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sistema di graduazione delle strutture e delle posizioni dirigenziali

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sistema di graduazione delle strutture e delle posizioni dirigenziali
SISTEMA DI GRADUAZIONE DELLE STRUTTURE E DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI
La valutazione delle posizioni dirigenziali nella Regione Puglia risponde alla finalità generale
di introdurre un assetto di politica retributiva della dirigenza più coerente con le funzioni di governance che la Regione, nel nuovo quadro istituzionale, è chiamata ad assolvere.
In tale quadro, si pone l’esigenza di rafforzare il legame tra i contributi che la dirigenza è chiamata a fornire, in termini di managerialità e competenze tecnico-professionali.
La retribuzione, infatti, è uno degli strumenti attraverso il quale l’organizzazione persegue l’obiettivo di motivare le risorse umane e, quindi, di favorire l’assunzione di responsabilità e di orientare verso il raggiungimento degli obiettivi.
La più recente evoluzione del quadro legislativo nazionale e regionale, oltre che dei contratti
collettivi di comparto, consente ed impone di svolgere un’azione più incisiva sulla retribuzione dei
dirigenti nel rispetto, ovviamente, dei criteri e degli obblighi di relazioni sindacali previsti contrattualmente.
La valutazione e graduazione delle posizioni dirigenziali, peraltro, è espressamente prevista
dall’art. 27 del CCNL 1998/2001 dell’Area della dirigenza del comparto Regioni-Autonomie Locali.
È stato, infatti, rimessa agli enti la facoltà di determinare, nei limiti delle disponibilità delle risorse per il finanziamento della retribuzione di posizione e di risultato, “i valori economici della retribuzione di posizione delle funzioni dirigenziali previste dai rispettivi ordinamenti, tenendo conto
di parametri connessi alla collocazione nella struttura, alla complessità organizzativa, alle responsabilità gestionali interne ed esterne”.
Nello stesso senso, in più occasioni, da ultimo in sede di determinazione dell’indennità di posizione delle strutture dirigenziali di staff e di progetto, sia la parte pubblica che quella sindacale,
hanno espresso e ribadito la necessità di una opportuna, urgente ponderazione di tutte le strutture dirigenziali istituite per effetto dell’adozione del nuovo modello organizzativo “GAIA” e, quindi, di
graduare le posizioni dirigenziali ed il correlato trattamento economico di posizione sulla base di
parametri idonei ad esprimere le caratteristiche intrinseche della struttura, in termini di rilevanza,
complessità ed ampiezza dell’incarico attribuito, indipendentemente dalle qualità personali del soggetto chiamato temporaneamente ad occuparla.
Ne deriva che il sistema di graduazione dovrà basare la valutazione tenuto conto, in particolare:
a)
b)
c)
d)
della dimensione ed articolazione della struttura organizzativa;
dell’entità delle risorse umane, finanziarie e strumentali assegnate;
della complessità delle normative, dei procedimenti e delle tecnologie;
della dimensione e qualità dell’ambiente di riferimento e dei destinatari, interni ed esterni,
delle attività della struttura;
e) della rilevanza strategica delle funzioni esercitate rispetto agli obiettivi istituzionali e programmatici della regione e quindi della collocazione nella struttura ai sensi del DPGR
161/20081.
1
L’art. 5 del DPGR 161/2008 prevede che il Servizio è deputato alla cura dell’attuazione dei programmi strategici e alla
direzione delle politiche settoriali. L’art. 6 prevede che l’Ufficio è deputato all’attuazione delle singole attività nella propria sfera di competenza assicurando, altresì, l’unitarietà della gestione in base alle direttive del dirigente di Servizio.
1
Al fine di realizzare un apprezzamento il più possibile obiettivo dei predetti elementi, pur senza eliminare del tutto la discrezionalità del valutatore, il sistema viene articolato in tre macrofattori
di valutazione:
macrofattore A: complessità organizzativa
macrofattore B: collocazione nel sistema di relazioni
macrofattore C: responsabilità gestionali interne ed esterne
Ciascun macrofattore viene scomposto in fattori più specifici di graduazione.
