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esercito.ch / Forze terrestri 2-13
2 / 13 6 «INTER 13»: maggiore sicurezza grazie all’interoperabilità Esercizio transfrontaliero tra partner civili e militari 12 I CHURFIRSTEN seminano il panico Fanteria: dimostrazione delle nuove procedure d’impiego 18 Impiego reale per la cp san 4 a Bienne Festa federale di ginnastica 2013 26 «Esercitazioni di combattimento» Simulazione live presso il CIFT Editoriale Un’organizzazione in continua evoluzione! Esistono innumerevoli proverbi sui temi della «trasformazione» e dell’«avvicendamento». Tutti hanno almeno un piccolo fondamento di verità e alcuni centrano in pieno la questione. Avevo previsto di iniziare questo editoriale con un proverbio. Ho tuttavia rinunciato, poiché non ne ho trovato uno veramente calzante. Anche se a prima vista potrebbe sembrare un numero elevato e quindi un cambiamento sostanziale, mi sta a cuore rammentarvi che siamo abituati alle trasformazioni e agli avvicendamenti. Siamo un’organizzazione in continua evoluzione, con frequenti partenze e altrettanto frequenti nuovi arrivi. Al massimo, potrebbe essere fuori dell’ordinario il fatto che si tratti di otto avvicendamenti contemporanei sullo stesso livello gerarchico. Sono tuttavia convinto che si svolgeranno all’insegna dell’avvedutezza e della calma. Gli stati maggiori e le formazioni nelle nostre Forze terrestri non sono «personalizzati». Si tratta di team affiatati che funzionano con o senza avvicendamenti e svolgono un buon lavoro. Sono certo che tutte queste comunità sosterranno i loro nuovi comandanti e i loro nuovi capi come hanno sostenuto i loro predecessori. A tutti coloro che alla fine dell’anno lasceranno le Forze terrestri per entrare al beneficio della pensione esprimo i miei ringraziamenti più accorati per il lavoro svolto, nonché per la dedizione e l’impegno dimostrati nei confronti delle Forze terrestri. Godetevi la vostra terza età e prendetevi il tempo per fare tutto ciò che non avete mai potuto fare prima. A tutti coloro che lasceranno le Forze terrestri per assumere una nuova funzione nel nostro esercito a partire da gennaio 2014 esprimo le mie congratulazioni per la nuova sfida. E a tutti coloro che l’anno prossimo (ri)entreranno nei ranghi delle Forze terrestri per assumere una nuova funzione do sin d’ora il mio cordiale benvenuto e auguro loro un’attività ricca di successi! Come ho già detto: noi siamo abituati alle trasformazioni e agli avvicendamenti. E io sono sicuro che riusciremo a gestire anche i futuri cambiamenti e avvicendamenti nella nostra organizzazione in continua evoluzione, come li abbiamo sempre gestiti in passato: con tranquillità, avvedutezza, fedeltà al compito e lealtà. Comandante di corpo Dominique Andrey Comandante delle Forze terrestri 2 esercito.ch Forze terrestri 2 / 13 Foto: CME Nei ranghi delle Forze terrestri abbiamo 13 alti ufficiali superiori con il grado di brigadiere. L’anno prossimo otto di loro, ovvero due terzi, saranno promossi, cambieranno funzione o si ritireranno a meritata quiescenza! Immagine di copertina Specialisti civili e militari di milizia lavorano fianco a fianco. (Foto: messa a dispo reg ter 1) Contenuto 4 Esercizio PHÖNIX Esercizio di stato maggiore sul simulatore di condotta a Kriens 6«INTER 13»: maggiore sicurezza grazie all’interoperabilità Esercizio transfrontaliero tra partner civili e militari 8 ESERCIZIO TEMPESTA Recupero in un caseificio: forze civili e militari durante un impiego comune 10 Gli stati maggiori d’ingegneri dell’esercito 12I CHURFIRSTEN seminano il panico Fanteria: dimostrazione delle nuove procedure d’impiego 14 Sopporta e resisti! Istruzione presso la scuola ufficiali dei blindati e dell’artiglieria 8 ESERCIZIO TEMPESTA 16I soldati smantellano l’arena dopo la Festa federale di lotta svizzera 18 Impiego reale per la cp san 4 a Bienne Festa federale di ginnastica 2013 20 «Band of Brothers» in Vaticano Un servizio comandato a Roma che non lascia indifferenti 21 CR sulla Piazza Rossa Orchestra di rappresentanza 22 Mani fredde e aria rarefatta invece di carta e computer Servizio comandato d’impiego 24 Intervista con Patrizia Kummer 18Impiego reale per la cp san 4 a Bienne 26 Esercitazioni di combattimento Simulazione live presso il CIFT 28Agenda Impressum «esercito.ch», la rivista per i militari dell’Esercito svizzero, edizione del comandante delle Forze terrestri, viene pubblicata due volte all’anno in italiano, francese e tedesco. Prossima edizione: 1/2014 Chiusura redazionale:17.03.2014 Pubblicazione: estate 2014 Editore: comandante delle Forze terrestri Direzione di redazione: Comunicazione Forze terrestri, Papiermühlestrasse 13, 3003 Berna Traduzioni: Servizi di traduzione DDPS Veste grafica: Centro dei media elettronici (CME), BLEs Stampa: Ziegler Druck- und Verlags-AG, 8400 Winterthur Notifica di cambiamenti di indirizzo: i militari incorporati per scritto alla Direzione militare del rispettivo Cantone di domicilio. Tutti gli altri alla Comunicazione delle Forze terrestri. Copyright: DDPS, settore Difesa Internet: www.armee.ch/heer 21 CR sulla Piazza Rossa esercito.ch Forze terrestri 2 / 13 3 Stato maggiore delle Forze terrestri Esercizio PHÖNIX Esercizio di stato maggiore sul simulatore di condotta a Kriens Per la prima volta da quando esiste lo Stato maggiore delle Forze terrestri, i collaboratori nella loro funzione di milizia hanno dovuto svolgere un esercizio. Gli obiettivi erano chiari: gli ufficiali dello Stato maggiore di milizia delle Forze terrestri devono svolgere istruzioni, allenamenti e perfezionamenti nella loro funzione per quanto concerne le procedure di condotta e il lavoro di stato maggiore. Devono inoltre conoscere i processi, le procedure e l’organizzazione di uno stato maggiore e utilizzare gli strumenti del FIS FT. Christine Hartmann, Comunicazione Forze terrestri In occasione dei corsi di stato maggiore tenutisi in gennaio e marzo 2013, i militari dello Stato maggiore di milizia delle Forze terrestri si sono preparati all’allenamento interno dello Stato maggiore che ha avuto luogo in maggio a Kriens, presso la Scuola di stato maggiore generale. Alla base vi era l’istruzione a livello di organizzazione di condotta e di stato maggiore nonché di FIS FT. Per la prima volta nella storia dello Stato maggiore delle Forze terrestri sono stati effettuati allenamenti congiunti. «L’obiettivo era impiegare l’intero Stato maggiore delle Forze terrestri e sperimentare ciò che quest’ultimo, in virtù della sua responsabilità, ordina alle formazioni ad esso subordinate», ha affermato il brigadiere Yvon Langel, capo dello Stato maggiore delle Forze terrestri. L’allenamento interno dello Stato maggiore era basato sul complesso ma collaudato scenario di STABILO DUE. A livello tattico 4 esercito.ch Forze terrestri 2 / 13 era impiegato il comandante della regione territoriale 4 (reg ter 4) con il suo stato maggiore. Durante l’allenamento interno dello stato maggiore, in seguito a un rapporto di consegna con il comandante della reg ter 4, lo Stato maggiore delle Forze terrestri è subentrato allo SM reg ter 4. La Scuola di stato maggiore generale, con oltre 100 persone, ha garantito il supporto dell’esercizio e ha simulato l’impiego delle truppe, generando così il quadro della situazione. Allo Stato maggiore delle Forze terrestri è stato offerto il contesto perfetto affinché potesse concentrarsi appieno sui propri compiti. Il «triangle d’or», come lo chiama il brigadiere Langel, è costituito dalle persone che hanno avuto un ruolo chiave per l’esercizio e ha potuto collaborare in maniera armoniosa. Non bisogna dare per scontato che la collaborazione funzioni sempre così bene, ha aggiunto il brigadiere Langel. Le strutture dei gradi non sono state tenute in considerazione; il ten col SMG Karl Klossner ha condotto nella funzione di comandan- Stato maggiore delle Forze terrestri te, il brigadiere Yvon Langel era impiegato quale capo di Stato maggiore e il ten col SMG Hubert Bittel in quanto capo del Tactical Operation Center (TOC). I sottocapi di stato maggiore dei vari ambiti fondamentali di condotta hanno potuto pianificare e condurre l’esercizio con gli ufficiali superiori addetti. Dovevano essere prese diverse decisioni, sono stati elaborati piani d’impiego e dei turni, ci si è procurati informazioni, eccetera. Per i rappresentanti degli AFC inviati, il TOC era pieno di incognite. Il ten col SM Bittel ha elogiato la collaborazione strutturata ed efficiente, nonostante il team fosse composto in modo casuale e prima di allora non avesse mai lavorato insieme in un esercizio di simulazione. «Nessuno degli ufficiali superiori, me compreso, disponeva dell’esperienza necessaria per poter lavorare in un TOC. La positività dell’atteggiamento di fondo, la volontà di acquisire nuove conoscenze, la conoscenza dei processi e il cameratismo hanno consentito di lavorare senza intralci, sia nel TOC stesso che con le diverse cellule», ha affermato il ten col SM Bittel. Il processo di apprendimento è stato degno di nota, non solo per quanto concerne il lavoro di stato maggiore, ma anche per quanto riguarda i rapporti interpersonali. «Non si trattava di mettersi in mostra o di risaltare in quanto individualista. Tutti avevano a cuore che lo Stato maggiore inteso come team potesse svolgere i propri compiti. L’esercizio ha funto da anello di congiunzione», ha aggiunto il comandante, ten col SM Karl Klossner. Il capo dello Stato maggiore, brigadiere Langel, è molto soddisfatto della prestazione dei suoi subordinati. Ora la parola d’ordine è: esercitare, esercitare, esercitare. Nonostante le difficoltà dovute all’attuale mole di lavoro e ai numerosi cambiamenti di personale, gli sforzi non devono venire meno, spiega il brigadiere Langel, aggiungendo che è importante che lo Stato maggiore sia in grado di pianificare e condurre azioni. n Foto: valutazione del team SSMG. Il capo di stato maggiore br Yvon Langel e il comandante col SMG Karl Klossner durante il rapporto sullo stato dei lavori. Gli ufficiali superiori discutono della situazione. Il C TOC fornisce informazioni generali in merito alle decisioni prese. esercito.ch Forze terrestri 2 / 13 5 Reg ter 1 Esercizio transfrontaliero tra partner civili e militari «INTER 13»: maggiore sicurezza grazie all’interoperabilità Allo scopo di creare le condizioni favorevoli volte a consentire a un ampio ventaglio di partner di gestire in maniera efficace una catastrofe di grandi dimensioni, la regione territoriale 1 ha organizzato l’esercizio INTER 13 à Epeisses (GE). L’esercizio, che ha riunito circa 600 partecipanti e 150 figuranti, è uno dei più imponenti mai svolti in Svizzera. Col John Lingg, capo comunicazione della regione territoriale 1 Scenario realistico e processi rispettati L’esercizio si ispirava a casi reali. La nozione sovranazionale si è rivelata un elemento chiave dell’esercizio. In effetti, sia per la localizzazione che per i mezzi necessari alla loro risoluzione, le catastrofi non tengono conto delle frontiere ed è quindi importante che la coordinazione funzioni a dovere. INTER13 è stato concepito con l’obiettivo di • esercitare l’interoperabilità dei mezzi civili e militari, svizzeri e francesi, nel quadro di un’assistenza reciproca in caso di catastrofe; • testare i processi e le procedure d’intervento che dovranno essere applicati nei casi reali. L’attore principale non è comunque stato l’esercito, bensì i civili, visto che la nostra istituzione si inseriva nel quadro di una missione d’appoggio alle autorità civili. Dal momento in cui sono divampati gli incendi, l’esercizio ha seguito un’evoluzione in condotta libera e le decisioni sono state prese in tempo reale dal capo delle operazioni (COS), cap Schumacher del SIS. I rapporti di coordinamento svolti a intervalli regolari presso il posto di comando dell’impiego (PCI) hanno permesso di rivalutare costantemente la situazione, di modulare l’impiego degli attori e di sollecitare i rinforzi a seconda delle necessità. Le varie formazioni sono intervenute in maniera scaglionata, seguendo le differenti fasi d’allarme, di spostamento, d’accoglienza, di riconoscimento e d’impiego. Ad esempio, l’aiuto internazionale fornito dall’UIISC7 è arrivato all’aeroporto di Payerne dove la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) del DFAE aveva installato un cosiddetto reception center, come si farebbe durante un evento reale. Da lì gli elicotteri delle Forze aeree e i mezzi del 6 esercito.ch Forze terrestri 2 / 13 bat acc 1 l’hanno condotto a Epeisses. Soltanto alcuni elementi temporali sono stati abbreviati o simulati per poter essere integrati nella tempistica dell’esercizio. Per alcuni partner, la partecipazione a INTER13 è stata anche una preparazione in vista di un futuro esame per il conferimento della certificazione INSARAG. Strutture dell’esercizio Alla testa dell’esercizio, un comitato strategico ha riunito le più alte autorità civili e militari al di qua e al di là della frontiera: Jean-François Carenco, prefetto della regione Rodano-Alpi e il Generale di corpo d’armata Martial de Braquilanges, Ufficiale generale della zona di difesa e di sicurezza Sud-Est, come pure il consigliere di Stato Pierre Maudet, consigliere di Stato della Repubblica e Cantone di Ginevra a capo del Dipartimento della sicurezza, nonché il divisionario Roland Favre, comandante della regione territoriale 1 per la parte svizzera. Il comitato ha stabilito le linee direttive dell’esercizio e firmato gli accordi tecnico-giuridici per regolare gli aspetti organizzativi, finanziari e materiali tra le parti, fissando il quadro generale di INTER13 e rendendolo possibile. La direzione dell’esercizio in quanto tale ha lavorato con strutture standard di uno stato maggiore, con i vari settori di base sia per la pianificazione che per la condotta dell’esercizio. Ne ha animato le differenti fasi e condotto la cellula d’arbitraggio, assicurando il rigoroso rispetto delle misure di sicurezza. Ogni formazione impegnata ha integrato i propri mezzi nell’esercizio, sfruttando l’occasione privilegiata di potersi allenare assieme ad altri partecipanti civili e militari per un lasso di tempo piuttosto prolungato. Le questioni logistiche sono state assicurate dal bat acc 1, sia per quanto riguarda il montaggio e lo smontaggio della piazza d’esercitazione, la preparazione degli alloggi e delle infrastrutture di condot- Reg ter 1 Militari del bat acc 1 al lavoro. Evacuazione di un ferito. Rapporto presso la condotta degli interventi. I passaggi erano ingombri. ta, ma anche durante l’esercizio stesso mettendo a disposizione, oltre alla compagnia impegnata nell’esercizio, anche un centinaio di figuranti-feriti, una centrale di trasporto, la sussistenza, gli alloggi nelle retrovie come pure gestendo un’infermeria destinata ai casi reali, in modo da fronteggiare eventuali situazioni che esulassero dall’esercizio. La FOA log ha pure allestito una clinica veterinaria che ha notevolmente impressionato le varie squadre cinofile. Inoltre, siccome non si poteva escludere che una catastrofe reale si verificasse durante lo svolgimento di INTER13, è stata pianificata una cellula di crisi con l’SM cant colg ter VS. Questa cellula ha effettuato una valutazione dei rischi e stabilito una pianificazione di riserva nel caso in cui si fosse concretizzato l’uno o l’altro di tali