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Casa per il pittore Fernando Brito a Santarém (Portogallo)

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Casa per il pittore Fernando Brito a Santarém (Portogallo)
Progetti
Carmen Murua
La casa-studio, progettata da João
Álvaro Rocha – di cui “Costruire in Laterizio” ha pubblicato alcune opere nel
numero 108, dedicato all’architettura
portoghese – per il pittore Fernando
Brito, si trova nel distretto di Santarém,
a nordest di Lisbona, nella parte interna
del Paese. La regione, attraversata dal
fiume Tago, si sviluppa su un territorio
pianeggiante, che a tratti diventa collinare, importante per l’agricoltura e l’allevamento del Portogallo.
L’architetto lusitano assegna un ruolo
preponderante al contesto naturale –
un terreno in soave pendenza con piccole edificazioni sparse nella campagna
joão álvaro rocha
Casa per il pittore
Fernando Brito a
Santarém (Portogallo)
Schizzo di studio.
Nella pagina a fianco:
veduta laterale della casa. In primo piano,
il volume dell’atelier e del garage.
FOTOGRAFIE Luís Ferreira Alves
– e disegna una casa unifamiliare che si
inserisce in perfetta armonia nel paesaggio circostante: con discrezione e
con la “giusta” misura, senza alcuna
concessione alla monumentalità, rispettando le dimensioni, i colori e i materiali dell’architettura limitrofa. Utilizza
il pendio dell’area che gli è stata messa
a disposizione, collocando la nuova
costruzione nella parte più elevata e,
soprattutto, “lavora” sulla sezione per
adattarsi meglio alla morfologia del terreno, creando alcuni spazi interni a
doppia altezza.
Impiega forme pure, volumi netti e
muri ciechi per delimitare il perimetro
esterno, con decisione. Pareti che, oltre
a racchiudere lo spazio dell’abitazione,
definiscono due cortili all’aperto: l’atrio
d’ingresso, elemento di transizione tra
pubblico e privato, ma anche perno di
comunicazione orizzontale e verticale
di tutta la casa e, al suo fianco (diviso
soltanto da un muro con un’apertura),
un altro piccolo patio di forma quadra-
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ta, volutamente più statico e intimo.
La casa-studio, chiusa rigidamente su
tre dei suoi lati, si apre completamente
nella facciata protesa verso l’orizzonte,
per godere, a modo di belvedere, del
paesaggio. Mette in mostra un fronte
aperto, spezzato, ricco e movimentato
dal gioco equilibrato di tre volumi
distinti – divisi e uniti contemporaneamente dalle fessure dei percorsi orizzontali e verticali – e da una terrazza a
sbalzo delimitata da setti murari.
In questa facciata così articolata, si legge
con estrema chiarezza l’organizzazione
interna dell’edificio, perché ogni singolo volume accoglie funzioni diverse. I
due corpi, posizionati agli estremi,
hanno la stessa altezza, ma profondità
diverse. Uno ospita, oltre al garage (a
cui si accede dalla quota alta), l’atelier
del padrone di casa, in parte a doppia
altezza, con fronte aperto verso la campagna. Il secondo volume si sviluppa su
due piani diversi e contiene la zona
soggiorno e la cucina (con il suo piccolo cortile interno al piano superiore).
Il corpo centrale, più alto, rompe l’uniformità della massa e rinforza il gioco
volumetrico: contiene, oltre alle scale,
un “modulo essenziale” composto da
una camera da letto con il rispettivo
bagno che, a mo’ di cella, si sovrappone
per tre piani.
Tutto il progetto è basato su un’organizzazione compositiva logica e funzionale, regolata da una geometria rigorosa e precisa che dà un risultato ordinato e strutturato. Ma Rocha è abile
anche nel collegare spazi autonomi, con
una particolare integrazione e permeabilità tra quelli interni ed esterni (con
una speciale fruibilità di questi ultimi).
Viene lasciata la possibilità di vivere privatamente all’aperto, ma pur sempre
dentro la casa, dove nessun ambiente
tende a chiudersi, ma, al contrario, tutti
si aprono verso l’esterno.
Le superfici, essenziali e scultoree, sono
animate dalla mobilità della luce, impiegata come un materiale costruttivo
capace di modellare e modificare gli
spazi. I giochi dei volumi creano ritmi
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Piante del livello inferiore, del
livello d’entrata e del primo piano.
Legenda:
1. sala
2. sala di lavoro
8. bagno
9. soggiorno
10. cucina
11. ingresso
12. garage
3. lavanderia
4. dispensa
5. disimpegno
6. camera
7. studio-atelier
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PROGETTI
13. locale stenditoio
14. terrazza
15. veranda
16. patio della cucina
17. cortile d’ingresso
Veduta del cortile d’ingresso.
d’aree illuminate e ombreggiate, mentre le pareti e la terrazza a sbalzo gettano l’ombra e fermano l’illuminazione.
Alla qualità formale e spaziale, si aggiunge anche quella tettonica.
L’architettto, con la sua sensibilità,
mostra tutta l’importanza del buon uti-
lizzo dei materiali nella progettazione
degli ambienti. I dettagli costruttivi
interagiscono con il progetto e la stessa
fortunata combinazione di continuità e
fluidità spaziale si traduce in un attrattivo ed elegante accostamento di materiali di tessitura e colore diversi: intona-
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co, mattoni a vista, pietra e legno.
Niente è lasciato al caso. C’è uno studio
accurato dei particolari costruttivi, sempre essenziali e precisi, scrupolosamente
disegnati, come ad esempio l’accesso
esterno all’atrio: invece delle porte, un
gruppo di materiali che segnano il
Il patio della cucina.
momento importante d’entrata, di passaggio dal pubblico al privato, con il
muro intonacato esternamente che
risvolta in mattoni a vista, mentre la
soglia si allarga come uno zerbino per
far percepire l’ingresso in un ambiente
nuovo, tranquillo ed armonioso. ¶
Scheda tecnica
Progetto:
João Álvaro Rocha
Collaboratori: António Luís Neves, Carla Garrido,
Pedro Valentim (modello)
Struttura:
Rui Fernandes Póvoas
Impianti:
Vasco Peixoto de Freitas (idrico e
termico); José António Rodrigues
Gomes, Paulo Oliveira (elettrico);
Paulo Queirós Faria, Odete Almeida
(meccanico)
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PROGETTI
Capitolati:
Sist. esterne:
Impresa:
Cronologia:
Jorge Pereira
João Álvaro Rocha, Manuel Pedro Melo
Serra Alta - Construção Civil, Lda.
1998-99, progetto;
2000-05 realizzazione
Qui e nella pagina a fianco:
prospetti e sezioni.
Tavola con piante, prospetti e sezioni
di alcuni telai dell’edificio.
Tavola con porzioni di sezioni
verticali costruttive dell’edificio.
Nella pagina a fianco:
dettaglio della parete esterna del patio della cucina.
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