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Mario Colonna Pittore
Mostra Antologica
Mario Colonna
Pittore
105
II Biennale Internazionale
di Pittura Scultura Ceramica
Mostra antologica
di Mario Colonna
Grottaglie, Convento di San Francesco di Paola
29 settembre - 8 dicembre 2012
Organizzazione generale e progettazione espositiva
Pietro Amato
Catalogo
Testi
Pietro Amato
Redazione, progetto grafico e impaginazione
Pietro Amato
Susana Inouye
Referenze fotografiche
Susana Inouye
Stampa
Tipolitografia Trullo s.r.l., Roma
© Convento di San Francesco di Paola - Grottaglie (TA)
© per i testi Pietro Amato
introduzione
A
ffidare la retrospettiva di questa Biennale a Mario Colonna, uno
degli artisti più noti del panorama artistico pugliese, è stata una
scelta obbligata dettata da molteplici ragioni.
Prima fra tutte, quella di trovarsi di fronte ad un artista completo,
di formazione classica e dalla sensibilità umana e spirituale moderna e
aperta. Nella sua produzione domina la pittura, con la quale si rivela
artista dalle spiccate doti naturali per il colore, mezzo per lui di comunicazione diretta e immediata. I colori e gli impasti costituiscono il magico mondo delle intuizioni e delle suggestioni, fermate da un disegno
puntuale e da un faticoso lavoro di elaborazione.
Nella scelta di Colonna ha avuto peso la sua meridionalità e la poetica dei soggetti e dei temi illustrati, che traducono in raffigurazioni
plastiche e visive la vita della gente, priva di gesta eroiche ma ricca in
dignità. L’Artista è di Bari. Discende - è alla terza generazione - da
una famiglia di pittori e scultori, noti per avere creato opere dal segno
distintivo della luce, primogenita e creatrice di ogni arte. In lui la tradizione continua con quel fare sottile e incisivo, per l’alternanza dei
chiaroscuri, che conduce all’emozione e al bello.
Arte solare è la sua, dalla tavolozza chiara e luminosa, ma non per
questo scontata. Dipinge e scolpisce al positivo l’esistenza umana, che
non disgiunge dai comprensibili risvolti delle difficoltà e delle avversità. Una creatività meditata nel silenzio di una religiosità, che approda
a temi di significato sociale e storico, nei quali ritorna la quaestio meridionalis, problema non risolto né risolvibile, se prima non si bussa
alla porta del rispetto delle identità storiche e culturali. Identità immateriali, non manipolabili, che toccano l’essere e interrogano su un sociale e un vissuto politico, privo della priorità del rispetto dei territori
dello spirito. La sua arte è insieme mite, dinamica, compassionevole.
È quanto raccontano la pittura, il mosaico, la terracotta, il bronzo, il
legno, la pietra, che rivelano, attraverso le linee prevalentemente curve
e le tonalità cromatiche piuttosto basse, una serenità d’animo preparata da una profonda cultura.
Colonna è dotto per dna, capace di esprimere concetti e idee sorte e
radicate nell’oro dei campi di grano, nel verde degli ulivi e dei pampini
107
di uva, nell’azzurro del mare e del cielo, nei guizzi argentei dei pesci
del Mediterraneo, la sede storica della civiltà della luce, della parola,
dell’immagine, del diritto. Le quattro visioni magiche - luce, parola,
immagine, diritto - che costituiscono passato, presente e futuro della
qualità della vita, nella quale sovrana domina la visione umanistica,
che pone l’uomo al centro dell’uomo e teme i codici della vita legale,
spesso lontani dalla giustizia e dalla coscienza certa degli uomini.
La produzione d’arte di Mario Colonna manifesta un talento nato
per la comunicazione, un visionario che parte da lontano per giungere
a emozioni rivelatrici di libertà e d’impegno nel viaggio della fantasia e della creazione. È un artista libero e liberato dal bisogno di fare
moda. I suoi dipinti e le sue sculture, come pure le altre espressioni
d’arte, superano i tempi e i luoghi. Non appartengono alle categorie del
contingente immediato, anche se da esso promosso. Vivono e brillano
di luce propria. Si pongono all’attenzione per essere creazioni uniche e
irripetibili: un balenare di luce, che conosce solo l’attimo di se stesso.
Entrano nello spirito meravigliato dell’uomo, eterno fanciullo.
L’Artista, pur cosciente del valore della sua arte, s’interroga e ricerca,
confrontandosi, nuove espressioni e nuovi mezzi per accrescere le capacità di tradurre nel visibile leggibile le immagini interne. Per questo
la sua produzione d’arte è di ampio respiro, coinvolgente. Capace di
tracciare il percorso del suo cammino, affascinante perché racconto integrale di un modo di essere e di esprimersi. Costituisce un testo visivo,
dipinto e illustrato da chi vanta origini dalla strepitosa terra della civiltà
umana e religiosa. La pittura, la grafica, il vetro, il mosaico, la scultura
a tutto tondo e a rilievo ne fanno testimonianza e illustrano la sua incessante attività.
