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CORPI PERFETTI TROPPO PERFETTI
Maggio 2015 - n° 21 CORPI PERFETTI… TROPPO PERFETTI QUESTO MESE: Corpi perfetti...troppo perfetti L’adolescenza Il Perché...leggere La Moda oggi Sempre più soli… Progetto Assistenza Educativa Specialistica Stili di birra Progetto Studenti dentro Cosa può fare una canzone Intervista a un ex detenuto Famiglia, Amici, Scuola... Il Cimitero americano di Nettuno Salute sessuale Amici a 4 zampe...e non Abbinamento cibo vino Conferenza Polizia Postale Il diabete “Grease” “Sogno di una notte di mezza estate” “Oltre ogni limite” II puntata Personaggi del mese La Vetrina dello Sport Coppie da copertina Facce da copertina Sportivamente “Tra musica e fornelli” Scotti e bruciati L'essere bello è considerato, ai giorni nostri, non pag. 1-3 pag. 4 pag. 5 pag. 6 pag. 7 Pag. 8 pag. 9 pag. 10-12 più una caratteristica individuale, ma una necessità sociale. L’apparire belli e il cercare di esserlo a tutti i costi hanno subito in questi ultimi anni un’accelerazione vertiginosamente drastica. Se guardiamo alla Venere di Botticelli, la donna è rappresentata con curve molto accentuate, un grande ventre e seni molto prosperosi. Andando avanti con il tempo le forme tondeggianti, dolci e quasi rassicuranti hanno lasciato il posto a veri pag. 13 pag. 14 pag. 15 pag. 16 pag. 17 pag. 18-19 pag. 20 pag. 21 pag. 22-23 pag. 24-26 pag. 26-29 pag. 30-31 pag. 32-33 pag. 34 pag. 35 pag. 36 “stecchini” dalla taglia 38. Questo modello di bellezza è certamente passato attraverso i media, che propongono immagini sempre più estremizzate, quasi sofferenti, senza più vie di mezzo. A guardarsi in giro, oggi vi è o l'obesità o l'eccessiva magrezza, con gravi ripercussioni a livello psicologico, in entrambi i casi. In particolare le ragazzine tra i 15 e i 18 anni si ispirano ai modelli della televisione - come modelle e veline – presentati come esempi di corpi perfetti…troppo perfetti. E questo spinge molte a una ricerca estrema della forma fisica spesso a danno del proprio corpo. È in questi casi che può comparire lo spettro dell'ano- IL PERCHE’ I.I.S. “San Benedetto” Via Mario Siciliano, 4 04010 B.go Piave - Latina tel. 077369881-fax 0773662890 E-Mail: [email protected] Siamo su internet! www.ipasanbenedetto.gov.it Redazione: Daniela Fiorentini (direttore) Silvia Sessa (caporedattore) Abagnale Alessia, Acquasanta Jessica, Bica Laura, Carnali Marika, Corsi Cristina, Costanzo Doriana, D’Ambrosio Luca, De Lucia Mariangela, Di Bella Marika, Di Rocco Cristina, Bruno Esposito, Ferraioli Giorgia, Gallina Eliana, Nappo Alessia, Pontone Riccardo, Quadara Rosanna, Sabbatini Martina, Tolli Giorgia, Torrao Arianna, Valentini Alessandra. Zanellato Veronica, Fabio Della Corte (ex-studente) (redattori) Responsabili del Progetto: Prof.ssa Cristiana Angiello (redazione) Prof. Claudio Cappelletto (redazione e grafica) Assistenza tecnica: Mauro Coppotelli IL Numero 21 PERCHE’ Pagina 3 ressia o della bulimia, re un libro dalla co- disturbi alimentari pertina, senza avere dovuti al terrore di il desiderio e l’umiltà ingrassare. Per colpa di entrare nel mondo di dell'autore. questa malattia, Forse molte ragazze si rovi- siamo tutti un po’ più nano completamente superficiali nei nostri arrivando, in alcuni rapporti. E allora è casi drammatici, ad- più facile guardare la dirittura alla morte… copertina di una per- solo per essere '' bel- sona, piuttosto che le''. Ma cos’è “bello”? leggere il suo conte- Al di là della bellezza nuto…aprire gli occhi vera, quella oggettiva, Sandro Botticelli, La Nascita di Venere; 1485 ca; Firenze, Galleria degli Uffizi del cuore e leggere quella data in dote dentro qualcuno ri- dalla natura, ma che hanno davvero in pochi individui, bisogna partire dal presupposto che il ''bello '' è relativo. A una persona può piacere una ragazza magra, a un'altra, una persona più in carne senza che vi sia una scala di bellezza. Non c'è una criterio davvero obiettivo per definire ciò che è bello da ciò che non lo è. Eppure si è sempre più impegnati nella ricerca della bellezza perfetta, nel raggiungimento della perfezione esteriore anche attraverso la chirurgia plastica. Oggi le persone ricorrono con estrema facilità al chirurgo per sentirsi più belle. Un bel naso nuovo o seni che sfiorano ogni legge di gravità sono spesso stesso/a perciò mi rifaccio il naso, perché è goffo, o il seno, perché è piccolo, o gli zigomi per sembrare più giovane… ''. La sicurezza personale non si acquisisce nel salotto del chirurgo! Servono anni di esercizio e tanto carattere! Ma soprattutto serve amore per se stessi, per farsi veramente apprezzare dagli altri. La chirurgia estetica è meravigliosa solo per chi, a causa di gravi pro- chiede forse troppa fatica…Bisogna imparare ad accettare noi stessi e gli altri per quello che siamo e che sono…valorizzando l’essere piuttosto che l’apparire, perché c'è sempre qualcuno che ci apprezza per come siamo e non per come dovremmo essere. Dietro ogni essere umano c'è un paradiso piccolo o grande, un rifugio dove sognare per vivere... Veronica Zanellato (2°B Tc) blemi di salute, debba ricorrervi. La sicurezza personale non si acquisisce nel salotto del chirurgo! Servono anni di esercizio e tanto carattere! Ma soprattutto serve amore per se stessi, per farsi veramente apprezzare dagli altri regali per i diciotto anni di tante ragazze! Una plastica, che doni l'aspetto desiderato, sembra regolare l’umore, donando anche serenità, armonia con se stessi e sicurezza personale. Perché è di questo che si parla nello studio di un chirurgo: “Non sto bene con me Ma un naso storto o importante, segno distintivo di famiglia, dovrebbe essere solo portato con orgoglio! Purtroppo la società nella quale viviamo giudica per come si è esteriormente e non per la bellezza interiore. É un po' come valuta- Barbie IL Numero 21 PERCHE’ Pagina 4 a z n e c s e l o d a ’ L L’adolescenza è senz’altro uno dei periodi più difficili della vita. In questa fase di crescita i giovani devono affrontare molti problemi e molte responsabilità. Se fossero in grado di superare le prove di questa età, potrebbero diventare delle persone adulte, ma capita frequentemente che l’adolescente non riesca ad affrontare con successo le preoccupazioni. Pertanto in lui nascono situazioni di disagio che egli non riesce sempre a esprimere. La famiglia non può aiutarlo a superare quei momenti perché a volte i genitori, distratti dal lavoro o da altre preoccupazioni, non colgono i messaggi impliciti dei figli. Allora il giovane cerca aiuto nei coetanei, ma non sempre trova chi può capire il suo disagio interiore. Talvolta accade che l’amico più caro lo ferisca tradendo la sua fiducia, magari andando a raccontare un segreto... Questo può causare forti depressioni, da cui è difficile uscire senza l’aiuto di qualcun altro, che spesso viene respinto per paura di subire un’altra delusione. Anche il rapporto con la fidanzata o il fidanzato non aiuta, e spesso i giovani si lasciano coinvolgere troppo in storie che non si rivelano affatto serie, come loro pensavano. Altri problemi dipendono dalla difficile accettazione della propria persona. Infatti i cambiamenti di un adolescente sono anzitutto fisici. Spesso il corpo cresce non proprio come noi avremmo voluto, oppure non rispecchia i modelli che gli amici, la società una società che è capace solo di giudicare e che punta tutto sull’esteriorità - e talvolta anche i genitori ci impongono. Questi sembrano problemi soprattutto femminili, ma risulta che anche i maschi oggi ne soffrano molto più di un tempo. Pure l’ambiente scolastico è spesso fonte di insoddisfazione per un adolescente. Molti ragazzi hanno la volontà di affrontare lo studio per raggiungere gli obiettivi prefissati, ma poi la mancanza d’interesse per alcune materie scolastiche che percepiscono sempre più lontane dalla loro sensibilità e dal mondo in cui vivono, li porta a risultati insoddisfacenti e quindi frustranti. Molti adulti accusano i giovani di oggi di essere privi di ideali, di interessi. Forse questo è in parte vero, nel senso che i giovani di oggi non devono lottare per ottenere quello che vogliono, spesso se lo trovano a disposizione senza grandi sforzi. Questo li rende superficiali e scettici rispetto ai grandi valori della vita. Probabilmente questa mancanza di ideali è dovuta al fatto che gli adulti cercano di inculcare nei giovani valori di cui poi non sono essi stessi un esempio concreto per i ragazzi. Il mondo degli adulti non offre sempre buoni esempi da seguire… Questo può creare disorientamento nei giovani che non sembrano più avere forti punti di riferimento. Sono infatti drammaticamente aumentati i tentativi di suicidio fra adolescenti, soprattutto nelle grandi città, e gli episodi di autolesionismo, di anoressia, bulimia, vandalismo, bullismo, ecc…sono all’ordine del giorno. Come abbiamo visto, le preoccupazioni degli adolescenti sono parecchie, a dispetto di chi pensa a quest’età come solo spensierata e serena. Ma è proprio impossibile risolvere questi problemi? Forse, ma almeno si può cercare di evitare che giungano ad un punto critico. Anzitutto bisogna far capi- re all’adolescente che la diversità, rispetto a un modello proposto dalla tv o dal “gruppo”, non è un difetto, ma un valore. Bisogna provare ad accontentarsi di quello che si è, senza dare troppa importanza all’aspetto esteriore, ma potenziando gli elementi positivi che sono dentro ognuno di noi. Ogni persona ha le sue carte da giocare nella società per quello che è, non necessariamente per il ruolo che ricopre o per la maschera che indossa. Un’altra strada per affrontare bene quest’età è quella di selezionare le amicizie e gli adulti di riferimento, in modo da privilegiare il rapporto con le persone che davvero dimostrano di voler bene alla persona nella sua integrità. In questo modo i ragazzi acquisteranno maggiore fiducia nelle proprie potenzialità e scopriranno una passione cui dedicarsi con impegno e costanza. Forse, senza che neanche se ne accorgano, a quel punto avranno già imboccato e iniziato a percorrere la strada per un’effettiva maturità. Tatiana Accappaticcio (2°B Tc) IL Numero 21 PERCHE’ Pagina 5 Il Perché… leggere “Cose che nessuno sa” Autore: Alessandro D’Avenia, (Palermo, 2 Maggio 1977) giovane scrittore, insegnante e sceneggiatore siciliano, è l’autore del testo “Il primo giorno che vorrei”, pubblicato sull’Avvenire il 10 settembre 2011. Apprezzato dalla critica e dal pubblico fin dal suo esordio come scrittore, con il romanzo Bianca come il latte, rossa come il sangue. Il secondo titolo di D'Avenia è "Cose che nessuno sa", pubblicato nel novembre 2011 e tradotto in altre otto lingue. Casa Editrice: Mondadori, 2010 Genere: romanzo Breve trama Margherita ha quattordici anni e sta per varcare una soglia magica e spaventosa: l’inizio del liceo. I corridoi della nuova scuola sono pieni di fascino ma anche di minacce, nel primo intervallo dell’anno scolastico si stringono alleanze e si emettono sentenze capaci di segnare il futuro. Chiusa nella sua stanza, con il tepore del sole estivo ancora sulla pelle, Margherita si sen- te come ogni adolescente: un’equilibrista su un filo sospeso nel vuoto. Solo l’amore dei genitori, della straordinaria nonna Teresa, del fratellino le consentono di lanciarsi, di camminare su quel filo, di mostrarsi al mondo e provare a diventare grande con le sue forze. Ma un giorno Margherita ascolta un messaggio in segreteria telefonica. È suo padre: annuncia che non tornerà più a casa. Per Margherita si spalanca il vuoto sotto i piedi. Ancora non sa che sarà proprio attraversando questo doloroso smarrimento che a poco a poco si trasformerà in una donna, proprio come una splendida perla fiorisce nell’ostrica in seguito all’attacco di un predatore marino. Perché questo è il segreto del dolore: sa dove si nasconde la vita e se ne nutre per farle crescere le ali. Questa volta però la saggezza sorridente di nonna Teresa non basterà a Margherita, e sarà dal suo nuovo mondo, quello scolastico, che giungeranno nuove voci in grado di aiutarla: quella di Marta, la compagna di banco capace di contagiarla con il suo entusiasmo, quella profonda di Giulio, il ragazzo più misterioso della scuola e anche quella di un professore, un giovane uomo alla ricerca di sé eppure capace di ascoltare le pulsazioni della vita nelle pagine dei libri. Proprio in un libro, l’Odissea, Margherita legge la storia di Telemaco e trova le energie per partire in un viaggio alla ricerca del padre che cambierà radicalmente il suo destino. Giudizio generale A mio giudizio, il significato profondo del romanzo, “Cose che nessuno sa” , è racchiuso tutto in queste parole: “Quattordicianni è volere tutto e niente nello stesso momento. Avere segreti inconfessa- bili e domande senza risposta. Odiare sé per odiare tutti. Avere tutte le paure e nasconderle tutte, pur volendole dire tutte insieme, con mille bocche. Avere centomila maschere senza cambiare mai la faccia che ti ritrovi. Avere un milione di sensi di colpa e dover scegliere a chi addossarli per non doverli portare tutti da sola. Vuoi amare e non sai come si fa. Vuoi essere amata e non sai come si fa. Vuoi stare da sola e non sai come si fa. Vuoi un corpo di donna e non ce l’hai, e