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Il recupero dei denti gravemente compromessi

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Il recupero dei denti gravemente compromessi
L’INFORMATORE
ENDODONTICO
Estratto dal Vol. 7 n° 4, 2004
Il recupero dei denti
gravemente compromessi
ARNALDO CASTELLUCCI, MD, DDS
KENNETH S. SEROTA, DDS
FREDERIC BARNETT, DDS
JORGE VERA, DDS
IL
TRIDENTE
EDIZIONI ODONTOIATRICHE
Il recupero
dei denti gravemente
compromessi
Arnaldo Castellucci, DDS
Kenneth S. Serota, DDS
Frederic Barnett, DMD
Jorge Vera, DDS
Le recenti innovazioni nel campo dei
materiali, degli strumenti e delle tecniche continuano a rendere più sofisticate
le procedure endodontiche, aumentando
l’incidenza dei successi clinici predicibili. Il Mineral Trioxide Aggregate
(ProRoot® MTA, Dentsply Tulsa Dental,
Tulsa OK), i coni e i cementi resinosi per
l’otturazione canalare (Real Seal, Sybron
Endo, Orange CA), i detergenti canalari antibatterici (BioPure™ MTAD™,
1a
1b
2a
2b
Pag. - 32
Dentsply Tulsa Dental, Tulsa OK), i
localizzatori del forame apicale di 4ª
generazione (Elements Diagnostic Unit,
Sybron Endo, Orange CA) e gli strumenti per irrigazione canalare a pressione negativa (ZZY-VAC prototipi in
corso di preparazione) senza dubbio contribuiscono a facilitare il piano di trattamento e ad eseguire delle corrette terapie prive di rischi per i nostri pazienti
(Fig. 1). La strumentazione meccanica,
l’irrigazione e il controllo dell’infezione
batterica, alla luce delle innovazioni in
fatto di medicazioni intracanalari e dei
nuovi materiali per otturazione canalare,
rinforzano il ruolo dell’endodonzia nella
cura del paziente in generale e nell’odontoiatria riabilitativa in particolare.
Non esistono assoluti biologici. Esistono
tuttavia vari gradi e varie definizioni di
successo. Il successo nella terapia endodontica è rappresentato dalla risoluzione
e/o dalla prevenzione della periodontite
apicale o dal mantenimento di un dente
funzionante.
Spesso il clinico si trova davanti ad un
dubbio durante la preparazione del
piano di trattamento, se cioè ritrattare
il dente o estrarlo per sostituirlo con
un impianto osteointegrato (Fig. 2). I
fattori clinici e sistemici che influenzano
la durata di un dente devono essere presi
in considerazione prima di prendere una
decisione, insieme alle condizioni specifiche riguardanti la sede, la qualità e la
quantità dell’osso e la condizione della
restante dentatura del paziente.
Studi retrospettivi 1-3 hanno dimostrato
che la percentuale di successo delle terapie eseguite su denti privi di periodontite apicale e che restano prive di malattia
dopo il primo trattamento o dopo ritrattamento ortogrado oscilla tra il 92 ed il
98%. Le possibilità di guarire dei denti
con iniziale periodontie dopo trattamento o dopo ritrattamento varia tra il 74 e
L’Informatore
Endodontico
Vol. 7, Nr. 4
l’86% e la loro funzionalità nel tempo
è stata determinata essere tra il 91 ed
il 97%. La differenza di risultato dopo
trattamento iniziale o dopo ritrattamento non sembra essere significativa.
I risultati a distanza dopo chirurgia
periapicale sono meno costanti rispetto
ai ritrattamenti ortogradi. Le possibilità
di un dente con periodontite apicale di
guarire completamente dopo chirurgia
apicale varia dal 37 all’85%, con una
media di circa il 70%. Ciononostante,
anche con la più bassa possibilità di una
guarigione completa, la funzionalità di
questi denti nel tempo si è vista essere
tra l’86 ed il 92%.