Le opere raccontano di un artista, che ha coniugato la poetica del
fare, appresa in famiglia e nelle scuole pugliesi, con l’incontro con
altri artisti di diversa formazione, particolarmente con l’adesione, dalla quale peraltro si è subito allontanato, al Movimento della Nuova
Maniera, promosso dal teorico Giuseppe Gatt. Con quest’ultima ha
esperimentato il significato fisico e psicologico della forza-luce e ha
ritrovato le potenzialità del suo animo sensibile, attento alla creazione
per luminose visioni interiori.
Nell’inconscio creativo ha scoperto di possedere le doti naturali del
comunicare visivo. Si è ritrovato pittore per natura. Sognatore di colori. Gestore di immagini, provenienti da un reale trasognato. Artista. Li108
bero da chimere di sperimentazioni fine a se stesse e prive di emozioni
e di luce. Tecniche creative, ma non arte.
L’arte nasce, si sviluppa e si crea nell’incanto di farsi a se stessa, quale
meraviglia di mani luminose, produttrici di straordinari inediti.
La sua è un’arte prevalentemente figurativa. Partecipa ai canoni elementari della conoscenza, senza i quali l’uomo non può astrarre né
viaggiare nell’immensità del pensiero e delle emozioni. È una pittura
intrisa di forza creatrice, dove l’immaginazione lavora e si consolida
sull’analisi del vero. A somiglianza della musica, le sue opere comunicano sensazioni. La materia prende luce e colore puro, per travaglio
di una bruciante interiorità. Ricerca, indagine, studio delle tecniche,
impasti, visioni, appunti, disegni e bozzetti sorgono da invenzione creativa, che si fa poetica.
Questa retrospettiva può considerarsi un taccuino di appunti di un
percorso dell’uomo e della sua arte. Al visitatore può sfuggire il senso
della fatica, preso dall’ammirazione, ma gli rimarrà stampato l’incontro tra
il proprio immaginario, la luce propria, con la lux emozionata dell’Artista.
109
introduction
Entrusting Mario Colonna, one of the most famous artists of the artistic scenario
in Puglia, with the a retrospective of this Biennale, was an obvious choice dictated by
several reasons.
First of all, being in front of a complete artist with a classical background and with
a modern and open human and spiritual sensitivity. In its production the painting
rules; and the artist as revealed a strong natural talent for color, his means for direct
and immediate communication. The colors and mixes make up the magic world of
insights and suggestions, which are delimited by a detailed design and a hard work
of processing.
In the choice of Colonna it had a role his “meridionalità” (i.e. southernism)
and the poetics of subjects and topics identified, which result in plastic and visual
representations of people’s lives, no heroics but rich in dignity. The Artist is from
Bari. He is the third generation of a family of painters and sculptors who are known
to have created works from the distinctive sign of light, the eldest daughter and the
creator of all arts. In him, the tradition continues with that subtle and incisive tone by
the alternation of light and dark, which leads to the emotion and to beauty.
A solar art is his; for the clear and bright palette, but not obvious. He paints and
sculpts the positive human existence, which does not separate from the understandable
implications of the difficulties and hardships. A thoughtful creativity in the silence
of a religious spirit that comes to issues of social and historical significance, in which
the quaestio meridionalis (i.e. the issue of southernism) returns; a problem neither
solved nor solvable without firstly knocking at the door of respect for historical and
cultural identities. These are intangible identities, which cannot be manipulated, that
are touching the being and question on a social and political experience absent the
priority of the respect of territories of the spirit. His art is both gentle, dynamic and
compassionate. This is what painting, mosaic, terracotta, bronze, wood, and stone,
reveal through the mainly curves lines and the rather low color tones resulting in a
peace of mind prepared by a profound culture.
Column is erudite by DNA, capable of expressing concepts and ideas born and
rooted in the gold fields of wheat, in the green of the olive trees and grape vines, in
the blue of the sea and sky, in silvery flickers of the fishes of the Mediterranean sea,
the historical building of the civilization of light, of speech, of image, of law. The
four magic visions - light, word, image, law - that are past, present and future of the
quality of life, in which the humanistic view, which places man at the center of man
and fears the codes of the legal life often far from the certain justice and conscience
of men, dominates.
The production of art by Mario Colonna manifests a born talent for communication,
a visionary who comes from far away to reach revealing emotions of freedom and
commitment in the journey of imagination and creation. He is an artist free and
liberated from the need to be trendy. His paintings and sculptures, as well as other
expressions of art, exceed times and places. They do not belong to the categories of
the immediate contingency, even if they are promoted by it. They live and shine with
their own light. They raises attention by being unique and unrepeatable creations:
110
a flash of light, which knows only the moment itself. They enter into the spirit of
amazed man, eternal child.
