Comments
Description
Transcript
FURIA s.r.l. - Provincia di Piacenza
FURIA s.r.l. Fossadello di Caorso (PC) PROGETTO DI CAPTAZIONE E TRATTAMENTO EMISSIONI PRINCIPALI E SECONDARIE LA BO R - STUDIO DI RICADUTA DELLE EMISSIONI – Giugno 2013 Medicina e Sicurezza lavoro Igiene industriale Ambiente Acustica Ingegneria PREMESSA Nell’ambito della procedura di modifica A.I.A, è stato chiesto dalla Conferenza dei Servizi, di presentare una visione complessiva della problematica delle emissioni. Lo scopo del presente studio di ricaduta al suolo degli inquinanti emessi dallo stabilimento pertanto è quello di valutare predittivamente gli eventuali vantaggi attesi sulla qualità dell’aria della zona a seguito dell’entrata in esercizio del impianto di aspirazione ed abbattimento in progetto. La valutazione è effettuata considerando l’impianto completo, e cioè con la captazione e trattamento delle emissioni principali e secondarie. Verranno in seguito condotte 2 simulazioni relative ai seguenti scenari: Situazione ante operam generata da tutte le emissioni in atmosfera presenti, convogliate e diffuse Situazione post operam prodotta da una sola nuova emissione convogliata (3 torri abbattimento confluenti in un unico camino), non essendo più previste emissioni diffuse significative. I confronto dei dati ottenuti ci consentirà di valutare se l’ impianto proposto avrà o meno un impatto positivo sulla qualità dell’aria della zona oggetto di studio. Il quadro complessivo, che ne uscirà, sarà affetto da incertezza sicuramente molto minore di quella caratteristica delle singole simulazioni. Furia Caorso Ricaduta 2013 -1- Verranno pertanto approfonditi gli aspetti legati alla diffusione in atmosfera ed alla ricaduta al suolo degli inquinanti chimici immessi nell’ambiente dagli impianti impiegati nell’attività. Dagli studi già effettuati e presentati emerge che gli inquinanti più significativi sono: PM10; NH3 e SOV (BTX); le varie simulazione a questi faranno riferimento. Si ricorda che per inquinamento atmosferico si intende l’immissione nell’aria di sostanze di qualunque natura, che possano alterarne negativamente la qualità sino a renderla insalubre per cittadini e fauna nei luoghi di ricaduta; anche la deposizione al suolo (umida o secca) riveste notevole importanza; da essi si dipartono infatti quei percorsi indiretti di interazione che, attraverso l’accumulo degli inquinanti nel terreno, nella vegetazione e nelle catene alimentari, possono risultare più efficienti dell’inalazione diretta di aria contaminata nel convogliare l’inquinante verso il soggetto esposto; la deposizione si sviluppa attraverso processi di rimozione degli inquinanti dall’ atmosfera, che avvengono per via secca o umida. Il primo, attivo in assenza di precipitazioni, trasporta l’inquinante sulla superficie di deposizione tramite l’azione combinata di diffusione turbolenta, sedimentazione gravitazionale ed impatto inerziale. Il secondo coinvolge le precipitazioni (pioggia, neve, grandine) tramite processi di inglobamento dell’inquinante nelle nubi (“rainout”) e di dilavamento atmosferico (“washout”): quest’ultimo può considerarsi largamente prevalente su scale spaziali ridotte, quali quelle locali dell’area di incidenza della sorgente, mentre il primo è attivo soprattutto nel trasporto e la deposizione a grandi distanze. Il livello di inquinamento dell’aria e l’entità della sua deposizione al suolo