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Costanzi Cobau_2013_La calce
G RUPPO ITr\LIANO 1"O"Ul\.\TIONM. INSTlnrn fOR CO SERVAT10N XI Congresso Nazionale IGIIC Lo Stato dell'Arte 11 Volume degli Atti Bologna, Accademia delle Belle Arti 10/12 Ottobre 2013 XI Co ngresso Naz iona le lG n C - Lo Stato dell ' Art e - Accademia Dell e Belle Arti di Bologn a - 10112 ottobre 2013 LA CALCE: UTILIZZARE UN MATERIALE ANTICO A GARANZIA DEL FUTURO An d reina Costanzi Coba u* Restauratrice conservatrice, CCA, Via del gambero 19,00187, Roma, andreinacostanzicobau ccaroma.org Ab t ract Quando sono i materiali a parIare, si scopre spesso osservando le tracce delle tecniche originaLi. soluzioni mplici per risultati eccezionali. In campo archeologico, la calce corrisponde ad uno di questi materiali, n suo ilizzo ha permesso la realizzazione di edifici, di soffitti, di ri estimenti parietali e pa imentali eseguiti con sorprendenti soluzioni tecniche che sono arrivate fino a noi attraverso i secoli. Illoro stato d.i conservazione nel orso del tempo offre I'empirica sicurezza che si tratti d.i un materiale in grado di invecchiare bene: non si altera alIa luce, reagisce con aIcuni materiali gia noti alI'epoca di Vitruvio, unito all'argiUa acquista proprieta idrauliche, ha un'enorme duttilita nell'utili zzo. Ciononostante, in una bibliografia della conservazione, la descrizione dell'uso delIa calce come materiale di restauro compare sempre in parti marginali. Le pubblicazioni riIevano un generico utilizzo di una maIta a base di calce, di un consolidamento a base di calce, di un protettivo a base di calce. Si tratta del materiale piu usato, eppure il suo utilizzo e il menD descritto. Come spesso accade, le azioni piu semplici non sono trascritte, la ricetta piu comune si perde e per rintracciarla si possono fare solo ipotesi. Per fortuna non e ancora questa la situazione della calce, ma siamo davvero a conoscenza di tutte le possibilita offerte nel campo della conservazione e del restauro da questo materiale? Quanto sono note le potenzialita della calce? In questo articolo non si vuole fare la storia della caIce, a tutti conosciuta., ma si vuole presentare alcuni casi di utilizzo della calce aerea (grassello) in diverse miscele e soluzioni irnpiegate nel corso di trenta anni di cantieri di restauro eseguiti con il CCA, Centro di Conservazione Archeologica, in ltalia ed all' estero. L'obbi ettivo e quello di mostrare come la calce sia un materiale che non inquina, non disperde nell'ambiente residui tossici piu di quanti ne rilascia un albero nel corso di una notte, ma soprattutto quello di dimostrare come il restauratore puo preparare il materiale per le stuccature, per i consolidamenti e l'applicazione di protettivi senza dover ricorrere a premiscelati dei quali molto spesso l' indicazione precisa degli ingredienti costitutivi e assente. Una malta, preparata con la calce aerea scegliendo il tipo di aggregato adatto, offre la miglior garanzia di compatibilita con il materiale originale, quale un affresco 0 un mosaico, sia nell'adesione che nell'inve cchiamento. La calce e un materiale facile da reperire, non richiede fornitori specializzati, ma ciononostante nel campo del restauro e luogo comune la difficolta nel reperire una buona calce aerea, perche le tecniche di produzione non sono piu quelle descritte da Vitruvio, perche e difficile sapere quali sono i materiali addizionati in fase di produzione, nel processo di cottura e di spegnimento, oppure semplicemente perche la scheda descrittiva di un grassello, semplice ed elementare, e molto piu scama (nei dati tecnici e scientifici) rispetto quella di un premiscelato. Per questo il restauratore compra piu facilmente un materiale premiscelato a base di calce, non fatto da lui, ma che gli permette di avere una scheda tecnica "completa". Davanti al rischio di comperare una caIce aerea non spenta bene, 0 con una quantita di sali tale da renderla simile ad un cemento, sembra molto piu sicuro affidarsi ad un premiscelato. I premiscelati, sostituendosi alle malte a base di calce, rendono illavoro del restauratore piu facile perche offrono l' uso di un prodotto unico, perche elirninano il rischio di sbagliare le proporzioni, perche evitano lunghe operazioni di setacciatura, perche diminuiscono la manualita richiesta, perche riportano i ternpi di presa, ma rendono davvero piu autonomo il lavoro del restauratore? e garantiscono un risultato positivo nel tempo? Perche non studiare una semplice procedura per rnisurare la quantita di sali contenuta nel grassello? Oggi in molti campi di ricerca si studiano i nanomateriali e nel campo del restauro si sta diffondendo I'uso deJla nanocalce. Perche non approfondire e diffondere I'uso del grassello? Un sacco di grassello da 25Kg ha il vantaggio di essere facilmente reperibile e poco