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l gioco d`azzardo in Italia fra business e patologia

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l gioco d`azzardo in Italia fra business e patologia
Università degli Studi di Siena
Facoltà di Economia “ Richard M. Goodwin”
Dipartimento “ Studi Aziendali e Giuridici”
Il gioco d’azzardo tra business e patologia
Relatore :
Tesi di laurea triennale di :
Prof Paolo Pin
Sara Tosini
Anno accademico 2013-2014
1
Indice
Introduzione........................................................................................................pag3
1.Analisi medica del gioco d’azzardo.................................................................pag5
1.1 Gioco d’azzardo patologico …………………………………………..pag5
1.2 tipologie di giocatori ………………………………………………….pag6
1.3 Inclusione del gioco d’azzardo patologico nel DSM ………………....pag8
1.4 I segnali del problema della dipendenza………………………………pag9
1.5 Fasi di progressione del gioco d’azzardo patologico………………….pag10
1.6 Fattori di rischio……………………………………………………….pag12
1.7 Soggetti coinvolti ……………………………………………………...pag13
1.8 Disturbi correlati al gioco d’azzardo ………………………………….pag13
2.Analisi economica del gioco d’azzardo………………………………………pag15
2.1Analisi a livello microeconomico……………………………………….pag15
2.2 Analisi a livello macroeconomico……………………………………...pag20
2.3 Tassazione……………………………………………………………...pag22
2.4 Costi sociali…………………………………………………………….pag24
2.5 Il gioco d’azzardo on-line……………………………………………...pag25
2.6 Un settore interessante per le mafie…………………………………....pag27
Conclusioni …………………………………………………………………….pag28.
Bibliografia ……………………………………………………………………..pag30
2
Introduzione
L’idea di questa tesi nasce da una riflessione riguardante il fenomeno del gioco d’azzardo, un
fenomeno che sta crescendo anno dopo anno e non può più essere trascurato.
L’Italia è il Paese che gioca di più in Europa e si trova al terzo posto nel mondo dopo Stati Uniti e
Giappone.
Un fenomeno quindi che richiederebbe una maggiore regolamentazione.
In questo lavoro di tesi ho voluto evidenziare come il gioco d’azzardo possa divenire una vera e
propria malattia e come tale possa provocare delle ripercussioni sia di carattere fisico nel soggetto
coinvolto e sia di carattere economico per lo Stato che attraverso l’istituzione dei servizi preposti
all’attività di prevenzione di questa patologia garantiscono un’assistenza gratuita al soggetto
coinvolto aumentandone però i costi sociali.
Nel primo capitolo analizzerò il gioco d’azzardo da un punto di vista medico, soffermandomi quindi
sulla parte patologica. Considererò il gioco d’azzardo non più come attività ludica ma come una
vera e propria patologia medica definita con il termine di ludopatia , una malattia neuro-psicobiologica con conseguenze sanitarie e sociali che necessita di diagnosi, cura e riabilitazione.
Nei paragrafi successivi mostrerò le varie tipologie di giocatori fino alla definizione di giocatore
patologico, tutto ciò per potermi soffermare sullo stato mentale del giocatore ormai dipendente che
continua a giocare poiché il gioco è ormai diventato un bisogno irrefrenabile, cercherò di spiegare il
perché un giocatore continui a giocare nonostante subisca ingenti perdite e mostrerò le distorsioni a
cognitive a cui egli è soggetto mentre gioca.
Farò vedere quali sono i sintomi di questa patologia e quanti un soggetto ne deve possedere per
poter essere definito giocatore patologico.
Riporterò poi uno schema che distingue la fasi di progressione del gioco d’azzardo patologico e
cercherò attraverso esso di spiegare come il giocatore possa muoversi all’ interno delle fasi stesse, il
giocatore potrà dirigersi verso un peggioramento o miglioramento del problema derivante dal gioco.
Farò anche vedere come esistano dei fattori di rischio tali da poter essere in grado di favorire lo
sviluppo di questa patologia e in un’ultima analisi i disturbi correlati al gioco d’azzardo.
Nel secondo capitolo analizzeremo il gioco d’azzardo da un punto di vista economico,
considerandolo come attività economica.
Esporrò un’analisi tipo microeconomico ponendo attenzione sui movimenti in uscita e in entrata,
che nel nostro caso sono le giocate e le vincite; l’attività economica sarà in perdita se le giocate
sono superiori alle vincite.
3
Presenterò poi uno studio in cui sono stati utilizzati dati empirici per esaminare e analizzare la
fallacia del giocatore d’azzardo e la mano calda in individui che scommettono in un casinò al gioco
della roulette. Tali serie di analisi cercano di indagare su come questi due pregiudizi possano
influenzare il giocatore nelle scommesse future quindi possano condizionare il modo di giocare.
Nell’analisi di tipo macroeconomico analizziamo invece il gioco d’azzardo come fenomeno che
permette di poter incrementare le entrate erariali in quanto costituisce una quota rilevante delle
entrate stesse. Con l’aiuto di un grafico mostrerò come la famiglie meno abbienti tendano a
spendere molto di più in giochi rispetto a quelle più ricche. Affronterò poi il tema della tassazione ,
dei costi sociali ossia tutto ciò che la società dovrà pagare da vari punti di vista come quello della
produttività lavorativa,quello delle spese della sanità pubblica, quello della criminalità e quello della
disgregazione del nucleo familiare. Parlerò in seguito del gioco on-line e della sua pericolosità per
poi terminare con le infiltrazione della mafia sul gioco d’azzardo stesso.
4
Capitolo 1. Analisi medica del gioco d’azzardo
In questo capitolo viene analizzato il gioco d’azzardo, da un punto di vista medico.
Il gioco d’azzardo verrà considerato non più come attività ricreativa ma come una vera e propria
patologia medica in quanto i giocatori dedicano ad esso sempre più tempo, vivendo in funzione del
gioco e trascurando la vita lavorativa, familiare e tutto ciò che li circonda. Affronteremo i problemi
che sopravvengono quando l’aspetto ludico diventa secondario rispetto all’impulso di giocare, al
bisogno di rischiare, di riprovare, di tentare nuovamente la fortuna anche a fronte di perdite
clamorose e devastanti.
Questo atteggiamento si configura come gambling, ossia un comportamento definito “compulsivo”,
simile a quei comportamenti di dipendenza quali tossicodipendenze e alcolismo però a differenza
di essi non vi è nessuna sostanza che la crea .1
1.1 Gioco d’Azzardo Patologico
Il gioco d’azzardo patologico solitamente viene definito come ludopatia, è un disturbo del
comportamento rientrante nella categoria diagnostica dei disturbi del controllo degli impulsi.
E’ una dipendenza patologica e quindi una malattia neuro-psico-biologica con conseguenze
sanitarie
e sociali che necessita di diagnosi, cura e riabilitazione, esiste un fattore che crea
dipendenza, ma non è coinvolta nessuna sostanza come invece nell’alcolismo o nella dipendenza da
droghe.
Nella ludopatia il gioco è quotidiano o intensivo e l’individuo non riesce più a controllare il suo
desiderio di giocare.
L’andamento della malattia è spesso cronico e caratterizzato da spese elevate poiché il pensiero
fisso del soggetto è quello di giocare e quindi di reperire il denaro per continuare a farlo e è disposto
anche a commettere azioni illegali pur di finanziare il proprio gioco.
1
Fonte:L.Cancrini, “Tossicomani e giocatori: a proposito di temerari”,Ecologia della mente,I,IIPensiero
Scientifico,1998
5
Il desiderio ossessivo di recuperare il denaro perduto può portare il giocatore a perdere
completamente la percezione del tempo che dedica al gioco e della quantità dei soldi che sta
scommettendo. Giocare denaro diventa il suo esclusivo interesse e niente potrà fermarlo da questa
attività, nonostante essa si riveli dannosa e negativa perché lo porterà a una disorganizzazione della
sua vita e ad una completa perdita di controllo riguardante la gestione del proprio denaro.
Il giocatore d’azzardo patologico commette degli errori cognitivi di logica come applicare delle
strategie, cercare di interpretare ogni segnale dall’ambiente che lo circonda, si affida così alle
proprie sensazioni interne e a calcoli particolari sulle probabilità, fa tutto ciò per dominare la
situazione del gioco e spera di ottenere una vincita tale da potergli cambiare la vita.
Il suo stato mentale è estremamente diverso da quello di un giocatore anche assiduo ma non
patologico. Il primo infatti commette degli errori di ragionamento, valutando i risultati degli eventi
in maniera distorta, egli infatti continua a giocare nonostante i persistenti fallimenti.
Tali giocatori li sottovalutano ed esaltano soltanto i successi, spendendo più tempo per giustificare
le perdite subite e le trasformano in “quasi vincite” se non vincono si auto convincono di esserci
andati vicini credendo così che la prossima volta vinceranno sicuramente.
Acquistano quindi la fiducia nel successo continuando a giocare trascurando il peso del fallimento.
1.2 Tipologie di giocatori
Per cominciare ad individuare quali risultano essere gli indicatori della patologia da gioco è
fondamentale fare una distinzione tra giocatori d’azzardo e giocatori patologici. Per molte persone
infatti il gioco d’azzardo viene considerato un piacevole passatempo, è possibile giocare sia
occasionalmente che abitualmente senza essere necessariamente giocatori patologici.
Infatti il giocatore diventa compulsivo dopo aver attraversato un percorso, si inizia come gioco
occasionale per poi diventare abituale fino a sfociare nel gioco compulsivo.
Per questo il gioco d’azzardo patologico si presenta come un grosso problema, l’individuo non è
più in grado di limitare e gestire il proprio gioco, in quanto ne è divenuto completamente schiavo è
6
stato progressivamente assorbito da esso e così ha finito nel dedicargli sempre di più il proprio
tempo.
In relazione alle motivazioni che determinano il gioco d’azzardo sono state distinte le seguenti
tipologie di giocatori (Alonso Fernandez F., 1996, Dickerson M., 1993) :

