Efficace l`impiego di silicato di sodio e cloruro di calcio per ridurre lo
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Efficace l`impiego di silicato di sodio e cloruro di calcio per ridurre lo
Tecnica SPECIALE CILIEGIO Efficace l’impiego di silicato di sodio e cloruro di calcio per ridurre lo spacco dei frutti GIOVAMBATTISTA SORRENTI1 - MAURIZIO QUARTIERI1 - STEFANO CARUSO2 - STEFANO LUGLI1 - ADAMO D. ROMBOLÀ1 1 2 Dipartimento di Colture Arboree - Università di Bologna Consorzio Fitosanitario Modena (Mo) In ambienti caratterizzati da precipitazioni non eccessive in fase pre-raccolta, l’applicazione di prodotti a base di silicio può costituire una valida strategia di difesa dal “cracking” in alternativa ad altri prodotti attualmente impiegati. Inalterati i parametri qualitativi delle ciliegie. Ridotti in alcune prove sperimentali gli attacchi di Monilia sui frutti. L o spacco delle ciliegie (Fig. 1), frequente su alcune cultivar, è una fisiopatia in grado di deprezzare i frutti, raggiungendo nei casi più gravi anche il 90% del prodotto commercializzabile (Annovi e Genovesi, 2001). La ciliegia è più vulnerabile allo spacco nel periodo che va dall’invaiatura alla maturazione del frutto, soprattutto in concomitanza di elevata umidità atmosferica o piogge intense (Lugli et al., 2001). Per spiegare i meccanismi responsabili dello spacco del frutto sono state avanzate diverse teorie. Una prima teoria (Christensen, 1976) attribuisce un ruolo fondamentale alla bagnatura dell’epidermide del frutto in seguito ad eventi piovosi; l’acqua che riesce a penetrare per osmosi nella polpa del frutto ne determina l’aumento in volume, al La sperimentazione relativa alla prova 3 è stata svolta nell’ambito del progetto “Difesa delle drupacee in agricoltura biologica”, (2007-09) coordinato da Crpv e Prober con il contributo della Regione EmiliaRomagna. 28 FRUTTICOLTURA - n. 3 - 2008 Fig. 1 - Lo spacco compromette irrimediabilmente la commerciabilità del prodotto. punto da causare lesioni più o meno estese. Secondo Sekse (1998), invece, l’assorbimento dell’acqua per osmosi attraverso la cuticola del frutto è in grado di provocare soltanto piccole lesioni superficiali dell’epidermide, mentre il fattore che incrementa il turgore cellulare fino a provocare lo spacco sarebbe imputabile all’assorbimento d’acqua da parte dell’apparato radicale, che estende le lesioni già preformate alla superficie esterna del frutto. L’aumento del turgore cellulare ha effetto sull’epicarpo e sul mesocarpo, i quali una volta oltrepassati i limiti di elasticità subiscono le fratture (Pratella, 1996; Edin et al., 1997). Esiste una correlazione inversamente proporzionale tra spessore della cuticola ed entità dello spacco (Sekse, 2005), ancor più marcata nell’area apicale del frutto ove non è presente lo strato di cuticola esterna (Pratella, 1996). Le lesioni localizzate sulla drupa rappresentano una via di accesso preferenziale alla diffusione di patogeni di natura infettiva tra cui: moniliosi (Monilinia laxa e Monilinia fructigena), botrite (Botrytis cinerea), penicillosi (Penicillium expansum) e rhizopus (Rhizopus stolonifer) (Pratella e Baraldi, 1997; Borve e Sekse, 2000). I fattori che determinano l’intensità dello spacco sui frutti di ciliegio sono di diversa natura e possono ricondursi a fattori ambientali e colturali (es. condizioni pedoclimatiche, portinnesto ecc.) ed alle caratteristiche del frutto (dimensioni, spessore ed elasticità dell’epidermide, stadio di maturazione, concentrazione degli zuccheri ecc.). La prevenzione Tradizionalmente, la prevenzione delle spaccature delle ciliegie fa rife- TAB. 1 - SCHEMA RIASSUNTIVO DELLE PROVE EFFETTUATE. Anno 2002 2003 2007 Ubicazione dell’impianto Savignano sul Panaro (Mo), Italia Clarksville (Michigan, Usa) Castelfranco