rischi. Numerosi visitatori Il 22 maggio è stata organizzata una giornata di presentazione. Oltre 250 ospiti hanno dato seguito all’invito del cdt reg ter 1. Tra di loro una folta schiera di personalità civili e militari, di rappresentanti del corpo diplomatico e della Ginevra internazionale, come pure numerosi media svizzeri e francesi. Dopo il saluto di benvenuto e una presentazione generale dell’esercizio, i visitatori hanno potuto assistere all’impiego di differenti partner e dei rispettivi mezzi durante lo svolgimento dell’esercizio. Primi insegnamenti tratti e bilancio oltremodo positivo Un primo feedback (RETEX) ha avuto luogo subito dopo l’esercizio alla presenza di tutti i partner coinvolti. Esso ha consentito di trarre i primi insegnamenti «a caldo». La pianificazione, la qualità e il realismo dell’esercizio sono stati riconosciuti all’unanimità. Gli obiettivi generali sono stati raggiunti e, senza ombra di dubbio, l’esercizio può essere considerato riuscito, senza incidenti di sorta. n Professionista e militare di milizia al lavoro fianco a fianco. INTER 13 21 maggio, ore 17.00: un convoglio cisterna deraglia ed esplode. Il fuoco si propaga nelle canalizzazioni dando origine a numerosi incendi. I primi elementi d’intervento della polizia cantonale e dei pompieri di professione ginevrini (SIS) arrivano sul posto. Gli accessi sono resi difficoltosi: strade ostruite, edifici crollati. Si contano numerosi morti, feriti e dispersi. Rapidamente i pompieri volontari dei Comuni limitrofi vengono mobilitati e il battaglione d’aiuto in caso di catastrofe 1 interviene con un’azione d’aiuto spontaneo. Tutti i mezzi sanitari del Cantone sono allertati. Viene allestita una cittadella sanitaria con una sez san della formazione d’addestramento della logistica giunta a dare man forte. Siccome alcune vittime risultano sepolte sotto le macerie si fa appello alla Società svizzera per i cani da ricerca e da salvataggio (REDOG). Una richiesta d’aiuto è lanciata anche alla Francia che manda sul posto degli elementi civili e militari: i pompieri dell’Ain e dell’Alta Savoia, oltre a dei rinforzi giunti dai dipartimenti del Rodano, dell’Isère, della Savoia e della Drôme, un’unità d’istruzione e d’intervento della sicurezza civile (UIISC7) stazionata nel dipartimento del Var e un reggimento medico (RMED) della Valbonne. Le Forze aeree inviano degli elicotteri per il trasporto dei feriti e un drone per una ricognizione aerea notturna del settore. Anche la REGA e gli ospedali universitari di Ginevra mettono a disposizione i loro elicotteri. I partecipanti lavorano per tutta la notte. Quando gli incendi sono circoscritti e i primi feriti ricevono i soccorsi del caso iniziano le operazioni di ricerca, localizzazione e soccorso alle vittime sepolte, successivamente vengono organizzati i turni, visto che l’esercizio si sarebbe concluso soltanto il 23 maggio alle 3.00 del mattino, immediatamente seguito dal ripiegamento e dal ristabilimento. In totale circa 40 ore d’impiego intenso. www.inter13.ch Il sito Internet dell’esercizio propone diverse gallerie fotografiche, la rassegna stampa e alcuni link per accedere ai video/reportage. esercito.ch Forze terrestri 2 / 13 7 Reg ter 2 ESERCIZIO TEMPESTA Recupero in un caseificio: forze civili e militari durante un impiego comune Inizio settembre, la regione della Svizzera nordorientale è colpita da violente raffiche di vento. La tempesta che si è abbattuta anche sul Cantone di Basilea Campagna arriva a soffiare fino a 120 chilometri orari. Numerosi edifici sono distrutti, un gruppo di escursionisti cerca riparo in un edificio pericolante a Rothenfluh (BL) e resta sepolto sotto le macerie. Vengono impiegate le organizzazioni di soccorso comunali, la protezione civile e parti della sezione sanitaria del bat acc 2 per estrarre i feriti. Cpl Andreas Hinterberger, cellula di comunicazione reg ter 2 Importanti preparativi dello scenario I militari del bat acc 2 hanno fornito un importante contributo soprattutto durante i lavori di preparazione e di smantellamento della piazza sinistrata teatro dell’esercizio. Soltanto l’allestimento dello scenario principale, vale a dire il vecchio caseificio crollato di Rothenfluh, ha richiesto una settimana di lavoro. Il responsabile dell’impiego del bat acc 2, cap Peter Giger, ha sorvegliato l’allestimento e lo smantellamento dell’esercizio. «All’interno il vecchio caseificio era quasi completamente crollato e nell’edificio non vi erano praticamente nemmeno più i pavimenti portanti», racconta Giger. Ciò non ha certo semplificato il compito di Giger e del suo distaccamento: alcune parti dell’edificio dovevano giacere come dopo una tempesta e tuttavia questo doveva risultare abbastanza stabile da garantire in qualsiasi momento la sicurezza dei partecipanti. Per questo motivo non si è risparmiato su nulla. Gli specialisti del bat acc 2 hanno approntato l’edificio con uno strenuo lavoro in maniera Bilder: Sdt Mario Stübi Questo scenario, del tutto realistico, è stato esercitato a Rothenfluh (BL) il 9 settembre. L’obiettivo principale dell’esercizio era di allenare la collaborazione interdisciplinare tra le organizzazioni di soccorso (pompieri e sanitari), la protezione civile cantonale e l’esercito nonché di verificare il concetto «Salvare dalle macerie» («Retten aus Trümmern») dello stato maggiore di crisi di Basilea Campagna (SMCC). Per quanto riguarda l’esercito, durante l’esercizio sono state impiegate parti della sezione sanitaria del bat acc 2, ossia l’elemento modulare del servizio sanitario II (EMS II). Durante l’esercizio TEMPESTA le autorità civili, la protezione civile e parti del bat acc 2 hanno collaborato. 8 esercito.ch Forze terrestri 2 / 13 Reg ter 2 adeguata all’esercizio. La costruzione è stata sistematicamente demolita e le macerie e i detriti sono poi stati posizionati nelle rovine dell’edificio. Soddisfazione da parte della direzione dell’esercizio Il giorno dell’esercizio è stato caratterizzato da un intenso fervore. «La grande sfida durante i preparativi era di creare all’interno dell’edificio distrutto delle ubicazioni sicure per le cosiddette vittime», dice Giger. Grazie a pozzi di luce e anelli di cemento sono stati assicurati diversi accessi nelle macerie, dai quali i figuranti hanno poi potuto essere estratti. Durante l’esercizio è emerso che i dispendiosi preparativi sono valsi la pena. L’esercizio è stato svolto dall’inizio alla fine senza alcun problema. Il direttore dell’esercizio, Michael Feller, responsabile dell’istruzione della protezione civile, si è detto pienamente soddisfatto: «L’obiettivo dell’esercizio era di allenare il salvataggio dalle macerie con tutti gli organi interessati e di individuare l’eventuale potenziale di ottimizzazione. Questo obiettivo è stato centrato al cento per cento». Anche il cap Giger si esprime in termini estremamente positivi: «L’esercizio è stato svolto in maniera eccellente. È stato bello vedere che il nostro impegno viene ripagato e che la collaborazione delle forze d’impiego su tre livelli, ossia comunale, cantonale e nazionale, ha potuto essere esercitata senza intoppi». Il suo impiego non si è tuttavia concluso con la fine dell’esercizio: nel giro di 48 ore ha dovuto ricostruire completamente il luogo dell’esercizio assieme ai suoi uomini. Pertanto, nei giorni successivi all’esercizio il distaccamento del bat acc 2, appartenente alla regione territoriale 2, ha assolto ancora alcuni impieghi notturni. n I soldati del bat acc 2 hanno preparato per un’intera settimana la piazza sinistrata per l’esercizio. esercito.ch Forze terrestri 2 / 13 9 Reg ter 3 Montaggio di un ponte a travatura metallica a Obfelden da parte del bat G 9, 2009. Gli stati maggiori d’ingegneri dell’esercito Gli stati maggiori d’ingegneri dell’esercito sono stati introdotti con la riforma Esercito XXI. Derivano perlopiù dagli stati maggiori di costruzione, che erano aggregati ai battaglioni del genio, e sul piano specialistico sono integrati nella Formazione d’addestramento del genio/del salvataggio. L’idea era quella di offrire agli stati maggiori un’istruzione centralizzata per mantenere nell’esercito, uniformare e sviluppare ulteriormente la competenza militare in ambito ingegneristico. Attualmente negli stati maggiori d’ingegneri sono incorporati circa 100 esperti edili (ingegneri, architetti, geologi ecc.). Maggiore Fernando M. Binder, cdt SM ing 3 Gli stati maggiori d’ingegneri sono attribuiti a ogni regione territoriale, alle Forze aeree, alle Forze terrestri e all’esercito. L’SM ing 3 fa parte della reg ter 3 ed è a disposizione del capo del genio per la pianificazione edilizia degli impieghi delle truppe del genio. Analogamente a un ufficio civile della pianificazione che si occupa della progettazione delle opere edili che vengono poi realizzate dalle imprese di costruzione, lo stato maggiore d’ingegneri si occupa della progettazione delle opere edili che vengono poi realizzate dagli zappatori. Vengono fornite prestazioni di ingegneria negli ambiti del genio, del salvataggio, dell’aiuto in caso di catastrofe, della gestione dei pericoli naturali e del servizio territoriale, e ciò in tutti i settori di competenza dell’esercito. Mentre in precedenza l’attività principale consisteva nelle applicazioni militari a favore delle truppe da istruire, oggi la priorità è data a progetti a carattere civile. Si tratta ad esempio di lavori di progettazione per spazi espositivi in occasione di apparizioni in pubblico dell’esercito, impieghi sussidiari in caso di eventi naturali o dello smantellamento di costruzioni militari non più utilizzate. Di seguito vengono presentati quattro esempi. Statica delle costruzioni Per il montaggio di ponti con esigenze tecniche particolari, gli ufficiali specialisti dello stato maggiore d’ingegneri offrono supporto alla truppa. Eseguono calcoli statistici, valutano il sottosuolo, elaborano piani e offrono consulenza alla truppa durante il processo di costruzione. Grazie a questa attività di consulenza, lo stato maggiore d’ingegneri raccoglie esperienze preziose per la progettazione di nuovi luoghi di posa e per lo sviluppo dei sistemi di ponte. Alcuni esperti di statica degli stati maggiori d’ingegneri, in collaborazione con la Formazione d’addestramento del genio/salvataggio, hanno ad esempio definito le esigenze tecniche per la sostituzione dei ponti fissi 69. 10 esercito.ch Forze terrestri 2 / 13 Apparizioni in pubblico dell’esercito Per le apparizioni in pubblico dell’esercito, l’SM ing 3 progetta padiglioni in legno a scopo espositivo e per gli esercizi della ristorazione. Ad esempio, per le Giornate dell’esercito a Lugano è stato progettato un bistrot, mentre in occasione di Espoprofessioni a Lugano un padiglione espositivo per le professioni rappresentate nell’esercito. Impiego in caso di pericoli naturali Tra il 20 e il 22 agosto 2005, le intense precipitazioni sul versante nord delle Alpi hanno causato ingenti danni, in particolare nell’Oberland bernese e nella Svizzera centrale. Sono stati in particolare gli ingegneri idraulici degli stati maggiori d’ingegneri a collaborare direttamente con gli stati maggiori di condotta regionali o cantonali. Nella Melchtal (OW), uno specialista idrologo dell’SM ing 3 ha rilevato i danni dovuti al maltempo e ha definito misure immediate per evitare ulteriori danni. Nell’Oberland bernese erano impiegati ulteriori specialisti degli altri stati maggiori d’ingegneri. Prestazioni a favore di civili (ex OIMC, ora OAAMM) In caso di richieste di appoggio a favore di attività civili e attività fuori del servizio mediante mezzi militari, l’SM ing 3 viene coinvolto già in occasione delle prime ricognizioni per determinare se le prestazioni richieste sono fattibili per la truppa e per stimare le esigenze in materia di istruzione. Vengono fornite prestazioni che senza l’esercito non sarebbero possibili, ad esempio il rinnovamento di strade alpine, e prestazioni riguardanti infrastrutture in occasione di eventi sportivi. L’SM ing 3 svolge rilievi planimetrici, elabora un progetto e infine accompagna la truppa nell’esecuzione. Per il 2014, lo Stato maggiore d’ingegneri della reg ter 3 progetta nuovi edifici per la pista di macerie di Rivera, un ponte DIN nella zona degli obiettivi «Salastrains» a St. Moritz e due edifici in legno per lo sci di fondo a Davos e Lenzerheide. n Reg ter 3 Bistrot in occasione delle Giornate dell’esercito a Lugano, 2007. Planimetria del padiglione ad Espoprofessioni a Lugano, 2012. Rilievi planimetrici per una strada alpina a Novaggio, 2010. esercito.ch Forze terrestri 2 / 13 11 FOA fant Fanteria: dimostrazione delle nuove procedure d’impiego I CHURFIRSTEN seminano il panico Tra il 1° e il 5 luglio 2013, a Walenstadt, la scuola reclute di fanteria 12 ha presentato le nuove procedure d’impiego della fanteria a un vasto pubblico, tra cui figuravano rappresentanti del mondo politico ed economico e militari di professione ancora attivi e non. Gli ospiti del comandante della Formazione d’addestramento, il brigadiere Lucas Caduff, hanno inoltre potuto avere una dimostrazione della complessità della fanteria moderna. Col SMG Peter Baumgartner, cdt SR fant 12 Negli ultimi mesi i CHURFIRSTEN, un’organizzazione terroristica il cui obiettivo è discreditare il governo per far valere i propri interessi, si sono imposti con violenza nella regione di Walenstadt-Sargans. Di conseguenza l’accesso alla base d’impiego della compagnia, ora occupata dagli ospiti, può avvenire soltanto attraverso un checkpoint. Suonano le sirene d’allarme Al termine dell’introduzione da parte del br Caduff, si sente un annuncio radio di una sezione che si trova su una pattuglia motorizzata: «Al PC della sez inf 1, ci stanno attaccando dal quadro planimetrico delta-one-alpha»! Suonano le sirene d’allarme e l’elemento di riserva della sezione di lanciamine scatta sull’attenti. Due minuti più tardi, dalla bocca del lanciamine da 8,1 cm parte il primo colpo. Civili irritati, CHURFIRSTEN renitenti I CHURFIRSTEN in fuga Alcuni CHURFIRSTEN riescono ad abbandonare il villaggio e a dirigersi verso Sargans. Giunti a un punto d’osservazione, aprono il fuoco. Ma la loro fuga non è sfuggita ai tiratori scelti, e una sezione di fanteria è già in avvicinamento. La sezione passa subito all’azione. Si avvicinano sempre più ai CHURFIRSTEN, secondo il principio ormai consolidato «fuoco e movimento». Non essendoci pericolo di danni collaterali, vengono impiegate diverse armi di fanteria (razzi anticarro, mitragliatrici, granate a mano e per fucile). Fanteria polivalente Oltre a quelle sopra menzionate, tramite un’altra dimostrazione è stato evidenziato quanto sia complesso l’equipaggiamento di una sezione di fanteria. Il numero di mezzi radio, veicoli e mitragliatrici di una singola sezione è di molto superiore rispetto a quello di una «vecchia» compagnia. Inoltre, una sezione può essere equipaggiata in modo specifico a seconda del compito. Spettatori in prima fila Gli ospiti hanno potuto vedere dal vivo quanto sia diventata ampia e complessa la gamma degli impieghi della fanteria. Hanno avuto la prova che l’impiego di lanciamine ha luogo sulla base dell’impiego della compagnia, che i tiratori scelti e gli osservatori di lanciamine rappresentano i «sensori» del battaglione, che le azioni complesse in zone edificate possono essere portate a termine in presenza della popolazione civile e che la fanteria, grazie all’ampiezza del proprio equipaggiamento, può effettuare un’escalation o una deescalation in qualsiasi momento. n Foto: sgt Oliver Schäuble, MCT SR fant 12 Più tardi, il battaglione di fanteria effettua un accerchiamento (una delle nuove procedure d’impiego della fanteria) nel villaggio di Äuli. La compagnia di fanteria 1 riesce ad accedere alla località e a svolgere il complesso compito di occuparsi dei civili feriti, di svolgere controlli su persone e indagini nonché di preparare attacchi. Poco dopo l’ordine di perquisizione da parte del comandante, I ten Andreas Muff, i tiratori scelti informano che i CHURFIRSTEN si sono rintanati nella panetteria. Subito dopo, viene aperto il fuoco sulla sezione CANALE. Ciò induce il comandante a scostarsi dalla sua decisione iniziale di effettuare una perquisizione parallela, e ad attaccare gli avversari secondo uno schema concentrico. Le perdite registrate sono minime, e questo grazie alla procedura coordinata, all’appoggio di fuoco da parte dei tiratori scelti, all’attacco a sorpresa nonché all’impiego di petardi di diversione. Alcune persone vengono controllate e interrogate in un locale di collegamento. 