se il corpo diventa di donna, non lo vuoi più. Quattordici anni è fragilità e non sapere come si fa. Ci sono cose che nessuno spiega... Ci sono cose che nessuno sa... Marika Di Bella (3°B Tc) Numero 21 IL i g g o a d o M a L Al giorno d’oggi essere alla moda è diventata una cosa importantissima per la vita delle persone, in particolare per i ragazzi. Perché attraverso la “moda” ognuno di noi riesce a esprimere il proprio stile di vita e soprattutto riesce a trasmettere agli altri qualcosa di sé. Molte persone, però, nascondono la propria personalità e seguono le mode degli altri solo per paura di essere giudicati male e non essere accettati dal gruppo. Oggi è diventata moda qualsiasi cosa renda “grande”, perfino il motorino è moda. Ma anche il taglio di capelli, il modo di indossare un capo (risvoltini ai pantaloni, tute a cavallo basso, capi firmati), il profumo (solo determinate marche…). A ognuno di noi piace apparire in ordine ed essere giudicato sempre bene dal prossimo, e forse è anche questo il motivo che ci spinge a seguire la moda e tutte le sue evoluzioni, pronti a cambiare insieme a essa. Sull’abbigliamento giovanile, un forte impatto è dato dai mass media. Le giovani generazioni sono inevitabilmente soggette all’influsso negativo dei mezzi di comunicazione, implacabili e senza scrupoli, nel proporre continuamente capi che non tutti possono permettersi e nuovi trend che condizionano ragazzi e ragazze. Ma cosa spinge i giovani a comprare quei capi costosi e a seguire quelle mode? La risposta va ricercata nella loro debolezza: la paura di essere esclusi. Molti pensano infatti di non essere abbastanza, di non riuscire ad integrarsi in un gruppo se non seguono la moda del momento, rinunciando a una personalità vera per costruirsene una basata sul giudizio comune. Si rinuncia così alla propria identità per poter apparire, indossando un pantalone nero strappato che magari prima si detestava e una maglietta scollata troppo appariscente. Inoltre la moda proposta dagli stilisti sottolinea troppo spesso l’idea del “magro è bello”, costringendo tanti giovani a prendere atto che il proprio corpo non corrisponde esattamente a quel modello di bellezza…e allora via con diete dure ma soprattutto improvvisate, inutili rinunce alimentari per entrare in una taglia troppo piccola e sbagliata… Appare dunque chiaro quanto possa divenire ingannevole l’idea di bellezza, se strettamente collegata a una determinata taglia di jeans. La moda deve essere seguita sì, ma nel modo giusto! Da essa si possono trarre spunti, ispirazioni senza esserne schiavi, dominandola senza farla prevalere sul nostro essere. L’IO è il vero protagonista di tutta la vicenda! Chiediamoci quindi se sia meglio esprimere il nostro essere o quello degli altri… Veronica Zanellato (2°B Tc) PERCHE’ Pagina 6 Bellezza standard, no grazie! Cos' è la bellezza? La bellezza è un canone standard deciso dalla società, che ci dice come dovremmo essere, per apparire belli ai suoi occhi. Ma vogliamo davvero essere comandati da uno standard? Ogni persona è bella a modo proprio, con le proprie stranezze, con i propri difetti e pregi. Oggi se non sei nello standard, vieni escluso dalla società, non vieni più preso in considerazione da nessuno, vieni giudicato per il tuo aspetto senza sapere che magari dentro sei una La vera bellezza, dopo tutto, sta nella purezza di cuore Gandhi persona con un cuore d'oro. Molti sanno fregarsene delle critiche, ma altri più fragili no, anzi arrivano a fare gesti impensabili pur di farsi accettare. Se una persona è grassa, si stimola il rigurgito, e di conseguenza la persona diventa bulimica, mentre altre non mangiano più e vanno incontro all'anoressia. Se una persona è poco "popolare", inizia a fare quello che fa la propria comitiva, rischiando così di finire in brutti giri. Insomma, alla bellezza standard rispondiamo NO, GRAZIE! Alessia Abagnale & Laura Bica (3°B Tc) IL i l o s ù i p e Sempr PERCHE’ Numero 21 Pa … La tecnologia è oramai presente in E chi non volesse far parte della l’ennesima volta! È una situazione ogni momento della nostra vita. Galassia Internet? Sarà un esclu- quasi pirandelliana; siamo come “Siamo in uno stato di connessione so, quasi un reietto. Internet è co- Mattia Pascal che, conquistata la permanente… siamo come Zeus me un grande buco nero che inglo- libertà dalle proprie trappole, non Panopticon che sapeva in ogni mo- ba tutto quello che trova. È un è in grado di vivere davvero l’indi- mento dove era nel mondo…”. Universo parallelo che non è possi- pendenza e si cala in un’altra trap- Ma siamo certi che tanta tecnolo- bile ignorare, anche se lo volessi- pola, ancora più soffocante della gia ci aiuti a vivere meglio? O for- mo. Viviamo in un mondo in cui prima...anche noi, che ci siamo se finisce per ostacolarci, rendendo tutto ciò che è “diverso” viene liberati dalle trappole dei diritti la nostra vita più complicata? violati, della mancanza di I dati personali rappresenta- libertà, dei totalitarismi che no cibo prelibato, servito su piatto d’argento, per quelle persone senza scrupoli, che ne approfittano per utilizzarli a loro piacimento hanno soffocato ogni aspira- Dove inizia il nostro potere di connessione inizia anche il pericolo per la nostra libertà individuale. In un mondo in cui, attraverso Internet la vita di ognuno zione alla democrazia e alle libertà individuali, siamo entrati nella nuova trappola del è esposta su una piattaforma a escluso. E oggi la “normalità” im- mondo tecnologico, quale sarà mol- 360°, 24 ore su 24, è inevitabile plica la presenza nelle nostre vite to difficile fuggire. Anche noi ci che ci si esponga a seri rischi. I della tecnologia, della rete, della nascondiamo dietro le “maschere” dati personali rappresentano cibo Galassia Internet…L’uomo che ha dei nostri smartphone, dei nostri prelibato, servito su piatto d’ar- lottato per la propria libertà, come computer, dietro schermi che ci gento, per quelle persone senza valore privano della nostra personalità, scrupoli, che ne approfittano per inalienabile…ora l’ha persa per assoluto, irrinunciabile, rendendoci sempre più soli. utilizzarli a loro piacimento. Perché il problema è proprio que- Per non parlare dei tanti delin- sto: la solitudine. quenti, pedofili, pervertiti che I social network uniscono tutto il la rete nasconde in maniera mondo, ma in realtà quanto ci perfetta. Ma l’uso della rete è dividono dalla nostra vita reale? andato ben oltre…l’ISIS se ne Dietro lo schermo, seduti sulla serve per la propria assurda sedia di una scrivania, siamo propaganda, schermo privile- sempre più soli… giato di orrendi spettacoli di Daniela Fiorentini morte e di violazione dei diritti (5°B Tc) umani. IL Numero 21 PERCHE’ Pagina 8 listica tiva Specia a c u d E a z n te is s s A rogetto di P attività è nata 3 anni fa su iniziativa dei ragazzi stessi che l’hanno proposta. Volevano coinvolgere i loro compagni di classe e così è stato, dando inizio a una vera e propria tradizione! I premi consistono in consumazioni al bar da condividere con i compagni di classe. Possiamo dire che l’integrazione e l’inclusione sono partite proprio da questi ragazzi. Sara e Federica Salani: eravamo 6 Il Progetto di Assistenza Educa- squadre formate da noi e dai nostri tiva Specialistica si è articolato in compagni di classe. Dovevamo risolvari momenti: Laboratorio Artigia- vere piccoli giochi per ottenere nale, Caccia al Tesoro, Circle Time, “pezzetti” di una mappa del tesoro! Teatro… Ognuno di noi indossava un cartelliAbbiamo intervistato alcuni ragazzi no con il simbolo della propria squacoinvolti nel Progetto per sentire le dra. Bisognava essere veloci, ma anche aiutarsi ed essere una vera loro opinioni in merito. “squadra”! Noi siamo molto brave Laboratorio Artigianale: è stato anche a realizzare piccola bigiottecondotto su iniziativa della mamma ria! di Andrea Morelli. I ragazzi hanno realizzato oggetti con materiale di Valentina Bettiol: io ho preferito riciclo, oggetti poi esposti e in parte la caccia al tesoro dell’anno scorso venduti presso l’I.I.S. San Benedetto che s’ispirava al personaggio di Pein occasione della presentazione del- ter Pan! L’ho preferita perché Peter lo spettacolo teatrale “Le cosmico- Pan rappresenta il bambino che è miche” di Italo Calvino. Obiettivo del laboratorio è l’apprendimento procedurale attraverso l’esperienza. I ragazzi acquistano competenze nell’ambito delle autonomie personali e sociali. Anche le famiglie dei ragazzi saranno coinvolte nell’organizzazione degli stand e nella vendita degli oggetti realizzati nel Laboratorio. Umberto Mogno: mi sono divertito tanto a realizzare lavoretti con la mamma di Andrea. Ho usato colla, carta igienica, pezzetti di stoffa, fili di lana, brillantini… Questi nostri lavoretti li venderemo nei mercatini artigianali del Comune di Latina! dentro di noi! Circle Time: il “cerchio” è il luogo ideale per aprirsi all’altro senza timore o vergogna. All’interno del “cerchio” ogni ragazzo riesce a parlare dei propri problemi, a confrontarsi e a trovare aiuto e consiglio. Cristian Emiliani: anche io ho realizzato dei lavoretti e mi sono diverti- Valentina Bettiol: il Circle Time costituisce un momento di sfogo, to tanto! quando hai problemi in famiglia, Caccia al Tesoro: il tema di quecon gli amici o quando vivi difficoltà st’anno era inspirato ad “Alice nel sentimentali… Paese delle Meraviglie”. Questa Simone Morrillo: Valentina è la più brava a dare consigli! A me è successo di avere difficoltà a con i compagni e lei mi ha spiegato dove sbagliavo Cristian Emiliani: mi piace il Circle Time! Riesco a parlare liberamente e ricevo buoni consigli dai miei compagni. Questi diventano il punto di riferimento che spesso manca a casa Umberto Mogno: nel “cerchio” si parla della famiglia, dei compagni e dei problemi d’amore…Io amo Valentina! Di lei mi piace tutto! I capelli, le mani, i piedi… e poi il suo carattere, Valentina è dolce e romantica ma anche severa e quando si arrabbia, mi tratta male! Però mi piace! La voglio sposare e avere figli! Il mio cuore batte per Valentina! Valentina Bettiol: per me non è un amore corrisposto! Orto botanico: purtroppo quest’anno è stato portato avanti fino a gennaio e poi è stato interrotto. Tutti i ragazzi sperano che questo Progetto possa essere riattivato il prossimo anno. Per loro sarebbe importante poter partecipare ad attività che implichino una maggiore “manualità” e un più stretto contatto con la natura. Lo spettacolo teatrale “Le cosmicomiche” di Italo Calvino è stato presentato in forma ridotta presso l’Aula Magna del San Benedetto in data 30 maggio 2015, con l’invito ai presenti a partecipare allo spettacolo completo che si terrà in data 7 giugno 2015 presso il Teatro Ponchielli di Latina. Ricordiamo i nomi degli altri ragazzi coinvolti nel Progetto di Assistenza Educativa Specialistica: Gianmarco Picone, Mattia Pomponi, Sabrina Marini, Giorgio Masullo, Roberto Di Giorgio, Carlo Varone, Camilla Gente, Daniel Taranto, Luca Ghirotto, Fabio Trapani, Federico Morgante. Si ringraziano tutti gli educatori impegnati nel progetto. IL PERCHE’ IL Numero 21 Stili di birra Nel mese di maggio 2015 si è concluso il Progetto interdisciplinare “Stili di birra”, portato avanti dalle prof.sse Sabrina Massaro e Daniela Ciacci. Il momento conclusivo è stato condotto dai ragazzi della 3°D Alb., protagonisti del progetto, che si sono esibiti nella preparazione di cocktail a base di birra di fronte al Ds Prof.re Vincenzo Lifranchi e a un gruppo di docenti presenti all’evento. Le preparazioni dei diversi cocktail sono state precedute da interessanti spiegazioni sui vari tipi di birra, condotte dai ragazzi in lingua italiana, inglese e spagnola. Scenografiche da vedere e ottime da gustare le crepe al flambe!!! I presenti hanno dimostrato di gradire sia l’assaggio dei cocktail che quello dei vari stuzzichini preparati dai ragazzi della 4°A Alb. guidati dal prof.re Vincenzo Rizzi. Complimenti ai ragazzi e ai loro prof! IL PERCHE’ PERCHE’ Pagina 9 IL Numero 21 PERCHE’ Pagina 10 ZONE NA CAN U E R A F Ò U P COSA Progetto Studenti Dentro Cosa può fare la Musica contro le Contro Mafia e potere c’è solo la piccolo della nostra quotidianità. mafie? La Musica, il più popolare Rivoluzione, ma la Rivoluzione Quindi basta dire che non ci sono i e universale dei linguaggi, per vei- non si fa solo in piazza, la Rivolu- fondi per la Cultura! I fondi ci sono! colare quei zione sta nelle parole di un testo, La verità è che lo Stato ha paura messaggi portatori di principi no- la Rivoluzione sta in ogni sparti- della cultura, un popolo di ignoran- bili, la musica da quell’input, quel- to, la Rivoluzione sta in ogni cas- ti è più facile da governare. Schiac- la scintilla che spinge alla rifles- sa, la Musica è Rivoluzione, la ciano chi non sa difendersi, ovvero sione. La Musica non è solo lucro, Musica e la Cultura. Rivoluzio- chi non ha le capacità e la cono- non è solo successo, non è solo un ne e Cultura, gli ingredienti per- scenza per farlo. Dinanzi a queste prodotto confezionato in base alle fetti per la lotta contro la Mafia. ingiustizie qual è la soluzione? richiesta del pubblico. La Musica Ma ad oggi, ahimè, sono proprio gli Rivoluzione, il secondo tassello non è per forza di “moda”. La