Alla luce di questi risultati favorevoli,
la terapia endodontica conservativa, sia
ortograda che retrograda, è pienamente
giustificata e deve essere messa in atto
ogni volta che si possa anticipare una
buona prognosi dal punto di vista sia
restaurativo che parodontale.
I casi descritti qui di seguito dimostrano
la validità di questa premessa.
la giunzione smalto-dentina. Il canale
radicolare è stato sagomato e deterso
utilizzando strumenti rotanti in Nichel
Titanio, con irrigazione eseguita con
ipoclorito di sodio al 5,25% e EDTA.
Come irrigazione finale è stata usata la
clorexidina in soluzione acquosa al 2%,
attivata passivamente con ultrasuoni per
un minuto.4 Come medicazione intermedia è stato quindi usato l’idrossido
di calcio (Calasept, J S Dental Mfg. Inc.
Ridgefield CT).
CASI CLINICI
Caso n° 1. Fig. 3
Lesione endodontico-parodontale
(anteriore)
Un uomo di 58 anni si è presentato con
una tumefazione a carico della mucosa labiale in corrispondenza del dente
n° 2.1; era presente un sondaggio di
16 mm sia sull’aspetto vestibolare che
su quello mesiale del dente, oltre che
un drenaggio di pus attraverso il solco
parodontale. Ciononostante, il dente
non presentava mobilità. L’esame radiografico rivelava un’estesa perdita di
osso attorno al dente che tra l’altro non
rispondeva ai test termici (Figg. 3 a,b).
E’ stato eseguito quindi un test di cavità
senza che il paziente avvertisse alcuna sensibilità nel penetrare attraverso
3
Pag. - 33
2004
PROFILO DELL’AUTORE. Il Dr. Arnaldo Castellucci dal 1979 esercita la professione limitatamente
all’Endodonzia. Attualmente è Professore a Contratto di Endodonzia Clinica presso il Corso di Laurea in
Odontoiatria e Protesi dell’Università di Firenze. Past President dell’ IFEA e della SIE, è anche Active
Member della American Association of Endodontists (AAE) e della European Society of Endodontology
(ESE). Relatore di fama internazionale, è autore del testo “Endodonzia”, è direttore responsabile del
Giornale Italiano di Endodonzia, è Direttore Responsabile e Scientifico della rivista “L’Informatore
Endodontico”, è fondatore del Centro per l’Insegnamento della Micro-Endodonzia, con sede in Firenze, dove
insegna e tiene corsi teorico-pratici di Endodonzia Clinica e Chirurgica al microscopio.
Dopo sette giorni i tessuti molli apparivano essere nei limiti della norma.
L’idrossido di calcio è stato quindi rimosso con abbondanti irrigazioni, quindi il canale è stato asciugato ed
otturato con condensazione laterale della
guttaperca e cemento resinoso AH-26®
Root Canal Sealer (Dentsply Maillefer
York, PA) (Fig. 3 c). Al controllo dopo
3 mesi il sondaggio era ridotto a 5 mm
sull’aspetto vestibolare del dente e i tessuti molli apparivano normali. Dopo 14
mesi dall’inizio della terapia il paziente
è stato sottoposto ad un altro controllo.
4
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Il sondaggio appariva allora di soli 3
mm su tutta la circonferenza del dente
che era peraltro rimasto completamente
asintomatico dopo il completamento
della terapia endodontica. Il controllo
radiografico mostrava la rigenerazione
quasi completa dei tessuti periradicolari
(Fig. 3 d).