The Artist, while conscious of the value of his art, questions and researches,
comparing new expressions and new ways to increase the capacity to translate the
internal images into a visible readable support. So his production of art is wide
ranging, engaging. He is able to trace the course of his journey, which is fascinating
because integral storytelling of a way of being and expression. It is a visual text,
painted and illustrated by those with origins from the amazing land of the human
civilization and religion. The painting, the graphics, the glass, the mosaic, the all
round and embossed sculpture and make it an important witness and illustrate its
incessant activity.
The works tell of an artist who has combined the poetry of doing, learned in
the family and in schools in Puglia, with the meeting with other artists of different
backgrounds, particularly with the participation to the movement, from which,
however he was immediately removed, so called the Movement of the New Mode,
promoted from the theoretical Joseph Gatt. With that he has experienced the
meaning of physical and psychological strength-light and has regained the power of
his sensitive spirit which if keen to the creation by means of bright insight visions.
In the creative unconscious he discovered the possess of the natural gifts of
communicating visually. He found himself a painter by nature. A dreamer of colors.
An image manager arising from a dreamily reality. Artist. Free from chimeras of
egoistic lacking emotions and light. Creative techniques, but not art.
The art is born, grows and generates itself in the enchantment of being in itself,
what a wonder of luminous hands, producing outstanding unpublished. His art is
primarily figurative. He participates to the elementary canons of knowledge, without
which man cannot abstract nor travel in the immensity of thought and emotion. It
is a painting full of creative force, where the imagination works and consolidate on
the analysis of the truth. Following a similarity with music, his works communicate
feelings. The material takes light and pure color, by the labor of the interior burning.
Research, investigation, study of techniques, pastes, views, notes, drawings and
sketches arise from creative invention, which is poetic. This retrospective can be
considered a notebook of a journey of the man and his art. The visitor cannot escape
the sense of effort, while taken by admiration, but he will be impressed by the meeting
between his imagination, the light of its own, and the excited lux for the Artist.
111
Mario Colonna
Note biografiche
1946, 28 novembre
Nasce a Bari da Umberto, pittore.
Il nonno Nicola e gli zii sono anch’essi pittori.
1965
Collabora con il padre agli affreschi della chiesa dell’Addolorata a
Mola di Bari.
1968
Si diploma in Decorazione all’Accademia di Belle Arti di Lecce, dopo
aver frequentato l’Istituto Statale d’Arte di Bari.
1968-1972
Insegna Figura presso il Liceo Artistico di Bari.
1973-1980
Docente di Tecniche delle Incisioni presso l’Accademia di Belle Arti
di Bari.
1977
Esegue a Bari nella parrocchia di S. Maria Addolorata il mosaico
della Cappella del Santissimo e il Fonte battesimale marmoreo con
rilievi bronzei.
1978
Realizza e replica il busto bronzeo di Aldo Moro per il Senato, per la
Camera dei Deputati, per la Fondazione Moro, per l’Università di Bari
e per diverse altre sedi.
Esegue a Bitonto (Bari) nel Santuario dei SS. Medici il gruppo marmoreo del beato Nunzio Sulprizio e il ritratto bronzeo del vescovo
Marena.
1980
Esegue a Bari nella chiesa di S. Ferdinando la Cappella del Santissimo e il Fonte battesimale con sculture di travertino e bassorilievi
bronzei.
1981-2005
Dirige l’Accademia di Belle Arti di Bari.
1988
Realizza a Corfù il mosaico del Sacro Cuore per la chiesa dei Cappuccini.
112
1989
Promossa dal Comune di Atene e dall’Istituto Italiano di Cultura di
Atene, in collaborazione con la Scuola Superiore di Belle Arti, realizza
in Grecia, con tredici opere grafiche in catalogo (1965-1989), una mostra antologica itinerante.
Aderisce al movimento “La Nuova Maniera Italiana”, teorizzato da
Giuseppe Gatt e partecipa alla grande rassegna in S. Scolastica a Bari,
programmata dalla Regione Puglia.
1990
Partecipa all’Esposizione “Battaglie di Maniera”, al Vittoriano di Roma.
Esegue a Maddaloni (Caserta) nella basilica della Santissima Annunziata
l’altare e l’ambone di bronzo.
1992, 12 settembre 11 ottobre
Nel Castello Aragonese di Taranto realizza una rassegna di sculture,
dipinti e incisioni.
1993
Esegue a Taranto il monumento celebrativo del centenario del Commissariato di Marina - Arsenale.
1994
Esegue a Cassano Murge (Bari) gli affreschi absidali della chiesa di S.
Maria delle Grazie.
1998
Esegue a Palese (Bari) il grande affresco absidale della parrocchia di S.
Michele Arcangelo.
