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SCHEDA RILEVAMENTO: PROPOSTA DI

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SCHEDA RILEVAMENTO: PROPOSTA DI
Elaborato 6B
Allegato 16 dell'Intesa tra MiBACT e RT del 13 -12-2013
SCHEDA RILEVAMENTO:
PROPOSTA DI INDIVIDUAZIONE DELLE AREE GRAVEMENTE COMPROMESSE O
DEGRADATE Art. 143 comma 4 lettera b) del D.lgs 42/2004
1
DATI IDENTIFICATIVI
Ambito di paesaggio
05 Val di Nievole e Val d’Arno inferiore come definito nella deliberazione Consiglio regionale
2 luglio 2014, n. 58
Estremi del vincolo
Fiumi, i torrenti, i corsi d'acqua iscritti negli elenchi previsti dal R.D. 11 dicembre 1933, n.
1775, e le relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna. (art.142.
c.1, lett. c, Codice).
Comune
Provincia
Empoli
Firenze
Denominazione area
Tratto del Fiume Elsa incluso nella tutela
Sup. dell’area (ha)
19 ha di area degradata su 245 ha totali di fascia di tutela ricadente nell’ambito comunale.
2
PIANIFICAZIONE COMUNALE
Piano strutturale
 adottato con D.C.C. n. 4 del 19 gennaio 1999
 approvato con D.C.C. n. 43 del 30 marzo 2000
Variante di aggiornamento del Piano Strutturale
 adottato con D.C.C. n. 1 del 19 gennaio 2013
 approvato con D.C.C. n. 72 del 4 novembre 2013
Regolamento urbanistico
 adottato con D.C.C. n. 73 del 26 giugno 2003
 approvato con D.C.C. n. 137 del 21 dicembre 2004
Revisione quinquennale del Regolamento Urbanistico
 adottato con D.C.C. n. 1 del 19 gennaio 2013
 approvato con D.C.C. n. 72 del 4 novembre 2013
Eventuali progetti di recupero (riqualificazione, bonifica,
ecc…) (denominazione progetto)
■ previsto
Piano Attuativo per l’assetto urbanistico del comparto relativo al PUA 9.1 U.T.O.E. n° 9 “L’Espansione lineare:
Ponte a Elsa - Brusciana”
□ in corso di realizzazione
□ realizzato
Eventuali incentivi in atto per il recupero
■ previsti
1
Elaborato 6B
Allegato 16 dell'Intesa tra MiBACT e RT del 13 -12-2013
Il vigente Regolamento Urbanistico, con riferimento alle aree di riqualificazione e, in generale anche, prevede forme di
incentivazione per migliorare la qualità del tessuto urbano e per favorire il recupero delle aree e/o edifici ove gli
interventi siano progettati e realizzati nel rispetto delle Regole per la tutela ambientale (con lo scopo di un uso
razionale delle risorse) e dei requisiti tecnico-costruttivi, tipologici ed impiantistici definiti dalle vigenti norme regionali in
materia di edilizia sostenibile.
Nell’ambito dei piani di recupero sono inoltre previste forme di incentivazione finalizzate alla riduzione del consumo di
suolo.
□ non previsti
3
PIANIFICAZIONE REGIONALE1
Integrazione paesaggistica del PIT:
- disciplina di livello regionale
- disciplina di livello d’ambito
- disciplina dei beni paesaggistici (artt. 136 e 142 del D. Lgs. 42/04)
4
DESCRIZIONE2
Descrizione dell'area e del contesto urbano o territoriale
La proposta di individuazione delle aree degradate - riportata nella cartografia allegata alla presente scheda interessa un’area produttiva ed in parte un’area di trasformazione con destinazione residenziale posta ad all’estremo
Ovest del territorio comunale nelle vicinanze del Fiume Elsa.
