un approccio diverso al cibo, più coscienzioso e responsabile. Qual è il valore aggiunto della vostra proposta commerciale? Al di là di quello che all’inizio ci è sembrato dover essere il core business dell’azienda, abbiamo riscontrato nei desideri del pubblico un interesse importante e non solo una curiosità temporanea nei riguardi di un approccio alimentare sempre più calibrato e tendente verso prodotti con delle caratteristiche specifiche. Il biologico è sicuramente il reparto più frequentato, cosi come gli alimenti ad alto valore nutrizionale suscitano grande attenzione verso coloro che ricercano un equilibrio alimentare corretto. C’è però chi si avvicina da noi quasi con timore, come se i nostri prodotti fossero sinonimo di malessere (ancora il pensiero radicato del cibo-farmaco). Fortunatamente accogliamo il cliente e lo guidiamo attraverso un percorso di formazione, più che all’interno di un semplice processo di vendita e acquisto di prodotti. Ascoltiamo e proviamo ad indirizzare verso la migliore soluzione per ogni bisogno specifico, affievolendo le paure e le resistenze nei riguardi di cibi diversi dalle abitudini, ma che mantengono una propensione ad un maggiore benessere. Come ci riserviamo sempre di ripetere a chiunque entra da Gusto Sano: “Non bisogna essere intolleranti per mangiare bene” Infine, ma non per ultimo, mi sembra di poter cogliere una tendenza di Gusto Sano a voler valorizzare l’aspetto culturale del cibo. Quali le prossime iniziative dirette ai consumatori in questa direzione? La cultura del mangiar sano che si è sviluppata negli ultimi anni e che fortunatamente si sta consolidando, è nata come presa di coscienza nei riguardi di un cattivo approccio al cibo. Influenzati dalle tendenza passate del “fast food” a discapito di una tradizione che per antonomasia è fautrice di un pensiero “slow” a proposito di cibo, anche gli italiani, che dal territorio hanno sempre (quasi inconsapevolmente) tirato fuori uno stile di vita definito perfetto in termini di alimentazione, sono stati sviati verso più distruttive abitudini. Si è trattato di un fenomeno travolgente e che oggi va rielaborato a favore di prospettive nutrizionali migliori. La tendenza, come accade spesso, è partita dagli americani, che da più di dieci anni hanno rafforzato la propensione ad una sana alimentazione; sicuramente costretti dai gravi danni che il “Junk food”(cibo spazzatura) ha prodotto nelle vite dei consumatori medi, e influenzati da una scellerata politica dedita alla conquista di obiettivi produttivi a scapito della salute, si sono ritrovati a dover riformulare tutta l’offerta per salvarsi letteralmente la pelle. Per noi italiani è sempre stato più facile, almeno quando si è trattato di sedersi a tavola; mi viene in mente una frase che ripeteva spesso il grande Maestro Marchesi, e che forse racchiude l’animo di questa fase storica:”lascia com’è per vedere come rimane”. La semplicità in cucina e la coscienza di valorizzare senza distruggere. Il prodotto con tutte le sue naturali meraviglie diventa così il fine ultimo; di conseguenza, il cibo convertito in veicolo verso un’esistenza migliore e più appagante. No al cibo spazzatura, no all’artificiale, mi dica dott. Stabile, il cibo sano è anche connesso sl territorio in cui si vive ed opera? Sposando questi principi, noi di Gusto Sano stiamo immaginando tutta una serie di evoluzioni dirette verso un ritorno alle origini: un’evoluzione del business ideata per accogliere all’interno della famiglia Gusto Sano le eccellenze locali che difficilmente riuscirebbero ad avere uno sbocco su mercati meno circoscritti. In funzione di ciò stiamo anche immaginando uno spazio all’interno dello store da dedicare ai prodotti della terra.Il fresco totalmente biologico, quello vero, da non confondere con il prodotto locale che si allontana dai parametri Bio; abbiamo già incontrato molti produttori che con grande sacrificio cercano di sostenersi all’interno di un sistema che ancora li penalizza, incosciente del grande valore che un piccolo produttore apporta agli alimenti che produce, in termini di qualità nutrizionale e gusto. La comunità è il primo veicolo verso una rivalutazione del territorio che abita. Come parte di questa comunità, e principalmente come imprenditore, mi sento il DOVERE di sposare la causa del territorio. Dopo questa intervista a Francesco Stabile, abbiamo rinforzato l’idea che che una collettività cresce nel suo complesso quando nascono realtà come Gusto Sano, che contribuiscono alla crescita del territorio in favore della sua comunità. Angelo Filomia EVENTI & NEWS IL DIARIO anno XIV n.20 PAG. 10 “Rifiuto e vada avanti” Una nuova app per ottimizzare la raccolta differenziata Tecnologia e storia sulla diga del Monte Cutugno Nel segno della qualità ambientale e per una maggiore azione legata ad una migliore raccolta differenziata dei rifiuti, bisognosa di educazione e sensibilizzazione oltre che di coinvolgimento e partecipazione fattiva che a Castrovillari presto sarà supportata dalle nuove tecnologie e da un’apposita applicazione gratuita per cellullare che aiuterà ciascuno a svolgere meglio il suo senso civico per una città più pulita. “Grazie a queste intenzioni, sempre più importanti per ogni comunità desiderosa di ottimizzare la raccolta differenziata e tenere pulita la propria città, è stato ammesso alla seconda fase il progetto "Rifiuto e vado avanti", presentato dall’associazione capofila dell’idea E.N.S.A. (Ente Nazionale Salvaguardia Ambientale), in collaborazione con l’Amministrazione Comunale e in partenariato con le Associazioni U.N.A.C. (Unione Nazionale Arma dei Carabinieri) e ASS.A.P.L.I. (Associazione Appartenenti Polizia Locale)”. Lo rendono noto il Sindaco, Domenico Lo Polito , ed il consigliere comunale Carlo Lo Prete, responsabile, quest’ultimo, in consiglio comunale, di "La Calabria che vuoi", i quali nello spiegare le ragioni di quest’altra azione, rilanciano la necessità di suscitare quel senso di responsabilità verso il bene comune, bisognoso anche di strumenti innovativi e legati ai Tempi per migliorare servizi ed approcci sull’esiste. ” “Il progetto presentato a <Fondazione con il sud> - precisano il primo cittadino ed il consigliere comunale-, prevede, attraverso il coinvolgimento dei comitati di quartiere e della popolazione, una fase promozionale ed informativa su come differenziare, articolata a sua volta in due momenti principali: la distribuzione di brochure e del calendario sulla raccolta porta a porta nonché l’opportunità, per ciascun cittadino, di attivare un’applicazione specifica per il suo cellulare. Questi, scaricandola gratuitamente dagli appositi siti web, potrà avere tutte le informazioni su come, dove e quando differenziare la tipologia di rifiuto, o segnalare agli Uffici municipali, in tempo reale, disservizi, abbandono di rifiuti; oppure