costoso forse non avra le caratteristiche fisiche della calce spenta aJl'epoca di Vitruvio, ma proprio per questo offre una durezza minore rispetto al materiale originale ed ha quindi il vantaggio d.i non essere invasivo nell'equilibrio tra materiale originale e materiale di restauro. Gli esempi presi in considerazione in questo articolo sono descritti nel dettaglio della fase di preparazione, esecuzione e del risultato ottenuto. per mostrare le modalita dell'utilizzo della calce nella stuccatura e nel consolidamento di affreschi e mosaici. i presenta un elenco delle rniscele, a base di grassello di calce, impiegate nell' arco di 25 anni di restauro, nel corso di progetti che non hanno avuto bisogno di un restauro del restauro, come esempio di una conservazione sostenibile. La calce dovrebbe stare al restauro degli affreschi e dei mosaici come I'ac qua al mondo: facile da reperire senza costi alti e chi la usa dovrebbe diffondere le caratteristiche corrette del suo utilizzo. Perche solo un utilizzo corretto del grassello permette di ottenere un' infmita varieta di miscele, di maIte, e di soluzioni acquose molto utili nel campo della conservazione, mentre la diffusione di premiscelati, rendendo non necessaria una chiara conoscenza dei materiali che sostituiscono, rischia di far perdere l' uso di un materiale cosi antico e garantito come la calce. La calce aerea offre un lungo elenco di miscele e di applicazioni che non dovrebbero andare dirnenticate, dovrebbero essere - 375 - Xl Congresso azio nale IOIlC - Lo Stato dell' Arte - Accademia Delle Belle Arti di Bologna - 10/12 ottobre 2013 diffuse per garantire la sostenibilita nella conservazione del patrim onio culturale. Introduzione e Stuccature esegu ite con una malta a base di calee . Per if consolidamento in profondita si usata una mis cela a base di calce . Capita di leggere sirnili frasi nella descrizione di intervent i di restauro esegu iti nel rispetto delle piu moderne metodologie conserv ative, dove pero ai materia li utilizzati e data una parte marginale, in una sintesi che esclude i procedim enti di routine, di uso comune . 11 procedimento piu comune e considerato scontato, si omette la descrizione di operazioni 0 di materiali il cui uso assiduo ne fa sottova lutare l' importanza della documentazione, creando delle lacune nella conoscenza della tecnologia. La calce e un materiale dalla storia antica, conosciuto in quasi tutte le culture , dall'u so collaudato e scontato , ed e proprio questa caratteristica che porta ad eventuali ornissioni nella descrizione delle proporzioni e/o delle procedure da utilizzare , in quanto considerate operazioni banali. Per trovare la descrizione delle procedure occorre cercare nella tradizione orale perche i testi descrivono piu facilmente il processo produttivo della calce anziche le modalita di applicazione del prodotto finale. Un atteggiamento che rischia di trasformare un materi ale antico come la calce, reperibile facilmente, da ingrediente di uso comune a materiale difficile da usare e soprattutto non valorizzato. 11 termine calce genera gia molte incomprens ioni: tra i non addetti ai lavori e genericamente confuso con il cemento, mentre tra professionisti, e considerato un termine vago, che indica prod otti diversi, quali calce aerea, calce idraulica, calce idrata, grassello , latte di calce, acqua di calce. Senza entrare nel dettaglio della chimica della calce e della terminologia, in questa sede si vuole descrivere nel dettaglio gli interventi a base di grassello eseguiti personalmente negli ultimi 20 anni. Rileggendo le descrizioni dei vari lavori eseguiti si e sentito il bisogno di documentare tutte quelle operazioni omesse in quanto consi derate sottintese . Si cerchera di sottolineare tutte quelle caratteristicbe che non sono solo indicazioni di ordine pratico , ma vere e proprie premesse metodologiche che portano alla ribalta il grassello come elemento di facile accessibilita, compatibile con i materiali usati in antichita , stabile e con ottime capacita di invecchiamento, quindi consigliato per un uso sostenibile. Senza la pratica ed il metodo si dimentica I' uso di un materiale cbe, per reperibilita e compatibilita nel campo del restauro e della conservazio ne, trova competizion i solo con l'acqua. La rnancata descrizione dei dettagli delle tecniche di applicazione e di utilizzo, cosi come l' omissione nell ' elenco degli ingredienti delle proporzioni 0 delle modalita di appl icazione, sono direttamente responsabil i della perdita di conoscenza delle procedure piu semplici e portano indirettamente a sostituire la calce con materia li che ne imitano le caratteristiche, a preferire premisce lati gia pronti all'uso. 11 grassello e un materiale compatibile con le principali tecniche di rivestimento, e permette inoltre al restauratore/conservato re