Mu- “ingredienti” che scarseggiano. La mancante per finire il puzzle, la sica è musicalmente impegnata è Cultura giorno dopo giorno viene Rivoluzione è dei GIOVANI, e altro…ma cosa significa “essere compromessa da uno Stato che non appartiene a loro. E se c’è una ma- musicalmente impegnati”? “Essere la finanzia. Continuano a nascon- nifestazione in piazza, se c’è la pos- musicalmente impegnati” significa dersi dietro un muro di bugie e di sibilità di provare almeno a cam- lottare per un’ideologia condivisa, falsità, giustificandosi come al soli- biare le cose, va colta al volo. Ogni prendere posizione sui problemi to, con la mancanza di fondi. I fon- urlo, ogni singolo passo di ogni sin- politici e sociali del momento, cre- di ci sono ma non vengono gestiti gola persona in un corteo, serve a dere ancora in qualcosa, alzarsi la nel giusto modo, basta pensare che cambiare qualcosa, che tu stia in mattina ed impegnarsi al massimo in Italia ogni anno vengono spesi fondo o in prima linea non cambia. per portare avanti e rispettare i la bellezza di 4 miliardi di euro La sola forza di volontà che ti ha propri principi, senza paura, ma solo per la manutenzione delle au- fatto alzare dal letto per andare in con coraggio, affrontare temi di toblu, questi 4 miliardi di euro po- piazza quando, come molti altri, attualità, così da innescare nell’a- trebbero essere investiti in qualco- avresti potuto restare a dormire, ti scoltatore quella scintilla di valori sa di eticamente corretto come la fa onore! Magari quella manifesta- che solo la Musica è capace di far Cultura. Garantire e promuovere zione neanche ti fa avere ciò che risuonare dentro ognuno di noi. la Cultura significa dare ai giova- chiedevi, ma forse un tuo compagno La Musica è un sistema vincente ni la possibilità di “conoscere” e di di scuola, svegliato dalle tue urla, perché fa stare insieme le persone, “capire” che nella vita c’è sempre si affaccerà al balcone e vedrà te e riesce a superare ogni barriera e a un’alternativa all’illegalità. tutti quei ragazzi, uniti in un solo parlare direttamente all’UOMO. “Conoscere” significa avere il corag- credo, e forse si pentirà di non aver Con la Musica si può combattere gio di avere coraggio; il coraggio di partecipato a quel momento. A fine la Mafia, perché l’Antimafia si fa fare scelte che possono cambiare la giornata, mentre tornerai a casa e anche divertendosi. La Musica è realtà che ci circonda, anche nel penserai se ne sia valsa la pena, messaggi profondi, capace di far divertire, di aggrega- mettiti l’anima in pace… in quelle re, di unire e al tempo stesso è in due ore non hai fatto altro che lan- grado di veicolare contenuti sani. ciare scintille, che presto divente- “La Musica è armonia e armonia è accordo e nell’accordo ogni parte si ranno fuochi ardenti. riconosce senza perdere la propria identità…” Don Luigi Ciotti. Bruno Esposito (3°B T.c.) IL Numero 21 PERCHE’ Pagina 11 (ex detenuto), io D i D i ig u L a ta is rv te In à carceraria sulla realt Progetto Studenti Dentro In quale carcere è stato e per Dovrebbe esserlo, ma almeno per zioni e sensazioni. Attraverso lo svolquanti anni? me, non lo è stato. Ti rieduchi da gimento di queste due attività, sono Ho trascorso ben 23 anni in carcere. solo, non c'è sistema che ti può aiu- riuscito a esprimermi al meglio eviIn realtà non sono stato in un singo- tare, ti ribelli e la tua ribellione è un tando di passare le ore a pensare e a lo carcere ma ne ho cambiati 42 poi- grido senza voce, uno sguardo senza deprimermi ché avevo una nota di “soggetto in- occhi. Impari da solo a trovare una La famiglia le è sempre stata desiderato non assoggettabile” via d'uscita alla tua distruzione accanto? Sono nate amicizie in carcere? Ha mai assistito a violenze o atti Sì, la famiglia mi è sempre stata Certamente, vivendo un'esperienza di sopraffazione in carcere? accanto, certamente ho perso la loro del genere, sono riuscito a conoscere Sì, molto spesso. Ho visto mancanza fiducia e mi dispiace per questo, ma persone con cui ho passato del tempo di rispetto da parte dei secondini non posso fare altrimenti... e con cui ho condiviso opinioni, pen- verso i detenuti. Ma pur assistendo Scrivere un libro è stato un atto sieri ma soprattutto il dolore interio- ad atti di violenza, non potevo non di sfogo per lei? re della realtà carceraria reagire, cercavo sempre di difendere Il libro è stato un modo di parlare a Ha mantenuto amicizie con al- i miei compagni. Proprio per questo me stesso, mi ha aiutato a fare un cuni detenuti? percorso spirituale e a riuscire a La maggior parte delle amici- ritrovare il mio "io" interiore zie che ho costruito non sono Quali difficoltà affronta quo- state delle vere amicizie, visto tidianamente ora che è un che il 99% dei detenuti non ha valori, ideali, sentimenti, sono uomo libero? La difficoltà è quella di provare per lo più palloni gonfiati! So- a sentirmi veramente libero…i no solo “numeri” il cui reale ricordi del carcere stesso mi af- valore è dato dalla cifra per fliggono ogni notte, facendomi cui tradirebbero il più sincero svegliare con la paura di essere amico ancora lì, chiuso e solo. Una seGli anni trascorsi in carcere le sono stato trasferito con la nomina conda difficoltà, una volta uscito, è hanno fatto comprendere i suo di “sobillatore” e inserito nel decreto stata capire che il tempo di una volerrori? 14 bis, ovvero per 6 mesi sono stato ta non esisteva più, e quindi abiSì, gli errori si comprendono ma recluso in uno stanzino, solo, e senza tuarmi a una nuova realtà e a nuovi vengono ricommessi una volta al di la possibilità di fare attività alter- modi di pensare. Una terza difficolfuori del carcere, dato che non vi è native tà, la più importante, è quella di una condizione sociale adeguata che Quali attività ha potuto svolge- non trovare nessuno spazio per il ti dia l'impulso a poter migliorare e re in carcere? reinserimento nella società attraversoprattutto "il carcere non è altro Le attività in carcere sono fonda- so il lavoro… che lo specchio della realtà esterna". mentali, occupano il tempo che semL'unica differenza sta nel fatto che bra non passare mai, inoltre ti danvi è un muro che racchiude e na- no modo di scoprire le tue qualità. Io sconde il malessere della società mi sono legato molto alla pittura che In base alla sua esperienza, pen- mi ha aiutato nel mio percorso, ma sa che il carcere sia un ambien- soprattutto alla scrittura che mi ha te RIEDUCATIVO? permesso di raccontare le mie emo- Ludovica Marin Michela Dini (3°B T.c) IL Numero 20 PERCHE’ Pagina 12 ola… u c S i, ic m A , a li ig m Fa o compito u d r a o u s il o n u c s a cia Progetto Studenti Dentro La personalità di un giovane, che giro della delinquenza, anche per intraprende una carriera crimina- farsi accettare da qualcuno. La par- le, non è facilmente spiegabile. Es- tecipazione di giovani ad attività sa subisce trasformazioni continue, criminali è crescente. Molti lasciano sotto la spinta di processi interni la scuola, rinunciando al valore ma anche spinte esterne. Ma cosa dell’istruzione. La scuola non in- spinge un giovane a compiere atti segna solo nozioni ma educa alla illegali? La famiglia rappresenta ti, a loro volta, non danno il buon legalità, aiutando i giovani a saper il modello che più determinerà i esempio, compiendo azioni crimi- distinguere il bene dal male. Chi comportamenti dei giovani ragazzi. nali. Anche le amicizie hanno un delinque non ha timore delle conse- I componenti della famiglia, con il ruolo importante: i ragazzi passa- guenze. La maggior parte di loro è loro comportamento, possono con- no molto tempo, anzi, quasi tutta consapevole del reato che commet- tribuire fortemente a mutare inte- la giornata con i propri coetanei. te, ma sa anche che le punizioni riormente un giovane in formazio- Se le compagnie non sono quelle previste per un minore non sono ne. La famiglia talvolta è del tutto giuste, potrebbero trasportare i più così pesanti come quelle per gli assente durante l’adolescenza del deboli verso l’illegalità, spingendoli adulti. Nelle carceri i giovani af- proprio figlio, che deve affrontare così sulla cattiva strada. Se un ra- frontano difficili percorsi rieducati- così gli ostacoli della vita da solo. E gazzo è sicuro di se stesso, se ha vi al fine di avere una nuova possi- questo è un dato comune a tante una famiglia solida alle spalle e ha bilità, quando torneranno ad essere storie di giovani criminali. Essi interiorizzato valori positivi non liberi: programmi d’istruzione, pro- vivono spesso in condizioni disagia- ha problemi a dire di no. Un ragaz- getti di vario genere, tutto allo sco- te e degradate, all’interno di fami- zo debole, con scarsa autostima, po di dare un’altra possibilità a chi glie prive di valori, i cui componen- più facilmente potrebbe cadere nel ha sbagliato. FAMIGLIA, GRUPPO DEI PARI, SCUOLA sono questi gli ingredienti fondamentali per la crescita equilibrata di un giovane… dunque a ciascuno il suo arduo compito… Alessia Abagnale Letizia De Rosa (3°B Tc) IL Numero 20 PERCHE’ Pagina 13 DI NETTUNO IL CIMITERO AMERICANO Anzio è conosciuta internazionalmente per essere stata teatro di una delle più celebri azioni della Seconda Guerra Mondiale: lo Sbarco Alleato che da questo luogo prende il proprio nome. Il giorno 22 gennaio 1944 gli eserciti americani iniziarono a sbarcare su un'ampia fascia costiera. Anzio e Nettuno rappresentarono i perni di tutta l'operazione. Anzio fu il centro abitato che subì più danni. Oltre alle vittime civili, gran parte del patrimonio edilizio della città andò distrutto o semidistrutto. Lo sbarco si protrasse anche nei giorni successivi ed ebbe termine solo il 31 gennaio, quando approdarono le ultime unità anglo-americane. In totale sbarcarono oltre centomila uomini con una gran quantità di materiale bellico. I tedeschi, colti di sorpresa, iniziarono a reagire energicamente solo tre giorni dopo l'inizio dell'azione, quando si era già costituito un solido schieramento attorno ad Anzio, Nettuno e nelle zone limitrofe. Tuttavia l'obiettivo di una rapida conquista della vicina capitale, che aveva spinto gli Alleati a progettare lo sbarco, non venne raggiunto. Roma, situata a soli cinquanta chilometri di distan- za, o poco più, venne infatti liberata solo quattro mesi e mezzo più tardi, il 4 giugno 1944. Oltre 60000 soldati americani hanno dato la vita per liberare l’Italia. Il Cimitero americano di Nettuno è un cimitero militare dedicato ai soldati statunitensi caduti durante la Seconda Guerra Mondiale. Questo copre circa 31 ettari. Venne installato nell'attuale territorio della città di Nettuno (allora Nettunia), come cimitero temporaneo, il 24 gennaio 1944, dopo solo due giorni dall'inizio dello sbarco di Anzio e Nettuno, che ebbe luogo sulla costa tirrenica nell'area che si estende da Lido dei Pini fino a Torre Astura. All'ingresso vi è una piccola isola con dei cipressi. Subito dietro, si apre un grande viale co- steggiato da 7.861 lapidi bianche, schierate come un vero e proprio esercito. Esse corrispondono a tutti gli americani deceduti tra i quali anche 17 donne appartenenti al Women’s Army Corps, Infermiere, personale della Croce Rossa e 23 coppie di fratelli. I Caduti sono rimasti sul campo di battaglia in diversi contesti: nell'operazione Shingle, nello sbarco in Sicilia ini- ziato il 10 luglio del 1943; nello sbarco a Salerno, e ovviamente, nello sbarco ad Anzio. In fondo vi è un grande Memorial, consistente di una cappella, un peristilio e una stanza delle mappe illustranti le operazioni di guerra. In posizione preminente nel peristilio, si erge il Monumento ai “Fratelli in armi”, una scultura che simboleggia il soldato e il marinaio statunitensi, fianco a fianco, ognuno con un braccio intorno alle spalle dell'altro. All'interno della cappella, le pareti di marmo sono incise con il nome, grado, appartenenza e stato di ammissione al servizio militare di 3094 dispersi: 2031 dell'esercito e dell'aviazione, 1063 della marina. Sopra l'abside, è scolpito "Qui sono registrati i nomi degli americani che hanno dato la vita al servizio del loro paese e che riposano in tombe sconosciute". In 490 tombe sono raccolte le spoglie di coloro che non poterono essere identificati. I soldati americani introdussero il baseball a Nettuno ed insegnarono agli italiani come giocare. Ad oggi, Nettuno è conosciuta come “Città del baseball”. In questo suggestivo angolo di pace sono venuti in visita anche il Presidente americano George Bush, in occasione del Memorial Day del 1989 ed il Presidente americano Bill Clinton in occasione della celebrazione del Cinquantesimo Anniversario dello Sbarco a Nettuno nel 1994. Tatiana Accappaticcio (2°B Tc) IL Numero 20 PERCHE’ Pagina 14 ” e l a u s s e s e t u l a “S Il progetto SISM, dell’Università “La Sapienza” di Roma dal titolo “Il sesso è una cosa seria”, tenuto presso il nostro Istituto nel -maturare una consapevolezza ri, lo psicologo del consultorio. di sè in rapporto all’altro, quin- Queste figure dovrebbero rappre- di dei propri bisogni, dei pro- sentare i depositari della fiducia pri “tempi”; cosa ci si sente pronti dei ragazzi in caso questi ultimi a fare e cosa no, cosa si vuole e co- sentano la necessità di avere un sa no aiuto. -conoscere