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CAMBIAMO MUSICA

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CAMBIAMO MUSICA
CAMBIAMO
MUSICA
nella dermatite atopica
CAMBIAMO
MUSICA
nella dermatite
atopica
CAMBIAMO
MUSICA
nella dermatite
atopica
Testo realizzato grazie al contributo
e alla supervisione scientifica di:
• Carlo Gelmetti
Professore Ordinario Università Statale di Milano
Responsabile Dermatologia Pediatrica
Fondazione IRCCS Ca’ Granda
Ospedale Maggiore Policlinico Milano
• Cristiana Colonna
Dermatologa presso Dermatologia Pediatrica
Fondazione IRCCS Ca’ Granda
Ospedale Maggiore Policlinico Milano
• Annalisa Patrizi
Professore Straordinario, Direttore U.O.C. Dermatologia
Policlinico Sant’Orsola Malpighi
Università di Bologna
• Aurora Parodi
Professore Ordinario Dermatologia e Venereologia
Università di Genova
Direttore S.C. Dermatologia
IRCCS Azienda Ospedaliera Università San Martino
IST - Genova
• Corrado Occella
Direttore U.O.C. Dermatologia
Istituto Scientifico Gaslini – Genova
• Maya El Hachem
Responsabile U.O.C. Dermatologia
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
IRCCS – Roma
• Gian Luigi Marseglia
Direttore Clinica Pediatrica Università di Pavia
Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo – Pavia
Direttore Scuola di Specializzazione in Pediatria
Università di Pavia
• Mario La Rosa
Professore Ordinario di Pediatria
Direttore Dipartimento Materno Infantile Policlinico
Ospedale Vittorio Emanuele
Università di Catania
Ideazione, coordinamento generale e realizzazione grafica:
Protagon / Medi-Pragma
CAMBIAMO
MUSICA
nella dermatite
atopica
Indice
Introduzione – Una piccola ouverture _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 7
Preludio – La dermatite atopica
Definizione _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 9
Andamento _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 10
Livelli di gravità _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 10
Localizzazione in relazione all’età _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 11
Primo atto – Cosa succede alla pelle atopica?
Il prurito _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 13
Il Circolo Vizioso _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 14
La Barriera Cutanea _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 15
Secondo atto – La terapia locale quotidiana
Gli emollienti _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 17
I detergenti _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 18
Il controllo delle fasi acute con la terapia topica _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 20
Intermezzo – Dermatite atopica e vita quotidiana
Le note comuni _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 21
La gestione del bambino _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 23
L’adulto e la vita quotidiana _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 26
Terzo atto – Una possibile variazione sul tema: complicanze della DA e terapia sistemica
Le complicanze cliniche _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 29
La terapia sistemica _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 30
Le complicanze psico-emotive _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 31
Quarto atto – Un’altra possibile variazione sul tema: atopia ed allergia
Atopia ed allergia _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 33
La Marcia Atopica _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 34
Le differenti tipologie di allergie _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _35
Quando fare i test allergici _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 36
Finale – Suona bene / Suona male nella DA _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _38
CAMBIAMO
MUSICA
Introduzione – Una piccola ouverture
nella dermatite
atopica
Ouverture
G. Bizet, Carmen
Introduzione – Una piccola ouverture
Dermatite atopica: dal greco, una strana (a-topos) malattia della pelle (derma). Strana perché
non è dolorosa, ma fastidiosa sì, di certo; perché alterna fasi di attività a fasi silenti; perché
spesso regredisce prima dell’adolescenza, ma può ripresentarsi (se non insorgere ex novo) in
età adulta; perché non compromette le attività di tutti i giorni, ma richiede un’attenta gestione
della vita quotidiana del paziente e dei suoi cari.
Si tratta, come ogni pediatra, dermatologo e allergologo può ben testimoniare, di una
patologia in crescendo: la prevalenza della dermatite atopica, e l’interesse che essa suscita, è
in crescita esponenziale, e così, come accade in ogni crescendo, aumenta parallelamente il
rumore intorno ad essa, la dissonanza di voci, affermazioni, consigli, indicazioni.
A questo abbiamo cercato di porre rimedio, con il Libro Bianco “Cambiamo musica nella
dermatite atopica”.
Abbiamo avvertito con chiarezza la necessità, da parte del medico e del paziente, di un
supporto che si proponesse di abbassare quel rumore, e di provare a passare da dissonanza
ad armonia nella gestione quotidiana di questa condizione della pelle.
Abbiamo quindi chiesto il contributo di autorevoli esperti italiani della dermatite atopica, che
hanno non solo ispirato il testo, ma anche e soprattutto orientato il flusso della comunicazione
e dell’informazione al fine di rispondere alle vere esigenze del lettore, tramite uno strumento
che fosse al tempo stesso pratico, completo, e scientificamente valido.
Il risultato di questo lavoro è sotto i vostri occhi: buona lettura.
7
CAMBIAMO
MUSICA
Introduzione – Una piccola ouverture
nella dermatite
atopica
Nota:
come già avrete notato, la volontà di cambiare musica, e di passare da dissonanza
ad armonia, ci ha convinto così tanto da aver disseminato tutto il testo di un tema
musicale; ogni capitolo, in particolare, sarà introdotto da un brano d’opera. Il lettore
lo prenda non solo come un piccolo vezzo, ma anche come un sommesso consiglio
d’ascolto, convinti come siamo che, per gestire con armonia la propria vita quotidiana
(e questo vale per tutti, siano o non siano atopici), una dose di ottima musica sia ingrediente assai utile.
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CAMBIAMO
MUSICA
Preludio – La dermatite atopica
nella dermatite
atopica
Convien partir
G. Donizetti, La figlia del reggimento
Preludio – La dermatite atopica
Definizione
La dermatite atopica (di seguito DA) è una malattia infiammatoria della pelle, non contagiosa,
raramente di natura allergica, che colpisce persone (ad essa geneticamente predisposte) con
una cute eccessivamente reattiva nei confronti di vari stimoli, e che ha come sintomo principale
il prurito (non il dolore: la DA non è quindi una patologia che “fa male”, ma che “dà fastidio”).
È tra le più comuni patologie della pelle: la sua prevalenza nei paesi industrializzati è stimata
intorno al 10% (e spesso superiore), ed è in Italia la prima causa di richiesta di visita ambulatoriale in dermatologia pediatrica.
Sarebbe però riduttivo pensare alla DA come ad una patologia che insiste nella sola età pediatrica: anche la prevalenza in età adulta è in costante aumento, sia in continuità dall’infanzia
(si stima che circa il 3% dei bambini atopici diventino adulti atopici) sia diagnosticata ex novo
in età adulta.
