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l Ì - Azienda Ospedaliero
. INDICE RASSEGNA STAMPA . 1. Sanità Pisa e provincia Nazione Pisa 28/06/2014 p. 2 L'azienda concede più assunzioni E Rossi: «Quanto mi costano?» Eleonora Mancini 1 Nazione Pisa 28/06/2014 p. 3 «Gli accessi sono in continuo aumento E un paziente su tre non è pisano» Eleonora Mancini 2 Repubblica Firenze 28/06/2014 p. I-VII La Corte dei conti promuove la Toscana Massimo Vanni 4 Tirreno Pisa 28/06/2014 p. I Dopo la strigliata di Rossi arrivano le assunzioni Giovanni Parlato, Danilo Renzullo 6 Tirreno Pisa 28/06/2014 p. I «Accessi moltiplicati e in più solo tre medici» 8 Tirreno Pisa 28/06/2014 p. I Soltanto una protesta, poi fila tutto liscio 9 Tirreno Pisa 28/06/2014 p. V Giovane di 25 anni trovato morto lungo la ferrovia 10 Tirreno Pisa 28/06/2014 p. VII Sovrappeso un bimbo su tre gli specialisti a confronto 11 Tirreno Pontedera Empoli 28/06/2014 p. III Travolto da un'auto è gravissimo pensionato di 80 anni 12 Corriere Fiorentino 28/06/2014 p. 9 Viaggio nel Pronto soccorso peggiore Giulio Gori 13 Qn 28/06/2014 p. 14 Quell' antico ospedale da rifare Ma per ora ci sono solo rattoppi Monica Dolciotti 15 2. Sanità fiorentina e toscana Tirreno Pontedera Empoli 28/06/2014 p. XI Assistenza gratuita per i malati neurologici 18 Tirreno Prato Pistoia Montecatini 28/06/2014 p. III Ossigeno per le aziende creditrici dell'Asl 19 Corriere Fiorentino 28/06/2014 p. 7 La liberazione di Santa Maria Nuova 20 Nazione Empoli 28/06/2014 p. 3 Parà muore di leucemia a 31 anni Medici del San Giuseppe condannati Marco A. Innocenti 21 Nazione Livorno 28/06/2014 p. 4 «Serve maggiore impegno '9 '9 per i servizi socio sanitari» Monica Dolciotti 22 Nazione Livorno 28/06/2014 p. 4 «Assurdo bloccare la sperimentazione» Maria Nudi 23 Nazione Livorno 28/06/2014 p. 4 «Prima hanno sottoscritto gli accordi e adesso protestano» 24 Nazione Livorno 28/06/2014 p. 4 Porfido: «Costi più che raddoppiati» 25 Nazione Pistoia 28/06/2014 p. 7 Asl, via all'operazione sblocca crediti 26 Nazione Prato 28/06/2014 p. 9 «Dialisi, servono 8-10 letti anche in estate E la speranza è riuscire a curarsi a casa» Nazione Prato 28/06/2014 p. 9 Due su dieci sono immigrati «Giovani con gravi carenze igieniche e alimentari» Qn 28/06/2014 p. 20 Patto della salute, tesoretto per i farmaci costosi Tirreno 28/06/2014 p. 13 Pronto soccorso, Rossi boccia anche Livorno 30 Tirreno Cecina Rosignano 28/06/2014 p. II Pronto soccorso, l'appello della Fials al governatore 31 Tirreno Livorno 28/06/2014 p. 1-I Pronto soccorso bocciato da Rossi 32 Tirreno Livorno 28/06/2014 p. I 12mila firme contro l'ospedale a Montenero Tirreno Livorno 28/06/2014 p. I Oltre 68mila accessi: i numeri del reparto Sara Bessi 27 28 Pino Di Blasio Valeria Cappelletti 29 34 35 4. Servizi sociali Nazione Pisa 28/06/2014 p. 8 Tutti «A casa di Marcella» L'affittacamere gestito da disabili Tirreno Pisa 28/06/2014 p. VII In piazza per dire no all'eccesso di alcol e all'uso di droghe Indice Rassegna Stampa 36 Luca Lunedì 37 Pagina I INDICE RASSEGNA STAMPA . Tirreno Pontedera Empoli 28/06/2014 p. XII L'orrore dell'Opg raccontato dagli internati Veronica Potenza 38 Segnalazioni Nazione Pisa 28/06/2014 p. 5 Furti in corsia Acciuffati due giovani 40 Nazione Pontedera Valdera 28/06/2014 p. 31 San Miniato, muore a 84 anni di emorragia cerebrale e dona il fegato 41 Indice Rassegna Stampa Pagina II .ì_, 'azienda concede più assunzioni ::Rossi: «Quanto mï costano?» Quindici tra medici e infermieri e rinforzo a l triage L'AZIENDA risponde coi fatti e in tempo reale alla linea dettata su Facebook dal presidente della Regione Enrico Rossi. Cinque medici e quindici infermieri in più. E' questo in sostanza il pacchetto di emergenza che l'Aoup di Pisa può per il momento mettere in campo a tamponare la situazione esplosiva del Pronto Soccorso di Pisa. Inoltre sarano aperti 22 posti letti di Area medica per alleviare i tempi di attesa del Pronto Soccorso. Dodici di questi saranno incrementati a Geriatria e Medicina. Per abbreviare i tempi di triage, gli addetti saranno affiancati di mattina e di pomeriggio da personale con funzioni amministrative che si occuperanno di esenzioni, pagamento ticket e dati anagrafici degli utenti. Nella sala d'attesa del Pronto Soccorso saranno collocati due monitor informativi sullo stato dei codici e, contestualmente, saranno attivate «sinergie territoriali» per regolare l'appropriatezza delle patologie e delle afferenze dal 118 (elisoccorso e soccorso territoriale). L'Aoup ha elaborato uno stretto cronoprogramma: entro l'8 luglio saranno assunti 10 infermieri con contratto libero professionale per rispondere all'emergenza che un concorso in piena regola non aiuterebbe. Questi saranno destinati a coprire l'aumento dei posti letto. Entro agosto saranno assunti altri 5 infermieri a tempo determinato e 5 medici, tutti in rinforzo del Pronto Soccorso. L'azienda, secondo quanto riferiscono i sindacati, si è impegnata a trasformare 10 posti di infermieri a tempo indeterminato entro la fine del 2014. Se, da un lato, la Fp Cgil considera questa manovra «un primo segnale positivo cui dovrà se- guire un incremento reale anche 1. Sanità Pisa e provincia Il governatore: «Tra due settimane controllo co me sta andando». E rintuzza il Pd del personale tecnico addetto all'assistenza», il Nursing Pisa, per bocca di Ncola Lunetti, il suo dirigente provinciale, replica: «Il problema è il mancato adeguamento dell'organico a partire dal 2010. La carenza di personale porta al collasso della struttura collegato con l'aumento del carico di lavoro di anno in anno». Per nulla soddisfatto della soluzione presentata da Aoup è il Nursind, il cui delegato provinciale Daniele Carbocci così commenta: «Nella sostanza non si aumenta l'organico del Pronto Soccorso. I cinque infermieri in più saranno impiegati per i codici bianchi che finora sono stati lavoro straordinario e remunerato del personale in servizio. Ciò significa che gli infermieri perderanno almeno 150 euro dal loro mensile e resteranno comunque caricati di lavoro». IL PRESIDENTE Rossi, frattanto, già ieri mattina interveniva sem- pre e rigorosamente da Facebook a commentare la situazione delicatissima del Pronto Soccorso di Pisa. E scriveva così: «Il Pd di Pisa dice che mi sarei dovuto risparmiare l'intervento sul Pronto soccorso. Ha ragione, perché quell'intervento comincia a costare. Mi risulta in- fatti che sono in corso assunzioni di personale. Tra quindici giorni controllerò se il servizio comincia davvero a migliorare». Segue un "istituzionale" emoticon. L'indignazione di molti cittadini sul metodo «social» di denunciare i problemi seri impiegato da Rossi è alta, quanta la curiosità di capire dove voglia andare a parare con i continui e gratuiti attacchi a Pisa. Eleonora Mancini Pagina 1 I M ILI ON I SPESI PER GLI STRUMEN TI D EL D EA, AL CUI I N T ERN O SI TROVA IL PS GLI INFERMIERI I PIA N TA O R GA N ICA( N O N COMPLETA) D EL PRONTO SOCCO RSO Caccessi. sono in continuo aumentc E un paziente su ire non è pisano» Il direttore Santini: «I casi gravi in sei mesi sono saliti da 690 a 800. di ELEONORA MANCINI SEBBENE sia il «Pronto Soccorso peggiore della Toscana» - come scrive su Facebook il presidente della Regione Enrico Rossi -, quello di Cisanello è anche il solo che, nell'area vasta e oltre i confini toscani, offre prestazioni di cosiddetto terzo livello, ossia ad elevata specialità chirurgica, radiodiagnostica e di cure intensive. Lo dicono i numeri che ieri il dottor Massimo Santini ha fornito a La Nazione. Numeri che dimostrano il forte «appeal» del Pronto Soccorso di Cisanello dove, nell'ultimo semestre, sono aumentati gli accessi rispetto allo stesso periodo del 2013. Una crescita che, in modo proporzionale, corrisponde a ritardi, ore in barella e disagi denunciati da anni dagli utenti e, prima ancora, dal personale e dalla direzione ai vertici aziendali e regionali. Dottor Santini, voglia mo vederci chiaro. Quali sono i numeri reali del Pronto Soccorso? «Gli ingressi in codice rosso, cioè con compromissione delle funzioni vitali, sono stati 690 dal 1' gennaio al 27 giugno 2013, e 800 nello stesso periodo del 2014. Duecento in più, quindi. Lo stesso vale per i codici gialli, pazienti in condizioni critiche che bisogna prendere in carico entro mezzora. Questi nel semestre di riferimento del 2013 erano 6990, nel 2014 invece 7637. I codici verdi, invece, affetti da forma morbosa di grado lieve, sono stati 21.153 a fronte di 23.420». Quale percentuale di pazienti extra-pisano è compresa in questi numeri? 1. Sanità Pisa e provincia «Il 30%, cioé 30 mila». A cosa è dovuta questo aumento vertiginoso di accessi? «Le ragioni possono essere molteplici. Intanto il nostro è un Pronto Soccorso di III livello e abbiamo una vocazione ad alta specialità. Per di più la Regione impone, come è giusto, il trasporto dei malati nel centro con le migliori attrezzature e quello di Cisanello è chiaramente indicato e accentra tutte le emergenze. E poi si è aggiunto l'elisoccorso. C'è anche chi legge questi dati sotto il profilo sociale collegandoli all'aumento della povertà. La realtà è però più complessa». le criticità del Pronto Soccorso intanto restano. l' Az ienda aveva già F Ma pro - SUG LI O RGAN ICI ALL' OSSO Aoup aveva già deciso alcune assunzioni . M a non abbia mo potuto attingere alle graduatorie e il concorso Estav è stato posticipato grammato soluzioni miglio ra -tive. «E' vero. A dicembre 2013, dopo ripetute riunioni e ricerche di soluzioni, avevamo deliberato l'assunzione di 2 medici a tempo indeterminato e 5 Oss a tempo determina to. Sarebbero arrivati ad aprile. Abbiamo attinto alle graduatorie de gli ultimi concorsi, con esito negativo però e inevitabili ritardi legati alla garanzia delle procedure. Per velocizzare ci siamo affiancati a un concorso Estav di Viareggio, ma questo è stato posticipato. Alla fine, abbiamo deciso di attivare 2 posti di libera professione, ma anche qui altri ritardi e difficoltà. Adesso aspettiamo luglio, quando i nostri specializzandi termineranno e potranno essere impiegati». INSOMMA, il taglio dei posti letto e del personale operato dalla Regione e l'esiguo numero di unità di personale che deve studiare, gestire e indirizzare 300 accessi giornalieri sono solo la punta di un iceberg gigantesco che nell'assenza di coordinamento territoriale e di filtraggio trasforma il Pronto Soccorso di Cisanello in un vulcano esplosivo. Qui arriva di tutto da ogni parte della Toscana e d'Italia (per gli ustionati) e il paradosso è che di fronte a un numero di codici rossi e gialli di dimensioni ciclopiche non esistono linee guida regionali o nazionali che regolino il rapporto pazienti/personale, né un coordinamento territoriale che gestisca e smisti le urgenze fra i vari presidi sanitari. Gli aumenti di organici a tamponare i numeri ogni anno crescenti di accessi ed esigenze nel presidio pisano, fiore all'occhiello non solo della Toscana, non potranno però essere infiniti né risolutivi. Pagina 2 RIFLETTORI H Gli ingressi di codici rossi (i più gravi ) nei primi sei mesi del 2014, cioè dal 1 gennaio al 27 giugno. sono stati 800. 