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Gli impianti dell`Ospedale San Luca
L’OSPEDALE DEL MESE San Luca, Lucca Gli impianti del nuovo ospedale GIUSEPPE LA FRANCA architetto I l nuovo ospedale di Lucca è il terzo che entrerà in funzione nell’ambito del progetto per i quattro Nuovi Ospedali della Toscana: molto simile a quelli di Pistoia e Prato, ne approfondiamo gli aspetti impiantistici più significativi. Entrato progressivamente in attività dallo scorso aprile, il nuovo ospedale sorge in località San Filippo, nella periferia orientale della città, in una zona caratterizzata da un tessuto a destinazione mista (residenziale a nord, commerciale e artigianale a sud) e dalla presenza di un complesso scolastico. L’ospedale sorge a circa 1 km in linea d’aria dal centro storico e dal tracciato dell’Autostrada Firenze-Pisa: il lotto irregolare, 32 TO NUMERO CINQUE - MAGGIO DUEMILA14 ampio 72.250 m 2, è accessibile attraverso la viabilità ordinaria e strade di nuova realizzazione. Dispone di 25.700 m2 di parcheggi separati per il pubblico e il personale, circondati da 13.400 m 2 di spazi verdi. L’impianto planimetrico (superficie coperta circa 16.000 m 2) si compone di: •un corpo in linea, che accoglie in prevalenza reparti di degenza a bassa intensità di cura, nel quale si apre l’ingresso principale per pazienti e visitatori; •una piastra vocata alle attività a più elevata intensità di cura e a maggiore contenuto tecnologico. L’insieme si presenta compatto, caratterizzato da uno sviluppo orizzontale bilanciato dal disegno verticale del manto esterno, sul quale si alternano pannelli di rivestimento colorati di bianco, beige, tortora e grigio scuro, ispirati ai materiali edilizi tipici della piana di Lucca. NUOVO OSPEDALE DI LUCCA Committente/concedente Regione Toscana, SIOR Sistema Integrato Ospedali Regionali Concessionario SAT Sanità Toscana Spa Soci Astaldi, Impresa Pizzarotti & C., Techint - Compagnia Tecnica Internazionale Consorzio di costruzione COSAT (Astaldi, Impresa Pizzarotti & C.) Progettazione opere edili e strutturali Studio Altieri Spa Progettazione facciate e sistemazioni esterne MCA Mario Cucinella Architects Progettazione impianti Studio Ing. Sani Gestione rapporti con enti amministrativi Studio Del Bino Direzione lavori arch. Maria Cristina Del Bino Sicurezza (progettazione) Arch. Alberto Altieri Sicurezza (esecuzione) Arch. Enrico Baldi Gestione servizi non sanitariGESAT L’ospedale in sintesi L’ospedale San Luca è una struttura per acuti a elevato contenuto tecnologico e assistenziale, flessibile e innovativo, capace di garantire servizi di elevato livello qualitativo in tempi contenuti. È stato concepito come luogo dell’accoglienza, della speranza e dell’attenzione, attraverso ambienti rasserenanti e confortevoli, in grado di facilitare lo svolgimento delle attività in piena efficienza e sicurezza. L’intero piano interrato, collegato al contiguo edificio economale mediante un doppio tunnel ipogeo con percorsi separati per il personale, il sistema di trasporto automatizzato e le reti impiantistiche, è riservato agli spogliatoi per i dipendenti, a funzioni di servizio e agli spazi tecnici. Il piano terreno, fortemente connotato dalle funzioni aperte al pubblico, si sviluppa attorno alla grande hall centrale, aperta verso la corte interna. In pros- Il nuovo atrio L’OSPEDALE DEL MESE simità dell’ingresso sono situati l’area accoglienza e il Cup, i reparti di Emodialisi (38 letti tecnici), il Poliambulatorio (30 ambulatori più 4 sale per chirurgia ambulatoriale). Il Polo endoscopico (4 sale), il Polo ortopedico (3 ambulatori e Litotritore), la Radiologia (3 rx, 1 Tac, 1 Rm e 4 sale ecografiche), la Medicina Nucleare (2 gamma camere più 1 Pet) e la Radioterapia (2 bunker per Tomoterapia più una sala per Roentgenterapia e Brachiterapia), il Centro trasfusionale (con sala Donatori e sala Aferesi) sono distribuiti nella piastra, attorno al Pronto soccorso