La DA ha un decorso cronico–recidivante, e questo significa che:
è una patologia cronica, quindi di lunga durata, e non esiste una cura definitiva e risolutiva
è caratterizzata dall’alternarsi di periodi di peggioramento e periodi di miglioramento, con
frequenza, intensità e durata molto variabili nei singoli pazienti e in funzione dell’età
si manifesta nella grande maggioranza dei casi in età pediatrica, e nel 50% dei casi si risolve
con la pubertà
nell’altro 50% dei casi la DA rimane tendenzialmente latente, con possibili ricadute sporadiche, e solo una piccola percentuale di questi (3%, come precedentemente affermato) resta
attiva anche in età adulta
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CAMBIAMO
MUSICA
Preludio – La dermatite atopica
nella dermatite
atopica
gli adulti atopici sono stati nella maggior parte dei casi bambini atopici, ma vi sono anche
casi che sviluppano la patologia direttamente in età adulta
Andamento
La DA ha un andamento altalenante, in cui si alternano:
fasi acute, in cui compaiono alcuni o tutti tra questi segni: chiazze rosse (eritematose), umide (essudanti), secche (xerotiche), altamente pruriginose
f asi di remissione, nelle quali la cute può non mostrare alcun segno di malattia, seppur persista sempre una condizione di iperreattività
È bene ricordare che:
l’andamento della DA dipende da diversi fattori ed è molto eterogeneo
l a frequenza, la durata e l’intensità delle fasi acute e di remissione sono soggettive e variano
anche nell’arco della vita di ogni singolo paziente
Livelli di gravità
La DA può avere diversi gradi di gravità, determinati da una serie di parametri misurati dal medico attraverso un indice internazionale di valutazione della patologia, chiamato SCORAD.
Lo SCORAD suddivide i livelli di gravità della DA in:
DA lieve
DA moderata
DA severa
Ogni paziente, nell’arco della propria vita, potrà salire e scendere più volte lungo questa scala
a seconda della gravità dei suoi sintomi e delle sue condizioni: per ogni gradino, naturalmente, il medico prescriverà le terapie più idonee.
L’obiettivo ideale di ogni terapia della DA è quello di far rimanere il paziente al gradino più
basso il più a lungo possibile, quello della DA lieve, e di far sì che le fasi acute siano meno
marcate possibile.
La pelle di un paziente con DA, però, non smette mai di essere atopica, anche se non presenta
nessun segno: è una cute secca, iperreattiva, ed è per questo che la terapia di base con detergenti ed emollienti specifici deve essere costante e quotidiana.
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CAMBIAMO
MUSICA
Preludio – La dermatite atopica
nella dermatite
atopica
Localizzazione in relazione alle età
La DA si presenta con lesioni che hanno una distribuzione tipica che varia a seconda dell’età e
che rappresentano uno degli elementi fondamentali per effettuarne la diagnosi.
Neonato e lattante
Neonato
• La DA compare tipicamente dopo il secondo-terzo mese di vita, ma può comparire
anche prima. Non è tuttavia quasi mai possibile avere un quadro clinico tipico prima
del secondo mese di vita
•
Le sedi maggiormente interessate sono:
il cuoio capelluto, il volto (con risparmio
della zona occhi, naso e bocca, la cosiddetta “mascherina dell’atopico”), gambe e
braccia in tutta la loro superficie
Lattante dopo il 3°- 6° mese
• La “zona pannolino” è generalmente risparmiata, probabilmente grazie all’effetto
di protezione e di iper-idratazione fornito
dai pannolini
• Si osserva un’associazione di eritema, essudazione e croste, con qualche erosione e
crosta dovuta al grattamento (nel lattante)
Lattante e bambino grave
• Il prurito è in genere presente, particolarmente intenso in taluni momenti della
giornata, capace anche di disturbare il sonno. Non è però facile riconoscere il prurito
prima del terzo mese di vita, poiché il neonato non riesce a coordinare il movimento
per grattarsi, appare molto irritabile e agitato e il genitore non riesce a comprendere con immediatezza la ragione della sua
irritabilità, del pianto frequente e dell’eventuale insonnia
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CAMBIAMO
MUSICA
Preludio – La dermatite atopica
nella dermatite
atopica
Bambino
Lattante dopo il 6°- 9° mese e bambino
• Si attenuano le lesioni acute
• Al volto vengono interessate le palpebre e
il collo
• Agli arti sono coinvolti le pieghe dei gomiti,
le pieghe posteriori delle ginocchia ed anche polsi e caviglie
• Il prurito è presente a tratti, a volte al risveglio o quando si inizia a spogliare il bambino, e a volte senza un motivo evidente,
comunque sempre nelle fasi acute della DA
Adolescente e adulto
Adolescente e adulto (maschio)
• Nella zona del volto sono interessati gli occhi e la bocca, e può presentarsi un’infiammazione delle labbra che può essere particolarmente fastidiosa
• Il collo è spesso coinvolto
• Le pieghe di gambe e braccia rimangono
colpite
Adolescente e adulto (femmina)
• Le estremità peggiorano col coinvolgimento del palmo delle mani e delle piante dei
piedi, e soprattutto delle ultime falangi delle dita
• Nelle donne può essere interessata la regione delle areole mammarie
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CAMBIAMO
MUSICA
Primo atto – Cosa succede alla pelle atopica?
nella dermatite
atopica
Nessun dorma
G. Puccini, Turandot
Primo atto – Cosa succede alla pelle atopica?
Il prurito
Il prurito, l’abbiamo detto, è il principale sintomo di una pelle atopica: esso incide in maniera
molto forte sulla qualità di vita del paziente e della sua famiglia, e in linea generale è riconosciuto dai medici come uno dei sintomi più difficili da controllare, specie per la mancanza di
sonno che provoca nelle ore notturne; è per questo che in casi specifici è necessario ricorrere
ad una terapia medica ad hoc (cfr. pag. 31).
Il prurito è tanto marcato quanto più le zone arrossate, sensibilizzate e infiammate sono
estese:
durante le ore diurne, è un fattore di stress, di disagio, di irrequietezza
d
urante la notte, può disturbare notevolmente il sonno, fino ad arrivare ad alterare il ritmo
sonno-veglia con pesanti ricadute sulla vita quotidiana, il benessere generale fisico e psicologico, il rendimento scolastico o lavorativo
I neonati e i lattanti nei primi 3 mesi, l’abbiamo visto, non riescono ancora a grattarsi da soli,
non potendo coordinare questo tipo di movimento.
La DA quindi li rende irritabili, inclini al pianto, a volte insonni a causa di un disturbo – il
prurito – cui non sono in grado di rimediare da soli. È quindi fondamentale prestare loro una
particolare attenzione per aiutarli e favorirne il benessere.
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CAMBIAMO
MUSICA
Primo atto – Cosa succede alla pelle atopica?
nella dermatite
atopica
Il Circolo Vizioso
Più si sente prurito, più ci si gratta; ma più ci si gratta, più si rende la cute sensibile e infiammata, più si diventa nervosi e più prurito si sente; quindi, con l’aggiunta dello stress, ci si gratta di
più, e così via…: si tratta del Circolo Vizioso della DA, che si innesca a causa dell’alterazione
della Barriera Cutanea dell’atopico, con conseguenze sul piano clinico e nello stesso tempo
sul piano psicologico.
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Il Circolo Vizioso
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Oltre alle cause cliniche, anche l’impatto psicologico della DA contribuisce a generare questo Circolo Vizioso: la DA, difatti, può condizionare in maniera significativa l’umore e lo stato
psico-emotivo di chi ne è affetto e di chi lo circonda, in quanto causa irritabilità, agitazione,
frustrazione, stress, tanto da poter quasi parlare di un doppio Circolo Vizioso, clinico e psico-relazionale (cfr. pag. 31).
La buona notizia, però, è che possiamo evitare che questo circolo vizioso si amplifichi: per
farlo, il paziente con DA deve proteggere attivamente e quotidianamente il suo più prezioso
alleato, vale a dire la Barriera Cutanea.
