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verbale di deliberazione del consiglio comunale
COMUNE DI BORNO PROVINCIA DI BRESCIA ALTOPIANO DEL SOLE COPIA Codice Ente 10272 DELIBERAZIONE N. 39 VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE Adunanza straordinaria di PRIMA convocazione – seduta pubblica OGGETTO: AUTORIZZAZIONE ALL'ALIENAZIONE QUOTE AZIONARIE DELLA SOCIETA' 'BORNO ENERGIA PULITA' S.P.A. L’anno DUEMILADIECI addì VENTIQUATTRO del mese di NOVEMBRE alle ore 20.30 nella sala delle adunanze, previa osservanza di tutte le formalità prescritte dalla vigente legge, vennero oggi convocati a seduta i componenti il Consiglio Comunale. All'appello risultano: RIVADOSSI ANTONELLA FRANZONI PIERO PAOLO LENZI DIEGO MAZZOLI FRANCESCO AVANZINI PIETRO MARIO CORBELLI ANDREA LENZI ALBERTO BAISOTTI MARTA ARICI ANGELO DABENI CARMEN VENTURELLI GIUSEPPE ZANAGLIO LORENZO CORBELLI PAOLO F. SINDACO VICE-SINDACO ASSESSORE ASSESSORE ASSESSORE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLEIRE CONSIGLIERE Totale presenti Totale assenti Presente Presente Presente Presente Presente Presente Presente Presente Presente Presente Presente Presente Presente 13 0 Partecipa alla adunanza il Segretario Comunale DR.SSA MARIA G. FAZIO il quale provvede alla redazione del presente verbale, svolgendo le funzioni previste dall’art. 97, comma 4, del T.U.E.L. – D.Lgs. 18.08.2000, n. 267. Essendo legale il numero degli intervenuti, la DR.SSA RIVADOSSI ANTONELLA nella sua qualità di Sindaco assume la presidenza e dichiara aperta la seduta per la trattazione dell'argomento indicato in oggetto, posto al n. 3 dell’ordine del giorno. DELIBERA N. 39 del 24.11.2010 OGGETTO: AUTORIZZAZIONE ALL'ALIENAZIONE QUOTE SOCIETA' 'BORNO ENERGIA PULITA' S.P.A. AZIONARIE DELLA Il Sindaco-Presidente da lettura dell’oggetto posto al punto n. 03 dell’ordine del giorno: “Autorizzazione all’alienazione quote azionarie della società “Borno Energia Pulita” S.p.A.” e Relaziona come segue: “Io come peraltro avrete visto, leggevo l’ordine del giorno su un bellissimo volantino che mi hanno consegnato oggi, bello perché è anche colorato. Proveniente da un sedicente comitato bornese per il referendum, peraltro stampato in modo molto curioso, stampato proprio con lo stesso schema identico che hanno ricevuto i Consiglieri, quindi presumo che anche voi vi siate stupiti… certo, ci siamo stupiti tutti… anche i carabinieri, peraltro, si stanno chiedendo come mai ci sia proprio questo schema preciso, rispetto a quello di convocazione e notifica che viene riservata ai Consiglieri Comunali. Va be’, ci toglieremo questa curiosità. Mi avrebbe fatto piacere che invece i componenti di questo comitato si fossero firmati, perché una volta mi scrivono come comitato degli inaffidabili, una volta mi scrivono come comitato bornese per il referendum, la cosa vera è che nessuno ci mette la faccia. Sono quei classici volantini anonimi che dicono falsità e fandonie per i quali nessuno ha mai il coraggio di firmarsi. Sarà perché sanno in partenza di dire cose che non sono vere. Comincio a spiegarvi perché, in questo modo entriamo nel merito del punto n. 3, consentitemi però di partire dal volantino perché è di attualità e quindi ritengo opportuno e piacevole, per certi versi, commentarlo, così si da la possibilità di spiegare in modo semplice come stanno davvero le cose. Su questo volantino, dove viene riportato in modo preciso l’ordine del giorno, con tanto di numero di protocollo, etc., riservato naturalmente ai Consiglieri Comunali, tra le altre cose si dice “Vendono concessioni dell’acqua del Trobiolo e del Lovareno a Zaleschi. L’acqua della sorgente