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UdA Il parlato monologico pianificato
Tav. 3 - UN SISTEMA INCROCIATO Nodo disciplinare: il parlato monologico pianificato Infanzia Sa esprimere e comunicare agli altri Traguardi emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il linguaggio verbale che utilizza in differenti situazioni comunicative Obiettivi Altri obiettivi KCprofilo Il bambino potrà sperimentare …una varietà di situazioni comunicative ricche di senso, in cui ogni bambino diventa capace di usare la lingua nei suoi diversi aspetti, acquista fiducia nelle proprie capacità espressive, comunica, descrive, racconta, immagina. Da Indicazioni 2012 Primaria fine terza classe Primaria Fine cl5 L’allievo individua nei testi scritti informazioni utili per l’apprendimento di un argomento dato e le mette in relazione; le sintetizza, in funzione anche dell’esposizione orale; Ascoltare testi narrativi ed espositivi mostrando di saperne cogliere il senso globale e riesporli in modo comprensibile a chi ascolta. Ricostruire verbalmente le fasi di un’esperienza vissuta a scuola o in altri contesti. Organizzare un semplice discorso orale su un tema affrontato in classe con un breve intervento preparato in precedenza o un’esposizione su un argomento di studio utilizzando una scaletta. Secondaria Fine cl3 Espone oralmente all’insegnante e ai compagni argomenti di studio e di ricerca, anche avvalendosi di supporti specifici (schemi, mappe, presentazioni al computer ecc) Riferire oralmente su un argomento di studio esplicitando lo scopo e presentandolo in modo chiaro: esporre le informazioni secondo un ordine prestabilito e coerente, usare un registro adeguato all’argomento e alla situazione, controllare il lessico specifico, precisare le fonti e servirsi eventualmente di materiali di supporto (cartine, tabelle, grafici). COMUNICARE NELLA MADRE LINGUA - IMPARARE AD IMPARARE – COOPERARE COMP. SOCIALI e CIVICHE Un formati per progettare e documentare l’unità formativa di apprendimento I RIFERIMENTI Sezione1 Titolo dell’unità formativa di apprendimento Il parlato monologico pianificato IL QUADRO DI RIFERIMENTO DELLE NUOVE INDICAZIONI 2012 Traguardi-Competenza disciplinare Traguardi-Competenza disciplinare SCUOLA PRIMARIA: L’allievo individua nei testi scritti informazioni utili per l’apprendimento di un argomento dato e le mette in relazione; le sintetizza, in funzione anche dell’esposizione orale; Obiettivo/i CLASSE V PRIMARIA: – Organizzare un semplice discorso orale su un tema affrontato in classe con un breve intervento preparato in precedenza o un’esposizione su un argomento di studio utilizzando una scaletta. CLASSE TERZA SECONDARIA DI PRIMO GRADO SCUOLA PRIMO GRADO: Espone oralmente all’insegnante e ai compagni argomenti di studio e di ricerca, anche avvalendosi di supporti specifici (schemi, mappe, -Riferire oralmente su un argomento di studio, presentazioni al computer, ecc.). esplicitando lo scopo e presentandolo in modo chiaro; esporre le informazioni secondo un ordine prestabilito e coerente, usare un registro adeguato all’argomento e alla situazione; controllare il lessico specifico, precisare le fonti e servirsi eventualmente di materiali di supporto (cartine, tabelle, grafici) Dal Profilo delle competenze Competenza/e chiave del cittadino europeo verso cui l’unità concorre: Al termine PRIMARIA: comunicare nella madrelingua /lingue straniere; imparare a imparare; competenze sociali; Ha una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati, di raccontare le proprie esperienze e di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni. Al termine del primo ciclo di istruzione: 1.Ha una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni. CONTESTO DIDATTICO Classe V ^ primaria / I^ secondaria del primo ciclo Discipline coinvolte Italiano MOTIVAZIONE DELLA PROPOSTA E SUO VALORE FORMATIVO Espressione dei bisogni degli studenti: Dal momento che si rileva che gli alunni possiedono in generi deboli strumenti comunicativi, e più forti manchevolezze rispetto alla