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La montagna di latte racconta
La montagna di latte racconta... Protagonisti a confronto, nei primi tre anni del progetto La montagna di latte racconta... Protagonisti a confronto nei primi tre anni del progetto Consorzio dei Comuni Trentini - 2009 38122 Trento, Via Torre Verde 21 - Tel 0461 987139 www.comunitrentini.it È vietata la riproduzione con qualsiasi mezzo essa venga effettuata Coordinamento Walter Merler, Loris Fontana Realizzazione interviste Mario Anelli Editing Mario Anelli Fotografie Trentino spa Daniele Lira, Pio Geminiani, Marco Simonini, Newspower, Sandra Nastri, Luca Monelli, Daniele Benedetti, Chiara Cei, Ronny Kiaulehn, Raoul Jacometti, Ettore Perazzini, Giulio Montini, Giovanni Cavulli, Carlo Baroni, Fabio Emanuelli; Archivio PAT; Archivio Palma & Associati Progetto grafico e realizzazione Palma & Associati Stampa Tipografica Editrice Saturnia snc Finito di stampare nel mese di novembre 2009 La montagna di latte Un progetto di valorizzazione dei prodotti trentini della filiera lattiero - casearia di mercato che non distinguono tra colture e allevamenti Il Trentino, esteso per oltre 6000 km/q, con oltre il 70% delle zone montane, annullando il valore delle differenti della propria superficie posta al di sopra dei 1000 metri condizioni di dimensionamento o di collocazione geografica di quota, risulta particolarmente esposto al rischio di delle seconde rispetto alle prime e deprimendo quelle abbandono e spopolamento della montagna. Esso funzioni di presidio e tutela del territorio che l’agricoltura di condivide tutte le problematiche di un territorio tipicamente montagna da sempre svolge a beneficio di tutte le aree a alpino, le cui caratteristiche morfologiche condizionano valle, e quindi non solo di quelle montane. Proprio queste inevitabilmente la destinazione d’uso del suolo, rendono condizioni, insieme ai fattori ambientali, costituiscono difficili i collegamenti tra le comunità, non sempre infatti la principale causa della chiusura di molte aziende consentono di assicurare i servizi indispensabili per e, conseguentemente, della riduzione delle superfici garantire il mantenimento del presidio umano e favoriscono regolarmente sfalciate, dell’invasione della vegetazione l’esodo demografico, in particolare della popolazione legnosa nei pascoli, progressivamente trasformati in più giovane o comunque in fascia d’età lavorativa, verso macchie, boscaglie o bosco, con conseguenti rischi in industriali diffusi nelle grandi aree di pianura e quelli tipici una città resa più attraente soprattutto dalla maggiore offerta di servizi fondamentali e dalle migliori prospettive occupazionali. Particolarmente segnato in questo senso il settore zootecnico, che ha conosciuto, negli ultimi anni, eventi di ordine economico che ne hanno causato un progressivo ridimensionamento e che costringono tuttora gli operatori del settore ad agire in condizioni di grande difficoltà. Essi sono infatti compressi da logiche La montagna di latte racconta... 5 termini di dissesto e incendio. alla valorizzazione economica e sociale delle zone di La riduzione della presenza di un’attività zootecnica, vitale montagna, in questo caso attraverso il coinvolgimento di per sé, induce inoltre effetti negativi, anche estetici, diretto di tutti i soggetti appartenenti alla filiera lattiero - sul paesaggio, penalizzando la nostra offerta turistica, casearia, dalla produzione al consumo, e la partecipazione fortemente connessa in Trentino all’immagine di un territorio fattiva e determinante dei mondi della Pubblica “speciale”, attentamente conservato e gestito, nel quale Amministrazione locale e delle Istituzioni scolastiche. l’animale in stalla o al pascolo, l’alternanza di prati fioriti e Un percorso progettuale che già nel dicembre 2005, aveva sfalciati, più in generale un ambiente ordinato e rispettato, portato ad un importante riconoscimento: la certificazione rappresentano elementi di richiamo fondamentali, talvolta della gestione sostenibile secondo lo schema PEFC unici, per coloro che cercano il “contatto” con la natura. per 275.000 ettari di foreste trentine; un sistema di Il rafforzamento del legame tra questi due mondi - quello certificazione accreditato a livello mondiale, che garantisce del turismo e quello zootecnico, con la filiera dei suoi una gestione dei boschi rispondente a determinati e precisi prodotti - si ritiene possa indurre effetti positivi per criteri di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. entrambi, da un lato favorendo l’ulteriore potenziamento I principi ispiratori che animano tale percorso sono dunque dell’offerta del Trentino quale “terra dei sapori”, dall’altro sempre gli stessi e mirano, attraverso specifiche iniziative stimolando il mercato dei prodotti della filiera lattiero che di volta in volta possono essere dedicate alla filiera casearia tanto nei confronti del turista quanto degli lattiero - casearia piuttosto che a quella foresta - legno, a operatori economici del settore. rafforzare il ruolo primario e centrale dei Comuni nella lotta In questo contesto si colloca il progetto “La Montagna allo spopolamento e all’abbandono del nostro territorio. di Latte”, un’iniziativa ideata e gestita dal Consorzio dei Comuni Trentini che costituisce l’ulteriore importante tassello di un percorso progettuale più ampio teso Consorzio dei Comuni Trentini il Presidente Marino Simoni Provincia autonoma di Trento il Presidente Lorenzo Dellai Sommario Bando “La montagna di latte” 9 di Walter Merler Perchè parlare bene del latte e dei formaggi 11 di Antonio Costa, Maria Teresa Pasquazzo Le opinioni di testimoni qualificati 15 INTERVISTE Turisti in visita a stalle e malghe, alla scoperta di latte e formaggi Silvano Rauzi 16 Presidente Federazione Provinciale Allevatori La filiera corta valorizza il nostro territorio 18 Franco Brunori già Presidente Concast Trentingrana Interventi formativi mirati 20 Adriano Dalpez Presidente Camera di Commercio I.A.A. di Trento L’importanza di utilizzare e proporre prodotti trentini 22 Natale Rigotti Presidente Associazione Albergatori del Trentino Protocolli d’intesa per valorizzare la filiera lattiero casearia 24 Luciano Rizzi Presidente APT Valli di Sole, Peio e Rabbi L’esperienza delle Fattorie didattiche 26 Graziano Lozzer Presidente Associazione Agriturismo Trentino Le strutture ricettive sono partner ideali per la promozione 28 Giovanni Battista Fontana Presidente Caseificio Sociale Comprensoriale di Primero Famiglie, scuole e turisti in visita presso i produttori 30 Saverio Trettel Presidente Caseificio Sociale Valle di Fiemme La montagna di latte racconta... 7 L’importanza di fare rete con le associazioni che promuovono il prodotto nostrano 32 Sergio Valentini Presidente Slow Food del Trentino Alto Adige Alunni e studenti a scuola presso le Fattorie didattiche 34 Scuola elementare di Fiavè A scuola di mungitura presso il Museo di San Michele 36 Scuola Primaria Aldo Moro di Grumo Uno strumento di conoscenza delle tipicità del territorio Trentino 38 Mirtis Dalpiaz Direttore AQA CERTIFICAZIONI, Fondazione Edmund Mach L’agricoltura e la zootecnia trentine valorizzate dalla filiera corta 40 Andrea Merz Direttore Concast-Trentigrana Ristoranti e cuochi promotori dei prodotti trentini 42 Rinaldo Dalsasso Chef “stellato” trentino La filiera corta, dal produttore al consumatore: il progetto adotta una mucca 44 Stefano Ravelli Vice presidente Apt Valsugana Lagorai Ringraziamenti 46 Bando “La montagna di latte” prodotto da aziende agricole aventi sede nella Regione Trentino Alto Adige - Südtirol a condizione che queste ultime abbiano rilasciato delega per l’adesione al progetto in qualità di “organizzatore” alla struttura di trasformazione; • gli allevatori produttori di latte della provincia di Trento, singoli non associati ad alcuna struttura di trasformazione, che non abbiano rilasciato delega per l’adesione al Le finalità del progetto progetto in qualità di “organizzatore” ad alcuna struttura • Valorizzazione dei prodotti trentini della filiera lattiero di