1999
Esegue a Mola di Bari nella parrocchia Sacro Cuore l’altare maggiore,
l’ambone, il fonte battesimale e l’altare del SS. Sacramento; inoltre,
l’icona della Beata Vergine Maria.
2000
Esegue a Milano nel santuario di S. Gaetano un ciclo di dodici vetrate
con Storie della vita del Santo e il trittico della facciata.
Esegue a Noicattaro (Bari) nella parrocchia Addolorata l’altare, l’ambone e il fonte battesimale.
giugno - agosto Partecipa con quattro incisioni alla I Biennale dell’Incisione Italiana
Contemporanea “Città di Campobasso”, a cura di Giorgio Trentin.
2001
Realizza a Bari in Piazza Moro il monumento ad Aldo Moro.
113
2003-2004
Partecipa al Premio Santa Croce (seconda edizione) presso il Centro
espositivo Villa Pacchiani di S. Croce sull’Arno.
2006-2008
Prende parte all’Estemporanea annuale di Grottaglie (TA), organizzata
dai Padri Minimi nel loro convento di S. Francesco di Paola. Realizza
tre ceramiche e un olio su tela.
2009
Esegue a Brindisi per il Santuario di S. Maria Mater Ecclesiæ un ciclo
di Storie della Vergine e le vetrate per la facciata e l’abside.
2010, 29 giugno 3 ottobre
Partecipa con il dipinto Piccola tebaide alla I Biennale Internazionale di
Pittura Scultura Oreficeria e Ceramica di Grottaglie (TA), Convento di
S. Francesco di Paola, a cura di Pietro Amato.
14 novembre 7 dicembre
Espone a Terlizzi, nel Palazzo della Meridiana, una raccolta di opere dal
titolo “Tra segno e volume: la dotta arte di Mario Colonna”.
114
Catalogo
1
Fiori
L’accesa gamma dei rossi domina la ricca tavolozza di questo piccolo mosaico, che reca nei
tasselli il timbro della razionalità e dell’immaginazione. Fase di ricerca, che connota lo squillante chiarore di tessere bagnate dalla luce.
1975
mosaico
cm 40 x 30
117
2
Fiori
Appartiene alla produzione dei mosaici, che
l’Artista realizza nel 1975 e, come nell’opera
precedente, rivela una particolare attenzione per
l’esecuzione, scrupolosa e meditata. Dalla ricerca dei tasselli, all’esito equilibrato delle tonalità;
dalle lumeggiature, ai pieni e ai vuoti che creano
ambienti e spazi di luce.
1975
mosaico
cm 30 x 40
118
3
Rampicante
L’agitarsi della pianta rampicante, dalla quale
emerge il ritratto di una figura femminile dallo
sguardo fermo e sereno, ricorda un altorilievo,
fondamentale nella produzione dello scultore
Pericle Fazzini: la Resurrezione di Cristo nell’Aula
Paolo VI in Vaticano. In ambedue c’è uno scuotersi di foglie, unito alla sensazione di udire il
vento.
1978
legno di tiglio
cm 38 x 40 x 8
119
4
Stultifera navis
La nave e il mare sono temi molto presenti
nella produzione di questo Artista, nato in
città di mare. L’acqua con le sue insidie, con gli
incantesimi e con le sue lezioni è una grande
scuola di vita, dove fascino, avventura e fatica
temprano lo spirito. La nave è qui simbolo di una
cittadella umana, nella quale l’operare è talora
un costruire invano, una torre di Babele che si
erge con strutture verticali, di grande tensione
pari alla stoltezza di non cogliere la più misurata
dimensione orizzontale: l’equilibrio della nave.
1984
bronzo a cera persa
cm 54 x 26 x 20
120
5
Il quadro è stato dipinto durante il periodo
dell’adesione, sia pure non convinta, a La Nuova
Maniera Italiana, teorizzata da Giuseppe Gatt.
È un’opera emblematica che, se da una parte
avverte i limiti di una figurativa preordinata,
che non lascia spazio alla libertà del colore e
delle forme, dall’altra manifesta apertamente
le potenzialità creative dell’Artista, pittore del
colore. Il soggetto è una denuncia per i Non
nati, per coloro che sono stati privati del “venire
alla luce”: opere distrutte dal pensiero umano.
Non nati
1989
olio su tela
cm 70 x 100
121
6
Naufragio di Enea
È l’opera pittorica più straordinaria e più
complessa in esposizione. Un agitarsi di uomini,
di onde marine, d’imbarcazioni, di vele e di
colori che paiono mossi dal vento urlante, che
ricordano per i cromatismi e i valori delle luci
le epopee di Tintoretto e del Greco. L’Artista,
di cultura raffinata, affida al Naufragio di Enea
le sue esperienze di contatto e di emozioni
con i grandi della pittura e si trova in sintonia
con la grande storia dell’arte adriatica, dove i
cieli e i mari narrano le medesime sensazioni
Polittico
1998
tempera grassa su tela
cm 153 x 116, ognuna
122
6
d’immenso e di infinito. Punti di assonanza
con la pittura veneta e con il bacino sud del
Mediterraneo, dove la descrizione del vero
si rivela più autentica nella dimensione della
spiritualità. Forte è la composizione, aereo
lo spirito, lucido il movimento, desolante
la filosofia del naufragio di Enea, simbolo
dell’uomo, capace poi di veleggiare ancora e
raggiungere Roma e la storia.