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CAMBIAMO
MUSICA
Primo atto – Cosa succede alla pelle atopica?
nella dermatite
atopica
La Barriera Cutanea
A livello della nostra pelle, il film idrolipidico (composto da lipidi, cioè grassi) e lo strato
corneo svolgono una funzione di protezione dall’esterno.
Barriera Cutanea
La Barriera Cutanea è la capacità della pelle
di trattenere la giusta quantità d’acqua, senza
disperderla in eccesso, e di proteggerci dalle
aggressioni degli agenti esterni: la funzione
AGENTI ESTERNI
AGENTI ESTERNI
CELLULA
che svolge è simile a quella svolta dai muri
per una casa, i quali devono essere ben cementati ed avere delle aperture solo dove ce
ne è bisogno.
CELLULA
CERAMIDI
CERAMIDI
ACQUA
ACQUA
Barriera Cutanea alterata
In un paziente con DA, invece, la Barriera Cutanea è come il muro di una casa che non riesce a
svolgere bene il suo ruolo perché si sono aperti
dei ‘buchi’, delle fessure nella parete, che creano facili vie di passaggio esterno/interno che
invece non dovrebbero esserci.
Attraverso queste fessure:
esce troppa acqua ⇒ la pelle si secca
entrano più facilmente agenti esterni irritanti o infiammanti ⇒ la pelle si arrossa e si
infiamma con facilità
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CAMBIAMO
MUSICA
Primo atto – Cosa succede alla pelle atopica?
nella dermatite
atopica
È per questo che la pelle dell’atopico è costituzionalmente più secca del normale, più sensibile e reattiva a tutti quegli stimoli in genere normalmente sopportati da una pelle “ben cementata”; e, naturalmente, tanto più ‘larghe’ e numerose sono le fessure nella Barriera Cutanea,
tanto più la DA tenderà ad aggravarsi.
Ecco perché, se il “cemento” della Barriera Cutanea non tiene bene, è necessario ricementarla
dall’esterno, per idratare e rendere più resistente la pelle alle aggressioni esterne: a questo
servono i trattamenti quotidiani per la pelle atopica.
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CAMBIAMO
MUSICA
Secondo atto - La terapia locale quotidiana
nella dermatite
atopica
Largo al factotum
G. Rossini, Il barbiere di Siviglia
AGENTI ESTERNI
CELLULA
CERAMIDI
ACQUA
Secondo atto - La terapia locale quotidiana
Introduzione al trattamento locale quotidiano, a base di emollienti e detergenti specifici per la
pelle atopica, da seguire a qualsiasi età e in qualsiasi fase o livello di gravità della malattia, e alla
terapia con cortisonici topici, che nelle fasi acute si aggiunge al trattamento locale quotidiano.
Gli emollienti
Come abbiamo detto, nella pelle atopica la Barriera Cutanea non riesce a svolgere bene la propria funzione difensiva. Se quindi il “cemento” non tiene bene, è necessario ricementare la pelle
dall’esterno, per renderla più resistente e re-idratarla: per fare questo servono gli emollienti.
Ecco perché è importante applicare ogni giorno e con costanza gli emollienti, anche più volte
al giorno, seguendo le indicazioni del medico: servono a rendere più salda, idratata e resistente la pelle atopica.
Questo trattamento quotidiano con emollienti permette di:
Barriera Cutanea in via di ripristino
rafforzare la Barriera Cutanea
attenuare l’infiammazione e la secchezza
cutanea
tenere il più possibile a bada il prurito
17
CAMBIAMO
MUSICA
Secondo atto - La terapia locale quotidiana
nella dermatite
atopica
In generale, a seconda della fase e del livello di gravità in cui ci si trova, gli emollienti hanno
comunque un ruolo fondamentale:
in fase di remissione contribuiscono a prolungare la durata di questa fase
allungano quindi il periodo che intercorre tra una fase acuta e l’altra
c oncorrono ad attenuare l’intensità delle fasi acute, riducendo di conseguenza l’utilizzo dei farmaci
A questo punto appare chiaro come sia fondamentale scegliere emollienti specifici: si tratta
infatti di prodotti appositamente formulati per rispondere efficacemente alle esigenze della
pelle atopica garantendo al contempo un’ottimale tollerabilità, con formulazioni e ingredienti
specificatamente studiati e testati su pazienti con DA, e senza profumazione.
In commercio si trovano emollienti specifici per la DA di diversa forma e consistenza, e, grazie
al consiglio del medico o del farmacista, si potrà scegliere l’emolliente a sé più adatto, che
abbia la capacità di:
rafforzare la Barriera Cutanea
contrastare la componente infiammatoria
lenire il prurito (emollienti lenitivi, specifici per le fasi acute)
Quando e come applicare gli emollienti:
• quando: tutte le volte che se ne avverte il bisogno, comunque almeno due volte
al giorno, mattina e sera
• come: lavare le mani prima dell’applicazione, detergere la zona interessata per
favorire l’assorbimento e applicare con un massaggio di alcuni minuti; il momento
migliore per applicare gli emollienti sono i minuti immediatamente successivi al
bagno o alla doccia.
I detergenti
Quello della detersione è un aspetto spesso sottovalutato, invece fondamentale nella gestione quotidiana della pelle atopica: non c’è una buona idratazione senza prima una buona
detersione.
Ecco perché la detersione è considerata, insieme all’applicazione dell’emolliente, un momento della terapia di base, e va eseguita anch’essa con prodotti specifici, appositamente
studiati per le pelli atopiche.
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CAMBIAMO
MUSICA
Secondo atto - La terapia locale quotidiana
nella dermatite
atopica
Per comprendere per quale motivo la detersione sia così importante, dobbiamo ritornare alla
metafora del cemento della nostra Barriera Cutanea, un cemento che è composto soprattutto
di lipidi, cioè di “grassi”: nell’atopico, come abbiamo detto, i lipidi scarseggiano, e quindi si
creano più facilmente fessure nella Barriera.
I normali detergenti agiscono aggressivamente, riducendo la quantità di lipidi sulla pelle; i
detergenti ideali per la pelle atopica sono invece gli olii che svolgono una azione delicata, in
grado di re-integrare i lipidi.
Per una pelle atopica è quindi necessario scegliere, con il consiglio del medico o del farmacista, dei detergenti appositi, e utilizzarli per ogni detersione.
A proposito di detersione, è proprio vero che gli atopici devono lavarsi poco?
Niente affatto! Si tratta di una falsa credenza, poiché è il tempo di contatto
con l’acqua che deve essere breve,
e non la frequenza dei lavaggi: quindi docce o bagni veloci (inferiori ai 5
minuti) a giorni alterni o tutti i giorni,
soprattutto quando fa caldo, sono
decisamente meglio di un bagno settimanale con detergenti inadeguati e
di lunga durata.
24°
15°
OLIO
DA
BAGNO
34°
Sì
La temperatura dell’acqua non deve
essere troppo calda, perché il calore
aumenta il prurito e quindi il rischio
è di grattarsi di più dopo il bagno:
l’acqua ideale per l’atopico è a temperatura tiepido-calda (34/35
gradi
OLIO
DA
centigradi).
BAGNO
24°
15°
BAGNO
SCHIUMA
Per asciugarsi dopo il bagno, infine, è
importante tamponare la pelle, invece di strofinarla, poiché altrimenti la
si irrita e si stimola il prurito.