12 esercito.ch Forze terrestri 2 / 13 Un caposezione si consulta con i tiratori scelti, e nel frattempo il cdt SR fant 12 commenta la situazione. FOA fant Fanteria: la strada verso il futuro è tracciata Con l’entrata in vigore e l’introduzione del nuovo regolamento «Impiego della fanteria», quest’ultima è stata dotata di una dottrina d’impiego moderna e polivalente, che disciplina l’impiego dei nostri mezzi e formazioni in modo credibile e uniforme in tutti i possibili scenari di minaccia. Non solo vengono definite le procedure tattiche d’impiego; tutte le attività quotidiane della vita militare di una formazione della fanteria vengono orientate a queste procedure d’impiego, dalla condotta delle formazioni alla loro logistica e all’andamento del servizio. Il punto focale di questa nuova dottrina d’impiego sarà la rete integrata d’efficacia dei sensori, nel quadro della quale tutti i mezzi d’esplorazione e d’efficacia del battaglione saranno impiegati in modo efficiente e flessibile a favore delle formazioni di manovra. Anche i futuri progetti di acquisto della fanteria terranno conto di tale dottrina. Per sapere in che direzione vogliamo muoverci dobbiamo sapere da dove veniamo. Grazie alle giornate della fanteria, che si tengono a scadenza annuale, curiamo il contatto diretto con l’economia, la cultura e la politica, nonché con i nostri numerosi militari di fanteria impiegati fuori sede o non più incorporati nella fanteria che a quest’ultima hanno dedicato gran parte della loro forza lavorativa. Brigadiere Lucas Caduff, comandante della Formazione d’addestramento della fanteria Una sezione di fanteria presenta i mezzi a sua disposizione. esercito.ch Forze terrestri 2 / 13 13 FOA bl/art Istruzione presso la scuola ufficiali dei blindati e dell’artiglieria Sopporta e resisti! L’obiettivo della scuola ufficiali, della durata di dieci settimane, consiste nel fornire agli aspiranti ufficiali il bagaglio necessario per poter assolvere con successo il servizio pratico nella funzione di caposezione delle scuole reclute. Considerate le condizioni attuali, ovvero dieci settimane d’istruzione e tredici istruzioni di specialisti con una trentina di aspiranti ufficiali per ogni scuola, si tratta di una vera e propria sfida! Istruzione specialistica nell’ambito della lotta contro gli incendi; protagonisti gli aspiranti ufficiali della scuola d’infrastruttura e di quartiere generale. Col SMG Edi Hirt, cdt SU bl/art Il sistema di istruzione attuale comporta il fatto che gli aspiranti ufficiali dispongano di poca pratica in quanto gestori del sistema e istruttori. Oltre che sull’istruzione di base a ufficiale, la scuola ufficiali è quindi incentrata sugli ambiti della formazione alla condotta e alla metodica, della tattica e della tecnica di combattimento nonché nel perfezionamento dell’istruzione degli specialisti e ai sistemi. L’insegnamento ha luogo secondo un sofisticato sistema di blocchi didattici organizzati in tre classi, che comprendono le istruzioni speciali seguenti: • classe 1 (aiuto alla condotta): scaglione di condotta, esploratori, cacciacarri, infrastruttura e quartiere generale; • classe 2 (meccanizzata): carri armati, granatieri carristi, equipaggi dei carri armati granatieri e zappatori carristi; • classe 3 (artiglieria): cannonieri, comandante di tiro, trasmissione, servizio meteorologico e rifornimento. Per garantire l’efficienza dell’istruzione malgrado gli effettivi ridotti, è prevista la collaborazione con le scuole dei blindati 21 e 22, la scuola dell’artiglieria 31, la scuola d’infrastruttura e di quartiere generale 35, nonché con il Centro d’istruzione delle truppe meccanizzate di Thun e il Centro d’istruzione dell’artiglieria di Bière. Integrazione degli aspiranti ufficiali della scuola d’infrastruttura e di quartiere generale Da dicembre 2012, gli aspiranti ufficiali che frequentano la scuola 14 esercito.ch Forze terrestri 2 / 13 d’infrastruttura e di quartiere generale non seguono più l’istruzione presso la loro scuola, bensì presso la scuola ufficiali dei blindati e dell’artiglieria. A tal fine sono stati integrati nella classe 1 (aiuto alla condotta) e assolvono la scuola ufficiali assieme ai loro camerati «gialli» e «rossi». Questa misura consente di sfruttare le sinergie. Dai primi feedback della scuola d’infrastruttura e di quartiere generale 35 emerge un quadro positivo. I risultati dell’istruzione sono per la maggior parte soddisfacenti. Durante le prime cinque settimane, gli aspiranti ufficiali vengono istruiti negli ambiti della formazione alla condotta, tattica, pianificazione ed esecuzione di posti di lavoro di sezione, nonché attività per responsabili dell’istruzione. Le conoscenze e capacità tecniche vengono trasmesse mediante corsi intensivi destinati al massimo a cinque aspiranti ufficiali per ogni funzione speciale. Gli esercizi didattici «ROTOR» (80 km in bicicletta su un percorso impegnativo) e «WACHSELDORNER» (marcia di 50 km su terreno accidentato, con postazioni di lavoro) portano gli aspiranti ufficiali al limite della loro resistenza psicofisica. Nella sesta settimana, gli aspiranti svolgono per la prima volta un «impiego reale» in qualità di capisezione. Durante la settimana di collaborazione con le scuole reclute, seguendo le istruzioni del personale professionista pianificano e conducono diverse sequenze d’istruzione in qualità di capisezione nelle loro scuole d’appartenenza. Nella settima e ottava settimana si svolgono ulteriori blocchi d’istruzione specialistica. Grazie al supporto all’istruzione dei centri d’istruzione, la formazione può essere approfondita in Foto: SU bl/art FOA bl/art Finalmente! Una pattuglia soddisfatta giunta al traguardo! modo efficiente sui moderni simulatori, come le installazioni d’istruzione al tiro elettroniche per carri armati e carri armati granatieri di Thun, nonché l’impianto d’istruzione al tiro per obici blindati di Bière. Ispezione e settimana di resistenza La nona settimana prevede l’ispezione, durante la quale il comandante della Formazione d’addestramento dei blindati e dell’artiglieria sottopone gli aspiranti ufficiali a test approfonditi. In particolare, viene verificata la loro capacità di condurre una sezione in quanto capi militari, di pianificare ed eseguire un’istruzione in quanto istruttori e responsabili d’esercizio, nonché di mettere in atto un comportamento specifico e appropriato alla situazione in quanto capo tattico. Al termine dell’ispezione, per gli aspiranti ufficiali ha inizio una settimana di esercizi di resistenza. Quest’ultima si compone di numerosi esercizi d’impiego a livello di compagnia e classe. L’accento viene posto sulla condotta in condizioni difficili. Dagli esercizi di presa di decisione agli esercizi e tiri di combattimento, dalle simulazioni di combattimento sul simulatore tattico elettronico all’istruzione speciale nell’ambito del combattimento in edifici e in località, dall’attraversamento di un corso d’acqua, alla calata su terreni difficili o al volo in elicottero: non si tratta di mera istruzione, bensì anche di esperienze vere e proprie! L’esercizio di resistenza termina con la leggendaria marcia di 100 km da Morat a Thun. Dagli aspiranti ufficiali viene preteso molto, all’insegna del motto della scuola «Perfer et obdura» («Sopporta e resisti»). Conclusione La scuola ufficiali di dieci settimane permette di trasmettere valori e contenuti in forma concentrata agli aspiranti ufficiali, i quali in tal modo acquisiscono molta esperienza. Malgrado i risultati dell’istruzione di tutto rispetto e i notevoli sviluppi in breve tempo, a causa delle condizioni sopra menzionate al momento il rapporto oneri/benefici non è equilibrato. I cambiamenti previsti nel quadro dell’ulteriore sviluppo dell’esercito (modello con due inizi di scuola reclute all’anno, scuola reclute completa per tutti, prolungamento della scuola ufficiali a 15 settimane) sono un passo nella giusta direzione, ovvero verso un impiego delle risorse più efficiente e migliori risultati dell’istruzione. n FOA bl/art – Attualità da dicembre 2013 a giugno 2014 01.12. nuovo comandante della scuola dell’artiglieria 31: ten col SMG Serge Pignat 01.12. nuovo comandante del Centro d’istruzione dell’artiglieria: col SMG Thomas Brunner 01.01. nuovo comandante della Formazione d’addestramento dei blindati e dell’artiglieria: brigadiere René Wellinger 01.01. nuovo comandante della scuola dei blindati 22: col SMG Balz Bütikofer 01.01. nuovo comandante della scuola ufficiali dei blindati e dell’artiglieria: col SMG Nicolas Weber 03.–21.03. CR bttr CCF 2, con gr art 54 (regione di Bière) 21.04.– 09.05. CR bttr CCF 1, con gr art 1 (regione del Sempione) esercito.ch Forze terrestri 2 / 13 15 FOA g/salv Dopo la Festa federale di lotta a Burgdorf: I soldati smantellano l’arena La Festa federale di lotta e dei giochi alpestri 2013 è terminata. I circa 170 soldati della formazione d’intervento di aiuto in caso di catastrofe nonché altre formazioni che prestano CR hanno fornito appoggio al comitato d’organizzazione fino alla fine di ottobre per i lavori di smantellamento delle sei tribune principali, dei capannoni, del centro per i media e dei due ponti militari sopra il fiume Emme. Comunicazione Forze terrestri 170 soldati hanno fornito appoggio al comitato d’organizzazione della Festa federale di lotta nei lavori di smantellamento. Foto: messa a dispo Le cifre della Festa federale di lotta sono impressionanti: 300 000 visitatori, 400 atleti e uno share del 67,5% per quanto riguarda la diretta televisiva. Al termine dell’impiego, i militari hanno prestato circa 5000 giorni di servizio, spostato migliaia di tonnellate di materiale (solamente la tribuna pesa 2900 tonnellate), indirizzato gli automobilisti in parcheggi grandi dozzine di ettari e prestato soccorso in 400 occasioni – fortunatamente tutte situazioni non gravi: nella maggior parte dei casi si è trattato di punture di vespe. Accanto alle prestazioni logistiche, l’esercito ha entusiasmato il pubblico presente a Burgdorf con diverse esibizioni della Patrouille Suisse e concerti della fanfara delle reclute 16-2. L’impiego dell’esercito è stato coronato dal successo esattamente come l’evento stesso. n Foto: messa a dispo L’entità e la complessità delle prestazioni sussidiarie hanno rappresentato e rappresentano tuttora delle sfide particolari per l’esercito. Le esperienze accumulate durante un impiego di vasta entità sono quindi estremamente preziose. E quando il bilancio finale degli organizzatori risulta positivo, anche i soldati possono essere fieri di sé stessi: «Siamo molto soddisfatti dello svolgimento della festa e degli oltre 300 000 visitatori che vi hanno partecipato», afferma il presidente del comitato d’organizzazione Andreas Aebi. Anche il col SMG Vincent Fehr, responsabile dell’impiego attribuito alla reg ter 1, è sereno: piena soddisfazione per il compito assolto, senza incidenti. Oltre che direttamente nell’arena, esaurita in ogni ordine di posti, molti spettatori senza biglietto hanno seguito le competizioni grazie alla trasmissione in diretta presso le zone Public-Viewing. Il palco del peso di 2900 tonnellate viene smontato dai soldati. Intervista a Matthias Sempach, re della lotta svizzera 2013 In che modo le esperienze della scuola reclute per sportivi di punta a Macolin l’hanno aiutata nel suo percorso verso il titolo di re della lotta svizzera? L’opportunità di assolvere la SR a Macolin è stato per me un vero e proprio colpo di fortuna. Ho potuto approfittare delle fantastiche infrastrutture e mi sono trovato molto bene in compagnia di persone con interessi affini ai miei. Tutti gli atleti lì hanno un obiettivo e vogliono raggiungere qualcosa. Mi auguro che la SR per sportivi di punta continui ad essere promossa e sostenuta anche in futuro. A mio parere i buoni sportivi sono un ottimo biglietto da visita per il nostro Paese e per la nostra immagine. sfuggisse di mano. Al contrario, ho potuto gustarmi ogni istante e sono ancora al settimo cielo dalla felicità. Da quando ha vinto il titolo è spesso al centro dell’attenzione. Tutti vogliono qualcosa da lei. Come gestisce questa nuova situazione? Negli ultimi giorni ho ricevuto davvero moltissime attenzioni. Era comunque tutto piacevole e positivo. Proprio ora sono grato di poter contare su una cerchia di persone molto affiatate. La mia famiglia, la mia fidanzata e il mio management mi hanno molto sgravato, hanno fatto un grande lavoro di coordinamento ed erano sempre disponibili per me. Negli ultimi tempi non ho mai avuto la sensazione che per me fosse troppo o che la situazione mi Che cosa si augura per lo sport svizzero nel 2014? Spero che tutti gli sportivi svizzeri credano nelle loro capacità, lavorino duramente per raggiungere gli obiettivi fissati e non abbiano mai a dubitare di se stessi. Mi auguro inoltre che gli sportivi svizzeri possano continuare a trarre profitto dalle ottime condizioni offerte da Macolin e possano progredire nelle loro discipline. In questo modo sono convinto che nel 2014 avremo modo di festeggiare tanti nuovi successi nello sport svizzero. E questo mi rende molto felice! 