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GRANDE TEATRO stagione 2008 / 2009 Continua in Italia il grande successo del teatro di prosa, nonostante non siano superate, anzi, le criticità da noi più volte denunciate: la cronica difficoltà di reperimento di risorse economiche e l’assoluta inadeguatezza della legislazione vigente rispetto ad una realtà culturale che si è evoluta e modificata e di un mercato che esigerebbe procedure e strumenti normativi innovativi e coerenti. Dopo l’approvazione della legge istitutiva del Fondo Unico per lo Spettacolo del 1985, in un quadro legislativo mutato a seguito dei processi di devoluzione, lo spettacolo dal vivo è rimasto privo di una regolamentazione organica. Il sovrapporsi di competenze tra Stato, Regioni, Province e Comuni per il sostegno delle attività rende difficile impostare con chiarezza e certezza le linee di sviluppo e la razionalizzazione del settore. Nonostante tutto ciò, il pubblico dei teatri cresce e nella nostra regione aumenta in modo particolarmente significativo. Le amministrazioni locali sono sempre più partecipi e impegnate a garantire il sostegno e la promozione delle iniziative. La progressiva riduzione delle risorse spinge a ricercare un maggiore coordinamento tra i diversi enti territoriali e le fondazioni di natura pubblica o privata, per creare le sinergie indispensabili al sostegno di una domanda in crescita, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, non supportata da maggiori investimenti finanziari. In questa direzione si è orientata, e con soddisfazione, la nostra Direzione Attività e Produzioni Culturali, dello Spettacolo e del Sistema Bibliotecario. Il passaggio ulteriore che stiamo effettuando è il collegamento tra loro delle diverse fasi di articolazione del sistema dello spettacolo dal vivo, produzione, distribuzione, promozione e formazione, in modo da rafforzare il sistema nel suo insieme e radicarlo, il più possibile, nel territorio. Su questo fronte, va detto, ci possiamo avvantaggiare di una rinnovata e fruttuosa collaborazione con Regione e Provincia, Teatro Stabile, Fondazione La Fenice, Arteven e non solo. è questa la sfida principale per gli anni a venire, rispetto alla quale siamo pronti, forti anche di un pubblico straordinario, cui va riconosciuto un ruolo determinante nel successo del nostro teatro. I numeri parlano da sè: sono oltre 100.000 gli spettatori frequentatori del circuito dei teatri comunali. Anche se la cultura non si fa soltanto con l’attenzione ai dati quantitativi, questi risultati sono comunque una misura e ci confortano circa la correttezza delle scelte operate. Un grazie sincero, in conclusione, va espresso agli uffici e a tutti coloro che operano, amici giornalisti compresi, perché lo spettacolo dal vivo, a Mestre come a Venezia, sia all’altezza delle aspettative e delle aspirazioni della nostra comunità. On. Luana Zanella Assessora alla Produzione Culturale Comune di Venezia La Stagione di prosa e danza 2008/09, organizzata con la preziosa collaborazione di Arteven, propone al pubblico del Teatro Toniolo occasioni imperdibili di grande prosa e grande danza. Conquistata ormai da due anni una delle posizioni di vertice della classifica nazionale Agis dei teatri tra i 500 e i 900 posti, era doveroso da parte nostra non tradire le aspettative dei nostri spettatori e offrire proposte tali da soddisfare le esigenze di un pubblico sempre più attento, preparato e qualificato. L’appuntamento inaugurale sarà affidato ad un musical, Hair, che a 40 anni dal suo debutto a Broadway mantiene intatta la sua travolgente forza musicale e la sua freschezza originaria portando nei teatri di tutto il mondo il suo messaggio di pace. Sarà poi un susseguirsi di appuntamenti con gli attori più importanti e significativi dell’odierno panorama teatrale italiano: Toni Servillo, Alessandro Preziosi, Anna Bonaiuto, Alessio Boni, Pamela Villloresi, Silvio Orlando, Licia Maglietta, Giuliana Lojodice, Franco Branciaroli solo per citarne alcuni. Varia e significativa la proposta drammaturgica che spazia dai grandi capolavori di autori classici quali Shakespeare, John Ford, Goldoni e Brecht fino alle proposte contemporanee come quella di Yasmina Reza. La Stagione di danza condividerà con quella di prosa l’attesissimo e prestigioso evento dell’anteprima mondiale di Bothanica, il nuovo spettacolo dei Momix, previsto per il mese di gennaio. Sul palcoscenico, si esibiranno poi compagnie come Aterballetto, Le Ballet Jazz de Montréal e il Balletto del Teatro dell’Opera Nazionale di Romania, con spettacoli di danza classica o contemporanea. Un’offerta di spettacoli varia, interessante e di grande qualità, panorama completo della migliore programmazione attualmente disponibile di teatro e danza. Ci auguriamo quindi di rinnovare, con questo programma, lo stretto rapporto che si è creato in questi ultimi anni tra il teatro Toniolo e il suo pubblico. Angela Fiorella Dirigente Area delle Produzioni Culturali e dello Spettacolo PRESENTAZIONE CALENDARIO STAGIONE 2008-2009 dal 12 al 16 novembre TURNI A-B-C-D-E HAIR The Tribal love rock musical pag. 6 dal 19 al 21 novembre TURNI A-B-C MARLENE pag. 8 dal 26 al 30 novembre TURNI A-B-C-D-E PECCATO CHE SIA UNA SGUALDRINA pag. 10 dal 10 al 14 dicembre TURNI A-B-C-D-E VITA DI GALILEO pag. 12 10 e 11 gennaio TURNI D-E LE CONVERSAZIONI DI ANNA K. pag. 14 dal 14 al 18 gennaio TURNI A-B-C-D-E IL DIVO GARRY pag. 16 dal 28 gennaio al 1 febbraio TURNI A-B-C-D-E MOMIX / BOTHANICA pag. 18 dall’11 al 15 febbraio TURNI A-B-C-D-E TRILOGIA DELLA VILLEGGIATURA pag. 20 dal 25 al 27 febbraio TURNI A-B-C MANCA SOLO LA DOMENICA pag. 22 dal 4 all’8 marzo TURNI A-B-C-D-E AMLETO pag. 24 dal 18 al 22 marzo TURNI A-B-C-D-E IL DIO DELLA CARNEFICINA pag. 26 dal 27 al 29 marzo TURNI C-D-E LA BASE DE TUTO pag. 28 5 aprile TURNO E Al Cavallino Bianco pag. 30 8 e 9 aprile TURNI A-B TANTI SALUTI pag. 32 coreografie David Parsons regia Giampiero Solari direzione musicale Elisa “Quando la luna entrerà nella settima casa e Giove si allineerà con Marte, sarà la pace a guidare i pianeti e sarà l’amore a dirigere le stelle. E allora sorgerà l’Era dell’Acquario”. Approda, al Teatro Toniolo di Mestre, la nuova versione italiana di HAIR, il musical che ha segnato la storia dello spettacolo contemporaneo per la sua dirompente trasgressività e carica innovativa, lanciando un nuovo genere, l’opera-rock. A 40 anni esatti dal suo debutto a Broadway, ma soprattutto nel quarantennale delle contestazioni del ’68, lo spettacolo viene ripreso e riproposto in una nuova e colossale versione che si avvale del talento di quattro grandi firme dello spettacolo: Elisa alla direzione musicale, David Parsons per le coreografie, Giampiero Solari alla regia insieme a Luca Tommassini. HAIR The Tribal love rock musical dal 12 al 16 novembre La produzione è tutta italiana e coinvolge tre fra le realtà più dinamiche del panorama del teatro privato nazionale: il Politeama Genovese, il Teatro Colosseo di Torino ed il Teatro Ventaglio Smeraldo di Milano. Lo spettacolo, cantato e suonato dal vivo, è recitato in italiano da un cast di venti giovani talenti provenienti da tutto il mondo selezionati in Italia e negli Stati Uniti. I