di elaborare malte e rniscele a second a dei materiali a disposizione e del tipo di intervento richiesto . IJ GrasseUo Per grassello si intende la calce spenta, ottenuta dalla reazione dell' ossido di calce, CaO, la calce viva, con la qua. operazione chiamata spegnimento, durante la quale si forma l' idrossido di calce Ca(OH)2' Vitru vio descri e la modalita di preparazione della eaIce nei Libri II e VII del suo De Architectura, e Plinio suggerisce di usare solo grassello spento in acqua da piu di tre anni. L 'operazione di spegnimento avveniva in fosse realizzate ad uopo icino alle fab bricbe in modo da avere la calce spenta disponib ile per tutta la durata del cantiere. E' un materiale legato ana tradizione edile e per questo e facilmente reperibile nei mercati di tutti i paesi; per interventi di restauro e conservazione e impo rtante scegliere un grassello senza l'aggiunta di f1 uidificanti, ritardanti 0 addensanti. ovvero senza sali aggiunti. dannosi per la conservazione futura . SuI mercato italiano e possibil e reperire una calce antica, spenta in vascbe con modalita di produzione cbe si accosta no a quelle descritte da Vitruvio. Generalrnente il grassello e venduto in sacchi 0 contenitori di plastica sigillati ed e possi bile fame una scorta cbe, avendo la semplice accortezza di non lasciarlo mai venire a contatto con l'aria, ma di tenerlo sernpre con la superficie coperta d'acqua, potra durare anni, particolare che puo tornare utile in termini economici. Le caratteristiche del grassello variano in base al tipo di cottura e di spegnimento eseguito in fase di produzione ed in base al materia le scelto in partenza. Un ' ultima premess a sulle precauzi oni da prendere nell'u tilizzo della cake, precauzioni legate alla sua caustici ta ed all'assorbimento dell'acqua in fase di presa, durante la reazione con l' anidride carbonica contenuta nell 'aria. 11 grassello presenta un Ph basico, vicino al Ph4, basicita che spiega il suo utilizzo come disinfettante, in quanto ha funzioni di blando biocida e per questo veniva usato come scialbo sulle pareti di ambienti malsani per bloccare la crescita di microrganismi, Lo scial bo e otten uto allungando il grassello con acqua, aggiungendo circa un litro di acqua per ogni chilo di grassello. L'approssimazione "circa" e obbligatoria quando si parla di grassello perche, utilizzando un prodotto venduto in eccesso d'acqua, questo andrebbe leggermente scolato prima dell' uso, per utilizzarlo quando non e troppo ricco d' acqua, altrimenti risulta ulteriormente diluito: andrebbe preso quando inizia a presentare le prime fessure , quando l'acqua inizia ad evaporare e inizia il fenome no del ritiro del volume. E ' opportuno utilizzare dei guanti nel caso di manipolazione diretta della calce e occorre fare attenzion e agli occhi soprattutto quando si utilizzano miscele liquide. - 376 - XI Congre sso NazionaJe IGll C - Lo Stato dell'Arte - Accademia Delle Belle Ani di Gli interventi di restauro e di conservazione nei quali e stata utilizzata la cake spenta sono tati snddivisi alle diverse tipologie di operazioni eseguite : la stuccatura, il consolidamento e la rifinitura superli St uccatur e e malte Una malta a base di calce offre molteplici affinita chimiche e strutturali con intonaci e materiali lapidei e e adatta a stuccature e a riempire le loro lacune . In base alla scelta dei materiali aggiunti al grassell o si ottengo malte con caratteristiche diverse. Ad esempio , per ottenere una malta con un colore simile ad uno spe ifi 0 marmo , si mescolera al grassello delIa polvere di marmo ottenuta da un tipo di marmo simile, magari addirittura uguale a quello da stuccare . La calce, ovvero il grassello , e il /egante della malta ed e spesso indicato con iI termine aggregante o. genericamente e piu impropriamente, anche con colla 0 cementa, mentre i materiali aggiunti all impasto sono chiamati carica 0 aggregati, comunemente raggruppati con il nome di sabbie 0 inerti, per differenziarli dai materiali di origine vulcanica che, reagendo con la calce e forman do malte idrauliche, non sono inerti. Il tipo di materiale aggiunto nell 'impasto della malta, la sua granulometria e la sua porosita, aiutera ad assorbire il ritiro in volume del grassello in fase di presa. Lavorando malte di calce, il ritiro del grasse llo e un particolare da tenere in considerazione, facendo particolare attenzione al rapporto tra spes sore della malta e granulometria della carica, alla proporzione tra cake e carica ed alle caratteristiche struttural i del materiale di supporto. Lo spess ore che si vuole ottenere incide nel ritiro del grassello in quanto il ritiro e magg iore quanto maggiore sara 10 spessore della stuccatura. Aumentando 10 spessore e necessa rio anche aumentare la dimensione delIa granulometria della carica . Diminuendo 10 spessore si