16 esercito.ch Forze terrestri 2 / 13 Quali obiettivi sia sportivi che privati intende raggiungere entro la prossima Festa federale di lotta svizzera che si terrà a Estavayer-le-Lac? L’importante è che io possa restare in salute. A Burgdorf ho potuto realizzare il mio più grande sogno, quindi da questo punto di vista non devo più dimostrare niente a nessuno. Ma è chiaro che se riuscirò ad allenarmi al meglio e la salute me lo permetterà, nel 2016 intendo essere «pronto» un’altra volta. Sul piano personale per me è importante non cambiare e rimanere quello che sono. Voglio restare con i piedi per terra e occuparmi dei miei cari. FOA g/salv È stato difficile motivare i soldati durante la fase di smantellamento in quanto il tempo era molto freddo e umido. Iten Yannick Müller caposez cdo impg fo interv acc Per me la pianificazione del personale per questo impiego su larga scala ha rappresentato una sfida interessante. Aiut suff Romain Reynard sottufficiale di professione, cdo impg fo interv acc Come disegnatrice edile, per me i cantieri non sono ambienti estranei. Ciò mi ha aiutato a trovarmi rapidamente a mio agio qui a Burgdorf. Sgt Jasmin Hug militare in ferma continuata, capogruppo, cp interv acc 104 Trovo che l’impiego qui a Burgdorf sia più sensato di quello che abbiamo fatto in altri CR. Sdt René Bellwald dist eser FOA G/salv L’impiego ha richiesto molta forza e resistenza. Sono orgoglioso di aver potuto partecipare a questa attività. Ho avuto l’opportunità di lavorare a 15 metri d’altezza per smontare la tribuna. Come carpentiere sono abituato a lavorare a queste altezze. Sdt Stefan Petermann militare in ferma continuata, cp interv acc 104 esercito.ch Forze terrestri 2 / 13 Foto: Forze aeree svizzere Recl Stefan Bichsel militare in ferma continuata, cp interv acc 104 17 Foto: cp san 4 FOA log Montaggio delle tende ancora intatte. Festa federale di ginnastica 2013 Impiego reale per la cp san 4 a Bienne Il 10 giugno 2013, 80 membri della compagnia sanitaria 4 (cp san 4) sono entrati in servizio in Ticino per il proprio corso di ripetizione. Dopo aver ritirato il materiale la compagnia si è spostata nella zona di Berna e ha iniziato lo svolgimento dei diversi moduli d’istruzione secondo il programma stabilito. Contemporaneamente a Bienne aveva luogo la Festa federale di ginnastica, per cui era inizialmente previsto l’impiego della cp san 4 a supporto del servizio sanitario. Il 12 giugno era prevista la grande cerimonia d’apertura con la partecipazione del consigliere federale Ueli Maurer. Una tempesta ha però scombussolato tutti i piani, distruggendo nell’area della festa tutto ciò che non fosse fissato più che saldamente. Samuel Forster, cdt cp san 4 Christine Hartmann, Comunicazione Forze terrestri Venerdì 13 giugno, di prima mattina, il comandante delle cp san 4, cap Samuel Forster, informa la sua compagnia di voler offrire aiuto spontaneo alla Festa di ginnastica. Dopo aver stabilito un primo contatto con il comandante dei pompieri di Bienne, viene immediatamente attivata la cellula militare di collegamento della Festa di ginnastica, che coordinerà in seguito l’intero impiego della cp san 4. Il primo incarico, ricevuto alle ore 1000, è stato: «Ripristinare le tende». Presso il campeggio di Sutz la tempesta aveva 18 esercito.ch Forze terrestri 2 / 13 strappato 440 tende dai relativi ancoraggi e le aveva trasportate fino alla vicina zona industriale. 50 militari hanno rafforzato un distaccamento di 20 membri della protezione civile, permettendo di montare nuovamente in tempo record le tende ancora intatte. Altri 15 soldati sono stati convocati a Nidau per contribuire ai lavori di sgombero e ripristino nell’area dell’Expo. Il cap Forster ha avuto in questa occasione la possibilità di incontrare la direzione d’intervento militare, cosa che ha semplificato l’ulteriore collaborazione. La cp san ha lavorato senza sosta. Oltre ai lavori di sgombero e ripristino, nel pomeriggio sono stati richiesti due autocarri IVECO allo scopo di trasportare materassi per creare ulteriori posti letto presso il centro congressi di Bienne. Grazie alla buona collaborazione sia all’interno della compagnia sia nei confronti della direzione d’intervento militare della Festa di ginnastica, l’impiego spontaneo si è svolto senza alcun intoppo. Rifugio nelle tende resistenti alle intemperie Dopo il primo impiego, il 18 giugno la cp san ha allestito presso il campeggio di Sutz 18 robuste tende militari in sostituzione delle numerose tende distrutte dalla tempesta. In un clima torrido, ogni tenda è stata montata FOA log alle ore 0800. Poco alla volta è stato possibile aumentare il grado di prontezza di marcia e pianificare gli eventuali avvicendamenti. L’immagine che si è presentata ai 40 membri del distaccamento presso l’area dell’evento è stata al tempo stesso impressionante e spaventosa. I soccorritori civili e i partecipanti alla Festa di ginnastica lavoravano fianco a fianco per raccogliere e preparare al trasporto le tende sradicate e distrutte. L’intero impianto sportivo era cosparso di tende, oggetti vari e rami strappati dagli alberi. I pompieri abbattevano alberi in modo da scongiurare il pericolo di ulteriori danni. Inoltre, il sopraggiungere del buio non semplificava di certo i lavori. Grazie ai molti aiutanti, la sera tardi l’impianto sportivo di Ipsach era già stato quasi completamente ripristinato. Solamente una grossa tenda era stata danneggiata a tal Foto: Rega in trenta minuti da otto soldati appositamente istruiti. Una cosa però ancora nessuno la sapeva: in occasione della tempesta successiva, il 20 luglio, queste tende rappresenteranno un luogo di rifugio per molti partecipanti alla Festa di ginnastica. Grazie alla struttura resistente alle intemperie, le 18 tende hanno infatti superato indenni l’ondata di maltempo. Nei giorni seguenti il corso di ripetizione della cp san 4 è proseguito come inizialmente previsto. Le previsioni meteorologiche venivano costantemente tenute sotto controllo in quanto la situazione non si era ancora stabilizzata completamente. Già giovedì 20 giugno una seconda tempesta ha nuovamente colpito la zona del Seeland. Questa volta anche l’impianto della protezione civile che ospitava la cp san ha subito dei danni. A seguito delle forti precipitazioni, in breve tempo la rampa di accesso si è trasformata in un ruscello in piena. Le canalizzazioni e le condotte di drenaggio non erano in grado di trasportare l’immensa quantità d’acqua e l’impianto rischiava di venire allagato. I sacchi di sabbia, inizialmente previsti per fermare i proiettili, sono stati velocemente spostati dalla postazione di guardia all’entrata. L’acqua ha raggiunto un livello di 20 centimetri prima di defluire in direzione del vicino campo di calcio, trasformandolo in un vero e proprio lago. Il pericolo più acuto era stato scongiurato; era ancora solo necessario rimuovere l’acqua dalla zona d’entrata dell’impianto della protezione civile. I partecipanti alla Festa di ginnastica hanno avuto meno fortuna. I luoghi della manifestazione sono infatti stati colpiti con estrema violenza dal maltempo. Tre veicoli sanitari sono stati richiesti a supporto dei soccorritori civili. I medici hanno afferrato gli zaini d’emergenza e dopo un breve briefing i veicoli erano già in partenza in direzione di Ipsach con le luci lampeggianti blu inserite. In totale, tredici militari della cp san 4 hanno prestato soccorso ai feriti. Le vittime già sottoposte a triage sono state curate e preparate al trasporto dai medici militari in stretta collaborazione con i soccorritori civili e i volontari. La maggior parte delle persone coinvolte era stata ferita da oggetti trasportati dal vento o da tende sradicate. Il materiale di soccorso portato sul posto, per es. collari cervicali, materassini a depressione e barelle, si è dimostrato estremamente importante. I feriti leggeri sono stati protetti dal freddo e dall’umidità con delle coperte di salvataggio. punto da dover essere chiusa al pubblico in via precauzionale dai pompieri. Anche con gli apparecchi pesanti non sarebbe infatti stato possibile ripararla prima dell’inizio delle gare. La tenda avrebbe dovuto ospitare la corsa a staffette, prevista per la mattina successiva. Grazie all’equipaggiamento d’illuminazione per piazze sinistrate della cp san 4 è stato possibile illuminare un prato poco lontano, dove i responsabili hanno tracciato Verso le ore 2000 sono giunte nuove richieste per lavori di sgombero e ripristino. L’obiettivo era chiaro: le gare avrebbero dovuto poter cominciare puntualmente il giorno seguente Foto: cp san 4 Campeggio e area dell’Expo nuovamente distrutti dei nuovi percorsi all’aperto. La partenza è quindi potuta avvenire come previsto alle ore 0800 senza ulteriori intoppi. Anche il campeggio a Sutz era stato nuovamente colpito dalla tempesta. Molti sportivi hanno trovato rifugio nelle tende militari già montate. È quindi stato deciso di montare tutte le tende militari disponibili, in modo da offrire un luogo in cui dormire anche agli altri atleti ormai «senzatetto». Sono inoltre state distribuite 200 coperte di lana. Con evidenti segni di stanchezza, alle ore 0730 il distaccamento ha terminato il proprio lavoro presso il campeggio di Sutz. Grazie al grande impegno dei militari della cp san 4, degli aiutanti e dei soccorritori civili nonché dei partecipanti, la Festa federale di ginnastica ha potuto prendere il via come pianificato alle ore 0800. Mentre il cap Forster ha aiutato attivamente i suoi uomini sul posto, il suo sostituto I ten Albicker ha condotto tutte le attività dietro le quinte presso l’impianto della protezione civile a Müntschemier. Il posto della compagnia d’impiego è stato allestito per un impiego di 24 ore. Su grosse flipchart sono stati annotati i mezzi impiegati; è stato necessario pianificare e sfruttare in modo mirato le ore di riposo, la sussistenza, il carburante, il materiale e i veicoli. Grazie a una pianificazione e a una messa in atto altamente professionali è stato possibile impiegare tutti i mezzi in modo ottimale. Il cap Forster ha stilato un bilancio positivo da questo impiego reale: i suoi uomini si sono impegnati in maniera esemplare e hanno lavorato molto bene. Ciò è stato ribadito anche in occasione della consegna della bandiera dal rappresentante del comitato d’organizzazione della Festa di ginnastica, che ha lodato la cp san e ha ringraziato per l’instancabile impegno. Senza l’esercito la Festa di ginnastica non avrebbe potuto continuare. n Impiego presso il campeggio di Sutz. esercito.ch Forze terrestri 2 / 13 19 CC mus mil Un servizio comandato a Roma che non lascia indifferenti «Band of Brothers» in Vaticano Foto: messa a disposizione Per il maggiore Aldo Werlen, capo della scuola per i quadri della musica militare, a inizio aprile vi erano in programma alcuni giorni a Roma, che si preannunciavano veramente emozionanti. È stato distaccato nel quadro di una visita a scopo di istruzione alla banda della Guardia svizzera pontificia a Città del Vaticano. Il soggiorno di un quadro della musica militare svizzera fa già parte della tradizione. L’obiettivo è il perfezionamento della banda in vista del giuramento delle nuove guardie il 6 maggio. Il maggiore Aldo Werlen con la banda della Guardia svizzera pontificia. Christine Hartmann, Comunicazione Forze terrestri Dal 31 marzo al 6 aprile 2013, in Vaticano, il maggiore Aldo Werlen ha incontrato la banda della Guardia svizzera pontificia. Il maggiore Werlen, ufficiale di professione attivo presso il Centro di competenza musica militare, durante i cinque giorni ha diretto le prove di sezione e le prove d’insieme, fornendo alle guardie una preparazione ottimale per l’importante impiego in occasione del giuramento. Le prove hanno luogo soltanto durante il tempo libero delle guardie, che si esibiscono ad esempio il giorno della festa nazionale o di Natale. Il 6 maggio, giorno del giuramento, non è un momento saliente soltanto per le nuove guardie, bensì anche per la banda della Guardia svizzera pontificia. Per l’ufficiale di professione della musica militare soddisfare le diverse esigenze ha rappresentato una sfida non indifferente. Alcune guardie vantano un’istruzione musicale eccellente, ad esempio tra i trombettieri militari. Altre, invece, hanno fatto le loro prime esperienze musicali nelle guggen. «L’impegno e la disponibilità dei musicisti a imparare nuove cose è impressionante. E altrettanto lo sono i progressi che le guardie hanno com- 20 esercito.ch Forze terrestri 2 / 13 piuto in questi pochi giorni», racconta Aldo Werlen. Con le sue vaste conoscenze in tutti gli ambiti musicali, ha potuto rispondere a molte domande delle guardie, a partire dalle quali sono nate interessanti discussioni. Il cameratismo prima di tutto Durante il suo soggiorno, Aldo Werlen ha La famiglia Werlen nella Basilica di San Pietro avvertito con chiarezza che i giovani svizzeri seguono in modo esemplare i principi del senso della comunità e del cameratismo e sono fieri della loro incorporazione, di tutte le guardie e della Svizzera. «È sempre toccante vedere che anche i giovani del giorno d’oggi sono disposti a fare sacrifici e, in caso di emergenza, a donare la propria vita per il Santo Padre», afferma Werlen. Tra un’intensa prova e l’altra e al loro termine, il magg Werlen ha avuto il piacere di poter avere scorci esclusivi della Santa Sede. Aldo Werlen parla con entusiasmo delle mura della caserma, dei tesori storici e dei momenti nella basilica di San Pietro che ha trascorso con la moglie e la figlioletta. Uno dei momenti più salienti è stata l’udienza generale con Papa Francesco sulla Piazza San Pietro, con diverse migliaia di credenti che hanno reso onore al pontefice. Il maggiore Aldo Werlen ha trascorso una settimana intensa. Ha apprezzato molto le riunioni con i quadri, in particolare con il colonnello Daniel Anrig, comandante della Guardia svizzera pontificia. È rimasto colpito da come il comandante segua le sue idee, i suoi principi e le sue credenze e da come funga da modello per i giovani. n CC mus mil Orchestra di rappresentanza CR sulla Piazza Rossa Cremlino, Gorkij Park, Ministero della sanità russo, ambasciata svizzera e torre Spasskaya: un’emozione dopo l’altra. Per i 75 componenti dell’orchestra di rappresentanza della fanfara dell’Esercito svizzero tutto ciò è divenuto realtà. Dopo tre giorni di preparativi e un giorno di viaggio, i musicisti militari svizzeri hanno prestato servizio nell’ambito del Festival Internazionale di Musica Militare «Spasskaya bachnya» a Mosca. Sull’arco di 10 giorni la formazione si è esibita in cinque concerti all’aperto, una parata di musica militare e otto spettacoli durante il Tattoo. Accanto alle orchestre rinomate come i cadetti di Suworow russi, la Conscript Band finlandese e la Marinekapelle olandese, i trombettieri, i batteristi e i tamburini svizzeri sono riusciti ad affascinare gli oltre 7000 spettatori. Lo spettacolo di quest’anno, messo a punto dal maggior Aldo Werlen e dall’aiutante di stato maggiore Philipp Rütsche, era stato preparato durante la prima fase di CR nella pista di ghiaccio a Huttwil. A Mosca sono state effettuate altre prove, sebbene la prova generale prevista per venerdì sia stata annullata all’ultimo momento. Per motivi di sicurezza la polizia ha bloccato l’accesso alla Piazza Rossa e la metà dei musicisti non ha potuto entrare nell’Arena. Malgrado il periodo relativamente breve per la preparazione, il 31 agosto l’orchestra è arrivata pronta sulla Piazza Rossa per la prima performance. Oltre all’orchestra si sono esibiti anche i tamburini che hanno indiscussamente rappresentato l’attrazione principale del Tattoo. Al posto dei normali tamburi, durante il pezzo «Recycling» si è suonato su e con materiali del mercato edilizio. Mentre i tamburini percuotevano fusti e cerchioni, le scintille prodotte dalle smerigliatrici angolari hanno creato anche uno spettacolo visivo. Ha poi fatto seguito la marcia iniziale del Sechseläute di Zurigo, conosciuta in Russia come una marcia militare locale. Accanto agli spettacoli, l’orchestra e i tamburini si sono esibiti anche durante diversi concerti all’aperto. La Swiss Army Central Band, ad esempio, ha dato un concerto in occasione di un evento del Ministero della sanità russo la domenica pomeriggio nell’immenso Gorkij Park. Un’altra esibizione ha poi avuto luogo presso l’ambasciata