brani indimenticabili della colonna sonora, entrati nella storia della musica come Aquarious, Ain’t Got No, I Got Life, Hair, Let The Sunshine In, sono rigorosamente in lingua originale e sono stati riadattati da Elisa, che ne ha preservato la melodia ma ha lavorato sugli arrangiamenti per dare loro una credibilità attuale e moderna. La musica dal vivo è realizzata dal trio Giuseppe Saracini al basso, Alessandro De Crescenzo alla chitarra e Roberto Segala alla batteria. Un rituale, una celebrazione estatica, una protesta, un happening, una commedia, una tragedia, HAIR rompe ogni regola teatrale, come i suoi protagonisti, gli hippies, ruppero ogni norma sociale stabilita. Quest’opera culto, diventata manifesto di tutta una generazione, porta in scena temi che hanno segnato la cultura del ‘68: il rifiuto della guerra, dell’intolleranza, della disumanizzazione della società e la presa di coscienza che solo l’amore, la felicità e la libertà sono le uniche possibili soluzioni. Un messaggio che trascende ogni barriera generazionale per diventare universale. TURNI A-B-C-D-E replica straordinaria fuori abbonamento 15 novembre ore 16.30 7 Associazione Teatrale Pistoiese e Argot Produzioni PAMELA VILLORESI e DAVID SEBASTI con la partecipazione di ORSO MARIA GUERRINI regia Maurizio Panici progetto scenico Andrea Taddei costumi Lucia Mariani canzoni di F. Hollander, N. Schultze, P. Siger, L. Brown, B. Bacharach musiche originali Luciano Vavolo Marlene, come Marlene Dietrich, e la Dietrich è la protagonista di questa commedia che, penetrando nel “dietro le quinte” della sua vita, scandisce in tre capitoli le vicende di un’avventura umana sensazionale. MARLENE di Giuseppe Manfridi dal 19 al 21 novembre TURNI A-B-C Il primo capitolo è ambientato a Londra, nel 1954. Hollywood sembra aver voltato le spalle all’attrice e il teatro si propone alla Dietrich come un’importante occasione di riscatto artistico. Siamo in un’elegante suite d’albergo. E´ la mattina del giorno in cui Marlene, cinquantenne, dovrà debuttare con un fastoso recital al Cafè de Paris, sala da duemila posti che si annuncia esaurita. Lo spirito dell’atto è brillante, di estrema leggerezza, e sfocia nel confronto tra la diva e il suo grande pigmalione, Joseph Von Sternberg (regista de L’Angelo azzurro), insieme al quale la donna rivivrà l’incredibile provino in cui lui la scelse per la parte di Lola. Il secondo capitolo ci porta a un pomeriggio di sei anni dopo, nel 1960. L’azione è ambientata nel camerino di un teatro di Berlino, città dove Marlene è tornata dopo molti anni di assenza. Anche stavolta siamo a poche ore da un concerto. Coprotagonista dell’atto è il musicista Burt Bacharach, a quell’epoca trentenne, di grande avvenenza, ancora semisconosciuto, ma dal talento assai percepibile. Marlene deve a lui gran parte delle orchestrazioni per i suoi concerti. è evidente che fra i due vibra una potente corrente erotica. Il terzo capitolo ci fa fare un balzo nel tempo ancora più brusco. Siamo nel 1975. A Toronto. Di nuovo in una suite d’hotel ma tradotta in camerino. Marlene, infatti, sempre più incline all’alcol e afflitta da varie sofferenze fisiche, è da un paio d’anni costretta a esibirsi negli stessi alberghi in cui alloggia. è sera, e il “chi è di scena” annuncia che manca mezz’ora all’aprirsi del sipario. Questa terza parte corrisponde a un faccia a faccia impietoso, ma anche ironico e divertente, con la figlia Kater, creatura costretta a una vita defilata e sempre rimessa al servizio di una madre tanto ingombrante. A chiudere il capitolo, e la commedia, sarà un colpo di scena decisivo che chiamerà nuovamente in causa Sternberg, il Mefistofele a cui Marlene si è offerta per tutta la vita come a un seducente e pericoloso Faust. Lo spettacolo prevede un’importante presenza musicale, con l’esecuzione di alcuni brani resi celebri dalla Dietrich: uno su tutti, Lili Marlene. Giuseppe Manfridi 9 Teatro Stabile del Veneto Teatro Biondo Stabile di Palermo Teatro Stabile di Verona GAT in collaborazione con Teatro Olimpico di Vicenza - 61° Ciclo Spettacoli Classici traduzione Enrico Groppali adattamento e regia Luca De Fusco con Gaia Aprea, Max Malatesta, ALVIA REALE, Stefano Scandaletti, Enzo Turrin e Alberto fasoli, Piergiorgio Fasolo, giovanna mangiù, Paolo Serra e con Anita Bartolucci, scene Antonio Fiorentino costumi Maurizio Millenotti musiche Antonio Di Pofi Una grande storia d’amore con finale tragico. Tutto abbastanza convenzionale, quindi. Salvo che i due che si innamorano sono fratello e sorella: ciò che ha reso celebre questo dramma di Ford, insieme con il titolo, certamente non convenzionale. Dramma passionale d’amore, di vendetta e di morte: quindi, come di consueto, ambientazione in Italia (a Parma) perché l’Italia era, per gli elisabettiani, insieme con la Spagna, lo scenario ideale per le storie di vendetta. PECCATO CHE SIA UNA SGUALDRINA di John Ford dal 26 al 30 novembre De Fusco torna ad un tema che gli è molto caro, quello dei romanzi di formazione, che ha già toccato negli spettacoli La certosa di Parma (1999), L’isola del tesoro (2000), Il viaggio a Venezia (2001), I venexiani (2002), La trilogia della villeggiatura (2005). Al centro di tutte le vicende di questi testi è sempre quella fase essenziale della vita dei giovani che coincide con il passaggio dall’adolescenza alla maturità. Di tutte le differenti versioni delle storie di formazione, Peccato che sia una sgualdrina è senz’altro la più nera, inquietante ed erotica. Si tratta infatti di una storia in cui i protagonisti diventano adulti nel corso della vicenda ma la loro “crescita”, finisce col coincidere con la loro morte. Si punta a realizzare uno spettacolo di grande intensità emotiva oltre che estetica che contrapporrà l’ipocrita moralismo degli adulti alla terribile, travolgente, ma autentica passione dei due protagonisti. Artefice dello spettacolo sarà l’abituale organico dello Stabile del Veneto con i suoi giovani (Gaia Aprea, Max Malatesta, Stefano Scandaletti) che hanno riscosso in questi anni grande consenso di pubblico e critica, oltre che premi e riconoscimenti. A questo nucleo si aggiungono altri attori emergenti provenienti da altri teatri stabili coproduttori, quali ad esempio Giovanna Di Rauso dello Stabile di Palermo. Le scenografie sono, come di consueto, di Antonio Fiorentino, mentre va segnalata la “new entry” di Maurizio Millenotti (premio Oscar) come costumista. TURNI A-B-C-D-E 11 Coproduzione Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia e Teatro de Gli Incamminati FRANCO BRANCIAROLI traduzione Emilio Castellani regia Antonio Calenda con Lello Abate, Giancarlo Cortesi, Daniele Griggio, Giorgio Lanza, Lucia Ragni VITA DI GALILEO di Bertolt Brecht dal 10 al 14 dicembre TURNI A-B-C-D-E e con Alessandro Albertin, Giulia Beraldo, Tommaso Cardarelli, Emanuele Fortunati, Jacopo Venturiero, Nicole Vignola scene Pier Paolo Bisleri costumi Elena Mannini musiche Germano Mazzocchetti luci Gigi Saccomandi In scena il conflitto tra scienza e potere, tra etica e ricerca, tra responsabilità civile e salvezza personale. Composto fra il 1938 e il 1943, il dramma fu rielaborato in almeno tre distinte riprese e costituì sempre un culmine nella