con Degenza di osservazione breve (20 posti letto). La degenza di Psichiatria (12 posti letto) è posta in un’area protetta rispetto ai flussi principali, a contatto con l’esterno. Per mezzo di scale mobili, dalla hall si raggiunge il primo piano della piastra articolato attorno al grande spazio interno con negozi, luoghi di ristoro, sportelli bancario e postale, aree collettive con sedute, fioriere, telefoni, edicola e spazi per il culto. Qui si trovano Day hospital e Day Service (18 posti letto e 5 ambulatori), Medicina d’Urgenza (16 posti letto). Blocco parto (5 sale travaglio e altrettante sale parto e sala parto in acqua, più sala operatoria per parti Edificio economale (immagine Studio Sani) CENTRALI E RETI Questo terzo articolo sui nuovi ospedali toscani concentra la propria attenzione sul progetto degli impianti, in particolare quelli di ambito termomeccanico, che costituiscono uno dei capitoli più significativi per i consumi energetici delle strutture ospedaliere. Le dotazioni del nuovo Ospedale S. Luca di Lucca sono allineate agli standard correnti in fatto di efficienza energetica e gestionale: le principali centrali tecnologiche sono ospitate prevalentemente nell’Edificio dei servizi, in particolare: • il locale per lo stazionamento e la ricarica dei dispositivi per il trasporto meccanizzato pesante, con spazi per la loro manutenzione, al piano interrato; la sala per le infrastrutture informatiche, la control room impiantistica e il punto di controllo dei trasporti automatizzati le centrali impiantistiche termica, frigorifera, elettrica, idraulica e antincendio, al piano terreno; • le torri di evaporazione e le unità di trattamento dell’aria al servizio dell’edificio, queste ultime situate sulla copertura anche del corpo ospedaliero principale. La produzione del calore è affidata a: • due caldaie a condensazione (3,8 MWt complessivi), in acciaio a tubi di fumo e dotate di bruciatori ad alimentazione mista a gas o, in emergenza, a gasolio; • un cogeneratore a ciclo Otto (0,6 MWe) alimentato a gas metano, dotato di circuiti per il recupero dei cascami termici (usati per la rigenerazione dei rotori deumidificanti delle Uta (in estate), la produzione dell’acqua calda sanitaria, il riscaldamento e post riscaldamento), di un catalizzatore per i fumi di scarico e di dispositivi per l’abbattimento delle emissioni acustiche; • due generatori di vapore del tipo monobloccco (4,8 MWt complessivi), con dispositivi per controllo entro 72 h, sui quali è attestata le reti di distribuzione del vapore, diretto per usi tecnologici e indiretto (sterile) per umidificazione e sterilizzazione; • un gruppo frigorifero a recupero totale. Tutti i generatori di acqua calda e vapore sono del tipo intrinsecamente sicuro, senza l’obbligo di presenza di fuochista patentato, e sono dotati di recuperatori di calore per fumi facenti capo ai circuiti acqua calda a bassa temperatura. I circuiti primari sono previsti a portata costante, i secondari a portata variabile al fine di limitare l’energia di pompaggio, 34 TO NUMERO CINQUE - MAGGIO DUEMILA14 con effetti particolarmente efficaci nel periodo notturno e nelle stagioni intermedie; le valvole di regolazione sono del tipo a due vie. Le linee di distribuzione utilizzano un cunicolo tecnologico per raggiungere le sottocentrali poste nell’edificio principale, con circuiti per l’acqua in mandata a 45 °C (per post riscaldo) e a 85 °C (per batterie per Uta, gruppi di miscela radiatori, preparazione acqua calda sanitaria, rigenerazione adsorbitori; anche con funzione di soccorso del circuito a 45 °C). La differenziazione dei circuiti su due temperature alta e bassa, a funzionamento continuo e maggiormente ramificata, deriva dall’opportunità di impiegare quest’ultima per il più ampio sfruttamento delle sorgenti a bassa temperatura presenti (gruppo frigorifero, condensatori dei fumi delle caldaie, scambiatore di vapore nascente). La centrale frigorifera (8 