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REALIZZAZIONE DEL "POLO SCIENTIFICO UNIVERSITARIO DI

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REALIZZAZIONE DEL "POLO SCIENTIFICO UNIVERSITARIO DI
REALIZZAZIONE DEL
"POLO SCIENTIFICO UNIVERSITARIO
DI GRUGLIASCO”
Nell’Università degli Studi di Torino è in corso un processo di trasformazione dell’Ateneo verso
una configurazione a “rete” nell’area metropolitana torinese, per rispondere a esigenze, da un
lato, di riorganizzazione delle attività didattiche e di ricerca e, dall’altro, del necessario
decongestionamento delle sedi attuali.
In questo quadro, si configura la realizzazione di distinti nodi o “poli”, la cui continuità
strutturale è rappresentata dalla rete dei servizi e dalle infrastrutture.
Con il presente progetto preliminare, che prevede la realizzazione delle strutture della Facoltà di
Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali (in seguito solo SMFN) e della Facoltà di Farmacia in
un’area contigua alle sedi delle Facoltà di Agraria e di Medicina Veterinaria già operanti nel
territorio di Grugliasco, si tenta di dare un contributo alla definizione di questo nuovo modello
di insediamento, il “Polo universitario”.
Il modello del “polo” differisce sostanzialmente da quello del “campus” in quanto rigetta il
principio di autonomia e di isolamento e da quello dell’Università “disaggregata per Facoltà” in
quanto tende a conservare una correlazione continua tra ogni sua parte. In altre parole, il
modello insediativo proposto deriva dalla tipologia del “campus” per quanto riguarda
la concentrazione in un’area relativamente circoscritta e con una connotazione urbanistica ben
definita (vasto parco urbano) in modo tale da
superare la frammentarietà dell’attuale Università, ma si propone di evitarne la caratteristica di
isolamento rispetto al tessuto urbano circostante.
L’Università è permeabile alla popolazione della città, così come permeabile è la città per la
popolazione universitaria: questo potrà ottenersi ad esempio con la dislocazione delle residenze
degli studenti universitari sul territorio, con il posizionamento strategico del Luogo delle
Relazioni quale cerniera col resto del tessuto urbano e con Collegno e Torino, con l’importanza
attribuita al sistema di fruibilità del verde del parco. Il programma di organizzazione del centro
si articola attorno alle seguenti grandi funzioni: la didattica universitaria, la ricerca, i servizi
generali, il Parco Scientifico tecnologico e l’Istituto Zooprofilattico.
Con il presente progetto, anche ipotizzando diversi tipi di utenza, è stata privilegiata una
organizzazione tipologica, che tendenzialmente mantiene autonome le varie funzioni.
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Dal punto di vista fisico ed organizzativo il complesso del Polo scientifico universitario è infatti
distinto nei seguenti insiemi:
1) attrezzature universitarie;
2) attività complementari;
3) attività collaterali;
4) infrastrutture pubbliche.
Nell’ambito delle attrezzature universitarie distinguiamo quindi i seguenti sottoinsiemi o
moduli:
• Modulo della didattica
• Modulo della ricerca
• Modulo del luogo delle relazioni
Nell’ambito delle attività complementari distinguiamo i seguenti sottoinsiemi:
• Modulo delle residenze;
• Modulo degli impianti sportivi;
Nell’ambito delle attività collaterali distinguiamo:
• Modulo del Parco Scientifico Tecnologico
• Modulo dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale.
Nell’ambito delle infrastrutture pubbliche distinguiamo:
• le opere di viabilità pubblica;
• il completamento della passerella sulla ferrovia;
• il parco urbano.
IL PROGETTO PRELIMINARE DEL NUOVO POLO SCIENTIFICO UNIVERSITARIO
- IL RISULTATO DI UNPERCORSO
La localizzazione dell’insediamento universitario nel Comune di Grugliasco deriva da scelte
operate alcuni anni fa dalle autorità locali e dall’Università sulla base di specifiche analisi e studi
di fattibilità.
A partire dal primo Accordo di Programma del 15 gennaio 1999 siglato tra
l’Università e il Comune di Grugliasco, sulla base di un primo progetto preliminare del 2001 e
coerentemente con le previsioni urbanistiche del Piano Regolatore Generale della Città,
definitivamente approvato nel 2002, si sono alternate numerose vicende.
Queste sono dovute ad una generale verifica del Piano edilizio dell’ Ateneo riguardo soprattutto
agli aspetti finanziari e all’effettiva attuabilità dell’intervento. L’Università ha concretamente
verificato a tal fine, per dotarsi di nuove strutture, le possibilità offerte da meccanismi
procedurali di più recente introduzione nel panorama normativo italiano, quali il Project
financing e più in generale le procedure di Parternariato Pubblico-Privato. Parallelamente alle
verifiche di tipo procedurale e finanziarie, ne sono state condotte altre di tipo più spiccatamente
tecnico attraverso la simulazione dell’accorpamento del complesso degli edifici universitari (in
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allora proposto con una impostazione planimetrica degli stessi molto allargata) sulla zona a
nord dell’area, verso la ferrovia.
