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Le pellicole - Fotografia I / Arci Treviso
Fotografia corso base Educazione Permanente Treviso Le pellicole http://arcifotografiabase.wordpress.com Federico Covre la pellicola fotografica La pellicola fotografica è il supporto atto a conservare le immagini riprese a mezzo di una macchina fotografica analogica. È costruita a strati e il supporto di base è un sottile nastro di materiale plastico (di poliestere o triacetato di celluloide), a cui è sovrapposto uno strato antialone per evitare riflessi interni. Gli strati successivi contengono una emulsione di alogenuro d'argento con cristalli di grandezza variabile, prodotto combinando il nitrato d’argento con sali di alogenuri alchilici (cloro, bromo e iodio). Il materiale fotosensibile è legato con della gelatina, realizzata da materiali organici animali. Nelle pellicole bianco e nero, è presente un solo strato di emulsione fotosensibile, mentre nelle pellicole colore sono necessari tre diversi strati sensibili alle diverse frequenze di luce visibile per formare l'immagine finale. 1. materiale plastico di poliestere o di triacetato di celluloide 2. strato adesivo 3. strato sensibile alla luce rossa 4. strato sensibile alla luce verde 5. filtro del giallo 6. strato sensibile alla luce blu 7. filtro UV 8. strato protettivo 9. luce visibile la sintesi cromatica sottrattiva Rosso Nelle pellicole colore sono necessari tre diversi strati sensibili alle diverse frequenze di luce visibile per formare l'immagine finale, utilizzando la sintesi cromatica sottrattiva. Questi strati sono disposti uno sopra l'altro e resi sensibili ai colori con delle molecole organiche chiamate sensibilizzatori spettrali. Partendo dal basso, il primo strato è sensibile al rosso, il secondo al verde e il terzo al blu. Tra il verde e il blu è presente uno strato filtro di colorante giallo per evitare il passaggio del blu. L'emulsione può essere resa sensibile alla luce visibile, all'infrarosso, all'ultravioletto, ai raggi X o ai raggi gamma. giallo magenta bianco Blu ciano Verde la sensibilità La caratteristica fondamentale di una pellicola è la sua sensibilità che indica quanta luce dovrà essere assorbita per formare l’immagine, questa viene espressa con un numero crescente in proporzione all’aumentare della stessa. Viene misurata in ISO (International Standards Organization), ma fino a pochi anni fa veniva fornita in ASA (American Standard Association) ed in DIN (Deutsche Industrie Normen). La sensibilità di una pellicola è determinata dalla grandezza dei cristalli di alogenuro d’argento, più sono grandi, maggiore è la sensibilità; il loro insieme dà vita ad una texture sottilissima definita grana che si inizia a notare sulle stampe più grandi. selettore della sensibilità la scala degli ISO pellicole lente 64 80 pellicole a bassa sensibilità pellicole veloci 100 125 160 200 250 320 400 500 640 800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6400 pellicole a media sensibilità pellicole ad alta sensibilità pellicole di bassa sensibilità da 25 a 64 ISO pellicole di media sensibilità da 100 a 200 ISO pellicole di alta sensibilità da 400 ISO in su 400 ISO alta sensibilità 200 ISO media sensibilità 100 ISO media sensibilità la scala degli ISO la grana La grana è data dall'insieme degli alogenuri d'argento presenti nella pellicola, chiaramente più sono piccoli e maggiore risulterà la nitidezza dell'immagine. La grana nella pellicola è più grossa ed evidente nelle pellicole più sensibili, le pellicole più lente sono caratterizzate da una grana più piccola con una conseguente maggiore nitidezza dell'immagine. pellicole a bassa sensibilità qualità dell’immagine alta pellicole a media sensibilità pellicole ad alta sensibilità qualità dell’immagine bassa la scala degli ISO e la grana sensibilità 200 ISO sensibilità 1600 ISO sensibilità 3200 ISO sensibilità 6400 ISO la latitudine di posa È la capacità della pellicola di dare buoni risultati anche con esposizioni leggermente maggiori o minori di quella ottimale, quindi di riuscire a compensare gli errori che possono verificarsi o per una cattiva lettura della luce o per una taratura sbagliata dell'apparecchio di ripresa. Questa capacità della pellicola è tanto maggiore quanto più elevata è la sua sensibilità; quindi, pellicole di bassa sensibilità avranno una latitudine di posa molto bassa (e perciò necessiteranno di un'esposizione accurata), mentre pellicole di sensibilità alta una latitudine più estesa (e quindi maggiore capacità di compensare gli errori). Questa caratteristica, inoltre, farà si che nelle situazioni in cui la scena da riprendere presenta grosse differenze di illuminazione, le pellicole con una latitudine di posa più ampia riusciranno a rendere leggibili zone dell'immagine che altrimenti risulterebbero troppo chiare o scure.