inviare richieste d’intervento, prenotare il ritiro a domicilio d’ingombranti, scaricare la modulistica ed altro, avendo sempre a portata di mano uno strumento di consultazione.” “Inoltre, capire in quale contenitore destinare i rifiuti –specifica il consigliere Lo Prete- sarà ancora più facile perché l’applicazione conterrà informazioni su come riciclare ogni scarto, pacchetto o confezione. Il rifiuto che non si sa conferire potrà esserlo scrivendo, tramite l’applicazione, il nome del prodotto, oppure fotografando il codice a barre dello specifico rifiuto.” “L’azione , comunque, prevede- aggiunge -anche l'installazione di due strutture elettroniche denominati "cassonetti intelligenti" che raccoglieranno plastica, vetro, pet e consentiranno ai cittadini, riconosciuti tramite tessera sanitaria, di accumulare punti da utilizzare come sconto sulla spesa alimentare dei supermercati convenzionati.” “Continua , così, - concludono gli amministratori- il cammino di questa Amministrazione a servizio di un approccio civico responsabile con tutto ciò ha a che fare con i luoghi, che necessitano di questa dedizione. E’ un po’ la filosofia che sta alla base di questa scommessa senza sosta per il decoro e l’immagine di Castrovillari, per far crescere quel senso di appartenenza che significa amore e tutela per ciò che abbiamo grazie ad altri che l’hanno tramandato.” Un viaggio all’insegna della cultura e del teatro per emozionarsi coi miti greci nella splendida cornice dell’arena di Senise (Potenza), spazio particolarmente suggestivo che si affaccia sullo specchio d’acqua della diga di Monte Cotugno. Dal 24 giugno al 3 settembre verrà rappresentato in questo auditorium naturale "La Magna Grecia, il mito delle origini - il grande racconto dei Greci in Occidente", uno spettacolo riporterà i 2500 spettatori indietro nel tempo. La pièce "Magna Grecia, il mito delle origini" unisce tecnologia e storia, proiettando le vicende del protagonista, Alexios, su un enorme schermo ad acqua che sovrasta il palcoscenico. Nello show troveranno posto anche navi greche (che navigheranno nel bacino d’acqua di 3200 metri quadrati di fronte allo spazio scenico), cavalli ed effetti speciali. Il direttore artistico è il regista bosniaco Emir Kusturica; sul palco si alterneranno sessanta attori, tra cui Giancarlo Giannini, Claudio Santamaria e Sabrina Impacciatore. Il giorno dopo la serata a teatro, ci si può lanciare alla scoperta dei dintorni del borgo di Senise, immergendosi nella natura selvaggia del Parco Naturale del Pollino (il più grande d’Italia). Qui si possono affrontare trekking più o meno impegnativi, scoprendo angoli di un paradiso naturale ancora poco conosciuto. Da non perdere, per i più allenati, l’escursione di Colle Impiso - Piano Gaudolino - Monte Pollino che consente di incontrare gli esemplari più vecchi di pino loricato (tra i quali uno antichissimo di 980 anni) e godere di un ampia vista sul versante meridionale del Pollino. A Castrovillari è Davide Saladino il nuovo coordinatore de“La Calabria che vuoi” La Calabria che vuoi anche a Castrovillari ha il suo coordinatore cittadino, il movimento che sta crescendo in tutta la regione, in città ha scelto Davide Saladino. «Il progetto nasce alle scorse amministrative - ha dichiarato il nuovo coordinatore - con la lista “Nuovi percorsi” assieme al consigliere Carlo Lo Prete ed all’Assessore Aldo Visciglia. L’idea che ci accomuna assieme a tanti Sindaci, amministratori, uomini e donne di buona volontà, che hanno aderito al progetto politico è quella di dare vita ad un laboratorio di idee di confronto senza costituire un partito, per occuparsi del bene comune, dell’identità territoriale e dell’etica politica, al fine di creare una sinergica ed armoniosa proposta costruttiva». Saladino, a tal proposito, sarà chiamato a confrontarsi con le rappresentanze cittadine al fine di instaurare un tavolo di lavoro permanente su argomenti di interesse collettivo per la città. IL DIARIO di CASTROVILLARI e del POLLINO Registrazione Tribunale di Castrovillari n. 1/2005 Iscrizione R.O.C. n. 13126 Edito da Associazione Culturale PromoIdea Pollino Sede operativa: Corso L. Saraceni, 97 - Castrovillari Stampa: AGM – Zona PIP - Castrovillari - tel. 0981.483001 Tiratura: 5.000 copie Distribuzione gratuita il sabato e la domenica a Castrovillari, Civita, Frascineto, Morano Calabro, San Basile, Saracena, Mormanno Direttore editoriale - Angelo Filomia 328.1046251 Direttore responsabile - Luigi Troccoli Pubblicità –328.1046251 La collaborazione alla testata è libera e gratuita. Il settimanale è aperto a tutti coloro che desiderino collaborare nel rispetto dell’art. 21 della Costituzione che così recita “Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto ed ogni altro mezzo di diffusione”, non costituendo, pertanto, tale collaborazione gratuita alcun rapporto di lavoro dipendente o di collaborazione autonoma.La Direzione si riserva di apportare modifiche agli articoli inviati che dovranno avere preferibilmente lunghezza non superiore a 35 righi stan- dard ed inviati per posta elettronica all’indirizzo: [email protected] Eventuale materiale non pubblicato non verrà restituito. E’ consentita la riprduzione anche parziale dei testi citandone la fonte. Scriveteci a: [email protected] Visitate il sito web ww.ildiariodicastrovillari.it Una delegazione del Fai di Arezzo in visita nel Pollino Una delegazione del Fai (Fondo Ambiente Italiano) di Arezzo è stata in visita per quattro giorni nell’area del Pollino e della Sibaritide, recandosi in numerosi centri della zona. Il programma si è sviluppato su un percorso guidato che ha consentito agli ospiti di ammirare le bellezze paesaggistiche, storiche e culturali gelosamente custodite nei vari comuni fra i quali spiccano Castrovillari, Altomonte, Corigliano Calabro, Cerchiara di Calabria, Francavilla Marittima, Frascineto, Civita e Morano Calabro. Nel lungo itinerario hanno avuto anche modo di gustare la cucina calabrese ed i piatti tipici dei paesi attraversati. A Castrovillari sono stati accolti dai membri del direttivo del Fai Pollino guidati dal capo delegazione prof.ssa Donatella Laudadio che ha rivolto loro un caloroso indirizzo di saluto ed il benvenuto in terra calabrese, avendo anche modo di assistere ad uno spettacolo offerto in loro onore dal gruppo folkloristico “Città di Castrovillari”. Al termine della visita la comitiva del Fai di Arezzo ha espresso viva soddisfazione per i luoghi visitati e per l’accoglienza ricevuta. Mario Alvaro Fai Pollino – Delegato alla Comunicazione Ubriaco, tenta di accoltellare il tabaccaio In preda ai fumi dell’alcol, un uomo, tale G. A., 55 anni, di Amendolara, ha tentato di accoltellare il commesso di una tabaccheria del posto per un misero pacchetto di sigarette, ma la coltellata è andata a vuoto e l’uomo si è ferito da solo: arrestato dai