svizzera. Per questo concerto il maggiore Werlen era partito appositamente a bordo di una limousine un’ora prima dell’orchestra per regolare sul posto gli ultimi dettagli. Con suo grande stupore è però arrivato ben 5 minuti dopo i musicisti e ha dovuto percorrere gli ultimi metri a piedi sotto una pioggia scrosciante poiché i due torpedoni dell’orchestra bloccavano l’entrata. Un altro momento saliente è stata la visita al Cremlino con tanto di foto di gruppo al termine, nella sala in cui normalmente vengono ricevuti soltanto gli statisti stranieri. Il 9 settembre i musicisti militari svizzeri hanno fatto ritorno in Svizzera dopo un impiego impressionante e del tutto riuscito. n Foto: CC musica militare Bernhard Fischer, CC musica militare esercito.ch Forze terrestri 2 / 13 21 CC S mont Es Servizio comandato d’impiego presso l’École Militaire de Haute Montagne di Chamonix, Monte Bianco, Francia. Mani fredde e aria rarefatta invece di carta e computer Per la prima volta un sottufficiale di professione dell’Esercito svizzero ha avuto la possibilità di trascorrere nove mesi presso il centro per l’istruzione alpina dell’Esercito francese. L’opportunità di lavorare come istruttore presso l’École Militaire de Haute Montagne (EMHM) di Chamonix è un sogno diventato realtà per l’aiutante di stato maggiore Roger Würsch. Ecco il resoconto della sua esperienza. Aiutante di stato maggiore Roger Würsch, sottufficiale di professione presso il Centro di competenza servizio alpino dell’esercito (CC S alpi Es) di Andermatt Per quanto riguarda il servizio alpino militare, la scuola ai piedi del Monte Bianco è uno degli indirizzi più rinomati al mondo. La scuola dispone di un’ampia e importante tradizione nell’ambito dell’istruzione alpina e delle tecniche di salvataggio, nel combattimento in montagna, nelle spedizioni alpinistiche in tutto il mondo e nel sostegno di sportivi di punta degli sport invernali. La scuola è appena stata insignita del «Piolet d’or 2013», il più importante riconoscimento civile per prestazioni eccezionali nel settore dello sport di montagna estremo a livello internazionale. Primo impiego: allenamento tecnico in Val d’Isère Contemporaneamente alla nazionale femminile di Swiss Ski, a inizio dicembre 2012 mi trovavo anch’io in viaggio per la Val d’Isère. Tuttavia non mi stavo preparando a una discesa di coppa, ma cominciavo il mio servizio comandato all’estero con il «seminario sulla stagione invernale» della durata di una settimana. A questa settimana erano presenti tutti gli istruttori della EMHM e sono stati discussi diversi temi concernenti l’imminente periodo invernale. Questo mi ha permesso di allacciare velocemente e in modo diretto i contatti con oltre 100 colleghi. Sono stato accolto a braccia aperte dalla scuola e la disponibilità dei collaboratori è stata enorme. Oltre all’esperienza militare, ho potuto far valere anche le mie formazioni come guida alpina patentata, istruttore di sci e istruttore del soccorso alpino svizzero. Mi sono sentito subito benaccetto e sono stato impiegato quale istruttore autonomo presso la scuola. Poco dopo Natale era previsto il trasloco della mia famiglia nella Valle di Chamonix. Sebbene l’appartamento in affitto a Les Houches fosse ammobiliato, il quantitativo di materiale da traslocare non era indifferente. 22 esercito.ch Forze terrestri 2 / 13 Da gennaio a luglio 2013 i nostri tre figli (Matteo di 5 anni e i due gemelli Linus e Moreno di 3 ½ ) hanno frequentato le scuole del posto. Sebbene all’inizio della scuola non parlassero una parola di francese, dopo una prima fase difficile si sono integrati perfettamente. Ora sono tutti in grado di esprimersi in questa nuova lingua. Un bagaglio importante per il resto della loro vita. L’inverno: mani fredde e aria rarefatta invece di carta e computer Il mio lavoro presso l’EMHM mi portava quasi sempre all’aria aperta. Nessun ufficio caldo, macchina del caffè o computer, bensì vento, neve, nebbia e mani fredde. Sono stato impiegato come istruttore in diversi corsi e ho istruito i quadri dell’Esercito francese nel servizio alpino. Le attività svolte erano molteplici: lezioni di sci e di sci di fondo, lezioni su come affrontare i ghiacciai, azioni di salvataggio, classiche escursioni in alta quota, gestione dei rischi, lezioni sulle valanghe, esercizi tattici con infiltrazioni e addirittura bivacchi d’emergenza non pianificati tra le rocce e il ghiaccio. Presso la scuola i quadri vengono formati in modo mirato in vista di impieghi all’estero. L’ambiente è sempre stato molto cameratesco e i discorsi con i partecipanti molto interessanti. Tutti i partecipanti contribuivano ai corsi con esperienze operative talvolta pluriennali. È stato molto interessante poter comparare l’organizzazione e il lavoro sul terreno con le attività che svolgo presso il Centro di competenza servizio alpino dell’esercito e avere la possibilità di esaminare criticamente alcuni contenuti. Ogni giorno portava con sé delle novità che mi permettevano di trovare nuovi spunti e idee per il mio lavoro in Svizzera. Tuttavia non sempre tutto va come dovrebbe e a inizio marzo ne abbiamo avuto la prova. Durante il servizio due istruttori dell’EMHM sono rimasti vittima di una caduta mortale in una gola impervia. È stato uno shock per la scuola e per tutta la regione. In questa occasione si è vista la forte coesione tra i collaboratori e l’attaccamento della popolazione alla scuola. In occasione di una toccante commemorazione presso la caserma è stato reso omaggio ai defunti. Il servizio alpino non viene allenato sulla piazza della caserma, ma si svolge sul terreno anche durante l’istruzione. Ciò è sicuramente ottimale, ma comporta anche rischi e pericoli permanenti. Questa tragedia ci ha reso dolorosamente consapevoli di questa realtà. L’estate: breve ma intensa Nel mese di maggio non erano previsti corsi. Questo periodo è stato quindi segnato da diverse assenze. Chi aveva terminato le vacanze cominciava con la preparazione mirata alla stagione estiva. Come già accaduto in inverno, anche nel periodo estivo le mie capacità sono state messe alla prova e valutate attentamente. Ciò che mi ha fortemente impressionato sono state le capacità tecniche degli istruttori dell’EMHM. In ogni disciplina il livello era superiore alla media e in quanto a tecnica di arrampicata alcuni erano in grado di misurarsi con i migliori al mondo. Ogni esperienza rappresentava quindi una sfida per me e qualche volta mi è capitata una caduta controllata dalla ripida parete rocciosa. Tuttavia ciò fa parte del lavoro e per questo siamo assicurati con corde e moschettoni. Da giugno a inizio agosto abbiamo nuovamente scalato centinaia di metri di roccia e svolto innumerevoli ore d’istruzione. Sebbene l’istruzione alpina non sia fondamentalmente diversa in Francia, ho potuto raccogliere diverse idee e spunti. In salute, felici e con un’importante esperienza ad aggiungersi al nostro bagaglio, a metà agosto io e la mia famiglia siamo tornati in Svizzera. Così è volto al termine un periodo indimenticabile in Francia. Spesso abbiamo dovuto mettere da parte il tipico perfezionismo svizzero e affrontare con meno rigore le incombenze quotidiane. Ciò che pianificavamo spesso poi non si realizzava e la realtà risultava essere tutt’altra. Ma quando si trattava di lavoro, la qualità delle Foto: messe a dispo CCRubriktitel S mont Es prestazioni era quantomeno parificabile all’abituale «qualità svizzera». Per me e la mia famiglia è stata una sfida costellata di momenti indimenticabili e incontri importanti. Una volta tornato ad Andermatt cercherò di far confluire nel mio lavoro le esperienze raccolte e le conoscenze acquisite. Mi impegnerò inoltre a mantenere i contatti con gli istruttori dell’EMHM e cercherò di trarre un beneficio durevole da questa esperienza unica nel suo genere. Spero che ad altri militari di professione sarà concessa la stessa opportunità. Affronterò le sfide del mio lavoro con rinnovata passione e sono grato che il mio datore di lavoro mi abbia offerto questa possibilità. n esercito.ch Forze terrestri 2 / 13 23 CC sport «La SR per sportivi di punta è stata la cosa migliore per dare una svolta alla mia carriera» Patrizia Kummer è una campionessa di snowboard alpino di livello mondiale: quest’anno ha vinto per la seconda volta la Coppa del mondo e ha conseguito altri importanti successi. Nell’intervista la 25enne vallesana racconta cosa significa per lei lo sport e su cosa si basano i suoi successi. Comunicazione DDPS Patrizia, che cosa significa per te lo sport? Lo sport è per me una grande soddisfazione fisica, una fonte inesauribile di felicità. Dopo gli allenamenti, anche quando sono del tutto sfinita, mi sento ugualmente in super forma. Per me, lo sport è pura gioia di vivere. Come è nata questa passione per lo snowboard parallelo? Durante la mia infanzia ho praticato lo sci e lo snowboard alpino. Una volta un’amica mi ha chiesto se volevo partecipare a una gara dei campionati vallesani. Alla prima gara siamo state squalificate entrambe, ma negli anni successivi ci siamo sempre date il cambio sul podio e da lì in poi è stato tutto un susseguirsi di eventi. Qual è stato sinora il momento culminante della tua carriera? Ve ne sono stati tanti, sicuramente ogni volta che vinco una gara. Quest’anno ho vinto la medaglia d’argento ai Campionati mondiali di Stoneham, la piccola sfera di cristallo nello slalom parallelo della Coppa del mondo per discipline e la grande sfera di cristallo nella Coppa mondiale. Quindi hai alle spalle una stagione di successi. Quali sono adesso le tue aspettative? Lo scorso anno ho vinto la Coppa del mondo e sono stata letteralmente travolta da quanto mi stava accadendo, dalle emozioni, da tutte le domande. Quest’anno mi diverto e seguo gli eventi senza particolari aspettative. 24 esercito.ch Forze terrestri 2 / 13 Che cosa significa per te questo successo? Il successo di per sé non conta molto per me: mi consente di fare esperienze molto belle e lo considero piuttosto un premio per tutti gli allenamenti e il duro lavoro. Nelle gare di parallelo il vincitore passa sempre al turno successivo. In un certo qual modo, il successo per me è questo – quanto meglio scio, tanto più posso andare avanti. CC sport Quando cado o quando sono meno veloce degli altri rimango per un momento delusa. Le sconfitte riesco comunque a sormontarle in fretta e dico a me stessa che devo ancora migliorare alcune cose. Il più difficile per me non è perdere, ma il fatto di essere stata eliminata e di dover poi stare a guardare come sciano coloro che hanno superato il turno! militare a contratto temporaneo. Riesco anche a portare a termine piccoli progetti, come il mio viaggio in giugno negli USA dove conto di iniziare già gli allenamenti sulla neve. Queste sono cose che posso fare grazie ai finanziamenti che ricevo, tra gli altri, anche dall’esercito. Grazie a questo sostegno posso praticare il mio sport in modo ancora più professionale. Dopo il tuo successo internazionale sei stata certamente al centro Parliamo adesso dell’esercito. Come sei arrivata all’idea di frequenta- dell’attenzione mediatica. Eri preparata a tutto questo? re la SR per sportivi di punta? Avevamo avuto due o tre training mediatici organizzati dall’esercito e da Swiss Ski. Quindi ero senz’altro un po’ preparata. Inoltre ho sempre osservato il comportamento degli altri atleti dai quali ho potuto imparare molto. Ho stabilito chiaramente sin dall’inizio di cosa avrei parlato e di cosa no. La mia vita privata non riguarda nessuno. Parlare di snowboard invece non è un problema: lo faccio tutto il giorno. La scuola reclute ha cambiato molte cose. Vivevo a Davos e i miei ex allenatori si erano ritirati dall’attività e poiché avevo assolutamente bisogno di un preparatore sportivo, mi avevamo proposto la scuola reclute per sportivi di punta. Ne avevo sentito parlare e mi ero anche già informata. Tutto si è svolto molto rapidamente – in aprile mi sono annunciata presso l’esercito e in agosto è già iniziata la SR. Non avrei mai pensato che un giorno avrei fatto parte dell’esercito, ma mi sono resa conto che per me, come atleta di punta, è stata una grande opportunità. Penso che sia stata la cosa migliore che abbia fatto finora per dare una svolta alla mia carriera sportiva. Alcune cose saranno certamente cambiate anche a livello privato. Hai Come te ne sei accorta? dovuto fare delle rinunce per praticare uno sport di punta? Per me una grande rinuncia sarebbe sicuramente stata non praticare lo snowboarding. Ho la sensazione di avere una bella vita e quindi non mi sembra di aver dovuto rinunciare a qualcosa. Soprattutto per via degli allenamenti: sono ottimi sia nella scuola reclute, sia nei corsi di ripetizione. Inoltre, attraverso la scuola reclute per sportivi di punta ho conosciuto anche il mio preparatore sportivo, grazie al quale ho fatto progressi davvero enormi. Stai inoltre studiando psicologia. Come riesci a conciliare sport e Quindi è la cosa migliore da fare in Svizzera per uno sportivo di punta? studio? Dipende dal tipo di sport. Un ginnasta, per esempio, è comunque a Macolin. Se invece si pratica uno sport marginale per il quale non ti viene messo a disposizione un preparatore sportivo e bisogna organizzare e occuparsi di tutto personalmente, allora è la cosa migliore! Come ho già detto, è anche un sostegno dal punto di vista finanziario. Da sportiva e studentessa non mi resta il tempo per svolgere un’attività professionale. In qualità di militare a contratto temporaneo posso dunque praticare sport e guadagnare per mantenermi; inoltre, durante la scuola reclute Swiss Ski mi ha anche messo a disposizione un preparatore sportivo. Nella mia situazione è quindi proprio la cosa migliore! E come affronti invece le delusioni? Come ci si trova quando improvvisamente tutti si interessano di te, sebbene tu provenga da una disciplina sportiva marginale? Fortunatamente è uno studio a tempo parziale, altrimenti non sarebbe possibile. Nel mese di giugno spero di conseguire il bachelor. Quindi ti eri posta anche altri obiettivi oltre allo snowboarding? Sì. Ho fatto una pausa di sei mesi dopo il liceo per dedicarmi allo sport. Nel frattempo mi sono però accorta che mi mancava qualcosa accanto allo sport. Tuttavia, non essendo ancora nel pieno del successo, avevo più tempo a disposizione. Con i successi degli ultimi due anni sia lo sport sia lo studio sono diventati più impegnativi e hanno richiesto molta disciplina. Una volta concluso in estate il ciclo di bachelor, vorrei fare un anno di pausa universitaria e concentrarmi soltanto sullo sport. Potresti anche immaginare un futuro in ambito militare? Sono ancora soldato semplice (ride). Effettivamente posso anche immaginare un futuro in ambito militare. Intanto sto per concludere i miei studi e poi vedrò un po’ come si presenta la situazione. Un’ultima domanda: ti sposti molto frequentemente. Dove ti senti Una cosa è il tempo, un’altra i soldi: puoi mantenerti con lo sport che pratichi? Sì, ho buoni sponsor e ricevo sostegno attraverso il mio impiego quale veramente «a casa»? Sì, sono spesso in viaggio, ma ho una camera a Macolin e ho ancora la mia stanza dai miei genitori. In fondo per me è lo stesso dove mi trovo. Finché che posso praticare lo snowboarding sono contenta così. n esercito.ch Forze terrestri 2 / 13 25 CIFT Monitoraggio dell’esercizio