i metodi di contrac- Quanto suddetto rappresenta la cezione, le loro caratteristiche premessa e le modalità di reperimento e “salute utilizzo degli stessi; dall’Organizzazione per pervenire sessuale”, alla definita Mondiale triennio dei diversi corsi di studio, della Sanità come “stato di be- ha suscitato nei ragazzi sensazio- nessere fisico, emotivo, mentale ni ed impressioni piuttosto varie. e sociale relativo alla sessuali- Da un lato ci ha chiarito le idee tà”. sulla nostra salute sessuale, cosa La “salute sessuale” non consiste che spesso ignoriamo. Possiamo solo nella semplice assenza di ma- dire, alla luce di quanto ci è stato lattie, disfunzioni o infermità. La spiegato, che “salute “salute sessuale” richiede un ap- sessuale negli adolescenti” significa: proccio positivo e rispettoso verso -conoscere il proprio corpo e il la sessualità e le relazioni sessuali suo funzionamento come pure la possibilità di fare -conoscere le principali malattie a trasmissione sessuale (MTS), le modalità di contagio e prevenzione, nella consapevolezza che chiunque può contrarre malattie sessualmente trasmissibili, spesso senza accorgersene subito esperienze sessuali piacevoli e sicu-non sentirsi colpevoli o prova- re, libere da coercizione, discrimi- re vergogna nazione e violenza. -sviluppare la capacità di pren- Credo che parlare nelle scuole di dere decisioni, anticipando le “sessualità” in modo serio e com- conseguenze petente sia molto importante per i delle proprie azioni ragazzi. Oggi i “tempi” per vivere la -saper “dire di no” propria sessualità si sono netta- -imparare a soddi- mente accorciati e molti tendono sfare proprie ad affrontarla con la “posa” di un curiosità o risolve- adulto, ma con l’ingenuità di un re dubbi e paure “bambino”. rivolgendosi alle Inoltre parlare di sesso significa giuste”, anche parlare di “affettività”, di piuttosto che affidar- benessere emotivo e psicologico si solo alle voci dei prima di tutto con noi stessi…un coetanei o ai conte- “benessere” che ci consente poi di nuti mediatici: il me- affrontare il “mondo”… le “persone dico di famiglia, il Marika Di Bella ginecologo, gli in- (3°B Tc) segnanti, i genito- IL Numero 20 PERCHE’ Pagina 15 4 a i c i Am n o n e zampe… IL TRAFFICO ILLEGALE DI ANIMALI ESOTICI Alligatori nelle fogne, serpenti nelle tubature, scoiattoli sugli alberi delle città…leggende metropolitane o verità? E se vi dicessi che non molto tempo fa proprio nella grande città di Milano è stato trovato un pitone in un palazzo? A quanto pare è tutto reale. Non c’è da riderci sopra, né tanto meno da rimanerci stupiti. Negli ultimi anni, se l'abbandono di animali domestici - come cani e gatti - si sta abbassando, è in aumento quello degli animali esotici. A chi non piacerebbe vantarsi del proprio variopinto pappagallo parlante tenuto in sala, del pitone nel rettilario, del minuscolo pesce pagliaccio nell'acquario, del furetto portato a guinzaglio? Ma qualcuno si è mai posto una domanda: “Queste povere creature sono felici del posto in cui si trovano?” o anche “Come sono arrivate qui da noi?”. Questi animali spettacolari arrivano spesso da veri paradisi terrestri, vittime di traffici illegali. Trascorrono tempi più o meno lunghi nelle loro nuove case ma poi, quando il padrone ne ha abbastanza, finiscono gettati nelle fogne, per strade o in laghi e fiumi. Per lo più questo traffico è gestito dalla malavita, infatti è secondo solo a quello di stupefacenti ed armi! I metodi utilizzati per la cattura si rivelano spesso cruenti e - nella maggior parte dei casi- gli adulti, che tentano di difendere i propri cuccioli o gli altri componenti del branco, vengono uccisi, poiché sono un ostacolo. I trafficanti, sfruttando la povertà, convincono - per pochi soldi - gli abitanti locali a imprigionare e consegnare esemplari indifesi, spesso appartenenti a specie in via di estinzione. Gli animali vengono rinchiusi in gabbie senza nessun tipo di nutrimento, per intraprendere un viaggio, per molti fatale, che li condurrà in un’altra parte del mondo, lontani dalle loro "case". A destinazione arriverà soltanto un numero di animali compreso fra il 10 ed il 50% di quelli stipati a bordo di navi ed aerei. Questo a causa dello stress, di comportamenti aggressivi, di sovraffollamento e di mal nutrizione. Molti esemplari non sopravvivono nemmeno alla cattura. Giunti a destinazione, i superstiti si troveranno a affrontare temperature diverse da quelle a cui erano abituati… A volte lo stress subìto è così forte che molti di essi si lasceranno morire d'inedia…soprattutto quelli che si ritroveranno rinchiusi in zoo e circhi. Sapevate che i meravigliosi e buffi pesci pagliaccio vengono catturati in artificiali barriere coralline? Pensate a questi poveri pe- sciolini che per scappare dai predatori marini, si ritrovano dispersi nel mondo, trasportati in sacchetti di plastica per passare il resto della propria esistenza in un acquario. Adesso, caro lettore, se stavi pensando di acquistare un esemplare esotico, poniti la seguente domanda: “È giusto poter vantare il possesso di un animale esotico in casa propria, se questo comporta così tanta sofferenza? Ma non è forse meglio lasciarlo vivere libero e felice nel suo habitat naturale senza sconvolgere il delicato ecosistema, fra l'altro…?" Acquistare animali esotici infatti è un modo per sconvolgere anche gli equilibri naturali, contribuendo a mettere fine a specie in via d'estinzione. Inoltre il traffico illegale di animali non farà altro che aumentare attività illegali legate alla vendita di avorio, gusci di tartaruga, pelli di cuccioli di foca… Il bracconaggio è roba da paleolitico! Come lo è la caccia e soprattutto la caccia per le pellicce! Siamo nel XXI secolo! NON CI SERVONO PELLICCE PER RIPARARCI DAL FREDDO, NÈ TANTO MENO ALLIGATORI E SERPENTI DA INDOSSARE COME BORSE E SCARPE, MA NEMMENO PIUME DI MALCAPITATI VOLATILI PER RIEMPIRE I NOSTRI GIUBBOTTI, O VOLPI DA INDOSSARE COME SCIARPE! E poi non è più bello osservare queste fantastiche creature libere, felici e spensierate nei luoghi in cui sono nate e cresciute? Io penso proprio di sì… Giorgia Ferraioli 3°C (T.c.) IL Numero 20 PERCHE’ Pagina 16 o n i -v o b i c o t n e m a Abbin Marco Carpineti Visita presso l’azienda biologica “Marco Carpineti” Eccoci qui, siamo arrivati al termine di questo interessante progetto che pian piano ci ha avvicinato a mondo fatto di colori, profumi, sapori…il mondo del vino… Come conclusione i responsabili del corso hanno organizzato una giornata presso l’azienda biologica “Marco Carpineti” a Cori. Ci siamo dati tutti appuntamento in tarda mattinata davanti la scuola, per raggiungere in seguito l’azienda. Il sig.re Carpineti ci ha accolto con grande simpatia e senso di ospita- lità. Ci ha parlato della nascita e della storia aziendale della sua azienda, illustrandoci i vari appezzamenti di terreno, i diversi sesti d’impianto in relazione alle varietà, le macchine agricole e i portainnesti. Quindi i vantaggi dell’esposizione al sole del vigneto, l’uso del catrame per coprire le ferite procurate dall’innesto, ma anche le perdite economiche che l’attività può subire a causa del maltempo, della malriuscita degli innesti o della messa a dimora delle barbatelle. Il sig.re Marco Carpineti ci ha saputo trasmettere, con grande onestà e semplicità, tutte le profonde emozioni nate in lui dal contatto diretto con la natura, con gli animali, con la vita… Ci siamo quindi spostati nella cantina dove abbiamo potuto vedere i vari tini di fermentazione, le macchine depressatrici, pressatrici, la macchina imbottigliatrice, la fase di etichettatura, le postazioni di stoccaggio, le barrique e tanti altri particolari dell’attività che hanno catturato la nostra attenzione, dando corpo a quanto trattato in aula. È stato bello anche il momento di convivialità vissuto in azienda: accomodati a una lunga tavolata, ben apparecchiata e imbandita di diverse leccornie, abbiamo potuto gustare tante buone prelibatezze. Antipasti, primi, secondi e dolci. Ad ogni piatto ovviamente vi era stato abbinato un vino, sicché abbiamo potuto godere di un momento di vero piacere! Il panorama, che si ammirava attraverso le vetrate che si affacciavano sulle colline e sui vitigni, ha completato un quadro perfetto. Il ricco pranzo, offerto dalla famiglia Carpineti, è stato allietato da chiacchiere che hanno unito ancora di più il gruppo. A fine giornata il Presidente del Biocampus, Pierpaolo Pontecorvo, e altri esponenti della Provincia di Latina, hanno consegnato a tutti i partecipanti al corso un attestato di partecipazione... Sicuramente questa esperienza ha arricchito le nostre conoscenze, ci ha permesso di fare nuove amicizie e al tempo stesso di apprezzare prodotti a noi sconosciuti. Che dire in conclusione?! Alla nostra e vostra salute…cin cin!!! Fabio Della Corte IL Numero 20 PERCHE’ Pagina 17 e l a t s o P a i z i l o P a z Conferen nali altrui non autorizzate rischia grosso, anche fra i banchi di scuola. I genitori poi difendono sempre i figli nonostante tutti i casini che spesso questi creano, giustificandoli come “ragazzate”… In realtà ognuno è responsabile delle proprie azioni e deve avere piena coscienza di quello che fa e di quello a cui va incontro. Ai giovani il mondo virtuale può sembrare qualcosa di interessante, di alternativo…ma si Il giorno 13 Marzo, presso l'Istituto Spesso si sente parlare di reato, ma San Benedetto, si è tenuta una cosa si intende per reato in Rete? guere il mondo virtuale dalla real- Conferenza con la Polizia Posta- Chiunque di noi potrebbe trovarsi tà ed utilizzarlo il meno possibile, le. Finalità dell’incontro è stata a essere vittima o responsabile di per mantenere il contatto visivo ed quella di mettere in guardia i ra- un reato? Di violazioni ve ne sono emotivo con le persone che ci cir- gazzi dall’uso sconsiderato di Inter- moltissime: sostituzione di persona condano… non facciamo sì che il net e della Rete, più in generale. (appropriarsi del profilo di qualcu- Ma cos'è Internet? Internet è come no), minacce, pedofilia e pedopor- attraverso una “scatola inanima- un iceberg, 1/3 galleggia ed è quello nografia online, copyright, sexting, che utilizziamo, i 2/3 invece stanno violazione della privacy - le infor- Veronica Zanellato sotto cosiddetta mazioni di una persona riguardano (2°B Tc) ''darknet'' dove c'è praticamente di solo quella persona e non si posso- tutto. L'identità in Internet è una no violare né tanto meno riutilizza- cosa importantissima, è un elemen- re come meglio si crede - diffama- to centrale per la tutela e la sicu- zione (non si può insultare una per- e sono la rezza di chi usufrui- sona attraverso In- sce della Rete. Essa ternet), violazione di spesso non ha rego- un sistema informa- le. Lo Stato Italiano tico, cyber bullismo, ha deciso, proprio stalking, grooming. per questo, di stabi- Chi diffonde imma- lire norme precise. gini con dati perso- deve sempre e comunque distin- nostro rapporto con il mondo passi ta”! www.commissariatodips.it Denuncia reati informatici IL Numero 20 PERCHE’ Pagina 18 Il diabete Il diabete è una malattia del cervello). Questa forma cronica caratterizzata dalla di diabete ha un’alta inci- presenza di elevati livelli di denza e colpisce maggior- glucosio nel sangue dovuta mente pazienti intorno ai a un deficit produttivo o 40 anni ma anche anziani. funzionale di insulina eso- Per diabete gestaziona- gena. Per insulina, inten- le, infine, si intende quel diamo prodotto tipo di diabete che insorge dal pancreas che consente solo durante la gravidanza al glucosio di entrare nelle e che nella maggior parte cellule ed essere utilizzato dei casi scompare dopo la dalle fonte nascita del bambino. E’ energetica. Si tratta anche presente in meno del 15 % l’ormone stesse come di una patologia degenera- delle gravidanze e si sco- tiva, poiché se non trattato, può portare a gravi complicazioni. dipendente) e diabete gestaziona- pre tra la 24esima e la 28esima le. settimana di gestazione. Il diabe- La concentrazione di glucosio nel Il diabete di tipo 1 richiede una te gestazionale dovrebbe essere sangue è definita glicemia e il terapia insulinica sostitutiva e si suo valore è determinato dalla manifesta quando le cellule β- pan- trattato durante la gravidanza per prevenire problemi sia per la quantità di glucosio ingerita e as- creatiche, responsabili della produ- mamma che per il bambino. sorbita dal fegato e quella assorbi- Tuttavia, ci sono anche altri tipi di ta a livello tissutale. Questo valore diabete secondario che sono dovuti è normalmente compreso tra 60 e a diverse cause, come farmaci o 110 mg/dL. Se tale valore supera i interventi chirurgici. 