produzione brechtiana: una sorta di “testamento spirituale”. Un capolavoro nei cui inquietanti chiaroscuri si possono intuire le vie per comprendere veramente il XX secolo e i suoi conflitti, ovvero le ombre del nostro presente, come già sottolineò nel 1963 Giorgio Strehler nel suo allestimento. La storia percorre la parabola del grande scienziato pisano dal tempo dell’insegnamento a Padova agli ultimi anni vissuti forzatamente in “ritiro” a Firenze, sotto la sorveglianza della Santa Inquisizione: un’esistenza densa di entusiasmi, affermazioni, sconfitte, intuizioni. La rivelazione più clamorosa riguarda il Modello Copernicano: non è Galileo ad intuirlo per primo, ma per primo riesce a dimostrarlo scientificamente, grazie proprio all’uso di quel telescopio di cui si era impropriamente attribuito l’invenzione. Le conseguenze di tale dimostrazione sono dirompenti: la Chiesa non è disposta ad abbandonare la teoria tolemaica del geocentrismo, l’Inquisizione processa Galileo e gli pone una scelta fra le più laceranti. Restare fedele a sè stesso, agli allievi, accondiscendere fino in fondo alla propulsione della scienza e ad essa sacrificare la vita, oppure salvarsi, abiurando le teorie rivoluzionarie? Lo scienziato decide per la salvezza, anche se Brecht, pur condannandola, ci fa intuire che in questa scelta c’è comunque un perseguire anche la salvezza delle proprie scoperte. Vita di Galileo è ricchissimo di spunti di riflessione per l’uomo contemporaneo, spunti su cui il Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia e il Teatro de Gli Incamminati hanno puntato nella messinscena dell’opera, affidata alla regia di Antonio Calenda e - per il ruolo del protagonista - ad uno dei maggiori protagonisti della scena nazionale, Franco Branciaroli. La scelta è quella di mettere in scena l’azione brechtiana in una scena-cosmo-mente in cui è resa visibile la piccolezza dell’uomo proporzionata all’immensità del cosmo, esito della grande rivoluzione copernicana: per dire in questo modo quanto l’uomo di oggi sia conseguenza della scissura interiore iniziata con Galileo. 13 Il Teatro Eliseo e Arca Azzurra Teatro GIULIANA LOJODICE testo e regia Ugo Chiti con Giuliana Colzi, Andrea Costagli, imitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci scene Daniele Spisa costumi Giuliana Colzi luci Marco Messeri musica originale e adattamento Vanni Cassori e Jonathan Chiti Testo vincitore del 49° Premio Riccione per il Teatro Le Conversazioni di Anna K. attingono a La metamorfosi di Kafka senza voler essere l’adattamento teatrale di uno dei più perfetti ed emblematici racconti del Novecento. Anna è l’anziana vedova che la famiglia Samsa assume come donna tuttofare dopo quanto accaduto a Gregor. Una figura appena accennata, ma puntuale in vari snodi del racconto. Ed è proprio questa “presenza sottintesa” che rende affascinante l’ipotesi di assumerla come punto di osservazione per l’intera vicenda. Così la vedova Anna, senza un cognome precisato, diviene obbligatoriamente Anna K. e, da figura marginale, assume un ruolo di protagonista. Inizialmente mostra un carattere loquace, pieno di buona volontà da donnetta curiosa che gradualmente lascia intravedere un cuore ruvido e semplice, segnato da molte ferite e capace di relazionarsi con tutti i personaggi dell’insolito “dramma familiare”. Anna K., in casa Samsa, non si limita ad un’energica e fattiva assistenza. Anna cambia le prospettive più private del racconto, si muove in quelle più dimesse e quotidiane attivando i personaggi, come i pensionati o il giovane studente innamorato di Grete. Nello stesso tempo Anna interagisce con le traiettorie e le dinamiche del racconto con una personale affettività. Attraverso Anna le scene assenti o appena “ascoltate” (attraverso la porta dalla claustrofobia condizione di Gregor) passano in primo piano, diventano materia drammaturgica autonoma, ma non estranea al racconto. Anna K. con la sua tenera e riduttiva visione del vivere diviene così sguardo amoroso, giaculatoria affettuosa che commenta e accompagna la “tragedia” di ogni diversità, come la condizione estrema del vivere accanto al dolore. Ugo Chiti LE CONVERSAZIONI DI ANNA K. 10 e 11 gennaio TURNI D-E liberamente ispirato a La metamorfosi di Franz Kafka … Ugo Chiti affronta il mondo di Kafka con stile personale e una struttura impeccabile, ci rende nuova “La metamorfosi”, ribaltandone il punto di vista e creando una straordinaria figura femminile nella protagonista Anna K., che nel racconto originale compare solo di straforo, e qui viene rigenerata da trasandata donna delle pulizie a una sorta di badante che, con la sua presenza esterna, ma straordinariamente umana, sa ricondurre anche la diversità più mostruosa alla consapevolezza che la vera diversità consiste nell’essere esclusi dai sentimenti. E il suo orrore si allarga, uscendo dalla stanza di Gregor Samsa per invadere una periferia che sa di minestrone e di corpi sudati. La Giuria del 49° Premio Riccione per il Teatro 15 foto di Tommaso Le Pera La Contrada Teatro Stabile di Trieste GIANFRANCO JANNUZZO con la partecipazione di DANIELA POGGI adattamento Masolino D’Amico regia Francesco Macedonio Adattamento di Present laughter di Noël Coward, Il divo Garry è una commedia brillante e sofisticata, incentrata sulla prorompente personalità di Garry Essendine, attore di successo che si avvia con qualche preoccupazione verso la mezza età. Bello e affascinante, ma capriccioso e viziato, Garry è attorniato da una corte di fedelissimi sudditi e di donne adoranti. Ecco quindi il nostro “divo” ritratto alla vigilia della partenza per un’importante tournée in Africa. Accudito dal fidato maggiordomo Fred e dalla sollecita governante Miss Erickson, Garry è costantemente protetto dal suo entourage, di cui fanno parte l’efficiente segretaria Monica, l’agente Henry e il produttore Morris, e da Liz, l’ex moglie di Garry, donna pratica e concreta che, pur avendolo lasciato anni prima, continua a prendersi cura di lui e della sua carriera artistica. Ogni volta lo difendono dalle pretese che lo assediano: quelle romantiche delle sue conquiste, prontamente rispedite a casa dopo una notte d’amore, e quelle artistiche di squinternati scrittori in erba, come l’eccentrico Roland Maule, anch’egli vittima a suo modo del fascino di Garry. In questo solido equilibrio tra Garry e i suoi angeli custodi si insinua, pericolosa e determinata, Joanna, moglie di Henry, amante in segreto di Morris e da sempre, anche lei, innamorata di Garry. Joanna pare essere l’unica a comprendere chi sia il vero Garry Essendine, l’unica a giocare con lui ad armi pari. Ma non ha fatto i conti con Liz… La Contrada affronta questo allestimento come un classico. I lavori di Coward, il cui valore in Italia è tutto da riscoprire, sono stati interpretati da attori del calibro di Richard Burton, Laurence Olivier ed Elizabeth Taylor, e continuano ad essere rappresentati ovunque: Present laughter è uno dei grandi successi a Londra, tuttora in scena al National Theatre. Il Teatro Stabile triestino continua dunque nella riscoperta di autori di grande rilievo, rivisitati alla luce della modernità, con un occhio attento al congegno teatrale, alla ricchezza delle trame e dei dialoghi. IL DIVO GARRY di Noël Coward dal 14 al 18 gennaio TURNI A-B-C-D-E Uomo di spettacolo nel senso più completo del termine, Noël Coward (1899-1973) oltre a drammaturgo fu anche musicista (componeva egli stesso le musiche per le sue commedie), attore, regista teatrale e cinematografico. Lo stesso Coward interpretò Garry Essendine nella prima edizione dello spettacolo, determinandone il successo. Dirige questa nuova edizione della commedia, che si avvale della traduzione di Masolino D’Amico, Francesco Macedonio, fondatore e Direttore artistico della Contrada fin dal 1976. Riveste i panni del protagonista Gianfranco Jannuzzo, mentre l’affidabile e affascinante Liz ha il volto di Daniela Poggi, al primo lavoro con la compagnia della Contrada. 