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Ci teniamo stretti fegato, reni, cuore, polmoni e pancreas

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Ci teniamo stretti fegato, reni, cuore, polmoni e pancreas
PER SAPERNE DI PIÙ
@ www.swisstransplant.org
www.transplantinfo.ch
IL CAFFÈ 16 settembre 2012
C1ATTUALITÀ
7
SÌ O NO
GLI OSPEDALI
LA LISTA D’ATTESA
Il “consenso
presunto”, ovvero
sì all’espianto in
assenza di un
esplicito dissenso,
incrementerebbe
gli organi a
disposizione
Sono sei, in
Svizzera, i centri
ospedalieri
attrezzati per i
trapianti: Losanna,
Ginevra, Basilea,
Berna, Zurigo
e San Gallo
In Svizzera sono
1092 (30 in Ticino)
le persone in lista
d’attesa per un
organo nuovo.
L’attesa media per
paziente è
di 305 giorni
Per saperne di più
109
289
109
Ci teniamo stretti fegato, reni,
cuore, polmoni e pancreas,
ma potremmo doverli donare
Rene
Fegato
1185
Organi
trapiantati
nel 2011
in Svizzera
Legenda
Eseguiti In attesa
Pancreas
28
84
Per far fronte alla mancanza di organi Berna punta al ‘silenzio assenso’
24 Rene
PATRIZIA GUENZI
Sapevate che abbiamo il dieci per
cento in più di rischio di essere un
giorno sulla lista di attesa per un
organo da trapiantare che non di
diventare noi stessi donatori? Una
malattia congenita, un tumore,
ma anche una “semplice” trasfusione di sangue possono farci finire dritti in un centro trapianti
(vedi testimonianza sotto). Eppure, fatichiamo ancora a donare
il nostro fegato, pancreas, rene,
cuore, intestino tenue o polmone
in caso di morte. Con neanche 13
donatori l’anno per milione di abitanti, la Svizzera è il fanalino di
Il chirurgo: “Non
credo che la Svizzera
sia pronta per questa
soluzione e non penso
che servirebbe molto”
coda in una realtà europea molto
più generosa (Francia 25 e Spagna
oltre 35). Così, ogni tre giorni un
paziente muore per la mancanza
di un organo. Ma presto potremmo dover tutti mettere a disposizione i nostri organi. Berna
sta valutando, difatti, l’ipotesi del
“presunto consenso”, detto anche
“silenzio assenso”, ovvero in mancanza di un esplicito rifiuto si procede all’espianto.
Quest’anno non ce l’hanno fatta
39 persone, 61 nel 2011 e 59 nel
2010. L’anno scorso, sempre in
Svizzera, sono stati trapiantati 510
organi, a fronte di un bisogno di
oltre il doppio. Rene e fegato i più
richiesti. Ma ora il Consiglio federale dovrà prendere in mano e decidere sulla proposta di Felix
Gutzwiller ferma da due anni. Il
medico e consigliere agli Stati Plr
chiede che, in assenza di un dichiarato rifiuto, ogni cittadino sia,
di fatto, un potenziale donatore.
“Ci obbligherebbe tutti a prendere
una posizione”, commenta il dottor Franz Immer, direttore di Swisstransplant. La fondazione, re-
San Gallo
Basilea
60 Rene
Zurigo
12 Cuore
24 Polmone
40 Rene
Losanna
Ginevra
Organi trapiantati
nel 2011 nei sei centri
ospedalieri del Paese
14 Cuore
30 Polmone
47 Fegato
100 Rene
17 Pancreas
Berna
10 Cuore
31 Fegato
31 Rene
Cuore
36
Polmone
88
54
113
31 Fegato
27 Rene
11 Pancreas
1 Intestino tenue
sponsabile dell’attribuzione degli
organi a livello nazionale, recentemente ha realizzato un sondaggio: tre quarti degli interpellati
hanno già riflettuto sul tema, ma
tra questi solo uno su quattro ha
nel portafoglio una “carta di donatore”.