110 mg/dL, si parla di iperglice- Il diabete è considerata una malat- mia, se al contrario, scende al di tia multifattoriale. Per quanto ri- sotto dei 60 mg/dL, di ipoglicemia. guarda il diabete di tipo 1, per I valori glicemici sono controllati esempio, sono coinvolti fattori ge- dagli ormoni prodotti dal pan- netici (familiarità), immunitari e creas: glucagone (cellule α) e insu- ambientali. lina (cellule β). zione di insulina, sono quantitativa- Per quanto riguarda il diabete di Esistono tre differenti tipologie di mente ridotte. Questa riduzione por- tipo 2, tra i fattori patogenetici, si diabete: diabete mellito di tipo ta di conseguenza a una diminuzione riconoscono: ereditarietà, alimen- 1 (o insulino-dipendente), diabete della produzione di insulina. Tale tazione ipercalorica e obesità. Que- mellito di tipo 2 (o non insulino- tipo di diabete ha una bassa inciden- st’ultima patologia è in forte au- za e colpisce prevalentemente in età mento nei paesi ad alto reddito e giovanile. porta, nella maggior parte dei casi, Il diabete di tipo 2, invece, non alla necessita di una terapia insulinica quindi all’accumulo di trigliceridi esogena ed è dovuto principalmente nel fegato e nel muscolo. a una ridotta azione di insulina sui I soggetti diabetici eliminano gran- tessuti periferici (come ossa, tessuto di quantità di glucosio nelle urine. adiposo, tessuto muscolare e cellule Questo, che è uno dei sintomi della sensibilità dell’insulina e IL Numero 20 PERCHE’ Pagina 19 se vengono colpiti gli occhi si ha, invece, una retinopatia (che può portare anche a cecità). Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), sono circa 177 milioni le persone affette da diabete nel mondo. In particolare, nei paesi a basso reddito, sembra possibile un raddoppiamento del numero di casi entro il 2025. In Italia, il diabete interessa circa il 5% della popolazione (5,2% nelle donne e 4,5 % negli uomini) ma la Sardegna rappresenta un’incidenza tra le più alte al mondo risultando seconda solo dopo la Finlandia. Per la prevenzione, infine, nel diamalattia, porta a un aumento del ni ricorrenti e vista appannata). bete di tipo 1 è essenziale quella senso di sete, definito come poli- Le patologie che il diabete provoca primaria che riguarda la consu- dipsia. A questi principali sintomi, differiscono in base al tipo di re- lenza genetica: essa si occupa di se ne aggiungono tuttavia degli gione colpita. Se, infatti, viene informare il malato e la famiglia altri, come fame intensa (o polifa- interessato il sistema cardiocirco- sulla loro condizione allo scopo di gia), stanchezza e affaticamento, latorio, si osserva la presenza di aiutare il paziente a prendere de- perdita di peso, lenta cicatrizzazio- malattie cardiovascolari come l’ic- cisioni in merito ai rischi produtti- ne delle ferite (che può portare an- tus, se vengono colpiti i reni, si vi. Nel diabete di tipo 2, è invece che all’amputazione di arti, infezio- verifica un’insufficienza renale e fondamentale una prevenzione che riguardi l’educazione sanitaria. La prevenzione secondaria, invece, si occupa di identificare casi non noti di diabete attraverso degli screening, mentre quella terziaria viene attuata mediante la somministrazione di terapia insulinica e farmacologica ai pazienti con diabete conclamato al fine di ridurre la mortalità e di migliorare la qualità della vita delle persone interessate. Eliana Gallina (5°B Tc) IL Numero 21 Quest'anno abbiamo deciso di mettere in scena il musical “Grease” che per temi e musiche ha molto coinvolto i ragazzi che vi hanno preso parte. Il lavoro, che è iniziato nel mese di Gennaio, è andato in scena il 26 e 27 Maggio presso l'Aula Magna dell'Istituto. Come sempre c'è stato un grande entusiasmo e una buona partecipazione degli alunni. Un bel gruppo dei quali ha contribuito attivamente, soprattutto alla realizzazione delle coreografie, con la prof.ssa Paola Cavallini. Proprio sulle coreografie si è cercato infatti di porre la maggiore attenzione. Fondamentale anche il contributo della prof.ssa Fernanda Raponi che ha accompagnato al pianoforte la nostra Sandy, Martina Tsironas, in una suggestiva esecuzione canora. Il pubblico pare aver gradito questo musical. Mai come quest'anno abbiamo avvertito un grande affetto nei nostri confronti da parte dei docenti e dei ragazzi della scuola. Dimenticavo che per la prima volta un docente dell'Istituto, la prof.ssa Livia Armandi, ha recitato il ruolo della preside della Rydell High School. La prof ha dimostrato uno straordinario senso dell'humour oltre al coraggio di mettersi in gioco. È stata anche quest'anno un'esperienza indimenticabile!!! Prof.ssa Romanina Ricci PERCHE’ Pagina 20 Numero 21 Ecco finalmente realizzato il nostro sogno! Nonostante il poco tempo e le tante difficoltà, l’impegno e la perseveranza ci hanno ripagato con uno spettacolo indimenticabile... Le performance hanno regalato al pubblico presente grandi sorrisi e forti emozioni. Inizialmente noi attori eravamo molto nervosi all’idea di andare in scena davanti a tutto l’Istituto, convinti di non essere all’altezza della situazione e preoccupati di poter dimenticare qualche battuta. Per fortuna, è andato tutto bene! E anche ciò che non ha funzionato alla perfezione, si è rivelato un grande successo! Quella teatrale è stata un’ esperienza formativa che ci ha arricchito sia sotto il profilo umano che caratteriale. Infatti, molti di noi, salendo sul palco, sono riusciti a superare un blocco di timidezza che in precedenza non permetteva di aprirsi spontaneamente con i coetanei. Questo tipo di espressione artistica, il “teatro in prosa”, dà la possibilità a tutti di poter esprimere le proprie potenzialità e attitudini. Ognuno ha infatti potuto “metterci del suo”, arricchendo il copione originale con parole o espressioni più vicine al linguaggio del giovane pubblico presente. Questo ha reso lo spettacolo divertente, originale e facilmente comprensibile…con buona pace di William Shakespeare! Ringraziamo le prof.sse Patrizia Gesini, Rosanna D’Avino e Tiziana Battisti. Ma un grande ringraziamento va a tutti noi che abbiamo così tenacemente creduto in questo progetto! Arianna Torrao (3°B Tc) IL PERCHE’ Pagina 21 IL Numero 20 Racconto OLTRE PERCHE’ Pagina 22 OGNI LIMITE II Puntata Capitolo II False amicizie Mi risvegliai a casa, nella mia stanza. Ero ancora un po’ stordita ma mi alzai dal letto, mi vestii e andai in soggiorno. Lì trovai Christopher con altri ragazzi. Parlava con mia madre ma appena mi vide, smise di farlo. Tutti rivolsero lo sguardo su di me ma i miei occhi si posarono su Christopher, sui suoi bellissimi occhi scuri, sui suoi perfetti lineamenti stranieri, sulla sua bocca perfetta. Ahimè, la voce di mia madre mi strappò da questa bellissima visione. Mi chiamava, rivolgendosi a me con infinita dolcezza - Tesoro, vorrei tanto spiegarti tutto, ma ci sarebbero troppe cose da dire e non abbiamo molto tempo. Ti spiegheranno tutto loro - disse posandomi delicatamente una mano sulla guancia. - Mamma, ma cosa devo sapere?! Voglio solo andare al mare con Marta! – risposi con angoscia - No, non puoi! Sei in pericolo! continuò mia madre con voce stridula - Non è vero! Tutta questa storia non è reale!- urlai. Mi avviai verso la porta, decisa a uscire da quella stanza e da quella situazione assurda. Mia madre provò a fermarmi ma non ci riuscì. Fui più veloce di lei e in un solo movimento evitai la sua mano e guadagnai l’uscita. Sotto casa avevo la fermata dell’au- Alessandra Valentini è nata a Latina il 28 febbraio 2000, vive con la sua famiglia a Borgo Carso. Studia presso l’I.I.S. San Benedetto di B.go Piave (Lt), indirizzo alberghiero. Alessandra ha sempre avuto la passione per la lettura ma grazie al giornale d’Istituto “Il Perché”, è nato in lei l’amore per la scrittura. Ha iniziato con lo scrivere piccoli articoli, ha continuato scrivendo una piccola storia: “La cacciatrice” e adesso continua con un nuovo progetto letterario, una mini serie dal titolo “Oltre ogni limite”. Essa sarà pubblicata a puntate sul giornale d’Istituto “Il Perché”. Breve trama di “Oltre ogni limite” Breve riepilogo della puntata precedente E’ l’ultimo giorno di scuola e Giulia se lo sta godendo con la sua migliore amica Marta. Ma il pericolo è in agguato…alcuni uomini malvagi vogliono il palmare del padre di Giulia, venuto a mancare qualche anno prima. Giulia non ha la minima idea di cosa contenga quel palmare, sa solo che il padre era un agente segreto. Quegli uomini le stanno per fare del male…ed ecco allora arrivare in suo aiuto Christopher… tobus, il che è una fortuna per un’adolescente che non ha il motorino o la macchinetta e vuole uscire. Quando scesi, il pullman era appena arrivato e lo presi al volo. Marta mi stava aspettando distesa su un asciugamano. Sfoggiava il suo nuovo costume da bagno che avvolgeva e delineava il suo fisico snello e perfetto. Marta era la mia migliore amica, anche se ero sempre stata un po’ invidiosa di lei e del suo aspetto. Marta era sempre perfetta e sicura di sé. - Ehi, lucertola!- esclamai sorridendo - Oh ciao!- rispose con un grande sorriso, mettendosi seduta – Deve arrivare anche Mattia…- io annuii un po’ distrattamente. Mentre mi toglievo la maglia, mi accorsi di essere guardata con una strana insistenza da Marta, ma non ne capivo il motivo. Nel momento in cui stavo per chiederglielo, fu lei a riprendere il discorso – Sai… lui è pazzo di te…e lo sai bene…- fece una breve pausa – Dovresti uscirci insieme- concluse in un soffio - Mh… non è il mio tipo – risposi io un po’ seccata - Andiamo! Per te nessuno è “il tuo tipo”! - ribatté Marta gesticolando come una pazza. - Salve!- Mattia comparve al mio fianco. - Oh, ehi! Stavamo giusto parlando di te! - esclamò Marta. La fulminai con lo sguardo - Davvero?- chiese lui con aria interrogativa e un po’ confusa - Stava scherzando - risposi ridendo e sperando di non sembrare nervosa. - Bene! Andiamo a farci un bagno?chiese lui cambiando argomento, io annuii. L’acqua era abbastanza calda ma, a causa del vento, c’erano delle onde alte e forti. Quando uscimmo dall’acqua, Mattia mi propose una passeggiata, ma gli risposi che prima volevo asciugarmi, così mi stesi al fianco di Marta. Quando finalmente fui asciutta, mi alzai e mi rivestii. Mentre mi infilavo i pantaloncini di jeans e mi preparavo per la passeggiata, notai una figura scura vicino al chiosco verso la strada. Riconobbi subito quella persona, Christopher. La sua smisurata altezza, i suoi capelli neri come pece lunghi fino alle spalle erano inconfondibili per me. Il suo corpo robusto e statuario si notava anche perché, in quel contesto, era l’unico ad indossare vestiti neri in piena estate. Gli scoccai un’occhiataccia, pur sapendo che non sarebbe stato in grado di vederla da quella distanza. Io e Mattia ci incamminammo lungo la battigia. IL Numero 20 DI DI ALESSANDRA ALESSANDRA VALENTINI VALENTINI calcio allo stinco sinistro in modo tale da procurargli abbastanza dolore da fargli mollare la presa dal braccio. Mattia emise un grugnito e cadde in ginocchio. Corsi verso l’ombrellone dove Marta era distesa a rilassarsi con la musica nelle orecchie. Mi infilai le scarpe da tennis, presi tutte le mie cose e corsi verso la fermata dell’autobus. Ma prima che potessi arrivare sul marciapiede, qualcuno mi afferrò nuovamente il braccio. Mi girai e vidi Mattia. - Perché tutta questa fretta? Mi stavo divertendo - disse con falso piacere - Beh, io no!- gridai - Che peccato!- mi rispose con faccia da cucciolo – Tanto quello che vuoi non mi interessa, voglio solo sapere dove si trova il palmare di tuo padre- continuò. - Lasciami andare!- urlai attirando l’attenzione di molti passanti, ma nessuno intervenne – Ti ho detto di lasciarmi stare!- afferrai con il braccio libero quello con cui mi bloccava, mi voltai dandogli le spalle e appoggiai il suo braccio sulla mia spalla con l’intento di ribaltarlo. Ma lui fu più veloce di me e con l’altro braccio mi bloccò alla gola. - Oh! Sai, avresti dovuto essere più veloce - mi sussurrò lui all’orecchio – Lasciami andare!!!- urlai a denti stretti – Ehm… - fece finta di pensare – No! – ribadì con tono secco. Dopo questa risposta, non capii più niente, fu tutto così veloce che mi parve non fosse successo nulla. Quando realizzai cosa stava succedendo, mi ritrovai trascinata da Christopher verso l’auto. - Avevate ragione, sono in pericolo – sussurrai con un filo di voce - ma perché cercano me e non voi?! Insomma siete voi quelli che hanno queste cose!-Non in questo caso…- rispose Christopher. Assunsi allora un’e- OLTRE OLTRE OGNI OGNI LIMITE LIMITE - Sai, ho sempre sognato questo momento tra di noi…- disse Mattia mentre camminavamo - Ehm, davvero? E perché? Mi metti a disagio con queste parole - non sapevo cos’altro dire! Ero davvero imbarazzata, odiavo queste situazioni! - Beh, mi sei sempre piaciuta. Ho sempre avuto un debole per te…continuò posizionandosi all’improvviso davanti a me e impedendomi di procedere oltre – Io ti voglio… - continuava a cercare il mio sguardo – Sai, ti vorrei ancora di più, se mi dessi il palmare di tuo padre oppure se mi dicessi dove trovarlo - la sua voce dolce e delicata si era indurita e quasi incattivita. L’espressione da orsetto, con la quale mi aveva ingenuamente persuasa ad accettare il suo invito, si era trasformata in quella gelida e senza vita di uno squalo, pronto a sferrare il suo attacco. – Cosa, scusa? – Non ci posso credere! Uno dei miei migliori amici fa parte dell’associazione che mi ha preso a botte!? - Hai sentito bene. Dimmi quello che voglio sapere! - continuò con atteggiamento sempre più duro e aggressivo. Provai a passargli oltre ma lui mi afferrò il braccio impedendomi di farlo. Dovevo trovare un modo per fuggire. Christopher e mia madre avevano ragione, ero davvero in pericolo. Mattia stringeva sempre di più il mio braccio, lo stringeva talmente tanto forte da farmi male. Provai a liberarmi dalla sua presa ma fu tutto inutile. Improvvisamente mi venne un’idea: gli sferrai un PERCHE’ Pagina 23 spressione interrogativa -Tuo padre non si fidava di molte persone, quindi le cose preferiva farsele da sé – sospirò Christopher, riprendendo a parlare – Penso debba farlo anche te -Già, quindi…non dovrei fidarmi neanche di te! - dissi con un sorriso amaro, mentre giocherellavo nervosamente con il braccialetto che avevo al polso - Ehm… io… - Christopher sorrise per qualche minuto e poi tornò subito serio - Parlando seriamente, tu sai dove si trova il palmare di tuo padre, vero?