690 netto stesso periodo del 2013 II dottor M assimo Santini, direttore dei Pronto Soccorso dei policlinico di Cisanello H Sono 26 più il direttore in tutto a gestire su tre turni giornalieri da 3 persone le centinaia di casi che vengono concentrati su Cisanetto Quando un paziente arriva al Pronto Soccorso viene accolto al «triage»: qui un infermiere assegna il codice di gravità (da bianco a rosso) Il 90% dei pazienti viene poi dimesso, il 10% avviato al ricovero. Si può anche essere trattenuti in Obi-osservazione breve intensiva (fino a 36 ore) Chi è destinato al ricovero va in Ot-Osservazione temporanea. Ma se mancano tetti nei reparti di cura le barelle si accumulano nei corridoi del Ps Grazie all'ottima viabilità , il Ps di Cisanello è raggiungibile entro i tempi critici dette urgenze . Anche per questo è il più attrattivo r -_. .L L'eListazione attivata da pochi mesi convoglia sul Pronto Soccorso di Pisa casi da tutta La Toscana. Non tutti , una volta visitati , risultano gravi 1. Sanità Pisa e provincia Pagina 3 La Corte dei conti promuove la Toscana L CORTE dei conti promuove la Regione Toscana. E il goernatore Enrico Rossi esulta: «Siamo una Regione sana». Dopo un lungo esame i giudici contabili appongono l'«okay» sul rendiconto finanziario 2013 esprimendo un giudizio finale invidiabile : dai dati salta fuori «una situazione di sostanziale regolarità». E in particolare, continuano i giudici, «risultano rispettati» sia il famigerato'patto di stabilità 'sia i principi di equilibrio del bilancio. E anche l'indebitamento complessivo della Regione, secondo i giudici della Corte «è stato mantenuto nei limiti previsti dalle legge». Non era un esito scontato. Rappresentata dalvice procuratore generale Acheropita Mondera, l' « accusa» ha indugiato a lungo sui capitoli ritenuti più critici, prima di chiedere la formula finale della «regolarità contabile. Acominciare dai capitoli riguardanti le spese sostenute per gli uffici 'fuorisede ' della Regione a Roma e a Bruxelles, le perdite accumulate dall'istituto finanziario regionale Fidi To scana e gli'swap'. Cioè i contratti di finanza derivata che nel corso del 2013 «hanno tutti generato differenziali negativi ». Tradotto, oneri per le casse regionali pari a circa 13,5 milioni di euro. SEGUE A PAGINA VII 1. Sanità Pisa e provincia Pagina 4 La Corte dei conti promuove la Toscana Rossi: "Siamo sani e con il bilancio a posto" I rilievi negativi dei giudici sull'indebitamento degli swap e sulle perdite di Fidi Il governatoresu Facebook attacca il prontosoccorso di Pisa: " È il peggiore" ,DA ^I CRONACA MASSIMO VANNI A CORTE dei conti dice che siamo una Regio- e con i conti a posto e sana», prende atto soddisfatto il governatore Rossi. Dicendosi comunque pronto a «fare tesoro anche dei rilievi critici, che ci stimolano a far meglio». D'altra parte, spiega Rossi, seFidiè lo strumento con cui la Regione è andata «in soccorso alle piccole imprese e agli artigiani», i cosiddetti "swap" sono ancora sotto controllo: «Il livello di indebitamento per gli swap è basso e nel 2004 tutto il Paese ne fece ricorso perché all'epoca si pagavapoco». E poi: «Cosa sarebbe accaduto se avessimo fatto ricorso al credito normale?Io non so rispondere», dice il presidente del governo toscano. Rivendicando «l'impegno della Regione per un lavoro continuo di spending review» che continuerà a riguardare anche le spese per il personale. Rossi ricorda come la Regione deve «gestire tagli pari al 25%», passando da 2 acirca 1,5 miliardi di euro: «Nonostante ciò siamo riusciti a tenere, riducendo il peso della spesa sanitaria dall'80 al 62% e destinando queste risorse nona spese correnti come per farmaci o siringhe, ma gli investimenti per i nuovi ospedali, una scelta di cui andiamo orgogliosi e che rimarrà per le generazioni future». Senza contare, dice Rossi, che entro settembre i paga- 1. Sanità Pisa e provincia menti alle imprese e ai fornitori della sanità verranno saldati entro 90 giorni. Nella sua relazione, la stessa 'accusa 'aveva evidenziato «un dato positivo sulla lotta all'evasione fiscale». Che alla fine ha fruttato oltre 141 milioni di euro: 20 milioni di più delle previsioni. Ma aveva puntato il dito contro i 71Omila euro spesi per il «mantenimento dell'ufficio di Bruxelles», e contro i 461 mila per quello di Roma. Quanto a Fidi Toscana, che nel 2012 ha subito perdite per oltre 2 milioni di euro (oltre la metà a carico della Regione), il magistratodell"accusá avevaparlatodi «stato estremamente negativo». Tutti rilievi che suonano familiari al presidente della commissione di controllo Paolo Marcheschi (Fdi), secondo cui «i piani di programmazione non rispettano i tempi di attuazione», mentre il debito della Toscana «aumenta in modo preoccupante» e tutte le «aste immobiliari sono fin qui fallite». Pisa si sollevainvece peri sol- di che non arrivano. Il governatore scrive su Facebook che il pronto soccorso pisano è «il peggiore di tutti». E, dopo il braccio di ferro sull'aeroporto, si scatenano le reazioni anche sul fronte sanità». Il problema del nuovo ospedale di Cisanello viene dal mancato «adeguamento dell'organico a partire dal 2010», reagisce Nicola Lunetti, dirigente provinciale del sindacato di categoria degli infermieri Nursing. «Già lo scorso anno- aggiunge Lunettidenunciammo che la carenza di personale avrebbe portato al collasso la struttura», dal momento che «una dotazione organica vecchia di sette anni non è più sufficiente a garantire gli aumenti dei carichi di lavoro a cui il personale sanitario è attualmente sottoposto». Il direttore del pronto soccorso sta comunque preparando «un grosso piano di azione», dice l'assessore alla sanità Luigi Marroni. «Risolveremo presto anche questa questione», assicura. O RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 5 Dopo la strigliata di Rossi Ivano le assunzioni L'Azienda ospedaliera ha presentato ai sindacati il piano chiesto dal governatore Saranno inseriti altri medici e infermieri, previsti più posti letto e hostess al triage di Giovanni Parlato e Danilo Renzullo ! PISA Enrico Rossi lo ha preteso entro 15 giorni. Il piano per ridurre i tempi di attesa e il sovraffollamento del pronto soccorso pisano è arrivato, invece, in tempi molto più rapidi di quelli chiesti dal presidente della Regione Toscana. Assunzione di personale, più posti letto ed una riorganizzazione del triage e dell'area attesa. Questo il "pacchetto" che l'Azienda ospedaliera universitaria pisana (Aoup) ha presentato ieri ai sindacati dopo il duro attacco. Assunzioni. Il piano, prevede l'assunzione entro l'8 luglio di 10 unità infermieristiche con "contratto libero professionale" per tamponare l'attuale situazione di urgenza. L'Azienda si è impegnata a trasformare i 10 posti di infermiere in contratti a tempo indeterminato, tramite mobilità e concorsi, entro la fine dell' anno. Nel giro di pochi mesi saranno assunti altri 5 infermieri a tempo determinato e 5 medici a tempo indeterminato. Due unità mediche "in libera professione" arriveranno nelle prime settimane di luglio. Crescono i posti letto. L'Aoup ha previsto anche l'aggiunta di 22 posti letto e una serie di interventi per abbreviare i tempi del triage. I triagisti saranno affiancati da personale con funzioni amministrative che avranno il compito di reperire tutti i dati anagrafici possibili degli utenti e il pagamento del ticket. Più informazione. Nella sala di attesa del pronto soccorso verranno collocati due monitor informativi sullo stato dei codici (rispettando la privacy). Arrivano hostess e steward. Da settembre, inoltre, gli utenti troveranno nella sala d'attesa hostess o steward, personale non medico che fornirà informazio- 1. Sanità Pisa e provincia ni ai pazienti. Una riorganizzazione complessiva che andrà a soddisfare (anche se non totalmente) le richieste dei sindacati. «L'incremento dell'organicocommenta la Fp Cgil - è fondamentale per mantenere condizioni di lavoro umane e di sicurezza peripazienti». Il freno della burocrazia. Dall' Aoup fanno presente che da tempo l'Azienda aveva iniziato a muoversi sul fronte delle assunzioni, così come dimostrano alcuni atti del dicembre 2013. Come spesso capita, però, è la burocrazia a frenare queste operazioni. L'Aoup attende infatti da mesi (ci sarà a settembre) lo svolgimento di un concorso a Viareggio - bandito dall'Estav - per formare una lista da cui attingere medici da assumere a tempo indeterminato. Nelle graduatorie non ci sono medici disponibili per il pronto soccorso perché già tutti impiegati, mentre se si volessero attivare trasferimenti, come fanno sapere dell'Aoup, occorrerebbero circa 7 mesi. Il motivo che ha spinto l'Aoup a cercare nuovo personale, come spiega Massimo Santini, direttore della medicina d'urgenza di Cisanello, è stato anche l'aumento esponenziale degli utenti nel primo semestre del 2014 rispetto allo stesso periodo del 2013. L'affluenza. Lo scorso anno, al pronto soccorso di Cisanello, da gennaio a giugno, sono giunti 690 codici rossi, 6.990 codici gialli e 21.153 codici verde. Da gennaio a giugno 2014, i codici rossi sono stati 800 (più 110 rispetto al 2013); 7.637 codici gialli (più 647); 23.420 codici verdi (più 2.267). Si sottolinea inoltre che quasi il 30% dell'utenza annuale non proviene dall'area pisana: circa 15mila pazienti arrivano da Livorno, circa 7mila da Lucca e altrettanti da Pontedera. «Quello di Pisa- ha dichiarato l'assessore regionale al diritto alla salute Luigi Marroni - è un grande pronto soccorso, con grandi professionalità dove il sovraffollamento ha creato un intasamento». Pagina 6 Ambulanze all'esterno dei pronto soccorso dell'ospedale di Cisanello II presìdente replíca al Pd pìsano e sposta II mirino su Livorno «il Pd di Pisa dice che mi sarei dovuto risparmiare l'intervento sul pronto soccorso. Ha ragione, perché quell'intervento comincia a costare. Mi risulta infatti che sono in corso assunzioni di personale. Tra quindici giorni controllerò se il servizio comincia davvero a migliorare». Usa ancora Facebook il presidente della Regione Enrico Rossi per dire la sua sul problemi dell'ospedale di Cisanello e replica al Pd pisano. Alla fine. nel 1. Sanità Pisa e provincia tentativo di smorzare un po', aggiunge uno "smile". Poi, qualche ora dopo, cambia obiettivo. «Dopo Pisa, ora Livorno. Continuo il mio viaggio nei pronto soccorso "peggiori" della Toscana. Dai dati dei Mes i cittadini di Livorno sono molto insoddisfatti. sono molto critici, soprattutto sui tempi d'attesa. Chiedo al direttore. Eugenio Porfido, di preparare entro quindici giorni un piano di intervento che con ogni mezzo migliori la situazione». Pagina 7 L'ANAAO «Accessi moltiplicati e in più' solo tre m edìci*» PISA «Disparità enormi rispetto ad altri pronto soccorso, dove gli accessi sono la metà e il personale quasi doppio». L'Anaao risponde al presidente della Regione, analizzando l'attuale situazione del pronto soccorso pisano. «Dal passaggio al nuovo Dea (dipartimento d'emergenza) di Cisanello - si legge in una nota del sindacato - il personale medico ha subito un lievissimo incremento di numero (3 unità) a scapito di un continuo ed incessante aumento degli accessi e a fronte di un maggior carico di lavoro. I primi mesi del 2014 hanno visto un costante aumento degli accessi, specie dei codici più gravi. I tempi di attesa si sono allungati notevolmente. Ogni giorno, quasi 10 pazienti restano in barella all'interno del corridoio per una media di 12 ore per carenza di posti letto nei reparti. Nei corridoi vengono svolti i bisogni fisiologici dei pazienti, si eseguono le terapie, si fanno le trasfusioni di sangue. Non è garantito nemmeno il vitto». «Al momento del passaggio al nuovo Dea - continua l'Anaao sono stati adibiti alla funzione di osservazione breve intensiva solo 8 letti. In quest'area, spesso nel turno pomeridiano e sempre nel turno notturno, non c'è un medico dal maggio 2012 per carenza di personale. Al nuovo Dea non c'è personale ginecologico e ostetrico specializzato, presente al Santa Chiara e non attivatile se non dopo lunghi periodi. Questa situazione espone i pazienti ad un altissimo rischio clinico di cui non riusciamo a farci carico. Nonostante ciò, i dati sulla mortalità e morbilità dei pazienti sono uniformati agli altri pronto soccorso solo grazie alla passione, alla competenza e alla capacità del personale». ORI PRO DD ZI ONE RISERVATA 1. Sanità Pisa e provincia Pagina 8 Soltanto a protesta, poi a tutto liscio Mattinata con chi aspetta la visita: c'è chi si arrabbia, ma non mancano giudizi positivi sul personale 1 PISA «Visite veloci, medici ed infermieri educati e gentili: per noi il pronto soccorso di Pisa è ok». Le accuse del governatore della Toscana, Enrico Rossi, non sembrano trovare conferma nei commenti di alcuni utenti del pronto soccorso di Cisanello che, anzi, invitano il presidente a «fare un giro a Careggi» prima di puntare il dito contro