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“Letterature dal fronte” con la professoressa Parsi

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“Letterature dal fronte” con la professoressa Parsi
IL QUOTIDIANO - Sabato 14 Febbraio 2015
Cassino
4
LA SEDE DEL LICEO
VARRONE DOVE
DOMANI ARRIVERÀ
LA PROFESSORESSA
PARSI PER
L’INCONTRO
PAOLA U
n dialogo a più voci
coinvolgendo direttamente gli studenti dei
sette istituti superiori che hanno
aderito alla rete promossa
dall’associazione "Letterature
dal fronte" con la professoressa
Maria Rita Parsi.
Professoressa Parsi l'appuntamento di oggi è il terzo che la
vedrà a Cassino, cosa si aspetta
dall’incontro con gli studenti?
«Innanzitutto farò ascoltare loro
che cosa dicono gli anziani, gli
adulti dei giovani. E leggerò una
serie di documenti che sembrano
detti oggi e in realtà appartengono ad un passato remoto di migliaia di anni fa. È una provocazione, un gioco culturale che
voglio fare con loro per mettere
in evidenza quanto è importante
la considerazione che gli adulti
hanno dei giovani. Gli adulti, gli
educatori hanno la tendenza a
giudicare negativamente quello
che nei giovani non corrisponde
alla loro mentalità. In questo momento siamo di fronte ad un gap
generazionale enorme tra mondo
reale e mondo virtuale. Sono
giovani che hanno sovvertito, in
alcuni casi i ruoli e i valori: prima
vengono gli strumenti di comunicazione di massa, poi la famiglia, poi la scuola. È molto importante il cambiamento che sta
avvenendo. Molto spesso i genitori sono analfabeti dal punto di
vista tecnologico o poco alfabetizzati. Non c'è una cultura che
segue i bambini che, invece fin
da piccoli, usano gli strumenti
virtuali. Voglio indagare quello
che è il loro rapporto con il
mondo della comunicazione on
line, quali sono i loro viaggi nel
mondo virtuale, come comunicano tra loro utilizzando gli strumenti tecnologici e quanto il virtuale ha preso il sopravvento sul
mondo reale. Mi piacerà ascoltarli oltre che stimolarli».
Di recente è intervenuta sui
modelli educativi rappresentati dalle pop star adolescenti.
Non saranno anche modelli un
po’ sessisti?
«Sono pesantemente sessisti. Sono modelli educativi fatti di personaggi che ad esempio usano un
Oggi all’auditorium del Liceo Varrone l’incontro con gli studenti
“Letterature dal fronte”
con la professoressa Parsi
INTERVISTA
CON IL MEMBRO
DELLA COMMISSIONE
ONU PER I DIRITTI
DEI BAMBINI
E CELEBRE
PSICOLOGA E
PSICOTERAPEUTA
linguaggio violento e volgare. I
ragazzini imitano questi personaggi soprattutto perché possono
rivedere le loro performance su
internet. E nel mondo virtuale
c’è molto sessismo, con provocazioni che coinvolgono le figure
femminili propongono modelli
superficiali. Non abbiamo modelli di figure formidabili che
veicolano idee, che fanno battaglie per i diritti umani. Ci sono
figure che consigliano come vestirsi, come truccarsi, come indossare un cappello, che musica
ascoltare. Ci sono figure femmi-
nili che propongono modelli legati al consumismo, al fashion,
non certo figure formidabili. Nei
giochi on line ci sono donne che
vengono aggredite, ci sono prostitute, si propongono modelli
aggressivi con donne trasgressive che per questo vengono punite».
Lei ha già collaborato con la
dottoressa Clara Abatecola e
con l’associazione “Letterature dal fronte” che tenta di attualizzare il tema dei conflitti,
come reagiscono i ragazzi alla
guerra?
«I ragazzi sono molto interessati
a capire di più sulla guerra, ne
leggono sui libri di storia, seguono le notizie sui media, sono
curiosi, soprattutto i maschi, di
capire come nascono e come si
gestiscono i conflitti. C'è un interesse per le ripercussioni sulla
gente comune, per le torture. C'è
un risveglio di attenzione per
tutto quello che riguarda la guerra nella vita quotidiana. Con tutto
quello che distrugge, a cominciare dalla perdita della propria incolumità. È questo che cercano
di capire i ragazzi. È come se
attraverso i libri, i media, i giochi
cercassero di capire la morte.
L’adolescenza è il momento in
cui avviene la scoperta della
morte».
Lei è parte della commissione
Onu per i diritti del bambino
«Negli incontri con i ragazzi evidenzio quali sono i loro diritti, ad
esempio a non essere sfruttati,
arruolati, torturati. È importante
che sappiano cosa accade intorno
a loro, ai loro coetanei nel resto
del mondo. È vero che nelle case
ci sono conflitti, è vero che conoscono la guerra che c'è nel cuore
delle persone. Sono processi che
sono parte della vita di ogni essere umano. Gli adolescenti conoscono le guerre su tutti i fronti.
Questa mattina farò di tutto per
coinvolgerli per capire cosa assorbono del mondo intorno a loro
reale e virtuale».
L’incontro si terrà questa mattina
presso l’Auditorium del liceo
Varrone e sarà introdotto dal preside Filomena de Vincenzo a cui
seguiranno gli interventi del presidente di Letterature dal fronte
Federico Sposato e del segretario
dell’associazione Clara Abatecola.
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