La proposta di Gutzwiller fa discutere. Il timore è che, una volta
morti, il nostro corpo diventi una
sorta di magazzino di pezzi di ricambio: “Macché. Anche in mancanza di precise indicazioni, se i
familiari non sono d’accordo non
si procede ad alcun espianto di organi”, ribatte Carlo Schönholzer,
caposervizio di nefrologia e emodialisi dell'ospedale Civico di Lu-
Fonte: Swisstransplant
gano e rappresentante della Svizzera italiana nel comitato direttivo
di Swisstransplant. “Effettivamente, i Paesi che hanno applicato il principio del ‘silenzio-assenso’, come l’Austria, hanno registrato un aumento degli organi a
disposizione - spiega -. Mentre
sono calate le donazioni da vivente, che in Svizzera sono pari a
quelle dopo la morte”. Scettico, invece, Pietro Majno, medico trapiantologo all'ospedale cantonale
di Ginevra: “Non credo che la
Svizzera sia pronta a questa proposta e non penso
che aumenterebbe
sostanzialmente il
numero dei dona-
tori”. Tuttavia, qualcosa per alleggerire una lista d’attesa pesante 1092 persone in Svizzera (dato aggiornato a settembre), 30 in Ticino
- bisognerà fare.
“Malgrado cinque anni fa sia entrata in vigore la legge sui trapianti
e la creazione di un sistema nazionale di attribuzione il numero di
donatori non è aumentato”, nota
laconico Immer, secondo cui una
maggiore collaborazione degli
“attori” in causa sarebbe un bel
passo avanti. “Le casse malati spiega - potrebbero chiedere la disponibilità a donare
ai propri assicurati.
Tutto ciò eviterebbe
di lasciare l’onere
La proposta
“Dopo la mia
esperienza, tutti in
famiglia ma anche
conoscenti e amici
si sono convinti”
della decisione ai familiari e di
perdere tempo prezioso prima
dell’espianto. Tante vite si potrebbero salvare”. Già, se poi quella
vita è la nostra, o quella di un nostro familiare, dovrebbe importarci eccome, visto che tutti potremmo un giorno avere necessità
di un organo per sopravvivere.
Eppure, la gran parte di noi non si
La testimonianza
“Se tutti avessimo la ‘carta’
si salverebbero molte vite”
“Per una trasfusione di sangue
ho dovuto subire un trapianto”
“Se tutti avessimo una ‘carta di donatore’ nel portafogli si salverebbero molte vite”. È la soluzione, un po’
provocatoria, di Franz Immer, direttore di Swisstransplant, per far fronte alla grave penuria di organi con
cui la Svizzera deve fare i conti . Ogni tre giorni una
persona muore proprio perché non s’è trovato in
tempo utile un organo compatibile. Mentre la lista
d’attesa s’allunga: se alla fine di giugno di quest’anno
erano1064 i pazienti in “aspettativa”, nemmeno due
mesi dopo, il 10 settembre, sono saliti a 1092.
Nessuna malattia grave ha portato, 17 anni fa, Dagmar
Rezzonico, di Viganello, sul lettino della sala operatoria del centro trapianti di Ginevra. “È stato tutto per
una trasfusione di sangue avvenuta quasi vent’anni
prima - spiega la donna, oggi 76enne -. In tutti quegli
anni mai avuto alcun disturbo. Poi, ricordo che mi trovavo in vacanza, un giorno ho vomitato sangue. Il mio
fegato era spacciato. Ma è andato tutto velocemente.
Sono stata super fortunata. Solo due giorni in lista d’attesa e poi il volo verso Ginevra”.
La “carta di donatore”
certifica che la persona
è disposta a dare
i propri organi
pone il problema, preferisce non
affrontare l’argomento. E le donazioni calano in modo preoccupante. Anche in Ticino, cantone
più generoso di altri, ma i cui numeri hanno registrato un tonfo.
“L’anno scorso i donatori sono
stati solo sei, a fronte dei quattordici dell’anno prima”, precisa Luciano De Lorenzi, presidente
dell’Associazione Amici Swiss
Transplant che da anni si batte
per sensibilizzare l’opinione pubblica.
Mentre chi ha trascorso quasi due
anni sulla lista d’attesa - la media è
di 305 giorni - sa bene cosa significa incrementare i donatori. “Se
non fosse stato per la generosità di
quella persona che otto anni fa mi
ha donato il suo fegato, oggi non
sarei qui a risponderle al telefono.