da parte di militari di professione esperti. Simulazione live presso il CIFT Esercitazioni di combattimento I Centri d’istruzione al combattimento (CIC) Est e Ovest del Centro d’istruzione delle Forze terrestri (CIFT) dispongono ciascuno di un impianto di simulazione per esercizi di combattimento (SIMUG) e di un impianto di simulazione per il combattimento in zone edificate (SIM CIZE). Su entrambe le piattaforme di simulazione è possibile intervenire in tempo reale negli esercizi di simulazione in corso. Col SMG M. Bellwald, cdt Centro d’istruzione delle Forze terrestri (CIFT) Ten col P. Pellegatta, cdt CIC Est Cap M. Lampert, uff prof regia SIM CIZE CIC Est Da più anni, sia le scuole reclute che le truppe delle Grandi Unità delle Forze terrestri possono esercitarsi sulle piattaforme di simulazione dei Centri d’istruzione al combattimento. Con la messa in esercizio dell’impianto SIM CIZE a Walenstadt, è stato possibile incrementare ulteriormente l’efficienza delle piattaforme di simulazione. Qui di seguito una breve panoramica. In generale Gli impianti per esercizi sono generalmente concepiti per esercizi di sezione e per esercizi di compagnia (rinforzata). È comunque anche possibile l’allenamento a livello di battaglione. Su entrambe le piattaforme di simulazione è possibile rilevare in modo esaustivo, mediante GPS e radiodeterminazione, tutti i soldati e i quadri che stanno partecipando all’esercizio, con indicazione delle funzioni, dei sistemi d’arma e dei veicoli. Sia le truppe che le armi e i veicoli sono infatti equipaggiati di componenti LASSIM (simulatore di tiro a laser). I movimenti e le azioni di combattimento sul terreno e negli edifici vengono valutati e rielaborati simultaneamente dalla centrale 26 esercito.ch Forze terrestri 2 / 13 d’impiego. L’esercizio viene svolto secondo il principio «quattro occhi vedono meglio di due». Mentre la direzione dell’esercizio raccoglie impressioni e dati sul terreno, grazie alla registrazione di conversazioni radio e sequenze video e al fatto di seguire l’esercizio mediante la simulazione al computer anche la centrale d’impiego dispone di un quadro sempre aggiornato della situazione. Gli esercizi sulle piattaforme dei CIC Est e Ovest hanno molteplici vantaggi. La rappresentazione del campo di battaglia Spesso, all’interno della truppa vengono riscontrate lacune per quanto concerne la conoscenza degli effetti dei diversi sistemi d’arma. Grazie alle piattaforme di simulazione, il campo di battaglia può essere rappresentato in modo molto realistico, affinché per la truppa sia più chiaro come si presenta un combattimento. Tale risultato si ottiene tramite: • possibilità realistiche di ferimento e le cure corrispondenti richieste dal sistema. Una mancata cura genera interruzioni del sistema, che possono poi essere valutate dalla centrale d’impiego; • la possibilità di simulare la perdita di veicoli da combattimento e del loro equipaggio. Il sistema riporta gli effetti sulla truppa che occupa il veicolo; • sensori presenti sugli edifici, che reagiscono ai bombardamenti e alle sparatorie e sono collegati a un sistema presso l’impianto SIM CIFT Foto: ten col P. Pellegatta, cdt CIC Est Preparazione all’impiego nell’impianto per esercizi SIM CIZE: La truppa si prepara all’impiego. Un gruppo di fanti penetra in un edificio. Perquisizione di un edificio. CIZE. A seconda del sistema d’armi, del tipo di munizione e della distanza d’impiego, ne risultano ripercussioni anche all’interno dell’edificio, accompagnate da lampi, fumo ed effetti acustici; • la possibilità di addestramento dei rapporti di tempo delle armi da fuoco a traiettoria curva nonché dell’avvicinamento con formazioni rinforzate. tanto indirizzare l’esercizio in modo efficiente e nella direzione auspicata. Vengono inoltre illustrate le conseguenze effettive dell’intervenuto dei responsabili nell’esercizio mediante la gestione mirata dell’OPFOR (opposing force). Tutto ciò garantisce loro una migliore comprensione delle procedure dei combattimenti, aumentando di conseguenza la qualità degli esercizi futuri. Infine, il monitoraggio ha luogo sul terreno, da parte della direzione dell’esercizio, e nel contempo da parte della centrale d’impiego. In tal modo è possibile identificare a tappeto i comportamenti errati a livello tecnico e tattico per quanto concerne le forze, i settori, il tempo e le informazioni. Qualità della valutazione degli esercizi Rispetto a sistemi di simulazione meno recenti e ad altri impianti per esercizi, le nuove piattaforme di simulazione, più versatili, presentano diversi vantaggi: • il monitoraggio degli esercizi da parte di militari di professione più esperti presso la centrale di comando e sul terreno assicura l’elevata qualità della valutazione degli esercizi; • dal punto di vista del sistema, grazie a un monitoraggio costante può essere messo in pratica il principio «bottom-up / top-down». Indipendentemente dalla fase in corso, è possibile controllare la procedura dal profilo tattico e, contemporaneamente, della tecnica di combattimento. Ciò consente di potenziare le prestazioni della formazione a tutti i livelli; • una critica professionale degli esercizi incrementa la prontezza a fornire prestazioni da parte della truppa. Infatti, in primo luogo la società attuale (militari compresi) non si accontenta più di critiche vaghe o difficilmente documentabili. In secondo luogo, oggi la formazione scolastica e professionale sono sempre più orientate a prodotti multimediali. Le critiche agli esercizi sulle piattaforme del CIC tengono conto di entrambi gli elementi menzionati. Istruzione della direzione dell’esercizio Oltre alla già menzionata possibilità di rappresentare in modo realistico il campo di battaglia e di rendere più professionale la valutazione degli esercizi, le piattaforme di simulazione presentano vantaggi anche per quanto concerne la preparazione e lo svolgimento degli esercizi. Grazie alle piattaforme, infatti, la direzione dell’esercizio dispone sempre di un quadro aggiornato della situazione e può per- Simulazione live / tiri di combattimento La simulazione live è un mezzo ottimale per l’istruzione delle formazioni ed è pertanto indispensabile. I vantaggi quali valutazioni degli esercizi di alta qualità, critiche professionali degli esercizi e l’istruzione di formazioni, unitamente alla possibilità di offrire ai responsabili dell’esercizio stessi una formazione o un perfezionamento nonché alla rappresentazione realistica del campo di battaglia, porteranno certamente alla definizione di priorità in tale ambito di istruzione. Naturalmente, questo tipo di istruzione non dev’essere inteso come «ultima ratio». I tiri di combattimento continuano a costituire una componente fondamentale dell’istruzione, in quanto gli effetti psicologici del fuoco, l’influsso di fattori esterni sulla balistica e sulla mira devono continuare a essere oggetto dell’istruzione. Tuttavia, le piattaforme di simulazione non presentano altre possibilità concrete per preparare e rielaborare anche altre forme di esercizi o per migliorarle applicando quanto appreso grazie alle piattaforme di simulazione stesse. Centro d’istruzione delle Forze terrestri Il CIFT, con le sue due piattaforme di simulazione CIC Est e Ovest, è orientato al futuro. Con un sostegno professionale della milizia e un’efficiente simulazione live, è possibile sfruttare in modo ottimale il breve periodo di istruzione offerto dalla scuola reclute e dai corsi di ripetizione. n esercito.ch Forze terrestri 2 / 13 27 Agenda 27 / 28 febbraio Campionati invernali dell’esercitoAndermatt www.armeewettkaempfe.ch 29 aprile – 3 maggio Patrouille des Glaciers www.he.admin.ch > Temi > Patrouille des Glaciers Zermatt –Verbier 20 maggio – 1° giugno Cielo Aperto: Locarno 100 anni delle Forze aeree svizzere / 75 anni dell’Aeroporto di Locarno www.cieloaperto.ch 29 agosto Campionati estivi dell’esercito www.armeewettkaempfe.ch Wangen an der Aare 30 / 31 agosto Air 14 PayernePayerne 6 / 7 settembre 100 anni delle Forze aeree svizzere www.air14.ch Concerti della musica militare www.militaermusik.ch Dimostrazioni di volo delle Forze aeree svizzere in Svizzera e all’estero www.armee.ch/airshows 28 esercito.ch Forze terrestri 2 / 13 2 KOMBI 13 – Aiuto transfrontaliero in caso di piena 2 / 13 2 Ulteriore sviluppo dell’esercito (USEs) – «Ecco la nostra officina» 8 Squadriglia d’aviazione 6 – Tenuta combinata da pilota anziché completo e cravatta 10 Militari in pellegrinaggio a Lourdes – Dove ognuno trova qualcosa di speciale A colloquio con il capoprogetto brigadiere Sergio Stoller «Ecco la nostra officina» L’ulteriore sviluppo dell’esercito (USEs) non è ancora un prodotto definitivo e non è pronto per essere reso noto. Il br Sergio Stoller sottolinea infatti come si stia lavorando intensamente all’USEs e come quindi il progetto si trovi ancora in fase di elaborazione. Diamo pertanto un’occhiata in compagnia del capoprogetto all’interno della sua officina. Daniel Laroche, Comunicazione Difesa Nei primi giorni di ottobre ha avuto luogo il trapasso formale dall’attuale delegato del capo dell’esercito per l’USEs, colonnello SMG Alain Vuitel, al nuovo capoprogetto, brigadiere Sergio Stoller. Il colonnello SMG Vuitel, dal 1° gennaio 2014 brigadiere capo dello stato maggiore del CEs, sarà ancora responsabile della redazione finale del rapporto generale parte seconda, tuttavia da ottobre il br Stoller ha iniziato ad occuparsi assieme alla sua organizzazione di progetto della pianificazione ulteriore, della realizzazione e della gestione dell’esercito futuro. Questo ha reso il br Stoller una persona assai richiesta e il primo referente per le questioni legate all’USEs. Per lui non si tratta quindi soltanto della semplice elaborazione dei contenuti del «prodotto» USEs, bensì anche della sua comunicazione e quindi di spiegarne la grande importanza. Nella dicotomia tra esercito e politica e con i media sullo sfondo ciò si rivela essere un compito tutt’altro che semplice. In merito un piccolo esempio: a fine ottobre, durante il seminario operativo il br Stoller ha presentato un resoconto agli alti ufficiali superiori. Due giorni prima della manifestazione il suo intervento era pronto assieme all’ampia presentazione Powerpoint. Il giorno successivo, il Consiglio federale, durante la sua seduta del mercoledì, ha deciso di inchinarsi al volere del Parlamento e a partire dal 2016 di mettere a disposizione dell’esercito 5 miliardi di franchi. Il giorno stesso della manifestazione si è quindi dovuto apportare gli ultimi adeguamenti del caso. «Ciò rientra nel nostro compito. L’importante è che in momenti del genere si persegua la propria linea e si continui la pianificazione con passi chiari, si approntino delle alternative e si mantenga il dialogo con tutte le istituzioni. In definitiva, nella nostra officina raggiungeremo l’obiettivo quando la politica e forse anche il popolo attraverso le urne ci diranno quale via percorrere», spiega il br Stoller. In proposito, l’analisi globale della consultazione conclusasi ad ottobre ha mostrato una prima direzione. Ad esempio per quanto riguarda la durata dei futuri CR. La pianificazione non approvata che prevedeva che in linea di principio in futuro abbia luogo un corso preparatorio dei quadri della durata di una settimana, nella consultazione non è risultata unanimemente gradita e ha sollevato alcune perplessità. Un problema quindi su cui il br Stoller dovrà ancora chinarsi. «Vi sono numerosi punti che dobbiamo tenere ben presenti. Per tale questione sarà essenziale che la componente di professione dichiari il grado di prontezza al quale i militari e in particolare i quadri rinunciano sul posto di lavoro», continua il brigadiere. In proposito un altro esempio: l’USEs prevede che tutti i militari assolvano una scuola reclute intera e che i quadri al termine superino la rispettiva istruzione. Un punto cruciale è il fatto che per ogni livello di grado, l’ultimo grado venga «pagato» nel servizio pratico assolvendo un’intera SR. Nelle pianificazioni questo principio è ad esempio previsto anche per i futuri comandanti d’unità. Tuttavia il br Stoller si pone la questione seguente: «Nell’odierno mondo professionale è possibile che un trentenne futuro capitano vada a militare per circa 19 settimane?». Da un’indagine svolta presso i futuri comandanti di milizia interessati la risposta è stata chiara: «Difficilmente!». 2 esercito.ch 2 / 13 I punti in sospeso di questo genere sono piuttosto numerosi, anche se al momento attuale non sono ancora oggetto di discussione. Nei dibattiti parlamentari potranno emergere ulteriori questioni simili. Il br Sergio Stoller ne è certo. La struttura di condotta con la ripartizione in istruzione, impiego, logistica e aiuto alla condotta viene oggi solo marginalmente discussa. Ma in futuro come potrà essere mantenuta se risulterà improvvisamente evidente che le attuali brigate di fanteria e di fanteria di montagna in quanto unità organizzative sono destinate a scomparire e i rispettivi battaglioni dovranno essere subordinati alle regioni territoriali? In ultima analisi nell’officina del br Stoller il diritto gioca un ruolo decisivo. Quali cambiamenti previsti l’esercito sarà in grado di determinare in maniera autonoma? Quali leggi, ordinanze e regolamenti dovranno essere adeguati e sottomessi a quali processi politici? Anche in questo caso un ultimo esempio dalla pratica: «In realtà per tutti è chiaro che a partire dal 2016 avremo soltanto due inizi di SR, ciascuna di 18 settimane. La SR invernale che si estende a cavallo di due anni è destinata a scomparire. Ora si pone la questione di quali basi legali dovranno essere soddisfatte affinché ciò possa essere applicato nella pratica e al momento attuale non è ormai troppo tardi?», si interroga il br Stoller. Una questione aperta che già sin d’ora interessa numerosi futuri militari, in particolare quei giovani cittadini e cittadine che partecipano alle giornate informative organizzate dai Cantoni o che effettuano il reclutamento. Nel 2015 vi saranno ancora tre inizi di SR? Una domanda di grande interesse e a cui il br, malgrado la sua conoscenza del dossier, non è in grado di rispondere. Tutto ciò costituisce appunto un’officina nella quale i vari prodotti devono essere ulteriormente levigati affinché in futuro possano trovare una loro collocazione armoniosa nei vari cantieri in Svizzera. Ulteriore sviluppo dell’esercito Il nuovo Concetto relativo agli stazionamenti dell’esercito Martedì 26 novembre 2013 a Berna Ueli Maurer, capo del DDPS, e il comandante di corpo André Blattmann, capo dell’esercito, hanno fornito informazioni in merito al nuovo Concetto relativo agli stazionamenti dell’esercito. Il progetto provvisorio mostra quali ubicazioni continueranno a essere utilizzate e a quali ubicazioni si rinuncerà. Nell’ambito dell’ulteriore sviluppo dell’esercito il Concetto approvato dal Consiglio federale concretizza al meglio le direttive politiche ed economiche. Comunicazione DDPS resta cambiamento esame Il Concetto relativo agli stazionamenti approvato dal Consiglio federale prevede che in futuro l’esercito dovrà rinunciare a un terzo degli immobili. I parametri fondamentali del decreto del Parlamento del 29 settembre 2011 hanno costituito le relative condizioni quadro. Tenendo conto dei criteri militari ed economico-aziendali