34°
38°
NO
19
CAMBIAMO
MUSICA
Secondo atto - La terapia locale quotidiana
nella dermatite
atopica
Il controllo delle fasi acute: la terapia topica
Durante le fasi acute della DA l’infiammazione è più intensa (di grado moderato o severo),
spesso vi è la presenza di siero (liquido trasparente) che rende umide le zone infiammate,
aumenta il rischio di infezione e il prurito è molto marcato.
In questi casi andrà utilizzata una crema a base di cortisone, che non ha l’obiettivo di risolvere
la DA, bensì di gestire le fasi acute, controllando l’infiammazione, calmando il prurito ed evitando che l’intensità dei sintomi si aggravi.
Sarà il medico a consigliare quale tipo di crema cortisonica andrà usata, valutando attentamente
l’età del paziente, il grado di severità della DA e altri fattori di scelta (ad esempio sede da trattare,
stagione, …): sarà molto importante seguire con cura tutte le indicazioni del medico riguardo alla
durata e alla modalità di applicazione del cortisonico.
Durante il periodo di terapia topica è, naturalmente, fondamentale continuare ad applicare
gli emollienti, che contribuiranno ad ottimizzare l’azione del cortisonico ricostituendo al contempo la Barriera Cutanea.
La corretta applicazione del cortisonico topico:
• la quantità da applicare nell’area da curare si calcola in base alla cosiddetta dose
falangetta (FTU, Fingertip Unit ), ossia la
quantità di farmaco topico spremuta dal
tubo che ricopra la falangetta dell’indice
di un adulto
• la dose falangetta equivale a 0,5 g di crema, con la quale si ricopre una superficie
pari a due palmi della mano (la cui falange è stata usata come unità di misura)
0
2
• 1 dose falangetta di crema = ~ 0.5 g = 2 cm
= la dose per medicare una superficie di
due palmi
20
1
1
0
2
CAMBIAMO
MUSICA
Intermezzo – Dermatite atopica e vita quotidiana
nella dermatite
atopica
Madamina, il catalogo è questo
W. A. Mozart, Don Giovanni
Intermezzo – Dermatite atopica e vita quotidiana
Le note comuni
Alcuni pratici consigli per la vita quotidiana del paziente, sia bambino che adulto, e dei suoi cari.
Abbigliamento
•V
a evitata in assoluto la lana a contatto diretto con la pelle perché irrita. Andranno quindi
scelti indumenti di cotone, di colore chiaro
• Vanno evitate anche le fibre sintetiche e i tessuti ruvidi
• In particolare, per i bambini piccoli con DA in fase acuta potrebbero essere di aiuto indumenti realizzati con tessuti specifici come la seta o particolari filati di cotone, appositamente
studiati per la pelle atopica
• L e etichette interne ai capi di abbigliamento vanno eliminate, per evitare che lo sfregamento sulla pelle causi prurito e irritazione
• S oprattutto per i pazienti più piccoli va anche prestata attenzione alla presenza di cuciture interne
“spesse” o di bottoni e “automatici” in metallo, che, se presenti, andranno ricoperti con del cotone
• Gli indumenti vanno lavati con poco detersivo, avendo cura di fare un risciacquo prolungato
• Vanno evitati gli ammorbidenti e i disinfettanti, che sono spesso causa di dermatiti irritative
In casa
• È importante cambiare aria ogni giorno, anche in inverno, ed evitare la presenza del fumo
di sigaretta all‘interno delle mura domestiche
• A
meno che non siano accuratamente aspirati e puliti, è meglio evitare la presenza di
tappeti, moquette, materassi e cuscini di lana, tende di tessuto pesante
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CAMBIAMO
MUSICA
Intermezzo – Dermatite atopica e vita quotidiana
nella dermatite
atopica
• È importante evitare che la temperatura degli ambienti sia troppo alta, in quanto ciò favorisce continua sudorazione
• D
urante la pulizia della casa, è preferibile una scopa elettrica ad una manuale, per evitare
di sollevare polvere. Qualora sia il paziente con DA a fare le pulizie, è consigliabile che
indossi dei guanti
Animali domestici
Un atopico può vivere in una casa con un animale domestico con pelo, quale un cane o un
gatto. È nota a tutti l’importanza affettiva di un animale domestico: quindi se l’atopico e/o i suoi
familiari gli sono affezionati, se lo si tiene pulito e se l’atopico non manifesta un’allergia al suo
pelo (in genere di tipo respiratorio), non è affatto positivo rinunciare alla presenza dell’animale.
Sport e vita all’aria aperta
• La piscina
Un paziente con DA può andare in piscina, ovviamente se non è in fase acuta perché potrebbe peggiorare, mentre se la DA è in fase di remissione, non ci sono controindicazioni.
L‘importante è che, dopo l‘attività, faccia una doccia veloce per rimuovere il cloro ed applichi l‘emolliente. Frequentare la piscina è sconsigliato durante le fasi acute della DA, perché
potrebbe causare un peggioramento dei sintomi. Dopo la piscina, se possibile, fare una
doccia veloce per rimuovere il cloro, e applicare l’emolliente.
• Gli altri sport
In linea generale, è preferibile scegliere attività praticabili in un ambiente non polveroso,
ma è in ogni caso necessario trovare le soluzioni più opportune per far sì che si possa fare
lo sport che più si preferisce, con le necessarie accortezze.
• Il tempo libero
Anche per quanto concerne il tempo libero è importante sapere che, di base, stare all‘aria
aperta fa bene alla pelle atopica: l‘importante è, naturalmente, evitare di farlo quando fa
molto caldo, ed evitare di frequentare luoghi ricchi di polvere e pollini.
Esposizione al sole e vacanze
• Quando esporsi al sole
Se la DA è in fase di remissione e non particolarmente infiammata, l’esposizione solare
è di sicuro giovamento; viceversa se la DA è in una fase infiammata ed umida l’esposizione solare può peggiorare la condizione, specie in caso di clima caldo-umido, a causa
dell’azione irritativa del sudore. In linea generale, è consigliabile che il paziente con DA
definisca tempi e modi di esposizione solare con il proprio medico.
• Quando andare al mare
Il mare (specialmente quando il clima è ben ventilato) è davvero molto utile per l’atopico in
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CAMBIAMO
MUSICA
Intermezzo – Dermatite atopica e vita quotidiana
nella dermatite
atopica
estate, mentre non lo è in inverno, quando è freddo o piovoso. In particolare, in caso di DA lieve un lungo soggiorno estivo al mare può portare ad un miglioramento marcato e prolungato.
• Montagna e campagna
L’alta montagna giova decisamente all’atopico, perché gli acari della polvere non sopravvivono all’altitudine; la campagna è invece meno indicata, perché ricca di polvere, pollini e potenziali agenti irritanti.
La gestione del bambino
Consigli specifici per gestire la vita quotidiana del bambino atopico, e della sua famiglia.
Le prime 4 cose da sapere
Anzitutto, ecco le prime quattro domande che vengono in mente ad un genitore di un bambino con DA, e le rispettive risposte.
È una malattia grave?
No, assolutamente. È una malattia benigna, ma noiosa, perché può durare anche qualche anno
con alti e bassi: bisogna quindi imparare a gestirla in maniera corretta, per contribuire efficacemente al benessere quotidiano del bambino.
È contagiosa?
