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Composizione acciai
Composizione degli acciai Conoscere bene per comprare meglio Manuele Dabalà Dip. Ingegneria Industriale Università di Padova 5 novembre 2013 Introduzione Cos’è l’acciaio? Norma UNI EN 10020/01 Materiale il cui tenore in massa di ferro è maggiore di quello di ciascuno degli altri elementi ed il cui tenore di carbonio è generalmente minore del 2%, e contenente altri elementi. 5 novembre 2013 Introduzione Dalla definizione si intende che l’acciaio è costituito principalmente da ferro con quantità variabili di carbonio. Oltre a questi 2 elementi, altri alliganti in quantità più o meno elevata possono essere presenti nell’acciaio. La norma suddivide e classifica gli acciai in: acciai non legati e acciai legati 5 novembre 2013 Acciai non legati Acciai legati Viene invece considerato acciaio legato qualsiasi acciaio il cui tenore di almeno un elemento in lega superi il valore indicato in tabella Convenzione si definisce acciaio bassolegato un acciaio in cui il tenore di qualsiasi elemento in lega è < 5 %, mentre acciaio altolegato un acciaio in cui vi sia almeno un elemento in lega con tenore superiore al 5 % 5 novembre 2013 Ferro 1,2,3,4 grani 5 bordo grano 5 novembre 2013 Ferro Struttura dei grani e dei bordi di grano 5 novembre 2013 Ferro La disposizione degli atomi del ferro è di due tipi a seconda della T La transizione avviene a 912°C 5 novembre 2013 Ferro Variazioni della struttura con la temperatura 5 novembre 2013 Acciaio Se nel ferro viene sciolto carbonio si ottiene l’acciaio Il carbonio produce una modifica delle temperature alle quali avvengono le trasformazioni della struttura del ferro Questo effetto è visibile nel diagramma Fe-C 5 novembre 2013 Acciaio 5 novembre 2013 Acciaio Variazioni della struttura in raffreddamento 5 novembre 2013 Acciaio 5 novembre 2013 Acciaio Variazioni della struttura in raffreddamento 5 novembre 2013 Acciaio 5 novembre 2013 Ferro La perlite presenta una struttura a lamelle di Fe a e di Fe3C 5 novembre 2013 Acciaio Se il raffreddamento avviene rapidamente si inibisce la formazione di Fe3C e si ottiene una struttura metastabile detta martensite 5 novembre 2013 Acciaio Vi sono due tipi di martensite 5 novembre 2013 Acciaio Vi sono due tipi di martensite 5 novembre 2013 Acciaio La martensite è dura e fragile e la sua durezza dipende dal contenuto di C 5 novembre 2013 Acciaio La T alla quale si forma la martensite dipende dal tenore di C così come la quantità di austenite residua 5 novembre 2013 Acciaio Un successivo riscaldamento provoca la scomparsa della martensite e la formazione di carburi. In questo modo si ottiene elevata resilienza 5 novembre 2013 Elementi alliganti Negli acciai oltre al carbonio vi sono altri elementi che influenzano le proprietà del materiale Gli elementi alliganti si possono dividere in due gruppi: Elementi che espandono il campo austenitico (gammageni) Elementi che riducono il campo austenitico (alfageni) 5 novembre 2013 Elementi alliganti Ni, Mn, Co, Rh, Ru, Pt Si, Al, P, Be, Cr, Mo, W, Ti C, N, Cu, Zn, Au Zr, Ta, Nb, B Elementi alliganti Gli elementi gammageni aumentano l’intervallo delle temperature di trasformazione austenitica Diminuiscono la T - e aumentano T L’effetto maggiore lo mostrano il Nickel e il Manganese Carbonio e Azoto hanno lo stesso effetto ma solubilità limitata 5 novembre 2013 Elementi alliganti Gli elementi alfageni riducono l’intervallo delle temperature di trasformazione austenitica Aumentano la T - e diminuiscono T L’effetto maggiore lo mostrano il Silicio, il Cromo e il Molibdeno Cromo, Molibdeno, Tungsteno e Vanadio formano carburi che induriscono l’acciaio 5 novembre 2013 Elementi alliganti Gli elementi alliganti cambiano inoltre il valore del carbonio all’eutettoide 5 novembre 2013 Elementi alliganti Negli acciai gli elementi alliganti possono trovarsi: in soluzione solida in forma di composti intermetallici come ossidi, solfuri o altre forme di inclusioni come carburi Elementi che formano carburi: Cr, Mn, Mo, W, V, Ti, Nb Elementi che non formano carburi: Ni, Si, Co, Al, Cu e N 5 novembre 2013 Elementi alliganti Gli elementi formatori di carburi hanno un forte effetto di indurimento dell’acciaio quando, mediante trattamento termico, si provoca la formazione dei carburi. I carburi possono però sciogliersi quando l’acciaio viene scaldato ad alta T per lunghi tempi di permanenza. 