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Now - Mattia Esse International Class
Mattia Esse International Class
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MATTIA ESSE
Classe Internazionale
REGOLE DI STAZZA
Sommario
Art. 1 - MONOTIPIA ........................................................................................................2
Art. 2 - DEFINIZIONI .......................................................................................................2
Art. 3 - IDENTIFICAZIONE .............................................................................................2
Art. 4 - REGISTRAZIONE - MISURAZIONE - STAZZE ..................................................2
Art. 5 - RICONOSCIMENTO: EMBLEMA DI CLASSE - NUMERO VELICO....................3
Art. 6 - SCAFI...................................................................................................................3
Art. 7 - TRAVERSE ..........................................................................................................3
Art. 8 - TRAMPOLINO......................................................................................................4
Art. 9 - DERIVE ................................................................................................................4
Art. 10 - TIMONERIA .......................................................................................................5
Art. 11 - ALBERO.............................................................................................................5
Art. 12 - MANOVRE FISSE ..............................................................................................5
Art. 13 - VELE ..................................................................................................................6
Art. 14 - MANOVRE CORRENTI......................................................................................7
Art. 15 - DIMENSIONI SCAFI...........................................................................................8
Art. 16 - VARIE.................................................................................................................8
Art. 17 - EQUIPAGGIO ....................................................................................................8
Art. 18 - SICUREZZA .......................................................................................................8
Art 19 - INNOVAZIONI TECNICHE..................................................................................8
Art 20 - MODIFICA ALLE REGOLE DI STAZZA..............................................................8
Tav. 1 PIANO DI MISURAZIONE RANDA..................................................................10
Tav. 2 PIANO DI MISURAZIONE FIOCCO ................................................................11
Tav. 3 PIANO DI MISURAZIONE SPINNAKER..........................................................12
Mattia Esse International Class
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Art. 1 - MONOTIPIA
Il “Mattia Esse” è una classe monotipo da regata per due persone di equipaggio.
Gli scopi della monotipia sono:
1.1 evidenziare il confronto tra gli equipaggi e non fra le imbarcazioni;
1.2 mantenere nel tempo la competitività delle imbarcazioni;
1.3 controllare losviluppo tecnico ed il miglioramento del Mattia Esse.
A tal fine un certo numero di pezzi dell’imbarcazione dovrà essere fornito da un
Costruttore autorizzato (scafi, traverse, derive, albero, timoni), altri dovranno sottostare a
determinati vincoli (vele, manovre fisse, trampolino, manovre correnti), altri sono liberi
(produttore delle vele e del trampolino, cime, bozzelli, strozzatori, manovre correnti).
In questo regolamento quello che non è esplicitamente consentito, è da ritenersi vietato.
Art. 2 - DEFINIZIONI
Nel presente regolamento si intende:
2.1 per “Mattia Esse” il catamarano a vela lungo 5,48 mt. progettato dall’Ing.Enrico
Contreas;
2.2 per “Progettista” l’Ing. Enrico Contreas;
2.3 per “Costruttore” ogni Costruttore in possesso in possesso della licenza di
costruzione del Mattia Esse o delle sue parti soggette ad autorizzazione. Detta
licenza viene rilasciata dal progettista Ing. Enrico Contreas.
2.4 per “Commissione tecnica” l’organo collegiale formato dal Progettista e dai
rappresentanti dei Soci della Classe, che delibera in materia di Regolamento di
Stazza.
2.5 per “Regolamento di Stazza” l’insieme delle regole che amministrano la monotipia
del Mattia Esse.
Art. 3 - IDENTIFICAZIONE
3.1 un numero progressivo di identificazione deve essere inciso o scritto in modo
indelebile su ogni scafo, questo numero verrà riportato nel certificato di stazza.
3.2 un numero velico progressivo internazionale viene assegnato ad ogni imbarcazione
dalla Segreteria di Classe dietro richiesta del Proprietario.
3.3 l’identità di ogni imbarcazione è determinata dagli scafi, ogni altra componente viene
considerata ricambio; il numero velico, una volta assegnato, rimane legato alla
imbarcazione per cui viene richiesto e con cui viene stazzato.