17 uno spettacolo di MOSES PENDLETON ANTEPRIMA MONDIALE Geniale coreografo ecologico, questa volta Pendleton ci guida, dopo il notturno ed “alieno” Sun Flower Moon, in un viaggio dentro una natura meravigliosa ed affascinante, fortemente minacciata dalle costanti incursioni disequilibratrici dell’uomo. Con il suo usuale ed ineguagliabile linguaggio visuale e coreografico, suggestivo e seducente, ci porterà in trepidanti mondi nascosti, costantemente in fermento; con delicatissimo umore si addentrerà fino ad esplorare la sessualità delle api o l’algida voluttuosità di creature arcane. Stupefacenti ed emozionanti, Pendleton e Momix ci prepareranno certamente un altro spettacolo inebriante e struggente, che ci farà soffermare forse un attimo sulla bellezza e la meraviglia di un mondo da preservare. MOMIX BOTHANICA coreografie di Moses Pendleton dal 28 gennaio al 1 febbraio TURNI A-B-C-D-E replica straordinaria fuori abbonamento 31 gennaio ore 16.30 19 Teatri Uniti/Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa regia Toni Servillo con Andrea Renzi, Francesco Paglino, Rocco Giordano, Eva Cambiale, Salvatore Cantalupo, Toni Servillo, Tommaso Ragno, Paolo Graziosi, Anna Della Rosa, Chiara Baffi, Gigio Morra, Betti Pedrazzi, Giulia Pica, Marco D’Amore, Mariella Lo Sardo scene Carlo Sala costumi Ortensia De Francesco luci Pasquale Mari suono Daghi Rondanini aiuto regia Costanza Boccardi Ciò che conquista della Trilogia della Villeggiatura è la sua assoluta originalità, la sua perfetta architettura teatrale. Sotto i nostri occhi, nello svolgimento delle tre commedie, assistiamo, come se si trattasse di un romanzo, alla trasformazione dei personaggi in “persone” i cui destini, le cui emozioni, ci riguardano e ci toccano profondamente. Questa trasformazione è visibile soprattutto in Giacinta, che sembra sottrarsi alla propria rappresentazione per rivolgersi, nei suoi monologhi, direttamente al pubblico, alla vita. I preparativi per la villeggiatura, l’ansia per la partenza, il tempo disteso delle partite a carte, delle conversazioni estive, a cui seguono i silenzi malinconici del rientro in città, hanno una scansione temporale, un movimento emotivo, un migrare sentimentale fatto di attese e delusioni, di speranze e conflitti, di ottimismo ed infelicità. I personaggi che via via incontriamo sembrano raccontarci un oggi animato dalla necessità di “esserci” piuttosto che di “essere”, da una ricerca ostinata e nevrotica della felicità, dall’incapacità di intravedere, all’orizzonte, novità che sostituiscano le abitudini. Goldoni ci offre un’analisi lucida e cruda di questo mondo, che è anche il nostro. Un mondo in cui i sentimenti e i destini sono spesso trattati con fredda aridità, alla stregua di una partita doppia. Toni Servillo TRILOGIA DELLA VILLEGGIATURA di Carlo Goldoni dall’11 al 15 febbraio TURNI A-B-C-D-E 21 foto di Fabio Esposito Teatri Uniti LICIA MAGLIETTA e VLADIMIR DENISSENKOV adattamento, scene e regia Licia Maglietta costumi Katia Esposito luci Cesare Accetta suono Daghi Rondanini Esistono amori che non danno la felicità ma… se ne possono vivere altri! “Il problema era serio, con quel cotogno tra i piedi come continuare nella solita vita che ogni giorno la portava fuori casa, in altri paesi, anche molto lontani?” Ma Borina, all’anagrafe Liboria Serrafalco sposata Liuzzo, trasforma, trasforma tutto fino all’estremo, fino in fondo. La sua vulnerabilità non è stata rispettata e lei si riappropria di tutto e di tutti. Andare lontano dalla propria casa. Fantasticare una vita di sentimenti amorosi e luttuosi. Desiderare passioni, amori e soprattutto uno status, riconosciuto da tutti, da poter portare dipinto sulla faccia come una voglia di fragola. E se la realtà le impedisce di continuare a vivere tutto questo, Borina non se ne preoccupa: pianifica. Come una straordinaria attrice dal lunedì al sabato accanto alla sua vita piatta e prevedibile come quella di tutto il paese, ne affianca un’altra fatta di tournée in altri luoghi nel suo ruolo di VEDOVA! L’unico cruccio resta la domenica. Sì, manca solo la domenica... In scena Licia Maglietta insieme a Vladimir Denissenkov, grande maestro del bayan, la peculiare fisarmonica russa. MANCA SOLO LA DOMENICA da Pazza è la luna di Silvana Grasso dal 25 al 27 febbraio TURNI A-B-C 23 Khora.teatro ALESSANDRO PREZIOSI regia Armando Pugliese costumi Silvia Polidori scene Andrea Taddei “Sappiamo ciò che siamo, ma non quel che potremmo essere” (W. Shakespeare, Amleto, IV,5) “Ho udito che delle persone colpevoli, assistendo ad una rappresentazione, a causa dello stesso artificio messo in scena, furono così turbate fin dal profondo dell’anima da confessare pubblicamente e senza indugio i loro crimini. La rappresentazione del dramma sarà la cosa con cui coglierò in trappola la coscienza del re” (W.Shakespeare, Amleto, II,2) AMLETO di William Shakespeare dal 4 all’8 marzo TURNI A-B-C-D-E Alessandro Preziosi, il protagonista, e Armando Pugliese alla regia: un attore giovane e di talento dal grande richiamo popolare e un regista stimato dalla critica e di comprovata esperienza per formare un cast artistico di altrettanta fama e una compagnia d’attori significativi del panorama nazionale teatrale. Mettere in scena Amleto è un tentativo di raccontare con parole potenti come sono quelle di Shakespeare qualcosa che ci riguarda e che riguarda il tempo che stiamo vivendo. Attraverso Amleto c’è la pretesa di tornare al compito fondamentale del teatro classico e dell’arte ad essere “specchio del mondo”. Spesso ci capita di trovarci di fronte, mediaticamente, ad una realtà che ci lascia frustrati, come incapaci di “alterare” l’ordine immorale del succedersi delle cose e tanto è lo sconforto, l’impotenza, che ci rende sordi e ciechi verso un Male che abbiamo già riconosciuto, come crepa verticale e profonda della nostra società. Contro il malcostume del nostro tempo il principe di Danimarca ci mostra il suo lato più debole, aggirare la realtà, rifugiarsi nella sua fragilità, ma consegna allo spettatore una chiave che deve aprire porte rispetto alle quali lo stesso Amleto rimane nascosto. Forza e debolezza, impulsività e calcolo, sensibilità e riflessione: tutto è estremo in lui, che con il suo idealismo si pone sulla scena a testimoniare, assieme a un dramma personale, i conflitti e le aspirazioni di ogni giovane contemporaneo che abbia una concezione dell’esistenza e intanto debba sperimentarne la corruttibilità. La tragedia classica riscopre la sua forza e la sua attualità, nella non banale coincidenza con la ricorrenza del quarantennale del ‘68, sottolineando il tema dell’atavico conflitto tra “padri” usurpatori e figli. Amleto è un giovane che lotta, con armi impari e proprio con le armi del teatro, contro il potere; un potere che nasconde dietro cerimoniali impeccabili, dietro un’apparenza accattivante, tutta la sua brutalità e le sue raffinate forme di controllo, da un’educazione repressiva a un sistema di sorveglianza senza smagliature. 