potra diminuire la granulo metria della carica, fino ad eliminarla, negli scialbi. Aumentando la granulometria aumentera anche I'influenza della porosita del materiale scelto come carica e sara necessario quindi variare la proporzione tra cake e carica . Il tipo di carica offre infinite variabili legate alla granulometria ed alIa porosita. Questo spiega come non e sufficiente dire ma/ta a base di calce per indicare la malta usata nelle stuccature di restauro , ma occorre specificare i materia li, le proporzioni e 10spessore richiesto. Infine occorre considerare il materiale sui quale andra ad insistere la stuccatura. Andra preparato a ricevere la malta, bagnandolo preventivamente in modo che non rischi di rubare l'acqua alia malta e picchettando le superfici troppo lisce in modo da garantire una maggior superficie di presa alla malta. Le modal ita di applicazione sono fondamentali per assicurare I'adesione al supporto, per garantire la coesione finale della stuccatura e per ottenere una superficie senza crepe. Figura 1. Stuccatura sulla pietra biocalcarea delle sculture di Monte Prama, Sardegna, 2009 Figura 2. Consolidamenti nell'E sedra della Crypta Balbi, Roma, 1986 Le principali precauzioni da prendere durante l'esecuzione di una stuccatura sono legate alia preparazione dell'area da trattare ed alle tecniche di rifinitura superficiali. L 'area destinata a ricevere una malta di cak e deve essere opportunamente bagnata ed e consigliabile ripararla dal contatto diretto con i raggi solari. L'operazione di bagnare la superficie destinata a ricevere la malta evita che I'acqua contenuta nella malta sia assorb ita daJ materiale di supporto, ovvero evita che I' acqua vada in direzione opposta rispetto al fronte di evaporazione. do" la presenza dell'acqua e necessari a affinche avvenga la reazione Ca(OH) 2 + CO 2 = CaC03 + H_O . corrispondente al processo di indurimento ed alla fase di presa della malta, procedimento lungo e graduale. Nel bagnare la superficie del supporto, I'acqua non deve essere ne troppa ne troppo poca, la superfi ie e ~ risultare irnbibita senza grondare acqua. La malta non andrebbe applicata in giomate calde , con te fa superiori ai 25° che rischiano di accelerare I'evaporazione e, per assic urare un contatto sicuro e garan: . 0 on a superficie, andrebbe, dove e possibile, letteralmente gettata, sbruffa ta, sulle pareti. - 377 - XI Congresso azionale IGUC - Lo Stato dell'Arte - Accademia Delle Belle Arti di Bologna - 10/ 12 ortobre 20 13 La rifini tura di una stuccatura richiede ripetute operazioni di schiacciamento della superficie , secondo le politiones suggerite da Vitruvio .[2J Una volta stesa la malta e importante lavorare la superficie, schiacciandola ripetutarnente mentre si asciuga, eseguendo un 'operazione simile alla levigatura che aiuta I'acqua contenut a negli strati piu intemi della malta, acqua ricca di Ca(OH)2, a venire in superficie, permettendo I'indurimento della malta in tutto il suo spessore. Bagnare la superficie prima dell'applicazione della stuccatura e polire a piu riprese la superficie finale, sono operazioni necessarie per il successo del risultato , ma sono spesso considerate fonti di difficolta e di perdita di tempo e si cerea spesso di evitarle . I premiscelati disponibili nel campo del restauro cercano di rimediare proprio a questi falsi problemi. Per motivi simili, il cemento Portland ha avuto il sopravvento sulla calce, perche risolveva i problemi di ritiro ed offriva il vantaggio di essere pronto all'uso aggiungendo solo dell 'acqua, con un notevole guadagno nei tempi di lavoro. Un grosso errore, vista la scarsa resistenza del cemento agli agent i atrnosferici! La calce, non solo offre varieta nell'applicazione, ma garantisce un ottimo invecchiamento, confermato dalle testimonianze del suo largo utilizzo nel tempo, non contiene sali ed e un materiale facilmente reperibile a costi accessibili . Proba bilmente, e purtroppo, e stato proprio il confronto con la fluidita del cemento, a giustificare l' uso di aggiungere del Vinavil e del Primal AC33 in molte stuccature eseguite nei restauri degli anni settanta ottanta . Negli anni 1981-84, quando ero studente all'lstituto Centrale del Restauro , ho lavorato sugli affreschi provenienti dagli scavi della Villa di Settefmestre. Le stuccature erano fatte con un impasto di 1 parte di grassello , I parte di polvere di marmo, I parte di vermiculite, 1/2 parte di sabbia e 1/2 parte di Vinavil. Al Vinavil si attribuiva la capacita di ridurre la basicita della calce, alzando il valore del Ph. In seguito il Vinavil e stato sostituito con il Primal AC33, che aveva la funzione di incrementare le proprieta adesive e coesive della malta ottenuta con grasselli modemi. 