Emilia(Mo), Italia Varietà Van Emperor Francis New Star Portinnesto Colt Franco Franco Trattamenti a confronto1 Numero di Epoca e frequenza Concentrazione applicazione dei trattamenti – acqua distillata – 3 – cloruro di calcio (CaCl2) 0,5 % 3 – silicato di sodio (Na2OSiO2)3 0,23 % 3 – acqua distillata – 3 – cloruro di calcio (CaCl2) 0,5 % 3 – silicato di sodio (Na2OSiO2)3 0,3 % 3 – acqua distillata – 3 – cloruro di calcio (CaCl2) 0,5 % 3 – silicato di sodio (Na2OSiO2)3 0,23 % 3 Piovosità Epoca di dall’invaitura raccolta alla raccolta Dall’invaiatura, (17 maggio) a cadenza settimanale 13 giugno 9 mm (7 giorni di pioggia) Dall’invaiatura, (27 giugno) a cadenza settimanale 14 luglio 42 mm (8 giorni di pioggia) Dall’invaiatura (7 maggio) a cadenza settimanale 4 giugno 37 mm (7 giorni di pioggia) 1 il pH di tutte le soluzioni è stato aggiustato a 5,5 mediante HCl. rimento all’impiego di sistemi fisicomeccanici (Fig. 2), chimici (composti a base di calcio, solfato d’alluminio o di rame, sostanze idrofobe, ormoni ed inibitori del metabolismo, bagnanti e antitraspiranti) o genetici (varietà poco suscettibili). È stato dimostrato come l’utilizzo delle coperture plastiche riduca fortemente il danno da spacco, anche se non ne garantisce la scomparsa (Lugli et al., 2001). Oltretutto, i costi elevati (circa 25.000 Euro/ha) rappresentano un limite alla diffusione di tale strategia (Bergamini e Tomasi, 1994; Lugli et al., 2001). La distribuzione per aspersione soprachioma di soluzioni saline a base di calcio, in previsione e/o durante le piogge, si è dimostrata efficace nella prevenzione del “cracking” (Rupert et al., 1997; Lang et al., 1997). Tuttavia, tali prodotti, pur essendo economici e di rapida applicazione, risultano facilmente dilavabili in conseguenza di piogge intense che ne riducono l’efficacia (Rupert et al., 1997); inoltre, l’impiego di soluzioni a base di calcio può comportare l’imbrattamento dei frutti (Annovi e Genovesi, 2001). Anche l’impiego preventivo di sali di rame ha fornito buoni risultati nel ridurre l’incidenza dello spacco delle ciliegie (Brown et al., 1995 e 1996), ma la fitotossicità indotta dai trattamenti ne ha sconsigliato l’impiego (Fernandes e Henriques, 1991). Gli antitraspiranti, capaci di regolare il bilancio idrico della pianta, sebbene abbiano offerto in passato risultati positivi nel contenimento dei danni da spacco, possono interferire con i processi di respirazione e fotosintesi dell’albero e con la traspirazione del frutto, con ripercussioni sull’accumulo degli zuccheri (Intrieri, 1974). Poiché ciascuno dei metodi tradizionali di prevenzione dello spacco presenta degli svantaggi, è necessario sviluppare strategie alternative che risultino efficaci, economiche, di facile impiego e a basso impatto ambientale. Un valido approccio potrebbe essere rappresentato dall’utilizzo dei prodotti a base di silicio (Si), elemento in grado di incrementare l’elasticità dei tessuti, rinforzare la parete cellulare e formare uno strato protettivo in grado di ostacolare la penetrazione dell’acqua e dei patogeni fungini (Ma, 2007). Presso il Dipartimento di Colture Arboree dell’Università di Bologna sono in corso ricerche e sperimentazioni, condotte in collaborazione con altre istituzioni italiane ed estere, volte a valutare l’efficacia del silicio irrorato alla chioma ed i relativi meccanismi d’azione nella prevenzione dello spacco dei frutti di ciliegio; questo lavoro riporta i risultati di alcune recenti esperienze svolte in Italia e negli Stati Uniti. (CaCl 2 ); 3) silicato di sodio (Na2OSiO2)3 (36-40° Bé). Prova 1: è stata condotta nel 2002 presso l’Azienda Agricola Nino Quartieri ubicata nel comune di Savignano sul Panaro (Mo), in un ceraseto adulto della cultivar Van innestata su Colt ed allevata a palmetta libera. Per ogni trattamento