Carabinieri e tradotto presso la Casa Circondariale di Castrovillari, sarà processato per direttissima per i presunti reati di tentato omicidio e porto abusivo di arma da taglio. L’episodio di cronaca, che ha fatto scalpore in paese, si è verificato lunedì pomeriggio presso la rivendita di tabacchi sita nella centralissima Piazza Giovanni XXIII del paese di Amendolara. Secondo quanto si è appreso l’uomo, entrato nella rivendita di tabacchi visibilmente alterato, brandendo un coltello avrebbe preteso la consegna di un pacchetto di sigarette gratis. Il giovane commesso, fiutato il pericolo, avrebbe tentato di sottrarsi all’agguato allontanandosi e mettendosi fuori tiro, ma l’uomo avrebbe tentato di colpirlo e, sbagliando bersaglio, si sarebbe ferito ad un braccio e poi si sarebbe allontanato per raggiungere il proprio domicilio. Qui,a seguito della segnalazione di alcuni astanti, è stato raggiunto dai Carabinieri della Stazione di Roseto Capo Spulico guidati dal Maresciallo Marco Carafa che, rinvenuto il coltello ancora sporco di sangue, hanno tratto in arresto lo stesso G. A., già noto alle Forze dell’Ordine e, su disposizione del Magistrato di turno presso il Tribunale di Castrovillari, lo hanno condotto presso la Casa Circondariale di Castrovillari per essere processato per direttissima. Stefano Mascaro è il nuovo sindaco di Rossano EVENTI & NEWS IL DIARIO anno XIV n. 20 PAG. 11 Servizio postale dimezzato Ha vinto un progetto serio e credibile.Ha vinto la moderazione, ha vinto la correttezza istituzionale, ha vinto la storia di questa terra, ha vinto la strategia, ha vinto chi ha saputo guardare meglio al futuro, ha vinto Rossano che ha avuto il coraggio di cambiare. Abbiamo dimostrato che l'odio non paga, mai. Stefano Mascaro sindaco sarà il sinonimo del buon governo per la Città del Codex che saprà essere lungimirante nel migliorare l'esistente e nel progettare da subito e con lungimiranza, il futuro. Noi ci siamo, ci siamo sempre stati e continueremo ad esserci con coraggio, abnegazione e spirito di squadra. Ora, tutti insieme, guardiamo avanti. È stato questo il commento a caldo del Segretario questore del consiglio regionale, Giuseppe Graziano, al termine delle operazioni di scrutinio del turno di ballottaggio per le Amministrative 2016 del Comune di Rossano, tenutesi domenica 19 giugno e al termine delle quali, con 7.171 preferenze, Stefano Mascaro è stato eletto sindaco della Città. L’ho sempre sostenuto e ribadito – dice Graziano – in questa campagna elettorale non ci siamo inventati nulla. Niente è stato frutto del caso e dell’approssimazione. Il Patto per la Città, forze politiche di diversa radice insieme con il movimentismo costruttivo de Il Coraggio di Cambiare l’Italia, a sostegno di Stefano Mascaro sindaco, stretto per garantire un futuro amministrativo solido e di certezze a Rossano, è stato il fulcro di una campagna elettorale lunga ed estenuante, caratterizzata da mille dissidi e frammentazione. Avevamo il dovere di offrire alla nostra Città, attesa da importanti e strategici appuntamenti che ne dovranno determinare il suo rilancio, una classe di governo solida, capace, determinata e soprattutto carica di entusiasmo e di quel senso di responsabilità che spetta alle Istituzioni consapevoli. Ci siamo riusciti proponendo, insieme a Forza Italia, al Partito Democratico e al CCI, un sindaco valido e qualificato come Stefano Mascaro, un consiglio comunale di elevata qualità ma soprattutto un progetto politico-amministrativo credibile e percorribile in ogni suo aspetto. La cittadinanza rossanese – scandisce ancora Graziano – pur in una campagna elettorale fin troppo esagitata nei toni e condita di veleni ha premiato questo progetto di uomini e di idee, ma soprattutto ha lanciato un segnale forte e per nulla trascurabile. Da alcune settimane il postino non bussa più ogni giorno. Non solo a Castrovillari, ma un po’ ovunque, le poste hanno deciso che la consegna della corrispondenza, nelle varie zone di recapito, avverrà a giorni alterni. Cosicché il portalettere che un giorno servirà una zona, l’indomani ne servirà un’altra e così via; risultato: una zona può rimanere (tra sabato e domenica non lavorativi) per tre giorni senza posta. E pensare che fin o agli anni ’70 i portalettere uscivano due volte al giorno, la mattina e il pomeriggio alle ore 15. Altri tempi, la popolazione era di meno ed i postini lavoravano di più; oggi che la popolazione è notevolmente aumentata, la corrispondenza si distribuisce con il contagocce, a giorni alterni. Sesta edizione del concorso “I nostri amici animali” Si è conclusa la sesta edizione dell’iniziativa “I nostri amici animali” (anno scolastico 2015 -2016): concorso artistico-fotografico-letterario organizzato dal Gruppo “Passione animali” e dall’associazione ENPA sezione di Castrovillari, con il supporto dei servizi veterinari di Castrovillari dell’Asp di Cosenza. Tema della sesta edizione è stato : "il cane e l’uomo nella storia: un antico legame”. L’iniziativa è rivolta ogni anno ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie al fine di sensibilizzarli ad un corretto rapporto uomo-animale-ambiente.L’edizione di quest’anno ha visto come vincitore del primo premio G.G., un alunno della sezione distaccata dell’ITIS presso la Casa Circondariale di Castrovillari , supportato nell’iniziativa dal tutor Professoressa Francesca Provenzano. Altri premi e attestati di partecipazione sono stati consegnati ai ragazzi delle scuole partecipanti al concorso. Un plauso degli organizzatori va a tutti i partecipanti ma anche e soprattutto al Direttore della Casa Circondariale di Castrovillari dott.ssa Maria Luisa Mendicino , alla dott.ssa Maria Pia Barbaro e Loredana Amodeo che anche quest’anno hanno inteso partecipare come istituto penitenziario nell’ottica del coinvolgimento dei detenuti del carcere nelle tematiche sociali quali, nello specifico, la tutela degli animali di affezione . La rete della solidarietà in Calabria Parlare del futuro dei giovani in Calabria attraverso la rete della solidarietà e lo sviluppo dei servizi socio-sanitari. È stato questo il tema al centro del primo appuntamento dei "Dialoghi sulla solidarietà", iniziativa dedicata allo studio della condizione dei servizi socio-educativi e sanitari in Calabria, che si è tenuto all'University Club dell'Unical. L'incontro è promosso dal progetto didatticoscientifico Pedagogia della R-Esistenza e dal corso di Storia dell'educazione alla democrazia, tenuto da Giancarlo Costabile, e si concluderà con la costituzione di un Forum permanente sulla condizione del sociale in Calabria. Al seminario di studio - moderato dal professore Costabile - hanno partecipato il rettore dell'ateneo Gino Mirocle Crisci e il direttore del Dipartimento LiSe Franco Altimari; la docente Unical Rossana Adele Rossi, il segretario generale della Cisl