comunicazione orale dell’appreso, si ritiene necessario sviluppare il parlato, in sintonia con le Indicazioni, all’interno del paradigma comunicativo. Ciò che presiede all’Unità è allenare al parlato monologico, imparando a pianificare i propri interventi, avvalendosi di materiali di supporto, come una scaletta (appunti o anche slides…). In questo processo, volto a insegnare le forme della pianificazione e dell’esposizione, e ad affinare l’uso dell’oralità, tutte le discipline sono a loro volta interessate e coinvolte, perché tutte utilizzano la lingua italiana, in ogni scambio comunicativo interpersonale Nello specifico, il docente intende esporre la classe a un’esperienza di parlato nella quale gli alunni espongano brevemente la lettura di un libro e indichino i motivi per cui vale la pena di leggerlo. Riferimenti al quadro teorico disciplinare e processi conoscitivi presenti nel nodo concettuale disciplinare preso a tema nell'UdA. Riferimenti al quadro teorico Il parlato pianificato e fonologico si caratterizza per minore frammentarietà sul piano tematico e maggiore coesione lessicale, grammaticale e fonologica. Spesso si appoggia a forme di scrittura che supportino la memoria. Per pianificare un testo occorre: → definire lo scopo e il contesto di enunciazione; → selezionare i punti da trattare (principali e secondari); → stabilire la gerarchia e l’ordine in cui verranno trattati i temi; →definire il proprio punto di vista. Un testo orale pianificato si appoggia in genere ad una scaletta o a degli appunti ordinati, che, tramite parole chiave o espressioni chiave per ciascun punto, richiamano alla memoria ciò che si deve dire. “Ovviamente, la traccia che accompagna il parlato potrà essere più estesa o più sommaria a seconda del testo da produrre e dalla precisione richiesta dalla situazione comunicativa. Questo parlato pianificato è più controllato anche nel tono di voce e nel ritmo. “ (Il parlato pianificato….L. Millia, Giscel) Rilevanza concettuale La progettazione (all’interno dell’abilità orale e dello scritto) deve essere insegnata; a ciò devono provvedere col loro apporto specifico anche le altre discipline. Concettualmente, essa costituisce la griglia mentale, il filtro metodologico e operativo per dar corso all’organizzazione logicolinguistica della comunicazione. Il progettare è un selettore cognitivo, una modalità esecutiva della competenza linguistica. Pregnanza cognitiva: Imparare a gestire il parlato monologico pianificato in situazioni formali e pubbliche è un obiettivo da perseguire con progressività e complessità crescente. Con ciò, l’alunno si dota di quegli strumenti mentali, cognitivi, meta cognitivi e relazionali, che sovrintendono all’elaborazione linguistica ai fini comunicativi sociali. Richiedendo l’ appoggio di forme espansive e organizzative della memoria (es. schemi, scalette, appunti…) , si abitua l’alunno a organizzarsi per strutturare e regolare l’esposizione. Spendibilità socioculturale Insegnare a pianificare nell’ambito dell’oralità ha una ricaduta potente e diretta sullo studente e la sua competenza linguistico-comunicativa.. Ciò agisce/retroagisce in vista delle relazioni comunicative e sociali, delle abilità di studio, in prospettiva scolastica e per la vita professionale del futuro. GLI APPRENDIMENTI E LE SITUAZIONI DELL’UNITÀ FORMATIVA Sezione 2 APPRENDIMENTI E SITUAZIONI DELL’UNITÀ Competenza attesa: PRIMARIA L’allievo personalizza le regole della comunicazione e organizza il suo discorso rispetto al contesto; pianifica in modo chiaro e logico; usa strumenti di sintesi come supporto per l’esposizione orale di argomenti legati a esperienze condivise nella classe. SECONDARIA Gli alunni utilizzano le regole della comunicazione orale PER strutturare un personale intervento monologico servendosi di una pianificazione volta a regolare lo sviluppo logico delle idee; usano strumenti strategici per ampliare la memoria; modulano il parlato in relazione ai fattori pragmatici; espongono in maniera chiara e organica, rispettano i tempi dati. Conoscenze