Pisa. Ore 9,15 di ieri. Al pronto soccorso non c'è traccia di quel sovraffollamento che più volte ha fatto gridare i pazienti allo scandalo e creato non pochi problemi al personale. Forse è un caso, anzi sicuramente. Nell'accogliente sala d'attesa (televisori, aria condizionata, piante, fiori e distributori di bevande e snacks) troviamo circa 15 persone - tra cui gli accompagnatori dei pazienti che attendono di essere chiamati dai medici. Una (relativa) calma rotta solo dalle sirene delle ambulanze, provenienti da tutta l'area pisana e da altre città limitrofe, che trasportano pazienti in codice rosso (a metà mattina se ne conteranno in totale 5). Un interno dei pronto soccorso L'unico momento di tensione si registra pochi minuti dopo le 10, quando in ambulanza arriva una 9lenne in codice rosso. Si spalancano le porte dell'area dei pazienti gravi: il personale chiede agli ambulanzieri di attendere qualche secondo. Una richiesta che fa infuriare la figlia della paziente. Ne scaturisce un battibecco, subito placato dall'arrivo di due agenti della polizia. Il resto della mattinata scorre tranquillamente. Il via vai di pazienti non è caotico. Non c'è fila all' accettazione (se non due, tre persone che attendono il pro- prio turno). I ragazzi del servizio civile forniscono informazioni agli utenti e il personale riesce a smaltire (abbastanza) velocemente il lavoro. «Abbiamo trovato persone squisite - commenta Patrizia Bagnoni, corsa al pronto soccorso per una colica renale, accompagnata dalla sorella Graziella - . Siamo arrivate alle 8 e alle 11 siamo fuori . Medici ed infermieri educati, così come il resto del personale . Anche in altre occasioni abbiamo potuto constatare la loro professionalità. La velocità delle visite (su cui si concentrano le critiche, ndr) dipende da tante situazioni: se ci sono tanti codici rossi è giusto che si pensi prima a loro». «In 10 minuti ho fatto l' accettazione e una prima visita - racconta un'altra paziente pisana alla quale è stato assegnato il codice verde - . Dovrò aspettare due persone in fila prima di me e dopo potrò fare gli esami di cui ho bisogno. La situazione non è così tragica come la descrive Rossi». «I problemi ci sono in tutti i pronto soccorso della Toscana - aggiunge un altro utente- Almeno a Pisa c'è un ' accogliente sala d' attesa. Rossi è mai stato a Careggi (l'ospedale di Firenze, ndr)? Che ci vada, vedrà che hanno tolto anche gli addetti alla sorveglianza». (f I. - d. r.) CCRIERODUZIONE RISERVATA 1. Sanità Pisa e provincia Pagina 9 Giovane di 25 trovato morto lungo la ferrovia 1 PISA Lo hanno trovato senza vita a circa duecento metri dalla stazione centrale e non lontano dal binario numero 1. Era stato un macchinista, ieri mattina, a scorgere quel corpo lungo il binario e a dare l'allarme. Sul posto è giunto il personale della polizia ferroviaria oltre a un'ambulanza della Misericordia col medico del 118. Quest'ultimo non ha potuto fare altro che constatare il decesso. Il giovane, un venticinquenne della zona di Castelfiorentino, probabilmente potrebbe essere morto a causa di una overdose, ma sarà l'autopsia ad accertare le cause del decesso. Gli inquirenti non hanno rivelato il nome del giovane. Oltre al personale della polizia ferroviaria, sul posto è arrivato anche quello della polizia scientifica per eseguire un sopralluogo. Poiché il corpo era vicino ai binari, i treni che viag- 1. Sanità Pisa e provincia giavano sulla linea Pisa-Lucca, hanno subito dei ritardi per consentire d'intervenire sia ai soccorsi che alle forze dell'ordine. Il corpo del giovane di Castelfiorentino, dopo i vari accertamenti e l'autorizzazione del magistrato, è stato rimosso e trasportato da un mezzo della Misericordia all'istituto di Medicina legale dell'università di Pisa. Sarà l'autopsia, ma soprattutto gli esami tossicologici, a chiarire la causa del decesso. Il posto dove è stato rinvenuto il cadavere si trova fra i binari della ferrovia e via Quarantola. Si presume che il giovane sia arrivato proprio da questa strada. Non è la prima volta che la polizia ferroviaria scopre un cadavere lungo i binari. L'anno scorso era accaduto lungo la linea ferroviaria di Migliarino dove una giovane donna perse lavita. ©RIPROD 'UZIONE RISERVATA Pagina 10 bimbo su tre S gli specialisti a c onfronto 0 PISA Bambini grassi oggi, adulti malati domani. E solo una questione di tempo. A Pisa e provincia un bimbo su tre è attualmente sovrappeso, premessa quasi certa per avere da grande pressione alta, colesterolo e trigliceridi elevati, diabete, infarto. Inoltre, per il peso eccessivo, problemi alle ginocchia 1. Sanità Pisa e provincia ed ai piedi. Di questo e di altre importanti malattie dell'infanzia, si parla all'hotel Galilei oggi, ultimo giorno del congresso "Endocrinologia e diabetologia pediatrica: dal pediatra di famiglia al pediatra specialista", organizzato da Giuseppe Saggese, direttore della clinica pediatrica all'Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana. ORIPRODI IZIONE RISERVATA. Pagina 11 Travolto da 'auto è gravissimo pensionato di 80 Era uscito di casa per andare a comprare il pane. L'incidente lungo la Tosco Romagnola all'altezza del Villaggio Piaggio 1 PONTEDERA Era uscito per andare a comprare il pane. Ma poco dopo i familiari sono stati infornati che aveva avuto un incidente. Una macchina lo aveva investito mentre camminava lungo la Tosco Romagnola all'altezza del Villaggio Piaggio, in un tratto non molto distante da casa del pensionato, anche lui residente lungo la stessa strada. Leonardo Panella, 80 anni, è stato investito da un'automobile nei pressi di una tabaccheria. Forse stava attraversando in prossimità delle strisce pedonali ma la dinamica dovrà essere accertata dalla polizia municipale di Pontedera intervenuta per i rilievi. Inizialmente è stato detto che il pensionato stava camminando a margine della strada quando una Lancia Y che stava andando verso il centro della città lo ha travolto e ferito in maniera grave. L'anzia- no, che è stato sbalzato, ha riportato gravi lesioni alla testa e ha perso conoscenza. È stato intubato dal personale del 118 intervenuto con l'automedica e trasportato con un'ambulanza all'ospedale di Cisanello dove è poi stato ricoverato in condizioni molto gravi nel reparto di rianimazione. La prognosi è riservata. Solo nelle prossime ore i medici potranno valutare in maniera chiara la gravità della situazione e se l'uomo sarà in gra- do di reagire alle cure. La polizia municipale ha effettuato i rilievi e sentito le dichiarazioni del pensionato che era alla guida dell'utilitaria. L'investimento è avvenuto in un tratto dove in passato sono già accaduti anche altri incidenti, sempre coti pedoni coinvolti. La segnaletica che riguarda le strisce pedonali è stata potenziata e sono stati previsti anche dissuasori della velocità che sono stati in parte "spianati" quando è stata asfaltata la strada. Il traffico, soprattutto in alcune ore della giornata, le auto in sosta e la presenza di alcune attività commerciali evidentemente non facilitano una soluzione del problema. Nel corso degli anni ci sono stati numerosi incidenti che hanno avuto per teatro questo tratto di strada, tra la profumeria Cad e il ristorante La Losanga. L'attraversamento segnalato di colore rosso sul manto stradale non si è dimostrato troppo dissuasivo nei confronti degli automobilisti. Lo dicono i residenti, che segnalano la pericolosità di questo tratto di strada abbastanza vicino al centro. «Gli automobilisti vanno troppo veloci su questo tratto», insistono alcuni cittadini che abitano nella zona dei Villaggi. Nel caso di ieri mattina comunque è probabile che l'anziano conducente della Lancia non abbia visto il pedone sul lato della carreggiata o mentre si apprestava ad attraversare. (s.c.) RIPRODUZIONE RISERVATA 1111111 io da auto Itii s irn io di Nll nnni La via Tosco Romagnola luogo dell'incidente e i rilievi della Municipale 1. Sanità Pisa e provincia Pagina 12 1 reportage La difesa del personale: siamo una eccellenza, qui troppi ricoveri. Ma si corre ai ripari con le assunzioni Viaggio nel Pronto soccorso peggiore Al Cisanello di Pisa dopo la bocciatura di Rossi: ora più meclici, infermieri, letti PISA - Al Cisanello si corre ai ripari. La bocciatura di Rossi brucia, quel «i peggiori della Toscana», «avete quindici giorni per mettere a posto» rimbomba nei lunghi corridoi. Si annunciano assunzioni: più medici, più infermieri, più posti letto. Ma intanto ieri è bastato un codice rosso per far diventare una tranquilla mattina un inferno. Così, a un paziente di traumatologia, visitato in un lampo, ci vogliono poi tre ore di pazienza solo per avere il referto. Intanto, in sala d'attesa è un viavai di sbadigli, c'è la signora che si sdraia sulle sedie e si addormenta, la ragazza che dopo due ore e mezzo di attesa ha già vuotato un pacchetto di sigarette e il giovane attaccato a un giochino sullo smartphone che tira su la testa e esclama: «Uffa, ho finito tutti i livelli». «L'ultima volta che sono venuta qua - spiega un'anziana mentre inganna il tempo - sono rimasta dalle due di pomeriggio fino a dopo mezzanotte. E guai a lamentarsi». Eh sì, i primi a mettere sotto accusa il Cisanello di Pisa sono proprio i pazienti. A settembre, su mandato della Regione, i ricercatori del laboratorio Mes della Sant'Anna li hanno interrogati, e il pronto soccorso di Pisa ne è uscito a pezzi. Si salvano i medici, nella media del risultato della regione, ma il resto è una secca bocciatura. Per le interminabili liste d'attesa, per la scortesia, la scarsa fiducia, la scarsa umanità, poca disponibilità degli infermieri e perfino per una loro discutibile gestione del dolore. Insomma, dici che stai male e ti trattano male. Bocciato anche l'arredo del nuovo ospedale: poco confort, sala d'attesa sporca, bagni poco puliti. Un disastro. E devono essere stati proprio questi dati a muovere la furia del governatore. Che infatti oggi ha messo sotto tiro il pronto soccorso di Livorno, anche lui uscito a pezzi dal giudizio dei pazienti. 1. Sanità Pisa e provincia Ma gli infermieri non ci stanno, a condannare il pronto soccorso secondo loro è la troppa qualità: qui si trovano tutti gli specialisti, dall'ortopedico al neurologo, e i pazienti arrivano da Massa, Lucca, Pontedera scansando i pronto soccorso più vicini a casa: «Sì siamo livornesi - dice un signore - ma siamo venuti a Pisa perché sulle ustioni sono più bravi che da noi». C'è anche un 20% che viene da fuori regione. E se i pazienti non sono trattati con sufficiente attenzione è perché di fronte a un grande afflusso loro sono 8 o 9 per turno. E devono continuare a occuparsi di quei degenti che non trovano posto nei reparti e che restano parcheggiati (fino a 30 ore) sulle lettighe nelle corsie del pronto soccorso. «oggi pomeriggio ne abbiamo solo due» dicono gli infermieri. Un attimo dopo, se ne sono aggiunti altrettanti. E a peggiorare le cose c'è l'eliporto sul tetto che ogni giorno porta in ospedale molti codici rossi: in una giornata «tranquilla» come quella di ieri sono stati ben 4, solo dalla mattina fino alle 5 di pomeriggio. La struttura, modernissima, cinque volte più grande della vecchia in Santa Chiara, inaugurata nel 2010 (costo 39 milioni di euro) ha poi il suo bel difetto: è enorme e i pochi operatori sono costretti a trasformarsi in «maratoneti» per correre tutto il giorno da un ambulatorio all'altro. Per questo motivo, i consiglieri regionali Stefano Mugnai e Giovanni Donzelli puntano l'indice contro le strutture e le «scelte sbagliate» della Regione. I due, nel febbraio 2012, avevano denunciato anche il «numero eccessivo di accessi non appropriati», ma la loro interrogazione non ottenne risposta dalla giunta: ora tornano alla carica e la ripresenteranno martedì in Consiglio. Da parte sua, il governatore ha ricevuto plausi e critiche per il suo intervento a gamba tesa. Su Facebook c'è chi l'ha chiamato «Caro ex pisano», forse inferocito per l'altra grande battaglia, quella sull'aeroporto Galilei che, secondo molti pisani Rossi