Lovareno e gli acquedotti comunali non saranno più pubblici con le conseguenze che ne deriveranno. Non solo la società acquistante non si accontenta del beneficio derivante dalla vendita dell’energia elettrica, ma mette le mani anche sulla nostra acqua potabile. Perché la sindachessa non ha interpellato la popolazione?” Poi il comitato bornese per il referendum invita i cittadini, presumo bornesi, a ribellarsi. Cittadini ribellatevi. Allora, perché non possiamo vendere le concessioni dell’acqua e del Trobiolo a Zaleschi o chi che sia, perché purtroppo non sono del Comune, sono già state vendute prima. Questa Amministrazione, magari si trovasse nella condizione di poter scegliere se vendere o non vendere. Questo Comune non ha l’acqua, non ce l’ha più, perché è stata venduta nel momento in cui, nel 2003, io non ero in carica e questa Amministrazione non era in carica, venne costituita la Borno Energia Pulita. E nel 2005, con una convenzione modificata poi nel 2007, gli Amministratori di allora, ed ho i verbali, deliberarono di cedere, di vendere alla Borno Energia Pulita, costituita da altri, sia le concessioni del Trobiolo che quelle del Lovareno. Oggi non è possibile vendere niente, al massimo è possibile comprare, cosa che peraltro verrà deliberata stasera. Quindi non è vero che gli acquedotti comunali non saranno più pubblici, già ora non lo sono. L’acquedotto di Lovareno, dopo la delibera di questa sera, diventerà pubblico, perché ritornerà del Comune, non senza un impegno di spesa, perché comprare una cosa che hai regalato prima ad un certo punto costa e purtroppo noi ci troviamo in questa condizione, ma come avrò modo di spiegarvi riscatteremo l’acquedotto. Quindi io dico, se i cittadini si devono ribellare, forse dovevano ribellarsi prima, a questo punto i cittadini hanno la possibilità di stare tranquilli che la loro acqua, che prima era stata data via, adesso rientra in possesso dei cittadini, perché è giusto che sia così. I bornesi hanno costruito questo Comune con tante fatiche, si sono visti in certi anni, depauperati del loro patrimonio. Adesso, nonostante la situazione di bilancio non sia facile, e non lo è anche perché ci sono delle normative che sono state emanate nel frattempo e che certo non agevolano il Comune, ciò nonostante lo sforzo di questa Amministrazione è di riportare l’acquedotto di Lovareno tra le opere pubbliche del Comune di Borno. Dicevo, società “Borno Energia Pulita” S.p.A., è una società per azioni costituita nel 2003 tra il Comune di Borno, socio di maggioranza al 51% ed altri soggetti, alcuni pubblici ed altri privati. Un calderone nel quale, dicevo, dal 2003 fino al 2007 sono stati messi dei cespiti che erano del Comune di Borno. Quindi, la società “Borno Energia Pulita”, partecipata dal Comune e da altri, ha richiesto alla Provincia la concessione allo sfruttamento delle acque del Trobiolo, concessione che peraltro questa Amministrazione ha contribuito a conseguire, tant’è che nel dicembre 2009 la Provincia ha deliberato favorevolmente, ha concesso l’autorizzazione alla società. Prima era una scatola vuota ed ha cominciato a riempirsi con questa concessione e devo dire che questa Amministrazione, grazie anche ad i suoi contatti politici in Provincia, voglio ringraziare qui in particolare Mazzoli che all’epoca era Assessore, si è data da fare perché ormai c’era la società e tanto valeva che avesse quello che si meritava. Grazie all’interessamento dell’Amministrazione la B.E.P. ha ottenuto la concessione, ripeto, concessione rilasciata dalla Provincia il 30 dicembre 2009, notificata nel gennaio 2010. Dopo di chè, in conseguenza di quella