Caso n° 2. Fig. 4
Lesione endodontico-parodontale
(posteriore)
Un paziente adulto si è presentato per
la terapia del secondo molare inferiore sinistro responsabile di un ascesso
acuto. Il dente presentava una mobilità
di secondo grado. Il sondaggio parodontale eseguito a livello della radice
distale mostrava una profonda perdita di
osso che si estendeva fino ad interessare
la zona della biforcazione. Il dente non
rispondeva ai test termici. Durante la
prima visita, i canali sono stati sagomati e detersi con l’utilizzo di strumenti
rotanti ed irrigazione con ipoclorito di
sodio al 5,25% e EDTA. Come medicazione intermedia è stato usato idrossido di calcio UltraCal® XS (Ultradent
Products, South Jordan, UT) e quindi il paziente è stato rivisto dopo un
mese per controllare il progredire della
guarigione.5 Al controllo, la mobilità
era notevolmente diminuita ed anche la
sondabilità era molto migliorata. Dopo
aver spiegato nuovamente al paziente le
varie possibilità di trattamento, si decise
di continuare con la terapia suggerita. I
canali sono stati nuovamente detersi con
ipoclorito e EDTA, asciugati e medicati
nuovamente con UltraCal XS. Il paziente è stato rivisto quindi dopo 3 mesi e in
quell’occasione il sondaggio appariva nei
limiti della norma. È stata quindi ricontrollata la lunghezza di lavoro del canale
distale utilizzando la tecnica del cono
di carta 6 a causa del riassorbimento api-
PROFILO DELL’AUTORE. Il Dr. Serota si è laureato all’Harvard Forsith School of Dental
Medicine e ha ricevuto l’American Association of Endodontists Memorial Research Award.
Ha tenuto lezioni e pubblicato a livello internazionale e ha coordinato oltre 100 corsi pratici
di endodonzia. Il Dr. Serota è il fondatore di ROOTS ([email protected] - www.roots.
com), un gruppo di discussione internazionale in internet focalizzato sull’endodonzia.
Lavora a Mississauga, Ontario nel suo studio Endodontic Solution (www.endosolns.com).
cale presente e quindi i canali sono stati
otturati con la compattazione verticale
della guttaperca calda e cemento Kerr
EWT. Il paziente è stato poi rivalutato
dopo 12 mesi dall’inizio della terapia. La
profondità del sondaggio era allora nei
limiti della norma in tutti i vari aspetti
del dente che era rimasto asintomatico
fino dal termine della terapia canalare.
L’esame radiografico ha dimostrato la
rigenerazione quasi completa dei tessuti
periradicolari (Fig. 4).
Caso n° 3. Fig. 5
Ritrattamento ortogrado
e retrogrado
Il fallimento della vecchia terapia endodontica in questo caso è dipeso dalla
ovvia inadeguatezza dei materiali e delle
tecniche utilizzate. I materiali da otturazione solidi (coni d’argento), lo strumento fratturato e la mancanza di un
buon sigillo coronale hanno impedito
di potersi prendere cura dell’anatomia
endodontica, il cui sigillo era in massima parte affidato ad un materiale che
con il passare del tempo rapidamente
si ossida e si degrada. Anche la scelta
dell’amalgama come materiale da otturazione retrograda ha portato al fallimento dopo i precedenti errori procedurali,
mentre la scelta della fresa rotonda su
manipolo diritto al posto delle punte da
ultrasuoni per preparare la cavità retrograda e il posizionamento del materiale
retrogrado sulla radice anziché all’interno
del forame apicale testimonia l’ignoranza
dell’imperativo biologico di ottenere il
sigillo dello spazio endodontico, indipendentemente dall’approccio utilizzato,
ortogrado o retrogrado (Fig. 5 a).
Molto raramente la chirurgia è il trattamento di elezione se una periodontite
apicale insorge dopo una terapia canalare, in quanto il ritrattamento ortogrado ha domostrato di portare al successo in un’alta percentuale di casi.7 Oggi
la rimozione della ricostruzione prote-
5a
5b
5c
5d
5e
5f
Figura 5a
Radiografia pre-operatoria.
Figura 5b
La corona è stata rimossa con il
Metalift, il frammento di strumento
con le punte da ultrasuoni e i coni
d’argento con l’Instrument Removal
System IRS.
Figura 5c
Radiografia post-operatoria. Data la
presenza dello stop apicale fornito
dalle vecchie retrograde in amalgama, i canali sono stati otturati con la
guttaperca termoplastica della siringa
Obtura II, senza il minimo rischio di
sovrariempimenti.