Nel 2006 l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta propone
la propria rilocalizzazione all’interno del nuovo Polo, in un ambito quindi più prossimo alle
Facoltà di Agraria e Medicina Veterinaria, con le quali ha continui interscambi di attività. Viene
quindi sottoscritto un nuovo Accordo di programma in data 11/4/2007 che raccoglie tutte le
istanze che si sono via, via concretizzate e che sommariamente possono essere elencate come
segue:
• compattamento nell’area a nord di corso Torino del complesso universitario (attualmente
funzionalmente denominata C1). A questo fine si prevede che i parametri edilizi siano i
seguenti: fino a di 17 metri di altezza massima e 1/3 di rapporto di copertura;
• ampliamento di elementi che, in un’ottica finanziaria di parternariato possano offrire fonti di
reddito (maggiori superfici commerciali, residenze);
• aggiunta di campi sportivi alle previsioni insediative iniziali, che aumentino l’offerta di
servizi per la popolazione universitaria e cittadina in genere;
• rilocalizzazione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, la Liguria e la Valle
d’Aosta a ridosso del polo universitario;
Nel contempo sono state avanzate alcune proposte di ulteriore ampliamento delle potenzialità di
valorizzazione del Polo, con l’ipotesi di insediamento di un vero e proprio “Parco Scientifico e
Tecnologico”. Il nuovo Polo Scientifico Universitario, integrato con il Parco Scientifico e
Tecnologico è pensato come un insieme integrato di attività che, a partire dalla Didattica e
attraverso la Ricerca, possono promuovere la valorizzazione economica del know-how
sviluppato all’interno delle facoltà attraverso il mondo delle imprese ad indirizzo
prevalentemente scientifico.
In questo quadro l’Università intende promuovere un nuovo Accordo di Programma che
recepisca le necessità suesposte. Allo scopo, gli uffici tecnici della Divisione Edilizia e Grandi
Infrastrutture dell’Università hanno predisposto il presente progetto preliminare che ridefinisce
integralmente l’insediamento.
L’INSERIMENTO DEL PROGETTO NELL’AMBITO DELLA PIANIFICAZIONE
URBANISTICA COMUNALE.
L’intervento in progetto non è limitato soltanto alla realizzazione di edifici per accogliere le
Facoltà scientifiche che nella attuale configurazione e localizzazione si trovano ad affrontare
problemi legati a frammentarietà, congestionamento e obsolescenza delle strutture, ma si
inquadra in un piano generale del territorio regionale che ha individuato nella zona ovest
dell’area metropolitana torinese un luogo ad alta vocazione di sviluppo grazie alla dotazione
infrastrutturale già attualmente soddisfacente. Lo sviluppo, in termini generali, è raggiunto
anche e soprattutto grazie all’interazione tra il mondo delle attività produttive, il mondo della
formazione e da una forte attenzione alla qualità ambientale. La vera forza della scelta
localizzativa in connessione con le Facoltà di Agraria e Medicina Veterinaria nasce dalla
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consapevolezza di realizzare un polo scientifico riconoscibile a livello nazionale e internazionale
e principale struttura universitaria dell’Italia nord-occidentale. Una scelta che avesse trascurato
l’importanza dell’accorpamento interdisciplinare nell’ambito scientifico, sia formativo che nella
ricerca e che avesse disperso le strutture universitarie sul territorio, avrebbe comportato la
perdita di un’occasione unica per costituire le sinergie oggi indispensabili sia tra le diverse
Facoltà sia tra la ricerca universitaria e le attività produttive che sempre più sono indirizzate
all’innovazione tecnologica e alla ricerca applicata piuttosto che alla produzione “pesante” intesa
nel senso tradizionale del termine.
IL RUOLO DEL POLO A LIVELLO SCIENTIFICO-PRODUTTIVO
Dai dati riepilogativi delle superfici, più avanti esposte, emerge che più dei 2/3 dei nuovi volumi
sono destinati a laboratori di ricerca, mentre il rimanente 1/3 è destinato alle attività di
didattica. Lo spostamento quantitativo verso l’attività di ricerca è sicuramente uno dei
parametri più significativi per la lettura generale delle più recenti tendenze nella realizzazione
dei centri Universitari L’attuale momento storico infatti è caratterizzato da una crescita
esponenziale della cultura tecnologica e da complessi processi di globalizzazione dell’economia.
Una delle conseguenze fisicamente avvertibili sul territorio è una sorta di deindustrializzazione
“selettiva” e riconversione produttiva, ovvero il mantenimento sul territorio delle sole attività
produttive a maggior livello tecnologico e rilocalizzazione della produzione “corrente” in aree
geografiche maggiormente “depresse”.
La deindustrializzazione e la parziale perdita
dell’identità di “città industriale”, unita all’inevitabile decremento occupazionale, conduce alla
necessità/occasione di reinventare un’immagine urbana, in termini sociali ancora prima che
urbanistici: il nuovo insediamento delle Facoltà Scientifiche, di un Parco Scientifico e
Tecnologico e la rilocalizzazione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria
e Valle d’Aosta, può costituire il mezzo per ottenere questo risultato, grazie alla stretta
interrelazione tra la ricerca pura, la ricerca applicata e la produzione. Nella trasformazione
urbana prefigurata nel PRGC di Grugliasco, il polo universitario assume il ruolo di landmark,
punto di riferimento non solo di una porzione urbana, ma anche un importante nodo
scientifico–tecnologico dell’area metropolitana torinese.
Il progetto si inserisce in un fenomeno manifestatosi con evidenza già a partire dalla metà degli
anni ’80, ovvero lo stretto rapporto tra le politiche universitarie e le politiche di trasformazione
urbana aventi come tema emergente sia il recupero delle aree industriali dismesse che la
promozione di attività produttive ad alto livello di innovazione tecnologica.
La proliferazione, non solo in Europa, di science centers, technopoles,parchi scientifici
tecnologici, “incubatori” di imprese e via dicendo è, come noto, un fenomeno caratteristico di
questi ultimi anni, e nella casistica ampia e spesso etereogenea di simili interventi, che oscillano
tra la promozione di attività ricreative, creazione di poli museali di stampo relativamente
tradizionale, si possono trovare numerosi ed efficaci esempi di politiche volte a favorire una
maggiore integrazione tra attività di ricerca universitaria e attività produttive altamente
qualificate
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IL RUOLO DEL POLO A LIVELLO DI MIGLIORAMENTO AMBIENTALE
Il Piano Regolatore Generale di Grugliasco ha già definito per il progetto dell’insediamento delle
Facoltà di S.M.F.N. e Farmacia un quadro generale e specifico teso a contribuire ad “un
miglioramento della qualità ambientale e paesaggistica del contesto territoriale” e a individuare
le misure di “compensazione, di riqualificazione e miglioramento ambientale e paesaggistico”.