Per la destinazione urbanistica accordata dal vigente Regolamento urbanistico si distinguono tre zone omogene:
- una zona industriale in cui è localizzato un unico edificio di dimensioni consistenti;
- una porzione di area agricola ove è localizzato un edificio a destinazione d’uso artigianale e in cui l’area di
pertinenza è stata utilizzata in maniera incongrua;
- un comparto di trasformazione a destinazione d’uso residenziale soggetto obbligatoriamente a Piano urbanistico
attuativo.
Unitamente al sistema complesso ed in parte funzionalmente irrisolto, della viabilità urbana, dei parcheggi e verde
pubblico.
Il quadro restituito dalla commistione di queste componenti, in particolare dal complesso industriale esistente, risalente
a varie epoche di realizzazione, è eterogeneo e di scarsa qualità architettonica del tutto privo di interesse dal punto di
vista paesaggistico, costituito in prevalenza da fabbricati, disposti in maniera disarticolata e senza adeguati spazi di
connessione.
Ad Est, in contiguità a questa area, si trovano gli insediamenti residenziali realizzati a partire dagli anni ’70, formati da
edifici condominiali e Villini mono-bifamigliari, mentre a Sud si apre un’ampia zona a destinazione agricola lungo la
riva destra del Fiume Elsa che presenta una texture paesaggistica di tipo tradizionale, caratterizzata da fossi e filari di
alberi oliveti, orti e coltivi.
L’area antropizzata si trova in avanzato stato di degrado fisico nell’intorno delle strutture produttive e senza una
connessione ordinata con il territorio agricolo.
La parte interessata dal comparto di trasformazione a Sud di 10516 mq, che si attesta su via Senese Romana e su via
XXV Aprile, si configura come un’area di frangia a completamento dell’abitato di Ponte a Elsa di cui è la naturale
espansione.
L’intervento di trasformazione è soggetto alla preventiva approvazione di un Piano Urbanistico Attuativo convenzionato
che preveda la contestuale realizzazione degli interventi edificatori e di tutte le opere di urbanizzazione comprese
entro il perimetro dell’area soggetta a Piano Attuativo del raccordo con le urbanizzazioni esistenti.
Il piano attuativo in conformità con le previsioni del R.U. vigente ha l’obiettivo di riqualificare l’area andando a
realizzare un complesso di edifici a corredo del quale si prevedono spazi pubblici a verde e a parcheggio connotati da
una sensibile qualità.
La priorità riservata a questo ambito del territorio dall’Amministrazione comunale risulta di particolare interesse in
quanto rappresenta la conclusione dell’espansione dell’abitato della frazione di Ponte a Elsa ricucendo il quadro del
paesaggio urbano contemporaneo con lo scenario rurale a Sud.
2
Elaborato 6B
Allegato 16 dell'Intesa tra MiBACT e RT del 13 -12-2013
Identificazione dei valori e valutazione della loro permanenza /trasformazione
L’area proposta è compresa nei limiti di applicazione dell’art. 142 lett. c del D.Lgs. 42/04, nella fascia dei 150 m
determinata dalla presenza del Fiume Elsa.
Si tratta in generale di un ambito di pianura complesso in cui sono compresenti aree urbane, aree produttive,
infrastrutture, già fortemente urbanizzato e risulta di valore mediocre sotto l’aspetto estetico percettivo.
Trattandosi di aree che ricadono limiti di applicazione dell’art. 142 del D.Lgs. 42/04 (ex L.n.431/85 “c) non risultano
specificatamente dichiarati i valori paesaggistici da tutelare.
Le categorie di beni elencate all’art. 142 del d.lgs. del 22 gennaio 2004, n. 42, in recepimento della legge “Galasso”
(legge 8 agosto 1985, n. 431), sono sottoposti a vincolo paesaggistico in virtù delle legge stessa (ope legis), cioè
senza che sia necessario uno specifico atto di imposizione del vincolo (decreto). Pertanto gli stessi, sottoposti per
legge a tutela paesaggistica, sono immediatamente rappresentabili attraverso criteri oggettivi, per forma geomorfologia
e/o localizzativi senza la necessità di un’individuazione di valori paesaggistici riconoscibili come quelli posti a base di
un provvedimento di tutela.
