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Una coltura con molte risorse Possibile alternativa al mais

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Una coltura con molte risorse Possibile alternativa al mais
PARMA
SORGO
Una coltura con molte risorse
Possibile alternativa al mais
La coltura del sorgo nel sistema agricolo lombardo e bergamasco riveste un ruolo sempre più
importante per una serie di caratteristiche quali rusticità, economicità, resistenza ai fitofagi, che
la specie possiede. In questo particolare momento della maiscoltura, che deve gestire la presenza
della “Diabrotica del mais”, il sorgo può rappresentare una valida alternativa e offrire un utile
strumento per gestire la diabrotica in modo corretto e sostenibile attraverso la rotazione.
Nell’intento di fornire informazioni e spunti di confronto utili ad una buona e proficua gestione
dell’ attività agricola, il Settore Agricoltura, in collaborazione con altri enti, ha partecipato a
sperimentazioni, ricerche, incontri che hanno permesso la realizzazione del presente pieghevole
finalizzato alla presentazione e divulgazione dei principali aspetti tecnici della coltivazione del sorgo.
L’augurio è che agricoltori e tecnici possano trarre utili spunti per la propria attività e nuove
opportunità di sviluppo.
Enrico Piccinelli
Assessore Provinciale all’Urbanistica e Agricoltura
PERCHÈ IL SORGO?
Il sorgo è una pianta resistente e con una adattabilità molto ampia.
Le principali caratteristiche di interesse di questa coltura sono:
• limitato fabbisogno idrico, resistenza alla siccità, massima efficienza di utilizzo delle
risorse idriche
• permette di ampliare la rotazione con una specie paragonabile al mais
• bassi costi di produzione per minori irrigazioni, concimazioni ed altri aspetti agronomici
• produzioni uguali/superiori al mais in areali non irrigui e a bassa fertilità, mentre sono
leggermente inferiori al mais in areali irrigui ad alta fertilità ma ottenibili con minori
costi
• valida alternativa al silomais delle nuove varietà di sorgo da granella a basso
contenuto di tannini per il trinciato integrale
• elevata qualità e conservabilità del prodotto sia per granella che trinciato
• ottima appetibilità e digeribilità del trinciato per gli animali d’allevamento ruminanti
• economicità della razione alimentare per i minori costi agronomici
• no ogm, non esistono attualmente varietà o ibridi geneticamente modificati
• limitata suscettibilità alle fusariosi e bassa presenza di fusariotossine
• buone produzioni anche in situazioni ambientali critiche
• non subisce danni da diabrotica e da piralide
Caratteristiche biologiche
• accestimento precoce, a 4-5 foglie, caratteristica non favorevole per il sorgo da granella
che si presenta con maturazione scalare
• pannocchia apicale maggiormente distaccata dalle ultime foglie grazie al recente
miglioramento genetico per allungare l’ultimo internodo (carattere “combine”) e
favorire la raccolta della granella che può esser fatta con mietitrebbia da grano
• spighette ermafrodite
• fecondazione autogama
• varietà da granella a taglia bassa (1-1,5m), varietà da foraggio più alte ed esili (22,5m), varietà da fibra molto alte (4 - 5 m)
• ottima tolleranza alla siccità (xerofillia) grazie alle specifiche caratteristiche biologiche
(cere, stomi infossati)
• resiste a forti siccità e stress idrici mettendosi in stasi di sviluppo senza perire
• radici più assorbenti rispetto al mais
• per germinare necessità di temperatura più alte rispetto al mais > 14°C
• temperatura ideale per la fioritura: 28°C - 32°C
• emergenza della pianta inizialmente lenta, la crescita prosegue anche in fase
riproduttiva
Il sorgo contiene
La durrina nelle giovani piante, un glucoside velenoso se ingerito (acido cianidrico), utile alla
pianta per difesa antierbivori:
• è concentrata negli apici meristematici per cui assolutamente la coltura non è da pascolare
• scompare dopo l’impollinazione permettendo la trinciatura dopo fioritura
• scompare con l’insilamento permettendo l’uso di trinciato o pastone di sorgo per il bestiame
• è assente nelle cariossidi permettendo la trebbiatura per fini zootecnici
Il tannino nelle cariossidi: una volta era presente in alta percentuale, attualmente sono state
selezionate varietà a basso contenuto di tannino
• Ibridi bianchi: varietà a basso contenuto di tannino, più pregiati e digeribili per uso zootecnico
• Varietà rosse con percentuali più alte di tannino più sgraditi agli uccelli (BR= bird resistent)
TECNICHE DI COLTIVAZIONE
• possibile la monosuccessione (max 3 anni), ottimale la successione a cereali vernini, buona
anche quella a leguminose con possibilità di inserire un erbaio intercalare invernale o una cover
crop (argilla < 35 %)
• la lavorazione del terreno deve prevedere un buon affinamento del terreno intorno al piccolo
seme, ottimale la ripuntatura, seguita o da aratura 30 cm o minima lavorazione o semina diretta
su sodo purché seguita da irrigazione nei casi di siccità.