Qui la pittura si fa affresco della vita dell’uomo
del mare, che viaggia sulla tavola in movimento,
123
che non è terra; che guarda le stelle del cielo
per orientarsi sulle strade senza sentiero; che ha
negli occhi il bruciore dell’acqua salata, perché
forte è la resistenza a cercare ancora.
L’arte di Colonna si sublima in storia
dell’uomo, accendendo di colori la tavolozza
della vita. Colori, tonalità e segni che marcano
lo stupore del viaggio d’arte.
7
Spiaggia
La cura del dettaglio e dei risultati della creazione
è affidata anche alla cornice, parte integrante
nel processo creativo. A mo’ d’introduzione,
e più ancora di partecipazione nel porre in
maggiore evidenza che cosa significhi una
spiaggia, l’Artista situa, sull’asta inferiore della
cornice, conchiglie colorate dal mare. Svolgono
il singolare compito di introdurre i bagnanti:
alcuni sono ripresi astanti; altri seduti sulla
sabbia o distesi e rivolti verso il mare; altri infine
sdraiati a prendere i raggi del sole, distribuiti nel
bel mezzo per dare luce e movimento.
2005
tempera grassa
cm 50 x 80
124
8
Interno
Altro tema preferito dall’Artista è il cosiddetto
Interno, termine sintetico e riassuntivo per
rappresentare la varietà di un quotidiano vissuto nel
silenzio e nella riservatezza. In questa immagine,
deliziosamente dipinta con accostamenti cromatici
inusuali, sorti solo dalla conversione della luce
in forme di linguaggio per dichiarare situazioni
diverse, sono raffigurate due donne, accomunate
dalla maternità. In primo piano, il dolore per una
morte; nel fondo, un letto con il gioioso abbraccio
di una madre con il figlioletto. È il racconto dettato
da questi poetici colori.
2005
olio su tela
cm 100 x 70
125
9
Interno
Questo Interno illustra una meridionalità
dichiarata dall’iconografia della stanza e dalle
straordinarie figure femminili, dipinte in
situazioni differenti. Nel fondo la più anziana
lava i panni; mentre, in primo piano, è ripresa
la figura di una giovane donna, astante e nello
splendore della sua bellezza, segnata dal volto
allungato e ovale, dai capelli sciolti e lunghi, dallo
sguardo fermo e fiero. Sono macchie di colore,
dettate dal sole dell’Oriente, che si affaccia per
illuminare il buio e dare luce alla vita.
2005
olio su tela
cm 90 x 70
126
10
Pastore
Sono colori che potrebbero fare pensare alla
pittura veneta del ‘500-’600; eppure, sono
soltanto i colori dell’Adriatico, dove la luce
solare smaterializza uomini e cose. Il pastore,
inondato di verde e di rosso, conduce ad
esempio al pugliese Corrado Giaquinto, che
dipingeva i riflessi del verde e del rosso sui volti,
creando liricità di arcobaleno nella materia e
nello spazio. Sono colori ripresi dal vero e che,
purtroppo, il Neoclassicismo del boemo Anton
Mengs non comprese né poteva comprendere il
valore della luce, artefice della poetica pittorica.
2006
olio su tela
cm 80 x 70
127
11
Piccolo gregge
Il dipinto raffigura un gregge formato da
cinque pecore, che costituiscono solo un
pretesto per rappresentare il fulgore dei colori
investiti dalla luce. Questi animali, colti nelle
loro espressioni umili e sottomesse, divengono
per l’Artista un’ampia tavolozza di cromatismi,
arricchiti da una vasta gamma di sfumature. Le
pennellate sono volutamente corpose, per creare
l’impressione fisica della lana, che è divenuta a
sua volta una tela per colori. Domina il verde
del prato, al quale si aggiungono il rosso fuoco,
il giallo, il marrone e il bianco sporco.
2006
olio su tela
cm 70 x 70
128
12
Naufraghi
La scena del naufragio si svolge in primo piano,
lasciando nel fondo la causa scatenante della
tragedia. Colonna crea due situazioni distinte,
adoperando, secondo il suo stile, la padronanza
dei mezzi espressivi del colore, per narrare
emozioni e sentimenti. Figure affollate, che
divengono un campionario dei differenti modi
di affrontare la situazione: un’illustrazione delle
diverse psicologie umane. Un mare increspato
e minaccioso, raddolcito dal giallo oro, che
s’insinua e si muove sugli azzurri delle acque e
sui riflessi del cielo.