Si ritiene pertanto necessario evidenziare i caratteri naturali, antropici, storici, testimoniali ed estetico-percettivi che
in questi anni sono stati valutati nell’ambito delle valutazioni autorizzative rilasciate che rappresentano, seppure in
maniera non esaustiva i valori paesaggistici dell’area.
La caratterizzazione paesaggistica dell’area in esame è piuttosto complessa ed articolata, non si riscontrano forme
paesaggistiche qualificate e rilevanti, e neppure elementi residui di assetti paesaggistici pregressi che possono essere
individuati.
Le forme del paesaggio e le componenti paesaggistiche, prevalentemente di tipo antropico, sono tra loro piuttosto
contrastanti soprattutto nella lacuna formatasi con la commistione del tessuto insediativo e il territorio agricolo
contermine.
L’elemento di forte caratterizzazione paesaggistica è rappresentato:
- dall’abitato di Ponte a Elsa espresso nelle sue forme antropiche etereogenee per morfologia e formazione
diacronica;
- dall’assetto e le forme del territorio rurale a Sud, contraddistinto in prevalenza dai coltivi e le case isolate di
origine rurale estesi sull’ansa del Fiume Elsa fino all’abitato di Brusciana.
Ciò, unitamente alla scarsa qualità degli insediamenti produttivi, restituisce una forma del quadro paesistico
scomposta e irrisolta, difficile, meno parametrizzata e condivisibile.
La forte antropizzazione non ordinata di questa area e quindi richiede un suo necessario recupero.
Indicazione del grado di reversibilità delle trasformazioni
Le trasformazioni di carattere antropico, dovute al processo di utilizzazione fondiaria delle destinazioni d’uso
confermate/assegnate dagli strumenti urbanistici, anche prima dell’apposizione della tutela, e la sensibile presenza di
infrastrutture viarie, sono da considerarsi irreversibili
__________________________
1
Campo da compilare a cura della Regione Toscana.
2
Descrivere le aree di compromissione o di degrado (con riferimento ai Fattori di compromissione e degrado
nonchè alle Condizioni d’uso individuate in Tabella) in relazione al livello di integrità, rarità e rilevanza dei valori paesaggistici
originari con riferimento ai caratteri naturali, antropici, storici, testimoniali ed estetico-percettivi e alla loro permanenza. Tale
analisi dovrà essere svolta in coerenza con la Definizione di aree gravemente compromesse o degradate (Allegato 6
dell’Intesa Regione Toscana - MiBAC del 22/10/2012, riportato in coda alla scheda di rilevamento) e tenere conto anche di
quanto contenuto nella Scheda di vincolo (Allegato 4-Sezione 4 dell’Intesa Regione Toscana - MiBAC del 22/10/2012). E’
necessario specificare esplicitamente quali caratteri connotativi dell'area sottoposta a tutela, con riferimento puntuale ai
valori indicati nella Scheda di vincolo, sono stati cancellati per effetto dei fattori di compromissione e degrado individuati.