Coerenza logico-temporale; coesione; contesto pragmatico: destinatario; contesto, scopo; Abilità Organizzare le informazioni; pianificare e strutturare la propria produzione orale, con riguardo ai seguenti parametri: - il peso del contesto pragmatico, e il gioco formale /informale; - la pianificazione /progettazione del discorso: selezionare i punti da trattare; stabilire l’ordine; definire il pdv; - i connettivi decidere inizio, corpo,fine - la chiarezza, l’organicità della forma; il controllo degli Conoscenze specifiche su paralinguismi; elementi caratterizzanti, quali intonazione, volume, prosodia, intonazione…; - la correttezza della dizione, con evitamento di interlacari, riempitivi .. Conoscenza di strumenti e strategie - il controllo degli elementi extralinguistici quali: per sorvegliare il parlato: attacchi; gestualità, controllo delle pause; tenuta del ritmo..; evitamento di - l’uso del tempo ripetizioni, riformulazioni ecc Atteggiamenti/comportamenti ovvero i modi di porsi dell’allievo, oggetto di osservazione: - coinvolgimento personale; collaborazione con gli altri - decentramento rispetto al destinatario; capacità di dare e avere feed.back; - adempimento delle consegne e degli impegni assunti nel gruppo; - Interazione per la condivisione di elementi valutativi Prodotto atteso alla fine dell’unità di apprendimento Presentare alla classe: Una breve relazione su un libro letto per convincere i compagni a fare personale esperienza di lettura. Le componenti della competenza attesa La componente COGNITIVA (sapere, conoscere) Processi conoscitivi (presenti nei nuclei concettuali) Utilizzare gli strumenti logico- linguistici per formulare il proprio pensiero e comunicarlo agli altri. Usare la pragmatica e le regole della testualità; rispettare grammatica e sintassi. Organizzarsi un piano di esposizione. La componente OPERATIVO-AGENTIVA (fare per uno scopo) La componente META-COGNITIVA (riflettere, comprendere, prevedere) La componente INTERATTIVO(interagire Processi operativo-agentivi Preparare supporti per il parlato (scalette, mappe, slides…) onde espandere la memoria e controllare la tenuta logica della presentazione comunicativa. Processi meta-cognitivi Pianificare organizzare. Riflettere sui meccanismi che regolano la pragmatica e le regole strutturali della catena parlata. Operare scelte linguistiche corrette e coerenti e darne conto. Processi interattivo-relazionali RELAZIONALE Porsi in dialogo con la classe, dando feed back efficaci alle esposizioni dei compagni. Vivere la comunicazione sperimentandone l’efficacia, in vista degli scopi perseguiti. Situazioni di realtà e autentiche per mobilitare le competenze - Situazioni personali: mettere gli alunni nella condizione di parlare a un destinatario /ri, in modo coeso e coerente, facendo capire che la lingua da usare è strettamente legata ai fattori di contesto. Imparare ad avere uno schema mentale riferito al contenuto e avvalersi di supporti che espandono la memoria. Fondamentale comprendere gli scopi per cui si parla, segnatamente nelle azioni del riferire, esporre, esprimere un pensiero….. - Situazioni sociali: Saper fare un’esposizione insegna le caratteristiche dell’ascolto - parlato e le loro potenzialità educative in un’epoca di labilità dei messaggi, consumati nel presentismo e nell’immediatezza OSSERVAZIONE, VERIFICA, VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI sezione 3 VERIFICA E VALUTAZIONE Prove di realtà Indicatori di valutazione della competenza: LINGUISTICO- COGNITIVI organizzare logicamente il discorso orale; METACOGNITIVI USARE IL piano Compito autentico (c. a. di prestazione, c. a. esperto, c. a. personale): Osservazione atteggiamenti/comportamenti Criteri di ponderazione della valutazione OPERATIVO-AGENTIVI scegliere un supporto efficace INTERATTIVO-RELAZIONALI Essere ascoltatori del messaggio; dare feed back ella simulazione Matrice valutativa della competenza condivisa ( allegato) Altri strumenti condivisi per : osservare i modi di porsi dell’allievo promuovere/osservare auto-valutazione