25 Nuovo Teatro ANNA BONAIUTO ALESSIO BONI MICHELA CESCON SILVIO ORLANDO regia Roberto Andò scene, costumi, luci Gianni Carluccio È sempre sorprendente riconoscere in un testo per il teatro scritto oggi, la “musica” del proprio tempo. Specie quando questa “musica” è orchestrata a partire dal soffio insidioso della stupidità, la flaubertiana bètise, ovvero dal geometrico disporsi, nella chiacchiera di due coppie del ceto medio parigino, del luogo comune, del pensiero conforme travestito da originale, comicamente intento a imitarne l’accento. Nel Dio della carneficina di Yasmina Reza c’è una specie di furibondo humour sarcastico, ma anche, come di rado capita d’incontrare, l’abilità cesellatrice di un dialogo in bilico tra commedia e tragedia, ricreato ascoltando il potere micidiale e terribile della parola media, la musicalità e la fraseologia, camaleonticamente irresistibile, della medietà, delle sue vaste e sublimi galassie. Un piccolo trattato morale di teoria della cultura, che sembra voler rispondere – con l’ambiguità tipica del teatro – alla seguente domanda: Le buone intenzioni ci salveranno? Ho deciso di mettere in scena Il Dio della Carneficina per accettare questa sfida, condividendola con quattro attori - Anna Bonaiuto, Alessio Boni, Michela Cescon, Silvio Orlando - che, con la loro personalità eccezionale, mi offrono, ancor prima d’iniziare, il salvacondotto necessario perchè questo viaggio sia possibile, e la confortante certezza che, comunque, ne sarà valsa la pena. Roberto Andò Il DIO DELLA CARNEFICINA Le die du carnage di Yasmina Reza dal 18 al 22 marzo TURNI A-B-C-D-E 27 Teatri Spa e Teatro Stabile del Veneto “Carlo Goldoni” con la distribuzione di Arteven adattamento drammaturgico da Serenissima e La base de tuto di Stefano Pagin da Giacinto Gallina regia Stefano Pagin con ALESSIO BOBBO, MICHELE MODESTO CASARIN, STEFANIA FELICIOLI, NICOLETTA MARAGNO, MICHELA MARTINI, SILVIA PIOVAN, GIANCARLO PREVIATI, MASSIMO SOMAGLINO scene e costumi Paolo Bertinato Nuovo spettacolo del Progetto del Teatro Veneto La base de tuto fu rappresentata per la prima volta al Teatro Goldoni di Venezia il 23 gennaio 1894 e vuole essere la “seconda puntata” di Serenissima, rappresentata invece per la prima volta al Teatro Drammatico Nazionale di Roma il 5 marzo 1891. Il progetto che qui si propone prevede di utilizzare in un’unica messa in scena i due testi. La riduzione drammaturgica di Serenissima costituirà l’antefatto di La base de tuto. Il bozzettismo e la maniera di cui soffre il primo testo sono completamente esclusi dal secondo che si eleva invece alla misura del capolavoro. Il progetto propone di sottolineare l’aspetto bozzettistico del primo testo e di utilizzarlo come metafora di un epoca che sta finendo. Nella riduzione, il pittoresco delle battute, i caratteri, l’ansia per l’arrivo del “vaporetto” che necessariamente esproprierà la città dai suoi gondolieri, serviranno a ritrarre un mondo antico ancora in qualche modo goldoniano; un mondo che vive le sue sorti all’aria aperta, dove anche le decisioni più importanti sono vissute da tutta la comunità in un rituale collettivo. L’adattamento di Serenissima virerà quindi verso un solare spazio esterno o a metà strada fra la casa e la calle, per precipitare verso un interno angusto e asfittico proprio della vicenda del secondo testo. Ne La base de tuto il mondo è definitivamente un altro. Il giro di boa è stato compiuto. I protagonisti hanno cambiato lavoro, sono diventati rigattieri e la città del racconto è una Venezia invernale. Gli interessi si fanno ossessivi e le tresche, i drammi, le gioie, le incertezze dei protagonisti sono rinchiusi ora fra le mura domestiche. Con un’unica consapevolezza: che i soldi sono la base di tutto. LA BASE DE TUTO “Giuditta: Ah! Caro lu, i soldi xe la base, i soldi xe el capo essenzial! Altro che storie! I bezzi, i bezzi, e se pol sigarlo ai quatro venti senza paura che nissun se opona.” dal 27 al 29 marzo TURNI C-D-E da Serenissima e La base de tuto da Giacinto Gallina 29 Compagnia Corrado Abbati musiche Ralph Benatzky adattamento e regia Corrado Abbati allestimenti Ente Lirico Teatro G. Verdi Trieste coreografie Giada Bardelli direzione musicale Marco Fiorini Accanto a La Vedova Allegra, quale altra operetta può competere, oggi in Europa, per popolarità con Al Cavallino Bianco? Basti a confermarlo il fatto che il brillante spettacolo è ancora oggi rappresentato nei più importanti teatri d’Europa. Ebbene, a questi sommari ma eloquenti dati statistici fa riscontro un’altra non meno significativa constatazione: il lavoro è sempre stato eseguito di fronte a teatri esauriti. Quali più convincenti indici di popolarità? Come tutti i grandi successi teatrali, anche quello de Al Cavallino Bianco ha la sua piccola storia, legata in gran parte alla curiosa singolarità che la sua musica, pur firmata generalmente da Ralph Benatzky, in realtà è dovuta a ben cinque compositori. Ed è questa particolarità che la rende così fresca, varia e gioiosa unita alla comicità della spiritosa commedia: una allegra satira della villeggiatura presso i laghi d’alta montagna che nel 1930 suscitò ondate di ilarità sulle scene tedesche. “Al Cavallino è l’hotel più bel, è il dolce asilo che invita a farci godere la vita…” In questi versi c’è sicuramente la sintesi del nuovo adattamento di Abbati: due ore di puro divertimento, un “dolce asilo” in uno spettacolo che sembra un fuoco d’artificio, una coppa di champagne, un rifugio di armonia dove anche lo spettatore si sente in vacanza, allietato da marce folkloristiche e ritmi sincopati, quadri di elegante spettacolarità e colpi di scena che portano all’immancabile “happy end” che vede coinvolti tutti i simpatici personaggi del palcoscenico e i felici spettatori in platea. Al Cavallino Bianco operetta di Hans Müller e Erik Charell 5 aprile Siamo in Austria, sul lago di S. Wolfgang, dove è situato l’Hotel Al Cavallino Bianco. Il cameriere dell’Hotel, Leopoldo, ama la bella proprietaria Gioseffa che non lo degna di uno sguardo perché rivolge le sue attenzioni a un giovane cliente italiano, l’avvocato Giorgio Bellati che, come ogni anno, trascorre le sue vacanze sul lago. All’Hotel arrivano Zanetto Pesamenole, ricco industriale, e sua figlia Ottilia. Padre e figlia sono in vacanza in Austria per ritemprarsi, visto che hanno una causa pendente con un certo Cogoli, industriale padovano. Sebbene il primo incontro fra il giovane Bellati e la bella Ottilia, non sia dei più felici, Leopoldo intuisce che fra i due potrebbe nascere un amore e così, anche per allontanare Bellati dalle premure della signora Gioseffa, organizza un incontro vis-à-vis fra Bellati ed