5 FATTORI DI COMPROMISSIONE E DEGRADO
□ dissesti idrogeologici e avvenimenti calamitosi e catastrofici (fenomeni
Processi di modifica della
franosi,eventi alluvionali, sismici, siccitosi) 3
struttura
□ erosione costiera
idro-geomorfologica
□ inquinamento (siti contaminati, corsi e specchi d’acqua fortemente
ed ecosistemica
inquinati, aree soggette ad elevato inquinamento atmosferico) 4
3
Elaborato 6B
Allegato 16 dell'Intesa tra MiBACT e RT del 13 -12-2013
□ aree critiche per gli aspetti ecosistemici 5
■ modificazioni dell’assetto vegetazionale 6
Processi di modifica della
struttura antropica (sistema
insediativo urbano e
infrastrutturale, sistema agroambientale del paesaggio
rurale)
■
□
□
■
■
□
□
□
plessi produttivi-commerciali-specialistici 7
impianti di smaltimento, recupero rifiuti, discariche
cave e miniere abbandonate non oggetto di progetto di recupero
aree di frangia periubane 8
conurbazioni 9
impianti di tipo industriale per la produzione di energia
infrastrutture della grande mobilità e di trasporto dell'energia 10
aree di cantiere dismesse relative a grandi opere, oggetto di mancato
o insufficiente recupero
□ presenza di elementi o assetti che interferiscono negativamente con il
profilo e la forma dell'insediamento storico nonché con le visuali
panoramiche, limitandole, occludendole o sovrapponendosi in
modo incongruo con i caratteri e le relazioni visive significative del
paesaggio
__________________________
3
Si tratta di aree e/o ambiti soggetti o a rischio di degrado/compromissione causato dagli effetti di fenomeni
calamitosi o catastrofici, naturali o antropici, valutati come perdita consistente di valori paesaggistici. Essi si caratterizzano per
un accentuato stato di desolazione, talvolta devastazione, dove forti stravolgimenti, lasciano sul campo residui casuali e
incoerenti dell’ordine spaziale preesistente determinando rilevanti trasformazioni territoriali.
Indicare la tipologia e il grado di rischio desunto dalle carte di
rischio.
4
Si tratta di aree e/o ambiti in cui lo stato di forte inquinamento determina rilevanti e persistenti trasformazioni del
paesaggio sia per gli effetti diretti degli stessi agenti inquinanti, sia per gli effetti indotti dalle azioni messe in atto per contrastarli
e mitigarli. (Valutare se inserire già un elenco di tali aree essendo già sicuramente note alla Regione).
L’individuazione dell’eventuale presenza delle criticità dovute a questo fattore sarà a cura della Regione Toscana per specifica
competenza supportata dai dati del PAC (Piano di Azione Comunale) sulla qualità dell’aria qualora adottato.
L'Amministrazione comunale può fornire le proprie informazioni e cartografie.
5
L’individuazione dell’eventuale presenza delle criticità dovute a questo fattore sarà a cura della Regione Toscana
per specifica competenza.
6
Ove connotati da degrado e/o perdita delle formazioni vegetali di interesse paesaggistico con riferimento ai contenuti
della Scheda di vincolo (Allegato 4-Sezione 4 dell’Intesa Regione Toscana -MiBAC), fenomeni di disboscamento, aree percorse
dal fuoco.
Ove connotati da insufficienza o mancanza di qualità architettonico-spaziale, perdita delle visuali, progressiva
interclusione di elementi isolati del patrimonio storico-architettonico e/o naturale, non correttamente integrati nel
contesto paesaggistico rispetto ai valori da esso espressi con riferimento ai contenuti della Scheda di vincolo (Allegato 4Sezione 4 dell’Intesa Regione Toscana -MiBAC). Si intendono per plessi specialistici le aree direzionali, logistiche, le zone
retroportuali dei porti commerciali connotate da un margine ibrido porto/città.
7
Ove connotate da frammentazione, dequalificazione diffusa delle aree agricole periurbane, insufficienza o
mancanza di qualità architettonico-spaziale e funzionale degli spazi di uso pubblico, perdita delle visuali lontane, accerchiamento
e progressiva interclusione degli elementi del patrimonio storico- architettonico e/o naturale, non correttamente integrate nel
contesto paesaggistico rispetto ai valori da esso espressi con riferimento ai contenuti della Scheda di vincolo (Allegato 4 Sezione 4 dell’Intesa Regione Toscana -MiBAC). Nella compilazione del paragrafo 3 “Descrizione” è necessario specificare
esplicitamente quali caratteri connotativi dell'area sottoposta a tutela, con riferimento puntuale ai valori indicati nella Scheda di
vincolo, sono stati cancellati per effetto di tali fattori.