Figura 5d
Dopo 6 mesi si è presentata una
fistola.
Figura 5e
Radiografia post-operatoria eseguita
dopo l’apicectomia e l’otturazione
retrograda con SuperEBA.
Figura 5f
Radiografia di controllo dopo 2 anni
dall’intervento chirurgico.
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PROFILO DELL’AUTORE. Il Dr. Frederic Barnett si è laureato in Odontoiatria nel 1978
e si è specializzato in Endodonzia nel 1981 presso la University of Pennsylvania School of
Dental Medicine. Nel 1986 ha ricevuto il Board Certification in Endodontics. Attualmente
è Associate Professor of Endodontics presso l’Albert Eistein Medical Center di Philadelphia. Il
Dr. Barnett ha scritto numerosi articoli scientifici e clinici e ha tenuto conferenze in numerosi
congressi nazionali ed internazionali.
sica con l’apposito Metalift (Metalift,
Baton Rouge LA), dei perni con il Post
Removal System (SybronEndo, Orange,
CA), e degli strumenti fratturati con
gli appositi inserti da ultrasuoni CPR
(Spartan Ultrasonic Tips, Obtura
Spartan, Fenton MO) è diventata più
facile e dai risultati predicibili in tempi
predicibili. Nel caso in questione i coni
d’argento sono stati rimossi con l’apposito Instrument Removal System IRS
(IRS ™ , Dentsply Tulsa Dental, Tulsa
OK) e lo strumento fratturato, un frammento di lima di Hedstroem in particolare, con le punte da ultrasuoni. I canali sono stati quindi detersi, sagomati,
disinfettati ed otturati con la condensazione verticale della guttaperca termoplastica della siringa Obtura II e cemento Kerr EWT (Figg. 5 b,c).
Dopo 6 mesi si è reso necessario il ritrattamento chiururgico per la comparsa di
una fistola (Fig. 5 d). E’ stato quindi
sollevato un lembo mucoperiosteo a
spessore totale ed è stata eseguita un’otturazione retrograda con la tecnica convenzionale: apicectomia, preparazione
delle cavità retrograde e loro otturazione
con cemento SuperEBA (H.J. Bosworth,
Skokie IL) (Fig. 5 e).8,9 La radiografia di
controllo eseguita dopo 24 mesi mostra
la completa guarigione (Fig. 5 f).
Caso n° 4. Figg. 6, 7
Infiltrazione coronale
e canali dimenticati
La paziente si è presentata in studio con
una periodontite apicale cronica riacutizzata all’apice delle radici del primo
molare inferiore destro, precedentemente trattato endodonticamente e ricostruito con una grossa amalgama infiltrata (Fig. 6 a). Eseguita la rimozione
del vecchio restauro e rimossa la sottostante carie, apparve evidente che il
precedente operatore aveva eseguito la
terapia senza rimuovere completamente
il tetto della camera pulpare (Fig. 6 b).
6a
6b
6c
6d
Figura 6a
Radiografia pre-operatoria. Si noti la
presenza di infiltrazione coronale e di
materiale estraneo nelle due lesioni
esistenti all’apice delle due radici.
Figura 6b
Tolto il vecchio restauro in amalgama,
è evidente come il precedente operatore abbia lasciato parte del tetto
della camera pulpare.
Figure 6c,d
Il residuo del tetto della camera pulpare è stato rimosso.
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Attualmente fa parte dell’Advisory Board of the Dental Traumatology Journal, è direttore
scientifico della sezione endodontica delle riviste PPAD, Endodontic Therapy e Oral Health.
Inoltre è Associate Editor del Journal of Endodontics. Il Dr. Barnett può essere contattato sul
sito Dentaltown.com o all’indirizzo [email protected].
