procedura diagnostica delle infezioni su protesi articolari
by user
Comments
Transcript
procedura diagnostica delle infezioni su protesi articolari
AZIENDA OSPEDALIERA DI COSENZA UOC MICROBIOLOGIA E VIROLOGIA Direttore dr. Cristina Giraldi PROCEDURA DIAGNOSTICA DELLE INFEZIONI SU PROTESI ARTICOLARI Elaborazione Gruppo di lavoro Dott. P. Cavalcanti Dott. M.A.Filia Dott. D.Perugini Dott. S.Dodaro Sig. B.Casazzone Sig. C.Gaccione Sig. P.A.Pingitore Sig. L.Nudo Dott. F.Togo Dott. G.Cipparrone Sig. M.Coschignano Dott. F.Cesario Dott. F.Luciani Verifica Verifica clinica: Dott. F. Cesario Dott. C. Giraldi Dott. F. Togo Dott. MD Vantaggiato Direttore FF M.Infettive Direttore UOC Microbiologia e Virologia Direttore UOC Ortopedia SSD Risk Management Verifica Metodologica: Dott.ssa M. Loizzo S.S. Qualità ed Accreditamento Approvazione Giorno 04.03.2013 Prot.059 AO CS Direttore Sanitario PU Cosenza Direttore CIO Dott. O. Perfetti 1 PROCEDURA DIAGNOSTICA DELLE INFEZIONI SU PROTESI ARTICOLARI Razionale L’infezione su protesi articolare rappresenta una grave complicanza in chirurgia protesica ortopedica e richiede una accurata diagnosi microbiologica per assicurare la corretta gestione clinica dell’evento infettivo che differisce sensibilmente rispetto alla gestione del fallimento asettico. Il tasso di infezione per le protesi del ginocchio è dello 0.8-1,9%, mentre per le protesi totali d’anca è dello 0.3-1.7% [Del Pozo 2009]. Solo recentemente la definizione di infezione protesica ha trovato un consenso grazie alla definizione di criteri specifici, tra i quali uno è strettamente microbiologico: 2 “isolamento del medesimo microrganismo da due o più colture di aspirato articolare o tessuti periprotesici e/o isolamento del microrganismo in carica significativa dal sonicato della protesi”. Per soddisfare questo requisito il microbiologo deve disporre di campioni multipli da sottoporre ad indagine microbiologica, prelevati da zone definite con tecniche idonee a prevenire la contaminazione crociata ed in assenza di terapia/profilassi antibiotica per un adeguato periodo di tempo. L’applicazione dei nuovi criteri diagnostici, insieme all’attiva collaborazione di un gruppo multidisciplinare composto da ortopedico, infettivologo e microbiologo sono i requisiti essenziali per ottenere un aumento significativo delle probabilità di eradicazione dell’infezione. DEFINIZIONE DI INFEZIONE DELLA PROTESI ARTICOLARE La definizione di infezione periprotesica prevede il riscontro di almeno uno dei seguenti criteri: presenza di un tragitto fistoloso comunicante con la protesi e/o la cavità articolare, elevato numero di leucociti nel liquido articolare (≥ 1.7 x 109/L con ≥ 65% neutrofili) [Trampuz 2004,. raccolta purulenta nello spazio periprotesico, isolamento dello stesso microrganismo da due o più colture di liquido articolare o biopsie di tessuto periprotesico, isolamento di microrganismi in carica significativa dal sonicato della componente protesica. 3 infiammazione acuta dei tessuti periprotesici all’esame istologico (≥1 - ≥10 polimorfonucleati neutrofili per campo ad alto ingrandimento (600-400X) (esclusi i 3 mesi postoperatori e le malattie infiammatorie articolari), CLASSIFICAZIONE DELLE INFEZIONI PROTESICHE Le infezioni protesiche possono essere classificate in base al tempo di insorgenza dei sintomi dopo l’impianto in: Infezioni precoci (early infections) con tempo di insorgenza < 3 mesi. Vengono acquisite durante l’intervento o nei 2-4 giorni successivi; possono essere anche di origine ematogena. Sono causate da microrganismi ad alta virulenza (S. aureus, bacilli gram negativi). Infezioni ritardate (late infections) con tempo di insorgenza tra 3 e 24 mesi. Vengono acquisite durante l’intervento e sono causate da microrganismi a bassa virulenza (stafilococchi coagulasi negativi o Propionibacterium acnes). Infezioni tardive (very late) (>24 mesi) causate prevalentemente da disseminazione ematogena da siti di infezione remoti. Una diagnostica microbiologica corretta e tempestiva nelle infezioni precoci (< 4 settimane) e nelle infezioni tardive precocemente diagnosticate, può rendere possibile un approccio conservativo della protesi poiché i microrganismi non sono ancora organizzati in biofilm. Diversamente le infezioni ritardate e le diagnosi non tempestive (> 4 settimane) di infezioni precoci e tardive implicano la strutturazione e maturazione del biofilm microbico con necessità di rimozione della protesi. MICRORGANISMI ASSOCIATI A INFEZIONE DELLA PROTESI ARTICOLARE I microrganismi comunemente associati a infezione della protesi articolare sono riportati in Tabella 1. Gli stafilococchi sono i microrganismi isolati più frequentemente sia nelle infezioni precoci, sia nelle ritardate che nelle tardive; sul totale prevalgono gli Stafilococchi coagulasi negativi (30-41%) seguiti da S. aureus (12-39%) [Moran 2010, Trampuz 2005]. Streptococchi, enterococchi e difteroidi vengono isolati circa nel 10% dei casi ciascuno; i batteri Gram-negativi in circa 8% dei casi [Moran 2010]. Tra i batteri anaerobi Propionibacterium acnes è il microrganismo con maggior frequenza di isolamento. Il 10-12% delle infezioni sono sostenute da più di un microrganismo [Trampuz 2005]. Nelle infezioni di origine ematogena S. aureus ha un ruolo dominante, seguito da streptococcacee e batteri gram negativi [Stefansdottir 2009]; Stafilococchi coagulasi negativi vengono comunque isolati in un terzo di esse. 4 Microrganismi Frequenza% Stafilococchi coagulasi negativi 30-41 Staphylococcus aureus 12-39 Streptococchi 9-10 Enterococchi 3-10 Bacilli gram negativi 3-8 Anaerobi 2-4 Polimicrobiche 10-12 Sconosciuto 10-11 Tabella 1: microrganismi isolati nelle infezioni della protesi articolare [Trampuz, 2005, Stefansdottir 2009, Moran 2010] I microrganismi che si organizzano in biofilm sulle superfici protesiche presentano caratteristiche particolari con implicazioni rilevanti nella diagnosi e nella terapia: diversità genetica: si può esprimere in sottopopolazioni con colonie piccole a lenta crescita, di difficile identificazione da parte del laboratorio. Sul versante clinico la crescita lenta aumenta il rischio di fallimento terapeutico e giustifica la somministrazione prolungata di antibiotici. produzione di matrice polisaccaridica extracellulare: crea un microambiente dove la comunicazione tra cellule è facilitata, la persistenza dei microrganismi favorita, la fagocitosi inibita. La terapia antibiotica va prolungata e deve includere rifampicina. aderenza dei microrganismi alle superfici protesiche: riduce la possibilità di isolamento dei microrganismi dal liquido articolare. Ai fini diagnostici sono necessari campioni protesici e tissutali. 