8
9
Ove costituite sia da edificazioni di recente origine che hanno determinato processi di saldatura lineare o estensiva di
4
Elaborato 6B
Allegato 16 dell'Intesa tra MiBACT e RT del 13 -12-2013
sistemi insediativi storicamente distinti che da nuove urbanizzazioni lineari continue lungo i principali tracciati di collegamento
con conseguente grave alterazione e/o totale perdita della percezione dei valori paesaggistici con riferimento ai contenuti
della Scheda di vincolo (Allegato 4-Sezione 4 dell’Intesa Regione Toscana -MiBAC). Nella compilazione del paragrafo 3
“Descrizione” è necessario specificare esplicitamente quali caratteri connotativi dell'area sottoposta a tutela, con riferimento
puntuale ai valori indicati nella Scheda di vincolo, sono stati cancellati per effetto di tali fattori.
10
Infrastrutture che determinano frattura e frammentazione ecosistemica, funzionale e delle relazioni percettive con
formazione di aree marginalizzate.
6 CONDIZIONI D'USO 11
Descrizione delle condizioni d’uso, indicando se si tratta di:
■ aree e/o edifici utilizzati;
Trattasi di edifici e / o complessi edilizi, con destinazione prevalentemente residenziale e con la presnza isolata di
edifici a destinazione produttiva, caratterizzata da scarsa qualità architettonica;
■ aree e/o edifici non utilizzati;
Ad oggi non risultano per questa area edifici dismessi o inutilizzati
□ aree e/o edifici utilizzati in modo improprio.
Se si tratta di aree e/o edifici interessati da fenomeni di dismissione/abbandono, indicare:
- periodo della dismissione;
- motivo/tipologia e grado di dismissione;
- precedente utilizzazione prevalente;
- eventuali utilizzi post-dismissione.
7
PROPOSTA DI DISCIPLINA D'USO PER IL RECUPERO E LA RIQUALIFICAZIONE12
Indirizzi di
riqualificazione
Ad oggi gli interventi sia sugli edifici esistenti che le nuove costruzioni sono state oggetto di
preventivo rilascio dell’Autorizzazione paesaggistica, che ha però inevitabilmente valutato
gli stessi in maniera singolare.
In generale si intende garantire, in maniera indifferenziata, che i futuri interventi di
trasformazione e/o riqualificazione urbanistica ed edilizia concorrano alla qualificazione del
sistema insediativo, assicurino una adeguata qualità architettonica integrata
paesaggisticamente.
L’amministrazione intende adottare, all’interno della propria strumentazione urbanistica e
regolamentare, criteri progettuali unitari di integrazione delle varie componenti (edifici,
verde, parcheggi e viabilità) per contenere gli impatti paesaggistici.
Il vigente Regolamento urbanistico si attua attraverso Piani Urbanistici Attuativi (PUA)
disciplinati da schede norma; le schede definiscono obiettivi, parametri dimensionali e
destinazioni ammesse e i criteri di compatibilità paesaggistica ed ambientale.
Pur essendo solo in minima parte interessato dalla tutela ex lege, il piano attuativo previsto
in questa area rappresenta, per l’amministrazione comunale, l’occasione per riordinare e
riqualificare questa parte del territorio ed in particolare ristabilire una giusta transizione fra
lo spazio antropizzato e il territorio agricolo da tutelare.
Il vigente regolamento urbanistico ha inserito pertanto un comparto edificatorio soggetto
obbligatoriamente a Piano Urbanistico Attuativo (PUA scheda Norma n. 9.1)
Nel dispositivo della suddetta scheda, è richiesto una progettazione e realizzazione degli
interventi caratterizzati qualitativamente sotto il profilo architettonico e correttamente
inserite nel contesto di riferimento.