Non è affatto contagiosa. La dermatite non deve assolutamente essere motivo di isolamento
per il bambino che deve condurre ad ogni età una vita normale senza essere condizionato
in nessun modo dalla DA.
Si può guarire?
La DA tende generalmente a guarire o ad andare in fase silente in maniera spontanea.
Dobbiamo fare prove allergiche?
Non occorre fare le prove allergiche solo perché si ha la DA. Se le condizioni generali del
bambino sono buone, non vi sono disturbi intestinali o respiratori, e soprattutto se risponde
bene alle terapie, le prove allergiche non sono necessarie.
Come affrontare la DA in famiglia
Alcune note da seguire per affrontare al meglio la DA all’interno della propria famiglia:
• il trattamento della DA è certamente un po’ complicato perché cambia in funzione di
come si manifesta la dermatite, a volte anche nel corso della stessa giornata
• n
on è facile controllarsi vedendo il proprio bambino soffrire per il prurito e per tutto ciò
che ne consegue: momenti di stress, senso di impotenza, compromissione del riposo
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CAMBIAMO
MUSICA
Intermezzo – Dermatite atopica e vita quotidiana
nella dermatite
atopica
notturno, preoccupazione legata alle ripercussioni estetiche provocate dal bisogno di
grattarsi
• l’apprensione e l’ansia dei genitori nei confronti della DA si ripercuotono sul bambino,
alimentando un circolo vizioso di malessere familiare e di percezione amplificata dei sintomi da parte del bambino
• è
invece bene sapere che tanto più la DA verrà accettata, affrontata e gestita serenamente
da tutti i membri della famiglia, tanto più si contribuirà al benessere del bambino
• è
dunque molto importante lavorare tutti insieme, affrontando la DA non come un intruso o un nemico da combattere, ma come una caratteristica della pelle del proprio
figlio che richiede determinati accorgimenti e stratagemmi da attuare con pazienza e
collaborazione
In sintesi, potremmo dire che la gestione della DA deve diventare un rito, un’abitudine quotidiana come tutte le altre operazioni igieniche e ancor di più un’opportunità di maggior contatto e coccole al proprio bambino. Cosa vuol dire questo?
Abbiamo detto che la pelle atopica richiede appuntamenti giornalieri per l’applicazione dei
trattamenti: e ogni famiglia, si sa, ha i propri ritmi e i propri orari. È bene fare in modo che
questi momenti si inseriscano a tutti gli effetti nei ritmi familiari, diventando una piacevole
abitudine quotidiana, un momento speciale di relax e di coccole.
Durante la giornata, l’applicazione dell’emolliente può diventare un momento di contatto e
di dialogo genitori/figlio, così prezioso visti i ritmi di vita sempre più intensi.
L’applicazione serale dell’emolliente può trasformarsi in un massaggio che la mamma o il
papà fanno al bambino per favorirne il riposo notturno, per creare il clima calmo e rilassato
che precede il sonno. Anche durante il massaggio, ogni sera, si può raccontare una storia a
puntate al proprio figlio, oppure, se è più grandicello, un episodio di quando era più piccolo,
per distrarlo e magari strappargli qualche risata.
Un riposo notturno privo di prurito, e quindi sereno, favorirà l’umore del bambino e dei genitori durante la giornata, senza comprometterne le attività e l’apprendimento.
Consapevolezza del bambino
È davvero importante rendere il bambino consapevole della propria atopia, compatibilmente con l‘età e le diverse fasi di crescita.
Se il bimbo è abbastanza grande da capire, va coinvolto dai genitori nella gestione della
sua condizione: la pelle è sua e la DA è sua, quindi deve comprenderne gli aspetti positivi
(guarigione, benignità, non contagiosità, etc.), i motivi per cui si deve curare e imparare a
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CAMBIAMO
MUSICA
Intermezzo – Dermatite atopica e vita quotidiana
nella dermatite
atopica
gestire la propria condizione, sempre con la guida, l’accompagnamento e la supervisione
dei genitori.
Così facendo si assicura l’adesione del bambino al trattamento, e sarà per lui spontaneo, in
caso di prurito, utilizzare le creme invece di grattarsi.
Tecniche di distrazione nelle crisi di prurito e durante le medicazioni
Sia durante le crisi di prurito che durante le medicazioni, può essere opportuno che i genitori mettano in atto delle tecniche di distrazione, che possono variare in funzione dell’età
del bimbo e del suo carattere.
Nei pazienti con DA le tecniche di distrazione sono spesso più utili dei trattamenti farmacologici, o comunque ne potenziano l’efficacia.
Quando il bambino si gratta non bisogna drammatizzare, ma cercare subito di invitarlo a
giocare con qualcosa, a vedere un cartone animato, a fare un’attività. Il prurito è un sintomo
soggettivo che viene spesso enfatizzato per richiamare l’attenzione.
La DA a scuola
Crescendo, il bambino inizierà ad andare a scuola, uscendo quindi dal nucleo familiare e
dovendo confrontarsi con un ambiente fatto di altri bambini e di adulti extra-familiari, insegnanti ed educatori.
È fondamentale che i genitori costruiscano con queste persone una relazione positiva, spiegando loro la condizione del proprio figlio, ciò di cui ha necessità e i piccoli problemi a
cui potrebbe andare incontro (ad esempio, un po’ di sonnolenza in classe dopo una notte
passata a grattarsi).
Un bambino che conosce e accetta la sua DA non si chiuderà in sé stesso, temendo l’incomprensione degli adulti e la derisione degli altri bambini, ma saprà vivere la propria vita
scolastica con serenità e porre la necessaria attenzione ad alcuni elementi, quali:
• lavarsi e detergersi dopo aver giocato o fatto sport
• utilizzare, quando ne sente il bisogno, i prodotti per la pelle che i genitori gli avranno
preparato in un apposito contenitore da portare sempre con sé
• evitare di scegliere un banco vicino a fonti di calore, quali un termosifone o una finestra
assolata
• informare l’insegnante della necessità di far circolare spesso l’aria in classe, anche in inverno, se possibile
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CAMBIAMO
MUSICA
Intermezzo – Dermatite atopica e vita quotidiana
nella dermatite
atopica
L’adulto e la vita quotidiana
Alcune indicazioni, di carattere generale e di carattere più pratico, per l’adulto.
5 frequenti domande, 5 utili risposte
Perché mi è venuta la DA?
È possibile che si sia sofferto di DA già da bambini, e che si ripresentati in età adulta, oppure
che sia comparsa ex novo. Alla base di questa manifestazione c’è una predisposizione genetica combinata con fattori legati all’ambiente in cui si vive.
La mia vita cambierà?
No, la propria vita non deve cambiare, ma è chiaro che si deve imparare a prestare più cura e
più attenzione alla propria pelle, imparare a conoscere ciò che fa bene e cosa no. Se si affronta
la DA nel modo giusto, essa non inciderà sulla propria vita, sui propri affetti, sui propri impegni.
Dovrò fare controlli continui?
No, non vanno fatti controlli continui, quello che si deve fare è affidarsi ad un medico,
seguirne i consigli, le prescrizioni e le raccomandazioni. Il medico è il principale alleato
nella gestione della DA, per guidare ed accompagnare chi ne soffre in un percorso di
autonomia.
Cosa devo aspettarmi?
La DA è una patologia cronica recidivante ed è quindi possibile che ci siano degli alti e bassi
nel decorso della malattia. Si deve imparare a gestire le diverse fasi della malattia sempre
tenendo conto dei preziosi consigli del proprio medico.