Ottilia ma, pur riuscendo nel suo intento, viene licenziato in tronco da Gioseffa. Leopoldo parte disperato e… TURNO E 31 Una produzione Teatro Club Udine ricerca e drammaturgia Giuliana Musso regia Massimo Somaglino con Beatrice Schiros, Gianluigi Meggiorin, Giuliana Musso “è evidente che non c’è idea - per quanto strana essa possa essere - che gli uomini non siano disposti ad accettare con gioia, se soltanto riesce a distoglierli anche in minima misura dalla coscienza della loro finitezza, se soltanto alimenta la speranza in una qualche forma d’immortalità”. Norbert Elias, La solitudine del morente Tanti saluti vuole esplorare, attraverso una ricerca di stampo sociologico, il tema del morire ai nostri tempi. Abbiamo raccolto testimonianze e racconti dai principali protagonisti dell’evento: medici, infermieri, familiari e morenti. Abbiamo visitato i teatri del morire: ospizi, ospedali, hospice, case. Indagato le sue nuove declinazioni: cure palliative, accanimento terapeutico, protocolli di rianimazione, eutanasia… Tanti saluti porta in scena tre clown e a loro consegna il non dicibile, il racconto delle paure e dei desideri, degli smarrimenti, dei dubbi, delle soluzioni paradossali e assurde che mettiamo in atto di fronte alla morte. Unici oggetti di scena: tre nasi rossi e una cassa da morto. TANTI SALUTI 8 e 9 aprile è a tutti evidente come la morte sia stata, nel corso del nostro recente processo di civilizzazione, progressivamente allontanata dalle pratiche della vita comune. Così come la nascita anche la morte non avviene più nelle case, ma negli ospedali dove è possibile delegare ai medici e alle figure professionali la cura, l’assistenza e l’accompagnamento dei nostri ultimi giorni. Nascere, morire. Abbiamo depositato nelle mani guantate di lattice dei professionisti gli attimi supremi della nostra esistenza, quegli attimi che forse ci possono far intravedere il mistero che siamo, il senso che cerchiamo. Ma il sistema medico legale ha maglie molto strette, non riesce a contemplare la variabile umana: la medicina deve vincere sempre, sempre e ad ogni costo e davanti alla morte non ha gesti o parole, né protocolli di com-prensione, com-passione. Chi ci può condurre attraverso le sabbie mobili di queste contraddizioni e paradossi se non un clown? Chi può rappresentare le nostre paure senza terrorizzarci e proporci un sano “memento mori” senza trasformarci tutti in monaci trappisti? Ridere di questi argomenti è necessario, utile, illuminante. TURNI A-B Un progetto di teatro civile clownesco di Giuliana Musso 33 VERSO L UNIVERSO Rassegna Internazionale di Danza d'Autore 2008/2009 X edizione Balletto del Teatro dell’Opera Nazionale di Romania 4 dicembre 2008 ore 21.00 5 dicembre ore 21.00 fuori abbonamento Balletto in due atti e sei scene musica Serghej Prokofiev libretto Mihai Babuska, Nikolaj Volkov, Charles Perrault direzione di scena e coreografia Mihai Babuska in entrambe le serate ore 20.00 Mariolina Giaretta presenta e commenta lo spettacolo CENERENTOLA 36 Nel salotto di famiglia si svolgono i preparativi per il ballo in cui il Principe sceglierà la sua sposa. Le sorellastre e la matrigna escono e Cenerentola ricorda la vera madre. Al loro ritorno entra un’anziana donna chiedendo l’elemosina. Le tre donne la cacciano via, Cenerentola invece le offre del pane. Entrano il Sarto, il Ciabattino e il Gioielliere; le donne prendono lezione di ballo. Finalmente sola, Cenerentola sogna di andare al ballo. La mendicante ritorna nelle vesti di una Fata con le piccole fatine delle Quattro Stagioni al seguito, che portano un dono: l’abito, le scarpe, il mantello e la collana. Una semplice zucca si trasforma in una bellissima carrozza che porta tutti al castello. Al ballo, le tre donne desiderose di trovare un buon partito, notano disperate che il Principe è incantato da una bellissima sconosciuta. Mentre gli ospiti escono, il Principe e Cenerentola danzano avvinti nel loro amore. Ai rintocchi della mezzanotte Cenerentola scappa, perdendo una scarpetta. Il triste Principe è assorto dal pensiero dell’amata. Cenerentola, tornata a casa, capisce che non si è trattato di un sogno. La matrigna e le sorellastre parlano del ballo e della bellissima sconosciuta. Entra il Principe coi servitori chiedendo ad ogni donna di provare la scarpina. Al turno della Matrigna, Cenerentola si precipita ad aiutarla. La sua scarpina cade a terra e si scopre la verità. Il duetto finale d’amore li conduce verso un mondo incantato… 37 MOMIX (U.S.A.) BOTHANICA coreografia Moses Pendleton ANTEPRIMA MONDIALE 38 © Rosalie O’Conner and Dancers Responding to Aids, 2007 Conosciuta nel mondo intero per le sue opere di eccezionale inventiva e bellezza, Momix è la compagnia di ballerini27 gennaio 2009 ore 21.00 illusionisti, diretta dall’americano Moses Pendleton. Sin dalla fondazione, Momix ha acquisito grande notorietà per la ore 20.00 Roberto Lamantea presenta e commenta lo spettacolo sua capacità di evocare un mondo di immagini surreali utilizzando costumi, giochi di luci ed ombre, movimenti del corpo ed allusioni comiche. La compagnia prende il nome da un assolo ideato da Pendleton - al tempo membro dei Pilobolus Dance Theatre - per i Giochi Olimpici invernali di Lake Placid nel 1980. Nel corso di questi anni, la formazione e le dimensioni hanno subito diversi mutamenti ma l’impegno di sviluppare l’arte della danza e di divertire il pubblico, è rimasto immutato. Geniale coreografo ecologico, questa volta Moses Pendleton, dopo il notturno ed “alieno” Sun Flower Moon, ci guida in un viaggio dentro una natura meravigliosa ed affascinante, fortemente minacciata dalle costanti incursioni disequilibratrici dell’uomo. Con il suo usuale ed ineguagliabile linguaggio visuale e coreografico, suggestivo e seducente, ci porterà in trepidanti mondi nascosti, costantemente in fermento; con delicatissimo umore si addentrerà fino ad esplorare la sessualità delle api o l’algida voluttuosità di creature arcane. Stupefacenti ed emozionanti, Pendleton e Momix presenteranno un altro spettacolo inebriante e struggente, che ci farà soffermare forse un attimo sulla bellezza e la meraviglia di un mondo da preservare. 39 MAGGIODANZA Corpo di ballo del Maggio Musicale Fiorentino LA SYLPHIDE Balletto in due atti di August Bournonville musica Herman Severin Løvenskjold edizione del Det Kongelige Teater, Copenhagen coreografia originale August Bournonville, ripresa da Frank Andersen (versione originale del Royal Danish Ballet) 40 © Archivio Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, foto New Press - Photo Firenze 5 febbraio 2009 ore 21.00 ore 20.00 Silvia Poletti presenta e commenta lo spettacolo Il giovane James sta dormendo; nella stessa stanza la Silfide, un essere etereo dalle ali trasparenti, lo sveglia con un bacio sulla fronte per poi svanire. Rapito dalla visione, James tenta di raggiungere la Silfide non riconoscendo più chi lo circonda. A malapena si accorge di Effy, alla quale dovrebbe unirsi in matrimonio proprio quel giorno. Intanto la ragazza viene corteggiata dal giovane Gurn. I preparativi per le nozze sono interrotti da Madge, un’indovina che predice il futuro alle giovani presenti: la maga riferisce a Effy che sarà Gurn l’uomo giusto per lei. Mentre tutti escono dalla stanza la Silfide appare a James rivelandogli che i loro destini sono inesorabilmente legati. Il giovane viene di nuovo travolto dall’adorabile essere ultraterreno. La festa nuziale prosegue fra le danze, ma James scompare nel bosco con la Silfide ed Effy viene abbandonata col cuore infranto. Anche la Silfide mostra il suo regno a James, il quale le dichiara il suo amore. Madge svela l’infedeltà di James e Gurn avanza la proposta di matrimonio a Effy, che accetta. James, rimasto solo, non riesce a scegliere fra la Silfide e Effy. Madge gli promette di riportargli la creatura alata grazie ad un velo con cui dovrà catturarla. Ma quando James la avvolge lei perde la libertà restando senza ali e muore. Madge si compiace della vendetta, Gurn conduce Effy all’altare, la Silfide viene sollevata in aria e James cade al suolo disperato. 