Calabria Paolo Tramonti, il presidente provinciale del Csv cosentino Giovanni Romeo e il vicepresidente nazionale di Confapi Sanità Candida Tucci. Il rettore Crisci - che non è calabrese ma lavora e vive in Calabria da tempo - ha sottolineato come qui «ci sia tanto volontariato. Al Sud, in questo ambito, abbiamo tanto da insegnare agli altri». Il direttore Altimari ha ribadito la necessità di affrontare nuovi percorsi di solidarietà e ha illustrato alcune iniziative in programma all'Unical. La formazione dell'uomo attivo e solidale è stata al centro dell'intervento della professoressa Rossi che ha sottolineato come «il volontariato impone anche un'azione solidale e politica. Bisogna creare una rete ai fini di valorizzare il percorso formativo». Infatti poi bisogna confrontarsi con i problemi del territorio. Di cui hanno parlato, nel dettaglio, gli operatori del settore. In particolare, il presidente del Csv Giovanni Romeo non ha vo- luto fare una lezione accademica ma ha trasmesso agli studenti dei flash delle esperienze vissute, da quella vissuta in una casa famiglia: «Un momento vissuto con i bambini che ha segnato in modo positivo tutta la mia vita». E poi l'esperienza del Banco alimentare che nella provincia di Cosenza opera attivamente: «Riusciamo a dare una mano a circa 120mila persone che non vuol dire risolvere il problema della povertà. Pensate a un padre senza lavoro che deve mantenere una famiglia. Un papà mi ha scritto una lettera in cui diceva di vergognarsi per questa situazione». A tirare le fila di un momento di intenso confronto è stato il segretario Tramonti. «I dati che riguardano questa regione sono allarmanti. In questi ambiti la Calabria vive un protagonismo isolato ed è per questo che sono necessarie azioni forti. Manca integrazione tra servizi sociali e sanitari. Ci siamo impegnati per due leggi regionali sulle famiglie disagiate, ma queste leggi non hanno avuto copertura finanziaria». Il segretario Tramonti ha snocciolato dati e numeri per evidenziare come «siamo un po' indietro ma qualche passo si sta facendo. Dobbiamo stabilire un dialogo proficuo con il governo nazionale e regionale». Luci e ombre dell'assistenzialismo e del volontariato sono state illustrate dalla vicepresidente Confapi Tucci: «Le criticità sono legate alla mancata applicazione della legge regionale sul welfare. Bisognerebbe applicare anche il piano di conversione delle strutture sanitarie che non sono più idonee. Adesso la legge 23 ha messo al centro l'utente. Dobbiamo superare lo stato di bisogno». Per concludere l'esperienza diretta vissuta da una studentessa, Elvira, del corso che opera come educatrice e con voce emozionata ha raccontato la sua esperienza ribadendo che «non ci si improvvisa educatori ma lo si diventa studiando». Manifestazione per il NO alla riforma costituzionale Venerdì - 24 giugno ore 18,00 – Piazza Municipio Castrovillari - Incontro con la cittadinanza per informarla sulle ragioni del NO alla riforma costituzionale che abbiamo chiamato “DEFORMA” COSTITUZIONALE. Al cospetto dei cittadini della città del Pollino, Castrovillari, abbiamo invitato SILVIO GAMBINO professore Ordinario di Diritto Costituzionale e Presidente Comitato provinciale per il NO e PAOLO PALMA Comitato Nazionale Promotore del Referendum. Verranno affiancati dal cittadino castrovillarese GIANNI GRISOLIA del Comitato Territoriale per il NO del Pollino e da LUIGI PANDOLFI Giornalista economico, coordinerà la serata ROSANNA ANELE responsabile locale del Comitato Nazionale Promotore del Referendum Costituzionale. Con la riforma del Senato e l’approvazione della legge elettorale il così detto “Italicum” proposta dal governo Renzi, si è costruito un sistema capestro per la nostra democrazia. Ricordiamo che in democrazia non esistono governi costituenti, ci richiamano alla memoria i colonnelli sud americani, che una volta preso il potere si scrivono la propria Costituzione, pensata più come strumento per blindare il proprio potere e non come patto sociale a garanzia di convivenza e dei diritti dei cittadini. Solo il popolo e la sua ampia maggioranza possono essere costituenti come lo sono stati i padri costituzionali, non certo un Governo, i governi devono stare sotto le regole Costituzionali non sopra. Che questa riforma non elimina il Senato ma, semplicemente ci toglie la possibilità di eleggere i Senatori; Che la Corte Costituzionale ha già bocciato i difetti della precedente legge elettorale il “Porcellum” che vengono riproposti nell’”Italicum”: le liste bloccate ed il premio di maggioranza attribuito alla minoranza vincente senza limite di soglia. Questa riforma costituzionale ci consegna una Camera ed un Senato di “nominati” al comando di un Governo forte che controlla tutti gli istituti di garanzia con il meccanismo delle nomine. Infine, siamo convinti che alla continua avanzata dell’astensionismo non si può rispondere con le restrizioni delle regole democratiche per istituire un regime autarchico con il meccanismo del super premio di maggioranza senza soglie ad un solo partito di minoranza. Tutto ciò ci fa capire l’insostenibilità del nuovo sistema elettorale e delle riforme costituzionali, presentate dal Governo Renzi, un sistema che non rottama il mal costume politico, i conflitti di interessi e la pesante questione morale, ma rottama la nostra democrazia. Su questi argomenti avremo modo di dialogare con gli ospiti della serata, che si svolgerà in Piazza Municipio a castrovillari. Rosanna Anele - Responsabile locale del Comitato per il NO al Referendum Costituzionale. Pubblicità sul Diario info: 346.2245173 388.8521221 IL DIARIO anno XIV n. 20 PAG. 12 Luca Pace, un giovane chef castrovillarese a Maratea Per parlare di buona cucina e di gastronomia italiche incontriamo Luca Pace, giovane chef castrovillariese che ci ha raccontato qualcosa di sé e del suo lavoro, aprendoci le porte della sua esperienza personale e raccontandoci cosa l’ha spinto a scegliere una strada tanto piena di soddisfazioni quanto di sacrifici. Luca Pace fa parte della Federazione Italiana Cuochi ed è diventato chef a soli 22 anni, dopo una magnifica esperienza a Madonna di Campiglio come secondo, che gli ha aperto il comando di un’intera cucina: un traguardo davvero rimarchevole per un giovane di quell’età. Da sette anni presta la sua preziosa opera all’Hotel Club San Diego, nella splendida Maratea, e la sua attività professionale è costantemente affiancata dalla partecipazione a gare e concorsi di cucina e di preparazione della pizza, dove Luca Pace ottiene sempre grandi successi. Perché lui non è solo chef ma anche pizzaiolo, esperto di prodotti in teglia alla pala e tondi, grazie al corso e al diploma otte- nuto all’API. La sua è una pizza dal gusto leggero e fragrante, ottenuta grazie alla lievitazione minima di 96 ore, che rende le sue ricette davvero speciali. In