I miei figli ne soffriranno?
Poiché c’è una componente genetica, c’è la possibilità che anche i propri figli saranno atopici. La patologia tende però a migliorare con la crescita, e nell’adolescenza generalmente
le lesioni cutanee scompaiono.
Affrontare la DA
Approccio alla gestione e alla convivenza con la patologia: con sé stessi, il proprio medico,
i propri cari.
Tu e la DA
La DA è una condizione cronica della cute: bisogna sapere quindi, sin da subito, che nella
propria vita con la DA ci saranno alti e bassi; saperlo e ricordarlo è fondamentale per gestire
ogni fase nel modo migliore, giorno dopo giorno, con sé stessi e con gli altri. Quel che è
importante ricordare, in ogni momento, è che, negli alti e nei bassi, la DA non cambierà nel
profondo la propria vita, e, soprattutto, che non si è da soli ad affrontarla.
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CAMBIAMO
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Intermezzo – Dermatite atopica e vita quotidiana
nella dermatite
atopica
Tu e il tuo medico
Il proprio medico è la persona che seguirà, passo dopo passo, il percorso di gestione terapeutica e personale della DA: ecco perché riveste un‘importanza basilare instaurare e mantenere una relazione terapeutica di lunga durata, basata sulla fiducia, sulla comprensione e
sull‘ascolto. Servirà poco tempo a capire come tutto questo sia davvero importante.
Tu ed i tuoi cari
Così come il proprio medico è il principale alleato nella gestione della DA, allo stesso modo
i propri cari, i familiari, gli affetti, sono alleati nella sua gestione quotidiana: è quindi assolutamente necessario parlare con loro della propria condizione di atopici, condividendo
i momenti buoni, e quelli meno buoni, e le piccole attenzioni pratiche che, ogni singolo
giorno, permetteranno di gestire al meglio la propria DA.
Il lavoro
Anzitutto, è opportuno dire che chi soffre di DA dovrebbe evitare, per quanto possibile,
di intraprendere professioni che espongano continuamente la cute ad agenti irritanti: ad
esempio il meccanico, il parrucchiere, il panettiere…
Più in generale, nell’ambiente di lavoro sarà buona pratica seguire le stesse indicazioni ambientali indicate per l‘ambiente domestico (vedi: “Le note comuni”).
Dal punto di vista relazionale, invece, è importante evitare di chiudersi a riccio, nascondendo ai colleghi la propria condizione: questo potrebbe essere causa di stress e di sensazione
di isolamento, che non giovano affatto alla gestione della DA, come di qualsiasi altra malattia cronica.
È al contrario molto importante parlare ai colleghi della propria condizione, condividendo le proprie necessità ambientali e personali: il supporto di persone con cui si trascorre buona parte della giornata risulterà molto importante nella gestione quotidiana della
condizione.
DA e genitorialità
La DA porta a sconsigliare una gravidanza?
Assolutamente no! La DA si può presentare, ma se ci si attiene alle regole la gravidanza decorre senza aumento di rischi ad essa legati. Un consulto con il medico può aiutare la donna
a gestire la sua dermatite nel migliore dei modi e senza stress aggiuntivo.
Come gestire la propria DA in gravidanza?
Anche in gravidanza le manifestazioni della DA si localizzano nelle sedi tipiche dell’adulto, e
la cute può essere più secca. Nel post-partum si può evidenziare un notevole peggioramento
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CAMBIAMO
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Intermezzo – Dermatite atopica e vita quotidiana
nella dermatite
atopica
della DA sulle mani, dovuto al fatto che più frequentemente la mamma utilizza acqua e detergenti.
La dermatite nell’areola mammaria ed al capezzolo peggiora, e possono comparire delle fissurazioni dolorose. In gravidanza devono essere evitati il più possibile gli irritanti e gli allergeni
che possono venire a contatto con la cute.
Cortisonici topici a bassa o media potenza possono essere utilizzati in gravidanza così come
gli antistaminici.
Se si ha la DA, si può allattare al seno?
L’allattamento al seno, ove possibile, è sempre consigliabile: già durante la gravidanza potrebbe essere utile applicare emollienti nella zona areolare e sul capezzolo per rendere la
pelle più morbida e meno irritabile dalla futura suzione del neonato.
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CAMBIAMO
MUSICA
Terzo atto – Una possibile variazione sul tema: complicanze della DA e terapia sistemica
nella dermatite
atopica
Di quella pira
G. Verdi, Trovatore
Terzo atto – Una possibile variazione sul tema: complicanze
della DA e terapia sistemica
Le complicanze cliniche
Come ben sappiamo (cfr. pag. 15) , la Barriera Cutanea di un atopico è come un muro mal cementato: ecco perché attraverso i buchi presenti in questo muro possono riuscire a penetrare
degli agenti esterni, che possono causare le complicanze della DA.
Le più frequenti complicanze nell’atopico sono:
• le infezione batteriche (impetigine da Stafilococco aureo)
• le infezioni virali (eruzione varicelliforme da Herpes virus)
• le infezioni micotiche
P
revenire le complicanze è davvero molto importante; per farlo, è bene seguire alcune
regole fondamentali, quali:
• p
rendersi cura costantemente della propria pelle attraverso la corretta detersione e l’applicazione quotidiana degli emollienti, cercando quindi di innescare il meno possibile
l’ormai famoso Circolo Vizioso della DA, poiché grattarsi troppo significa anche creare
un ambiente favorevole alle infezioni
• seguire sempre attentamente lo schema terapeutico e le norme igieniche indicate dal medico
• lavarsi bene le mani prima di applicare gli emollienti
• non applicare creme acquistate di propria iniziativa
• p
revenire le punture di insetto, poiché favoriscono il grattamento e quindi possono
“aprire la porta” alle infezioni batteriche
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CAMBIAMO
MUSICA
Terzo atto – Una possibile variazione sul tema: complicanze della DA e terapia sistemica
nella dermatite
atopica
• p
er le infezioni virali più comuni, evitare il contatto con soggetti con infezioni virali in atto
(per esempio herpes labiale, varicella, herpes zoster)
A
ccanto alla strategia di prevenzione, vi sono altresì alcuni segnali cui prestare attenzione
perché possono indicare l’insorgere di una complicanza:
• l a terapia locale quotidiana viene applicata scrupolosamente, ma non risolve il
problema
• la pelle appare molto arrossata, essudante (umida), oppure con pustole e croste che si
estendono
• le lesioni sono dolenti, peggiorano rapidamente
• c ompaiono delle vescicole portando con sé un malessere generale e a volte anche la
febbre
In ognuno di questi casi, ma anche ogni volta che si hanno dubbi riguardo l’andamento della
DA o il tipo di manifestazioni osservate sulla pelle, non bisogna esitare a consultare il proprio
medico.
Sarà lui a prescrivere la terapia più corretta da assumere, che potrebbe anche essere di tipo
sistemico.
La DA può in alcuni casi causare complicanze a livello oculare:
in tali casi, sarà il medico curante a valutare la situazione e consigliare un’eventuale visita
specialistica dal medico oculista.
La terapia sistemica
In caso di complicanze il medico potrà prescrivere una terapia sistemica, ossia l’assunzione di
farmaci per via orale, sottocutanea, intramuscolo o endovena.