• letto di semina fine e uniforme
• assenza di crosta superficiale
• profondità da 2 a 4 cm
•
•
•
impiegare seminatrici di precisione, oppure meccanica a fila continua
epoca di semina: T° > 16 °C - maggiori esigenze termiche per emergenza rispetto al mais
10 – 12 gg dopo il mais (più tardi i sorghi da foraggio)
da metà aprile a dopo la metà di giugno (2° raccolto)
densità di semina: è notevolmente diversificata in relazione a varietà, utilizzo, sistema colturale,
meccanizzazione di semina e di raccolta.
Indicativamente: interfila di 45 cm il sorgo da granella e da biomassa, interfila 15-40 cm per
sorgo da foraggio, biomassa e talvolta per granella
• Dosi inferiori rispetto al mais, soprattutto in zone siccitose
• Assorbimento teorico medio per t/ss prodotta: 10 kg di N, 3 Kg di P2O5, 12 kg di K2O
•
Fertilizzazione da definire in base al piano di concimazione
Azoto: da 40 - 80 kg/ha fino max a 120 kg/ha
Fosforo: da 40 - 60 kg/ha (dose mantenimento)
Potassio: 50 kg/ha max (dose asportazione)
Coltura più resistente del mais a stress idrici
Sorgo da granella: nei nostri climi è generalmente necessaria solo di soccorso
Sorgo da foraggio o biomassa: irrigazione di soccorso prima del 1° sfalcio purché entro 10 gg dal
taglio e non irrigare oltre i 60 cm (allettamento)
Consumi idrici unitari pari a 200 litri/ kg di s.s. prodotta
Sorgo a foraggio o biomassa
• maturazione latteo-cerosa / cerosa
• umidità di raccolta pianta 65-70%
• si impiega falcia-trincia-caricatrice semovente (cantiere
di raccolta mais da trinciato)
t/ha
140,0
120,0
100,0
80,0
60,0
40,0
20,0
0,0
Foraggeri multi
Zuccherini
Foraggeri mono
Fibra
849
8
PAD 11
ANA
PAD 1
ANA
4
327
- 36
ALL
TIM
E
ENS
AL
H 14
0
H 15
0
H 13
3
Sorgo da granella:
• umidità di raccolta inferiore al 23 %
• richiesto carattere combine alto
• si impiega la trebbia da frumento
160,0
327
-2
GOL 3
IA
SUC TH
RO
SUC 405
R
SUG O 506
AR G
RAZ
E
NEC
TA
877 R
NIC
OL
SUD
A
ALP L
IL
895 LES
CAM
PAO
MYT
HRI
L
Modalità di raccolta
Biomassa fresca
Biomassa secca
Sorgo da foraggio/biomassa - rese medie nei campi in Lombardia
Confronto qualitativo tra trinciato di mais e trinciato di sorgo
Sorgo da granella - rese medie nei campi in Lombardia
Sorgo da granella per insilato
produzione di 300 q.li/ha
Il sorgo in provincia di Bergamo, esperienze attuate
In provincia di Bergamo nell’ ultimo quinquennio vi è stato un forte aumento delle superfici coltivate a sorgo. Nell’annata
agraria 2011 sono coltivati 827 ettari di cui un centinaio a granella (dati: Sistema Informativo Agricolo Regione Lombardia).
Negli ultimi due anni sono stati realizzati campi varietali all’interno del Progetto Grandi Colture di Regione Lombardia grazie alla
collaborazione di agricoltori disponibili come l’azienda Officina del Latte Società Agricola S.S. di Pagazzano, che ha dimostrato
grande interesse per l’utilizzo del sorgo per l’alimentazione del bestiame.
Il titolare, da sempre attento ad ogni innovazione, con molta disponibilità si presta a diffondere la propria esperienza
sottolineando l’importanza di :
- scelta varietale, importante per la produzione del latte, visto che vi sono varietà che danno fibra altamente digeribile e di
quantità elevata.
- costi colturali ridotti
- possibilità di evitare il diserbo adottando la semina fitta per il sorgo da foraggio
- utilizzo di concime chimico a dosi ridotte associato ad una buona liquamazione
- basso impiego di acqua, (30-40% meno rispetto ad una coltura di mais)
- disporre di una coltura alternativa al mais per contrastare lo sviluppo della diabrotica con la rotazione, mantenendo una
produzione di insilato di alta digeribilità
Coordinamento: Giuseppe Epinati e Giuliano Oldrati
Redazione testi e fotografie: Roberto Reggiani (Azienda Agraria Sperimentale Stuard - San Pancrazio Parma), Amerigo Grisa e
Umberto Gualteroni (Provincia di Bergamo), Gianbattista Arrigoni (Officina del latte Società Agricola S.S. di Pagazzano)
Stampa: Lito-press Presezzo (Bg) - 2011
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