2006
tempera grassa su tavola
cm 70 x 100
129
13
Esodo
Il quadro è splendido. Lirico per le macchie
di luce che separano le due colonne di popolo
in cammino. Ogni figura è un tassello ordito
con la cura di un disegno puntuale e preciso,
per esprimere situazioni personali, unite a
sentimenti intimi e profondi.
Il gruppo è capeggiato da una donna ripresa
di profilo e con la creatura dormiente e ignara
sulle braccia; è seguita da un’anziana signora.
Tre età, che segnano quelle dell’uomo, alle quali
si pone la sequenza dei ritratti e di volti, unici
nel mondo come gli attimi di luce.
2006
tempera grassa
cm 70 x 100
130
14
Braci ardenti tra le mani di San Francesco di
Paola
2006
olio su tela
cm 49,5 x 39,5
Grottaglie (TA), Collezione Convento S. Francesco di Paola, inv. PM SFP 0512 PT
131
La piccola tela è stata realizzata in occasione
dell’Estemporanea di Grottaglie 2006. Si
caratterizza per una pittura di getto e di
subitanea improvvisazione, dovuta alla brevità
del tempo a disposizione. Ciò nonostante gode
di un’impostazione monumentale, da pala
d’altare, giocata con figure in primo piano e
con l’uso di pochissimi colori, dalle tonalità
povere ma rese splendide dal fuoco nelle mani
del Santo paolano e dai brevi colpi di luce alla
Corrado Giaquinto. Si direbbe un monocromo,
un inno all’essenzialità.
15
Paesaggio
Il mosaico segna un momento particolare
nella produzione dell’Artista, che si muove con
agilità su una raffigurazione astratta di intensa
loquacità cromatica. Pare che il Paesaggio
sia solo un pretesto per offrire una grande
tavolozza di colori a sua disposizione. I blu,
i rossi, i verdi, i bianchi, i viola, i marroni si
accostano tra loro, dialogando liricamente e
scambiandosi i doni delle sensazioni emotive
per i viaggi dello spirito.
2006
mosaico
cm 60 x 80
132
16
Piatto murale
Testa di S. Francesco di Paola
Nell’Estemporanea di Grottaglie 2006,
Colonna realizzò due dipinti su ceramica: questo
piatto raffigurante la Testa di S. Francesco di
Paola e il piatto, anch’esso in esposizione, con
l’immagine di S. Francesco di Paola in preghiera
davanti al Crocifisso. Ambedue affrontano il
tema del Santo paolano, imprimendo il timbro
di una qualità espressiva, rivelatrice di una
concentrazione dello spirito.
In quest’opera il ritratto canonico del Santo è
elaborato con un ductus pittorico di rara efficacia,
sopportato da un disegno libero e sciolto.
2006
cm Ø 40,3; profondità, cm 3,7
terraglia, pastelli ceramici, cristallina
Grottaglie (TA), Collezione Convento S. Francesco di Paola, inv. PM SFP GR CR 0003
133
17
Piatto murale
S. Francesco di Paola in preghiera davanti al
Crocifisso
2006
cm Ø 50; profondità, cm 4,4
terraglia, pastelli ceramici, cristallina
Grottaglie (TA), Collezione Convento S. Francesco di Paola, inv. PM SFP GR CR 0035
134
Il piatto, realizzato come il precedente
nell’Estemporanea del 2006, è un monocromo
dal caldo colore di terra rossiccia su un fondo
verde ramina leggero.
Raffigura il Santo paolano raccolto in preghiera
davanti al Crocifisso, ripreso di fianco. S.
Francesco è frontale, a mezzo busto, ricurvo con
le mani rugose protese in avanti e manifesta sul
volto una intensità interiore, accentuata dagli
occhi bassi. L’Artista vi coglie la spiritualità di
un uomo di Dio, avanzato in età e in sapienza.
18
Piatto murale
S. Francesco di Paola in preghiera
Alla Estemporanea del 2007 appartiene
quest’altro piatto murale, che raffigura, al
pari dei precedenti, l’effigie di s. Francesco di
Paola. Ripreso in preghiera, è dipinto come
uomo di Dio, connotato di austera autorità e
d’intensa interiorità. Il tutto accentuato da un
monocromo di tonalità oscura, illuminata dal
biancore del fondo livido. L’immagine parte in
primo piano con le mani dalle dita intrecciate,
per sviluppare poi la ritrattistica a mo’ di clipeo,
elaborato sulla figura geometrica triangolare.
