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mappa concettuale tasso e la gerusalemme liberata

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mappa concettuale tasso e la gerusalemme liberata
1
Materiali per il recupero
Tasso e la Gerusalemme liberata
L’AUTORE
LE OPERE
I PUNTI-CHIAVE
Torquato Tasso
La produzione poetica
il rinnovamento del modello di Petrarca �
Aminta
(1573)
un genere nuovo: il dramma pastorale �
Gerusalemme liberata, il capolavoro
(1575)
la correzione continua �
(Sorrento 1544 – Roma 1595)
1565: alla corte degli Estensi a Ferrara
la crisi e la reclusione nell’Ospedale
di Sant’Anna (1579-1586) �
l’argomento storico: la prima crociata �
la guerra e gli amori �
i cavalieri cristiani divisi tra
dovere e amore �
Gerusalemme conquistata
(1593)
una nuova versione del poema,
ma peggiore
� La vita
Torquato Tasso nasce a Sorrento l’11 marzo 1544. Nei primi vent’anni di vita cambia numerose città. Il
1565 è un anno importante: Tasso si trasferisce a Ferrara ed entra al servizio del cardinale Luigi d’Este. Inizia a
scrivere il suo capolavoro, il poema intitolato la Gerusalemme liberata, che finisce nel 1575. Nel frattempo è passato al
servizio del duca Alfonso II. Inizia un periodo di crisi: Tasso non è soddisfatto della Gerusalemme liberata e, un giorno,
si scontra duramente con il duca Alfonso. Nel 1579 Tasso viene rinchiuso a causa di squilibri psichici nell’Ospedale di
Sant’Anna da cui uscirà dopo sette anni. Vive l’ultimo periodo della sua vita tra Roma e Napoli. Nel 1593 pubblica la
Gerusalemme conquistata, una nuova versione del poema molto diversa dalla Gerusalemme Liberata. Muore a Roma il
25 aprile 1595.
� La Gerusalemme liberata: la composizione
Il capolavoro di Tasso è il poema Gerusalemme liberata. L’opera
comprende venti capitoli (detti “canti”) ed è scritta in ottave (cioè i versi sono a gruppi di otto e lo schema delle rime è
ABABABCC). Tasso dedica il poema al suo signore, il duca Alfonso II. L’autore lavora alla Gerusalemme liberata per tutta la
vita: una prima versione è pronta nel 1575, ma l’autore non è contento del risultato e continua a correggere il testo. Alla
fine nasce un nuovo poema, con un titolo diverso: la Gerusalemme conquistata. Ma questa nuova versione è ritenuta da
molti inferiore alla Gerusalemme liberata.
� L’argomento Il poema racconta la prima crociata, cioè la guerra combattuta dai cristiani per conquistare Gerusalemme
nel 1099. L’argomento non è scelto a caso: Tasso scrive nell’epoca della Controriforma, cioè in un periodo in cui la
Chiesa combatte contro la nascita di movimenti religiosi autonomi. Tasso sceglie un argomento storico, anche se
aggiunge elementi fantastici, come per esempio le forze infernali che ostacolano i cristiani.
� La storia Dopo numerose difficoltà, l’esercito cristiano, guidato dal cavaliere Goffredo di Buglione, riesce a conquistare
la città santa. Nel frattempo nascono due storie d’amore: i guerrieri cristiani Tancredi e Rinaldo s’innamorano di due
donne pagane, la guerriera Clorinda e la maga Armida. Ma Tancredi uccide Clorinda in un combattimento senza
riconoscerla: quando scopre che si tratta dell’amata, Tancredi si dispera. La storia tra Rinaldo e Armida ha invece un lieto
fine: la maga pagana diventa cristiana e i due possono sposarsi. Rinaldo è immaginato come il fondatore della famiglia
degli Estensi. Così Tasso fa un omaggio al suo signore Alfonso II d’Este.
G. B. PALUMBO EDITORE • LETTERATURA ITALIANA
Materiale protetto da copyright
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Materiali per il recupero
Tasso e la Gerusalemme liberata
� I personaggi La grandezza della Gerusalemme liberata dipende soprattutto dai ritratti dei personaggi. I personaggi
sono infatti complessi. I cavalieri cristiani sono pieni di dubbi e sensi di colpa: da una parte devono combattere contro i
pagani, ma dall’altra parte s’innamorano di donne pagane. Vivono insomma un contrasto tra il dovere di guerrieri e
l’amore.
� Le altre opere di Tasso: le poesie Tasso scrive anche numerose poesie, importanti perché rinnovano il modello di
Petrarca, che tutti, nel Cinquecento, imitavano. A differenza di Petrarca, Tasso non sceglie un solo argomento e un solo
stile, ma parla di più temi e usa uno stile vario. Scrive molti madrigali, un genere che unisce poesia e musica. I madrigali
di Tasso vengono infatti tradotti in musica da musicisti a lui contemporanei e nei secoli successivi.
� L’Aminta Tasso scrive anche un’opera per il teatro intitolata Aminta, composta in poco tempo nella primavera del
1573. Si tratta di un’opera per il teatro e, in particolare, di un dramma pastorale. Il dramma pastorale è un nuovo genere
che si afferma con successo tra il Cinquecento e il Seicento: è uno spettacolo di corte cantato e musicato che racconta
una storia ambientata nel mondo dei pastori. L’Aminta racconta l’amore del pastore Aminta per la ninfa Silvia. Dopo
varie avventure, la storia ha un lieto fine.
G. B. PALUMBO EDITORE • LETTERATURA ITALIANA
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