Il giocatore sociale: un soggetto che vive il gioco come momento per socializzare e allo
stesso tempo divertirsi, egli è in grado di governare i propri impulsi distruttivi;

Il giocatore problematico : ceca di fuggire da problemi di tipo sociale cercandone la
soluzione tramite il gioco ma ancora non è presente una vera e propria patologia attiva;

Il giocatore patologico : individuo con serie problematiche psichiche che alimentano il
bisogno di giocare conducendolo verso comportamenti distruttivi;

Il giocatore patologico impulsivo/dipendente : un individuo in possesso di gravi sintomi che
evidenziano il legame patologico con il gioco d’azzardo e che risultano talvolta essere più
centrati sull’impulsività mentre altre sulla dipendenza.
Un giocatore è veramente dipendente quando l’impulso per il gioco diventa un bisogno irrefrenabile
in balia di una forte tensione emotiva e incapacità di ricorrere a un pensiero logico.
Schema tratto da:”dipendenza gioco d’azzardo , ludodipendena / benessere.com
7
Come si evince dallo schema il giocatore è in preda a un circolo vizioso, il giocatore dipendente se
perde continua a giocare per cercare di riprendere almeno i soldi che ha perso sperando di essere più
fortunato nelle prossime giocate, se invece vince crede che sia il suo giorno fortunato per cui ,
galvanizzato da ciò, continua a giocare.
Il giocatore d’azzardo è soggetto alle seguenti distorsioni cognitive:

Illusione di controllo : ovvero la convinzione di essere in grado di poter controllare gli
eventi futuri;

Quasi vincita : ossia la convinzione che gli insuccessi sono vicini a diventare successi;