auto- regolazione e ARTICOLAZIONE DELL’UNITÀ E NOTE METODOLOGICO-DIDATTICHE sezione 4 ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO DIDATTICO E MODALITÀ DI REALIZZAZIONE Tipo di unità e tempi di realizzazione : 2 H. LAVORO DIDATTICO partecipato; 2. SIMULAZIONE Momenti salienti dell’unità (in breve) L’unità di apprendimento prevede attività finalizzate ad apprendere gli elenti che confluiscono e influiscono nel processo della comunicazione, mettendo a fuoco i passi cruciali del parlato pianificato Note metodologico-didattiche (in breve) L’unità prevede, attraverso input ed esercizi specifici e apprendimenti linguistici, di: - sviluppare e interiorizzare le regole linguistiche, pragmatico-situazionali; -apprendere il concetto di “piano” per progettare il proprio intervento; - utilizzare le forme di supporto per la memoria; - sorvegliare il parlato.; - dare feed back ai compagni. Lo spunto iniziale è colto da una testimonianza di parlato spontaneo, nel quale non esiste pianificazione, non c’è controllo della correttezza morfologico- sintattica; né della coerenza e della coesione. Il lacerto dà l’occasione per porre domande: - - Chi sono i protagonisti? Cosa non va bene in questo parlato? Basta che arrivi il messaggio per dire che qualsiasi parlato va bene? Come si potrebbe (dovrebbe) ovviare agli errori più evidenti? Quali sono i caratteri de questo parlato spontaneo? (Linguaggio frammentato; grande uso di: “niente”; “cioè”…. Ecc “A proposito, papà…se hai un minuto di tempo oggi ci hanno dato questa….non è che sia… cioè…….questo quattro qua poteva, ma la prof. va a simpatia… ma io le robe le so, almeno mi poteva interrogare un’altra volta..” Si fa una prima mappatura delle conoscenze possedute sugli attori della comunicazione e la relazione con gli usi linguistici e si avvia il lavoro di ristrutturazione della mappa sulle seguenti conoscenze preliminari, in quanto connesse con l’utilizzo corrispondente del tipo di lingua: - Fattori e processi della comunicazione; Il contesto pragmatico (vedi sotto) PRIMO BLOCCO DI CONTENUTI: - I FATTORI DELLA COMUNICAZIONE IL CONTESTO PRAGMATICO Chi? - riguarda l’emittente Dice cosa? - riguarda il contenuto Da Jakobson Attraverso quale canale? – riguarda l’elemento fisico A chi? - si riferisce ne al destinatario CORRELAZIONE TRA: Interlocutore Tipo di argomento Il tuo atteggiamento (da Sabatini) Parole, frasi e pronunce Molto alla buona; una via di mezzo, accurate, speciali, sbrigative o sgarbate, indifferenti, cortesi Con quale effetto? – si riferisce agli scopi ed ai risultati della comunicazione SIMULAZIONI E GIOCHI DI RUOLO. Sulla base degli apprendimenti, i ragazzi fanno delle simulazioni e giochi di ruolo. Si terranno presenti i seguenti elementi: . SITUAZIONI: - A CHI MI RIVOLGO? (chi è il mio interlocutore?) COSA DEVO DIRE? (come organizzare il contenuto, in modo che sia efficace?) - COME LO DEVO DIRE? (che tipo di parole devo usare in relazione al destinatario?; QUALE LINGUA devo usare?: semplice, alla buona, accurata, ricercata, cortese, precisa…. Ragazzo chiede informazioni al vigile urbano; Signora entra nell’atelier di Armani e chiede di acquistare un abito importante; Bambino, in nome della classe, chiede al Sindaco di comprare altri libri per la biblioteca dedicati ai piccoli; Ragazza parla con amica e commenta la mattinata a scuola I ragazzi danno una risposta alle situazioni, poi riflettono e commentano insieme le risposte date- Compilano lo specchietto dato dal docente mettendo per iscritto le scelte operate e le motivazioni. SISTEMATIZZAZIONE DEI CONCETTI riferiti a: I ragazzi traspongono su cartellone i passaggi LINGUISTICO-CONCETTUALI illustrati. fattori della comunicazione; CHI? CONTE STO COSA? SCOPO? familiar e; amicale , sociale, elevato ……… . CASA, SCUOL A LUOGO PUBBL ICO Contenut quali I motivi : Quotidian personal ESPRIMERE; RACCONTARE; RIFERIRE; ESPORRE… contesto socio-pragmatico - Contesto destinatario; mezzo; scopo; lingua: semplice, alla buona, accurata, precisa… Vengono date conoscenze specifiche paralinguismi; prosodia, intonazione…; su - Conoscenza di strumenti e strategie per sorvegliare il parlato (attacchi; tenuta del ritmo..; evitamento di ripetizioni, riformulazioni, strascicamenti ecc) Esercizi: VARIAZIONI TRANSCODIFICAZIONE Culturale, narrativoa rgoment VA MESSA IN LUCE LA DIVERSA tipologia della lingua da usare, in relazione alle variabili indicate. 