- continuò con tono indurito dalla tensione. - Sì- risposi annuendo - Bene…-Vuoi sapere dove si trova?- chiesi io, per metterlo alla prova - Questa è una tua scelta, dirmi dove si trova…ma se fossi in te, manterrei il segreto - rispose lui. Quindi mi sta dicendo di non fidarmi di lui? E’ abbastanza strano, no? Sono un po’ confusa e frastornata. Perché pensa sia meglio che io non lo dica nemmeno a lui! - Dove mi stai portando?- continuai cambiando argomento - Al nostro quartier generale- rispose - No, portami a casa – risposi io quasi disperata -No, sei in pericolo lì…e lo sai…!esclamò lui - Sì, lo so, ma devo andare da mia madre, non posso lasciarla sola! Poi, anche lei è in pericolo, è la moglie di mio padre!- ribattei con tono insistente - Non è la stessa cosa- continuò quasi in un sussurro - Ma come! Mia madre è in pericolo come lo sono io!!! - gridai quasi piangendo - No, lei non è in pericolo…- Come sarebbe a dire?!- stavo decisamente urlando - Lei non è… non è la tua vera madre…- Continua... Numero 20 IL PERCHE’ Pagina 24 Personaggi del Mese Nome Cognome: Angela Tripodi Professione: Docente di Lettere Da quanti anni insegna in que- rimasta in Italia, ha frequentato sta scuola? l'università qui, altre invece si sono Sono 22 anni. Ho iniziato a inse- sposate con alunni di questa scuola. Ricordo con gioia le esperienze fatte gnare nel 1983 con il prof.re Claudio Danieli, quanHa sempre insegnato o ha fatto do abbiamo messo in atto quel proqualche altra esperienza lavo- getto che c'è ancora oggi sulle rativa prima? “Tragedie del ‘900”. Nonostante i giornali parlino di prime volte di Ho sempre insegnato altre scuole, siamo stati noi ad anCom'è nata la sua passione per dare ad Auschwitz per la prima voll'insegnamento? ta! È stata un’esperienza molto belSicuramente dal tipo di laurea che la. Siamo partiti in pullman, c'eraavevo, in lettere, poi questa passio- no molti chilometri da fare in un ne è cresciuta nel tempo. Posso af- paese in cui ancora il comunismo fermare di essere cresciuta insieme era presente. È stato un'momento all'esperienza fatta con i ragazzi molto significativo e toccante perché Come si trova a insegnare in un conto è vedere i filmati storici in televisione, un conto è parlarne, un questa scuola? conto è leggere i documenti, altra Benissimo! Ero arrivata qui con cosa sono le sensazioni e le emozione l'intenzione di rimanerci poco, che si provano, stando lì. Vedendo i mentre ci sono rimasta 22 anni e luoghi dove queste persone sono pasnon ho nessuna intenzione di an- sate e dove forse hanno lasciato la darmene! La nostra scuola è bellis- propria anima. Abbiamo visitato sima, sia per la disposizione egli Praga molto bella…e le foibe… edifici che per gli spazi verdi che ha…ma soprattutto i nostri ragazzi Come si sente ora che la scuola non può portare avanti, almeno sono speciali… momentaneamente, l’esperienza Com'è il suo rapporto con gli di scambio culturale? alunni? Mi dispiace molto perché era una Per quello che mi riguarda, mi bella esperienza…a volte s’instaurasembra buono! Bisognerebbe chie- vano rapporti di amicizia con i raderlo agli alunni! (Un alunno: è gazzi e professori che stavano in perfetta ma interroga troppo!) Repubblica Ceca o Ungheria. La Un episodio speciale che lei scuola adesso è cambiata, allora ricorda maggiormente dei suoi eravamo meno e forse riuscivamo a organizzarci di più. Ora siamo tanti anni d’insegnamento? e si fa quello che si può! Mi ricordo quando sono venute qui, in tempi molto particolari, allora Qual è stato lo scambio culturanon era ancora caduto il muro di le che l'ha segnata di più? Berlino, né il comunismo, alcune Soprattutto Auschwitz. Ma anche la ragazze albanesi. Erano veramente Repubblica Ceca e Praga dove ci le più brave della classe! A distan- hanno ospitato proprio in una scuoza di tanti anni le ricordo ancora la e ci sono stati contatti diretti con con tanto affetto… Sono state bra- ragazzi e professori. L'esperienza è ve, partecipavano attivamente, ave- stata molto utile per conoscere il vano una visione della scuola di- loro ambiente e le loro abitudini versa dalla nostra, forse anche più severa e più selettiva. Qualcuna è Quali sensazioni lei pensa che gli scambi culturali lascino nei ragazzi? Io penso che lascino grandi emozioni, sono una bella esperienza considerato che, per alcuni ragazzi, è probabilmente l'unica esperienza che potranno fare fuori dall’Italia Pensa che i ragazzi siano cambiati nel corso degli anni? Sì, molto. Chiaramente questo cambiamento rispecchia il momento che le nuove generazioni stanno vivendo. I ragazzi di oggi presentano aspetti positivi e aspetti negativi. Sono forse troppo presi da questa tecnologia che diventa un elemento di disturbo, quando si sta in classe a spiegare, però sono capaci anche di tante iniziative positive che vanno loro riconosciute Secondo lei è venuto a mancare il legame famiglia-scuola? No, non è né peggiorato né migliorato. Ci sono famiglie che s’interessano dei propri figli, altre che se ne interessano di meno Come pensa che la scuola potrebbe migliorare? Io penso che la cosa migliore sia portare a termine questi lavori… sono in giro da 6/7 anni ormai! Sarebbe un grosso passo avanti! Cosa fa nel tempo libero? Mi piace leggere libri. Narrativa contemporanea, classica, storica… Adesso sto leggendo un libro di psicologia Com'è il suo rapporto con i colleghi? Con alcuni c'è un rapporto storico che è divento una vera e propria amicizia. Con altri c’è un bel rapporto, ma da quando la scuola é diventata così grande, alcuni non li conosco proprio! Marika Di Bella (3°B Tc) IL Numero 20 PERCHE’ Pagina 25 Nome Cognome: Antonella Silvestri Ruolo: Docente di Diritto Da quanti anni insegna al San Benedetto? Insegno in questa scuola dall’anno scolastico 1993-1994 Come ha visto cambiarla nel corso degli anni? Sicuramente ci sono stati molti cambiamenti, anche nella normativa scolastica dettata dal Legislatore. Oggi insegno Diritto e Tecniche Amministrative nell’indirizzo Alberghiero e Diritto ed Economia nel primo biennio. Nel 1993/94 insegnavo Diritto, Legislazione ed Educazione Civica nelle classi quinte agrotecniche e Diritto ed economia negli indirizzi chimico e agrario. Ho scelto questa scuola dopo aver vinto il concorso e mi sono trovata subito bene! Amo gli spazi aperti, amo la natura e considero il San Benedetto una scuola meravigliosa. Avevamo anche la piscina …un vero spettacolo! Abbiamo perfino ospitato, collaborando con la NASA, una serra sperimentale per la coltivazione di vegetali su Marte! Sembra incredibile, ma è così!...Quando sarà coltivata l’insalata sul Pianeta Rosso, dovranno ringraziare il Ns Istituto! Negli anni la scuola è cambiata, adesso è molto più grande rispetto all’anno in cui ho iniziato a insegnare…basti pensare che allora c'erano solo 700 studenti! La scuola è bellissima, anche attualmente e il Ns DS sta lavorando per migliorarla ulteriormente! Grande! Ritiene il cambiamento positivo o negativo? Non giudico il cambiamento né positivo né negativo: è stato soltanto il risultato di un’evoluzione nell’offerta formativa, con il conseguente aumento numerico di studenti e docenti. Oggi siamo una “scuola-paese”, siamo tantissimi: c’è, quindi, qualche problema che prima non c'era…ad esempio, è molto faticoso avere tanti studenti in ogni classe, con situazioni differenti… C’è da dire che l’I.I.S. San Benedetto è una scuola “di successo” e avere tre indirizzi nel Professionale e due nel Tecnico ha favorito un numero notevolissimo di iscrizioni! Com'è il suo rapporto con gli alunni? E come è cambiato nel tempo? Ho un buon rapporto con i miei alunni. Bisogna dare ai ns ragazzi la possibilità di esprimersi, di crescere, di migliorare, di manifestare liberamente opinioni e anche, eventuali disagi. I docenti insegnano, educano e non devono mai dimenticare che i loro allievi hanno, spesso, bisogno di essere compresi anche psicologicamente. L’adolescenza è un’età particolarmente difficile: ogni docente deve sempre ricordarlo. Non è cambiato nel tempo il mio rapporto con gli alunni: cambia la società, cambia la tecnologia, ma noi siamo esseri umani e ci esprimiamo in quanto tali…nella nostra “umanità”! È rimasta in contatto con alunni già diplomati? Sì, molti di loro vengono a salutare i loro ex prof e recentemente alcune classi hanno organizzato del- le cene per ritrovarci! Bei momenti!... Ha avuto esperienze lavorative prima di insegnare in questa scuola? Ho avuto un'esperienza lavorativa in una scuola privata. Insegnavo nei corsi serali. C’erano molti adulti-lavoratori In situazioni difficili i ragazzi si rivolgono a lei? Sì, capita ed è capitato. Se gli studenti vivono momenti di difficoltà, devono rivolgersi ai loro familiari e ai loro insegnanti che possono aiutarli e indirizzarli Cosa fa nel suo tempo libero? Nel pochissimo tempo libero che ho a disposizione, leggo e studio la lingua tedesca, qui a scuola, con la professoressa Tiziana Cordella! Secondo lei, in cosa dovrebbe migliorare il San Benedetto? Aspettiamo tutti la fine dei lavori di ristrutturazione dell’ex-convitto. Desidero che venga ristrutturata anche la Ns Chiesa, notevole anche dal punto di vista architettonico. Voglio sottolineare che abbiamo la fortuna di avere il Dirigente Scolastico, prof.re Vincenzo Lifranchi, che sta risolvendo tutti i “problemi aperti”, con capacità e competenza. E’ davvero in gamba! Non possiamo lamentarci: abbiamo una “Grande Scuola”! Laura Bica Maila Magrini (3°B T.c) IL Numero 20 PERCHE’ Pagina 26 Nome Cognome: Paola Cavallini Professione: docente di Lettere Stato civile: coniugata Autori preferiti: Pirandello/Shakespeare Come è iniziata la sua passione per l’ insegnamento? Io ho sempre voluto insegnare, fin da piccola, al momento della scelta universitaria ero combattuta tra “il DAMS” (dipartimento di artemusica-spettacolo dell’ Università di Bologna) e “Pedogogia”, ed ho scelto la seconda, perché offriva più possibilità di lavoro. Non mi sono mai pentita di questa scelta Dove ha studiato? E come è iniziata la sua esperienza d’insegnamento? Ho studiato a Bologna, ed ho cominciato ad insegnare dando ripetizioni a 18 anni, il mio primo incarico d’insegnamento risale al 1992 in una scuola privata superiore in provincia di Bergamo. Poi ho insegnato nelle scuole medie dal 1997 al 2007 in tutta la provincia di Latina. Nel 2007 sono passata alle superiori, direttamente al San Benedetto Come si trova al San Benedetto e com’è il suo rapporto con i colleghi? Benissimo, spero di non lasciare mai questa scuola! Il rapporto con i colleghi è generalmente ottimo, anche se essendoci in questo istituto molti colleghi, non è possibile conoscere bene tutti allo stesso modo Quali sono le sue materie preferite? Fino al liceo: letteratura, storia, filosofia, inglese. All’università ho scoperto la matematica! Sappiamo che oltre all’insegnamento lei ha altre passioni… Sì! La scrittura e la lettura, il cinema, il teatro che pratico come regista sceneggiatrice, scenografa. Difatti partecipo al progetto “Musical” dell’Istituto da 3 anni. Costumista Ha avuto altre esperienze lavorative prima di passare all’insegnamento? A cominciare dai lavori estivi classici - baby sitter, colonie - impiegata, infermiera generica, maestra d’asilo e scuole materne Andiamo un po’ sul privato… Sono sposata da quasi 13 anni, ho un figlio di 8 anni. Mio marito ha un’agenzia pubblicitaria con la quale spesso collaboro Ha dovuto fare dei sacrifici per proseguire gli studi? : Ho fatto l’università da pendolare lavorando e anche durante il periodo come docente ho spesso cambiato sede di lavoro, ma mi piace molto cambiare e non è stato un peso Se potesse tornare indietro nel tempo, cambierebbe la sua scelta? Assolutamente no, però mi sarebbe piaciuto dedicare più tempo al teatro Quale è la cosa che le piace di più nel suo lavoro? I ragazzi; sono sempre stati lo scopo principale della mia vita da insegnante e sono convinta che questo non cambierà mai… Alessia Raia Valerio Romani (4°B Tc) Il giorno 7 febbraio 2015si è svolto, presso la sala mensa dell’I.I.S. San Benedetto, il Torneo di Dama Italiana della categoria juniores allievi. La fase scolastica ha visto la partecipazione di un cospicuo numero di ragazzi dell’Istituto alla presenza di un giudice d’eccezione: il campione europeo di Dama Internazionale, Daniele Macali. Va precisato che ogni nazione ha un suo gioco di dama e nelle competizioni tra diversi paesi viene utilizzata quella internazionale, al fine di garantire modalità di gioco uguali per tutti e regole standardizzate. Rispetto alla Dama italiana, quella internazionale viene giocata su una damiera 