Ogni “fattore specifico di graduazione” viene collegato ad “indicatori di graduazione” sia
quantitativi che qualitativi che consentano di fondare il giudizio su circostanze ed elementi trasparenti oltre che condivisi.
La struttura logica del sistema di graduazione delle posizioni dirigenziali sarà, pertanto, articolata secondo lo schema di seguito riportato.
PRIMO LIVELLO
Macrofattore di graduazione
SECONDO LIVELLO
Esso costituisce un’area di specifica complessità della posizione dirigenziale
Fattori specifici di graduazione
Con essi si restringe l’alea di apprezzamento e valutazione a fenomeni
più circoscritti valutabili con riferimento a circostanze più chiaramente
identificabili
TERZO LIVELLO
Indicatori di graduazione
Con essi si identificano, mediante misurazioni quantitative o valutazioni
qualitative, i fenomeni e le circostanze specifiche che consentono di
fondare il giudizio su ciascun fattore di valutazione
Viene definito, quindi, un sistema di punteggi e di relative ponderazioni che consente di tradurre il giudizio in valore numerico (nel passaggio vi è naturalmente un’area di discrezionalità ineliminabile, come avviene in ogni processo valutativo).
I punteggi, espressi in millesimi, vengono attribuiti agli indicatori di graduazione, ai fattori
specifici di valutazione, al macrofattore di riferimento e, da ultimo, alla posizione della struttura dirigenziale, come valore ponderato dei punteggi attribuiti a ciascun macrofattore.
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MACROFATTORE A: COMPLESSITA’ ORGANIZZATIVA
Peso: 35% (punteggio massimo: 350 punti)
Fattori specifici di graduazione
A1. Numero dei dipendenti
(max 110 punti)
A2. Competenze tecnico-professionali
(max 120 punti)
A3. Grado di complessità operativa
della struttura
(max 120 punti)
Indicatori di graduazione
A1a. Alla struttu- p. 20 fino a 10 dipendenti
ra sono direttap. 30 fino a 50 dipendenti
mente assegnati: p. 55 oltre 50 dipendenti
A1b. La struttura si avvale di:
p. 10 personale di categoria A, B, C e D
p. 30 anche di PO e AP
p. 55 anche di livello dirigenziale
A2a. La struttura necessita di
p. 10 competenze tecniche generali
p. 40 competenze specialistiche monodisciplinari
pp. 60 competenze specialistiche pluridisciplinari
A2b. Il personale necessità di:
p. 10 aggiornamento qualificato occasionale su
competenze di base
p. 40 aggiornamento continuo su competenze generali
p. 60 aggiornamento ad alto contenuto specialisticco su competenze trasversali
A3a. La struttura adotta:
p. 10 procedure standardizzate
p. 40 procedure innovative verso mutati contesti di
azione
p. 60 procedure innovative che determinano nuovi
contesti di azione
A3b. Relativamente alle procedure, la struttura:
p. 10 non sviluppa di norma interazioni con altre
strutture
p. 40 interagisce di norma con altre strutture regionali (ad esclusione del Servizio Ragioneria e Bilancio)
p. 60 interagisce anche con soggetti esterni (elenccare i soggetti esterni)
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MACROFATTORE B: COLLOCAZIONE NEL SISTEMA DELLE RELAZIONI
Peso: 30% (punteggio massimo: 300 punti)
Fattori specifici di graduazione
Indicatori di graduazione
B1. Livello di relazione rispetto all’attuazione dei programmi strategici e
alla direzione delle
politiche settoriali
(max 150 punti)
Nell’ambito delle
politiche regionali
la struttura svolge
una funzione:
p. 20 integrativa (di collaborazione ad iniziative
assunte da altri soggetti regionali)
p. 80 di supporto o cooperativa (sviluppo congiunto con altre strutture)
p. 150 propulsiva (promozione autonoma e proppositiva di politiche regionali)
B2. Livello di relazione con gli attori
istituzionali interni
alla regione
(max 70 punti)
Con riferimento
agli attori istituzionali interni alla
Regione le relazioni della struttura si configurano
come:
p. 20 subordinate
p. 40 autonome all’interno di dipendenza gerarchica
p. 70 pienamente autonome con responsabilità di
risultato
B3. Livello di relazione con gli attori
sociali e istituzionali
del territorio
(max 80 punti)
Con riferimento
agli attori sociali e
istituzionali del
territorio la struttura promuove
azioni:
p. 25 di supporto agli attori ed ai processi
p. 55 di integrazione con gli attori ed i processi
p. 80 di iniziativa, proposta e direzione sui proccessi e sugli attori
Nota: gli indicatori di graduazione sono coerenti con le funzioni previste nel DPGR 161/2008
(Servizi) o nelle determinazioni dei competenti Direttori di istituzione delle strutture (Uffici).