Art. 4 - REGISTRAZIONE - MISURAZIONE - STAZZE
4.1 per partecipare a regate di Classe l’imbarcazione deve essere dotata del Certificato
di Stazza.
4.2 l’ottenimento del Certificato di Stazza è a carico del proprietario, il quale dovrà
richiedere:
4.2.1 alla Segreteria nazionale un numero velico ed il modulo per il certificato di
stazza.
4.2.2 ad uno Stazzatore ufficiale, l’effettuazione delle operazioni di misurazione e il
rilascio del Certificato di Stazza. Le spese sono a carico del Proprietario della
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imbarcazione.
4.3 uno Stazzatore non può stazzare una barca di sua proprietà.
4.4 le barche già stazzate possono essere sottoposte ad una nuova misurazione, su
richiesta della Commissione Tecnica ed a discrezione del Comitato di Regata, ma
comunque solo da parte di uno Stazzatore ufficiale.
4.5 il Proprietario dell’imbarcazione deve essere in grado di mettere a disposizione dello
Stazzatore l’imbarcazione nelle sue singole parti per i controlli richiesti.
Art. 5 - RICONOSCIMENTO: EMBLEMA DI CLASSE - NUMERO VELICO
L’imbarcazione viene riconosciuta tramite:
5.1 l’emblema di classe che dovrà:
5.1.1 essere di colore blu,
5.1.2 essere incollato e/o cucito su ciascun lato della randa, retro contro retro,
all’altezza dell’incappellaggio, con misure in accordo alla Tav. 5 Dis. 1.
5.2 il numero velico che dovrà:
5.2.1 essere posto immediatamente sotto l’emblema di classe, su entrambe le facce
a differente altezza: il numero sul lato destro sarà posto sopra quello sul lato
sinistro;
5.2.2 essere di colore fortemente contrastante il colore della randa;
5.2.3 avere le seguenti dimensioni minime:
altezza mm. 300, larghezza mm. 200, il numero 1 che dovrà essere largo
almeno 45 mm.; la distanza tra un numero e l’altro e la balumina deve essere
di almeno 60 mm.
Art. 6 - SCAFI
6.1 ciascuno scafo deve:
6.1.1 essere prodotto da un Costruttore autorizzato, in accordo con le specifiche di
costruzione stabilite nel progetto.
6.1.2 pesare almeno 41 kg. (il peso comprende: scafi, lande, cinghie punta piedi,
canalette per inferire il telo, femminelle o agugliotti del timone, guance dei
timoni, eventuali pesi correttori che devono essere fissati stabilmente agli scafi)
6.2 rispettare le seguenti distanze:
6.2.1 tra il punto di attacco degli stralletti e la faccia prodiera della traversa anteriore:
mm. 1960 (+/- 15 mm.), l’asse del perno di fissaggio dello stralletto alla landa di
prua deve essere a mm. 15 dalla coperta (+/- 5 mm.)
6..2.2 tra il foro di attacco di ciascuna sartia e lo spigolo superiore esterno dello
specchio di poppa: mm. 2220 (+/- 15 mm.)
6.3 non è consentito:
6.3.1 far passare negli scafi nessuna attrezzatura dormiente o corrente, eccetto le
derive.
6.3.2 modificare la forma degli scafi.
6.3.3 applicare alettoni, hydrofoils, deflettori di spruzzi, trampolini sporgenti dagli
scafi, spoiler, spessore per modiificare l’assetto degli scafi.
6.3.4 effettuare riparazioni con l’impiego di materiali che differiscano da quelli
utilizzati per la produzione originale degli scafi.
Art. 7 - TRAVERSE
Gli scafi sono uniti da una traversa di prua e da una traversa di poppa.
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7.1 esse devono:
7.1.1 essere alloggiate nelle loro sedi originali;
7.1.2 avere il tipo di fissaggio previsto in origine per quella versione di scafi;
7.1.3 essere costruite con profilati forniti dal Costruttore;
7.1.4 avere fissato al centro, con tolleranza di 10 mm., il piede dell’albero, in modo
che non possa scorrere sulla traversa. Esso deve essere quello fornito dal
Costruttore.