5
Elaborato 6B
Allegato 16 dell'Intesa tra MiBACT e RT del 13 -12-2013
Il Piano attuativo dovrà essere corredato da specifici studi di inserimento da un punto di
vista paesaggistico e da una progettazione di dettaglio degli spazi pubblici al fine di
valorizzare il contesto urbano di riferimento.
Particolare attenzione sarà riservata al “confine” con il territorio agricolo contermine
attuando un corredo vegetazionale di contatto e transazione fra le due aree, in modo da
mitigare l’effetto di “stacco” delle aree impegnante dalle costruzioni.
Il piano attuativo, con la sua previsione di nuovi spazi a verde e il riordino della viabilità
esistente si propone come elemento di riqualificazione e connessione anche delle aree
destinate ad insediamenti produttivi esistenti.
Una proposta di assetto urbanistico del piano attuativo, è stato sottoposto alla Conferenza
dei servizi convocata dalla Regione Toscana ai sensi dell’art. 36 (Misure generali di
salvaguardia) comma 2 del Piano di Indirizzo territoriale approvato con Del. Consiglio
Regionale n. 72 del 24/7/2007 che, in data 06/02/2008 si è espressa favorevolmente con
prescrizioni da assumere in fase attuativa.
Alcune porzioni dei tessuti produttivi ricadenti nella proposta di perimetrazione delle aree
gravemente compromesse e degradate necessitano di una riqualificazione morfologica
coordinata anche mediante sostituzione del costruito esistente, volti a migliorare le qualità
estetiche e funzionali degli edifici e delle relative aree pertinenziali, soprattutto nelle parti
poste in diretto rapporto visivo con ambiti a significativa valenza paesaggistica.
A tale scopo il Comune di Empoli ha avviato il procedimento di una specifica variante di
adeguamento delle zone industriali e produttive
__________________________
11
Campo da compilare in caso di individuazione relativa ad aree ove vi sia una destinazione prevalente quali ad
esempio i plessi produttivi.
12
Le ipotesi di riqualificazione saranno definite sulla base di un’attenta valutazione dei valori paesaggistici
compromessi o degradati analizzando:
- le connotazioni paesaggistiche del contesto di riferimento ed i rapporti dell’area degradata con esso;
- il grado di reversibilità delle trasformazioni;
e saranno mirate specificamente al ripristino o recupero delle condizioni analoghe alle preesistenti o, dove necessario, al
“recupero interpretativo” ricostruendo anche le relazioni con il contesto.
Gli indirizzi di contenimento e prevenzione del rischio dovranno considerare attentamente le connotazioni
paesaggistiche specifiche del contesto di riferimento e indirizzare in tal senso le azioni connesse alla prevenzione,
consolidamento, messa in sicurezza.
Gli interventi proposti dovranno essere effettivamente mirati al recupero e alla riqualificazione delle aree
individuate; gli stessi dovranno essere pertanto dettagliatamente descritti con accurata esplicitazione delle provvidenze da
porre in atto in riferimento agli specifici fenomeni di degrado individuati. Solo tali interventi
sono da intendersi esclusi dall’autorizzazione paesaggistica ai sensi dell’ Art. 143 comma 4 lettera b) del D.
Lgs. 42/2004 e s.m.i.
Nella proposta di individuazione delle aree gravemente compromesse e degradate è
Indirizzi di
presente la seguente area di riqualificazione e di trasformazione:
contenimento e
- Piano Attuativo per l’assetto urbanistico del comparto relativo al PUA 9.1 U.T.O.E.
prevenzione del rischio
n° 9 “L’Espansione lineare: Ponte a Elsa - Brusciana”
Direttive
Gli ambiti urbanistici nei quali ricadono le aree evidenziate e sopra descritte sono
disciplinate delle Norme per l’Attuazione del Regolamento Urbanistico vigente.