trasformazione e che vendano la materia prima o casearia stimolando occasioni di incontro tra produttori e procedano autonomamente alla trasformazione. consumatori. • Creazione di occasioni di contatto tra mondo della Le iniziative ammesse produzione lattiero casearia e settore turistico, con Nel più ampio panorama delle iniziative tese al l’obiettivo di stimolare la nascita di rapporti costanti tra i rafforzamento del ruolo primario dei comuni nella lotta due mondi, nella convinzione che lo sviluppo di ciascuno allo spopolamento e all’abbandono della montagna, il possa produrre effetti positivi anche sull’altro. Consorzio dei Comuni Trentini, attraverso l’attivazione del • Sempre maggiore conoscenza dei prodotti della filiera e Bando “La montagna di latte” riconosce incentivi economici della storica tradizione dalla quale gli stessi provengono, a sostegno delle seguenti tipologie d’iniziative: da parte dei giovani anche attraverso il coinvolgimento • “Dalla Lavorazione al Prodotto”: organizzazione di visite delle istituzioni scolastiche. guidate presso le strutture di trasformazione del latte. Il percorso dovrà permettere ai partecipanti di visionare I soggetti beneficiari dal vivo la lavorazione del latte dagli stadi iniziali fino al • le strutture di trasformazione del latte aventi sede legale prodotto finito. La visita dovrà prevedere un momento in provincia di Trento, esclusivamente in riferimento al di confronto con i diversi attori che intervengono nel latte conferito dai propri soci aventi sede nel territorio processo di trasformazione. della Regione Trentino Alto Adige - Südtirol in regime di conferimento totale e obbligatorio; • altre strutture di trasformazione aventi sede legale in provincia di Trento esclusivamente in riferimento al latte La montagna di latte racconta... • “La stalla e l’allevamento”: organizzazione di visite guidate di stalle a favore di gruppi organizzati. La visita dovrà essere strutturata in modo tale da offrire uno spaccato della vita di un operatore del settore e 9 quindi gli aspetti principali del pascolo: la valorizzazione alle strutture. La visita dovrà essere organizzata in modo degli aspetti della zootecnia (come ad esempio i tempi tale da offrire uno spaccato della vita di un operatore di pascolamento, selettività della dieta, il pascolo del settore. L’evento dovrà mettere in evidenza tutti i come sistema ecologico ecc..), la dimostrazione del vantaggi connessi al consumo di prodotti ottenuti dalla procedimento di mungitura e tutte le ulteriori peculiarità lavorazione di latte munto in alta quota. dell’allevamento della vita dell’allevatore • “Conosciamo il Latte e i suoi derivati”: organizzazione • “Le giornate dei prodotti tipici trentini”: aperture straordinarie degli spacci con presentazione e degustazione dei di eventi/stand/percorsi di degustazione che presentino prodotti nei periodi di presenza turistica o in concomitanza i prodotti della tradizione casearia del Trentino e le di ricorrenze o iniziative locali anche sulla base di un relative informazioni sui procedimenti produttivi e sulle calendario opportunamente pubblicizzato. Presenza in caratteristiche dei singoli prodotti. offerta di almeno un prodotto a prezzo promozionale. • “Il formaggio in tavola”: organizzazione di cene/pranzi a • “Partecipazioni a manifestazioni locali quali mercati, fiere base di prodotti della filiera lattiero casearia trentina in o ricorrenze locali”: allestimento di appositi spazi per abbinamento con piatti tipici locali. L’organizzatore dovrà la presentazione, degustazione e vendita dei prodotti. corredare con le adeguate spiegazioni rispetto ai piatti Dovrà essere sempre presente almeno un prodotto serviti e alle caratteristiche distintive dei prodotti della proposto ad un prezzo promozionale. La valutazione filiera lattiero casearia proposti, ogni singola portata. dell’evento è facoltativa per l’organizzatore • “La malga, il pascolo e i suoi prodotti”: organizzazione di • “Organizzazione incontri con albergatori e ristoratori”: iniziative in strutture di alta montagna che, nelle stagioni incontri con gli operatori del settore turistico e di pascolo, permettano ai partecipanti di apprezzare gastronomico allo scopo di promuovere lo sviluppo della l’attività di transumanza del bestiame tramite una visita conoscenza dei formaggi tipici del nostro territorio. Gli incontri andranno ad approfondire le caratteristiche della filiera di produzione e le specificità organolettiche e sensoriali delle varie produzioni presenti nel comparto. • “La lavorazione del formaggio”: lavorazione del formaggio effettuata esclusivamente all’aperto. Dovrà essere possibile assistere a tutte le fasi della lavorazione con spiegazione delle stesse; a seguire degustazioni del prodotto e eventuale possibilità di acquisto. Perchè parlare bene del latte e dei formaggi Caratteristiche nutrizionali del latte Gli zuccheri presenti nel latte sono rappresentati dal La composizione chimica del latte varia notevolmente lattosio, zucchero semplice nella cui formazione entra il a seconda della razza, della alimentazione e dell’età galattosio indispensabile nella formazione delle strutture dell’animale da cui proviene. nervose dei neonati. 100 g di latte contengono circa 4,5% Quando si parla di latte si deve intendere quello di vacca di zuccheri. o latte vaccino. Per tutti gli altri tipi di latte deve essere I grassi si trovano nel latte sottoforma di piccoli sfere con dichiarata la specie dell’animale da cui deriva. peso specifico inferiore a quello dell’acqua per cui essi Il latte contiene in quantità significativa tutti i principi tendono ad affiorare in superficie formando poi lo strato di nutritivi anche se non può essere propriamente definito panna. 100 g di latte intero contengono 3,5 -4% di grassi alimento completo perché scarso in ferro. Il contenuto di rappresentati da grassi saturi e piccole quantità di ac. proteine e di calcio presente nei vari tipi di latte è correlato grassi insaturi. alla velocità di crescita dei cuccioli di quella razza. Il colesterolo è presente nella quantità di 11 mg %. 100 g di latte contengono mediamente 3,5 g di proteine Gli acidi grassi maggiormente presenti nel latte dei l’80% delle quali è costituita da una famiglia di proteine ruminanti sono l’acido butirrico, caprinico, caprilico che molto particolari dette caseina. Quando, per aggiunta di durante il periodo di maturazione dei formaggi vengono caglio, la caseina precipita, inglobando anche sali di calcio trasformati in sostanze volatili che conferiscono particolare e di fosforo, si ottiene la cagliata, processo iniziale per la aroma e sapore allo stesso. produzione dei formaggi. Il restante 20% delle proteine è Le vitamine sono presenti in buona quantità. Tra le rappresentato da proteine del siero con valore biologico liposolubili troviamo la vit.D-A-E; tra le idrosolubili troviamo nutrizionale più elevato rispetto a quello della caseina. buone quantità di vit. B1-B2-B12 e B5. Rispetto a questa hanno anche dimensioni più piccole e Il patrimonio vitaminico purtroppo viene in parte ridotto sono più digeribili. dai processi di risanamento che il latte deve subire prima La montagna di latte racconta... 