MWf complessivi) impiega chiller con compressori a vite (classe energetica A), raffreddati con torri evaporative dotate di ventilatori assiali, a bassa rumorosità e modesta potenza installata, con sistema di dosaggio di biocida per prevenire la possibilità di sviluppo della legionella pneumofila. L’OSPEDALE DEL MESE cesarei), il Day Hospital Oncologico (20 posti letto) e il Dipartimento materno Infantile con Ostetricia (24 posti letto), Nido (24 culle), Pediatria (18 posti letto), e Terapia sub-intensiva neonatale (6 posti letto). Il secondo piano è il livello a vocazione chirurgica: si trovano Blocco operatorio (12 sale chirurgiche di cui 3 dedicate alla Day Surgery) con recovery room (6 postazioni), Emodinamica (2 sale), Terapia intensiva (14 posti letto) e sub-intensiva (16 posti letto), le degenze di Day surgery (34 posti letto) e Chirurgia (98 posti letto) oltre a 12 posti letto per degenze protette. Il terzo piano è dedicato alle degenze di Medicina (122 posti letto), oltre all’area direzionale-dipartimentale composta da sale riunioni e studi medici, singoli e in open space. Il limitrofo Edificio dei servizi si sviluppa su tre livelli in elevazione più l’interrato, per un totale di circa 7.000 m 2: accoglie i Laboratori e le restanti attività di servizio (uffici, logistica, cucina e centrali tecnologiche). Complessivamente l’ospedale San Luca mette a disposizione 410 posti letto a fronte di una superficie utile lorda totale di 49.532 m 2, pari a circa 120 m 2/posti letto. TRASPORTI MECCANIZZATI L’Ospedale San Luca dispone di due sistemi di trasporto meccanizzato: quello pneumatico, che veicola contenitori fino a 10 kg, e quello pesante, basato su carrelli autoguidati (AGV) in grado di spostare contenitori di dimensioni e peso consistenti contenenti farmaci, biancheria e pasti. Il funzionamento del sistema AGV non richiede sistemi di riferimento fissi: è ottimizzato tramite una centrale che programma il traffico dei veicoli attraverso une rete wireless, interfacciandosi con gli elevatori dedicati, le porte ad apertura motorizzata e l’impianto antincendio. Ogni carrello naviga grazie a un laser che scansiona costantemente gli spazi percorsi, confrontando i dati raccolti con quelli in memoria, in modo da riconoscere e correggere la propria posizione anche in presenza di ostacoli. La sanificazione dei carrelli viene effettuata da macchinari automatici. L’organizzazione del nuovo ospedale Il dott. Joseph Polimeni è direttore sanitario dell’Azienda Usl 2 di Lucca. «Il Nuovo Ospedale permetterà la piena attuazione del modello organizzativo per intensità di cura, che abbiamo già implementato con successo, ma anche con l’ovvia difficoltà derivante da un superato layout architettonico, nel vecchio Ospedale Campo di Marte ormai da oltre due anni. Tra i Gruppi di pressurizzazione dell’acqua calda sanitaria 36 TO NUMERO CINQUE - MAGGIO DUEMILA14 principi chiave a cui si ispira l’organizzazione del nuovo ospedale ci sono infatti: • la separazione netta tra i percorsi programmati e i percorsi in emergenza-urgenza; • la presenza di aree operative differenziate per diversi livelli d’intensità di cura; • l’implementazione di percorsi polispecialistici per tutte le piattaforme produttive nosocomiali (degenze, sale operatorie, spazi ambulatoriali, aree di diagnostica strumentale); • la centralizzazione delle attività per garantire maggiori standard di qualità, di efficienza e di sicurezza; • il miglioramento della interfaccia con le cure intermedie territoriali per ottimizzare la continuità assistenziale nel passaggio verso il domicilio del paziente. Il modello è basato sull’assistenza personalizzata e graduata per ciascun paziente in funzione della complessità assistenziale e del quadro di instabilità clinica. Esso, infatti, assicura la miglior qualità delle cure, avendo sempre il paziente al centro del percorso clinico-assistenziale, favorendo la responsabilizzazione degli operatori