convenzione stipulata tra il Comune di Borno e la B.E.P., poi modificata successivamente nel 2007, il Comune di Borno ha delegato alla Borno Energia Pulita tutta la progettazione, la realizzazione e la gestione dell’acquedotto di Lovareno, chiedendo alla società di realizzare per conto del Comune la condotta acquedottistica, riconoscendo alla Borno Energia Pulita il valore di Euro 200.000,00 da pagare in dieci anni, Euro 20.000,00 l’anno, a partire dal nono anno di produzione. Sulla base di questo accordo la Borno Energia Pulita ha chiesto, per conto del Comune, visto che la concessione allo sfruttamento delle acque sarà comunque intestata al Comune, essendo suo l’acquedotto, alla Provincia la derivazione promiscua, in modo tale da aggiungere alla derivazione ad uso potabile quella ad uso idroelettrico. Concessione il cui iter è ancora in corso, non è ancora terminato, anche se quasi quotidianamente sollecitiamo la Provincia affinchè rilasci questa autorizzazione. Il Comune ha tra i suoi cespiti, non so come definirli, tra i suoi beni, questa partecipazione importante. E’ una partecipazione importante perché, innanzitutto, ha la maggioranza della società ed è una società che, nelle intenzioni, avrebbe dovuto produrre utili, cosa che finora non è mai stata fatta, perché non è mai stata realizzata nessuna centralina, la società non ha mai cominciato a fatturare e, come potete immaginare, se una società non fattura non ricava, se non ricava produce perdite. In conseguenza di queste perdite, l’Amministrazione, in questi ultimi anni ha avuto non poche difficoltà a versare alla società quei decimi da versare all’atto della costituzione, ma non versati e nel frattempo richiamati dalla società e, purtroppo, mai messi in bilancio dal 2003 al 2009. Oggi il Comune si trova costretto a cedere la partecipazione. Perché? Per due motivi. Il primo, il 01.06.2010 è entrato in vigore il Decreto Legge 78/2010 convertito nella Legge 122/2010, la cosidetta “manovra d’estate”, il cui articolo 6, comma 9, impone ai Comuni, non alle singole Amministrazioni, ai Comuni, a prescindere da chi siano amministrati, in questo momento ci siamo noi, ma certamente è un obbligo che dovrebbero avere ben chiaro anche altri Amministratori, di non costituire società nuove, anzi di dismettere le partecipazioni possedute entro il 31.12.2011. Allo stesso tempo impone il divieto di rilasciare o rinnovare garanzie alle società partecipate, parlo anche di fideiussioni, evidentemente. Questa Amministrazione per la Borno Energia Pulita S.p.A. aveva individuato tutt’altro percorso, perché voglio ribadirlo, questa Amministrazione aveva trovato un accordo con il Consorzio Servizi Valle Camonica tale per cui si sarebbe costituita una nuova società partecipata al 60% dal Comune di Borno ed al 40% dall’ex Consorzio Metano che avrebbe rilevato la B.E.P. Questa soluzione, questo percorso non è più possibile perché la normativa non ce lo consente e ci costringe a cedere. Di questo obbligo abbiamo deciso di fare di necessità virtù. Siamo costretti a vendere perché la legge ce lo impone, ma allo stesso tempo siamo costretti a vendere perché dobbiamo acquisire risorse finanziarie necessarie per pagare delle fideiussioni che a suo tempo, l’ultima volta nel 2007, il Comune di Borno ha rilasciato alla Banca di Valle Camonica per conto della Funivia. Io nel 2007 non c’ero, noi nel 2007 non c’eravamo, probabilmente avremmo fatto la stessa cosa, ma oggi ci troviamo nella necessità ad adempiere un debito che il Comune ha contratto con la Banca di Valle Camonica. Parlo di un debito di Euro 363.000,00, la cui prima rata di Euro 107.000,00 scade il 27 