Nel dispositivo generale è richiesta una progettazione e realizzazione degli interventi di
riqualificazione caratterizzate qualitativamente sotto il profilo architettonico e correttamente
inserite nel contesto di riferimento.
Le Norme prevedono inoltre che gli interventi, anche per quelli sul patrimonio edilizio
esistente, devono determinare un incremento delle prestazioni, in particolare quelle relative
6
Elaborato 6B
Allegato 16 dell'Intesa tra MiBACT e RT del 13 -12-2013
all’esposizione della vulnerabilità sismica al contenimento consumi energetici.
In particolare sono previste:
- Regole per la tutela dell’aria
- Regole per la tutela del clima acustico
- Regole per la tutela dell’acqua
- Regole per il risparmio energetico: efficienza energetica
- Impianti energetici da fonti rinnovabili e criteri localizzativi
- Regole per la gestione dei rifiuti
- Regole per la tutela dall’inquinamento elettromagnetico
- Regole per la tutela dall’inquinamento luminoso
- Regole per la tutela del suolo e del sottosuolo
- Regole per la tutela della risorsa “verde”
- Regole per la tutela dei siti e manufatti di rilevanza ambientale e/o storico culturale
e testimoniale
Nelle aree soggette a tutela paesaggistica derivante dalla presenza di corsi d’acqua il
Regolamento urbanistico vigente vieta la:
- la costruzione di stazioni radio-base per telefonia cellulare;
- l’utilizzazione dei terreni a scopo di deposito a cielo aperto;
- gli impianti tecnologici, salvo le reti tecnologiche sotterranee per pubblica utilità ed
- la modifica ai tracciati viari storici e delle alberature di arredo (filari, siepi, alberi di
- segnaletica, ecc.).
- gli impianti solari termici e fotovoltaici per i quali è prevista l’installazione a terra;
- gli impianti eolici, fatta eccezione per gli impianti classificabili interventi
manutenzione ordinaria ai sensi dell’art. 11 comma 3 del D. Lgs. 30 Maggio 2008
n. 115
Conformemente alle previsioni statutarie del Piano strutturale comunale, la verifica e
l’individuazione di beni e componenti territoriali, nonché dei fattori di significativa rilevanza
ambientale, ritenuti espressione delle “risorse essenziali”, che possono interagire con le
azioni e gli interventi previsti, ha come riferimento l’analisi puntuale del Piano Strutturale del
Comune di Empoli, nonché le eventuali indicazioni che emergono dal rilievo urbanistico e
dagli approfondimenti analitici contenuti nel quadro conoscitivo del Regolamento
urbanistico, con particolare attenzione per le indagini geologico tecniche ed idrauliche.
Seguendo il sistema degli elementi costituenti il P.S., si evidenziano in particolare le
seguenti categorie di beni:
- i fossi superficiali;
- i coltivi e le aree agricole;
- gli elementi del paesaggio rurale (partizioni catastali e fondiarie, alberature,
filari,ecc.);
- la viabilità principale di collegamento;
- la viabilità interna di servizio;
- l’insediamento storico di Ponte a Elsa;
- gli edifici storici e gli annessi agricoli;
- gli insediamenti produttivi cui sono da aggiungere gli scenari di paesaggio intesi
come viste e scorci sul territorio rurale.
Prescrizioni
8
Per garantire la qualità e la coerenza paesaggistica si considerano sufficienti le prescrizioni
contenute nella disciplina tecnica del Regolamento urbanistico in recepimento delle regole
statutarie definite dal Piano strutturale. Fermo restando l’adozione e attuazione di una
disciplina organica per il recupero qualitativo e funzionale delle aree produttive
ALLEGATI
1. Inquadramento planimetrico preferibilmente in formato shapefile (CTR e ortofotocarta in scala 1:10.000
e comunque in scala idonea alla individuazione dell’area)