sanitari, l’integrazione interprofes- CLIMATIZZAZIONE E COMFORT COLLAUDO IN CORSO D’OPERA Il Blocco operatorio e il reparto di Terapia intensiva sono dotati di un sistema di deumidificazione con rotori essiccanti di tipo lavabile, resistenti a temperature di 121 °C, che vengono rigenerati tramite il calore recuperato dal cogeneratore. Ogni sala operatoria dispone di una propria unità di condizionamento, che permette a ciascuna equipe di scegliere le condizioni microclimatiche più consone all’attività da svolgere. Tutte le sale chirurgiche tranne quelle per piccoli interventi in Day surgery sono dotate di un plafone filtrante (F13) a flusso laminare. La climatizzazione dei reparti di degenza è realizzata da: - un impianto di ventilazione a portata variabile (VAV), a tutt’aria esterna, per il controllo termoigrometrico e la rimozione dei contaminanti, con dispositivi ad altissima induzione a flusso pulsante; - pannelli radianti a soffitto, disposti lungo il perimetro dell’involucro edilizio, alimentati con acqua a bassa e ad alta temperatura per compensare i carichi termici della facciata. Il regime variabile della portata dell’aria di ricambio riveste un significato igienico ed energetico. L’impianto eroga l’aria di rinnovo a portata minima (2,5 vol/h) durante le ore di basso affollamento, aumentandola nelle ore di afflusso del personale sanitario e dei visitatori, oppure in base alla necessità di raffrescamento dei locali. Senza interventi in campo ma operando direttamente dalla control room, le portate di ricambio possono crescere fino a 6 vol/h, in condizioni di sovrappressione o depressione, garantendo flessibilità nell’uso delle degenze. La particolare complessità dell’opera e dell’appalto di concessione ha fatto sì che la Commissione di collaudo in corso d’opera, stante la forma dell’appalto (project financing), abbiano assistito le Asl (quella di Lucca come quelle di Pistoia e Prato) nella fase realizzativa e in quella di avviamento funzionale della normale attività sanitaria. L’emissione di tutti gli atti necessari allo svolgimento delle funzioni si è svolta con sincronismo e tempestività: in questo modo non si sono verificati periodi di interruzione tra l’ultimazione dei lavori e la messa in funzione delle attività sanitarie. La Commissione ha effettuato una serie di prove e verifiche necessarie all’emissione del collaudo tecnico funzionale prestazionale e della sicurezza degli impianti meccanici, elettrici e delle opere civili. La stretta collaborazione con i responsabili del procedimento delle diverse aziende sanitarie e con i tecnici nominati per l’Alta vigilanza, oltre che all’accertamento del rispetto contrattuale e normativo di quanto realizzato, ha consentito la verifica del rispetto delle condizioni necessarie all’ottenimento dell’accreditamento sanitario. Presidente della Commissione di collaudo è l’ing. Marco Rasimelli (ad RPA Srl), che si è avvalso della collaborazione del geom. Carlo Rosi e degli ing. Luca Bragetta, Leonardo Ciarapica e Giuseppina Paoni; incaricato inoltre del collaudo statico delle opere strutturali. Collaudatore per gli impianti meccanici è il prof. ing. Mauro Strada (direttore tecnico Steam Srl), che si è avvalso della collaborazione dell’ing. Salvatore Galante. Collaudatori degli impianti elettrici sono stati l’ing. Gian Bruno Montorsi e l’ing. Francesco Frassineti (Politecnica Ingegneria e Architettura). 