novembre. Bisogna trovare i soldi per fare fronte a questi debiti, perché quando i debiti ci sono, al di là di chi li abbia contratti, ci sono e vanno onorati. Bisogna quindi recuperare le risorse e l’unico modo per poter recuperare è alienare questo cespite, cioè venderlo. Da qui la necessità di vendere le azioni della Borno Energia Pulita, ma non prima di aver riscattato l’acquedotto di Lovareno, perché per noi l’acquedotto è fondamentale, è imprescindibile. Ci riportiamo a casa l’acqua che era stata venduta prima di noi, la riportiamo a casa e faremo in modo che anziché avere due centraline, cioè due future centraline, perché voglio ricordare che la società è stata costituita nel 2003, siamo nel 2010 e non c’è neanche l’ombra della centralina. Allora, l’intenzione quale è, quella di cedere la Borno Energia Pulita per i motivi che dicevo prima e di fare di necessità virtù. Anziché avere due concessioni ripartire al 51% da parte nostra e 49% con altri soggetti, avremo una concessione interamente nostra, quella di Lovareno, cantierabile già a metà 2011. Quindi avremo la possibilità, non appena perverrà la concessione della Provincia, che è in dirittura di arrivo, di turbinare Lovareno ed invece la concessione del Trobiolo rimarrà alla Borno Energia Pulita che verrà acquistata in seguito ad una procedura di evidenza pubblica che questa Amministrazione, come da normativa, andrà a bandire prima possibile. Questi sono i motivi per cui si propone al Consiglio Comunale di acquisire l’autorizzazione all’alienazione delle quote azionarie della B.E.P. Voglio quindi sintetizzare che questa operazione serve sia per riportare a casa l’acquedotto di Lovareno, sia per salvare la Funivia. Sono due obiettivi importanti ed imprescindibili che questa Amministrazione ritiene di poter conseguire in conseguenza di questa delibera. Questi sono i motivi che ci spingono a fare questa proposta stasera, attendo di ricevere osservazioni, consigli e suggerimenti, diversamente procediamo alla votazione”. DOPO di chè; IL CONSIGLIO COMUNALE UDITA la relazione del Sindaco; UDITI gli interventi dei Consiglieri Comunali così come riportati nella deliberazione n. 36 in data odierna; VISTI E RICHIAMATI i seguenti atti: - deliberazione di Consiglio Comunale n. 10 del 27.03.2003, esecutiva ai sensi di legge, con la quale è stata approvata la partecipazione del Comune di Borno nella società di capitali “Borno Energia Pulita” S.p.A., mediante l’acquisto del 51% del capitale sociale; - deliberazione di Consiglio Comunale n. 15 del 06.05.2005, esecutiva ai sensi di legge, con la quale è stato approvato lo schema di convenzione tra il Comune di Borno e la società “Borno Energia Pulita” S.p.A per interventi di potenziamento e miglioramento del civico acquedotto: formazione di nuova condotta e sfruttamento del salto di quota, per la produzione di energia elettrica, dell’adduttrice di “Lovareno”; - convenzione repertorio n. 1769 del 21.11.2005 per interventi di potenziamento e miglioramento del civico acquedotto: formazione di nuova condotta e sfruttamento del salto di quota, per la produzione di energia elettrica, dell’adduttrice di “Lovareno”, regolarmente registrata presso l’Ufficio del Registro di Breno in data 09.12.2005, n. 1446, Serie 1 e trascritta presso la conservatoria dei Registri Immobiliari di Breno il 16.12.2005, Reg. Gen. n. 9975, Reg. Part. n. 7242; CONSIDERATO: - che l’art. 3, comma 27, della Legge 24.12.2007, n. 244 (Legge Finanziaria 2008) dispone che le Amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2, del Decreto Legislativo 30.03.2001, n. 165, non possono costituire società aventi per oggetto attività