vorrebbe sminuire a favore di Peretola. Ma a mezzogiorno di oggi Rossi, Tomassini, col sindaco Marco Filippeschi e il rettore Massimo Augello saranno al Cisanello per inaugurare un nuovo edificio. A Pisa intanto si corre ai ripari: ecco 5 nuovi infermieri per i codici bianchi, almeno 4 medici, altrettanti operatori socio-sanitari e, soprattutto, io infermieri per i 22 nuovi posti letto che permetteranno ai reparti di assorbire i ricoverati nelle emergenze. Rossi ironizza: «Il Pd di Pisa dice che mi sarei dovuto risparmiare l'intervento sul pronto soccorso. Ha ragione, perché quell'intervento comincia a costare. Mi risulta infatti che sono in corso assunzioni di personale». Da parte sua, il direttore del Cisanello, Carlo Tomassini, schiva ogni contrasto col presidente («Abbiamo gli stessi obiettivi») e spiega che il piano assunzioni era già partito a dicembre: «Le procedure sono lunghe - dice - puntavamo a completare la transizione entro ottobre, ma se Rossi dice 15 giorni, 15 giorni saranno». Giulio Gori (J RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 13 La ricerca della Scuola Sant'Anna sulle strutture di tutta la regione Perché la maglia nera: Al personale e scortese e le file interminabili» II Pronto Soccorso del Cisanello di Pisa è il peggiore della Toscana. Lo dicono i dati di gradimento dei pazienti, per il 2013. Ma le critiche non riguardano la qualità delle cure o le numerose specializzazioni presenti; sono invece le lunghe attese a spingere le persone a lamentarsi e, spesso, ad abbandonare il reparto emergenze senza aver concluso il percorso di visite. Nel primo grafico , il sistema della valutazione della performance della sanità toscana elaborato dal laboratorio Mes del Sant'Anna colloca il pronto soccorso del Cisanello all'ultimo posto in tema di «soddisfazione» degli utenti. All'indice ci sono i tempi di attesa, la vera piaga, e la cortesia del personale («valutazione pessima»). Non è un caso che l'azienda sanitaria, dopo il pacchetto di assunzioni, provvederà nei prossimi mesi ad assumere un servizio esterno di hostess per aumentare il dialogo con i pazienti. Che, viste le lunghe attese, si lamentano anche delle sedie scomode sui cui sono costretti ad attendere. II secondo grafico, riguarda il capitolo degli abbandoni , dove il pronto soccorso è ancora fanalino di coda: i numeri del 2013 parlano di 4.337 abbandoni su 84 mila presenze al triage. Più del 5%, un dato eclatante se confrontato con la media regionale, ferma a un più accettabile 2,4%. n RIPR00117IONE RISERVATA SODDISFAZIONE DEI PAZIENTI P19 Rit 1k : t q p% á11 ta FONTE: Scuola Supedore SanPAma - Laboraterio Mea F----:F C4MPUi1ME RINUNCE PER ATTESE TROPPO PROLUNGATE FONTE: Scuola Supenae Sant'Ama - t.abaratato Mes CßMPUïIME eA -'% '4 /////'ür La sala d'aspetto dei pronto soccorso dell'ospedale Cisanello a Pisa 1. Sanità Pisa e provincia Pagina 14 -119-1 / ant co o i V%.- 0 a s no go -1 soul,_o / . ' so edifici o t o, crepe crc Livomo, il glorio di MONICA DOLCIOTTI LIVORNO IL VECCHIO e glorioso ospedale di Livorno (Spedali Riuniti) nel viale Alfieri, inaugurato nel 1931, comincia a mostrare i segni del tempo. Ne servirebbe uno nuovo. E in effetti ne è stato progettato uno di ultima generazione in zona Montenero Basso. Ma il neo eletto sindaco 5 Stelle Filippo Nogarin ha detto che «non si farà», almeno in quel punto, «inadatto e fuori mano, con una viabilità di accesso inadeguata». Ed «è aperta la riflessione per ripensare il progetto». Tuttavia in questi ultimi cinque anni ha preso impulso, con l'impegno dell'ex sindaco Cosimi e con il benestare del governatore della Toscana Rossi, l'idea del mega presidio a Montenero Basso. Il grosso degli sforzi è stato concentrato su questo obiettivo. E le risorse finanziarie disponibili (oltre 100 milioni dal fondo di rotazione della Regione, ancora sulla carta, e il resto da reperire con il project financing e la vendita di alcuni immobili della Asl) sono state `congelate' a questo scopo. Ma non è stato ancora messo un mattone a Montenero e non c'è nemmeno l'aggiudicazione definitiva dell'appalto. E per i beni in vendita non ci sono ad oggi offerte. IN TANTO agli Spedali Riuniti si rattoppando le magagne nei vecchi padiglioni. Alcuni sono stati ristrutturati radicalmente. Segnala però Daniela Boem del sindacato Fials-sanità in occasione di un sopralluogo con i consiglieri comunali freschi di elezione: «C'è un padiglione, il secondo, rifatto intera- 1. Sanità Pisa e provincia " - i . I Nuovo edificio progettato in un altro quartiere Il sindaco : « Non ha senso» mente e destinato a ospitare le medicine, ancora chiuso per un contenzioso (aperto nel 2012, ndr) tra la Asl e la Inso Spa che ha eseguito i lavori, iniziati nel 2001 e terminati un paio di anni fa circa. Così le medicine sono rimaste nel quinto padiglione che cade letteralmente a pezzi». In una camerata addirittura «si è aperta una crepa monitorata con speciali vetrini per misurarne l'evoluzione. E dentro ci sono i degenti». C' E UN ALTRO CASO degno di nota: «Ê quello del reparto al piano terra del terzo padiglione, lo stesso rifatto da cima a fondo - prosegue la Boem - dove si trova ortopedia. Ha 16 posti letto per la degenza breve riservati a interventi ortopedici rapidi. Ha funzionato per un po', ma due anni è chiuso. Ed è vuoto anche il piano terra del settimo padiglione (ex pediatria) ffiai -2 chiusi «i ii..... COSTO ...,;::: -', ,,.°; .., !...:,, ;..... ,,,, - ,... ,, C ; , 3t,., 3:::" 9"•,. .. , ,.,, ,.., %!.... ....Ï !.... ..n d...d ; ' ;..,1 ..,f PADIGLIONE í ,..,, 3 ";;: i i % %', 1. ¡"°,é % 6%,. :,,r !„$ 1,,,,,. .,d /,•,,. ' . ,,,, l, R ADD OPP IATO» Í,.. ; ,-•,.,,,,„,,, • íJ', . J J . ; ; . , _; Ji¿ii }.,i í: . ïi'.,_• ::,..., ,,.;, , ,. si9rs;;.Sct .. !.J'l .%Ì . . ,. ... ;, (;,::.t! t S ! .i!i •%?c L'ti'}S:S i ;ir?%é§;' 's.iri!?!3; -s,ffivcso ?¡t;3%s'S.'!i , <:'SS , I arssr -stlo l 't 19 :_>ndu_>rrsbrn. sis 1 29'..57../:2.*'9,7/: .:+. r% .. porr o ::),s_sí+srl ,u.as,:.s 7,/.,,7 i .'12%P,7 !;>; dove potrebbe essere ricollocato il servizio di riabilitazione che ora è al secondo piano. Si raggiunge solo con l'ascensore. Se si guasta è un bel guaio». CO : «L 'ex scuola-convitto degli infermieri adiacente il poliambulatorio è stata chiusa e trasferita all'ex pronto soccorso». Infine c'è la centrale per la sterilizzazione dei ferri chirurgici. «Lavora a regime ridotto perché la passata gestione della Asl decise di appaltare il servizio a Viareggio a 100 mila euro il mese. Ora si pensa di affidarlo a Pisa per risparmiare... Si spera». Pagina 15 . , ,. .yP y'g°' '>°: ¡ .,.. ..7i , • ,:: , • . e , /' .A G ¢a. . i.,/...E i d..,. r.,, , , ,.. . . L.:7!.i `s¡%í;;'f.ir3il S° ;3_;("SS%'S una deRe opere ii%¡%:,if..S..,r3 S ; ,.!3'[ri.(..;.iii, • 5,,,; ✓ !,'Sf ;'s,/,l..i't.i iSf'S¿' I, 4s:ésí,,;.`:íii"5o, Fra !13_;%;syi' anche i.:3 statoí.:3 4 cl.ii 3-Sÿ.%%,%;°s':;$ dhéE.l.':ié son o chkisi secondo ry.. ,§(,.. ';.i' ÿnf;>,, !. .......i..53ti $!.e% .. JS4. S.. :> i.i§ ': ..i's ,.'s;; 4:'t; 's i te r zo ai.I " %"; i.) ;. .!: ,. ,_ 31 S r,,,, . r s:'1, , {.l' r ,9 s:'1 ,l ..:i{;',lliiim <[ii PW.,% terra, Si.7%%.il.r,'Szi/çi!(s 1. Sanità Pisa e provincia Pagina 16 olÀ Ammodernamenti sono stati realizzati negli uttirni anni con la costruzione del nuovo poLo chirurgico e del polo, dotato i eli orto, costituito per L'emergenza- urgenza. sul pronto soccorso si è rimesso mano due volte per apliare la degenza breve e gli spazi per le ambulanze con un aravio di costi 1. Sanità Pisa e provincia 1 í. , iW % üwe rct'erale dell'Azienda sanitaria di Livorno , Eugenio Po rfi do, replica al sindacato: « AL piano terra di ortopedia ci sono 1 6 osti tetto vuoti, per carenza di personale. Per siste mare l'ex scuola convitto inferm ieri servivano 5 m ilioni non d isponi bili ,erché c'era t'i otesi del nuovo ospedale. Ora si riapre la partita» G i spe ali %iuiriti sono stai costruiti t ra il 1,929 e il 1931 e sono stati intitolati al gerarca fascista Costanzo Ciano . Il diseg no ino porta la firma i Venturi . All'inaugurazione, nel novemb re del 1931 , inte rvennero il re Vittorio EmanueLe III e la reg ina lena di t Iontene ro. IL costo fu di 32 milioni di lire, una spesa enorme per l'epoca Pagina 17 ALLA MISERICORDIA Da sinistra Ciari e Guidi / EMPOLI Un progetto di assistenza per i malati di sclerosi multipla, per quelli affetti dal Parkinson e più in generale per chi soffre di malattie neurologiche. Lo stanno mettendo a punto la Misericordia di Empoli e il Reparto di Neurologia dell'Asl 11,diretto da Leonello Guidi. Nei giorni scorsi lo stesso Guidi, ricercatore di fama nel settore, ha incontrato nei locali della confraternita di via Cavour, il governatore Pierluigi Ciari e il coordinatore della Misericordia, Fabrizio Sestini. Con] oro anche un volontario molto attivo come Mario Trabalzoni che già in passato era stato tra gli artefici di una collaborazione fra la neurologia e la Misericordia, sfociata nell'acquisto di una preziosa apparecchiatura. Dal prossimo settembre il via al progetto che di lì a poche settimane si concretizzerà con l'allestimento in alcuni locali del Centro Servizi della Misericordia di Empoli, di ambulatori dove personale specializzato sarà a disposizione per un fondamentale servizio di assistenza come l'aiuto psicologico dei pazienti e la fisioterapia. Gli ambulatori funzioneranno gratuitamente venendo così incontro alle esigenze delle persone colpite da queste malattie, in crescita, e delle famiglie meno abbienti. SAGRA 2. Sanità fiorentina e toscana Pagina 18 DEBITI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE O ssigeno aziende 1 PISTOIA È partita anche nella Asl 3 di Pistoia 1-operazione di smobilizzo dei crediti delle imprese nei confronti delle aziende sanitarie", l'iniziativa della Regione a favore delle aziende che possono ottenere la cessione di crediti scaduti vantati verso il Servizio sanitario regionale facilmente e a condizioni agevolate. Per offrire un sostegno concreto all'econo- 2. Sanità fiorentina e toscana ! lc' dell'AsI mia territoriale che va attraversando un momento di difficoltà, la Regione ha infatti firmato, lo scorso marzo, un importante protocollo d'intesa con l'Associazione Italiana per il Factoring (Assifact). Per facilitare l'accesso alle informazioni da parte degli interessati laAsl ha messo a disposizione sulla home page del proprio sito aziendale www.usl3.toscana.it il link -Smobilizzo Crediti Verso il Sistema sanitario. Pagina 19 'U'rt - ;° urY.lr® ' . ° ., ' it_ 'Y.tl. La liberazione di Santa Maria Nuova Per ii anni è rimasta nascosta dietro le palizzate, occupata dal cantiere. Ma ieri la piazza di fronte all'ospedale Santa Maria Nuova è stata liberata dalle transenne (e anche dalle auto: non sarà più usata come parcheggio), dopo i lavori per la ristrutturazione dell'ingresso dello storico ospedale, il più antico al mondo, iniziati nel 2003 (e costati 58 milioni). Con il piazzale è di nuovo visibile anche la facciata del nosocomio, con il porticato progettato dal Buontalenti e gli affreschi che lo decorano. Proprio sotto le logge c'è il nuovo ingresso dell'ospedale e al percorso museale con oltre 700 capolavori, riaperto in occasione della fine dei lavori. «Firenze ha di nuovo un suo pezzo di città - ha commentato la vicepresidente della Toscana, Stefania Saccardi - in cui la bellezza si unisce alla cura della persona». «Una ricucitura di un pezzo di città che era un buco nero - secondo il sindaco Dario Nardella - Compito del Comune sarà circondarlo di infrastrutture, come il parcheggio di piazza Brunelleschi su cui andremo avanti in concertazione con i cittadini». (Ivana Zuliani) - ^IPROCUZIONE -"'RVATA 2. Sanità fiorentina e toscana In alto il taglio del nastro del nuovo ingresso dell'ospedale Accanto la piazza libera dai cantieri e dalle auto Pagina 20 AL MILITARE FU DETTO CHE AVEVA SOLTANTO LA BRONCOPOLMONITE -1 lo muore di leucemia a 31 DUE DONNE VEDONO UN CANE LASCIATO IN AUTO E LANCIANO L'ALLARME: MA STAVA BENE 0 o i del ° -n C1U.DDe conti ïinati A Claudio Ciampalini non fu