La terapia sistemica non rappresenta la principale terapia per la DA, ed è riservata solo a casi
specifici e su stretta decisione medica.
Per questo prima di prendere la decisione di prescrivere una terapia sistemica sarà il medico
a valutare attentamente che il paziente con DA stia eseguendo correttamente la terapia locale
prescritta e che le condizioni del paziente richiedano effettivamente l’approccio sistemico.
T
ra le terapie sistemiche a volte utilizzate per la DA ricordiamo:
• cortisoni sistemici, il cui uso per via orale può avvenire per esempio nella DA severa e
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CAMBIAMO
MUSICA
Terzo atto – Una possibile variazione sul tema: complicanze della DA e terapia sistemica
nella dermatite
atopica
per brevi periodi, oppure quando la DA è associata ad asma allergico. In generale, in
età adulta l’uso del cortisonico sistemico è più diffuso che nel bambino, e può essere
prescritto anche per via intramuscolare o endovenosa. Anche in questo caso, come per
i cortisonici topici (cfr. pag. 20), sarà necessario seguire con estrema cura tutte le indicazioni di utilizzo fornite dal medico
• Immunosoppressori, ciclosporina e altri farmaci possono essere prescritti da medici
esperti e sotto stretta sorveglianza, limitatamente alle forme severe e che non rispondono
alle terapie convenzionali
Parlando di prurito (cfr. pag. 13) avevamo citato la terapia sistemica con farmaci antistaminici: di cosa parliamo?
Quando il prurito è intenso e turba il sonno, è frequente da parte del medico la prescrizione di antistaminici per via orale, da usare sempre in combinazione con il trattamento di base (cfr. pag. 17) con detergenti ed emollienti specifici e, se necessario,
con cortisonici topici.
Gli antistaminici non sono affatto in grado di curare la DA; si utilizzano come coadiuvanti per contrastare in parte il prurito come sintomo, grazie al loro effetto sedativo,
e l’efficacia di molti di essi si esaurisce dopo 8-12 ore dall’assunzione.
Per scegliere l’antistaminico più adatto è sempre bene farsi guidare dal proprio medico: ad esempio, per i bambini si devono utilizzare antistaminici che abbiano specifica indicazione per l’età pediatrica.
Dopo un po’ di tempo di utilizzo dello stesso antistaminico può subentrare il rischio
di assuefazione, che ne limita fortemente l’efficacia: ecco perché il medico potrebbe
consigliare la rotazione dei farmaci antistaminici utilizzati.
In generale, e soprattutto nei mesi estivi, è sempre opportuno assumere gli antistaminici nelle ore serali, sia perche la sonnolenza è meno fastidiosa, sia perché di giorno
ci si può esporre tranquillamente al sole.
Le complicanze psico-emotive
Il Circolo Vizioso della DA (cfr. pag. 14) può influire anche sull’umore dei pazienti ed influenzarne lo stato psico-emotivo, complicando così anche la loro vita quotidiana e quella dei loro
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CAMBIAMO
MUSICA
Terzo atto – Una possibile variazione sul tema: complicanze della DA e terapia sistemica
nella dermatite
atopica
cari, portando quindi all’instaurarsi di quel doppio Circolo Vizioso di cui abbiamo già accennato, clinico e psico-relazionale al tempo stesso.
Il doppio Circolo Vizioso
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Arrossamento della pelle, prurito intenso, escoriazioni possono condizionare e disturbare
sotto molti aspetti il gioco, la scuola, il lavoro, le relazioni sociali e interpersonali: nelle fasi
acute della DA, in particolare, diventa più difficile vivere serenamente perché aumentano la
percezione di prurito, lo stress e il disagio che ne conseguono.
I bambini atopici sono più reattivi e sensibili degli altri non solo in senso cutaneo, ma anche
dal punto di vista emotivo, viste le sollecitazioni cui li sottopone la patologia; gli adulti atopici
possono essere facilmente irritabili, sia per il prurito sia per la stanchezza, dovuta ai disturbi
del sonno, che ne consegue.
Da questo punto di vista, è bene sapere che il medico può somministrare al paziente e ai suoi
familiari dei questionari che aiutano a valutare l’andamento generale e il livello di stress causato loro dalla DA, al fine di poter avere uno strumento oggettivo di valutazione per capire se
è necessario ricorrere a un supporto psicologico per il paziente e la sua famiglia.
È importante ricordare che non si è soli in questo percorso, e che nei casi più complessi esistono programmi di educazione dei pazienti e/o dei loro genitori, condotti da equipe mediche multidisciplinari, di cui fa parte anche uno psicologo, i quali possono aiutare i genitori e i
pazienti a conseguire una migliore qualità di vita per tutta la famiglia.
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CAMBIAMO
MUSICA
Quarto atto – Un’altra possibile variazione sul tema: atopia ed allergia
nella dermatite
atopica
Questa o quella
G. Verdi, Rigoletto
Quarto atto – Un’altra possibile variazione sul tema: atopia
ed allergia
Atopia ed allergia
Innanzitutto, e con chiarezza: un paziente con DA non è necessariamente allergico, e non
necessariamente lo diventerà. Ecco perché deve essere il medico a decidere se e quando
sia opportuno eseguire determinati test per mettere in evidenza una possibile allergia in un
paziente atopico, dopo averne valutato storia, sintomi, evidenze cliniche.
Atopia ed allergia non sono quindi coabitanti, ma confinanti: cerchiamo quindi di descrivere
i rispettivi terreni di appartenenza, e i loro punti di contatto.
Atopia: è l’ipersensibilità anomala di un individuo, geneticamente predisposto, nei confronti
di stimoli ambientali esterni ai quali è esposto, a fronte dei quali la pelle di un non atopico
non si dimostrerebbe altrettanto sensibile. Le manifestazioni cliniche dell’atopia sono quindi
manifestazione di un processo infiammatorio che è caratterizzato solo dalla iperreattività della pelle. In altre parole un soggetto è nato (è scritto quindi nel suo DNA) con una particolare
sensibilità a stimoli esterni molto variabili come freddo, caldo, sudore.
Allergia: è la manifestazione clinica di una vera e propria reazione del nostro sistema immunitario, che produce anticorpi contro sostanze di solito innocue e invece da esso identificate come
agenti aggressivi; queste sostanze possono essere alimenti, farmaci, sostanze inalate (pollini,
muffe, acari, peli di animali…).
Quando entra in contatto con queste sostanze (dette allergeni), l’organismo del soggetto allergico reagisce difendendosi e provocando reazioni esagerate: arrossamento, gonfiore, calore.
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CAMBIAMO
MUSICA
Quarto atto – Un’altra possibile variazione sul tema: atopia ed allergia
nella dermatite
atopica
Si tratta, l’abbiamo detto, di due fenomeni analoghi ma non identici: un atopico è certamente
un iperreattivo, ma non necessariamente un allergico. L’essere atopici può di certo predisporre maggiormente al rischio di sviluppare allergie, a causa dei meccanismi alla base della DA:
semplificando, potremmo dire che se, a fronte di particolari condizioni e fattori di rischio,
attraverso i buchi della barriera cutanea penetrano troppi agenti esterni/allergeni, allora aumenta il rischio di sviluppare altre manifestazioni cliniche dell’atopia, e quindi, sempre semplificando, l’iperreattività si estende dalla pelle ad altre zone del corpo, come in una “marcia”.