1. Il docente dà una serie di testi ORALI: -Variando gli elementi pragmatici, cosa succede nella lingua da usare? Gli esercizi sono svolti in gruppo. Gli allievi giustificano le differenze prodotte negli usi linguistici e nelle diverse comunicazioni. 2.Ricostruire oralmente una comunicazione partendo da una vignetta; -Accanto ai messaggi, gli allievi inventano delle figure, disegni, vignette, coerenti con i messaggi stessi (transcodificazione) Al termine, si fa una verifica comune, e si annotano le REGOLE acquisite. Si ipotizzano ESERCIZI DI TRANSFER, GLI ALUNNI lavorano A COPPIE. L’input indica delle situazioni, cui va riferito un certo tipo di lingua. Le coppie preparano la risposta scritta, poi la presentano alla classe; la quale dà valutazioni su: precisione e coerenza; correttezza del parlato. Consegna: FOCALIZZATE le seguenti situazioni e preparate un discorso (parlato) rispetto a questi dati: destinatario Soggetto alla tua classe Un libro letto a una mamma non una ricetta x dolci italiana; ai compagni di una gita fatta scuola; durante le vacanze al compagno; descrizioni di immagini da un giornale scientifico alla maestra un racconto Al compagno di un Una festa nel tuo altro paese paese SECONDO BLOCCO DI CONTENUTI: - COERENZA E COESIONE; CONCETTO DI PIANO; SUPPORTI PER L’ORALITÁ MOMENTI DIDATTICI: GLI ALUNNI AFFRONTANO ora i Processi dell’ORGANIZZARE E PIANIFICARE Per IMPARARE a fare un MONOLOGO SU TRACCIA….. 1. Dalla grammatica TESTUALE: coerenza e coesione; 2. idea del PIANO; 3. SUPPORTI da usare Come mettere in relazione argomento, lingua e scelte linguistico –organizzative? -come cominciare? Quale ordine dare all’inizio, nel corpo, alla fine della presentazione? Quale prospettiva usare? Quali informazioni selezionare per la presentazione? Quanto tempo ho a disposizione? La metodologia (brainstorming) favorisce l’apporto orale degli studenti, partendo dalle loro esperienze. Li si porta poi a generalizzare e sistematizzare. SI richiamano i concetti della grammatica testuale, si propongono Esercizi di coerenza e coesione (ESERCIZI: item a scelta multipla); si espone la dinamica del PIANO in tutte le sue componenti strategiche; Gli alunni preparano un cartellone con i momenti del piano e le tipologie di espansione della memoria COME DICO? come organizzo l’esposizion e Strutturazi one logicolinguistica Selezione delle forme grammatic alisintattiche ; lessicali; pragmatich e COME DICO come pianfico? =PIANO SUPPORTI X DIRE di quale apparato strategic servirsi Seleziona i punti da trattare = - scelta dei pezzi; - ordine /priorità - punto di vista - taglio da dare Ipotizza - schema - scaletta - appunti - parole chiave - mappe - slides Si richiamano le tipologie di supporti , come: appunti, scalette…in relazione allo scopo.. ecc. QUALI SONO I VANTAGGI APPORTATI DA QUESTI STRUMENTI? . COME COSTRUIRLI, COME E PERCHÉ USARLI? …. SIMULAZIONE finale Ogni alunno prepara il suo intervento di 7 mn. In cui presenta alla classe la relazione di un libro letto per convincere i compagni a fare una personale esperienza di lettura. I compagni dovranno produrre un feed back sulla prestazione sulla base di criteri predefiniti. Essi sono: CONTENUTO ha riferito tutto quanto in modo convincente; CONTESTO: ha usato un’esposizione adatta al suo pubblico; PRAGMATICA: ha guardato il suo pubblico; non ha fatto pause incoerenti/ non ha usato intercalari fuorvianti; / ha mostrato una buona pronuncia. STRUMENTI: si è servito adeguatamente della scaletta; BILANCIO DELL’ESPERIENZA sezione 5 RIFLESSIONI SULL’ESPERIENZA E SUA FORZA GENERATIVA Imprevisti positivi e loro utilizzo anche possibile Criticità e loro risoluzione Condizioni di trasferibilità Altro…