Fallacia di Montecarlo : L’incorretta attribuzione di significato ad alcuni eventi che l’individuo
crede porteranno ad una vincita. Un esempio di questa sindrome è la comune credenza che dopo un
certo numero di perdite prima o poi ci deve essere necessariamente una vincita. Il giocatore è
convinto che le probabilità di un evento sono cumulative anziché indipendenti fra di loro.
1.3 Inclusione del Gioco d’Azzardo Patologico nel DSM
Nel 1980 l’APA, American Psychiatric Association inserisce il gioco d’azzardo patologico nella
terza versione del DSM. Esso assume così il valore di una vera e propria patologia psichiatrica e
rimane catalogato anche nel DSM III-R (1987) e nel DSM IV (1984) le edizione aggiornate e
corrette del manuale statistico e Diagnostico dei Disturbi Mentali.
Il gioco d’azzardo diventa patologico quando si trasforma in un impulso incontrollabile a giocare
nonostante la consapevolezza delle conseguenze negative; in questo caso si parla di ludopatia che,
in base alla classificazione del Manuale Diagnostico e dei Disturbi Mentali, IV edizione, viene
ricompresa nella categoria delle cosiddette dipendenze comportamentali.
Secondo la descrizione del DSM2 il giocatore d’azzardo patologico è una persona che non riesce a
resistere all’impulso di giocare d’azzardo. La preoccupazione, lo stimolo e l’attività di gioco
aumentano nei periodi di stress. I problemi che nascono in conseguenza del gioco d’azzardo
portano il soggetto ad intensificare attività di gioco stessa.
2
Diagnostic Statistic Manual : il sistema codificato e accettato internazionalmente di classificazione delle condizioni
patologiche riconosciute dalla comunità scientifica internazionale
8
Per poter parlare di un giocatore affetto da gioco d’azzardo patologico ai sensi delle predisposizioni
previste da DSM IV il soggetto deve presentare almeno cinque sintomi, tra quelli che verranno
presentati nel paragrafo successivo.
1.4 I segnali del problema della dipendenza
Chi è affetto da questa patologia presenta sintomi quali:

Ansia e preoccupazioni, è assorbito dal gioco vi pensa continuamente;

Assuefazione, ha bisogno di giocare somme di denaro sempre più alte per raggiungere lo
stato di eccitazione desiderato;

Azioni illegali, come falsificazione, frode furto o appropriazione indebita per finanziarsi;

Perdita di controllo, tenta di ridurre o interrompere il gioco d’azzardo ma senza riuscire;

Menzogne, mente alla famiglia agli psicologi per nascondere l’entità delle perdite subite;

Dopo aver perso al gioco cerca sempre una rivincita continuando finchè non riesce a
vincere;

Evasione , il gioco è un modo per evadere dai problemi della vita quotidiana;

Mette a repentaglio le relazioni importanti per il gioco d’azzardo;

Fa affidamento sulle altre persone come familiari e amici per farsi prestare i soldi;

Astinenza , ne soffre se tenta di ridurre il gioco o smettere.
Come anticipato, se un soggetto presenta almeno cinque dei suddetti sintomi si può parlare di
giocatore affetto da gioco d’azzardo patologico ai sensi delle predisposizioni previste dal DSM-IV.
Esso è compreso nella categoria dei Disturbi del Controllo degli Impulsi non altrove classificati,
insieme alla Cleptomania, alla Piromania, alla Tricotillomania e al Disturbo Esplosivo Intermittente.
Queste patologie presentano alcuni puti in comune con il gioco d’azzardo, che giustificano la loro
comune collocazione.
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1.5 Fasi di progressione del gioco d’azzardo patologico
Alcuni autori come ad esempio Custer hanno distinto le fasi di progressione del gioco d’azzardo
patologico, in esse il giocatore può muoversi dirigendosi verso una complicazione e peggioramento
del problema derivante dal gioco oppure verso un probabile miglioramento dello stesso.
Custer attraverso uno schema rappresenta le fasi che attraversa un giocatore d’azzardo patologico
nell’instaurarsi della malattia.
Le fasi possono essere così riassunte:
1. Fase vincente ;
2. fase perdente ;
3. fase di disperazione ;
4. fase di perdita della speranza ;
5. fase critica ;
6. fase di ricostruzione;
7. fase di crescita.
10
Schema di Custer (1982) che rappresenta le fasi di progressione del gioco patologico e della sua guarigione
Schema tratto da :Pathological gambling. In Whitfield A. (A cura di). Patients with
Alcoholism and other Drug Problems. New York: Year BooK Publ.
11
Nella prima fase, “la fase vincente”, il gioco è occasionale, si gioca per divertirsi e le vincite sono
frequenti. Il giocatore sente di guadagnare soldi facilmente, così aumenta il tempo e il denaro
impiegato nelle scommesse. E’ frequente che in questa fase si abbia una grossa vincita che, secondo
l’autore dura dai tre ai cinque anni.
Ad essa segue la “fase perdente”, caratterizzata da perdite, gioco solitario, il soggetto cerca di
recuperare i soldi persi incrementando le scommesse. Subentrano a questo punto i debiti, le
menzogne e il ricorso ai prestiti. Attendendo quella vincita che gli permettera’ di regolare i conti.
Ma l’individuo con l’arrivo di questa vincita invece di fermarsi e non giocare più, continua a
giocare, in quanto crede di aver ritrovato la fiducia in se stesso.
Il giocatore è ormai intrappolato in questo meccanismo giungendo così alla “fase della
disperazione”, arriva anche a commettere azioni illegali per procurarsi i soldi. I reati più
frequentemente commessi sono la frode fiscale, la falsificazione di assegni, l’appropiazione indebita
e l’emissione di assegni a vuoto. Egli è però ancora fiducioso perché crede che prima o poi arriverà
la grande vincita tanto attesa, ma ormai nessuno crede più alle sue bugie e la sua famiglia va in
crisi, siamo quindi arrivati alla “fase della perdita della speranza”.
A questo punto il giocatore è interamente sommerso da problemi di tipo legale, lavorativo e
relazionale insorgono anche depressioni e a volte, sostiene Custer vere e proprie crisi di astinenza.
Quando il soggetto decide di chiedere aiuto si entra nella “fase critica”, iniziando un percorso
terapeutico che attraverso la “fase della ricostruzione”lo condurrà a quella “della crescita”.
Osservando lo schema di Custer noteremo che la freccia in salita che indica la “fase di crescita”
arriva più in alto rispetto al punto di partenza, costituito dalla freccia in discesa. Ciò significa che il
recupero, secondo Custer deve passare attraverso una crescita della persona nella sua totalità, deve
ampliarsi la sua conoscenza portandolo a una sorte di benessere e consapevolezza di sé mai
raggiunti prima.
1.6 Fattori di rischio
La valutazione di questi soggetti ha permesso di individuare i fattori di rischio tali da essere in
grado di favorire lo sviluppo del disturbo del gioco d’azzardo stesso. Essi vengono ricondotti a tre
aspetti che sono considerati in interazione tra di loro:
12

