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La postura del portiere
La postura del portiere L’elevata variabilità delle situazioni di gioco determinano un continuo adattamento posturale del portiere. Infatti circostanze sempre diverse e in continuo cambiamento, inducono il numero 1 a modificare costantemente la propria posizione preparatoria all’intervento. Ciò è determinato dalla presa di informazioni relative allo sviluppo dell’azione. La dinamicità con la quale queste avvengono, stabiliscono una conseguente risposta motoria del portiere. Ad esempio, un’azione che si sviluppa al limite dell’area richiederà una tipologia di postura. Differente invece sarà l’atteggiamento posturale se il portiere si trovasse ad affrontare un 1 vs 1. Premetto che ogni posizione del corpo sarà oggetto di adattamento personale del portiere, sarà lui stesso a trovare la miglior soluzione tecnico-tattica, in relazione al proprio atteggiamento di attesa. Ricordando che l’efficacia di un intervento tecnico sarà data da una migliore economicità del movimento. A dimostrazione del fatto che una più vantaggiosa valutazione tattica dell’azione possa modificare la risposta tecnica del portiere ( es. attesa + valutazione traiettoria = intervento tecnico). Postura di attesa classica (dai 10 ai 20 metri circa dalla palla) “tutto leggermente”, evitiamo gli estremi. Piedi paralleli a terra leggermente oltre la larghezza delle spalle. Le spalle, insieme al busto, vengono portate leggermente in avanti oltre la linea delle ginocchia, stesso movimento fa il capo che segue le spalle. Le ginocchia sono leggermente piegate. Le braccia sono portate in avanti leggermente piegate al gomito e le mani sono leggermente rivolte verso l’interno, con i palmi che quasi si guardano. Il peso del corpo viene leggermente indirizzato in avanti, permettendo un miglior caricamento sugli avampiedi in caso di spinta. Postura di attesa 1vs1 (dai 5 ai 10 metri circa dalla palla)”più basso, più copri”. Come detto in precedenza ogni risposta motoria deve essere determinata da una maggiore efficacia ed economicità del movimento, pertanto ogni adattamento posturale deve essere stabilito in base alla circostanza di gioco. In situazione di 1vs1, su cross tagliati in area, su passaggi filtranti, il movimento di chiusura del portiere viene determinato da una postura del corpo più bassa, ciò permette una migliore protezione di porta e maggiore possibilità di intervento. Questa postura spesso richiede uno spostamento iniziale che può esser fatto in avanti, indietro o lateralmente attraverso alcuni passi preparatori. La postura come detto sarà più bassa, i piedi leggermente più larghi della postura di attesa classica, le ginocchia sono maggiormente piegate e le spalle, insieme alle braccia, vengono portate in basso. I palmi della mani sono aperti rivolti frontalmente. Di norma una postura del genere da la possibilità al portiere di intervenire sul corto mediante uscita bassa, chiusura a croce, spostamento sul breve, parata alla figura, parata in leva gamba, parata in passo spinta. Postura e posizionamento su calcio d’angolo. Di norma una traiettoria a rientrare o una ad uscire determina il posizionamento e la postura del portiere. Un destro che calcia dall’angolo di destra, (probabilmente traiettoria a rientrare), darà modo al portiere di posizionarsi più vicino la linea di porta, centralmente. La sua postura sarà classica di attesa, leggermente più alto il baricentro del corpo. Le punte dei piedi saranno orientate a 45° in modo tale da poter intervenire sia lungo linea che centralmente in area. Al contrario un mancino che calcia da destra, determinerà probabilmente una traiettoria ad uscire, il portiere si posizionerà al centro porta, leggermente più in fuori. La postura sarà sempre la stessa in modo da intervenire in qualsiasi circostanza. Tuttavia le varie situazioni di gioco indicheranno un adattamento personale e soggettivo da parte del numero 1, che in base alle proprie valutazioni dovrà trovare il corretto atteggiamento di difesa dello spazio. Postura e posizionamento su calcio di punizione. La distanza del pallone e il posizionamento in campo dello stesso, determineranno la postura e il posizionamento di difesa del portiere. Oltre alle indicazioni su come organizzare la barriera, è fondamentale orientare il corpo in modo tale da poter intervenire in maniera più efficace ed economica possibile, dato che, soprattutto su punizioni ravvicinate, il tempo di lettura e di risposta motoria è minimo. Su punizioni centrali e vicine al limite dell’area di rigore, la postura sarà classica di attesa con il peso del corpo leggermente caricato sugli avampiedi, per favorire se necessario la spinta per l’intervento di parata. Su punizioni defilate lateralmente, sia il posizionamento che la postura verranno stabilite in base alla zona di battuta. Di norma il posizionamento sarà più alto con una postura più orientata all’uscita aerea. Ovviamente sarà compito del portiere osservare alcuni elementi fondamentali, quali: la zona di battuta, con quale piede calcerà l’avversario (traiettoria del pallone), posizionamento degli avversari in area, posizionamento dei compagni. In base a queste informazioni si potrà determinare l’atteggiamento difensivo. Postura su calcio di rigore. La postura sul calcio di rigore la ritengo una scelta molto personale. Spesso molti portieri attuano una serie di movimenti precedenti il tiro, sia per cercare il momento giusto di spinta, sia per disorientare l’avversario. A mio parere la postura deve essere classica con baricentro leggermente più alto, braccia piegate in attesa pronte all’intervento. In una frazione di secondo prima del tiro, un leggero caricamento pre-spinta di tuffo. Queste sono indicazioni generali sulla postura del portiere in base alle varie situazioni di gioco. Tuttavia ognuno deve utilizzare quella che ritiene più corretta ed efficace. Preparatore dei portieri S.S. Lazio: Vincenzo Saccoccio