La sua rimozione ha potuto evidenziare
la presenza di un secondo canale della
radice distale, il distovestibolare, che
era stato completamente dimenticato
(Figg. 6 c,d). L’attenta esplorazione dell’istmo esistente tra i due canali della
radice mesiale metteva poi in evidenza
la presenza del canale mesiale mediano
(Figg. 7 a,b), entità anatomica sempre
più frequentemente reperita dopo l’introduzione del microscopio operatorio,
grazie all’ingrandimento e all’illuminazione che questo prezioso strumento
garantisce.10-12 Pertanto, il molare in
questione presentava un totale di cinque
canali, di cui il distovestibolare ed il
mesiale mediano, ciascuno con forame
indipendente, erano stati completamente dimenticati. Il sitema dei canali radicolari è stato quindi di nuovo sagomato,
deterso, disinfettato ed otturato con la
condensazione verticale della guttaperca
calda. Il dente è stato quindi ricostruito con una nuova corona protesica. Il
controllo radiografico eseguito dopo 7
anni mostra l’eccellente guarigione delle
preesistenti lesioni nonché la scomparsa
del materiale oltre apice (preesistente al
ritrattamento), a dimostrazione che se i
canali sono tridimensionalmente otturati, il materiale oltre apice non causa
alcun “granuloma da corpo estraneo” e
non è causa di fallimento.
È abbondantemente dimostrato dalla
letteratura che il sigillo coronale è di
importanza significativa per quanto
riguarda le condizioni dei tessuti periradicolari.13,14 Per ridurre l’infiltrazione
coronale sono stati suggeriti numerosi
metodi alternativi. L’alternanza di portatore di calore e plugger (Tecnica di
Schilder) ha dimostrato di migliorare la
qualità del sigillo coronale 15 insieme al
posizionamento di materiali restaurativi
nel pavimento della camera pulpare.16,17
La grande variabilità di risultati degli
studi eseguiti per determinare la tecnica
ottimale, è stata attribuita alle diverse
Figura 7a
La radice distale conteneva due canali
e la radice mesiale presenta al centro
dell’istmo il canale mesiale mediano.
7a
7b
Figura 7b
Il dente presentava 5 canali, di cui il
distovestibolare ed il mesiale mediano,
precedentemente dimenticati, con
forame indipendente.
Figura 7c
Radiografia post-operatoria.
7c
7d
Figura 7d
La radiografia di controllo eseguita
dopo 7 anni mostra la scomparsa della
lesione e del materiale presente oltre
apice prima del ritrattamento, segno
evidente che tale materiale non era
responsabile delle lesioni, evidentemente sostenute da batteri lasciati nei
due canali dimenticati.
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Il recupero dei denti gravemente compromessi
tecniche e ai diversi materiali usati per
studiare la penetrazione batterica e di
radioisotopi.18,20
La figura 8 dimostra una delle tecniche raccomandate per ottenere un buon
sigillo coronale. Si posiziona un adesivo
dentinale, si assottiglia con un debole
getto d’aria, si polimerizza sopra la dentina mordenzata del pavimento e quindi si posiziona uno strato di Permaflo
Purple (Ultradent Products, South
Jordan, UT), un composito “flow” (usato
per riconoscere la vicinanza al pavimanto
della camera pulpare, nel caso si presentasse la necessità di un reintervento), che
viene usato per uno spessore di 2 mm e
quindi polimerizzato. Vengono quindi
stratificati compositi di varie gradazioni
di colore per mascherare il composito
colorato, che vongono poi polimerizzati
e rifiniti, fino a completare il monoblocco endodontico.
8
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Caso n° 5. Figg. 9, 10, 11
Terapia chirurgica
Il paziente è stato inviato per il trattamento dell’inisivo laterale superiore sinistro che presentava una fistola.