Aspetti biologici : “relativi a fattori neurofisiologici, ossia allo squilibrio che si potrebbe
determinare nel funzionamento del sistema dei neurotrasmettitori cerebrali atti a produrre
serotonina, una sostanza chimica cerebrale, responsabile di un equilibrio affettivocomportamentale, che nei giocatori patologici scenderebbe sotto i livelli comuni rispeto alla
media”3;

Aspetti ambientali-educativi : riguardano il tipo di educazione ricevuta ma anche le
eventuali difficoltà economiche nelle quali si trova il soggetto come ad esempio uno stato di
disoccupazione;

Aspetti psicologici : come ad esempio tratti di personalità avara e lussuriosa.
1.7 Soggetti coinvolti
A caderci sono uomini, donne, pensionati, agenti di commercio, bancari, comandanti di polizia e
carabinieri, operai e studenti. Tra le donne, quelle che risultano essere più esposte al rischio sono
le casalinghe e le lavoratrici autonome di età compresa tra i quaranta e i cinquant’anni. Tra gli
uomini emergono invece i disoccupati o i lavoratori autonomi aventi uno contatto abituale col
denaro aventi un’età sui quarant’anni.
Pur essendo un fenomeno trasversale dai vari studi e dall’esperienza clinica, emerge che il giocatore
tipo è di sesso maschile, sposato o in coppia, lavoratore dipendente e generalmente abusa di altre
sostanze, prevalentemente fumo.
1.8 Disturbi correlati al gioco d’azzardo
Il gioco d’azzardo è associato anche a diverse patologie psichiatriche che spesso stanno alla base
del disturbo, ma che con l’avvento della malattia ne vengono accentuate.
3
Fonte: :”dipendenza gioco d’azzardo , ludodipendena / benessere.com
13
Tabella dei disturbi psichiatrici associati al gioco d’azzardo e prevalenza nei giocatori :4
PREVALENZA
DISTURBO PSICHIATRICO
76%
Depressione maggiore
72%
Disturbo bipolare
38%
Ipomania
13-78%
Disturbo dell’umore e alti livelli di ansia
20%
Deficit di attenzione/iperattività
8-43%
Disturbi di controllo degli impulsi
28%
Associazione con dipendenza da alcol
10-52%
Abuso di sostanze
15-40%
Disturbo antisociale
(dall’1,1 al 3 % nella popolazione generale)
Come è possibile notare dalla tabella soprastante, le tre patologie correlate più importanti sono la
depressione maggiore, il disturbo bipolare, il disturbo dell’umore e alti livelli di ansia.
Il gioco d’azzardo patologico è anche associato ad un’alta presenza di deficit di attenzione e
iperattività ma anche alla dipendenza da alcol e da droghe.
In Italia , secondo l’Associazione di volontariato che operano nel settore sarebbero 800000 i
giocatori d’azzardo patologici, su una popolazione a rischio che supera ormai i due milioni; numeri
allarmanti che confermano un fenomeno che sta crescendo anno dopo anno e non può più essere
trascurato. Un comparto quello del gioco che sta crescendo a dismisura e che probabilmente
richiederebbe una maggiore regolamentazione.
A Roma vi è la più grande sala bingo d’Europa. L’Italia è il paese che gioca di più in Europa e è al
terzo posto nel mondo dopo Stati Uniti e Giappone.
In Italia sono 400000 le slot machine e videolottery installate, una ogni 150 abitanti, migliaia
invece sono le sale giochi, 300 solo a Roma.
4
Tabella tratta damanuale_gambling_cap11 G.serpelloni
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Capitolo 2. Analisi economica del gioco d’azzardo
Il gioco d’azzardo può essere definito un’attività economica sia a livello microeconomico che
macroeconomico.
Nei paragrafi successivi verrà affrontato il Gioco d’azzardo a livello economico, ponendo
attenzione sia sulle ripercussioni economiche dei singoli soggetti coinvolti che sulla rilevanza
economica dello Stato, controparte attiva del Gioco d’azzardo.
2.1 Analisi a livello microeconomico
Nell’analisi di tipo microeconomico vi sono dei movimenti in uscita e in entrata, le giocate e le
vincite, se i primi superano le seconde l’attività economica sarà caratterizzata da una perdita per cui
bisogna aumentare il reddito destinato al gioco se vogliamo continuare a giocare. In presenza di un
andamento positivo otteniamo un attivo di bilancio.
GIOCATORE
REDDITO
A
B
C
D
E
F
100
100
200
200
1000
1000
USCITE DI
GIOCO
-10
-20
-20
-30
-100
-100
ENTRATE DI
GIOCO
5
25
0
15
50
200
∑
-5
5
-20
-15
-50
100
% SUL
REDDITO
-5%
5%
-10%
-7,5%
-5%
10%
Tab. Ipotesi di bilanci del gioco, fonte: “il gioco d’azzardo” di Barbatelli Adolfo
La tabella indica nella prima colonna il reddito posseduto dai vari giocatori, poi vengono elencate le
varie giocate e le vincite nonché la percentuale di perdite o vincite realizzate sul reddito. In
particolare, per esempio il giocatore A realizza una perdita del 5% del suo reddito. Mentre per
quanto riguarda i giocatori E ed F, giocatori ad alto reddito, il primo subisce una piccola perdita e
l’altro chiude il bilancio in attivo . A ed E subiscono la stessa perdita, ma è facilmente
comprensibile come le perdite abbiano peso diverso in relazione al reddito posseduto, chi ha
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disponibilità di somme maggiori nonostante possa subire perdite rimane comunque in possesso di
denaro sufficiente per continuare a giocare. Mentre i giocatori meno abbienti sottraggono il denaro
rimanente ad altre finalità per poterlo reinvestire nel gioco.
Interessante risulta essere uno studio che utilizza dati empirici osservati in un casinò per indagare
sull’esistenza e l’impatto di due pregiudizi : “gambler’s fallacy” ossia fallacia del giocatore
d’azzardo e “hot hand” mano calda.