5 DIAGNOSI MICROBIOLOGICA La coltura e l’isolamento del microrganismo infettante da campioni di tessuto periprotesico è tuttora il gold standard per la diagnosi di infezione della protesi articolare. Fase pre-analitica Modalità di raccolta dell’aspirato articolare L’aspirazione richiede asepsi e preferibilmente dovrebbe essere eseguita in sala operatoria mediante aspirazione articolare percutanea o comunque a capsula articolare chiusa se eseguita durante l’intervento di revisione. Inoculare aliquote >0,5ml in fiasche da emocoltura per microrganismi aerobi e anaerobi e trasferire l’eventuale rimanente in contenitore sterile. L’utilizzo di brodi di arricchimento è importante perché: nelle forme croniche il numero dei microrganismi liberi (planctonici) può essere ridotto e la sensibilità colturale dell’aspirato articolare può quindi risultare scarsa. favorisce lo sviluppo di microrganismi a vitalità ridotta a seguito di pregressi trattamenti antibiotici e/o per le caratteristiche metaboliche dei microrganismi sessili. Modalità di raccolta del materiale da fistola o raccolta non secernente Utilizzare n.2 tamponi sottili con asta metallica Dopo disinfezione accurata della cute introdurre il primo tampone nel tragitto fistoloso e prelevare il materiale sospetto. Ripetere il prelievo con il secondo tampone Modalità di raccolta del materiale da fistola o raccolta secernente Dopo disinfezione accurata della cute prelevare il materiale siringa sterile. 6 Il contenuto della siringa può essere inoculato direttamente nei terreni per emocoltura (batteri aerobi, anaerobi e miceti) lasciando una aliquota nella stessa siringa utilizzata per il prelievo. Modalità di raccolta dei tessuti periprotesici Il prelievo di campioni bioptici multipli è indispensabile al fine di aumentare la sensibilità dei metodi colturali e distinguere i microrganismi contaminanti dai patogeni. Ogni singola biopsia di tessuto periprotesico va prelevata con strumentazione separata ed inserita in un contenitore dedicato, per prevenire la contaminazione crociata di tutti i campioni da sottoporre all’esame colturale. Prelevare un numero ≥3 di biopsie periprotesiche, includendo un campione rappresentativo della interfaccia protesi osso e due della capsula articolare. Qualora venga evidenziata una zona con infezione manifesta prelevare i tessuti interessati. Aggiungere nel contenitore soluzione fisiologica sterile fino al ricoprimento della biopsia. Inviare rapidamente al laboratorio per colture in aerobiosi e anaerobiosi. Nei medesimi punti prelevare un numero equivalente di biopsie per la valutazione dello stato infiammatorio mediante esame istologico. Modalità di raccolta delle componenti protesiche Porre ogni singola componente protesica in un contenitore rigido, sterile, a tenuta, di idonee dimensioni e adatto alla procedura di sonicazione. Ricoprire la componente per almeno il 90 % del suo volume con soluzione di Ringer o soluzione fisiologica sterile. Trasporto e conservazione I campioni devono essere inviati al laboratorio nel minor tempo possibile e, possibilmente, entro lo stesso giorno di prelievo. Per tempi superiori conservare i materiali a 4°C per un massimo di 24-48h e le fiasche inoculate con liquido articolare a temperatura ambiente fino a 48-72h. Fase analitica Coltura del liquido articolare 7 Incubare le fiasche per emocoltura inoculate in sala operatoria in strumentazione dedicata per 14 giorni. Centrifugare l’aliquota inviata in contenitore sterile e allestire un preparato microscopico dal sedimento. Nelle infezioni acute è utile una colorazione di Gram dell’aspirato articolare, sebbene un risultato negativo non esclude la possibilità d’infezione. In generale la colorazione di Gram ha elevata specificità ma bassa sensibilità (SE 26%, SP 97% [Zimmerli 2004]). Coltura del materiale da fistola o raccolta non secernente Il primo tampone è utilizzato per la semina nei seguenti terreni: agar sangue e agar cioccolato. Incubare in atmosfera con 5% CO2 per 5 giorni a 35°C agar Schäedler. Incubare in atmosfera anaerobia per 