Ero spacciato, sarei morto di lì a
poco”, dice Ivano Guidi, 52 anni, di
Osogna. Lui è un sopravvissuto.
Uno che ce l’ha fatta, malgrado
una malattia molto rara che stava
minando il suo fisico. E oggi testimonia l’importanza di sensibilizzare e informare. Come Luciano
Passera, 68 anni, di Agno, che da
tre anni vive grazie al cuore di un
altro: “Tutta la mia famiglia, amici
e conoscenti dopo la mia esperienza sono diventati donatori. La
morte è morte, non c’è più nulla
da fare. E allora perché non salvare un’altra vita?”.
[email protected]
Il Ministero pubblico della Confederazione chiede alla procura di Cremona gli atti dell’inchiesta sulle puntate clandestine
Svolta sul “calcio scommesse”
La svolta si attende nelle prossime ore. Perché questa potrebbe essere una settimana decisiva per l’inchiesta sul calcioscommesse che più va avanti e più
riserva sorprese. E la svolta potrebbe arrivare direttamente dalla Svizzera. Da Berna. I magistrati di
Cremona, da mesi impegnati in complicate indagini
che hanno coinvolto decine di calciatori, attendono
i risultati di diverse rogatorie internazionali che permetteranno di svelare il nome del “mister X” che ha
un conto in una banca elvetica in cui sono confluiti i
guadagni di diverse “puntate”. E sempre nei prossimi giorni, almeno da quanto si assicura negli ambienti giudiziari in Italia, dovrebbe costituirsi Almir
Gegic, l’ex calciatore del Chiasso accusato d’essere
ai vertici dell’organizzazione che gestiva le scommese clandestine a suon di milioni, e ancora latitante.
La magistratura federale, sempre nei prossimi
giorni, dovrebbe a sua volta ricevere dall’Italia ulteriori documenti giudiziari che potrebbero a questo
punto dare uno scossone all’indagine avviata anche
in Svizzera dopo la segnalazione della Federazione
Ti-Press
Si cerca in Svizzera il Mister X titolare dei depositi bancari
LO “ZINGARO”
Almir Gegic,
ex Chiasso
e Rancate,
potrebbe
costituirsi a breve
calcio elvetica. La Federazione ha, difatti, chiesto al
Ministero pubblico federale di far chiarezza dopo le
notizie giunte dall’Italia sul coinvolgimento di diversi giocatori e dirigenti di club elvetici.
Secondo i giornali italiani, che citano fonti anonime
della Procura di Cremona, Berna a questo punto potrebbe procedere con l’ipotesi del reato di riciclaggio, visto che i soldi potrebbero essere frutto delle
“combine” che hanno fatto finire nei guai una ventina di calciatori e sotto indagine quella che è stata
definita una ramificata organizzazione capace di
gestire scommesse milionarie, molte su gare svizzere. Ma chi è il “mister X” che avrebbe intestato il
conto in Svizzera a un prestanome? Inizialmente
era venuto fuori il nome dell’ex capitano dell’Atalanta, Cristiano Doni. Ma il suo legale, Salvatore
Pino, ha immediatamente precisato che il calciatore
“non ha ricevuto alcun invito a comparire di fronte
alle autorità elvetiche o italiane, nell’ambito dell’indagine sul riciclaggio svizzero dei proventi del calcio-scommesse, riferita da molti siti internet”.
m.sp.
Lo studio medico
Dr.med. Hubert Faessler
Specialista FMH medicina interna generale
Corso San Gottardo 89
6830 Chiasso
si è trasferito dal 1 agosto 2012 presso:
Corso San Gottardo 6
6830 Chiasso
www.centromedico.ch
è condiviso con i colleghi:
Dr.med. Alessandro Rizza
Specialista FMH medicina interna generale
Dr.med. Manuel Weibel
Specialista FMH medicina interna generale
Dr.med. Massimo Odorico
Specialista FMH medicina interna generale
E con la collaborazione di ulteriori specialisti
Per appuntamenti telefonare al 091.6836474/75
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