diagnosticata subito la grave IL TRIBUNALE di Firenze ha condannato tre medici dell'ospedale di Empoli per il reato di omicidio colposo del giovane ex-paracadutista della Folgore, Claudio Ciampalini, morto nel giugno 2009 per leucemia mieloide acuta, non tempestivamente diagnosticata. Claudio non aveva ancora compiuto 32 anni. ORIGINARIO di Castelfiorentino, si era a vivere trasferito in Valdinievole (nell'area del Montalbano) una volta lasciato l'esercito, dove aveva avviato un'attività in proprio. Nel marzo 2009 iniziò ad accusare i primi sintomi di febbre e tosse con un forte dolore toracico. Per due volte si presentò al pronto soccorso dell'ospedale di Empo- li. In entrambe le occasioni fu espressa una diagnosi di broncopolmonite con la prescrizione di farmaci antibiotici. LA SITUAZIONE clinica continuò ad aggravarsi e alla fine di aprile fu ricoverato nel reparto di pneumologia a Empoli. Soltanto dopo una tac al torace (eseguita a metà di maggio) e una biopsia midollare i sanitari giunsero alla diagnosi definitiva di leucemia mieloide acuta. Fu sottoposto a tera- O rig inario i stelfiorenino si era trasferito a vivere nella VaLdinievoLe pie chemioterapiche, ma morì il 3 giugno. La famiglia nel processo si è costituita parte civile, assistita dall'avvocato montecatinese Gerardo Marliani. La sentenza emessa dal giudice Paola Masi condanna i medici Antonio Iannuzzi, Franco Gallorini e Marco Pagni per omicidio colposo a una pena di quattro mesi di reclusione (con la sospensione condizionale e la non menzione) e al pagamento delle spese processuali. Il giudice ha inoltre condannato i tre imputati in solido al risarcimento dei danni alle parti civili, fissando una provvisionale immediatamente esecutiva di 2Omila euro per ciascuna parte civile, oltre al rimborso delle spese di costituzione, difesa e generali. E' stato invece assolto Vita Cappiello per non aver commesso il fatto. LA FAMIGLIA del giovane exparà cinque anni fa aveva sporto denuncia-querela, ipotizzando anche che la patologia neoplastica potesse essere insorta a seguito dell'esposizione all'uranio impoverito, durante alcune missioni militari umanitarie all'estero, in particolare nei Balcani. Nel corso del processo sono stati sentiti vari specialisti e medici legali di fama nazionale. Marco A. Innocenti DO-L Sopra Claudio Ciampalini , il militare originario di Castello e morto per leucemia 2. Sanità fiorentina e toscana Pagina 21 MARCA, PRES I DENTE PROVINCIALE «Abb ia chi esto un incontro urgente con Nogar in » di MONICA DOLCiOTTi - LIVORNO - padiglione dove ci sono le crepe nei muri e scarseggiano i posti letto». «NOI CONCORDIAMO con l'iniziativa del sindacato Spi-Cgil che denuncia le carenze dei servizi socio-sanitaria sul territorio. Si discute infatti solo di dove fare il nuovo ospedale trascurando la questione dei servizi sul territorio che riguardano la quasi totalità della popolazione livornese». Ad intervenire è Filippo La Marca (nella foto) presidente provinciale del Tribunale dei diritti del malato. Prosegue: «Abbiamo sempre sostenuto che occorre ripensare la politica della salute tenendo conto dell'invecchiamento della popolazione e del fatto che ciò impone un aumento crescente di assistenza». SUL POLO materno infantile, dove si rilevano altre le criticità e i posti letto sono contati «occorre che siano predisposti servizi adeguati ai bisogni del territorio e degni di un paese civile». Aggiunge: «Alla luce dell'accordo finalmente stipulato tra Asl e medici di famiglie, chiediamo un impegno maggiore di questi professionisti inclusi i pediatri anche nella prospettiva della istituzione delle case della salute che servono a dare risposte ai pazienti, in mancanza delle quali sono costretti a ricorre al pronto soccorso impropriamente». QUALCOSA è stato fatto, riconosce La Marca, però «non basta considerando quanto detto sopra. Livorno si distingue per la carenza di assistenza domiciliare. Infatti la sanità di iniziativa a Livorno è all'ultimo posto in Toscana. Della istituzione delle case della salute sempre a Livorno non se ne parla nemmeno. Per cui serve l'impegno non solo della Asl, ma anche del Comune per l'integrazione tra « Potenziare Le Rsa dove sono riapparse Le liste i attesa con disagi per gLi anziani» i servizi socio sanitari». E «per tale motivo abbiamo chiesto un incontro al nuovo sindaco per discutere di queste problematiche sperando di avere più fortuna rispetto a quanto è accaduto in passato». ED E NECESSARIO parlando di ospedale sul viale Alfieri «che il secondo padiglione, che doveva entrare in funzione nell'autunno 2013, sia reso operativo subito date le difficoltà esistenti al quinto FILIPPO LA MARCA Conclude: «Occorre potenziare le Rsa dove sono riapparse le liste di attesa con grossi problemi per gli anziani non autosufficienti e le loro famiglie. Come nel caso di una signora che doveva essere operata ai reni a Massa. Aveva chiesto di ricoverare la madre con Alzheimer e ottantenne in Rsa per due mesi. Le hanno trovato posto solo per il centro diurno. Così la signora è stata costretta a rimandare più volte l'intervento». n9 2. Sanità fiorentina e toscana 1FM 0FI[11LIfln Pagina 22 WOWGIA II primario del reparto livornese, il professor Federico Cappuzzo (Foto Novi) ÍN \ITF VI E FRATELLI D'ITALIA DOPO la pagina de La azione sulla non autorizzazione da gennaio 2014 delle sperimentazioni di oncologia medica interviene la Regione. E' prevista per giovedì 3 luglio l'ispezione dei consiglieri di Fratelli d'Italia all'ospedale. «Incredibile che l'apparato burocratico della sanità toscana blocchi la sperimentazione oncologica a Livorno», scrivono i consiglieri Giovanni Donzelli, Paolo Marcheschi, Marina Staccioli e Marcella Amadio. Il gruppo re- Gioved ì una d eLegazione sarà a Livorno pe r una ispezione gionale anticipa che giovedì 3 luglio sarà a Livorno per verificare personalmente cosa sta accadendo nel dipartimento il cui primario Federico Cappuzzo ha creato un'equipe di ricerca che ha coordinato sperimentazioni a livello nazionale. LA VISITA livornese del gruppo dei consiglieri regionali è un'iniziativa del capogruppo Giovanni Donzelli che spiega «la sperimentazione non ha alcun costo per la sanità toscana anzi grazie al contributo del- 2. Sanità fiorentina e toscana le aziende farmaceutiche interessate possono arrivare importanti risorse economiche aggiuntive per gestire gli ospedali coinvolti. Nel caso specifico, ad esempio, se verrà confermata questa linea del direttore sanitario potrebbero essere persi sette posti di lavoro tra medici, infermieri, biologivi e data manager». I CONSIGLIERI di Fdl annunciano «Chiederemo di visitare il dipartimento oncologico e di incotrare sia il direttore sanitario che il direttore del dipartimento ». Al termine della visita e dei colloqui i consiglieri regionali incontreranno la stampa per comunicare le iniziative e le azioni che deriveranno dall'ispezione regionale. «E'inaccettabile che diatribe burocratiche interne alla struttura sanitaria ricadano sulla pelle dei malti di tumori», concludono Giovanni Donzelli, Paolo Marcheschi, Marina Staccioli e Marcella Amadio portavoce del movimento su Livorno. Una vicenda delicata quella che delle sperimentazioni oncologiche che rappresentano una speranza per i malati di tumore e per le loro famiglie, fiore all'cchiello del dipartimento di oncologia fin dai tempi dell'oncologo Alfredo Falcone. Maria Nud i 1,1 `1111 1 fflll° Pagina 23 DURA REPLICA DI MONICA PECORI SEGRETARIO DEL FISL-SANITÀ AD ENRICO PEDINI, SEGRETARIO DELLA SPI-CGIL REPLICA caustica di Monica Pecori, della segreteria del sindacato Fisl-sanità, ad Enrico Pedini segretario dello Spi-Cgil che ha lanciato la mobilitazione a Livorno e provincia in difesa dei servizi sanitari sul territorio. La Pecori commenta: «Mi meraviglia che un esponente della Cgil, che ha sottoscritto nel tempo accordi al ribasso sulla riorganizzazione della Asl 6 e ha ratificando l'accordo Cgil Cisl Uil sul nuovo ospedale di Livorno impostato sul modello per intensità di cure e con un'organizzazione dipartimentale e la conseguente scomparsa dei reparti specialistici di urologia, pneumologia, neurologia (chirurgia pediatrica e una delle due rianimazioni sono stati già cancellati in precedenza), concentri la sua attenzione sulla mancata predisposizione delle case di salute, quasi fossero la panacea di tutti i mali di un servizio sanitario ormai al collasso». UN SERVIZIO sanitario «con liste di attesa, affollamento dei pronto soccorso, ricoveri in reparti impropri per mancanza di posti letto adeguati». E «curiosa appare la richiesta dell'applicazione di un pezzo della DGRT n. 1235/12 per la predisposizione di strutture territoriali, appunto le case di salute, non si sa con quale personale e risorse». Conclude: «Ma di cosa si lamentano Pedini e la Cgil visto che hanno condiviso la delibera regionale con la quale si riduce l'attività di prevenzione, si attua la concentrazione delle attività di laboratorio nella Azienda Universitaria Pisana e si promuove l'affidamento della Centrale del 118 ad altra Asl?». INSOMMA per la Pecori «non si possono fare due parti in commedia e soprattutto non le possono fare coloro che hanno condiviso Ile scelte che hanno aumentato i ticket per i cittadini e creato le Società della Salute». ',,,,_ 11`2_J 1,1 `111111 1 ffllkl I 2. Sanità fiorentina e toscana Pagina 24 e ra, SECONDO PADRGLROME Il direttore generale dell' .iA, Fcsr-fido ìat ABBIAMO chiesto al direttore generale della. Asi 6 Eugenio Porfido il costo dei lamori al secondo padlgl'rone, chiuso per contenzioso. Ha, risposeo: Al cantiere relativo a1 lotto 3 (che include il secondo padiglione) attivato con gara, di appalto e stipula dei contratto il 19 setten-ìbre 200 1, prevedeva la spesa, totale di 12.957.429,74 dl eurss. Oggi l'iwiporto autorizzato è di 27.471.124,76». 11`2_J 11 ',,,,. 111 '111.1 .,3n11:1 l 2. Sanità fiorentina e toscana Pagina 25 LA REGIONE HA FIRMATO NEI GIORNI SCORSI UN PROTOCOLLO D`INTESA CON L'ASSOCIAZIONE ITALIANA PER IL FACTORING (ASSIFACT) PER PERMETTERE UN PIÙ FACILE ACCESSO AL CREDITO: DOVREBBERO ESSERE FAVORITE LE IMPRESE MEDIE E PICCOLE d po is sizi on d ll a e e e zie nd línfondo g o e re E' PARTITA anche nella As13 di Pistoia «l'operazione di smobilizzo dei crediti delle imprese nei confronti delle aziende sanitarie», l'iniziativa della regione Toscana a favore delle aziende che possono ottenere la cessione di crediti scaduti vantati verso il Servizio sanitario regionale facilmente e a condizioni agevolate. LA REGIONE Toscana ha infatti firmato, lo scorso marzo, un protocollo d'intesa con l'Associazione italiana per il factoring (Assifact) per permettere un più facile accesso al credito, e a condizioni agevolate, soprattutto da parte delle ditte che incontrano maggiore difficoltà in questo ambito soprattutto le medio-piccole. Per accedere al plafond di 290 milioni di eu- i lC. d 290 m l on î i i i E 1 ETT E AMMINISTRATIVO Luca Cei ha scritto alle categorie per informare del provvedimento ro, messo a disposizione della Regione, sono stati previsti precisi requisisti: le imprese devono: avere sede nel territorio nazionale o, se estere, debbono avere almeno una sede operativa in Italia; vantare crediti da contratti di appalto di forniture e/o servizi; avere fatture scadute certe, liquide ed esigibili vantate nei confronti degli enti del servizio sanitario regionale (il protocollo si applica sull'intero territorio regionale). Per facilitare l'accesso alle informazioni da parte degli interessati la As13 di Pistoia ha messo a disposizione sulla home page del proprio sito aziendale www. usl3.toscana.it il link -Smobilizzo crediti verso il sistema sanitario - attraverso il quale è possibile visionare tutto l'iter giuridico e le linee guida per poter accedere all'operazione. Gli uffici competenti (unità operativa gestioni risorse economiche e finanziarie) stanno inoltre inviando le mail a tutti i fornitori e, sempre dare la massima visibilità all'iniziativa e promuoverla, il direttore amministrativo Luca Cei ha