Allegato 13 Brochure isolamento funzionale CRE 6-05-13
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Allegato 13 Brochure isolamento funzionale CRE 6-05-13
MISURE ORGANIZZATIVE GESTIONE DEL DEVICE A PERMANENZA BUNDLE Direzione sanitaria MISURE DI ISOLAMENTO NELLE STRUTTURE SANITARIE PREVENZIONE DELLE INFEZIONI INTRAVASCOLARI ASSOCIATE A DISPOSITIVO • • • • Per le attività assistenziali l’infermiere e l’OSS dovranno rifornirsi di tutto il materiale necessario per l’attività prevista prima di accedere alla stanza. • Raggruppare le attività assistenziali dirette al paziente in isolamento per evitare frequenti accessi. • I carrelli per la visita medica, la terapia, ecc. dovranno rimanere fuori dalla stanza, così come le cartelle (clinica, infermieristica). • • • • • • ISOLAMENTO FUNZIONALE INFEZIONE/COLONIZZAZIONE SOSPETTA O ACCERTATA DA ENTEROBATTERI PRODUTTORI DI CARBAPENEMASI igiene delle mani massime misure di barriera antisepsi della cute con clorexidina gluconato al 2% scegliere il catetere, la tecnica e la sede con il minor rischio di complicanze (in relazione alla tipologia e durata del trattamento) rivalutare ogni giorno la necessità di mantenere il dispositivo in sede L’isolamento funzionale può essere applicato al paziente con colonizzazione/infezione sospetta o accertata da CRE in caso di scarsa disponibilità di stanze singole. PREVENZIONE DELLE INFEZIONI ASSOCIATE A VENTILAZIONE • MISURE FONDAMENTALI A CUI NON SI PUO’ RINUNCIARE PER IL CONTROLLO DELLA TRASMISSIONE DELLE COLONIZZAZIONI/ INFEZIONI PER CONTATTO E DROPLET igiene delle mani elevare la testata del letto di 30-45° se non controindicato eseguire l’igiene del cavo orale con clorexidina eseguire l’aspirazione delle secrezioni subglottidee rivalutare giornalmente la necessità clinica della sedazione e dell’intubazione L’ISOLAMENTO FUNZIONALE NON DEVE ESSERE APPLICATO PREVENZIONE DELLE INFEZIONI ASSOCIATE A CATETERE URINARIO • • • corretto DPI utilizzo disinfezione delle superfici ambientali anche in caso di contaminazione estemporanea gestione dei device a permanenza con applicazione dei bundle ALLEGATO N. 13 • • • • inserire il catetere usando tecnica asettica e gestirlo come raccomandato dalle linee guida specifiche (cura quotidiana) considerare le alternative al cateterismo evitare le cateterizzazioni non necessarie rivalutare ogni giorno la necessità del catetere e rimuoverlo prontamente • In un paziente che è autosufficiente ma non è in grado di mantenere una appropriata igiene e controllo ambientale. • In un paziente che è assistito da caregiver non in grado di mantenere un appropriato controllo ambientale, attraverso l’applicazione delle precauzioni. In questo caso può essere d’aiuto cambiare il caregiver (se possibile) e ridurre in modo significativo il numero di accessi dei famigliari nella stanza. • Per droplet (colonizzazione/infezione delle vie respiratorie da CRE) quando non è presente tra le unità di degenza nella stanza una distanza minima di 1,5 m. EVITARE DI COLLOCARE NELLA STESSA STANZA DOVE E’ IN ATTO UN ISOLAMENTO FUNZIONALE i pazienti con le seguenti caratteristiche: • • • • immunodepressione presenza di ferite che richiedono frequenti medicazioni presenza di device , quali CVC, cannula tracheostomica, drenaggi, ecc presenza di patologie che richiedono un prolungato periodo di degenza Collocare nella stessa stanza due pazienti non autosufficienti facilita l’applicazione dell’isolamento funzionale, ponendo però attenzione ai passaggi assistenziali e non, tra un paziente e l’altro. PER APPLICARE CORRETTAMENTE UN ISOLAMENTO FUNZIONALE è necessario: • • • ALLESTIMENTO SPAZI E MATERIALI • collocazione del paziente nella stanza di degenza: occupare prioritariamente il letto più distante dalla porta di accesso • all’esterno della stanza di degenza allestire una postazione (es. carrello) con DPI e gel alcolico prontamente disponibili per caregiver/visitatori e operatori sanitari • all’interno della stanza di degenza allestire una postazione (adiacente al paziente in isolamento) con gel alcolico, DPI, dispositivi medici (possibilmente monouso o monopaziente), disinfettanti pronti all’uso, eventuali attrezzature necessarie • contenitori per i rifiuti a rischio infettivo • carrello per la biancheria sporca • utilizzo personalizzato del bagno (a seconda del grado di autosufficienza e del livello di comprensione di entrambi i pazienti ospitati) POSTAZIONE ESTERNA applicare scrupolosamente le precauzioni standard + aggiuntive (contatto e droplet) da parte del personale sanitario informare/formare i pazienti (se collaboranti), i caregiver (se recettivi) e i visitatori per l‘applicazione di una corretta igiene delle mani ed utilizzo dei DPI con successiva verifica della comprensione e del grado di applicazione da parte dei pazienti e dei caregiver ospitati nella stanza (in isolamento e non) utilizzare i DPI in funzione del tipo di procedura assistenziale e/o della sede anatomica di colonizzazione/infezione MATERIALI POSTAZIONE ESTERNA ALLA STANZA DI DEGENZA • • • • gel alcolico (Esosan gel mani) guanti monouso sovracamici monouso solo nell’isolamento per droplet aggiungere le mascherine chirurgiche MATERIALI POSTAZIONE INTERNA ALLA STANZA DI DEGENZA • • • • • • • • gel alcolico (Esosan gel mani) guanti monouso sovracamici monouso spruzzino con DECS diluito al 10% (100 ml. di prodotto + 900 ml di acqua; la soluzione preparata è stabile e quindi utilizzabile per 24 ore ) per il trattamento dei DM/ attrezzature sanitarie che non è possibile sterilizzare, per un tempo di contatto di 5 minuti spruzzino con ANTISAPRIL DETERGENTE DISINFETTANTE al 5% (50 ml. di prodotto + 950 ml di acqua; la soluzione preparata è stabile e quindi utilizzabile per 24 ore) per la pulizia e disinfezione delle superfici toccate o contaminati da liquidi biologici, secrezioni, escrezioni, con panno monuoso e per un tempo di contatto di 5 minuti pannetti monouso per il trattamento delle superfici contenitori per i rifiuti a rischio infettivo carrello per la biancheria sporca Solo nell’isolamento per droplet: • aggiungere le mascherine chirurgiche POSTAZIONE INTERNA Solo nell’isolamento da contatto: • aggiungere l’occorrente per l’assistenza (biancheria letto, pannoloni, garze, ecc), in quantità adeguata (evitare la contaminazione di materiale che alla dimissione, dovrà essere smaltito se monouso o ricondizionato se pluriuso) • personalizzare i DM/attrezzature sanitarie non critici (oggetti che entrano in contatto solo con la cute integra e non con le mucose) quali: termometri, fonendoscopi, sfigmomanometri, lacci emostatici, sponde di contenimento, asta portaflebo, ecc. e se possibile glucometro e ossimetro