10x10, con cantone a sinistra e 20 pedine a testa. Essa prevede che la pedina mangi la dama e le altre pedine, sia in avanti che all’indietro. La dama si muove in diagonale, come l’alfiere negli scacchi. Per quanto riguarda i nostri studenti, ottimi risultati sono stati ottenuti dai ragazzi Martinelli Federico (1°classificato), D’Ambrosio Luca (2°), Candian (3°), Bottoni Simone (4°) e Moriconi Mattia (5°). Successivamente, Martinelli, Bottoni e Candian hanno partecipato come squadra alla fase Provinciale, svoltasi anch’essa al San Benedetto e a quella Regionale, presso la scuola Giuseppe Giuliano di Latina, aggiudicandosi, in entrambi i tornei, il primo posto sul podio! Con queste premesse la squadra, composta in seguito da Martinelli, Bottoni e Moriconi, ha rappresentato il nostro Istituto nella Competizione Nazionale a Castiglione della Pescaia, in provincia di Grosseto. I ragazzi hanno avuto l’opportunità di salutare anche il Giro d’Italia, che il 14 maggio ha attraversato la città, in una sua tappa. Sotto la guida della IL Numero 20 PERCHE’ Pagina 27 port S o l l e d a n i r t e V a L insieme agli altri, con grande complicità ed intesa! Mi sono emozionato tanto e ho provato grande gioia in queste competizioni. Sono molto soddisfatto di me e degli altri, soprattutto perché non me lo aspettavo proprio! Qual è il segreto per prof.ssa Pirone, i ragazzi hanno giocato con sportività e grande entusiasmo, raggiungendo il secondo posto in classifica nazionale! Il merito va al loro grande impegno che li ha abbondantemente premiati in quest’anno ma anche nel precedente! Gli eccellenti risultati ottenuti offrono certamente uno stimolo in più a tutti noi per rimetterci in gioco e tentare l’impresa nel prossimo futuro! vincere? Innanzitutto è importante rispettare l’avversario e giocare con lealtà. Questi sono i princìpi a cui mi ispiro sempre. Poi ci vuole costanza e un bell’allenamento mentale. Bisogna avere il tempo giusto per analizzare le varie possibilità e prevedere le proprie mosse ma anche quelle dell’avversario. E soprattutto bisogna saper gestire le emozioni giocando con concentrazione e assoluta INTERVISTA A FEDERICO MARTINELLI Ho iniziato a giocare da piccolo con mio padre. Lui mi ha trasmesso questa passione che, crescendo, ho portato avanti partecipando ai tornei scolastici. Non mi aspettavo nulla, quando mi sono iscritto… non pensavo di ottenere grandi risultati, invece ho vinto sia con la squadra sia individualmente! Come ti sei trovato a giocare in squadra? Beh, i componenti della squadra li conoscevo già e mi sono trovato quindi molto bene. Per quanto riguarda il gioco in sé si partecipa singolarmente e poi si sommano i punteggi degli altri compagni. Nonostante questo, lo spirito di squadra lo abbiamo sentito moltissimo e ci ha dato uno stimolo in più per vincere. Infatti, quando sei lì a giocare, non pensi di gareggiare solo per te stesso ma lo fai per gli altri e A quali altre competizioni ha partecipato? Ho partecipato alle fasi interregionale e nazionale, vincendo il campionato Italiano scolastico. Nel 2009 ho vinto il campionato agonistico di serie A, a cui accedevano i migliori 10 giocatori italiani. Il vincitore entra a far parte della Federazione Italiana (FID), incorporata nel CONI. Inoltre ho vinto il Campionato Europeo di Dama Internazionale under 26 e ho partecipato anche alle Olimpiadi nel 2008 e nel 2012! Insomma, ho collezionato una serie di conquiste! Qual è stato il momento di maggior soddisfazione per lei nell’ambito di questo sport? Mi sono emozionato molto quando hanno suonato l’inno di Mameli nel Campionato Europeo… sono stato il primo italiano a salire sul podio!!! Complimenti ai vincitori e ai partecipanti tutti!!! Come ti sei avvicinato a questo gioco? ho iniziato ad allenarmi al circolo di Latina ASD insieme ad altri ragazzi In che modo porta avanti questa sua passione Attualmente continuo ad allenarmi al circolo ASD Dama Latina, che si è trasferito a Borgo Grappa. Mi alleno ogni giorno e insegno ai ragazzi una volta a settimana. Infatti sono Presidente tecnico della Federazione e sono abilitato a fare l’allenatore e anche il giudice di gara. Questo sport mi ha calma. Si sa: la fretta non porta a nul- preso molto e sono 13 anni che lo porla! to avanti, intendo continuare in queGrazie, Federico, ti auguriamo altri st’ambito, che permette di realizzarmi successi come questo per il tuo futuro! e di esprimermi al meglio in ciò che amo fare. Ci sono stati dei momenti INTERVISTA A difficili nella mia storia ma neanche DANIELE MACALI quelli non mi hanno impedito di anCi racconti com’è nata la sua pas- dare avanti e di continuare a vivere il mio sogno… sione per la dama? Ho iniziato a 13 anni, ora ne ho 26, Grazie e congratulazioni per la sua presso la Scuola Media Alessandro determinazione che l’accompagna Volta, partecipando al torneo scolasti- ogni giorno per vincere nella dama co. Non ero molto portato all’inizio però ma soprattutto nella vita! mi sono appassionato a questo gioco e Doriana Costanzo (5°B Tc) IL e d n o e l l u s e r a l o V Numero 20 Il Vendèe Globe, il giro del barra del timone e mondo in solitaria, la regata boma… Ma soprat- più estrema che sia mai stata tutto hanno piena- pensata… forse un giorno i ra- mente gazzi della terza F enogastro- l’importanza di col- nomia, che hanno partecipato laborare per il rag- al Progetto “Imparare navi- giungimento di un gando”, sogneranno di solcare obiettivo da soli al timone di una barca a unitamente vela mari che hanno visto pro- spetto delle norme tagonisti tanti Italiani. di sicurezza e delle comune al ri- di regole del mare che non ammette impru- liana a partecipare alla Coppa denze. America, fino a Luna Rossa, A fine settimana la consegna l’ultimo catamarano italiano in degli attestati di partecipazio- grado di volare sulle onde alla ne da parte del D.S., prof.re velocità di 25 nodi. Vincenzo Lifranchi I nostri ragazzi nella settimana marinaresco con pasta alle von- dall’11 al 16 maggio si sono gole e frittura di pesce per la messi in gioco con una nuova gioia degli affamati “lupi di esperienza sportiva, la Vela, mare”, gentilmente offerto dal con una barca-scuola di circa 5 Circolo Velico Riva Azzur- metri, il laser 16, del CIRCO- ra. si ricorderà LO VELICO RIVA AZZURRA di Terracina presso la base nautica dell’Hotel Pagina 28 compreso “Azzurra”, la prima barca Ita- Qualcuno PERCHE’ IL e pranzo PERCHE’ Mira- mare di Latina. Alle prese con scotte, drizze cime, guidati dagli istruttori federali FEDERICA e STEFANO, i nostri ragazzi hanno provato l’ebbrezza di “andare a vela” sulle onde senza il motore, ma con la sola forza del vento. Si sono impadroniti di termini marinareschi come poggiare, orzare, cazzare e lascare, Vendèe Globe, il giro del mondo in solitaria IL Numero 20 PERCHE’ ES M A G C I T E L SCHOOL A2T9H -05-2015 Grande manifestazione di Atletica al campo CONI di Latina dove il 26 marzo 2015 a termine del progetto di atletica “CORRI, SALTA, LANCIA” coordinato dal prof. Michele Barra, si è svolto il torneo di Atletica tra tutte le scuole del comune di Latina, organizzato dalla Federazione Italiana di Atletica leggera di Latina con L’ATLETICA LATINA 80 e l’INTESATLETICA denominato SCHOOL THLETIC GAMES. Alle gare finali hanno partecipato circa sessanta allievi del nostro istituto e tutti hanno contribuito alla conquista di un brillante secondo posto, in particolare citiamo MARIO MARCHEI, vincitore del salto in lungo con m 6,62 e della velocità m80 con 7”11, FEDERICA MARAN, terza negli 80 femminili con 9”46, ERICA POMPONI, terza nel peso con7,61. Nel peso maschile quattro atleti del San benedetto ai primi 4 posti. Nell’ordine LUCA PROSSEDA, SIMONE VARI, GABRIELE FENIO e CARLO SANNINO. CLIZIA LUNGO, seconda nel lancio del vortex con m42,59. Un arrivederci alla seconda edizione del prossimo anno alla quale i ragazzi parteciperemo sicuramente più numerosi! IL PERCHE’ Pagina 29 IL Numero 20 PERCHE’ Pagina 30 Coppie da copertina Nome Cognome: Martina Tsironas Ruolo: studentessa Stato civile: fidanzata Classe: 3° B Alberghiero Da quanto tempo state insie- Sappiamo che entrambi avete ta… me? Stiamo insieme da 8 mesi e 11 la passione per la musica, per Che attività avete in comune voi è un elemento di forza? oltre la musica? giorni! Sì, cantare un duetto è qualcosa in Lavoriamo entrambi con i bambi- Com'è nato il vostro amore? Prima eravamo solo amici e non più da condividere. Quando can- ni, che ci piacciono tanto, però in tiamo insieme, ci sentiamo molto associazioni diverse pensavamo mai di poter essere più legati e ogni tanto facciamo Vi trovate bene a recitare in- qualcosa di più, poi a Ferragosto, delle serate in qualche pub ritrovandoci da soli, lui mi ha ba- Sappiamo che non abitate vici- sieme? Sì, perché ci aiutiamo a vicenda. ciata…e mi disse una frase che mi Quest'anno partecipiamo al Musi- ha convinta a provarci "chiamami no, questo vi crea problemi? All'inizio sì, perché nei momenti stolto o coraggioso, io mi butto!" difficili lui era lontano e non pote- tagonisti! Non è difficile per noi Ci dici un pregio e un difetto va venire da me… però tutto si su- interpretare questa parte perché si di Luca? Di pregi ne ha tanti ma quello che pera, ci si abitua e penso che la tratta di due innamorati… distanza non vincerà mai sulla io adoro di più è che è solare. Un nostra storia! Progetti per il futuro? Io e Luca abbiamo due progetti difetto è che è irascibile Siete gelosi l'uno dell'altro? Sì, io di più, però sempre modera- diversi… di solito non ne parliamo tamente! Anche lui è geloso e a me invece lui è più realista. Io sogno di ti…la stavamo ascoltando la sera piace molto, alla fine a una donna vivere in una bella casa in riva al di Ferragosto… fa piacere sentirsi voluta e ama- lago, sposarmi all'aperto e avere Avete una vostra canzone? Si, “Baciami ancora” di Jovanot- cal “Grease” della scuola come pro- mai perché io sono più sognatrice tanti bambini. Ma vorrei anche viaggiare e portare Luca in Canada a vedere il posto in cui sono cresciuta… Alessia Abagnale Laura Bica (3°B Tc) IL Numero 20 PERCHE’ Pagina 31 Coppie da copertina Nome Cognome: Luca D’Ambrosio Ruolo: studente Stato civile: fidanzato Classe: 5° B T.c. forza? Sì, è un punto di incontro "reale”, Sappiamo che recitate insieme Da quanto tempo state insieme? ascoltiamo sempre musica insieme protagonisti nel Musical di Stiamo insieme da 8 mesi ed è una cosa che piace molto ad quest’anno, Come è nato il vostro amore? A dire la verità è stata una cosa entrambi Sappiamo che non abitate vi- sensazioni provi a riguardo? Sono stracontento di ricoprire il inaspettata. Io e Martina già ci cino, questo vi crea problemi? ruolo del protagonista insieme a conoscevamo da 3 anni poi, il 15 All’inizio è stato un po’ difficile…ci lei, perché i sentimenti tra noi so- Agosto 2014, ci siamo trovati l'uno lasciavamo a malincuore, quando no reali. Se la parte fosse stata di fronte all'altra e ci siamo bacia- ci dividevamo all'uscita di scuo- assegnata ad un’altra ragazza, ti… la…però alla fine non ci ha mai non sarebbe stata ovviamente la Ci dici un difetto e un pregio creato grandi problemi. Poi, da stessa cosa, i sentimenti sarebbero di Martina? Premettendo che io amo ogni suo quando ho la patente, stiamo sem- stati solo “messi in scena”. Anche pre insieme! se penso che nel mondo del teatro difetto…Martina è lunatica, osses- Siete gelosi l'uno dell'altra? La gelosia in una coppia c'è sem- sia sionata da Facebook e dalle strisce pedonali! Io la chiamo Facebooko- pre, ma non deve essere né ossessi- anche sentimenti che non ci appar- mane e Strisciofila! Un pregio di va né malata... Per quanto mi ri- tengono. Mi piace tanto recitare Martina è quello di essere SEM- guarda lascio molto libera Marti- insieme a lei, ma a volte non viag- PRE solare, sempre con il sorriso na…Il rispetto e la fiducia sono giamo sulla stessa lunghezza d'on- sul viso… penso che questo sia uno alla base della nostra relazione da poiché, quando recitiamo, spes- dei più bei pregi che possiede Che attività avete in comune so e volentieri lei ride!...e io la in- Avete una vostra canzone? Sì, la nostra canzone è "Baciami oltre la musica? Il teatro ci piace ad entrambi e poi vito ad essere seria!!! ancora" di Jovanotti: sono state le qualsiasi tipo di sport, ma anche prime parole che le ho detto, dopo andare in giro per Latina e Nettu- averla baciata per la prima vol- no ta… Sappiamo che entrambi avete Progetti per il futuro? Non ne ho idea, non mi piace pro- una vera passione per la musi- grammare le cose, piuttosto vivo il ca... Per voi è un elemento di presente... e ricoprite entrambi il ruolo di necessario “Grease”! saper Quali diventare un'altra persona e interpretare Alessia Abagnale Laura Bica (3°B Tc) IL Numero 20 PERCHE’ Pagina 32 A IN T R E P O C A D E C FAC Nome e Cognome: Marco Esposito Classe: 4°C Tc Com’è nata la tua passione per il disegno? Fin da piccolo mi è sempre piaciuto disegnare. Appena posso e vedo un foglio e una penna, mi viene istintivo farlo! Ma non è proprio un hobby perché, quando sono a casa, non disegno. Per me è un passatempo Cosa ti piace più disegnare? Preferisco disegnare i volti, gli occhi e le mani ma in genere disegno tutto Ciò che tu disegni, in particolare gli occhi, ha qualche