Quanto sopra per un progetto che costituisce uno dei punti di forza per la realizzazione degli
obiettivi qualificanti del PRGC del Comune di Grugliasco, che assume la “sostenibilità” come
riferimento metodologico ed obiettivo (cfr. P.R.G.C., relazione illustrativa - 1.1. Il metodo). Il
progetto preliminare, espressione e risultato di un percorso di passaggio dalla fase urbanistica a
quella architettonica, fissa i presupposti per una consequenziale e coordinata futura attuazione
del sistema del verde in cui si inserisce l’intervento in progetto e delle opere infrastrutturali fra
loro coordinate, interne ed esterne al perimetro dell’area di progetto. Il presente progetto
preliminare si fa carico di fornire alcune indicazioni di tipo generale e di indirizzo, volte a far sì
che gli ulteriori sviluppi della progettazione degli interventi salvaguardino sostanzialmente
questi obiettivi del P.R.G..
La realizzazione di un parco urbano è in generale il miglior strumento di riequilibrio igienico
ambientale per uno spazio urbano sovracongestionato. Si intende, da un lato, creare zone di
cesura in un tessuto edilizio troppo fitto, realizzando il cosiddetto “polmone verde”, dall’altro
offrire ai cittadini l’opportunità di un contatto con la natura perduta a causa
dell’antropizzazione ambientale.
In altre parole, nella città contemporanea, il parco urbano risponde alle necessità relative
all’igiene ambientale urbana e alla rinnovata tendenza di ricostituire un contatto con la natura,
sia pure artificialmente ricostruita dall’uomo, in particolare con l’inserimento di attrezzature per
il tempo libero.
LA MOBILITA’ E VIABILITA’
L’area ovest dell’area metropolitana torinese è caratterizzata non solo da una mobilità locale, ma
anche da una rilevante mobilità che dai Comuni limitrofi si dirige verso Torino e viceversa.
Il trasporto pubblico locale su gomma è costituito al momento da autolinee suburbane ed
extraurbane con una prevalenza dei collegamenti verso Torino, dove le linee più importanti si
attestano in punti centrali.
Al sistema su gomma si affianca il trasporto pubblico ferroviario: la linea ferroviaria Torino–
Modane che, partendo da Torino dopo aver toccato Grugliasco e Collegno, corre lungo la Val di
Susa.
In questo contesto la fermata di Grugliasco, in avanzata fase di programmazione, costituirà uno
dei principali nodi del previsto sistema del trasporto pubblico che servirà il nuovo insediamento
universitario. La rete viaria principale dell’area ovest è formata da un sistema di arterie che
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corrono sulla direttrice est-ovest da Torino verso la Val di Susa a diverse altezze, costituite di
volta in volta da strade di scorrimento urbano e intercomunali.
A questo sistema si deve aggiungere l’importante novità costituita dalla linea metropolitana,
recentemente realizzata, che si attesta a Collegno, in via De Amicis, a circa 800 metri dal futuro
ingresso principale del Polo.
L’altro elemento di grande rilevanza è rappresentato dalla tangenziale di Torino, che corre ad
est, ovest e nord-ovest del territorio preso in esame.
Nelle aree oggetto dell’intervento sono previste opere di riqualificazione infrastrutturale che
consentiranno di meglio raccordare la rete viaria di accesso all’insediamento e migliorare i
collegamenti con la borgata Paradiso, oltre la ferrovia.
Dette opere, inserite nel presente progetto, derivano dal Piano Tecnico di Opere Pubbliche
redatto dal Comune di Grugliasco nel 2001, che ne prevedeva la realizzazione contestualmente
alla presenza dei cantieri del complesso universitario.
UNA PROGETTAZIONE SOSTENIBILE.
Il progetto è rivolto alla volontà di promuovere un uso sostenibile della risorsa–territorio con
l’applicazione dei principi di ecosostenibilità e biocompatibilità ritenuti ineludibili.
Tali principi individuano già a livello preliminare scelte di carattere ambientale, di tecnologie
costruttive e impiantistiche che durante il loro approfondimento nelle successive fasi di
progettazione saranno calibrate e mediate con le conoscenze e le tecniche attualmente a
disposizione e di provata affidabilità, per evitare, in certi casi, ipotesi di sperimentazione
generalizzata ed esclusiva.
Il percorso progettuale è indirizzato verso la realizzazione di un complesso di edifici integrati
nell’ambiente circostante con particolare attenzione alla materia di rispetto dell’ambiente e la
biocompatibilità: saranno quindi valutate le soluzioni proposte anche in termini di materiali
biosostenibili e biocompatibili, promuovendo dove possibile quei materiali che, a parità di
prestazioni tecniche, sono prodotti con materiale riciclato o che può essere riciclabile a fine del
ciclo di vita del manufatto (life cycle).
Sistemi attivi di risparmio energetico
Le varie strutture dovranno essere dotate dei più evoluti sistemi di produzione di energia
alternative. Per la produzione di acqua calda sanitaria dovranno essere utilizzati sistemi solari
temici.
Per la produzione di energia elettrica dovranno essere utilizzati pannelli fotovoltaici. Inoltre, i
sistemi passivi dovranno essere integrati all’interno della struttura affinché i vari indici di
classificazione della struttura siano i massimi ottenibili per la tipologia costruttiva adottata.
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L’INSERIMENTO NEL CONTESTO DELL’INSIEME DELLE ATTREZZATURE
UNIVERSITARIE.