di produzione di beni e di servizi non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali, né assumere o mantenere direttamente partecipazioni, anche di minoranza, in tali società; - che l’art. 3, comma 28, della suindicata Legge Finanziaria 2008 dispone che l’assunzione di nuove partecipazioni ed il mantenimento delle attuali devono essere autorizzati dall’organo competente con delibera motivata in ordine alla sussistenza dei preposti di cui al comma 27; - che l’art. 3, comma 29, della suindicata Legge Finanziaria 2008 dispone che le Amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2, del Decreto Legislativo 30.03.2001, n. 165, nel rispetto delle procedure ad evidenza pubblica, cedono a terzi le società e le partecipazioni vietate ai sensi del comma 27; - che l’art. 14, comma 32, della Legge 30.07.2010, n. 122 dispone che, fermo restando quanto previsto dall’art. 3, commi 27, 28 e 29 della Legge 24.12.2007, n. 244, i Comuni con popolazione inferiore a 30.000 abitanti non possono costituire società. Entro il 31.12.2011 i Comuni mettono in liquidazione le società già costituite, ovvero ne cedono le partecipazioni; CONSIDERATO altresì che l’art. 14 della convenzione tra il Comune di Borno e la società “Borno Energia Pulita” S.p.A per interventi di potenziamento e miglioramento del civico acquedotto: formazione di nuova condotta e sfruttamento del salto di quota, per la produzione di energia elettrica, dell’adduttrice di “Lovareno”, meglio citata in premessa, prevede che: “Il Comune di Borno, riconoscerà alla compartecipata “Borno Energia Pulita” S.p.A., a titolo di corrispettivo per realizzazione della nuova condotta adduttrice principale del civico acquedotto, una rata annua di Euro 20.000,00 per un periodo di 10 anni, per un totale di Euro 200.000,00, a decorrere dal nono anno di attività della centralina idroelettrica. La nuova condotta adduttrice principale è di proprietà comunale sin dalla sua realizzazione”; PRESO ATTO: - che il Comune di Borno, allo stato attuale, detiene la partecipazione societaria (51% del capitale sociale) nella società di capitali “Borno Energia Pulita” S.p.A.; - che la società “Borno Energia Pulita” S.p.A. si occupa di produzione, trasformazione, trasporto e commercializzazione di energia elettrica, di vapore, nonché di fonti, materie e prodotti energetici di altra natura, progettazione, realizzazione, fornitura, gestione, manutenzione di centrali e di impianti relativi alle predette attività, sia per conto proprio, che per conto di terzi; - che l’attività svolta dalla società “Borno Energia Pulita” S.p.A. non risponde più alle finalità strettamente necessarie per il perseguimento delle finalità istituzionali dell’Ente; RITENUTO opportuno, alla luce di quanto sopra esposto ed in esecuzione delle disposizioni previste dalla Legge n. 122/2010: - di autorizzare l’alienazione delle quote azionarie detenute dal Comune di Borno in seno alla società di capitali “Borno Energia Pulita” S.p.A.; - di esprimere la volontà di acquisire la proprietà della nuova condotta forzata, del nuovo bottino di presa e del nuovo locale turbina, eseguite nell’ambito del progetto di realizzazione della centralina idroelettrica sull’acquedotto di Lovareno; VISTE: - la relazione redatta dal Responsabile del Servizio Economico-Finanziario di calcolo del valore delle azioni della società “Borno Energia Pulita” S.p.A. possedute dal Comune di Borno; - la relazione redatta dall’Ing. Lino Locatelli, progettista degli interventi sull’adduttrice di Lovareno, inerente la stima del valore delle opere accessorie eseguite nell’ambito del progetto di realizzazione della centralina