5 giorni a 35°C brodo per anaerobi esigenti (tioglicollato in atmosfera con 5% CO2). Subcoltivare in agar sangue, agar cioccolato e agar Schäedler quando il brodo diventa torbido o a fine incubazione. Il secondo tampone è utilizzato per preparare un vetrino da sottoporre a colorazione di Gram. Coltura del materiale da fistola o raccolta secernente I flaconi di emocoltura sono incubati nel sistema automatico presente in laboratorio. L’aliquota inviata nella siringa utilizzata per il prelievo è in parte sottoposta a colorazione di Gram e in parte congelata per ulteriori eventuali approfondimenti. Coltura dei tessuti periprotesici a. omogeneizzare i frammenti bioptici in 3-10 ml di brodo (es. Brain Hearth Infusion broth) b. per raggiungere una sufficiente sensibilità colturale inoculare 0,5 ml di omogenato in: agar sangue e agar cioccolato. Incubare in atmosfera con 5% CO2 per 5 giorni a 35°C agar Schäedler. Incubare in atmosfera anaerobia per 10 giorni a 35°C 8 brodo per anaerobi esigenti (tioglicollato in atmosfera con 5% CO2 o cooked meat in aria a 35°C per 14 giorni a 35°C). Subcoltivare in agar sangue, agar cioccolato e agar Schäedler quando il brodo diventa torbido o a fine incubazione. Per assicurare la manipolazione delle piastre in sicurezza ed evitare inquinamenti è consigliabile inoculare aliquote di omogenato da 0,1 mL in cinque piastre per ogni tipologia di terreno. Coltura delle componenti protesiche Le componenti protesiche vengono sottoposte a sonicazione (procedura necessaria per rimuovere i microrganismi organizzati in biofilm dalle superfici dei dispositivi protesici espiantati) negli stessi contenitori di trasporto al fine di minimizzare le possibili contaminazioni nelle seguenti modalità: preparare il bagno di sonicazione riempiendo la vasca con acqua sterile e procedere alla degasazione vortexare il contenitore con la protesi per 30 secondi sonicare a 40 khz 0,22±0,04 w/cm2 per 5 minuti vortexare il contenitore con la protesi per ulteriori 30 secondi Le colture sul sonicato delle componenti protesiche possono essere effettuate direttamente sul sonicato o su sonicato concentrato. Inoculo diretto del sonicato: 0,5ml in Agar sangue. Incubare in atmosfera con 5% CO2 per 5 giorni a 35°C 0,5ml in Agar Schäedler. Incubare in anaerobiosi per 10 gg a 35°C Per assicurare la manipolazione delle piastre in sicurezza ed evitare inquinamenti è consigliabile inoculare aliquote di omogenato da 0,1 mL in cinque piastre per ogni tipologia di terreno. Oppure concentrare il sonicato 100 volte mediante centrifugazione a 3000 rpm per 10 min. Eliminare il surnatante e inoculare: 1 aliquota da 0,1ml del sedimento in Agar sangue. Incubare in atmosfera con 5% CO2 per 5 giorni a 35°C 1 aliquota da 0,1ml del sedimento in Agar Schäedler. Incubare in anaerobiosi per 10 gg a 35°C Allestire un vetrino dal sedimento, colorare al Gram e osservare al microscopio. Identificazione dei microrganismi: 9 Le metodiche routinarie di laboratorio per l’identificazione dei microrganismi (test biochimici e pattern di sensibilità agli antibiotici) sono adeguate nella maggior parte dei casi. Porre attenzione: alla crescita di colonie varianti piccole cresciute su terreno solido. I microrganismi rimossi dal biofilm, in particolare i batteri gram negativi, possono presentare caratteristiche biochimiche anomale per inattivazione di processi enzimatici nelle forme sessili. La subcultura ripetuta in terreni arricchiti fa riacquisire i caratteri fenotipici normali e permette la corretta identificazione a livello di genere e specie. al pattern antibiotico