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MACROFATTORE C: RESPONSABILITA’ GESTIONALI INTERNE ED ESTERNE
Peso: 35% (punteggio massimo: 350 punti)
Fattori specifici di graduazione
C1. Budget di spesa
gestito
(max 150 punti)
Indicatori di graduazione
C1a. Struttura ha la p. 30 fino ad euro 1.000.000,00
gestione annua di ri- p. 50 fino ad euro 10.000.000,00
sorse finanziarie:
pp. 70 oltre euro 10.000.000,00
C1b. Per la gestione dei capitoli di
spesa:
p. 30 adotta atti di spesa a seguito di decisioni
assunte da altre strutture o organismi
p. 60 adotta autonomi atti di impegno di spesa
pp. 80 predispone atti di programmazione di spesa
C2. Natura degli atti C2a. La struttura
adottati
adotta e/o predi(max 100 punti)
spone di norma
atti/provvedimenti
di:
p. 40 mantenimento (atti a carattere gestionale in
costanza di modelli operativi e organizzativi)
p. 70 sviluppo (atti che introducono modifiche
significative nei modelli operativi ed organizzativi)
p. 100 programmazione, pianificazione e regolam
mentazione
C3. Funzioni gestionali a rilevanza
esterna
(max 100 punti)
p. 20 gestione
p. 40 controllo
pp. 60 indirizzo/valutativi/autorizzativi
p. 10 fino a 100 atti
p. 20 fino a 500 atti
pp. 40 oltre 500 atti
C3a. La struttura
produce atti prevalentemente di:
C3b. La struttura
produce annualmente:
Nota: le informazioni relative agli indicatori del macrofattore C sono desumibili dai bilanci di direzione.
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Il processo di graduazione e il relativo collegamento con la retribuzione di posizione si conclude con la definizione delle fasce di posizione economica in corrispondenza di predeterminati intervalli di punteggio secondo lo schema sottoriportato.
Fasce di posizione
(servizio/ufficio/staff/
di progetto)
Intervallo di punteggio
Valore economico della posizione (VEP)
Percentuali
Percentuali
proposte
previgenti
Fascia A
da 801 a 1.000 punti
100% VEP
MAX
100%
Fascia B
da 601 a 800 punti
95% VEP
MAX
94%
Fascia C
da 401 a 600 punti
78% VEP
MAX
72%
Fascia D
fino a 400 punti
72% VEP
MAX
66%
Alla valutazione delle posizioni dirigenziali attraverso l’applicazione delle metodologie di
graduazione, come sopra descritte, provvede ciascun direttore di area con riferimento alle strutture
dirigenziali di propria competenza.
La validazione finale delle posizioni attribuite viene effettuata con atto della Giunta regionale
predisposto dal dirigente del Servizio Personale sentito il Nucleo di Valutazione.
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