idroelettrica sull’acquedotto di Lovareno; VISTO il parere favorevole di regolarità tecnica e contabile espresso dal Responsabile del Servizio Economico-Finanziario, Davide Sanzogni, ai sensi dell'art. 49, comma 1, del D.Lgs. n. 267/2000; CON voti favorevoli unanimi, espressi per alzata di mano; DELIBERA 1) di autorizzare, per le motivazioni in premessa indicate ed in esecuzione delle disposizioni previste dalla Legge n. 122/2010, l’alienazione delle quote azionarie detenute dal Comune di Borno in seno alla società di capitali “Borno Energia Pulita” S.p.A., sulla base di apposita perizia di stima che verrà successivamente redatta; 2) di autorizzare, altresì, l’acquisto in proprietà della nuova condotta forzata, del nuovo bottino di presa e del nuovo locale turbina, a seguito della verifica dell’acquisizione della relativa risorsa indicata nel bilancio comunale; 3) di prendere atto che per l’acquisto in proprietà della nuova condotta forzata, del nuovo bottino di presa e del nuovo locale turbina il Consiglio di Amministrazione di “Borno Energia Pulita” S.p.A. con verbale n. 18 del 19.11.2010 ha già deliberato la cessione di detto impianto al Comune di Borno; 4) di prendere atto: - della relazione redatta dal Responsabile del Servizio Economico-Finanziario di calcolo del valore delle azioni della società “Borno Energia Pulita” S.p.A. possedute dal Comune di Borno; - della relazione redatta dall’Ing. Lino Locatelli, progettista degli interventi sull’adduttrice di Lovareno, inerente la stima del valore delle opere accessorie eseguite nell’ambito del progetto di realizzazione della centralina idroelettrica sull’acquedotto di Lovareno; 5) di demandare al Responsabile del Servizio Economico-Finanziario, gli atti inerenti e conseguenti il presente deliberato, nel rispetto delle procedure ad evidenza pubblica previste per la cessione a terzi delle società, come indicato dall’art. 3, comma 29, della Legge 24.12.2007, n. 244 (Legge Finanziaria 2008); 6) di dare atto del parere espresso in premessa ai sensi dell'art. 49, comma 1, del D.Lgs. n. 267/2000; PARERI Si esprime parere FAVOREVOLE in relazione alla regolarità tecnica e contabile dell’atto, ai sensi dell’art. 49, comma 1, del D.Lgs. 18.08.2000, n. 267. IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO ECONOMICO-FINANZIARIO (F.to Davide Sanzogni) Successivamente IL CONSIGLIO COMUNALE RAVVISATA l'urgenza di dare immediata attuazione al presente provvedimento; VISTO l'art. 134, comma 4, del T.U.E.L. – D.Lgs. 18.08.2000, n. 267; CON votazione unanime e favorevole, espressa nelle forme di legge, dagli aventi diritto, presenti e votanti; DELIBERA di dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile. Esce dall’aula il Consigliere Comunale Lenzi Diego, pertanto il numero dei Consiglieri presenti è 12 Il presente verbale viene così sottoscritto: IL PRESIDENTE F.to RIVADOSSI ANTONELLA IL SEGRETARIO COMUNALE F.to DR.SSA MARIA G. FAZIO RELAZIONE DI PUBBLICAZIONE Borno, li 09.12.2010 N. 520 REG. PUBBL. La suestesa deliberazione: Ai sensi dell'art. 124, comma 1 del T.U.E.L. – D.Lgs. 18.08.2000, n. 267, viene oggi pubblicata all'Albo Pretorio per 15 giorni consecutivi. IL SEGRETARIO COMUNALE DR.SSA MARIA G. FAZIO CERTIFICATO DI ESECUTIVITA' (Art. 134 del T.U.E.L. – D.Lgs. n. 267/2000) Si certifica che la presente deliberazione è divenuta esecutiva ai sensi di legge: Decorsi 10 giorni dalla pubblicazione ai sensi dell'art. 134, comma 3 del T.U.E.L. – D.Lgs. 18.08.2000, n. 267. Borno, li _____________ IL SEGRETARIO COMUNALE F.to DR.SSA MARIA G. FAZIO copia conforme all'originale ad uso amministrativo BORNO ADDI’ 09.12.2010 IL SEGRETARIO COMUNALE