La Marcia Atopica
Quello di marcia è un termine volutamente utilizzato per i casi come quello appena descritto,
in cui su influenza di fattori genetici e ambientali la malattia atopica può progredire nel tempo: dalla DA, caratteristica della prima infanzia, all’insorgenza di asma in età scolare, passando
attraverso l’allergia alimentare e la rinite allergica. È la cosiddetta Marcia Atopica, una marcia
tutt’altro che trionfale, caratterizzata da queste manifestazioni in una precisa sequenza temporale, con sintomi clinici che possono persistere o andare incontro a remissione spontanea.
In relazione alla Marcia Atopica, è fondamentale ricordare che:
risolvere le allergie o curare l’asma e la rinite allergica non significa risolvere la DA, ma solo
migliorare il quadro generale del paziente, che continuerà ad essere atopico
la prevenzione precoce, sin dalla prima infanzia è fondamentale
A tale proposito, proviamo a confrontare i principali fattori di rischio e le più efficaci misure di
prevenzione nei confronti della Marcia Atopica.
Fattori di rischio
Misure di prevenzione
• F amiliarità di primo grado per
atopia
• Identificazione precoce degli individui
a rischio, che spetta solo ed esclusivamente al medico
• Predisposizione genetica
• Mantenimento e preservazione di una
buona funzione di barriera cutanea, attraverso i trattamenti di base (cfr. pag. 17)
•P
resenza di DA nei primi 2 anni
di età
• Esposizione al fumo passivo
• Allattamento materno esclusivo, generalmente raccomandato nel corso dei
primi mesi di vita
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CAMBIAMO
MUSICA
Quarto atto – Un’altra possibile variazione sul tema: atopia ed allergia
nella dermatite
atopica
Le differenti tipologie di allergie
Le allergie possono essere provocate da allergeni di varia natura: cerchiamo ora di passare in
rassegna i principali tipi di allergie, e le loro cause.
Sensibilità agli allergeni alimentari
Uovo, latte, arachidi (le “noccioline americane”) e frutta secca rappresentano i principali
allergeni in causa in età pediatrica, e in particolare arachidi e frutta secca sono gli alimenti
principalmente responsabili di reazioni anafilattiche.
La maggior parte delle allergie alimentari del bambino, nel tempo, tende alla risoluzione:
ciò accade grazie all’acquisizione della tolleranza, processo favorito dall’esposizione, in
un’epoca precoce della vita (finestra di opportunità), ad un alimento, che viene tollerato
dall’organismo. In particolare per latte, uova e soia la tolleranza viene raggiunta in media
entro i primi 5 anni di vita, mentre per alimenti quali arachidi, frutta secca o pesce raramente
si raggiunge la tolleranza e generalmente tale allergia tende a persistere nel tempo.
Tre comuni domande, e tre pratiche risposte, sulle allergie alimentari:
1. Quando è necessario eliminare i cibi che provocano sensibilità?
La dieta di eliminazione (vale a dire eliminare alcuni alimenti, anche solo per periodi
limitati, dalla dieta) va eseguita solo su prescrizione e indicazione del medico.
2. Le restrizioni dietetiche durante la gravidanza possono prevenire l’insorgere di
allergie nel bambino?
No, le restrizioni dietetiche durante la gravidanza non esercitano alcun effetto preventivo sulla comparsa di malattie allergiche nei figli con predisposizione genetica
all’atopia.
3. Come comportarsi con l’allattamento al seno?
L’allattamento al seno non va eliminato perché non determina una maggiore predisposizione all’allergia. Anzi, molti studi dimostrano che l’allattamento al seno che abbia una durata superiore ai tre mesi potrebbe ridurre il rischio sia di asma che di DA.
Sensibilità agli allergeni inalanti
Asma allergico e rinite allergica necessitano, per manifestarsi, di un maggiore tempo di
esposizione e sopraggiungono, generalmente, tra il primo e il decimo anno di vita, dipen-
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CAMBIAMO
MUSICA
Quarto atto – Un’altra possibile variazione sul tema: atopia ed allergia
nella dermatite
atopica
dendo dal grado di esposizione ad allergeni quali i pollini. La DA è considerata il principale
fattore di rischio per lo sviluppo di asma.
Sensibilità cutanee
Possono presentarsi reazioni di sensibilità cutanea dovute al contatto con alcuni materiali,
le più comuni sono quelle da: nichel, cromo, cobalto, resine, coloranti tessili e cosmetici.
Tali manifestazioni sono più comuni nel bambino o nell’adulto, più che nel neonato o nel
lattante.
Quando fare i test allergici
In linea generale, non è necessario effettuare prove allergiche solo perché si ha la DA: sarà il
medico a valutare, dopo l’anamnesi e un’attenta valutazione clinica, se e quando è necessario
procedere con test allergici.
Esistono però dei possibili campanelli di allarme di cui tenere conto: se e quando si presentano, è necessario parlarne con il proprio medico che li valuterà nell’ambito del quadro clinico
e della storia del paziente.
I principali segnali a cui prestare attenzione sono:
sintomi gastrointestinali tipici: vomito, diarrea, stipsi, coliche addominali
s carsa risposta della DA ai trattamenti, effettuati scrupolosamente, con frequenti recidive
(fasi acute)
comparsa di orticaria o di eczema a seguito dell’assunzione di determinati alimenti o per
contatto con determinati materiali
quadro persistente di gravità nonostante l’eliminazione dei fattori di possibile sensibilizzazione
È infine importante ricordare che i test prescritti dal medico (gli unici che hanno valore clinico,
a differenza dei test “alternativi”, privi di qualsivoglia validità) vanno eseguiti quando la pelle
non è infiammata.
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CAMBIAMO
MUSICA
Finale – Suona bene / Suona male
nella dermatite
atopica
Quando me‘n vo’
G. Puccini, La bohème
Finale – Suona bene / Suona male
Un pratico quadro riassuntivo che elenca e confronta cosa “suona bene”, vale a dire è positivo, e cosa invece “suona male” nella gestione quotidiana della DA.
Suona bene
Lavaggi brevi
Educazione
Acqua tiepida
Consapevolezza
Asciugare tamponando
Ripristinare la Barriera Cutanea
Comunicare
Montagna
Allattamento al seno
Ascoltare il medico
Emollienti specifici
Cura quotidiana
Detergenti specifici
Lino e cotone
Coccolare
Tessuti naturali
Distrazione
Coinvolgimento
Ricambio d’aria
Mare in estate
Aria aperta
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CAMBIAMO
MUSICA
Finale – Suona bene / Suona male
nella dermatite
atopica
Suona male
Lavaggi lunghi
Agenti patogeni
Acqua calda
Arachidi
Isolarsi
Frutta secca
Asciugarsi strofinando
Moquette
Circolo Vizioso
Tappeti
Cosmetici non specifici
Polvere
Drammatizzare
Detergenti aggressivi
Fibre sintetiche
Campagna
Tessuti ruvidi
Pollini
F umo di sigaretta
(attivo e passivo)
Alimenti o oggetti ricchi di nichel
N
on ascoltare i consigli
degli esperti
Coloranti
Stress
Lana
Frustrazione
Etichette degli abiti
Cura sporadica
Caldo in casa
Detersivo
Sudore
Ammorbidente
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PROTAGON
Con il contributo di
Ricerca Dermatologica
LA SCIENZA CHE SI VEDE SULLA PELLE.
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