nonché di un buon radicamento regionale dell’esercito, è stato elaborato un progetto nel quale sono stati considerati in maniera ottimale tutti i criteri. Il 29 settembre 2011 le Camere federali hanno stabilito in un decreto federale che in futuro l’esercito avrebbe avuto un effettivo regolamentare di 100 000 militari e beneficiato di un limite di spesa annuo di 5 miliardi di franchi. Questi valori sono stati confermati dal Consiglio federale (5 mia. dal 2016). Per rispettare questi criteri e disporre di risorse sufficienti per gli investimenti e l’esercizio sono necessari importanti risparmi. Entrano segnatamente in considerazione gli immobili, poiché generano annualmente notevoli costi di manutenzione e d’esercizio. Per questo motivo il parco immobiliare odierno dev’essere ridotto di oltre un terzo. Piazze d’armi Comandi Logistica Centri di reclutamento Piazze d’esercizio Aerodromi Per stabilire le future ubicazioni dell’esercito si è tenuto conto in primo luogo dei criteri militari, di quelli economico-aziendali e delle ripercussioni degli stazionamenti a livello regionale. In tale contesto, è stata attribuita la priorità al criterio della necessità degli immobili in questione per un impiego conforme alla dottrina e per l’istruzione, ma anche ai costi di manutenzione e di locazione nonché al fabbisogno di rinnovamento. Si è inoltre tenuto conto delle immissioni spesso legate alle attività militari. Nonostante le considerevoli riduzioni del budget, il DDPS è riuscito a concretizzare i criteri e a considerare tutte le regioni in modo equilibrato. Per elaborare le proposte di soluzione il DDPS ha collaborato strettamente con i Cantoni interessati. Secondo l’attuale progetto di Concetto relativo agli stazionamenti è necessario rinunciare a numerosi impianti sotterranei classificati in tutta la Svizzera. La chiusura di questi impianti classificati sarà sottoposta al Parlamento con un messaggio separato, contemporaneamente alla modifica della legge militare. Inoltre si rinuncerà all’aerodromo militare di Sion. Si rinuncerà parimenti agli aerodromi di Buochs e di Dübendorf, che già oggi sono utilizzati in misura ridotta (sleeping bases). In futuro Dübendorf ospiterà soltanto un’elibase. Si rinuncerà altresì alle piazze d’armi di Friburgo, Ginevra, Moudon, Lyss e St-Maurice come pure agli alloggi e alle piazze di tiro di Glaubenberg, Brigels e Gluringen. Con l’attuazione del Concetto relativo agli stazionamenti saranno pertanto realizzate chiusure previste da lungo tempo nell’ambito di precedenti riforme dell’esercito. Ripercussioni sui posti di lavoro Il progetto provvisorio di Concetto relativo agli stazionamenti ha un influsso diretto su circa 300 posti di lavoro. Poiché l’attuazione del Concetto si estenderà sull’arco di vari anni, si potrà ottenere la necessaria riduzione dei posti di lavoro grazie alla fluttuazione naturale del personale. Inoltre, dopo l’attuazione vi saranno collaboratori che lavoreranno presso un’altra sede. Procedura ulteriore I Cantoni potranno esprimersi sull’attuale progetto di Concetto relativo agli stazionamenti fino alla fine di gennaio 2014. In seguito il Concetto sarà, per quanto possibile, adeguato. La versione definitiva sarà trattata dal Consiglio federale unitamente al Messaggio concernente la modifica delle basi legali per l’ulteriore sviluppo dell’esercito. →→ w ww.vbs.admin.ch > Temi > Difesa > Concetto relativo agli stazionamenti Secondo la pianificazione provvisoria, le piazze d’armi continueranno a essere ripartite equamente in tutta la Svizzera. esercito.ch 2 / 13 3 KOMBI 13 Aiuto transfrontaliero in caso di piena Il Liechtenstein è a rischio di catastrofe. Il Paese è minacciato da inondazioni e frane e la stabilità degli argini del Reno potrebbe venire meno. Risultano colpite anche le infrastrutture per l’approvvigionamento energetico particolarmente sensibili e alcune vie di comunicazione di fondamentale importanza. Il Liechtenstein si trova in difficoltà e ricorre all’aiuto reciproco, chiedendo alla Svizzera di intervenire. In aiuto giunge un migliaio di militari del battaglione d’aiuto in caso di catastrofe 4 della regione territoriale 4. Sdt Thomas Färber, cellula di comunicazione regione territoriale 4 Liechtenstein, Comune di Ruggell, ore 14.00: in questo pomeriggio del 17 luglio 2013 il sole è cocente. Le fronti dei soldati, sottoufficiali e ufficiali della sezione zappatori della compagnia zappatori costruttori 4/4 sono imperlate di sudore. Sono già diverse ore, più precisamente dalle 23.00 del giorno precedente, che questi militari dell’Esercito svizzero si trovanonel Liechtenstein e sono impegnati in lavori di sgombero delle piante abbattute. Il loro compito consiste nel liberare gli argini del Reno dalla sterpaglia e dagli alberi: ciò consente di evitare che, in caso di evento reale, si formi materiale galleggiante e la situazione di piena peggiori. Uno dei sottoufficiali che sta soffrendo il caldo in mezzo ai cespu- «La collaborazione con i forestali di Ruggell è ottima, parliamo la stessa lingua, se così si può dire, e perseguiamo gli stessi obiettivi». gli è il sergente Clemens Müller. Nonostante le temperature sfiancanti e il duro lavoro, è di buon umore. Come tutti i suoi camerati della compagnia di zappatori costruttori, sta svolgendo il corso di ripetizione annuale in seno al battaglione d’aiuto in caso di catastrofe 4. Come facilmente immaginabile per un sergente di una compagnia di questo tipo, Müller ha seguito la formazione di pontoniere battipalo e nella vita civile è artigiano. Il fatto che qui a Ruggel debba eccezionalmente utilizzare la motosega, sebbene per lui sia la prima volta, non sembra disturbarlo. Pur affermando che avrebbe preferito svolgere un’attività sull’acqua come la costruzione di un ponte, il sergente Müller considera questi lavori dei diversivi. «In più, quello che facciamo qui è molto utile. In tal modo, anche al termine dell’esercizio 4 esercito.ch 2 / 13 rimane qualcosa di concreto per gli abitanti del Liechtenstein», spiega Müller. Quest’ultimo risponde senza esitazioni alla domanda riguardante la situazione straordinaria di prestare servizio all’estero: non ha molta importanza il posto in cui devono essere svolti i lavori necessari. Sia nel nostro Paese che all’estero devono essere svolti con la massima cura. «La collaborazione con i forestali di Ruggell è ottima, parliamo la stessa lingua, se così si può dire, e perseguiamo gli stessi obiettivi. Non vedo alcun problema», aggiunge Müller. Un accordo del 2006 Il sergente Müller è uno dei circa 1000 militari che, nel quadro dell’esercizio civile-militare transfrontaliero «KOMBI 13» nel Liechtenstein prestano aiuto in caso di catastrofe. Lo sgombero delle piante abbattute è solo uno dei numerosi compiti assegnati alle compagnie di salvataggio e di zappatori costruttori del battaglione d’aiuto in caso di catastrofe 4 della regione territoriale 4 nel quadro di KOMBI 13. Fino a un paio di giorni prima i militari, nel bel mezzo di un «normale» corso di ripetizione a Bremgarten, erano praticamente all’oscuro di tutto. Poi ecco la richiesta di assistenza reciproca formulata dal Liechtenstein, che si basa sull’accordo del 2006 tra la Confederazione Svizzera e il Principato del Liechtenstein sull’assistenza reciproca in caso di catastrofi o incidenti gravi. Questa la situazione nel Liechtenstein: una cosiddetta piena «HQ300», ovvero una piena che nel Liechtenstein ricorre in media ogni 300 anni. In caso di un evento straordinario di questo tipo, il Principato del Liechtenstein ha difficoltà a far fronte ai numerosi problemi soltanto con le proprie forze, e deve pertanto ricorrere all’aiuto reciproco. Durante questi tre giorni di «catastrofe», come detto, è giunto in soccorso il battaglione d’aiuto in caso di catastrofe 4 della regione territoriale 4. In un totale di undici zone sinistrate nel Liechtenstein, i militari dell’Esercito svizzero hanno fornito un notevole supporto alle autorità civili e organizzazioni di soccorso locali. Sono state costruite «KOMBI 13» in cifre Durata dell’esercizio: • dal 16 al 18 luglio 2013. Area interessata: • lungo il Reno, nel Liechtenstein, principalmente in territorio del Comune di Ruggell; • area sinistrata: 2 km2 (4 km di lunghezza per 0,5 km di profondità); • 11 zone sinistrate: costruzione di strade per l’intervento, risanamento e ricostruzione di ponti, sgombero delle piante abbattute, approvvigionamento idrico d’emergenza, decontaminazione di persone e veicoli, liberazione delle canalizzazioni ostruite, rafforzamento degli argini. Partecipanti: • circa 1000 soldati, sottoufficiali e ufficiali del battaglione d’aiuto in caso di catastrofe 4 della regione territoriale 4; • diverse centinaia di persone facenti parte delle forze di soccorso delle organizzazioni civili di soccorso del Liechtenstein. Sostegno nell’impiego: • 240 veicoli e 180 rimorchi dell’Esercito svizzero; • escavatrici e macchine da costruzione di partner civili; • un elicottero Super Puma, 20 big bag e 4000 sacchi di sabbia. vie d’intervento, sono stati sostituiti ponti, è stata allenata la decontaminazione di veicoli e persone e, mediante un elicottero Super Puma e 20 big bag pieni di ghiaia, sono stati rafforzati gli argini. Molte delle prestazioni dell’Esercito svizzero nel quadro di KOMBI 13 a favore della popolazione civile del Liechtenstein sono durature e anche al termine dell’esercizio rimarranno in essere, sotto forma di opere di costruzione ultimate. Liechtenstein: «ora conosciamo i nostri limiti» KOMBI 13 perseguiva diversi obiettivi; quelli del Liechtenstein non corrispondevano necessariamente a quelli dell’Esercito svizzero. Quello che li accomunava era l’intenzione di simulare un caso reale dalla a alla z e congiuntamente. Innanzitutto, affinché in caso di emergenza tutti conoscano gli interlocutori e le procedure. Inoltre, per sapere come funzionano le organizzazioni d’aiuto civili del Liechtenstein e il battaglione d’aiuto in caso di catastrofe 4 dell’Esercito svizzero. E infine, per evitare che lo stato maggiore della regione territoriale 4 e lo stato maggiore di condotta del Governo del Liechtenstein si incontrino per la prima volta in caso di evento reale e che prima di allora non abbiano idea di come potrebbe svolgersi, in una situazione di crisi, una riunione di coordinamento tra due Paesi con legislazioni e procedure di lavoro diverse. I risultati di una prima valutazione dell’esercizio da parte del Liechtenstein sono la prova che questo era assolutamente necessario. Emanuel Banzer, responsabile del progetto per il Liechtenstein, a nome dello stato maggiore del Governo ha individuato in alcuni punti un potenziale di ottimizzazione per quanto riguarda le procedure formali dell’accordo internazionale. «Nel quadro dell’esercizio abbiamo imparato a riconoscere i nostri limiti», afferma Banzer, che ha inoltre «preso atto delle sfide a livello logistico che si celano dietro a un impiego di soccorso mirato che vede coinvolte oltre mille persone facenti parte delle forze di soccorso». Secondo il Ministro degli interni e vicecapo del governo Thomas Zwiefelhofer, ancora una volta è risultato evidente quanto per il Liechtenstein l’aiuto reciproco rappresenti una sorta di assicurazione sulla vita e quanto il Paese sia grato di poter contare su questo aiuto grazie all’accordo in vigore dal 2006. Da 0 a 100 in poche ore Per il divisionario Hans-Peter Kellerhals, comandante della regione territoriale 4, questo esercizio aveva una valenza diversa per la sua truppa: voleva infatti verificare fino a che punto il suo battaglione d’aiuto in caso di catastrofe 4 fosse in grado, nel mezzo di un corso di ripetizione, di fornire prestazioni di primo acchito, di passare in poche ore da 0 a 100, dal corso di ripetizione a un caso effettivo. Secondo Kellerhals, «Non stiamo facendo prove per qualcosa di inverosimile. Anche se piene di tale portata in teoria ricorrono soltanto ogni 300 anni, in realtà è possibile che nell’arco di 15 anni si verifichi più di una catastrofe del genere. E noi dobbiamo essere pronti». Se le cose stanno veramente così lo rivelerà la valutazione dettagliata dell’esercizio. Già ora si può però affermare che il sergente Clemens Müller, appena 24 ore dopo l’inizio dell’esercizio, non era già più a Bremgarten, bensì a Ruggell, e con i suoi camerati stava tagliando alberi e cespugli. Con una premessa del genere, i risultati non possono che essere positivi. n «Non stiamo facendo prove per qualcosa di inverosimile. Anche se piene di tale portata in teoria ricorrono soltanto ogni 300 anni, in realtà è possibile che nell’arco di 15 anni si verifichi più di una catastrofe del genere. E noi dobbiamo essere pronti». esercito.ch 2 / 13 5 La parola a… 6 esercito.ch 2 / 13 Thomas Zwiefelhofer, vicecapo del governo e Ministro degli interni: Divisionario Hans-Peter Kellerhals, responsabile dell’esercizio e comandante della regione territoriale 4: «La sicurezza è una risorsa fondamentale per il nostro Paese. In determinate situazioni non potremmo cavarcela solo con le nostre forze. In casi del genere dobbiamo ricorrere all’aiuto reciproco transfrontaliero». «In caso di situazioni straordinarie, l’Esercito svizzero dispone di tutta una serie di possibilità e forze per affiancare le autorità civili in caso di emergenza». Emanuel Banzer, direttore dell’Ufficio del Liechtenstein per la protezione della popolazione: «L’esercizio che svolgiamo nel quadro di KOMBI 13 è molto importante per noi, in particolare per quanto riguarda gli insegnamenti che ne traiamo». Tenente colonnello di stato maggiore generale Daniel Reimann, responsabile del progetto e sostituto del responsabile dell’esercizio: «Il nostro obiettivo, oltre a conoscere i partner, è imparare ad apprezzarli. Dobbiamo trovare una ‹lingua› comune. In caso di emergenza, dobbiamo poter lavorare fianco a fianco». esercito.ch 2 / 13 7 Foto: David Marquis Il maggiore Edouard Schmutz (terzo da destra) con alcuni piloti della squadriglia davanti a un Tiger F-5. Squadriglia d’aviazione 6: un’unità particolare Tenuta combinata da pilota anziché completo e cravatta Oggi la condotta della guerra aerea è una questione estremamente complessa. Nonostante ciò, sui jet da combattimento svizzeri non mancano piloti di milizia. Attualmente vi sono ancora tre squadriglie che si avvalgono dei Northrop F-5 Tiger. armee.ch ha visitato la squadriglia d’aviazione 6 durante il suo corso d’allenamento a Sion. Uno degli obiettivi di questo corso era l’esibizione di volo sulla piazza di tiro dell’aviazione di Axalp. David Marquis, Comunicazione Forze aeree In civile, il maggiore Edouard Schmutz pilota il velivolo passeggeri più grande al mondo, l’Airbus A380. Per otto settimane all’anno prende però posto nel cockpit del Tiger, incomparabilmente più piccolo ma più veloce. Pilota il jet da combattimento, particolarmente maneggevole, da quasi 20 anni, e da una decina d’anni è comandante della squadriglia d’aviazione 6, la cui ubicazione durante i CR è Payerne. Il corso d’allenamento per i piloti di milizia di ottobre 2013 si è però tenuto a Sion. In una piccola sala riunioni è stata allestita un’aula provvisoria per la squadriglia, dove sono stati pianificati gli impieghi e hanno avuto luogo i briefing. «La nostra gamma di impieghi è relativamente ampia per i piloti di milizia. Svolgiamo il servizio di polizia aerea e