7.2 Esse non devono:
7.2.1 essere fissate permanentemente;
7.2.2 presentare carenature di raccordo con gli scafi;
7.2.3 avere il diamante sotto la traversa anteriore.
Art. 8 - TRAMPOLINO
8.1 Il trampolino deve:
8.1.1 ricoprire l’area compresa tra la traversa di prua e quella di poppa e le linee di
insellatura interne degli scafi;
8.1.2 essere inferito lungo la traversa anteriore e nelle canalette applicate agli scafi;
8.1.3 essere tesato solo tramite la legatura alla traversa posteriore e, solo per gli
scafi prodotti fino al 31.12.92, ai due ponticelli fissati sugli scafi.
8.2 Il trampolino non deve:
8.2.1 presentare aperture la cui superficie complessiva superi 10 dmq., oltre a quelle
strettamente necessarie per il suo fissaggio;
8.2.2 essere costruito con materiale che differisca da quello fornito di serie dal
Costrutttore;
8.2.3 distare dalla traversa posteriore più di 50 mm.;
8.2.4 passare al di sopra della traversa anteriore.
8.3 Sono liberi:
8.3.1 il costruttore del trampolino;
8.3.2 il tipo, il materiale, il posizionamento e il numero delle sacche, delle cinghie e
delle attrezzature fissate al telo.
Art. 9 - DERIVE
9.1 Le derive devono:
9.1.1 potersi sfilare dall’alto;
9.1.2 poter scorrere nelle scasse originali;
9.1.3 pesare almeno 3,0 kg. l’una;
9.1.4 essere costruite con i profili in alluminio forniti di serie dal Costruttore.
9.2 Le derive non devono:
9.2.1 avere parti mobili atte a modificare il profilo nella parte immersa;
9.2.2 superare la lunghezza di mm. 1270.
9.3 Sono consentiti:
9.3.1 manovre atte a sollevare e abbassare le derive;
9.3.2 riporti di resina nelle casse della deriva con lo scopo di eliminare eventuali
giochi e di centrare la deriva con incidenza zero sia longitudinale che
trasversale;
9.3.3 l’utilizzo di profili di altro tipo, ma solo per le barche stazzate anteriormente al
31.12.97. La possibilità di utilizzare questi profili scadrà in data 31.12.2001.
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Art. 10 - TIMONERIA
10.1 I timoni devono:
10.1.1 essere forniti da un Costruttore autorizzato ( sino al 31.12.2001 sono
autorizzati il Cantiere Mattia & Cecco e Pellicciari;
10.1.2 pesare almeno 2,350 kg. cadauna pala e almeno 6,5 kg. la timoneria
completa di scatola, barra di accoppiamento e stick;
10.1.3 ruotare verso l’alto, comandate tramite la barra;
10.1.4 avere l’asse di rotazione parallelo allo specchio di poppa e distante da esso
non più di 40 mm.;
10.1.5 avere la barra di accoppiamento il lega di alluminio.
10.2 Sono consentiti:
10.2.1 l’utilizzo di timoni di altro tipo, ma solo per le barche stazzate anteriormente
al 31.12.97. La possibilità di utilizzare questi timoni scadrà il 31.12.2001;
10.2.2 l’utilizzo di stick telescopici realizzati in fibra di vetro.
Art. 11 - ALBERO
11.1 L’albero deve:
11.1.1 essere costruito con un profilato e montare fusioni fornite dal Costruttore;
11.1.2 essere stagno, se divisibile deve essere stagna almeno la parte superiore;
11.1.3 avere il punto di attacco del sartiame a una distanza massima di 5540 mm.
dalla base del profilato;
11.1.4 avere gli attacchi per i trapezi distanti non più di 50 mm. sopra o sotto il
punto di attacco delle sartie;
11.1.5 avere il punto più alto di rinvio dello spinnaker ad una distanza massima
di 6560 mm. dalla base del profilato.
