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Caro
padrino
t
i scrivo...
I N T R O D U Z I O N E
Se
hai tra le mani questo opuscolo è perché qualcuno ti ha chiesto
di fargli da madrina o da padrino... forse una coppia di amici
che ti vogliono padrino del loro bimbetto appena nato e ancora
da battezzare; oppure, un tuo nipote che sta per fare la Cresima;
oppure un adulto che sta facendo un cammino per diventare
cristiano attraverso il Battesimo, la Cresima, l’Eucaristia,
celebrati nella Veglia Pasquale.
Ti
sarai posto mille domande: che devo fare? Che cosa vuol dire
fare il padrino? Quali obblighi ho al di là della gioia di essere
stato scelto? Oppure, non ti sei fatto proprio nessun problema,
se non trovare un regalo degno di tuo figlioccio.
Ma,
sai, la parola «padrino» o «madrina» ha significato già
di per sé: vuol dire «picccolo padre» o «piccola madre».
Cioè, si suppone che un padre e una madre il tuo figlioccio
ce l’abbia già: però ha bisogno di una «riserva» o, se preferisci
il linguaggio calcistico, di un padre o una madre che stia
in panchina per intervenire nel gioco della vita al momento in cui
papà o mamma si debbano, per qualche motivo, «infortunare».
In
quale ruolo deve entrare in gioco un padrino? È proprio ciò
che cercherò di farti capire attraverso le pagine che seguono...
partendo da lontano, perché i padrini ci sono sempre stati nella
storia della comunità cristiana; anzi ci sono sempre stati anche
Introduzione
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nella società «laica» (pensa ai padrini in un duello tra due
gentiluomini nei secoli passati!?). È qualcosa di simile che devi
fare?
Poi,
cercherò di farti capire che il padrino o la madrina si
scelgono in occasione di un sacramento: il Battesimo o la
Cresima. Perché? Che senso hanno il Battesimo e la Cresima per
uno che ci crede? Bisognerà poi vedere perché la scelta è caduta
proprio su di te: è stato un caso? Nessun altro ha accettato? Che
cosa comporta «fare da padrino» o «tenere a battesimo», come
qualcuno maldestramente dice?
Infine,
dobbiamo preoccuparci di quale siano le conseguenze
della scelta: se hai detto di sì per fare da padrino o
da madrina vuol dire che te la senti di farlo. Ma che cosa cambierà
questa cosa nella tua vita? Quali saranno d’ora in poi i rapporti
che tu dovrai avere con la persona a cui fai da padrino/madrina?
Quest
o
opuscolo ti servirà per capire meglio... E servirà
anche a coloro che affermano essere inutile
la figura dei padrini e che sarebbe ora di abolirla.
Con affetto,
don Andrea
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CARA MADRINA, CARO PADRINO...
2.
PADRINI,
MADRINE
E SACRAMENTI
OGGI
Alla ricerca del padrino perduto...
Oggi molto spesso il padrino viene scelto per «far piacere» a un parente o a un amico, quasi per renderlo parte della famiglia e per
stringere legami più forti con lui. Le famiglie per giungere a questo
obiettivo a volte operano una vera e propria strategia diplomatica
perché la zia non si offenda, se non è stata scelta; oppure, per trovare il personaggio più facoltoso in modo tale che i regali siano abbastanza consistenti. Viene preso in esame l’aspetto affettivo, di famiglia e di clan, più che l’aspetto ecclesiale del ruolo del padrino.
Prova ne sia che molti ragazzi ormai cresciuti non sanno neanche
più chi fu il loro padrino o la loro madrina né, peggio ancora, la data in cui furono battezzati, tanto questo sacramento è scomparso dalla «memoria» della maggioranza degli europei. Cioè, il padrino e la
madrina hanno un ruolo sociale «debole» che ormai non incide più,
se non nel modo di chiamarsi a vicenda: la tale signora non è semplicemente mia zia, ma «mia madrina»; come il tale ragazzo non è
semplicemente mio nipote, ma «mio figlioccio». Per il sacramento
della Confermazione accade ancora peggio: siccome in molte parrocchie la Cresima è celebrata in età adolescenziale, allora i padrini
assumono il volto dell’amica del cuore o dell’amico del clan o della
banda. È certo, comunque, in questa società ormai paganizzata, che
anche il padrinato, come tante altre figure, istituzioni e feste cristiane si stanno svuotando del loro autentico significato per diventare
Padrini, madrine e sacramenti oggi
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puramente un elemento decorativo o tradizionale o un rituale magico e pagano (cf il Natale diventato «babbo Natale» o i Santi diventati «Halloween»).
