Comments
Transcript
Urologia trasloca a Baggiovara «Useremo robot di
•• 2 MODENA PRIMO PIANO LA NUOVA SANITA’ DOMENICA 11 OTTOBRE 2015 LA DATA E’ IL 15 OTTOBRE Giovedì 15 ottobre è previsto il trasloco definitivo della struttura complessa di Urologia Urologia trasloca a Baggiovara «Useremo robot di ultimo tipo» Il primario Bianchi: «Contribuirà a formare giovani specialisti» di VALENTINA REGGIANI UNA riorganizzazione volta sicuramente a migliorare la qualità del servizio e che permetterà di abbattere - anche in questo campo - il più che annoso – se non storico – problema delle liste d’attesa. E’ imminente oramai il trasferimento del reparto di urologia a Baggiovara. Giovedì 15 ottobre, infatti, è previsto ‘il trasloco’ definitivo della struttura complessa, diretta dal professor Gianpaolo Bianchi e punto di riferimento per tutte le patologie urologiche anche grazie al robot chirurgico ‘Da Vinci’, che permette la visio- L’ospedale di baggiovara Sant’Agostino-Estense, dove si trasferirà definitvamente l’intero reparto di Urologia. In alto, una foto del primario del reparto Giampaolo Bianchi. Il reparto usufruirà del robot «Da Vinci» LE NOVITA’ «Migliorano le condizioni logistiche, più integrazione con gli altri professionisti» ne laparoscopica tridimensionale ad alta definizione. Al suo interno lavorano, oltre al direttore, 12 dirigenti medici, ai quali si aggiungono infermieri e operatori socio sanitari. Dal Policlinico, dal quale viene ‘spostato’ visto gli standard ritenuti – anche a seguito del sisma – non più ottimali per il volume e la tipologia di pazienti ricoverati – il reparto trova nuova collocazione al terzo piano del corpo sei. A disposizione di pazienti e personale medico, un reparto da 1400 ricoveri annui, dagli alti standard di comfort alberghiero, dove saranno garantite le attività di degenza e tutte le attività di chirurgia programmata, ad eccezione dei trapianti, anche se già se ne parla in prospettiva. In più ci saranno 24 posti letto di degenza ordinaria e due in day hospital. Questo – tornando alle liste d’attesa – consentirà anche di abbattere i tempi. Infatti, ad oggi, per interventi ad esempio relativi ai tumori alla prostata, i primi posti disponibili sono a gennaio. Teniamo presente, però, che l’attesa riguarda le malattie non aggressive. Per casi urgenti, infatti, ‘la strada’ è diversa. «LA nuova collocazione – afferma Bianchi – oltre ad assicurare un significativo miglioramento delle condizioni logistiche ed ambientali , consentirà di affinare ulteriormente i rapporti di collaborazione e le integrazioni già attualmente esistenti con le èquipe di professionisti presenti al Nocsae, dove gli urologi da tempo svolgo- no attività chirurgica, ambulatoriale e di consulenza nei reparti. Inoltre – continua – questo trasferimento consentirà di sfruttare a pieno le potenzialità del Robot ‘Da Vinci’ in urologia che è, a tutt’oggi, il più importante campo di applicazione, di incrementare l’attività formativa dell’equipe, di specializzandi e giovani urologi». E se da una parte le sigle lamentano la ‘mancata discussione’ con le rappresentanze sindacali, il dg del Policlinico, Ivan Trenti, af- ferma che «il trasferimento si è reso necessario a seguito di valutazioni tra direzione e professionisti, al fine di migliorare le condizioni ambientali e logistiche della struttura». Infatti le rappresentanze sindacali Cisl e Uil, affermano di non aver firmato l’accordo, ma la direzione del Policlinico spiega di aver accolto le richieste dei lavoratori e di aver avviato nei tempi consoni il confronto con gli operatori coinvolti nel progetto. «Per rispondere alle richieste dei lavoratori in assemblea – scrivono dalla direzione – l’azienda ha predisposto un documento, che è stato sottoposto alle organizzazioni sindacali nei giorni scorsi e che esplicita le motivazioni della scelta – effettuata in accordo con l’azienda territoriale – volta ad assicurare il miglior servizio possibile ai cittadini. Per tanto a tutti appare chiaro l’atteggiamento di chiusura pregiudiziale di Cisl e Uil». Il direttore generale dell’Ausl Massimo Annichiarico spiega infatti come lo spostamento di urologia rientri in un ‘più complessivo disegno, teso alla ridefinizione della mission degli ospedali cittadini, per garantire integrazione, complementarità e valorizzazione delle professionalità. Nel 2014 sono stati 1445 i ricoveri in urologia, 436 le sedute operatorie e oltre 11 mila e 500 le prestazioni ambulatoriali. Altra voce importantissima dell’attività del reparto è legata al centro trapianti del rene dove, dal 1998, sono stati eseguiti 542 trapianti.