sono state irrorate 3 branche appartenenti a 3 alberi diversi. Prova 2: è stata condotta nel 2003 presso la Stazione Sperimentale dell’Horticulture Department della Michigan State University, ubicata a Clarksville (Michigan, Usa), in un ceraseto adulto della cultivar Emperor Francis innestata su franco ed allevata a vaso. Per ogni trattamento sono state irrorate 3 branche appartenenti a 3 alberi diversi. Prova 3: è stata condotta nel 2007 presso l’Azienda Agricola Testoni (Fig. 3) ubicata nel comprensorio di Castelfranco Emilia (Mo), in un ceraseto adulto della cultivar New Star innestata su franco ed allevata a vaso. Per ogni trattamento sono stati irrorati 4 alberi. Fig. 2 - Copertura antipioggia per evitare la bagnatura dei frutti. Le ricerche Sono state condotte 3 prove sperimentali nelle quali sono stati confrontati, in un disegno a blocchi completamente randomizzati, i seguenti trattamenti: 1) controllo (acqua distillata); 2) cloruro di calcio FRUTTICOLTURA - n. 3 - 2008 29 TAB. 2 - PROVA 1: EFFETTO DEI TRATTAMENTI SULL’INCIDENZA DEI FRUTTI SPACCATI E SULLA TIPOLOGIA DELLO SPACCO (DATI ESPRESSI IN PERCENTUALE). Incidenza totale dello spacco sui frutti Spacco apicale Spacco peduncolare Spacco dorsale Controllo 27,9 a 58 36 6 Cloruro di calcio 13,4 b 74 26 0 Silicato di sodio 13,3 b 58 42 0 *1 ns ns ns Trattamento Significatività * e ns: significativo per P ≤ 0,05 e non significativo All’interno di ogni colonna, valori contrassegnati da lettere diverse differiscono statisticamente tra loro. 1 TAB. 3 - PROVA 1: EFFETTO DEI TRATTAMENTI SUL PESO MEDIO E SULLA DUREZZA DEL FRUTTO PRIVATO O MENO DELLA BUCCIA. Trattamento Peso medio del frutto (g) Durezza del frutto2 (kg cm-2) con buccia senza buccia Controllo 10,2 a 0,8 0,45 Cloruro di calcio 9,3 ab 0,9 0,46 Silicato di sodio 9,0 b 0,9 0,49 *1 ns ns Significatività * e ns: significativo per P ≤ 0,05 e non significativo All’interno di ogni colonna, valori contrassegnati da lettere diverse differiscono statisticamente tra loro. Valori determinati mediante l’impiego del penetrometro (Effegi, FT 011, puntale ø 5 mm) utilizzando una scala di 5 e 1 kg cm-2, rispettivamente per i frutti con e senza buccia. 1 2 Le specifiche relative alle dosi ed alle epoche di applicazione dei trattamenti sono riportate nella tabella 1. I trattamenti sono stati applicati alla chioma mediante nebulizzatore a pressione, fino al completo gocciolamento delle foglie. L’effetto dei trattamenti è stato valutato mediante il rilevamento dell’incidenza percentuale dei frutti spaccati sul totale dei frutti trattati e della tipologia di spacco (peduncolare, dorsale ed apicale) espres- se in percentuale sul totale dei frutti spaccati. Per ogni replica, i rilievi sono stati eseguiti su un numero medio di frutti pari a 66, 194 e 81, rispettivamente per le prove 1, 2 e 3. Inoltre, sono stati determinati il peso medio ed alcuni tra i principali parametri qualitativi su frutti privi di spaccature. I dati ottenuti dai rilievi e dalle analisi effettuate sono stati sottoposti all’analisi della varianza e la separazione delle medie è stata effettuata con il te- Fig. 3 - Veduta dell’impianto che ha ospitato la prova 3. Nel riquadro, l’abbondante fruttificazione di New Star, cultivar particolarmente suscettibile al “cracking”. 