genere, afferma Luca Pace, sono chef di grande nome, come Gualtiero Marchesi e Sergio Mei, che ispirano i giovani ad avvicinarsi al mondo della cucina, uomini della vecchia scuola, che potevano solo sognare la vastità degli utensili cui si può accedere oggi e hanno quindi costruito la loro fortuna su una gavetta lunga ma ricca di soddisfazioni. Così è stato anche per lui ma un ringraziamento particolare per gli insegnamenti ricevuti va a Paolo Platini, che l’ha fatto crescere e l’ha portato a fare esperienza in grandi strutture di lusso a quattro e cinque stelle. Paolo Platini ripeteva sempre a Luca Pace che sarebbe divenuto un grande chef, per il tocco di eleganza che dava ai suoi piatti, una delicatezza e un’espressività quasi femminili, che si univano al senso del gusto, per rendere ogni portata davvero unica ed eccezionale. Per il futuro sogna di aprire una realtà tutta sua, che al contempo racchiuda ed esprima la sua vasta conoscenza degli alimenti e della cucina, attraverso ogni preparazione, che dovrà essere gustata prima con gli occhi e poi con la bocca. Non abbiamo dubbi che questo sogno potrà avverarsi, vista la cucina gustosa e decorativa, che Luca Pace realizza. Il Diario augura a Luca Pace i migliori successi! Cortometraggio della Scuola Secondaria di 1° grado di Castrovillari Il 13 giugno 2016 la classe II sez.I della Scuola secondaria di I° grado di Castrovillari, ha portato in scena: ”Il giornalino di Gian Burrasca”, tratto dall’omonimo romanzo del grande Vamba. L’idea dello spettacolo è nata dall’entusiasmo e dal coinvolgimento emotivo mostrato in classe dagli alunni durante la lettura e l’analisi della divertente storia di Gian Burrasca (Giannino Stoppani), bambino indisciplinato e dall’incontenibile fantasia nel combinare guai. L’opera è stata presentata sotto forma di parodia per consentire agli alunni di esprimere al meglio la loro creatività e fantasia l’immaginazione,le emozioni e la curiosità. Quello di Gian Burrasca conduce a mille riflessioni necessarie per il pubblico di ogni età: basti pensare al rapporto genitori-figli, a quello fra fratelli, al ruolo degli educatori, ai valori dell’amicizia e della solidarietà. La scuola, come sede formativa istituzionale privilegiata, attraverso l’attività teatrale, permette di svolgere lavori creativi, interessanti, capaci di coinvolgere anche i ragazzi che presentano maggiori difficoltà, timidezze, indecisioni e li aiuta a superare il senso di estraneità e di svalutazione di sé. La messa in scena è stata interpretata da 15 piccoli attori molto promettenti, guidati dalla docente Rosa Maria Mastroianni con l’aiuto delle Prof.sse Noris Ferrante e Rossella Cosentino e dei Prof. Pasquale Coppola e Luigi Bevacqua con la collaborazione della Dott.ssa Mariella Varcasia. La rappresentazione è stata applaudita dalla platea che ha potuto ascoltare con trasporto l’Inno di Mameli iniziale, osservare i colorati fiocchi degli scolari indisciplinati ,i balletti, le canzoni, la scenografia …. La classe III sez.I , sul palcoscenico del teatro Sybaris, dopo mesi di dura fatica, ha presentato il cortometraggio “Un nonno di troppo”. Un gruppo classe protagonista di un percorso coinvolgente, dinamico e divertente, in cui loro stessi hanno espresso idee personali che grazie al linguaggio cinematografico, hanno raccontato attraverso la realizzazione di un cortometraggio sugli anziani con uno stile narrativo semplice, brillante e divertente. Il progetto mira a favorire l’incontro e lo scambio intergenerazione sui temi del patrimonio culturale e la memoria storica del territorio, valorizzando il ruolo sociale e culturale degli anziani rafforzando nei giovani il senso di identità e di appartenenza al territorio attraverso la valorizzazione delle capacità artistico- espressive . Grazie a questo im- pegnativo lavoro, la scuola ha inteso educare gli alunni al rispetto degli altri e a prendersi reciprocamente cura dell'altro, dedicandogli attenzione ed ascolto. Il progetto ideato da Paolo Sancineto che ha curato anche il montaggio delle scene riprese dal Prof. Giacomo Ramundo, ha visto impegnata la classe III sez I che con la loro Prof. Rosa Maria Mastroianni hanno scritto le scene. Viva soddisfazione ha espresso il D.S. Fabio Grimaldi ringraziando innanzitutto l’Amministrazione Comunale per il Patrocinio concesso, e all’azienda pubblica Gas Pollino, i docenti del Progetto, gli alunni e le famiglie per avere regalato alla scuola un momento così bello confermando l’alto valore formativo della scuola che con diverse strategie consente la crescita umana e culturale degli alunni. Prof.ssa Rosa Maria Mastroianni IL DIARIO anno XIV n.20 PAG. 12 Ritorna il Motoraduno di Mormanno Dopo la pausa dello scorso anno, a causa dei lavori di ammodernamento dell’autostrada SA/RC, il Motoclub-Bikers città di Mormannoriprende il suo decennale percorso moto turistico con il il 12° motoraduno (VII° Nazionale) città di Mormanno, nella stupenda cornice ai bordi del lago in località Pantano. Il Presidente, Pasquale De Franco ed i soci del moto club, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Mormanno, la Pro Loco, la Provincia di Cosenza e la Regione Calabria, saranno lieti di ospitare tanti amici motociclisti per due intere giornate che uniranno al piacere delle due ruote le prelibatezze culinarie della nostra Calabria, a contatto diretto con la natura che por- terà a visitare i percorsi più suggestivi del Parco Nazionale del Pollino, con vari aperitivi e stuzzichini offerti dalle varie aziende del posto durante il giro turistico. Seguiranno visite guidate nelle Cripte della Cattedrale di S. Maria Del Colle in Mormanno. Sarà un fine settimana da “sballo” con tanta buona musica fiumi di birra, assaporando la nostra buona cucina tipica. Non mancheranno giochi per grandi e piccini e spettacoli acrobatici di moto con piloti di fama nazionale. Venite al nostro raduno vi aspettiamo, i Bikers di Mormanno non vi deluderannoMotoclub-Bikers Mormanno. Il Pollino ospita l’8° workshop degli Unesco geoparchi italiani In questo complesso territorio, luogo di grandi meraviglie geologiche, naturalistiche, ambientali, culturali ed agroalimentari, di recente inserito nella rete dei Geoparchi tutelati dell'Unesco, si svolgerà l’8° Workshop degli Unesco Global Geoparks italiani». E’ il Presidente Domenico Pappaterra ad annunciare che dal 3 al 7 luglio delegati provenienti dagli Unesco Geoparchi Mondiali di tutto il territorio nazionale, aderenti alla Rete Europea e Globale dei Geoparchi (EGN/GGN) - network che raccoglie 120 Geoparchi mondiali (Global Geoparks) in 33 paesi, di cui 69 in Europa e 10 in Italia -, si ritroveranno nel Parco Nazionale del Pollino per una convention di studio, approfondimento e scambio di buone pratiche. I l Pollino per promuovere e conquistare la candidatura alla rete internazionale dei Geoparchi ha