dipendono dalla qualità e quantità di sostanza immessa, dalla interazione con l’atmosfera (condizioni meteorologiche), nonché dalla orografia del territorio. Furia Caorso Ricaduta 2013 -2- CARATTERIZAZIONE METEOCLIMATICA E DIFFUSIVA DELL’AREA L’atmosfera, nonostante la sua grande dimensione e la sua capacità di miscelazione e movimento, non può essere utilizzata come contenitore inesauribile; a livello locale possono verificarsi pertanto fenomeni di inquinamento a causa di immissioni di sostanze inquinanti troppo elevate rispetto alla capacità locale di diluizione e/o dispersione. Le condizioni meteo caratteristiche della zona, soprattutto i movimenti d’aria su microscala, sono determinanti nei fenomeni di inquinamento atmosferico. I suddetti movimenti investono zone di qualche chilometro quadrato in tempi dell’ordine di pochi minuti; su tempi più lunghi la dispersione è dovuta a fenomeni meteorologici su mesoscala (aree di centinaia di chilometri in tempi di giorni). Per valutare predittivamente gli effetti inquinanti della attività di trattamento rifiutii, il presente studio si riferirà alla microscala (normalmente definita nell’ordine di qualche chilometro). L'area oggetto di studio è caratterizzata da morfologia pianeggiante, che determina una diffusione degli inquinanti legata principalmente alla direzione e velocità dei venti, quota di mescolamento e classe di stabilità atmosferica. I dati climatologici, che caratterizzano in genere l’area in oggetto, possono essere così riassunti: L’attività anemologica in generale è molto ridotta: la velocità media mensile non supera i 2 m/s; le direzioni del vento prevalenti risultano quelle dell’ asse principale della valle del Po, cui si sovrappongono le componenti N-S dovute al regime locale di brezza delle valli appenniniche La temperatura media annuale può essere assunta pari a ~ 15 °C; quella media estiva pari a ~ 20 °C. L’altezza di rimescolamento può essere assunta in: - Periodo estivo 1000 m - Periodo invernale 300 m La precipitazione media può assumersi pari a: - Periodo estivo 400 mm - Periodo invernale Furia Caorso Ricaduta 2013 150 mm -3- La classificazione delle varie situazioni meteo in classi di stabilità dipende dal gradiente verticale di temperatura,dallo stato del cielo,dalla radiazione solare. Dai dati CALMET-SMR (2010) si evince che la classe di stabilità più ricorrente durante l’anno è la F+G (30-40% delle ore) con altezza di rimescolamento < 200 m (50-60 % delle ore). Si ricorda che la classificazione più utilizzata è quella di Pasquill; essa è riportata in seguito: A instabilità forte (hrimesc.= 1500 m) B instabilità moderata (hrimesc.= 1500 m) C instabilità debole (hrimesc.= 1000 m) D neutralità o adiabaticità (hrimesc.= 500 m) E stabilità debole F stabilità moderata G stabilità forte Si ricorda che le atmosfere stabili inibiscono il mescolamento dell’aria e quindi favoriscono l’accumulo di sostanze inquinanti, viceversa quelle instabili propiziano la loro dispersione. Premesso quanto sopra, verrà effettuata una simulazione relativa all’intero anno, utilizzando una sequenza di medie orarie giornaliere dei parametri meteo; verranno poi utilizzati i dati relativi al 98° percentile, che meglio descrivono le situazioni più critiche. I dati meteo sono stati acquisiti da Arpa-SIM Emilia Romagna; essi si riferiscono all’anno 2005 e ad un’area sita nelle immediate vicinanze del fiume Po, applicabili