Il complesso edificato universitario comprendente i fabbricati per la didattica e la ricerca, le
relative attività connesse e le attività terziarie/commerciali, sorgerà in una porzione della zona
urbanistica Z13 del vigente P.R.G. della Città di Grugliasco, nell’ambito “C”, con possibili
sovrapposizioni nell’ambito “B” per garantire la continuità e l’integrazione tra il nuovo “Polo” e
le facoltà di Agraria e Medicina Veterinaria già localizzate e, più nello specifico nell’area
funzionalmente denominata “C1”, ovvero l’area compresa tra la linea ferroviaria Torino-Modane
(lato nord) e il c.so Torino (lato sud).
Sulla base dei limiti su espressi, l’insediamento universitario è idealmente disposto a corona,
seguendo l’andamento della fascia di rispetto ristretta dei pozzi di captazione dell’acquedotto.
Lo schema di impianto interpreta il rapporto con il contesto tenendo in particolare conto le
caratteristiche morfologiche dell’ambiente insediativo e del suo intorno, nel quale si trovano
elementi e segni rilevanti, che dialogheranno con l’insediamento in progetto, quali l’ex Ospedale
Psichiatrico, le tracce ancora evidenti dei percorsi storici, la presenza di aree verdi e agricole.
Uno dei criteri generali del progetto sarà quello di definire all’interno del costruito un paesaggio
di continuità verde che possa essere goduto sia dall’interno che percorrendolo e, se possibile,
attraversandolo.
MODELLO FUNZIONALE
Da un punto di vista funzionale, si è voluto offrire all’utenza studentesca tutto l’insieme di
infrastrutture, di servizi informativi, organizzativi, logistici e ricreativi di base, necessari per
un’adeguata partecipazione alle attività dell’Ateneo e per una efficace fruizione delle sue
strutture. Il Modello funzionale definito per le attrezzature universitarie è il seguente :
− Creazione del cosiddetto “Luogo delle Relazioni”, collocato a nord, in corrispondenza della
passerella sulla ferrovia, quale cerniera tra gli edifici destinati all’Università ed il parco
universitario. Il Luogo delle relazioni dovrà ospitare le funzioni direttive e amministrative del
Polo, di rappresentanza e le attrezzature (in particolare la Biblioteca centrale, il Centro Incontri
e l’area commerciale) che possono costituire un bacino di utenza ad ampio raggio.
− Pur non prevalendo nettamente uno scenario rispetto agli altri, è risultata preferibile la chiara
separazione tra le attività didattiche e di ricerca. Avviene quindi una chiara identificazione
all’interno dell’insediamento di una zona destinata prevalentemente alla didattica, nelle
immediate vicinanze dell’accesso principale (verso le facoltà di Agraria e Medicina Veterinaria),
rispetto alla zona di prevalente interesse della ricerca, indipendentemente dall’afferenza delle
strutture a Corsi di Laurea o Facoltà.
− L’organizzazione degli edifici della ricerca avviene per settori omogenei, per fini o per metodo.
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− La centralizzazione della Biblioteca (pur non rinunciando a spazi “punti-libro” all’interno dei
Dipartimenti di ricerca e a una Biblioteca di Dipartimento nell’edificio destinato ai Dipartimenti
di Matematica e Informatica)
− Lo sviluppo progettuale dovrà garantire un’elevata flessibilità che possa rispondere al
mutamento delle esigenze non solo durante la redazione dei progetti costruttivi, ma anche in
corso d’opera o a costruzione avvenuta − Gli accessi all’area universitaria saranno quantificati e
localizzati in modo tale da offrire un equilibrio tra esigenze diverse, ovvero quelle relative alla
limitazione del percorso dei mezzi nell’area e quelle legate alla necessità di controllo e
sorveglianza. Viene così prevista una pluralità di accessi carrabili derivati dalla viabilità
pubblica, ognuno dei quali serve un numero limitato di edifici e svolge la doppia funzione di
ingresso e di uscita.
− Gli eventuali elementi di delimitazione dell’area (recinzioni, sbarramenti) saranno realizzati in
funzione delle esigenze di controllo delle aree e sicurezza degli edifici dell’Università, ma in ogni
caso dovranno consentire la fruizione degli spazi collettivi e di tutte le zone pubbliche da parte
di un’utenza allargata e non limitata a quella universitaria, quali ad esempio la piazza di accesso,
i percorsi pedonali, il Luogo delle Relazioni, il Centro Servizi, le aree commerciali.
− Nello studio dei percorsi esterni, nonché dei collegamenti interni
agli edifici stessi, dovranno essere affrontati i temi dell’accessibilità da parte dei portatori di
handicap; le caratteristiche dimensionali degli elementi costituenti le
sistemazioni esterne e degli spazi interni saranno, conformi a quanto prescritto dalla vigente
normativa in tema di abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici pubblici e
dovranno essere maggiormente specificate nella redazione dei livelli successivi di progettazione,
così come dovrà essere dimostrato il rispetto della normativa per garantire la totale accessibilità
del singolo edificio.
− Sarà parimenti garantita l’accessibilità ai mezzi di soccorso e ai mezzi per forniture e per la
manutenzione.
− In relazione a quanto stabilito dal P.R.G.C. di Grugliasco, nell’ambito del presente progetto
preliminare, è stata individuata una quantità di parcheggi tale da rispettare quanto previsto
dalla legge n. 122 del 24.03.89 (cd. Legge Tognoli). Poiché tuttavia è auspicabile un
adeguamento del sistema dei trasporti pubblici esistenti che incentivi la popolazione
studentesca al non utilizzo dei mezzi privati, nelle successive fasi di progettazione la dotazione
dei parcheggi sarà oggetto di contestuali verifiche, in relazione all’affettiva integrazione dei
mezzi pubblici. In ogni caso sarà garantita una sufficiente dotazione di parcheggi per il
personale (ricavati in parte nell’interrato di ogni edificio della didattica e della ricerca), in parte
in superficie.