Capire i padrini a partire dal Battesimo e dalla Cresima
Certo, essendo la figura del padrino e della madrina legata alla celebrazione del Battesimo e della Cresima, è probabile che per capirne
il ruolo occorra andare a cercare il significato originario di questi
sacramenti. Anzi, il significato di questo sacramento, poiché, come
sappiamo, la Cresima non è che un’appendice del Battesimo, introdotta in seguito per garantire un contatto e un riferimento esplicito
al Vescovo, il quale non poteva più, come all’inizio, battezzare tutti
quelli che diventavano cristiani. Non si poteva perdere il contatto
con lui, sul quale si fonda la comunione nella chiesa locale o diocesi. Per questo gli è riservata la Cresima, ancora oggi. Ma all’inizio
esisteva un unico sacramento attraverso il quale si diventava
cristiani e si poteva accedere all’Eucaristia, mistero centrale della
vita cristiana, generatore della comunità cristiana, sacramento che
identifica i cristiani come discepoli riuniti nella «memoria» di Gesù,
morto e risorto.
Il Battesimo è un avvenimento di salvezza attraverso il quale Dio, il
Padre, si incontra con la nostra storia per collocarci nel suo Progetto che in Cristo morto e risorto dona la vita agli uomini e li aggrega alla comunità dei discepoli nella Chiesa cattolica. Un avvenimento di
salvezza esige l’intervento di Dio (sul quale non poniamo dubbi), ma
anche il riconoscimento dell’uomo che, per fede, accoglie la promessa
e decide di vivere di conseguenza. Nella teologia abbiamo usato spesso l’espressione «segno efficace della grazia»: e molti intendono «efficace» nel senso magico del termine. Come se il Battesimo sia una
vaccinazione che in tutti i casi difende dai pericoli della vita.
In realtà, «efficace» significa che nel Battesimo avviene veramente
l’incontro con Cristo Gesù, morto e risorto, il quale ci rende partecipi della Sua vita e della comunione con il Padre, così come Lui stesso l’ha vissuta. Tuttavia, l’incontro ha bisogno di essere riconosciuto,
di essere accolto, di essere vissuto. Diversamente la sua efficacia si
congela, l’incontro non avviene, non accade nulla. Celebrando il Battesimo noi affidiamo al Dio di Gesù Cristo la creatura umana, certi
che il Signore la condurrà alla salvezza; ma siccome la salvezza è un
legame di alleanza con Dio, per essere vissuta deve essere accettata,
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CARA MADRINA, CARO PADRINO...
condivisa, ricambiata. «Efficace» per l’intervento di Dio, «inefficace» per la risposta umana, se non si accoglie nella fede consapevole
ed esplicita. Non si può essere cristiani «senza volerlo» nella libertà
di scelta e nella disponibilità all’incontro con Cristo. Bisogna «voler
essere cristiani» per diventarlo realmente. Si aderisce al vangelo mediante «il Battesimo e la Conversione» (At 2,38), cioè con un atto libero e consapevole.
L’esistenza come «memoria»
Così occorre porre a fondamento della vita cristiana (nella liturgia,
negli altri sacramenti, nell’esperienza personale) proprio il Battesimo, atto iniziale dal quale muove la nostra storia cristiana, atto costitutivo della nostra identità in relazione a Gesù Cristo e alla Chiesa
cattolica. Le nostre comunità o parrocchie dovrebbero offrire occasioni per riappropriarsi del Battesimo, riscoprendone l’«efficacia»
fondante per la vita cristiana e vivendone l’alleanza nelle scelte quotidiane. Si diventa cristiani celebrando il Battesimo e scegliendo liberamente di viverlo nella nostra vita, convertendoci a Gesù Cristo.
Nel Nuovo Testamento il Battesimo è sempre associato alla conversione: quando noi ci siamo convertiti abbracciando la sequela di
Cristo, liberamente e coscientemente?
Il Battesimo è il fondamento della nostra fede cristiana; è l’atto iniziale
della nostra storia di salvezza personale; è il sacramento che ci costituisce in Cristo soggetti di diritti e doveri nella Chiesa cattolica; è il
momento culminante della nostra conversione a Cristo. Non si può
vivere un solo giorno senza fare la memoria del Battesimo: tutta la
nostra esistenza si conferma come memoria viva del Battesimo.
Per questo momento così fondamentale nella vita cristiana è richiesta
la presenza di un padrino o di una madrina che garantisca la serietà
dell’atto battesimale come scelta di fede per l’intera famiglia: il suo
compito è accompagnare il figlioccio nella fede, ricordargli il Battesimo celebrato, offrirgli un esempio di vita cristiana.
Padrini, madrine e sacramenti oggi
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