41 Les Ballets Jazz de Montréal [bjm_danse] (Canada) direzione artistica di Louis Robitaille SHORT WORKS: 24 coreografia Crystal Pite musica originale Owen Belton LES CHAMBRES des JACQUES coreografia Aszure Barton assistente coreografo Ariel Freedman musiche Gilles Vigneault, Antonio Vivaldi, Les Yeux Noirs, The Cracow Klezmer Band, Roberto Iglesias 42 foto a destra di Jean Tremblay 3 marzo 2009 ore 21.00 ore 20.00 Paola Bruna presenta e commenta lo spettacolo Per Short Works: 24 la Pite ha creato ventiquattro opere, ciascuna della durata di circa un minuto. Sebbene ognuna di esse sia stata concepita in modo autonomo, Short Works: 24 raggiunge la sua massima efficacia nella presentazione dell’intera serie, in cui ciascuna scena può essere vissuta all’interno del relativo contesto. Con una struttura non narrativa e guidata unicamente da suono e movimento, queste opere di un minuto riescono tuttavia ad esprimere l’emozione e la tensione tipiche del corpo umano. Per Les Chambre des Jacques il direttore Louis Robitaille dichiara: “Di fronte a tutte le tensioni e incertezze nel mondo di oggi, non vedevo l’ora di realizzare uno spettacolo che potesse ringiovanire l’anima e riportare la speranza. Più che un semplice intrattenimento, queste scelte artistiche vogliono essere messaggere di un’alternativa. Facendo emergere la parte migliore di noi, abbiamo il potere di cambiare, il potere di trasformare il modo in cui guardiamo noi stessi e gli altri. Nel commissionare lo spettacolo, la mia elaborazione è stata attentamente guidata da un profondo desiderio di armonia, fiancheggiato da una forte convinzione che la felicità in realtà è a portata di mano, così come una sete di conoscenza per ciò che è esotico e un’apertura verso le altre culture.” 43 Aspen Santa Fe Ballet (Nuovo Messico - U.S.A.) direzione artistica di Tom Mossbrucker FUGAZ coreografia Cayetano Soto musica Gurdjieff LIGHT RAIN (Pas de deux) coreografia Gerald Arpino musica Douglas Adams and Russ Gauthier 1st FLASH coreografia Jorma Elo musica Jean Sibelius NOIR BLANC creato e diretto da Moses Pendleton con la collaborazione di Aspen Santa Fe Ballet, Nutmeg Ballet e Momix musica Musical Collage 44 Il repertorio degli Aspen Santa Fe Ballet è allo stesso tempo sofisticato e di grande intrattenimento. L’ecletticismo 17 marzo 2009 ore 21.00 risuona attraverso tutto il loro programma. ore 20.00 Susanne Franco presenta e commenta lo spettacolo Questa compagnia di danza è capace di unire nei suo lavori l’estetica europea e la sensibilità americana. Energia, invenzione, popolarità, accessibilità e precisione sono i tratti distintivi del loro repertorio. Nei loro balletti è tangibile il segno che questi incredibili danzatori lasciano, allargando l’orizzonte della creatività in una galleria di coreografie classiche e contemporanee, in grado di affascinare il pubblico e di mostrare qualcosa di realmente nuovo nell’ambito della danza. L’ Aspen Santa Fe Ballet collabora da sempre con alcuni tra i migliori coreografi dei giorni nostri, come Nicolo Fonte, Jorma Elo, Dwight Rhoden, Dominique Dumais, Moses Pendleton e Trey McIntyre, che più volte si sono cimentati nella creazione di nuove coreografie per questa eclettica compagnia di danza. 45 Fondazione Nazionale della Danza Compagnia Aterballetto InCanto da Orlando Furioso Balletto in un prologo ed un atto liberamente ispirato all’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto coreografia Mauro Bigonzetti musica Georg Friederich Händel consulenza ed interventi musicali Bruno Moretti in co-produzione con Fondazione Nazionale della Danza e Fondazione I Teatri - Comitato per i 150 anni del Teatro 46 foto di Alfredo Anceschi Questa creazione è la trasposizione di una sintesi espressiva, lontana da ogni finalità narrativa nel linguaggio della 7 aprile 2009 ore 21.00 danza, linguaggio non verbale ma forte di un potenziale comunicativo per tutti, di quell’intreccio di sentimenti e ore 20.00 Stefano Tomassini presenta e commenta lo spettacolo passioni che animano “le donne, i cavalier, l’arme e gli amori…”. Personaggi e storie di iperbolica immaginazione quanto di universale umanità, con i conflitti, la precarietà della ragione, la follia, le contraddizioni nel proprio io e nella società, così mirabilmente cantati dall’Ariosto nel suo poema più famoso. Proprio questa sua straordinaria modernità non poteva non colpire la sensibilità e l’interesse di un artista e coreografo quale Mauro Bigonzetti, per il quale, come ha scritto, ”quei sentimenti, che arrivano a coincidere con le passioni e quelle passioni che esercitano il loro potere sulla ragione, sono lo stimolo a continuare sempre un lavoro di ricerca verso le possibilità che ha il corpo di esplorarli e di ritrasmetterli, di evidenziare quelle caratteristiche che ci rendono tutti così terribilmente uguali, tutti immagini diverse di quell’unica natura umana che rende le nostre infinite diversità una grande unità.” 47 INCONTRI CON LA DANZA Ogni spettacolo in programma sarà presentato e commentato da un esperto alle ore 20.00 presso il foyer del Teatro Toniolo informazioni PREZZO ABBONAMENTI Unico intero € 95,00 Unico ridotto € 85,00 PREZZO BIGLIETTI Momix Unico € 35,00 Tutti gli altri spettacoli Unico intero € 25,00 Unico ridotto € 20,00 GIOVANI A TEATRO con la Fondazione di Venezia. Dedicato a studenti e insegnanti delle scuole medie inferiori, superiori e università. Posti limitati. www.giovaniateatro.it ORARIO BIGLIETTERIA la biglietteria del Teatro Toniolo (Piazzetta Cesare Battisti Mestre) è aperta al pubblico dalle 11.00 alle 12.30 e dalle 17.00 alle 19.30, chiusa il lunedì. VENDITA ABBONAMENTI Gli abbonamenti saranno messi in vendita presso la biglietteria del Teatro Toniolo: - rinnovo abbonamenti dal 4 al 9 novembre 2008 - cambi il 13 e il 14 novembre 2008 - nuovi dal 20 novembre al 4 dicembre 2008 VENDITA BIGLIETTI PREVENDITA ONLINE I biglietti del primo spettacolo saranno in vendita dal 26 novembre 2008. Dal 10 dicembre 2008 sarà possibile acquistare i biglietti degli altri spettacoli in programma. Tutti i biglietti saranno assoggettati ad un diritto di prevendita fino al giorno prima dello spettacolo. www.vivaticket.it Ingresso gratuito per i ragazzi al di sotto dei 12 anni se accompagnati da due adulti in possesso dell’abbonamento. PER INFORMAZIONI Biglietteria