Per quanto riguarda la consistenza dell’edificato si rimanda alla tabella allegata, nella quale la
superficie viene espressa in termini di Superficie Utile Lorda così come definita nelle Norme di
Attuazione del P.R.G.C.
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I FABBRICATI DELLA DIDATTICA E DELLA RICERCA.
Gli edifici del nuovo complesso universitario si distinguono per la loro conformazione
variamente articolata, risultando al contempo fortemente interrelati tra loro per funzioni ed
attività.
Il sistema edilizio si caratterizza per la sua struttura flessibile; è organizzato in volumi distinti,
segmenti funzionali compiuti ma, al tempo stesso, espandibili ed è idoneo ad una
riorganizzazione interna delle sue funzioni. L’organizzazione planimetrica del complesso
universitario si sviluppa a partire dal fulcro centrale del “luogo delle relazioni” per spingersi,
verso est ed ovest a corona della area di rispetto centrale vincolata, con una serie di edifici
collegati da percorsi coperti e non, aree attrezzate per il tempo libero e zone verdi.
A livello di progettazione preliminare il disegno appena tracciato dei volumi distribuiti sul
territorio, non è che un semplice schizzo, un’idea, volutamente poco approfondita, al fine di
lasciare grande libertà compositiva nei successivi livelli di sviluppo del progetto, laddove cioè
sarà necessario intrecciare e interconnettere il disegno formale di composizione architettonica
con le scelte tecnologiche costruttive e con i materiali selezionati.
I corpi di fabbrica si svilupperanno su più livelli, anche sfalsati, con una altezza massima di 17
mt.
Il sistema dei collegamenti orizzontali e verticali potrà rappresentare l’elemento di connessione
spaziale fra gli edifici e le varie funzioni degli edifici stessi.
La profondità dei corpi di fabbrica potrà essere risolta tramite una serie di cavedi di
illuminazione.
I moduli saranno impostati secondo criteri di funzionalità e di ottimizzazione delle singole unità
spaziali, sommariamente distinguibili: per la didattica in:
• aule da 30 a 240 posti
• laboratori fino a 60 posti
• sale riunioni seminariali da 16 a 36 posti
• sale studio studenti da 16 a 36 posti
• locali di servizio
per la ricerca in:
•
•
•
•
•
•
•
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studi docenti, ricercatori e tesisti
uffici tecnici di laboratorio
laboratori strumentali e specifici
sale riunioni seminariali da 24 a 36 posti
uffici amministrativi
biblioteche di dipartimento
locali di servizio
La localizzazione delle aule e dei laboratori negli edifici destinati alla didattica segue
prevalentemente criteri di separazione delle attività, che necessitano di diverse dotazioni
impiantistiche e di diversi livelli di sicurezza, dal momento che il rischio nelle aule è legato al
carico di affollamento e nei laboratori alla presenza di eventuali sostanze pericolose.
La collocazione dei laboratori di ricerca al primo piano fuori terra e, in alcuni casi, nell’interrato,
risponde alla necessità di separare questi dagli altri spazi destinati agli uffici, in quanto le
attività in essi svolte comportano utilizzo di sostanze pericolose e una dotazione impiantistica di
sicurezza particolarmente complessa, quale impianto di rivelazione fumi, impianto di
rivelazione degli specifici gas che vengono utilizzati, sistema di segnalazione degli allarmi dal
singolo laboratorio a una sala operativa sempre presidiata, estintori con adatta tipologia di
materiale estinguente, docce di emergenza e lavaocchi, raccolta e trattamento specifico degli
scarichi, trattamento dell’aria che garantisca una costante lieve depressione dei laboratori
rispetto agli ambienti circostanti, dispositivi di segnalazione acustica e visiva e valvole di
intercettazione per la rete di distribuzione dei gas tecnici, cappe di estrazione. All’esterno degli
edifici sono localizzati i depositi delle sostanze infiammabili in strutture, denominate “bunker”,
che contengono inoltre le bombole dei gas tecnici; qualora fosse necessario, alcuni gas potranno
essere immagazzinati in rastrelliere esterne in prossimità dei laboratori. L’impostazione
planimetrica degli edifici sarà basata secondo criteri che rispondano ad esigenze di varia natura
quali:
− orientamento studiato in modo che i locali interni possano usufruire della maggiore
illuminazione naturale possibile allo scopo di ottenere un’elevata qualità della vita nel luogo di
studio/lavoro, − distanza e posizione reciproca, studiati in modo che non vengano proiettate
ombre di intensità e durata tali da diminuire l’illuminazione naturale lungo il corso della
giornata;
− impostazione planimetrica che permetta di affrontare il tema della sicurezza, particolarmente
nell’ambito della prevenzione incendi Gli interrati saranno adibiti a depositi, archivi, laboratori
con caratteristiche particolari e a parcheggio di autoveicoli, nel rispetto delle specifiche
normative di riferimento vigenti.
Per la descrizione degli impianti si rimanda alla relazione tecnica specialistica.
IL LUOGO DELLE RELAZIONI.
Nell’individuazione del modello funzionale dell’insediamento delle attrezzature universitarie si è
ritenuto prioritario localizzare gli ingressi principali al complesso dalla nuova viabilità, da
realizzarsi in prossimità del tracciato ferroviario, e dalla passerella sulla ferrovia, quale
collegamento con il tessuto urbano. Tale accesso, per il quale è possibile immaginare una grande
piazza attrezzata, costituisce esso stesso parte integrante del cosiddetto “Luogo delle Relazioni”,
ovvero l’elemento di interazione con la città in quanto aperto e fruibile da tutta la cittadinanza.