37 TO NUMERO CINQUE - MAGGIO DUEMILA14 Trasporto pesante (immagine Studio Sani) L’OSPEDALE DEL MESE GESTIONE AUTOMATICA E MANUTENZIONE Il sistema di supervisione impianti è altamente integrato, in quanto il fornitore di tutti gli equipaggiamenti è unico, ed è totalmente aperto verso tutte le periferiche più comuni di costruttori con protocolli standard, allo scopo di permettere l’interfacciamento fra i vari sistemi di comando e controllo. Il controllo e la gestione dei sistemi, al pari dell’organizzazione di interventi a chiamata e manutenzioni, avviene tramite la control room dell’ospedale, che ospita le postazioni di lavoro informatizzate necessarie al personale addetto, presente con continuità a presidio dell’ospedale. Le squadre di intervento sono in continua comunicazione con la control room tramite un sistema radio indipendente, che permette la ricezione e la trasmissione delle istruzioni secondo gli ordini di priorità individuati dal responsabile del centro di controllo. CLIMATIZZAZIONE DEI LABORATORI CENTRO CORNEE Questi ambienti, di tipo conforme agli standard per le camere bianche, sono di grado di sterilità crescente D, C e B (secondo le Linee guida EU-GMP), perciò equivalenti agli ambienti Iso 5 (in condizioni “at rest”) e Iso 7 (in condizioni “operational”). L’aria trattata viene immessa nei laboratori grado B, nei quali sono installate le cappe a flusso laminare per le attività di manipolazione, mediante diffusori a flusso laminare dotati di filtro Hepa H14, che coprono il 90% della superficie del soffitto. La ripresa è posta in basso, lungo il perimetro delle pareti, nelle quali sono incassati anche i gruppi frigoriferi e gli altri macchinari. L’impianto è in grado di ottenere una pressione decrescente dai locali classificati B ai locali non classificati e di registrare tali dati. COME CIRCOLA L’ACQUA L’impianto idrico sanitario dispone di serbatoi per l’acqua potabile attinta dall’acquedotto (autonomia due giorni), con relativi sistemi di trattamento (filtrazione, addolcimento, disinfezione), e per lo stoccaggio delle acque piovane, in modo da ridurre i consumi non potabili (cassette wc, pulizia locali). La rete di distribuzione è perciò duale, composta da tubazioni differenziate per colore in polipropilene, materiale che consente l’effettuazione di campagne di disinfezione chimica senza subire corrosione: allo scopo sono presenti sezionamenti distribuiti e punti di immissione di sostanze sanificanti. Le acque per gli usi tecnologici e sanitari (Dialisi, Laboratori) sono sottoposte a trattamenti specifici: il circuito dei reni artificiali è composto da tubazioni in acciaio inox smontabili, con sanificazione termica a ciclo automatizzato. Tutte le reti e le apparecchiature sono provvisti di staffaggi antisismici. sionale e l’utilizzo dei fattori produttivi (spazi, posti letto, sedute operatorie, risorse umane ecc.) in funzione del reale fabbisogno dei pazienti in setting operativi multi-specialistici. Sono previsti Livelli di Alta Intensità (Degenze intensive e sub-intensive polivalenti, nelle quali confluiscono Rianimazione, Unità Coronarica, Stroke Unit, Subintensiva Pneumologica ecc.), Livelli di Media Intensità (Degenze Ordinarie articolate per dipartimenti), Livelli di Bassa Intensità (Attività in Day Hospital, in Day Service e in Regime ambulatoriale). Per rispondere alla diversa complessità delle patologie è garantita la più completa integrazione delle molteplici competenze professionali, con un grande investimento nei servizi di diagnosi e cura con tecnologia di ultima generazione. Il quintuplo corpo di fabbrica e il layout a “H” del monoblocco, con percorsi orizzontali e verticali dedicati e brevi, assicura al cittadino il miglior percorso diagnostico-terapeutico potenziando gli effetti innovativi del nuovo modello organizzativo che mira al massimo livello di efficienza ed efficacia possibile. In particolare, l’Area della Pronto Soccorso è particolarmente innovativa con una netta separazione dei percorsi tra le diverse tipologie di utenti afferenti, la garanzia di maggior privacy e comfort e uno stretto raccordo con la degenza di Osservazione Breve Intensiva e la Medicina di Urgenza. Il Nuovo Ospedale è stato, e sarà ancora in futuro, una grande opportunità di rimodulazione organizzativa per la Direzione Aziendale e per i nostri professionisti al fi ne di soddisfare i bisogni complessi di salute dei nostri cittadini». ■ © RIPRODUZIONE RISERVATA 38 TO NUMERO CINQUE - MAGGIO DUEMILA14