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Militare suicida, cordoglio ai funerali

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Militare suicida, cordoglio ai funerali
IL QUOTIDIANO - Mercoledì 31 Dicembre 2014
Latina
11
Al Santa Maria Goretti i medici del reparto di terapia Intensiva risolvono con successo un caso disperato
Salvata da una tracheotomia
Dopo l’intervento ad un’ernia cervicale il picco ipertensivo e l’ematoma che rischiava di soffocarla
DI ELISA FIORE
i è salvata grazie alla perizia dei
medici neurochirurghi e dell’anestesista del Santa Maria Goretti
che la teneva sotto osservazione, nel
reparto di terapia intensiva, dopo quello
che in genere viene definito un intervento di routine ma con rischi di complicazioni sempre in agguato.
E’ stato così che due giorni fa una
donna ricoverata nel reparto di Neurochirurgia del nosocomio pontino, è
stata sottoposta ad un intervento di
ernia cervicale. Un operazione che
non di rado presenta le sue inequivocabili difficoltà post operatorie. A
maggior rischio gli obesi e gli ipertesi, così come nel caso della paziente
in questione.
S
IN EMERGENZA
LA FERITA
ALL’ALTEZZA
DEL COLLO ERA
SANGUINANTE
E TROPPO AMPIA.
QUASI IMPOSSIBILE
SCORGERE LA TRACHEA
La signora C.M.R., nata 55 anni fa
a Latina, dove risiede con la sua
famiglia, si è sottoposta ad intervento
chirurgico tre giorni fa. L’intervento
operato dai bravi neurochirurghi
Franco e Rasile, perfettamente riuscito. Nella tarda serata i medici di
guardia del reparto, però, hanno notato un picco ipertensivo. La pressione arteriosa della donna era schizzata
tra i 110/190 ed un evidente sanguinamento all’altezza della ferita chirurgica.
Verso le 23 la paziente ha iniziato a
manifestare affaticamento respirato-
rio, dando evidenti cenni di difficoltà
anche nella deglutizione mentre dal
grande ematoma che si era formato
dopo l’intervento, il sanguinamento
iniziava a farsi più importante.
Restava poco tempo a disposizione
per salvare la paziente che stava rischiando di rimanere soffocata proprio dal suo stesso liquido ematico. Si
è tentato così di rintracciare l’otorino,
che purtroppo è “reperibile”, quindi
non operativo in sede fissa, e con dei
tempi di intervento troppo lunghi per
un’attività «in urgenza-emergenza».
E’ stato così che i medici del reparto
di terapia Intensiva si sono trovati
davanti ad un bivio, prendere una
decisione in una manciata di secondi
per scongiurare il decesso - certo della donna, per soffocamento. Poco
dopo le 23, allorchè i medici si sono
resi conto che era di fatto impossibile
intubarla a causa del poderoso ematoma che impediva il successo
dell’intervento, la decisione di praticare una tracheostomia assunta con
grande determinazione dal medicoanestesita Carlo Iavarone dell’Unità
Operativa Semplice in turno presso il
reparto di Terapia Intensiva del Santa
Maria Goretti. L’operazione chirurgica riuscita con successo ha permesso di creare, a livello del collo, una
via di passaggio per l’aria destinata ai
polmoni. La donna è tornata così a
respirare con i suoi polmoni e grande
è stata la gioia dei medici che hanno
potuto constatare il successo di
un’operazione invasiva, per certi versi drammatica, ma che ha restituito
alla donna la possibilità di continuare
a vivere. Un caso di buona sanità, e di
buone pratiche medico-chirurgiche
con cui auspichiamo di poter aprire
una nuova pagina di storia anche per
questa provincia a partire da domani.
IL DRAMMA A ROMA
Militare suicida,
cordoglio ai funerali
rande cordoglio ieri
a Borgo Podgora
per i funerali di un
militare di 46 anni che si è
suicidato a Roma alla vigilia di Natale. La scomparsa
dell’uomo ha destato profonda commozione nella
frazione che si trova alle
porte del capoluogo pontino.Il corpo dell’uomo era
stato trovato privo di vita
la sera del 24 dicembre
all’interno del Centro Alti
Studi della Difesa (Casd) di
via della Lungara a Roma.
Sul posto della tragedia
erano intervenuti i carabi-
G
LA CHIESA
DI BORGO PODGORA
IERI A PODGORA
L’ULTIMO
SALUTO
AL MARESCIALLO
nieri della stazione Trastevere allertati da una telefonata della moglie del militare che era molto
preoccupata perché il marito non tornava a casa dal
lavoro per cena. L’uomo
era in servizio presso l’ente
di formazione ed è stato
trovato in una stanza adibita a spogliatoio impicca-
to con la cintura dei pantaloni legata alla maniglia
della porta e poi passata sul
montante. Il Casd è l’organismo di studio di più alto
livello nel campo della formazione dirigenziale e degli studi di sicurezza e di
difesa. Il presidente del
Centro dipende direttamente dal Capo di Stato
Maggiore della Difesa ed è
assistito, per l’esercizio
delle sue funzioni, da un
Consiglio Direttivo da lui
stesso presieduto, composto dai Direttori Coadiutori militari e civili dello Iasd,
dal direttore dell’Issmi, dal
direttore del CeMiSS e dal
Capo di SM, con compiti di
Segretario.
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