2007
cm Ø 79; profondità, cm 7
maiolica policroma
Grottaglie (TA), Collezione Convento S. Francesco di Paola, inv. PM SFP GR CR 0036
135
19
Piccola tebaide
L’opera fu esposta alla I Biennale. È qui
ritornata per la struggente forza evocativa
di un mondo monastico, profondamente
inserito nell’armonica concezione di pace e di
comunione tra l’uomo e la natura. I colori sono
affascinanti, perché trasognati; si muovono in
gradazioni così trasparenti da smaterializzare i
monti, le valli, la radura e lo scorrere del fiume in
primo piano. Sono colori che, apparentemente
chiari, contribuiscono a illuminare la scena di
luce divina. Creano un’atmosfera.
2008
olio su tela
cm 100 x 100
I Biennale Grottaglie 2010, cat. p. 4
136
20
Il figliol prodigo
La tela, realizzata in occasione dell’Estemporanea
di Grottaglie del 2008, è un omaggio alla figura di
s. Francesco di Paola, che appare in primo piano,
frontale, in atto di andare incontro allo spettatore.
Porta sul petto il motivo della presenza: il Charitas.
La scena del figliol prodigo si svolge in secondo
piano, nella profondità di un corridoio. È chiaro
il riferimento biblico allo spirito che anima il
santo paolano. I cromatismi del dipinto sono
densi e fortemente comunicativi; rendono
l’audacia semplice ma creativa del grandioso
episodio, divenuto emblema.
2008
olio su tela
cm 70 x 100
Grottaglie (TA), Collezione Convento S. Francesco di Paola, inv. PM SFP 0536 PT
137
21
Spiaggia
Il tema della spiaggia ritorna quale pretesto
per dipingere un ambiente familiare, unito
e raccolto dalle meraviglie del mare estivo,
inondato da luce calda. Tutto si svolge all’insegna
degli atteggiamenti dei presenti, che traducono
la maestria del Pittore nell’offrire le profondità
degli spazi, il dilatarsi delle vedute, la magia dei
colori, ottenuti da un pennello disteso, pieno e
grasso. Libertà creatrice, avvallata da un disegno,
dove tutto diventa facile per la resa della luce,
vera protagonista della trasparenza.
2009
tempera grassa
cm 50 x 80
138
22
Gregge
La scena, così sintetica eppure viva e
descrittiva, è raccontata dalla luce, che illumina
un ovile, nel quale con naturalezza si muovono
pecore e montoni. La luce spartisce gli spazi in
maniera armonica e affida ai colori il compito
di indagare i contenuti delle intuizioni e delle
emozioni. Una raffigurazione d’ambiente, umile
e semplice, dove la materia pittorica, seminata
dalla luce e dal colore, affonda in un vero
descrittivo, rivelando le potenzialità creative del
Pittore.
2009
olio su tela
cm 70 x 100
139
23
Echi
Il mosaico gioca su uno spartito contrastato,
per permettere l’esaltazione di un ritratto
femminile, che sa d’icona mediterranea. Un
ritratto dall’estetica neoplatonica, che vuole
il viso allungato, il naso lungo e aquilino, la
bocca piccola e carnosa, gli occhi grandi e dalle
pupille nere. Una bellezza classica, dove l’Artista
si muove con il colore rosso per definirne i
contorni.
La tecnica adoperata è da consumato
professionista, libero dalle lezioni accademiche
e padrone di nuovi mezzi espressivi.
2009
mosaico
cm 30 x 40
140
24
Giuditta
La scultura, in gesso colorato, suscita stupore e
inquietitudine per l’interpretazione dell’episodio
biblico di Giuditta, divenuto monumento e
icona d’intensa espressività spirituale. Perché
tale, è arte “sacra”. L’Artista risolve la crudeltà
della tematica con una conduzione di linee
e di dislocazione dei volumi, che ritmano
senza discordanze l’armonia di un plasticismo,
condotto nel segno della forma chiusa ad ogni
asperità. Una visione ascensionale, di riscontro
geometrico, che accentua, accanto alla fierezza,
la dolce femminilità della protagonista.
2009
gesso colorato
cm 52 x 37 x 28
141
25
Venerdì Santo
La processione del Venerdì Santo si risolve in
un dipinto intimo e di alta spiritualità. Non è
una raffigurazione curiosa sui riti della Settimana
Santa, ma un attestato di adesione, che scopre
un aspetto della personalità di questo Artista,
che affida al colore la creazione di un’atmosfera.
La centralità della scena è data dalla luce
trasognata del Cristo portacroce, il solo ad
attrarre le attenzioni per quella liberazione delle
masse e dei colori, che fanno del contenuto
dell’immagine un simbolico segno di soggettiva
partecipazione.
2011
olio su tela
cm 70 x 100
142
26
Geremia
Il dolore è recuperabile in quel fluido distendersi del bronzo, che sembra scorrere come rivoli d’acqua verso il basso. Il capo chino, piegato
su se stesso, suscita sentimenti di partecipazione.
Pare che tutto pesi sulla spalla ricurva del profeta: lo schiaccia un terribile macigno morale.