5 novembre 2013 Elementi alliganti 5 novembre 2013 Elementi alliganti Tutti gli elementi alliganti modificano le curve di trasformazione al raffreddamento 5 novembre 2013 Elementi alliganti Inoltre abbassano la T di trasformazione martensitica (ad eccezione di Al e Co) 5 novembre 2013 Elementi alliganti Questo fa si che maggiore è il contenuto di elementi, maggiore è la temprabilità 5 novembre 2013 Elementi alliganti La maggiore temparabilità dovuta agli elementi alliganti tuttavia produce una riduzione della saldabilità Si ha la tendenza a formazione di martensite nelle zone termicamente alterate 5 novembre 2013 Elementi alliganti Gli elementi formatori di carburi inibiscono la crescita del grano durante il riscaldamento Maggiore resistenza a caldo 5 novembre 2013 Elementi alliganti Alluminio (0.95-1.30%): disossidante. Usato per limitare la crescita del grano austenitico. Boro (0.001-0.003%): Aumenta la deformabilità e la temprabilità. Molto efficace negli acciai a basso carbonio. Cromo (0.5-18%): Component chiave. Aumenta resistenza a corrosione, temprabilità, resistenza e antiusura 5 novembre 2013 Elementi alliganti Cobalto: Aumenta resistenza ad alta T. Rame (0.1-0.4%): elemento residuo. Aumenta fragilità e resistenza a corrosione Piombo: Aumenta truciolabilità. Manganese (0.25-13%): Aumenta resistenza ad alta T (rimuove i solfuri di ferro). Aumenta la duttilità e la resistenza ad usura 5 novembre 2013 Elementi alliganti Molibdeno (0.2-5.0%): Aumenta temprabilità e resistenza ad alte T, resistenza a corrosione. Nickel (2-20%): Aumenta resistenza a impatto, corrosione e tenacità a basse T. Niobio: forma carburi duri, aumenta snervamento e carico di rottura. Riduce l’ingrossamento del grano. 5 novembre 2013 Elementi alliganti Fosforo: dannoso, usato talvolta per aumentare truciolabilità Silicio (0.2-2.0%): Aumenta elasticità provoca ingrossamento della grana, disossidante. Zolfo (0.08-0.15%): in piccola quantità aumenta truciolabilità, peggiora le proprietà a caldo dell’acciaio 5 novembre 2013 Elementi alliganti Titanio: Aumenta resistenza meccanica e a corrosione, limita crescita del grano. Tungsteno: Produce carburi molto stabili e affina la grana incrementando durezza ad alta T. Vanadio (0.15%): Come titanio e niobio, produce carburi stabili che aumentano la resistenza ad alta T e promuove l’affinamento della grana cristallina 5 novembre 2013 Acciai strutturali Vengono designati in base al carico di snervamento minimo in N/mm2 del prodotto con spessore più ridotto 5 novembre 2013 Acciai strutturali Vengono designati in base al carico di snervamento minimo in N/mm2 del prodotto con spessore più ridotto 5 novembre 2013 Acciai strutturali La saldatura degli acciai può essere eseguita con uno dei procedimenti all’arco elettrico codificati secondo la norma EN ISO 4063. Sono richieste caratteristiche di duttilità, snervamento, resistenza e tenacità in zona fusa ed in zona termicamente alterata non inferiore a quella del materiale base 5 novembre 2013 Acciai strutturali La composizione chimica ha notevole importanza sulla saldabilità 5 novembre 2013 Acciai strutturali La composizione chimica ha notevole importanza sulla saldabilità 5 novembre 2013 Acciai strutturali 5 novembre 2013 Acciai strutturali In presenza di tenori di carbonio equival. C > 0,22% > 0,41 e di spessori >= 40 mm , sono richieste precauzioni speciali per effettuare la saldatura, particolarmente per quanto riguarda il tenore di idrogeno del metallo fuso, la temperatura di pre-riscaldo e le condizioni di apporto termico. Gli acciai per impieghi a basse temperature (< -20 °C) non dovranno comunque avere un tenore di zolfo superiore a 0,010 %. 5 novembre 2013 Acciai strutturali Anche nelle norme di prodotto, di acciai ritenuti idonei ai vari processi di saldatura, “l’idoneità non è illimitata”, in quanto oltre alla qualità e quindi alla composizione chimica, entrano in gioco, altre varianti da non sottovalutare come per esempio lo spessore, la pulizia dei lembi di saldatura, la presenza di umidità ecc…. 5 novembre 2013 Acciai strutturali All’aumentare: - dello spessore della lamiera, - dei valori resistenziali, -della percentuale di carbonio equiv. aumenta quindi il rischio della formazione di cricche a freddo. Tale fenomeno pertanto può essere la conseguenza della presenza di idrogeno diffusibile nel metallo di saldatura, di una struttura fragile nella zona termicamente alterata e della concentrazione rilevante di sollecitazioni a trazione nel giunto saldato. 