L’esame radiografico ha rivelato la presenza di un trattamento endodontico
incongruo ed un riassorbimento esterno
sull’aspetto distale del terzo medio della
radice. Venne iniziato il ritrattamento
ortogrado per determinare la possibilità
di sondare la porzione di canale apicale
al riassorbimento. Vista però l’impossibilità di preparare e quindi otturare
il terzo apicale del canale, fu deciso di
trattare con le metodiche convenzionali
(guttaperca termoplastica della siringa
Obtura II) la porzione coronale del canale e completare quindi la terapia con
un approccio chirurgico, per prendersi
cura sia del difetto da riassorbimento
che della rimanente porzione di canale
radicolare.
Fu quindi sollevato un lembo paramarginale a spessore totale e una volta esposto il difetto, venne rimosso il tessuto di
granulazione sia dal riassorbimento che
dalla lacuna ossea, che venne successivamente trattata con Solfato Ferrico
(Monsel’s Solution, Delasco, Council
Bluffs IA) per ottenere un buon controllo del sanguinamento. Un attento
esame eseguito con l’aiuto del microscopio operatorio mise in evidenza l’imbocco della porzione apicale del canale
all’interno della lacuna del riassorbimento e si rese pertanto possibile il suo
sondaggio fino all’apice. La porzione
residua di canale fu quindi sagomata
con strumenti sia manuali che rotanti in
Nichel Titanio, irrigata inizialmente con
soluzione fisiologica e successivamente
con ipoclorito di sodio, EDTA ed acool,
quindi fu asciugata ed otturata con le
metodiche convenzionali, compattazione verticale di guttaperca calda secon-
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9b
9a
9c
9d
Figura 9a
Radiografia pre-operatoria.
Figura 9b
Sollevato il lembo paramarginale, è
stato rimosso il tessuto di granulazione.
Figura 9c
Una volta evidenziato l’imbocco del
canale, si inizia la sua preparazione
con strumenti manuali per poi passare
ai rotanti in nichel titanio.
Figura 9d
Radiografia di controllo delle lunghezza di lavoro.
10a
Figura 10a
Dopo aver preparato il canale con
strumenti rotanti, si esegue la prova
del cono.
Figura 10b
Radiografia di controllo del cono in
prova.
10c
10b
Figura 10c
Dopo le routinarie irrigazioni, il canale viene asciugato con coni di carta
sterili.
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Figura 11a
La porzione apicale del canale è stata
otturata con la tecnica di Schilder.
Figura 11b
Il difetto della radice è stato riempito
con ProRoot MTA bianco.
Figura 11c
La sutura del lembo.
11e
Figura 11d
Rimozione sutura dopo 24 ore.
Figura 11e
Controllo guarigione dopo 15 giorni.
Figura 11f
La radiografia di controllo dopo 3 anni
mostra la completa guarigione.
Figura 11g
Guarigione della ferita dopo 3 anni,
senza alcuna cicatrice.
11f
do la tecnica di Schilder. La lacuna del
riassorbimento fu quindi otturata con
MTA (ProRoot® MTA Mineral Trioxide
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11g
Aggregate, Dentsply Tulsa Dental, Tulsa
OK). Il lembo venne quindi riposizionato e suturato. Le suture furono rimosse
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12b
dopo 48 ore ed il paziente ricontrollato
a distanza di sei mesi per tre anni. Il
controllo radiografico e clinico eseguito
dopo 3 anni mostra una normale architettura gengivale ed una completa guarigione ossea.
Caso n° 6. Fig. 12
Restauro intracoronale
Il paziente si è presentato con dolore
intermittente a livello del quadrante
inferiore di destra e fu fatta diagnosi di
periodontite apicale cronica a carico del
secondo molare inferiore destro. Durante
la preparazione della cavità d’accesso il
dentista non fu in grado di localizzare
gli imbocchi canalari della radice mesiale, pertanto il paziente venne inviato per
il completamento della terapia. Prima
della rimozione del cemento provvisorio venne scattata una nuova radiografia diagnostica, che rivelò una profonda alterazione della struttura coronale,
eseguita a livello del pavimento della
camera pulpare nel tentativo di reperire
i canali mesiali. La rimozione del cemento provvisorio dimostrò la presenza di
una perforazione iatrogena sia linguale
che vestibolare, eseguita nel precedente
tentativo di creare una corretta cavità
d’accesso. La perforazione venne quindi
riparata con l’utilizzo dell’MTA e i canali, dopo essere stati reperiti e preparati,
furono otturati con guttaperca termopla-
12c
12d
stica e cemento resinoso (EndoREZ™,
Ultradent Products, South Jordan UT)
dopo aver lasciato indurire l’MTA per
48 ore.