30 FRUTTICOLTURA - n. 3 - 2008 st di Student Newman Keuls (Snk) (P ≤ 0,05). Effetto dei trattamenti Prova 1: le precipitazioni, sebbene limitate, verificatesi durante la fase di maturazione delle ciliegie (Tab. 1) hanno determinato la comparsa dello spacco sui frutti (Tab. 2). Gli apporti di silicio e cloruro di calcio hanno ridotto significativamente, ed in misura analoga, la percentuale di frutti spaccati rispetto alle piante di controllo (Tab. 2). La maggior parte dei frutti presentava lesioni nella porzione apicale del frutto e la tipologia di spacco osservato non è stata influenzata dai trattamenti (Tab. 2). L’applicazione alla chioma di silicato di sodio ha diminuito il peso medio del frutto alla raccolta rispetto al controllo (Tab. 3), mentre il cloruro di calcio ha presentato valori intermedi, senza differenziarsi statisticamente dagli altri trattamenti. La durezza dei frutti non è stata influenzata dai trattamenti (Tab. 3). Prova 2: la percentuale più elevata di frutti spaccati è stata riscontrata nelle piante di controllo. Tale valore è stato significativamente ridotto, e con efficacia analoga, nelle branche trattate con silicato di sodio e sale di calcio (Tab. 4). Inoltre, sono state osservate differenze anche sulla tipologia di spacco (Tab. 4). L’apporto del cloruro di calcio alla chioma ha ridotto il peso medio del frutto ed il residuo secco rifrattometrico, mentre il silicato di sodio ha incrementato solo quest’ultimo parametro (Tab. 5). Prova 3: l’influenza dei trattamenti sull’incidenza dello spacco dei frutti (Tab. 6) è emersa anche in questo esperimento. La combinazione tra la suscettibilità varietale allo spacco e le precipitazioni registrate in pre-raccolta hanno determinato percentuali di spacco sui frutti superiori al 50% ad eccezione delle piante trattate con silicato di sodio. Solo quest’ultimo trattamento ha ridotto significativamente la percentuale di frutti danneggiati rispetto al controllo, mentre il cloruro di calcio TAB. 4 - PROVA 2: EFFETTO DEI TRATTAMENTI SULL’INCIDENZA DEI FRUTTI SPACCATI E SULLA TIPOLOGIA DELLO SPACCO (DATI ESPRESSI IN PERCENTUALE). Trattamento Incidenza totale dello spacco Spacco apicale Spacco dorsale sui frutti Spacco peduncolare Spacco multiplo Controllo 27,5 a 13,3 b 72,5 1,8 12,4 a Cloruro di calcio 12,8 b 14,2 b 84,8 0,0 1,0 b Silicato di sodio 15,7 b 30,0 a 67,2 0,9 1,9 b ** ns ns * Significatività * 1 e ns: non significativo e significativo rispettivamente per P ≤ 0,05 e 0,01 All’interno di ogni colonna, valori contrassegnati da lettere diverse differiscono statisticamente tra loro. 1ns, * e ** TAB. 5 - PROVA 2: EFFETTO DEI TRATTAMENTI SUL PESO MEDIO E SUL RESIDUO SECCO RIFRATTOMETRICO DEI FRUTTI. Trattamento Peso medio del frutto (g) Rsr (°Bx) Controllo 8,8 a 13,2 b Cloruro di calcio 7,5 b 11,7 c Silicato di sodio 8,6 a 14,3 a *1 *** Significatività 1 * e ***: significativo rispettivamente per P < 0,05 e P < 0,001 All’interno di ogni colonna, valori contrassegnati da lettere diverse differiscono statisticamente tra loro. è risultato ininfluente. Sui frutti spaccati, la quasi totalità delle fratture è stata riscontrata in posizione peduncolare, senza differenze indotte dai trattamenti (Tab. 6). Le analisi dei principali parametri qualitativi non hanno fatto registrare differenze imputabili ai trattamenti (Tab. 7). Conclusioni La perdita di commerciabilità delle ciliegie dovuta allo spacco dei Fig. 4 - Le infezioni di Monilia sulle ciliegie sono favorite dalla presenza di frutti spaccati. Nella foto, evidenti sintomi di Monilia sui frutti della cv New Star in prossimità della raccolta. frutti può raggiungere, nelle cultivar più suscettibili e nei casi più gravi, il 90% della produzione con conseguenti ingenti perdite economiche per i cerasicoltori. I risultati ottenuti nelle diverse condizioni sperimentali dimostrano come l’irrorazione del silicio alla chioma è efficace nel ridurre lo spacco dei frutti di ciliegio in misura analoga (Tabb. 2-4) o superiore (Tab. 6) al cloruro di calcio. L’efficacia del silicio nel prevenire FRUTTICOLTURA - n. 3 - 2008 31 TAB. 6 - PROVA 3: EFFETTO DEI TRATTAMENTI SULL’INCIDENZA DEI FRUTTI SPACCATI E SULLA TIPOLOGIA DELLO SPACCO (DATI ESPRESSI IN PERCENTUALE). Trattamento Incidenza totale dello spacco sui frutti Spacco apicale Spacco peduncolare Spacco