ci alleniamo nel combattimento aereo, nel combattimento al suolo e nel tiro aria-aria. Affinché tutto ciò possa essere affrontato dai militari di milizia è necessario un allenamento regolare», 8 esercito.ch 2 / 13 spiega il maggiore Schmutz. Nonostante il Tiger sia sensibilmente inferiore ai moderni jet da combattimento, «il nostro compito principale oggi è il servizio di polizia aerea. Durante le ore diurne e con buone condizioni meteorologiche possiamo garantirlo altrettanto bene dei nostri colleghi professionisti con gli F/A-18», aggiunge Schmutz. Di notte e in condizioni di volo strumentale, invece, questo compito viene ceduto ai piloti militari di professione, con i quali intratteniamo una stretta collaborazione: «Solitamente voliamo o con gli F/A-18 o contro di loro, quando con i nostri Tiger rappresentiamo il nemico». Per poter tenere il passo anche come pilota di milizia sono richiesti spirito di gruppo e molta passione. «Ci riteniamo estremamente fortunati di poter assumere tale compito in quanto ufficiali di milizia. Ciò comporta però anche un grande impegno», ammette il maggiore Schmutz. Dall’ufficio al cockpit Non tutti i membri della squadriglia d’avia- zione 6 sono piloti anche nella vita civile. Il capitano Cédric Perret-Gentil è gestore patrimoniale presso una banca. Ogni anno, per circa otto settimane sostituisce il suo completo con cravatta con la tenuta combinata da pilota, frequenta i corsi di ripetizione e d’allenamento e assolve gli allenamenti individuali prescritti con il Tiger. «In realtà avrei dovuto aver concluso già da tempo il servizio di volo», spiega il 41enne. Tuttavia, dato che il Tiger verrà presto messo fuori servizio, non vengono più istruiti nuovi piloti. Per garantire gli effettivi, è quindi stato soppresso il limite d’età di 36 anni. «A 25 anni, sul lavoro non avevo altrettanta responsabilità di quella odierna. Diventa sempre più difficile conciliare la vita lavorativa e il servizio militare», afferma il capitano Perret-Gentil. In passato le aziende accettavano maggiormente che un impiegato non fosse in ufficio a causa del servizio militare, ma «con un poco di flessibilità da entrambe le parti anche oggi è ancora possibile». Durante il servizio militare il capitano Perret-Gentil deve comunque Tiro sull’Axalp viazione ha dovuto essere annullato a causa delle condizioni meteorologiche avverse», racconta Liardet. Futuro incerto Parlando di aviazione militare con i piloti della squadriglia d’aviazione 6 emerge un grande entusiasmo. Tutti sono pronti a lasciare lavoro e famiglia due mesi all’anno per mettersi al servizio dell’esercito. Per poter mantenere la loro autorizzazione al volo, sono tenuti ad assolvere un allenamento almeno ogni sette settimane. Il fatto che l’era del Tiger sia ormai agli sgoccioli non scalfisce questo entusiasmo. «Siamo consapevoli che la fine è vicina e quindi approfittiamo al massimo di questi ultimi anni sul Tiger», afferma il comandante della squadriglia Edouard Schmutz. Il futuro militare dei dieci piloti della squadriglia rimanenti è ancora incerto. «La maggior parte di essi continuerà a volare, invece che con il Tiger con il Pilatus PC-6 o PC-7», conclude il comandante. n Foto: David Marquis Durante il suo corso d’allenamento di ottobre, la squadriglia d’aviazione 6 ha dovuto far fronte a un’ulteriore sfida oltre ai suoi compiti già di per sé impegnativi: era infatti prevista un’esibizione con i Tiger in occasione del tiro d’aviazione sull’Axalp. Per i piloti di milizia la piazza di tiro di montagna sopra a Brienz è familiare. Il capitano Alexandre Liardet spiega però: «Generalmente svolgiamo il tiro con quattro velivoli. Adesso abbiamo volato con dieci Tiger contemporaneamente». Quattro pattuglie di due velivoli ciascuna hanno assolto l’impegnativo percorso di tiro sparando con entrambi i cannoni su quattro obiettivi terrestri in sequenza. Un’altra pattuglia ha sparato una raffica, per la quale vengono utilizzate munizioni incendiarie. «In linea di principio questo esercizio non è molto difficile. Tuttavia, in montagna le condizioni meteorologiche possono subire cambiamenti repentini e durante il tiro d’aviazione sono presenti diversi altri velivoli, il che rende più difficoltoso il coordinamento», afferma il capitano Liardet. Inoltre, il fatto di esibirsi davanti al pubblico può costituire un ulteriore fattore di stress. Ma quest’anno le cose sono andate diversamente: «Eravamo pronti e il giorno d’allenamento abbiamo svolto il nostro programma, ma il tiro d’a- Briefing nell’ambito di un allenamento nel combattimento aereo nell’aula provvisoria a Sion. Foto: Eugen Bürgler/skynews.ch Un pilota di milizia prepara il suo Tiger per il prossimo allenamento nel combattimento aereo. Foto: David Marquis rispondere alle e-mail e talvolta recuperare il lavoro arretrato durante i fine settimana. «L’importante è riuscire a porre un limite chiaro. Quando si pianifica o esegue un volo, per poter fornire la prestazione richiesta bisogna essere totalmente concentrati. Non c’è posto per nient’altro. Delle e-mail e telefonate di lavoro ci si può occupare soltanto in un secondo tempo», spiega Perret-Gentil. Il carico supplementare è il prezzo da pagare per questa attività fuori dal comune. E qual è il punto di vista del datore di lavoro? Cédric Perret-Gentil fa presente che la banca per la quale lavora trae vantaggi dal fatto che durante il servizio militare egli piloti un jet, poiché questa attività gli ha insegnato «a lavorare sotto stress e a prendere decisioni tempestive. Inoltre, nella funzione di pilota militare si lavora in modo metodico e si mantiene la visione d’insieme in un contesto difficile», conclude Perret-Gentil. La squadriglia d’aviazione 6 con i suoi Tiger F-5 durante l’allenamento sulla piazza di tiro dell’aviazione di Axalp. esercito.ch 2 / 13 9 Militari in pellegrinaggio a Lourdes Dove ognuno trova qualcosa di speciale Ogni anno la delegazione svizzera del Pellegrinaggio Militare Internazionale (PMI) va in pellegrinaggio a Lourdes, dando seguito a una tradizione iniziata oltre 70 anni fa. Al pellegrinaggio di quest’anno, il 55esimo, hanno partecipato oltre 40 nazioni, compresa una delegazione svizzera composta da 120 persone. Per tutti quelli che si ritrovano in questa comunità internazionale si tratta di un evento unico. Ruth van der Zypen, Comunicazione D Con il termine «pellegrinaggio» solitamente si immagina una schiera di persone religiose e devote in cammino verso una meta di pellegrinaggio. Ma cosa c’entrano i militari, i soldati? La prima reazione è quella di scuotere il capo. Tuttavia, a pensarci bene un senso c’è: i militari sono tra le persone più coinvolte nelle situazioni di crisi e nelle battaglie del mondo odierno. Perché non dovrebbero essere proprio loro a sentire l’esigenza di pregare per la pace o la guarigione o di scambiare opinioni in un contesto pacifico? Queste riflessioni hanno dato origine ai primi pellegrinaggi di militari. Nel bel mezzo degli scontri della Seconda guerra mondiale, i militari francesi iniziarono a recarsi a Lourdes per pregare per la pace. La cittadina del sud-ovest della Francia è diventata uno dei luoghi di pellegrinaggio più visitati in seguito all’apparizione della Madonna, che si racconta essere avvenuta attorno al 1858. Delegazione svizzera: civili e militari uniti Dal 1958 al pellegrinaggio di tre giorni partecipa anche una delegazione svizzera, costituita tramite un’associazione civile. Il vicepresidente e responsabile militare è il l’ufficiale di professione specialista tenente colonnello Pierre Gogniat. La delegazione è inoltre composta da militari, reclute e quadri di milizia delle scuole reclute in corso. La par- 10 esercito.ch 2 / 13 tecipazione è facoltativa e viene conteggiata come tempo di servizio all’interno della SR in questione. I quadri fanno parte dei militari a contratto temporaneo della Formazione d’addestramento della fanteria. Quest’anno, il colonnello di milizia Markus Dietrich ha partecipato per l’ottava volta in veste di comandante, e afferma: «Anche questo è un impiego per il promovimento internazionale della pace, anche se di certo un po’ fuori dall’ordinario». Funzioni religiose, processioni e momenti conviviali Per il col Markus Dietrich, l’opportunità di incontrare e scambiare opinioni con militari di altre nazioni è altrettanto importante della componente religiosa. «A Lourdes tutti trovano qualcosa», asserisce Dietrich. Su più giorni, le delegazioni partecipano alle funzioni religiose e alle processioni con la musica militare. I partecipanti pernottano perlopiù in tende nel campo militare, e la sera non mancano le opportunità per discutere. Uno dei momenti clou è costituito dalla messa internazionale della domenica mattina, alla quale partecipano circa 25 000 persone. Tra queste vi sono anche militari che hanno riportato ferite nelle guerre in corso. Vengono commemorati i camerati caduti e viene reso grazie per essere ancora in vita e in salute. Quel qualcosa in più Sull’arco di tre giorni viene a crearsi una comunità internazionale con stretti legami. L’aura mistica di Lourdes viene affiancata da «un certo non so che di spirituale» che si diffonde nella comunità di pellegrini, lasciando in ognuno, come afferma il col Dietrich, un sentimento unico. La maggior parte dei membri della delegazione svizzera non ha dubbi sul fatto che intende tornare. Il ten col Pierre Gogniat condivide questa opinione: «Che uno ci creda o meno, Lourdes non lascia nessuno indifferente». →→ www.dirpmi.free.fr →→ www.pmilourdes.ch Foto: Roland Richoz esercito.ch 2 / 13 11 Da dieci anni le giornate informative sono un successo Comunicazione con i giovani cittadini Le giornate informative preparano al reclutamento e rappresentano il primo contatto dei giovani svizzeri e delle giovani svizzere con l’esercito. Ormai da dieci anni i Cantoni organizzano con successo queste giornate che tramite informazioni trasparenti e neutrali creano un «ponte comunicativo» con i giovani 18enni, illustrando le opportunità e i doveri legati all’imminente reclutamento. Comando del reclutamento Moderatori che sanno entusiasmare Il successo di queste GI è dovuto anche all’entusiasmo trasmesso dai «moderatori di milizia» che sono stati reclutati dai Cantoni e preparati al loro compito nell’ambito di corsi di base per moderatori. Ogni anno il Comando del reclutamento, facente parte del Personale dell’esercito in seno allo Stato maggiore di condotta dell’esercito, svolge due di questi corsi di base. Durante quattro giorni i partecipanti, per lo più giovani, vengono sottoposti a intense istruzioni e allenamenti a livello metodico e contenutistico. I responsabili del corso sono sempre piacevolmente sorpresi nel constatare con quale impegno i Un modo diverso di prestare servizio militare I moderatori GI sono le persone chiave nella comunicazione con i giovani cittadini. Essi vengono reclutati dai Cantoni e istruiti accuratamente in un corso di base. I candidati ideali sono militari tra i 22 e i 27 anni con circa 40 giorni di servizio rimanenti. Non cerchiamo persone con una predisposizione alla vendita, ma piuttosto candidati dotati di capacità di moderazione e pronti a discutere di svariati temi con i giovani partecipanti. Ulteriori informazioni vengono fornite dai comandi di circondario dei Cantoni. 12 esercito.ch 2 / 13 servizio, opportunità di carriera, svolgimento del reclutamento ecc. L’opuscolo, ideato appositamente per questa occasione, presenta in modo neutrale e approfondito le informazione necessarie affinché i partecipanti si possano preparare al reclutamento. Negli ultimi anni ci siamo tuttavia resi conto che l’elemento chiave di queste GI sono le emozioni! Lo sport non viene solo mostrato, ma anche praticato attivamente; durante le GI vengono svolte, ad esempio, alcune parti dell’esame di reclutamento. Ai partecipanti viene inoltre mostrato il materiale e offerta la possibilità di toccare con mano il futuro equipaggiamento personale. I giovani soggetti all’obbligo di leva e le giovani volontarie devono comprendere che ora è il loro turno di servire la Patria! Foto: messa a disp Le giornate informative (GI), concepite nell’intento di ascoltare e informare i giovani cittadini e non di intimidirli, si rivolgono ai 18enni e da dieci anni vengono organizzate con successo dai Cantoni su incarico della Confederazione. L’idea alla base di queste giornate è tuttora attrattiva: rinunciare alla propaganda, informare in modo aperto e neutrale, prendere sul serio i giovani e, soprattutto, lavorare con i metodi dell’attuale formazione degli adulti. Solo in Svizzera è possibile discutere apertamente della protezione civile e del servizio civile a un evento organizzato dall’esercito e questo grazie alla comprensione profondamente radicata del concetto di servizio a favore della Patria. Quale altro esercito ne avrebbe il coraggio? militari provenienti da tutte le regioni della Svizzera affrontano il loro compito di moderatore. Credibilità e autenticità sono i pilastri del «ponte» verso i 18enni. Non bisogna inoltre dimenticare che il servizio come moderatore è a tutti gli effetti un privilegio! Anche in questo contesto è importante sottolineare che la prima impressione è quella che conta: sono i moderatori che hanno il compito di trasmettere questa prima immagine del nostro sistema di sicurezza sostenuto collettivamente. Un successo possibile grazie ai numerosi attori L’obiettivo di tutti gli attori è una comunicazione aperta con i giovani svizzeri e le giovani svizzere. Il fattore di successo di queste GI? I Cantoni organizzano queste giornate secondo le direttive della Confederazione, ma dispongono di una grande libertà d’azione. I moderatori seguono le direttive del comandante di circondario, ma hanno la possibilità di realizzare in modo creativo le proprie idee. Il comandante Reclutamento garantisce l’uniformità desiderata quale elemento coesivo e gli specialisti informano su metodi ed elementi moderni della formazione degli adulti. Le emozioni prima di tutto Tantissimi i temi affrontati: Armi dell’esercito, funzioni, aspetti medici, protezione civile, servizio civile, tassa d’esenzione dal servizio militare, pianificazione SR, modelli di Cifre e fatti • In tutto il Paese si svolgono ogni anno 700 GI alle quali partecipano circa 40 000 cittadini e cittadine. • A seconda delle dimensioni del Cantone, si tratta di gestire quantitativi diversi: nel Cantone di Zurigo sono necessari circa 110 «GI per uomini» e 10 «GI per donne», mentre per il Cantone di Glarona ne bastano cinque. • I Cantoni SG, ZH, LU e GR svolgono le GI in modo regionale: ZH a Birmensdorf e Andelfingen, GR presso 6 ubicazioni distribuite in tutto il Cantone (5 ubicazioni in lingua tedesca e 1 a Roveredo in italiano), LU presso 4 ubicazioni, SG presso 6 ubicazioni. BE e VS presso due ubicazioni (motivi linguistici), mentre i Cantoni restanti dispongono di un’unica ubicazione. • Oltre 450 persone contribuiscono attivamente alla buona riuscita delle GI: moderatori in servizio, istruttori della protezione civile, dipendenti cantonali (capo GI, comandante di circondario). • Ogni anno vengono formati 70–80 moderatori; ciò soddisfa appena il fabbisogno dei Cantoni. • Tramite 20–25 corsi d’aggiornamento decentralizzati distribuiti su tutto il territorio Svizzero si rinfrescano le capacità e le conoscenze dei moderatori.