Il danno iatrogeno era stato eseguito per
una serie di motivi: la cavità d’accesso
era troppo limitata, il dentista precedente non aveva utilizzato il colorante (carie
detector), che può essere di enorme aiuto
per riconoscere gli imbocchi canalari e
distinguerli dal colore del circostante
pavimento camerale (Fig. 8 a). Infine, la
cavità d’accesso non era stata orientata
in maniera corretta, ovverosia creando
un accesso rettilineo a partenza dalle
cuspidi relative agli imbocchi canalari.
Inoltre, la fresa usata per la preparazione della cavità d’accesso non era stata
calibrata, misurando la profondità della
camera pulpare da una radiografia bitewing preoperatoria.
Caso n° 7. Fig. 13
Restauro intraradicolare
La paziente di 36 anni si presentò all’osservazione con dolore alla percussione a
carico del secondo premolare inferiore
sinistro e drenaggio spontaneo di pus
dall’aspetto mesiale del secondo molare. Dall’anamnesi risultò che il primo
molare era stato giudicato non recuperabile e quindi era stato estratto. Dalla
radiografia diagnostica apparve evidente
che durante l’estrazione del molare era
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Il recupero dei denti gravemente compromessi
sazione verticale della guttaperca calda e cemento. Al controllo
eseguito dopo 19 mesi il dente
mostrava di essere asintomatico,
con un sondaggio di 3 mm su
tutta la sua circonferenza.
13
stato involontariamente danneggiato il
premolare. Il canale di quest’ultimo
venne quindi deterso e sagomato usando strumenti in Nichel Titanio, ipoclorito al 5,25% ed EDTA. Fu quindi
usata la clorexidina al 2%, attivata con
gli ultrasuoni per un minuto. Il canale venne quindi asciugato e medicato
con idrossido di calcio per una settimana. All’appuntamento successivo venne
tolto l’idrossido di calcio e con l’aiuto
del microscopio operatorio fu posizionato l’MTA nel terzo apicale della radice,
a contatto con il tessuto di granulazione
del danno iatrogeno. Fu quindi posizionata all’interno del canale una pallina di cotone bagnata e successivamente
la cavità d’accesso venne sigillata. Nel
corso del terzo appuntamento il canale
radicolare venne otturato con la conden-
Pag. - 42
La biomimetica ha portato
grandi speranze ai pazienti con
dentature radicalmente debilitate. Ciononostante, essa deve
essere considerata un’aggiunta
alla terapia, non il sostituto per
la prevenzione e il trattamento delle malattie della dentatura naturale. Se all’inizio della
malattia si usasse la stessa cura
e integrazione disciplinare usata
a malattia ormai manifesta, la
necessità di ricorrere all’implantologia
sparirebbe. L’evidenza suggerisce abbondantemente che se i risultati positivi a
distanza di tempo si misurano con la
ritenzione di un’unità funzionale, la
superiorità della biomimetica rispetto
alla biologia sparisce automaticamente.
Pertanto, resta solo la necessità di stabilire una maggiore e più ampia ricerca di
“standard of care” per arrivare all’eccellenza clinica.
Gli autori sono membri della “Cybercommunity Roots” (www.rxroots.com) e relatori e/o coordinatori del congresso annuale
ROOTS SUMMIT (www.amerootssummitv.
com). Roots è un Forum online il cui scopo è
quello di diffondere la conoscenza dell’Endodonzia in tutto il mondo e migliorare la
qualità dei trattamenti eseguiti.
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2004
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