11 grassello attuale, ottenuto con i metodi moderni negli altifomi, non ha proprieta coesive del grassello attenuto con fomi alimentati a legna e poi spento in vasche. Ma gia nel 1986, durante i restauri dei monumenti dei Fori Romani , si e cercato di sopperire alle caratteristiche del grassello modemo, utilizzando un grassello spento in vasche per tre anni . La calce viva era stata messa a spegnere in vasche collocate vicino alia Domus Tiberiana tre anni prima, grazie ad una lungimirante pianificazione dei lavori eseguita da G.Martines, allora architetto della Soprintendenza Archeologica di Roma.[3J Dal 1986 al 1990, nel corso dell ' intervento di restauro sull 'Arco di Settirnio Severo nei Fori Romani, tutte le operazioni di stuccatura, consolidamento e scialbo superficiale sono state eseguite utilizzando quel grassello. Le diverse esigenze conservative del marmo proconnesio sono state affrontate elaborando le proporzi oni tra grassello e carica. Le lacune da stuccare presenta vano dimensioni molto varie. Occorreva risarcire fessure, fratture, lacune di dimensione variabili , dai cm. 0,1 fmo a cm. 100. Occorreva studiare impasti adatti a colmare lacune profonde e microfessure, lavorando su superfici verticali e orizzontali , e tutte le stuccature dovevano avere un aspetto simile, per l'orno geneita del risultato fmale. La differenza di dimensione delle aree da riempire e stata risolta lavorando e applicando la malta per strati. Gli strati piu profondi sono stati riempiti con una malta composta da I parte di grassello , 1,5 di pozzolana e 1 di frammenti di mattone, questi ultimi di varie dimensione, a seconda della grandezza dell 'area da stuccare. L'impasto cosi ottenuto , che riflette l'antica tecnica del cocciopisto , e stato applicato per strati, ciascuno dei quali e stato steso fmo ad un massimo di 5 cm di spessore ed e stato preparato a ricevere 10 strato successivo incidendo con la spatola delle righe oblique sulla superficie ancora fresca. L'ultimo strato, la stuccatura fmale, doveva avere un colore simile al marmo proconnesio, un marmo bianco con abbondanti venature nere. Per questo e stata studiata una carica ottenuta mescolando polveri diverse : 4 parti in volume di polvere di marmo bianco, 3 di sabbia di fiume grigio chiaro, 1 di pozzolana, ed e stata aumentata leggermente la quantita di grassello, I parte di grassello ogni 2 di carica . Tutte le stuccature finali, fino ad un centimetro di spessore, sono state eseguite con questo impasto, in modo da garantire I'uniformita del risultato globale e la coesione con I eventuale strato di stuccatura sottostante, eseguita sempre con il grassello come legante. L ' intervento di revisione e manutenzione eseguito sull' Arco di Settimio Severo negli anni novanta ha rilevato un generale buono stato di tutte le stuccature eseguite quindici anni prima e, non riscontrando fenomeni di alterazione del marmo originale dovuti alle stuccature, ha confermato le ottime proprieta della calce come materiale di restauro.[4] Durante I'intervento nell 'Atrio dei Musei Capitolini , nel 1992, lavorando sulla facciata del cortile del Marforio, si e affrontato il problema strutturale legato alla perdita della funzione originale dei cornicioni, quello di convogliare I'acqua piovana in modo da non scorrere e dilavare le superfici. Pulito i cornicioni dai materiali estranei che negli anni sono stati sovrapposti per cercare di riparare i danni, e stata ripristinata la canaletta che funge da rompigoccia, e stato steso un impasto simile a quello usato sull'Arco di Settimio Severo. Grassello , pozzolana e polvere di mattone, mescolati nelle proporzioni I :I,5:1,5 e aggiungendo dei pezzi di mattone quando 10 spessore 10 richiedeva . Per ottenere la pendenza necessaria a far scorrere I'acqua, che non doveva essere troppo accentuata, si sono applicate delle guide a distanza regolare , e dopo 2-3 giomi sono state riempite le zone intermedie . Su questo e stata applicata la lamina di piombo, ripristinando la tecnica originale dei cornicioni del Palazzo Capitolino .[5) - 378 - Xl Congresso Na zionale IGIJC - Lo Stato dell' Arte - Accademia Delle Belle An i di Bologna - IO L - el 1996, net corso dell 'intervento di realizzazione dei nuovi supporti per gli affreschi provenienti dal Palazzo ord di Erode a Masada, lsraele, 10 strato d'intervento e stato realizzato da una malta con grasse llo. alce idraulica, perIite , sabbia e pozzolana. Lo strato d 'intervento corrisponde allo strato che ha le funzioni di separatore tra il materiale originale, in questo caso intonaco, ed il materiale del nuovo supporto. e ·0 comunemente e un pannello sandwich di lana di vetro e nido d'ape d'alluminio, oppure , piu costoso , ma piu leggero , un pannello in fibra di carbonio. AlIo strato d'intervento e coIIegata la reversibilita dell operazi e; per staccare I'intonaco dal pannello di supporto, si deve intervenire in questo strato. L ' impasto deve assicurare