11 della commercializzazione. Anche per questo motivo è consigliato il consumo di latte pastorizzato fresco che utilizza un sistema di trattamento termico a temperatura e tempo contenuti regalandoci buona sicurezza igienica e meno danno nutrizionale. I sali minerali più importanti presenti sono il calcio e il fosforo. Questi sono sali indispensabili per la corretta costruzione e per il mantenimento del tessuto scheletrico a qualsiasi età. Durante la crescita anche il tessuto osseo si irrobustisce, grazie alla presenza di calcio negli alimenti e grazie anche alle attività di movimento in particolare se svolte all’aria aperta. Tutto quello che abbiamo accumulato durante i primi anni della nostra vita costituirà il picco di massa ossea (massima densità ossea geneticamente possibile per ogni individuo). Con l’avanzare del tempo e già dopo la quarta decade di vita il nostro scheletro diventa sempre più fragile e nella età senile può andare incontro a osteoporosi. Ciò accade molto più facilmente alle persone che nell’infanzia avevano accumulato un basso picco di massa ossea. Il latte e tutti i suoi derivati (yogurt latticini e formaggi) sono una fonte indispensabile per coprire il bisogno giornaliero di calcio in qualsiasi età. Altri tipi di latte Latte di capra In percentuale ha nutrienti molto simili al latte vaccino ma esistono notevoli differenza per quanto riguarda la qualità nel contenuto di grassi e proteine. Contiene una quantità molto maggiore di acidi grassi a A differenza del latte vaccino i globuli di grasso sono più corta catena che danno il caratteristico sapore al latte. piccoli e con maggiori percentuali di acidi grassi a corta Le proteine raggiungono valori maggiori rispetto al latte di catena. Queste caratteristiche conferiscono a questo latte vacca e a seconda del periodo possono essere in media maggiore facilità di digestione ed un forte e caratteristico del 5-6,5%. Il contenuto in caseina è maggiore rispetto a aroma e sapore. quello del latte di vacca. Le proteine del latte di capra contengono meno È un latte che si presta bene alla caseificazione con caseina. Questo determina una maggiore difficoltà produzione di formaggi (es. pecorino stagionato) ad ottimo nella caseificazione in particolare nella preparazione di contenuto di calcio. formaggi a lunga stagionatura. Il contenuto in proteine Latte di asina percentualmente rappresenta il 3,5-4%. È un latte che ha una composizione chimica simile a Gli zuccheri anche in questo latte sono rappresentati quella del latte materno e per questo motivo in passato, principalmente dal lattosio con una media del 4,5%. anche nella tradizione italiana, è stato utilizzato come È un latte facilmente digeribile, ma va ricordato che chi alimentazione del lattante. presenta intolleranza al lattosio deve escludere anche Oggi è un latte cercato da molte persone intolleranti al latte questo tipo di latte. vaccino anche se non esiste un tipo di latte al quale non Latte di pecora si può essere allergici con certezza ma solo una minore Rispetto al latte vaccino è molto più ricco. possibilità. Ha percentuali di grasso medie del 6-8% con puntate stagionali anche del 10%. Intolleranze al latte I globuli di grasso sono, come nel latte di capra, più piccoli L’allergia al latte è dovuta ad un anomalo comportamento rispetto a quelli del latte vaccino. del sistema immunitario che produce immunoglobuline IgE La montagna di latte racconta... 13 specifiche verso le proteine del latte. completare anche una alimentazione drasticamente L’intolleranza al lattosio è un deficit di un enzima, la lattasi, vegetale o carente in amminoacidi essenziali. che nella normalità permette la corretta digestione del lattosio. Tutto il latte dei mammiferi contiene lattosio e non possono quindi essere consumati da persone con questa intolleranza. L’intolleranza può essere totale o parziale. In questo ultimo caso è possibile provare il consumo di latte Funzioni delle maggiori proteine del latte PROTEINE FUNZIONI Caseina totale Trasporto di ioni calcio-fosfor-ferro- zinco-rame Alfa caseina Beta caseina K caseina delattosato. Totale whey protein* Beta lattoglobulina Trasporta il retinolo - azione antiossidante - lega acidi grassi Indicazioni al consumo del latte e derivati Alfa lattoalbumine Sintesi del lattosio dela ghiandola mammaria - trasporto di calcio Sin dalla tenera età è indicato il consumo di tali prodotti, non solo per il raggiungimento del picco osseo ma anche Azione immunomodulante e anticancerogena Immunoglobuline Azione immunitaria Siero-albumina per le funzioni protettive quale quella antiossidante delle lactoferrina proteine “whei”* e di trasporto di calcio, ferro, zinco e Antimicrobica - antiossidante - immunomodulante anticancerogena lattoperossidasi Antimicrobica Lysozyme Antimicrobica Glycomacropeptide Antivirale e azione probiotica rame da parte della caseina. Non bisogna poi dimenticare, particolarmente nel latte intero, la vit. D3 che esplica una vera e propria funzione ormonale ad azione antitumorale, antiossidante e protettiva Milk Biologically Active Componenentsas Nutraceuticals: Review Critical Reviews in Food Science and Nutrition 45:645-656 (2005 Dott. Antonio Costa Responsabile U.O.S. di Dietetica e Nutrizione Clinica dell’apparato osseo. Ospedale Santa Chiara di Trento Per prevenire e fronteggiare la demineralizzazione Dietista dr. Maria Teresa Pasquazzo U.O.S. di Dietetica e Nutrizione Clinica ossea (osteoporosi), oltre all’azione della vit. D3, occorre del calcio facilmente assorbibile, proprio quel calcio che si trova nel latte, nello yogurt e più ancora nei formaggi. Dato il grande potenziale energetico dei formaggi dobbiamo considerarlo come un vero e proprio secondo piatto e non più come una portata aggiuntiva, da alternare con carne, uova o pesce. I formaggi, per l’alto contenuto in proteine di facile digeribilità e valore nutrizionale (vedi grana) possono Ospedale Santa Chiara di Trento Le opinioni di testimoni qualificati I mondi protagonisti del progetto La Montagna di latte esprimono le loro opinioni mediante alcuni testimoni qualificati che bene li rappresentano. Sono presidenti, direttori o esponenti delle associazioni di settori quali l’agriturismo, gli allevatori, i caseifici, la produzione lattiero-casearia, gli albergatori, il pianeta slow food, le scuole, le Aziende di promozione turistica, la Camera di Commercio trentina, il mondo degli chef e degli Organismi di certificazione. Tali enti, società, aziende e personaggi hanno agito all’interno del progetto in prima persona ed in collegamento con altri allo scopo di far conoscere e diffondere la conoscenza del latte e dell’intera filiera lattierocasearia, con particolare attenzione nei confronti delle fasce giovanili e del comparto turistico attraverso, rispettivamente, il coinvolgimento delle Istituzioni scolastiche e del settore alberghiero, agrituristico e della ristorazione. A ciascuno di loro sono state poste tre semplici domande. “Che ne pensa del progetto La Montagna di latte?” “Quali ulteriori iniziative si possono introdurre per renderlo maggiormente efficace?” “Ha delle proposte per potenziare le sinergie tra i mondi coinvolti dal progetto?” La montagna di latte racconta... 15 Turisti in visita a stalle e malghe, alla scoperta di latte e formaggi Silvano Rauzi Presidente Federazione Provinciale Allevatori A bbiamo colto il progetto “La montagna di latte” come maggiormente coinvolti. Sarebbe assai utile, inoltre, fare iniziativa a sostegno del nostro settore e devo dire in modo che un contrassegno contraddistingua i nostri che mi ha sorpreso il grande interesse che ha destato. produttori. Durante l’estate abbiamo avuto vari eventi nelle stalle dei nostri soci, in caseifici ed in malghe, dunque le famiglie Il progetto andrebbe potenziato anche nell’ambito in vacanza durante l’estate in Trentino hanno avuto molte della distribuzione, che potrebbe avere una maggiore possibilità di scelta e di partecipazione. Ho tra l’altro attenzione al prodotto locale e non solo presso il rilevato che anche tra i nostri associati v’è stata grande settore alberghiero. Penso alla diffusione dei nostri disponibilità e significativa partecipazione. prodotti nelle mense scolastiche, nel catering, negli enti pubblici. Perché non vincolare questi ultimi al Rilevo pure che della nostra disponibilità e presenza consumo dei nostri prodotti, che sono certificati, dunque al progetto “La montagna di latte” il settore turistico sicuri quando altri, invece, non lo sono? dovrebbe dare atto. Infatti, una famiglia che fa vacanza Assai utili sono le visite organizzate che consentono un da noi può godere di vari eventi ospitati in stalle, malghe rapporto diretto con tutte le scuole, dalle materne alle e caseifici, senza alcun costo organizzativo per il settore superiori e servono per far conoscere ai giovani cos’è e alberghiero ed in generale a carico della ricettività. quanto rimane della nostra attività primaria. Nell’incontro Noi siamo molto impegnati e le