La scultura è forte, massiccia, di grande emotività; coglie la sofferenza, divenuta monumento
alla solitudine e al silenzio.
2011
bronzo a cera persa
cm 28 x 19 x 20
143
27
Cantico
La raffigurazione dell’amore è attinta dal poetico libro del Cantico dei Cantici. Riferimento
concettuale ed emotivo, che lo Scultore traduce
con forma robusta in una coppia umana, che
dialoga attraverso le espressioni del volto. Due
mezzi busti uniti tra loro, che fanno dell’uomo
una linea tendente verso la donna, presentata a
sua volta con forza plastica, per assicurarne la
nobiltà dello spirito. Un’esecuzione d’intuito,
veloce per creazione, dove il bronzo materializza
l’emozione unitiva.
2011
bronzo a cera persa
cm 23 x 22 x 18
144
28
Maria di Magdala
La scultura è un omaggio a Maria di Magdala,
l’unica creatura umana ad assistere a due resurrezioni: quella di Lazzaro e quella di Cristo. È
raffigurata astante e solenne, in atto di reggere,
quale attributo iconografico, un sarcofago vuoto
e frontale, esaltato nella profondità dai chiaroscuri dei pieni e dei vuoti.
L’opera si avvale di una nobiltà esecutiva, che
nulla concede al pietismo e tutto lascia al valore
di una composizione forte e austera.
2011
bronzo a cera persa
cm 30 x 16,5 x 11,5
145
29-31
Testa di Alcmane
Il trittico raffigura il ritratto di tre poeti greci, due dei quali della Magna Grecia: Stesicoro,
figlio di Euclide, uno dei fondatori di Imera, e
Ibico, nato a Reggio da Fitio, che fu legislatore
nella sua città.
I volti sono profondamente scavati e declinano in modi diversi la fierezza e il dubbio propri degli ‘uomini’, antichi e contemporanei. Il
linguaggio, scarno ed essenziale, tradisce una
veloce creatività dovuta allo stupore per la trascendenza presente nei poeti.
2011
cm 24 x 10 x 14
Testa di Ibico
2011
cm 25 x 15 x 17
Testa di Stesicoro
2011
cm 25 x 13 x 11
bronzo a cera persa, ognuna
146
32
Mercato
Le scene popolari, la raffigurazione della
gente semplice e umile nei luoghi obbligati
dell’incontro appartengono al repertorio di
questo Artista, sensibile al ritmo della vita
ordinaria. In quanto pittore, trova nel mercato
del pesce il prontuario dei colori (basta guardare
i soli pesci) e la via della creatività artistica.
Colonna dipinge il fisico, ma coglie lo spirituale;
descrive le figure ma ritrova gli uomini mossi
da una condensa psicologica, che rivela la
compenetrazione della luce e della materia,
unita al volto del colore.
2012
olio su tela
cm 70 x 100
147
33
Carnevale
È una sagra dei colori in festa. Una libera
uscita dei colori, che si danno appuntamento
per festeggiare e per festeggiarsi. Rivelazione di
immagini e creatività di materia cromatica, che
s’innerva di luce immateriale. Il carnevale avanza
con i suoi gesti di musica dipinta, nella quale
il viaggio fantastico è d’obbligo, assicurando la
raffinata e fantasmagorica lirica di sentirsi altro,
diverso dal quotidiano vivere.
2012
olio su tela
cm 70 x 100
148
34
Carnevale
Differente dal precedente è questo Carnevale,
dove il Pittore lascia i naturali luoghi comuni
della festa e si pone di fronte alla tragicità
dell’esistenza umana. Le mezze figure, tutte
frontali, come egli ama rappresentare, sono
maschere di sofferenza, di dolore goyesco, di
acuta introspezione psicologica. Un teatro del
gioco, nel quale si tratteggiano le nascoste pieghe
dell’animo, dipinte con colori lievi, leggeri e
trasparenti, di acida amarezza, per bucare le
vesti e le carni di quei volti enormemente tristi.
2012
tempera grassa
cm 53 x 87
149
35
La Domenica delle Palme
La processione de La Domenica delle Palme
è l’ultima fatica di questo Pittore, che cura le
sue opere con impegno professionale. Il dipinto
è stato preparato con quattro “bozzetti”, che
delineano bene il sorgere creativo e il suo
perfezionamento verso la poetica del segno e del
colore. Segno e colore che rivelano un’immagine
interna, riversatasi in una comunicazione dai
contenuti spirituali e simbolici. Si direbbe
che la scena sia stata dipinta con i colori
dell’immaginario religioso, provenienti dal vero
emozionato.
2012
olio su tela
cm 100 x 100
150
Finito di stampare nel mese di Settembre 2012 dalla
Tipolitografia Trullo s.r.l.
Via Ardeatina, 2479 - 00134 Santa Palomba Roma
Tel. 06.71304048 - Fax 06.71302758
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