11.2 L’albero non deve:
11.2.1 essere più lungo di mm. 8050. La sua superficie è di mq. 1,52;
11.2.2 avere alcun meccanismo posto tra la base e il piede d’albero atto a
sollevare l’albero. E’ ammessa una pastiglia od una sfera posta in
un’apposita sede per facilitare la rotazione;
11.2.3 avere manovre correnti e fisse che passano all’interno della parte chiusa del
profilato.
Art. 12 - MANOVRE FISSE
12.1 L’albero è sostenuto da una coppia di sartie e uno strallo di prua a sua volta
attaccato a due stralletti;
12.2 sartie e stralli si attaccano all’albero in un punto singolo, col metodo originale;
12.3 sull’albero è ammessa una crocetta ed un rombo, i punti di attacco e le dimensioni
sono specificate nella tav. 4. Le crocette non devono essere costruite in fibra;
12.4 non sono ammesse altre manovre fisse oltre a quelle specificate al punto 12.1;
12.5 tutte le manovre fisse devono essere fatte con cavo metallico a sezione circolare e
non carenata costituito da più fili avvolti. Esse devono avere un diametro minimo di:
- sartie: 4 mm. - strallo: 3 mm. - stralletti: 3 mm. - ritenuta tangone: 2,5 mm.
- trapezi: 2,5 mm.
I cavi in acciaio possono essere rivestiti da una guaina rotonda di plastica;
12.6 tutte le manovre fisse non devono essere regolabili in navigazione;
12.7 le manovre fisse possono essere regolate solamente tramite: per sartie e strallo con
lande forate; per il rombo con arridatoi; non sono ammessi: paranchi, kandahar, altri
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arridatoi nelle manovre fisse.
Art. 13 - VELE
13.1 Generalità
13.1.1 Le vele possono essere confezionate da qualsiasi Velaio con materiale
poliestere tessuto e/o laminato;
13.1.2 altri materiali ad alto modulo(kevlar,carbonio, technora, twaron,spectra ecc.)
sono vietati per la costruzione delle vele, delle stecche e delle tavolette
di rinforzo delle vele. Il Pentex è un materiale consentito;
13.1.3 la disposizione e la grammatura dei ferzi che compongono le vele, la
dimensione e la forma dei rinforzi sono liberi;
13.1.4 in una regata di più prove si può usare un solo gioco di vele. In caso di
guasti non riparabili ed ottenendo il beneplacito della Giuria, si potranno
usare vele comunque stazzate;
13.1.5 le vele vengono misurate secondo gli allegati schemi di misurazione:
Randa = Tav. 1 - Fiocco = Tav. 2 - Spinnaker = Tav. 3
13.1.6 durante la misurazione:
a) deve essere applicata la tensione necessaria ad eliminare le
pieghe del tessuto;
b) le stecche, se inserite, non devono essere in tensione.
13.2 Randa
13.2.1 La Randa deve avere una superficie inferiore a mq. 12,42;
13.2.2 la randa non deve avere più di nove stecche: Nessuna stecca deve:
a) attraversare il lato “B” della randa,
b) avere larghezza superiore a 35 mm.,
c) sporgere più di 100 mm. dalla balumina,
d) avere parti mobili;
13.2.3 il metodo di regolazione della tensione delle stecche è libero;
13.2.4 la randa deve essere inferita per tutta la lunghezza del gratile nella
canaletta dell’albero;
13.2.5 non sono ammesse carenatura tra albero e vela;
13.2.6 la base della randa (lato B) non deve presentare convessità (allunamento
positivo):
13.3 Fiocco
13.3.1 sono consentite due stecche sulla balumina, ma di lunghezza inferiore a
200 mm.;
13.3.2 il fiocco può essere inferito in uno strallo cavo, ma deve essere quello
fornito dal Costruttore;
13.3.3 l’inferitura del fiocco può essere costituita da una parte di vela che si
richiude su se stessa, la misurazione del fiocco andrà fatta con l’inferitura
in posizione di lavoro;
13.3.4 il punto di scotta può essere costituito da una tavoletta con più punti di
attacco, ma deve essere di lunghezza, sul lato esterno, inferiore a 140 mm.