inviato una lettera a tutte le associazioni di categoria locali. SONO oggetto dell'operazione di smobilizzo, alle condizioni economiche agevolate previste dal protocollo d'intesa, soltanto i crediti scaduti e certificati mediante la procedura stabilita dal decreto ministeriale del 25 giugno 2012, con le modifiche introdotte dal decreto ministeriale del 19 ottobre del 2012, con l'accettazione preventiva alla successiva cessione del credito agli intermediari finanziari. dtil, sia zlfnI xrariunc ],I, a, rieiAtl 2. Sanità fiorentina e toscana Pagina 26 N 1651 a up , TANTI SONO I CRONICI CHE Si RECANO AL SANTO STEFANO DOMANI UN CONVEGNO PIEMONTE REGIONE PILOTA: SOLDI AL FAMILIARE CHE ACCUDISCE E RISPARMIO PER LA COLLETTIVITÀ 'alisi, servono 8-10 letti anche in estate J la speranza è riuscire a curarsi a casa» Il prof. Amato: «I pazienti non scendono in praia tna chiedono attenzione» I PAZIENTI con problemi nefrologici sono in crescita caratterizzati da un forte invecchiamento e a Prato almeno il 20% è rappresentato da cittadini extraeuropei. Delle problematiche legate a persone dializzate, oggetto di trapianto o coinvolte in patologie renali si parlerà domani alle 10 nella Sala del Cembalo al Santo Stefano in occasione dell'incontro di Aned (Associazione nazionale emodializzati) comitato Toscana. Tra gli interventi, quello del segretario regionale Aned Carlo Alberto Garavaldi e del portavoce locale Marco Cecchi. Il professor Marcello Amato, direttore nefrologia e dialisi del Santo Stefano, farà il punto sulla situazione pratese. E se la dialisi al nuovo ospedale ha ancora problemi strutturali da mettere a punto, l'equipe di medici e infermieri guidati da Amato è pronta per qualsiasi evenienza. «ABBIAMO creato una rete che consente tranquillità di fronte a qualsiasi incoveniente, come già avvenne in occasione del trasferimento dal Misericordia e Dolce, ricorrendo a strutture limitrofe facenti parte del sistema integrato - spiega Amato - Ma ci sono aspetti di ordine strutturale che vanno corretti anche su indicazione degli stessi pazienti». Nel setting dedicato alla dialisi, al piano terra, vicino all'ingresso centrale ci sono 44 letti attrezzati con macchinari. Se la segnaletica esiste per trovare il «reparto» manca ancora qualsiasi cartello in cui leggere i nomi dei medici. «Da questo punto di vista è un ospedale un po' anonimo...» chiosa fra il serio e il faceto Amato. I CRONICI in trattamento sono 165, i medici sette più il professor Amato con un posto da medico che non è stato mai rimpiazzato da due o tre anni. «Eppure noi abbiamo il medico presente 24 ore e copre qualsiasi esigenza - afferma - Svolgiamo attività in corsia e in ambulatorio. E quando uno dei nostri pazienti arriva in ospedale per qualunque sindrome e necessita di ricovero, abbiamo disposto che il nefrologo venga avvisato immediatamente. I nostri pazienti vanno seguiti con accortezze, come un riferimento infermieristico perché ad esempio se per incidente si tocca una fistola si compomette la funzionalità della dialisi. La fistola per una dializzato è la vita. Quando un dializzato o trapiantato arriva nei setting vogliamo essere avvertiti subito. Ci servono 8-10 posti letto, altrimenti come già succede i nostri pazienti vengono distribuiti fra i tre piani del Santo Stefano». I posti di degenza per la nefrologia dovrebbero essere assicurati nella polispecialistica, al primo piano assieme ai pazienti di oncologia e di reumatologia. «Dei 22 posti in genere a noi ne toccano 2-3, il che significa che la polispecialistica è orientata al 90% su un certo tipo di patologia - aggiunge Amato - Eppure la percentuale di mortalità è elevata anche per questi pazienti. I dializzati non scendono in piazza con striscioni per protestare, ma chiedono maggiore attenzione da parte del sistema regionale e locale». IL PROFESSOR Amato dall'alto dei quarant'anni vissuti in nefrologia indica una soluzione praticabile sia per venire incontro ai malati rendendo meno pesante la terapia sia per abbatterne i costi. «La dialisi domiciliare, sia peritoneale che extracorporea sono possibili a casa. La Regione Piemonte, ad esempio, corrisponde quote di rimborso a chi apprende le manovre per la dialisi e sostiene il dializzato che vi si sottoponga a casa. Per lui è un vantaggio perché resta comunque al suo domicilio. Per l'erario con la dialisi domiciliare si dimezza la spesa. Un dpaziente in ospedale costa 4Smila euro all'anno, a casa la metà». A PRATO una prova è stata fatta qualche anno fa. Due pazienti anche oggi sarebbero disponbili a farla, ma certo a fronte di un sostegno da parte della Regione per le spese della luce, dell'acqua necessarie per far funzionare il macchinario. L'esito al momento è scoraggiante. Amato: «Abbiamo fatto la richiesta, ma per ora nessuna risposta». Sara Bessi NEFROLOG IA II dirigente professor marcello Amato foto Attalmi 2. Sanità fiorentina e toscana Pagina 27 Due su d ieci sono immigrati «Giovan i con gravi carenze ig ien iche e alimentari» PRATO ha una peculiarità anche per quanto riguarda coloro che soffrono di problemi nefrologici. A svelare il dato è il direttore della nefrologia del, Santo Stefano profesosr Marcello professor Amato: «I120% dei pazienti sono extraeuropei, molti dei quali cinesi, pakistani, afroamericani e molti di loro sono giovani. Molto dipende dalle carenze igieniche in cui sono vissuti, dal tipo di cibo e per quanto riguarda i cinesi anche dalle erbe usate che provocano danni renali in tempi rapidi». Sarebbe opportuno per Amato spingere di più l'acceleratore sulla prevenzione: «Uno studio del Sant'Anna ci fa scoprire che i pazienti con malattie cronica del rene sono 7/8.000 dei quali il 10% corrono il rischio di finire in dialisi e di questi solo 200/300 persone vengono seguite per insufficienza renale. Il costo sociale per la fase conservativa sarebbe di 15mila curo all'anno per ciascun paziente. L'attività di prevenzione dovrebbe essere maggiormente sviluppata». sa.be. 2. Sanità fiorentina e toscana Pagina 28 Patto della salute, tesoretto per i farmaci costosi L'assessore Marroni svela gli effetti per la Toscana del piano nazionale Pino D î lasio FIRENZE PU ' S L I dal fondo sanitario, risorse che serviranno per acquistare farmaci costosissimi per terapie innovative. Il sistema toscano dei ticket che fa da bussola per l'intera sanità nazionale. E patologie che rientreranno nei livelli essenziali di assistenza, quindi saranno a disposizione gratuitamente. L'assessore regionale per il diritto alla salute Luigi Marroni elenca le ricette toscane contenute nel nuovo «Patto per la salute» che il ministro Beatrice Lorenzin sottoporrà ai governatori la prossima settimana. «E' l'accordo quadro - spiega Marroni - che impegnerà Regioni e Governo sulle politiche sanitarie. L'impianto è pronto, con tante innovazioni». dotto per le famiglie numerose». Toscana avrà più soldi nche per fl fondo sanitario nazionale che sa rà di 110 miliardi nel 2014, di 112 nel 2015 e 115 nel 2016 .. «Tutta Italia ci guadagnerà, la Toscana avrà la sua parte, che si aggira sul 6% del totale. I soldi in più serviranno per un tesoretto a favore dei pazienti toscani. Sono in arrivo farmaci e cure che risolveranno patologie gravi, ma sono costosissimi. Penso ai trattamento con- Pensate a un altro taglio di os 1 ali, di chirurgie e cen trali el 18? La prima è quella dei ticket leati al reddito e al nume ro di 'gli? «Oggi se l'uomo più ricco d'Italia è diabetico, ha l'esenzione totale dal ticket. In Toscana abbiamo legato i ticket all'Isee, al reddito familiare, lasciando esenti le patologie gravi e soprattutto quelle che comportano un ricovero. Il patto per la salute prevede una combinazione tra reddito e patologia, in particolar modo per la diagnostica e gli esami. Da noi funziona da tre anni, l'Isee allarga la fascia di esenzione ed evita i casi limite». Ci sa rà l'Isee in tutta Italia? «Il ministero dell'Economia ha sollevato tanti dubbi. Ma il reddito che servirà per i ticket sarà ri- IL REDDITO COME BASE Oggi chi è ricco e diabetico non paga nulla . B isogna combinare la situazione economica con te patologie Far pagare meno chi ha figli agenzie che si occupano di sanità, dall'ifa sui farmaci all'Istituto Superiore.... «L'Istituto superiore di sanità sarà commissariato per problemi di bilancio. Il ministro proporrà entro agosto una riforma della governance della sanità. Per i pazienti le cose cambieranno col tempo, se ne accorgeranno quando il sistema funzionera meglio». Cambierò anche l a rete dei medici di fa miglia? «Il patto della salute ha copiato il modello toscano delle aggregazioni funzionali e territoriali e delle case della salute. Per l'Italia sarà una rivoluzione, noi siamo già preparati a medici che lavorano in ambulatori e studi aggregati». tro l'epatite C, che si aggira sui 20-30mila euro, o a farmaci innovativi contro i tumori. La riorganizzazione e i processi di efficien- za di questi anni in Toscana ci permetteranno di usare i soldi in più per garantire ai toscani anche queste medicine costose». Cosa vuol dire rivedere i livelli essenziali di assiste nza? «Banalmente, sono le cure che passa la mutua, che tendenzialmente dovrebbero essere gratuite. La lista delle cure essenziali sarà aggiornata entro il 2014, come prevede il Patto. Ci sono nuove prestazioni da inserire nei Lea, come le terapie per l'Alzheimer. La Toscana ha invece inserito il vaccino per la meningite B e le cure odontoiatriche. Non sono livelli essenziali di assistenza, ma sono prestazioni che vogliamo estendere a tutti i toscani, in una sorta di lista regionale». «Ci sono standard di qualità e numerici, dai posti letto agli interventi minimi di chirurgia, da rispettare. Se un reparto non raggiunge la soglia minima, dovrà chiudere. E le centrali del 118 dovranno avere un bacino di utenza dal milione a 1,5 milioni di abitanti . La Toscana si è portata avanti con le riforme. Anche se nessuno voleva pagarne lo scotto e preferiva che fossero altri a farlo». LE MED ICI NE . INNOVATIVE n i soldi in più del Fondo nazionale garantirem o ai toscani trattamenti che costano motto, quelli per l'epatite C e le cure tumorali Volete anche accorpa tutte le 2. Sanità fiorentina e toscana Pagina 29 DOPO P ESA Pronto soccorso, Rossi boccia anche Livorno 1 LIVORNO «Dopo Pisa, ora Livorno. Continuo il mio viaggio nei pronto soccorso "peggiori" della Toscana. Dai dati del Mes i cittadini di Livorno sono molto insoddisfatti, sono molto critici, II pronto soccorso di Livorno soprattutto sui tempi d'attesa». A scrivere queste parole sulla sua pagina Facebook, ieri, è stato il governatore della Toscana, Enrico Rossi. Parole che arrivano dopo la presentazione del rapporto sulle performance della sanita 2. Sanità fiorentina e toscana L'esterno del pronto soccorso di Pisa secondo il Mef, il laboratorio Management e sanità della scuola Sant'Anna di Pisa. E dopo la bacchettata già data nei giorni scorsi dal presidente della Regione alla struttura pisana. «Chiedo al direttore Euge- nio Porfido - aggiunge quindi Rossi su Facebook rivolgendosi direttamente al vertice della Asl 6 di Livorno - di preparare entro quindici giorni un piano di intervento che con ogni mezzo migliori la situazione». CORIPROLINZIONE RISERVATA Pagina 30 Pronto soccorso, l'app ello dilla Fiais al governatore Cecina, il sindacato chiede all'Asl 6 più infermieri e operatori socio sanitari «Situazioni che creano diff lavorative per sicurezza e responsabilità» 1 CECINA «Situazioni di criticità, che creano difficoltà lavorative in termini di sicurezza e responsabilità». Sono quelle messe in evidenza dalla segreteria Fials provinciale di Livorno per il personale impegnato nel pronto soccorso dell'ospedale di Cecina. Un quadro che è tracciato nella lettera inviata nei giorni scorsi ai due direttori dell'Asl 6, quello dell'area sanitari a Carlo Giustarini e delle professioni infermieristiche ChiaraPini. In linea con quanto accaduto al pronto soccorso di Cisanello a Pisa, con la presa di posizione perentoria del governatore Enrico Rossi, la Fials