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La natura viaggia in treno - Ferrovie dello Stato Italiane

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La natura viaggia in treno - Ferrovie dello Stato Italiane
La natura
viaggia in treno
Piazza della Croce Rossa, 1
00161 Roma
www.ferroviedellostato.it
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La natura
viaggia in treno
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Patto per l’Ambiente
Firmato il 7 luglio 2009 un Accordo di
programma fra le Ferrovie dello Stato e
il Ministero dell’Ambiente con l’obiettivo
di contenere dal 2012 le emissioni di CO2
di 600 tonnellate l’anno e l’impegno ad
adottare nei propri impianti ed edifici sistemi
di produzione energetica alimentati con
fonti rinnovabili, con sensibili benefici in
termini di impatto ambientale e di riduzione
dei consumi e dei costi di gestione.
“L’impegno del Gruppo FS
per ridurre le emissioni di CO2,
incrementare la produzione
energetica da fonti rinnovabili,
”
ottimizzare la gestione dei rifiuti.
L’Accordo rientra nel più ampio programma
“Patto per l’Ambiente” promosso dalla
Presidenza del Consiglio e dal Ministero
dell’Ambiente e sottoscritto da altre dieci
grandi Aziende italiane, oltre a Ferrovie dello
Stato. Gli obiettivi dell’Accordo confermano
l’impegno del Gruppo FS nel contenimento
dei consumi energetici e nella realizzazione
di un piano di investimenti strutturali e
di rinnovo del proprio parco mezzi per lo
sviluppo di una modalità di trasporto sempre
più sicura ed ecosostenibile.
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Il treno protegge il clima
Il treno è il mezzo che più di tutti rispetta l’ambiente e il
clima. Produce basse quantità di gas serra, consente risparmi
energetici e incide solo in minima parte sul riscaldamento del
pianeta. Ogni giorno milioni di italiani preferiscono il treno
per raggiungere il posto di lavoro, la scuola o l’università.
Una scelta responsabile che protegge l’ambiente e migliora
la qualità della vita e dell’aria che respiriamo. I dati forniti
dalle indagini scientifiche disponibili, infatti, non lasciano
dubbi. Ogni passeggero che viaggia sulle ferrovie italiane
produce il 76% di gas serra in meno rispetto a chi usa
l’aereo e il 66% in meno di chi usa la strada. L’anidride
carbonica emessa da un viaggio sui binari, in Europa,
è circa un terzo di quella prodotta su strada e in volo.
Ed è inferiore di un terzo anche l’energia necessaria per
un viaggio in treno rispetto al corrispondente su strada,
di un undicesimo se confrontata con il percorso aereo. In
Italia, il trasporto influisce per circa il 30% delle emissioni
totali di gas serra. Il treno appena il 2%, cioè 15 volte di
meno rispetto alle emissioni prodotte dalle altre modalità
di trasporto, prime fra tutte le auto negli ingorghi delle
nostre aree metropolitane.
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Il treno è il mezzo di trasporto
più ecologico
Confronto strada-treno
1 Fonte: Studio IWW/ INFRAS 2004 (dati Europa 2000)
2 Fonte: 5° Rapporto “I costi ambientali e sociali della mobilità in Italia”, Amici della Terra e Ferrovie dello Stato
3 Solo autovetture
4 Fonte: elaborazione European Commission - DG Energy and Transport - update 2005
5 Grammi equivalenti di petrolio/ (p*km+t*km)
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Confronto aereo-treno
Confronto camion-treno
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1 Fonte: Studio IWW/ INFRAS 2004 (dati Europa 2000)
2 Fonte: elaborazione European Commission - DG Energy and Transport - update 2005
3 Grammi equivalenti di petrolio/ (p*km+t*km)
4 Fonte: 5° Rapporto “I costi ambientali e sociali della mobilità in Italia”, Amici della Terra e Ferrovie dello Stato
5 Trasporto merci di 300 tonnellate sulla tratta Gioia Tauro-Stoccarda (1.500 km). Fonte: rilevazione Ecostransit (UIC -IFEU)
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Alta velocità vicina all’ambiente
L’avvio del servizio Alta velocità/Alta Capacità ha
confermato il primato ecologico del treno rispetto
all’auto e all’aereo, grazie a un’ulteriore riduzione
delle emissioni inquinanti prodotte dal trasporto su
ferro. Prima del debutto del Frecciarossa, sulla Milano –
Roma il treno trasportava il 36% dei viaggiatori, contro il
51% dell’aereo e il 13% dell’auto. Nei primi mesi del 2009
la percentuale del treno è salita al 48%, mentre quella
dell’aereo e della strada sono scese, rispettivamente, al
42% e al 10%. In alcuni casi, come sulla Milano - Bologna,
c’è stata una sostanziale sostituzione del treno all’auto: il
primo salito dal 48% al 59%, la seconda scesa dal 49%
al 38%.