I'adesione, da un lato, con il retro deIl 'affresco e, dall 'altro, con il pannello del n supporto. Destinato ad essere chiuso tra intonaco e pannello, deve essere uno strato con alto potere adesi sufficientemente poroso , facile da rimuovere e leggero. Inoltre deve essere in grado di indurire in assenza d' . ed essere compatibile con la malta dell'intonaco originale. In poche parole, deve avere le caratteristiche del calce idraulica e del grasseIIo. Un impasto realizzato con una parte di grasseIIo e una di calce idraulica, con un rapporto di 1:2 tra legante e carica , risponde a queste esigenze. Cambiando solo il tipo di carica, spesso scelta tra i materiaIi del posto, e I'impasto usato in molti interventi successivi. [6J Miscele consolidanti ei primi anni ottanta e stata messa a punto una miscela consolidante idraulica inorganica [7J, la cosidetta miscela ICCROM, studiata per risarcire le mancanze di adesione tra gli strati di intonaco. Le prove fatte nel 1983 sulla parete deIl'Esedra della Crypta Balbi, hanno mostrato ottimi risultati , occorreva solo apportare alcune modifiche nella tecnica di preparazione delIa miscela , per renderla piu pratica ed adatta ad un uso di cantiere. Gli ingredienti erano : calce idraulica 400cc. , polvere di mattone 200cc., acqua 400cc. , Primal AC33 20cc., Gluconato di sodio 1,3cc . II tutto andava frullato con un frullatore elettrico per almeno 3 minuti, prima di essere iniettato con delle siringhe neIIa parete da conso lidare. Con tutte le difficolta oggettive per avere sui cantiere di scavo la corrente elettrica necessaria ad azionare il frulIatore , si e notato come la differenza data daIl'uso di un frulIatore elettrico 0 di un frullino a mane non modificava il risultato , cos! come la presenza 0 meno del gluconato tra gli ingredienti: il successo dell 'operazione non cambiava sostituendo il frullatore 0 eliminando iJ gluconato, ma era garantito daIIa capacita della miscela idraulica di fare presa in ambienti umidi . Questa miscela ha modificato tutte le successive operazioni a base di calce. Ha sostituito la tradizione dei consolidanti organic i a base di caseato di calci o e delle miscele di grasseIlo e vinavil abbondantemente usate come consolidante di profondita. Ha introdotto I'u so deIla cake idraulica nelle miscele di restauro, permettendo interventi in ambienti umidi con malte liquide e idrorepellenti, i Figura 3. Applicazione dello scialbo su una cornice dell ' Arco di Settimio Severo , Roma , 1987 Figura 4. Consolidamento con miscela idrauIica suI soffitto della Tomba del Capo nella Necropoli di Sant' Andrea Priu, Sardegna, 1997 NeII'ottobre 1985 si e usata una malta idraulica per isolare un reinterro artificiale eseguito negli scavi del Celio. C' era la necessita di proteggere temporaneamente, fino alia succe ssiva campagna di scavo, po i avvenuta nel - 379 - X Coagresso azionalelGIIC - Lo Stato dell' Arte - Accademia Delle Belle Arti di Bologna - 10/12 ottobre 2013 aggio 1986, una parete in laterizi con rivestimento ad intonaco affrescato. L 'interro e stato eseguito con argilla espansa e sabbia all'intemo di una cassafonna in legno appoggiata alla parete, coprendo il tutto prima con una rete di plastica, poi con un impasto quasi liquido di cake idraulica e pozzolana in proporzioni 1:2. La calce idraulica e la pozzolana formano una malta sulla quale, se ben levigata, l'acqua scivola via, rispondendo pienamente alla funzione di prote ggere l'interro artificiale temporaneo.[8] el 1986, sulla parete di tufo dell'esedra in corso di scavo nella Crypta Balbi a Roma, sono state eseguite delle infiltrazioni lungo i bordi dei blocchi , per prevenire depositi che avrebbero favor ito la crescita di microrganismi. E' stata scelta una miscela costituita da calce idraulica, polvere di tufo e pozzol ana setacciate a mano , in proporzioni 1:1:1. La cake idraulica e stata preferita al grassello per ottenere una miscela in grado di fare presa anche in ambiente umido, quale era quello delle scavo in corso. el 1997 i difetti di adesione tra gli strati degli intonaci affresc ati nella Tomba del Capo della Necropoli di Sant'Andrea Priu, a Bonorva in Sardegna, sono stati consolidati con una miscela di cake idraulica e polvere di mattone in parti uguali . Per i consolidamenti del soffitto e stato necessario puntellare tutto l'intonaco, per tenere in posizione gli strati staccati mentre la miscela idrauIica induriva e faceva presa.[ 9] Figura 5. Applicazione delle strato d'intervento suI pannello destinato a ricevere gli affreschi, Northen Palace Masada, lsraele 1997 Figura 6. Preparazione della polvere di mattone da utilizzare nella miscela consolidante a Ein Yael , lsarele 1990 Rifi niture superficiali Nel 1987, quan do e stata usata la tecnica dell'acqua atomizzata per pulire le superfici dell 'Arco di Settimio Severo , le aree po lverizzate del marmo proconnesio sono state protette e consolidate con uno scialbo ottenuto miscelando in 200cc . di acqua: 200cc. di cake idraulic a 100cc. di marmo giallo (MKOOO) e 1cc. di pigmento nero carbone. 