All’intero degli edifici del Luogo delle Relazioni vi troveranno posto:
− le attività informative per gli utenti dell’area, l’info-point;
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− Il Centro Uffici che ospita le attività gestionali ed amministrative,
quali: la Segreteria Studenti, gli uffici della Segreteria e
dell’Amministrazione, le Presidenze di Facoltà, le Segreterie dei
C.C.L. e del Consiglio di Gestione, le salette per riunioni, gli uffici e
le sale tecniche di controllo e gestione impiantistica dell’intera area;
− gli uffici Job Placement che hanno lo scopo di agevolare le scelte professionali degli studenti e
facilitare il concreto inserimento lavorativo dei neolaureati;
− il complesso museale comprendente uno spazio per mostre temporanee, una sala per
esposizioni permanenti sulla storia della scienza e della tecnica, deposito, book-shop,
guardaroba, servizi;
− il Centro Incontri, destinato ad ospitare le attività di maggior rappresentanza e le attività che
l’Università rivolgerà al suo esterno: convegni, conferenze, seminari, ecc… In esso trovano posto
l’aula magna da 400 posti, con cabine per traduttori e regia, tre sale riunioni e incontri da 70
posti, due sale riunioni ed incontri da 100 posti accorpabili e anch’esse dotate di cabine per
traduzioni e regia, caffetteria e locali di servizio come guardaroba e saletta per i conferenzieri;
− la Biblioteca centrale che riunisce in un unico edificio le biblioteche dei singoli Istituti e
Dipartimenti. Nella Biblioteca sono state individuate diverse sale tematiche, che permetteranno
di conservare l’unità disciplinare delle collezioni. Oltre a queste vi saranno un centro stampa e
punto editoriale per le pubblicazioni delle Facoltà, mediateca ed emeroteca, prestito
interbibliotecario, salette multimediali, studioli per ricercatori, salette per piccoli gruppi,
postazioni di studio cablate, spazi per attività formative, spazi di studio all’aperto, sala per
conferenze, presentazione libri ed altro della capienza di 70 persone;
− attività terziario-commerciali, negozi, ufficio postale, ufficio bancario, ecc.
− vi troveranno posto inoltre i locali per la ristorazione universitaria di base, ovvero una mensa
capace di erogare circa 400 pasti in tre turni.
Gli spazi interrati del complesso ospiteranno, oltre ad archivi, depositi e locali tecnologici, il
parcheggio pubblico dell’insediamento.
ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE
Il nuovo Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta sorgerà nel
comune di Grugliasco in un’area all’interno della zona urbanistica Z13 del vigente P.R.G.C nella
porzione d’ambito denominata “C”, a sud della Strada antica di Grugliasco, funzionalmente
denominata “C3”.
Il fabbricato ha uno schema tipologico a “gradini”: la distribuzione delle funzioni nell’edificio si
basa infatti sul principio di un passaggio graduale da spazi di uso pubblico a spazi ad accesso
riservato.
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A partire da un primo edificio a nord che contiene gli spazi di comunicazione e di relazione
dell’Istituto si accede alle strutture di accoglienza, quelle per l’insegnamento e la formazione,
per i convegni e i seminari, le attrezzature collettive.
Si accede altresì agli uffici amministrativi, alla direzione, alla biblioteca e ai laboratori “senza
camice bianco” posti nel secondo corpo o”gradino”. Dallo spazio di connessione tra questo
gradino e quello successivo, destinato alle relazioni interne, si accede ai “laboratori con camice
bianco” in classe 1 e 2 che occupano l’ultimo gradino dell’edificio. I laboratori di massima
sicurezza in classe 3 e 4 sono un nucleo autonomo di tali edifici, isolati ed autosufficienti, in
comunicazione diretta sia con i “laboratori con camice bianco”, che con l’accettazione e con
l’esterno. Al piano interrato il fabbricato ospiterà i locali tecnologici, le officine, i magazzini ed i
laboratori di massima sicurezza.
All’interno dell’edificio, secondo concetti di estrema flessibilità planimetrica, tutti gli spazi
operativi possono comprimersi o dilatarsi a seconda della necessità.
Siano essi uffici o laboratori, con e senza camice bianco, godono tutti della stessa qualità dello
spazio, con vista e illuminazione naturale. Sono previste aree di parcheggio pubblico ed aree di
parcheggio riservate al personale, interrate.
IL PARCO SCIENTIFICO TECNOLOGICO
Il Parco Scientifico Tecnologico verrà collocato all’interno della zona urbanistica Z13 nella
porzione d’ambito “C” nell’area compresa tra C.so Torino e Strada antica di Grugliasco, nello
specifico denominata funzionalmente “C2”.
Il nuovo Polo Scientifico, integrato con un Parco Scientifico e Tecnologico, è pensato come un
insieme integrato di attività che, a partire dalla Didattica e attraverso la Ricerca, possono
promuovere la valorizzazione economica del know-how sviluppato all’interno dell’Università ed
il conseguente trasferimento di tecnologia dall’Università al mondo delle imprese, ospitando
aziende start-up e spin-off attive nell’ambito delle discipline definite da apposito accordo tra
l’Università ed istituzioni pubbliche e private e fertilizzando l’economia territoriale e
valorizzando i servizi offerti dall’Università (centro incontri, residenza, esercizi commerciali,
attrezzature sportive).
Il Parco Scientifico e Tecnologico potrà utilizzare il Centro incontri del Polo Scientifico come
sede di seminari specialistici, convegni, fiere mentre la residenza universitaria potrà ospitare
ricercatori italiani e stranieri, La nuova strutturazione fisica del Polo, grazie alla favorevole e
strategica collocazione dell’area tra il tessuto urbano della città di Grugliasco e Torino, avrebbe
ricadute territoriali importanti, sia per gli aspetti urbanistici più generali, sia per
l’infrastrutturazione da realizzare per favorire l’insediamento.