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Verso una mobilità sempre più
sostenibile
Tra gli impegni più importanti assunti dal Gruppo FS,
gli interventi di potenziamento dei nodi ferroviari nelle
aree urbane a maggiore densità abitativa sono una
delle leve fondamentali per il riequilibrio sostenibile del
sistema dei trasporti italiano. E’ dall’efficienza dei nodi
che dipende, infatti, la fluidità del traffico ferroviario nel
suo complesso, così come la possibilità di ridisegnare il
sistema della mobilità urbana, oggi congestionata dal
trasporto su gomma. Per le grandi città attraversate dalle
linee veloci, sarà la nuova infrastruttura a rappresentare
il fulcro della riorganizzazione dei sistemi di trasporto.
Le interconnessioni tra la rete Alta Velocità e quella
tradizionale offriranno, inoltre, funzionali alternative per
i treni passeggeri e un ottimizzazione nel trasporto delle
merci. All’interno dei grandi nodi ferroviari, la realizzazione
di nuove linee specializzate per accogliere i traffici a
lunga percorrenza consentirà di decongestionare le linee
esistenti con grandi benefici per il trasporto pendolare e
per la qualità dell’aria che respiriamo. Il completamento
della rete AV/AC da Torino a Salerno, nel dicembre 2009,
assieme al potenziamento dei nodi urbani, daranno, quindi,
un impulso ancora più forte al processo di riequilibrio
modale della mobilità del Paese, di cui è protagonista il
treno: si calcola infatti che saranno sempre di più gli
italiani che sceglieranno il treno e lasceranno a casa
l’auto, contribuendo così ad abbattere di circa 2,5
milioni di tonnellate la quantità di CO2 prodotta in
un anno dal sistema di trasporto nazionale.
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Riduzione delle emissioni di CO2
Il Gruppo Ferrovie dello Stato è impegnato in modo
concreto a ridurre le emissioni di gas serra e ad introdurre
processi industriali ecocompatibili. Insieme alle principali
imprese ferroviarie aderenti all’Union Internationale des
Chemins de Fer (UIC) ha sottoscritto ad Oslo, nel 1998, la
prima “Dichiarazione Ambientale” ispirata al Protocollo di
Kyoto, la quale ha dato vita ad alcuni innovativi progetti.
Incidenza percentuale delle linee elettrificate sull’intera rete ferroviaria
italiana
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Meno diesel
La rete ferroviaria italiana è fra quelle in Europa a più alto
tasso di elettrificazione con oltre il 70% di linee elettrificate
sul totale rete. Con la trasformazione da trazione diesel a
trazione elettrica di oltre 1.600 km di linee negli ultimi 16
anni, che ha portato il nostro tasso di elettrificazione dal
59% ad oltre il 70%, abbiamo azzerato le emissioni locali
di PM10 e ridotto di un ulteriore 25% la produzione di
gas serra. La trazione elettrica è più pulita ed ha anche un
altro vantaggio: è già pronta ad utilizzare le nuove fonti
rinnovabili che saranno prodotte in Italia nei prossimi anni.
Abbiamo infatti un programma, avviato nel 2007 e che
proseguirà fino al 2011, di trasformazione a trazione
elettrica di ulteriori 420 km di linee.
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L’elettrificazione in europa e il
caso italiano
Il tasso di elettrificazione medio dei paesi della comunità
è del 52,7%. Il dato delle ferrovie italiane, pari al 70,3%,
è superiore non solo a quello medio europeo ma anche
a quello di altre importanti reti europee quali Francia e
Germania.