(lato H9). L’angolo massimo interno tra la tavoletta del punto di scotta e la
balumina è di 140°.
13.3.5 viene consentita l’installazione del fiocco autovirante, del tipo e nella
posizione indicata nella fotografia. Nota bene : l’uso del fiocco autovirante è
consentito sino al Campionato 2004 compreso; in sede di Assemblea 2004
verrà deciso se continuarne o meno l’uso.
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13.4 Spinnaker
13.4.1 Deve essere confezionato solamente con materiale tessuto, sono esclusi
i laminati;
13.4.2 la superficie risultante deve essere inferiore a 15,50 mq.;
13.4.3 eventuali rinforzi in materiale non tessuto non devono estendersi oltre
400 mm. da ogni vertice.
13.4.4 viene consentito l’uso del “LANCIASPI” , deve essere quello fornito dal
Cantiere, per l’acquisto fatto entro Dicembre 2003 sarà praticato un prezzo
di favore.
Art. 14 - MANOVRE CORRENTI
14.1 Trapezi
14.1.1 E’ consentito l’uso di una coppia di trapezi regolabili per lato. Devono essere
costituiti da un cavo di acciaio del diametro di almeno 2,5 mm. e da una
parte terminale in cima tessile del diametro di almeno 5 mm.
14.2 Randa
14.2.1 La randa deve essere issata a mezzo di una drizza;
14.2.2 il paranco di scotta della randa è fissato ad un carrello che scorre su una
rotaia rettilinea attaccata alla sola traversa posteriore;
14.2.3 il boma è vietato.
14.3 Fiocco
14.3.1 L’apertura dell’angolo di scotta può essere regolabile mediante dei cursori
che scorrono su rotaia;
14.3.2 sono ammessi sistemi di cime e bozzelli per la regolazione del punto di
scotta del fiocco (barber), ma i relativi punti di attacco non devono essere
fissati agli scafi. Non vi deve essere la possibilità di regolare l’angolo di
scotta oltre la linea interna degli scafi;
14.3.3 il fiocco deve essere murato al di sopra del punto di intersezione degli
stralletti, tale punto non deve essere regolabile in navigazione;
14.3.4 è consentito un meccanismo per avvolgere il fiocco su se stesso. Esso deve
essere costruito con parti normalmente reperiibili sul mercato.
14.4 Spinnaker
14.4.1 Deve essere issato a mezzo di una drizza rinviata sull’albero ad una altezza
non superiore a mm.6560 a partire dalla base del profilato;
14.4.2 la drizza può scorrere all’interno della canalina dell’albero;
14.4.3 la posizione degli strozzatori della drizza e della mura è libera;
14.4.4 deve essere murato su un tangone fissato in centro alla traversa
anteriore (+/- 15 mm.);
14.4.5 il tangone deve essere costituiito da un tubo in lega di alluminio a sezione
circolare costante avente: lunghezza massima 3450 mm. compresi i terminali
(misurati dalla faccia anteriore del profilato della traversa anteriore alla sua
estremità più a prua), diametro esterno minimo 50 mm., spessore minimo
1,5 mm. (Tav.5, Dis. 2);
14.4.6 la puleggia di rinvio della scotta deve essere fissata al perno di attacco
della sartia allo scafo;
14.4.7 non sono ammesse regolazioni dell’angolo di scotta dello spinnaker.
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Art. 15 - DIMENSIONI SCAFI
15.1 La larghezza massima è di mm. 2320;
15.2 la lunghezza massima è di mm. 5480:
15.3 il peso minimo della barca pronta alla vela, completa di ogni sua dotazione ed
attrezzatura è di kg. 157;
15.4 l’eventuale zavorra atta a far raggiungere il peso minimo deve essere fissata in
modo permanente e visibile alla traversa anteriore. Il peso verrà annotato sul
certificato di stazza.