5 novembre 2013 Acciai strutturali S185 S235JR S235J0 S235J2 S275JR S275J0 S275J2 S355JR S355J0 S355J2 S355K2 5 novembre 2013 Le due lettere (JR, JO, J2 e K2) indicano l’attitudine all’insensibilità alla rottura fragile (in parole più semplici potremmo dire il comportamento del materiale sottoposto ad un urto). Acciai strutturali S185 S235JR S235J0 S235J2 S275JR S275J0 S275J2 S355JR S355J0 S355J2 S355K2 5 novembre 2013 Altre sigle che si possono trovare in queste tipologie di acciai sono Acciai strutturali Acciai strutturali La composizione chimica 5 novembre 2013 Acciai strutturali Fragilità alle basse temperature La scelta della qualità dell’acciaio e l’eventuale richiesta di ulteriori requisiti particolari dovrebbe essere fatta in modo da evitare fenomeni di rottura fragile. In particolare per la scelta della qualità dell’acciaio strutturale da impiegare a basse temperature possono essere utilizzate le tabelle seguenti 5 novembre 2013 Acciai strutturali 5 novembre 2013 Acciai strutturali Fragilità alle basse temperature La scelta della qualità dell’acciaio e l’eventuale richiesta di ulteriori requisiti particolari dovrebbe essere fatta in modo da evitare fenomeni di rottura fragile. In particolare per la scelta della qualità dell’acciaio strutturale da impiegare a basse temperature possono essere utilizzate le tabelle seguenti 5 novembre 2013 Qualità dell’acciaio La qualità dell’acciaio è determinata dai difetti presenti. Scheggiature, cricche e bolle (superficiali) Cricche, porosità, inclusioni e segregazioni (interni) Le inclusioni in genere sono i peggiori difetti nell’acciaio Acciai calmati con alluminio hanno maggiore contenuto di inclusioni 5 novembre 2013 Qualità dell’acciaio Le inclusioni di alluminio provocano la formazione di scheggiature o di microcricche 5 novembre 2013 Qualità dell’acciaio Rame e stagno sono particolarmente nocivi negli acciai Qualità dell’acciaio Il tipico problema che si riscontra è quello dell’hot shortness 5 novembre 2013 Qualità dell’acciaio La segregazione a bande degli elementi alliganti è un’altro dei principali problemi negli acciai strutturali Essa deriva da una segregazione durante la solidificazione. 5 novembre 2013 Qualità dell’acciaio Il principale elemento che provoca questo fenomeno è il Mn 5 novembre 2013 Qualità dell’acciaio Pertanto è importante che negli acciai strutturali non vi sia Mn > 1,8% Teoricamente è possibile ridurre il bandeggiamento mediante trattamento termico ma risulta troppo oneroso 5 novembre 2013 Qualità dell’acciaio Il fosforo è un potente infragilente dell’acciaio in quanto forma fasi eutettiche a bordo grano Comunemente non deve superare 0,04%, ma se sono richieste alte duttilità, esso deve essere il più basso possibile Vi sono acciai rifosforati con P= 0,1% che sono usati per rulli di laminazione 5 novembre 2013 Qualità dell’acciaio Cosa fare per sapere se l’acciaio è conforme. Verificare se le composizioni chimiche rientrano nelle specifiche Verificare che le specifiche siano adatte alla applicazione Misurare la durezzapuò essere una valida alternativa per gli acciai strutturali 5 novembre 2013 Qualità dell’acciaio La durezza da un valore approssimato del carico di resistenza dell’acciaio 5 novembre 2013 Qualità dell’acciaio Verificare se vi sono difetti caratteristici Se il pezzo è stato ricavato da deformazione plastica a caldo (forgiatura, laminazione..) vi possono essere filature, inclusioni, bruciature che possono influire negativamente sull’utilizzo 5 novembre 2013 Qualità dell’acciaio Verificare se vi sono difetti caratteristici Nel caso di getti vi possono essere cavità da ritiro, gocce fredde, soffiature, cricche a caldo sopratutto superficiali 5 novembre 2013 Qualità dell’acciaio Verificare se vi sono difetti caratteristici Nel caso di getti vi possono essere cavità da ritiro, gocce fredde, soffiature, cricche a caldo sopratutto superficiali 5 novembre 2013 Qualità dell’acciaio Verificare se vi sono difetti caratteristici Nel caso di saldature verificare la posizione del difetto Se sul il cordone probabilmente erano presenti soffiature, cricche sottopelle Se nella ZTA verificare le caratteristiche del metallo (composizione) 5 novembre 2013 Conclusione La composizione e la qualità dell’acciaio (assenza di difetti) sono fondamentali per un suo corretto impiego Ciononostante è fondamentale avere tutte le informazioni per poter eseguire correttamente la lavorazione e nel caso di problemi, risalire alla causa che ha scatenato il problema. 5 novembre 2013 5 novembre 2013