chiede di «prendere provvedimenti per fare funzionare anche il pronto soccorso di Cecina, appena inaugurato due anni fa ma con così evidenti deficit di organico da non aver mai funzionato». E aggiungono: «Ad oggi la situazione non è migliorata, anzi l'organico è più carente dell'estate scorsa». In particolare, il sindacato L'ingresso al pronto soccorso di categoria rileva «un organico di personale inadeguato rispetto al numero degli accessi al pronto soccorso, soprattutto in estate». Che aggiunge: «Il turno notturno necessita di cinque unità infermieristiche per garantire la piena funzionalità del triage e l'applicazione dei protocolli regionali previsti per il rilevamento e monitoraggio degli utenti in attesa». E al contempo «dovrebbe essere incrementata la presenza notturna degli operatori socio sanitari (Oss) con una ulteriore unità». Per il sindacato sono «sottovalutati i carichi di lavoro rispetto alla tipologia di ricovero dei posti letto in Obi analoga, di fatto, a una medicina di urgenza che richiede un notevole impegno in termini di assistenza infermieristica e anche l'assegnazione specifica di un Oss per turno». La Fials registra invece «la riduzione nel tempo del personale infermieristico che non è stato sostituito. Di conseguenza il numero delle ferie da smaltire è aumentato a discapito del diritto al riposo psicofisico che viene messo in discussione anche dal protocollo adottato per la sostituzione delle assenze improvvise che obbliga il personale a rientrare al lavoro anche nel giorno di riposo». Ed evidenzia «una grave violazione contrattuale poiché viene richiesto al personale di rendersi disponibile nonostante non sia stato attivato l'istituto della reperibilità con la relativa retribuzione». Da qui la richiesta della segreteria ai due direttori di un incontro per affrontare la situazione. CRIPRODUZ IONE RISERVATA I'ronfo Sixroi i, l'appcllu Aclle 1 ials al gocerwtore 2. Sanità fiorentina e toscana Pagina 31 METÀ L IVORMESE Pronto soccorso bocciato da Rossi GOTI IN LIVORNO I ILTIRRENü li pronto soccoru. nei mirino di tossi I '- I-mbcr i,!", al turi,[- 2. Sanità fiorentina e toscana Pagina 32 fi pronto socco rso o dí Rossì II presidente della Regione: (Etra i peggiori, tempi di attesa troppo Iunghi». II direttore Asl: ecco come interverremo / LIVORNO «Dopo Pisa, ora Livorno. Continuo il mio viaggio nei pronto soccorso "peggiori" dellaToscana. Dai dati del Mes i cittadini di Livorno sono molto insoddisfatti, molto critici, soprattutto sui tempi d'attesa». Dopo aver bacchettato i pisani, ieri il governatore della Toscana, Enrico Rossi, ha scritto queste parole sulla sua pagina Facebook. Per poi rivolgersi direttamente al direttore generale della Asl 6: «Chiedo a Eugenio Porfido di preparare entro quindici giorni un piano di intervento che con ogni mezzo migliori la situazione». I dati a cui fa riferimento Rossi sono quelli presentati nei giorni scorsi dall'assessore regionale Luigi Marroni nel rapporto sulle performance della sanità del Mes, il Laboratorio Management e Sanità del Sant'Anna di Pisa. Per ogni Asl e azienda universitaria sono stati presi in esame alcuni parametri: si parla di assenze dei dipendenti e appropriatezza diagnostica. Ma, soprattutto, si guarda a come i pazienti vengono trattati. O meglio, alla percezione che hanno dei servizi resi. E secondo il Mes è codice rosso peri quattro pronto soccorso dellaAsl 6: il parametro pubblicato si assesta su 65,07 a fronte di una media toscana del69,127. La struttura livornese tra le peggiori della Toscana? «Bisognerebbe chiederlo al presidente cosa intende per peggiore controbatte Porfido - credo di poterlo interpretare nel senso che ci sono criticità rilevate dai cittadini rispetto ai tempi di attesa: non credo si riferisse alla qualità professionale degli operatori, che a mio avviso, e credo anche ad avviso del presidente, resta alta». Detto questo, «abbiamo già individuato un gruppo di persone, in particolare il responsabile del pronto soccorso, il direttore sanitario e il responsabile di presidio, che sta lavorando su questo problema. Sta definendo le criticità e le azioni che possiamo mettere in campo, oltre a quelle che avevamo già attivato». Lungo la costa si registrano criticità diverse. All'Elba, ad esempio, uno dei problemi prin- II direttore generale dell 'Asl 6, Eugenio Porfido, e il governatore della Toscana Enrico Rossi cipali è trovare professionisti peril pronto soccorso.ALivorno i tempi di attesa si allungano «soprattutto per i pazienti che hanno bisogno di prestazioni ambulatoriali». In pratica i codici bianchi che non vanno incontro al ricovero. Il flusso di accessi, sottolinea, non è ovviamente costante. Ma si registrano quotidianamente due picchi: nel primo pomeriggio e la sera. «Stiamo facendo una serie di valutazioni, 2. Sanità fiorentina e toscana mettendo in campo possibili soluzioni anche rispetto alla diagnostica», ripete Porfido. Un esempio: «Non abbiamo una tac dedicata al pronto soccorso, abbiamo fatto una richiesta alla Regione, che ha già detto che c'è una particolare attenzione. Sarebbe funzionale alla gestione dell'emergenza, evitando spotamenti...». «Stiamo lavorando - riprende - per far sì che quello di Livorno diventi l'ospedale di ri- ferimento per acuti. Abbiamo appena attivato la guardia ortopedica notturna, che prima non c'era. E sta per decollare il servizio di reperebilità endoscopica. Due servizi rivolti al pronto soccorso, che impattano meno sui tempi di attesa, ma migliorano la qualità del servizio». «Questo per dire - conclude - che avevamo già colto le criticità e iniziato a metterci mano». (j.g.) ORIPRODl1Z10NE RISERVATA Pagina 33 I2inila c ontro ospedale a Montenero Le hanno raccolte Alba e iI fronte del no. Ieri la consegna ai consiglieri del Movimento 5 Stelle 1 LIVORNO Oltre 12mila firme per dire no al nuovo ospedale e sì alla riqualificazione di quello attuale. A raccoglierle, davanti al Poliambulatorio, è stata Alba che, un anno fa, insieme ad altri movimenti e forze politiche cittadine, dette vita a un comitato che riunì in un unico fronte anche l'Osservatorio trasformazioni urbane, Azione civile, Città Diversa, Movimento 5 stelle, Sel e Rifondazione. Ieri mattina, in Comune, il comitato ha consegnato a Stella Sorgente e Daniele Galli, i due consiglieri del M5S, una petizione da portare al sindaco Nogarin. La petizione chiedeva ai cittadini di firmare contro la costruzione dell'ospedale a Montenero e a favore della ristrutturazione della sede attuale: in 12mila hanno firmato. «Il nuovo ospedale - dice Marcello Lenzi di Alba - è stato al centro di tutta la campagna elettorale e ha visto opposte tutte le forze politiche con l'eccezione del Pd. Anche Sel, pur appoggiando Ruggeri, era contraria. Il nuovo ospedale sarebbe più piccolo, sorgerebbe in un'area con collegamenti difficili, verrebbe distrutta una collina verde di 20 ettari. Riteniamo di dover potenziare quello attuale, aprendo i reparti ristrutturati e ancora chiusi, dove si trovano macchinari nuovi e inutilizzati, come denunciato dal Fials, e creando una sanità più vicina al cittadino con la presenza dei distretti sanitari». «Il Movimento - spiega Sorgente - è al lavoro per tro- vare il modo migliore di recedere dal progetto di costruzione del nuovo presidio. L'assessore regionale Luigi Marroni e il presidente Enrico Rossi parlano di penali nel caso venga bloccato il progetto. A noi questo non risulta». Per Marco Bruciati, consigliere di Buongiorno e aderente al comitato: «La consegna delle firme è un atto formale per avviare un processo di discussione con la nuova giunta, dando voce ai livornesi». Valeria Cappelletti La consegna delle firme (Pentafoto) 2. Sanità fiorentina e toscana Pagina 34 oltre 68miIa accessi: i numeri del reparto pronto soccorso di Livornoé a struttura di maggiore rilevanza dell'As 6: coni suoi 65.075 accessi annui (2073) assorbe il 50,5% dell'utenza complessiva deII'aziienda sanitaria e costituisce, per importanza, la sesta struttura toscana, Gli accessi Sono in Calo: tra 2012 e 2013 Sono di mi nOtiti da 69.650 a €8.075 (-2,3%). 9l pronto soccorso evidenzia criticità per quanto riguardai tempi di attesa, la soddisfazione dei pazienti e il clima nterno. Con riferimento ai tempi di attesa, i dati della Regione dicono che: il 44,49% dei pazienti con codice giallo viene visitato entro 30 minuti dal triage, a fronte di una media regionale del 72,1%, con un peggioramento di 1 punto percentuale rispetto al 2012; .il 65,9% dei pazienti con codice verde viene visitato entro un'ora dal triage,afronte di una media regionale dei 77,7°/o: in questo caso il dato migliora rispetto al 2012 (+1,6 punti). Con riferimento ai tempi di permanenza in pronto soccorso, ossia a differenza tra il momento dell'accettazione al trlageequello della dimissione, la performance é positiva: il 77,5% dei pazienti con codice verde che non vengono successivamente ricoverati ha avuto tempi di permanenza inferiori alle 4 ore (dato pressoché stabile rispetto al 2012): a media regionale 2013édi 82,9%; ll91%dei pazienti inviati al ricovero dal pronto soccorso ha avuto tempi di permanenza inferiori alle 5 ore (in peggioramento di 3,7 punti rispetto al 2012: questo indicatore, però. riflette la capacità sia dei pronto soccorso di fungere da filtro sui ricoveri sia dei reparti di accogliere i pazienti): la media regionale 2013êdi 91,2%. La valutazione del servizio da parte degli utenti, rilevata neli'indagine svolta nel 207.3 dal MES, é complessivamente negativa con riferimento a tutte le dimensioni (rapporto con il personale medico ed infermieristico, coinvolgimento del paziente nella scelta dei percorso di cura ed umanizzazione della relazione con il personale, tempi di attesa ed accoglienza al triage, comfort e pulizia delle strutture). La percentuale di utenti che si allontanano spontaneamente dal pronto soccorso dopo il triage ë pari a 3.7 pazienti ogni 100 accessi (ma in netto miglioramento rispetto al 2012: + 12.4%), a fronte di una media regionale 2013 di 2,5. 2. Sanità fiorentina e toscana Pagina 35 CON LA COOP ERATIVA «UOPPORTUNITK» Tutti «A casa di Marcella» L'affittacamere gestito da disabili LAVORO e opportunità per il terzo settore. Apre a Pisa il primo affittacamere gestito da personale con disabilità intellettiva medio-lieve. L'apertura rappresenta il debutto della cooperativa sociale «L'Opportunità» di Pisa, sostenuta nel progetto dall'associazione Anffas Onlus di Pisa e dalla Società cooperativa Aforisma. L'obiettivo è realizzare un inserimento lavorativo effettivo per un gruppo di persone con handicap cognitivi. L'interesse è sviluppare un'attività imprenditoriale nel settore del turismo. L'affittacamere «A casa di Marcella» si trova in via Italo Simon 19 a Pisa (a 150 metri dall'ospedale di Cisanello) ed è stato realizzato grazie alla corresponsione di fondi della comunità europea, finanziamento corrisposto dalla Esprit-tre, ente che gestisce risorse pubbliche. L'IDEA è partita dall'esigenza, rilevata da Anffas ed Aforisma, di cambiare punto di vista rispetto alla consueta impostazione as- sistenzialistica che accompagna il tema della disabilità, andando a ricercare nuove modalità per affrontare la questione dell'inclusione sociale e lavorativa dei ragazzi con disabilità intellettiva. Il bed&breakfast di Cisanello ha già assunto due dipendenti e aspira a crescere sempre più. «Abbiamo bisogno dell'appoggio 4. Servizi sociali delle istituzioni - afferma Maria Giovanna Samperisi, presidentessa della cooperativa "l'Opportunità" - è importante creare occasione di lavoro anche per questi ragazzi che difficilmente riescono ad inserirsi nel mercato occupazionale». Il servizio di «A casa di Marcella» è attivo dal 1 ° giugno scorso. «Istituzioni, associazionismo, terzo settore e mondo della cooperazione si sono uniti mettendo a disposizione le proprie competenze e la propria passione» continua Samperisi». Hanno presentato l'apertura Maria Giovanna Samperisi, presidente coop. L'Opportunità, Grazia Ambrosino, Presidente Coop. Aforisma