individuato, cartografato e caratterizzato 69 Geositi ricadenti all’interno del territorio protetto. I geositi individuati sono stati organizzati in sistemi territoriali omogenei, dal punto di vista geologico e geografico, e correlati con le altre peculiarità paesaggistico-ambientali e storico culturale presenti sul territorio. Una preziosa ed unica banca dati sulla geodiversità presente nel Parco Nazionale del Pollino e della sua interrelazione con le altre peculiarità paesaggistico- ambientale dell'area. «Un grande lavoro del quale oggi si raccolgono già i primi frutti» afferma il presidente Domenico Pappaterra. «Ospitare il Workshop italiano dei Geoparchi – continua l’on. Pappaterra - sarà una grande occasione per mostrare e raccontare ad un pubblico di specialisti del settore e di stampa specializzata sia il territorio montano con le sue peculiarità geologiche e ambientali ma anche la sua peculiare antropizzazione rispettosa della ricchezza ambientale, che ha investito le sue risorse sul turismo responsabile e sull’agroalimentare di qualità». In questo vasto areale compreso tra Basilicata e Calabria l'Ente lo staff operativo e tecnico ha valorizzato la tutela del patrimonio geologico, ambientale e storico-culturale predisponendo un corposo elaborato tecnico che è stato realizzato in collaborazione con gli Ordini Regionali della Calabria e della Basilicata e l’Ordine Nazionale dei Geologi, l’ISPRA e esperti di riconosciuta professionalità scientifica del settore, oltre che della collaborazione di docenti Universitari dell’università della Basilicata e della Calabria e di singoli liberi professionisti operanti all’interno del territorio del Parco. Il Pollino è entrato a far parte nella rete Europea dei Geoparchi (EGN) nel settembre dello scorso anno ricevendo il riconoscimento in occasione della convention tenuta a Rokua in Finlandia e successivamente ha anche ottenuto il riconoscimento all’interno della rete Globale dei Geoparchi (GGN). La EGN/GGN, è attualmente un progetto prioritario dell’Unesco “Programma Internazionale Geoscienze e Geoparchi” DAI CENTRI DELLA ZONA IL DIARIO anno XIV n 20 PAG. 14 Il centrocampista castrovillarese Domenico Franco approda al Monopoli La società del Monopoli 1966 ha comunicato nei giorni scorsi di aver raggiunto l’accordo con il centrocampista castrovillarese Domenico Franco, classe 1992, proveniente dall’Aversa Normanna. Domenico Franco, che nell’ultima stagione ha vestito la maglia dell’Aversa Normanna in serie D con 34 presenze e 5 gol, conta 3 presenze in serie B e 6 in C1 sempre con la Salernitana, 32 presenze in C1 con la Paganese, 8 presenze con il Messina in C2 e 19 in serie D con il Roccella. La redazione del Diario augura al talentuoso centrocampista castrovillarese le migliori fortune, augurandosi che questa stagione calcistica con la maglia del Monopoli lo possa proiettare verso traguardi ancor più prestigiosi. In bocca al lupo Domenico! Morano C./ Il progetto “Rete Marinella Amica” ammesso al Servizio civile nazionale Pubblicato il bando per la selezione di ventiquattro giovani di età compresa tra 18 e 28 anni, da impiegare nel progetto “Rete Marinella Amica”, finanziato dal Servizio civile Nazionale e promosso dall’associazione Marinella Bruno Onlus (capofila) e dai comuni di Morano, Cerchiara, Firmo, San Basile, San Sosti. Turismo scolastico a Novacco Turismo della montagna e scolastico, Npvacco continua ad attrarre scolaresche e gruppi didattici. Attraverso il gioco vivere la ricchezza della natura rafforzando il legame con l’ambiente. Conoscere ed amare le risorse naturalistiche stimolando la fantasia, la cultura e la riappropriazione della propria identità. È con queste finalità che, nei giorni scorsi , l’Uficio Comunale di Promozione Turistica ha accolto e guidato la visita dei bambini della sezione Primavera del MicroNido comunale, accompagnati da insegnanti e genitori. Nel laboratorio didattico, i bambini, tra i 2 ed i 3 anni, hanno dato sfogo alla loro fantasia e con colori e pennelli hanno dipinto una tenda. Altro momento è stato dedicato all’incontro con alcuni uccelli rapaci, tra cui un bellissimo barbagianni, portati dal gruppo I Falconieri del Pollino. I piccoli ospiti ed i loro accompagnatori hanno espresso grande entusiasmo per l’incontro e ne sono rimasti affascinati. Tra luglio e agosto si alterneranno molti gruppi scout di Saracena e del territorio, da Castrovillari a Rogliano a Corigliano. Novacco si conferma sempre di più riferimento importante e ricercato della proposta turistica legata alla fruizione della montagna, 365 giorni all’anno. Da fine giugno, infatti, continueranno ad arrivare scout, anche da fuori regione. La prima compagnia sarà di Bari ed alloggerà presso il rifugio Il Rossale del Centro Turistico. Successivamente saranno ospitati anche dei giovani da Napoli. – (Fonte: Montesanto SaS – Comunicazione & Lobbying) La domanda, redatta secondo l’apposito schema disponibile, insieme a tutta la documentazione informativa, nei portali istituzionali degli enti interessati, dovrà pervenire entro le ore 14.00 del 30 giugno 2016 a mezzo posta certificata ([email protected]), raccomandata A/R o semplice consegna pro manibus al protocollo dell’Ente prescelto e indirizzata all’Associazione Marinella Bruno Onlus, Via Martiri della Libertà, 31, c.a.p. 87016 Morano Calabro (Cs). Ogni candidato potrà presentare istanza per un solo progetto, pena l’esclusione. Le attività dureranno un anno; il compenso è fissato in € 433,80 mensili. Similmente al 2015, la Marinella Bruno Onlus cercherà di consolidare i risultati già ottenuti. Da un lato rafforzando il sistema di servizi integrati rivolto alle fasce deboli di popolazione residente, o comunque dimorante, dall’altro allineando la pluralità dei bisogni espressi dall’adulto in stato di disagio all’efficacia delle risposte, spesso frammentarie o difficilmente reperibili. «Si tratta - dichiara il dott. Giuseppe Bruno – di un progetto sociale di continuità, che guarda a una rete sociale di no/profit e Comuni, in una visione di macroarea di distretto sociosanitario, che ci consente di irrobustire il ruolo di soggetto privato capace di intervenire nel disagio sociale. Esprimo, pertanto, vivo compiacimento all’Amministrazione comunale di Morano Calabro e, in generale, alle altre che hanno aderito all’iniziativa, per la fiducia che hanno riposto in noi». «L’idea dell’associazione Marinella Bruno ci è parsa subito estremamente interessante. Ne abbiamo sposato lo spirito – afferma l’assessore ai Servizi sociali del Comune di Morano, Sonia Forte – consapevoli che un sistema moderno di prestazioni sociali non possa più prescindere dalla cooperazione tra realtà e soggetti differenti per organizzazione, ma pur simili per finalità e mission. Ringrazio, dunque, la dinamica struttura guidata da Giuseppe Bruno, esempio di concreto