Vengono analizzate 18 ore di gioco alla roulette durante le quali 139 giocatori fanno 24139
scommesse.
La fallacia del giocatore d’azzardo è un pregiudizio che si basa su convinzioni circa gli esiti come
testa/croce o rosso /nero.
Ad esempio dopo una sequenza di 3 numeri rossi che compaiono sulla roulette l’ individuo sarà più
portato a scommettere che il prossimo numero sia nero , egli infatti ritiene che una sequenza RRRN
sia più probabile di una RRRR, in realtà però la probabilità che il quarto numero sia rosso o nero è
sempre del 50%, mentre lui crede che la probabilità che possa essere nero sia superiore al 50%.
Questo perché gli individui dopo u breve periodo di un colore sono portati a credere che l’altro
colore apparirà, perché questo è ciò che dovrebbe accadere in una ruota imparziale.
La mano calda invece è un pregiudizio che si basa su credenze di risultati come vittorie e sconfitte.
E’ causata dall’illusione del controllo.
L’individui credono che essi o gli altri esercitino il controllo su eventi che sono però di fatto
determinati dal caso.
Testeremo queste convinzioni nei nostri dati osservando come il comportamento degli individui
che scommettono cambia in risposta alle vittorie o sconfitte in roulette.
In particolare le convinzioni mano calda prevedono che dopo una vittoria, gli individui
aumenteranno il numero delle scommesse, dopo una perdita invece il numero delle scommesse
diminuirà.
Come ho anticipato prima i dati utilizzati sono stati ricavati da individui che scommettono in un
casinò le scommesse che effettuano sono al gioco della roulette.
16
La figura sottostante raffigura la ruota, essa è divisa in 38 settori, numerati da 1 a 36 vi è lo 0 e lo
00, i numeri alternano i colori di rosso e nero tranne che 0 e 00 che sono di colore verde. La
numerazione sulla ruota non è in ordine numerico ma nell’ordine riportato.
La ruota
Formato numerato
Il formato numerato differisce dalla ruota poiché la numerazione è in ordine numerico.
I dati si riferiscono a 18 ore di gioco di un singolo tavolo della roulette, il casinò si trova a Reno in
Nevada, le 18 ore sono state separate in tre blocchi di tempo 16.00_22.00, 20.00_02.00 e 22.00_
04.00 e sono state riprese tramite una telecamera con vista dall’alto.
In questo lasso di tempo la ruota ha fatto 900 e 4 giri, circa un giro al minuto.
I giocatori sono 139 e hanno fatto 24131 scommesse.
17
Iniziamo la nostra analisi di ricerca di fallacia, dove osservando un particolare risultato venire più
volte in passato, porta a credere che il risultato opposto sia più probabile.
Ci concentriamo sulle scommesse esterne tipo rosso/nero e pari/dispari.
Noi classifichiamo una scommessa coerente con la fallacia se il giocatore ha scommesso su un
risultato che è contrario ad una striscia di lunghezza “N”. Con “N” indichiamo il numero delle volte
in cui tale risultato è apparso consecutivamente in passato.
Ad esempio , se un numero rosso ha vinto le ultime 5 prove, questo viene considerato come una
striscia di lunghezza 5 e a questo punto una scommessa su un nero sarebbe considerata come
fallacia.
Percentuale di fallacia del giocatore d’azzardo su puntate esterne dopo una striscia dei lunghezza
N
Questo grafico pone a confronto la lunghezza della striscia N con la proporzione di fallacia del
giocatore d’azzardo in scommesse esterne.
I nostri dati ci forniscono prove statistiche che gli individui scommettono in coerenza con la fallacia
del giocatore d’azzardo.
18
Dopo strisce di lunghezza 5 o superiore a 5 di un particolare tipo di risultato, i giocatori sono
significativamente più propensi a scommettere contro la striscia.
Osserviamo dal grafico che dopo una striscia di lunghezza 5 , il 65 % delle scommesse sono
coerenti con la fallacia, dopo invece una di lunghezza 6, sono l’85% ad essere coerenti con essa.
Questo grafico ci mostra quindi come all’aumentare della lunghezza della striscia aumenta anche la
percentuale di scommesse fallacia del giocatore d’azzardo.
La nostra seconda serie di analisi indaga se il comportamento dell’individuo è coerente con la mano
calda. Per fare questo analizziamo se i giocatori scommettono su più o meno numeri in risposta a
vittorie o sconfitte precedenti.
La più estrema riduzione delle scommesse è quella di lasciare il tavolo.
Numero delle scommesse interne
media
N
Primo giro
7.63
139
Vincita interna sul giro precedente
13.62
570
Perdita interna sul giro precedente
9.21
1487
Questa tabella presenta il numero medio di scommesse dei giocatori d’azzardo dopo una vincita o
perdita interna su un giro precedente.
Escludiamo dalle osservazioni quelle in cui gli individui erano al tavolo ma non hanno fatto
precedentemente una scommessa di tipo interna, escludiamo anche quelli che hanno lasciato il
tavolo. Solo gli individui che hanno effettuato scommesse sono inclusi.
Come mostra la tabella ci sono stati 570 casi in cui un individuo aveva vinto una scommessa interna
sul giro precedente, in questo caso gli individui scommettono su una media di 13,62 numeri.
Ci sono state invece 1487 casi in cui un individuo aveva peso su un giro precedente, in questo caso i
giocatori scommettono su una media di 9,21 numeri.
19
I dati sulle scommesse interne forniscono così la prova dell’esistenza della mano calda. Dopo una
vittoria i giocatori sono più incentivati a giocare essi infatti scommettono su più numeri dopo aver
vinto che dopo aver perso.
2.2 Analisi a livello macroeconomico