11 pigmento era necessario per abbassare l'effetto sbiancante delle scialbo . Questo scialbo aveva la funzione di consolidante e di protettivo delle zone abrase , consolidandole e proteggendole durante l'azione dell'acqua atomizzata. Dopo la pulitura, sulla superficie del manno, sono emersi vari strati di ossalato di calcio la cui origine e stata fonte di molte discussioni. Questo ha portato pero alIa decisione di applicare uno scialbo con funzione di protetti vo 0 , meglio ancora, di strato di sacrificio superficiale rispetto ai possibili agenti di deterioramento di origine naturale quali piogge, vento e sbalzi climatici . Per queste funzioni e stato scelto uno scialbo studiato da L. e P . Mora ottenuto mescolando Kg 5 di grassello, 5 litri di acqua , 1,5 litri di Primal AC3 e 1 litro di latte . [10] E ' stato applicato bagnando preventivamente la superficie con l'acqua della rete idrica, facend o attenzione a non formare gocce di scialbo, perche asciugandosi sarebbero sbiancate in maniera disomo genea. L 'applicazione doveva essere uniforme, mediante l'uso di una pennellessa usata con movimemi circolari, quasi a massaggiare la superficie. La stessa tecnica di applicazione e stata usata per applicare 10 scialbo di protezione sulla parete di tufo dell ' Esedra della Crypta Balbi . In questo caso e stato usato uno scialbo ottenuto mescolando solo grasse Uo aU' acqua di rete, una parte di grassello per 5 parti d'acqua. Nel 1987 sono state fatte anche le stuccature e le scialbature sui travertino e sui laterizi delle Stadio di Domiziano, aRoma, visibile da Via Zanardelli. Sono state utilizzate stuccature e miscel e con il grassello come legante. Le lacune piu profonde sono state riempite con cocciopisto (grassello, pozzolana e framme nti di mattone, 1:1,5:1) poi coperte da una stuccatura piu chiara (grassello, sabbia scura e polvere di marmo , 1:1 5:0,5 . Per gli strati piu profondi sono state utilizzate delle cariche di dimensioni maggiori, mentre, per ottenere spessori piu sottili quali 10 strato [male , delle polveri piu fini, aurnentando leggermente la quantita del grassello. Lo scialbo di protezione finale e stato differenziato in base alia porosita del materiale da prote ggere. Per il travertino e stato usata una miscela di 1000cc. di grassello, 6000cc. di acqua, 50cc. di pigmento in polvere (terra d ' ombra - 380 - XI Congresso Naz iona le IGII C - Lo Stato dell ' Arte - Accadernia Delle Belle Arti di Bologna - 10 L OlIObre : i3 naturale); per i laterizi una miscela di 1000cc. di grassello, 10000cc . di acqua, 30cc. di pigment o in polvere (tern! d'ornbra naturale e terra di Siena bruciata). • ei successivi interventi di restauro, le stuccature e le miscele consolidanti utilizzate sono state modificate rin cipalmente per esigenze cromatiche, per avvicinarsi al colore del materiale restaurato, senza cambiare le proporzioni tra carica e legante. " el 1990 si e potuto constatare la facile reperibilita del grassello anche all'estero, lavorando nell 'area archeologica di Ein Yael , vicino a Gerusalemme, su un affresco e un mosaico di una terma romana. Per i consolidamenti dell 'intonaco e stata preparata una miscela liquida mescolando grassello, polvere di mattone ed acqua in parti uguali. I mattoni, pestati e macinati fino ad ottenere una polvere utilizzabile con gli aghi delle siringhe, hanno conferito alIa miscela propri eta idrauliche. Gli stessi mattoni sono stati utilizzati nell 'impasto per preparare il cocciopisto, mescolando 1 parte di grassello, 2 di sabbia locale, 0,5 di mattone macinato, 0,5 di framm enti di ceramica. Per le stuccature finali si e utilizzato un impasto mescolando 1 parte di grassello con 2 di sabbia del Negev. La sabbia del Ne gev aveva una parte molto pol verosa , che bagnata aveva una consistenza quasi gelatinosa: per questo e stata lavata prima dell 'uso, in modo da togliere la polvere troppo fma. L 'utilizzo di materiali locali ha reso tutto l'intervento compatibile con il materiale originale dell 'affresco, oltre a dare la garanzia della sua riproducibilita, a sostegno di ogni futuro intervento. [l1J el 1990 e stato eseguito su tre epigrafi dei Muse i Capitolini [12J il consolidamento con acqua di calce per immersione. L 'acqua di calce e la soluzione satura di idrossido di calcio. Si ottiene mescolando un bicchiere di grassello in un secchio acqua, lasciando depositare il tutto un paio d'ore e utilizzando l'acqua limpida senza smuovere il deposita di grassello sui fondo del secchio . L ' acqua di calce e stata utilizzata anche per consolidare una calcara alIa Crypta Balbi in argilla cruda[13J . Per