degli stafilococchi coagulasi negativi, che non è un metodo sempre affidabile per distinguere ceppi diversi. I metodi molecolari hanno dimostrato che lo stesso antibiogramma può essere mostrato da due diversi ceppi e contrariamente, microrganismi con antibiogrammi diversi possono apparire indistinguibili alla genotipizzazione. Inoltre, ceppi multipli possono essere presenti contemporaneamente nella stessa protesi infetta. Colture negative Le colture possono risultare negative in caso di precedente esposizione ad antibiotico, presenza di un basso numero di microrganismi, terreni di coltura inappropriati, microrganismi fastidious o tempo prolungato di trasporto dei materiali alla microbiologia. Alcuni microrganismi, come Abiotrophia defectiva o Granulicatella adiacens (precedentemente classificata come variante nutrizionale di streptococchi) sono difficili da evidenziare in coltura. Microrganismi inusuali o fastidious associati ad infezioni protesiche Nelle infezioni protesiche ricorrenti a coltura negativa per germi aerobi ed anaerobi e/o quando la storia clinica suggerisce uno specifico rischio da esposizione infettiva, allestire terreni specifici per germi inusuali (funghi, micobatteri, Brucella, ecc.). E’ utile congelare a -80°C una aliquota di liquido articolare (se disponibile), di omogenato di tessuto e di sonicato della protesi per allestire tali colture in caso di necessità. Prova di sensibilità agli antimicrobici Eseguire un antibiogramma esteso con farmaci: 10 anche di seconda scelta che raggiungano alte concentrazioni tissutali che siano attivi verso microrganismi a lenta crescita e organizzati in biofilm determinare la MIC Antimicrobici da saggiare verso batteri Gram positivi: Rifampicina, Chinoloni, Daptomicina, Glicopeptidi, Linezolid, Minociclina, Clindamicina, Acido fusidico, Cotrimossazolo Antimicrobici da saggiare verso batteri Gram negativi: Cefalosporine di 3° generazione, Aminoglicosidi, Chinoloni, Piperacillina/Piperacillina-tazobactam, Carbapenemi Biologia molecolare La coltura rimane il gold standard nella diagnosi delle infezioni protesiche, ma le tecniche molecolari mostrano risultati promettenti. Le tecniche di biologia molecolare possono assumere un ruolo nelle colture negative, ma, in generale, i metodi molecolari non sono ancora idonei per la gestione della routine clinica. Fase post-analitica Tessuti periprotesici e/o Liquido articolare Se la coltura è positiva in almeno 2 campioni (tessuto e/o liquido articolare) per lo stesso microrganismo allora l’isolato è ritenuto probabile agente eziologico dell’infezione e va refertato con antibiogramma. Se la coltura non è positiva in almeno 2 campioni (tessuto e/o liquido articolare) per lo stesso microrganismo allora l’isolato è considerato probabile agente contaminante e la protesi non infetta. In questo caso refertare: “Assenza di crescita significativa per infezione”. Sonicato della protesi 11 Inoculo diretto del sonicato: se crescita ≥5CFU dello stesso microrganismo in 0,5 ml in aerobiosi e/o anaerobiosi, l’isolato è ritenuto probabile agente eziologico dell’infezione e va refertato con antibiogramma [Trampuz 2007]. Inoculo del sonicato concentrato: se presenti un numero ≥20CFU dello stesso microrganismo in 0,1ml in aerobiosi e/o anaerobiosi: l’isolato è ritenuto probabile agente eziologico dell’infezione e va refertato con antibiogramma [Piper 2009]. Se le colture del sonicato non rispondono ai criteri di positività sopra esposti la protesi è da ritenere non infetta e l’eventuale microrganismo isolato probabile agente contaminante. Refertare: “Assenza di crescita significativa per infezione”. Criticità Diversi punti critici si ritrovano nel percorso diagnostico: a. nella fase pre-analitica raccolta di un numero significativo di campioni modalità di prelievo dei campioni inizio della profilassi antibiotica dopo il prelievo dei campioni intraoperatori gestione e timing della terapia antibiotica b. nella fase analitica: disponibilità di strumentazione per trattamento dei campioni (omogenizzatore, sonicatore) applicazione di criteri colturali di positività definiti in aderenza alle evidenze di letteratura considerazione del ruolo dei microrganismi commensali cutanei conoscenza delle difficoltà colturali di microrganismi organizzati in biofilm. c. Infezioni precoci ed infezioni tardive diagnosticate precocemente: la terapia antibiotica, se il paziente è clinicamente stabile, non va somministrata prima della pulizia chirurgica e del prelievo dei campioni intraoperatori per esame colturale d. Infezioni ritardate e tardive: 12 la terapia antibiotica deve essere sospesa almeno 2 settimane prima dell’espianto delle componenti protesiche, compatibilmente con il quadro clinico del paziente. Bibliografia AAOS. The diagnosis of periprosthetic joint infections of the hip and knee guideline and evidence report Adopted by the American Academy of Orthopaedic Surgeons Board of Directors June 18, 2010 Achermann Y, Vogt M, Leunig M, Wüst J, Trampuz A. Improved diagnosis of periprosthetic joint infection by multiplex PCR of sonication fluid from removed implants. J Clin Microbiol. 2010;48(4):1208-14. Del Pozo JL, Patel R. Clinical practice. Infection associated with prosthetic joints. N Engl J Med. 2009;361(8):787-94. Matthews PC, Berendt AR, McNally MA, Byren I. Diagnosis and management of prosthetic joint infection. BMJ.2009;338:b1773. Piper KE, Jacobson MJ, Cofield RH, Sperling JW, Sanchez-Sotelo J, Osmon DR, McDowell A, Patrick S, Steckelberg JM, Mandrekar JN, Fernandez Sampedro M, Patel R. Microbiologic diagnosis of prosthetic shoulder infection by use of implant sonication. J Clin Microbiol. 2009;47(6):1878-84. Stefánsdóttir A, Johansson D, Knutson K, Lidgren L, Robertsson O. Microbiology of the infected knee arthroplasty: report from the Swedish Knee Arthroplasty Register on 426 surgically revised cases. Scand J Infect Dis. 2009;41(11-12):831-40. Trampuz A, Hanssen AD, Osmon DR, Mandrekar J, Steckelberg JM, Patel R. Synovial fluid leukocyte count and differential for the diagnosis of prosthetic knee infection. Am J Med. 2004;117(8):556-62. Trampuz A, Piper KE, Jacobson MJ, Hanssen AD, Unni KK, Osmon DR, Mandrekar JN, Cockerill FR, Steckelberg JM, Greenleaf JF, Patel R Sonication of removed hip and knee prostheses for diagnosis of infection. N Engl J Med. 2007;357(7):654-63. Trampuz A, Zimmerli W. Prosthetic joint infections: update in diagnosis and treatment. Swiss Med Wkly. 2005;135(17-18):243-51. Zimmerli W, Trampuz A, Ochsner PE. Prosthetic-joint infections. N Engl J Med. 2004;351(16):1645-54. 13 14 15 16 17 INDICATORI PER MONITORARE L’ADESIONE AL PERCORSO DIAGNOSTICO DELLE INFEZIONI SU PROTESI ARTICOLARI criterio Indicatore standard 1. Invio del liquido articolare nelle fiasche da emocoltura n. set fiasche pervenute/n. richieste di liquido articolare >90% 2. Invio del materiale da fistola o raccolta secernente n. emocolture contenenti materiale da fistola o raccolta secernente/n. richieste totali >90% direttamente nei terreni di emocoltura I report di verifica dell’aderenza allo standard saranno valutati a 6-12 mesi. Responsabile della verifica dott.ssa P. Cavalcanti 18