cose sono un po’ cambiate con il mondo del turismo e con le famiglie c’è veramente un in meglio, non si possono imporre degli obblighi relativi contatto con la società e con una parte significativa della a questo progetto, ma apporre segnali di riconoscimento sua economia. Il turista può anche riflettere sul fatto che le nei locali dove si trovano i nostri prodotti servirebbe. E nostre valli non sono dei parchi di divertimento, ma sono lanciare uno slogan pubblicitario che dica dei nostri prodotti abitate da comunità vive dove si può dialogare con la gente è essenziale. Se ne parla da anni e per tutte le strutture che ci abita. ricettive. È ben vero che i nostri prodotti hanno un prezzo Comunque da parte nostra ci sarà anche in futuro un un pò più alto rispetto a quelli dei caseifici industriali, grande impegno per la riuscita del progetto “La montagna ma i nostri sono prodotti artigianali, di grande qualità, di latte” e lo dimostra il fatto che le nostre aziende si sono sanitariamente controllati, identificativi del nostro territorio aperte alle iniziative organizzandosi gratuitamente. ed offerti attraverso una filiera corta. Bene sarebbe potenziare il progetto “La montagna di latte”, l’intero settore ne sarebbe rinforzato e noi saremmo La montagna di latte racconta... 17 La filiera corta valorizza il nostro territorio Franco Brunori già Presidente Concast Trentingrana T rovo molto interessante il progetto “La montagna L’attenzione per la salubrità del prodotto è massima da di latte” perché punta ad avvicinare le realtà del parte dei produttori e se il consumatore locale predilige mondo produttivo trentino al turismo, alla scuola ed al il nostro latte ed il nostro formaggio ciò è dovuto alla consumo in generale, pertanto lo considero in modo molto strada imboccata dagli allevatori che hanno fatto sacrifici positivo in quanto credo che la valorizzazione del territorio nel corso degli anni per adeguarsi a normative non solo passi attraverso quella dei suoi prodotti migliori. cogenti ma anche volontarie. Le mie valutazioni prendono le mosse da un assunto molto Anche per tale motivo i nostri prezzi possono essere più semplice, questo. Ora si parla molto di filiera alimentare alti rispetto a quelli della produzione industriale, ma non a chilometri zero ed in periodi di crisi economica come solo, produrre in montagna ed in quantità minori rispetto quella che stiamo vivendo tale concetto è frequentemente alla pianura costa, ma il Trentino proprio per la montagna riproposto sui mass-media, ma da noi la filiera corta e per le sue produzioni limitate può vantare una qualità è un’abitudine, non una novità. Pertanto credo sia che altrove non si trova. Dunque, la valutazione dei molto importante per la sostenibilità del nostro territorio nostri prodotti deve essere compiuta sulla base del loro valorizzare al massimo i suoi prodotti, latte e formaggio, in valore intrinseco e non sui soli pesi di mercato. I nostri quanto sono un vero valore aggiunto per chi ci lavora e per prezzi sono il giusto riconoscimento dei grossi sforzi tutto il mondo del consumo, tanto più che contribuiscono a compiuti dalle aziende della filiera e dal mondo conservare il nostro territorio ed a non creare inquinamento cooperativo per garantire prodotti genuini e di qualità. con emissioni nocive nell’ambiente proprio perché il nostro modo di produrre non lo consente, ben diversamente dalle Desidero segnalare una finalità importante del progetto “La modalità adottate in altre aree dell’Unione Europea. montagna di latte” ovvero l’accostamento della nostra filiera al mondo della ristorazione che non usa certo in modo A tale proposito, vanno esplicitamente riconosciute le massiccio il prodotto trentino, diversamente dal vicino Alto modalità di lavorazione eco-compatibili adottate dal Adige dove il prodotto locale è assai più utilizzato. Questo mondo contadino, che sono motivo di soddisfazione per progetto vuole avere anche l’ambizione di coniugare il la nostra filiera lattiero-casearia. mondo dei produttori al turismo, dunque, proprio in tale Va ricordato, inoltre, che il Trentino ha investito molto contesto la ristorazione dovrebbe utilizzare maggiormente sul prodotto latte e formaggio, credo che noi di Concast il prodotto trentino. L’opera costante di sensibilizzazione di Trentingrana siamo stati i primi a fare un prodotto in cui cui il progetto fa parte può portare frutti preziosi. la filiera è no ogm, a tutela di modalità alimentari sane. La montagna di latte racconta... 19 Interventi formativi mirati Adriano Dalpez Presidente Camera di Commercio I.A.A. di Trento C onoscenza, degustazione e utilizzo nell’offerta Consorzio Trentingrana) e Bruno Morara (esperto degustatore turistica e commerciale nell’ambito del progetto “La di formaggi ed autore di importanti pubblicazioni in materia). montagna di latte”. L’intervento formativo, organizzato da Le tematiche affrontate durante i tre incontri hanno riguardato Accademia d’Impresa, azienda speciale della Camera di le specificità delle produzioni casearie locali in rapporto commercio I.A.A. di Trento e finanziato dal Consorzio dei alla storia, all’ambiente e alle tradizioni; la conoscenza dei Comuni Trentini nell’ambito del progetto “La montagna di formaggi e le tecniche di assaggio, gli strumenti di base della latte”, si è articolato, nel corso del 2008, in cinque edizioni degustazione per l’apprezzamento di sapori, profumi, aromi sul territorio (nei comuni di Predazzo, Terzolas, Fiavè, e caratteristiche organolettiche, la commercializzazione e la Levico e Mori) per un totale di 10 ore di formazione l’una. vendita del prodotto (il banco di vendita, l’approccio al cliente e la conservazione del prodotto). I risultati di questa attività hanno dimostrato che l’iniziativa ha saputo cogliere il bisogno formativo Si è registrato un alto livello di soddisfazione, come espresso dal territorio soddisfacendo le attese degli hanno messo in evidenza i questionari di gradimento, stessi partecipanti. È stata auspicata in caso di eventuali in particolare per le tematiche affrontate e per la edizioni future la possibilità di integrare le lezioni teoriche con fruibilità del corso itinerante in ambito provinciale. visite a realtà produttive. Hanno aderito all’iniziativa formativa La dislocazione in diverse zone del Trentino delle cinque operatori del settore turistico e della distribuzione (gestori di edizioni ha favorito un’ampia e assidua partecipazione da ristoranti, alberghi, agritur, esercenti di attività commerciali) parte degli operatori che hanno manifestato approvazione per un totale di 66 partecipanti, a fronte dei 60 previsti come per la formula, coinvolgimento, curiosità ed interesse per soglia minima. Il percorso si è proposto di far apprezzare gli argomenti affrontati, intrecciando relazioni proficue fra e riconoscere le specificità delle produzioni casearie locali diverse categorie (gestori di B&B, rifugi, agritur, ristoranti, a partire dalle Dop e dai prodotti tradizionali, fornendo produttori ed operatori della distribuzione del tipico…). Il strumenti di base per la conoscenza e l’apprezzamento delle 90% circa ha conseguito un attestato di frequenza avendo caratteristiche organolettiche e degustative dei formaggi preso parte a tutti e tre i moduli. Il percorso formativo ha trentini anche in raffronto ad altre produzioni casearie consentito ai partecipanti di acquisire competenze specifiche nazionali. Sono intervenuti in qualità di docenti Angelo Pecile direttamente fruibili nell’attività quotidiana a livello di tecniche (direttore Ufficio zootecnia e produzioni foraggiere presso il produttive, di modalità d’uso in campo enogastronomico, di Centro per l’assistenza tecnica Fondazione Edmund Mach- capacità di presentazione e valorizzazione del prodotto nel IASMA); Giampaolo Gaiarin (responsabile della qualità del suo legame con il territorio e la tradizione locale. La montagna di latte racconta... 