l' occasione e stato costruito un impianto di irrigazione goccia a goccia lungo tutta la sommita della calcara e, con applicazioni durate circa un mese , e stato possibile consolidare l'argilla cruda senza alterare l'aspetto superficiale. ell'intervento sulle sculture di Monte Prama[14J , in pietra biocalcarea, i consolidamenti con acqua di calce sono stati coadiuvati da applicazioni di silicato d' etile, in modo da garantire un consolidamento non solo superficiale. Conclusioni La pratica nell 'uso del grassello ha portato ad utilizzare la calce in molte e diverse applicazioni. Dalle stuccature, ai consolidamenti di profondita ed a quelli superficiali. Sono applicazioni che spesso vengono omesse nella desc rizione di un intervento di restauro, in quanto date per scontate. In questa sede si e voluto approfondire proprio le tecniche di utilizzo piu comuni , per sottolineare la praticita di un materiale come il grassello e si spera di esser riusciti nell'obbiettivo. Si e data per scontata, Tu quoque, fili mi?! , la tecnica dell'affresco, tecnica pittorica dove i colori sono applicati sull'intonaco ancora fresco e fissati dalla reazione di carbonatazione della calce. La tecnica dell'affresco mette la calce in prima linea tra i materiali della tecnica pittorica, mentre il suo utilizzo nel campo del restauro e della conservazione e spesso messo a confronto con materiali piu modemi, di facile applicazione e pronta presa . Forse l'uso di miscele preconfezionate velocizza il tempo di lavoro, ma si spera di aver dimo strato le caratteristiche di reperibilita, compatibilita, lavorabilita, accessibilita economica e durata nel tempo, proprie del grassello. Utilizzare il grassello di calce significa valorizzare risorse locali, e questo porta spesso a tutelare la dimensione economica del progetto , ma soprattutto coincide con uno dei principali obbiettivi della conservazione, utilizzare materiali che siano compatibili al materiale da restaurare. NOTE [2] Il termine politiones risale a Vitruvio (De Architectura, VII, 2, 2) ed il suo signifi cato e stato studi ato e pubblicato da Paol o e Laura Mora nel 1982, vedi bibliografia. [3] Lavoro pubb licato da R .Nardi a Bologna nel 1986. [4] Manutenzione eseguita dal CCA, Centro di Conservazione Archeologica, nel 1995 [5] E ' possibile vedere il video del 1994, che descrive l'intervento sui cornicioni dei Musei Capitolini, suI canale YouTube del CCA , www .youtube.com/ccaroma, "11restauro dei cornicioni negli edifici stor ici ", [6J Inte rvento di restauro e conservazione dei mosaici della citta romana di Zeugma, Turchia, eseguito dal CCA , finanzi ato da PHI, the Packard Humanities Institute, 2000-2004. Intervento di restauro, conservazione e musealizzazione dei reperti Della Villa romana di Sanr'Imbenia, AIghero, Sassari, intervento in corso pres so il laboratorio del CCA. [7] Miscela studiata da G.Torraca e provata alIa Crypta Balbi assieme a 1. Mallet nel dicembre del 1983. [8] Le case romane del Celio, scavo diretto dall' archeologo C. Pavolini , e da E.Paparatti per la Soprintendenza Archeologica di Roma, 1986. [9] Intervento eseguito dal CCA per la Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Provinc e di Sassari e Nuoro, diretto dalla dott.sa A.Boninu. - 38 1 - XI Congresso Nazionale IGfIC - Lo Stato dell ' Arte - Accadem ia Delle Belle Ani di Bologna - 1011 2 ottobre 20 13 [10J Le proporzioni di questo scia lbo sono state messe a punto da L. e P. Mora all 'ICR per ripri stinare .. originali tinte dei palazzi ottocenteschi , in uno studio presentato al convengo "Facciate dipinte ", Geno va, 19K e pubblicato l'anno dopo nel Bollettino d 'Arte, suppl. 6, pag 24 e seg. L 'impiego dellatte unito alia cake, come scialbo, e attes tato in varie ricette riportate da A.Ricci nel "Manuale del marmista" del 1895 . [11J L 'importanza dell 'uso di materiali loca1i in un intervento di conservazione e stata affrontata da Ro Nardi gift ne11987, convegno ICOM, Sidney. [12] Conso1idamento eseguito sulle epigrafi NCE 202, NCE 2 15 e NCE 225, durante l'intervento di restauro e conservazione della collezione epigrafica dei Musei Capitolini, diretto dalla dott .sa M .Mattei , eseguito dal CCA. per il Comune di Roma nel 1990. [13J Lavoro pubblicato da Roberto Nardi, convengo ICOM, Sydney, 1987 [14J Sculture di epoca nuragica rinvenute in frammenti nell 'area funeraria di Monte Prama, presso Cabras. . pro vinc ia di Oristano, Sardegna. Restauro eseguito per la Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Province di Sas sari e Nuoro. Bffi LIOGRAFIA 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. Cennino Cennini, "Il libro dell'Arte ", Neri Pozza , Vicenza, 1972 Mora Paolo , "Prop onte sulla tecnica della pintura murale romana ", in "Bollettino Istituto Centrale dd. 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