Per quanto riguarda invece il livello macroeconomico, il gioco d’azzardo è un fenomeno che
costituisce una quota rilevante delle entrate dello Stato, esso infatti gli permette di poter
incrementare le entrate erariali. La raccolta complessiva del denaro mosso dai giochi comprende
diverse voci come la quota dovuta all’erario, i costi di concessione, i costi di distribuzione, la quota
dovuta ad Aams5 e payout, che consistono nelle vincite che tornano ai giocatori. Lo Stato trattiene
una quota delle giocate sotto forma di tassazione e questo influisce ad incrementare le disparità tra
le diverse categorie sociali infatti se alcune categorie tendono a spendere nei giochi in maniera più
che proporzionale rispetto alle loro risorse economiche ,tali verseranno relativamente più denaro
nelle casse dello Stato. I giochi d’azzardo agiscono quindi come una tassazione regressiva che
contribuisce ad aggravare le condizioni economiche delle famiglie più povere.6
5
6
Amministrazione autonoma dei monopoli di stato
Fonte:il gioco d’azzardo:l’inquinità di una “tassa volontaria”
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Grafico tratto dall’articolo ”il gioco d’azzardo:l’inquinità di una tassa volontaria”lavoce.info
La linea tratteggiata del grafico indica la spesa media in giochi tra tutte le famiglie italiane, in
quella continua invece la spesa riguarda soltanto a quelle famiglie dove vi è almeno un giocatore .
Nell’asse delle ascisse viene riportato il reddito familiare equivalente mentre nelle ordinate viene
rappresentata la percentuale del reddito spesa nei giochi d’azzardo.
Come si desume dal grafico nelle famiglie aventi redditi più bassi la percentuale del reddito da loro
posseduta spesa nei giochi risulta essere più alta rispetto a quella delle famiglie più abbienti.
Il grafico ci mostra quindi come le famiglie più povere tendano a spendere nei giochi circa il 3% del
loro reddito a differenza invece di quelle più ricche le quali spendono una percentuale inferiore
all’1%.
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2.3 Tassazione
Occorre fare menzione del fatto che affinchè il gioco d’azzardo porti introiti per le casse pubbliche,
lo stesso è reso legale in quanto regolamentato dallo stato altrimenti sarebbe fonte esclusiva di
redditi illeciti e criminali. La regolamentazione italiana in tema di gioco legale è diventata una best
practice internazionale, consiste nella concessione temporanea di bandi e regole chiare per esempio
è stata tra le prime a introdurre rigorose norme di tutela dei minori.
Allo Stato spettano il 50% degli introiti reali che pervengono dalla differenza della raccolta
complessiva e le vincite. Non risulta conveniente aumentare le tasse oltre il limite attuale perché
ciò porterebbe i giocatori a preferire offerte di gioco illegale più remunerative e rischiose.
Dal 2012 è stata istituita la Federazione “Sistema gioco Italia” che si propone di promuovere il
progresso del settore nel rispetto della legalità, correttezza ed etica professionale. Gli associati sono
i concessionari autorizzati alla raccolta del gioco con vincita in denaro e profondono i loro sforzi in
campagne di informazione e sensibilizzazione per la promozione del gioco responsabile e di divieto
ai minori, allo steso tempo però si impegnano ad adottare regole comuni e trasparenti nei confronti
dei consumatori.
Le scommesse in Italia hanno raggiunto una discreta rilevanza, basti pensare che nel 2012 gli
Italiani hanno giocato circa 87,1 miliardi di euro (primi in Europa e terzi nel mondo), che , al netto
delle vincite, hanno fatto nascere una raccolta “netta” di 17,4 miliardi per l’industria dell’azzardo,
di cui 8 miliardi versati allo stato sotto forma di entrate erariali. Dal 2000 ad oggi il Paese è stato
trasformato in un “casinò a cielo aperto”: l’industria del gioco d’azzardo è costituita da circa 6000
aziende che impiegano circa 120000 persone; le sale da gioco, le slot machines e i vari bar che
possiedono queste macchine al loro interno sono diffusi su tutto il territorio.7
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Fonte :il gioco si fa duro di Marcello Esposito lavoce.info
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grafico tratto dall’articolo: quando il gioco si fa duro di Marcello Esposito lavoce.info
In questo grafico l’asse delle ascisse indica il tempo, l’asse delle ordinate della linea rossa sono
rappresentate dalle entrate erariali dal gioco d’azzardo lecito, mentre quelle della linea blu sono la
raccolta lorda derivante da esso.
Se da un lato il gioco d’azzardo risulta discretamente remunerativo per le casse pubbliche dal punto
di vista della riscossione delle tasse applicate alle giocate, dall’altro non si possono non considerare
i costi sociali che lo steso implica infatti sempre di più sono le persone affette da gioco d’azzardo
patologico, addirittura si stima che in Italia le persone a rischio di sviluppare questa dipendenza
possono arrivare a 1.300.000 . Di fatti sono essenzialmente comuni le Asl , le forze di polizia , le
strutture locali preposte alla cura dei soggetti dipendenti al sostegno delle famiglie in difficoltà e al
contrasto della criminalità che vi si sviluppa attorno. Inevitabilmente però il progredire del
fenomeno della ludopatia porterà i suddetti oneri finanziari a debordare sul bilancio nazionale.
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2.4 Costi sociali
Mentre la problematica della droga e dell’alcol è conosciuta da tutti, quella del gioco d’azzardo