Il Parco Scientifico e Tecnologico avrà come obiettivo le seguenti finalità:
− Innalzamento del livello tecnologico delle imprese e degli enti locali
− Assistenza tecnologica ad imprese ed enti
− Riqualificazione del territorio
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− Sviluppo di nuove attività di ricerca
− Nascita di nuove imprese
− Sviluppo rapporti università-impresa
− Incremento dell’intensità di conoscenza nei posti di lavoro
− Difesa della competitività delle imprese sul territorio
− Creazione di posti di lavoro
− Attrazione di investitori
− Agenzia di sviluppo del territorio
− Promozione del territorio
Il Parco Scientifico e Tecnologico offrirà i seguenti servizi:
− Assistenza per operazioni di localizzazione di imprese o laboratori
− Assistenza verso UE
− Attività di R&D interna al PST
− Consulenza a favore di amministrazioni pubbliche locali
− Gestione progetti di R&D esterni
− Incubazione d’impresa
− Organizzazione convegni, corsi e seminari
− Servizi ambientali
− Servizi di diffusione della tecnologia
− Servizi energetici
− Trasferimento tecnologico
LA RESIDENZA
Gli edifici destinati a residenze temporanee per studenti, personale docente e ricercatori, ospiti,
sono stati collocati nella zona urbanistica Z13, nell’ambito “C”, nell’area compresa tra c.so
Torino e Strada Antica di Grugliasco, nello specifico denominata funzionalmente “C2”, in
prossimità della rotatoria già esistente di collegamento alla viabilità di sovrappasso della
ferrovia.
La scelta microurbanistica è determinata dalla volontà di porre le residenze a est
dell’insediamento del Polo, nell’ambito urbano adiacente via Giocosa, a completamento di
un’area già destinata prevalentemente a residenza. La proposta progettuale prevede la
realizzazione di cinque edifici accessibili attraverso la creazione della nuova viabilità urbana che
collega c.so Torino con Strada Antica di Grugliasco.
Gli edifici si presentano articolati su cinque piani fuori terra complessivi. In quattro di questi
verrebbe collocata la residenza, più un piano pilotis che può ospitare le funzioni accessorie alla
residenza quali la portineria e le zone comuni di ritrovo e svago per una Superficie Utile Lorda
complessiva di circa 10.000 mq..
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Le residenze sono organizzate con una distribuzione che prevede tipologie abitative
relativamente piccole, di superficie utile interna variabile da 45 mq. a 75 mq.. Alcuni alloggi,
con superficie utile fino a 110 mq. potrebbero essere destinati a professori/ricercatori che
necessitano di trasferirsi temporaneamente con il nucleo famigliare al seguito.
In totale si avrebbero circa 115 alloggi per un utenza di circa 330 posti letto. Il progetto prevede
collegamenti veicolari con la viabilià in progetto e viabilità di servizio per l’accesso degli
autoveicoli alle rimesse ubicate al piano interrato delle palazzine. I parcheggi, totalmente
interrati sono stati quantificati in base a quanto stabilito dall’art. 2 della legge 122/89
(cosiddetta Tognoli).
Sono inoltre previsti collegamenti pedonali con le aree a diversa destinazione del Polo.
LE ATTREZZATURE PER LO SPORT
Al fine di favorire le attività sportive degli studenti e del personale e di creare un ulteriore
elemento di integrazione tra la città ed il nuovo Polo universitario è stata prevista la costruzione
di un centro sportivo collocato in parte nell’area tra Corso Torino e Strada Antica di Grugliasco,
in prossimità delle residenze, (ambito funzionale denominato “C2”) e in parte nell’area a sud
oltre Strada Antica di Grugliasco (ambito funzionale denominato “C3”).
Nella prima area verrebbero collocati:
• N° 2 Campi da tennis in resina con recinzione ed illuminazione, completi di spogliatoi atleti
con servizi igienici e docce;
• N° 2 Campi da calcetto (40m. X 20 m) in erba sintetica con recinzione ed illuminazione ,
completi di spogliatoi atleti con servizi igienici e docce;
• N° 1 Campo da calcio a 7 (60m. X 40 m) in erba sintetica con recinzione ed illuminazione,
completo di spogliatoi atleti , spogliatoi arbitri, con servizi igienici, docce;
• N° 1 Campo polivalente basket/volley in pvc con recinzione ed illuminazione, completo di
spogliatoi atleti, con servizi igienici , docce;
• un fabbricato di servizio per la gestione del complesso, con un punto-bar.
Nella zona più a sud (C3) è prevista la realizzazione di un centro fitness (palestra con sala corsi e
sala attrezzi), eventualmente aperto anche ad usi esterni, di circa 1.000 mq. di Superficie Utile
Lorda.
LE INFRASTRUTTURE PUBBLICHE
Per quanto riguarda le opere di urbanizzazione dell’area, funzionali al nuovo insediamento del
Polo scientifico universitario, occorre prendere in considerazione l’intenzione della Città di
Grugliasco di:
• rafforzare il raccordo tra il nuovo insediamento e la città consolidata e i suoi nodi principali,
• rafforzare il collegamento con l’abitato di Collegno,
• realizzare il collegamento viario alla passerella e alla futura fermata ferrovia,
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• non sovraccaricare e, semmai, decongestionare gli insediamenti puntuali dell’intorno.