impegno associativo, per aver saputo presentare ancora una volta un programma valido e finanziabile». Alle parole dell’assessore Forte si aggiungono quelle del sindaco Nicolò De Bartolo: «Con il progetto ReteMarinella Amica – dice – conseguiamo due obiettivi. Il primo: offrire un piccolo ma importante ristoro economico ai giovani volontari, in un momento di grave crisi economica. Il secondo: affermare il criterio della mutualità quale principio di un umanesimo disposto a rinunziare all’esercizio della delega. Un plauso all’assessore Sonia Forte e al dottor Giuseppe Bruno, per l’eccellente lavoro compiuto». Nasce il gruppo “La Calabria che Vuoi” in seno al Consiglio Comunale di Civita La Calabria che Vuoi sezione di Civita si costituisce nel Consiglio Comunale. Anche nella ridente comunità arbëreshë di Civita, infatti, borgo suggestivo del Pollino entrato ormai da tempo nei circuiti nazionale ed internazionali del turismo, il movimento politico “La Calabria che vuoi”, che vede nell’on. Gianluca Gallo cofondatore e promotore di tale movimento stesso, prende posto in consiglio comunale. Un rapporto politico tra il movimento politico voluto dall’On. Gallo e i referenti della cittadina arbëreshë che è nato negli anni passati e si è consolidato giorno dopo giorno fino alla costituzione del gruppo consiliare avvenuto proprio in questi giorni. Lo afferma in una nota il giovane assessore alle politiche agricole e forestali del comune di Civita Vincenzo Mastrota: «Dopo aver costituito un circolo del movimento La Calabria che vuoi composto principalmente da ragazzi e persone di esperienza del posto, è venuto naturale il passaggio assieme al vicesindaco Antonio Vavolizza della costituzione del gruppo all’interno della maggioranza». «La nascita del gruppo – sottolinea con forza l’assessore – è stato accolto dal presidente del consiglio Giuseppe Mario Rugiano e da tutti i consiglieri guidati dal sindaco Alessandro Tocci con soddisfazione in quanto vuole rappresentare un’opportunità di crescita e di confronto a sostegno dell’amministrazione e dell’intera comunità albanofona». In un periodo storico dove l’antipolitica impera, gli esempi di buona politica vengono premiati e prendono sempre più piede nelle comunità calabresi col fine di costruire sempre un futuro migliore dando voce ai territori. «La Calabria che vuoi – ha spiegato Gianluca Gallo – è e vuole essere sempre più un momento democratico di confronto tra i cittadini per lo sviluppo dei territori. Questa tornata elettorale appena trascorsa dimostra ancora di più, se ce ne fosse bisogno, che i cittadini premiano la serietà e chi sa stare loro vicini». Il Codex Rossanensis torna a casa Gesù tra i mercanti del Tempio, raccontato con immagini così ricche di particolari e di colori e così fluide nel loro susseguirsi, da far pensare ad una sequenza cinematografica. La solitudine di Giuda il traditore e il senso di morte, che l'immagine di un albero bruciato e nero rende più di ogni parola. I colori esplosivi della pagina in cui Marco evangelista incontra Sofia. Oggetto di un restauro delicato e sapiente, messo in sicurezza da una nuova più bilanciata rilegatura, torna a casa, annuncia Monsignor Giuseppe Satriano vescovo di Rossano-Cariati, il Codex Purpureus Rossanensis, celeberrimo evangelario miniato su fogli di pergamena color della porpora, forse il più antico libro illustrato della storia, dal 2015 Patrimonio dell'Umanità, che sarà esposto al pubblico dal 2 luglio nelle sale del Museo Diocesano di Rossano Calabro. Tre anni di indagini e di analisi nei laboratori romani dell'Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario (Icrcpal) ne hanno confermato il valore incommensurabile e l'origine orientale nel VI secolo. Oltre a rivelare particolari inediti sulla sua fattura. Un tesoro così sapientemente realizzato da essersi conservato per 15 secoli a dispetto di viaggi perigliosi, smembramenti, peripezie, persino un incendio, sottolineano i tecnici. Ma comunque fragilissimo. Per questo ad attendere il codice nelle sale completamente rinnovate e arricchite da un allestimento multimediale, ci sarà una super teca climatizzata che ne consentirà una monitoraggio continuo. Le pagine miniate, 15 in tutto, sono una più stupefacente dell'altra. È Franco Viola l’uomo simbolo del decennio rossonero IL DIARIO anno XIV n.20PAG. 15 Abbiamo sofferto, abbiamo tremato, siamo stati colpiti duramente sbattendo contro le corde del ring. Ma senza andare al tappeto. Ci siamo aggrappati alla nostra indole tenace, al nostro orgoglio che teneva stretto tra le mani un sogno inseguito per un anno intero. Alla fine del primo tempo il cielo era grigio, i musi lunghi, gli occhi mischiavano perfettamente paura e incredulità. Nessuno sapeva bene come ma, dopo il 3-0 dell’andata, (leggasi treazero, mica noccioline nel calcio) i favoriti sembravano diventati quelli della Sancataldese, che tutti aspettavamo come degnissimi ospiti dopo la splendida giornata dell’andata, non come spauracchi e rapinatori del nostro immediato futuro calcistico. Dalla festa al temuto incubo,poi fortunatamente svanito, il passo è stato breve: bravi loro a crederci, noi sembravamo una macchina un bel po’ ingrippata che faceva una fatica pazzesca a percorrere gli ultimi metri. Un po’ come il ciclista fuggitivo che, dopo una salita severa, (e si che questo campionato è stato per il Castrovillari una rampa con pendenze a tratti notevoli) va in crisi di zuccheri a poche centinaia di metri dal gran premio della montagna e non riesce a scollinare. Forse, rigorosamente detto a posteriori, è stato più bello così perché a noi castrovillaresi le imprese facili non piacciono, le cose semplici ci riescono male. E allora, nel nostro inconscio, abbiamo l’abilità di sparigliare le carte. 0-1, 0-2 con un uomo in meno, le imprecazioni non si contano. Ma la speranza non ci abbandona perché quando il Lupo è ferito tira fuori gli artigli. E trova energie insospettate. D’altra parte, nella nostra storia, ci han dato per morti più di una volta, proprio a cominciare da dieci anni fa, quando era una squadra campana, il Gragnano, a tentare di sbarrarci la strada verso la serie D. Il 3-1 dell’andata con un rigore proprio negli ultimi minuti, la beffa (e la rabbia) di dover giocare a Rende senza un vero perché. Ancora una volta il Lupo ferito che si scatena: i gialloblu sono sorpresi dal nostro primo tempo, non riescono a reagire. Franco Viola (con qualche anno in meno e qualche capello nero in più) guida un’orda di assatanati che azzannano l’avversario non lasciandogli respiro. L’immagine di Pino Tortora con in mano il pallone decisivo dell’ultimo rigore rimarrà una delle icone di quella giornata viva più che mai dieci anni dopo e non solo nella mente di Viola e Micieli, che oggi come ieri fanno parte della famiglia rossonera. Altri due anni ed eccoci di nuovo feriti, quasi