Rosa Antoni, Referente Anffas Onlus Pisa, Giuseppe Cecchi, direttore Società della Salute. Info: 393.9131476 o www.acasadimarcella.com Michele Bulzomì Pagina 36 In piazza per dire no all'eccess o di alcol e a ll'uso di droghe Volontari nel centro storico per avvicinare i giovani protagonisti della movida e metterli in guardia dai rischi di Luca Lunedì 1 PISA Al centro della movida per cambiare la movida. Era questo l'obiettivo de "La notte di qualità", l'iniziativa che ieri sera si è tenuta in piazza delle Vettovaglie a cura del progetto Extreme. Un team di informatori e di operatori sociali hanno preso possesso del luogo simbolo della vita notturna pisana con l'obiettivo di informare sulle conseguenze che l'uso e l'eccesso di determinate sostanze (alcol e stupefacenti) hanno sul corpo e sulla psiche. E stato proposto un modo diverso di vivere la notte, tanto per i giovani che affollano la piazza quanto per esercenti ed operatori della sicurezza. Forte di un'esperienza ormai decennale (il progetto è nato nel 1999 come sperimentazione all'interno di Arezzo Wave) e di operatori specializzati, i ragazzi di Extreme hanno allestito all'in- terno della piazza un punto informativo, un etilometro gratuito e una postazione di "chill out". Quest'ultima in particolare era una zona di decompressione, «uno spazio appartato spiega Chiara Gagliani, una delle responsabili del progetto dove le persone si possono rilassare, prendere una pausa bevendo acqua o mangiando frutta, parlando con i nostri operatori per soddisfare qualche curiosità». Extreme si è occupato negli anni di grandi eventi (rave party, festival) ma la realtà di piazza delle Vettovaglie è diversa, in questo caso si parla di uno spazio cittadino aperto al passaggio di tutti: «Ne siamo consapevoli - continua Gagliani infatti abbiamo adottato un approccio diverso: abbiamo puntato più sulla prevenzione e l'informazione, per esempio sui rischi dell'alcol alla guida». «Ë un tipo di approccio già sperimentato a Firenze - spie- ga ancora Gagliani - in quel caso abbiamo distribuito questionari d'indagine a tutti i soggetti coinvolti. Serve a non ridurre il tutto al solo problema della sicurezza. l commercianti possono smettere di servire alcol a chi non è in condizioni di guidare e molti lo stanno già facendo, i vigili o la polizia possono trovare un modo di gestione hasato sul dialogo». Un servizio di consulenza creato dalla Regione che prevede la possibilità da parte dei Comuni che ne fanno richiesta di accedervi gratuitamente. Pisa lo ha fatto e, come spiega l'assessore alla cultura Dario Danti, «è un progetto importante e innovativo, che vogliamo sperimentare per provare a renderlo stabile. Vogliamo garantire una presenza sociale e culturale nelle piazze facendo vivere il centro con iniziative partecipate e vitali come abbiamo fatto con la "Notte della Taranta" che ha portato oltre 5mila persone in piazza dei Cavalieri senza problemi e incidenti ». Un'attenzione particolare è stata poi rivolta ai giovanissimi: «I ragazzi under 18 - spiega Chiara Gagliani - approcciano la vita notturna per la prima volta e come per tutte le cose lo fanno spinti da una grande curiosità. Per questo sono più inclini a provare molti tipi di sostanze ma è anche per questo che spesso sono i primi a farci domande e chiedere risposte. Lamentano una scarsa informazione sugli effetti di quelle sostanze sul fisico e sui pericoli che ne derivano a lungo termine». ffi Na,z, per 4. Servizi sociali ;,' Pagina 37 di veronica Potenza 1 MONTELUPO "Questo è un terrore. Basta, ho detto tutto". È con questa sintesi spietata, pronunciata con lo sguardo di chi ha lasciato che la rassegnazione avesse la meglio sulla rabbia e sulla speranza, che uno degli internati dell'Opg di Montelupo ha accolto la delegazione che insieme a Ignazio Marino, allora presidente della Commissione d'inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio sanitario nazionale, varcó la soglia dell'istituto nel 2010. A distanza di 4 anni quelle immagini, assieme a quelle girate negli altri cinque ospedali psichiatrici giudiziari italiani, sono diventate materiale per un film-documentario, "Lo Stato della follia", che andrá in onda mercoledì prossimo su Raia. «Eravamo storditi - racconta il regista 43enne Francesco Cordio, autore di quei filmati perché quello che stavamo riprendendo era lo Stato, lo Stato che faceva un mea culpa. Mi colpi il totale abbandono di quelle persone, non solo da parte del personale ma anche delle loro stesse famiglie. Di Montelupo in particolare trovai paradossale il fatto che un posto cosí bello ospitasse una discarica umana. La bellezza della Villa Medicea e del luogo strideva con quello che trovammo all'interno: sembrava un castello degli orrori». Gli spezzoni girati insieme alla cosiddetta "commissione Marino" sono intervallati, nel film, dal racconto di Luigi Rigoni, un attore che in questa occasione non recita una parte ma racconta ció che lui, in prima persona, ha vissuto all'interno dell'Opg di Aversa nel periodo in cui vi è stato internato. Francesco Cordio ha prodotto autonomamente "Lo Stato della follia". L'opera è dedicata a uno degli internati incontrati durante le riprese. Da una cella dell'Opg di Reggio Emilia il ragazzo, 40 anni circa, aveva detto alla commissione: «l'uomo è un animale che puó pro- 4. Servizi sociali L'orrore deli' Opg raccontato dagli internati Mercoledì su Raitre andrà in onda il film documentario girato in parte a Montelupo vare ad abituarsi ma qui viene messo a dura prova». «Mi aveva colpito perché aveva uno sguardo magnetico - racconta il regista - ed era molto lucido. Chiesi informazioni su di lui e scoprii che poche settimane dopo la nostra visita si era tolto la vita». La sua telecamera ha catturato suoni, volti e ambienti che sembrano appartenere a un'epoca passata. Il polverone sollevato dalla Legge Basaglia che portò, sul finire degli anni '70, alla chiusura dei cosiddetti manicomi, nel tempo si è posato, lasciando sul campo queste sei strutture nelle quali il tempo sembra essersi fermato. Il documentario ci accompagna tra water luridi a un passo dalle testate dei letti, stanze affollate fino all'inverosimile e letti di costrizione con buchi Quando siamo entrati eravamo storditi: queIIo che stavamo riprendendo era lo Stato. In quel momento stava facendo "mea culpa" arrugginiti al centro per far defluire le feci e le urine dei pazienti immobilizzati. «Sono rimasto un po' bambino ma sono intelligente racconta un altro degli internati di Montelupo - aiutatemi, fatemi aprire la cella che vi spiego tutto». L'uomo continua a rivolgersi ai membri della commissione raccontando che da bambino si interessava di musica sin- fonica e classica. «Ho avuto due amni e sono chiuso da dieci, mi hanno dato anche delle sostanze sbagliate che mi hanno... vede che ho gli occhi brutti?». Con la voce rotta dal pianto, invita gli operatoria riprendere una foto che ritrae lui e sua sorella da piccoli: "Ero un bambino normale, un bambino normale!". Immagini diffici- li da commentare quelle immortalate dal regista romano: i muri scrostati, le muffe, gli spazi opprimenti, gli abiti lisi, le coperte sporche. In Parlamento Marino riferirà tutta la disperazione incontrata tra quei corridoi non tralasciando particolari agghiaccianti come il fatto che alcuni internati lasciavano le bottiglie d'acqua dentro i water per raffrescarle e renderle bevibili nelle giornate più torride. «Era la prima volta - racconta Cordio - che del materiale video finiva tra degli atti parlamentari. Fu Napolitano stesso a chiedere alla Commissione di raccogliere quel materiale». Alla luce di quanto emerso, fu ordinato il sequestro di un braccio dell'Ospedale psichiatrico giudiziario montelupino e fu partorito quel provvedimento che avrebbe dovuto sancire il definitivo superamento degli Opg a partire dal 31 marzo 2013. Peccato però che a questo abbiano fatto seguito 2 proroghe: prima al 31 marzo 2014 e poi al 1 aprile 2015. Pagina 38 L'internodiunaeelladell'OspedalepsichiatrieogiudiziariaieE'ie gressodiraeracella:soeroa2sieis >-. ;c ; fa' : ! ; ,.>>- ollia"diFrancesco COrdiO Dopo quella visita moti cambiamenti Gli internati sono scesi da 170 a cento molte cose nell'opgdi monte lupo sono cambiate iseguito deiHnchiestasvolta dal Senato. li numero degli internati è passato da 170 a tOO circa e la struttura è stata fatta oggetto di interventi rnlgiioratlvi. Permangono però gravi carenze, dovute soprattutto al personale insufficiente. «Quelle immagfnf parlano da sola - dice Antonella Tuoni. al timone dell'Opg dal 2011 - sono un cazzotto allo stomaco. Nel video sl è indugiato sull'area più deteriorata ma è innegabile che ci fossero condfzfonl inumane e degradanti;,. La direttrice spiega che ad oggi, seppur dissequestrata, quell'area è ancora inagibile e che è in corso una bonifica di una porzione di piano nel quale l'anno scorso Si è sviluppato un incendio. Antonella Tuoni ha voluto sottolineare l'abnegazionee l'inipe-PO elle contraddistingue il lavoro degli operatori alle sue dipendenze. «Chi guarda immagfnf come quelle registrate dalla commissione Marino è portato ad attribuire la responsabilità a chi lavora nelle strutture, a identificare gli operatori con degli aguzzini. voglio però precisare chele responsahiiftà vanno cercate molto più in alto,,. Al suo arrivo il budget annuale per la manutenzione ordinaria e straordinaria della struttura era pari a l8.000 puro, una cifra assolutamente insufficiente per un edificio di quelle dimensioni e con quelle caratteristiche. «Abbiamo circa 80 poliziotti penitenziari, 20 in meno rispetto a quelli previsti. Questo non mi consente di gestire i turni in maniera adeguata e gli operatori sono soggetti a un carico df stress eccessivo». Non va meglio sul fronte dei personale sanitario: dopo le 18:00 restano in turno soltanto un infermiere e un medico erfco, nessuno psichiatra. «voglio davvero credere che il 2015 coinciderà con ll superamento degli Opg- conclude la direttrice - le soluzioni possono essere trovate rapidamente se lo si vuole. Spero quindi che non andremo incontro a una nuova proroga perché si tratterebbe di un'altra sconfitta». 4. Servizi sociali Pagina 39 E Furti in corsia Acciuffati due giovani ACCIUFFATI e costretti ad ammettere tutto. Rubavano dentro l'Ospedale di Cisanello. Due uomini, un ragazzo italiano e un extracomunitario, sono stati beccati nella tarda mattinata di ieri dalle guardie giurate in servizio al presidio di Cisanello dopo che un medico aveva segnalato la loro presenza in un'area riservata dell'Ospedale. L'immediato intervento delle guardie giurate è riuscito a cogliere sul fatto i due che sono stati poi consegnati alla Polizia immediatamente intervenuta sul posto. I due sono stati identificati e perquisiti fuori dall'Ospedale e sono stati accusati del furto di oggetti personali di medici e pazienti chiusi negli armadietti. E probabile che ai due, ora nelle mani della polizia, siano imputabili anche alcuni furti subiti da anziani nelle corsie di degenza. Segnalazioni Pagina 40 San l Ì , muo re ann i d i emor rag i a ce reb rale Ì fegato UNA SANMINIATESE di 84 anni ha donato il fegato. Il prelievo è stato fatto al "San Giuseppe" di Empoli nella tarda serata di giovedì quando la donatrice era deceduta a causa di emorragia cerebrale. Il prelievo dell'organo, consentito dai familiari della zona residente a San Miniato, è stato eseguito dall'équipe medica di Pisa. Il personale medico, infermieristico e di supporto della rianimazione e della sala operatoria del "San Giuseppe", nonché i professionisti del coordinamento locale donazione di organi e tessuti dell'Asl 11, hanno coadiuvato ed assistito l'intero svolgimento delle delicate operazioni che caratterizzano le donazioni di organi. Nell'Asl 11, quindi, sono stati realizzati già nove prelievi di organi, otto di cornee e tre donazioni di tessuti dall'inizio del 2014. Il gesto di questa sanminiatese può contribuire ad aumentare la cultura sull'importanza della donazione degli organi Segnalazioni Pagina 41