7
Elaborato 6B
Allegato 16 dell'Intesa tra MiBACT e RT del 13 -12-2013
2. Documentazione fotografica dello s tato dei luoghi, rappresentativa dello stato di degrado rilevato.
3. Eventuali altri documenti ritenuti utili (stralci planimetrici delle carte di rischio, ecc…).
4. Eventuali rendering delle proposte di recupero e riqualificazione.
8
Elaborato 6B
Allegato 16 dell'Intesa tra MiBACT e RT del 13 -12-2013
Allegato A6 dell’Intesa Regione Toscana – MiBAC sottoscritta in data 22/10/2012
Definizione Aree gravemente compromesse o degradate
1. Sono aree gravemente compromesse le aree ove si registra “distruzione, perdita o grave
deturpazione” dei valori originari descritti dal vincolo, quali risorse naturali e/o caratteri culturali,
storici, morfologici, testimoniali, simbolici, estetico-percettivi, e delle reciproche interrelazioni tra tali
valori originari.
2. Sono aree degradate le aree ove si registra “deterioramento, decadimento o impoverimento” delle
risorse naturali e/o dei caratteri identitari.
3. La condizione di grave compromissione o di degrado può essere determinata da eventi naturali,
fenomeni di abbandono o da interventi antropici di trasformazione che hanno modificato i caratteri di
identità e riconoscibilità dei luoghi,danneggiando il bene paesaggistico senza conseguire nuovi valori
qualitativamente significativi in una prospettiva di sostenibilità, durevolezza e trasmissibilità.
4. Il livello di grave compromissione o di degrado è correlato al livello di rilevanza e integrità dei valori
paesaggistici originari.
5. La Regione e il Ministero per i beni e le attività culturali individuano, delimitano e rappresentano in
scala idonea le aree gravemente compromesse o degradate e ne elaborano congiuntamente la
relativa disciplina paesaggistica.
6. Nelle aree gravemente compromesse o degradate la predetta disciplina persegue i seguenti
obiettivi generali:
-
definire gli interventi di effettivo recupero e riqualificazione - finalizzati a reintegrare i valori
paesaggistici preesistenti ovvero
a realizzare nuovi valori paesaggistici comunque per
quanto possibile coerenti con i segni
o le tracce ancora rinvenibili o recuperabili dei
precedenti assetti storici o storicizzati – nonché le conseguenti semplificazioni previste dal
Codice anche in riferimento alle modifiche del D.P.R. 139/2010 in corso di definizione;
-
mettere in atto misure di prevenzione e di contenimento dei fattori di rischio e dei processi
eventualmente tuttora in atto;
-
indirizzare gli interventi di compensazione, relativi ad opere di grande trasformazione
territoriale, in tali aree per le finalità sopraindicate.
7. Il recupero e la riqualificazione delle aree gravemente compromesse o degradate si persegue tramite
idonei progetti o piani attuativi che prevedano interventi effettivamente volti al recupero e alla
riqualificazione, quali la riduzione del consumo di suolo, la riqualificazione ambientale, la
ricomposizione paesaggistica, la salvaguardia dei valori storico-culturali.
8. Tali progetti o piani dovranno essere redatti in coerenza con gli indirizzi e le direttive contenuti nella
specifica sezione 4 delle schede dei paesaggi sulla base delle prescrizioni ivi dettate e in relazione
alla capacità di tali piani o progetti di incidere positivamente e in maniera significativa sulla qualità
del paesaggio.
9
Estratto Elaborato A3 PPR
art. 142. c. 1, lett. c, Codice
Dettaglio limite tutela
art. 142. c. 1, lett. c, Codice
Identificazione tutela
su ortofoto (2013)
Individuazione area
gravemente compromessa o degragradata
Il territorio agricolo contermine
Le preesistenze abbandonate
Lo spazio antropizzato
Gli usi incongrui
Le lacune irrisolte
Gli insediamenti produttivi
Il “limite” tra lo spazio
antropizzatoo e il territorio
agricolo
Fly UP