21 L’importanza di utilizzare e proporre prodotti trentini Natale Rigotti Presidente Associazione Albergatori del Trentino A mio parere il progetto “La montagna di latte” ce ne dimentichiamo. Il Trentino ha la capacità di usare i è un’iniziativa giusta. Si tratta ora di valutare suoi prodotti perché garantiscono la qualità. Ad esempio, all’interno delle esperienze vissute dai partecipanti l’esito gli alberghi hanno migliorato qualità dei servizi, qualità prodotto. L’esperienza maturata in anni di rappresentanza dell’offerta, gli arredi, le piscine ovvero la maggior parte dei dell’Associazione mi dice che si è partiti con il piede servizi e ciò ha permesso al Trentino invernale di diventare giusto coinvolgendo tutta la categoria alberghiera e la riferimento del mondo dello sci europeo. ristorazione trentina ovvero avviando una discussione tra tutti i protagonisti. Infatti, da un lato si dice che i prezzi dei La qualità è il vero antagonista della concorrenza, prodotti locali sono troppo alti, ma dall’altro si sostiene che dunque bisogna fare rete attorno ai nostri prodotti la qualità va pagata o che il Trentino va promosso anche e porre un cartello alle porte delle nostre attività in con queste iniziative. Si tratta allora di imboccare la strada cui si informa la clientela che utilizziamo i prodotti più consona al progetto, magari con un più forte contatto della nostra terra. Ne abbiamo il diritto ed è anche un con le aziende che rappresento. dovere. Non è pensabile di sfruttare il territorio trentino e poi non usarne i prodotti. Ora bisogna far sedere tutti Ad esempio, negli anni scorsi abbiamo promosso attorno al tavolo e rendere tutti responsabili e protagonisti. Melinda e questa iniziativa, pur limitata alle valli di Sole A quel punto, non dovrebbe più accadere che a certe e di Non, ha avuto un ottimo successo. Da quando io importanti manifestazioni nella nostra provincia si offra sono presidente, soprattutto in questi ultimi anni, ho Grana Padano. Serva ad esempio l’accordo tra noi di cercato di sensibilizzare tutti i miei associati ad usare i Asat e Melinda: s’è rivelato un’idea indovinata. Noi prodotti trentini perché sono garantiti e controllati su tutta abbiamo sponsorizzato l’iniziativa mediante la nostra la filiera fino al momento in cui giungono in tavola. Costano rivista inviata a tutti gli associati, spedendo il documento qualcosa in più, ma ci permettono di offrire qualità certa nel quale dichiaravamo perché dovevano scegliere il al nostro ospite e sulla qualità si vince. Personalmente prodotto trentino. Ci hanno seguito e l’iniziativa ha avuto plaudo al progetto, ma ora propongo di metterci attorno ad un buon esito. Perché non farne una simile anche con un tavolo per potenziarne alcuni aspetti. Ad esempio, va il latte trentino? Tanto più che l’iniziativa con Melinda ci coinvolta tutta la realtà della ristorazione che conta migliaia ha stimolato a ragionare su tutta la filiera trentina. La di aziende in Trentino per favorire il consumo di prodotti cooperazione, ad esempio, potrebbe compiere un gran locali. È inutile dire che bisogna stare con i contadini, ad lavoro nel merito mediante la grande distribuzione, che è esempio usare la farina di Storo ed il nostro latte e poi sempre più importante avere sulla porta di casa. La montagna di latte racconta... 23 Protocolli d’intesa per valorizzare la filiera lattiero casearia Luciano Rizzi Presidente APT Valli di Sole, Peio e Rabbi H o sperimentato il progetto “La montagna di latte” fu il punto di partenza. Ad esempio, durante la stagione personalmente. Io ho sempre considerato la estiva noi organizziamo una settimana mirata a valorizzare montagna come area per giovani, anche nel progetto il Casolet nei bar e negli alberghi. Il contadino fornisce Leader della Val di Sole si trovano belle iniziative per il formaggio, l’Apt ogni anno regala un gadget e nel valorizzare il territorio riportandolo com’era un tempo. Tutti 2009 negli alberghi e nelle attività che si impegnano gli interessati hanno convenuto che il nostro turista vuole nell’iniziativa, l’Apt manda un vetrinista appositamente per proprio l’ambiente d’un tempo, dove il prodotto locale come curare bene la presentazione. il latte ed i suoi derivati non possono mancare dalle tavole di alberghi e ristoranti. Abbiamo deciso queste azioni di sensibilizzazione per aiutare a valorizzare il latte ed i suoi derivati. Per potenziare il progetto, avrei anche una mia proposta Noi abbiamo adottato volentieri la filosofia del di tipo operativo. Ad inizio stagione l’albergo dovrebbe progetto “La montagna di latte” perché la nostra Apt rimboccarsi le maniche, il comparto del latte attivarsi con da quattro anni sperimenta e realizza una partnership l’aiuto della cooperazione, i caseifici portano il prodotto stretta con gli allevatori e l’Associazione degli trentino negli alberghi che si impegnano ad usarlo. Ebbene albergatori. È significativo il fatto che nel nostro consiglio tutto questo dovrebbe far capo ad un’organizzazione di amministrazione nel 2008 è entrato il presidente del che cura il rispetto del protocollo e le banche dovrebbero Caseificio di Mezzana, con un protocollo firmato dagli facilitare l’operazione dal momento che, come i caseifici, alberghi di Mezzana e Terzolas relativo al formaggio anch’esse fanno parte della medesima cooperazione Casolet e ad altri prodotti della nostra Valle. Il protocollo in trentina. vigore prevede che l’albergatore si impegni a consumare i prodotti locali nella sua azienda ed ottiene in cambio facilitazioni su prezzi e pagamenti. Ciò dà significato alla volontà diffusa di far crescere il turismo e far capire bene il progetto “La montagna di latte” lo può ancor meglio valorizzare ed incrementare. Dei 145 alberghi operanti nel territorio della nostra Apt, un’ottantina ha firmato il protocollo due anni fa. Quello La montagna di latte racconta... 25 L’esperienza delle Fattorie didattiche Graziano Lozzer Presidente Associazione Agriturismo Trentino R itengo ottima la campagna promozionale fatta di 600 quintali di latte, non poteva partecipare, il che dal progetto “La montagna di latte”. Noi siano significa non tenere conto di un gran numero di disponibili a continuare l’esperienza proposta dal quintali di formaggio, quando invece la massa critica del progetto e ci sta a cuore soprattutto il tema delle prodotto esiste. fattorie didattiche. Tra i nostri associati sono 35 quelle Il progetto potrebbe premiare le aziende che hanno autorizzate, ciascuna dotata di un tutor qualificato ed dimostrato di sapersi innovare, che trasformano il prodotto aperte alle visite scolastiche. Tra queste si trovano anche del luogo, che organizzano fattorie didattiche, quelle che aziende con fattorie didattiche che trasformano. Su queste frequentano le fiere ed i mercati, noi piccoli produttori che è bene fare specifici interventi. Ad esempio, per sostenere abbiamo messo in campo fattorie didattiche, che abbiamo la loro attività sarebbe assai utile un contributo sulle spese organizzato spacci di vendita e partecipiamo alle fiere di trasporto dalla scuola alla fattoria perché i costi attuali potremmo trovare nel progetto maggiore valorizzazione. sono molto alti. Per assurdo, costa più il trasporto del lavoro che fanno. Sappiamo anche di varie scuole trentine Tra l’altro, sono proprio le piccole aziende innovative e che visitano agritur veneti e ciò ci sembra francamente competitive, in grado di dare garanzie occupazionali alla assurdo. E servirebbero sostegni finanziari anche per famiglia quelle che il turista vuole vedere. aiutare gli agritur che partecipano a fiere e mercati; i costi Bisogna tenere conto che il nostro mondo è assai vario, alle volte sono eccessivamente alti. infatti propone aziende con laboratori di trasformazione al loro interno, sono produttrici e trasformatrici di latte, ma ci Anche nel campo del marketing potrebbero essere aiutate sono aziende zootecniche, aziende viticole, ortofrutticole, le nostre aziende agrituristiche, con uno studio del marchio chi fa confetture mentre altre mescolano le varie attività, e nella comunicazione via internet. specialmente quelle piccole. Il progetto “La montagna di latte” è importantissimo in quanto sostiene l’attività delle nostre aziende, ma riteniamo sia assai utile estenderlo alle piccole aziende agricole zootecniche in modo che possano beneficiarne, anche quelle escluse perché hanno una produzione inferiore ai 1.000 quintali. Ad esempio, l’azienda agrituristica modello, quella con le 15 vacche da latte in stalla, equivalenti ad una produzione La montagna di latte racconta... 