quindi anche alla zona in oggetto.; i dati sono stati pre elaborati al fine di ottenere la tabella seguente, che riporta i dati statistici orari medi relativi a tutto l’anno (Giorni con dati validi: 343) Furia Caorso Ricaduta 2013 -4- Ora Temp (°K) Dir-wind (°) Mod-wind (m/s) Classe Stab. Mixing-H (M) 1 283.6 212.6 1.0 F+G 59 2 283.3 220.5 0.9 F+G 59 3 282.9 219.2 0.9 F+G 58 4 282.6 220.7 0.9 F+G 57 5 282.4 220.8 0.8 F+G 58 6 282.2 217.4 0.8 E 71 7 282.2 208.1 1.2 E 201 8 283.2 200.6 1.2 D 340 9 284.4 197.2 1.3 C 509 10 285.7 185.8 1.4 C 693 11 286.9 184.2 1.5 C 878 12 287.7 179.4 1.5 C 1026 13 288.4 170.0 1.6 C 1123 14 288.9 172.0 1.7 C 1241 15 289.2 173.6 1.7 C 1313 16 289.1 164.4 1.7 C 1329 17 288.6 169.6 1.6 C 1225 18 288.0 168.0 1.5 D 1023 19 287.1 165.1 1.4 E 735 20 286.2 181.4 1.1 E 184 21 285.4 183.7 1.0 F+G 70 22 284.9 187.3 1.0 F+G 69 23 284.4 189.6 1.0 F+G 65 24 284.0 200.4 1.0 F+G 62 Si fa notare che i suddetti dati indicano che ogni ora del giorno (medie annuali) è caratterizzata da vento che spira in direzione delle case situate a nord oltre la strada statale. Di seguito sono stati diagrammati direzione e velocità del vento, temperatura Furia Caorso Ricaduta 2013 -5- Grafico provevienza vento Grafico velocità vento (m/s) – ore giorno Grafico temperatura (°K) – ore giorno Furia Caorso Ricaduta 2013 -6- LOCALIZZAZIONE DELL’ IMPIANTO E DEI RICETTORI L’ area oggetto dello studio di ricaduta degli inquinanti ha una estensione di 2000 m x 2000 m, con baricentro l’impianto stesso. Nella foto seguente sono riportati oltre all’impianto anche quella dei ricettori discreti inclusi nell’area di studio. R1 R2 (C.na Fornace) (C.na Rossa) ~3 10 m 0m 0 ~3 R3 FURIA s.r.l. ~465 m 80 ~5 m R4 (Cà Matta) Furia Caorso Ricaduta 2013 -7- SCENARIO EMISSIVO ANTE OPERAM Le emissioni di sostanze chimiche attive attualmente sono le seguenti: Emissioni convogliate - dati 2007 Emissione Fase produttiva Portata 3 (Nm /h) Funz. (h) Conc. 3 (mg/Nm ) Pm10 COV (BTX) Flusso massa (µg/s) Pm10 COV (BTX) P1 Serbatoi stoccaggio rifiuti n. 1/6 180 24 = 2 100 P2 Vasca 21 e 23 180 24 = 1,5 75 P3 Cisterne stoccaggio rifiuti n. 7/16 e Vasche G 180 24 = 1,8 90 P4 Silos Poco significativa P5 Silos Poco significativa P6 Silos Poco significativa P7 P8 P9 P10 P11 P12 Vasche stoccaggio rifiuti n. 25 – 26 -27 Silos reagenti chimici stabilizzazione Silos reagenti chimici stabilizzazione Serbatoio stoccaggio rifiuti n. 58 e Impianto stabilizzazione Silos reagenti chimici linea disidratazione Impianto svuota Big-Bags 180 24 = 2 100 Poco significativa 1080 1 1 1080 19 1 1080 1 1 1260 1 1.5 Totale 300 525 825 265 Emissioni diffuse Le emissioni diffuse principali scaturiscono dalle 2 aperture frontali del capannone, dall’impianto di inertizzazione, mentre quelle definite secondarie scaturiscono dall’impianto di vagliatura e lavaggio: si trascurano le emissioni diffuse prodotte dagli autotreni al servizio dell’impianto. Aperture frontali (ED1 e ED2) I flussi di massa inquinante sono prodotti solo dalla apertura frontale del capannone, che viene a trovarsi sottovento; essi sono stati caratterizzate a suo tempo dal Distart dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna (vedasi allegato 3 relazione di screening - Rapporto finale valutazione della qualita’ dell’aria nell’area dell’impianto Furia di Fossadello di Caorso (PC); essi vengono di seguito riassunti: Furia Caorso Ricaduta 2013 -8- Emiss. Fase produttiva ED1 Fronte Nord capannone Portata 3 (m /s) Conc. 3 (µg/m ) Flusso massa (µg/s) Pm10 NH3 SOV (BTX) Pm10 NH3 (SOV) BTX 100 451 33 16 45100 3300 1600 100 451 33 16 45100 3300 1600 (200 m2 – 0.5 m/s) ED2 (alternativa a ED1) Fronte Sud capannone (200 m2 – 0.5 m/s) Prendendo atto che la direzione prevalente del vento su base annua è da SUD, l’emissione statisticamente più attiva sarà solo ED1 (fronte capannone Nord). Impianto raffinazione scorie (ED3) Per potere valutare ED3, si ricorre a dati di letteratura relativi agi ’impianti di vagliatura ed all’assimilazione al processo di raffinazione scorie. La linea di raffinazione scorie permette il recupero del rifiuto secondo un processo meccanico di selezione e separazione della componente metallica: in particolare esso ha lo scopo di trasformare il rifiuto in materia prima seconda. Il processo, privo di frantumazione, è assimilabile ad una selezione con vagliatura. Per stimare il fattore emissivo di PM10 dell’impianto ci siamo riferiti a quanto riportato da EPA in "Compilation of Air Pollution Emission Factros AP - 42 - Fith Edition, Volume I, p. 11.19.2 “Screening stone processing’’, selezione “uncontrolled” di materiale litoide; la tabella 11.19.2-1 del suddetto documento EPA ci indica che il fattore di emissione di PM10 per la fase di selezione non controllate ammonta a 0,0043 kg/t di prodotto trattato. Poiché l’impianto ha una produttività giornaliera max di ~ 120 ton, avremo la seguente emissione giornaliera di polveri: 0,52 kg/g, pari a 7.5 mg/s (media 19 h/g). Impianto vagliatura e lavaggio (ED4) Le operazioni di separazione e lavaggio sono finalizzate a modificarne le caratteristiche fisiche e dimensionali in modo da facilitarne il recupero o rimuovere più facilmente materiali o parti pericolose; si articola nelle fasi di selezione e lavaggio (media 19 h/g) ed anche in una fase di frantumazione preliminare frantumazione (media 2 h/g). Furia Caorso Ricaduta 2013 -9- In termini emissivi per quanto concerne Le fasi di selezione e lavaggio, ci siamo riferiti a quanto riportato da EPA in "Compilation of Air Pollution Emission Factros AP - 42 - Fith Edition, Volume I, p. 11.19.2 “Screening stone processing’’, selezione “controlled” di materiale litoide; la tabella 11.19.2-1 del suddetto documento EPA ci indica che il fattore di emissione di PM10 per la fase di selezione controllata ammonta a 0,00037 kg/t di prodotto trattato. La fase di frantumazione (solo 2 h/g di attività) può essere assimilato ad un impianto ad umido di frantumazione inerti con aerodispersione di materiale particolato (PM10). Per stimare il fattore emissivo di PM10 di questa fase ci siamo riferiti a quanto riportato da EPA in "Compilation of Air Pollution Emission Factros AP - 42 - Fith Edition, Volume I, p. 11.19.2 Crushed stone processing controlled’’, di materiale litoide; la tabella 11.19.2-1 del suddetto documento EPA ci indica che il fattore di emissione di PM10 per la fase di frantumazione terziaria non controllate ammonta a 0,0012 kg/t di prodotto trattato. Poiché l’impianto ha una produttività giornaliera max di ~ 380 ton, avremo la seguente emissione giornaliera di polveri: fase selezione : 0,140 kg/g fase frantumazione : 0.048 kg/g Totale Il flusso di massa sarà: : 0.188 kg/g 2.75 mg/s (media 19 h/g). Celle da 39 a 45 (ED5) Le celle al servizio dell’impianto di vagliatura e lavaggio possono emettere, come