Tasso di elettrificazione nell’unione europea
rv
eg
ia
No
Bu
lga
ria
Media EU=52,66%
Fonte: Railisa - UIC; dato Italia fonte RFI
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La trazione del terzo millennio
L’attenzione prestata dal Gruppo all’impatto dei consumi
energetici è molto alta e si traduce in un articolato
programma di sostenibilità. Tra le diverse iniziative messe
in campo, la più rilevante è il progetto Railenergy che
ha come obiettivo una riduzione del 6% dei consumi
energetici specifici del sistema ferroviario entro il 2020, in
presenza di previsioni di raddoppio dei volumi di traffico
rispetto a quelli attuali. L’obiettivo si realizza attraverso
la progettazione e lo sviluppo di uno strumento in grado
di supportare i macchinisti nella guida efficiente, senza
penalizzare i tempi di percorrenza. Il sistema permette
infatti di minimizzare le accelerazioni e le frenate tra due
fermate, ottenendo una riduzione dei consumi energetici
di trazione e dell’usura del sistema frenante.
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Alimentazione a metano
Prosegue la conversione a metano delle centrali termiche
a uso civile (riscaldamento) e industriale che servono le
stazioni e le officine.
Riduzione dell’inquinamento
acustico
Per contenere l’inquinamento acustico della circolazione
ferroviaria sono stati attuati diversi interventi sia sulle linee,
dove sono state installate barriere fonoassorbenti, sia
sui convogli. RFI è tra i primi gestori di rete a livello europeo
ad aver realizzato mappe acustiche del territorio,
dando particolare attenzione ai siti che la legge definisce
“ricettori sensibili” (scuole, ospedali, case di cura ecc.) e
anticipando di oltre cinque anni il termine fissato dalle
direttive comunitarie. Dalla mappatura è nato il Piano
di Risanamento Acustico che prevede la costruzione
di circa 3.500 km di barriere antirumore lungo le linee
ferroviarie e circa 3.200 interventi diretti su ricettori isolati
o sensibili.
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Gestione dei rifiuti
Il Gruppo Ferrovie dello Stato gestisce in modo
ecocompatibile gli scarti e i residui delle lavorazioni
industriali di manutenzione e di lavaggio dei treni in oltre
80 impianti produttivi. Il dato relativo alla produzione rifiuti
del 2008 risulta essere in crescita in quanto nel luglio
2008 è stata avviata un’attività di vendita per demolizione
di circa 5.400 carri. RFI-Rete Ferroviaria Italiana – la società
per l’infrastruttura del Gruppo Ferrovie dello Stato – ha
sviluppato, assieme al CNR, una tecnologia brevettata che
permette di rendere inerti e di recuperare le traversine
di legno impregnate di creosoto. Esse, una volta tolte
d’opera, sono sostituite da elementi in cemento armato.
Il 57% dei rifiuti della produzione 2008 (accumulatori
al piombo, oli esausti, metalli, traverse), in particolare, è
stato avviato al recupero anziché allo smaltimento.
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Produzione rifiuti Gruppo FS
rifiuti speciali pericolosi - ton
rifiuti speciali non pericolosi - ton
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
71.886*
70.155
69.428
74.710
73.753
83.514
45.075
307.208* 246.410 206.333
percentuale rifiuti avviati a recupero - %
57*
54
61
195.984 196.336
58
72
140.165 144.559
72
49
* Valore stimato in funzione di 5.400 carri avviati a rottamazione.
350.000
80
70
60
50
40
30
20
10
0
300.000
250.000
200.000
150.000
100.000
50.000
0
2008
2007
2006
2005
2004
2003
Rifiuti speciali
pericolosi
Rifiuti speciali
non pericolosi
Percentuale
rifiuti avviati a
recupero
2002
Valori in tonnellate
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Contenimento dei consumi di
acqua
Dall’analisi dei dati più recenti effettuata sugli impianti di
manutenzione di Trenitalia, in quanto società del Gruppo
che maggiormente usa risorse idriche, emerge che il
consumo di acque reflue per uso industriale, dopo una
progressiva diminuzione negli anni precedenti, dal 2008
si sta consolidando. L’attenzione al risparmio dell’acqua è
stato oggetto di un’attenta campagna di sensibilizzazione
rivolta dal Gruppo a tutto il personale che opera nelle
attività in cui si possono verificare i maggiori sprechi.
Acque reflue industriali trattate nei 43 impianti di depurazione
940.000
920.000
900.000
880.000
860.000
840.000
820.000
800.000
780.000
760.000
740.000
* Dato stimato
932.776 m3
886.906 m3
812.391 m3
2004
806.195 m3
2005
2006
2007
830.000* m3
2008
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Foto:
Archivio Ferrovie dello Stato
Roberto Caccuri / Ag. Contrasto
Questa brochure è stata stampata su carta FSC
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