27 Le strutture ricettive sono partner ideali per la promozione Giovanni Battista Fontana Presidente Caseificio Sociale Comprensoriale di Primero L’ esperienza compiuta per il progetto “La montagna prodotti sono fatti esclusivamente con latte locale, con costi di latte” ha avuto sicuramente un forte impatto sul naturalmente maggiori rispetti ai caseifici industriali, ma noi mondo del turismo nel Primiero, che è stato largamente constatiamo che il turista li apprezza molto proprio quando coinvolto. Noi del caseificio abbiamo lavorato bene con entra in caseificio o visita le malghe. L’Apt di ambito, con il Parco di Paneveggio-Pale di San Martino e con Malga Iuribello dando vita a varie esperienze condotte assieme. Ci sono state numerose collaborazioni per le serate a tema, specialmente quelle sui nostri formaggi, visite in stalle e durante la mungitura in malga. Nell’ambito dell’iniziativa “Botiro di Primiero”, nel 2008 abbiamo presentato al mondo del turismo che frequenta la nostra valle la particolare lavorazione del nostro burro con panna che proviene da nostre malghe e prodotto in caseificio, per una quantità che per ora s’aggira sugli 8 quintali e che in futuro verrà prodotto solamente in malga. È un burro particolare che è stato classificato come presidio slow food e presentato in serate tematiche. Noi riteniamo sia molto importante che vengano potenziati, già dal futuro prossimo, i rapporti con il settore alberghiero, affinché questo possa far conoscere in modo sistematico i nostri prodotti derivati dal latte. Abbiamo già realizzato incontri tra il caseificio e gli albergatori della vallata ed altri mirati a singole strutture alberghiere, in modo da convincere i titolari ad acquistare quantità maggiori di prodotti lattiero-casearii locali, valorizzandoli presso gli ospiti villeggianti. I nostri La montagna di latte racconta... 29 Famiglie, scuole e turisti in visita presso i produttori Saverio Trettel Presidente Caseificio Sociale Valle di Fiemme P er il progetto “La montagna di latte” si sono fatti Le valutazioni espresse dai partecipanti alle visite sono molti incontri con albergatori e con presidenti di positive, i turisti sono spesso entusiasti. associazioni economiche ai quali abbiamo in questo modo potuto proporre i nostri prodotti derivati dal latte. Il suo Tutti si complimentano per la bontà e la qualità dei nostri successo è misurato dal gradimento mostrato da prodotti, nonostante sia ben presente il problema del loro clienti e visitatori. Particolarmente apprezzato è il nostro prezzo, più alto rispetto a quello dei caseifici industriali. formaggio caprino di Cavalese, prodotto con latte intero Non tutti però ne comprendono le motivazioni reali, che non pastorizzato, il nostrano, il Fontal, il grana ed i latticini vanno fatte risalire alla grande qualità che è richiesta a freschi. tutta la filiera; noi le spieghiamo, ma una maggiore opera di convincimento potrebbe essere fatta dagli albergatori che Tra le attività di promozione effettuate, particolare e di sono a contatto con la clientela. Ci aiutano molto i titolari di successo è quella dei Venerdì delle famiglie che si agritur, che consumano in parte o esclusivamente i nostri prenotano alle visite tramite gli uffici dell’Apt di ambito. prodotti. Inoltre, alcuni alberghi preavvisano visite per i loro clienti in giorni fissi e vediamo gente entusiasta dei nostri prodotti. Periodicamente il nostro caseificio organizza anche ingressi per le scuole e per gli agriturismi con l’iniziativa chiamata Formaggio in tavola. Si predispongono pranzi e cene con formaggi del caseificio mentre il nostro personale ne spiega le tipologie. Questa iniziativa ha raccolto molti consensi, anche con le visite settimanali in caseificio, nei mesi di luglio ed agosto per due volte alla settimana per gruppi di persone che superano anche i trenta componenti alla volta. Noi mostriamo la modalità di raccolta del latte, la sua lavorazione, la conservazione, le celle di stagionatura dei formaggi e nello spaccio avviene la degustazione dei nostri prodotti. Questi incontri sono essenziali per far conoscere il nostro vero ambiente, tutta la filiera che va dalla mucca al prodotto lattiero-caseario finito. La montagna di latte racconta... 31 L’importanza di fare rete con le associazioni che promuovono il prodotto nostrano Sergio Valentini Presidente Slow Food del Trentino Alto Adige Presidente Strada del Vino e dei Sapori della Vallagarina C ome titolare di un ristorante sono un deciso importante è istituire la rete necessaria. Anche tra i soci sostenitore del latte crudo. Segnalo che Slow Food della Strada del vino e dei sapori, dove alcuni di loro a livello internazionale ha realizzato un manifesto apposito propongono la colazione. di sostegno al latte crudo ed al suo uso. E desidero anche Si dovrebbe far breccia nella grande ristorazione collettiva dire che sono un sostenitore dei distributori stradali di che da noi gestisce milioni di pasti all’anno. latte crudo nonostante gli ostacoli che pone la grande E ci piacerebbe avere uno stand legato a latte, yogurth e cooperazione. Ce ne fosse uno ad ogni angolo, sarebbe il derivati all’interno del progetto Mercato della Terra di Villa benvenuto. Il latte trentino è un prodotto di eccellenza, ma Lagarina, che vede unite le iniziative di tipologie diverse ancora pesa la politica dei prezzi. Se noi promuoviamo, della ristorazione e di produttori. Penso che i locali sono ad esempio, ortaggi e salumi o i prodotti dell’Arca del interessati ad inserire il latte trentino. Gusto (in Trentino sono gli asparagi di Zambana, la carne di cavallo affumicata di Rovereto ed il broccolo di Torbole C’è un’intera progettualità da sperimentare per fare sul Garda) allora il latte sarebbe da promuovere in primis. rete, invece oggi molti produttori trentini devono Usiamo il latte nelle elaborazioni, magari si scrive che negli vendere fuori provincia. Altrove il prodotto locale strangolapreti c’è latte trentino e come Club di prodotto è inserito e maggiormente valorizzato. Osserviamo Osteria Tipica Trentina (conta 67 locali), il latte nostrano l’esempio positivo della Liguria dov’è obbligatorio servire è d’obbligo per noi, in quanto siamo vincolati ad usare pesto alla genovese nelle mense scolastiche. Perché, prodotto trentino. dunque, ciò non vale per il latte trentino nelle nostre scuole e per valorizzare e far conoscere i piatti della nostra Nella nostra provincia dobbiamo approfittare della tradizione? qualità del prodotto nostrano. Inoltre, il Club Osteria Tipica Trentina ed i locali di Slow Food in Trentino potrebbero essere interessati a collegarsi alla filiera corta del latte e con altri si potrebbe fare rete. Noi abbiamo una grande carenza di prodotti base negli alberghi, dunque la campagna a favore del latte trentino e dei suoi derivati va istituita proprio negli alberghi. La Provincia di Trento organizza e valorizza il prodotto trentino, ma non lo troviamo in tutti gli alberghi, dunque La montagna di latte racconta... 