dorsale Spacco multiplo 58,2 a 0,9 91,1 3,6 4,4 Cloruro di calcio 63,8 a 0,7 98,5 0,1 0,7 Silicato di sodio 41,3 b 0,6 98,7 0,1 0,6 ns ns ns ns Controllo 1 Significatività ** e ns: non significativo e significativo rispettivamente per P ≤ 0,01 All’interno di ogni colonna, valori contrassegnati da lettere diverse differiscono statisticamente tra loro. 1ns e ** TAB. 7 - PROVA 3: EFFETTO DEI TRATTAMENTI SU PESO MEDIO, DUREZZA, RSR, Ph E ACIDITÀ DEI FRUTTI ALLA RACCOLTA. Peso medio del frutto (g) Durezza2 (kg cm-2) Rsr (°Bx) pH Acidità (g l-1 ac. malico) Controllo 6,7 0,59 16,1 3,7 7,4 Cloruro di calcio 6,9 0,57 15,4 3,6 7,6 Silicato di sodio 6,5 0,66 16,3 3,6 7,5 ns ns ns ns Trattamento 1 Significatività ns 1 ns: non significativo 2 Valori determinati sui frutti interi mediante l’impiego del penetrometro Effegi, FT 011, puntale ø 5 mm. lo spacco dei frutti è riconducibile alla capacità dell’elemento di modificare le proprietà meccaniche dei tessuti, aumentando l’elasticità della parete cellulare durante la fase di distensione (Ma, 2007; Taiichiro et al., 2003) e rinforzandone al tempo stesso la struttura. Inoltre, depositi di silice (SiO2) sui frutti possono avere limitato, in conseguenza delle proprietà idrofobe di tale composto (Ma, 2007), l’ingresso di acqua durante la bagnatura. L’impiego dei prodotti a base di silicio, al pari del cloruro di calcio, non altera la salubrità del prodotto, rendendone idoneo l’impiego potenziale anche nei sistemi a basso impatto ambientale (es. agricoltura biologica). Il silicio è un elemento importante per la salute umana e la sua presenza nella dieta può produrre effetti benefici sull’organismo. Negli ambienti caratterizzati da scarse e sporadiche piogge durante la fase di pre-raccolta, l’applicazione di prodotti a base di silicio può costituire una efficace strategia di difesa dal “cracking” in alternativa ad altri prodotti attualmente impiegati. Risultati preliminari (dati non riportati) indicano che l’apporto alla chioma di silicato di sodio è in grado di ridurre i sintomi di monilia (Monilinia fructigena) sui frutti (Fig. 4). ■ RINGRAZIAMENTI Gli autori ringraziano le Aziende Agricole Nino Quartieri (Savignano sul Panaro, Mo) e Testoni (Castelfranco Emilia, Mo), nonché la Stazione Sperimentale della Michigan State 32 FRUTTICOLTURA - n. 3 - 2008 University (Michigan, Usa) per avere ospitato le sperimentazioni. SUMMARY Fruit cracking caused by rainfall prior to harvest is a major problem in sweet cherry production, reducing drammatically the fruit marketability. Currently, spray applications with calcium salt solutions (mainly calcium chloride) represent the most widespread means used by growers to prevent fruit cracking in cherry orchards not covered by a removable and impermeable plastic flat roof. In order to evaluate the effectiveness of silicon in the prevention of fruit cracking, three field trials were conducted in Italy (2002 and 2007) and the United States (2003). The experiments were carried out on mature trees of the cvs. Van, New Star and Emperor Francis, comparing the following treatments: water (control), calcium chloride and sodium silicate. Multiple sprays (3) were applied weekly from fruit veraison to approximately one week prior to harvest. The resulting data show that under conditions conducive to cracking, sodium silicate reduced the percentage of cracked fruits to a similar or larger extent that calcium chloride. The effectiveness of silicon foliar application in the prevention of sweet cherries cracking may be due by both the enhancement of fruit cell wall elasticity and the reinforcement of its structure. Besides, hydrophobic silica (SiO2) deposits on fruit surface, may have reduced water absorption into the fruit during rainfall. 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