senso particolare? Il senso varia a seconda che sia riferito a una persona o a un’altra…io personalmente gliene do uno diverso per ogni disegno che realizzo Con quali materiali preferisci disegnare? Utilizzo le penne perché con le matite non mi ci trovo. Mi piace abbellire i libri e i quaderni Hai altre passioni/hobby? Sì, amo la musica! Mi piace creare delle tracce musicali Cosa fai, mentre disegni? Mentre disegno, ascolto sempre musica perché mi tranquillizza e mi ispira…così mi vengono più idee Che genere di musica ascolti? Un po’ di tutto come per esempio Hip-Hop e Techno Pensi che il disegno ti porterà a fare il grafico? Sinceramente non penso che farò quel lavoro. In questa società non credo sia molto considerato. Mi piacerebbe realizzare produzioni musicali I tuoi genitori cosa dicono di queste tue passioni? Mamma è contenta, le piace l’idea di un mio lavoro legato alla musica ma non sa veramente di cosa si tratti, quindi non dà molta importanza alla cosa Avresti voluto fare il liceo artistico? Sì, mi sarebbe piaciuto perché sono sempre stato portato per il disegno. Ma penso che la scuola che ho scelto, cioè il Tecnico chimico, mi porterà a un futuro lavorativo migliore Qual è la tua materia preferita? La mia materia preferita è Chimica Organica Suoni qualche strumento? Suono la chitarra da cinque anni. Ho imparato da solo. Mi ritengo capace, ma preferisco produrre canzoni con strumenti elettronici partendo da zero… però non sono un dj! Da un po’ di tempo mi sono appassionato a un programma di produzione musicale Sappiamo che a scuola vivi una bella amicizia con Danilo Siano… cosa ci dici? Beh, che dire su Danilo?! Sono 4 anni che mi tocca sopportarlo!... La nostra amicizia è nata spontanea, in classe, dietro ai banchi di scuola. Io non stavo in questa sezione ma poi mi hanno trasferito e ricordo che il primo giorno mi misero accanto a lui. Non sapevo chi fosse, ma dopo averci scambiato due parole, capii subito che di lui ci si poteva fidare. Ancora oggi, a distanza di anni, siamo molto legati. È un ragazzo d’“appartamento”! Passa il suo tempo tra McDonald’s, divano e playstation! Alcune cose non mi piacciono, per esempio a volte dovrebbe dire qualcosa in meno, ma per il resto va tutto bene! Alessia Nappo (1°A Alb.) Giorgia Ferraioli (3°C Tc) IL Numero 20 PERCHE’ Pagina 33 Nome e Cognome: Danilo Siano Classe: 4°C Tc Danilo Siano e Marco Esposito Classe 4° C-TC Quali sono i tuoi hobby prefe- che lavoro fai? l'hanno trasferito e quando l'han- riti? Faccio il cameriere e alleno da un no spostato il primo giorno stava Non ho un hobby ma di solito la anno i bambini di 10 anni che pra- vicino a me. Mi è stato subito sim- domenica pomeriggio gioco sempre ticano calcio patico perché era così semplice co- a calcio con i miei amici, ormai è Una volta terminate le scuole me lo si vede e poi balbettava e que- un’abitudine superiori, pensi di iscriverti sta cosa mi fa ridere ancora ades- Perché hai scelto questa scuo- all’università? so….soprattutto quando lo fanno la? Non saprei… devo vedere come si leggere in classe. Perché le materie di quest’indirizzo mettono le cose Siamo molto amici e gli voglio un di studi orse riusciranno a darmi Ti sarebbe piaciuto fare un’al- gran bene! un futuro lavorativo ma anche per- tra scuola? ché non sono poi così brutte da stu- No, perché sto bene dove sto ora, diare! con la mia classe e con lo studio Qual è la tua materia preferi- Parliamo di mode giovanili! Ti ta? piacciono tatuaggi e piercing? Chimica organica perché andiamo Sì, mi piacciono ma non ne ho. in laboratorio per due ore, anche se Vorrei farmi un tatuaggio con le è difficile… iniziali di mia madre e di mio fra- E invece qual è la materia che tello non ti piace ? Cosa ci dici della tua amicizia Beh, anatomia!! con Marco Esposito? Oltre al calcio, c’è qualcos’altro Sono 4 anni che lo sopporto!!! La che ti piace fare? nostra amicizia è nata così, dietro Mi piace guardare la Moto Gp e un banco di scuola. Lui inizial- lavorare mente non era nella mia classe, poi Hai detto che ti piace lavorare, Alessia Nappo (1°A Alb.) IL Numero 20 PERCHE’ Pagina 34 e t n e m a v i t r Spo Nome: Leonardo Cognome: Genuardi Età: 18 anni Classe: 4°C Tc Sport: CrossFit che la lunghezza della retta avente Quale sport pratichi e da quan- come estremi le mani sia legger- to tempo? mente maggiore rispetto a quella Pratico Crossfit da pochi mesi Com'è nata questa passione? compresa tra le spalle; con il corpo disteso si sale su, senza piegare il busto e poi si ritorna giù all'altezza dip… Con quale frequenza ti alleni? Mi alleno quasi tutti i pomeriggi! Mi piace tenermi in forma perché un fisico sano è la conseguenza di una mente sana… È nata così, per caso. Sono entrato del pavimento. Le variazioni inclu- in palestra e mi hanno proposto dono push-up "leggeri" con le ginoc- Per praticare questo sport devi questo sport. Ho accettato di prova- chia abbassate muovendosi solo con avere un'alimentazione specifi- re, iniziando così una nuova espe- il busto e push-up con una sola ma- ca? rienza! no, con le gambe più allargate; Sì, certo. È un'alimentazione per la Spiegaci che cos'è il CrossFit quindi il Pull-up, ci si aggrappa a maggior parte basata sull'assunzio- una sbarra fissata in aria, in oriz- ne di proteine e pochi carboidrati Il CrossFit è un programma di rafforzamento e condizionamento fisico creato da Greg Glassman. Si basa su varietà degli esercizi, alta intensità, movimenti funzionali. Gli esercizi possibili sono davvero tanti! Giusto per spiegarne alcuni, zontale, si parte da una posizione sospesa a braccia tese. Successivamente si porta il mento al di sopra della sbarra e si torna giù senza toccare terra. Ce ne sarebbero anche altri quali Lunge, Sit-up, Ring Quale rapporto hai con giusta alimentazione legata alla forma fisica? Beh, credo di aver raggiunto un certo equilibrio personale. Se mi capitasse una cena, di certo partirei dall’ Air squat, ovve- non mi farei problemi, mange- ro il passaggio da una posizio- rei come gli altri e il giorno ne eretta, a una posizione ac- dopo mi allenerei di più! covacciata con le anche sotto le ginocchia, per tornare poi in posizione eretta; c’è poi Pushup, si parte con le mani all'altezza delle spalle, in modo tale Marika Di Bella Arianna Torrao (3°B Tc) IL Numero 20 PERCHE’ Pagina 35 ” … i l l e n r o f e a c i s ni “Tra mu a Andreina Nasca f.ss Intervista alla pro Quale ricordo porta con sé della sua esperienza di docenza al San Benedetto? Sono stati anni bellissimi e formativi! Il San Benedetto è una scuola unica e speciale: è immersa in un parco con piante, fiori, animali e tanto altro. E’ per la sua specialità che rimane nel cuore. Inoltre in quegli anni è nato un fortunato sodalizio artistico con l’amica e collega Fernanda Raponi, sodalizio che ci ha portato a suonare in tutto il mondo e che dura tutt’oggi Ora lei sta frequentando il BioCampus ed è un'alunna! Può dirci cosa l'ha spinta a questa scelta? Senz’altro la mia irrefrenabile sete di conoscenza, unita alla mia passione per la cucina. L’opportunità di diventare “tecnico” per le preparazioni agroalimentari è sembrata un’occasione imperdibile, anche a una persona come me già super impegnata tra il lavoro di docente e quello di pianista, per giunta mamma di ben cinque figli! Vorrei essere di esempio ai miei figli ma anche ai miei alunni: se si ha un sogno, ed io ne ho ancora da realizzare, bisogna andare fino in fondo! Sappiamo della sua passione per la cucina. Può dirci qualcosa della sua esperienza al programma televisivo Masterchef? La partecipazione al famoso reality per cuochi amatoriali è stata per me un’esperienza incredibile: per accedere alla trasmissione, tra i vari casting, ho dovuto superare più di 15.000 concorrenti. Sono venuta a contatto con persone piene di estro e creatività. Una terribile ferita al dito, mai andata in onda, mi è costata l’eliminazione in terza puntata. Resta comunque la soddisfazione di essere arrivata dove credevo fosse inarrivabile! I giudici di Masterchef sono così severi come appare nella messa in onda oppure dietro le telecamere si mostrano più disponibili? Durante la trasmissione si devono attenere scrupolosamente al format americano, e come da contratto, criticano, giudicano, sbraitano, e ahimè, talvolta offendono. Fuori onda invece sono tutt’altro: simpatici e affabili, pronti anche a dare qualche consiglio. La TV, si sa, è un grande show, dove spesso l’unica logica è quella degli ascolti Quale tipo di competenza in cucina è richiesta, a suo avviso, ai concorrenti di Masterchef? Oltre a una grande dose di passione per la cucina, a mio avviso, chi volesse tentare l’avventura di Masterchef deve avere senz’altro sangue freddo davanti alle telecamere e, sicuramente, una qualità artistica (c’era il tatuatore, il regista, la pittrice, lo scrittore, il coreografo…). Questo connubio rende “appetibile” un’eventuale partecipazione alla trasmissione. Poi non saprei….magari gli sono risultata simpatica (ride) In che modo, nella sua quotidianità, lei porta avanti la passione per la cucina? L’esperienza televisiva ha sicuramente tirato fuori un lato nascosto della mia creatività culinaria. Pian pianino il mio tipico concerto classico ha lasciato il posto a uno spettacolo più estroso in cui convivono la mia passione per la musica e quella per la cucina. L’ho chiamato “Musica per il palato”. Si tratta di un “cooking e music show” in cui mi diverto a sorprendere gli ospiti sia suonando brani classici meravigliosi quali Bach, Rossini, Debussy, ovviamente in abito da sera, sia intrattenendoli con grembiule e tegami proponendo piatti creativi del mio repertorio. A fine spettacolo, ovviamente, si mangia! Lei è anche un'ottima pianista! Trova che possa esserci un qualche legame tra il piacere dato dalle note e quelli dato dal cibo? “Comporre” ha lo stesso significato in entrambi i contesti: con le note si creano musiche meravigliose, mentre con gli ingredienti si creano piatti fantastici. Secondo il mio stato d’animo posso esprimermi al pianoforte, compagno di viaggio di tutta una vita, o altrimenti in cucina. Oppure, quando sono in vena, come ho già detto, posso abbinare musica e cucina con un risultato tutto da scoprire! A cura di Fabio Della Corte IL Numero 20 PERCHE’ Pagina 36 IATI UC SCOTTI E BR IL SEDANO Il sedano (Apium Graveolens L.) appartiene alla famiglia delle Ombrellifere come la carota, il finocchio e il prezzemolo. Esso vanta spiccate proprietà terapeutiche. E’ una pianta erbacea biennale largamente coltivata in Italia e di comune utilizzo in cucina. Cresce spontaneo nei luoghi erbosi e paludosi e può raggiungere gli 80/100 cm di altezza. Le foglie sono composte da 3-5 segmenti dentellati, di colore verde scuro e un picciolo carnoso, che costituisce la parte commestibile della pianta. Tuttavia del sedano si utilizzano anche i semi, le radici e i frutti, raccolti a fine agosto. Le specie di sedano sono numerose e si distinguono per diverse particolarità tra cui il colore, il periodo di fioritura e il metodo di conservazione. Il sedano, ha poche calorie: apporta circa 18 Kcal per 100 grammi. Gli steli del sedano contengono importanti quantità di potassio, fosforo, magnesio, calcio, vitamine C, E, K e alcune vitamine del gruppo B mentre nelle foglie racchiudono grandi quantità di vitamina A. Del sedano a scopo terapeutico si utilizzano le radici, le foglie e i semi. Questo ortaggio contiene Luteolina, un antiossidante che svolge un’azione protettiva per il cervello. Dalle foglie si estrae un succo dalle grandi proprietà terapeutiche. Tutta la pianta possiede virtù diuretiche e depurative. I frutti e le radici sono un ottimo diuretico, contro la ritenzione idrica, nei problemi renali, della vescica e nelle nefriti. Se consumato regolarmente, il sedano contrasta il colesterolo, regola la pressione del sangue, svolge un’azione anti tumorale, stimola e migliora la digestione e aiuta a con- trastare i reumatismi e l’insufficienza epatica. Visto tutte queste proprietà ci sembra opportuno proporre 2 ricette a base di sedano! meno liquida, lasciatela bollire per alcuni minuti. Servite con una generosa manciata di pecorino grattugiato! ANTIPASTO DI SEDANO CREMA DI SEDANO VELLUTATA Ingredienti (10 porzioni): 10 pezzi di sedano tenero 2 caprini 10 gherigli di noce Olio sale pepe q.b. Preparazione Ingredienti 3 cespi di sedano bianco 1 scalogno 700 ml di brodo 200 gr di patate lesse Olio Sale pepe Pecorino grattugiato Lavare e tagliare a pezzi (circa 5 cm) del sedano non filamentoso (cuore della pianta), asciugare. In una ciotola schiacciare il formaggio fino a ridurlo a mousse, aggiungere olio a filo, un pizzico di sale, eventualmente pepe. Aggiungere i gherigli di noce sminuzzati e amalgamare il tutto. Riempire la scanalatura del sedano con il composto preparato. Preparazione Lavate e pulite il sedano, accertandovi di togliere i fastidiosi filamenti: tagliate quindi lo scalogno e il sedano a fettine sottili. Fate rosolare in una padella lo scalogno e, appena sarà dorato aggiungete il sedano. Tagliate a dadini le patate lesse, aggiungetele al sedano e coprite con il brodo. Lasciate cuocere per circa 10 minuti e passate quindi tutto con il frullatore: se desiderate una zuppa Buon appetito!!! Giorgia Tolli (2°B Alb.)