33 Alunni e studenti a scuola presso le Fattorie didattiche Scuola elementare di Fiavè N ella mia veste di fiduciaria segnalo la visita fatta e da questo al prodotto finito, dalla mucca al latte fino al con una classe al Caseificio di Fiavè che rientra formaggio ed ai derivati. Addirittura abbiamo fatto il burro a nell’iniziativa denominata “La montagna di latte”. S’è scuola e ci siamo riusciti, aiutati da un bambino che ha la trattato di un bel percorso, sia per gli alunni della nostra stalla di famiglia. A scuola si sono pure curati dei cartelloni scuola sia per noi insegnanti. Ci ha guidati il responsabile per documentare le nostre visite e per le elaborazioni del caseificio, ci ha mostrato come vengono preparati i vari successive. In questo modo, l’apprendimento è stato tipi di formaggio ed i latticini. Ai nostri ragazzi ciò è servito favorito e rinforzato. Ad esempio, mostrare ai ragazzi per conoscere un mondo diverso dal punto di vista pratico. la lavorazione del formaggio è operazione del tutto La visita è stata utile anche per fare sapere agli alunni diversa dalla semplice lettura sul testo della stessa. che esistono prodotti fatti da noi trentini ed io sono Questo tipo di apprendimento è di alta qualità e l’intero personalmente convinta della necessità di queste processo cognitivo ne esce rafforzato, tanto più che nostri iniziative. alunni mai hanno visto animali da stalla nonostante noi si viva in un’area a vocazione agricola e zootecnica. Assai proficua è stata anche l’esperienza maturata andando a visitare una fattoria dove si sono potute osservare dal vivo alcune operazioni di trasformazione dei prodotti della terra; abbiamo potuto osservare dal vivo anche l’attività di agriturismo dove ci siamo accostati ai prodotti biologici. Dopo ogni visita, si sono fatti in classe dei lavori di rielaborazione sui quaderni individuali degli alunni. Le iniziative di questo tipo dovrebbero esser incentivate maggiormente per una migliore conoscenza dei prodotti della nostra terra. Anche la visita ad una stalla ha contribuito molto ad aumentare il patrimonio di conoscenze dei nostri alunni. S’è potuto calare nel nostro programma didattico quanto visto ed appreso, perché prevede proprio la conoscenza dei processi di trasformazione, dalla stalla al caseificio La montagna di latte racconta... 35 A scuola di mungitura presso il Museo di San Michele Scuola Primaria Aldo Moro di Grumo A e maestre protagoniste raccontano l’esperienza ragazzi e maestre sono riusciti a fare la ricotta con il latte maturata con i loro alunni per il progetto fresco. Vivere concretamente e provare l’esperienza “La montagna di latte”. S’è trattato d’una unità di dal vero per un bambino di sette anni è fondamentale. apprendimento per ragazzini di 7 anni delle elementari di Anche l’aspetto cronologico è importante e quando vivono Grumo realizzata da maestre di scienze e di tedesco. Ha l’esperienza di persona non se la dimenticano più. consentito una didattica particolare mediante la visita a stalle e caseifici dove i ragazzi hanno conosciuto Secondo le maestre s’è trattato d’una importante l’esistenza dei prodotti trentini osservandoli dal vero. esperienza informativa: un bambino che l’ha vissuta dal Alla base, un progetto scolastico dì apprendimento bilingue punto di vista pratico riesce poi a trasferirla anche nel italiano-tedesco veicolare ovvero con le insegnanti che processo di astrazione. parlano soltanto in lingua tedesca. Personalmente, ritengono che i prodotti trentini vadano acquistati specialmente in questo periodo di crisi Da un iniziale riferimento alle vacanze, al mare ed in economica per sostenere le aziende. malga, le maestre sono passate ad analizzare i vari ambienti frequentati dai bambini e l’anno scorso con una seconda classe, a sezione unica, hanno approfondito l’ambiente delle malghe perché tanti alunni vi si erano recati. In seguito, ha ampliato il loro orizzonte una visita al Museo degli usi e costumi della gente trentina di San Michele all’Adige per partecipare al percorso relativo alle mucche al pascolo, apprendendo in tal modo le attività normalmente praticate in malga, le abitudini di vita, la mungitura, ecc.. Poi i ragazzi hanno studiata la mucca come mammifero e ciò li ha indirizzati verso il percorso che dal latte giunge al formaggio. Hanno potuto visitare una stalla con 40 capi, assistito alla mungitura ed osservato il percorso del latte. Quindi hanno visitato un caseificio per osservare il tratto di filiera dal latte al formaggio che hanno conosciuto tangibilmente… mangiandolo. A scuola La montagna di latte racconta... 37 Uno strumento di conoscenza delle tipicità del territorio Trentino Mirtis Dalpiaz Direttore AQA CERTIFICAZIONI, Fondazione Edmund Mach I l progetto “La montagna di latte” rappresenta uno L’attività di audit da noi realizzata ci ha consentito strumento di sicura efficacia a supporto delle di apprezzare un progressivo perfezionamento singole organizzazioni della filiera lattiero-casearia organizzativo da parte delle realtà produttive nell’attività di promozione dei propri prodotti, ma soprattutto coinvolte. Le aziende maggiormente attive infatti, uno strumento che contribuisce a far conoscere, hanno dimostrato di aver ormai consolidato meccanismi valorizzare e promuovere le produzioni e le tipicità del e procedure organizzative (spesso in team con le territorio trentino. amministrazioni e gli enti di promozione turistica locali) tali da consentire la programmazione di diversi eventi La maggior parte degli eventi è stata nei periodi più intensi della stagione turistica e questo organizzata in contesti turistici ed ha senza dimostrare particolari disagi che possono avere in coinvolto un’utenza che è parsa sempre qualche modo influito sul regolare svolgimento dei processi interessata ed incuriosita. Non di rado infatti produttivi aziendali o sulla buona riuscita dell’evento. il turista, dopo aver conosciuto la realtà promossa Anche le spiegazioni offerte dagli operatori ai partecipanti dall’evento, ha acquistato i prodotti di cui ha potuto hanno ormai raggiunto un buon livello sia in termini di assaporare il gusto, vedere la lavorazione ed apprezzare contenuti che di spigliatezza e disinvoltura. Il tutto rimane la spiegazione. Gli eventi organizzati in contesti inevitabilmente influenzato da fattori non prevedibili, per particolarmente suggestivi, quali malghe, quanto riguarda soprattutto gli eventi organizzati all’aperto, pascoli e stalle, hanno catturato l’attenzione anche quali le condizioni meteo. La tipologia di evento che, dal dei più piccoli, immergendoli in attività estremamente nostro punto di vista, fa percepire meno di altre quelle che distanti dalla loro quotidianità e consentendo anche sono le finalità del bando, è quella della “partecipazione a ad essi, comprensibilmente meno attratti da aspetti manifestazioni locali”, quali fiere e mercati. Spesso è stato culturali e gastronomici, di accumulare un significativo possibile riscontrare infatti che gli operatori addetti agli bagaglio di conoscenza ed esperienze legate stand delle aziende organizzatrici, nell’intento di servire al territorio ed alle realtà del Trentino. Le visite tutti i clienti nel più breve tempo possibile, si sono limitati guidate, nell’ambito delle quali sono state coinvolte a presentare qualche assaggio di prodotto tipico, qualche anche le scuole, hanno sicuramente contribuito prodotto in offerta ed a rispondere a quesiti posti dai clienti a rafforzare la conoscenza dei prodotti della filiera in maniera sintetica e frettolosa. lattiero-casearia e della tradizione storica dalla quale gli stessi provengono. La montagna di latte racconta... 