patologico lo è molto meno.
Il gioco non uccide infatti direttamente l’individuo come appunto può fare l’alcol o la droga, ma la
sua pericolosità è allo stesso modo molto elevata. Esso infatti può svolgere un ruolo ricreativo e
ludico fino a quando viene praticato con una tranquilla frequentazione, in questo caso infatti esso è
positivo.
Quando il piacere del gioco diventa un impulso incontrollabile che arriva a stravolgere i rapporti
finanziari, sociali e familiari possiamo dire di essere di fronte ad una vera e propria malattia.
Nonostante la scienza psicologica e psichiatrica riconoscano attualmente il gioco d’azzardo
patologico una malattia mentale e il DSM IV lo includa tra i disturbi del controllo degli impulsi,
esso rappresenta per gran parte della popolazione un passatempo.
Il giocatore stesso non riesce a rendersi conto della gravità del problema fino a che non cade nella
disperazione e nella rovina economica, non essendo consapevole di essere malato e di conseguenza
bisognoso di aiuto evita quindi di rivolgersi per tempo a chi potrebbe aiutarlo.
Il gioco d’azzardo patologico ha indubbiamente dei pesanti costi sociali. Come costi sociali
possiamo intendere i prezzi che la società deve pagare da vari punti di vista come quello della
produttività lavorativa, quello delle spese della sanità pubblica, quello della criminalità e quello
della disgregazione del nucleo familiare.
Costi che si riferiscono ai disagi , alle sofferenze che si vengono a creare nell’ambito delle relazioni
familiari infatti non risulta essere solo la persona coinvolta a pagare questo prezzo ma anche i suoi
affini sono costretti a dover affrontare le crisi economiche , il senso di sfiducia e di impotenza
attinenti al giocatore patologico. E’ molto probabile che questa condizioni sfoci in crisi coniugali o
divorzi , per quanto riguarda i figli molto spesso rischiano di “adultizzarsi precocemente”
preoccupandosi dei problemi dei genitori.
Per quanto riguarda la persona del giocatore questa dipendenza influisce negativamente sulla sua
salute in quanto risulta essere causa di forte stress, nervosismo, periodi di depressione portando a
volte anche al suicidio.
Ovviamente ci sono ripercussioni sul piano lavorativo sia per le frequenti assenze dal luogo di
lavoro sia per le varie difficoltà , la negligenza o anche le richieste di anticipi che possono causare
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una progressiva discesa sociale o portare addirittura alla perdita del lavoro. Al riguardo c’è da dire
che in alcuni giocatori si presenti un fenomeno del tutto opposto dettato dalla necessità di avere
denaro che li porta a lavorare senza sosta, senza preoccuparsi per rischi e garanzie il che si traduce
molto spesso in un aumento dei rischi per la sicurezza propria e altrui.
Diversi studi hanno dimostrato che i giocatori patologici tendono sovente a intraprendere attività
illecite con la finalità di procurarsi denaro per giocare. Tra le altre possiamo ricordare frode, furto,
contraffazione di assegni, appropriazione indebita.
Come si è già affermato a questo tipo di dipendenza si associa la dipendenza da sostanze illegali
come ad esempio eroina, cocaina e anfetamina nonché l’abuso di alcol che aumentano la possibilità
di commettere reati.
Sostanzialmente parliamo di spreco di capitale umano, impatto sociale sulle famiglie e le comunità,
spiegamento di risorse da parte della polizia e della magistratura per contrastare le attività illegali
che scaturiscono dalla diffusione di questo fenomeno. In ragione di quanto esposto si rende
necessaria una rigida regolamentazione del gioco d’azzardo la qual cosa comporta si delle perdite
nel breve periodo ma nel lungo periodo le perdite saranno più gravi e ingenti dal momento che
l’1,1% del PIL del nostro paese continua ad essere dedicato a questa attività che , in ultima istanza,
si configura come sterile e dannosa. 8
2.5 Il gioco d’azzardo on –line
Gli Italiani sono campioni anche nell’on line, essi coprono il 23% dell’universo delle giocate quindi
un’Italia che è in grande arretratezza e emergenza economica, primeggia invece nel campo
dell’azzardo, ma è un primato di cui non andare fieri.
Nell’era “multimediale” la figura del giocatore d’azzardo subisce una”evoluzione” in quanto oggi
chiunque collegato a internet e di una carta di credito può diventare un giocatore compulsivo.
Il gioco on-line quindi è estremamente pericoloso in quanto il giocatore nella solitudine della
propria casa non ha nessun tipo di freno inibitore e può quando lo desidera accedere al gioco senza
che nessuno lo veda e quindi senza sentirsi giudicato dalle altre persone.
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Fonte :il gioco si fa duro di Marcello Esposito lavoce.info
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Il gioco diviene quindi un rituale solitario e una compulsione venendo quindi a scomparire funzione
socializzante del gioco stesso.
Esistono giochi d’azzardo legali on line, tali sono a pagamento e vi si può facilmente accedere
mediante tablet, internet, smartphone ed essi permettono di poter vincere del denaro.
I costi sociali derivanti dalla estensione del gioco d’azzardo on line sono essenzialmente due ossia il
manifestarsi fenomeni di ludopatia e l’ingresso nel settore di organizzazioni di tipo criminale e
mafioso.
Quattro sono le voci principali che quantificano il mercato del gioco on line, esse sono:

La raccolta : ossia la totalità dei soldi che gli utenti movimentano mediante il proprio conto
di gioco9;

La spesa : espressa dalla differenza tra raccolta e payout;

Prelievo erariale : ovvero le parte di raccolta che viene trattenuta dal fisco;

Il fatturato : l’effettivo ricavo degli operatori di gioco, eso consiste in una quota della
raccolta al netto del prelievo erariale e del payout.
Secondo le stime relative al 2012 in tale settore operano 120 mila addetti e 6 mila aziende.
La raccolta è di 87 miliardi, a differenza del 2011 che era 80 miliardi.
Il payout ammonta a 70 miliardi mentre nel 2011 era di 62.
Le somme giocate per poker e casinò on line risultano essere in aumento e ammontano a 15
miliardi, mentre l’anno precedente erano di 8,4.
All’aumento della raccolta si è accompagnato l’aumento del payout, i controtendenza rispetto alla
diminuzione delle entrate erariali. Negli ultimi anni vi è stato un notevole aumento del fatturato
dell’intero sistema, ma nonostante tale ,le entrate erariale sono diminuite.
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Il conto di gioco è un conto in cui i giocatori depositano il denaro destinato al gioco e dal quale possono prelevare le
eventuali vincite
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2.6 Un settore interessante per le mafie
Questo fenomeno viene spiegato attraverso l’accertamento di un flusso monetario sconosciuto al
fisco esso ammonta a 300 milioni
La filiera dei videopoker è quella che risulta essere più a rischio, poiché vi è un forte interesse da
parte di soggetti illegali e la criminalità organizzata ne sta progressivamente assumendo il controllo.
Facendo riferimento ad un’inchiesta giornalistica, la Direzione nazionale dell’antimafia ritiene che
tra le 379 mila newslot e le 40 mila videolottery autorizzate ce ne sarebbero 200 mila illegali,
risultano essserlo o perché contenenti schede manomesse o perché sono state importate dall’estero
senza essere state registrate o perché sono scollegate dalla rete telematica.
L’utile in nero ammonta a circa 10 miliardi all’anno.
Espandere il gioco d’azzardo legale come le newslot e i videollery conduce però ad un paradosso,
ossia tale risiede nel fatto che all’aumento delle risorse per l’erario tende a corrispondere la crescita
del fenomeno delle ludopatie , fenomeno che comporta costi molto ingenti sia dal punto di vista
diretto come ad esempio la cura, che da quello indiretto attinente alla qualità della vita.
Difficili da contrastare sono le infiltrazioni della malavita che sul gioco d’azzardo han messo le
mani da tempo e non è affatto disposta a rinunciare.
Lo Stato ha esteso il sistema, lo ha liberalizzato a trecentosessanta gradi e le mafie hanno trovato
conveniente per i buchi neri della legislazione inserirsi e fare man bassa truccando le videolottery,
riciclando persino il denaro attraverso il varo di lussuose sale giochi manomettendo poi le
videolottery.
In Italia è lo Stato a gestire il gioco ed è quindi lo Stato magari con una legge quadro a dover
intervenire per affrontare adeguatamente il problema della dipendenza da giocare per bonificare il
settore dalle ingerenze della malavita.
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Conclusioni
La commissione affari sociali , nel dicembre 2013, ha istituito al suo interno un comitato ristretto
con l’obbiettivo di elaborare un testo unificato sulle proposte di legge Binetti, Fucci, Moncello,
Baroni, Iori, Formisano e Meloni sul gioco d’azzardo patologico.
La finalità di questa proposta di legge è quella di introdurre delle misure volte a tutelare, curare e
riabilitare i soggetti affetti da gioco d’azzardo patologico nonché a tutelare i minori e i soggetti
vulnerabili e a prevenire la diffusione dei fattori che possono essere considerati a rischio nel gioco
d’azzardo patologico.
Abbiamo visto che i soggetti considerati affetti da gioco d’azzardo patologico presentano dei
sintomi clinici quali astinenza, perdita di controllo, ansia, assuefazione sintomi, tipici di altre forme
di dipendenza quali tossicodipendenza e alcolismo. Non solo, abbiamo visto anche quali sono i
fattori di rischio che possono provocare dipendenza da gioco d’azzardo, come aspetti relativi a
fattori neurofisiologici, aspetti riguardanti il tipo di educazione ricevuta e aspetti psicologici.
Proprio per questo, la proposta di legge cerca di tutelare e riabilitare i soggetti coinvolti istituendo
dei servizi preposti. Questi servizi promuovono interventi di prevenzione, di cura e di riabilitazione
ambulatoriale residenziale delle persone affette da GAP sulla base delle linee guida predisposte dal
ministero della salute.
Per essere considerati soggetti affetti da tale patologia e meritevoli di tutela, i presidi sociosanitari
individuati dalle regioni devono rilasciare una certificazione della diagnosi. Tale certificazione darà
diritto all’esenzione della partecipazione al costo della spesa sanitaria, relativamente alle prestazioni
correlate al trattamento della patologia e l’accesso alle strutture dei presidi regionali per la
valutazione e la diagnosi, assistenza psicologica e farmacologica.
Dal punto di vista della prevenzione sono numerose le misure di contrasto e le azioni positive per la
tutela dei minori e dei soggetti vulnerabili tra le quali ne riportiamo sicuramente una tra le più
importanti, l’accesso agli apparecchi da intrattenimento, videogiochi e giochi on line consentito
soltanto mediante l’utilizzo della tessera sanitaria, consentendo di registrare attraverso il sistema
“tessera sanitaria”, i dati anagrafici dei giocatori al fine di registrare il numero e l’entità delle
somme giocate di ciascun giocatore, al fine di consentire agli stessi di autoescludersi dal gioco e di
prevedere un eventuale limite della somma giocata. Non solo, questa proposta di legge prevede
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l’istituzione di un fondo per la prevenzione, la cura e la riabilitazione del gioco d’azzardo
patologico al fine di finanziarne gli interventi nell’ambito del piano obbiettivo previsto dal
ministero della salute.
Concludendo come è stato già esposto nell’introduzione di questo lavoro di tesi ho voluto
evidenziare come il gioco d’azzardo può diventare una vera e propria malattia e come tale può
provocare delle ripercussioni sia di carattere fisico nel soggetto coinvolto e sia di carattere
economico per lo Stato che attraverso l’istituzione dei servizi preposti all’attività di prevenzione di
questa patologia come fa riferimento la proposta di legge presentata e attraverso ulteriori interventi
garantisce un’assistenza gratuita al soggetto coinvolto aumentandone però i costi sociali.
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http://www.lavoce.info/chi-vince-al-gioco-dazzardo-on-line/
http://www.filosofiprecari.it
R Croson, J Sundali - Journal of Risk and Uncertainty, 2005 – Springer
TV7 Rai 1
www.elenacarnevali.it
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