agonizzanti. Inizio di stagione 2007/2008 versione incubo irreversibile: le sconfitte non si contano, la squadra non può reggere il confronto con le altre di serie D. Subentra il patron Carlo Astorino, la rosa viene potenziata, ma le cose non vogliono sapere di aggiustarsi neppure con i numerosi cambi di panchina: da Napoli a Bellinvia, a Fioriello fino al ricorso disperato al mago Angelo Carrano anche e soprattutto nel ricordo di una promozione tra i professionisti che nessuno aveva dimenticato. La sentenza, dopo mille e più peripezie, è affidata al doppio spareggio con il Caserta. L’1-1 in casa sembra una pietra tombale sulle speranze di permanenza. Non per il mister che, sotto la tribuna a fine gara tranquillizza tutti dicendo che in Campania si sarebbe potuto ribaltare il verdetto. Detto e fatto: Ferrari con una magnifica galoppata (da vedere e rivedere su youtube) e Pannozzo su rigore firmano un pazzo 2-0 e una salvezza che ha del miracoloso. Alla squadra di Pietropinto rimangono due espulsi, una retrocessione e una quantità industriale di rabbia sfociata in un arbitro, Moretti di Bari, chiuso nello spogliatoio e impossibilitato a uscire. Ancora un anno e riecco Franco Viola, l’uomo sportivo del decennio per la Castrovillari calcistica. Il destino dice ancora play out e di nuovo Campania: stavolta l’avversario si chiama Puteolana, dal nobile passato e dall’incerto presente. All’andata a Castrovillari finisce 1-0 con un missile su punizione a tempo scaduto firmato da Caridi. Un segno del destino, forse. Ancora Davide Ferrari sugli scudi nel temutissimo ritorno con la rete che vale l’1-0 fino a pochissimi minuti dal termine quando Aloe trova il pareggio e ci mette i brividi per i minuti di recupero. La punizione dal limite per i campani, – Fumata nera in casa del Castrovillari calcio. Toccherà ancora attendere qualche giorno, per conoscere il futuro del tecnico Franco Viola il quale dopo aver dato la sua disponibilità alla società rossonera per guidare i “lupi” anche il prossimo anno, ad oggi non ha avuto dalla stessa garanzie rassicuranti per quanto concerne il futuro in serie D della squadra del Pollino. “Noi vogliamo garantire a mister Viola una squadra competitiva ed è per questo motivo che abbiamo bisogno dell’aiuto dell’amministrazione comunale la quale devo ammettere sta cercando di venire incontro alle nostre esigenze, cioè quelle che riguardano l’iscrizione al prossimo campionato. Tutto ciò per dare al Castrovillari un futuro in serie d da protagonista”. Queste le parole del presidente Giuseppe Agostini che ci spiega la causa di questa attesa da parte di tutta la dirigenza del Castrovillari che rischia di rimanere senza allenatore in quanto il tecnico di Taurianova potrebbe decidere di non aspettare in “eterno” quindi cambiare e accettare una delle tante richieste giunte da altre società importanti del calcio calabrese (Lamezia ndr) . “Stiamo lavorando per preparare una rosa competitiva. Vorrei dire che la volontà da parte della società, tutta, è quella di far restare il tecnico Franco Viola ma, come le ho detto in precedenza, vogliamo un gruppo all’altezza di questo mister in quanto desideriamo arrivare a fine stagione nei primi posti della classifica e da soli questo non è possibile.” dichiara il presidente rossonero il quale è stato chiamato, meno di un anno fa, dal co-presidente Di Dieco a presiedere la dirigenza del Castrovillari Calcio insieme a lui lanciandosi in questa nuova e splendida avventura solo per amore della sua città. Schivo ma allo stesso tempo bravissimo comunicatore ed interlocutore, Agostini, da giovane cestista e poi appassionato di tiro a piattello, si è catapultato in maniera peretta in questa nuova avventure sportiva contribuendo in maniera determinante, insieme agli altri a raggiungere questo importante traguardo calcistico che lo ha por- tato alla promozione nella quarta serie. Il primo anno di Presidenza e subito la grande vittoria. Un vero portafortuna. “Quella di quest’anno è stata una bellissima avventura e speriamo di riproporla l’anno prossimo con un altro traguardo. Il merito in primis è di mio genero, Alessandro Di Dieco, del ds Giampiero Salituro, e di tutti i componenti della società, interni ed esterni; ed un grazie – conclude il presidente castrovillarese - va ai sostenitori che ci sono stati sempre vicini”. Insomma restano ancora tanti sul futuro di Franco Viola qui a Castrovillari; tutto, o quasi, è nella mani della società rossonera che dovrà prendere in fretta una decisione e fare soprattutto molta chiarezza. Intanto il Castrovillari calcio ha comunicato che giovedì 30 giugno, alle 22, presso il Castello Aragonese avrà luogo la “festa rossonera” questo “per sancire e dare seguito ufficialmente a quello che è stato il lieto epilogo della lotteria play off”. www.abmreport.it ridotti in nove, all’ultimo respiro, si infrange sulla barriera e si può gioire ancora una volta per il pericolo scampato, per una salvezza per certi versi ancora più incredibile della precedente. Tutto questo solo per citare le imprese più recenti e senza dimenticare le vittorie con la Battipagliese, in serie C2, e ancora prima la Palmese per l’approdo nel campionato nazionale dilettanti all’alba dell’epopea caligiuriana. Sono dolcissimi ricordi che si fanno strada come un raggio di sole tra le nuvole dell’intervallo, tra una marea di interrogativi che non trovano risposta. Perché non esiste. Dissolvono tutto D’Angelo prima e Perri poi: questa squadra fatta di veri uomini (non si rimontano due gol in dieci se non si hanno doti prima umane e poi tecniche) e questo pubblico che non è nemmeno lontano parente dell’Eccellenza (chi è capace di portare 500 tifosi in Sicilia alzi la mano per favore) non potevano lasciare andare così un sogno. Negli ultimi minuti, dopo la grande paura e quando la serie D è diventata solo un dolce conto alla rovescia, mi è sembrato di scorgere vicino alla panchina del Castrovillari due signori di nome Agostino Caligiuri e Mimmo Rende. Erano felici e davano pacche sulle spalle ad Alessandro Di Dieco, l’imprenditore-ragazzo che ci ha messo faccia, tempo e denaro per la causa rossonera insieme ad un manipolo di coraggiosi compagni di viaggio. Sembrava che, con voce rassicurante, gli sussurrassero: “ Coraggio, ragazzo, è fatta. Goditi il momento, anche tu da oggi sei un vincente”. Per la Società, seria e compatta, l’encomiabile mister Viola, i calciatori che hanno saputo fare gruppo, lo splendido pubblico che ha buttato il cuore oltre l’ostacolo rinverdendo i fasti di uno stadio gremito come ai bei tempi, il fischio finale corrisponde ad un autografo d’autore in calce ad una splendida pagina di calcio, di sport (grazie a due bellissime tifoserie), di riscatto della nostra città. Benvenuti nella Nostra Storia. Gaetano Pugliese Castro/Fumata nera per la riconferma dell’allenatore