39 L’agricoltura e la zootecnia trentine valorizzate dalla filiera corta Andrea Merz Direttore Concast-Trentigrana R itengo positivo il progetto “La montagna di latte” perché il formaggio si coniuga con i nostri verdi e lussureggianti è un progetto ambizioso in grado di valorizzare tutti i pascoli incontaminati. prodotti della filiera lattiero-casearia trentina. Inoltre, svolge molteplici funzioni che, oltre alla valorizzazione dei nostri A chi obietta che i prodotti lattiero-caseari hanno un prezzo prodotti, presentano valenze di carattere educativo, sociale più elevato di quelli industriali, rispondo che noi produciamo e culturale. Il progetto consente, infatti, il mantenimento delle latte, formaggi e derivati che valgono più degli altri, perché attività zootecniche sul territorio in zone montane svantaggiate ci sono delle scelte a monte maturate e compiute negli anni. ed è sicuramente utile il coinvolgimento delle scuole che Ovvero noi valorizziamo la materia prima trentina, il latte riesce a mettere in atto perché fa conoscere ai nostri giovani di montagna (ottenuto con costi produttivi superiori a quello di quanta passione e fatica si cela dietro le nostre produzioni pianura), verifichiamo con precisi regolamenti l’alimentazione lattiero-casearie trentine. Riesce inoltre a far comprendere del nostro bestiame e non utilizziamo materie prime derivate ai partecipanti agli eventi, lo sforzo, intrapreso negli anni dal da prodotti geneticamente modificati. I nostri sono prodotti Consorzio Concast-Trentingrana, per arrivare ad avere sotto fatti solo con latte, caglio e sale, per sottolinearne la controllo l’intera filiera produttiva con verifiche mirate e puntuali completa genuinità. Solo continuando a differenziarci atte a verificare il rispetto dei nostri regolamenti di produzione saremo in grado di continuare a sostenere e di dare un futuro e a garantire ai consumatori prodotti di qualità. alla nostra zootecnia di montagna con innegabili ricadute benefiche anche sul turismo. Se vogliamo mantenere i nostri Il progetto ideato dal Consorzio dei Comuni trentini presidi sul territorio montano, le nostre sentinelle a garanzia è sicuramente vincente in quanto contribuisce ad della salvaguardia dei nostri paesaggi, dobbiamo essere esaltare e a trasmettere la tradizionalità, la genuinità consci che ciò ha un costo, senza dubbio non paragonabile ai e la territorialità dei nostri prodotti. La collaborazione costi delle aziende zootecniche di pianura. con alberghi, ristoranti, agritur ed APT locali presenti sul Se mi si chiede come realizzare una migliore sinergia tra territorio è fondamentale per far conoscere ai turisti, che i vari soggetti coinvolti nel progetto “La montagna di latte”, scelgono il nostro Trentino per trascorrere le loro vacanze, ebbene penso che servirebbe un coordinamento di tutte le quanto il settore zootecnico sia radicato nel tessuto sociale. iniziative, in modo da metterle bene in rete, stabilendo obiettivi Non tralascerei quindi il ruolo di tale progetto relativamente e metodi uniformi oppure una figura deputata a ciò, magari del all’importanza che riveste nel creare un connubio perfetto Consorzio dei Comuni, che funga da collante, per far capire a tra territorio, agricoltura e turismo. Importante è anche la tutti i soggetti coinvolti in questo progetto quali possano essere riscoperta delle malghe, luoghi dove l’arte secolare di produrre le sinergie tra i diversi attori e le potenzialità dello stesso. La montagna di latte racconta... 41 Ristoranti e cuochi promotori dei prodotti trentini Rinaldo Dalsasso Chef “stellato” trentino N el mio tipo di ristorazione ho sempre avuto presento la trota salmerino della Valle del Chiese, io molto riguardo per il prodotto trentino e molto inserisco sempre prodotti trentini. Insomma, serve più orgoglio nel proporlo, non l’ho mai snobbato. Devo orgoglio anche in cucina. anche dire che 15 anni fa era molto più difficile di adesso Pensiamo alle pizzerie. In questi locali da noi si cucina da usare, c’era ancora il problema della sua reperibilità anche altro cibo, ad esempio gli spaghetti allo scoglio. Si perché i produttori non si mettevano molto sul mercato. Se continui pure, ma non arricchirebbe l’offerta presentare negli ultimi anni la situazione è migliorata devo rilevare che anche un piatto locale doc, ad esempio dei piccoli ogni tanto la ristorazione bada solo al prezzo. Eppure noi canederli con i formaggi? Nessuno li propone. Eppure in abbiamo centinaia di prodotti da proporre e tra questi Trentino produciamo formaggi particolari in tutte le valli. ottimo latte e derivati. Alcuni sono di assoluta qualità e potrebbero essere usati da ristoratori e cuochi. Quando mi si dice che i nostri prodotti costano più che Nell’ambiente nostro potremmo essere anche un po’ più altrove io non sono d’accordo. In Trentino tra i molti orgogliosi di offrirli in tavola, siamo provincia turistica, prodotti di pregio, una decina sono di nicchia, questi viviamo di turismo e se tutto tiene, il turismo diventerà se evidentemente costano di più, ma lo stracchino di Milano non il primo elemento del pil provinciale, comunque non ed il Casolet hanno il medesimo prezzo, perché non usare sotto il secondo. il formaggio trentino, allora? Ed il Trentingrana invece del Reggiano o Padano? Credo che ci sia molta ignoranza in Personalmente ho sempre usato il prodotto trentino per materia di prezzo. portare novità nelle metropoli, nelle occasioni sfiziose. Ad Invece sostengo che i nostri prodotti di qualità esempio, a Vinitaly le nostre trippe con verdure della Val di potrebbe essere più promozionati negli alberghi e Gresta cotte nel Trento Doc sono state apprezzatissime. ristoranti del Trentino, pur consapevole che vanno Capiamoci, le verze ci sono ovunque, ma in Val di Gresta superati dei problemi tra produttori e tali categorie. sono buone, a Vinitaly ho valorizzato proprio questo Talvolta sembra non ci sia grande voglia di fare, ma prodotto nostro, anche le lasagne in rotolo con le verze e se gli albergatori usassero più prodotto trentino non verze con il formaggio nostrano di Primiero, altro prodotto sfigurerebbero davanti al cliente. trentino di qualità. Mi chiedo perché non fare il pasticcio con le stesse verze. E perché non elaborare i capucci per farne crauti con cotechino della Valle di Sole e puntina di maiale nostrano, con pancetta trentina al forno. Quando La montagna di latte racconta... 43 La filiera corta, dal produttore al consumatore: il progetto adotta una mucca Stefano Ravelli Vice presidente Apt Valsugana Lagorai D a anni l’Apt Valsugana Lagorai si sta impegnando dal 15 giugno sino al 15 settembre era possibile per fare in modo che i prodotti locali vengano visitare e conoscere la vita in montagna e al pascolo consumati prevalentemente nei luoghi di produzione e presso le malghe del nostro ambito che hanno aderito presso le strutture ricettive di zona. al progetto. In questa occasione era inoltre possibile assistere alla lavorazione diretta del latte per trasformarlo L’esempio principale e concreto e diretta in formaggio. L’iniziativa ha ottenuto un forte ritorno sia di conseguenza di tale è impegno è “adotta una mucca”. immagine in quanto ci ha permesso di valorizzare il nostro Grazie anche all’intervento del Consorzio dei Comuni ambito a livello nazionale sulla stampa e tv e in via diretta Trentini sul bando “una montagna di latte”, il 2009 ha con la partecipazione di quasi 500 persone. visto un notevole incremento di adozioni. Sono state poco meno di 400 le mucche adottate da parte di turisti e Da parte nostra quindi ancora un plauso a questa iniziativa residenti che in questa maniera hanno voluto sostenere che riteniamo vada nella direzione giusta al fine di direttamente l’economia di montagna e la tradizione valorizzare e far capire a tutti, residenti e turisti, il valore e trentina. la qualità della nostre produzioni tipiche trentine. Oltre l’indotto diretto derivante dalle adozioni, ben più significativi sono stati i risultati generati a favore delle malghe che hanno aderito al progetto stesso. Da una verifica è infatti emerso che coloro che si sono recati presso la malga prescelta per poter ritirate il prodotto precedentemente acquistato e per “visitare” la mucca adottata, hanno acquistato molti altri prodotti oltre a portare i loro amici, generando un positivo passaparola. Sempre in questa ottica il 2009 ha inoltre visto l’implementazione del servizio al fine di valorizzare i prodotti lattiero caseari che da sempre caratterizzano il progetto attivato da parte del Consorzio dei Comuni. Per la prima volta, e riservata ai turisti, è stata realizzata l’iniziativa “malghese per un giorno”: ogni martedì La montagna di latte racconta... 45 Ringraziamenti Un particolare ringraziamento va alle strutture di produzione e lavorazione del latte che per primi hanno creduto nel progetto La montagna di latte: con le loro iniziative hanno coinvolto molti partecipanti come Enti ed Istituzioni, Comuni, Aziende di promozione turistica, Associazioni, ma anche scuole o semplici cittadini. La partecipazione e l’apprezzamento di questi a fatto si che il progetto sia giunto alla terza edizione. Consorzio dei Comuni Trentini 38122 Trento, Via Torre Verde 21 - Tel 0461 987139 - www.comunitrentini.it