quelle presenti all’interno del capannone: NH3 e COV (BTX). Come illustrato in premessa non si prende in considerazione H2S. L’emissione di queste celle (100 m2 di superficie media aerodisperdente) viene calcolata con lo stesso metodo adottato da Distart per le vasche interne (vvento= 0.5 m/s). Fase produttiva Celle da 39 a 45 Furia Caorso Ricaduta 2013 Portata 3 (m /s) 50 Conc. 3 (µg/m ) Flusso massa (µg/s) NH3 SOV (BTX) NH3 (SOV) BTX 43 24 2150 1200 - 10 - Tali flussi, descriventi situazioni di massimo carico inquinante sono di seguito riassunte: Emiss. Fase produttiva Flusso massa (µg/s) Pm10 NH3 SOV (BTX) 3300 1600 2150 1200 ED1 Fronte Nord capannone (200 m2 – 0.5 m/s) 45100 ED3 Impianto raffinazione scorie 7500 ED4 Impianto lavaggio e selezione 2750 ED5 Celle da 39 a 45 Nella planimetria riportata nella pagina seguente sono indicate le sorgenti emissive considerate nel calcolo previsionale. Furia Caorso Ricaduta 2013 - 11 - P11 ED5 ED4 P9 P1 P10 P7 P12 ED3 P2 P3 ED2 ED1 P Punto di emissione in atmosfera Furia Caorso Ricaduta 2013 ED - Emissione Diffusa - 12 - SCENARIO EMISSIVO POST OPERAM La realizzazione dell’impianto di aspirazione ed abbattimento in progetto consentirà l’eliminazione di tutte le emissioni convogliate oggi presenti, nonché di ridurre al minimo le emissioni diffuse (aperture di estremità del capannone e l’impianto di frantumazione e lavaggio). Gli inquinanti, che oggi si aerodisperdono all’esterno dello stabilimento, verranno significativamente abbattuti. Come illustrato sulla tavola di pagina seguente, rimarrà solo 1 emissione canalizzata, costituita dalla confluenza degli scarichi dei 3 abbattitori ad umido “Scrubber” in un unico camino. Il carico inquinante in ingresso agli abbattitori è pertanto pari alla somma di tutti i flussi di massa delle emissioni convogliate e diffuse come illustrato nello scenario emissivo “Ante operam”. Assumendo i seguenti rendimenti di abbattimento: PM10 η = 90% NH3 η = 90% BTX η = 60% otterremo in uscita dal camino dei 3 Scrubber i seguenti flussi di massa mediati sulle ore di attività giornaliera: Flusso massa IN (µg/s) Flusso massa OUT (µg/s) Emiss. Fase produttiva Pm10 NH3 (SOV) BTX Pm10 NH3 (SOV) BTX P1 Scrubber 1-2-3 55125 5450 2800 5500 550 1120 Conseguentemente la nuova emissione sarà caratterizzata dalle seguenti concentrazioni: Emiss. P1 Fase produttiva Portata 3 (m /s) Scrubber 1-2-3 50 Furia Caorso Ricaduta 2013 Conc. IN 3 (µg/m ) Conc. OUT 3 (µg/m ) Pm10 NH3 SOV (BTX) Pm10 NH3 (SOV) BTX 2005 218 112 201 22 45 - 13 - CABINA ELETTRICA platea in cls P1 capannone in acciaio tettoia in acciaio S= 545,00 mq P Punto di emissione in atmosfera Furia Caorso Ricaduta 2013 - 14 - MODELLO DI RICADUTA UTILIZZATO Viene utilizzato il modello matematico deterministico “gaussiano” Windimula 3, sviluppato in ambito ENEA. Esso assume condizioni di stazionarietà sia delle emissioni che delle condizioni meteodiffusive; queste ipotesi ne limitano l’impiego solo ad alcune decine di Km dal punto di emissione ed in ambiente pianeggiante. In particolare, come esempio, nella soluzione gaussiana dell’equazione di continuità si assume che, per sorgenti puntiformi , l’asse del pennacchio emissivo si evolva nello spazio nel modo seguente: Al fine di prevedere la concentrazione attesa al 95° percentile delle sequenze medie orarie annuali è stata utilizzata la simulazione in modalità “Dimula SHORT TERM”. RISULTATI