del Teatro Toniolo telefono 041 971666 Arteven telefono 041 5074711 Produzioni culturali e Spettacolo telefono 041 3969220/230 dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00 www.arteven.it - [email protected] - www.teatrotoniolo.info La direzione si riserva il diritto di apportare eventuali modifiche al programma dovute a circostanze impreviste. CIrcuito teatri CITTà DI VENEZIA ARTEVEN Sindaco Massimo Cacciari Presidente Anselmo Boldrin Assessora alla Produzione Culturale Luana Zanella Struttura Organizzativa ATTIVITà e produzioni culturali, spettacolo, sistema bibliotecario Teatro ExGIL Direttore Attività e Produzioni Culturali, Spettacolo, Sistema Bibliotecario Roberto Ellero Dirigente Area delle Produzioni Culturali e dello Spettacolo Angela Fiorella Organizzazione Teatro Toniolo Massimo Grandese Organizzazione Teatro Ex Gil Osvalda Lamanuzzi Promozione e Comunicazione Maria Cristina Moreschi Alessandra Pedani Circuito Teatrale Regionale Direttore Pierluca Donin Vicedirettore Pier Giacomo Cirella Lucina Baldan Valentina Baldan Stefania Baldassa Patrizia Boscolo Alessandra Gianni Stefano Guerra Antonella Guzzo Ilaria Molena Alessandra Pavan Martina Perissinotto Anna Zamattio Amministrazione Daniela Voltan Marina Trevisan Donatella Vianello Tiziana Rizzo Loredana Mason Chiara Toso teatro fondamenta nuove MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITà CULTURALI Direione Generale per lo Spettacolo dal Vivo PATTO PER LE ATTIVITà CULTURALI DI SPETTACOLO - ANNO 2008 GRANDE TEATRO il tuo posto esclusivo Se piove porta un ombrello piccolo, eviterai code per il guardaroba Spegni il cellulare e goditi lo spettacolo www.teatrotoniolo.info Il Calendario turno per turno INFORMAZIONI TURNO A TURNO B TURNO C VENERDì ore 21.00 TURNO D sabato ore 21.00 TURNO E 12 novembre 2008 Hair the tribal love rock musical 13 novembre 2008 Hair the tribal love rock musical 14 novembre 2008 Hair the tribal love rock musical 15 novembre 2008 Hair the tribal love rock musical 16 novembre 2008 Hair the tribal love rock musical 19 novembre 2008 PAMELA VILLORESI Marlene 20 novembre 2008 PAMELA VILLORESI Marlene 21 novembre 2008 PAMELA VILLORESI Marlene 29 novembre 2008 GAIA APREA Peccato che sia una sgualdrina 30 novembre 2008 GAIA APREA Peccato che sia una sgualdrina 26 novembre 2008 GAIA APREA Peccato che sia una sgualdrina 27 novembre 2008 GAIA APREA Peccato che sia una sgualdrina 28 novembre 2008 GAIA APREA Peccato che sia una sgualdrina 13 dicembre 2008 FRANCO BRANCIAROLI Vita di Galileo 14 dicembre 2008 FRANCO BRANCIAROLI Vita di Galileo 10 dicembre 2008 FRANCO BRANCIAROLI Vita di Galileo 11 dicembre 2008 FRANCO BRANCIAROLI Vita di Galileo 12 dicembre 2008 FRANCO BRANCIAROLI Vita di Galileo 10 gennaio 2009 GIULIANA LOJODICE Le conversazioni di Anna K. 11 gennaio 2009 GIULIANA LOJODICE Le conversazioni di Anna K. 14 gennaio 2009 GIANFRANCO JANNUZZO Il divo Garry 15 gennaio 2009 GIANFRANCO JANNUZZO Il divo Garry 16 gennaio 2009 GIANFRANCO JANNUZZO Il divo Garry 17 gennaio 2009 GIANFRANCO JANNUZZO Il divo Garry 18 gennaio 2009 GIANFRANCO JANNUZZO Il divo Garry 28 gennaio 2009 MOMIX Bothanica 29 gennaio 2009 MOMIX Bothanica 30 gennaio 2009 MOMIX Bothanica 31 gennaio 2009 MOMIX Bothanica 1 febbraio 2009 MOMIX Bothanica 11 febbraio 2009 TONI SERVILLO Trilogia della villeggiatura 12 febbraio 2009 TONI SERVILLO Trilogia della villeggiatura 13 febbraio 2009 TONI SERVILLO Trilogia della villeggiatura 14 febbraio 2009 TONI SERVILLO Trilogia della villeggiatura 15 febbraio 2009 TONI SERVILLO Trilogia della villeggiatura 25 febbraio 2009 LICIA MAGLIETTA Manca solo la domenica 26 febbraio 2009 LICIA MAGLIETTA Manca solo la domenica 27 febbraio 2009 LICIA MAGLIETTA Manca solo la domenica 7 marzo 2009 ALESSANDRO PREZIOSI Amleto 8 marzo 2009 ALESSANDRO PREZIOSI Amleto 4 marzo 2009 ALESSANDRO PREZIOSI Amleto 5 marzo 2009 ALESSANDRO PREZIOSI Amleto 6 marzo 2009 ALESSANDRO PREZIOSI Amleto 21 marzo 2009 SILVIO ORLANDO Il dio della carneficina 22 marzo 2009 SILVIO ORLANDO Il dio della carneficina 18 marzo 2009 SILVIO ORLANDO Il dio della carneficina 19 marzo 2009 SILVIO ORLANDO Il dio della carneficina 20 marzo 2009 SILVIO ORLANDO Il dio della carneficina 28 marzo 2009 La base de tuto 29 marzo 2009 La base de tuto 8 aprile 2009 GIULIANA MUSSO Tanti saluti 9 aprile 2009 GIULIANA MUSSO Tanti saluti 27 marzo 2009 La base de tuto mercoledì ore 21.00 giovedì ore 21.00 domenica ore 16.30 5 aprile 2009 COMPAGNIA CORRADO ABBATI Al Cavallino Bianco Biglietteria Teatro Toniolo tel. 041 971666 Produzioni culturali e Spettacolo tel. 041 3969220 / 230 dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00 www.teatrotoniolo.info Non è consentito fotografare e/o effettuare registrazioni video e audio. Non è consentito l’accesso in sala a spettacolo iniziato; i ritardatari potranno avere accesso in sala secondo le indicazioni della direzione e del personale di sala. La direzione si riserva il diritto di apportare eventuali modifiche al programma dovute a circostanze impreviste. I biglietti I biglietti di tutta la stagione di prosa saranno in vendita presso la biglietteria del Teatro Toniolo da martedì 18 novembre 2008, con orario 11.00-12.30 e 17.00-19.30, chiuso il lunedì. I biglietti per lo spettacolo Hair saranno in vendita da venerdì 31 ottobre 2008. I biglietti per lo spettacolo Marlene saranno in vendita da martedì 11 novembre 2008. La prevendita del biglietto comporta il pagamento di un diritto, che non è applicato se l’acquisto avviene nel giorno stesso dello spettacolo. In presenza di coda in biglietteria non si possono acquistare più di quattro biglietti a persona. MODALITà DI PAGAMENTO Contanti, assegno bancario, bancomat. PREVENDITA ONLINE www.vivaticket.it RIDUZIONI e AGEVOLAZIONI Fino ai 26 e dai 65 anni. Altre riduzioni presso la biglietteria. Per i diversamente abili anche l’accompagnatore avrà diritto al biglietto ridotto. Per l’acquisto di biglietti ridotti è necessario presentare in biglietteria il documento della persona avente diritto alla riduzione. Particolari agevolazioni sono riservate al pubblico organizzato (tel. 041 3969230). Giovani a teatro con la Fondazione di Venezia. Dedicato a studenti e insegnanti delle scuole medie inferiori, superiori e università. Posti limitati. www.giovaniateatro.it POSTI A TEATRO PREZZI BIGLIETTI BOTHANICA Unico platea galleria PALCOSCENICO € 35,00 HAIR MARLENE PECCATO CHE SIA UNA SGUALDRINA VITA DI GALILEO IL DIVO GARRY TRILOGIA DELLA VILLEGGIATURA MANCA SOLO LA DOMENICA AMLETO IL DIO DELLA CARNEFICINA AL CAVALLINO BIANCO Unico intero € 25,00 Unico ridotto € 23,00 1 1 2 1 1 1 18 20 21 28 28 28 I L 1 1 28 1 1 1 1 1 1 1 7 6 W2 28 1 16 1 28 28 1 28 1 24 W4 A A 1 28 22 3 7 1 28 1 B C C E E 6 12 7 G G 26 H I 16 12 INGRESSO 27 F 1 INGRESSO 25 27 D I 1 7 26 D H 24 1 4 18 25 B F 1 24 Z 1 3 26 M N O P Q R S T U V 1 1 Gli spettacoli iniziano alle ore 21.00 Gli spettacoli della domenica iniziano alle ore 16.30 Le repliche straordinarie di Hair di sabato 15 novembre 2008 e di Momix di sabato 31 gennaio 2009 iniziano alle 16.30. 16 D E F G H 1 W3 16 B C 1 1 LE CONVERSAZIONI DI ANNA K. LA BASE DE TUTO TANTI SALUTI Unico intero € 18,00 Unico ridotto € 15,00 14 A 1 W1 PALCOSCENICO