Art. 16 - VARIE
16.1 Le parti metalliche dell’imbarcazione non devono essere sottoposte a lavorazioni
meccaniche e/o chimiche al fine di modificare il loro peso e/o la loro flessibilità;
16.2 non sono consentite apparecchiature elettroniche di ausilio alla navigazione
(speedometro, Log, Gps, etc.) salvo cronometri e bussole.
16.3 Campionato Nazionale : Numero Prove 7(sette) in 3 o 4 giorni, se possibile
massimo 2 prove nel primo giorno.
Art. 17 - EQUIPAGGIO
17.1 Per partecipare alle regate di classe almeno un membro dell’equipagggio deve
essere Socio della MATTIA ESSE INTERNATIONAL CLASS.
Art. 18 - SICUREZZA
18.1 In regata ogni imbarcazione dovrà avere una cima di raddrizzzamento fissata alla
base dell’albero per il suo immediato utilizzo. Questa cima deve essere lunga
almeno 10 metri e del diametro di almeno 8 mm..
18.2 la Commissione tecnica potrà intervenire giudicando la supposta pericolosità di una
imbarcazione e imporre le modifiche che riterrà necessarie.
Art 19 - INNOVAZIONI TECNICHE
Qualora un equipaggio desideri utilizzare od introdurre nuove soluzioni tecniche non
contemplate nel presente Regolamento, dovrà fare domanda alla Commissione Tecnica.
In caso di parere positivo potrà utilizzarle in tutte le regate di classe, (ad esclusione dei
Campionati Zonali, Regate Nazionali e Campionati di Classe), per il periodo stabilito.
Trascorso tale periodo e con esito positivo, la Commissione Tecnica sottoporrà questa
soluzione all’Assemlea dei Soci per valutarne la definitiva introduzione nelle Regole di
Stazza.
Art 20 - MODIFICA ALLE REGOLE DI STAZZA
20.1 Le eventuali modifiche da apportare a queste Regole di Stazza devono essere
approvate congiuntamente:
- dal Consiglio di Classe
- dal Progettista o dal suo mandatario
- dalla Federazione Italiana Vela.
20.2 Deroghe
Nonostante l’inserimento di nuova norme, le imbarcazioni regolarmente stazzate
potranno utilizzare determinati materiali o soluzioni consentiti all’epoca della
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stazzatura fino al momento in cui si renderà necessaria la loro sostituzione.
Le imbarcazioni per cui sia stata fornita, entro il 31.12.97, idonea dichiarazione e sia
stata fatta annotazione sul Certificato di Stazza, potranno continuare ad utilizzare le
parti ivi indicate, ma solo sino al 31.12.2001.
20.3 Tutto deve essere riportato in stazza entro il 31.12.2001.
20.4 Il presente Regolamento di Stazza ha validità a partire dal 01.01.2000.
Dervio, 15 Settembre 2003
MODIFICHE ALLE REGOLE DI STAZZA :
- 16.3 - NUMERO PROVE : 7 prove in 4 giorni, se possibile massimo 2 prove il
primo giorno (assemblea anno 2000)
- 13.3.5
- FIOCCO AUTOVIRANTE : viene consentita l’installazione del fiocco
autovirante, del tipo e nella posizione indicata nella fotografia. NOTA BENE : l’uso
del fiocco autovirante è consentito sino al Campionato 2004 compreso; in sede di
assemblea 2004 verrà deciso se continuarne o meno l’uso.
- 13.4.4
- LANCIA SPI : viene consentito l’uso del “LANCIASPI”, deve essere
quello fornito dal Cantiere , per l’acquisto fatto entro Dicembre 2003, sarà praticato
un prezzo di favore.
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Tav. 1
PIANO DI MISURAZIONE RANDA
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Tav. 2
PIANO DI MISURAZIONE FIOCCO
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Tav. 3
PIANO DI MISURAZIONE SPINNAKER
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Tav. 4 PIANO DI MISURAZIONE ALBERO
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Tav. 5 SIMBOLO DI CLASSE - ATTREZZATURA SPINNAKER
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