I dati di ricaduta attesi medi annuali (98° percentile) relativi a PM10, NH3, SOV nello scenario “ante operam” e “post operam” sono riportati sulle 6 mappe allegate. Da tali dati si evince che nello scenario ante operam entro un raggio 3-400 m ed escludendo l’area su cui insiste l’impianto avremo: PM10 NH3 5 – 10 µg/m3 SOV 2 - 5 µg/m3 80 - 100 µg/m3 Furia Caorso Ricaduta 2013 - 15 - In quello post operam ci attendiamo: PM10 NH3 0.05-0.10 µg/m3 SOV 0.5 - 1.0 µg/m3 0.5 - 1.0 µg/m3 Le concentrazioni sopra indicate possono essere utilizzate per descrivere anche la qualità dell’aria presso i ricettori discreti considerati, essendo ubicati in un raggio di ~ 500 m dal confine dell’impianto e potendo trovarsi anche sotto vento. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE Sulla base delle risultanze dello studio modellistico effettuato si può ragionevolmente affermare che l’intervento in progetto influirà molto positivamente sulla qualità dell’aria oggi presente nell’area in studio. Le concentrazioni attese dopo l’installazione degli impianti di abbattimento sono trascurabili o poco significative rispetto all’inquinamento di fondo; si tenga presente, ad esempio, che l’inquinamento di fondo dovuto a PM10 (media annuale) rilevato da ARPA in zona (2009-2011) è di ~ 40 µg/m3. Si evidenzia inoltre che lo studio ha assunto flussi di massa mediati sia su base giornaliera (ore funzionamento impianto) che su base annua (condizioni meteo orarie); essi non possono quindi essere utilizzati ai fini della progettazione degli impianti di abbattimento, che devo essere in grado di affrontare con buona efficienza anche situazioni puntuali caratterizzate da flussi inquinanti molto più elevati. Gli impianti di abbattimento dovranno essere idonei pertanto a controllare situazioni critiche di breve durata con flussi di massa molto più elevati di quelli utilizzati nel calcolo; il fattore “mean to peak” da assumere per avere garanzie contro tali situazioni critiche, anche se brevi, dovrebbe essere almeno maggiore di 20 volte. Piacenza, 14.06.2013 Lusignani ing. Stefano Furia Caorso Ricaduta 2013 - 16 - 10 10 10 20 20 Mappa Ricaduta PM10 - Ante Operam - 40 20 40 10 FURIA s.r.l. 10 Ric. n. 100 20 80 Ricettore LEGENDA: 150 100 80 40 20 10 - Calcolo : Short Therm LA BO R - Dati Meteo : Sequenze orarie dati su base annua 1 1 2 1 Mappa Ricaduta NH3 - Ante Operam 2 1 2 FURIA s.r.l. Ric. n. Ricettore 5 10 LEGENDA: - Isolinee Sostanze NH 3 30 20 10 5 2 1 - Calcolo : Short Therm LA BO R - Dati Meteo : Sequenze orarie dati su base annua 1 0.5 0.5 Mappa Ricaduta SOV - Ante Operam - FURIA s.r.l. 2 2 0.5 1 1 Ric. n. 1 Ricettore 0.5 5 LEGENDA: 10 5 2 1 0,5 - Calcolo : Short Therm LA BO R - Dati Meteo : Sequenze orarie dati su base annua Mappa Ricaduta PM10 - Post Operam - 0.1 0.5 0.2 5 0.2 5 0.25 FURIA s.r.l. 0.1 Ric. n. Ricettore 1 LEGENDA: 2 1 0,50 0,25 0,1 - Calcolo : Short Therm LA BO R - Dati Meteo : Sequenze orarie dati su base annua 25 0.0 0.0 FURIA s.r.l. 5 Ric. n. Ricettore 0.1 LEGENDA: - Isolinee Sostanze NH 3 0,25 0,1 0,05 0,025 0,01 - Calcolo : Short Therm BO R - Dati Meteo : Sequenze orarie dati su base annua LA 1 0.0 0.0 25 0.0 1 Mappa Ricaduta NH3 - Post Operam - Mappa Ricaduta SOV - Post Operam - 0.1 0.0 5 0.0 5 0.05 FURIA s.r.l. Ric. n. Ricettore 0.2 0.35 LEGENDA: 0,50 0,35 0,2 0,1 0,05 - Calcolo : Short Therm LA BO R - Dati Meteo : Sequenze orarie dati su base annua