Nello stesso Piano Tecnico delle Opere Pubbliche della Città di Grugliasco del 2001 era stato
previsto un nuovo asse viario a margine della borgata Quaglia per evitare da un lato di
sovraccaricare la modesta rete viaria interna alla borgata e dall’altro di consentire un più
agevole accesso all’Università. Tale proposta è da riprogrammarsi integralmente, in quanto
continua a costituire il giusto supporto al nuovo insediamento Il progetto quindi prevede:
1. Realizzazione di una nuova viabilità, parallela ed in prossimità dell’attuale sede ferroviaria, a
doppio senso di marcia, affiancata da una pista ciclabile; per raggiungere l’accesso principale
dell’Università e collegarsi all’abitato di Collegno
2. Realizzazione di nuova viabilità, di collegamento tra la viabilità di cui al punto 1) e la rotatoria
esistente ai piedi del sovrappasso ferroviario, per distribuire meglio il traffico;
3. Realizzazione della nuova viabilità e parziale rifacimento di strada della Pronda, a doppio
senso di marcia, affiancata da piste ciclabili;
4. Realizzazione di nuova viabilità di collegamento (bretella) tra c.so Torino e strada Antica di
Grugliasco, collegata a sua volta al prolungamento di via Giocosa. Tale arteria costituirà
accesso ai futuri insediamenti residenziali del Polo universitario ed alle attrezzature sportive;
5. Rifacimento con ampliamento dell’attuale strada Antica di Grugliasco, con inserimento di
piste ciclabili, aiuole e marciapiedi;
6. Rifacimento con ampliamento dell’attuale c.so Torino con inserimento di piste ciclabili Il
progetto preliminare prevede inoltre il completamento della passerella sulla ferrovia.
Attualmente sono in fase di realizzazione il primo tratto, a scavalco della linea ferroviaria e le
pensiline della fermata, a cura della Città di Grugliasco.
Il completamento, sarà realizzato nel rispetto formale e tipologico dell’originario progetto
IL PARCO URBANO
L’elemento del verde rappresenterà una delle caratteristiche principali del progetto del nuovo
polo Universitario.
Gli elementi della composizione delle aree destinate a verde, infatti, nell’intero complesso hanno
origine al di fuori dei confini del progetto e rientrano all’interno del disegno dei “Parchi”
metropolitani. La progettazione del “parco” è oggetto della più rilevante ipotesi progettuale del
P.R.G. attraverso “un grande progetto ordinatore dello spazio” caratterizzato da una qualità di
“tipologie” (parco universitario, parco naturalistico, parco sportivo), tra loro connessi da nuovi
percorsi pedonali e in particolare dal grande viale alberato previsto. La stessa passerella sopra la
ferrovia consentirà di unire il sistema dei parchi di Grugliasco con il Parco Fluviale della Dora di
Collegno e al più ampio sistema del verde metropolitano definito la “corona verde”. L’idea
dell’integrazione delle sistemazioni verdi del parco universitario con il grande parco pubblico e
la compenetrazione tra aree verdi ed il costruito, costituirà elemento progettuale fondamentale
del futuro parco. L’idea compositiva di fondo è quella di creare un ambiente unico in cui il
costruito viene integrato nel nuovo parco che a sua volta risulta inserito, come una tessera di
mosaico, nel paesaggio circostante.
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Si può, quindi, affermare che il progetto, rappresenta, ben al di là del concetto di compensatore,
una nuova centralità nel progetto di riequilibrio igienico-ambientale per uno spazio urbano
sovracongestionato, a cui riferirsi e da cui partire per estenderne gli effetti positivi in tutto il
territorio comunale.
Le caratteristiche del parco prevedono un’ampia area boscata attorno alla torre dell’acquedotto.
Da questa densa macchia di vegetazione arborea planiziale, il verde si potrà insinuare tra gli
edifici portando e avvicinano il verde alle zone più densamente frequentate dell’Università. In
questo contesto il nuovo insediamento, integrato con il parco, non potrà che avere effetti positivi
sull’attuale fragile ecosistema, contribuendo a frenare e forse interrompere il processo in atto di
artificializzazione della porzione di territorio e di paesaggio in questione mediante la
ricostruzione di aree seminaturali e naturali con azioni di recupero e rinaturalizzazione. Il parco
urbano sarà realizzato con tipologia a bosco planiziale per un’estensione di circa 80.000 metri
quadrati. Nel progetto del parco universitario e dell’adiacente parco pubblico si potranno
adottare soluzioni che ne valorizzino gli effetti positivi in termini di barriera visiva ed
antirumore, di rimodellazione paesaggistica e di raccordo con l’architettura del “costruito”.
Le peculiarità agricole del territorio suggeriscono la conservazione di tali caratteristiche
all’interno del progetto del parco, consentendo di affrontare il tema della sua manutenzione e
gestione con il coinvolgimento di soggetti quali ad esempio l’adiacente facoltà di agraria od i
coltivatori diretti della zona.
Si potranno così definire al suo interno aree:
• ad uso pubblico;
• di pertinenza del complesso universitario;
• di gestione affidata a terzi.
CRONOPROGRAMMA
Gli obiettivi temporali dell’Università sono i seguenti:
1. Possibile inaugurazione delle nuove sedi in concomitanza con l’inaugurazione dell’Anno
Accademico universitario 2014/2015;
2. Possibile inaugurazione delle nuove sedi in tempo utile per le manifestazioni previste
dall’EXPO di Milano del 2015 In ogni caso l’intervento universitario potrà articolarsi per fasi
successive, in relazione al piano di sviluppo dell’Ateneo e delle necessità di progressivo
spostamento delle facoltà, dei corsi di laurea e dei dipartimenti, nonchè in ragione dei flussi
dei finanziamenti Analogamente, l’intervento relativo all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale
potrà svilupparsi in relazione alle necessità dell’Istituto stesso. Gli interventi relativi alle
residenze, alle attrezzature sportive ed al parco scientifico tecnologico saranno graduati in
relazione ai flussi finanziari. La realizzazione delle opere infrastrutturali pubbliche connesse
all’insediamento complessivo, poiché utili e necessarie già dalla fase di cantierizzazione
dell’intera realizzazione è proposta prioritariamente rispetto agli altri interventi.
Diversamente la realizzazione delle infrastrutture verrà graduata in relazione alla tempistica
di realizzazione dell’insediamento universitario.
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